Acidosi Metabolica - Kinesio

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ACIDOSI METABOLICA: ECCO IL NEMICO L’obiettivo di tutti noi è di mantenerci in buona salute fisica e psicologica. Troppo spesso però, alimentandoci in modo incontrollato, non bevendo sufficientemente, non praticando attività motoria e eccedendo a volte in alcool e fumo, mettiamo a dura prova il nostro organismo. Queste abitudini negative incidono sulla capacità del corpo di mantenere costanti le condizioni chimico-fisiche interne (omeostasi organica) necessarie ad espletare in modo efficace le funzioni vitali. Il corpo umano, alla ricerca continua di una sua armonia funzionale, mette in campo tutte le risorse a sua disposizione per poter tamponare questi eccessi, a volte anche prelevando minerali importanti a diverse strutture, quali ossa e denti, velocizzando il loro deterioramento come nell’osteoporosi e nella carie. Esempio, il mantenimento di uno stabile e giusto rapporto acido-base è una componente vitale dell'omeostasi di diversi tessuti corporei (fig. 2). Per determinare se un alimento è acido o alcalino si esaminano i residui dopo la sua digestione. Se i minerali alcalini (calcio, potassio, sodio e magnesio), predominano sui minerali acidi (cloro, azoto, zolfo e fosforo), quell'alimento sarà classificato come alcalino o viceversa. Ad esempio, i cibi raffinati sono in massima parte acidificanti e producono scorie residue che si accumulano nel nostro organismo e ledono poco a poco gli organi del corpo. Quando il PH (scala di misura dell'acidità o della basicità di una soluzione) è < 7 la soluzione è considerata acida, > a 7 è basica; se = a 7 è considerata neutra (fig. 3). L’equilibrio acido-base, recentemente è stato oggetto di numerose pubblicazioni su riviste internazionali come The American Journal of Clinical Nutrition, il Journal Fig. 2 Fig. 3

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ACIDOSI METABOLICA: ECCO IL

NEMICO

L’obiettivo di tutti noi è di mantenerci in buona salute fisica e psicologica.

Troppo spesso però, alimentandoci in modo incontrollato, non bevendo

sufficientemente, non praticando attività motoria e eccedendo a volte in alcool e

fumo, mettiamo a dura prova il nostro organismo.

Queste abitudini negative incidono sulla capacità del corpo di mantenere costanti le

condizioni chimico-fisiche interne (omeostasi organica) necessarie ad espletare in

modo efficace le funzioni vitali.

Il corpo umano, alla ricerca continua di una sua armonia funzionale, mette in campo

tutte le risorse a sua disposizione per poter tamponare questi

eccessi, a volte anche prelevando minerali importanti a diverse

strutture, quali ossa e denti, velocizzando il loro

deterioramento come nell’osteoporosi e nella carie.

Esempio, il mantenimento di uno stabile e giusto rapporto

acido-base è una componente vitale dell'omeostasi di diversi

tessuti corporei (fig. 2).

Per determinare se un alimento è acido o alcalino si esaminano

i residui dopo la sua digestione. Se i minerali alcalini (calcio,

potassio, sodio e magnesio), predominano sui minerali acidi

(cloro, azoto, zolfo e fosforo), quell'alimento sarà classificato

come alcalino o viceversa. Ad esempio, i cibi raffinati sono in massima parte acidificanti e producono scorie

residue che si accumulano nel nostro organismo e ledono poco a poco gli organi del

corpo.

Quando il PH (scala di misura dell'acidità o della basicità di una soluzione) è < 7 la

soluzione è considerata acida, > a 7 è basica; se = a 7 è considerata neutra (fig. 3).

L’equilibrio acido-base, recentemente è stato oggetto di numerose pubblicazioni su

riviste internazionali come The American Journal of Clinical Nutrition, il Journal

Fig. 2

Fig. 3

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of Biological Chemistry, ecc, una testimonianza importante in campo nutrizionale

per approfondire i diversi meccanismi che causano malattie legate a questo

squilibrio.

Nel nostro sangue esistono sistemi tampone che permettono di mantenere il pH del

sangue attorno alla neutralità dopo l’assunzione dei cibi. Una variazione del pH sia in

basso che in alto causerebbe gravi squilibri ai processi biochimici in tutto

l'organismo. L’acidosi insorge quando il sangue non è in grado di espellere le scorie

metaboliche acide in eccesso, le quali vengono convogliate in alcuni tessuti in attesa

di neutralizzazione.

Lo smaltimento viene compiuto mobilitando alcune sostanze alcaline e vari sali

minerali, entrambi prelevati dalle riserve proprie dell'organismo.

Anche gli organi emuntori (reni, pelle, ecc.) vengono sottoposti ad un super lavoro

nel tentativo di eliminare gli acidi pericolosi ed i minerali in eccesso. Queste sostanze

corrosive possono creare i presupposti per vari disturbi come problemi della pelle,

infezioni microbiche, infiammazioni e calcoli.

Le cattive abitudini di vita, dunque, possono determinare una degenerazione

cellulare. Tra le cause esogene dell’acidosi metabolica troviamo:

Troppi cibi acidificanti (eccesso di prodotti raffinati e carnei)

Insufficiente apporto di liquidi (assunzione inferiore a 1,5 litri di acqua )

Alimentazione povera di frutta e verdura

Assenza di attività motoria o eccessivo sport

Stress

Abuso di farmaci e fumo

Ancora una volta è l'alimentazione che

può aiutarci a normalizzare l'equilibrio

acido-base, cercando di assumere in

quantità superiori gli alimenti basici

come la verdura e quasi la totalità di

frutta (fig. 4), che assolvono alla

funzione tampone evitando che il corpo

si privi di preziosi minerali, come calcio

e magnesio, per riequilibrare il sistema.

La natura ci mette sempre a disposizione

i mezzi per vivere bene, siamo noi che

trascuriamo ciò che realmente può

aiutarci.

Fig. 4

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CONSIGLI UTILI

la scelta dell’ ACQUA

In questo processo di smaltimento di acidi, un ruolo fondamentale lo gioca l’apporto

di acqua. Per questo è importante saper scegliere quale bere.

L’acqua , che costituisce circa il 60% del peso corporeo di un adulto, interviene in

tutte le reazioni chimiche che si svolgono all’interno del nostro organismo e serve a

mantenere sani i nostri organi. Possiamo dire che “ogni cellula dell’organismo è

acqua dipendente”.

Tutta l’acqua in commercio è batteriologicamente pura, ma presenta caratteristiche

organolettiche, fisiche, chimiche e biologiche diverse, quindi è importante saper

leggere le etichette.

I valori da tenere maggiormente in considerazione sono:

1) Il residuo fisso: che rappresenta la quantità di sali minerali.

Un’acqua è definita leggera, se il residuo fisso e' inferiore a 50 mg per ogni litro

d'acqua, e' adatta a chi soffre di calcoli renali; oligominerale, se il residuo fisso e'

compreso tra 50 e 500 mg per ogni litro d'acqua, ha proprietà diuretiche; minerale, se

il residuo fisso e' compreso tra 500 e 1500 mg per ogni litro d'acqua, contenendo una

maggiore quantità di sali minerali l’eccesso potrebbe affaticare i reni.

2) La durezza: indica la quantità di calcio e magnesio contenuti nell'acqua; è

consigliabile scegliere le acque con una durezza inferiore a 30°F, limite sotto il quale

l'acqua e' definita dolce (cioè con poco calcare) secondo le norme comunitarie, un

requisito da ricercare specialmente se si soffre di problemi a livello renale; un'acqua

dura (ricche di calcio) potrebbe essere indicata per chi soffre di osteoporosi;

3) il PH: indica il grado di acidita'; un'acqua leggermente acida può aiutare la

digestione , mentre una lievemente alcalina potrebbe contrastare l'acidita' di stomaco;

4) i nitrati ed i nitriti: sono un indicatore dell'inquinamento del terreno, pericolosi per

la salute e quindi da evitare; purtroppo e' difficile trovare una acqua priva di nitrati;

nelle acque minerali il valore consentito, secondo la Sanità, e' di 45 mg. per litro,

ridotto a 10 mg. per quelle destinate all'infanzia.

“DIVENTIAMO I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SALUTE”