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editorialeartissima13abitart Hotel – IMPOSSIBLEmarco luziSFRIEDRICH EIGNER. VERSO LA SUPERFICIEsmaltoVISIONI TRA COLORE E BIANCO E NEROVOI (NON) SIETE QUIANDY WARHOL THE BOMBARTE & SUD: OBIETTIVO CONTEMPORANEOALBERTO SAVINIOQUELLO CHE LA LUNA PENSA DI MEPicasso Il tempo della pacelibrisiti web d'interesseluci artificiali di vania elettra tamimmagine quarta di copertina - michal chelbin

artistialessandro palmigianiandrea sterpadani meskdavid ciresedavide baronifernanda veronflavio melchiorreluciana bertottimarco besanamaria korporalpaola adornatoriccardo paracchinisabrina ortolanisamoa max

guest star - fabrizio musa

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editoriale

Salve a tutti, com'è possibile notare, anche questo numerodi frattura scomposta si evolve, muta, si arricchisce dinuove rubriche. Innanzitutto è stata ampliata la sezionededicata alla presentazione di mostre, con l'aumento delnumero delle manifestazioni proposte ed il palesemiglioramento delle loro presentazioni scritte.E' stata inserita una nuova rubrica realizzata incollaborazione con il portale BOL.IT che si occuperà direcensire alcune pubblicazioni, appena uscite o in fase dipubblicazione, destinate al mondo dell'arte.In questo numero è stato presentato, in veste di “guest star”,uno dei maggiori fenomeni artistici degli ultimi anni:Fabrizio Musa, un vero talento che in pochi anni di attività,è entrato di diritto nel gotha dei più apprezzati artistidel panorama artistico internazionale.Vorrei concludere questo breve intervento, spendendo dueparole riguardanti la Fiera d'arte di Verona, che dire...ottima ed abbondante, che sia solo un mito il fatto che igalleristi siano scontrosi, arroganti e scostanti? Io ne hoconosciuti di veramente simpatici e disponibili, forse saràstata l'aria di Verona.

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Artissima 13Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino10 - 12 novembre 2006, Lingotto FiereLa prossima edizione di Artissima avrà luogo dal 10 al 12 Novembre 2006 negli spazi di Lingotto Fiere. Artissima, un marchio di Regione Piemonte, Provincia di Torino, Città di Torino, è promossa dalla Fondazione Torino Musei.Artissima 13 sarà ancora più unica …• 150 gallerie: un progetto frizzante ed esclusivo che mescola i nomi più conosciuti del panorama mondiale con i linguaggi delle nuove generazioni, le gallerie con artisti e progetti già consolidati e le gallerie di ricerca sulle più recenti ed alternative tendenze.… ricca di energia e di attraenti novità …• Present Future: sarà ad inviti quest’anno la sezione riservata agli artisti emergenti. Tre giovani e affermati curatori internazionali selezioneranno in esclusiva per Artissima i progetti di 15 giovani talenti.• New Entries: la sezione dedicata alle giovani gallerie - fondate dopo il 2001 e per la prima volta ad Artissima - porterà in Fiera le voci più sperimentali e all’avanguardia del contemporaneo internazionale.• Constellations: una scenografica esposizione ospiterà all’interno di Artissima la sezione dedicata a progetti artistici di grandi dimensioni, con ambizione museale, selezionate da un prestigioso Comitato.• Istituzioni & Editoria: uno spazio speciale offrirà l’opportunità di conoscere da vicino musei, fondazioni, istituzioni culturali insieme alle più rappresentative riviste e editori specializzati italiani e stranieri.… di imperdibili proposte …• Programma culturale: 3 giorni intensi di conversazioni, workshop, eventi e incontri con i grandi personaggi dell’arte contemporanea a livello mondiale, verranno organizzati sotto la curatela del Comitato Scientifico della Fiera.• Ascolta chi scrive: saranno riproposti, dopo lo straordinario successo della scorsaedizione, gli originali e stimolanti percorsi alla scoperta di Artissima 13, affidati alla guida di alcuni tra i più noti giornalisti italiani esperti d’arte.• Torino: l’arte contemporanea sarà protagonista in città durante la Fiera. Importanti mostre nei musei, fondazioni ed altre istituzioni artistiche, Luci d’Artista nelle vie e piazze della città, apertura straordinaria notturna delle gallerie per Saturday Night Art Fever.

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… di eccezionali ospiti• Collezionisti: 200 top collectors internazionali saranno ospiti di Artissima, insieme a direttori e curatori di museo, in un vivace programma di visite alla Fiera, incontri ed eventi con le gallerie e le istituzioni della città.… affiancata da consulenti di alto prestigio• Comitato Scientifico: David A. Ross, uno dei più autorevoli rappresentanti della scena museale internazionale, coordinerà nel 2006 il Comitato, responsabile del programma culturale della Fiera, unitamente ai due membri permanenti, Ida Gianelli, direttore del Castello di Rivoli, Museo di Arte contemporanea, e Pier Giovanni Castagnoli, direttore GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino.• Consiglio Direttivo e Comitato Consultivo: galleristi e collezionisti di grande spicco, membri dei due organi di consulenza della Fiera, saranno responsabili della selezione delle gallerie che parteciperanno ad Artissima 13.• Board Constellations e Present Future: sei direttori e curatori museali, di riconosciuto valore internazionale, cureranno le due speciali sezioni della Fiera Artissima 13 è promossa e coordinata dalla Fondazione Torino Musei, con il sostegno di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino, unitamente a Camera di commercio di Torino, Fondazione CRT e Compagnia di San Paolo. L’organizzazione è curata dall’Associazione Artissima.

ARTISSIMA 13Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino10 - 12 Novembre 2006, Lingotto FiereINFORMAZIONI GENERALISede Lingotto Fiere - Via Nizza 280 - 10126 TorinoDate 9 Novembreore 12.00 - Conferenza e anteprima stampaore 12.00 / 18.00 – Anteprima collezionisti (su invito)ore 18.00 – Vernissage (su invito)10 – 11 -12 Novembre - Apertura al pubblicoOrario ore 11.00 – 20.00Biglietti Intero - euro 12,00 / Ridotto - euro 8,00Espositori Gallerie d’arte, istituzioni e editoria di settoreOpere esposte Dipinti, disegni, sculture, fotografie, installazioni, video, arte multimediale, performanceEnti promotori Fondazione Torino MuseiRegione Piemonte, Provincia di Torino, Città di TorinoCon il sostegno di Camera di commercio di Torino, Fondazione CRT, Compagnia di San PaoloOrganizzazione / Info Associazione Artissima / Tel. + 39 011 546284www.artissima.it / [email protected] StampaStudio Esseci / Sergio CampagnoloTel. + 39 049 663499 / www.studioesseci.net / [email protected] Torino Musei / Daniela MatteuTel. + 39 011 4429523 [email protected] /[email protected]

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ARTISSIMA 13Internazionale d’Arte Contemporanea a Torino10 – 12 Novembre, 2006 / Lingotto FiereOrgani di consulenzaPer la definizione e coordinamento del programma culturaleComitato Scientifico• David A. Ross, Presidente ArtistPensionTrust, New York• Ida Gianelli, Direttore Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Torino• Pier Giovanni Castagnoli, Direttore GAM / Galleria Civica d’Arte Moderna eContemporanea,TorinoPer la definizione degli obiettivi, strategie e promozione di Artissima e per la selezione dellegallerie per la sezione principale e la sezione New Entries della FieraConsiglio Direttivo• Paul Andriesse, galleria Paul Andriesse, Amsterdam• Olivier Antoine, galleria Art : Concept, Parigi• Nicky Verber, galleria Herald St, Londra• Francesca Kaufmann, galleria francesca kaufmann, Milano• Michèle Maccarone, galleria Maccarone Inc., New York• Massimo Minini, galleria Massimo Minini, Brescia• Franco Noero,galleria Franco Noero, TorinoComitato Consultivo• Matt Aberle, Los Angeles• Marc e Josée Gensollen, Marsiglia• Maurizio Morra Greco, Napoli• Gregory Papadimitriou, Atene• Matteo e Bruna Viglietta, Busca/CuneoPer la scelta degli artisti per la sezione Present FutureBoard dei curatori• Katerina Gregos, Direttore Artistico, argos Centre for Art and Media, Bruxelles• Agustín Pérez Rubio, Chief Curator MUSAC Museo de Arte Contemporáneo Castilla y LéonPer la selezione delle opere per la sezione ConstellationsBoard dei curatori• Dan Cameron, Senior Curator at Large, New Museum of Contemporary Art, New York / Co-Curatore Taipei Biennial 2006• Nicolaus Schafhausen, Direttore, Witte de With Center of Contemporary Art, Rotterdam

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L'albergo che ospita l'evento è stato scelto come luogo ideale per accogliere i lavori di Luca Curci e Fabiana Roscioli sulla base della sensibilità e attiva partecipazione che ha dimostrato fin dalla sua apertura. L'Abitart Hotel, infatti, sin dalla sua nascita ospita periodicamente mostre di pittura, fotografia e digitali. L'"arte nell'hotel" è un fenomeno che si sta espandendo in Italia e all'estero a ritmo sempre più serrato. Non è un caso che i lavori di Luca Curci e Fabiana Roscioli sono stati recentemente presentati in occasione di una importante fiera internazionale di video, DiVA, tenutasi all'hotel Kube di Parigi (ottobre 2006). Luca Curci Curci e Fabiana Roscioli nei loro video e nelle still tratte dai video stessi, propongono una diversa osservazione sulla tematica dell'Impossibile.Impossible language, il primo della trilogia, manifesta un tentativo di ritrovare una congiunzione, un equilibrio tra mente e corpo, una continuità tra corpo e natura, soggetto e oggetto, corpo e spiritualità, convinti che non esista un modello in cui non sia la natura a dettare le regole. Impossible love è invece la rappresentazione di un non-luogo. Una visione binaria in una dimensione, nella quale il corpo-macchina cerca di interagire, comunicare. Combattendo tra l'essenza e l'assenza, tra il contatto e la visione, tra il silenzio ed il vuoto.

L'ultimo video della trilogia, Impossible garden, presentato per la prima volta a Roma in occasione di questo evento, esplora le nuove frontiere della comunicazione, in un universo artistico della mutazione, spostandosi sui nuovi incroci possibili che innestano immagini, nuove tecnologie, culture etniche, chirurgia estetica, manifesti teorici, architettura e rapporti psicofisici tra corpo e spazio-identità. I video sono curatissimi negli aspetti estetici, simbolici e comunicativi. Dall'abbigliamento all'arredamento, dall'architettura della location alla sperimentazione attraverso la musica elettronica, il ciclo Impossible è una perfetta triade visuale che pone l'accento sulla tematica del nulla come continua volontà di trascendere il mondo.

(31 ottobre 2006)

Info

Via Pellegrino Matteucci, 10 - 00154 Romamar/dom: 06.4543191 ingresso liberowww.abitarthotel.com

Roma - Abitart Hotel dal 15 novembre al 9 dicembre 2006IMPOSSIBLE

L'esposizione presenta al pubblico 20 still tratte dalla trilogia video di Luca Curci e Fabiana Roscioli realizzata tra il 2004 e il 2006: Impossible language, Impossible love, Impossible garden. In occasione dell'inaugurazione sarà proiettata la trilogia video e verrà presentato il catalogo della mostra, a cura di Giorgia Calò e Micol Di Veroli. La scelta fatta dalle curatrici e dagli artisti è stata quella di portare la mostra in un luogo pubblico, generalmente non deputato all'arte, quale l'hotel.

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Milano - Montrasio Arte dal 9 novembre al 16 dicembre 2006MARCO LUZI Dal 9 novembre al 16 dicembre 2006, si terrà alla galleria Montrasio Arte di Milano la personale di Marco Luzi. L'esposizione presenta venti olii su tela inediti, realizzati nell'ultimo anno di lavoro, che permettono di leggere con attenzione l'evoluzione del linguaggio figurativo del giovane artista marchigiano (Civitanova Marche, 1971). A due anni dalla sua prima personale milanese, allestita alla galleria Pitturaitaliana, questa iniziativa segue l'importante partecipazione alla mostra "Giovanni Testori - Un ritratto. L'omaggio di quaranta artisti contemporanei", tenuta nel 2003 a Palazzo Leone da Perego di Legnano, e i riconoscimenti ottenuti al "Premio di Pittura Carlo Della Zorza" di Milano, al "Premio Morlotti" di Imbersago, e al "Premio la Fenice" di Venezia.

La cifra espressiva più caratteristica del lavoro di Marco Luzi è quella di scavare all'interno della propria realtà quotidiana. Non è un caso che uno dei suoi soggetti preferiti è proprio lui stesso, e le citazioni che riporta sulle tele sono tratte dall'ambiente domestico e affettivo, e da una dimensione onirica. I corpi, per lo più nudi, sono una delle peculiarità più tipiche della sua pittura. Ma la nudità - come osserva Ivan Quaroni nel testo in catalogo, "non è una semplice esibizione di corpi svestiti o una suadente esposizione di carni erotiche. Finanche protetti dai vestiti, avvolti nei cappotti, i personaggi di Luzi sono nudi. Nudi in una maniera disarmante, persino imbarazzante, insomma tremendamente reale. 'Nuda Veritas', senza nascondimenti". I lavori di Luzi parlano attraverso il linguaggio di una figurazione nuova. Se le sue realizzazioni più antiche si specchiavano nell'ambiente claustrofobico dello studio, in cui il pittore-uomo cercava l'autoreferenzialità, le recenti, che arrivano ad una sintesi maggiore delle forme, producono un nuovo tipo di linguaggio, che cerca di mettere in crisi - o in discussione - gli stereotipi della società odierna. Luzi, infatti, non coglie le sue immagini dal cinema, dalla televisione, dalla pubblicità o dalla comunicazione mass-mediatica, quanto fabbrica le sue visioni autonomamente, con una tecnica che sfiora l'iperrealismo, ma che va oltre, alterando e deformando le proporzioni. Accompagna la mostra un catalogo Montrasio Arte con testi di Elena Pontiggia, Ivan Quaroni e Marco Mancassola.

(1 novembre 2006)

Info

Via Brera, 5 - Milano10.30-12.30 e 15.30-19.30; domenica e lunedì chiuso02.878448 ingresso libero

www.montrasioarte.com

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Padova - Padua Art Gallery dal 28 ottobre al 18 novembre 2006SFRIEDRICH EIGNER. VERSO LA SUPERFICIE

Le opere di Eigner si personalizzano nel minimalismo del colore e della struttura. Questo implica essere lontani dalla Natura, ma allo stesso tempo, essere il più naturali possibili: si crea così un'altra natura, quella della Pittura. Nelle sue opere informali, il materiale cattura i segni e ne fa il proprio linguaggio: alfabeti sconosciuti e storie misteriose si dipanano davanti ai nostri occhi desiderosi di un significato. Le soluzioni bidimensionali nei suoi lavori, olio su vetro, servono infatti a risaltare il pigmento puro. Il minimalismo monocromatico nei suoi toni ricorda invece che la pittura è uno specchio magico delle sfumature dell'anima. Ecco per esempio un'opera come "Ido giallo sole" a creare una realtà interiore sciolta nei raggi della luce o "Dormiveglia Marrone" a farci entrare nel procedere onirico e ondulatorio dell'oscurità. Nei confronti delle opere esposte nella Mostra "Verso la superficie" Friedrich Eigner commenta: "Non utilizzo il materiale per riprodurre: colori ad olio e pigmenti non mi servono per dipingere ma esaltarne le caratteristiche.

Il vocabolario diventa contenuto ed il contenuto diventa vocabolario, cosicché il materiale possa presentarsi da solo grazie al mio intervento". Se sapremo guardare le opere di Eigner senza la frenesia dei condizionamenti esterni, saremo trasportati in un mondo minimalista dove la mente è nuovamente libera e l'anima si accorda con l'armonia dei colori puri. FRIEDRICH EIGNER, nasce a Salisburgo nel 1948. Iniziati gli studi filosofici, ben presto li lascia per la pittura. Dal 1990, nel suo atelier di New York, inizia ad esporre quadri figurativi tendenti al minimalismo astratto. Dipinge ad olio e pigmenti le sue strutture cromatiche, i cosiddetti "Strukturschatten-Bilder". E con la sua nuova tecnica, olio su lastre di vetro, riesce a rendere plastiche anche le semplici linee. Vive e lavora a Zell am See, Salisburgo, New York e Venezia (quest'ultima considerata come sua seconda patria). Attualmente però solo nel suo laboratorio di Salisburgo ha trovato la tranquillità e la continuità nel tempo necessaria alla creazione astratta. A tutt'oggi ha allestito 119 mostre personali, a riprova della grande eco nazionale ed internazionale che la sua pittura ha suscitato. Le più importanti: Galleria La Centro, Rio de Janeiro; Galleria Hermes, Lione; Todd's Hall, New York; European Surgical Institute, Amburgo; Esposizione al Festival di Salisburgo; Castello Gabelhofen, fondazione HMZ; Galleria Niagara, Dusseldorf.

(20 ottobre 2006)

Info

Via delle Piazze, 28 - 35122 Padova10.00-12.30 / 16.00-19.30 dal martedì al sabato. Domenica e lunedì su appuntamento049 652057ingresso libero

www.paduart.it

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Catania - Individual dal 2 al 31 dicembre 2006VISIONI.TRA COLORE E BIANCO E NERO

"Visioni - Tra colore e bianco e nero". E' questo il titolo della mostra che i due pittori Leonblas e Nic propongo alla città di Catania nel periodo compreso tra il 2 ed il 31 dicembre 2006. Una mostra che ha il sapore di una "prima" ma che, per certi versi, fa da filo conduttore con le precedenti esperienze dei due artisti, la cui poetica si muove senza difficoltà o timori reverenziali all'incrocio tra il simbolismo, il surrealismo e la metafisica, senza però sconfinare apertamente nell'una o nell'altra delle tendenze pittoriche che hanno dominato l'arte, nel senso più lato del termine, del XIX e del XX secolo.Le visioni evocate non sono certo quelle dell'infinita sequenza di santi con cui la chiesa dei secoli scorsi catechizzava i fedeli e che trovavano espressioni nelle geniali opere dei grandi maestri come il Guercino, lo Strozzi o del Caravaggio, né tanto meno un semplice panoramica del mondo intimista dei due artisti.

Le visioni sono qui una trasposizione indiretta di stati d'animo e di emozioni, di sogni che pure non rimangono scollegati dalla rappresentazione in qualche maniera impegnata della realtà che li circonda e del peso dell'essere contemporanei. Da un lato dunque, l'affascinante mondo a confine tra realtà e sogno e le condizioni più intime dell'animo umano si traducono in immagini analogiche attraverso dei simboli; dall'altro la realtà medesima e la contemporaneità, intesa come vissuto, non sfuggono trovano spazio attraverso la rappresentazione di figure, spesso appena abbozzate, o linee geometriche che richiamano le città metropolitane. Non è fuori luogo dunque richiamare le esperienze dei maestri del simbolismo, non solo francese, da Odilon Redon, per il quale "…la cosa più importante non è la rappresentazione della realtà come essa appare…", a Emile Bernard , ai "tedeschi" Gustav Klimt e Arnold BÖcklin. Tutti, a modo loro, proponevano immagini che non miravano a rappresentare la realtà oggettiva, bensì a riflettere il mondo interiore dell'artista, prediligendo spesso, proprio come gli artisti Leonblas e NIC, una associazione apparentemente illogica di elementi reali e immaginari o mondi e situazioni fantastiche. Gli "accenni" metafisici, evidenti soprattutto nella composizione dei quadri dei due artisti, nelle geometrie, a volte esasperate, evocano, seppure vagamente, lo spirito dei grandi maestri italiani da De Chirico a Savinio, da Carrà a Morandi. Il sogno quindi, la dimensione dell'interiorità dell'uomo, ed il caos del quotidiano, del post-moderno e del post-industriale introducono, fra il colore ed il bianco e nero, il visitatore in una dimensione "altra" quasi junghiana, all'interno della quale emergono suggestioni in grado di catturarne, nel bene o nel male, lo sguardo. Impossibile passare davanti alle tele dei due artisti senza soffermarsi o porsi domande. Il valore dell'arte diceva il filosofo Abbagnano "…non sta nella validità reale che le è negata, ma nel suo potere di esprimere mediatamente la vita…". (25 ottobre 2006)

Info

Via Simeto, 18 - 95100 Cataniamartedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 19.30; giovedì dalle 11.00 alle 22.00ingresso libero

www.equilibriarte.org/nic - www.equilibriarte.org/leonblas

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Milano - Corsoveneziaotto dal 6 dicembre al 30 gennaio 2007SMALTO

Alla francese, dall'effetto granita, colorato o trasparente, lo smalto per le unghie funziona come immediato rimando all'universo donna. Procurarsi una bellezza acquistata, artificiale, significa barare, truccare, conquistare l'oggetto del desiderio con qualunque mezzo, anche peccando di lussuria e di orgoglio. Il potere di seduzione femminile va ben oltre l'apparenza e la fisicità, sconfina nella sfera intellettiva avvicinandosi a quel processo mediato, lento, sottile, pericoloso, descritto nel Seduttore psichico da Søren Kirkegaard. L'obbiettivo è la conquista della preda a livello psicologico e il godimento raffinato che ne deriva. Tra le personalità più celebri che hanno saputo unire astuzia, fascino e intelligenza spiccano Mata Hari, la ballerina esotica olandese che fu accusata, condannata e giustiziata per spionaggio durante la prima guerra mondiale, Eva Peron, una delle figure più significative del secolo scorso, paladina dei descamisados, abile stratega, emblema del peronismo, fino alla contemporanea R?nia al-'Abd All?h, Regina di Giordania, definita la Jacqueline Kennedy del terzo millennio, costantemente impegnata sul piano sociale e umanitario. Il filosofo danese riteneva che la genialità sensuale fosse irriducibile a qualsiasi forma d'arte, con la sola esclusione della musica, trattandosi di qualcosa di troppo intimo e profondo per essere rappresentato spazialmente o plasticamente dalla pittura e dalla scultura.

La sensibilità pittorica di Francesca Forcella, la ricerca fotografica di Donatella Spaziani incentrata sulla sperimentazione delle forme e dei limiti del proprio corpo nello spazio, l'erotismo talora sottile, talora esplicito nelle visione iperrealistiche pittoriche e fotografiche di Sabrina Milazzo, così come le campiture monocrome, leggere tessiture di grigi a sfondo autobiografico di Imma Indaco e le atmosfere intime e private di Elisa Rossi che indagano una femminilità quotidiana, incluse le composizioni astratte di Laura Viale, l'estetica della distruzione di Loredana Longo e i disegni di Maria Francesca Tassi tradiscono fatalmente il pensiero di Kirkegaard. Dalle loro opere trapelano il respiro, la forza e la passione dell'animo femminile, il potere della bellezza e dell'ambiguità, dell'eleganza e della trasgressione. Mostrano un'arte capace catturare, sedurre e conquistare lo sguardo e la mente di chi osserva. Ognuna con il suo "smalto", con la propria cifra stilistica.

(20 ottobre 2006)

Info

Corso Venezia, 8 - 20121 Milano mar/sab: 10-13/15.30-19.3002 36505481ingresso libero

www.corsoveneziaotto.com

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Cortenuova - Acciaierieartecontemporaneadal 21 settembre al 24 dicembre 2006VOI (NON) SIETE QUI

Dal 21 settembre al 24 dicembre il nuovo spazio espositivo AcciaierieArteContemporanea di Cortenuova (Bergamo) ospiterà il secondo appuntamento espositivo del progetto Estetica dei non luoghi curato da Omar Calabrese (professore di Semiotica all’Università di Siena). Il progetto, che ha ricevuto il patrocinio dell’Assessorato Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, della Provincia di Bergamo e del Comune di Cortenuova ed è prodotto e organizzato da Alef, intende approfondire (cosa mai avvenuta finora) attraverso tre diversi momenti espositivi la descrizione dei non-luoghi realizzata dagli artisti contemporanei, per scoprire attraverso il loro sguardo creativo, caratteristiche eventualmente inesplorate dall’antropologia culturale. In tutto questo, gioca un ruolo significativo per una migliore lettura dell’iniziativa il nuovo spazio ricavato proprio all’interno di uno dei non-luoghi più tipici della nostra epoca: un centro commerciale. Dopo Hic sunt leones, che fino al 23 luglio, presenta un’installazione composta da più video in cui su ogni schermo una personalità del mondo culturale italiano racconta alcune famose non-mappe, percorrendo un viaggio attraverso i luoghi fantastici elaborati dalla letteratura dall’antico, fino all’Ottocento, sarà il turno della mostra VOI (NON) SIETE QUI, che dal 21 settembre al 24 dicembre, raccoglierà un significativo nucleo di artisti che dal Novecento ai giorni nostri hanno affrontato il filone della rappresentazione di carte geografiche immaginarie o hanno dialogato con il tema del non-luogo.

Il tema risale all’antichità, quando si tentava di costruire la carta dell’Oceano, o quella di Atlantide, o quella del regno del mitico Prete Gianni; o ancora, più tardi, la mappa di Eldorado, e poi quella dell’isola di Utopia, le carte concettuali come la seicentesca Carte du Tendre, fino ad arrivare all’Ottocento con la descrizione dell’Isola del Tesoro fatta da Stevenson come frontespizio del suo omonimo romanzo. Le non mappe contemporanee hanno la caratteristica di fungere da materiali ri-utilizzabili per le loro qualità estetiche, oppure da contenuto per la definizione di “territori immaginari”. L’itinerario espositivo, curato da Omar Calabrese e Maurizio Bettini (professore di Filologia classica all’Università di Siena), presenta cinquanta opere di autori quali De Chirico, Carrà, Picabia, Alighiero Boetti, Isgrò, Arnaldo Pomodoro, Rotella, Pistoletto, Ghirri, che si sono cimentati nel corso della loro vita artistica con non-luoghi e territori e mappe “fantastiche”. Il visitatore sarà condotto in un viaggio che lo porterà da L’ospite dei bagnanti misteriosi di De Chirico ai Primier tableaux di Picabia, da Italia di Mimmo Rotella a Il Bel Paese di Maurizio Cattelan, da Wrapped walk ways di Christo a Love difference di Michelangelo Pistoletto, sino alla mappa disegnata sul Ritratto di Guy Debord da Innocente. E ancora Omaggio a Christian Morgenstern di Jiri Kolar, la Wienerwald di Emilio Isgrò, le sperimentazioni zoogeografiche di Claudio Parmiggiani, e molti altri artisti. L’ultima tappa del progetto, in calendario per la primavera del prossimo anno, sarà una mostra sulle non-persone, ovvero sugli abitanti immaginari dei non-luoghi ancora una volta raccontata dalla grande arte del Novecento nella mostra Nowheremen. Si parte dai manichini di De Chirico per giungere ai personaggi del Triadische Ballet di Oskar Schlemmer, passando per le non-persone di Magritte, per le silhouettes senza fisiognomica di Folon. Saranno presentate anche le sequenze di film con personaggi impersonali come Metropolis di Fritz Lang.

(29 giugno 2006)

Infomar/gio: 10–19; ven: 10–22; sab: 10–200363.909378 intero: 5,00; ridotto: 3,00

www.acciaierieartecontemporanea.it

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Padova - Vecchiato New Art Galleries dal 13 ottobre 2006 al 27 gennaio 2007ANDY WARHOL. THE BOMB

Dopo il notevole successo conseguito attraverso la mostra sugli artisti cinesi e il recente tributo al Nouveau Réalisme, la Vecchiato New Art Galleries torna alla ribalta per riproporre, sull’onda della visibilità internazionale, un’operazione mass-mediatica degna di un artista portavoce della società dell’immagine contemporanea: Andy Warhol. Già nel 1995 la galleria di piazzetta San Nicolò aveva presentato un’interessante personale sull’artista e ora, a distanza di 10 anni, ne ripropone l’universo sfaccettato e a tratti paradossale, sospeso tra provocazione e superficialità. La mostra Andy Warhol. The Bomb, a cura di Gianluca Ranzi e Doris Von Drathen, propone un'accurata selezione di trenta opere, rigorosamente autenticate dalla Fondazione Andy Warhol, tra esemplari unici di serigrafie e una scultura, oltre ai celebri film underground.

Il percorso ripercorre i momenti salienti dell’intero arco dell’attività artistica di Warhol, dagli anni sessanta fino agli anni ottanta. Icona per eccellenza dei tempi moderni, Warhol è l’esponente più efficace di una dilagante e alquanto sfacciata immagine della cultura di massa, plagiata dal simbolo del dollaro, corrosa dai detersivi in scatola, che mastica slangs e zuppe preparate, tassativamente combinati al frizzante gusto della Coca-Cola, o ancora, colta mentre si stupisce per l’ennesima vittima dei crash automobilistici piuttosto che della guerra, o ripresa nel trasalimento di fronte alla pena di morte. A tal proposito compaiono le note opere serigrafiche, celebri "icone da supermarket", evocative delle manovre strategiche presenti nei temi pubblicitari di successo, come Campbell's soup can shopping bag (tecnica mista su carta), Velvet underground (serigrafia, pochette del disco Andy Warhol’s Velvet Underground feauturing Nico) o il feticcio americano per eccellenza, il celebre Dollar Bill (serigrafia su tela), geroglifico contemporaneo del very politically correct.La genialità intuitiva di Warhol è stata quella di costruire in maniera abilmente attenta una nuova identità attorno al concetto di artista, da intendersi quale macchina di produzione seriale, che ripete all’infinito tale operazione, senza poi chiedersene il motivo. In merito risuona calzante una sua questione: "non è forse la vita una serie di immagini che cambiano solo nel modo di ripetersi?". E ancora: "la ripetizione aumenta la reputazione". Dalla prima serie di scatolette Campbell all'adozione della serigrafia, il passo è stato davvero breve, intercalato dall’ulteriore riflessione (ironica) sul ruolo della creatività nell'era della sua riproducibilità tecnica. Su suggerimento del suo assistente, egli adotta tale tecnica dopo svariati tentativi di "meccanizzazione" del suo modo di operare (mediante l'utilizzo di proiettori, timbri in gomma o legno, ecc). I primi dipinti serigrafati appartengono alla serie in cui l'artista utilizza la stampa per moltiplicare all'infinito un'immagine di partenza, disegnata a mano. Prendendo spunto da un'invenzione "molto americana" e decisamente "popular", ricondotta nell'ambito "alto" dell'arte, Warhol elabora in maniera sapientemente sottile una riflessione dirompente sui concetti di copia e di originale, opponendo l'omologazione alla necessaria espressività, la ripetizione all’unicità progettuale.(7 settembre 2006)

Info

Via Alberto da Padova, 2mar/ven: 9-13/15.30/19.30; sab: 9.30-13/15.30-19.30 049.665447 ingresso libero

www.vecchiatoarte.it

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Acicastello - Castello Normanno dal 29 settembre al 19 novembre 2006ARTE & SUD: OBIETTIVO CONTEMPORANEO

L'immagine del Sud, ormai quasi irrimediabilmente considerato una periferia dell'arte, rischia forse di rimanere legata all'immenso patrimonio storico e storico artistico dell'antichità, al folklore, alle memorie del passato. Ma nel nostro presente, a contrastare positivamente questa immagine, vi sono le energie, le ricerche sperimentali di giovani ed entusiasti artisti che guardano al futuro con curiosità e l'ostinazione di studiosi ed operatori esperti che lottano a favore di una più evidente apertura intellettuale. Con il generoso sostegno del comune di Acicastello e su idea di Rosa Anna Musumeci, "Arte & Sud obiettivo contemporaneo" nasce allora dal desiderio di offrire una ricognizione propositiva e vitale della ricerca visiva legata alle nuove generazioni, e pare assumere quasi, in questo contesto, i connotati della "rivolta", perché confrontarsi con il sud vuol dire, anche, affrontare le sue molteplici contraddizioni. Circa cento opere e cinquanta giovani artisti di provenienza nazionale (legati all'associazione nazionale GAI e alla Fondazione Bartoli-Felter di Cagliari), sono stati selezionati da Antonio Arèvalo per dar vita ad una rassegna che trova il suo baricentro nella "memoria del futuro" e che non vuole proporre un tema, ma la dimensione stessa della ricerca creativa.

Performance, video, pitture, installazioni, opere in situ e site specific, sculture, sperimentazioni sonore, saranno protagonisti di una manifestazione che, pur prendendo le distanze da ogni ottica o concezione localista, vuole fare del sud un nuovo centro per l'arte contemporanea. La molteplicità di mezzi e linguaggi espressivi restituisce esiti formali assai eterogenei; ma a fare la differenza sono soprattutto la psicologia, la cultura, la sensibilità del singolo artista. L'esperienza, l'appartenenza, i luoghi in cui si vive, sono parte di un bagaglio che ognuno di noi si porta con sé, ovunque vada e ovunque si fermi.

Artisti in mostra:Adalberto Abbate, Damiano Andreotti, /barbaragurrieri/ (Barbara Guerrieri e Emanuele Tuminelli), Primoz Bizjak, Alessandro Cardinale, Riccardo Costantini, Mirella Carella, Giulia Casula, Daniele Denaro, Silvia De Bastiani, Simone Fazio, Chiara Fabbri Colabich, Matteo Forli, Jerney Forbici, Annalisa Furnari, Giovanni Gaggia, Gavino Ganau, Cristina Gori, Antonio Guiotto, Valentina M, Fabio Melosu, Cinzia Muscolino, Daniela Milone e Salvatore Raimondo, Irina Novarese, Fabio Niccolini, Barbara Nati, cod. 1 (Loredana Longo-Giuliana Lo Porto), Filippo Leonardi, Nicolàs Pallavicini, Pastorello, Mariapaola Piscitelli, Mariagrazia Pontorno, Gianfranco Pulitano, Arash Radpour, Maria Domenica Rapicavoli, Laura Renna, Piero Roi, Laura Santamaria, Giuliano Sale, Matteo Serri, Lorenzo Silvan, Marco Schievenin, Enrico Tealdi, Giuseppe Teofilo, Laura & Gigi (Laura Testa e Luigi Piana), Laboratorio Saccardi.

(22 settembre 2006)

Info

Piazza Castello - Acicastello CT (95021)€ 3,00 per una sola sede espositiva - € 5 per entrambe le sedi espositive studenti ed insegnanti: € 1,50 per una sede - € 2,50 per entrambe le sedi 095.271026 tutti i giorni dalle ore : h. 9.00 / 13.00 - 16.00 / 19.00

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Bergamo - GAMeC dal 28 ottobre al 10 dicembre 2006ALBERTO SAVINIO. DIPINTI DAL SEGRETO DELLE COLLEZIONI PRIVATE DELLA CITTA' L’esposizione si compone di sei opere, dalle quali emergono due assolute novità, che, oltre a mettere in luce il duraturo interesse rivolto dal collezionismo d’arte della città di Bergamo alla colta pittura di Savinio, suggeriscono un tracciato sintetico delle predilezioni tematiche e iconografiche dell’artista in un incalzante susseguirsi di invenzioni. La prima novità consiste nel ritrovamento dell’Edipo del 1930, tela del periodo parigino di cui si era persa notizia da oltre quarant’anni. Il mito costituisce per Savinio la memoria storica dell’umanità, memoria che risiede nella civiltà del Mediterraneo. L’infanzia della cultura occidentale coincide con la mitologia classica che Savinio non idealizza, ma rappresenta attraverso eroi senza volto, avviando una riflessione sulla crisi di identità dell’uomo contemporaneo.

L’itinerario saviniano prosegue con uno dei risultati più affascinanti dell’artista, l’Annunciazione dei primi anni Trenta, in cui l’effetto di incantata stupefazione deriva dal contrasto tra la realtà domestica e l’irrealtà della apparizione, invito a riflettere sul senso del sacro per la vita umana. Alla Passeggiatrice in riva al mare del 1947 – donata all’Accademia Carrara per la GAMeC dal collezionista Gianfranco Spajani - è affidato il compito di introdurre alla componente ironica dell’opera di Savinio, che manipola la realtà per superarne le contraddizioni. Gli orrori del secondo conflitto mondiale insinuarono una profonda sfiducia nei valori razionali su cui si fonda la cultura occidentale, innescando un disagio di cui tutto parla. Così la sospesa e malinconica immagine della Notte sul borgo del 1950 rievoca il tema della morte alla quale allude il fantasmatico volto che domina un piccolo borgo, avvolto da una misteriosa attesa. Chiude la serie il genere del ritratto, assiduamente praticato da Savinio, con due opere: il volto della scrittrice Emilia Durini del 1950 che rappresenta la seconda novità della mostra, essendo dipinto inedito che arricchisce il capitolo della ritrattistica saviniana tra gli anni Quaranta e Cinquanta, e l’intensa immagine della pianista Gioietta Paoli Padua del 1951 che conferma la felicità dei risultati di Savinio nei ritratti di questo periodo, con particolare riferimento a quelli femminili.

(1 novembre 2006) InfoVia S. Tomaso, 53 - 24121 Trento10-13 e 15-18.45 035.399528 ingresso libero

www.gamec.it

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Roma - Galleria Tartaglia Arte dall'11 novembre al 4 dicembre 2006QUELLO CHE LA LUNA PENSA DI ME. CLAUDIO GIULIANELLI

Sabato 11 Novembre 2006 sarà inaugurata la mostra personale del pittore Claudio Giulianelli. Verranno presentate le sue ultime opere, pervase di presenze magiche, arcane, misteriose, esoteriche che stanti e immobili ci guardano bagnate dalla luna. La mostra è curata dal direttore artistico Riccardo Tartaglia e presentata dal critico d'arte Francesco Giulio Farachi.Claudio Giulianelli nasce a Roma nel 1956, frequenta un istituto ad indirizzo chimico, ma la sua passione per l’Arte lo porta ad approfondire la tecnica e lo studio della pittura tramite un’attenta osservazione dell’opera dei maestri, unitamente alla lettura di testi di tecnica pittorica. Pittore simbolista, Giulianelli pone le sue radici culturali nel mondo medioevale, di cui dipinge l’essenza più nascosta, più iniziatica. Nella sua pittura dipinge l’amore per il Creato e per la figura femminile, intesa sia come donna materiale che come madre Natura, la stessa che ti protegge e che ti uccide, di fronte a cui l’Uomo è sempre visto piccolo e spaurito. Attori dei suoi quadri sono tipi umani diafani e fiabeschi, soprannaturali, che sembrano apparire e scomparire da scorci di palcoscenico, da finestre buie, come proiezioni interiori, abitanti di un mondo senza luogo e senza tempo.

I loro sguardi fissi oltrepassano la dimensione pittorica, invadendo la nostra realtà cercando di instaurare con noi un muto dialogo fatto di gesti accennati, allusivi, a volte perentori, come a volerci educare sui veri valori o ammonire la nostra incoscienza suggerendoci la strada giusta da percorrere. Sono voci della coscienza che prendono forma in abiti antichi e surreali nei loro copri capi da giullari, quasi a prendersi gioco della nostra fragilità o forse solo per sminuire l’importanza dei messaggi sottesi nei loro sguardi. Noi uomini dalle vite frenetiche, insicuri di ogni nostro valore, noi che perdiamo di vista l’ovvio ed il vicino per guardare troppo lontano quasi a voler scappare dalla nostra coscienza, qui, davanti a questi sguardi e fattezze, non possiamo non sentirci penetrati dall’esigenza di soffermarci, di farci guardare da occhi che non sono i nostri, dagli occhi delle ombre che impertinenti e maliziose non aspettano altro che svelarci quello che è in noi. E così ci tendono la mano e ci trascinano in un mondo onirico, non esente da tratti inquietanti, che ci riporta al pensiero e ci induce alla riflessione; il mondo reale con i suoi sogni cerca rifugio nel magico, misterioso, irrazionale notturno bosco della fantasia, come in un volontario esilio dal mondo della luce. E’ come un invito per l’Uomo a determinare una dimensione in cui ciascuno si chieda quale travestimento o ruolo stia indossando, se per convenienza o necessità. L’arte di Giulianelli dà vita a moti interiori e individuali, esortando la riflessione, chiedendo, pretendendo un attimo di quiete, perché ci si fermi e si provi a capire. (1 novembre 2006)

Info

Via XX Settembre, 98 c/d - 00100 Roma10-14/16-19.30064884234ingresso libero

www.tartagliaarte.com

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Sono per la vita contro la morte, per la pace contro la guerra Mogliano Veneto, 12 settembre 2006 – E’ Picasso. Il tempo della pace il titolo della preziosa mostra che l'Amministrazione comunale di Mogliano Veneto promuove, nell’anno in cui ricorrono i 125 anni dalla nascita del maestro, e che si svolgerà al Brolo, Centro d'Arte e Cultura, dal 30 settembre al 10 dicembre 2006. Posta sotto il patrocinio dell'Ambasciata di Francia, questa mostra, curata da Casimiro Di Crescenzo, si avvale di un prestito eccezionale da parte della Biblioteca nazionale di Francia, della generosa partecipazione del Museo di Arte e di Storia di Saint Denis e di collezionisti privati.Ottanta opere tra litografie, disegni, manifesti e rari documenti d'archivio testimoniano uno dei periodi più fecondi e felici di Picasso. Al termine del sanguinoso conflitto, in un'Europa distrutta e piegata dai lutti, Picasso condivide il generale bisogno di pace e la diffusa speranza per un avvenire non più funestato dalla guerra. L'incontro con Françoise Gilot, la sua giovane compagna, porterà nuova felicità nella vita sentimentale dell'artista, allietata dalla nascita dei due figli, Claude e Paloma. Il viso di Françoise si presta a innumerevoli trasformazioni – la Donna-fiore, la Donna-sole, il volto della pace – tutti simboli di una nuova età dell'oro cui si lega, durante il suo soggiorno ad Antibes, la riscoperta del Mediterraneo e dell'Antichità con i suoi miti solari e gioiosi.

Abbandonati i colori scuri caratteristici dei dipinti creati durante la guerra, le opere di questo periodo ritrovano una felicità cromatica, un'esplosione di colori, direttamente legati al luminoso paesaggio della Costa Azzurra. Picasso, che sogna un'epoca felice per l'Umanità, rielabora i miti dell'Antichità greca per ricreare un nuovo Eden bagnato dalle acque del Mediterraneo; scene pastorali, intrise di una felicità dionisiaca, che mostrano ninfe, fauni e centauri vivere in pacifica armonia, uniti dall'amore e dalla fratellanza. La sua adesione al Partito Comunista francese nell'ottobre 1944 riflette su un piano politico il suo impegno militante per la difesa della pace. Picasso dichiarò "Sono per la vita contro la morte, per la pace contro la guerra". Grazie al prestito del Museo d'Arte e di Storia di Saint Denis sono esposte in mostra alcune opere che spiegano la posizione anti-fascista dell'artista che si nutre di un idealismo a favore del progresso dell'Umanità. La colomba di Picasso, che decora il manifesto del Congresso per la pace che si svolse a Parigi nel 1949, diventerà il simbolo moderno della rappresentazione tradizionale della pace. OrarioTutti i giorni 10.00-19.00chiuso il lunedì Ingresso Biglietto intero € 5,00Biglietto ridotto € 3,00 (fino ai 25 ed oltre i 60 anni, tessera Touring Club e soci COOP)Visite guidate Gruppi di 20 persone € 50,00 più biglietto ridottoIngresso gratuito per due accompagnatoriPrenotazione obbligatoria e gratuita Per informazioniUfficio Stampa mostraCristina Testa cell. 338 1576909 www.brolo.org

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Bol (divisione di Mondolibri S.p.A.) è la più grande libreria on-line italiana, con oltre 1.000.000 di titoli a catalogo e tutti i film in VHS e DVD. I titoli italiani sono divisi in due sezioni: Libri e Libri Professionali, e sono accompagnati da recensioni, interviste, percorsi di lettura e speciali editoriali, per chi usa il libro per il proprio piacere e per chi lo usa come strumento di lavoro. La sezione English Books contiene invece un enorme catalogo di titoli inglesi e statunitensi, che si possono acquistare con estrema facilità, grazie alla indicazione dei prezzi in euro, alla possibilità di pagare alla consegna e all'assistenza del nostro servizio clienti, Italiano naturalmente. Bol appartiene al gruppo Mondadori (50%), uno dei più grandi gruppi editoriali italiani, e al gruppo Bertelsmann (50%), uno dei più grandi gruppi editoriali del mondo.

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recensioni librarie

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recensioni librarie

'Where are we going?' Opere scelte dalla Collezione François Pinault. Catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Grassi, 20 aprile - 1 ottobre 2006) | 1ª ed.

Curatore : J. Bankowsky, A. M. GingerasItaliano ISBN : 8876247580 Cartonato | 272 | Skira | 2006 |

Completamente rinnovato all'interno grazie al restyling dell'architetto Tadao Ando, Palazzo Grassi a Venezia riapre al pubblico con la straordinaria mostra inaugurale "Where Are We Going?" Opere scelte dalla Collezione François Pinault. La nuova stagione di Palazzo Grassi viene inaugurata con la mostra "Where Are We Going?" Opere scelte dalla Collezione François Pinault, una selezione di capolavori dalla collezione di Pinault. Curata da Alison M. Gingeras, la mostra propone opere dal dopoguerra in poi e comprende varie correnti artistiche come la Scuola di New York e l'Astrattismo Europeo, l'Arte Povera, il Minimalismo, il Post Minimalismo e la Pop Art, oltre a esponenti delle più recenti rivisitazioni Pop.

Adrian Paci. Catalogo della mostra (Modena, dal 14 maggio 2006) | 1ª ed.

Brossura | 128 | Charta | 2006 | ISBN: 8881585928 Curatore : A. VetteseItaliano

Portarsi la casa sulle spalle, decidere di cambiare paese, stare sul filo sospeso di un'esistenza nomade, non fuggire le responsabilità ma affrontarle, prendersi carico del destino della propria famiglia come di ciò che, nelle proprie mani, può diventare l'attività artistica: su questa base nasce il lavoro di Adrian Paci, nato a Scutari in Albania e attivo in Italia dagli anni Novanta.

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Ai confini della realtà. Arte, scienza e tecnologia. Catalogo della mostra (Benevento, 2006). Ediz. italiana e inglese | 1ª ed.

Brossura | 203 | Electa Mondadori | 2006 | ISBN: 8837045581

La mostra, a cura di Claudia Gioia, "Ai confini della realtà. Arte , scienza e tecnologia", attinge a piene mani alle suggestioni di una scienza e di un'arte filosofe e creatrici. In particolare esplora la capacità dell'arte contemporanea di misurarsi con la dimensione tecnologica non solo laddove la contiguità appare più evidente ma soprattutto laddove appare lontana dai suoi codici e sceglie di utilizzarne solo alcuni aspetti, ridisegnando l'esperimento creativo secondo il sogno di Leonardo che aspirava ad un uomo mago, pittore, filosofo e poeta in grado di salire e scendere nelle volute della natura quando crea le sue forme. Per questa occasione sono stati invitati venti artisti internazionali, provenienti da esperienze anche molto diverse, che con sguardi complementari giocano con la meccanica, la fisica e la logica della contemporaneità declinandone le emozioni più profonde ed intrattenendosi con le energie più sfuggevoli.

Curatore : c. GioiaItaliano

Al limite. Arte e fotografia tra gli anni Sessanta e Settanta. Catalogo della mostra (Reggio Emilia, 29 aprile - 23 luglio 2006). Ediz. italiana e inglese | 1ª ed.

Brossura | 175 | Baldini Castoldi Dalai | 2006 | ISBN: 8884909570

In mostra e nel libro sono presentati lavori di artisti assai noti che hanno utilizzato la fotografia per la loro ricerca. A partire dagli anni Sessanta, infatti, la fotografia diviene strumento precipuo di ricerca da parte degli artisti dalla Pop Art all'Arte Concettuale alla Land Art. Il catalogo presenta le opere di numerosi artisti di ambito internazionale, tra i quali: Marina Abramovic, Vito Acconci, Bernd e Hilla Becher, Christian Boltanski, John Baldessari, Gilbert & George, Richard Long, Ugo Mulas, Robert Rauschenberg, Andy Warhol.Testi di Angela Madesani e Vittorio Fagone.Traduttore : Susan Wallwork

Curatore : Angela MadesaniItaliano

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Andy Warhol's timeboxes. Catalogo della mostra (Trieste, 22 luglio-22 ottobre 2006). Ediz. italiana e inglese | 1ª ed.Brossura | 352 | Motta | 2006 | ISBN: 8871795318

Le Timeboxes o Time Capsules sono scatole di cartone, tutte di identico formato, in cui Andy Warhol, nel corso degli anni, letteralmente stipò qualunque cosa gli passasse per le mani e di cui, pur non avendone apparentemente necessità, intendeva conservare la memoria: un archivio gigantesco (più di seicento scatole, conservate nell'Andy Warhol Museum di Pittsburgh), fatto non solo di corrispondenza e di pagine di giornale, ma degli oggetti più svariati. Tuttavia, "inscatolare" non significava per Warhol soltanto archiviare: molto spesso da questi stralci, da questi "appunti di lavoro" nascevano poi idee che, rielaborate, conducevano alla creazione di una nuova opera d'arte. La mostra triestina, della quale già l'allestimento scaturisce dall'interpretazione delle Time Capsules come "icone" del processo creativo di Warhol, intende dunque proporre un'ampia selezione della produzione dell'artista (dai ritratti alle fotografie alle maquettes fino agli stessi materiali contenuti nelle scatole) suggerendo il concetto di una fondamentale "continuità" nel rapporto tra arte e vita. Il catalogo rispecchia l'"horror vacui" dell'esistenza creativa di Andy Warhol, ne riproduce la ricchezza e l'intensità, ed è esso stesso, a suo modo, un "oggetto d'arte".

Artesto. Connect to Art. La mobilità dell'arte tra innovazione e riflessione. Catalogo della mostra (Milano, La Triennale di Milano, 22 febbraio-19 marzo 2006). Edizione bilingue in italiano e inglese | 1ª ed.Cartonato | 143 | Skira | 2006 | ISBN: 8876244786

"Artesto" è la prima esperienza di Mobile Art in Italia, cioè di arte concepita appositamente per i telefoni cellulari. Il progetto è il risultato di una collaborazione creativa tra intellettuali, poeti, scrittori, musicisti e artisti visivi ed è un'altra tappa dell'iniziativa "Connect to Art", nata nel 2004 in Finlandia dall'idea di portare 'l'arte nel palmo della mano' e di trasformare il telefono cellulare in uno strumento di sperimentazione per gli artisti. In Italia l'iniziativa si distingue, rispetto a quella finlandese e statunitense, per la specificità del contenuto comunicato e si riallaccia alla peculiarità della storia e della cultura italiane, riportando in primo piano la parola e l'immagine come 'interpretazione' del reale. Artesto è infatti un progetto che ruota sulla realizzazione e trasmissione di alcuni 'messaggi chiave', creati da un gruppo di intellettuali, ai quali a loro volta si sono ispirati degli artisti visivi per creare video da installare sui cellulari.

Curatore : Lorella Scacco, Marianne ViglioneItaliano

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Balkan Epic. Marina Abramovic. Catalogo della mostra (Milano, 20 gennaio - 23 aprile 2006) | 1ª ed.

Brossura | 112 | Skira | 2006 | ISBN: 887624672X

Nata a Belgrado nel 1946, Marina Abramovic è un'antesignana nell'uso dell'arte performativa come forma di arte visiva. Da sempre utilizza il corpo sia come soggetto che come mezzo. Mette alla prova i limiti fisici e mentali del suo essere, arrivando a sopportare dolore, sfinimento e a correre dei rischi alla ricerca di trasformazioni emotive e spirituali. La monografia, catalogo dell'esposizione allestita presso l'Hangar Bicocca di Milano, presenta sei opere realizzate dall'artista jugoslava: il nuovo lavoro Balkan Erotic Epic e le cinque video installazioni, Balkan Baroque (con la quale nel 1997 vinse il Leone d'Oro come Migliore Artista alla Biennale di Venezia), The Hero, Count on Us, Tesla Urn e Nude with Skeleton.

Curatore : Furstemberg A. vonItaliano

Christo e Jeanne-Claude. Catalogo della mostra (Lugano, 12 marzo - 18 giugno 2006) | 1ª ed.

Cartonato | 268 | Skira | 2006 | ISBN: 887624624X

La retrospettiva, curata da Rudy Chiappini, documenta i principali temi e momenti della sfaccettata ricerca di Christo e Jeanne-Claude dai primi Packages e Wrapped Objects, oggetti disparati occultati con tessuto e spago realizzati alla fine degli anni cinquanta, fino alla creazione di Store Fronts (1963) e Oil Barrels Structures (1967).

Curatore : Rudy ChiappiniItaliano

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Damien Hirst, David Salle, Jenny Saville. The Bilotti Chapel. Catalogo della mostra (Roma, 11 maggio - 1 ottobre 2006) | 1ª ed.

Brossura | 119 | Electa Mondadori | 2006 | ISBN: 8837045204

Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Museo Carlo Bilotti all'Aranciera di Villa Borghese, 11 maggio - 1 ottobre 2006) dedicata a Hirst, Salle, Saville. L'esposizione, curata da Gianni Mercurio, presenta opere di grande formato espressamente commissionate da Carlo Bilotti ai tre noti artisti contemporanei. L'intento è creare uno spazio espositivo, più mentale che fisico: un ambiente meditativo in senso ampio, un ambiente che, come Bilotti stesso dice, "può metterti di buono o cattivo umore". I tre artisti, di fronte a questo progetto, hanno risposto in modo diverso, mantenendo la propria singolarità e autonomia.

Curatore : G. MercurioItaliano

Dany Vescovi. Pneuma. Catalogo della mostra (San Marino, 10 giugno - 16 luglio 2006) | 1ª ed.

Cartonato | 72 | Skira | 2006 | ISBN: 8876247947

Pubblicata in occasione della personale dell'artista a San Marino, la monografia guida alla scoperta dell'arte assolutamente personale di Dany Vescovi su un tema così comune come quello dei fiori; nulla a che vedere con la sensorialità delle nature morte seicentesche o il sentimentalismo che si declina dagli squisiti bouquets tardo barocchi fino all'estenuata sensibilità dell'art déco. Ma neppure con la passione classificatoria dei botanici settecenteschi, compresi quelli straordinariamente dotati dei più mirabili atlanti, dal Flora Danica in poi.

Curatore : W. Gasperoni

Italiano

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New York, Per Lei

In origine, nella cultura araba, la parola Harem significava etimologicamente "vietato". Vietato, evidentemente, al versante maschile, in quanto comunita' composta di sole donne. Nicchia femminile che evoca fascinazioni orientaleggianti, sensualismi esotici e richiami erotici, con quel quid di misterioso e inaccessibile che una situazione esclusivamente "in rosa" implica nei confronti degli uomini. Qualcosa di simile a quest'atmosfera si ritrova nell'ultima serie di lavori di Fabrizio Musa, realizzati per il neonato locale newyorkese Per lei.Opere che dischiudono una dimensione interamente femminile, celebrazione iconica della bellezza contemporanea senza alcuna eccezione ammessa all'esclusivita' della donna. Della donna e della sua immagine.Trattata senza soluzione di continuita' fin dalle origini dell'arte occidentale (e soltanto occidentale, si noti. La cultura islamica, ad esempio, vieta la rappresentazione del volto femminile), eppure ancora lontana dalla saturazione iconografica del nostro tempo.Piuttosto, interpretabile e continuamente rinnovabile a seconda delle coordinate spazio-temporali e culturali, a seconda del contesto storico e sociologico.Nasce cosi' una galleria di ritratti di dimensioni variabili in cui sono protagoniste la freschezza, l'immediatezza, la genuinita' di giovani donne per le quali – e' vero – sono rispettati alla lettera i canoni stereotipati della bellezza femminile.Ma senza che questo implichi la presenza di pose eccessivamente costruite, di risvolti apertamente erotici, o di falsificazioni estetiche da pubblicita'.

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Le modelle ritratte da Musa, al contrario, sono colte nella spontaneita' di un gesto, di un sorriso, di un movimento.Fissate il piu' delle volte in primi piani, sembrano ignorare l'obiettivo del fotografo e l'occhio dell'artista, pur rimanendo estremamente, sensualmente, femminili. L'evidente impronta cinematografica, non nuova nel linguaggio espressivo di Musa, rimanda ad una serie di frames da pellicola, giocando tra il bianco e nero e un colore di forte ascendenza pop. Tecnicamente, e' di nuovo il perfetto equilibrio tra arte digitale e intervento pittorico a fare da base: la trasposizione dello scatto fotografico sulla tela contribuisce ulteriormente all'effetto di dinamismo e immediatezza dell'immagine, allontanando qualsiasi possibile rischio di leziosita'. E la vicinanza allo Warhol delle storiche icone del cinema e della pubblicita' nulla toglie all'originalita' di un'interpretazione molto piu' mossa, fresca, dinamica rispetto alla staticita' pop.La', la plastificazione pubblicitaria freddamente e volutamente ironica, specchio di una societa' dell'immagine sempre piu' edonistica.Qui, il recupero di un'anima del soggetto e dell'opera.In bilico tra l'essere persona e l'essere personaggio, le donne di Fabrizio Musa riempiono della propria immagine un nuovo locale a vetrate sulla 71ma Strada. E ne fanno un piccolo, accattivante harem nel centro di Manhattan.

Barbara Meneghel

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Terragni rivisto

Passeggiando per Como si possono vedere un buon numero di edifici progettati da Giuseppe Terragni. Da ora se ne possono rivedere due: il Novocomun e l’Asilo Sant’Elia. Il primo capolavoro del celebre architetto razionalista campeggia in un wall painting realizzato da Fabrizio Musa un anno fa, a poca distanza dal Duomo. L’Asilo Sant’Elia è il soggetto delle due macroscopiche, imponenti opere che si inaugurano sabato 23 settembre 2006.Terragni e il Razionalismo appartengono ormai all’identità culturale di questa città. Ma ciò non significa che alcuni tra gli edifici più celebri del Novecento siano oggetto di sguardi curiosi, accurati, meravigliati – i soli sguardi che consentono di vedere davvero – da parte di chi vi passa accanto. Può darsi che l’attenzione che né i cartelli per turisti né le celebrazioni dei centenari sono riusciti a suscitare possa nascere, almeno in parte, dalla presenza di alcuni murales che squarciano, con una certa paradossale delicatezza, il paesaggio urbano. Talvolta rivedere è un’azione indispensabile per – andare a, cercare di – vedere ciò su cui continuiamo a posare gli occhi distrattamente. E devo ammettere che io stesso, dopo aver guardato un po’ stranito la sagoma dell’Asilo Sant’Elia stagliarsi di sbieco sul muro di un cantiere, ho avvertito il bisogno di misurarmi in modo nuovo con l’originale.Sebbene realizzate in un rigoroso bianco e nero, e con il corredo di alberi sullo sfondo e macchine in primo piano, quasi a sottolineare la quotidianità del punto di vista, Sant’Elia XXL.txt I e Sant’Elia XXL.txt II sono a loro modo opere monumentali, e non solo per le dimensioni. Monumento è una parola che deriva dal verbo latino moneo, che significa esortare, ammonire, far ricordare. I wall painting di Fabrizio Musa rappresentano un monito a vedere l’architettura, la città, la realtà con la giusta dose di sorpresa.

Roberto Borghi

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fabrizio [email protected]

Fabrizio MusaNato a Como nel 1971, vive a lavora a Como

MOSTRE

2006- Canneto s/o (Mantova) Opening 'BonelliLab' Galleria Bonelli, Mantova- New York, Per Lei . 'Women's portrait'. Esposizione permanente 1347 Second Avenue- Milano, Galleria Santamarta, 'La citta' che sale' Catalogo a cura di Maurizio Sciaccaluga- Como, Area A-Shed Ticosa, Contemporanea Giovani 4 catalogo a cura di Roberto Borghi- Bedonia, (Parma) 'TransumArt' U.I.T. Bedonia e Galleria Bianca Maria Rizzi A cura di Chiara Canali- Como, Via Carloni, wall paint 'Asilo Sant'Elia XXL.Txt II' Opera pubblica a cura di Roberto Borghi

2005- New York, Wooster Projects Gallery, Lunchbox auction con Christie's New York- Roma, Riparte Roma 2005 International Art fair, Galleria Triangoloarte- Como, Via Carloni, wall paint 'Asilo Sant'Elia XXL.Txt I' Opera pubblica a cura di Roberto Borghi- Como, Palazzo del Broletto, Esposizione nell'ambito delle celebrazioni per il centenario di Giuseppe Terragni GT04- Venezia, Premio 'La Fenice 2005' Catalogo a cura di Giacomo Pellegrini- Milano, Sotheby's Italia, Asta MasterPeace. Catalogo- Francavilla al Mare (Ch), Museo Michetti, 56_Premio Michetti, 'In and out Opera e ambiente nella dimensione Glocal' Catalogo a cura di Luciano Caramel- Genova, Riparte Genova 2005 International Art fair, Galleria Triangoloarte- Bergamo, Utopia Mostra mercato di Arte moderna e contemporanea Galleria Triangoloarte- Stoccolma, Artmakers gallery, The best of artmakers A cura di Kim Ringblom

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fabrizio [email protected]

2004- Bergamo, Galleria Triangoloarte, 'Bergamo.txt' Catalogo a cura di Emma Gravagnuolo- Stoccolma, Artmakers gallery, Fabrizio Musa, A cura di Kim Ringblom- Como, Piazza Duomo, wall paint 'Novocomum XXL.Txt' Opera pubblica nell'ambito delle celebrazioni per il centenario di Giuseppe Terragni GT04. Catalogo e Dvd a cura di Roberto Borghi e Carlo Ghielmetti- Como, Palazzo del Broletto, Esposizione nell'ambito delle celebrazioni per il centenario di Giuseppe Terragni GT04- Bruxelles, Sede del Parlamento Europeo, 'Omaggio a Terragni' Catalogo a cura di Roberto Borghi e Carlo Ghielmetti- Milano, Museo della Permanente, Premio Cairo Communication Catalogo a cura di Maurizio Sciaccaluga- Venezia, Premio 'La Fenice 2004' Catalogo a cura di Giacomo Pellegrini- Como, Caserma De Cristoforis, 'Allarmi!! Zona Creativa temporaneamente valicabile' Catalogo a cura di Norma Mangione, Ivan Quaroni, Alessandro Trabucco, Irina Zucca- Bergamo, Galleria Triangoloarte, 'Area Contemporanea'- Grosseto, Museo del Cassero delle Mura Medicee, 'Moving!' Catalogo a cura di Roberto Borghi, Lorenzo Bruni, Milovan Farronato, Alessio Fransoni e Mauro Papa- Como, Galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea 'Quattro artisti per un premio'- Milano, Galleria Previstali

2003 - Milano, Galleria Pitturaitaliana, 'Omaggio a Kubrick' Catalogo a cura di Emma Gravagnuolo- Milano, Via dell'Orso 16, 'Ricambiare lo sguardo' (Con Sebastiano Mauri e Pino Cerotti) A cura di Roberto Borghi- Milano, 10 Corso Como The celebrity boot collection. Catalogo- Milano, Galleria Pitturaitaliana, '(S)paesaggi e dintorni' a cura di Flavio Arensi- Milano, Spazio VentiCorrenti, 'Forme del testo', a cura di Roberto Borghi- Milano, Museo della Scienza e della Tecnica 'Leonardo da Vinci' 'Plastica d'Artista' Catalogo e cd-rom a cura di Tommaso Trini- Como, Area A-Shed Ticosa, 'Contemporanea Giovani 1 Sotto-Vuoto: la memoria dimessa'. Catalogo a cura di Roberto Borghi e Carlo Ghielmetti.- Como, Spazio 'Oman'. Catalogo a cura di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro

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fabrizio [email protected]

2002 - Milano, Galleria Tikkun, (Con Giannetto Bravi) A cura di Roberto Borghi- Como, Palazzo del Broletto, installazione 'Twin Brooklyn' Nell'ambito della mostra di Enzo Pifferi 'New York 1973-2001'- Milano, Segnalazione al concorso Techne02 con l'installazione 'Scanner Art' (Descrizione del progetto interattivo inserito in catalogo) Provincia di Milano Settore Cultura- Milano, Assocomaplast, 'Plastica d'Artista'- Zingonia (Bg), Cesap, Assocomaplast, 'Plastica d'Artista', Catalogo- Como, Spazio 'Oman'. Catalogo a cura di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro

2001- Como. 'Simboli e simbolismi nell'Arte contemporanea: en blanc et noir' nell'ambito del XXXV Festival dell'Autunno Musicale di Como A cura di Philippe Daverio, Roberto Borghi, Ileana G.Padovese Enrica Vittani

2000- Como. Installazione video 'Occhi' presentata in occasione dell'evento 'Una notte all'Hangar' realizzato dall'etichetta lariana 'Ottonote'

1997 - Cantu'(Co), Chiostro di S. Maria, 'Novaconfigurazione'

1996 - Como, Chiostro di Sant'Eufemia, Catalogo a cura di Lorenzo Morandotti

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fabrizio [email protected]

Selezione Rassegna Stampa Disponibile

Articoli disponibili per la lettura su www.fabriziomusa.com sezione “press”Servizi Tv disponibili per la visione su www.fabriziomusa.com sezione “media”

Corriere di ComoLa Provincia Como Lecco Sondrio2003.10 Soprattutto2003.10.02 Panorama2003.12 Arte Mondadori2003.12 Carnet Arte2003.12.02 Citymilano2003.12.03 Corriere della Sera2004 Gt04 Sito Ufficiale per centenario Giuseppe Terragni2004-winter Classic Living2004.01 L'Arca2004.01 Qui Touring2004.01.16 La Repubblica2004.02.01 Lombardia Oggi2004.02.18 Sito Web Ministero della Cultura2004.11 Arte Mondadori.2004.12 Arte Mondadori2004.12 Bell'Italia2004.12 Sur la terre magazine2005.05 Arte Mondadori2005.09 Flair2006.3.11 New York Post2006.4.3 New York Magazine2006 Gen/Feb Diogene2006.05 Investire Total2006.06 Arte Mondadori2006.9.30 Il Tempo2006.10 Name

TvEspansione TVSky Tg 24Rai 3Mediolanum ChannelCode Tv New York

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fabrizio [email protected]

Hanno scritto

Roberto BorghiNazzarena BortolasoRossana BossagliaChiara CanaliLucianoCaramelPhilippe DaverioSergio GaddiCarlo GhielmettiEmma GravagnuoloBarbara MeneghelLorenzo MorandottiCristiana MuscardiniIvan QuadroniKim RingblomMaurizio SciaccalugaAttilio TerragniMimmo Totaro Irina Zucca

Cataloghi Mostre Personali“Fabrizio Musa” Testi di Lorenzo Morandotti"Omaggio a Kubrick" Testi di Emma Gravagnuolo "Omaggio a Terragni" Testi di Roberto Borghi e Carlo Ghielmetti "Bergamo TXT" Testi Di Emma Gravagnuolo"Novocomum XXL TXT" Testi di Roberto Borghi e Carlo Ghielmetti"Sant'Elia XXL TXT" Testi di Roberto Borghi

Cataloghi Mostre Collettive

"Plastica d'Artista 2002" Cdrom Interattivo, Testi di Tommaso Trini"Techne 02" Testi di Romano Fattorossi"Contemporanea Giovani 1, Sotto vuoto" Testi di Roberto Borghi e Carlo Ghielmetti"Celebrity Boot Collection 1973-2003""La Tela del Sapore" Testi di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro"Plastica d'Artista 2003" Testi di Tommaso trini"Libri di Sacco" Testi di Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro"5° Concorso La Fenice et des Artistes" Testi di Giacomo Pellegrini"5° Premio Cairo Communication 2004" Testi di Maurizio Sciaccaluga"Moving!" Testi di R.Borghi, L.Bruni, M.Farronato, A.Fransoni, M.Papa"Allarmi!! 1" Testi di I.Zucca, I.Quaroni, A.Trabucco, N.Mangione"6° Concorso La Fenice et des Artistes" Testi di Giacomo Pellegrini “La Meglio gioventù” Testi di Rossana Bossaglia"MasterPeace Sotheby's Milano. Autori Vari"56° Premio Michetti In and out" Testi di Luciano Caramel"Contemporanea Giovani 4, citta' e non citta'" Testi di Roberto Borghi "La Citta' che sale" Testi di Maurizio Sciaccaluga"Transumart" Testi di Chiara Canali

DVD “Novocomum XXL Txt”Produzione MCA e CLP Comunicazione Musiche originali OTTONOTE edizioni Musicali

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artisti

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alessandro palmigiani

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alessandro [email protected]

Alessandro Palmigiani, was born in Isola del Liri ( Italy). In 1988 he achieves the artistic maturity and subsequently he moves to Rome where from 1989 to 1992 he attends the Academy of Belle Arti in the branch of scenography. In the early ninties he collaborates as scenographer with some companies from Rome for a couple of theatre shows.In 1993 he begins a new road where he will alternate jobs of graphics and traditional painting, up to the realization of trompe l' oeil for private buyers. In 1996 he concludes a cycle with a few jobs of illustration, published by the magazine Max and the share to varied collectives of painting. After a brief reflection he doesn't withstand to the charm of the digital art and in 1999 he begins to experiment new artistic solutions. In the same year he proposes as freelance in the field of graphics and he begins a fruitful collaboration with different graphic studies. The mind before the mouse.The computer is a means and not a goal. You can see from the first jobs the desire to make meet in one only language all the experiences of my artistic past. It is the idea that interests me in a work and not the technique, but above all I try to show my vision of the world and the things, through the use of metaphors and paradoxes, with a good dose of irony. I try to establish between me and the spectator a sort of invitation to the reflection and the contemplation. I want to give voice to the suggestions and the visions, that by now don't find space anymore in our way of living, often suffocated by the fear and by the whirling rhythms of life. I like to imagine my works as a small antidote against the mental anesthesia that seems to appropriate some contemporary man... The computer as a "plug-in" of the classical palette of the artist, an ideal extension between the reality and the virtual world, but I don't love those who use it purely simulating pictorial effects or traditional techniques. I prefer the search and the road of the unknowing. Only with the experimentation we can find, who knows, new forms and also a part of ourselves hat had been sleeping for a time.

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andrea sterpa

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andrea sterpadigilander.libero.it/andreasterpa/[email protected]

presentazione di Francesco Giulio Farachi

“I visi di Andrea Sterpa si volgono dolcissimi e quasi spauriti, innocenti per occhi enormi e limpidi di un mondo interiore commosso. Ed insieme forti, come la sottile essenzialità del tratto grafico, decisi nel loro minimalismo quasi infantile. Soprattutto le donne, come umanissime e laiche Madonne fanciulle, sono creature appena sbocciate, eppure già consce di ineludibili pene e di necessario coraggio, già partecipi e pronte all’altro, destinate ad amare, a sorreggere il peso della vita. La purezza lirica di queste anime supera ogni pathos di maniera, ogni indulgenza al compiacimento di sé, ma abbraccia negli occhi fondi e dilatati una realtà vera, effettiva, solo intessuta di lieve malinconia e di ancor più lievi sorrisi.”

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dani mesk

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dani [email protected]

Sono nato nel 1964 in un piccolo paese della maremma toscana dove tuttora vivo.La passione della fotografia l'ho sempre avuta fin da piccolo ma ho iniziato seriamente con una reflex manuale verso la metà degli anni '80 fotografando principalmente paesaggio e natura.Successivamente il desiderio di sperimentazione mi ha portato ad cambiare spesso genere,attualmente prediligo la fotografia di espressione e il reportage,l'essere sul posto e scattare foto esclusivamente "uniche".

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david cirese

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david ciresewww.net-art.it/cirese/[email protected]

"Matrici" Nuova Bottega dell'Immagine - Roma 1991 (Slash & Burn technique)

E' proprio vero che non c'è apparentemente limite a ciò che può ancora essere inventato in fatto di costruzione di linguaggi fotografici. Basta avere gusto, fantasia e ignorare i critici, che, come nel caso di H. Gernsheim nel 1961, sentenziò a proposito della fotografia "non oggettiva": ...negazione di tutto ciò che è autenticamente fotografico: in breve, un "suicidio fotografico". Questa è la strada che, in gran parte inconsapevolmente, ha battuto il giovane artista David Cirese. L'artista è partito dalla osservazione della realtà ripresa nella sua semplicità apparente, ottenendo diapositive che possono essere senza alcuna cattiveria definite banali. Ma all'interno di questa banalità ha scorto elementi formali ancora in gran parte inespressi e che il solo mezzo fotografico non riusciva a far emergere; allora investigando su proprietà e limiti tecnici della emulsione e del supporto della diapositiva è intervenuto, dapprima incidendo la superficie lungo quelle linee fantasma che solo il suo occhio intravedeva, e, successivamente, manipolando l'immagine con il calore, fino ad ottenere quel risultato che in termini di forma e colore gli sembrasse più completo e significativo. Non c'è dubbio che la dilatazione delle ferite superficiali e lo slittamento cromatico dovuto ad alterazioni chimiche dei copulanti abbiano costruito una nuova identità visiva, che senza rinunciare al realismo da cui si è mossa, rivela l'intenzione dell'autore di investigare la forma fino a raggiungere una purezza quasi naif, una matrice elementare e primaria, forse un archetipo. Il risultato finale è una superficie percorsa da segni, in cui l'atto volitivo dell'autore emerge in tutta la sua efficacia creativa.

Sebastiano Porretta

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davide baroni

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davide [email protected]

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fernanda veron

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fernanda [email protected]

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flavio melchiorre

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flavio [email protected]

Sono nato il 3/8/1977 a Pescara.Vivo a Città S.Angelo, città di storia, arte e tradizione, in provincia di Pescara.Lavoro a Pescara in un'agenzia di comunicazione come Art Director Junior, mi occupo di tutto ciò che riguarda la pubblicità e promozione, immagini, parole, emozioni. Il mio percorso artistico ha inizio all'età di 10 anni (da quello che ricordo) quando a scuola mentre la maestra spiegava io disegnavo sui banchi e su quaderni, fumetti e incomprensibili forme. La mia passione per l'arte cresce alle scuole medie dove grazie ad una talentuasa insegnante inizio a dipingere e a sperimentare la grafica. Successivamente mi diplomo in geometra, ma il mondo tecnico se pur utile alla mia formazione, mi sta a dir poco stretto e così decido di frequentare un corso biennale in grafica pubblicitaria. Da lì inizio a fare esperienza in studio di comunicazione, tipografia, aziende di moda e attualmente e stabilmente nell'agenzia in cui lavoro. Mi dedico alla ricerca personale da circa 5 anni e le opere che ho deciso di inviarvi sono frutto dell'introspezione trasferita su carta e successivamente composta e colorata a computer. Viaggi, ricerca della forma, studio del colore.

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luciana bertotti

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luciana [email protected]

Il corpo sensibile della pittura Piccole ferite, segni che individuano strati interiori, tracce visibili di una volontà di ricerca: sono tutte possibili letture delle figure di Luciana Bertotti, che ci appellano con la loro mimetica pregnanza, senza lasciarci indifferenti al loro fascino insolito.A contatto con la pittura dell’artista la nostra attenzione subisce una costante iniziazione, essendo rapita dall’eleganza delle forme e della matericità delle fini tarsie cromatiche, che si uniscono in un cosmo di piccoli orizzonti, nascenti l’uno dall’altro,in una genesi costante di percorsi e d’inconsuete topografie del visibile.L’arte di Luciana Bertotti fa discendere lo sguardo,a volo d’uccello,su panorami invisibili fino a quel momento,grazie all’abile scalfitura che lei opera nella densità più corposa del colore,ove nasce un segno che vuole carpire la fisionomia del reale,restituendola nel fine ricamo del suo tessuto più intimo.La figura umana, che largo respiro trova nell’arte di l. Bertotti, non è mai una forma troppo definita,né conchiusa o neutrale rispetto allo spazio che la circonda.L’artista, infatti, fa emergere i corpi delle sue figure in modo viscerale,scavandoli dal fondo indistinto d’uno spazio quasi inospitale e trattando le loro carni come infinitesimali frammenti polimaterici dell’antico teatro del mondo.L’esistente rivive così nelle fattezze d’un mosaico,in cui un insieme di simboli ancestrali,suggeriti dalle curate successioni cromatiche,si divincolano da ogni facile associazione di senso,rifondando l’immediatezza dell’esperienza visiva nell’aspetto più invitante dell’arte:la sua potenza comunicativa.Nel segno di Luciana Bertotti è presente la storia dell’arte, riconoscibile nei percorsi di alcuni grandi maestri che lei ha conosciuto nel corso dei suoi studi accademici.Il dialogo, però, che lei riesce ancora ad intrattenere con essi, non è puramente erudito, poiché la sua pittura si muove in direzioni assolutamente innovative e libere da eccessive demarcazioni stilistico-formali.Gustav Klimt potrebbe apprezzare le sinuose ricercatezze delle figure femminili di L.Bertotti, mentre Paul Klee si perderebbe, con assoluta compiacenza, nei paesaggi informali delle tele più astratte, dove Luciana intona un delicato canto solitario, richiamante le atmosfere più sottili degli acquerelli del grande maestro contemporaneo.Non è necessario essere un grande artista per abbandonarsi a questa pittura, perché i suoi colori ci tendono il palmo della mano in modo assolutamente amichevole, con il medesimo calore d’una voce familiare.Saremo noi stessi a scoprire, nel loro racconto, una dimensione sconosciuta del visibile, perché il nostro sguardo sarà penetrato in tutti gli orizzonti scolpiti nei dipinti di questa artista, capace di tramutare la materia del colore in una propaggine viva del nostro corpo sensibile.Tiziana Presi

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marco besana

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marco [email protected]

Marco Besana nasce a Como nel 1974 e si diploma geometra. Fin dalla adolescenza si avvicina alla fotografia e oggi, ormai a distanza di 15 anni di pratica da autodidatta affiancata da workshop di aggiornamento si è abbandonato negli ultimi 3 anni tra le “braccia digitali”. Predilige l’uso del B&W perché sostiene sia essenziale, drammatico, diretto, atemporale, nobile...la quintessenza della verità. Nel suo percorso ha realizzato nell’ultimo anno alcune mostre tra cui una collettiva intitolata “Impressioni sature” tenutasi a Como e due personali: “Hands” tenutasi a Seregno e “Single” attualmente a Milano. Ha collaborato alla realizzazione della manifestazione “percorsi in Brianza nelle architetture sacre” scattando l’immagine della locandina e di alcune tra le chiese più importanti della zona. Collabora con un pittore comasco con il quale ha in programma la realizzazione di un lavoro in merito a un’ architettura e paesaggio surrealista. La sua ricerca lo ha portato a concentrarsi in questo ultimo periodo sulla tecnica still life con la quale cerca di raccontare tramite oggetti e situazioni inanimate una vicenda, uno status. “La fotografia per me è droga perché ne sono dipendente e contemporaneamente disintossicazione da un mondo superficiale che i miei occhi vorrebbero cogliere nell’essenza e nella diversità”

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maria korporal

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maria [email protected]

Nata nel 1962 a Sliedrecht, Olanda. Ha studiato grafica e pittura all'Accademia delle Belle Arti St. Joost a Breda, Olanda, diplomandosi – tra l'altro – con un film d'animazione. Dopo gli studi, nel 1986, si trasferisce in Italia, dove torna a dedicarsi alla pittura e alla grafica. > Il canto della terra, un progetto dedicato alla musica di Gustav Mahler, è una tra le realizzazioni principali del periodo iniziale del suo soggiorno in Italia. Nel 1989 fonda, insieme a Gerrit Van Oord, la casa editrice > Apeiron, per la quale si occupa dei progetti grafici. In questo ambito inizia a lavorare con il computer: la sua produzione artistica degli anni successivi documenta un sempre maggiore utilizzo delle tecniche digitali, inizialmente ancora a tecnica mista, con parti di pittura e collage. Dal 1998 la Korporal decide di prediligere il computer come mezzo d'espressione artistica.La sua produzione artistica include videoanimazione, imaging digitale e installazioni. Nel suo lavoro è di fondamentale importanza la ricerca tematica, che testimonia un forte coinvolgimento dell’artista nella cultura e nella letteratura. L’aspetto peculiare della sua arte è rappresentato dalla giustapposizione di temi differenti e opposti, come la letteratura classica e la cultura di massa, o la storia personale e la memoria collettiva.Recentemente Maria Korporal ha intrapreso un sodalizio artistico con la scultrice Marina Buening, sotto il nome Zweiart. Le due artiste producono tra l'altro installazioni costituite da videoproiezioni, suoni e forme di vari materiali. Il primo risultato della collaborazione è stato presentato nella mostra Interface, che ha avuto luogo a Roma nel aprile 2006. I progetti del duo sono visibili sul sito > www.zweiart.eu, gestita dalla stessa Korporal.Tra le opere più recenti di Maria Korporal vanno menzionate il video Listen to my heart e la serie di immagini Looking for you (2006), e l'installazione fotografica Timelines, finita nel maggio 2006 e presentata nel FotoGrafia Festival Internazionale di Roma.

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michele ruffaldi santori

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michele ruffaldi santoriwww.micheleruffaldisantori.com

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paola adornato

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paola [email protected]

Le mie tele raffigurano la plastica staticità dei paesaggi urbani, i residui della postarcheologia industriale, l'afflato di una civiltà in declino, che trova musa ispiratrice nell'occhio che scruta lo skyline, indugiando su particolari apparentemente secondari, che esprimono la dialettica del disagio e della straniante dimensione umana contemporanea. Strade che conducono indietro nel surreale agitarsi di una società in evoluzione verso l'ignoto. Un' ulteriore sguardo, d'arte e di sensazione, rivolto al requiem di una città, che cerca una nuova identità, specchiandosi nel suo passato.

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riccardo paracchini

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riccardo [email protected]

Luciana Rappo

Il blu è denso, magmatico, mistico. La veste bianca: e il colore va a posarsi su una figura, le si spennella addosso, la cancella e la ricrea lasciando affiorare le mani, il collo, i piedi, raramente le labbra, mai uno sguardo. Oppure il rosa, spinto, provocante, poco indulgente ma anche disarmante e ancora questa forma-presenza bianca che cancella un’altra forma-assenza. È un ritratto, un’ “istantanea” presa durante la pausa di un viaggio a dorso d’asino, anch’egli affiorante, ma non completamente, dalle pennellate rosa.

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sabrina ortolani

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sabrina [email protected]

Sono pittrice e incisore, diplomata presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.Dipingo paesaggi metropolitani e industriali, tangenziali, industrie, cimiteri di auto, macchine agricole dismesse e raccordi ferroviari. Nonostante la marginalità o l'apparente povertà di questa materia non è mia intenzione rappresentare una realtà degradata o fatiscente, non c'è pessimismo o negatività nei miei quadri.Dei miei soggetti avverto invece l'estetica, il silenzio, la formalità, il lavoro del tempo, l'usura e l'abbandono che ridisegnano l'oggetto, un equilibrio di ordine e disordine da raffigurare e raccontare in pittura.

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samoa max

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samoa [email protected]

Samoamax, ciudadano holandés de padre italiano y madre griega, nació en Italia (Trieste).Actualmente reside en España. Obtuvo el título de bachiller en L'Ecole Nationale des Beaux Arts de París.Cursó posteriormente un postgrado en la Akademie Rietveldvan Moderne Kunst en Amsterdam.

Su trabajo fotográfico se caracteriza por su estilo simbólico, creyendo que el mensaje emotivo de unaimagen puede intercomunicar con todos nosotros, y renacer en la fantasía colectiva. Su opinión de que entoda imagen pública hay un mensaje individual, así lo corrobora. En este momento hay una tendencia en sustrabajos del estudio del lenguaje figurativo, y siempre directamente vinculado a la imagen.Sus trabajos demuestran la fusión de sus conocimientos en la fotografía tradicional y las técnicas más avanzadas de la transformación digital Sus trabajos han estado expuestos en los Estados Unidos, Francia, Alemania, Benelux, Japón, Rusia, Grecia e Italia.

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siti web d'interesse

Maggie Taylor C'è "odore di surreale" in ogni immagine realizzata da Maggie Taylor,autrice che usa fotografia, digitale e pittura. www.maggietaylor.com

Takagi Masakatsu Takagi Masakatsu, dal Giappone con furore. Classe 1979, idee fresche,tecnica d'avanguardia, stile onirico. Anche bravo musicista.Da non perdere: la sezione video!www.takagimasakatsu.com

Dadara Strabiliante. Nel sito dell'artista olandese una miniera di disegni,sculture, animazioni, dipinti... compreso Greyman il suo "personaggio"più famoso (protagonista anche del recente video de "Lo scrutatore nonvotante" di Samuele Bersani).www.dadara.nl

Kiyoshi Kuroda Uno che ci sa fare... e mica poco. Guardatevelo attentamente gente distratta.www.kiyoshikuroda.jp

Klaus Haapaniemi Klaus decora ogni piccolo spazio dell'esistenza. Illustratore e decoratorevive a Londra. Ve lo consiglio...www.klaush.com

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luci artificiali di vania elettra tam

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vania elettra [email protected]

"15 watt", "T9", "17 pollici" "03-30 a.m.", "180 gradi", "90 KMh", "105 FM" sono i titoli scelti dall'artista per questa serie di opere che vorrebbero sottolineare il rischio che stanno correndo gli esseri umani di diventare semplici "strumenti" in mano alla tecnologia, la mente va al computer hall 9000 del film 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick).Computer, televisione, cellulare, navigatore satellitare ed ogni comodissimo oggetto tecnologico offre, sì innumerevoli vantaggi, ma provoca anche isolamento, rendendo ogni individuo prigioniero delle moderne tecnologie.Vania Elettra Tam lavora, come molti artisti contemporanei, avvalendosi dell'aiuto della macchina digitale, crea le scene all'interno delle mura domestiche, sistemando oggetti e luci come in un set cinematografico, dove: il copione, la regia ed anche la recitazine sono affidati ad un'unica persona, se stessa."Vorrei rappresentare la solitudine, come potrei riuscirci facendomi aiutare da qualcun'altro?"Una volta scelta l'immagine e deciso il taglio, l'opera viene disegnata a carboncino sulla tela e sucessivamente dipinta con colori ad olio. In questa serie prevale il nero perchè l'artista vuole rappresentare frammenti di vita notturna, descrivendo l'insonnia provocata dall'alienazione tecnologica e sottolinendo, attraverso gli squarci di luce artificiale, la solitudine della vita contemporanea.Le luci che si scorgono nelle opere, non hanno la funzione di agevolare l'uomo, ovvero non sono quelle dell'abajour il cui scopo è quello di agevolare la lettura, o quelle di un lampadario, il cui compito prevalente è quello di illuminare uno spazio, no, queste destabilizzano, ipnotizzano, schiavizzano...Sono luci emanate da oggetti elettrici o elettronici, che una volta entrate nel nostro quotidiano, a poco a poco se ne impossessano con la loro invasività, fino a divenire indispensabili, irrinunciabili, compagni "artificiali" della nostra fragile e solitaria esistenza.

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editore:sergio [email protected]

capo redattore:hary [email protected]

redattori:vera [email protected] simone [email protected] [email protected] elettra [email protected]

Redazione:[email protected]

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michal chelbin