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0484.1-D-ur-03-00
COMUNE DI
CALDOGNO (PROVINCIA DI VICENZA)
PIANO DI ASSETTO
DEL TERRITORIO
Integrazioni al
RAPPORTO
AMBIENTALE
PRELIMINARE D.G.R.V. n° 3262/2006
Aggiornato post 23/02/2010 a seguito consultazione con i
soggetti competenti in materia
ambientale
FEBBRAIO 2010
Rif. pag. 19
IL MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA 2008/ 2009
Cartografia: ubicazioni delle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria 2008/2009
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali
Nel Comune di Caldogno la rete delle stazioni di monitoraggio della Provincia di
Vicenza sulla qualità dell’aria non presenta alcuna centralina ubicata nel territorio,
pertanto i dati analizzati fanno riferimento alle stazioni di rilevamento posizionate
nell’area contermine al Comune stesso.
Le centraline a cui si farà riferimento sono ubicate nell’area settentrionale del Comune
di Vicenza, Stazione di Quartiere Italia, e presso il Comune di Costabissara, stazione
rilocabile via Dante Alighieri (periodo d’indagine 19.03 – 28.04.08 e 26.09 – 15.10.08).
Stazione rilocabile, Comune di Costabissara, via Dante alighieri.
Fonte: Monitoraggio della qualità dell’aria mediante stazione rilocabile, ARPAV, 2008.
Rif. pag. 24
Biossido di azoto
Per quanto riguarda il Biossido di Azoto (NO2) i valori orari nell’anno 2008 sono stati
così sintetizzati per la Stazione Quartiere Italia:
Stazione di Quartiere Italia, serie storiche di dati statistici orari di NO2
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali
Rif. pag. 26
PM 10 e PM 2.5
Stazione di Quartiere Italia, serie storiche medie annuali PM10.
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali .
Stazione di Quartiere Italia, superamenti limite giornaliero (50 μg/m3 ) su numeri di
giorni di misure valide.
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali .
Il mese più critico per i valori elevati di PM 10 si è confermato ancora una volta il mese
di febbraio, con comportamenti analoghi misurati anche in altre stazioni della Provincia
e della Regione. I superamenti giornalieri del livello di 50 μg/m3 è stato, a Quartiere
Italia, di 94 giorni su 361.
Nella stazione di Quartiere Italia, dal 2007, è in funzione anche un campionatore di
particolato più fine del PM10, il PM2.5. e i risultati di questi anni sono sintetizzati nelle
tabelle successive.
Stazione di Quartiere Italia, dati statistici PM2.5
PM2.5 2007 2008
Media 24 31 50° percentile 24 20
98° percentile 102 118 Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali – Sistema elaborazione.
Stazione di Quartiere Italia, superamenti livello 50 μg/m3
PM2.5 2007 2008
Numero
superamenti
valori validi 82/357 gg 56/332 gg
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali – Sistema elaborazione.
La stazione rilocabile di Costabissara durante le campagne di monitoraggio effettuata
nel 2008, su 57 giorni complessivi di misure valide sono stati rilevati ben 6 giorni di
superamento del valore limite per la protezione della salute umana dalle polveri inalabili
PM10, limite pari a 50 μg/m3 dal 2006; si tratta di un limite da non superare più di 35
volte nell’arco dell’anno civile, corrispondenti a circa il 10 % dei giorni totali. Detto in
altri termini il 90° percentile dei valori giornalieri di un intero anno non dovrebbe
superare i 50 μg/m3. La media complessiva misurata delle concentrazioni giornaliere di
PM10 associata al sito di Costabissari era di 31 μg/m3; la normativa prevede un limite di
40 μg/m3 per la media calcolata su un intero anno.
Rif. pag. 27
Idrocarburi
La stazione di Quartiere Italia viene utilizzata, inoltre, come sito rappresentativo delle
concentrazione di fondo degli Idrocarburi Policiclici Aromatici dal 2002. La tabella
successiva mostra i valori storici delle medie e 98° percentili del Benzo[a]Pirene,
l’unico fra gli IPA per il quale la legge fissa un livello di riferimento. Notoriamente
questo inquinante raggiunge i valori più elevati di concentrazione nella stagione fredda
e il suo valore obiettivo è fissato a 1.0 ng/m³(media anno civile).
Quartiere
Italia 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Benzo Pirene 0.6 1.0 0.5 1.2 0.9 1.0 0.9
98°percentili
Benzo Pirene 1.9 3.2 3.1 4.3 3.5 4.7 3.8
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali – Sistema elaborazione.
In conclusione parte dei filtri utilizzati nella stazione di Quartiere Italia per la misura del
PM10 sono stati utilizzati anche per la determinazione delle concentrazioni in aria dei
metalli pesanti, precisamente: Arsenico (As), Cadmio (Cd), Mercurio (Hg), Nichel (Ni)
e Piombo (Pb).
Serie storiche medie annuali metalli, stazione di Quartiere Italia
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali
La stazione di Costabissara con riferimento agli altri inquinanti monitorati non sono
stati rilevati superamenti dei valori limite fissati dalla normativa vigente, e relativi al
breve periodo.
Ozono O3
Sintesi dati statistici valori orari di O3 nel 2008 – Quartiere Italia.
STAZIONE
Numero
dati orari
validi
Media
annuale
μg/m³
50°
percentile
μg/m³
98°
percentile
μg/m³
99.9°
percentile
μg/m³
Max orario
μg/m³
Quartiere
Italia 5544 45 35 149 188 196
Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali – Sistema elaborazione.
Sintesi dati statistici massime medie mobili (8h) giornaliere di O3 nel 2008 – Quartiere
Italia.
STAZIONE
Massime
giornaliere
medie mobili
Media delle
massime
medie mobili μg/m³
50° percentile
delle massime
medie mobili μg/m³
98° percentile
delle massime
medie mobili μg/m³
Max delle
massime
medie mobili μg/m³
Quartiere Italia 236 75 28 154 183 Fonte: ARPAV Vicenza – Servizio Sistemi Ambientali – Sistema elaborazione.
Per quanto riguarda l’Ozono, presso la stazione rilocabile di Costabissara, i giorni con
superamenti, della soglia di protezione della salute, da parte della massima media
mobile giornaliera pari a 120 μg/m3, sono stati 2, il 27 e 28 aprile, rispettivamente con
un massimo di 123 e 132 μg/m3.
Nessun superamento invece dal punto di vista del livello d’informazione pari a 180
μg/m3. Si è evidenziato però che i due intervalli di monitoraggio non sono stati molto
significativi ai fini della valutazione di questo inquinante tipicamente estivo.
Rif. pag. 32
IL MONITORAGGIO DELLA QUANTITÀ DELL’ACQUA 2008 - 2010
Precipitazioni
La raccolta dei dati concernenti alla tematica acqua parte dal recupero di informazioni
relative alle precipitazioni. Il monitoraggio delle precipitazioni è fondamentale per
capire come si alternano le quantità d’acqua presenti nel sottosuolo, nello scorrimento
superficiale, nei bacini di raccolta naturali ed artificiali.
Durante il mese di gennaio, ultimi dati monitorati, sono caduti sul Veneto mediamente
63 mm di precipitazione e a primo acchito supera di qualche mm la media del periodo
1994-2009 che era di 56 mm. Gli apporti mensili risultano di fatto superiori alla media
del 14% e sono stimabili in circa 1.165 Mmc di acqua. Le maggiori precipitazioni sono
state registrate nell’alta valle dell’Agno (VI) con punte di 128 mm e le precipitazioni
più basse si sono avute nell’area dolomitica settentrionale (BL) con c.a. 20 mm.
Grafici: precipitazioni del mese di febbraio 2010
Fonte: Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto, ARPAV, gennaio 2010.
Grafici: precipitazioni del periodo ottobre 2009 - gennaio 2010
Fonte: Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto, ARPAV, gennaio 2010.
Di seguito sono riportati i dati mensili di precipitazione, espressi in mm, riferiti alla
zone di allerta denominata Pianura Centrale in cui risiede il Comune di Caldogno ai fini
della valutazione del rischio idrogeologico. I valori medi areali sono ottenuti mediante
spazializzazione sulla rispettiva area, dei dati pluviometrici puntuali.
Fonte: Sistema elaborazione – dati: Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto, ARPAV, gennaio 2010.
Successivamente sono riportate gli andamento, espressi in mm, delle piogge dell’anno
idrologico in corso, 2010, confrontate con quelle degli ultimi 5 anni e con l’andamento
della media del periodo 1994-2009.
Fonte: Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto, ARPAV, gennaio 2010.
ZONA
Gennaio
2010
(mm)
Statistica mese di gennaio nel periodo 1994 - 2009
Minima Media massima 75°
percentile mediana
25°
percentile.
Pianura
Centrale 60.5 1.7 51.9 99.5 35.0 42.9 83.1
Rif. pag. 43
Indice SPI : Calcolato sulla base dei dati pluviometrici del periodo 1994-2009 e riferito
agli ultimi 1, 3, 6 e 12 mesi.
Fonte: Rapporto sulla risorsa idrica in Veneto, ARPAV, gennaio 2010.
L'indice SPI (Standardized Precipitation Index), consente di definire il deficit o surplus
di precipitazione a diverse scale temporali e territoriali. L'umidità del suolo e
l’andamento della stagione agraria rispondono alle anomalie di precipitazione su scale
temporali brevi (1-3-6 mesi), mentre la disponibilità dell'acqua nel sottosuolo, in fiumi e
bacini, rispondono a scale temporali più lunghe (6-12 mesi).
Rif. pag. 44
Bacino del fiume Bacchiglione
Il Comune di Caldogno ricade all’interno del bacino del Bacchiglione il quale ha
un’estensione di circa 1.940 km², con un’altitudine massima di 2.334 m s.l.m.. Il bacino
del Bacchiglione è, e si può considerare, un sistema idrografico complesso, formato da
corsi d’acqua superficiali che convogliano le acque montane e da rivi perenni originati
da risorgive.
La rete idrografica di raccolta che alimenta il bacino stesso comprende due sezioni
principali: il bacino dell’Astico ad oriente e quello del Leogra ad occidente, ciascun con
caratteristiche morfologiche e geotettoniche ben distinte, cui contribuiscono, ai margini
sud-occidentali, i piccoli bacini inferiori e secondari del Timonchio, dell’Orolo e del
Retrone, e senza scordare i numerosi corsi perenni alimentati da risorgive della zona
alluvionale pedemontana.
Presso il Comune di Caldogno sono posizionate le stazioni n° 47 e n° 439 del piano di
monitoraggio del fiume Bacchiglione; successivamente sono riportate solo queste
stazioni, compresa anche quella contermine di Santorso n° 438, il numero di campioni
previsti e la destinazione riferite al piano di monitoraggio del 2008.
Piano di monitoraggio 2008 - bacino del fiume Bacchiglione – stazione n° 47, 438 e
439.
Staz.
n° Corpo idrico Prov. Comune Località
Numero
campioni IBE Destinazione
47 F.
Bacchiglione VI Caldogno
via
Diviglio,
sul ponte
6 2 AC + ERB
438 T. Timonchio VI Santorso
Ponticello
a Monte
Santorso,
via
Trentini
6 2 AC + VP
439 T. Timonchio VI Caldogno Via
Boschi 6 2 AC + ERB
AC = controllo ambientale; VP = vita dei pesci, ERB = controllo degli erbicidi.
(Fonte: Sistema elaborazione – dati: Stato superficiale delle acque del Veneto – Rapporto Tecnico, ARPAV, 2008)
Mappa dei punti di monitoraggio – bacino del fiume Bacchiglione
VP = vita dei pesci; AC = controllo ambientale; POT = potabilizzazione; ERB = controllo degli erbicidi.
(Fonte: Stato superficiale delle acque del Veneto – Rapporto Tecnico, ARPAV, 2008)
Presso le stazioni di Caldogno n° 47 e n° 439, e presso la stazione n° 438 di Santorso si
sono determinati, tramite il monitoraggio, lo stato ecologico e ambientale, l’ IBE, i
parametri chimico-microbilogici e il LIM.
Il parametro più critico, riscontrato presso la stazione n° 47 di monitoraggio, che
presenta quindi il punteggio basso (10) è relativo al nutriente azoto nitrico (N – NO3)
presente in maniera consistente nella Pianura Padana.
Classificazione 2008 - bacino del fiume Bacchiglione – stazioni n° 47,438 e 439.
Staz. N
NH4
N
NO3 P BOD COD
%
SAT.
E.
COLI LIM
Classe
macro
descrittore
IBE +
classe
IBE
Stato
ecologico
Stato
ambientale
47 80 10 80 80 80 80 20 430 2 9 - II 2 buono
438 80 20 80 80 80 80 80 500 1 9 - II 2 buono
439 80 20 20 80 40 40 20 300 2 7 - III 3 sufficiente
(Fonte: Sistema elaborazione – dati: Stato superficiale delle acque del Veneto – Rapporto Tecnico,
ARPAV, 2008)
Rif. pag. 64
Monitoraggio delle sostanze pericolose
Di seguito si riportano i risultati del monitoraggio, campagna 2008, degli inquinanti
indicati dalla tabella 1/A, allegato 1 alla parte terza del D.Lgs. 152/06, nel bacino del
fiume Bacchiglione. La colorazione delle celle definisce se una sostanza è inferiore al
livello di rilevabilità, se è al di sopra del limite di rilevabilità e se il parametro supera gli
standard di qualità di tabella 1/A.
Le stazioni di monitoraggio, tra tutte le stazioni presenti nel bacino idrografico del
Fiume Bacchiglione di seguito riportate, a cui diamo particolarmente attenzione sono la
n° 47 e 349 relative al Comune di Caldogno e la n° 438 relativa al Comune di Santorso.
Monitoraggio delle sostanze pericolose – bacino del fiume Bacchiglione
Fonte: Stato superficiale delle acque del Veneto – Rapporto Tecnico, ARPAV, 2008
Grafici: asta fiume Bacchiglione, confronto tra i dati 2008 e il periodo 2000 – 2007.
Fonte: Stato superficiale delle acque del Veneto – Rapporto Tecnico, ARPAV, 2008.
L’azoto ammoniacale (N – NH4) sia come medie del periodo 2000-2008 che nel singolo
anno 2008 presenta un andamento molto altalenante lungo l’intera asta fluviale: le
concentrazioni, basse inizialmente, oscillano all’interno del livello 3 presso i grossi
centri abitati di Vicenza e Padova.
L’azoto nitrico (N – NO3) non presenta, nel 2008, variazioni significative rispetto alla
media del periodo 2000-2008; ha un andamento decrescente lungo tutta l’asta fluviale
anche se presenta livelli di concentrazioni alti.
I valori di E. coli sia nel periodo 2000-2008 che nell’anno singolo 2008 mostrano un
deciso incremento anche se gli ultimi dati raccolti risultano minori rispetto alla media
del periodo 2000 – 2008.
Il BOD5 nel periodo 2000-2008 evidenzia un andamento più altalenante, sia a monte
che a valle. Nel 2008 i valori hanno evidenziato delle concentrazioni superiori rispetto a
quelle del periodo 2000-2008.
Il COD dell’anno 2008 è generalmente minore dei valori medi relativi al periodo 2000-
2008, salvo alcune eccezioni nei punti centrali dell’asta fluviale. L’andamento del COD
è analogo al BOD5.
Il fosforo totale ha un andamento lungo l’asta fluviale altalenante ma nel complesso i
valori monitorati sono incrementati.
L’ultimo grafico rappresenta l’andamento del LIM nell’anno 2008 confrontato con la
media dei valori di LIM ottenuti nel periodo 2000-2008. Nel 2008 i valori ottenuti sono
in linea con l’andamento medio nel periodo 2000-2008; solo nel punto n. 47 si
evidenzia un deciso incremento dei punteggi ottenuti.
Rif. pag. 68
La rete di monitoraggio delle acque sotterranee
Negli scorsi anni e relativamente all’anno 2008 è stata effettuata un’attività di
monitoraggio delle acque sotterranee nel Veneto che ha interessato 278 punti,
monitoraggio qualitativo, e 240 punti, monitoraggio quantitativo.
Dal confronto dello stato chimico 2008 con quello dell’anno precedente, a livello
regionale, emerge una situazione sostanzialmente stazionaria; per quanto riguarda il
monitoraggio della classe chimica per l’87% dei punti è rimasta invariata, per il 5% è
migliorata e per 8% è peggiorata; il 14% del totale dei campioni presenta contaminanti
di origine antropica e il 31% contaminanti di origine naturale. Infine il 41% dei
campioni raccolti presenta acque di buona/ottima qualità, mentre il 14% è caratterizzato
dalla presenza di nitrati in soglia di attenzione (classe 3).
Come negli scorsi anni di monitoraggio anche i dati raccolti nel 2008 riscontrano
alcune contaminazioni dovute alle alte concentrazioni di nitrati, da pesticidi e composti
organo alogenati.
Fonte dati: Stato delle acque sotterranee – rapporto tecnico, ARPAV, 2008.
Stato chimico delle acque sotterranee - SCAS
L’indice dello stato chimico delle acque sotterranee (SCAS) esprime in maniera
sintetica la qualità chimica delle acque di falda, basandosi sulla determinazione di sette
parametri di base (conducibilità elettrica, cloruri, manganese, ferro, nitrati, solfati e ione
ammonio) ed altri inquinanti organici e inorganici, detti addizionali, scelti in relazione
all'uso del suolo e alle attività antropiche presenti sul territorio. L’indice è articolato in
cinque classi di qualità in cui la classe 1 significa assenza di impatto antropico e la 4
impatto antropico rilevante. È inoltre prevista una classe 0 per uno “stato particolare”
della falda, dovuto alla presenza di inquinanti inorganici di origine naturale (Fonte: Stato
delle acque sotterranee – rapporto tecnico, ARPAV, 2008).
Tabella: Definizione dello stato chimico delle acque sotterranee.
(Fonte: Stato delle acque sotterranee – rapporto tecnico, ARPAV, 2008).
Cartografia: stato chimico SCAS per punto di campionamento, anno 2008 (Dati
ARPAV)
Fonte: Stato delle acque sotterranee – rapporto tecnico, ARPAV, 2008.
Vulnerabilità intrinseca della falda acquifera
Nel Comune di Caldogno è presente una stazione di monitoraggio quantitativo della
falda freatica; di seguito sono riportati le misurazioni della stazione di Caldogno (234)
avente una profondità di 5,87 m. La tabella riporta i valori dei livelli freatimetrici,
riferiti al medio mare, rilevati nel corso delle quatto campagne annuali nel periodo
2000-2008, e successivamente una rappresentazione grafica dell’andamento dei livelli
nel tempo.
Fonte: Stato delle acque sotterranee – rapporto tecnico, ARPAV, 2008.
Rif. pag. 72
Tipologia delle opere di presa
Le tipologie delle opere di captazione si distinguono in sorgenti, pozzi artesiani e
freatici, acqua superficiale come canali, laghi, torrenti e fiumi.
In Provincia di Vicenza le opere di presa totali sono 593 e, in particolare, così suddivise:
374 opere di presa da sorgenti, 4 opere di presa da acque superficiali e 215 da pozzi.
Provincia Numero totale Sorgenti
Acqua superficiale
(fiume, lago,
canale)
Pozzi (artesiani e
freatici)
Vicenza 593 274 4 215 Fonte: ARPAV - Servizio Osservatorio Acque Interne – Sistema elaborazione.
Le opere di presa che attingono dalle acque sotterranee, quindi acque di falda o di sorgente,
sono, per numero e per portata, di molto superiori a quelle che attingono da acqua
superficiale. Le sorgenti, dati relativi a livello regionale, sono il 55% del numero totale delle
opere di prese e i pozzi il 43%, mentre le prese da acqua superficiale raggiungono,
sommate, il rimanente 2%.
Nella tabella seguente vengono riportate le percentuali della provincia di Vicenza sul
totale della regione Veneto.
Provincia Sorgenti Pozzi freatici Pozzi artesiani
Vicenza 36 % 23 % 28 % Fonte: ARPAV - Servizio Osservatorio Acque Interne – Sistema elaborazione.
A livello regionale la provincia di Vicenza assieme alla provincia di Belluno presentano
il maggior numero di prese da sorgenti con una portata media di 12,3 l/s con la
consapevolezza che ben il 77 % delle sorgenti ha una portata inferiore ai 10 l/s.
Per quanto riguarda i pozzi, anch’essi presenti in numero cospicuo in provincia di
Vicenza, hanno una portata (media dei dati raccolti a livello regionale) pari a 34,5 %
dato di molto superiore alla media delle sorgenti.
La potabilizzazione
Le opere di presa possono essere dotate di impianto di trattamento delle acque per il
miglioramento della qualità dell’acqua. Nella tabella seguente si evidenzia la situazione
in provincia di Vicenza nella quale si riscontra: le opere di presa soggette a trattamento
sono 60 su 593 totali e le opere di presa soggette a disinfezione sono 241 sul totale.
Provincia Soggette a
trattamento
Non
trattate
Nessuna
indicazione
di
trattamento
Soggette a
disinfezione
Non soggette
a
disinfezione
Nessuna
indicazione
di
disinfezione
Vicenza 60 423 110 241 253 99 Fonte: ARPAV - Servizio Osservatorio Acque Interne – Sistema elaborazione.
Sistema depurativo
Per quanto riguarda il trattamento delle acque reflue urbane a livello regionale sono stati
censiti 524 impianti di trattamento delle acque reflue urbane dotate di trattamento
secondario (dati riferiti censimento 31 dicembre 2007).
Nella provincia di Vicenza gli impianti di potenzialità superiore ai 2.000 AE sono 35: di
questi, 17 sono al di sotto dei 10.000 AE, 12 tra 10.000 e 100.000 AE e solo 6 hanno
potenzialità superiore a 100.000 AE.
Le tabelle seguenti riportano il numero degli impianti presenti e la rispettiva potenzialità
nominale (AE) e la classe di potenzialità degli impianti della provincia di Vicenza
Numero di impianti per classe di potenzialità.
Provincia
Classe di potenzialità
< 2.000 AE 2.000 – 10.000
AE
10.000 –
100.000 AE = 100.000 AE Totale
Vicenza 65 17 12 6 100 Fonte: Rapporto sulle attività di collettamento e di depurazione delle acque reflue urbane del Veneto –
ARPAV, dicembre 2009 – Sistema elaborazione.
Potenzialità nominale totale AE degli impianti suddivisi per classe.
Provincia
Classe di potenzialità
< 2.000 AE 2.000 –
10.000 AE
10.000 –
100.000 AE = 100.000 AE Totale
Vicenza 36.836 61.350 503.288 3.464.000 4.065.474 Fonte: Rapporto sulle attività di collettamento e di depurazione delle acque reflue urbane del Veneto –
ARPAV, dicembre 2009 – sistema elaborazione.
Come si può notare nelle due tabelle sovrastanti, oltre il 60% degli impianti dotati di trattamento
secondario della provincia di Vicenza ha dimensioni inferiori ai 2.000 AE. Gli impianti di
elevata potenzialità ovvero oltre i 100.00 AE sono solo 6, ma garantiscono circa l’80% della capacità depurativa totale della provincia.
Rif. pag. 113
CAVE ATTIVE E DISMESSE
Si tratta di un’attività che si è protratta per numerosi decenni e che vede, allo stato
attuale le seguenti cave attive:
Cave con attività estrattiva in atto / autorizzata
Codice Denominazione mq note 7836 SCARTESINI 138.000 escavazione in atto
7832 FONTANA-MAZZARON 86.000 escavazione non iniziata
7813 FARESIN 22.600 escavazione non iniziata
Fonte: Quadro Conoscitivo della Regione Veneto e P.R.A.C.
In aggiunta alle cave attualmente attive sono presenti cave esaurite il cui riutilizzo varia
da rinaturalizzazione, uso agricolo, discarica.
Le cave esaurite sono le seguenti:
Cave con attività estrattiva concluse
Codice Denominazione mq
7043 CANALE 130.164
7043 CANALE 0
7043 CANALE 77.997
7044 MARAN 18.636
7045 PONTARON 157.115
7046 SCARTEZZINI 113.148
7047 VEGRE 0
7232 TIMONCHIO 10.436
7306 BOTTE 159.353
7349 VIA CHIODO 39.089
7410 GHIARE 7.376
7411 MAGLIO 16.134
7412 CANALE 22.110
7413 POMAROLI 6.957
7414 CHIODO 8.331
7415 CAMPAGNOLA 9.951
7416 PARADISO - SETTE 53.268
7417 POMAROLI 20.996
7419 SCARTEZZINI 14.888
7419 SCARTEZZINI 23.592
7420 VEGRE 5.152
7420 VEGRE 4.472
7421 VIVARO 6.853
7422 VEGRE 7.480
7423 VEGRE 25.124
7424 PARADISO 5.265
7425 COMBERLATO 34.815
7426 VIA SETTE 67.682
7427 VEGRE 7.980
7429 GHIARE 6.002
7430 VEGRE 3.152
7431 MAPPALE 75 1.942
7432 REVELIN 6.681
7827 MAZZARON 0
Fonte: Quadro Conoscitivo della Regione Veneto
Rif. pag. 185
PATRIMONIO ARCHEOLOGICO
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (pallini arancioni), individua quattro
siti con presenza di manufatti di archeologia industriale:
1. Segheria Dal Toso: Attività produttiva esistente in via Molinetto n. 3, 51 - 36030
Caldogno (VI) (vedi estratto);
2. Peschiera di Cresole: non esiste più, sorgeva nell’attuale ZTO C2/12 “Piazzetta
di Cresole” (vedi estratto);
3. Molin Vecio: Attività produttiva esistente attualmente destinata a trattoria
“Trattoria Molin Vecio”sita in via Giaroni, 116 - 36030 Caldogno (VI) -
[email protected] (vedi estratto);
4. Maglio di Lobbia (vedi estratto).