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18° Congresso della Società Italiana di Analisi del Movimento in Clinica (SIAMOC) Politecnico di Torino, Torino, Italia, 4-7 Ottobre 2017 Abstracts presentati nella: Sessione Orale 4 – Nuove tecnologie in riabilitazione O22 - Effetti di una terapia robot-assistiva con esoscheletro per arto superiore in pazienti emiparetici subacuti .................................................................................................................................................. 1 O23 - Effetto di un protocollo riabilitativo robotico intensivo sulla destrezza manuale e autonomia nelle adl in pazienti con sclerosi multipla: studio in singolo cieco, randomizzato e controllato. ..................... 2 O24 - Uso di un biofeedback aptico nel percorso riabilitativo di pazienti con artroprotesi di ginocchio (TKA): studio pilota. ............................................................................................................................... 3 O25 - Riabilitazione con Realtà Virtuale in pazienti con Protesi Totale di Ginocchio: Risultati preliminari .............................................................................................................................................. 4 O26 - Effetto della stimolazione elettrica neuromuscolare sull'arto controlaterale in soggetti sani ........ 5 O27 - Telemedicina e Malattia di Parkinson: il monitoraggio terapeutico al domicilio del paziente ....... 6 O28 - Effetti dell’idroterapia su assetto e mobilità della colonna vertebrale in pazienti affetti da morbo di Parkinson. .......................................................................................................................................... 7

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18° Congresso della Società Italiana di Analisi del Movimento in Clinica (SIAMOC)

Politecnico di Torino, Torino, Italia, 4-7 Ottobre 2017

Abstracts presentati nella:

Sessione Orale 4 – Nuove tecnologie in riabilitazione

O22 - Effetti di una terapia robot-assistiva con esoscheletro per arto superiore in pazienti emiparetici subacuti .................................................................................................................................................. 1  

O23 - Effetto di un protocollo riabilitativo robotico intensivo sulla destrezza manuale e autonomia nelle adl in pazienti con sclerosi multipla: studio in singolo cieco, randomizzato e controllato. ..................... 2  

O24 - Uso di un biofeedback aptico nel percorso riabilitativo di pazienti con artroprotesi di ginocchio (TKA): studio pilota. ............................................................................................................................... 3  

O25 - Riabilitazione con Realtà Virtuale in pazienti con Protesi Totale di Ginocchio: Risultati preliminari .............................................................................................................................................. 4  

O26 - Effetto della stimolazione elettrica neuromuscolare sull'arto controlaterale in soggetti sani ........ 5  

O27 - Telemedicina e Malattia di Parkinson: il monitoraggio terapeutico al domicilio del paziente ....... 6  

O28 - Effetti dell’idroterapia su assetto e mobilità della colonna vertebrale in pazienti affetti da morbo di Parkinson. .......................................................................................................................................... 7  

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XVIII SIAMOC Conference 1

O22 - Effetti di una terapia robot-assistiva con esoscheletro per arto superiore in pazienti emiparetici subacuti E. F. Russo1, G. Sperandeo2, M.T. Marino1, M. Russo1, M.P. Pompilio1, M.T. Gatta1, L. Bonghi1, R. S. Calabrò3, E. Palermo2, A. Pacilli2, S. Filoni1

1: Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio Onlus, San Giovanni Rotondo, Italia 2: Dip. di Ing. Meccanica e Aerospaziale, "Sapienza" Università di Roma, Italia. 3: IRCCS Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo”, Messina, Italia. INTRODUZIONE Il trattamento riabilitativo dell’arto superiore dopo compromissione funzionale da stroke rappresenta una sfida importante per la riabilitazione. L’utilizzo di esoscheletri robotizzati ha dato dimostrazioni preliminari di efficacia [1], ma, ad oggi, una rigorosa analisi cinematica degli effetti di questi sistemi sulla qualità del movimento non è stata condotta. Questo studio pilota si propone di valutare, tramite l’analisi del movimento, gli effetti del training riabilitativo eseguito con l’esoscheletro robotizzato Armeo Power, sul recupero della funzione motoria dell’arto superiore in pazienti post-stroke. METODI Nove pazienti subacuti affetti da emiparesi post-stroke sono stati inclusi nello studio: età 57,6 ± 17,4 anni, mesi dall’evento 3,9±1,5, Functional Independence Measure (FIM) motoria 48,0±17,8, Barthel Index (BI) 55,0±20,8, Frenchay Arm Test (FAT) 1,7±1,3, Fugl-Meyer Assessment (FMA) motor function 33,8±14,2. I soggetti, sono stati sottoposti ad un training di 5 sedute a settimana da 50 minuti di terapia robotica per l’arto superiore, per 4 settimane utilizzando l’Armeo Power (Hocoma AG), un esoscheletro con sei motori e sensori angolari per i sei gradi di libertà. Le scale di valutazione cliniche (FIM, BI, FAT, FMA) e le valutazioni strumentali sono state eseguite al momento dell’inclusione (T0) e alla fine del training (T1). I seguenti test di valutazione dell’Armeo Power sono stati effettuati: Cattura Verticale, Tempo di Reazione e A Goal. Oltre alla metrica fornita dall'esoscheletro, i pazienti sono stati sottoposti ad una valutazione di analisi del movimento per l’arto superiore (protocollo RAB) mediante sistema optoelettronico [2], al fine di studiare la cinematica del movimento di pointing. Dalla traiettoria del marker del 3° metacarpo, sulla base di 6 acquisizioni per paziente, sono stati calcolati con l’utilizzo di Matlab (The MathWorks, Inc.) i seguenti parametri [3]: Hand path ratio (HPR), Number of Movement Units (NMU), Peak velocity (PV), Trunk Displacement (TD), Time to Peak Velocity (TPV), Movement Time (MT), Normalized Jerk (NJ). Sono infine stati valutati i parametri angolari di flesso estensione di spalla e gomito e di ab-adduzione di spalla alla fine del task considerato. L’analisi statistica per tutti gli indicatori è stata effettuata con test di Wilcoxon (livello di significatività p=0,05). RISULTATI Al termine del training si è riscontrata una differenza statisticamente significativa nelle seguenti scale cliniche: FMA, BI, FAT, FIM motoria (p=0.004). Riguardo ai test di valutazione dell’Armeo Power, si è notato un miglioramento statisticamente significativo dell’Hand path ratio in Cattura Verticale (p=0,020) e del tempo di reazione (p=0,008). Relativamente ai parametri estratti dall’analisi del movimento, si evidenzia differenza statisticamente significativa in tutti i parametri ad eccezione del PV e TPV: HPR, MT, NJ, TD (p=0,008), NMU (p=0,016). Si evidenzia infine un trend al miglioramento delle strategie di compensazione a carico dell’ab-adduzione di spalla, sebbene le variazioni nei parametri angolari non siano statisticamente significativi. DISCUSSIONE Il generale miglioramento dei parametri clinici e strumentali rilevato fornisce supporto sperimentale ai risultati qualitativi precedentemente riportati in letteratura: l’analisi cinematica conferma il miglioramento della funzione motoria dell’arto superiore a seguito dell’utilizzo dell’Armeo Power in pazienti post-stroke subacuti. BIBLIOGRAFIA [1] Mehrholz J, et al. Cochrane Database of Systematic Reviews 2015, Issue 11. [2] Rab, G., Petuskey, K., & Bagley, A. (2002). Gait & Posture, 15(2), 113–119. [3] Margit Alt Murphy et al“ Physical Therapy Reviews · 2015, 20(3), 137:155.

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O23 - Effetto di un protocollo riabilitativo robotico intensivo sulla destrezza manuale e autonomia nelle adl in pazienti con sclerosi multipla: studio in singolo cieco, randomizzato e controllato. N. Smania1, N. Valè1, E. Dimitrova1, S. Mazzoleni2, M. Filippetti1, C. Depaoli1, J. Corradi1, E. Battini2, M. Castelli3, M. Camin3, M.D. Benedetti4, A. Gajofatto1, F. Ferraro5, M. Gandolfi1 1Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, Università degli studi di Verona, Italia. 2

The BioRobotics Institute, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa, Italia. 3 ATSM Centro Franca Martini, Trento, Italia. 4 USF Malattie Demielinizzanti, Neurologia di Borgo Roma, AOUI Verona, Italia. 5 ASST Carlo Poma, Mantova, Italia.

INTRODUZIONE I disturbi della destrezza manuale in pazienti affetti da SM rappresentano un campo emergente della ricerca in neuro-riabilitazione. E’ noto come essi riducano il grado di autonomia nelle ADL influenzando negativamente la qualità della vita (QoL) [1]. Ad oggi limitati studi sono stati condotti sulla riabilitazione della destrezza manuale mediante training robot-assistiti in grado di favorire il recupero funzionale attraverso un approccio intensivo e task-specifico [2]. Gli obiettivi dello studio sono: valutare l’efficacia di un training robot-assistito riguardo le funzioni dell’arto superiore, ADL e QoL in pazienti affetti da SM; analizzare gli effetti del trattamento sul pattern di attivazione neuromuscolare mediante elettromiografia di superficie (EMGs). METODI Sono stati arruolati 43 pazienti con SM recidivante-remittente (età media 50 ± 11 anni, EDSS 2-8). I pazienti sono stati randomizzati in un gruppo sperimentale (n=21; training Robot-assistito) e in uno di controllo (n=22, trattamento convenzionale). Entrambi i trattamenti prevedevano 10 sedute (45’, 2 volte/settimana, 5 settimane). Tutti i pazienti sono stati valutati in cieco all’inizio (T0), al termine (T1) e al follow-up di 1 mese (T2). Outcome primario: Fugl-Meyer Assessment Motor Scale (FMA). Outcome secondari: Action Research Arm test (ARAT), Tremor Severity Scale, Nine Hole Peg Test (NHPT), Motricity Index (MI), Visual analog Scale per la faticabilità e EMGs. L’EMGs è stata eseguita su 7 gruppi muscolari dell’AS affetto (deltoide anteriore/posteriore, bicipite/tricipite brachiale, grande pettorale, estensore/flessore radiale del carpo) durante due task: “Mano-bocca” e “Afferrare un cubo di legno di 10cm” (ARAT sub-test). 14 controlli sani age-matched hanno eseguito la stessa valutazione EMGs al fine di raccogliere valori normativi di riferimento. I dati clinici sono stati analizzati con test non-parametrici (Software statistico SPSS ver. 23). Il segnale EMG è stato processato mediante opportune routine sviluppate in ambiente Matlab. I segnali elettromiografici sono stati processati utilizzando l’algoritmo “approximated generalized likelihood-ratio (AGLR)” necessario per inidviduare l’attivazione del muscolo durante l’esercizio. L’attività muscolare è stata infine normalizzata rispetto alla durata dell’intero movimento. RISULTATI L’analisi dei dati preliminari su 34 pazienti (17 CG; 17 EG) non mostra variazioni statisticamente significative fra i 2 gruppi negli outcome primari e secondari. Differenze statisticamente significative sono emerse tra T0 e T2 nell’EG: FMA (p<0,05), ARAT (p<0,05), NHPT (p<0,05) and MI (p<0,05). I risultati preliminari EMGs suggeriscono un deficit prevalentemente a carico della muscolatura prossimale (deltoide ant/post, bicipite e pettorale) dell’AS come causa delle limitazioni funzionali. Figura 1 Attività muscolare del task mano-bocca di soggetti sani in funzione della percentuale di movimento. La linea nera vertical individua l’istante del tocco della bocca. DISCUSSIONE Un trattamento robot-assistito per il recupero della destrezza manuale può favorire il recupero funzionale dell’AS in pazienti affetti da SM. La valutazione dei pattern di attivazione muscolare può fornire indicazioni sui meccanismi che sottendono tali deficit e sui meccanismi di recupero nonché implementare nuove ed efficaci strategie riabilitative. BIBLIOGRAFIA [1] Wynia K et al.. Multiple sclerosis 2008, 14, 972-980. [2]Spooren, A.I.F e al BMC Neurology 2012, 12:49, 1-11.

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O24 - Uso di un biofeedback aptico nel percorso riabilitativo di pazienti con artroprotesi di ginocchio (TKA): studio pilota. S. Bonora 1,2, R. Pirani 3, E Amadori 1, C. Fantini 1, L. Chiari 2, A. Merlo 1, P. Prati 1, D. Mazzoli 1 1Gait & Motion Analysis Laboratory, Sol et Salus Hospital, Rimini, Italy 2Università di Bologna, Bologna, Italia 3Tecnobody s.r.l, Bergamo, Italy INTRODUZIONE I sistemi di feedback possono essere utilizzati per favorire il recupero del cammino in pazienti con TKA [1,2]. In questo studio pilota si vogliono descrivere gli effetti dell’applicazione di un biofeedback aptico (vibrotattile) sul recupero dell’angolo di flesso-estensione di ginocchio nel cammino su treadmill di soggetti con TKA. In particolare si intendono indagare le fonti di variabilità ed i possibili fattori confondente, per consentire la corretta progettazione di studi futuri. METODI 13 soggetti (5 M, età 58-84) sottoposti a TKA e ricoverati presso l’ospedale “Sol et Salus” (Torre Pedrera, RN) sono stati inclusi nello studio. A partire dalla 4a giornata dopo l’intervento fino alla dimissione in 9a giornata, in aggiunta al normale trattamento, i pazienti hanno eseguito un training di cammino su treadmill medicale riabilitativo WalkerView™ (Tecnobody srl, Bergamo,Italia). Il dispositivo è dotato di un sistema di motion caputure markerless basato su videocamere [3] e fornisce al paziente un feedback del movimento in tempo reale. Nello studio il dispositivo è stato impostato per fornire un feedback vibrotattile sulla parte anteriore della gamba quando la stima in tempo reale dell’estensione di ginocchio era inferiore ad una soglia precedentemente impostata. Il protocollo utilizzato prevedeva l’esecuzione di tre camminate consecutive della durata di 5 minuti in assenza di feedback (n1), con feedback (fb), e nuovamente senza feedback (n2) per i 6 giorni consecutivi dello studio. Per ciascuna prova sono stati estratti il ROM e la massima estensione di ginocchio in appoggio e le durate delle fasi di singolo e doppio appoggio della gamba operata.

RISULTATI All’ingresso nello studio, in 4a giornata, la massima estensione di ginocchio nel campione era di 11±5° (range 2-19°). L’effetto del feedback sulla massima estensione di ginocchio è stato variabile tra i soggetti (assente, positivo ma anche negativo) e variabile tra le giornate per i singoli soggetti. In figura è riportato in modo schematico il funzionamento del sistema insieme ad un caso di efficacia del feedback aptico nel favorire l’estensione di ginocchio. Risultati analoghi sono stati ottenuti per ROM e durata delle fasi del passo, con una tendenza al miglioramento al passare dei giorni. L’età avanzata di alcuni soggetti è risultata una barriera nei confronti del dispositivo tecnologico. Sia il dolore che la stanchezza dovuta alla sessione di fisioterapia hanno influito sulla performance dei pazienti nei singoli giorni. DISCUSSIONE Lo studio pilota, il primo con il dispositivo indagato, è risultato fattibile in ambito clinico. I risultati preliminari non consento inferenze. L’esperienza raccolta porta a supporre che gli effetti del feedback aptico, se presenti, possano essere dominati da dolore, stanchezza pregressa, motivazione connessa all’età e caratteristiche al reclutamento, qui in 4a giornata. La soglia di attivazione del feedback deve essere tarata giornalmente e non può essere definita nella sola valutazione iniziale. Tutti questi fattori dovranno essere accuratamente controllati nella progettazione di un futuro studio di efficacia, da condurre ragionevolmente ad un tempo maggiore dall’intervento di TKA rispetto a quanto fatto in questo pilota. BIBLIOGRAFIA [1] M. Wilk-Frańczuk et al, Medical Science Monitor, 2010;16(9):423-426 [2] A. Bonnefoy-Mazure et al., The Journal of Arthroplasty, 2017;32:793-800 [3] D. Mazzoli et al., Acts of the 18th Siamoc Annual Congress, Oct. 2017

Real-time kinematics-based haptic feedback system and its effect on knee extension during stance for one subject who underwent TKA. n1, n2: no feedback; fb: with feedback.

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O25 - Riabilitazione con Realtà Virtuale in pazienti con Protesi Totale di Ginocchio: Risultati preliminari S. Pournajaf1, M. Goffredo1, S. Criscuolo1, M. Galli2, C. Damiani1, M. Franceschini1,3 1 Dipartimento di Neuroriabilitazione, IRCCS San Raffaele Pisana, Roma, Italia 2 Dipartmento di elettronica, informazione e bioingegneria, Politecnico di Milano, Milano, Italia 3 Università San Raffaele, Roma, Italia INTRODUZIONE Il deficit propriocettivo potrebbe essere un fattore di rischio per il peggioramento del cammino nei pazienti con osteoartrosi del ginocchio, anche dopo la protesi totale di ginocchio (TKR) [1]. Recenti studi sull’utilizzo della Realtà Virtuale (VR) in riabilitazione mostrano la sua efficacia nel recupero delle capacità propriocettive, del controllo posturale e del cammino [2]. Tuttavia, la letteratura è carente di tali studi sui pazienti con TKR. L’obiettivo di questo studio preliminare è la valutazione dell'efficacia di un sistema di VR per migliorare le capacità motorie nei pazienti con TKR. METODI 10 pazienti con TKR sono stati reclutati entro 10 giorni dall’intervento: 5 (64±12 anni) gruppo di RV (VRG); 5 (71±4) gruppo di controllo (CG). Tutti i soggetti hanno condotto 15 sessioni di 45-minuti (5 volte/settimana) di esercizi di propriocezione e controllo posturale con VR (VRG) o di tipo tradizionale (CG). Il VRG ha utilizzato il VRRS (Khymeia, Italia) in piedi su una balance board interagendo con videogame tramite un bio-feedback visivo in tempo reale. Le valutazioni cliniche e l'analisi del cammino (BTS SMART-DX, Italia) sono state eseguite prima (T1) e dopo (T2) il ciclo riabilitativo. Il Wilcoxon test (p <0,05) è stato utilizzato per rilevare differenze significative tra T1 e T2. RISULTATI Non ci sono differenze significative tra i gruppi a T1. Miglioramenti significativi sono presenti nel 10mWT, MRC QF, MRC TA e VAS nei due gruppi. Solo il VRG ha un miglioramento significativo nel TUG. I parametri spazio-temporali dall'analisi del cammino mostrano una significatività solo nel VRG. DISCUSSIONE Il sistema VR migliora le capacità motorie (cammino, controllo posturale e cambio di direzione) nei pazienti con TKR rispetto alla terapia tradizionale. I risultati ottenuti con l’analisi del cammino e il TUG sono incoraggianti e suggeriscono ulteriori indagini strumentali sulle attività di sit-to-stand e balance. Un RCT su un campione più grande è attualmente in corso per confermare questi risultati preliminari. Tabella 1. Valori medi (deviazione standard) dei parametri clinici e strumentali in ambedue i gruppi.

VRG CG T1 T2 T1 T2

Test

clin

ici

TUG (s) 23.26 (3.19) 12.17 (2.29) 26.80 (10.07) 18.09 (6.11) 10mwt (s) 16.98 (2.35) 10.79 (2.31) 21.02 (1.60) 12.8 (2.53) MRC QF 3.10 (0.74) 4.30 (0.27) 2.80 (0.44) 4.30 (0.27) MRC TA 3.30 (0.44) 4.20 (0.27) 2.80 (0.27) 4.20 (0.44)

VAS 4.60 ( 1.81) 2.40 (0.89) 6.40 (1.81) 4.00 (1.87)

Par

amet

ri ca

mm

ino Velocita Media(m/s) 0.36 (0.08) 0.56 (0.15) 0.38 (0.08) 0.48 (0.14)

Cadenza (step/min) 65.06 (11.88) 78.80 (12.97) 69.89 (8.49) 80.04 (8.15)

PS HS PS HS PS HS PS HS

Lunghezza ciclo (m) 0.64 (0.10)

0.60 (0.19)

0.83 (0.13)

0.82 (0.11)

0.612 (0.08)

0.62 (0.08)

0.73 (0.18)

0.74 (0.18)

Lunghezza passo (m) 0.32 (0.04)

0.33 (0.07)

0.42 (0.06)

0.41 (0.06)

0.34 (0.06)

0.28 (0.06)

0.37 (0.09)

0.35 (0.10)

TUG: Timed Up and Go test; 10mwt: 10 metres walking test; MRC QF: Medical Research Council Quadriceps Femoris scale ; MRC TA: Medical Research Council Tibialis Anterior scale; VAS: Visual Analog Scale ; PS: prosthetic side; HS: healthy side; bold=p<0.05, T1 vs T2 BIBLIOGRAFIA [1] Knoop J, et al. Osteoartrosi e Cartilage 2011; 19 (4): 381-388. [2] Laver K, et al. Stroke 2012; 43 (2): 20-21.

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O26 - Effetto della stimolazione elettrica neuromuscolare sull'arto controlaterale in soggetti sani A.Botter1, I. Varvello2, A. Casella2, N.A. Maffiuletti3, G. Massazza2, M.A. Minetto2 1 LISiN - Politecnico di Torino, Torino, Italy, 2 Division of Physical Medicine and Rehabilitation, Department of Surgical Sciences, University of Turin, Torino, Italy, 3 Human Performance Lab, Schulthess Clinic, Zurich, Switzerland INTRODUZIONE Evidenze in letteratura mostrano che l’applicazione in acuto di stimolazione elettrica neuromuscolare (NMES) al quadricipite facilita la massima forza volontaria del muscolo omologo controlaterale [1], e che questo effetto è associato ad un aumentato drive neurale indotto dalla NMES [2]. L’obiettivo di questo studio è di valutare, in soggetti sani, la coppia massimale e il livello di attivazione volontaria degli estensori del ginocchio mentre il muscolo omologo controlaterale viene stimolato con NMES. METODI Undici soggetti sani maschi (media ± SD: 25 ± 8 anni) hanno partecipato allo studio. Ad ogni soggetto è stato richiesto di effettuare una contrazione massimale volontaria (MVC) degli estensori del ginocchio sinistro mentre il quadricipite destro: (i) era rilassato (condizione di Controllo) o (ii) era sottoposto a stimolazione elettrica neuromuscolare atta ad indurre il 20% della coppia massima (condizione NMES). La tecnica del twitch interpolato è stata usata per valutare il livello di attivazione volontaria del quadricipite sinistro nelle due condizioni sperimentali. Brevemente, il quadricipite sinistro è stato stimolato con una doppietta di stimolazione (10ms di intervallo tra gli impulsi) durante e subito dopo la MVC, al fine di evocare rispettivamente una coppia sovrapposta e potenziata. Infine, la stima di attivazione volontaria è stata ottenuta attraverso la seguente formula: 100 × (1 – (coppia sovrapposta – MVC)/coppia potenziata)) [3]. Dopo aver verificato che la distribuzione dei dati fosse gaussiana (test di Kolmogorv-Smirnov), è stato utilizzato il t-test a campioni appaiati per testare l’effetto nella NMES sulla MVC e il livello di attivazione controlaterale. RISULTATI Sono stati osservati valori maggiori di MVC (p<0.05) e attivazione volontaria (p<0.001) per la condizione NMES rispetto alla condizione di Controllo (Fig. 1). La percentuale di incremento associata alla stimolazione dell’arto controlaterale è pari a 8±12% per la MVC e 10±5.7% per il livello di attivazione volontaria.

Figura 1. MVC e attivazione volontaria della gamba sinistra misurate mentre il quadricipite destro era in condizioni di riposo (Control) o durante stimolazione elettrica (NMES). I valori dei singoli soggetti sono indicati con un tratto più chiaro. I dati di gruppo sono riportai come media e deviazione standard. DISCUSSIONE L’applicazione acuta della NMES al quadricipite destro ha facilitato la coppia MVC del muscolo controlaterale potenziando il drive neurale efferente. I risultati presentati suggeriscono che è possibile ottenere un potenziale miglioramento nell’efficacia dell’allenamento / riabilitazione del quadricipite attraverso l’applicazione acuta della NMES al muscolo omologo controlaterale. BIBLIOGRAFIA [1] Howard JD, Enoka RM. J Appl Physiol (1985). 1991 Jan;70(1):306-16. [2] Cattagni et al. Submitted. [3] Merton PA. J Physiol 1954;123:553–64.

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O27 - Telemedicina e Malattia di Parkinson: il monitoraggio terapeutico al domicilio del paziente G. Lopane1, M. Corzani2, S. Mellone2, C. Tacconi2, L. Chiari2, P. Cortelli1,3, M. Contin1,3 1IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna; 2Dipartimento di Ingegneria dell'Energia Elettrica e dell'Informazione, Università di Bologna; 3Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna, Bologna, Italy INTRODUZIONE Test semplici, oggettivi, di misura delle prestazioni motorie, quali il tapping alternato del dito indice e il Timed Up and Go (TUG), si sono rivelati strumenti affidabili per valutare nel tempo la progressione dei sintomi nei pazienti con Malattia di Parkinson (MP) e l’efficacia degli interventi terapeutici [1,2]. Il presente progetto si proponeva di valutare affidabilità clinica, praticità d'uso e soddisfazione da parte dei pazienti con MP di un protocollo standardizzato per la valutazione degli effetti motori e non motori della terapia con levodopa (LD), supportato da un sistema portatile integrato sviluppato ad hoc (pc tablet, sensore di movimento indossabile e sfigmomanometro Bluetooth), utilizzabile in autonomia da parte del paziente, per possibili applicazioni al domicilio. METODI Lo studio clinico pilota è stato condotto secondo un disegno intrasoggetto, monocentrico, in aperto, prospettico. Il monitoraggio degli effetti motori e non motori esercitati dalla prima dose abituale del mattino di LD è stato effettuato in ciascun paziente in due diverse sedute ambulatoriali, intervallate da un massimo di 2 settimane, randomizzate secondo due diverse modalità: con l’ausilio dell’operatore sanitario (A) e in autonomia (B). Una batteria di test seriati (tapping del dito indice, TUG, tempi di reazione a scelta multipla, misura della pressione arteriosa-PA) è stata eseguita a tempi fissi, prima e dopo la somministrazione della dose test di LD, fino ad un massimo di 3 ore. Le principali variabili di esito erano latenza, durata ed entità globale della risposta motoria (area sotto la curva effetto motorio-tempo-AUCE) esercitata dalla dose di LD (profilo di risposta in subacuto clinicamente significativa), o la media dei valori seriati delle prove del tapping e/o del TUG test nell’arco delle 3 ore (risposta in subacuto clinicamente non significativa). In linea con gli studi di bioequivalenza, i profili di risposta alla LD venivano considerati “equivalenti” se le medie dei rapporti intrasoggetto delle variabili di esito nelle due sessioni (A/B) e i relativi intervalli di confidenza del 90% (I.C. 90%) erano ricompresi fra 0,8-1,25 su scala logaritmica (± 20% di variazione). Variabili di esito secondarie erano il numero di prove motorie seriate e misure di PA ripetute a causa di errori e/o problemi tecnici e il grado di soddisfazione del paziente in merito all’utilizzo del protocollo in autonomia, mediante questionario. RISULTATI Diciannove pazienti (10 donne, età 47-75 anni, stadio clinico H&Y I-III) sono stati arruolati secondo i criteri d’inclusione e hanno completato regolarmente le due sessioni di studio. In 11 pazienti è stata riscontrata una risposta in subacuto alla dose di LD clinicamente significativa in entrambe le sessioni (test del tapping); in 7 è stata riscontrata una risposta in subacuto clinicamente non significativa in entrambe le sedute (tapping e TUG test). Una paziente è stata esclusa a causa della discrepanza nella risposta fra le due giornate, clinicamente significativa (A) vs non significativa (B), possibilmente riconducibile a problemi gastrici segnalati nella sessione B. Le differenze intrasoggetto nelle misure degli outcome primari, per entrambe le tipologie di risposta in subacuto alla dose di LD, sono risultate ricomprese entro ± 20% (Tabella 1). Il numero di errori/problemi tecnici è risultato al di sotto del limite del 15% del totale delle prove seriate previste per ciascuna sessione. Diciotto pazienti hanno espresso un gradimento compreso fra “soddisfatto” e “molto soddisfatto” in merito alla fruibilità del sistema integrato, con particolare riferimento ad un suo possibile utilizzo a domicilio. Tabella 1. Medie dei rapporti intrasoggetto (I.C. 90%) delle variabili di esito primarie (sessione A/B)

DISCUSSIONE Nel complesso gli esiti del progetto sono risultati positivi in merito all’affidabilità clinica, alla praticità d’utilizzo e al grado di soddisfazione di un protocollo per il monitoraggio della terapia con LD, utilizzabile in autonomia, supportato da una piattaforma messa a punto nell’ambito del progetto stesso. Questi risultati sono incoraggianti per possibili future applicazioni al domicilio del paziente. BIBLIOGRAFIA [1] Tavares T, et al. Mov Disord 2005;20:1286-98 [2] Contin M, et al. Ther Drug Monit 2001;23:621-9

Variabili di esito primarie Medie dei rapporti intrasoggetto (I.C. 90%) Latenza dell’effetto (min) 0,98 (0,16) Durata dell’effetto (min) 0,93 (0,05) AUCE [(tap/min) x min] 1,00 (0,13) Media valori seriati del test del tapping (tap/min) 0,96 (0,08) Media valori seriati del TUG test (s) 1,02 (0,05)

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Sessione Orale 4 – Nuove tecnologie in riabilitazione

XVIII SIAMOC Conference 7

O28 - Effetti dell’idroterapia su assetto e mobilità della colonna vertebrale in pazienti affetti da morbo di Parkinson. D. Volpe 1, A, Guiotto 2, F. Urru 2, D. Pavan 2, Z. Sawacha 2

1 Dip. di Neuroriabilitazione, Casa di Cura “Villa Margherita”, Vicenza, Italia. 2 Dip. di Ingegneria dell’Informazione, Università degli Studi di Padova, Padova, Italia, INTRODUZIONE L'idrochinesiterapia (IKT) ha evidenziato di essere efficace nel trattamento dei disturbi dell'equilibrio e del cammino nelle persone con Morbo di Parkinson (MP) [1,2]. In particolare la spinta di Archimede in un ambiente microgravitario quale un corpo immerso in acqua fino alla linea mammilare riduce la forza di gravità promuovendo un riallineamento posturale e stimolando le informazioni propriocettive su tutto il corpo immerso. Lo scopo dello studio è quello di valutare gli effetti di un trattamento IKT sulle alterazioni posturali nella MP. METODI Sono stati reclutati in 2 gruppi 19 soggetti con MP e 10 soggetti di controllo: gruppo A: 10 PD (età media 64.4 ± 8.8 anni, H-Y<3, BMI 26.8 ± 4.2 kg/m2) sottoposti a 10 sedute di IKT. Gruppo B: 9 PD (età media 67.4 ± 8.1 anni; H-Y<3; BMI 25,9+_4.2kg/m2) sottoposti a 10 sedute di Fisioterapia. Gruppo C: 10 soggetti di controllo sani (età media 69.4 DS; BMI: 27.3 ± 2.24 kg/m²) che non hanno eseguito alcuna terapia riabilitativa. Entrambi i due gruppi MP sono stati sottoposti a valutazione posturografica statica e dinamica prima (T0) e dopo (T1) il trattamento riabilitativo con le seguenti modalità: i soggetti hanno eseguito 3 prove di flessione-estensione forzata del rachide vertebrale sul piano sagittale e coronale in un laboratorio di analisi del cammino. I dati sono stati acquisiti con un sistema stereofotogrammetrico (BTS,300 Hz) e una pedana di forza (BTS 1000Hz). È stato ricostruito in 3D il movimento delle apofisi spinose di tutte le vertebre del rachide vertebrale con un protocollo di analisi del movimento [3] ed è stata calcolata l'escursione massima angolare di flessione del rachide. Sono inoltre state somministrate le seguenti scale cliniche: BBS, PDQ-39, UPDRS. Per la comparazione tra gruppi sono stati usati il T-Test e l'Anova. Per la comparazione tra T0 e T1 è stato utilizzato il T-Test per campioni appaiati. RISULTATI Sono stati registrati miglioramenti significativi sia sulla escursione di C7 e negli angoli inter-veterbrali nel gruppo A (p<0.05) in linea con l'UPDRS III (vedi Fig 1). Inoltre il gruppo A ha evidenziato un miglioramento significativo della mobilità del rachide a T1 rispetto al gruppo B e anche un trend verso le misurazioni del gruppo C per quanto concerne l'escursione di C7 e la mobilità del rachide. DISCUSSIONE I risultati degli outcome clinici e strumentali hanno evidenziato un efficacia maggiore di un trattamento IKT rispetto a quello fisioterapico per la postura. Inoltre come evidenziato in altri studi sull'equilibrio e sul cammino, l’IKT sembra essere un setting riabilitativo propriocettivo sicuro, efficace per il trattamento delle deformità posturali nella MP. In futuro si rivela la necessità di eseguire delle valutazioni successive per definire la frequenza e la durata dell’IKT. Ringraziamo il GVDR (Cadoneghe, PD) per aver messo a disposizione laboratorio e piscina. BIBLIOGRAFIA [1] Volpe D, et al, Gait Posture, 2017;52:87-94. [2] Volpe D, Clin Rehabil, 2014;28(12):1210-7. [3] Del Din S, Gait & Posture 2013, 37(S1): S23.

Figura 1 Risultati clinici e strumentali statisticamente significativi.