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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO ANNO XXVII N° 14 - 25 Aprile 2010 0.70 Abbonamento annuo 30,00 - Abbonamento semestrale 15,00 Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Associato all’USPI Gian Luca Rosati e Tiziano Napoletani, Sacerdoti e con Essi rinnoviamo affetto e stima a tutti i Sacerdoti “Vos estis Sacerdotes in aeternum!” Lo gridiamo in latino non per una sciocca voglia nostalgica, ma rendere universale la nostra gioia. Due nostri giovani per l’im- posizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Ve- scovo, sabato 24 aprile 2010 nella Basilica Cattedrale S.Maria della Marina , ricevono l’Ordinazione Presbiterale. Tutta la Dio- cesi è in festa perché è consapevole di ricevere dal Signore un grande dono. Cogliamo l’occasione per dire a tutti i Sacerdoti che il popolo di Dio vi vuole bene, perché è consapevole della vostra importanza e insostituibilità. Abbiate stima di Voi, come noi l’abbiamo! Non lasciateVi avvilire se talvolta nei nostri giudizi dimentichiamo le vostre fragilità umane. Voi siete un bene prezioso della Chiesa, di fronte al quale Santa Teresina si inginocchiava e S. Francesco desiderava baciare le mani. Noi di una certa età siamo stati educati a questa sensibilità, alla quale dobbiamo ritornare educandoci vicendevolmente. Oggi una campagna mediatica canagliesca Vi sta attaccando cercando di infi- ciare la fiducia di cui godete presso di noi. Un giornale ha scritto che Voi siete “la vena giugulare” della Chiesa e i no- velli vampiri vi si sono avventati convinti di po- tersi finalmente saziare di un odio che da due millenni si portano dentro giungendo fino al Papa. Sono prove dalle quali la Chiesa è tornata sempre a rifiorire. E in questo, grande importanza ha sempre assunto l’opera dei sacerdoti che trova il suo punto di partenza nel dono dello Spirito Santo co- municato nell’ordinazione sacramentale. Con questo dono Cri- sto costruisce la sua Chiesa, dandole la capacità di offrire tutta l’esistenza come un Sacrificio spirituale. Scrive il teologo Pierre Eyt: “ L’Eucarestia è l’atto affidato da Cristo alla sua Chiesa per esprimere e realizzare la convergenza sacramentale del sa- crificio pasquale di Gesù, del culto spirituale della vita della co- munità e dell’atto di rendere presente il Signore nella persona e nell’azione dei suoi ministri. È dunque nell’Eucarestia che traspare nel modo migliore la ricchezza misteriosa del sacerdo- zio della Nuova Alleanza, come ce la dà la tradizione della Chiesa nella sua interpretazione fedele del Vangelo di Gesù”. In un libro “I misteri del Cristianesimo” di M.J. Scheeben edito dalla Scuola di Brescia, la funzione del Sacerdozio , specie nell’Eucarestia, viene paragonata in modo veramente sugge- stivo a quella materna della Madonna:” …così, mediante il Sa- cerdozio, Cristo è generato di nuovo, quasi per una continuazione della nascita prodigiosa di Maria; e il sacerdozio stesso, rispetto all’Uomo-Dio, è un’imitazione e una continua- zione della sacra maternità di Maria. È per il Cristo Eucaristico quello che Maria è per il Figlio di Dio che prende carne…”. E una volta rinato sugli altari Gesù deve rinascere nel cuore di ognuno di noi, e ciò può avvenire attraverso il sacerdote che viene a contatto con Cristo. Abbiamo ben motivo allora di fare festa per l’ordinazione sacerdotale di Gian Luca e Tiziano. Pietro Pompei «Voleva che si dimostrasse grande rispetto alle mani del sacerdote, perché a esse è stato conferito il divino potere di consacrare questo sacramento: “Se mi capitasse -diceva spesso- di incontrare insieme un santo che viene dal cielo e un sacerdote poverello, saluterei prima il prete e correrei a baciargli le mani. Direi infatti: Ohi! Aspetta, san Lorenzo, perché le mani di costui toccano il Verbo di vita e possiedono un potere sovrumano!”». (dai Fioretti di S. Francesco n. 701) La Diocesi in festa Presentazione il SantUario dioCeSano della Madonna di San GioVanni a pag. 5 Presentazione libro bianco a pag. 5 don Pippo Consorti a pag. 3 2 4 A p rile - or e 17,3 0 I N A U G U R A ZIONE M U S E O S I S T I N O S. Benedetto del tronto - Via Pizzi, 25 a pag. 6 Musei Sistini Comunichiamo le aperture dei Musei Sistini del Piceno per la Primavera 2010. Tutte le sedi apriranno nei giorni 4, 5, 24 e 25 APRILE; 1 e 2 MAGGIO dalle ore 15.30 alle ore 18.30. La sede museale di Monteprandone resterà aperta anche tutte le domeniche di aprile dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Eccezionalmente, nella sede museale di Ripatransone sarà pos- sibile ammirare da vicino il trittico di Vittore Crivelli “Ma- donna adorante il bambino, tra San Basso e San Sebastiano”. La sede museale di San Benedetto del Tronto aprirà il giorno 24 aprile dalle ore 17,30 per l’inaugurazione della nuova sede esposi- tiva di via Pizzi n° 25. La stessa resterà aperta anche le domeniche di maggio dalle ore 15,30 alle ore 18,30.

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SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

ANNO XXVII N° 14 - 25 Aprile 2010 € 0.70

Abbonamento annuo € 30,00 - Abbonamento semestrale €15,00 Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno Associato all’USPI

Gian Luca Rosati e Tiziano Napoletani,

Sacerdoti e con Essi rinnoviamo affetto e stima

a tutti i Sacerdoti

“Vos estis Sacerdotes in aeternum!”

Lo gridiamo in latino non per una sciocca voglia nostalgica, marendere universale la nostra gioia. Due nostri giovani per l’im-posizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Ve-scovo, sabato 24 aprile 2010 nella Basilica Cattedrale S.Mariadella Marina , ricevono l’Ordinazione Presbiterale. Tutta la Dio-cesi è in festa perché è consapevole di ricevere dal Signore ungrande dono. Cogliamo l’occasione per dire a tutti i Sacerdotiche il popolo di Dio vi vuole bene, perché è consapevole dellavostra importanza e insostituibilità. Abbiate stima di Voi, comenoi l’abbiamo! Non lasciateVi avvilire se talvolta nei nostrigiudizi dimentichiamo le vostre fragilità umane. Voi siete unbene prezioso della Chiesa, di fronte al quale Santa Teresina siinginocchiava e S. Francesco desiderava baciare le mani. Noidi una certa età siamo stati educati a questa sensibilità, allaquale dobbiamo ritornare educandoci vicendevolmente.

Oggi una campagna mediatica canagliesca Vi sta attaccandocercando di infi-ciare la fiduciadi cui godetepresso di noi.Un giornale hascritto che Voisiete “la vena

giugulare” dellaChiesa e i no-velli vampiri visi sono avventaticonvinti di po-tersi finalmentesaziare di unodio che da duemillenni si portano dentro giungendo fino al Papa. Sono provedalle quali la Chiesa è tornata sempre a rifiorire. E in questo,grande importanza ha sempre assunto l’opera dei sacerdoti chetrova il suo punto di partenza nel dono dello Spirito Santo co-municato nell’ordinazione sacramentale. Con questo dono Cri-sto costruisce la sua Chiesa, dandole la capacità di offrire tuttal’esistenza come un Sacrificio spirituale. Scrive il teologo PierreEyt: “ L’Eucarestia è l’atto affidato da Cristo alla sua Chiesaper esprimere e realizzare la convergenza sacramentale del sa-crificio pasquale di Gesù, del culto spirituale della vita della co-munità e dell’atto di rendere presente il Signore nella personae nell’azione dei suoi ministri. È dunque nell’Eucarestia chetraspare nel modo migliore la ricchezza misteriosa del sacerdo-zio della Nuova Alleanza, come ce la dà la tradizione dellaChiesa nella sua interpretazione fedele del Vangelo di Gesù”.

In un libro “I misteri del Cristianesimo” di M.J. Scheebenedito dalla Scuola di Brescia, la funzione del Sacerdozio , specienell’Eucarestia, viene paragonata in modo veramente sugge-stivo a quella materna della Madonna:” …così, mediante il Sa-cerdozio, Cristo è generato di nuovo, quasi per unacontinuazione della nascita prodigiosa di Maria; e il sacerdoziostesso, rispetto all’Uomo-Dio, è un’imitazione e una continua-zione della sacra maternità di Maria. È per il Cristo Eucaristicoquello che Maria è per il Figlio di Dio che prende carne…”. Euna volta rinato sugli altari Gesù deve rinascere nel cuore diognuno di noi, e ciò può avvenire attraverso il sacerdote cheviene a contatto con Cristo. Abbiamo ben motivo allora di farefesta per l’ordinazione sacerdotale di Gian Luca e Tiziano.

Pietro Pompei

«Voleva che si dimostrasse grande rispetto alle mani del sacerdote, perché a esse è stato conferito il divino potere di consacrare questo sacramento: “Se mi capitasse -diceva spesso- di incontrare insieme un santo che viene dal cielo e un sacerdote poverello, saluterei prima il prete e correrei a baciargli le mani. Direi infatti: Ohi! Aspetta, san Lorenzo, perché le mani di costui toccano il Verbo di vita

e possiedono un potere sovrumano!”». (dai Fioretti di S. Francesco n. 701)

La Diocesi in festa

Presentazioneil SantUario dioCeSano della Madonna di San GioVanni

a pag. 5

Presentazionelibro bianco

a pag. 5

donPippoConsorti

a pag. 3

24 Aprile - ore 17,30 INAUGURAZIONE MUSEO SISTINO

S. Benedetto del tronto - Via Pizzi, 25 a pag. 6

Musei Sistini

Comunichiamo le aperture dei Musei Sistini del Piceno per laPrimavera 2010. Tutte le sedi apriranno nei giorni 4, 5, 24 e25 APRILE; 1 e 2 MAGGIO dalle ore 15.30 alle ore 18.30.

La sede museale di Monteprandone resterà aperta anche tuttele domeniche di aprile dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Eccezionalmente, nella sede museale di Ripatransone sarà pos-sibile ammirare da vicino il trittico di Vittore Crivelli “Ma-donna adorante il bambino, tra San Basso e San Sebastiano”.

La sede museale di San Benedetto del Tronto aprirà il giorno 24aprile dalle ore 17,30 per l’inaugurazione della nuova sede esposi-tiva di via Pizzi n° 25. La stessa resterà aperta anche le domenichedi maggio dalle ore 15,30 alle ore 18,30.

Anno XXVII

25 Aprile 20102

PAG

ForUM FaMiGlie:BELLETTI, “SUI MATRIMONI GAY LA CONSULTA SCEGLIE IL BENE DELLA SOCIETà”

“Famiglia. La Corte Costituzionale ha scelto ilbene della società”: è il titolo del comunicatostampa diffuso dal Forum delle Associazioni Fa-miliari a proposito della decisione della Consultaresa nota oggi. “Con soddisfazione accogliamo lanotizia che la Corte Costituzionale ha rigettato iricorsi sui matrimoni gay dichiarando inammissi-bili e infondate le questioni sollevate”, affermaFrancesco Belletti, presidente del Forum. “Ovvia-mente bisognerà attendere la pubblicazione dellemotivazioni per conoscere l’esatta portata dellapronuncia, ma intanto non possiamo non sottoli-neare che sulla questione fondamentale posta dairicorsi sembra pienamente confermato il principiocostituzionale di ‘famiglia come società naturalefondata sul matrimonio ’. E di questo dovrà tenerconto il legislatore qualora decida di metteremano alla materia – dice ancora Belletti -: qualeche sia il nome, Pacs, Dico o Didore, la Costitu-zione non permette alcuna equiparazione alla fa-miglia delle unioni di fatto, omo o eterosessualiche siano”. “Era questo che chiedeva il FamilyDay ed è questo che ribadiamo oggi”, conclude ilpresidente del Forum. “Si tratta di riaffermare cheè interesse prioritario della società puntare sullafamiglia stabile, riconosciuta e riconoscibile.

La Corte costituzionale ha dichiarato in parte in-fondati e in parte inammissibili i ricorsi contro ilfatto che il matrimonio, in Italia, sia riservato apersone di sesso diverso, ed è incredibile anchesolo essere costretti a doverlo ribadire. Lo ha fattoin Francia, con argomentazioni limpidissime, lavoce laica della psicanalista e femminista Syl-viane Agacinski, che non ha nessuna paura di sfi-dare il politicamente corretto e la dittatura deldesiderio spacciata per piena realizzazione deidiritti della persona. In un saggio sulla cosiddetta“omoparentalità”, uscito sulla rivista “Commen-taire” nel 2007, Agacinski scriveva: “Le rivendi-cazioni degli ‘omosessuali’, in materia dimatrimonio e di ‘parentalità’, vengono avanzatein nome di un’uguaglianza con gli ‘eterosessu-ali’… categoria di soggetti che non è mai esistita.Gli eterosessuali rappresentano in questo caso unaclasse immaginaria ritenuta depositaria del ruolodi coloro ai quali la sessualità darebbe il diritto disposarsi e di avere figli. Si tratta in realtà di purafinzione, perché a permettere il matrimonio nonè mai stata la sessualità degli individui, masoltanto il sesso, vale a dire la distinzioneantropologica tra uomini e donne.(…) E’ perquesto che la coppia sposata è sessualmente mistae non ‘eterosessuale’. Il fatto che ci si sposi sem-pre e ovunque con una persona dell’altro sessoappartiene al principio stesso del matrimonio enon ha nulla di aleatorio e di accidentale”. E se se

l’ordine umano, sociale e simbolico, concludeAgacinski, “dà agli individui una filiazionedoppia, sessuata, maschile e femminile, non è peri sentimenti che possono legare i genitori tra loro,e ancor meno per i desideri che li animano. E’ acausa della condizione sessuata dell’esistenzaumana e dell’eterogeneità di ogni generazione, dicui la cultura ha voluto fino a oggi conservare ilmodello e la traccia”. 

Nicoletta Tiliacos

La psicanalista femminista Agacinski: il diritto di sposarsi si basa sulla differenza dei sessi

BUONE RAGIONI LAICHE IN DIFESA DEL MATRIMONIO

all`ingresso di un locale  molto in vogainorridisco dinanzi alla mercanzia femminile

alla Fiera dei QUartiio non Ci Sto...Pur consapevoli di vivere ormai in un`idolatricacultura dell’esposizione del corpo, non possiamoche continuare a sbigottirci per il serrato dialogotra pubblicità e pubblico. Da un lato, in particolare, quella pubblicità che, aprescindere dall’oggetto presentato, stuzzica e in-siste sempre e comunque sullo stesso messaggio asuon di bellissime, ammiccanti e discinte modelle.

Dall’altro, un pubblico sempre più fitto che passaestasiato sotto quei cartelloni pubblicitari e chesiede dinanzi allo schermo televisivo, un pubblicoche recepisce acriticamente la volgarità e lavuotezza di quelle immagini. E le fa proprie.Da sempre divertita dall’andare ogni tanto a bal-lare, sabato scorso mi sono ritratta quasi inorriditadinanzi alla fila di persone che assiepavano l’in-gresso di un locale romano attualmente molto invoga. La mercanzia femminile in mostra superavadecisamente il buon gusto, in una gara serrata a chisi esponeva meglio e di più. Non era tanto (e solo)questione di essere profondamente ridicole, quantoil messaggio che quelle mise lanciavano. Poniamo anche che ai ragazzi e agli uomini piacciavedersi contornati da una fiera di tal sorta (speri-amo che non sia così…), ma possibile che leragazze e le donne non si sentano profondamenteumiliate ad uscire di casa bardate così? Umiliateinnanzitutto da se stesse, infliggendosi di catapul-tarsi nella fiera dei quarti più appetitosi.Amareggiata, mi sono messa a pensare alla Scrit-tura, a quei passi da cui emerge, inequivocabile, ilruolo centrale che il corpo assume, sia come luogodella costruzione dell’identità soggettiva, sia comeprincipio di socializzazione e di scambio. E con imiei amici, siamo andati a prenderci un gelato.

Giulia Galeotti

Quell’infanzia violata

di Bruna Mistichelli

Ha colpito un po’ tutti coloro che l’hanno vista inTV, quell’immagine di quel tavolinetto di unamensa di una scuola in una città del Nord, intornoal quale erano seduti dei piccoli con davanti unpiattino con un panino e un bicchiere d’acqua. Ela voce del commentatore che diceva: “ Bambinia pane ed acqua perché i genitori non hanno pa-gato la retta per la refezione scolastica.” Una no-tizia che potrebbe sembrare incredibile inun’Italia dove fino a poco tempo fa e penso ancheoggi, tanto cibo viene buttato o perché invendutoo perché scaduto e dove sulle tavole delle normalifamiglie c’è spesso il superfluo.Sicuramente inquella mensa, dove c’erano altri bambini che ave-vano il loro pasto completo, qualcuno, qualchemaestra avrà fatto condividere con gli altri la lororefezione. Ma il fatto rimane grave. Se i genitorinon pagano la mensa per i propri figli è giusto farrimanere a pane e acqua quei bambini innocentiche stanno a guardare nei piatti degli altri ? E poiquei padri e quelle madri non avevano pagato perdimenticanza o perché non avevano i soldi perassolvere a quel pagamento ? Si può immaginareoltre al “digiuno forzato”, quale discriminazioneabbiano subito quei bambini, di fronte ai compa-gnetti, che li possa aver colpiti anche dal puntodi vista psicologico. Così piccoli e innocenti sonostati mortificati e differenziati dagli altri senzauna ragione, per loro, plausibile.I bambini non

possono fare le spese di un’insolvenza dei grandi.Il cibo è uno dei diritti più elementari e non si puòloro negare. Può darsi pure che ci siano genitori“morosi” nel pagare, ma può essere anche chequei bambini siano figli di disoccupati, di immi-grati, di famiglie numerose in difficoltà per lacrisi economica che ha causato nuove povertà.Del resto di fronte ai contrasti nati tra i “grandi”(genitori, amministratori, politici) i piccoli de-vono rimanere fuori e devono essere protetti e di-fesi nei loro diritti.Ma viviamo in un momentostorico caratterizzato non solo dalla crisi econo-mica, ma da una profonda crisi morale che coin-volge tutti gli strati della società, dalla politicaalla famiglia, dalla scuola alla religione.A propo-sito di bambini, che dire di quei neonati buttatinei cassonetti o dei piccoli uccisi dai genitori, ot-tenebrati dalla droga e dall’alcol, che non si sonoresi conto delle azioni delittuose che hanno com-messo?La famiglia, come tutti abbiamo modo diconstatare, vive una crisi profonda e i bambini deigenitori divisi vengono contesi, sballottati, subi-scono, spesso con sofferenza, questo stato dicose. Oggi ci si separa con facilità e i figli, i bam-bini sono capri espiatori di tante famiglie sfa-sciate e diversamente ricomposte, allargate, comesi dice oggi.Questa è una società, dove l’interessepersonale e l’egoismo la fanno da padrone. I ge-nitori, spesso, non si rendono conto della soffe-

renza dei figli per non avere più una famigliaunita. E per forza di cose i minori accettano la si-tuazione che, non per loro volontà, si è venuta acreare, ma soffrono per la lontananza di un geni-tore e reagiscono in varia maniera al nuovo as-setto delle loro famiglie. Leggendo i temi dialcuni ragazzi dei primi anni delle scuole medie,figli di genitori separati, ho avuto modo di cono-scere i sentimenti di disagio, di paura, alcunevolte di ansie e insicurezze, per aver “perso”quella famiglia in cui si sentivano protetti. La lorosofferenza è molto più forte di quello che si possapensare, perché intima, nascosta, non manifestatadavanti ai compagni, anzi esteriormente ostentatacon spavalderia, quasi a coprire il loro vero statod’animo, la loro angoscia in un momento parti-colare e difficile come può essere quello dell’ini-zio dell’adolescenza.Per non parlare poi di quei“delitti” odiosi nei confronti dei bambini chesono quelli della pedofilia. Mai come oggi cigiungono, tramite i mezzi di comunicazione, no-tizie agghiaccianti che riguardano questo delicatoargomento. Minori, abusati dai padri, dagli zii,dai nonni, da amici dei genitori, storie dramma-tiche che avvengono nell’ambito della famiglia,dove dovrebbero essere protetti, amati,educati.Alcune volte si vorrebbe non sapere, nonascoltare, tanto sono vergognosi e aberranti questiatti. Sono crimini rivolti nei confronti di creature

che non sanno difendersi e possono segnare inmodo negativo la loro vita.Purtroppo in questi ul-timi tempi si parla di questo grave male che hadeturpato anche il volto della Chiesa, che non di-mentica le parole di Gesù: “Chiunque scandalizzauno di questi piccoli, è meglio che gli venga ap-pesa al collo una macina di mulino e sia gettatonel mare” (Matteo 18,6) e che considera un pec-cato gravissimo la pedofilia. Di fronte ai duris-simi attacchi, tutto il mondo cattolico esprime lapropria solidarietà e stima nei confronti di Bene-detto XVI che si sta adoperando in tutti i modi af-finché le “mele marce” siano allontanate dalconsesso ecclesiale. Del resto il dramma che laChiesa sta vivendo non può cancellare tutto ilbene che essa ha fatto e che sta attualmente fa-cendo.Ritornando all’infanzia violata, bisognavegliare sulla crescita dei nostri piccoli, rispettarei loro diritti, affinché crescano liberi di essere au-tonomi nelle loro scelte senza costrizioni e op-pressioni e rispettino il loro prossimo. I bambinisono il nostro futuro, il futuro del mondo.

3Anno XXVII

25 Aprile 2010 PAG

Una parola alla volta

il mondo (kòsmos, Gv 1,10)

Il termine greco kòsmos è ricorrente nel vangelo di Giovanni condiversi significati. Nel prologo, ai versetti 9- 10, è ripetuto quattrovolte: “ (Il Verbo) era la luce vera che illumina ogni uomo che viene nel mondo. Egli era nel mondo,e il mondo fu creato per mezzo di lui e il mondo non lo conobbe”. Evidente il significato nei singolipassaggi. Nei primi tre il kòsmos(in greco), tradotto in latino mundus, in italiano mondo, è quello del-l’uso corrente nelle tre lingue: il creato, la terra, l’intero sistema dell’universo senza le fondamentalidifferenze che nella lunga, ricca e complessa storia della scienza si sono affermate. Anzi, nel kòsmos

greco prevale il significato della bellezza, dell’ordine, della regola, della misura, dell’ornamento.

Solo più tardi, con Platone e Aristotele assumerà anche il significato di mondo, cosmo, universo. Esolo nell’Antico e, soprattutto, nel Nuovo Testamento assumerà anche quello di grande luogo abitatoe conosciuto e, persino, come nel quarto passaggio del prologo giovanneo, quello di entità negativa,contrapposto a Dio.

Giovanni afferma che ogni uomo che viene nel mondo,che nasce sulla terra, è illuminato dalla luce di Dio. Lostesso Dio, come Figlio creato dal Padre, è sempre statoed è presente nel mondo, perché il mondo è stato creatoper mezzo di lui. Ma quando lo stesso evangelista af-ferma che il mondo non lo conobbe, non lo accolse,cambia il significato: sono gli abitanti del mondo, gliesseri viventi e razionali, gli uomini, a non accoglierlo.

La contrapposizione si farà sempre più evidente lungo tutto il percorso del quarto vangelo fino all’acmè (Gv,8,23): “Voi(gli apostoli) appartenete a questo mondo, mai io non sono di questo mondo”Più tardi(Gv 15, 18-19) la contrapposizione è totale. Neppure gli apostoli appartengono al mondo: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbeciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, per questo il mondo vi odia.”. Il termine è semprelo stesso, kòsmos. Giovanni si distingue fra tutti gli scrittori in lingua greca per quanto concerne il si-gnificato da attribuire al kòsmos: l’universo creato come nel linguaggio comune, l’insieme degli abi-tanti del mondo o gli uomini che rappresentano in sé tutto l’universo, il male come rifiuto di Dio econtrapposto a Dio. Questo ultimo significato lo si trova per la prima volta nel suo prologo(1,10),“ il mondo non lo conobbe(o, meglio, non lo riconobbe)” e diventa assolutamente negativo in 8,23 ein 15,18-19. Nei Padri della Chiesa, orientali e occidentali, e , successivamente, nel pensiero filosoficoe teologico cristiano, il mondo come regno del male, contrapposto al cielo come regno del bene, saràricorrente.

Tito Pasqualetti

Anno Sinodale e Sacerdotale

Mi sono sempre immaginato il momento in cui Andrea dopo essere ri-masto con Gesù, torna dai suoi familiari. Il Vangelo dice che “incontròper primo suo fratello Simone” ( Gv. 1,41)Chissà con quale gioia ed entusiasmo gli disse: “Abbiamo trovato ilMessia” (Gv.1,41).Andrea resta con Gesù, si sente accolto, amato e compreso e vuole con-dividere questa scoperta con le persone che gli sono più care. Egli corread avvertire suo fratello e lo conduce da Gesù perché anche lui possaessere incontrato da quello sguardo che ama, da quegli occhi che ve-dono la verità dell’uomo e gli cambiano radicalmente la vita: “ Tu seiSimone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa” (Gv.1,42); “ Nontemere,d’ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc. 5,10).È stato così anche per me. La testimonianza gioiosa di chi ha incontrato

Gesù, ha suscitato in me il desiderio di conoscerlo sempre di più e di imparare a riconoscere la Suapresenza nella mia storia e in quella di tutti gli uomini. Ho dato ascolto al desiderio del cuore e misono affidato al Signore decidendo di seguirlo. Seguire Gesù vuol dire confidare in Lui, avere fiduciache quanto accade lungo la via è per il mio bene perché Lui mi ama.Sono contento di camminare dietro Gesù anche quando la strada è in salita o la valle è oscura. Egli èlì e mi sostiene, mi fa incontrare compagni di viaggio che mi aspettano e mi aiutano nella fatica.Per questo, vorrei condividere con tutti la gioia che Egli mi dona e accompagnare i fratelli all’incontrocon Lui. Vorrei testimoniare con la vita che seguire Gesù è la più bella avventura!

Don Gian Luca Rosati

La risposta ad una chiamataNel corso dell’esistenza, possono accadere situazioni che cambiano ra-dicalmente la nostra vita, per cui possiamo dire che c’è un prima e undopo. Questo cambiamento può essere introdotto da un incontro fon-damentale con una persona o più, oppure dalla lettura di un libro, davarie esperienze vissute sulla nostra pelle e da mille altre occasioni diriflessione, che segnano il nostro intimo: ad un certo momento, ci fannorendere conto che non è più possibile andare avanti in una determinatamaniera, ma che è arrivata l’ora di dare una sterzata decisa alla nostravita. Insomma può esserci il classico colpo di fulmine, oppure una ma-turazione esperienziale cresciuta nel corso degli anni, o entrambi, comeè capitato a me. Quando si è giovani si fanno molte esperienze, semprecon lo scopo di stare bene ed essere felici con il minor sforzo possibile.Nel tentativo di trovare la felicità, a volte mettiamo qualche lupo ma-scherato da agnello nel calderone delle nostre “storie” e, quando poi ce ne accorgiamo, sicuramentequalche graffio profondo nel cuore ce lo ha lasciato. Se uno è poi testardo e non ascolta neanche i con-sigli di quelle persone che gli vogliono veramente bene, può rischiare di arrivare in prognosi riservata,colpito da molte ferite e mezzo morto. Non ho molto spazio per dirvi tutto quello che vorrei ma vilascio l’indirizzo, come quando vengono dati solo alcuni indizi a chi chiede un’informazione per trovareun negozio o un locale. È molto difficile incontrare qualcuno che, oltre all’indirizzo, vi accompagnianche a destinazione. La fatica del cercare e raggiungere il luogo spetta a noi, ma in questo caso sareicontento anche di accompagnarvi. L’indirizzo della nostra stabilità e felicità è Gesù di Nazareth, Cristoe Signore. Vi parla un cercatore di strade e di luoghi interiori, che a sua volta viene accompagnato daColui che conosce cosa c’è dentro il cuore di ogni uomo. Beh, devo dire che questo è stupendo e volevofarvi partecipi di questa scoperta e del dono grande che Dio mi fa di essere ordinato prete sabato 24Aprile alle ore 20,45 in cattedrale a S.Benedetto del Tronto. Vi aspetto per incontrarlo insieme.

Don Tiziano

Caro Gianluca, (scusaci se non ci viene da chiamarti Don)scriviamo queste righe davanti ad una foto che ti ritrae in compagnia di alcuni educatori in uno dei

tanti campi-scuola che abbiamo vissuto insieme a te. Barba di qualche giorno, bandana azzurra, ab-

bigliamento molto casual...un ragazzo come tanti. Quando ci è stato chiesto di raccontare come la cu-

munità parrocchiale della Madonna della Speranza vive questi giorni che precedono la tua ordinazione

sacerdotale, è stato inevitabile per noi ripercorrere tanti momenti indimenticabili che ti hanno visto

insieme a noi...uno di noi. Il tuo esserci sempre quando ne abbiamo avuto bisogno, ha reso la tua una

presenza discreta, ma indispensabile, le tue riflessioni serali così vere e autentiche, i tuoi silenzi così

belli, intensi ci aprivano a quello che è il tuo mondo spirituale, alle scelte fatte, alla tua profonda sen-

sibilità e delicatezza. Ma, ricordi personali a parte, il parroco Don Anselmo e tutta la comunità par-

rocchiale desidera sostenerti, accompagnarti e gioire con te, nel momento che ti vedrà intimamente

unito a Cristo per sempre. Carissimo Gianluca non possiamo assolutamente svelare nulla...altrimenti

che sorpresa sarebbe? Ma...aspettati di tutto!!! Ti vogliamo bene

Il 25 aprile prossimo ricorre il quindicesimo anniversariodella morte di Mons. Filippo Consorti, per tutti “DonPippo”. Il suo ricordo è sempre vivo nel cuore di chi haavuto la fortuna di conoscerlo, apprezzarne le sue dotisacerdotali e umane e di conseguenza ammirarlo e vo-lergli bene. Dato che i momenti salienti della sua vitasono stati ampiamente tratteggiati nel n.4 di Storia e Arte

nel territorio ripano- Quaderni di ricerca- “RicordiamoDon Pippo” a cura del maestro Alfredo Rossi, ci piaceora riportare quanto scrive del suo “vecchio curato” ilmaestro Vincenzo Travaglini nel suo recente libro “LaMusica è nell’aria.., basta prenderla”: “...conosceva iPromessi Sposi di Manzoni a menadito e quando lo in-contravi riusciva ogni volta ad affascinarti con la sua par-

lantina mentre tiraccontava i variepisodi del romanzosempre in modo di-verso, riuscendo acoglierne i signifi-cati più impensabilie ricollegandoli ma-gari a qualche avve-nimento di attualità.Don Pippo tenevaun libretto conl’elenco dei chieri-chetti e puntual-mente, subito dopoil rosario vesper-tino, assegnava aciascuno un punteg-

gio di presenza. Quattro punti per la messa, tre punti peril rosario, un supplemento di due punti per chi era pre-sente ad entrambe le funzioni. Poi, la vigilia di Natale,ci radunava tutti in sagrestia attorno ad un grande tavoloe senza nemmeno togliersi la cotta, iniziava a tirare lesomme. La classifica era quasi sempre identica: vince-vano Luigi Ottavi e Natalino Angelini che si accaparra-vano una maggiore quantità di caramelle e cioccolatini.In certe occasioni particolari dell’anno, a quelli che ser-vivano la prima messa,quella delle sei, offriva la cola-zione a base di maritozzi con gli anici che tuttiammollavano vogliosi nel latte con caffé d’orzo che Go-rizia, la perpetua, preparava con tanta sollecitudine. Peri più grandi, quelli che andavano a suonare le campane,e per il sagrestano Francesco Ottavi, invece, c’era il caffébuono. Momenti indimenticabili a cui noi bambini, ioin particolare, non eravamo certo abituati e che, quindi,

aspettavamo con una certa ansia. Ogni anno, poi, ci re-galava l’immancabile gita in uno dei Santuari più impor-tanti del centro Italia quali Loreto, S. Gabriele ed Assisi.La gita veniva immortalata dalla rituale foto di gruppodavanti alla Basilica del Santo e ci veniva consegnataqualche giorno dopo con una dedica personalizzata. Ibambini di oggi potrebbero anche sorridere per così pocoe per la nostra ingenuità ma noi non siamo vissuti, pur-troppo o per fortuna chissà, nello spreco e nella scarsaconsiderazione della “Grazia di Dio”. Adesso nelle caseci sono i frigoriferi pieni di ogni bontà, allora nonc’erano i frigoriferi anche perché, per la maggior partedelle famiglie, non c’era niente da metterci e i nostri ge-nitori, quando cadeva un pezzo di pane, ci insegnavanoa raccoglierlo, a baciarlo, a soffiarci un po’ sopra e amangiarlo”... Sono ricordi toccanti che fanno rifletteree... commuovere

da ripatransone

Don Pippo Consorti

nel ricordo dei suoi ex chierichetti

4 Anno XXVII

25 Aprile 2010PAG

Parola del SiGnoreQUARTA DOMENICA DI PASQUA ANNO C

Dal VANGELO secondo GIOVANNIEccoci al capolavoro che lo Spirito ha realiz-zato nel guidare la Chiesa: aprirla cioè alla di-mensione universale, imponendole diaccogliere anche i pagani senza farli entrarepreviamente nella religione ebraica mediantela circoncisione. Luca si interessa di questoevento in ben tre capitoli degli Atti (cc. 10. 11.15) e, nella sostanza, lo ripete per tre volte. Faun triplice raccontosolo della conversionedi Saulo (At cc. 9. 22.26), cioè dei due eventifondamentali nel librodegli Atti!

1. La visione

di Cornelio e di Pietro.

“Vi era a Cesarèa [Ma-rittima] un uomo dinome Cornelio, centu-rione della coorte dettaItalica. Era religioso etimorato di Dio contutta la sua famiglia(…). Un giorno, versole tre del pomeriggio[l’ora della preghiera],vide chiaramente in vi-sione un angelo di Dio venirgli incontro e glidice: Ora manda degli uomini a Giaffa e fa’ ve-nire un certo Simone, detto Pietro” (10,1-3.5).Subito Cornelio manda due servitori e un sol-dato a Giaffa da Pietro.

Mentre gli inviati si avvicinavano allacittà Pietro sale sulla terrazza a pregare ed hauna visione. “Vide il cielo aperto e un oggettoche scendeva, simile a una grande tovaglia, ca-lata a terra per i quattro capi. In essa c’era ognisorta di quadrupedi, rettili della terra e uccellidel cielo [cioè, animali puri e impuri]. Allorarisuonò una voce che gli diceva: ‘Coraggio,Pietro, uccidi e mangia!’ (…). ‘Ciò che Dio hapurificato, tu non chiamarlo profano’” (10,11-15). Dietro la visione di Pietro c’era il graveproblema dei pasti in comune fra cristiani pro-venienti dal paganesimo e cristiani provenientidal giudaismo: questi ultimi erano legati alleleggi sui cibi puri e impuri (cf Lv c. 11).

“Pietro stava ancora ripensando allavisione, quando lo Spirito gli disse: ‘Ecco, treuomini ti cercano; àlzati, scendi e va’ con lorosenza esitare, perché sono io che li ho man-dati’” (10,19-20). Pietro accoglie docilmentela richiesta della Spirito Santo.

2. Il discorso di Pietro. Una volta incasa di Cornelio, Pietro – che ha portato con séanche alcuni cristiani – pronuncia il suo di-scorso su Gesù. “Voi sapete ciò che è accadutoin tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea,dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioècome Dio consacrò in Spirito Santo e potenzaGesù di Nàzaret, il quale passò beneficando erisanando tutti coloro che stavano sotto il po-

tere del diavolo, perché Dio era con lui. E noisiamo testimoni di tutte le cose da lui compiutenella regione dei Giudei e in Gerusalemme.Essi lo uccisero appendendolo a una croce, maDio lo ha risuscitato al terzo giorno (…). E ciha ordinato di annunciare al popolo e di testi-moniare che egli è il giudice dei vivi e deimorti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti

danno questa testimo-nianza: chiunquecrede in lui riceve ilperdono dei peccatiper mezzo del suonome” (10,37-43).Quindi “il credere inlui”, Gesù risorto. so-stituisce la circonci-sione e annulla ledifferenze.

3. La discesa dello

Spirito sui pagani. Ildiscorso di Pietro haraggiunto il puntocentrale: la fede inCristo; ora può essereinterrotto dall’inter-vento diretto e con-

fermativo dello Spirito Santo. “Pietro stavaancora dicendo queste cose, quando lo Spirito

Santo discese sopra tutti coloro che ascolta-

vano la Parola. E i fedeli circoncisi, che eranovenuti con Pietro, si stupirono che anche suipagani si fosse effuso il dono dello Spirito

Santo…” (10,44-46). La novità era propriogrande tanto che i cristiani venuti con Pietrofurono presi anch’essi da stupore.

4. La conclusione di Pietro. A Pietronon resta altro che assecondare nel concretoquanto lo Spirito Santo aveva rivelato. “AlloraPietro disse: ‘Chi può impedire che siano bat-

tezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto,

come noi, lo Spirito Santo?’. E ordinò che fos-sero battezzati nel nome di Gesù Cristo”(10,47-48).

Una volta tornato a Gerusalemme,Pietro deve fare il conto con “i fedeli circoncisiche lo rimproveravano3dicendo: Sei entrato incasa di uomini non circoncisi e hai mangiatoinsieme con loro!” (11,4). La difesa per Pietroè facile: “Lo Spirito mi disse di andare con lorosenza esitare” (11,12); “lo Spirito Santo di-scese su di loro, come in principio era discesosu di noi” (11,15). “All’udire questo si calma-rono” (11,18).

Il Catechismo della Chiesa Cattolica,n. 852 afferma: “Lo Spirito Santo è il protago-nista di tutta la missione ecclesiale. E’ lui checonduce la Chiesa sulle vie della missione”. Aciascuno di noi incombe il dovere di inserirciin questa attività missionaria.

[email protected]

Dagli Atti degli Apostoli

31. LO SPIRITO SANTO SUI PAGANI

domenica 25 aprileOre 09.30 Villa Rosa S. Messa,

con S. Cresime

Ore 11.15 Colonnella S. Cipriano: S. Messa, con S. Cresime

Ore 21.00 S. Benedetto Tr.S. Filippo Neri: Conclusione

dell’87° Corso Uomini

lunedì 26 – giovedì 29 aprileS. Benedetto Tr.Convegno Nazionale della Caritas

Mercoledì 28 aprileOre 19.00 S. Benedetto Tr.

Cattedrale: S. Messa

Venerdì 30 aprileOre 21.15 Grottammare S. Pio V:

S. Messa, in occasione del 30° di fondazione della Corale Sisto V

Sabato 1 maggioOre 08.30 Porto d’Ascoli Cristo Re:

S. Messa, con S. Cresime

Ore 18.00 Fiuggi S. Messa, al Convegno della Comunità “Gesù Risorto”

domenica 2 maggioOre 17.30 S. Savino

S. Messa, con S. Cresima

Incontri Pastorali del Vescovod u r A n t e l A s e t t i m A n A

25 Aprile - 2 Maggio 2010

le mie pecore ascoltano la mia voce e io le co-nosco ed esse mi seguono. io do loro la vitaeterna e non andranno mai perdute e nessunole rapirà dalla mia mano. il Padre mio che mele ha date è più grande di tutti e nessuno puòrapirle dalla mano del Padre mio. io e il Padre siamo una cosa sola”

(VANGELO DI GIOVANNI 10,27-30)

In termini pastorali Gesù ci presenta il rapportoesistente tra Lui e i suoi fedeli, tra Lui il Pastoree il suo gregge, il suo popolo. La mutua rela-zione, la buona conoscenza e ilfedele ascolto caratterizzano icristiani, i fedeli. Coloro che nonpossono andare perduti né rapitiin quanto di sua appartenenza.Gesù ci fa notare come la suamano sia la stessa del Padre, poisottolinea : IO E IL PADRESIAMO UNA COSA SOLA. Perindicare una perfetta identità trail Figlio e il Padre, identità che siriflette nello stesso amore cheDio-Padre e Dio-Figlio hannoper il popolo, per noi credenti,per noi fedeli, ma anche per noipeccatori; noi che siamo biso-gnosi del suo aiuto, del suo per-dono, della sua morte sulla Croce, per essereriscattati dai nostri stessi peccati e perchè cifosse finalmente aperta la via del cielo.Con l’appellativo di Buon Pastore, Gesù pro-mette una intimità affettuosa a coloro che loascoltano e lo seguono. Gesù ci promette e cioffre quella stessa intimità che hanno i coniugi,una intimità, un amore fatto di comprensione, diperdono, di amicizia, di unità, di fedeltà (soprat-tutto da parte sua) perché qui troviamo il grandemistero, come dice Paolo, del rapporto tra il Cri-sto e la Chiesa, ma anche tra il Cristo e ognunodei suoi figli. Grande importanza in questo brano come in tuttigli annunci del Vangelo è l’ascolto. L’ascolto diGesù e della sua Parola, del suo insegnamento,perché in questo sta la Salvezza, nell’ascoltodella buona novella. E’ evidente come nel testobiblico la parola “ascolto” ha un significato benpreciso che trascende il significato italiano deltermine, infatti per l’Ebreo la parola “ascolto”associava l’azione dell’orecchio con un’ azionefattiva, che era conseguente a ciò che si eraascoltato. Ascolto e azione; famosa e bellissimainfatti é la preghiera più importante del popolo

ebraico lo “ SHEMA” (che significa appunto =ASCOLTA ) : Shema Israel ...... Ascolta Israele: il Signore é il nostro Dio, il Signore é uno solo.Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore,con tutta l’anima e con tutte le forze” Come si vede l’ascolto é solo la prima partedell’azione che poi si perfeziona con l’amore in-codizionato all’unico vero Dio. Ed é la stessacosa che Gesù chiede a noi, di amare incondi-zionatamente il Padre che é nei cieli e di amarei fratelli, prendendo come esempio il suo amore: Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.

Gesù vuole ribadire con gran forza che tutti co-loro che si affidano a LUI, non hanno nulla datemere, perché in mani migliori non potrebberoessere.Il suo amore, la sua misericordia si stende sututti quelli che lo amano, e quanto è grandel’amore che Gesù ha per noi, Egli che si è sotto-posto alla morte e alla morte di croce per potercidonare la salvezza e la redenzione. O SIGNORE facci buoni ascoltatori della tua pa-rola, per poter essere tuoi discepoli, e testimonidel tuo amore.

Riccardo

Pillole di SaGGezza:diSSe Un GioVane MonaCo ad Unanziano: CoM’é diFFiCile aMareil noStro ProSSiMo! e l’anzianoriSPoSe: Certo: noi aBBiaMo l’or-dine di aMare il noStro ProSSiMoCoMe noi SteSSi, Ma il noStroProSSiMo Fa di tUtto Per ren-derCi diSoBBedienti.

CoMUniCato della CUriail Vescovo diocesano S.e. Mons. Gervasio Gestori

ha nominato

don VinCent CHUKWUMaMKPaM iFeMeMembro del Gruppo Guida responsabile del laboratorio Sinodale n. 8

(“L’uomo che ascolta: che celebra, che ama:

il Giorno del Signore come primo ed ultimo giorno della vita”)

Comunicazione (di servizio) per gli i.r.C. e per i collaboratori dell’ancora

Si porta a conoscenza degli Insegnanti di Religione Catto-lica e dei collaboratori dell’Ancora che da alcune settimanesono iniziate le operazioni di trasloco dei rispettivi Ufficida via Forte 16 al “Centro Pastorale Diocesano” di viaPizzi 25 (foto), sempre di San Benedetto del Tronto. Nellasperanza che il tutto si concluda felicemente in tempi bre-vissimi , si assicura il ritorno alla piena funzionalità deidue uffici (Redazione del Settimanale e Ufficio Scolastico)nei pomeriggi di Lunedì e Venerdì. E.Tì.

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Una giornata piovosa e grigia, ma ricca di impegnoe di solidarietà, di quelle giornate che scaldano ilcuore, nonostante il clima. Una delegazione capeg-giata dal Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ri-patransone-Montalto, Gervasio Gestori edall’incaricato diocesano per il Sovvenire, Giu-liano Vagnoni e da altre persone, di buon mattinosi è recata a Loreto, per la presentazione del “LibroBianco” delle opere svolte nelle Marche con i fondidell’ 8x1000.

La sala Giovanni Paolo II in piazza Madonna diLoreto era gremita , con un clima di grande fami-liarità. Dalle iniziative caritative come mense, ri-coveri, sostegno ai più bisognosi, alla promozionedi nuovi edifici di culto e restauro di quelli già esi-stenti, alla creazione di musei diocesani. Il volume“Dalle firme alle opere”, presentato sabato 17aprile da Gestori, che è il delegato della CEM peril sostegno economico alla Chiesa, è stato forte-mente voluto e ispirato da Alessandro Molini, pro-motore del Sovvenire per la Regione Marche,accanto a Don Alberto Pianosi, della diocesi di An-cona, sostenitore dell’iniziativa e a Matteo Cala-bresi, dirigente CEI per il Sovvenire. “Fin dal 1985

Cristo ama la Chiesa, nonostante i peccati dei suoifigli. E’ quanto ha detto questo sabato BenedettoXVI in un breve discorso rivolto ai giornalisti pre-senti sul volo papale diretto a Malta. Il Ponteficesi trovava a bordo dell’Airbus 320 Alitalia, all’ini-zio del suo quattordicesimo viaggio internazionale,per celebrare il 1950° anniversario del naufragiodell’apostolo Paolo su quest’isola del Mediterra-neo. La Chiesa, ha spiegato parlando in italiano, èil Corpo di Cristo, e “anche se questo Corpo è fe-rito dai nostri peccati, il Signore tuttavia ama que-sta Chiesa, e il suo Vangelo è la vera forza chepurifica e guarisce”. L’incontro, durante il volo diun’ora e mezza, è stato più breve rispetto alle altreoccasioni. Il Vescovo di Roma si è limitato ad af-frontare i tre temi alla base del suo pellegrinaggioa Malta che si è concluso domenica notte. Prece-dentemente, il Papa aveva ricevuto da padre Fede-rico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampadella Santa Sede, una serie di domande propostedai giornalisti. Innanzitutto, il Santo Padre ha spie-gato di essere voluto venire in quest’isola per ri-cordare il naufragio di san Paolo raccontato negliAtti degli Apostoli ed ha sintetizzato il senso del

suo viaggio prendendo a prestito le parole scrittedall’Apostolo delle Genti nella lettera ai Galati:“fede operante nella carità”. “Queste sono le coseimportanti anche oggi – ha sottolineato –: la fede,la relazione con Dio, che si trasforma poi in carità.Ma penso anche che il motivo del naufragio parlaper noi”. “Dal naufragio, per Malta è nata la for-tuna di avere la fede; così possiamo pensare anchenoi che i naufragi della vita possono fare il pro-getto di Dio per noi e possono anche essere utiliper nuovi inizi nella nostra vita”.   Il secondo mo-tivo, illustrato dal Papa, è stato il desiderio di con-fermare nella fede un “Chiesa vivace che è quelladi Malta, che è feconda nelle vocazioni anche oggi,piena di fede, in mezzo al nostro tempo, e che ri-sponde alle sfide del nostro tempo”. “So che Maltaama Cristo e ama la sua Chiesa che è il suo Corpoe sa che, anche se questo Corpo è ferito dai nostripeccati, il Signore tuttavia ama questa Chiesa, e ilsuo Vangelo è la vera forza che purifica e guari-sce”, ha detto. Il terzo motivo della visita è legatoinvece alla stretta attualità: Malta è divenuta, in-fatti, una terra di passaggio per i profughi africaniche puntano a mettere piede in Europa. “Questo èun grande problema del nostro tempo, e, natural-mente, non può essere risolto dall’isola di Malta –ha osservato –. Noi tutti dobbiamo rispondere aquesta sfida, lavorare perché tutti possano, nellaloro terra, vivere una vita dignitosa e dall’altraparte fare il possibile perché questi profughi tro-vino qui dove arrivano, trovino, in ogni caso, unospazio di vita dignitosa”. “Una risposta ad unagrande sfida del nostro tempo: Malta ci ricordaquesti problemi e ci ricorda anche che proprio lafede è la forza che dà carità, e dunque anche la fan-tasia per rispondere bene a queste sfide”, ha quindiconcluso.

da ripatransone

Presentazione del libro il SantUario dioCeSano della Madonna di San GioVanni

Parole di Benedetto XVI ai giornalisti presenti sul volo per Malta

il Signore ama la Chiesa, nonostante i peccati dei suoi figli

Marche loreto: Presentato da Mons. Gestori il libro bianco delleopere realizzate grazie ai Fondi dell’8x1000

ho visto sorgere il sistema dell’8x1000- ha spiegatoMons. Gestori – allora si vivevano molte attese e

si guardava al futuro con alcune preoccupazioni.

Occorreva un forte intervento mediatico… Il libro

è una piccola esemplificazione dei molti interventi

realizzati nelle no-

stre 13 Diocesi

marchigiane con i

fondi dell’8x1000:

è una sintesi inte-

ressante e varie-

gata di persone e

realizzazioni”. So-stegno al clero,opere missionarie enella carità, restaurie realizzazioni per ipiù fragili dellefrange sociali. “Oc-

corre però non abi-

tuarsi a ricevere – ha spiegato Mons. Gestori -occorre sapere chiedere in maniera motivata, oc-

corre una opera educativa al “sovvenire” e una

doverosa opera di informazione, in piena traspa-

renza. La Regione Marche è anche una realtà par-

ticolarmente ricca di beni culturali, testimonianza

di cultura degli antenati, legata ai valori cristiani,

e il loro desiderio di avere anche in piccole chiese

opere artistiche di buona fattura, noi siamo quindi

un grande museo a cielo aperto, che oggi è visibile

e fruibile, anche grazie ai fondi dell’8x1000”

SUSANNA FAVIANI

A Ripatransone, alle ore 16 di sabato 10 Aprile2010, nel Duomo-Basilica, presenti oltre cento per-sone provenienti dalle province di Ascoli Piceno,Fermo ed Ancona, per la presentazione del libro diAntonio Giannetti: Il Santuario Diocesano dellaMadonna di San Giovanni a Ripatransone dalle Ori-gini ai giorni nostri, commissionato dall’omonimaConfraternita, per ricordare il 150° anniversario(1859—2009) dell’ inaugurazione del sacro edifi-cio, di cui la Compagnia è proprietaria insieme conla prodigiosa statua della Vergine. L’evento è statocoordinato e presentato dal Prof. Alberto Pulcini. Ilprimo a prendere la parola è stato il sindaco dellaCittà Paolo D’Erasmo, che dopo aver salutato le au-torità e tutto il qualificato pubblico presente, ha rin-

tendo dall’argomento del volume che si stava pre-sentando, ha pronunciato una dotta relazione sto-rica, a livello di interland e di diocesi sulle chiesededicate alla Madonna (la più antica quella di S..Maria Intervineas dell’anno 418 ad Ascoli Piceno)e sul culto in esse praticato che si è diffuso dopo ilmille, soffermandosi su quelle edificate nel territo-rio diocesano e particolarmente in quello ripano,dove le chiese mariane formano tuttora quasi un“cerchio o una collana” attorno al centro urbano. Ilparroco del Duomo Don Domenico Vitelli ha ricor-dato l’urgenza manifestatasi due anni fa di eseguirelavori nel Santuario, fatti nel 2009 e gli enti soste-nitori della spesa. Infine Antonio Giannetti, autoredel libro, dopo aver ricordato che dal 1968 si inte-ressa delle Confraternite ripane, dell’ultimo suo “la-voro” ha evidenziato che durante la ricerca sonoemersi nomi (dimenticati o sconosciuti) di artistiche hanno prestato la loro opera nel Santuario,quali: l‘intagliatore e scultore in legno AgostilioEvangelisti (secc. XVI-XVII); i pittori-decoratoriGiuseppe Gramacci (1772 -1836), Salvatore De-cimo Tizi (Porto San Giorgio, 1845- Ripatransone,1918), Silvino Evangelisti (Ripatransone, 1867 -San Benedetto del Tronto, 1910); l’indoratore Emi-dio Cibatti (Fermo, 1811- Ripatransone, 1885). Trai presenti, oltre alle autorità che avevano preso laparola, sono stati notati: il sindaco ed il parroco diCertaldo rispettivamente Dott Andrea Campinoti eDon Pierfrancesco Amati; gli artisti Primo Angel-lotti e Sergio Tapia Radic; ricercatori di Storia lo-cale, quali: Gabriele Cavezzi (San Benedetto),

graziato e si è complimentato con l’autore del libroe con la Confraternita che lo ha edito. Il Prof. RemoBruni, assessore comunale alla cultura ha definitoil libro “un’opera preziosa, una ricerca minuziosasulla statua della Vergine e sul suo culto ed ha ap-prezzato particolarmente le numerosissime note,dove sono riportate “tante altre storie”. Quindi ilProf. Pulcini, in qualità di direttore editoriale dellacollana “Storia e Arte nel territorio ripano”, di cuiil libro costituisce l’ottavo “quaderno”, ha ricordatoDon Antonio Capriotti (assente per motivi di sa-lute), ideatore della collana, i volumi già pubblicati,alcune peculiarità del nuovo libro di Antonio Gian-netti. Mons. Vincenzo Catani, archivista, storico eresponsabile dei beni culturali della diocesi, par-

Antonio Pecci (Monte Urano), Walter Michelan-geli, Giorgio Settimo, Alfredo Rossi (Ripatran-sone); per il Coordinamento regionale delleConfraternite il presidente Dott. Alberto Fiorani edil consigliere Giorgio Bianchini; il priore a vita dellalocale Confraternita della Misericordia e MorteLivio De Angelis; confratelli di altre Compagnie ri-pane.

Con la nuova Ostensione si riac-cende anche il dibattito sulla au-tenticità del velo. Un dibattito chesi è intensificato dopo il 1988,quando un’analisi compiuta su unframmento della Sindone con ilmetodo del carbonio 14, avevastabilito (non senza dibattito e di-scussioni) la sua origine medioe-vale. “Ritengo molto più difficile

provare l’origine medioevale della Sindone ri-spetto ad una sua origine anteriore da un punto divista logico e sperimentale”, ha spiegato BrunoBarberis, direttore del centro internazionale di si-nologia. “Nel Medioevo – ha aggiunto – la croci-fissione non era più in voga. Quindi per creare unfalso si sarebbe dovuto assassinare un uomo perricreare questa situazione e penso sia un’inven-zione difficile da realizzare. Senza dimenticare lapresenza di due tipi di tracce: quelle ematiche dauna parte e l’immagine corporea che ha caratteri-stiche tridimensionali evidenti e la cui formazionenon è dovuta a pigmenti. Il modo in cui la Sindonesi è formata rimane dunque uno dei misteri piùgrandi”. Anche sull’esame realizzato nel 1988 datre differenti Università Barberis è scettico. “Ladatazione – ha affermato – è un esame come tuttigli altri e non deve essere fatto passare come unesame assoluto, perché ha dei limiti. Bisognaprima di tutto essere certi dell’integrità del cam-pione esaminato escludendo possibili contamina-

zioni avvenute nei secoli. Per questo è necessariocompiere altri studi ma questi potranno essere ef-fettuati solo quando avremo tutti gli strumenti peressere certi che possa essere definitivo. Non pos-siamo tagliare un frammento del velo ogni voltache vogliamo condurre un esperimento. Nuoveanalisi certamente ci saranno ma non sta a me de-cidere il dove e il quando. Posso però garantireche sarà un’operazione che dovrà avere tutti i cri-smi scientifici, cosa che non è avvenuta nel 1988”.Sul tema dell’autenticità della Sindone è interve-nuto anche il cardinal Poletto. “Non trattandosi dimateria di fede – ha spiegato – la Chiesa non hacompetenza specifica nel pronunciarsi sull’auten-ticità. Compete agli scienziati e storici seri, non aiprevenuti, valutare e risolvere tale questione, cioèdire con certezza se la Sindone corrisponde o noal vero lenzuolo che ha avvolto il corpo di Gesùdurante la sua breve sepoltura. A noi basta per oraaffermare che quanti finora l’hanno studiata alungo e con criteri scientifici oggettivi non sonoancora riusciti a spiegare come si sia formata quel-l’immagine, che certamente non è un manufatto,per cui permangono fondate, con alto grado diprobabilità, le ragioni in favore della sua autenti-cità”. Nelle prossime settimane, fino alla chiusuradell’ostensione (il 23 maggio) sono attesi oltre 1milione e mezzo di pellegrini. Tra loro anche papaBenedetto XVI che sarà a Torino il 2 maggio.

A CURA DI MIChELE LUPPI

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dalla Parrocchia di S. Filippo neri

PelleGrinaGGio a torino Per l’oStenSione della SaCra Sindone 2010Che bella occasione ci ha offerto la diocesi di Torino, riaprendo a tutti la Sindone! La decisione di partire alla volta di Torino per questa straordinaria apertura nasce dal desi-derio che ormai coltivavo da anni di pormi davanti a questa reliquia! Premetto che nonsono una persona che facilmente si avvicina alle reliquie venerandole, a causa di una federazionale che da sempre mi frena ma, la sindone è un’altra cosa!Ritengo oggi, che ciò che maggiormente rende questo telo, straordinario, è proprio quelqualcosa di inspiegabile che è insito nel mistero della risurrezione di Cristo. Penso che, la

stanchezza del viaggio, il lungo percorso esternoper raggiungere la cappella che ospita la Sin-done, il tempo uggioso, la riflessione interiore sul senso della sof-ferenza di Cristo, hanno permesso che arrivassi davanti allaSindone con un buon atteggiamento e ho potuto davvero goderedello sguardo benevolo di Dio verso di me, sguardo che è statoreso benevolo proprio grazie alle morte di Cristo! La Sindone ècome un’icona orientale dalla quale ti senti guardato! Mi sonoanche commossa e non mi è dispiaciuto provare dolore per il doloreche Cristo ha dovuto sopportare per i miei peccati! Di fronte allaSindone senti che i tuoi limiti di carattere, di malattia, di fallimenti,di ingiustizie subite hanno senso nel grande fallimento umano diGesù Cristo e solo la sua resurrezione può donare a tutti una svoltadi positività. La resurrezione di questo “uomo” dallo stato mortaleè la garanzia che tutte le volte che passo per uno stato di sofferenza

fisica o morale, grazie allo spirito santo, posso oltrepassarlo ed andare avanti. Il tour che è stato proposto dalla nostra parrocchia di San Filippo Neri, sapientemente curato, si è arricchitodella visita del santuario mariano di Oropa, ai piedi delle alpi, e della visita alla bellissima reggia VenariaReale. Ai Savoia, quelli dei tempi andati, dobbiamo riconoscere qualche merito: primo tra tutti quello diavere permesso l’unificazione della nostra bellissima Italia, poi l’introduzione tra le monarchie europee conlo scambio culturale e artistico che nè è derivato, l’abbellimento delle località dove hanno lasciato delle pre-gevoli residenze e in ultimo anche il valore che hanno dato alle opere della chiesa piemontese a vantaggiodella chiesa universale. Non dimentichiamoci che anche la Sindone è arrivata a noi grazie alla amorevole cu-stodia e poi donazione alla Chiesa proprio da parte dei Savoia. Una esperta guida, innamorata della sua città,ci ha accompagnato in un piacevole city tour tra le belle piazze della citta’ di Torino. Abbiamo apprezzatotutto anche se la città era invasa da tantissimi pellegrini tutti presi da una visione di armonia ed eleganza.Buonissima anche l’esperienza di comunione vissuta dal gruppo!

Irleis

il mistero e la fede della Sacra Sindone

iniziative della “Croce del Sud”1 - realizzare il progetto ‘la casa di Joelma’. Un centro di accoglienza per ragazze e mamme. Un centro educativo sociale e lavorativo. Per togliere leragazze dalla strada abbiamo pensato ad accoglierle in questa struttura dando la possibilità di apprendereun lavoro insieme ad un sostegno psicologico, religioso morale educativo. Questo centro si affianca all’at-tuale centro di accoglienza per i bambini adottati. Fin da ora iniziamo la raccolta di offerte. Costo previstocirca 40mila euro nella prima fase.  Per ulteriori info: [email protected] - 348.7106477

aSS. MiSS. “CroCe del SUd” - Banca Picena truentina/ag. S. Benedetto del tr.iBan it77 e083 3224 4000 0004 0103 649

conto corrente postale numero 15345630 intestato a associazione Missionaria “la Croce del Sud”, 

via Madonna della Pietà 111 - 63039 San Benedetto del tronto.

2 - Viaggio in amazzonia a Marajò dal 18 agosto al 2 settembre.Per sostenere il progetto abbiamo organizzato unviaggio di incontro con la popolazione di Marajòper approfondire la realtà, conoscere la situ-azione e consegnare i soldi raccolti. Tutti pos-sono partecipare, ma  è necessario iscriversiprima possibile in quanto i posti sono limitati(solo 15). La quota si aggira attorno ai 1600 euro.Naturalmente prima si prenota e più si è certi diconfermare il prezzo. Il programmaprevede:  Belem (2 giorni), la capitale, incontriistituzionali. Soure nell’isola di Marajò, sede devescovo (2 giorni); Breves e sosta di 7 giorni convisita alle comunità nella foresta, Recife e Olinda(2 giorni). Per i vaccini è necessario solo quelloper la febbre gialla. Per ulteriori info:[email protected] - 348.7106477

L’associazione missionaria la Croce del Sud, gio-vedì 8 aprile, ha accolto mons. Josè Luis Azconaa S. Benedetto per ascoltare la sua testimonianzae presentare il nuovo progetto ‘La casa di Joelma’intervento del vescovo missionario mons.Josè luis azcona, ordinario della prelazia di Ma-rajò nello stato del Parà, Amazzonia brasiliana,durante l’incontro organizzato dall’AssociazioneMissionaria Croce del Sud edal Centro Missionario Diocesano che si è svolto

a San Bendetto del Trontonella sala Blu della parrocchiadi San Filippo Neri giovedì 8aprile alle ore 21. L’interventodel prelato segue quello delPresidente della Croce del Suddon Francesco Ciabattoni chedopo una breve preghiera rias-sume i dati della nona campa-gna Natale senza Fame 2009che si è svolta tra settembre edicembre 2009 e presenta ilprossimo progetto di solida-rietà in Amazzonia a favoredelle ragazze. Il progetto sichiama la ‘Casa di Joelma’ emira a togliere le ragazze dalla

“La Chiesa combatte la pedofilia e per questo sono in pericolo”

Parla il vescovo missionario condannato a morte

strada dandole una educazione e un lavoro. Inquesto modo dice don Francesco costruiamo e so-steniamo la coscienza della dignità umana da di-fendere. La casa di circa 300mq ospiterà unadecina di ragazze seguite da una equippe di ani-matori e insieme all’aspetto educativo si tenderàad insegnare un mestiere e introdurle in una coo-perativa di lavoro. Una piccola goccia d’acqua peraiutare una zona devastata quale l’Amazzoniabrasiliana dove l’associazione lavora da anni. Lasala colma di soci della Croce del Sud, oltre 100partecipanti, ha accolto con gioia l’arrivo del ve-scovo e con attenzione ha seguito il suo emozio-nante intervento.Erano presenti Paolo Perazzoli neo consigliere re-gionale e il sindaco di Monteprandone StefanoStracci i quali si sono impegnati ad appoggiare ilprogetto di solidarietà e visitare nel mese di ago-sto la popolazione di Marajò. Ha preso la parolauno degli ultimi volontari Fortunato Amabili cheha ringraziato l’Associazione per aver permessouna straordinaria esperienza missionaria di 4mesi. Prima di dare la parola al vescovo don Fran-cesco ha ringraziato tutti gli intervenuti, ha invi-tato ad iscriversi alla spedizione missionaria diagosto e ha esortato a raccogliere le offerte periniziare a costruire la casa di Joelma.

da S. Benedetto del tronto

Museo Sistino in via Pizzi n. 25Il museo ha sede a fianco della cattedrale-basilica di Santa Maria della Marina, cuore della vita diocesana.Con esso si è voluto raccontare la storia della chiesa sambenedettese dalle origini ai nostri giorni, espo-nendo alcune delle opere più significative relative ai santi martiri più antichi della diocesi e ai dueprincipali luoghi di culto della città: la pieve di San Benedetto martire e la chiesa di Santa Maria dellaMarina. Aprono l’esposizione alcuni degli antichi e preziosi parati con cui nei secoli passati si rivestivail corpo del santo martire Basso, venerato nella vicina Cupra Marittima. Secondo la tradizione il santosarebbe stato vescovo di Nizza, ucciso nell’anno 250 attraverso due lunghi chiodi che ne avrebberotrapassato il corpo dal basso in alto. Tra i parati più preziosi spiccano un piviale in broccato rosso, unatonacella ed un camice. A San Basso la tradizione unisce san Benedetto martire, che ha dato il nomealla città e i cui resti sono tuttora venerati nella Pieve a lui dedicata nel Paese Alto. Alcune immagini

del santo e varie suppellettili provenienti dalla sua chiesa sono esposte nella seconda sala. Tra esse lequattro statue degli Evangelisti, raffinate opere in legno intagliato dorato del secolo XIX ed un reli-quiario a croce impostato sopra una base di calice del secolo XV.Della chiesa della Marina, odiernacattedrale si ammirano un superbo tabernacolo ligneo realizzato dall’artista sacerdote don Luigi Scioc-

chetti, cui si deve la decorazione di impor-tanti chiese statunitensi. Sempre alla stessachiesa appartengono i bozzetti originali delvasto dipinto absidale realizzato dal cappuc-cino Ugolino da Belluno nel 1993. Al ter-mine della visita si ammirano opere da unaricca collezione privata di arte sacra. Accantoad oggetti soprattutto legati alle celebrazioniessa raccoglie un singolare Ecce Homo li-gneo del secolo XVII, affiancato da altre sta-tue di santi in legno, in pietra e in avorio. Uncalice istoriato ed una croce astile a fusionemetallica sono, invece, fra i più notevoliesempi di oreficeria del secolo XV.

Da qualche tempo in città, per volontà e pieno me-rito della dinamica dottoressa Margherita Sorge,assessore alla cultura e alle politiche giovanili, siè data voce e spazio a formazioni mu-sicali, composte da elementi locali, natiall’ombra dell’Istituto musicale “Vi-valdi” e cresciuti poi a fianco di grandiprofessionisti. Musicisti che si sono poifatti onore in giro per il mondo, dovehanno riscosso notorietà e successo. E’il caso dei due giovani musicisti chevenerdì 30 Aprile, alle ore 21,15 si esi-biranno all’Auditorium comunale “Te-baldini” in un Concerto dal sapore

barocco nei suoi autori più significativi e con glistrumenti più diffusi dell’epoca, impreziosito dalrigore “filologico” dell’esecuzione. Il Duo, infatti,

per violino e clavicembalo, è com-posto dai maestri Piergiorgio Troiloal violino e da Maria Teresa Basti alclavicembalo che si esibiranno inquesto impegnativo programma:M.Mascitti - Sonata prima in remagg. A. Corelli – Sonata VII op. 5in re min. e Sonata XII op. 5 “LaFollia” – J.S. Bach – Sonata n. 4 indo min – J. Ch. Bach, Sonata op. 16n. 5 in Re magg. E.Tì.

7Anno XXVII

25 Aprile 2010 PAG

Successo per il motoraduno patrocinato dal ComuneDomenica 11 aprile “festa” nonostante il maltempo, S. Messa del vescovo Gestori e messaggio del vicesindaco Antimo Di Francesco

Oltre 150 motociclistiprovenienti da tutto ilcentro Italia hannopreso parte domenica11 aprile alla quartaedizione della “moto-benedizione” organiz-zata dal MotoclubRDV di San Bene-detto, con il patrociniodel Comune. Alle 9,30il Vescovo Mons. Ger-vasio Gestori ha cele-brato la S. Messa nellacattedrale della Ma-donna della Marina, insieme al parroco, don Ar-mando Moriconi. Al termine, nella piazzaantistante la chiesa, il Vescovo ha impartito la suabenedizione ad uomini e mezzi, quindi ha portato

il suo saluto il vicesindaco Antimo Di Francesco.«Ringrazio gli organizzatori e voi tutti che aveterisposto al loro invito», ha detto il vicesindaco,

«La passione per il motociclismo non ha impeditodi svolgere ugualmente questa manifestazione,nonostante il clima non favorevole. Compito delle

istituzioni è quello di sosteneree promuovere simili iniziative,importanti per voi e il territorio,dal punto di vista turistico. Sonosicuro che apprezzerete il pae-saggio costiero e quello dell’en-troterra, ricco di bellezza espiritualità, in tema con questa“motobenedizione”». Dopo lasosta presso la Cattedrale, i mo-tociclisti hanno compiuto ungiro sul lungomare di San Bene-detto fino a Porto d’Ascoli, diqui fino a Ripatransone, per poiconcludere la giornata a pranzo,in un ristorante di Acquaviva Pi-cena. Soddisfatto della riuscita

dell’evento, nonostante il maltempo, il presidentedel Motoclub RDV, Annio Cecaloni.

L’Associazione Palio del Duca ricorda ai suoi affezionatiamici ed estimatori l’appuntamento di venerdì 23 Aprile alResort “I Calanchi” di Ripatransone. Per l’occasione sarà pre-sentato il Drappo del Palio dei Bambini del 22 Maggio, la ma-nifestazione che ogni anno riscuote la partecipazione e lasimpatia dell’intera cittadina di Acquaviva Picena. La serataconviviale è denominata “selvaggia” per la selvaggina cheverrà servita in tutte le salse. La benemerita associazione, di-retta dal cavaliere Nello Gaetani, non conosce soste. Dopo ilgrande successo per la Via Crucis in costume in occasione della Santa Pasqua, ha fatto un bilanciodelle attività di questi primi mesi dell’anno al centro “La Castagna” nel giorno della Pasquetta, la ri-correnza detta dalle nostre parti “Lu passà l’acqua” e programmato le attività per l’avvenire che siconcluderanno il 5/6/8 Agosto con Sponsalia. Si spera, per il bene della manifestazione storica cittadina,che nel frattempo siano stati riallacciati i fili della collaborazione con gli amministratori locali chesembravano recisi per inutili e sterili incomprensioni. Quello che conta, o che dovrebbe contare, è ilbene della città. Le persone passano, i fatti rimangono. E diventano storia. E.Tì.

da acquaviva Picena

“la serata selvaggia” per presentare il Palio dei Bambini e il relativo drappo

Samb e dintornida S. Benedetto del tronto

Uno sportello per gli immigrati in ComuneLa Consulta per l’Immigrazione offre tutti i venerdì

un servizio di consulenza e orientamento

Si avvisano tutti gli immigrati da Paesi non comunitari che la Consulta comunale per l’Immigrazioneha attivato uno sportello di consulenza e orientamento al piano terra del Municipio aperto tutti venerdìpomeriggio dalle 17 alle 19. E’ anche possibile contattare telefonicamente la presidente della Consulta,sig.ra Suzana Hysa, al numero 349/3661941. La Consulta, costituita dal Consiglio comunale, ha tra i

suoi compiti istituzionali anche quello di pro-muovere iniziative volte a garantire il pienodiritto del cittadino immigrato nel campo so-ciale, culturale, scolastico, sanitario, abitativo,lavorativo, economico e religioso e, di con-certo con il Servizio Immigrati del Comune,promuovere e/o sostenere quelle iniziative chetendono alla soddisfazione dei bisogni indivi-duali (di relazione, di aggregazione, di soste-gno, di partecipazione) e dei bisogni sociali(di rappresentanza, di informazione, del dirittoalla salute, all’abitazione, all’identità culturaleecc.).

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento e cristo Morto”

Via Forte - San Benedetto del Tr. (AP)

REGISTRAZIONE TRIBU NALE DI AScOLI PIcENON. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILEPietro Pompei - [email protected]

DIREZIONE REDAZIONE E AMMINISTRA ZIONE63039 S. Benedetto Tr. (AP)

Via Forte 16 - Tel. 0735 579210 - Fax 0735 594833 e-mail: [email protected]

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Impaginazione e stampa:Linea Grafica Tel. 0735 702910 centobuchi (AP)

Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

DITTA SpECIALIZZATA NELLA RISTRuTTuRAZIONE E pITTuRA ESTERNA DI EDIfICI, DEmOLIZIONI E RIfACImENTO DI

ImpERmEABILIZZAZIONE E pAVImENTAZIONE TERRAZZI, BONIfICA, RImOZIONE E SmALTImENTO AmIANTO

edilMora srlVia Manara, 136 - 63039 S. Benedetto tr. (a.P.) tel. e Fax 0735/585128 - Cell. 335/7491455

da S. Benedetto del tronto

Venerdì 30 aprile, ore 21,15 all’auditorium Concerto del “duo Violino e Clavicembalo” dei maestri Piergiorgio troilo e Maria teresa Basti

Al termine dell’incontro con la Vis Pesaro, finitoa reti inviolate, giunge la notizia che Ottavio Pal-ladini è stato confermato allenatore della Samb,anche per il prossimo campionato. A ufficializzarela notizia lo stesso presidente Spina. “Abbiamotrovato l’intesa su tutto – ha detto Spina - Eradoveroso confermarlo dopo i risultati ottenuti. Econ il Biagio Nazzaro, ormai quasi salvo, è stataFesta vera (5 a 0) a cui Palladini ha voluto parte-cipare di persona scendendo in campo coi suovecchi (si fa per dire) compagni e segnando per-sino una rete. Festa che si è poi spostata al porto,con canti, balli, manifestazioni di gioia che si

spera possano essere ripetuti al termine del pros-simo anno calcistico. E.Tì.

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale

Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

foto Secondo Capriotti

8 Anno XXVII

25 Aprile 2010PAG

Con il tuo modello CUD puoi partecipare alla scelta dell’8xmille anche se non sei tenuto a presentare ladichiarazione dei redditi. Basta firmare due volte la scheda allegata al CUD: nella casella “Chiesacattolica” e, sotto, nello spazio “Firma”. Poi chiudere solo la scheda in una bustabianca indicando sopra cognome, nome e codice fiscale e la dicitura “Scelta perla destinazione dell’otto e del cinque per mille dell’Irpef” e infine consegnarla allaposta. Per ulteriori informazioni puoi telefonare al Numero Verde 800.348.348.

www.8xmille.itC.E.I. Conferenza Episcopale Italiana

Su l la tua d ich ia raz ione de ire d d i t i o s u l m o d e l l o C U D

Il cinque per mille si affianca anche quest’anno all’8xmille. Il contribuente può firmare per l’8xmille e per il cinque per millein quanto uno non esclude l’altro, ed entrambi non costano nulla in più al contribuente.

CON L’8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICAAVETE FATTO MOLTO, PER TANTI.

Italia, sostentamento sacerdoti Piancastagnaio (Siena), restauro chiesa

Uganda, St. Mary's Hospital Roma, aiuto ai senza fissa dimora