Abstract progetto CoopSussi

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COOPSUSSI Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un sistema di accreditamento del welfare ______________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Referente Unico: Comune di Como- Italy Capofila Svizzero: Università della Svizzera Italiana -Ticino, Ch Interreg IV COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA 2007-2013 Cooperazione istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un sistema di accreditamento del welfare Acronimo: COOPSUSSI - Cooperazione e Sussidiarietà Documento di dettaglio e BUSINESS PLAN Asse 3 “Qualità della vita” Misure: 3.1 Valorizzazione del patrimonio culturale; 3.2 Iniziative integrate per la diffusione delle ICT; 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro; 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale ____________________________________________________________ CAPOFILA e referente unico: COMUNE di COMO - ITALIA Capofila svizzero: USI Università della Svizzera Italiana- CH PROGETTAZIONE IN COLLABORAZIONE CON ANCITEL LOMBARDIA

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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________________________________________________________________________ Referente Unico: Comune di Como- Italy

Capofila Svizzero: Università della Svizzera Italiana -Ticino, Ch

I n t e r r eg IV C OOP E R AZ IONE TR ANS F R ONTALI E R A 2007 - 201 3

Cooperazione istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un sistema di

accreditamento del welfare

Acronimo: COOPSUSSI - Cooperazione e Sussidiarietà

Documento di dettaglio e BUSINESS PLAN

Asse 3 “Qualità della vita” Misure: 3.1 Valorizzazione del patrimonio culturale; 3.2 Iniziative integrate per la diffusione delle ICT; 3.3 Formazione e integrazione del mercato del lavoro; 3.4 Rafforzamento dei processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale

____________________________________________________________ CAPOFILA e referente unico: COMUNE di COMO - ITALIA

Capofila svizzero: USI Università della Svizzera Italiana- CH PROGETTAZIONE IN COLLABORAZIONE CON ANCITEL LOMBARDIA

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Indice Premessa: origine e motivazioni progettuali 1- DESCRIZIONE DEL CONTESTO

a) Metodologia e Albero dei problemi b) Individuazione dei bisogni c) Sinergie e Complementarietà

2- AZIONI, OBIETTIVI E RELATIVI PRODOTTI

1 Azione Lab. Welfare (1.a Anziani; 1.b Donne; 1.c Minori) 2 Azione Lab. Giovani 3 Azione Lab. Mobile, E-Government innovazione tecnologica 4 Azione Lab. Hub Cooperazione Interreg Lugano 5 Azione Lab. Finanza Innovativa 6 Azione Lab. Comune Sussidiario e Decentramento 7 Azione Accreditamento (Sistema Informatico di Accreditamento per Favorire un

Mercato Sociale)

8. Azione: Rete, Disseminazione, Trasferibilità 9. Azione: Piano di Comunicazione

3 - PARTENARIATO E GOVERNANCE 4 - BUDGET GENERALE

I Budget di cofinanziamento II Budget di sostenibilità

5 - MONITORAGGIO (Verificabilità, Indicatori, Impatto) 6 - PIANO DI LAVORO - Gantt 7 - SWOT ANALYSIS 8 – BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

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PREMESSA L‟idea basilare che sorregge l‟impianto progettuale è che il modello di welfare che una società avanzata può darsi deve essere tale da consentire al cittadino di concorrere alla definizione delle modalità di soddisfacimento dei suoi bisogni con una conseguente migliore qualità della vita, in quanto egli non è solo il fruitore di servizi ma una risorsa per la società (1). Non ci si riferisce solamente a un mero assetto istituzionale e organizzativo, ma è innanzitutto un criterio radicato nel DNA umano; sussidiarietà significa porre al centro dell‟azione sociale, economica, politica un soggetto umano caratterizzato da una libertà che non significa solo perseguimento degli interessi privati, ma anche capacità di realizzare il bene comune (2). La sussidiarietà è quindi l‟idea guida di questo progetto che trova, com‟è noto, fondamento giuridico attraverso la sua “costituzionalizzazione” nel trattato di Maastricht del ‟92 e più profondamente in tutta l‟antica tradizione filosofica giuridica con il riscontro di una conseguente estensione semantica del principio nell‟amplissima bibliografia di riferimento. Il principio poi divenuto un principio generale, oggi viene comunemente definito il “multilevel government” europeo, espandendosi di conseguenza anche negli ordinamenti dei singoli Stati membri. In Italia, dopo l‟importante riforma “Bassanini” e a seguito dell‟approvazione della legge costituzionale 3/2001 – essa è divenuta un principio costituzionalmente garantito. La Regione Lombardia, che poi si definisce “Regione della sussidiarietà”, s‟inserisce in un contesto multilivello a cui ovviamente anche gli enti locali non possono essere estranei. E in questo senso la realizzazione del presente progetto, prevedendo la presenza simultanea – per ciò che attiene alla PA – dei tre livelli Regione, Provincia, Comuni- contribuisce a rafforzare maggiormente il rapporto di collaborazione con gli enti territoriali “minori” presenti nel territorio lombardo; analogamente si potrebbe dire della Confederazione Svizzera, del Cantone del Ticino e del Comune di Lugano. Tuttavia aldilà delle enunciazioni di principio, la cosa degna di risalto è che esiste una pratica della sussidiarietà diffusa sia a livello degli stati europei che di diverse regioni italiane come delle zone transfrontaliere di nostra pertinenza, costituendo quel fenomeno studiato ed individuato come “sussidiarietà silente” non estraneo al “principio di sussidiarietà complesso”, che articola il verticale con l‟orizzontale mediante un concetto di “rete” o “sistema integrato”, concepito secondo una logica di competizione solidale, ovvero societaria fra organizzazioni, soggetti ed istituzioni presenti nel territorio (3). È a questo livello di “sistema integrato” che il presente progetto si pone e intende operare. Si è quindi valutato e deciso di procedere attraverso una modalità di sussidiarietà per progetti-laboratori: attraverso il metodo dei laboratori – composti da attività formative, momenti di elaborazione e molta sperimentazione e servizi – si vuole concretizzare questo principio nella realizzazione sia di innovativi servizi al cittadino, riconoscendo nei fatti, che egli è una risorsa-la più preziosa- per la società e successivamente anche un fruitore di servizi, cosi come documentato nelle seppur diverse esperienze regionali della Toscana, del Lazio, dell‟Emilia Romagna, della Lombardia e in diverse situazioni del Canton Ticino.

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La cooperazione Interregionale (Interreg Italia-Svizzera IV) è invece l‟occasione clou attraverso la quale si mettono in comune le esperienze e il know how di stati, regioni, comuni e privati che del principio di sussidiarietà fanno un‟idea guida: l‟approccio è di cooperazione concreta, non solo uno scambio di “buone pratiche, ma con un impatto reale sulle aree transfrontaliere attraverso i nuovi servizi creati e con un coinvolgimento attivo del vertice politico e dirigenziale. Senza quest‟occasione - l‟Interreg - sarebbe molto difficile coniugare in uno sforzo progettuale l‟efficienza e l‟economicità del PPP (partnerariato pubblico-privato) elvetico con l‟esperienza della sussidiarietà orizzontale lombarda. Tutto ciò si realizzerà nella progettazione e realizzazione congiunta di un laboratorio-Hub nel territorio di Lugano, (hub come un “perno” inteso come metafora sia di luoghi fisici sia come rete di rapporti aperto ad ogni interlocutore); questo è per il progetto il momento più qualificante della volontà delle amministrazioni pubbliche e private di fare della cooperazione transfrontaliera non un momento, ma un‟occasione stabile di lavoro per i prossimi anni, in cui i bisogni, le esperienze e le proposte ancor prima di essere “catalogate” siano valorizzate, sostenute e rilanciate alla stessa società secondo un principio di libertà.

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1 F. Pizzetti, Il nuovo ordinamento italiano fra riforme amministrative e riforme costituzionali, Torino, 2002, p. 102 «il ricorso al principio di sussidiarietà significa oggettivamente porre al centro del sistema complessivo un punto fermo, e uno soltanto: il cittadino. Senza questo punto fermo, il principio di sussidiarietà perde ogni significato e si trasforma solo nel pallidissimo e debolissimo principio della migliore efficacia ed efficienza dell‟azione che i diversi soggetti devono realizzare per il raggiungimento di fini e obiettivi predefiniti». 2 Fondazione per la Sussidiarietà, Milano 2008. 3 IReR, Milano, novembre 2002.

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1) DESCRIZIONE DEL CONTESTO A- Metodologia e Albero dei problemi __________________________

Un approccio sussidiario “non astratto”. Sì, ma come? Sussidiarietà per progetti-laboratorio

A seguito di un‟attenta analisi e valutazione principalmente, ma non solo, del “Rapporto IRER 2007 dell‟ Osservatorio sulla governance e la sussidiarietà in Lombardia si è giunti ad individuare la logica operativa del progetto: utilizzare dei laboratori come momenti di lavoro condotti da capi progetto (responsabili del laboratorio) insieme a operatori, enti, esperti del pubblico e del privato. Le attività laboratoriali guidate da esperti capi-laboratorio, articolate in incontri diretti e a distanza del gruppo di lavoro (su tutto il territorio Interreg ), privilegiano un approccio metodologico basato sul coinvolgimento attivo dei partecipanti nell'analisi delle problematiche e nella elaborazione di metodi, procedure e strumenti in riferimento a casi concreti da studiare-elaborare-produrre:

1- attività formativa (per allineare i saperi e il know-how del team);

2- attività elaborativa (su cosa si lavora? con quale indirizzo? chi guida?);

3- attività di sperimentazione-realizzazione (a seconda dei laboratori :produzione dei servizi per i cittadini).

La profondità e l‟ampiezza temporale e operativa varia quindi notevolmente da un laboratorio all‟altro, cosi come diversi saranno gli obiettivi e i prodotti specifici, anche se tutti “spingeranno” sugli obiettivi generali del progetto quali la qualità della vita, la cooperazione istituzionale delle aree Interreg, la realizzazione della sussidiarietà orizzontale.

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ALBERO DEI PROBLEMI

Si è voluto procedere con un albero dei bisogni, cosi come graficamente espresso. Come si vede il procedimento di analisi è bottom-up:

Esigenza condivisa di collaborazione

strutturata tra pubblico-privato e della

costituzione di un mercato sociale

Esigenza di crescita della

qualità dei servizi

Richiesta della

cittadinanza

di interventi più

efficienti e meno

costosi

Maggiore

attenzione

all’efficacia

della gestione

dei servizi

Crescita delle

occasioni di

intervento

finanziato

Crescita delle

iniziative del privato sociale

Aumento della complessità dei problemi e della loro

rilevanza (es. allungamento vita anziani e crescita del loro

numero; aumento popolazione immigrati; propensione delle

donne al lavoro)

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Le icone a seguire e esprimono nella loro sintesi figurativa la metodologia applicata per tutto il progetto sia per a- i fattori e b-le macro azioni.

FLUSSO FATTORI METODOLOGICI

Comunicazione prevalente

LABORATORI

Analisi,elaborazione, proposta-sperimentazione

Evoluzione del contesto

Operatori del privato e pubblico con esperti

Partner, enti ed esperti

Costruzione e sperimentazione modelli

Stabile e definito

Mirata, selettiva, “tecnica”

Dinamico e “aperto”,

Ampia, diffusa, “per tutti”

Conoscenza Apprendimento condiviso

Capacità operativa

Tempo di attuazione

Breve/ medio termine Medio/ lungo termine

Finalità prevalenti

Attori principali

Risultati principali

Ambito di intervento

DISSEMINAZIONE ORGANIZZAZIONE

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Flusso CRONO-LOGICO

18- mesi LABORATORI ( formazione- elaborazione-sperimentazione)

3 mesi

3 mesi

12 mesi

Monitoraggio valutazione impatto

START UP (7 mesi)

A) Analisi (2 mesi); B) Micro-progettazione (3 mesi); C) Organizzazione (1 mese); D) Avvio (1 mese)

1. Welfare: Anziani; Donne; Minori 2. Giovani 3. Mobile, E-Government, Innovazione

Tecnologica 4. Coop Interreg Hub Lugano 5. Finanza Innovativa

COMUNE SUSSIDIARIO Sintesi e messa a sistema di tutti i laboratori

RETE E DISSEMINAZIONE divulgazione Con popolamento del sistema di accreditamento

“Monitor Welfare” e Mobile per i cittadini

“MONITOR WELFARE”: SISTEMA INFORMATICO DI ACCREDITAMENTO PER

FAVORIRE UN MERCATO SOCIALE

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fase di START-UP marzo-aprile 2009 maggio-luglio agosto settembre

Kick-off Progetto

Condivisione obiettivi gen

ANALISI

Gruppo di lavoro Individuazione degli obiettivi specifici e dei

servizi

MICROPROGETTA

ZIONE

Definizione laboratori action plan

ORGANIZZAZIONE

coopsussi

AVVIO

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B) INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI Il territorio interessato dal progetto si caratterizza per una popolazione di quasi 6 milioni di abitanti (vd. dati Istat e Ustat, 2007), distribuiti su un considerevole numero di comuni in Lombardia (660 nelle province di Milano, Como, Lecco, Varese e Sondrio) e in Canton Ticino (181). È poi notevole anche il numero di imprese attive (circa 800.00 nel 2005 vd. CCIAA province lombarde) collocate in una tra le più ricche e produttive aree europee, e che occupa una posizione che si può definire a ragione “di cerniera” sia per quanto riguarda la direttrice Nord Europa - Mediterraneo che la direttrice Europa atlantica - Europa orientale. Inoltre si nota come nei diversi settori sono le imprese dalle dimensioni piccola e media imprese – e quindi dalla struttura più flessibile – a predominare sia sulla frontiera italiana che in quella e svizzera. Ma bisogna aggiungere che la posizione di centralità sta comportando per questa zona una maggiore esposizione alla competizione economica internazionale. E attualmente non sono pochi i segnali di rallentamento della crescita produttiva sia in Lombardia che in Ticino (vd. dati di Unioncamere 2008 e Ticino Ricerca). In tale contesto articolato sono da segnalare, a partire dagli ultimi anni del secolo scorso, due importanti tendenze attinenti agli ambiti istituzionale e sociale. La prima tendenza consiste in una crescente propensione da parte dei cittadini ad aspettarsi servizi erogati in loro favore dalle istituzioni pubbliche e dal privato sociale che obbediscano ai criteri di economicità e di efficienza. È poi collegata a queste aspettative l‟introduzione, ancora lenta e difficile di quanto è riconducibile all‟e-government; la seconda tendenza è la richiesta da parte della cittadinanza di quella che può essere definita come una prossimità adeguata dei servizi, vale a dire una crescente adeguatezza di quanto offerto a livello pubblico e privato a fronte delle esigenze differenziate e articolate dei cittadini, che in quanto tali non vogliono essere considerati dei semplici utenti dei servizi stessi. Queste due tendenze col tempo stanno determinando complesse problematiche giuridiche amministrative e gestionali a livello istituzionale. Infatti emergono con prepotenza alcuni fenomeni di rilevanza sociale moto elevata. La popolazione nel suo complesso è in crescita: e con una percentuale dello 0.6% supera la media europea. Cresce in parallelo anche il tasso di anzianità della popolazione stessa che è arrivata ben al 18% (dati Istat e Ustat-Ch), anche in questo caso superando il valore della media europea. Un altro elemento di fondamentale importanza è la situazione complessiva per quanto concerne le pari opportunità nell‟ambito professionale e sociale. L‟esistenza di una problematica di genere è elemento acquisito ormai da tempo nella letteratura socio-economica sia a livello nazionale che internazionale: il cosiddetto gender gap si è rilevato come un fenomeno particolarmente radicato anche in zone a sviluppo avanzato. Ci si riferisce in particolare a due fatti: 1) la quantità di donne impiegate nel mondo lavorativo a redditi e orari ridotti: nel 2005 la differenza retributiva tra uomini e donne è stata del 15% in Europa;

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2) l‟alto numero di donne disoccupate: la percentuale di occupati sul totale degli uomini è del 78,7%, mentre quella delle donne è del 59.4 (vd. Irer 2007). In particolare bisogna evidenziare che le donne occupate non sono complessivamente nelle condizioni di rispondere alle esigenze di assistenza ai parenti anziani e alla necessità di prendersi cura dei minori; e che risentono di un trattamento economico e professionale penalizzante rispetto a quello di cui godono gli uomini. Se, da una parte, l‟avvicinamento alla quota del 60% di occupazione femminile entro il 2010, coerentemente con gli obiettivi stabiliti dalla UE a Lisbona nel 2000 è reale, bisogna, dall‟altra parte, richiamare che una delle aree di criticità delle pari opportunità è individuata nella cosiddetta “doppia presenza”: la durevole capacità della donna di farsi carico da sola dei vari compiti di cura familiare. Anche di fronte a un effettivo e crescente tasso di occupazione femminile occorre sottolineare che non si stanno producendo significative modificazioni sulla redistribuzione del lavoro di cura e dei carichi familiari: si registra, allora, un aumento dello squilibrio esistente tra maschi e femmine, soprattutto se si considera la somma del lavoro retribuito e di quello svolto all‟interno della famiglia che, oltre ad essere necessario, è anche non pagato. Se l‟aumento del lavoro di cura e la sua non condivisione da parte degli uomini dovesse proseguire nel tempo, la citata tendenza all‟invecchiamento della popolazione e alla maggiore speranza di vita alla nascita, provocheranno un sensibile un aumento di persone non autosufficienti. Conseguenza e possibile soluzione di tale situazione è il fenomeno del part-time: una condizione lavorativa ancora diffusa in larghissima parte tra la popolazione femminile sia nell‟area lombarda che in quella ticinese, soprattutto quando sul territorio sono insufficienti i servizi dedicati agli anziani e ai minori. Tutto ciò, sommato anche alla differenza di formazione tra uomini e donne, rende più difficile la crescita professionale ed economica di queste ultime. La percentuale di donne impiegate ai posti direttivi nel pubblico e nel privato è ancora molto bassa. E l‟alta percentuale di disoccupate di età superiore ai 55 anni mostra ancora una propensione diffusa a rinunciare al lavoro da parte di molte donne. A fronte di questo quadro molto articolato è chiara una forte esigenza da parte dei cittadini di diffusi ed efficienti servizi. Serve soprattutto la creazione di una “rete di servizi”, vale a dire di un complesso stabile di enti organicamente collegati, attenti alle diverse tendenze sociali e capaci di valorizzare le iniziative nate dal basso. Si tratta, in altre parole (vd legge regionale 3/2008), di coinvolgere secondo una logica di sistema il settore pubblico con quello privato allo scopo di realizzare interventi che si richiamino alla cosiddetta sussidiarietà (vd. Art. 118 Costituzione Italiana e l.328/2000; Art. 5a Costituzione Svizzera). In questo modo sono possibili azioni di portata socialmente rilevante che dimostrino una reale permanenza nel tempo, sia per la loro efficacia, sia per il loro collegamento a istituzioni di natura pubblica. È poi garanzia della stabilità di tali azioni il fatto che sia

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vigente un innovativo sistema di accreditamento che definisca adeguatamente la qualità degli operatori. Collegato a tutto questo, è poi possibile incrementare la diffusione delle tecnologie informatiche utilizzate dalle amministrazioni e dal privato sociale per migliorare il servizio dei cittadini e diminuire il digital divide che si riscontra ancora in alcune zone. Da ultimo bisogna notare che la creazione di una rete di servizi nei termini indicati sopra è del tutto coerente sia con alcune politiche che con certe esigenze congiunturali emerse nell‟area transfrontaliera. Ci si riferisce in primo luogo ai progetti recenti di portata regionale e cantonale che hanno realizzato gestioni congiunte di servizi o addirittura, soprattutto in Ticino, fusioni tra comuni soprattutto (vd. Irer 2008): soluzioni concrete che hanno permesso una sensibile riduzione di sprechi, e che, prevalentemente in Lombardia, hanno favorito modelli di intervento in un‟ottica di partenariato che sono stati realizzati grazie anche alla iniziativa e alla responsabilità sociale dei soggetti privati. In secondo luogo tale rete permetterebbe una maggiore coesione tra le comunità linguistiche comasca e ticinese e un affronto concreto dei problemi indotti dalla stagnazione economica frontaliera come testimoniano gli ultimi rapporti pubblicati dalle CCIAA di Como e Varese e da Ticino Ricerca. Da alcuni anni l‟Unione Europea ritiene che, oltre al mercato unico e all‟unione economica e monetaria, si debba perseguire per una maggiore coesione una migliore cooperazione tra le aree di frontiera. Di fronte a tale intento, deliberato sempre a livello istituzionale, è lecito chiedersi se ci sono soluzioni che permettano a quanto è definibile come welfare di assumere una dimensione sia universalistica che legata alle effettive e differenziate esigenze dei cittadini. In caso affermativo, è opportuno far notare come tale welfare non possa non consentire al cittadino stesso di concorrere, da solo o all‟interno di ambiti comunitari, alla definizione delle modalità di soddisfacimento dei suoi bisogni. Come afferma il noto studioso del welfare ed economista S. Zamagni dell‟università di Bologna: “Ciò che è costitutivo dell‟intervento dello Stato nel disegno di un modello universalista di welfare è un triplice compito: la definizione del pacchetto dei servizi sociali (e dei relativi standard di qualità) che si intendono assicurare ai cittadini; la fissazione delle regole d‟accesso alle prestazioni e dunque degli interventi in chiave redistributiva necessari per assicurarne la fruizione effettiva a tutti i cittadini; l‟esercizio delle forme di controllo sulle erogazioni effettive delle prestazioni. Sono queste le funzioni specifiche della figura dello Stato-regolatore. Non è invece costitutivo del ruolo dello Stato il compito della produzione diretta ovvero della gestione in proprio dei servizi sociali”. (S. Zamagni)

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C) SINERGIE, COMPLEMENTARIETÀ, COERENZA STRATEGICA A livello comunitario, nazionale e cantonale, regionale e locale sono riscontrabili le seguenti sinergie e complementarietà del progetto con: - la Decisione del Consiglio del 6.10.06 sugli orientamenti strategici in materia di coesione; - il Regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; - il Quadro di riferimento Strategico Nazionale Italiano; - il Documento di Programmazione economica e Finanziaria 2007-2011; - la Nuova Politica Regionale della Confederazione Svizzera; - gli Obiettivi del Consiglio federale elvetico 2007; - il POR Competitività 2007-2013, bozza al 19.12.06; - il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, bozza al 20.12.2006; - il Programma Regionale di Sviluppo VIII legislatura. In particolare bisogna evidenziare la coerenza del progetto al quadro strategico comunitario. Infatti il Programma operativo per la Cooperazione Italia-Svizzera si riferisce ai seguenti Orientamenti Strategici Comunitari che individuano come prioritari: - aumentare l‟attrattività degli Stati membri, delle regioni e delle città migliorando l‟accessibilità e garantendo servizi di qualità; - promuovere innovazione, imprenditoria e sviluppo dell‟economia della conoscenza con particolare riferimento alle ICT; - creare nuovi e migliori posti di lavoro, migliorare l‟adattabilità dei lavoratori e delle imprese e aumentando gli investimenti nel capitale umano da investire nella cooperazione territoriale transfrontaliera. Per quest‟ultima occorre evidenziare come il regolamento relativo al Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) insista sullo sviluppo della collaborazione, della capacità e dell‟utilizzo congiunto d‟infrastrutture, in particolare in settori come la salute, la cultura, il turismo e l‟istruzione. A sua volta il FESR si prefigge promuovere la cooperazione giuridica ed amministrativa, l‟integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri, le iniziative locali a favore dell‟occupazione, la parità di genere e le pari opportunità, la formazione e l‟inclusione sociale, nonché l‟uso condiviso di risorse umane e di strutture destinate alla ricerca e allo sviluppo tecnologico. È poi da sottolineare come la strategia comunitaria in Italia, tramite il Quadro di Riferimento Strategico Nazionale, definisce come prioritari i seguenti obiettivi del tutto coerenti col progetto:

1) miglioramento e valorizzazione delle risorse umane; 2) promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell‟innovazione per la

competitività; 3) inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l‟attrattività territoriale; 4) competitività dei sistemi produttivi e occupazione;

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5) competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani; 6) apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse; 7) governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci.

Il progetto è poi coerente con quanto è affermato nel Documento di Programmazione Economico Finanziaria 2007-2011, in relazione alla riqualificazione del sistema produttivo in termini di miglioramento degli assetti organizzativi, diffusione delle nuove tecnologie e accelerazione del processo di internazionalizzazione e agli investimenti in ricerca, sviluppo e capitale umano, anche ai fini dell‟occupazione giovanile. Dal punto di vista delle politiche nazionali progetto può beneficiare di diversi elementi di contatto, soprattutto per quanto riguarda gli interventi previsti per il miglioramento della competitività dell‟area di cooperazione, soprattutto per lo sviluppo di politiche per il contrasto del digital divide, per lo sviluppo della conciliazione tra vita lavorativa e vita personale e familiare.

La linea strategica definita da Regione Lombardia in tema di cooperazione transfrontaliera è proseguire l‟esperienza precedente in tema di cooperazione italo-elvetica, contribuendo a conseguire l‟obiettivo della crescita e della creazione di nuovi posti di lavoro attraverso una serie di azioni nei seguenti ambiti operativi: - sviluppare la collaborazione e la condivisione di infrastrutture nei settori della salute, della cultura, dell‟istruzione; - la promuovere la cooperazione amministrativa, l‟integrazione dei mercati del lavoro transfrontaliero, le iniziative locali per l‟occupazione, le pari opportunità, lo sviluppo tecnologico. Le sinergie e complementarietà si riscontrano nel POR Competitività e Occupazione (Lombardia) per quanto attiene a: - accessibilità e servizi ICT; - formazione continua a sostegno dell‟adattabilità dei lavoratori; - occupabilità e inclusione nel mercato del lavoro; - inclusione sociale e capitale umano; - nel Piano regionale di sviluppo/DPEFR per quanto attiene a: - competitività, economia della conoscenza e dell‟innovazione; - accessibilità; - occupazione e valorizzazione delle risorse umane; - welfare, capitale umano e patrimonio culturale. Il progetto è poi coerente con la Nuova politica regionale della Confederazione Elvetica, con gli obiettivi di Sviluppo del Consiglio Federale e con gli obiettivi pianificatori cantonali. Uno degli obiettivi NPR per le zone frontaliere è promuovere iniziative, programmi e progetti intesi a migliorare la forza innovativa, la produzione di valore aggiunto e la competitività delle regioni, anche con iniziative per la gestione di informazioni e conoscenze, la formazione e il perfezionamento degli operatori regionali e il controllo sistematico dell'efficacia.

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La compatibilità di tale politica è chiara, soprattutto per quanto riguarda il sostegno alla governance territoriale transfrontaliera per lo scambio di esperienze e di informazioni, l‟attenzione al tema dell‟innovazione, e all‟importanza data cooperazione transfrontaliera sia a livello di indirizzo generale (NPR) sia a livello programmatorio (Obiettivi del Consiglio Federale). A livello regionale e cantonale si segnala come il progetto sia coerente con le attività in Italia collegate alla legge 328/2000 per l‟attivazione di un sistema integrato dei servizi sociali comprendente la rete dei servizi sociali e l‟uso di interventi monetari e di detrazioni fiscali; e con la legge del Cantone Ticino del 2003 sull‟armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali e la revisione della legge sull‟assistenza sociale. A livello locale il progetto si collega alle politiche di accoglienza e integrazione dei minori stranieri della Provincia di Como; al Piano di zona dell‟Ambito territoriale di Cantù per quanto riguarda le aree anziani, minori, emigrazione e la sperimentazione di un sistema di accreditamento per l‟assegnazione di voucher sociali; al Progetto HUBYOUNG di Monza per quanto riguarda le politiche giovanili, e alle attività della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Como.

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2 AZIONI, OBIETTIVI E RELATIVI PRODOTTI AZIONE 1 LAB. WELFARE Il laboratorio pone al centro il tema della conciliazione del tempo delle donne ed il loro sostegno, nella loro funzione di principali caregiver di anziani e minori, lavorando in particolare sui fronti della produzione di servizi ed interventi sostenibili, flessibili, partecipativi ed innovativi nel campo dei servizi ai minori (Asili nido, nidi famiglia, Tagesmutter, ecc.) ed agli anziani affetti da forme di demenza, in particolare da Morbo di Alzheimer ed in quello della formazione a specifici target femminili. Il laboratorio parte dalla constatazione che un moderno welfare deve esser capace di rispondere globalmente ai diversi bisogni delle persone. Si tratta quindi di attivare una rete di servizi e di operatori indifferentemente pubblici e privati che non solo offrano servizi e prestazioni sociali, educative assistenziali e sociosanitarie, ma favoriscano anche le condizioni di una vita migliore incidendo sulla consapevolezza del ruolo degli attori coinvolti, dei loro comportamenti e abitudini, facilitando nuovi stili di vita, favorendo il loro coinvolgimento. Ciò si rende possibile in una logica di piena sussidiarietà mediante il contributo di tutti i soggetti responsabilmente attivi. Si tratta quindi del sostegno concreto alla logica e alla pratica del “fare comunità” , partendo dalla famiglia, dal volontariato, dall‟associazionismo, ecc. fino al mondo dei servizi, costruendo modelli e modalità pratiche di integrazione e complementarietà tali da individuare percorsi che garantiscano continuità, appropriatezza, flessibilità e personalizzazione degli interventi. A tal scopo il laboratorio welfare, per la sua complessità e vastità dei campi di intervento è stato suddiviso in tre distinti laboratori: 1a LAB. WELFARE ANZIANI 1b LAB. WELFARE DONNE 1c LAB. WELFARE MINORI

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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1a LAB. WELFARE ANZIANI

Descrizione del LAB. WELFARE Anziani Nome dell’ azione LAB. 1.a WELFARE

Anziani Luogo: USI Lugano

N 1 (da Gantt)

Responsabile dell’attività

Comune di Como

Inizio 01.09.09 (giorni solari

dall‟inizio del progetto) 180

Fine 1.10.11 (giorni solari

dall‟inizio del progetto) 550 giorni

Partner nell’azione

Totale giorni / persona per partecipante

1- COMUNE di COMO <N° giorni persona>40

2- COMUNE di LUGANO e Forum Alzheimer Ticinese

<N° giorni persona>50

3-Fondazione Cerino Zegna Occhieppo Inferiore (Biella)

<N° giorni persona>50

4-USI Università della Svizzera Italiana <N° giorni persona>50

Obiettivi dell’attività

- Attivare e realizzare un laboratorio di studio e ricerca di interventi di ampliamento nella gamma di risposte alle persone affette da demenza, in particolare di Alzheimer, maggiormente modulate rispetto all‟andamento della patologia, finalizzate alla continuità del sostegno alla famiglia ed alla persona.

- Trasferire metodologie innovative e specifici interventi a sostegno della sperimentazione di nuovi modelli di partnership pubblico/privato e del coinvolgimento delle famiglie

- Sostenere attivamente lo sviluppo di competenze e conoscenze dei professionisti del settore

- Costruire una rete di relazioni stabili tra partner svizzeri ed italiani

Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Dopo una prima attività di studio, analisi e benchmarking dell‟offerta di servizi/interventi alle persone anziane affette da morbo di Alzheimer ed alle loro famiglie, volta ad individuare modelli, percorsi, esperienze e materiali innovativi, trasferibili e di successo in UE, Svizzera e Italia, verranno individuate esperienze e/o singole azioni di particolare interesse per i partner, da approfondire e sperimentare nelle rispettive realtà; si pensa, non solo allo studio di nuovi servizi e percorsi, ma, in particolare, ad azioni centrate sul coinvolgimento, il sostegno, le modalità di interazione e la formazione delle famiglie, con particolare riguardo alla produzione di modelli di relazione e di materiali informativi (dépliants, manuali d‟uso, supporti video, ecc.) ed alla definizione di percorsi innovativi di accudimento e sostegno I risultati dello studio, delle valutazioni ed elaborazioni del gruppo, nonché delle sperimentazioni, saranno adeguatamente pubblicizzati anche attraverso l‟organizzazione di un workshop in cui interverranno i partner del laboratorio ed altri soggetti portatori di interesse coinvolti a vario titolo

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sistema di accreditamento del welfare

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Suddivisione in sotto-attività

1 Studio, analisi e benchmarking su best practices ed eccellenze in materia di servizi e interventi a sostegno delle persone affette

da Morbo di Alzheimer in Svizzera, Italia ed Europa

2 5 visite di valutazione e trasferibilità delle best practices ed

eccellenze individuate in Nord Italia e Ticino finalizzate all‟individuazione delle sperimentazioni da attivare

3 Progettazione di sperimentazioni sul campo

4 Valutazione dei primi risultati

5

Elaborazione di un modello innovativo di accudimento e sostegno alle persone affette da Alzheimer ed alle loro famiglie, basato su una rete di servizi ed interventi mista pubblica/privata, con un ruolo forte dell‟associazionismo e delle famiglie, atta alla

definizione di percorsi che consentano un supporto continuo, modulato e differenziato di cura e assistenza.

Prodotti dell’attività

N°1

Rapporto di ricerca sulle best practices ed eccellenze in materia di servizi e interventi a sostegno delle persone affette da

Morbo di Alzheimer.

di monza N°2

Seminario di Valutazione e trasferibilità delle best practices ed eccellenze

N°3 Elaborazione di progetti sperimentali

N°4

Seminari di elaborazione di un modello innovativo di accudimento e sostegno alle persone affette da Alzheimer ed

alle loro famiglie

N°5 Produzione di materiali informativi a supporto delle famiglie e dei

servizi (dépliants, 1 manuale d‟uso, 1 supporti video, ecc.)

N°6 Workshop pubblico con i partner svizzeri ed italiani del

laboratorio ed altri soggetti portatori di interesse; costruzione di un sito web dei risultati del workshop

Contributo agli obiettivi del Progetto

- aumento della qualità della vita delle famiglie, in particolare degli anziani affetti da demenza e delle donne, spesso caregiver principale - realizzazione sussidiaria tra operatori pubblici e privato sociale - disseminazione delle esperienze e know-how acquisite in ambito UE, Italia e Svizzera

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

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Mesi

Sotto – attività

Mar-

Apr

2009

Mag-

Lug

2009

Ago-Ott

2009

Nov-

Gen

2009/10

Feb-Apr

2010

Mag-

Lug

2010

Ago-Ott

2010

Nov-

Gen

2010/

11

Feb-

Mar

2011

Rilevazione bisogni ed indagine territoriale sui servizi esistenti

Studio, analisi e benchmarking su best practices affette da Morbo di Alzheimer in Svizzera, Italia ed Europa

5 visite di valutazione e trasferibilità delle best practices ed

Elaborazione di un modello innovativo di accudimento e sostegno alle persone affette da Alzheimer ed alle loro famiglie

Seminario di Valutazione e trasferibilità delle best practices ed eccellenze

Workshop pubblico con i partner svizzeri

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1b LAB. LAVORO DONNE - Formazione e Orientamento al Lavoro L‟analisi dello stato delle pari opportunità di genere nei territori che fanno parte dell‟area di cooperazione (fonti: USTAT ed EUROSTAT) si inserisce nel quadro dell‟obiettivo fissato a Lisbona di un‟occupazione femminile entro il 2010 pari al 60%. I dati mostrano una situazione buona sia per il versante italiano che per quello svizzero i cui valori sono vicini a quelli indicati. Bisogna però segnalare: a) rimane alta la differenza tra i tassi di occupazione maschile e femminile, soprattutto in

territorio italiano. Si segnala poi che oltre il 55° anno di età l‟occupazione femminile è in percentuale la metà di quella maschile;

b) nei due versanti della frontiera rimangono sensibili le differenze salariali: è evidenziato dai dati che i salari delle donne, anche a parità di livello, sono mediamente più bassi rispetto a quelli degli uomini anche a parità di livello. Tale differenza cresce con al crescere del livello di competenze professionali richieste;

c) la percentuale di donne che impiegano il part-time è notevolmente più alta di quella relativa agli uomini, soprattutto per la propensione femminile ad assumersi compiti sia professionali che domestici e di assistenza a minori ed anziani;

d) le posizioni di tipo direttivo in aziende private, enti di ricerca, e istituzioni pubbliche e il livello di formazione e il livello di utilizzo delle ICT da parte della popolazione femminile rivela un sensibile gender gap (tale divario in Svizzera è però minore).

il Progetto si propone poi di integrare le pari opportunità nelle fasi di ideazione, implementazione e valutazione delle azioni. In questo senso la finalità generale del Progetto ispira ad un‟esigenza morale, sociale ed economica. A fronte del divario occupazionale tra uomini e donne e della facilità con cui la popolazione femminile, per ragioni familiari impellenti e per una minore formazione specifica (vd la Valutazione ex ante del Programma Operativo Obiettivo Cooperazione territoriale Italia - Svizzera 2007-13 e il Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia – Svizzera 2007-2013) si dedica a compiti domestici ed educativi, è opportuno incentivare l‟occupazione femminile attraverso attività formative al lavoro qualificate e dotate di una rilevanza nel mercato del lavoro. Date le caratteristiche fisiche ed economiche dell‟area interessata, si crede adeguata una formazione e orientamento al lavoro incentrata sui settori del turismo e del commercio, settori che di per sé possono accogliere senza preclusioni l‟apporto professionale di donne preparate e contemporaneamente favorire la cooperazione territoriale. Tali attività saranno rivolte a due target di pubblico femminile: dai 18 ai 35 anni dai 35 ai 50 anni.

- Il primo è costituito da donne diplomate in cerca o di primo lavoro o di un‟occupazione più stabile e adeguata alle proprie capacità e ambizioni. - Il secondo è quello costituito da donne che vogliono reinserirsi nel mercato del lavoro avendo scelto per un certo periodo di dedicarsi alla famiglia.

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L‟offerta formativa è poi differenziata in due livelli: a - un corso di base per chi non ha le conoscenze fondamentali per operare nei settori turistico e commercio; b - un corso avanzato. Le donne “formate” verranno successivamente incontrate dallo “sportello Rosa” già attivo presso il comune di Como per orientare le scelte occupazionali presso imprese disponibili. Si prevede inoltre, attraverso un opportuno accordo con l‟ufficio del lavoro del Comune di Lugano, di realizzare dei “meeting transfrontalieri” in Ticino con la presenza delle donne per individuare le aziende e i settori del Ticino dove le opportunità lavorative sono reali.

Tipo di corso TURISMO

Contenuti Ore

Turismo base

La struttura alberghiera 20 Gestione del back office 20 Elementi di base delle procedure amministrativo contabili

12

Elementi di base di un programma gestionale per alberghi

12

Composizione lettere con Word 8 Tecniche di comunicazione e relazione con il cliente

8

Simulazioni 12 Distribuzione materiali -

Totale ore 92

Turismo avanzato Tecniche di vendita e Determinazione delle tariffe,

12

Prenotazione, gestione, organizzazione del soggiorno

32

Tecniche di progettazione e implementazione di piani e programmi di lavoro

32

Gestione dei rapporti interpersonali e del lavoro con i propri collaboratori

8

Disposizioni a tutela della pubblica sicurezza nelle strutture di promozione e ricezione turistica

8

Tecniche per la gestione del ricevimento e per il controllo della qualità

8

Simulazioni e case histories 20 Distribuzione materiali -

Totale ore 120

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Tipo di corso: COMMERCIO

Contenuti Ore

Commercio base

Nozioni base Excel 24

Comunicazione 12

Time Management e pianificazione 10

Strumenti per l'attività di vendita e marketing

44

Simulazioni e case histories 22

Distribuzione materiali -

Totale ore 112

Commercio avanzato

L'area commerciale nell'ambito di una struttura organizzativa

12

Excel 22

Tecniche di vendita 14

Tipologie di vendita: complessa e distributiva

12

Marketing intermedio 40

Simulazioni 20

Distribuzione materiali -

Totale ore 120

L‟azione insisterà su un‟area che ha una popolazione femminile adulta di 251.000 mila donne (71.000 donne attive in Ticino, 180.000 in provincia di Como). Verranno quindi coinvolte 500 donne dei territori interessati (stima area svizzera 100 donne; area italiana 400) attraverso manifesti, locandine, annunci sulla stampa locale, contatti con gli Urp dei comuni, comunicazione generale, Sportello Rosa. Verranno selezionate attraverso incontri di gruppo e colloqui individuali.

Durata dei moduli: diversificati

Numero moduli: 4

Classi da :15 allieve

Totale edizioni :2

Totale ore: 888 ore

Totale iscrizioni singole: 120

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Descrizione del LAB. DONNE Formazione e Orientamento al lavoro

Nome dell’azione LAB. 1.a WELFARE

DONNE

Luogo: Comune di Como Provincia di Como

N.2 (da Gantt)

Responsabili dell’attività

Dr.ssa Gualdoni- dirigente Comune di Como Dr. Giunco- direttore Centro di formazione Castellini - Como

Inizio 01.09.08 (giorni solari dall‟inizio

del progetto) 150

Fine 28.02.10 (giorni solari dall‟inizio del

progetto) 510

Totale dei giorni / persona per partecipante

1 - COMUNE di COMO <N° giorni persona>180

2 - COMUNE di LUGANO <N° giorni persona>10

3 - Centro di formazione Castellini <N° giorni persona>390

4 – Tutti i Partner <N° giorni persona>100

Obiettivi dell’attività

Dopo un‟attività di progettazione di 2 corsi del settore turistico (base e avanzato) e di 2 corsi del settore commerciale (base e avanzato) e della loro pubblicizzazione nelle due aree, si avvieranno le selezioni e le successive iscrizioni ai corsi stessi. L‟erogazione di questi comprenderà 4 edizioni. In tutto saranno 192 donne con lo scopo di un loro inserimento e reinserimento nel mondo del lavoro.

Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Erogazione e monitoraggio dei corsi di formazione Orientamento italiano e svizzero al lavoro

Suddivisione in sotto-attività

1 Progettazione dei corsi

2 Pubblicizzazione dei corsi

3 Selezioni e iscrizioni delle allieve;

4 Produzione materiale didattico

5 Docenze

6 Monitoraggio e rendicontazione

7 Incontri con lo “sportello Rosa” per l‟orientamento al lavoro

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8 “meeting transfrontalieri” con l‟ufficio del lavoro di Lugano

Prodotti dell’attività (i prodotti verranno descritti in dettaglio

nel capitolo 8)

N°1 Progettazioni dei 4 tipi di corsi (base e avanzato)

N°2 Donne formate nel corso base commercio

N°3 Donne formate nel corso avanzato commercio

N 4 Donne formate nel corso base turismo

N 5 Donne formate nel corso avanzato turismo

Contributo agli obiettivi del Progetto

- aumento della qualità della vita delle donne in formazione; - aumento della qualità occupazione femminile - implementare la politica delle pari opportunità; - affrontare il gender gap - realizzare accordi pubblico-privato per la formazione al lavoro

Mesi

Sotto – attività

Ott 2009

Nov 2009

Dic 2009

Gen 2010

Feb 2010

Mar 2010

Apr 2010

Mag 2010

Giu 2010

Lug 2010

Ago 2010

Set 2010

Progettazione corsi

Pubblicizzazione corsi

Selezione ed iscrizione allieve

Produzione materiale didattico

Docenze

Monitoraggio e rendicontazione

Incontri con “sportello rosa”

“meeting transfrontalieri” in Lugano – Ch

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Descrizione del progetto LABORATORIO MINORI

Nome dell’azione: Servizio per Famiglie e

Minori: tutela e sostegno familiare

Luogo: Comune di Como N 3

(da Gantt)

Responsabile dell’attività

Dott.ssa Paola Suriano, Dirigente Servizi Sociali - Comune di Como

Dr. Alessandro Mele- Direttore Generale Coop. Il Manto - Como

Inizio (giorni solari dall‟inizio

del progetto) Fine

(giorni solari dall‟inizio del progetto)

Partner nell’azione

Totale giorni / persona

per partecipante

1- COMUNE di COMO <N° giorni persona>500

2 – Cooperativa IL MANTO <N° 300 giorni uomo

3 - Tutti i partner N° 300 giorni uomo>

4- COMUNE di LUGANO

Servizi Sociali e Dipartimento Giovani N° 50 giorni uomo>

Obiettivi dell’attività

- sperimentazione ed attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale nella gestione dei servizi rivolti a minori e famiglie;

- aumento del numero di rientro in famiglia da parte dei minori allontanati con provvedimento dell‟autorità giudiziaria;

- attivare percorsi di recupero o sostegno delle capacità genitoriali

- tutelare il minore con sospetto di abuso o grave maltrattamento anche mediante le corrette procedure nell‟ambito del procedimento giudiziario

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Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Dopo un‟attività di rilevazione dei bisogni e di analisi dei servizi esistenti sul territorio, si procederà alla definizione ed apertura di un servizio a tutela dei minori e di sostegno della genitorialità da attuare secondo il principio della sussidiarietà.

Sarà effettuata una formazione del personale della equipe tutela minori sulle tematiche legate sia al percorso di tutela del minore in caso di sospetto abuso o maltrattamento sia al percorso giudiziale.

La formazione servirà anche per creare e rinforzare la creazione di una equipe integrata tra Comune , Cooperativa Il Manto e Comune di Lugano.

Successivamente sarà avviata una consulenza legale a supporto della equipe integrata e degli Enti segnalanti in materia di procedimento civile e penale e si procederà alla costituzione di n. 2 equipe. Una equipe si occuperà del Servizio Genitori, l‟altra equipe seguirà il servizio di Tutela Minori.

Saranno quindi aperti all‟utenza i due servizi creando e definendo le modalità di sinergia tra i servizi.

Il Servizio Spazio Genitori sarà dedicato ai genitori per il sostegno e la valorizzazione delle capacità genitoriali tenuto conto che nella maggior parte dei casi il Servizio Tutela Minori comunali opera sulla tutela del minore e non ha sufficienti risorse da attivare per la presa in carico ed il supporto del nucleo familiare.

Il Servizio Tutela Minori si occuperà della la presa in carico di minori con sospetto di abuso e grave maltrattamento.

Si vuole, oltre ad offrire un servizio a minori e famiglie, sperimentare un modello di sussidiarietà orizzontale per la gestione dei servizi sui minori.

Suddivisione in

sotto-attività

1

Marzo 09 Maggio 09

Rilevazione bisogni ed indagine territoriale sui servizi esistenti per la creazione di una eventuale rete di

servizi a supporto dei minori e delle famiglie. Territorio Provincia di Como e Lugano -Ticino

2

Marzo 09

Luglio 09

Formazione congiunta rivolta alla equipe Minori del Comune e Cooperativa Il Manto in materia di

sussidiarietà orizzontale e sugli aspetti giuridici della tutela.

3

Settembre 09 fine progetto

Avvio consulenza legale a supporto della equipe integrata e degli Enti segnalanti per l‟iter giuridico civile

e penale .

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Suddivisione in

sotto-attività

4

Settembre 09

Fine progetto

Avvio consulenza a supporto della equipe integrata e degli Enti segnalanti in materia di procedure a tutela e

protezione del minore

5

Giugno 09

Luglio 09

Costituzione delle n.2 equipe: Equipe per servizio “Spazio genitori” ed Equipe Tutela Minori

6

Settembre 09 Fine progetto

Promozione ed avvio dei servizi

7

Ogni 6 mesi

Incontri periodici di verifica tra i refenti comunali e della cooperativa sull‟attuazione del principio di sussidiarietà

8

ogni 4 mesi Incontri Como-Lugano per scambio esperienza

Prodotti dell’attività

(descritti in dettaglio nel capitolo 8)

N°1 Dati quantitativi e qualitativi dei servizi attivati sul

territorio

di monza

N°2 Corsi di formazione n. giorni di formazione

N°3 n. richieste di consulenza legale

N°4 n. richiesta di consulenza sulle procedure di protezione

e tutela

N°5 Stesura protocollo operativo

N°6 n. enti e soggetti informati dell‟avvio del servizio

N°7 n. incontri

Contributo agli obiettivi del Progetto

- aumento della qualità della vita dei minori - aumento della qualità della vita delle famiglie e della società - realizzazione sussidiaria tra operatori pubblici e privato sociale - disseminazione delle esperienze e know how acquisite in ambito UE,

Italia e Svizzera - realizzazione del welfare sociale

- scambio e collaborazione sul welfare sussidiario Ticino - Italia

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Mesi

Sotto – attività

Mar

Apr

2009

Mag

Lug

2009

Ago

Ott

2009

Nov

Gen

2009/10

Feb

Apr

2010

Mag

Lug

2010

Ago

Ott

2010

Nov

Gen

2010/

11

Feb

Mar

2011

Rilevazione bisogni ed indagine territoriale sui servizi esistenti

Formazione congiunta.

Avvio consulenza legale per l‟iter giuridico civile e penale .

Avvio consulenza in materia di procedure a tutela e protezione del minore.

Costituzione di 2 equipe

Promozione ed avvio dei servizi

Incontri periodici di verifica

Incontri Como-Lugano

Si svolgeranno circa ogni 6 mesi

Si svolgeranno circa ogni 4 mesi

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AZIONE 2 LAB. GIOVANI Di fronte alla richiesta da parte della cittadinanza di una prossimità adeguata dei servizi, si è voluto intervenire sulla fascia della popolazione giovanile con un‟azione mirata agli operatori delle istituzioni e del privato sociale che si occupano di tale popolazione. Si è pensato di strutturare un laboratorio di studio sugli interventi di successo con i giovani, vista l‟importanza della valorizzazione del capitale umano portato da questi ultimi. La caratteristica saliente di tale laboratorio è quella di utilizzare, per una crescita professionale degli operatori indicati e una conseguente migliore politica per i giovani, una rete di relazioni con istituzioni che hanno realizzato delle eccellenze documentate. Tale rete sarà costruita con ricerche, contatti a distanza e visite in loco, così come accade con l‟Associazione Quattro motori per l'Europa, costituita dalle regioni Baden - Württemberg (Germania), Catalunya (Spagna), Rhône Alpes (Francia) e Lombardia che ha l'obiettivo di valorizzazione delle proprie realtà territoriali, la messa a punto e lo scambio di best practices sui temi di comune interesse: l'Associazione si articola in Commissioni e Gruppi di Progetto che sviluppano iniziative in campo economico, culturale, ambientale, educativo, della ricerca e dell'innovazione, dello sport. Gli operatori coinvolti, in tutto almeno 18, saranno poi impegnati a discutere e approfondire, con gli interlocutori rappresentativi delle esperienze scelte come esempio, le loro ipotesi di intervento sul pubblico giovanile a livello pre-progettuale.

Descrizione del LABORATORIO<GIOVANI>

Nome dell’ azione LABORATORIO

GIOVANI

Luogo: Comune di Lugano Comune di Como

Sede operativa AnciTel Lurago d’Erba

N 4 (da

Gantt)

Responsabile dell’attività

Inizio 01.09.09 (giorni solari dall‟inizio

del progetto) 180

Fine 30.09.11 (giorni solari dall‟inizio del

progetto) 550 giorni

Partner nell’azione

Totale dei giorni/persona per

partecipante

1 - COMUNE DI LUGANO <N° giorni persona>100

2 -COMUNE di COMO <N° giorni persona>100

3 - PROVINCIA di COMO <N° giorni persona>100

4 - COMUNE di ALBAVILLA <N° giorni persona>100

5 - COMUNE di MONZA <N° giorni persona>100

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Obiettivi dell’attività

- Impiantare e svolgere un laboratorio sui giovani - Innalzamento delle competenze e conoscenze operatori - Impianto rete di relazioni - Trasferimento di metodologie innovative e specifiche per impostare e

condurre progetti sui giovani

Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Dopo una prima attività di benchmarking volta ad individuare le eccellenze (15 previste) che realizzano casi di politiche giovani in Eu, Ch e Italia, verranno costruite relazioni a distanza con le sedi di queste esperienze (10 previste). Successivamente si realizzeranno 8-10 missioni tra quelle precedentemente individuate e scelte come migliori. A seguito di un focus su alcuni di questi casi considerati adeguati alla situazione, verranno pre-progettati 2 interventi sui giovani pronti per essere finanziati. Tutti i prodotti verranno poi vagliati e pubblicizzati attraverso un workshop con l‟intervento di operatori e rappresentanti delle eccellenze italiane ed europee da cui si è acquisito il know how.

Suddivisione in sotto-

attività

1 Benchmarking dei casi di politiche per i giovani in UE 15 casi

previsti

2 Relazione a distanza con le sedi dei casi scelti

3 Scelta di 8-10 missioni tra i casi conosciuti

4 Realizzazione di 10 missioni ( 3 EU, 3 Ch, 4 Italia)

5 Focus elaborativo sui casi incontrati con trasferimento delle

eccellenze in almeno 2 casi da realizzare in fase di pre-progetto finanziabile nel medio futuro

Prodotti dell’attività

N°1 Ricerca di benchmarking sulle eccellenze politiche per i giovani

Eu e CH

N°2 2 Studi di fattibilità per 2 progetti da impiantare sul territorio

comasco-ticinese nel futuro

N°3 Workshop pubblico con gli operatori italiani e esteri (Ue e CH)

N°4 Produzione CD e sito web dei risultati del workshop

Contributo agli obiettivi del Progetto

- aumento della qualità della vita dei giovani - realizzazione sussidiaria tra operatori pubblici e privato sociale - disseminazione delle esperienze e know how acquisite in ambito UE,

Italia e Svizzera

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sistema di accreditamento del welfare

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Mesi

Sotto – attività

Gen

2010

Feb

2010

Mar

2010

Apr

2010

Mag

2010

Giu

2010

Lug

2010

Ago

2010

Set

2010

Ott

2010

Nov

2010

Dic

2010

Gen

2011

Benchmarking

Relazioni con le sedi

dei casi scelti

Scelta di 8 – 10

missioni

Realizzazione di 10

missioni

Focus elaborativo

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

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AZIONE 3 LAB. MOBILE E-GOVERNMENT Innovazione Tecnologica Alla fine del 2008 saranno in uso nel mondo quasi 3 mld di telefoni mobili, mentre in Europa la penetrazione è prossima al 100%. A fine Aprile 2007, gli Smartphone rappresentavano il 6,3% del mercato complessivo (fonti Gartner e Canalys), con una previsione di crescita media fino al 2010 del 49,3% (fonte IDC). La penetrazione degli Smartphone si attesta rispettivamente all‟8,8% in Europa e al 3,8% negli Stati Uniti. In Italia il mercato degli Smartphone conta più di 3,7 milioni di dispositivi. Windows Mobile è oggi il sistema operativo con il più alto tasso di crescita, e con un incremento delle vendite nel primo trimestre del 2007 del 135,3%. La telefonia mobile è oggi quindi il mezzo di comunicazione di gran lunga più usato dagli italiani e può diventare il modo più rapido e semplice per raggiungere i cittadini e fornire servizi di immediata utilità. Molti progetti di e-government possono trovare nella telefonia mobile un veicolo di immediata diffusione in aree quali i servizi dati in mobilità, i servizi di identificazione ed autenticazione, la messaggistica (sms, sms premium, mms, ecc.), i servizi per micropagamenti, i servizi di localizzazione. L‟impatto quindi di questo strumento e della tecnologia connessa è di grande importanza per la vita della popolazione. Il progetto intende considerare questa evoluzione che è sociale, prima ancora che tecnologica (vd. Società dell’informazione). Il risultato concreto che si propone il progetto sarà raggiunto attraverso la proposizione, su telefoni portatili e palmari, di un insieme di servizi informativi di elevato impatto e semplice impiego, utili a soddisfare i bisogni di informazione e in grado di costituire un nuovo canale di comunicazione con la “clientela”.

E‟ stata effettuata una ricerca dal Politecnico di Milano che ha identificato 350 casi di applicazioni basate su cellulare

Pubblico 41%

Operatori finanziari 16%

Industria e servizi 9%

Turismo e locali 22%

No Profit 4%

Commercio 1% Carrier 1%

Trasporti 5% Altro

1%

Comuni 25% Provinc

e 3% Regioni 3% Universit

à 3% Musei 3% Ministeri 2% ASL 2%

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

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Studio della School of management del Politecnico di Milano

Il mobile in Italia e Svizzera rispetto agli altri paesi

Questo laboratorio di innovazione tecnologica ha l‟ambizione di offrire quindi un innovativo strumento di “navigazione personale”, e di informazione ai cittadini . Il Comune con l‟apporto dei partner tecnologici che verranno scelti-individuati, sarà quindi il “protagonista” dell‟iniziativa in piena collaborazione con i cittadini che si presteranno alla sperimentazione del servizio in una dimensione sussidiaria . Tutto ciò sarà realizzato sfruttando le potenzialità attuali dei telefoni portatili e dei palmari come “computer personali” in grado di veicolare contenuti e servizi caricati su questi dispositivi senza necessità di continui collegamenti alle attuali reti cellulari. Questo laboratorio verrà principalmente condotto da due Comuni in stretta collaborazione:

1. Comune di San Fermo 2. Comune di Lurago d‟Erba

Si tratta di due territori diversi per composizione di popolazione attività produttive ecc. Il primo frontaliero e a ridosso della città di Como, il secondo su un territorio “agricolo” e in confine con altre 2 province: Lecco e Monza-Milano. La scelta è in funzione anche della necessita di una sperimentazione dei servizi realizzati su ambienti eterogenei. IL Comune di San Fermo si occuperà di condurre il laboratorio per: a- sviluppare il software b- acquisire i cellulari c- fare i test e i monitoraggi sulla popolazione d- fare comunicazione alla popolazione Il comune di Lurago d‟Erba avrà l‟incarico di:

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a- fare i test e i monitoraggi sulla popolazione b- fare comunicazione alla popolazione

I due enti sperimenteranno poi nell‟ambito provinciale e in collaborazione con la provincia e il Comune di Lugano sul territorio del Ticino.

I servizi saranno ovviamente disegnati e realizzati in considerazione di ambienti diversi ( Svizzera-Ticino; Italia realtà urbanizzata e periferica). La piattaforma tecnologica che verrà individuata sarà basata su un'architettura per la gestione dei contenuti in formato standard XML ( nel rispetto delle normative per la PA) , estesa con un insieme di componenti per veicolare testi, immagini, audio e video in modo efficiente e coerente con gli standard del mercato verso dispositivi mobili: telefoni cellulari, smartphone, iPhone e palmari. Sfrutterà le possibilità dei telefoni più diffusi e di quelli di nuova generazione Con un telefono portatile si potrà: Muoversi più facilmente Il telefono conterrà la mappa di un luogo-città e del suo territorio evidenziando le Informazioni di mobilità utili. Utilizzando l'applicazione, fruibile in modo semplice e intuitivo, sarà possibile inoltre: Trovare informazioni e servizi utili in città. • Uffici e servizi comunali; • Parchi e giardini cittadini • Farmacie, biblioteche, chiese, cimiteri, monumenti, musei accessibili ai diversamente abili; • Cinema e teatri e eventi culturali; • Servizi di parcheggio (posti auto, orari, etc.); • Orari dei treni, parcheggi taxi; • Ulteriori servizi Usare il telefono come sistema di pagamento Esistono diverse tecnologie ad oggi sperimentate per il “Mobile Payment”. Verranno individuate le più consone ai servizi che verranno richiesti Ciascuno degli ambiti indicati è in grado di generare benefici tangibili e intangibili alle parti coinvolte nel progetto. Dato il carattere fortemente innovativo dell‟iniziativa, si assume in prima istanza che il progetto porterà miglioramenti alla complessiva qualità dei servizi forniti dai Comuni . I vantaggi per gli utenti consisteranno nella disponibilità di informazioni aggiornate sulla città, nonché di strumenti di utilità e di intrattenimento. Di conseguenza, le organizzazioni coinvolte ne ricaveranno un ritorno positivo in termini di immagine e visibilità. Una volta che il progetto sarà pienamente a regime, ulteriori benefici potranno essere raggiunti, giungendo a nuove efficienze nei flussi di comunicazione. Una volta messo a punto – attraverso la realizzazione di un prototipo e la sua valutazione da parte di un insieme campione rappresentativo di utilizzatori e un‟iterazione nell‟affinamento del servizio stesso – il servizio sarà realizzato e reso disponibile al

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pubblico. Sempre più gli utenti di smartphone potranno acquistare servizi a pagamento usando il loro telefonino e un conto d‟appoggio (per es. un conto bancario o una carta di credito), oppure con abbonamento telefonico o scheda telefonica prepagata. Si apriranno in questo modo molteplici scenari di utilizzo:

La gestione per il pagamento dei “ticket” per i servizi a pagamento degli enti pubblici .

L‟accesso a nuovi servizi offerti a pagamento attraverso l‟infrastruttura fisica Criteri di riferimento per l‟applicazione tecnologica Flessibilità Tutte le informazioni soggette a un aggiornamento frequente saranno mantenute in strutture dati esterne, codificate in formati strutturati standard (es. XML) e modificabili agevolmente senza che si renda necessario intervenire sulle applicazioni. Time-to-market Il sistema dovrà:

Supportare politiche di profilazione potenzialmente anche marketing one-to-one, mediante la realizzazione e gestione di gruppi di utenti

Offrire servizi personalizzati e distintivi. Affidabilità Il sistema costituirà nel tempo un asse sempre più portante della comunicazione verso il cittadino. La scelta dell‟architettura tecnologica, nei suoi componenti base:

infrastruttura di networking

sistema operativo

application server, database server

E dovrà assicurare i massimi livelli di affidabilità e di operatività . La sicurezza e la stabilità del dato sono altresì requisiti fondamentali. Scalabilità

Funzionale: intesa come la possibilità di implementare, in un ottica di contenimento dello sforzo e dei costi, le nuove funzionalità necessarie per sostenere nel tempo l‟evoluzione dei servizi rivolti ai cittadini.

Architetturale: intesa come la possibilità di estendere/modificare i componenti base dell‟architettura per far fronte all‟incremento del numero di utenti del sistema.

di Fruizione: intesa come la possibilità di rendere i servizi utilizzabili in modo rapido e semplice da parte di diverse tipologie di utenti e in differenti momenti

Prestazioni I tempi di risposta del sistema, in termini di tempi di selezione, presentazione dei dati, devono essere minimi, sia nel caso di una fruizione offline, sia nel caso di un accesso a dati online in real-time, per assicurare la piena operatività anche nei momenti di maggiore affluenza ai servizi.

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Descrizione del LAB. MOBILE E-GOV.

Nome dell’ azione

LABORATORIO

Mobile e-gov

Luoghi:

Comune di San Fermo Comune di Lurago d’Erba

Cittadini Privati

Comune e provincia di Como, Lugano.

N 5

(da Gantt)

Responsabile dell’attività

COMUNE di SAN FERMO (dr. Fabio Ansideri)

Inizio

01.03.010

(giorni solari dall‟inizio del progetto)

365

Fine

28.02.11

(giorni solari dall‟inizio del progetto)

730 giorni

Partner nell’azione

Totale dei giorni/uomo per

partecipante

1- COMUNE di SAN FERMO <N° giorni uomo>400

2-COMUNE di LURAGO D‟ERBA

<N° giorni uomo>150

3-COMUNE di Como. <N° giorni uomo>60

4-COMUNE di LUGANO – CH <N° giorni uomo>20

5- PROVINCIA di COMO <N° giorni uomo>30

6- Tutti i partners <N° giorni uomo>100

Obiettivi dell’attività

- Interazione cittadini-istituzioni e rete

- Simultaneità e prossimità del servizio

- Tracciabilità del servizio e delle preferenze degli utenti

- Diffusione dell‟ICT

Descrizione del lavoro previsto

nell’attività

Realizzare il sito web

Acquisire i software e le strumentazioni

Alimentare il sito con info e servizi

Popolare il sito

Sperimentare i servizi

Comunicare alla popolazione

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Suddivisione in sotto-attività

1 Individuazione e analisi dei bisogni su cui disegnare la

progettazione dei servizi e-gov mobile

2

Ideazione, progettazione e realizzazione di un sito web per mobile affiancato ai siti istituzionali dei comuni e dei

privati

3

Ideazione, progettazione, realizzazione di servizi e-gov per il mobile rivolti ai cittadini

4

Sperimentazione del servizio tramite:

- Comunicazione alla popolazione per attivare il lancio della sperimentazione

- Definizione e coinvolgimento dei target rappresentativi

(giovani, donne, lavoratori, anziani )

- Distribuzione ai target in comodato d‟uso di 60 cellulari di ultima generazione per navigazione su sito e-gov

- Accompagnamento alla fruizione dei servizi

5

- Rilevazioni sui target

- Modellizzazione del caso

- Evento di comunicazione risultati - presentazione agli stakeholder

-

- Prodotti dell’attività

N°1 Sito web per il mobile e-gov

di monza N°2 N°10 servizi di mobile e-gov

N°3 Modello della sperimentazione

Contributo agli obiettivi del Progetto

- Aumento qualità della vita dei cittadini attraverso una migliore efficienza e fruibilità dei servizi

- Alleanza e collaborazione pubblico privata tra cittadini e istituzioni

- Sviluppo della società dell‟informazione e riduzione del digital divide

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Mesi

Sotto – attività

Marzo 2010

Aprile 2010

Maggio 2010

Giugno 2010

Luglio 2010

Agosto 2010

Settembre 2010

Ottobre 2010

Individuazione e analisi bisogni

Sito web

Servizi e-gov

Lancio della sperimentazione

Coinvolgimento dei target

Distribuzione

cellulari

Accompagnamento alla fruizione dei servizi

Rilevazioni sui target

Evento

comunicazione

risultati

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AZIONE 4 LAB. Hub Cooperazione Internazionale NELLA CITTA DI LUGANO Il laboratorio Hub (hub come un “perno” inteso come metafora sia di un luogo fisico sia di una rete di rapporti) di cooperazione internazionale, in cui collaborano enti pubblici e privati delle aree Interreg, sarà presidiato da Ancitel Lombardia e ANCI Lombardia in alleanza strategica con l‟ASSOCIAZIONE dei COMUNI del TICINO e in collaborazione con tutti gli altri partner del progetto. Promuoverà poi la cultura dell‟associazionismo comunale in coerenza con i contenuti delle indicazioni e leggi in materia di Regione. Sarà collocato nel territorio del comune di Lugano in Canton Ticino e fungerà da ponte su tutto il territorio Interreg. L‟HUB si svilupperà come un laboratorio internazionale (per esempio: sul laboratorio giovani coordinando le missione nella UE; sul “comune sussidiario e decentramento” veicolerà le esperienze dei comuni ticinesi ecc. vd. Schema successivo) cogestito con l‟Unione dei Comuni Ticino e altri partner istituzionali svizzeri quali il Cantone e la Confederazione Questo laboratorio conferirà al progetto una qualità primaria in termini di ricaduta e impatto sul territorio transfrontaliero.

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HUB A LUGANO

SCHEMA CARATTERIZZAZIONE TRANSFRONTALIERA e

IMPATTO SOCIO ECONOMICO

“Qualità della vita” Valorizzazione del vd Lab. Giovani; patrimonio culturale; vd Lab. Hub

Iniziative integrate vd Lab. Mobile ICT per la diffusione delle ICT; Formazione e integrazione vd Lab. Donne Fomazione Lavoro del mercato del lavoro; Rafforzamento dei processi Lab.Comune Sussidiario e di cooperazione in ambito Decentramento sociale e istituzionale vd. Lab. Hub e Lab welfare

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H

Guardando l‟icona risulta evidente di come l‟Hub costituisca l’apice del valore aggiunto transfrontaliero caratterizzando profondamente tutto il progetto. L‟Hub, infatti, prima che inventore di iniziative e programmi, sarà un agente di coordinamento transfrontaliero nell‟attuazione delle azioni previste e monitorerà i risultati attesi sull‟area di cooperazione prodotti dai laboratori. Metodologicamente l‟Hub permetterà la cooperazione nei seguenti ambiti:

1 elaborazione congiunta, in particolare tra gli esperti dell‟Usi, dell‟Associazione Comuni ticinesi e Ancitel Lombardia. Il progetto è infatti stato costruito tra i relativi esperti e operatori di comuni e degli enti privati;

2 l’attuazione progettuale sarà congiunta in tutti i laboratori;

3 su entrambi i versanti il personale accompagnerà in modalità condivisa la realizzazione dei laboratori;

4 come si desume dal budget, il finanziamento è realizzato congiuntamente tra partner ticinesi e italiani.

L‟obiettivo iniziative di valorizzazione del patrimonio e dell‟identità culturale dei due versanti. Si intende procedere attraverso la realizzazione, coinvolgendo operatori dei settori pubblico e privato, di almeno 10 missioni sul territorio elvetico e 10 missioni sul territorio italiano che, dopo una fase di benchmarking sulle principali realtà artistiche e culturali, verranno individuate le mete delle missioni.generale della qualità della vita sarà inoltre attuato attraverso Le mete i siti e le iniziative rivolte alla valorizzazione culturale costituiranno quindi le tappe di un percorso-itinerario che sarà proposto alla popolazione attraverso l‟HUB. La valorizzazione dell‟identità e del patrimonio culturale prenderà in considerazione i seguenti aspetti: 1. Religioso 2. Artistico 3. Archeologico 4. Eno-gastronomico 5. Musicale 6. Ludico e sportivo. In particolare si realizzeranno in un‟unica offerta strutturata: 1- visite alle ville e castelli:…… ( zone limitrofe a Lugano e castelli di Bellinzona.siti

UNESCO)………...organizzazione di 3 missioni turistiche sui Castelli-Bellinzona 2- chiese del Ticino… organizzazione di 3 missioni turistiche sulle Chiese barocche 3- siti archeologici……. organizzazione di 3 missioni turistiche (Romanico e antico) 4- itinerari eno-gastronomici……………… -organizzazione di 3 missioni turistiche 5- eventi fieristici e sagre…………………………….. organizzazione di 3 missioni 6- manifestazioni floreali……………………………… organizzazione di 3 missioni 7- concerti ( musica classica e jazz)………………… organizzazione di 4 missioni 8- eventi sportivi e d‟intrattenimento -------. organizzazione di 3 missioni turistiche

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Nella seguente tabella sono sinteticamente descritti gli “IMPATTI” sull’area INTERREG di nostra pertinenza in particolare in riferimento a quanto l’HUB di cooperazione potrà sviluppare e sostenere.

Attività Impatto

1.1 Azioni collegate a interventi di cooperazione socio-sanitaria relativi ai minori e alle famiglie

Impatto diretto su 100 minori

1.2 Azioni collegate a interventi di cooperazione socio-sanitaria relativi ai minori e alle famiglie

Impatto diretto su 200 genitori

2 Azioni collegate a interventi di cooperazione socio-sanitaria rivolti ad anziani

Impatto diretto su 300 persone anziane

3.1 Azioni collegate a interventi di cooperazione socio-sanitaria rivolti a donne

Impatto diretto su 500 donne

3.2 Attività di comunicazione Impatto delle attività di comunicazione

stimato a 10.000 donne contattate

4 relazioni tra enti con rapporti già svolti di collaborazione (con la Provincia di Como e nei Piani di Zona)

Impatto su 15 amministrazioni comunali

5 Azioni collegate a interventi di cooperazione socio-sanitaria rivolti a persone immigrate

Impatto diretto su 100 persone

6 Azioni collegate a interventi di cooperazione socio-sanitaria rivolti a persone disabili

Impatto su 50 persone

7.1 Azioni collegate a interventi di diffusione delle ICT

Impatto diretto sui 60 possessori dei cellulari acquisiti

7.2 Sperimentazione mobile e attività di comunicazione della attività

Impatto indiretto su 600 persone tra familiari e conoscenti (secondo le

statistiche ogni cellulare impatta su 10 persone oltre il possessore)

7.3 Realizzazione sito web apposito e pagine sul sito del Comune di Lugano

Impatto indicato dai visitatori

8.1Azioni collegate a interventi di rafforzamento dei processi di cooperazione istituzionale e sociale: giovani

Impatto diretto su 18 operatori

8.2 Missioni nelle eccellenze scelte nell‟area coinvolta (4 missioni in area lombarda, 2 nell‟area svizzera)

Impatto su 60 interlocutori

8.3 Azioni collegate a interventi di valorizzazione del patrimonio culturale: 10 missioni

Impatto diretto su 50 operatori

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8.4 Eventi eno-gastronomici. Impatto di 3 eventi: 90 persone

8.5 Eventi artistico-religiosi Impatto di 5 eventi: 75 persone

8.6 Eventi ludico-sportivi Impatto di 5 eventi: 75 persone

8.7 Eventi culturali e musicali Impatto di 6 eventi : 90

9.1 Azioni collegate a interventi di rafforzamento dei processi di cooperazione istituzionale e sociale: Hub Laboratorio di cooperazione istituzionale. Relazioni attivate tra persone

Impatto su 500 persone

9.2 Relazioni attivate tra istituzioni Impatto su 60 istituzioni

10 Azioni collegate a interventi di rafforzamento dei processi di cooperazione istituzionale e sociale: comune sussidiario e decentramento; Finanza innovativa

Impatto diretto su 30 operatori amministrazioni comunali coinvolte nei

laboratori; impatto indiretto su 300 persone (colleghi o dipendenti)

L‟ HUB servirà inoltre a promuovere la cooperazione in ambito sociale e istituzionale strategicamente nelle politiche locali dell’intera area Interreg lombardo-ticinese durante le varie finestre temporali del sessennio 2007-2013 Interreg. Sarà collocato fisicamente in un centro di uffici e servizi e opererà come:

1- motore di idee e progetti

2- motore di relazioni durevoli volte a costruire alleanze di parternariati progettuali Gli spazi che saranno individuati e utilizzati saranno:

- ufficio segreteria - sala riunioni - aula didattica informatizzata - locali di servizio e accessori

Per le attività di convegnistica, meeting ecc. saranno reperiti appositi spazi. A seguire un luogo individuabile nella città di Lugano che si presta alle esigenze espresse. La struttura centrale verrebbe affittata permanentemente durante il progetto; quella convegnistica ad hoc.

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sistema di accreditamento del welfare

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Più in dettaglio l‟HUB avrà i seguenti compiti operativi:

1. rilevare e raccoglie informazioni e dati statistici sull‟area e sulle problematiche Interreg, welfare, istituzioni

2. attivare, gestire, aggiornare una banca dati Interreg con particolare focus su qualità della vita e welfare

3. promuovere attività dirette alla formazione ed alla qualificazione di lavoratori transfrontalieri 4. realizzare studi e ricerche, organizza convegni, acquisisce e diffonde documentazione

tecnica e dati; 5. assicurare le attività necessarie per l‟alimentazione da parte ticinese del sito web 6. dare pubblicità ai programmi Interreg in territorio svizzero a favore di partner italiani 7. mettere in relazione soggetti di diverse nazionalità per costruire partnership 8. proporre-coinvolgere nei progetti le rispettive nazioni, individuano i bandi, i bisogni di

intervento, i partner 9. diffondere i risultati realizzati e disseminare sul territorio di Lugano e Ticino 10. riportare all‟autorità di gestione e all‟ STC Interreg i risultati del lavoro svolto indicando le

linee di intervento sviluppate 11. presidiare tutte le relazioni e le missioni tra i paesi, che dovessero realizzarsi tra i partner

nell‟ambito dei progetti 12. favorire l‟incontro di vertici istituzionali dei comuni interessati delle aree Interreg in

particolare sfruttando le sinergie ANCI, ANCITEL e ASSOCIAZIONE DEI COMUNI TICINO

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Descrizione del LABORATORIO <HUB COOPERAZIONE INTERNAZIONALE >

Nome dell’ azione LABORATORIO

HUB COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Luogo: Comune di Lugano

Sede operativa AnciTel Lurago d’Erba

N 6 (da Gantt)

Responsabile dell’attività

AnciTel Lombardia sede operativa Lurago d’Erba dr. <Gazzoli Alcide

Inizio 01.05.09 (giorni dall‟inizio del

progetto) 210

Fine 30.03.12 (giorni dall‟inizio del

progetto) 1020

Partner nell’azione

Totale dei giorni/uomo per partecipante

1- AnciTel Lombardia sede operativa Lurago (Co) <N° giorni persona>200

2 - Comune di Lugano - CH <N° giorni persona>50

3 - ASSOCIAZIONE DEI COMUNI TICINO- CH <N° giorni persona>50

4 - ANCI <N° giorni persona>45

5 - tutti i partners <N° giorni persona>100

Obiettivi dell’attività

- relazione tra soggetti di diverse nazionalità - promozione e organizzazione di progetti Interreg - rilevazione e raccolta informazioni e dati statistici - formazione ed alla qualificazione di lavoratori transfrontalieri - incontro di vertici istituzionali dei comuni interessati delle aree Interreg - attività differenziate di promozione culturale

Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Dopo una prima fase di avvio e reperimento della sede e delle risorse strumentali e umane, il laboratorio fungerà da hub internazionale (per esempio: 1 sul laboratorio giovani coordinando le missione nella Ue, 2- sul comune sussidiario veicolerà le esperienze dei comuni ticinesi ecc.) cogestito con l‟Unione dei Comuni Ticino e altri partner istituzionali. Sarà quindi il “motore” di idee e progetti e di relazioni durevoli volte a costruire alleanze di parternariati progettuali

Suddivisione in sotto-attività

1 Individuazione di una sede fisica presso il territorio di Lugano

con reperimento di risorse umane

2 Progettazione e allestimento di una sede composta da:

segreteria, sala riunione, aula di formazione e locali accessori e dotazione strumentale (informatica e didattica…)

3

Costruzione relazioni-rete: relazione con gli stakeolders

relazione con le istituzioni

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Suddivisione in sotto-attività

4 Osservatorio: Studio analisi delle tendenze, problematiche

Individuazione delle eccellenze e dei casi da sviluppare

5 Avvio e mantenimento della sede

6 Proposta di progetti alle rispettive nazioni, individuano i bandi, i

bisogni di intervento, i partner

7 Realizzazione di 20 missioni nel territorio dell‟area

transfrontaliera per proposte culturali alla popolazione.

Prodotti dell’attività

N°1 Sede hub

N°2 Ricerca e banca dati

N°3 Proposte pre-progettuali

N°4 Accordi di parternariato per nuovi progetti

N°5 20 Missioni

Contributo agli obiettivi del Progetto

- cooperazione transfrontaliera - rafforzamento processi di cooperazione in ambito sociale e istituzionale - qualità della vita

Mesi

Sotto – attività

Feb Mar 10

Apr Mag 10

Giu Lug 10

Ago Set 10

Ott Nov 10

Dic 10

Gen Feb 11

Mar Apr 11

Mag Giu 11

Lug Ago 11

Individuazione sede

Progettazione e allestimento della sede

Costruzione relazioni-rete

Osservatorio

Avvio e mantenimento della sede

Proposta di progetti

Realizzazione di 20 missioni

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Descrizione del LABORATORIO

<FINANZA INNOVATIVA PER IL PARTENARIATO PA NON PROFIT>

Nome dell’ azione

LABORATORIO

FINANZA INNOVATIVA PER IL

PARTENARIATO PA NON PROFIT

Luogo:

Università Lugano

Comune di Como

N 7

(da Gantt)

Responsabile dell’attività

Comune di Cantù - Settore Bilancio

Inizio

01.09.09

(giorni dall‟inizio del progetto)

180

Fine

30.09.11

(giorni dall‟inizio del progetto)

550

Partner nell’azione:

Totale dei giorni/persona per

partecipante

Università Svizzera italiana – Lugano <N° giorni persona>70

SUPSI Scuola universitaria professionale Svizzera italiana – Manno COLLABORA

<N° giorni persona>30

Comune di Como - Assessorato Bilancio <N° giorni persona>70

Comune di San Fermo - Assessorato Bilancio <N° giorni persona>40

Fondazione Diamante – Canton Ticino COLLABORA

<N° giorni persona>70

Banca Alternativa Svizzera – Bellinzona COLLABORA

<N° giorni persona>40

Obiettivi dell’attività

- Individuare possibili modalità di cofinanziamento pubblico e non profit (fondi microcredito, obbligazioni etiche, social venture capital) di progetti in settori quali servizi sociosanitari, housing sociale, opportunità lavorative per fasce deboli

- Sviluppare modalità di trasferimento di conoscenze tra esperienze in atto in regione Lombardia quali Fondazioni comunitarie e social venture capital con esperienze in atto in Ticino sui temi del microcredito e delle imprese sociali

- attivare una rete di relazioni tra amministrazioni pubbliche, intermediari finanziari tradizionali ed etici, organizzazioni non profit sul tema del social venture capital

- sostenere attivamente lo sviluppo di competenze e conoscenze nel settore nella prospettiva di attivazione di una fondazione comunitaria in Canton Ticino

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Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Il Laboratorio attiverà una prima fase di ricerca e studio sulle modalità innovative di finanziamento dei progetti di intervento e degli investimenti, attraverso forme di partnership tra pubblico, privato for profit (banche ed imprese) e privato non profit. In una successiva fase verranno capitalizzate esperienze in atto in Canton Ticino, avviate da USI, SUPSI e Fondazione Diamante ed effettuato un confronto con le esperienze delle Fondazioni comunitarie e dei fondi di social venture capital in Lombardia . Il gruppo di lavoro collegandosi ad altri laboratori (donne, anziani e giovani) verificherà la fattibilità giuridico istituzionale, economico finanziaria ed organizzativa di possibili progetti con riferimento a tre strumenti rappresentati dal microcredito, da un fondo di social venture capital e dalle obbligazioni etiche. I risultati della ricerca e studio svolta nella prima fase insieme alle possibili alternative di intervento verranno validati e discussi in due workshop pubblici da tenersi rispettivamente in Lombardia e Ticino e verranno discussi in altri eventi che vengono periodicamente organizzati sui temi della impresa sociale e della finanza etica. Il progetto verrà poi inserito e discusso nel network europeo sulle esperienze di social venture capital a livello locale EPVA (European Venture Philantropy Association)

Suddivisione in

sotto-attività

1 Ricerca su modalità innovative di finanziamento di progetti in settori

quali settore sanitario, cultura, creazione di occupazione attraverso un partneriato pubblico non profit

2 Workshop di confronto con PA, non profit, intermediari finanziari

tradizionali ed etici

3 Progettazione e verifica di fattibilità istituzionale ed economico

finanziaria di fondo social venture capital

4 Progettazione e verifica di fattibilità istituzionale ed economico

finanziaria di emissione obbligazionaria etica

5 Partecipazione a seminari ed eventi sui temi della finanza etica e della

microfinanza e missione presso EVPA

6

Workshop su sistema integrato di finanza innovativa per la sussidiarietà mettendo a confronto esperienze in Canton Ticino e regione Lombardia Focus elaborativo sui casi incontrati con trasferimento delle eccellenze

in almeno 2 casi da realizzare in fase di pre-progetto finanziabile nel medio futuro

Prodotti dell’attività

N°1 Ricerca su caratteristiche distintive ed ambiti di applicazione sugli

strumenti finanziari per il partenariato PA non profit

N°2 3 Studi di fattibilità su strumenti di finanza innovativa per la

sussidiarietà (obbligazioni etiche, fondo social venture capital, fondazione comunitaria.

N°3 2 Workshop ( Lombardia e Ticino) con Pa, intermediari finanziari e

banche, imprese sociali sui temi della finanza innovativa per la sussidiarietà

N°4 Produzione CD e sito web dei risultati del workshop

Contributo agli obiettivi del Progetto

1- realizzazione sussidiaria tra operatori pubblici e privato sociale

2- disseminazione delle esperienze e know how acquisite in ambito UE, Italia e Svizzera

3- contributo degli strumenti di finanza innovativa per la sussidiarietà allo sviluppo economico ed occupazionale a livello locale

Page 49: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Mesi

Sotto – attività

Ottobre

Novembre

2009

Dicembre

Gennaio

2009/10

Febbraio

Marzo

2010

Aprile

Maggio

2010

Giugno

Luglio

2010

Agosto

Settembre

2010

OttobreN

ovembre

2010

Dicembre

Gennaio

2010/11

Febbraio

Marzo

2011

Ricerca partneriato pubblico non profit

Workshop di confronto

Progettazione e di fondo social venture capital

Progettazione e emissione obbligazionaria etica

Partecipazione a seminari ed eventi

Workshop su sistema integrato di finanza innovativa

Page 50: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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- 50 -

AZIONE 6 COMUNE SUSSIDIARIO E DECENTRAMENTO Per questo laboratorio si vuole seguire un approccio che non si limita ad analizzare il contesto e a procedere con attività specifiche, ma che privilegia la fase operativa in base a modelli presi come esempi di successo. “Guardare per imparare” è difatti lo slogan che puo‟ descrivere in breve tale laboratorio. I casi presi come riferimento anche per il loro carattere sussidiario sono i seguenti: Apicolf; Le Tagesmutter; Associazione di volontariato Fratelli Mancini; Centri di Aggregazione Giovanile del Basso Ferrarese; associazione Lule; Aslam. A) Riferimento all‟ambito legislativo In particolare saranno svolti raffronti con esperienze di altre Regioni italiane e svizzere con l‟esame dei testi normativi adottati o in corso di adozione a maggiore valenza sussidiaria. B) Gli ambiti dell‟amministrazione Obiettivo è porre le basi di metodo per favorire l‟applicazione del principio di sussidiarietà garantendone, la traduzione da un piano ideale di guida delle politiche regionali, cantonali, comunitarie a un piano normativo-amministrativo-gestionale di concreta realizzazione di servizi realmente sussidiari. C) Processi di esternalizzazione Un limite delle politiche locali è classificare come azioni di sussidiarietà orizzontale i semplici processi di esternalizzazione di servizi. Si tratta per la gran parte di affidamento esterno di servizi in base a logiche interne volte al recupero di efficienza ed efficacia di intervento. Ciò che il laboratorio vuole proporre è invece individuare le caratteristiche di un “Sistema sussidiario locale” e le relazioni pubblico-privato più idonee a costituirlo e ad alimentarlo. D) Processi concreti di attuazione della sussidiarietà orizzontale come sintesi dei laboratori precedenti Monitoraggio Monitorare nel tempo l‟evoluzione dei fenomeni, fornendo statistiche e commenti utili

nella definizione delle politiche di settore.

Al monitoraggio quantitativo dei fenomeni si affiancherà un monitoraggio di tipo qualitativo tramite “carotaggi” di alcuni fenomeni ritenuti rilevanti. La tecnica utilizzata sarà l’ascolto e l’interpretazione dei punti di vista espressi dagli operatori rilevati mediante tecniche differenti che vanno dalla somministrazione di questionari, alla presentazione di casi di studio, all‟effettuazione di interviste con testimoni privilegiati fino all‟utilizzo della tecnica dei focus group. Su questo approccio qualitativo alla ricerca si fondano i risultati di conoscenza applicati a processi di sviluppo della sussidiarietà orizzontale con particolare riferimento all‟analisi di best practices della società civile organizzata.

Page 51: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Convenzioni Particolare rilevanza sarà data alle convenzioni stipulate tra cooperative sociali ed enti locali al quale seguono brevi report divulgativi finalizzati alla presentazione delle più significative esperienze di sussidiarietà orizzontale. Per ciascuno si forniranno asserzioni sulla loro replicabilità, e disseminazione.

E) DECENTRAMENTO Per il sistema politico locale è sempre più importante l‟apertura nei confronti della collettività per recuperare la fiducia dei diversi portatori di interesse del territorio e rendere più fluido il processo decisionale con il rispetto dei necessari passaggi democratici e partecipativi. E Il decentramento amministrativo, esperienza iniziata negli anni „70 e recepita nella stagione statutaria susseguente al varo della legge 142/90, deve essere meglio indagata per recuperarne lo spirito originario e superarne i limiti oggettivi. A causa dell‟indebolimento del modello di government basato essenzialmente su poteri sovraordinati e formali, si fa sempre più strada un modello di governance – cioè di esercizio di poteri formali ed informali – volto a creare consenso intorno alle scelte amministrative. La funzione del decentramento va quindi ridefinita in tale processo di cambiamento. Il principio costituzionale di sussidiarietà può così pienamente declinarsi anche in quest‟ambito. Come, infatti, bisogna accogliere la scelta di ridurre i costi della politica limitando ai soli Comuni maggiori la presenza dei Consigli di Circoscrizione, così si devono salvaguardare quelle esperienze che hanno sviluppato buone pratiche locali con la gestione dei servizi di prossimità al cittadino demandata, in tutto o in parte, a entità sub-comunali. Si deve cioè puntare al massimo grado di cooperazione di interazione tra soggetti pubblici ed attori non statuali integrando tre elementi: coinvolgimento dei cittadini, misurazione dei risultati, realizzazione degli obiettivi previsti. A partire da queste considerazioni, si intende aprire una riflessione profonda sull‟esperienza delle nove Circoscrizioni comasche, che appare molto interessante per la diversità della loro composizione territoriale, demografica e socio-economica. Coinvolgendo i soggetti che hanno dato vita a questa esperienza, ed aprendo un confronto con esperienze similari regionali e nazionali, ci si propone di individuare un possibile modello di “Comune sussidiario e decentrato” applicabile fin dal prossimo mandato amministrativo. Si tratta di un circolo virtuoso tra sviluppo di politiche partecipative ed efficacia nell‟attuazione del programma di governo capace di rispondere ai bisogni concreti delle persone che risiedono nei quartieri.

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COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Descrizione del LABORATORIO<COMUNE SUSSIDIARIO e DECENTRAMENTO>

Nome dell’ azione

LABORATORIO

COMUNE SUSSIDIARIO

Luogo:

Comune di Como

Comune di Bareggio

AnciTel sede operativa Lurago d‟Erba

N 8

(da Gantt)

Responsabile dell’attività

Monica Gibillini - Sindaco di Bareggio (Mi)

Inizio

01.05.10

(giorni dall‟inizio del progetto)

420

Fine

01.05.11

(giorni dall‟inizio del progetto)

Partner nell’azione

Totale dei giorni/uomo per

partecipante

1- COMUNE di COMO <N° giorni uomo>50

2-COMUNE DI BAREGGIO

<N° giorni uomo>300

3- Tutti i partners <N° giorni uomo>200

Obiettivi dell’attività

- Focus sull‟alleanza pubblico-privato

- Migliorare l‟efficacia ed efficienza del comune

- Coinvolgimento sui temi della sussidiarietà degli amministratori

- Ideazione del comune sussidiario

Descrizione del lavoro previsto

nell’attività

Attività di formazione dei partecipanti. L‟insieme dei contributi dei singoli laboratori delle altre azioni verrà messo a sintesi per la elaborazione e modellizzazione del comune sussidiario e del decentramento. Ideazione di un tavolo di cooperazione tra pubblico e privato.

Suddivisione in sotto-attività

1 Benchmarking dei migliori casi di sussidiarietà realizzata in

progetti del territorio comasco-lombardo e ticinese

2 Invito-coinvolgimento attraverso azioni di comunicazione,

rete e disseminazione dei potenziali amministratori interessati

3 Selezione dei partecipanti e costituzione del tavolo della

sussidiarietà

4 Formazione sui temi della sussidiarietà e decentramento

5 Elaborazione e sintesi di tutti i precedenti laboratori e modelli

6 Valutazione e incontro dei best practices secondo il metodo

“Vedere per imparare”

7 Produzione del modello di Comune sussidiario e decentramento

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Prodotti dell’attività

N°1 Aggiornamento e riqualificazione del ruolo strategico della

governance del vertice del comune

di monza N°2 Documento di sintesi dei laboratori del comune sussidiario

N°3 Linee guida di modello di comune sussidiario e

decentramento

N°4 Rete tra Comuni ed Eventi di comunicazione dei risultati

Contributo agli obiettivi del Progetto

1. Cooperazione istituzionale

2. Qualità della vita

3. Cooperazione transfrontaliera in ambito giuridico amministrativo

Mesi

Sotto – attività Sett 08 Ott 08 Nov 08 Dic 08 Gen 09 Feb 09

Benchmarking

Invito-coinvolgimento amministratori

Tavolo della sussidiarietà

Formazione e decentramento

Elaborazione e sintesi

Vedere per imparare

Produzione modello di comune sussidiario e decentramento

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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AZIONE 7 ACCREDITAMENTO E MERCATO SOCIALE (MARKET PLACE DEL MERCATO SOCIALE) Per assicurare gli obiettivi di equità ed efficienza propri di un adeguato sistema di sicurezza sociale, il settore pubblico deve sottoporsi, come fornitore, al vaglio valutativo come qualsiasi privato; e il privato accreditato può sostenere il suo servizio pubblico a tutti gli effetti. Questo laboratorio quindi creerà una soluzione informatizzata in un sito web per gli operatori e fruibile anche dai cittadini in modalità multi-canale, in particolare via web da pc e via web da mobile. L‟ambizione, almeno a livello prototipale sarà quella di ideare, progettare e realizzare un sito “MONITOR WELFARE” (speculare nell‟intenzione al ben noto MONITOR WEB di Regione Lombardia dedicato alla Formazione per i bandi FSE).

I principi sopra enunciati si concretizzano secondo un quadro di riferimento dei flussi di FORNITURA --> vs-> COMMITTENZA schematizzati nella tabella a seguire

Schema teorico di Mercato Sociale Pubblico e privato sono fornitori e committenti di pari rango.

Committente Fornitore

Committente PUBBLICO PRIVATO Fornitore

Fornitore PUBBLICO PRIVATO Committente

Fornitore Committente Secondo il seguente flusso

Fornitore committente

pubblico---privato---pubblico…privato… Pubblico---

privato--- Pubblic Pubblico---privato---o---privato- Pubblico---privato----- Pubblico---privato---

Pubblico---priva Pubblico---privato---to--- Pubblico---privato---

Pubblico- Pubblico---privato-----privato- Pubblico---privato-----

Pubblico---privato---

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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1. Aperto a tutti (pubblico privato) 2. Secondo una griglia check list di criteri-parametri-requisiti qualitativi e

quantitativi 3. Con una logica di P-->P sullo stesso RANGO 4. modalità interazione di mercato sociale

Descrizione del LABORATORIO<ACCREDITAMENTO>

Nome dell’ azione

LABORATORIO

ACCREDITAMENTO

Luogo:

COMUNE di COMO

COMUNE di CANTÙ

N 9

(da Gantt)

Responsabile dell’attività

Inizio

01.03.11

(giorni dall‟inizio del progetto)

420

Fine

30.09.11

(giorni solari dall‟inizio del progetto)

600

Partner nell’azione

Totale dei giorni/uomo per

partecipante

1 - COMUNE COMO <N° giorni uomo>50

2 - COMUNE di Cantù <N° giorni uomo>50

2 - COMUNE DI BAREGGIO

<N° giorni uomo>300

3 - Tutti i Partners <N° giorni uomo>200

Obiettivi dell’attività

- Focus sull‟alleanza pubblico-privato

- Migliorare l‟efficacia ed efficienza del comune

- Coinvolgimento sui temi della sussidiarietà degli amministratori

- Ideazione del comune sussidiario

Descrizione del lavoro previsto

nell’attività

Attività di formazione dei partecipanti. L‟insieme dei contributi dei singoli laboratori delle altre azioni verrà messo a sintesi per la elaborazione e modellizzazione del comune sussidiario e del decentramento. Ideazione e gestione di un tavolo di cooperazione tra pubblico e privato.

Alleanza tra istituzioni Ticino ( Comune di Lugano, Comune di Bellinzona, Cantone) e Comasco-Lombarde-Regione Lombardia

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Suddivisione in sotto-attività

1 Benchmarking dei migliori casi di sussidiarietà realizzata in

progetti del territorio comasco-lombardo e ticinese

2 Formazione sui temi della sussidiarietà e decentramento

3 Elaborazione e sintesi di tutti i precedenti laboratori e modelli

4 Produzione del modello di Comune sussidiario e decentramento

Prodotti dell’attività

N°1 Aggiornamento e riqualificazione del ruolo strategico della

governance del vertice del comune

di monza

N°2 Documento di sintesi dei laboratori del comune sussidiario

N°3 Linee guida di modello di comune sussidiario e decentramento

N°4 Rete tra Comuni ed Eventi di comunicazione dei risultati

Contributo agli obiettivi del Progetto

- Cooperazione istituzionale

- Qualità della vita

- Cooperazione transfrontaliera in ambito giuridico amministrativo

Mesi

Sotto – attività

Ott-Nov

2009

Dic-Gen

2009/10

Feb-Mar

2010

Apr-

Mag

2010

Giu-Lug

2010

Ago-Set

2010

Ott-

Nov

2010

Dic-Gen

2010/11

Feb-

Mar

2011 Benchmarking dei

migliori casi

Formazione sui temi della sussidiarietà e

decentramento

Elaborazione di tutti i precedenti

laboratori modelli

Sussidiarietà Realizzata In Progetti Del

Territorio

Linee Startegiche Con Vertici

Amministrativi Enti

Produzione Del Modello Di Comune

Sussidiario E Decentramento

Sinergia Con

Disseminazione

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COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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AZIONE 8 DISSEMINAZIONE, RETE E TRASFERIBILITÀ

Col termine trasferibilità e disseminazione è possibile individuare due azioni fra loro complementari ma distinte:

- in primo luogo l‟insieme di attività di comunicazione e informazione, - in secondo luogo la caratteristica del progetto di essere realizzabile in diversi contesti.

a) La condivisione delle informazioni, dei processi, del monitoraggio e della valutazione delle attività di progetto, servirà a favorirne la disseminazione, diffusione e la trasferibilità.

È prevista l'organizzazione di eventi a forte richiamo di pubblico, con il coinvolgimento in via prioritaria dei Soggetti locali, l‟apertura e la gestione di un sito web dedicato al progetto con annessi forum/blog e news-letters e ad altre azioni di tipo divulgativo che rappresenteranno un efficace strumento di comunicazione interno per i vari partner ed esterno per i territori interessati e per garantire la trasparenza dei processi e dei risultati. Sarà messa a disposizione di tutti gli Enti coinvolti la metodologia utilizzata per l‟analisi organizzativa e dei processi di lavoro, la rilevazione delle criticità e la proposta di azioni di miglioramento organizzativo. Il costante rapporto con le istituzioni e i partner e le progettate attività di disseminazione favoriranno la diffusione del modello di comune sussidiario e la trasparenza di tutte le fasi svolte. Alle direzioni generali di tutte le province e regioni italiane dell‟area dell‟Interreg e a tutti i cantoni svizzeri di frontiera sanno inviati gli esiti dei laboratori. b) la trasferibilità e disseminazione indica il modello di pratica adottato al fine di poter

realizzare il trasferimento in contesti analoghi e non analoghi. Il fatto che il comune sussidiario si richiami esplicitamente a un tema dichiarato nella costituzione italiana e svizzera permette a tale modello di essere preso in considerazione come termine di confronto negli interi territori dei due paesi.

L‟apparato di studi e sperimentazioni che produrrà renderà questo modello adatto ad essere modificato in base alle concrete politiche ed esigenze locali, anche per il fatto di nascere col contributo di una sensibilità non solo istituzionale. Inoltre l‟intervento di Regione Lombardia costituirà un ulteriore elemento di garanzia e della diffusione e della applicabilità del modello stesso. Secondo la metodologia sperimentale che sarà utilizzata è importante focalizzare il concetto di buona pratica: questa deriva da un effettivo processo di modellizzazione delle soluzioni sperimentate in un dato contesto che sono risultate soddisfacenti. In altre parole la buona pratica si distingue dalle storie di successo che invece sono uniche e irripetibili e non consentono alcun processo di trasferibilità e riproducibilità.

Page 59: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Una buona pratica si caratterizza per questi aspetti: - aver raggiunto gli obiettivi attesi, - aver adottato strategie qualitativamente rilevanti per raggiungere gli obiettivi programmati (piano progettuale); - aver prodotto dei cambiamenti nel contesto (destinatari, organizzazioni, ecc.), essere riproducibile tenendo presenti vincoli normativi, finanziari, organizzativi e culturali ed essere trasferibile a risolvere bisogni e problemi di natura analoga (piano meta-progettuale). Le buone pratiche sono promosse ed utilizzate con lo scopo di: • migliorare le politiche pubbliche basate su quanto funziona bene; • sensibilizzare l‟opinione pubblica e i decisori politici di tutti i livelli alle soluzioni potenziali per i problemi più diffusi in ambito economico e sociale. • promuovere la condivisione e il trasferimento delle conoscenze, competenze ed esperienze attraverso strategie di apprendimento in rete e scambi di esperienze, laboratori tematici. Tre caratteri del progetto, tra loro collegati, sono estremamente rilevanti: - sostenibilità: l‟esistenza di una rete di attori territoriali pubblici e privati può generare risorse finanziarie e umane finalizzate alla sperimentazione dei modelli organizzativi proposti; - riproducibilità: i risultati ottenuti rispetto alle modalità organizzative attraverso le quali un‟azienda realizza programmi di azioni positive possono essere riprodotte in maniera analoghe nell‟ambito di contesti lavorativi analoghi; - trasferibilità: il progetto presenta elementi modellizzazione dei servizi pubblici e privati finalizzati alla conciliazione per tanto è ipotizzabile il trasferimento del progetto in differenti contesti territoriali. Le reti come sistema innovativo di coordinamento in un sistema sussidiario locale Il processo di sviluppo della rete si attuerà attraverso una strategia di relazione che “sfruttando” diversi partner istituzionali avrà l‟obiettivo di “legare” in un‟attività di collaborazione partner pubblici e privati sulle attività progettuali e Il punto di appoggio per la realtà italiana sarà costituito da Provincia di Cono e Regione Lombardia Invece per tutta la rete del Ticino si sfrutterà l‟attività di ANCI e ANCITEL in collaborazione con l‟Associazione dei Comuni del Ticino e il punto di appoggio rappresentato dall‟HUB Per ciò che attiene poi al welfare particolare accento va posto sulla mission della recente LEGGE 3 2008 di Regione Lombardia sulla rete del Welfare Lombardo

Page 60: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Si prevede operativamente nell‟ambito della Cabina di Regia di istituire un tavolo della rete presidiato da ANCI Lombardia in cui ci siano presenti: 1. i rappresentanti dei Comuni associati, 2. i piani di zona, 3. gli Urp dei comuni, 4. delle presenze locali provinciale, 5. di Regione Lombardia 6. del privato sociale Attività da sviluppare saranno:

1- Creazione di collaborazioni progettuali od operative con Enti Locali e/o soggetti del privato sociale e/o gruppi informali

2- Attivazione e sostegno nel tempo di una rete di collaborazioni a più livelli 3- Coinvolgimento delle istituzioni provinciali lombarde e ticinesi attraverso ANCI 4- Coinvolgimento delle Asl e istituzioni sanitarie 5- Individuazione di soggetti del settore privato come possibili partner nella

realizzazione di progetti ( specialmente con un coinvolgimento sostegno economico- vd. sostenibilità)

6- Esportabilità in altri territori dei contenuti e delle modalità operative del progetto 7- La rete sarà anche il veicolo con cui il monitoraggio arriverà ai target, riportando in

cabina di regia i feedback

La rete avrà inoltre un compito primario: fare da appoggio alla campagna di comunicazione

Descrizione del LABORATORIO<DISSEMINAZIONE>

Nome dell’ azione

LABORATORIO

DISSEMINAZIONE RETE

Luogo:

Comune di Como,

AnciTel sede operativa Lurago d’Erba Tutti gli enti partner, Tutta la provincia,

Tutto il Ticino, Tutta la Regione Lombardia

N 10 (dal

Gantt)

Responsabile dell’attività

ANCI Lombardia

Provincia di Como

Inizio

01.03.11

(giorni dall‟inizio del progetto)

Fine 31.03.12

(giorni dall‟inizio del progetto)

600

Page 61: Abstract progetto CoopSussi

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Partner nell’azione

Totale dei giorni/uomo per

partecipante

1 - Provincia di Como <N° giorni uomo>200

2 - COMUNE DI Como

<N° giorni uomo>300

3 - ANCI Lombardia <N° giorni uomo>100

3 - Tutti i partners <N° giorni uomo>200

Obiettivi dell’attività

- Disseminazione sul pubblico-privato

- Coinvolgere il maggior numero di enti interessati

- Divulgare la sussidiarietà per progetti

Descrizione del lavoro previsto

nell’attività

Attraverso collaborazioni progettuali od operative con Enti Locali e/o soggetti del privato sociale e/o gruppi informali Si sosterranno una rete di collaborazioni a più livelli istituzionali e privati Coinvolgimento delle istituzioni provinciali lombarde e ticinesi attraverso ANCI Coinvolgimento delle Asl e istituzioni sanitarie Individuazione di soggetti del settore privato come possibili partner nella realizzazione di progetti (specialmente con un coinvolgimento sostegno economico- vd. sostenibilità). Esportabilità in altri territori dei contenuti e delle modalità operative del progetto

La rete sarà anche il veicolo con cui il monitoraggio arriverà ai target,

Suddivisione in sotto-attività

1 Collaborazioni progettuali od operative con Enti Locali e/o

soggetti del privato sociale

2 Istituzioni provinciali lombarde e ticinesi con ANCI

3 Relazione con privati come possibili partner per progetti

4 Esportazione in altri territori

Prodotti dell’attività

N°1 Accordi di progettazione scritti

N°2 Accordi di partnership tra le associazioni dei comuni italiane ed estere

N°3 Accordi di disseminazione dei prodotti dei laboratori

presso nuove realtà

Page 62: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Contributo agli obiettivi del Progetto

- Cooperazione istituzionale

- Qualità della vita

- Cooperazione transfrontaliera in ambito giuridico amministrativo

- Diffusione e pratica della sussidiarietà

Mesi

Sotto – attività

Nov- Feb

2009/10

Mar- Giu

20010

Lug- Ott 2010

Nov- Feb

2010/11

Mar- Giu 2011

Lug- Ott 2011

Nov-Mar 2011/12

Studio dei target

Collaborazioni progettuali od operative

Relazione con privati

Esportazione in altri territori

Disseminazione in sinergia con il laboratorio comune sussidiario

Eventi pubblici

Page 63: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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AZIONE 9 COMUNICAZIONE

Data la centralità delle attività di comunicazione, saranno realizzate azioni rivolte sia alla comunicazione interna alla partnership che a quella esterna. Per la prima è previsto un circuito informativo-collaborativo composto da: a) riunioni sistematiche tra dirigenti pubblici e privati dei diversi settori coinvolti e tra questi e i rispettivi collaboratori sull‟andamento dei laboratori; b) monitoraggio e diffusione interna di quanto è riportato dagli organi di informazione; c) realizzazione e messa a disposizione di un archivio cartaceo e digitale sui laboratori e le loro proposte. In questo caso la finalità operativa è la creazione fra amministrazioni locali e private di una modalità di comunicazione tesa a facilitare percorsi innovativi di scambio dei saperi e auto-alimentazione delle conoscenze (sito web collaborativo). A tale finalità si accompagna anche quella di rafforzare il senso di appartenenza dei destinatari alla loro organizzazione pubblica o privata. Per la comunicazione esterna sono previste: a) relazioni strutturate con organi di stampa, siti web, radio e tv locali attraverso l‟invio sistematico di testi a mailing list, la redazione di comunicati stampa e la convocazione di conferenze stampa; b) la strutturazione di un sito web apposito che aumenti la visibilità agli esperti delle politiche sociali ai cittadini ticinesi e lombardi; c) la distribuzione di opuscoli sulle iniziative dei laboratori nelle sedi delle amministrazioni e delle organizzazioni e dei luoghi pubblici più importanti (Urp, poste, ospedali, scuole); e) la realizzazione di un evento iniziale di lancio, intermedio di verifica e finale di chiusura e bilancio dei lavori; f) la pubblicazione su carta e su supporto digitale dei risultati salienti dei laboratori: g) la redazione di schede da distribuire agli operatori lombardi e ticinesi degli enti pubblici attraverso la Rete e l‟attività di disseminazione. La finalità, oltre a quella di informare e coinvolgere gli operatori, sarà di migliorare nella popolazione l‟immagine degli enti coinvolti, di accrescere il senso di appartenenza alla propria area geografica, la propensione all‟integrazione e la sensibilità al tema della sussidiarietà. L‟attività pubblicitaria svolta attraverso radio, tv e giornali locali e regionali.

Nome dell’azione LABORATORIO

COMUNICAZIONE

PROVINCIA DI COMO

N 11 (da Gantt)

Responsabile dell’attività

Inizio 01.03.09 (giorni dall‟inizio del

progetto) 0

Fine 28.02.12

(giorni dall‟inizio del progetto)

1080

Page 64: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Partner nell’azione

Totale dei giorni/persona per

partecipante

1-Provincia di Como <N° giorni persona>300

2- Comune di Como N° giorni persona>100

3-Tutti i partners

<N° giorni persona>300

Obiettivi dell’attività

Informare e coinvolgere gli operatori, e facilitare tra questi percorsi innovativi di scambio dei saperi e auto-alimentazione delle conoscenze; migliorare nella popolazione l‟immagine degli enti coinvolti; accrescere il senso di appartenenza alla propria area; sensibilizzare al tema della sussidiarietà.

Descrizione del lavoro previsto nell’attività

Dopo uno studio del contesto, dei mezzi adeguati per comunicare, e dopo una valutazione delle potenzialità dei partner e un‟analisi delle risorse, si dovrà realizzare un duplice circuito informativo. Il primo, interno, è composto da incontri tra operatori pubblici e privati, momenti di monitoraggio delle attività, diffusione della copertura mass-mediatica, archiviazione del materiale raccolto e prodotto. Il secondo, esterno, dalle relazioni strutturate con i mass-media; costituzione di un sito web per la visibilità del progetto; pubblicazione del relativo materiale informativo; realizzare eventi di lancio e di chiusura del progetto.

Suddivisione in sotto-attività

1 Progettazione dei piani di comunicazione interna ed esterna

2 Monitoraggio della attività di comunicazione

3 Progettazione del sito web indicato

4 Distribuzione del materiale informativo a interlocutori scelti

5 Realizzazione di conferenze stampa da parte degli operatori

Prodotti dell’attività

N°1

Sito web IDEAZIONE GESTIONE

POPOLAMENTO

N°2 Materiale informativo Contenuti e strumenti

N°3 Eventi di apertura e chiusura

N°4 Conferenze stampa

N.5 Attività trasversali a tutti i laboratori

N.6 Attività trasversali a tutte le azioni di disseminazione e rete

N.7 Accompagnamento ai grandi eventi degli enti istituzionali

N.8 Accompagnamento ai MICRO eventi degli enti privati e

istituzionali

Page 65: Abstract progetto CoopSussi

COOPSUSSI

Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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Contributo agli obiettivi del Progetto

- diffusione tra gli operatori e nella popolazione di quanto concerne la cooperazione tra le istituzioni italiane ed elvetiche

- cooperazione sussidiaria tra operatori pubblici e privato sociale; - sensibilizzazione sul tema della sussidiarietà nella popolazione e negli

operatori coinvolti

Mesi

Sotto – attività

Mar-

Giu

2009

Lug-

Ott

2009

Nov-

Feb

2009/1

0

Mar-

Giu

20010

Lug-

Ott

2010

Nov-

Feb

2010/1

1

Mar

-

Giu

201

1

Lug-

Ott

2011

Nov-

Mar

11/12

Progettazione

piano di comunicazione

Monitoraggio

Sito web

- Ideazione - Gestione-

popolamento

Comunicazione

interna

Comunicazione esterna

Attività trasversali a tutti i laboratori

Attività trasversali a disseminazione

e rete

Accompagnamento ai micro eventi

degli enti privati ed istituzionali

Accompagnamento ai grandi eventi

degli enti istituzionali

Conferenze

stampa

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Cooperazione in ambito istituzionale con laboratori di sussidiarietà e l'avvio di una rete per un

sistema di accreditamento del welfare

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PARTERNARIATO E GOVERNANCE Quando si parla dei partner, della governance e dell‟empowerment ( cioè dello sviluppo di collaborazioni tra le risorse presenti sul territorio attraverso la valorizzazione dei partenariato per la progettazione e realizzazione degli interventi e il coinvolgimento delle reti come modalità di partecipazione e di supporto al progetto stesso), il metodo dell’ascolto e della partecipazione è essenziale per innalzare continuamente la qualità della strategia del progetto per il miglioramento continuo dell‟efficienza delle azioni attivate e l‟adeguamento degli interventi rispetto all‟evoluzione effettuale Il principio della sussidiarietà tra i diversi livelli di governo del territorio, della concertazione tra i molteplici soggetti pubblici e privati coinvolti nelle scelte operativo-gestionali e della partecipazione della comunità locali costituiscono le componenti fondamentali di questa nuova governance, che quindi stabilisce linee d‟interazione sia verticali che orizzontali (nel progetto partecipano oltre alla provincia e alla regione i Comuni e associazioni del pubblico e del privato).

Risorse umane utilizzate ( indicazione di massima )

Le risorse umane utilizzate sono distinte in tre ambiti ( vd. Budget singoli enti):

1. la parte amministrativa è in carico all’organicodel Comune di Como in quanto capofila, diretta dal responsabile amministrativo dell’Ats, di concerto con gli altri “amministrativi” dei partner

2. la parte tecnica è affidata prevalentemente al Project Management di ANCItel; 3. la parte strategica e operativa in capo ai vari enti dell’ats.

FLUSSO della GOVERNANCE

monitoraggio >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

Legali Rappresentanti

CABINA DI REGIA

TEAM OFFICE

AZIONI:

1. LAB. WELFARE 2. LAB. GIOVANI 3. LAB. MOBILE E-

GOV. 4. LAB. HUB COOPER. 5. LAB. FINANZA

INNOV. 6. LAB. COMUNE

SUSS. 7. ACCREDITAMENTO 8. RETE,

DISSEMINAZIONE, TRASFERIBILITÀ

9. COMUNICAZIONE

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Governance Partnership.

L‟icona descrive i flussi gerarchici collaborativi di partecipazione e di monitoraggio (monitoraggio delle reti informative, degli indici finanziari) Tutti gli organi sottodescritti avranno obbligo di

1. convocarsi con un o.d.g., 2. stilare un verbale firmato dai presenti 3. “sottoporsi” alle attività di monitoraggio e verifica dei risultati di progetto con possibili

azioni correttive di attività e di attori. 1- consiglio dei responsabili legali: composto dai singoli rappresentanti legali dei

partner (o loro delegati): 1. approva il budget e le rendicontazioni 2. nomina il revisore della rendicontazione 3. garantisce la mission “aziendale” del progetto 4. la sostenibilità nel tempo grazie al reperimento delle risorse economiche in

ambito pubblico e privato . 5. Il capofila designa il presidente più un altro membro ordinario di diritto.. Si

riunisce almeno trimestralmente e su convocazione della Presidenza per necessità ulteriori.

2- Cabina di regia: organo di indirizzo e realizzazione OPERATIVA e STRATEGICA:

È itinerante: si riunisce a turno nei comuni e nelle sedi dei partner privati; questo creerà il senso di una realtà diffusa, aperta, partecipata, attenta. Qui convergono i tavoli delle azioni che si riuniscono su convocazione del

responsabile dell‟azione ( vd. Scheda Azione) il quale riferisce nella cabina di regia dei lavori svolti:

1. LAB. WELFARE 2. LAB. GIOVANI 3. LAB. MOBILE E-GOV. 4. LAB. HUB COOPER. 5. LAB. FINANZA INNOVTIVA. 6. LAB. COMUNE SUSSIDIARIO 7. ACCREDITAMENTO 8. RETE, DISSEMINAZIONE, TRASFERIBILITÀ 9. COMUNICAZIONE

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sono inoltre rappresentati, a seconda delle esigenze e composti trasversalmente dai partners, i seguenti tavoli:

a--tavolo delle istituzioni- per verificare e garantire l‟impatto sul territorio delle attività

1. Si riunisce almeno trimestralmente e su convocazione del Team Office, 2. elabora in dettaglio le linee strategiche del progetto portando a sintesi i

contributi dei tavoli delle azioni suddette e 3. mantiene un rapporto stabile con le istituzioni del territorio coordinate nel

tavolo delle istituzioni (comuni, provincia, regione-cantone). 4. Agisce anche sull‟input del consiglio dei rappresentanti legali, e del team

office B--Tavolo della rete: si riuniscono tutti i rappresentanti delle rete-

disseminazione..

C--Tavolo della sussidiarietà:presenza degli enti “privati” e sociali che coinvolgono altri enti

T A V O L I

CABINA DI REGIA

TAVOLI delle

AZI ONI

TAVOLO

SUSSIDIARIETÀ

ISTITUZIONI

Tavolo coop

Interreg

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3- Team office: in costante attività lavorativa sui 36 mesi. Composizione mista tra pubblico e privato- Realizza in dettaglio esecutivo le azioni

necessarie alla costituzione, gestione, sviluppo del progetto. E‟ costituito da: dirigenza e funzionari e team operativo del Capofila Comune di Como,

dal eventuale direttore amministrativo del progetto e da operativi-dirigenti degli altri enti, insieme al team tecnico di progettazione ANCItel e alle figure nuove” che si inseriscono ( monitore: per verifiche e controlli; amministrativa-contabile, ecc..).

Coordinamento generale ( tiene in rete tutti i “pezzi” della partnership, garantendone la comunicazione e la funzionalità complessiva)

coordinamento di segreteria: svolge le funzioni canoniche di office per tutti gli attori del progetto;

coordinamento esecutivo: realizza “gli ordini” degli organi superiori. Il team esecutivo presidia costantemente tutte le attività e garantisce l‟efficienza e l‟efficacia della comunicazione interna ed esterna .

Il TEAM disporrà di un ufficio dedicato presso la sede operativa ANCItel di Lurago d‟Erba

Disporrà di dotazioni strumentali necessarie ( mobili, tavoli e luoghi per riunioni, telefono, cellulare, fax, internet, computer ecc)

5 MONITORAGGIO e VERIFICABILITÀ DEI RISULTATI ATTESI

L‟attività di monitoraggio e verifica dei risultati starà in seno in parte al team office, sara condotta sia come 1. MONITORAGGIO FINANZIARIO 2. MONITORAGGIO QUALITATIVO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE in base agli stati di

avanzamento previsti attraverso:. 1-un monitore interno che si occuperà di seguire tutta la partnership specialmente a livello delle attività di rendicontazione con produzione di documentazione ogni 6 mesi 2- il monitoraggio e verifica dei risultati dei laboratori con il coinvolgimento di Monitori esperti sui temi della Sussidiarietà. Si prevede di interpellare diverse fondazioni e organizzazioni che lavorano da anni su questi temi, in particolare: la Fondazione per la Sussidiarietà, Milano e LABSUS,(laboratori della sussidiarietà); la Fondazione Cariplo; la Fondazione Monza e Brianza; la Fondazione Civicum ; il Laboratorio per la Polis; il Forum del Terzo settore della Lombardia, il settimanale Vita no profit magazine.

Il lavoro sarà svolto anche in collaborazione con dei Revisori certificati che stileranno il

risultato di revisioni periodiche e finali.

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Sono stati previsti momenti specifici nell‟elaborazione del progetto, dedicati alla

valutazione e verifica del lavoro svolto:

1. L‟indicatore di verifica più importante sarà quello del rapporto costi-benefici

2. Le azioni saranno valutate dai report che documenteranno gli scambi di

osservazioni e risultati degli operatori e le interviste ai destinatari

3. Sono previste griglie e strumenti di rilevazioni dati

Attività dei monitori

_ Tracciare l‟attuazione del contratto in essere per verificare la capacità di raggiungere gli obiettivi

_ Monitoraggio della conduzione progetto

_ Rilevare quantità e qualità dei servizi ricevuti per garantire l‟ottimizzazione dei costi/benefici

_ Monitoraggio della qualità del prodotto/servizio

_ Comprendere le cause dei problemi evidenziati per verificare la disponibilità dell‟informazione necessaria

Servizi Offerti dall’Area Monitoraggio

_ evoluzione delle forme contrattuali

_ incontri, presentazioni, rapporti

_ organizzazione dei monitori interni

_ percorsi formativi, ruoli professionali

_ documenti di riscontro

_ piano di progetto

_ analisi costi benefici

_ atti di gara per servizi di monitoraggio

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Alla fine delle attività è previsto un report generale che verrà incluso nella relazione finale del progetto a cura del capofila.

Mesi Sotto – attività

Mar- Giu 2008

Lug- Ott 2009

Nov- Feb 2009/10

Mar- Giu 20010

Lug- Ott 2010

Nov- Feb 2010/11

Mar- Giu 2011

Lug- Ott 2011

Nov-Mar 2011/12

Progettazione piano di comunicazione

Monitoraggio finanziario

Monitoraggio qualitativo attività

Report con revisori

Tutta l‟attività sarà svolta in riferimento al comune di Como capofila e il coinvolgimento di responsabili di ogni ente.

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7 SWOT ANALISYS

Punti di forza

1- Parternariato autorevole 2- Competenze diffuse. 3- Innovatività del progetto 4- Ampia copertura territoriale 5- Presenza di riferimenti espliciti alla

sussidiarietà sanciti dalle costituzioni italiane ed elvetica;

6- Numero, importanza a livello istituzionale dei partner coinvolti appartenenza di questi ai settori pubblici e privati;

7- Presenza tra i partner di organismi di elaborazione scientifica (Usi) e di rappresentanza (Anci);

8- Appartenenza allo stesso gruppo linguistico delle aree coinvolte.

Punti di debolezza 1- Numerosità della partnership 2- Non appartenenza della Confederazione

Svizzera alla UE 3- Lentezza nella diffusione delle ICT 4- Conoscenza ancora poco diffusa della

sussidiarietà tra le istituzione e tra i cittadini; 5- Prevalenza della sussidiarietà verticale su quella

orizzontale, soprattutto in Svizzera

Opportunità

1- Aumento della qualità della vita dei cittadini delle aree interessate

2- Innovazione dei servizi ai cittadini 3- Ideazione di nuovi modelli per il welfare 4- Diffusione delle buone pratiche 5- Aumento della popolazione lavorativa

femminile 6- Crescita demografica: le attività iniziate

dal progetto relative al miglioramento dei servizi sociali ragionevolmente continueranno

7- Possibilità di sperimentare e correggere in itinere vari modelli sorti da progetti-pilota

Minacce

1- Aumento della popolazione anziana: col tempo le richieste di servizi sociali aumentano;

2- Situazione economica stagnante: la produzione è ancora in rallentamento.

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SI RIPORTA LA SINTESI DELLE AZIONI CHE NEL FORMAT VENIVANO TAGLIATE

AZIONI PREVISTE

SINTESI AZIONI PREVISTE

N. Descrizione attività Partner incaricato Prodotti

0

START – UP e funzione di capofila nei confronti della partnership

Comune di Como – (Ancitel Lombardia sede Lurago d‟Erba e tutti i partner)

Analisi e condivisione degli obiettivi; generali; micro-progettazione; definizione dei laboratori e organizzazione

1.a Costituzione e avvio del LABORATORIO WELFARE- ANZIANI

Fondazione Cerino Zegna-Biella; (Comune di Arosio; Università Svizzera Italiana CH)

Laboratorio di ricerca su Alzheimer, trasferimento metodologie su coinvolgimento familiare; formazione specifica degli operatori

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1.b Costituzione e avvio del LABORATORIO WELFARE – DONNE- Formazione e orientamento al lavoro

Centro formazione professionale “Castellini”- Como; (Comune di Como; Comune Lugano – Uff. Lavoro; Università Svizzera Italiana CH)

Formazione e orientamento al lavoro nei settori commerciale e turistico; meeting transfrontalieri

1.c Costituzione e avvio del LABORATORIO WELFARE MINORI

Comune di Como (“Coop- soc. “Il Manto” di Como; Comune Lugano CH; Università Svizzera Italiana CH)

Interventi di accoglienza e intervento educativo e di sostegno alla genitorialità a 300 persone, fra minori (100 ca) e genitori (200 ca)

2 Costituzione e avvio del LABORATORIO WELFARE – GIOVANI

Comune di Lugano CH; (Comune di Monza, Comune di Orsenigo, Comune di Albavilla;Comune di Como; Università Svizzera Italiana)

Studio, rete di relazioni e missioni, elaborazioni di progetti per giovani

3 Costituzione e avvio del LABORATORIO SULL‟INNOVAZIONE MOBILE E-GOV

Comune san Fermo; (Comune di Lurago d‟Erba; Provincia di Como e tutti gli altri partner; Università Svizzera Italiana)

Sperimentazione di servizi di e-gov per mobile; sito web per mobile; comunicazione e accompagnamento al servizio di e-gov;

4 Costituzione e avvio del LABORATORIO COOPERAZIONE INTERNAZIONALE-HUB Lugano – associazionismo comunale

AnciTel Lombardia, sede Lurago d‟Erba; (Comune di Lugano CH; Associazione Comuni Ticino CH e tutti gli altri partner)

Sede operativa a Lugano; promozione e organizzazione di progetti Interreg; ricerca e raccolta dati statistici; formazione lavoratori transfrontalieri; missioni per ideazione di iniziative culturali - cultura dell’associazionismo comunale in coerenza con i contenuti delle indicazioni e leggi in materia di Regione

Lombardia

5 Costituzione e avvio del LABORATORIO SUL FINANZA INNOVATIVA

Università Svizzera Italiana (CH); (Comune di Como)

Attività formativa; modello e ideazione delle linee-guida di finanza innovativa per i comuni)

6 Costituzione e avvio del LABORATORIO

Comune di Bareggio; (Comune di Lugano CH,

Documento di sintesi dei laboratori; linee-guida del

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COMUNE SUSSIDIARIO E DECENTRAMENTO

Comune di Como; Università Svizzera Italiana CH)

modello di comune sussidiario e del decentramento; rete tra Comuni, eventi di comunicazione dei risultati

7 SISTEMA ACCREDITAMENTO

Comune di Como; Provincia di Como; Università Svizzera Italiana);

Linee guida per l‟accreditamento di un sistema sperimentale di welfare; costruzione e sperimentazione del sito Monitor Welfare;

8 RETE, DISSEMINAZIONE, TRASFERIBILITA‟

Provincia di Como; (Comune di Como; Comune di Cantù; Università Svizzera Italiana CH); collabora Regione Lombardia

Attività di rete; accordi di collaborazione con i partner per la disseminazione; impianto modelli; progettazione per l‟avvio di nuovi laboratori nel futuro

9 ELABORAZIONE e LANCIO DELLA COMUNICAZIONE

Provincia di Como e tutti gli altri partner; collabora Regione Lombardia

Interventi stampa; interventi radio; comunicazioni internet; comunicazione interna; siti web; newsletter; eventi di apertura e chiusura, convegnistica

10 Monitoraggio Comune di Como; (Università Svizzera Italiana CH);

1finanziario/rendicontazione 2-attività/stati avanzamento. Visite ai singoli enti ; documentazione di verifica e monitoraggio;

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