Corso di Algoritmi e Strutture Dati con Laboratorio A.A. 2014/15 Strutture dati elementari.
Laboratorio Calcolo e Strutture - Consiglio d'Area di ... · Laboratorio Calcolo e Strutture ......
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Università di Roma - Sapienza
Laboratorio Calcolo e Strutture
Esercitazione n. 1 - Statica
Laboratorio Calcolo e Strutture Esercitazione n. 1
“Strutture monodimensionali”
Ing. Mauro Linari
Senior Pro ject Manager
MSC Software S.r. l .
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Esercitazione n. 1 - Statica
• Il comportamento delle strutture
reali è estremamente complesso
• Tali schematizzazioni debbono
tener conto di diversi fattori
– Geometria della struttura
– Comportamento della struttura
– Comportamento del materiale
– Vincoli
– Carichi
– Tipo di analisi
– Risposte da ottenere
– ...
• Per rendere possibile il loro studio
è necessario ricondursi a delle
schematizzazioni
La schematizzazione delle strutture Considerazioni generali
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Esercitazione n. 1 - Statica
• La scelta dell’elemento strutturale
viene fatta sulla base della
geometria delle varie parti della
struttura
– Il rapporto tra le dimensioni geometriche è il primo fattore da prendere in esame (le dimensioni sono quelle della struttura o del
componente nel suo insieme e non quelle del
singolo elemento
La schematizzazione delle strutture Scelta dell’elemento strutturale
1D
2D
3D
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Esercitazione n. 1 - Statica
Discretizzazione della geometria
Definizione delle proprietà degli
elementi e dei materiali
Applicazione dei carichi e dei
vincoli
Creazione del file di input per il
programma di analisi
Visualizzazione dei risultati
Alcuni preprocessori possono accedere direttamente nel database del CAD ed importa la geometria nativa della struttura.
In certi casi le modifiche alla geometria possono essere reimpirtate nel CAD
Costruzione del modello geometrico della struttura
Procedura standard per l’analisi FEM Rappresentazione del processo di analisi
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Pre-Post-Processazione Patran
• Patran è un ambiente completo di pre-e post-processing per l'analisi
ad elementi finiti
– Aiuta gli ingegneri a concettualizzare virtualmente, sviluppare e testare nella
progettazione di un prodotto
CREAZIONE DELLA MESH IMPORTAZIONE E MANIPOLAZIONE DELLE GEOMETRIE VISUALIZZAZIONE DEI RISULTATI
• Interfaccia grafica intuitiva con accesso diretto alle geometrie CAD (riconoscimento automatico delle proprietà)
• Integrazione con I prodotti MSC Software e di Terze parti
• Robusto e automatico generatore di mesh e generatore di mesh solide con la capacità avanzata di mesh on mesh
• Connettori e bulloni con precarico
• Compatibilità cmpleta con la nuova tecnologia del contatto
• Supporto per Ottimizzazione di progetto, Topologica, Topometrica e Topografica
• Supporto per i superelementi di MSC Nastran
• Supporto per l’analisi accoppiata in Marc
• Estesa post-processazione dei risultati
• Vantaggi • Aumento della produttività del
processo di sviluppo e progettazione • Riduzione dei costi di sviluppo
attraverso un maggiore uso di tecnologie di simulazione
• Migliora la produttività e l’accuratezza con l'analisi e l'ottimizzazione multidisciplinare
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Solutore (Analisi) MSC Nastran – Solutore CAE integrato
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Patran – L’interfaccia grafica Apertura del programma
Apertura Patran e creazione del relativo database
Definire un mome per il database
SUGGERIMENTO
Inserire ‘%cwd%’ in questo campo. Posizionando l’icona diPatran nella directory di lavoro, tutti I file saranno creati al suo interno
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Patran – L’interfaccia grafica La struttura generale dell’interfaccia
Viewport
Main Menu
Ap
plic
atio
n F
orm
Select Menu Rappresentazione grafica del sistema di riferimento base (CID = 0)
Effettiva posizione dell’origine del sistema di riferimento base
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Patran – L’interfaccia grafica (GUI) Informazioni di base
Main Menu
Viewport
Click on one of these icons, then drag with the middle mouse button Alternatively, can use Ctrl and Shift to affect middle mouse button action.
Definitions can be changed under Preference/Mouse
Come ‘muovere‘ il modello nel viewport
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Patran – Organizzazione del modello Scomposizione della struttura in componenti – I GRUPPI
• La struttura da analizzare presenta normalmente un certo numero di
componenti per cui potrebbe essere utile organizzare il database di
Patran in modo che essi siano totalmente riconoscibili e separabili in
modo semplice nella visualizzazione
• La definizione dei GRUPPI in Patran consente di organizzare in tal
senso il database
• Si potrebbe operare in diversi modi:
1. Modellare tutta la struttura e successivamente visualizzando e selezionandi gli
opportuni elementi costruire i gruppi
2. Creare il singolo GRUPPO prima di eseguire le operazioni di generazione della
geometria e degli elementi relativi ad un componente.
• Il GRUPPO creato sarà quello attivo per cui tutte le entità create da quel momento in
poi saranno parte di esso
3. Associare ad ogni componente una diversa proprieta e successivamente
creare automaticamente i GRUPPI dalle proprietà
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• Consente di suddividere le entità geometriche e FEM per
semplificare le varie operazioni di modellazione e di
visualizzazione dei risultati
• Il gruppo denominato “default_group” viene creato
automaticamente alla creazione di un nuovo database
• Tutte le entità create divengono parte del gruppo corrente
• Non ci sono limiti sul numero di gruppi che possono essere
creati ed ogni entità può essere parte di più gruppi
• I gruppi sono parte integrante del database di Patran
• Il nome del gruppo corrente viene visualizzato nel “Viewport
banner”
Patran – Organizzazione del modello Introduzione al concetto di GRUPPO
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Geometry Elements
TotalEndsMiddle
Geometry Elements
TotalEndsMiddle
Geometry Elements
TotalEndsMiddle
• Cosa è un GRUPPO?
‒ Ogni sottoinsieme del modello
‒ Una collezione di entità
‒ Gruppi separati di entità geometriche e FEM
• Creazione di sottoinsiemi quando si
lavora con modelli di grandi dimensioni
Patran – Organizzazione del modello Esempio di GRUPPI
Geometry Elements
TotalEndsMiddle
Geometry Elements
TotalEndsMiddle
Geometry Elements
TotalEndsMiddle
Geometry Elements
TotalEndsMiddle
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• “Current group”
‒ Gruppo nel quale vengono posizionate le nuove entità
‒ Un gruppo per volta può essere corrente
‒ Il gruppo corrente è sempre visualizzato (posted)
• “Target group”
‒ Gruppo nel quale si andrà ad intervenire
‒ Modificare il “Target group”, ad esempio: rimuovere delle entità
‒ Modificare l’aspetto del “Target group” in Display/Entity Color/Label/Render
• “Posted group”
‒ Il gruppo viene visualizzato in una ‘finestra di visualizzazione’ (viewport)
‒ Un gruppo può essere visualizzato su più ‘viewport’
‒ Più di un gruppo può essere visualizzato in un ‘viewport’
Patran – Organizzazione del modello I GRUPPI: Terminologia
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● ‘Cliccando’ sulla voce ‘Group’ del ‘Main
Menu bar’ si potra selezionare l’opzione
desiderata di manipolazione dei gruppi
● L’opzione desiderata può essere
selezionata nel “Group pull down menu”,
o dal campo “Action” nel “Group form”
Patran – Organizzazione del modello Operazioni sui GRUPPI
Group Pull Dowm Menu
Group Form
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Modellazione Cassone Alare Esempio visualizzazione dei gruppi
PANNELLI – Superfici da 1 a 6
CENTINE – Superfici da 7 a 9
LONGHERONI – Superfici da 10 a 15
Irrigidimenti – Bordi ‘lunghi ‘ delle superfici dei pannelli e dei longheroni
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Patran - Geometria Le diverse entità disponibili – I punti
Point List
0D
Curve List
1D
Surface List
2D
Solid List
3D
Point Point 10
Curve Curve 20.1
(Vertex)
Curve 20
Surface Surface 30.2.1
(Vertex)
Surface 30.2
(Edge)
Surface 30
Solid Solid 40.3.2.1
(Vertex)
Solid 40.3.2
(Edge)
Solid 40.3
(Face)
Solid 40
• Un punto è una entità CAD zero-dimensionale.
Esso rappresenta una posizione nello spazio
• Patran crea punti automaticamente nel
costruire curve, superfici e solidi
– I punti sono creati ai vertici delle entità superiori, ad
esempio i vertici di una superficie (“angoli”)
– Non è sempre necessario costruire delle entità
iniziando dai punti X
Y
Z
9
Y
Z X
Point (Cyan)
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• Le superfici possono essere semplici (green)
or complesse/generali (magenta).
• Una superficie semplice è una funzione
vettoriale di due variabili parametriche 1 , 2
– (X,Y,Z) = f (1,2)
• Una superficie semplice ha:
– 3 o 4 lati
– Una origine e due coordinate parametriche che
variano da 0 a 1
• Una superficie semplice con tre lati visibili ha
il quarto degenere
Patran - Geometria Le diverse entità disponibili – Le Superfici
12
P2
P4 P3
z
y
x
Z
X
Y
P(1, 1)
P1 2
1
2
1
Linee isoparametriche
• Una superficie generale ‘trimmata’/complessa (magenta)
ha più di 4 lati (N-lati) e può avere bordi interni
– Non definita parametricamente (1, 2 non usati)
– E’ una superficie “trimmed”
– Deve essere ‘meshata’ in modo opportuno
• Prima gli elementi lungo il perimetro
Trimmed Surface (Generale) (8 Lati)
Perimetro della superficie
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Y
Z X
• Semplice o solido parametrico (blue)
– Funzione vettoriale di tre variabili parametriche
1, 2, 3
• Un solido semplice è caratterizzato da:
– Da 4 a 6 facce
– Origine e coordinate parametriche (variabili da 0 a 1)
• Un solido parametrico con 4 o 5 facce visibili ha facce
degeneri.
• Il solido parametrico può essere ‘meshato’ utilizzando le
linee isoparametriche (mesh strutturata)
1
2
3
P 8
P 7
P 6
P 4
P 3
P 2
P 1
P 5
P (1, 2, 3)
Patran - Geometria Le diverse entità disponibili – I Solidi
• Solidi complessi o non parametrici (N facce) (white)
– I solidi complessi possono essere B-Rep nativi Patran
(Rappresentazione ‘boundary’) o B-Rep Parasolid
– I solidi CAD solids possono essere imprtati in ambedue le
rappresentazioni e possono essere ‘meshati’ in modo opportuno
in quanto non possono essere sfruttate le direzioni parametriche
• ‘Meshate’ prima le facce con elementi Tria, poi il perimetro del solido con elementi Tetra
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Patran - Geometria Operazioni sulle entità geometriche
Le entità geometriche disponibili
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Patran - Geometria Manipolazione e verifica delle entità geometriche
La congruenza delle normali assicura una corretta definizione delle fibre inferiori e superiori (effetti su carichi di pressione, definizione compositi e output)
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• Si individuano le caratteristiche generali della
discretizzazione mediante la definizione del
numero di suddivisioni da considerare sui
bordi delle singole superfici e/o curve
• Se la struttura è regolare e non presenta
singolarità geometriche (che porterebbero a
concentrazioni di tensioni) si definisce una
‘densità di mesh’ uniforme altrimenti si
utilizzano delle modalità operative che
porteranno ad una concentrazione di elementi
in regioni opportune
Patran – Discretizzazione della struttura Il “Mesh Seeding”: Definizione della densità di mesh
La congruenza tra i lati delle superfici garantisce la continuità
della discretizzazione
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• Il “Mesh Seeding” definito su di una curva o un lato, consente di controllare il numero e la dimensione degli elementi da generare nel modello
• Viene anche utilizzato per creare mesh di transizione tra zone a diversa densità
• Sono disponibili varie metodologie
• Uniform seed bias (nodi equamente
spaziati)
• Non-uniform seed bias (distanza
variabile tra i nodi)
• Curve based seeding (infittimento
automatico nelle zone ad elevata
curvatura)
• Tabular (utilizzabili anche nodi esistenti)
• PCL function
Se il Mesh Seed viene definito in modo tale che la somma delle suddivisioni è dispari, un triangolo sarà creato nella mesh che si ottiene (non dipende dal metodo scelto)
IsoMesh
Se il Mesh Seed viene definito in modo tale che la somma delle suddivisioni è pari, non saranno creati triangoli (non dipende dal metodo scelto)
Patran – Discretizzazione della struttura Il “Mesh Seeding”: Definizione della densità di mesh
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I soMesh Mesh
Sweep Mesh
Paver Mesh
TetMesh
• Le geometrie debbono essere parametriche
‒ I nodi sono posizionati alla intersezione delle curve e delle
superfici isoparametriche
‒ No IsoMesh se la geometria non è isoparametrica
Before Meshing During Paver Meshing After Meshing
• Usato con tutti I tipi di superfici, semplici
(green) e complesse (magenta).
• Il ‘Paver’ mesha prima lungo il contorno della
superficie (perimetro) , poi si muove a spirale
verso l’interno; il Paver non segue le
direzioni parametriche, cioè 1, 2
• Il meshatore solido, TetMesh,
genera elementi tetraedrici
per solidi definiti con un
arbitrario numero di facce
(Patran native o Parasolid B-
rep solid)
• Il ‘meshatore’ IsoMesh è
usato per:
‒ Le curve parametriche
(yellow)
‒ Le superfici semplici o
parametriche (green)
‒ I solidi semplici o
isoparametrici (blue) • Usa l’algoritmo Delauney
• Usa elementi triangolari per meshare le facce per generare gli
elementi tetraedrici all’interno del solido. Sequenza:
• Mesh dei vertici, degli edge, delle facce, dei solidi
Patran – Discretizzazione della struttura Algoritmi di ‘meshatura’
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Patran – Discretizzazione della struttura Costruzione della Mesh
In q
ue
sta
fas
e s
i ass
egn
a la
so
la t
op
olo
gia
de
gli e
lem
en
ti. L
a n
on
att
rib
uzi
on
e
de
lle r
ela
tive
pro
pri
età
no
n n
e c
on
sen
te la
de
fin
izio
ne
ne
l re
lati
vo f
ile d
i in
pu
t (L
’ELE
MEN
TO N
ON
E’ A
NC
OR
A R
ICO
NO
SCIB
ILE
IN M
SC N
AST
RA
N)
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Esercitazione n. 1 - Statica
Patran – Discretizzazione della struttura Verifica congruenza mesh su superfici adiacenti
Si ‘Meshano’ tutte le superfici Su ciascuna delle superfici vengono generati degli elementi ed in particolare per ciascun bordo vengono creati dei nodi sovrapposti
La verifica dei bordi liberi evidenzia chiaramente la non continuita della discretizzazione in corrispondenza di tutti i bordi comuni delle superfici
Si utilizza la funzione di ‘equivalenza’ dei nodi per connettere gli elementi adiacenti in corrispondenza dei bordi delle superfici
La verifica finale sui bordi evidenzia come l’operazione di equivalenza ristabilito la congruenza tra le mesh create sulle diverse superfici .
GLI UNICI BORDI LIBERI SONO CORRETTAMENTE QUELLI NON IN CONTATTO CON ALCUNA DELLE SUPERFICI
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Esercitazione n. 1 - Statica
Patran – Discretizzazione della struttura Verifica congruenza mesh su superfici adiacenti
Risultato verifica iniziale dei ‘free edge’
Risultato verifica ‘free edge’ dopo ‘equivalence’
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Esercitazione n. 1 - Statica
Patran – Definizione delle proprietà del Materiale Definizione delle proprietà del materiale
• Il comportamento del materiale
può essere descritto sia nel
campo elastico lineare che in
quello in generale non lineare
• Si può tenere in conto dei
seguenti fattori
– Possibilità che il materiale possa
plasticizzare (deformazioni residue)
– Effetto della temperatura in campo
elastico e plastico
– Effetto della velocità di
deformazione
– Effetto dell’incrudimento
– …
• Nel caso in esame la struttura è
in alluminio
– Il comportamento del materiale si
considera nel campo lineare
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Patran – Definizione delle proprietà degli elementi Definizione delle proprietà degli elementi bidimensionali
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Patran – Definizione dei carichi Esempio di applicazione dei vincoli
Vincoli
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Patran – Definizione dei carichi Esempio di applicazione di carichi concentrati
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Esercitazione n. 1 - Statica
• Si considera una trave (L = 1m) a sezione doppio T soggetta ad un carico
distribuito e sottoposta alle seguenti condizioni di vincolo agli estremi
– Caso 1: Incastrata / Incastrata
– Caso 2: Semplicemente Appoggiata / Semplicemente Appoggiata
– Caso 3: Incastrata / Semplicemente Appoggiata
Esempio Applicativo Statico Lineare Trave a sezione doppio T con varie condizioni di vincolo
Caso 1 Caso 2 Caso 3
• Il carico applicato è considerato per
unità di lunghezza ed è pari a
P0 = 100 N/m
su tutta la lunghezza della trave
(è lo stesso in tutti I casi da
analizzare)
H = 0.02 m
W = 0.015 m
t = 0.002 m
Materiale: Acciaio E = 2.1e11 N/m2 V = 0.27 Ρ = 7800 K/m3
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Esempio Applicativo Statico Lineare MSC Nastran – Elementi per modellazione di travi
BAR ELEMENT
• Formulation derived from classical beam theory (plane sections remain plane under deformations)
• Includes optional transverse shear flexibility
• Force components
• Displacement components in element stiffness matrix
– 3 translations and 3 rotations at each end
• Neutral axis may be offset from the grid points (internally, a rigid link is created)
• Principal axis of inertia need not coincide with element axis
• Pin flag capability used to represent linkages, etc.
• Principal limitations – Straight, prismatic member (i.e. properties do not vary along the
length)
– Shear center and neutral axis must coincide (therefore, not recommended for modeling sections which are not doubly-symmetric)
– Torsional stiffening effect of out-of-plane cross-sectional warping is neglected
BEAM ELEMENT
• The beam includes all capabilities of the CBAR element plus several additional capabilities, including: – Variable cross-section - the cross-sectional properties may be
specified at as many as nine interior points and at both ends.
– The neutral axis and shear center axis need not be coincident (correctly accounts for sections which are not doubly-symmetric).
– The effect of cross-sectional warping on the torsional stiffness.
– The effect of taper on the transverse shear stiffness (shear relief).
– K1 and K2 (Shear stiffness factors) of PBEAM have default values of 1.0. To neglect shear deformation (as is the case with BAR elements), the values of K1 and K2 should be set to 0.0.
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Esempio Applicativo Statico Lineare Patran – Creazione modello FEM: Geometria e vincoli
• Il materiale può essere la prima informazione da creare in quanto non
necessita di dati preventivamente definiti
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Esercitazione n. 1 - Statica
• Le schede proprietà PBARL and PBEAML consentono di accedere ad una
predefinita libreria delle sezioni delle travi
– Le proprietà delle sezioni possono essere definite facendo riferimento alle dimensioni
caratteristiche della sezione selezionata
PB
AR
L/P
BEA
ML
– C
om
mo
n c
ross
se
ctio
ns
In t
hes
e cr
oss
sec
tio
ns,
at
leas
t o
ne
sym
met
ry a
xis
exis
ts
Chosen PBARL cross section
Modellazione Cassone Alare Definizione delle proprietà degli elementi monodimensionali
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Esempio Applicativo Statico Lineare Definizione delle proprietà degli elementi monodimensionali
v
1G
2Gelx
elz
ely
PIANO FLESSIONALE 1 ≡ Piano xelyel
I1 ≡ Izz
PIANO FLESSIONALE 2 ≡ Piano xelyel
I2 ≡ Iyy
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Esempio Applicativo Statico Lineare Patran – Creazione modello FEM: Geometria e vincoli
• Dopo la definizione
della geometria è
conveniente attribuire
vincoli e carichi
direttamente ad essa
in modo per qualsiasi
modifica della
discretizzazione tali
informazioni vengano
applicate direttamente
alla nuova mesh
– Si creano 4 condizioni di
vincolo (punto, Trasl, Rot)
Incastro_SX: 1, <0,0,0,>, <0,0,0,> Incastro_DX: 2, <0,0,0,>, <0,0,0,> Appoggio_SX: 1, <0,0,0,>, <,,,> Appoggio_DX: 2, <0,0,0,>, <,,,>
Point 1 Point 2
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Esempio Applicativo Statico Lineare Patran – Creazione modello FEM: Proprietà
• La definizione del carico distribuito presuppone la conoscenza del
riferimento dell’elemento per cui se ne debbono definire le proprietà
– Anche in questo caso si consiglia di definire le proprietà sulla geometria in modo da
renderla indipendente dalla mesh
• Viste le caratteristiche della trave si usa l’ elemento BAR
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Esempio Applicativo Statico Lineare Patran – Creazione modello FEM: Mesh
• Si considerano 100 elementi per consentire l’individuazione del
massimo spostamento nel caso di vincolo incastrato-appoggiato
– Infatti in questo caso il massimo non è posizionato nella zona centrale della trave
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Modellazione Cassone Alare Proprietà elementi monodimensionali - Verifica
• Modificando la modalità di rappresentazione degli elementi 1D è possibile
verificarne la corretta definizione
– La sezione deve essere necessariamente stata definita sfruttando la libreria delle
sezioni
La sezione della trave è stata posizionata in modo corretto
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Esempio Applicativo Statico Lineare Patran – Creazione modello FEM: Carico
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Esempio Applicativo Statico Lineare Patran – Definizione delle condizioni di carico
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Esempio Applicativo Statico Lineare Impostazione dell’analisi
Selezione del tipo di analisi Definizione delle caratteristiche della singola condizione di carico
Definizione dell’output Selezione delle condizioni di carico da analizzare
Creazione input file
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Impostazione dell’analisi File di input MSC Nastran
EXECUTIVE CONTROL DECK
CA
SE C
ON
TRO
L D
ECK
Carichi
Output
1
2
SUB
CA
SE ≡
Co
nd
izio
ne
di cari
co
Vincoli 3
Output in file XDB
Elementi 1D
Proprietà elementi 1D
BU
LK D
ATA
DEC
K
BU
LK D
ATA
DEC
K
Materiale
Carichi
1
2
3 Vincoli
Scheda combinazione carichi
Scheda combinazione vincoli
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Analisi dei risultati MSC Nastran - Errore nella prima analisi
• La prima analisi si blocca con il seguente errore nel file f06
Valore elevato indica malcondizionamento della matrice
Sottocaso 1 OK
Sottocaso 2 Errore
Individuata una labilità nella rotazione intorno all’asse X
Sott
oca
so 2
T1”
T1’
T2”
T3” T3’
T2’ R3
R2
R1
Bloccata da T3’ e T3”
Bloccata da T2’ e T2”
Libera di ruotare LABILITA’
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Analisi dei risultati MSC Nastran – Soluzione del problema
• La soluzione del problema si ha bloccando il gradi di libertà R1 di uno dei
due nodi di estremità (ad esempio la condizione di vincolo ‘Appoggio_DX’)
T1”
T2”
T3”
R1 $ Displacement Constraints of Load Set : Appoggio_DX
SPC1 10 123 101
$ Displacement Constraints of Load Set : Appoggio_DX
SPC1 10 1234 101
Sottocaso 1 OK
Sottocaso 2 OK
Sottocaso 3 OK
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Analisi dei risultati MSC Nastran – Lettura file di input per importazione modello
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Analisi dei risultati MSC Nastran – Lettura file di output per importazione risultati
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Analisi dei risultati Deformate della struttura
Mas
sim
o s
po
stam
en
to in
mez
zeri
a (N
od
o 5
1)
Massimo spostamento più vicino al lato appoggiato
(Nodo 59)
Nella verifica con il dato analitico si deve
ricordare che nel risultato numerico è compresa anche la
componente dovuta alla flessibilità a taglio
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Non presente in quanto non sono stati definiti i valori limiti di tensione per il materiale
Analisi dei risultati Lettura dei dati di stress
• Lo stato tensionale viene calcolato in quattro punti della sezione
– Utilizzando le PBARL o PBEAML tali punti sono automaticamente definiti dal programma
in base alla sezione selezionata
– Se si usano le schede PBAR o PBEAM l’utente deve necessariamente inserire le
coordinate di tali punti nel riferimento dell’elemento (coordinate Y e Z)
• In assenza di tale definizione lo stato tensionale viene calcolato nel baricentro della sezione
perdendo totalmente il contributo della flessione
MSC Software
Università di Roma - Sapienza
Laboratorio Calcolo e Strutture
Esercitazione n. 1 - Statica
• La modellazione in Analisi Statica e’ influenzata dalla necessita’
di dover seguire l’andamento del gradiente delle tensioni
– Il modello statico si presenta in generale con una discretizzazione piu’ fitta
nelle regioni in cui la tensione varia piu’ rapidamente oppure in presenza
di una mesh uniforme la dimensione dell’elemento e’ controllata da tale
regione
IRRIGIDIMENTO
Spessore = t r
IRRIGIDIMENTO ALMENO 3 ELEMENTI
STRUTTURA CILINDRICA CON IRRIGIDIMENTO CIRCONFERENZIALE
La necessita’ di dover seguire il relativo alto gradiente di tensione porta all’infittimento della discretizzazione nella zona circostante l’irrigidimento. Per la precisione almeno 3 elementi dovrebbero essere definiti entro la distanza dall’irrigidimento pari a rt61.0
Influenza del tipo di analisi sulla schematizzazione L’analisi statica
MSC Software
Università di Roma - Sapienza
Laboratorio Calcolo e Strutture
Esercitazione n. 1 - Statica
Deformata calcolata per il 1° modo
Deformata calcolata per il 2° modo
Deformata calcolata per il 1° modo
Deformata calcolata per il 3° modo La risoluzione del modello e’ tale da fornire risultati accettabili solamente per il primo modo Migliora il primo modo, si inizia a
‘prendere’ il secondo, dal terzo in poi I risultati sono errati
Regola :
Per calcolare bene un dato modo proprio
di vibrare si debbono considerare almeno
5 nodi nella semionda
La distribuzione delle masse e’ tale da seguire molto bene la deformata corrispondente ai modi primi modi propri di vibrare
La distribuzione delle masse e’ tale da seguire approssimativamente il primo modo
Una distribuzione non uniforme dei nodi puo’
portare ad errori anche nei primi modi
• La modellazione in Analisi Modale/Dinamica e’ influenzata dalla necessità
di rappresentare al meglio la distribuzione della massa
– Il modello dinamico piu’ idoneo ha una distribuzione uniforme di nodi (in numero
opportuno) in modo da rappresentare al meglio la distribuzione reale della massa della
struttura.
– Considerando il semplice esempio della precedente slides si verifica come, non
essendoci masse in movimento non si riesca ad avere alcun risultato in dinamica.
Influenza del tipo di analisi sulla schematizzazione L’analisi modale