Accesso aperto. Quanto si è fatto, quanto si può...

Che cos’è l’accesso aperto?E all’università di Pisa?

Politiche istituzionali per l’accesso aperto

Accesso aperto.Quanto si è fatto, quanto si può fare

Maria Chiara Pievatolo

Università di Pisa

[email protected]

2 luglio 2013

Maria Chiara Pievatolo Accesso aperto



Sommario

1 Che cos’è l’accesso aperto?DefinizionePerché l’accesso aperto?Modelli economiciChi lo vuole, chi no

2 E all’università di Pisa?Si fanno dichiarazioniMa si fa quel si dice?

3 Politiche istituzionali per l’accesso apertoNel mondoLinee guida della commissione OA-CruiApplicazioni italiane




DefinizionePerché l’accesso aperto?Modelli economiciChi lo vuole, chi no

Definizione

Peter Suber

La letteratura ad accesso aperto (Open Access, OA) è

digitale,

online,

gratuita

libera da buona parte delle restrizioni dettate dalle licenze peri diritti di sfruttamento commerciale.

Queste condizioni sono possibili grazie a Internet e al consensodell’autore o del titolare dei diritti d”autore.


http://www.aepic.it/docs/OA/brief-italian.htm




Motivi

Pragmatici (crisi dei prezzi dei periodici)

Scientifici (non c’è scienza senza pubblicità)

Politico-economici (il contribuente ha diritto ad accedere aquanto ha pagato)

Politico-ideali (contro gli oligopoli e le oligarchie del sapere)





Chi paga, chi no

Chi paga

1 Readers

2 Authors

3 Institutions

Chi accede

1 Accesso chiuso

2 Accesso aperto

3 Accesso aperto

Come si accede

1 Via verde (1)

2 Via d’oro, via rossa (2)

3 Via platino (2)

(1) Auto-archiviazione di articoli usciti in riviste ad accesso chiuso inarchivi istituzionali o disciplinari aperti

(2) Pubblicazione in riviste totalmente o parzialmente ad accesso aperto





Lo vogliono: stati, fondazioni, università ed enti di ricerca

Cern, 1989: invenzione del web (T. Berners-Lee)

Los Alamos, 1991: ArXiv (P. Ginsparg)

Santa Fe, 1999: Open Archives Initiative

OAI-PMH v. 1.0, 2001 e v. 2.0, 2002

Budapest 2002: Open Access Initiative

Bethesda 2003: Statement on Open Access Publishing

Berlino 2003: Dichiarazione di Berlino sull’Accesso aperto allaletteratura scientifica

Messina 2004: la Crui recepisce la dichiarazione di Berlino

Presidente e congresso USA (oggi)

L’Unione Europea (Horizon 2020)


http://arxiv.orghttps://plus.google.com/109377556796183035206/posts/8hzviMJeVHJhttp://www.universityworldnews.com/article.php?story=20130228122434881




Unione Europea, VII programma quadro (FP7)

Fondi per il rimborso delle pubblicazioni in riviste Gold OA

Progetto pilota OA in FP7

Open Access Infrastructure for Research in Europe(OpenAIRE): archivio aperto della ricerca finanziata dall’UE

Raccomandazioni della commissione UE (embargo massimo di6/12 mesi)


http://ec.europa.eu/research/science-society/index.cfm?fuseaction=public.topic&id=1300http://ec.europa.eu/research/science-society/index.cfm?fuseaction=public.topic&id=1300https://www.openaire.eu/ http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0401:FIN:IT:PDF




Non lo vogliono, di fatto

Gli editori

L’Anvur (archivio nero, liste di riviste d’eccellenza, databaseproprietari per la bibliometria)

Gli accademici “passivi”


http://minimacademica.wordpress.com/2012/03/21/solo-per-i-tuoi-occhi/http://www.roars.it/online/riviste-allindice-la-controriforma-dellanvur/http://www.roars.it/online/ancora-una-volta-un-problema-di-dati-ovvero-perche-non-si-riesce-a-partire-dallinizio/http://www.roars.it/online/ancora-una-volta-un-problema-di-dati-ovvero-perche-non-si-riesce-a-partire-dallinizio/



Si fanno dichiarazioniMa si fa quel si dice?

Adesione alla Dichiarazione di Berlino (2004)

La Dichiarazione di Berlino (2003) è un impegno

1 a pubblicare con licenze aperte

2 a istituire archivi aperti

3 a incoraggiare i ricercatori a pubblicare ad accesso aperto

4 a riconoscere il loro merito nella valutazione della ricerca enelle carriere


http://www.crui.it/HomePage.aspx?ref=894http://oa.mpg.de/files/2010/04/BerlinDeclaration_it.pdf




Si scrivono statuti

Statuto, articoli 4.2 e 38.1

L’Università di Pisa fa propri i principi dell’accesso pieno e apertoalla letteratura scientifica e promuove la libera disseminazione inrete dei risultati delle ricerche prodotte in ateneo, per assicurarnela più ampia diffusione possibile.





Si scrivono codici etici

Codice etico, art. 10

1 L’Università di Pisa, in considerazione della rilevanza socialedella ricerca scientifica, ritiene che i risultati delle ricerchecondotte debbano contribuire allo sviluppo e al benessere dellacomunità intera. Pertanto, i membri della comunitàuniversitaria si impegnano a garantire la massima condivisionepossibile dei risultati della ricerca svolta in ambitouniversitario e a non servirsene per fini privati.

2 L’Università di Pisa è impegnata nella promozione delparadigma dell’accesso aperto mediante pubblicazioni,comunicazioni, convegni, attività didattiche ed ogni altromezzo ritenuto idoneo a tal fine.





Per i dottorandi e i laureandi, forse

Regolamento dottorato, articolo 11, comma 7

Si prevede genericamente il deposito della tesi nelle bibliotechenazionali di Firenze e Roma.

Regolamento deposito elettronico tesi di dottorato, art. 2-5

Per conseguire il titolo è richiesto il deposito nell’archivio aperto diateneo, salvo segretazione di durata non superiore a 36 mesi, sesono state sottoposte a un editore, finanziate da enti esterni,contengono dati sensibili o contengono parti oggetto di proceduredi brevetto.

Archivio ETD

Banca dati di ateneo per tesi e dissertazioni accademiche


http://www.unipi.it/ateneo/governo/regolament/ateneo/did-ric/dottorato.pdfhttp://www.unipi.it/ateneo/governo/regolament/ateneo/did-ric/regdeptesi.pdfhttp://etd.adm.unipi.it/




Un archivio istituzionale nascosto e vuoto

http://eprints.adm.unipi.it/


http://eprints.adm.unipi.it/



Nel mondoLinee guida della commissione OA-CruiApplicazioni italiane

Harvard

A monte: licenza istituzionale non esclusiva e non commerciale

1 I docenti concedono all’università una licenza non esclusiva enon commerciale su tutti i testi prodotti dopo l’adozione diquesta politica

2 I docenti conferiscono una copia elettronica della versionefinale del loro articolo all’amministrazione dell’ateneo

3 L’amministrazione rende pubblico il testo, risolvendo i casiproblematici

4 Le facoltà possono adottare questa politica specificandola conregolamenti propri


http://osc.hul.harvard.edu/sites/default/files/model-policy-annotated_01_2013.pdf




Liegi

A valle: archivio nero, aperto a richiesta

1 Deposito obbligatorio di tutte le pubblicazioni nell’archivioistituzionale

2 L’accesso all’archivio è chiuso di default

3 I singoli possono chiedere una copia del testo via e-mail, peruso personale

4 Ma l’accesso è reso universale quando il copyright lo permette


http://openaccess.eprints.org/index.php?/archives/274-guid.html




1. Principi

1 Valore culturale, sociale ed economico dell’OA

2 Connessione con la valutazione

3 Incentivazione piuttosto che coercizione

4 Valutabilità interna estesa ai pre-prints (*)

(*) Per aprire la strada a una discussione scientifica aperta, nellostile dell’ArXiv


http://




2.Che cosa archiviare?

Articoli usciti in riviste ad accesso chiuso (via verde)

Articoli usciti in riviste ad accesso aperto (via d’oro o platino)(*)

(*) L’archivio istituzionale deve essere esaustivo





3.Chi deve archiviare?

Possibilmente, tutti coloro che producono letteraturascientifica in ateneo (*)

(*) Cioè non solo i dottorandi





3.Che cosa archiviare?

La letteratura tradizionale (articoli e monografie)

Gli atti di convegno

La letteratura prodotta da ricerca finanziata dal contribuente,italiano o europeo

Le tesi di dottorato





4.La questione del copyright

Gli autori stipulano contratti di edizione in cui non cedono ildiritto di pubblicare in OA

Oppure concedono una licenza non esclusiva e noncommerciale al proprio ateneo (come a Harvard)

Sui testi nell’archivio di ateneo si propongono licenze CreativeCommons il più possibile liberali





5.Quando derogare

Opt-out

Per tutelare la privacy e i dati personali

Per coprire l’obbligo di segretezza connesso a una richiesta dibrevetto





6.Come aiutare gli autori?

Creare una commissione di orientamento

Creare una struttura amministrativa di sostegno

Scrivere una guida e cercare occasioni per illustrarla

Promuovere l’OA fra i docenti e gli studenti

Renderlo noto al pubblico


http://www.biblio.polito.it/openaccess/corso_borsisti_OA.pdf




7. Regime transitorio

Nessuno si deve sentire danneggiato

Delegare un organo istituzionale alla soluzione dellecontroversie





Trieste

Un filtro istituzionale per l’OA

1 L’autore è tenuto a depositare il pdf dell’editore in un archivionero

2 La valutazione della ricerca ha a oggetto solo i testi depositati

3 Una commissione stabilisce se è possibile aprire l’accesso (viaverde o licenza non esclusiva all’ateneo)

4 Se non è possibile, il testo resta ad accesso chiuso





Torino

Aperto di default, con deroghe

1 Deposito obbligatorio di tutte le pubblicazioni nell’archivioistituzionale (sia nella versione edita, sia in quellaeventualmente diversa consentita dall’editore per l’OA)

2 La valutazione della ricerca ha a oggetto solo i testi depositati

3 L’accesso all’archivio è aperto di default

4 Sono consentite deroghe (sicurezza, privacy, rifiuto di editori ocoautori)

5 Solo in questi casi viene deliberato un periodo di embargo(accesso chiuso temporaneo)





Siti indispensabili

Directory of Open Access Journals

Archivi

OpenDoar

Sherpa / Romeo


http://www.doaj.org/http://archives.eprints.org/http://www.opendoar.org/http://www.sherpa.ac.uk/romeo.phphttp://romeo.eprints.org/

Che cos'è l'accesso aperto?DefinizionePerché l'accesso aperto?Modelli economiciChi lo vuole, chi no

E all'università di Pisa?Si fanno dichiarazioniMa si fa quel si dice?

Politiche istituzionali per l'accesso apertoNel mondoLinee guida della commissione OA-CruiApplicazioni italiane

Accesso aperto. Quanto si è fatto, quanto si può...

Documents

Transcript of Accesso aperto. Quanto si è fatto, quanto si può...