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    Struttura fondamentale della gnosicf.: Eduard Lohse,L'ambiente del Nuovo Testamento,Brescia 1993.

    Il fenomeno della gnosi fu oggetto di accese discussioni : fu a lungo giudicata un fenomeno interno al cristianesimo:srta dall'incontro del cristianesimo primitivo col mondo ellenistico, sarebbe appartenuta alla storia delle settecristiane. Questo quadro cambi quando si cominciarono a considerare gli inizi della chiesa cristiana alla lucedella storia delle religioni. Risult allora che la gnosi non poteva essere ritenuta soltanto un fenomeno prodotto sinell'ambito della chiesa primitiva.

    La Gnosi rappresent un movimento con estesissime ramificazioni nel mondo ellenistico, soggetto all'influsso direligioni e correnti spirituali diverse, diffusosi prima del cristianesimo primitivo e accanto a esso, entrato poi condiverse modalit in contatto con elementi cristiani.

    Si costituirono numerose comunit cristiano-gnostiche e la gnosi apparve costituita da un insieme di gruppi ereticiche, in quanto tali, dovevano essere esclusi dal corpo della chiesa. I Padri della chiesa rivolsero un' aspra polemica

    contro gli gnostici, promotori di una dottrina che negava il mondo, di speculazioni mitologiche e spesso di un' eticalibertina. Si rimproverava loro di distinguere il Dio dell' Antico Testamento dal Padre di Ges Cristo, deformando

    Codici di Nag Hammadi

    Grazie alle ricerche di storiadelle religioni !'immaginedella gnosi risalt pi netta,ma nello stesso tempo anchemolto pi complessa.

    Ci si dovette chiedere comeconcezioni iraniche,babilonesi, egiziane e veterotestamentarie, in armoniacon idee della filosofia

    greca, abbiano potutoconcorrere alla costruzionedi un sorprendente edificiodalle mille facce iridescenti :la Gnosi. I diversi influssi

    poterono comporsi in un quadro coerente perch avevano in comune una ben precisa visione dell' esistenza, che

    cercava di dare un'interpretazione del mondo e dell'uomo.

    La struttura di base dualistica (visibile-invisibile, materia-spirito) nelle concezioni e nelle affermazioni degliambienti gnostici lascia supporre relazioni con idee iraniche ma dopo le scoperte di testi finora sconosciuti e unapi profonda analisi delle tradizioni gi note da tempo, si dibatte con ancor maggiore vivacit sulla concezionegnostica dell'esistere umano. Oggi sembra certo che vi sia stato, da parte del giudaismo, un non trascurabilecontributo al complesso fenomeno della gnosi per mezzo di tradizioni che si scostano notevolmente dai canoni delgiudaismo ortodosso allora in via di formazione.

    Tuttavia, bench ci si sia dati da fare per chiarire le origini della gnosi, la ricerca non ha ancora potutoraggiungere risultati del tutto certi. Si ammette pressoch unanimemente che la gnosi ha avuto origini precristiana,si sviluppata come ampio movimento parallelo al cristianesimo primitivo, e ha con esso contatti di vario genere.

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    Recentemente (1945/46) ci sono state importanti scoperte: a Nag Hammadi nell'alto Egitto gli scavi hanno portatoalla luce una grande biblioteca gnostica. Vangeli apocrif, scritti didascalici, lettere e apocalissi mostrano comegnostici cristiani, in Egitto, abbiano tentato di offrire un'interpretazione gnostica dell'evangelo, proponendo la rettaconoscenza come via per la salvezza.

    Si tratta in verit esclusivamente di scritti cristiani, che non permettono quindi nessuna illazione sulla forma dellagnosi precristiana; la grande abbondanza dei testi permette tuttavia di gettare un profondo sguardo nel mondo dellecomunit gnostiche, che finalmente ci parlano con parole proprie, e non soltanto attraverso le frammentarie epolemiche citazioni dei Padri della chiesa.

    In questo senso i testi scoperti a Nag Hammadi possono chiarire punti importanti del complesso fenomeno dellagnosi. Nella loro interpretazione s'impone comunque la pi grande prudenza, perch sono pochissime letestimonianze letterarie della gnosi precristiana: le sue origini possono quindi essere ricostruite solo con molteriserve.

    Nel mondo ellenistico-romano era molto apprezzato quanto di insolito presentavano le tradizioni religiosedell'Oriente. Si cercava di rintracciare nelle loro concezioni arcane rivelazioni divine, e per questo si accoglievanovolentieri tradizioni mitologiche di ogni sorta.

    Questa predilezione per un linguaggio religioso oscuro e inquietante ha influito in larga misura sul linguaggio dellagnosi. I miti che si raccontavano nei circoli gnostici presentano costruzioni ingegnose dove elementi di diversaprovenienza venivano fusi ad arte, per far apparire quanto pi possibile attraente la rivelazione della conoscenza.

    I miti dovevano spiegare perch questo mondo divenuto qual ora, perch l'uomo si trova nella condizione in cuioggi vive, come infine pu essere indicata la via della salvezza. Quando i diversi materiali, accolti dal movimentognostico, furono resi atti a chiarire il contenuto della conoscenza, dalla loro fusione emerse qualcosa di realmente

    nuovo: il linguaggio della gnosi.

    Questi elementi della gnosi li ritroviamo in molti movimenti e culti religiosi moderni, a carattere esoterico e non.

    Le scuole gnostiche[ cf Massimo Introvigne ne: il Domenicale. Settimanale di cultura, anno 5, n. 30, 29 luglio 2006 ]

    Certamente lo gnosticismo non mai stato un sistema monolitico e coerente.Le varie scuole si sono divise quasi su tutto. Vi sono tuttavia alcuni temi generali che sia pure con molteplicisfumature e varianti si ritrovano in tutte le scuole:il primato della conoscenza,

    - il dualismo,- la presenza di varianti di un mito cosmologico,- una dottrina della salvezza,- un atteggiamento particolare in materia di culto e di moralit.

    Il dualismo spirito/materia

    Gnosticismo deriva da gnosis, conoscenza. Un sistema gnostico anzitutto caratterizzato dal primato della

    conoscenza su qualunque altro mezzo di salvezza per luomo : la legge, il rito, ladesione a una comunit religiosa.Nella sua lotta con il cristianesimo, la conoscenza degli gnostici si contrappone alla fede; ma pi in generale lagnosis si oppone allignoranza di coloro che rimangono immersi nella vita di tutti i giorni e nelle preoccupazioni diquesto basso mondo senza occuparsi dei misteri del mondo divino, i soli che contano e che vale la pena di studiare,

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    Plotino

    Tutti i sistemi gnostici anche se non tutti nello stesso modo - sonocaratterizzati da un dualismo che oppone lo spirito e la materia, con undeciso anticosmismo che svaluta radicalmente il mondo visibile, ridotto aregno del male e delle tenebre. Questo anticosmismo radicale differenzia ildualismo gnostico da quello della religione zoroastriana e da quello

    platonico, che pure hanno esercitato una certa influenza sugli gnostici. Non acaso i neo-platonici del Terzo secolo non avranno alcuna simpatia per gli

    gnostici, anzi li combatteranno proprio in ragione del loro anticosmismo.

    Se tutti gli gnostici sono daccordo su una svalutazione dualistica del mondoe della materia, le scuole si dividono quando si tratta di valutare i rapporti

    fra i due principi. Nei sistemi classici dello gnosticismo il dualismo si risolvein un monismo, in quanto il male non un principio originario ma il risultato

    di una qualche degradazione o caduta nel mondo materiale del bene.

    Verso lidea di due principi originari si orienteranno invece quelle scuole

    gnostiche che influenzano il manicheismo, che alcuni considerano una religione successiva del tutto indipendentedallo gnosticismo e altri uno gnosticismo tardivo.

    la conoscenza che salva

    Tutti i sistemi gnostici propongono un mito cosmologico che come spesso stato notato ha un carattereparassitario in quanto nasce dalla rilettura gnostica di temi mitologici preesistenti iranici, greci o ebraici, taloracontaminati da riferimenti cristiani. I miti gnostici sono insieme ricchissimi e diversi da scuola a scuola, ma lo

    schema centrale rimane costante. Possiamo definire lo gnosticismo in molti modi, ma la formula pi breve ecomprensibile rimane quella del filosofo neoplatonico Plotino (205-270):

    Lo gnosticismo la dottrina secondo cui il creatore di questo mondo cattivo e il mondo stesso , cattivo.

    Nella cosmologia gnostica fedelmente riassunta anche nel Vangelo di Giuda il Grande, la vera divinit positiva

    per cui si usa malvolentieri lespressione dio, riservata a una pletora di personaggi minori o negativi, ha creato

    soltanto il Pleroma, il mondo della Luce divina abitato da una pluralit di dei. Per cause che gli gnosticiattribuiscono alla caduta fuori del Pleroma di una divinit femminile, Sofia a un certo punto una parte della Lucedivina uscita dal Pleroma ed rimasta intrappolata nel mondo materiale.Questultimo non una creazione di Dio,ma di una divinit incapace ovvero malvagia, il Demiurgo, assistito da collaboratori, gli Arconti, che sono o

    violenti o pasticcioni.

    Gli ebrei dellAntico Testamento, secondo gli gnostici, si sono lasciati ingannare dal Demiurgo venerandolo comeDio e fonte di ogni bene, mentre al contrario la fonte di ogni male, perch la materialit del mondo e con questa ladivisione dei sessi, lamore, la vita mortale, la procreazione sono tutte cose malvagie del tutto estranee ai piani delGrande.

    Alcuni frammenti della Luce divina sono stati concessi dal Grande al mondo materiale come seme di salvezza, ecostituiscono le scintille o frammenti di anima di cui alcuni uomini, ma non tutti, sono dotati (molti ne rimangonoprivi, irrilevanti nel grande gioco cosmico). Gli uomini in cui vive una scintilla divina come anima sono chiamati adiventare gnostici, lavorando perch i frammenti di Luce si riuniscano e tornino al Pleroma.

    Quanto alla dottrina della salvezza, per gli gnostici la salvezza viene dalla conoscenza. E tuttavia lo gnosticismo

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    non prevede solo lauto-redenzione attraverso la gnosi, ma anche lintervento di figure di redentori su cui gliinterpreti hanno sempre discusso. Si detto che il redentore gnostico, che in molti testi Ges Cristo, sempre unredentore redento, perch se si lasciato coinvolgere nel mondo materiale ha in ogni caso bisogno di ricevere

    una redenzione prima di poterla trasmetterle agli altri.

    Ma questa necessit si attenua nei testi pi influenzati dal cristianesimo o da sue forme non precisamente ortodossedove il redentore, Ges Cristo, sembra coinvolto nel mondo, ma si tratta solo di una maschera o di unapparenza

    che inganna i non gnostici e oltre la quale il vero gnostico comprende Ges come un inviato del regno del Grandedi natura puramente spirituale. In ogni caso, la salvezza non per tutti: riservata ai soli gnostici, e ha un costo.Anche lo gnostico dopo la morte non va direttamente al regno del Grande: lanima o si reincarna (ma non tutte lescuole credono nella reincarnazione) o deve passare attraverso una serie di prove. Solo alla fine del mondo lascesa

    degli gnostici sar diretta.

    Degli aspetti rituali, sociologici e morali dellantico gnosticismo sappiamo in realt pochissimo. Solo alcunicapiscuola come Marcione (85-160 d.C.) si preoccupano di fondare una Chiesa con una struttura formale: altri

    restano predicatori ambulanti come il Peregrinus messo in scena nella satira di Luciano (120-190 d.C.).

    Il culto visto originariamente come sospetto, come qualche cosa che ha a che fare con il mondo materiale, e lostesso vale per la morale. Ma questo porta le diverse scuole a conseguenze radicalmente opposte: da un rigorosoascetismo con un culto ridotto al minimo fino a pratiche orgiastiche che si traducono in una ritualit incentratasulla magia sessuale. In entrambi i casi si tratta di affermare che il mondo con la sua morale e le sue convenzioni

    non ha nessuna importanza. Nelle prospettive pi antinomistiche, come si accennato, i cattivi della Bibbia sonotutti rivalutati come buoni e venerati come santi, perch in realt lottavano contro il dio malvagio creatore di questomondo: dal Serpente tentatore del Paradiso Terrestre fino a Caino, agli abitanti di Sodoma e Gomorra e appunto aGiuda.

    Principi generali della gnosicf.: Eduard Lohse,L'ambiente del Nuovo Testamento,Brescia 1993.

    1-L 'intima struttura del mondo pu essere compresa solo chiarendone l'origine.

    La gnosi parla dell' origine del mondo nelle descrizioni cosmogoniche, che se possono essere diverse nei dettagli,presentano per tratti comuni e ricorrenti. La creazione ha avuto luogo quando dalla sfera divina del mondo purodella luce una parte cadde negli spazi inferiori alla materia.Il termine gnosi significa conoscenza, ma non nel senso di una visione razionale raggiunta con la ricerca scientificao la riflessione critica, come nella filosofia greca, e neppure quel retto sapere che permetta di mettersi in relazionecon il disegno divino sulla storia, come nell'apocalittica giudaica, o la reale comprensione della legge divina, come

    nella comunit di Qumran (cfr. p. 82): il sapere viene comunicato attraverso una rivelazione che concede all'uomola conoscenza di Dio.

    Essa, secondo la definizione che ne d lo gnostico valentiniano Teodoto, comprende i seguenti contenuti:chi fummo, cosa siamo divenuti;dove fummo, dove siamo stati gettati;dove ci affrettiamo, da cosa siamo liberati;cos' la nascita, cos' la rinascita(Excerpta ex Theodoto, 78).

    La struttura binaria delle frasi sottolinea il carattere dualistico della gnosi. I primi due versi descrivono il movimentodi discesa dell'uomo dalla patria d'origine al mondo in cui stato gettato. Gli altri due pongono invece la questionedella liberazione attraverso la quale gli uomini sono tratti dalla prigionia e condotti alla salvezza. Se non concessa

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    loro la comprensione di questo, essi sono perduti, poich non potranno accorgersi della loro schiavit n conoscerela via per la libert.Chi ha conoscenza - cos il cosiddetto Vangelo della verit di Nag Hammadi descrive il concetto di gnosi sadonde venuto e dove va. (Lo) sa come uno che era ubriaco e si risveglia dalla sua ubriachezza, che tornato in s eha ristabilito il suo vero essere (22,13-20).

    L'uomo esperimenta questa conoscenza venendo afferrato dall'oggetto di essa, cio Dio, lo Sconosciuto del tuttoinattingibile; nessuna via conduce direttamente a lui, ma egli la apre all' anima, che lo conosce in una visioneestatica. La sua condizione nel mondo le diventa allora immediatamente chiara: essa si rende conto di essereprigioniera della materia. Il sapere che essa acquista le rende nello stesso tempo possibile il ritorno in patria, quelmondo divino cui originariamente appartiene. A questa conoscenza fa seguito un atteggiamento negativo neiconfronti del mondo, fatto di materia e nemico della luce divina sopita nell'uomo.

    Poich il mondo ebbe origine da una caduta, esso non opera della divinit, ma estraneo a essa, governato dapotenze ostili. Per la gnosi, dunque, il cosmo non l'ordine buono voluto da Dio, e non si pu, come nella Stoa,

    riconoscere dalle opere della creazione che Dio regna su di essa e in essa. Il cosmo piuttosto in preda alle tenebre, destinato alla perdizione, la prigione in cui sono contenuti i frammentidi luce. Mentre per la Stoa la provvidenza divina guida e ordina ogni cosa nel vasto universo, e la volont di Dio siattua nelle cose piccole come nelle grandi, per la gnosi la legge del mondo una forza oppressiva che vuol teneretutto sotto il suo potere.

    Nei miti della creazione trovarono accoglienza anche numerose concezioni veterotestamentario-giudaiche, chesubirono per adattamenti rilevanti. Nella creazione infatti il tutto non stato molto buono: il mondo malvagio.

    L'uomo archetipo, formato agl'inizi, non giunto per sua colpa nella condizione in cui gli uomini si trovano ora, ma

    precipitato nel mondo per una fatale caduta, restandone prigioniero.

    Le potenze che vigilano sul mondo lo hanno sopraffatto, ubriacato e addormentato per fargli dimenticare la suaorigine dalla patria celeste.

    La descrizione della creazione dell'universo, accostabile in questo alle narrazioni veterotestamentarie, culmina nelracconto della creazione e del destino dell'uomo, che viene a trovarsi in un mondo a lui ostile. Prendere coscienzadi ci compiere gi il primo passo verso il ritorno, che pu verificarsi solo nel deciso distacco dal mondo.

    2-La visione dell' uomo strettamente connessa con quella del mondo.

    Infatti il mito cosmogonico chiarisce la condizione dell'uomo mostrando chiaramente donde egli venuto e dove stato gettato. Poich in lui ancora sopita una scintilla divina, tutto dipende dalle possibilit di rivivificarla omeno.

    Le potenze cosmiche hanno un interesse vitale a non liberare l'uomo dalla prigionia, dal sonno, dall'ubriachezza edall'oblio di se stesso; se i frammenti di luce venissero infatti sottratti al cosmo, esso si dissolverebbe, in quanto lamateria non altro che tenebra. Per questo le potenze vogliono che l'anima, vero io dell'uomo, resti nel torpore,senza prendere coscienza della sua origine e del suo futuro.

    3-La scintilla divina che si trova nell' animo umano non pu liberarsi con le sue sole forze da questa prigionia.

    Nel cosiddetto canto naasseno un testo innico della comunit gnostica dei naasseni descritta la disperata ricercadell'anima che si sforza di trovare una via d'uscita:

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    Ora essa porta la corona e guarda la luce;ora viene precipitata nella miseria;ora piange e poi si rallegra;ora piange e ride nello stesso tempo;ora viene giudicata e muore;ora torna a rinascere;e un labirinto senza uscitarinchiude nell'angoscia l'infelice errante(Ippolito, Rei 5,10,2). I

    l panico, l'ansia e la brama di liberazione restano inutili :

    4-la porta della libert pu essere aperta solo se Dio indica la strada del ritorno; la conoscenza implica non solosapere la verit sulla nascita, ma anche e soprattutto sulla rinascita.

    Nella soteriologia gnostica si risponde al problema della salvezza. Poich Dio, che troneggia sul mondo dalla picompleta lontananza, e la sostanza divina che si trova nell'anima dell'uomo sono affini per una parentela naturale,l'anima deve risalire al mondo superiore dal quale caduta. Mentre nell'iniziazione delle religioni misteriche vieneconferita al mista una forza deificante che gli comunica l'immortalit, la rinascita, secondo la concezione gnostica,significa restaurazione dello stato originario.

    All'uomo non viene comunicato un dono salvifico, come nei misteri, un dono che gli apporti qualcosa difondamentalmente nuovo: l'uomo ricondotto a ci che egli originariamente era e ha continuato a sussisterenascostamente in lui.

    5-Affinch ci possa accadere, l'uomo dev'essere risvegliato dal suo stato di torpore e ubriachezza e deve

    comprendere chiaramente che il mondo gli straniero. Questa conoscenza gli giunge attraverso un richiamo che loscuota sotto forma di rivelazione divina.

    Il richiamo che restituisce all'uomo la coscienza della sua origine celeste descritto in modo assai pregnante nelcosiddettoInno della Perla degli Atti di Tommaso (IO8-II3).

    L'inno racconta la storia del figlio di un re che abbandon il regno paterno e si rec in Egitto per cercarvi unapreziosa perla, ma in questa terra straniera dimentic la sua origine e il suo compito. Cos adombrata la sortedell'anima che si addormenta nel mondo e non sa pi donde viene e quale sia il suo destino.

    L'inno prosegue: quando i suoi genitori, rimasti in patria, si resero dolorosamente conto di cosa era accaduto a loro

    figlio in terra straniera, gli scrissero una lettera col seguente messaggio: Svegliati dal tuo sonno, ascolta le paroledella nostra lettera. Ricordati che sei figlio di re. Ecco: ti sei sottomesso a un giogo servile. Ricordati della perla perla quale ti sei recato in Egitto.

    Questa lettera viene affidata a un'aquila, che col suo grido e il frullare delle sue ali lo desta dal sonno. L'effetto dellalettera liberatorio: Le parole della lettera rispondevano esattamente a quello che era nel mio cuore. Pensai chesono figlio di re, e che dunque la mia libert deve conformarsi alla sua vera natura. Mi ricordai della perla per laquale ero venuto in Egitto. Egli riesce allora a strappare la perla al terribile drago che la custodisce, riprendere lastrada del ritorno in patria, e riunirsi, felice, ai suoi genitori.

    La liberazione si compie dunque nel ritorno all' origine: il germe divino nascosto nell'uomo viene cos liberato erestituito al suo vero destino.

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    La conoscenza risvegliata dal richiamo non significa soltanto che l'uomo prende coscienza della sua condizione:essa gli d anche la capacit d'ingannare i custodi della prigione e riprendere il cammino verso la patria.

    La gnosi insegna all'uomo che non deve essere soggetto a questo mondo, pretendendo anzi la sua separazione daesso.

    Questa fuga dal mondo pu essere realizzata dallo gnostico in due modi: un effettivo ritiro ascetico dal mondo,rinunciando a tutto quanto esso gli offra, o la convinzione, da parte di colui che ha acquistato la vera conoscenza,che nulla di quanto gusta nel mondo pu intaccare il suo vero io.

    Il disprezzo del mondo pu quindi portare a un atteggiamento libertino, basato sul principio che tutto ci che piace permesso, poich nulla di mondano pu toccare lo gnostico nel suo io, che appartiene alla sfera divina.[concezione dell'Io molto vicina a quella induista dell'Atman] .

    Nei sistemi gnostici che si costituirono con l'andar del tempo, la comunicazione del richiamo che porta l'uomo alla

    conoscenza presentata in vari modi. Esso proviene dalla sfera divina e raggiunge l'uomo l dove si trattiene nelmondo, ed costituito da un messaggio, una parola di risveglio che gli indica la via verso la patria celeste.

    6-Portatore di questo messaggio pu essere anche una figura disalvatore, che viene da Dio e si adatta, travestito, allecondizioni in cui gli uomini vivono; nel suo travestimento non riconosciuto dai custodi cosmici e pu coscomunicare agli uomini la novella liberatrice.

    Nello gnosticismo cristiano il salvatore Ges Cristo, che porta agli uomini il messaggio divino. Egli sceso informa umana per non essere notato dai detentori del potere prima del tempo, ma non era veramente uomo, e quindinon ha preso su di s la sofferenza e la morte. La questione se gi la gnosi precristiana conoscesse la figura di unredento re non pu essere risolta con certezza.

    Poich il richiamo alla liberazione pu essere trasmesso in vari modi, il mito gnostico fondamentalmente apertoad ammettere anche la figura di un salvatore: non necessariamente una figura celeste, poich l'annuncio liberatorepu verificarsi anche senza mediazione. Con ci non escluso che la figura del salvatore, cos nettamente delineata,sia potuta sorgere solo sulla base di una forte influenza cristiana, che port poi alla formazione dei sistemicristiano-gnostici.

    Il giudaismo conosceva come mediatrice e contenuto della rivelazione la Sapienza, Filone parla del Logos come diun essere intermedio tra Dio e gli uomini (cfr. pp. 105 s.). Questi motivi influirono senza dubbio sulla gnosi econtribuirono a che la nozione di liberazione divina fosse illustrata mediante la concezione di un salvatore celeste.

    Gnosi e mito

    Il mito gnostico non tratta di un fatto storico determinato, come quello annunciato dalla predicazione cristiana, maesprime una verit sempre valida, non concepibile in termini storici, n conduce a una fine che si verifichi in unultimo evento. La verit del mito si mostra nella luce proiettata sull' esistenza umana e comunicata mediante laconoscenza .

    Era quindi inevitabile che nell' antica chiesa si giungesse a un conflitto tra gnosi e fede cristiana.Poteva Gesdi Nazaret essere considerato un essere mitico, separato dal mondo e dalla storia, che non divennerealmente uomo e morsulla croce? Fu il peccato del primo uomo o un avverso destino la causa del verdetto di morteper tutti gli uomini?

    La creazione sorta in seguito a una caduta come opera inautentica di Dio, o derivata dalla sua parola creatrice che

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    chiama all' esistenza ci che non ? C', sopita nell'uomo, una scintilla di luce imparentata per natura con Dio, chegli appartiene e va quindi richiamata alla sua autenticit, oppure la liberazione si compie nella remissione dei peccatiattraverso la nuova creazione in Cristo?

    Le anime degli uomini torneranno alla loro patria celeste, oppure Dio risusciter i morti e riunir i suoi al Cristo?Mediante la gnosi viene comunicata una salvezza concretamente raggiungibile, possesso stabile e sicuro qualunquecosa si faccia in seguito, oppure la salvezza viene sperimentata solo nella fede unita all'amore-carit e alla speranza?

    Lo sforzo intellettuale che il cristianesimo dovette compiere per dare una risposta a queste domande stimol lachiesa a formulare pi chiaramente le dottrine della creazione, dell'uomo e della salvezza, per contrapporle a quellegnostiche.

    Il Corpus Hermeticum come testimonianza di una gnosi precristiana.

    cf: Eduard Lohse, L'ambiente del Nuovo Testamento,Brescia 1993

    Pensieri gnostici predominano nella raccolta dei diciotto trattati che costituiscono il cosiddettoCorpus Hermeticum. Il dio greco Ermete detto tre volte grande (in greco trismegistos) e vieneidentificato col dio egiziano Thoth. Ermete, per i greci il messaggero degli di e in epoca ellenisticaconsiderato come il dio della sapienza, si presenta come il rivelatore che porta agli uomini ilmessaggio divino e li conduce alla conoscenza.

    L'istruzione si effettua soprattutto nel dialogo tral'uomo e Dio: l'uomo chiede e Dio gli risponde, conuna comunicazione dottrinale che pu esserecomunicata soltanto a tu per tu.

    Il Corpus Hermeticum non rappresenta un' operaletteraria unitaria; alla composizione dei diciottotrattati presero parte pi autori, le cui concezioninon sempre coincidono.

    La maggior parte fu redatta tra il 100 e il 200 d.c.,ma le tradizioni che vi furono accolte passarono

    prima per un lungo periodo di trasmissione orale. Visi rivelano influssi iranici, babilonesi, egiziani egreci, idee filosofiche di origine platonica,

    pitagorica, stoica e in alcuni anche l'eco diconcezioni veterotestamentarie giudaiche.

    In nessun luogo, per, questo quadro multicolorelascia intravedere contatti col messaggio cristiano.

    Il Corpus Hermeticum costituisce quindi un esempioquanto mai significativo e interessante di ci che fula visione del mondo di uno gnosticismo non ancora

    giunto in contatto e confronto con il cristianesimo.

    Apre la raccolta il trattato Poimandres, di gran lunga superiore a tutti gli altri per l'importanza del

    suo contenuto. Il nome Poimandres probabilmente di origine egiziana, e significava conoscenzadi dio; fu in seguito grecizzato e utilizzato a designare il mediatore della rivelazione.

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    Il primo trattato del Corpus Hermeticum espone la cosmologia, l'antropologia e la soteriologiagnostica accatastando materiali di varia derivazione, amalgamando diverse tradizioni mitologicheper descrivere l'origine del mondo, la creazione dell'uomo e la redenzione che deve liberarlo dallaschiavit.

    All'inizio il mediatore della rivelazione si presenta a colui che la riceve con queste parole: lo sonoPoimandres, lo spirito della potenza suprema . A lui viene rivolta la richiesta: Voglio essereistruito sull'esistente e comprendere la sua natura, e conoscere dio . Egli accondiscende a questodesiderio e inizia a trattare dell' origine del mondo, dapprima in linguaggio mitologico.

    Dio luce ma dalla luce... venne sulla natura una parola santa, e un puro fuoco si lev dallanatura umida su verso l'alto; era leggero e acre e insieme potente; e l'aria, che era leggera, segu il

    soffio, salendo dalla terra e dall' acqua sino al fuoco, cos che pareva esservi sospesa. Ma la terrae l'acqua rimasero alloro posto, mischiate insieme al punto che non si poteva distinguere la terradall' acqua. Esse erano mosse dall'azione della parola spirante fuoco percepibile al di sopra .

    Dio, che si trova nelle regioni celesti, gener da s un altro spirito come demiurgo che, in quantodio del fuoco e del soffio, cre sette intendenti che avvolgono nei loro cerchi il mondo sensibile .

    Essi reggono il mondo, e ci significa che determinano il destino cui il mondo soggiace. Ildemiurgo, sottoposto al dio altissimo, ha impresso alle opere della creazione un moto di eternarotazione. Grazie a questa sono stati generati gli esseri viventi e l'aria stata popolata di uccelli,l'acqua di pesci, e la terra ha prodotto animali: quadrupedi, serpenti, rettili, animali feroci edomestici.E vero e senza menzogna ed certo, e il pi vero di tutto lEssere: perch lo si

    possiede in base allesperienza, e ci di cui si fatta lesperienza, questo certamente veritiero. Checi che , qui in basso, come quello che , in alto.E ci che , in alto, uguale a ci che , e che

    si trova in basso.

    P er mezzo di lui vengono fatti i miracoli di una cosa unica: cio dellapietra o lapidisphilosophiciE come tutte le cose provengono da Uno unico, mediante la contemplazione di Unounico; cos tutte le cose nascono da questa unica cosa mediante la composizione e lunione.

    In questo modo: da un ammasso mescolato, o materia mescolata, su ordine del Creatoreonnipotente. Cos la nostra pietra viene concepita e proviene da una materia mescolata che shamaijm, un acquoso fuoco o unignea acqua, il sale e un unico; oppure: sal, sulphur e merkur.Il suo padre il Sole [luce, fuoco,calore]La sua madre e la Luna [acqua]Il vento lha portato nel suo ventre [aria]

    La sua nutrice la terra [terra]Questo spirito salino volatile il padre di tutte le perfezioni di questo mondo. La sua forza perfetta quando trasmutato in terra. Tu devi separare la terra dal fuoco, il sottile dal grossolanomolto sottilmente e dolcemente, con grande comprensione e ragionevolezza. Egli sale dalla terraverso il cielo e scende di nuovo in basso nella terra e cosi riceve la forza del superiore edellinferiore. Cosi tu avrai la magnificenza di tutto lUniverso.

    Perci da te scompariranno tutte le tenebre Questa cosa tutta forza, la pi forte e potente. Perchci supera tutte le cose sottili e penetra tutto ci che duro e compatto. Cos formato il mondo,luniverso. Perci si possono fare con questa delle cose meravigliose. E la via questa, cio come e

    stato annunciato in questa descrizione. Per questo sono stato chiamato Hermes trismegisto, cio il

    Mercurius triplo, perch io posseggo le tre parti della Saggezza di tutto il mondo. Cosi si compiuto ci che io ho detto delleffetto della chymia oppure del lapide philosophorum. [pietrafilosofale]

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    L'intero cosmo quindi opera del demiurgo, soggetto al destino che gli imposto. La creazionedell'uomo descritta con espressioni solenni che lasciano presupporre contatti con testi biblici:Ma lo spirito che luce e vita, il padre di tutte le cose, gener un uomo simile a lui, che am come

    suo figlio; egli infatti, riproducendo l'immagine del padre, era molto bello, cosche dio am la sua

    stessa immagine. A lui sottomise tutta la creazione

    L'uomo archetipo contempl l'opera del demiurgo, ma di fronte allo spettacolo della sua attivitcreatrice ne divenne geloso, e volle anch' egli mettersi a creare. Gli intendenti che governano ilcosmo s'innamorarono di lui e ciascuno di essi lo fece partecipe del suo ordinamento.

    E allora si comp l'avvenimento che fu determinante per il destino di tutti gli uomini: Ed egli, cheaveva pieno potere sul mondo degli esseri mortali e sugli animali privi di ragione, si piegattraverso l'armonia (delle sfere), ruppe il loro involucro e mostr alla natura inferiore la bella

    forma di dio.

    Quando essa lo vide, bellezza sconfinata, forma di dio con. in s tutto il potere degli intendenti,sorrise d'amore, poich vide i tratti di questa forma meravigliosamente bella dell'uomo riflessanell'acqua e la sua ombra sulla terra.

    Ed egli, quando nella natura inferiore vide la sua stessa immagine riflessa nell'acqua, se neinnamor a sua volta, e volle abitare l. Nell'istante in cui egli lo volle si produsse il compimento, ecos egli abit la forma priva di ragione. Allora la natura, accolto l'amato, lo strinse a s, siunirono e si amarono .

    Cos avvenne la caduta dell'uomo archetipo, che fu trascinato dal mondo superiore a quelloinferiore e che stabil con la natura un legame che lo incaten. Con essa egli gener l'uomoterrestre, che si distingue da tutti gli altri esseri viventi, ma anch' esso sottoposto alla condizionemortale: Per questo l'uomo, solo tra tutti gli esseri che vivono sulla terra, duplice: mortale per ilcorpo, immortale per l'uomo essenziale.

    Infatti bench sia immortale e abbia potere su ogni cosa patisce la morte ed sottomesso aldestino. Per questo, bench sia al di sopra dell'armonia (delle sfere), divenuto schiavo di ci che

    sta sotto a questa armonia; bench sia androgino perch originato da un padre androgino, benchsia esente dal sonno perch viene da un essere senza sonno, egli tuttavia dominato (dalla bramadi amore e di sonno

    Da allora tutti gli uomini, cos come gli animali, vivono quali maschio e femmina. Dio hacomandato loro di moltiplicarsi, un comando che ancora una volta ricorda chiaramente il raccontobiblico della creazione: Accrescetevi in crescita e moltiplicatevi in moltitudine, voi tutti che siete

    stati creati e fatti creature . E a questo ordine divino corrisponde: e tutti gli esseri simoltiplicarono secondo la propria specie .

    Il mito della creazione e della caduta dell'uomo archetipo spiega dunque la condizione attualedell'uomo, il cui corpo costituito di materia inerte, ma il cui nucleo divino di origine celeste. Chiin base a questa rivelazione conoscer se stesso potr salire verso il bene ed entrare a far partedegli eletti. Ma chi pieno d'amore per il corpo e per la materia rester a errare nelle tenebre e

    sperimenter la morte nel suo corpo. Se l'uomo comprende chi e chi deve essere rinuncer alle

    passioni e agli affetti e si liberer di tutto ci che lo incatena al corpo, e quindi al mondo.

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    Ouroboro :

    manifestazionedi Uno il Tutto.Versione araba

    Con la retta conoscenza si acquista anche la capacit di raggiungere l'unica vi possibile verso lasalvezza. Dopo la morte il corpo si disgrega e torna nuovamente nella materia, cos che anche gliimpulsi carnali del corpo svaniscono. L'anima invece, che pu intraprendere il viaggio verso la

    patria celeste, nell'ascesa subir una purificazione; in ogni sfera che attraversa essa deponequalcosa di ci che l'ha finora appesantita; dapprima abbandona il potere di crescere e decrescere,

    poi l'attaccamento al male, e di seguito il desiderio ingannevole che in realt non porta a nulla, lasete di potere, l'empia arroganza e l'intenzionale temerariet, il cattivo desiderio di aspirare allaricchezza e infine la perfida menzogna. Libera da tutte queste passioni l'anima penetra nell'ottava

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    sfera, che sta al di sopra delle altre sette, unendosi all'inno di lode di tutte le potenze e di tutte leanime che vi si trovano e insieme lodano il Padre. L'anima giunta alla sua meta: la suadivinizzazione .

    La conoscenza della verit intorno alla natura dell'uomo, alla caducit del cosmo e alla via della

    redenzione suscita in coloro che l'hanno acquistata il desiderio di diffondere la gnosi. Chi haricevuto la rivelazione deve quindi annunciare la bellezza della devozione e della conoscenza:Voi, popoli, voi, uomini nati dalla terra, voi che vi siete abbandonati all'ubriachezza, al sonno eall'ignoranza di dio, siate sobri, smettete di gozzovigliare, stregati da un sonno insensato...

    Perch voi, uomini nati dalla terra, vi siete consegnati alla morte pur avendo il potere dipartecipare all'immortalit? Fate ammenda, voi che avete camminato sulla via dell'errore e avetepreso per compagna l'ignoranza. Liberatevi dalla luce tenebrosa, rendetevi partecipidell'immortalit, abbandonate la corruzione

    Chi ha acquistato la conoscenza divina deve diventare una guida per gli altri uomini e indicare,

    come uno che sa, la via della redenzione, mostrando loro come e in qual modo essi sarannosalvati .Il trattato Poimandres non parla di celebrazioni cultuali e feste liturgiche pi degli altri scritti delCorpus Hermeticum. Non si tratta di un'assemblea o di una comunit, si presenta solo una dottrinadella conoscenza di dio. Chi l'ascolta e la fa sua pu trarre da s le conseguenze.

    Ipogeo Naasseno degli Aureli -posteriore al 212 d.C.Monumento della cultura gnostica ?

    Nel locale superiore troviamo raffigurati Adamo ed Eva

    senza il segno di vergogna con il serpente (Naas) chesale sullalbero della Conoscenza. Il serpente (Naas)

    visto come apportatore della Conoscenza (Gnosis),quindi non vi motivo perch luomo e la donna sentano

    la necessit di celare le proprie vergogne di fronte alDemiurgo.

    La Conoscenza (Gnosis) apportata da Naas laConoscenza del Bene e del Male , una Conoscenza Etica

    ed Ontologica.

    A lato della figura di Adamo ed Eva con il Serpente (Naas) sulla destra troviamo dipinta una figura dimaestro con un rotolo in mano nellatto di insegnare. Si tratta forse di una figura di Maestro Gnostico,

    depositario dellantica Conoscenza trasmessa da Naas ai progenitori. Sempre a lato della figura di Adamo edEva, ma alla sua sinistra troviamo raffigurata una figura grande di uomo con pallio con a lato una figuraantropomorfica dalle dimensioni pi piccole, che rappresenta forse il Demiurgo. La scena raffigura lattodella Creazione dellUomo ad opera del Demiurgo .

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    Nel primo arcosolio, situato di fronte allingresso nel locale, vi sono

    raffigurati i dodici apostoli e sulla volta dellarcosolio, in maniera un

    po nascosta e non immediatamente visibile, il Salvatore, circondatoda una specie di corona con dei piccoli ragg

    L'insegnamento trasmesso dal Salvatore si pu attingere soltantoguardandolo dal punto di vista degli Apostoli. Gli apostoli sonoraffigurati in atteggiamento magistrale con un rotolo nella mano. Inun caso abbiamo addirittura un evangelista, probabilmente Giovanni,raffigurato con la mano contemporaneamente rivolta verso laltonellatto di insegnare e verso il basso nellatto di stringere un rotolo.

    Sul soffitto troviamo dipinta una donna velata con due uomini ai lati,di cui uno con un bastone in mano rivolto verso il capo della donna.

    Mentre nel Corpus Hermeticum non si fa menzione di gruppi religiosi, la conoscenza gnostica puessere associata anche a comunit di credenti che continuino quelle tradizionali o siano costituite inmodo nuovo.Le concezioni gnostiche sono cos presentate spesso sotto forma di celebrazioni cultuali del tipo diquelle delle comunit misteriche, o assumono tratti cristiani; sorgono cos comunit miranti anobilitare il vangelo attraverso il mito gnostico.

    Le idee gnostiche possono anche essere semplicemente riportate in una predicazione rivolta acoloro cui annunciata la conoscenza salvifica. Cos gli scritti ermetici non sono rivolti a cerchie

    predeterminate di persone che si radunino per il culto, ma intende risvegliare i lettori invitandoli aincamminarsi lungo la strada della conoscenza.

    I temi fondamentali presi in considerazione nel primo trattato vengono continuamente ripresi neglialtri, ripetuti in diverse forme. Dalla serie di questi scritti si distingue soprattutto il tredicesimotrattato, che verte sulla rigenerazione dell'uomo: non nel senso di un atto sacramentale, ma solodella conoscenza di dio. All'inizio si afferma che nessuno pu essere salvato prima dellarigenerazione ; per questo necessario apprenderne la dottrina, che libera dall'inganno delcosmo.

    Il rigenerato esperimenta una meravigliosa metamorfosi, egli sar figlio divino di dio, il tutto intutto, costituito da tutte le Potenze Il processo della rigenerazione, che significa divinizzazione,non percepibile con occhi materiali, ma si compie come totale trasformazione in una visione

    mistico-estatica. La trasformazione cos radicale che il rigenerato pu dire di essere un altro .

    La strada verso il rinnovamento viene percorsa per libera decisione dell'individuo, che rinunciaalle passioni che porta in s. Esse dodici di numero operavano attraverso il corpo mortale e gliimpulsi dei sensi che si adoperavano a mantenere l'anima nella sua prigione. Ma l dove c'conoscenza, che in quanto conoscenza divina illumina la condizione dell'uomo indicandogli la

    strada del ritorno a dio, viene posto termine all'ignoranza Raggiunta la gnosi,l'ingiustiziascompare e l'uomo diventa giusto.

    Ci significa che si compie in lui e con lui un cambiamento ontologico per il quale egli vienedivinizzato. Le dieci virt che gli sono comunicate cacciano i dodici vizi, cos che l'uomo diventa

    dio, figlio dell'Uno . Su questo splendido mistero lo gnostico conserva il segreto, per proteggerlodalla profanazione. Ma gli uomini chiaroveggenti intuiranno con lui cosa avvenuto nella

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    rigenerazione, che lo conduce al vero culto e al giusto sacrificio offerto nella preghiera di lode e diringraziamento .

    Gli scritti del Corpus Hermeticum permettono di determinare con chiarezza la natura e il contenutodella gnosi. La conoscenza non frutto di sforzi intellettuali, ma deriva da una rivelazione di dio,

    che vuole essere riconosciuto dai suoi. Per questo la gnosi per sua natura una conoscenza chenon pu essere raggiunta attraverso la riflessione filosofica, ma che si compie in unatrasformazione completa dell'uomo, colmato di una forza divina che si unisce alla scintilla divina

    sopita in lui, e che lo porta alla vera vita.

    Lo gnosticismo

    Saggio di Ermanno Pavesi

    1. Lo gnosticismo nellantichit

    Marcione

    Con il termine "gnosticismo" si designa un gruppo di correntifilosofico-religiose dellantichit, che hanno avuto la loro massimadiffusione nei secoli II e III dellera cristiana nei maggiori centriculturali dellarea mediterranea, come Roma e Alessandria dEgitto. In

    certi casi si tratta di scuole fondate da personaggi noti, come Basilide,Marcione o Valentinotutti vissuti nel secolo II, in altri casi digruppi di cui non si conoscono i fondatori e la cui denominazionederiva da elementi dottrinali: per esempio, gli ofiti attribuiscono unruolo importante al serpente, in greco ofis; i cainiti si richiamano aCaino, e cos via.

    Fino al ritrovamento nel 1945 a Nag Hammadi, nellAlto Egitto, di unintera biblioteca gnostica,gli studiosi disponevano di scarsi testi originali e integrali, ritrovati nel corso del tempo, e le fontiper lo studio delle teorie gnostiche erano costituite per lo pi da descrizioni e da citazionicontenute nelle confutazioni da parte di autori cristiani, che scrivono in difesa dellortodossia,

    come santIreneo, vescovo di Lione (sec. II) nellopera Denuncia e confutazione della pseudo-gnosi.

    Il cristianesimo nei primi secoli minacciato dallo gnosticismo tanto dallesterno, cio damovimenti che si pongono dichiaratamente in posizione alternativa a esso, quanto dallinterno, da

    gruppi che cercavano dinfiltrarsi in ambienti cristiani rifacendosi talvolta a scritti, come i vangeliapocrificio non riconosciuti nella Chiesa come ispirati, ritenuti pi autorevoli dei vangelicanonici: questi ultimi raccoglierebbero glinsegnamenti di Ges alle masse e avrebbero un

    carattere essoterico, mentre testi come La Sofia di Ges Cristo o lApocrifo di Giovanniconterrebbero una dottrina rivelata da Ges ad alcuni apostoli o a discepoli e destinata solo a

    pochi adepti.

    2. Dualismo radicale

    Un carattere fondamentale dello gnosticismo ilduali smo radicale. Anche nella tradizione biblicaesiste un dualismo fra Dio creatore da una parte e luomo e luniverso dallaltra, ma tanto la

    creatura quanto il creato corrispondono a un progetto divino e questo conferisce loro dignit:luomo fatto a immagine e somiglianza di Dio, e la creazione contiene limpronta del creatore.Per lo gnosticismo, invece, esiste una differenza abissale fra Dio e la realt materiale: lo spirito

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    sostanzialmente estraneo alluniverso e il rapporto con il mondo materiale non pu contribuire in

    nessun modo allelevazione spirituale delluomo.

    Gli specialisti distinguono due tipi principali di dualismo gnostico: il tipo iranicoammette lacontrapposizione di due princpi in lotta fra di loro e considera il mondo materiale come il dominio

    di una potenza negativa, mentre la speculazione siriaco-egiziasecondo lo storico delle religionie filosofo Hans Jonas (1903-1993)fa "[] derivare il dualismo stesso, e la conseguentesituazione del divino nel sistema di creazione, dallunica e indivisa fonte dellessere, permezzo diuna genealogia di stati divini personificati che si evolvono luno dallaltro e descrivono il

    progressivo oscuramento della Luce originaria in categorie di colpa, errore e fallimento. Questainterna "involuzione" divina termina nella decadenza completa dellalienazione di s che questomondo".

    Caratteristica di molti sistemi gnostici pure la descrizione mitologica dei passaggi intermedi.Tanto ammettendo un processo di degenerazione o di "devoluzione", con la comparsa di uno statoinferiore, quanto la creazione da parte di un essere malvagio, il demiurgo, n la creazione del

    mondo n lordine di natura corrispondono alla volont dellEssere Supremo. Le leggi di naturasarebbero dettate dal demiurgo che, orgoglioso del proprio dominio, cerca dindurre luomo a

    riprodursi, aumentando e prolungando la condizione di alienazione dello spirito nella materia.

    3. Dualismo antropologico

    Origene

    Allirriducibilit fra Essere Supremo e natura corrisponde quella fra

    spirito e materia, e, a livello antropologico, fra anima e corpo. Lospirito corrisponde a una particella divina, con la vocazione ariunirsi allEssere Supremo e quindi eterna, mentre il corpo

    costituisce solo il carcere in cui lanima prigioniera o esiliata, ed

    destinato a dissolversi nel nulla.

    Certi sistemi gnostici inseriscono questa teoria in una visioneastrologica basata sulla concezione geocentrica. Per unirsi al corpolo spirito deve arrivare sulla terra e attraversare una dopo laltra le

    sfere dei pianeti. In questa "caduta" nel mondo sublunare, prima dipenetrare nel corpo materiale, lo spirito riceve una speciedinvolucro, il "corpo astrale", che cresce al passaggio da ogni sfera

    planetaria. Alla fine lo spirito risulta rivestito, occultato da questestratificazioni, che sono il presupposto delle corrispondenze cosmiche e delle influenze astralicondizionanti lesistenza umana.

    Nella condizione terrena luomo avrebbe dimenticato la sua origine e si troverebbe come in uno

    stato di ebbrezza, di sonno o di oblio, che lo porterebbe ad assoggettarsi alle leggi demiurgichedella natura e alle influenze cosmiche. Per alcuni sistemi gnostici non tutti gli uomini sarebbero in

    grado di pervenire alla conoscenza, alla gnosi, e quindi di superare la condizione di alienazione.Secondo il sistema valentiniano, per esempio, gli uomini per nascita sono di tre tipi diversi: gli"spirituali" hanno la possibilit di pervenire alla conoscenza e, una volta arrivati a tale livello,

    sono al di sopra delle leggi; gli "psichici" hanno bisogno per la loro realizzazione delle leggi e

    delle dottrine di una religione, mentre gli "ilici" sono incapaci di superare i condizionamentimateriali.

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    Solo con un atto di ricordo o di risveglio luomo, o almeno chi ha la necessaria vocazione, pu

    riconoscere la propria natura spirituale e affrontare la via della liberazione progressiva daicondizionamenti subiti al passaggio di ogni sfera. Questo possibile per mezzo di un processodescritto come ascesa dellanima, in cui ladepto, percorrendo a ritroso litinerario della caduta,deve affrontare a ogni sfera gli esseri spirituali a essa preposti, gli arconti, e riuscire a passare grazie

    alle formule e alle parole di passo apprese nelliniziazione gnostica.In questo processo luomo devestaccarsi anche dagli elementi materiali della propria individualit, riconoscendo che il propriospirito solamente una scintilla dellEssere Supremo e a esso identico, in altri termini di essere egli

    stesso Dio.

    La concezione negativa dellesistenza terrena e della vita condiziona profondamente anche irapporti fra i sessi. Ammesso che il piacere sessuale una specie di esca con cui il demiurgoinduce luomo a riprodursi, lo gnostico ha due possibilit: astenersi da ogni attivit sessuale,

    oppure svincolare la sessualit dalla riproduzione, per poter godere del piacere sessuale evitandoper di procreare. Effettivamente nei movimenti gnostici si possono osservare tanto un ascetismoradicale quanto il libertinismo, comportamenti opposti ma che presentano un elemento comune: il

    disprezzo per la vita.

    4. Il rifiuto della tradizione biblica

    Lidentificazione del Dio creatore della Bibbia con il demiurgo, quindi con una figura negativa,

    comporta pure un rovesciamento nella valutazione dei singoli personaggi biblici, conlidealizzazione di chi ha infranto le leggi del Creatore, come Caino. Il paradiso terrestre diventauna specie di giardino incantato in cui il Dio biblico tiene Adamo ed Eva nellignoranza.

    NellApocrifo di Giovanni lo stesso Cristo Salvatore incita i progenitori a mangiare il fruttodellalbero della conoscenza del bene e del male, con uninterpretazione che introduce una netta

    frattura fra il Dio creatore dellAntico Testamento e il Salvatore che proclama lemancipazione

    dalla Legge.

    Se alcuni studiosi hanno considerato eccessivo e di parte limpegno degli apologisti cristiani nelcombattere lo gnosticismo e nel considerarlo estraneo al cristianesimo, nonostante le pretese dialcuni gruppi di rappresentarne addirittura la tradizione pi autentica, i ritrovamenti di Nag

    Hammadi confermano le tesi degli apologisti. Per esempio, uno dei testi ritrovati La Sofia diGes Cristo, in cui Cristo ammaestra alcuni discepoli rispondendo alle loro domande: ebbene,risulta essere trascrizione in forma di dialogo di un testo gnostico pi antico, Eugnosto il Beato,

    forse risalente al secolo I a. C., quindi conferma lorigine precristiana o almeno non cristiana di

    temi fondamentali, anche prescindendo dal fatto che contatti secolari con il cristianesimo possono

    aver portato a una certa cristianizzazione di un gnosticismo originariamente estraneo a esso.5. Implicazioni sociali

    Le teorie gnostiche non sono prive di conseguenze sociali: infatti, se la concezione della realtterrena come "acosmica", "senza ordine", mette in discussione lesistenza del diritto naturale, il

    giudizio negativo sulla vita e sulla procreazione mina le basi stesse della societ, della famiglia edella civilt in genere. Quindi, lo gnosticismo non solamente alternativo al cristianesimo, maanche al pensiero greco e al diritto romano.Laffermazione del cristianesimo sullo gnosticismo nonrappresenta quindi solo una questione interna della Chiesa, ma il punto di partenza per la

    formazione di una nuova civilt, quella cristiana, con il riconoscimento del valore tanto dellordine

    spirituale quanto di quello temporale.Per questo il politologo Eric Voegelin (1901-1985) interpretala secolarizzazione dellOccidente cristiano come effetto dellazione di una serie di movimenti

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    rivoluzionari, fra i quali annovera la Riforma protestante, la Rivoluzione francese e il marxismo, incui ritiene di riconoscere tratti comuni gnostici.

    6. Elementi gnostici nel Medioevo e nel mondo moderno

    Se la rilevanza dello gnosticismo declina a partire dal secolo IV, dopo il quale per gli studiosi nonsi pu pi parlare di gnosticismo in senso vero e proprio, il fenomeno sopravvive anche in quellisuccessivi, assume nuove forme e raggiunge talvolta dimensioni inquietanti, come con i catari.Scienze come lalchimia e lastrologia nonch la pubblicazione da parte dellumanista Marsilio

    Ficino (1433-1499), nel 1463, del Corpus Hermeticum, una raccolta di scritti sapienziali di epocaellenistica attribuiti a Ermete Trismegisto, contribuiscono alla diffusione di temi gnostici nellacultura rinascimentale.

    In epoca contemporanea oltre a movimenti, per lo pi elitari, che si richiamano esplicitamente acorrenti gnostiche del passato, non sono mancati tentativi didentificare caratteri gnostici in

    fenomeni culturali moderni anche molto diversi: dalla mancanza di senso dellesistenza terrena,come nel caso del nichilismo oppure dellesistenzialismo, al rifiuto di accettare la realt naturalecon progetti dinterventi radicali, come nel caso delle manipolazioni genetiche.

    Caratteri gnostici si possono osservare anche in una certa mitologia relativa a Internet: se "[] lapretesa gnosticacome scrive Giovanni Cantonista nel ricostruire il reale attribuendo undiverso statuto ontologico a "enti di ragione" o a "opere di fantasia"", Internet fornisce la

    possibilit di modificare la realt in modo pi radicale di quanto sia stato finora possibile permezzo dellideologia o della manipolazione creando una realt virtuale in cyberspace, in cui

    ciascuno pu "navigare", svincolato dai limiti del corpo.

    Diffusione della gnosi nel I secoloEduard Lohse,L'ambiente del Nuovo Testamento,Brescia 1993. e C.E.S.N.U.R.,Enciclopedia dellereligioni in Italia, Leumann 2001

    Lo gnosticismo antico era un insieme di sistemi caratterizzato da un dualismo che oppone lospirito e la materia, con un deciso anti-cosmismo che svaluta radicalmente il mondo visibile,ridotto a regno del male e delle tenebre.

    Se tutti gli gnostici sono d'accordo su una svalutazione dualistica del mondo e della materia, lescuole si dividono quando si tratta di valutare i rapporti fra i due principi.Nei sistemi classici dello gnosticismo, il dualismo si risolve in un monismo, in quanto il male non

    un principio originario ma il risultato di una qualche degradazione o caduta nel mondo del bene.Verso l'idea di due principi originari si orienta invece il manicheismo, che alcuni considerano unareligione successiva del tutto indipendente dallo gnosticismo, mentre altri lo ritengono piuttostouno gnosticismo tardivo.

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    Tutti i sistemi gnostici propongonoun mito cosmologico che come

    spesso stato notato ha un carattereparassitario in quanto nasce dallarilettura gnostica di temi mitologici

    preesistenti: iranici, greci, ebraici,cristiani.

    I miti gnostici sono insiemericchissimi e diversissimi da scuola a

    scuola, ma quasi semprecomprendono tre fasi: una unitoriginaria indistinta (pleroma), doveda un dio originario e inconoscibile

    sono emanate coppie di esseri celestieoni, parola che in alcuni sistemi

    indica anche un'epoca nella storiadel mondo); la caduta fuori daquesta unit di uno o pi essericelesti, con la successiva nascita diun dio malvagio (demiurgo) che,direttamente o tramite i suoicollaboratori (arconti), crea ilmondo materiale; la presenzanell'uomo di una scintilla divina che

    pu essere ravvivata, permettendo adalcuni di risalire dal mondo dellamateria e della finitudine fino almondo divino delle origini.

    In molte mitologie gnostiche (ma nonin tutte) un eone femminile, Sophia, che esce dal limite del pleroma per ignoranza o per curiosit,causando ultimamente la nascita del mondo materiale.

    Il mito di Sophia tuttavia estremamente complicato, e molto diverso nei vari sistemi antichi che neparlano. In alcuni troviamo due Sophia: la maggiore, cui sar concesso di ritornare nel pleroma; ela minore, che dovr rimanerne al di fuori. In alcuni sistemi c' anche una terza Sophia, una Sophia

    terrestre che erra nella storia degli uomini incarnandosi periodicamente in corpi di donna.Un'altra parola che d spesso luogo a equivoci Abraxas o Abrasax. Inteso (pi raramente) comenome del Dio originario, nella maggior parte delle fonti gnostiche piuttosto il nome del cattivodemiurgo.

    Varie sono anche le spiegazioni relative alla presenza nell'uomo di una scintilla divina. Il demiurgoe gli arconti, da parte loro, non avrebbero potuto creare che un uomo totalmente legato allamateria e alle tenebre.

    Tuttavia varie spiegazioni mitologiche dall'intervento di esseri del mondo celeste all'apparizioneimprovvisa di un modello divino che influenza i creatori spiegano come, contro la volont delle

    potenze creatrici, l'uomo nasca con una componente divina che potr essere risvegliata.

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    L'antropologia tuttavia complicata, e presenta tre categorie di uomini: gli spirituali opneumatici, gli unici veramente in grado di accedere alla conoscenza (gnosi) necessaria perchla scintilla divina sia rianimata; gli psichici, che possono accostarsi alla gnosi solo parzialmentee con grande difficolt; e gli ilici, gli uomini irrimediabilmente legati alla materia cui la gnosirimane preclusa.

    Ne derivano due conseguenze: un certo elitismo, per la netta discriminazione fra varie categorie diuomini;e un marcato individualismo, in quanto ciascuno si occuper della propria auto-redenzioneattraverso la coltivazione della sua scintilla interiore pi che dei problemi della comunit o dellacollettivit.

    La gnosi simoniana

    Lo stesso Nuovo Testamento testimonia che una gnosi precristiana aveva gi trovato largadiffusione: questo un dato importante per la storia delle religioni, poich la data di composizionedegli scritti neotestamentari si situa tra la seconda met del primo secolo e, per un piccolo numero

    di essi, l'inizio del secondo secolo d.c. Se in questi documenti databili con una certa precisione siriscontrano quindi precisi riferimenti a concezioni gnostiche o accenti polemici nei loro confronti,

    si ha una base sicura per la datazione di motivi che appariranno con pi evidenza nelle comunitgnostiche del secondo secolo d.c. costituitesi nell'ambito della chiesa antica.

    Negli Atti degli Apostoli si racconta che, subito dopo la costituzione della comunit primitiva, ilmessaggio cristiano fu portato in Samaria, dove i primi apostoli si scontrarono con un mago dinome Simone, che aveva sedotto il popolo affermando di essere qualcuno di grande (Atti 8,9). La

    sua attivit aveva ottenuto un successo straordinario, poich tutti, grandi e piccoli, si univano alui e dicevano: 'Quest'uomo la potenza di Dio, quella che viene detta la Grande' (Atti 8,10).Stando al racconto degli Atti, Simone era uno stregone; impressionato dal fatto che i cristiani

    potevano compiere segni e prodigi straordinari, si un a loro (Atti 8,9-24).

    Dietro la narrazione offerta ci degli Atti possiamo intravedere uno dei primi scontri tra la dottrinagnostica e la predicazione cristiana. Infatti l'affermazione di essere la grande Potenza non puvenire intesa semplicemente come espressione dell' opinione personale di un mago, ma indica

    piuttosto la pretesa di essere il portatore di una rivelazione divina.

    Gli scritti polemici con i quali i Padri della chiesa Giustino, Ireneo c Tertulliano si scagliano nelsecondo secolo d.c. contro la gnosi simoniana mostrano che da questo Simone apparso in Samariasorse un movimento che fece adepti non solo in Palestina, ma anche a Roma, rivelando l'aspetto

    espressamente gnostico di questa dottrina. Prescindendo dalle differenti elaborazioni subite dallatradizione nel corso del tempo, in tutte le descrizioni risalta il carattere rigorosamente dualisticodella gnosi simoniana.

    La divina ennoia ( = il pensiero) era originariamente vicina al Padre del tutto come principiofemminile, ma cadde in potere delle potenze demoniache e vag da un corpo femminile all' altro,finch fin nel corpo di Elena, che si trovava in un bordello di Tiro. La sua degradazione raffigurala prigionia dell' anima umana, perduta senza speranza se non viene soccorsa dall'esterno. Il Dioaltissimo allora s'impietosisce e scende in persona a liberarla: la potenza divina si manifesta inSimone, che libera l'ennoia nelle sembianze di Elena e la riconduce alla sua destinazione celeste.

    Sebbene non si possa stabilire con certezza in quale misura i tratti della gnosi simoniana possanorisalire al Simone di Samaria storico, gi gli scarsi cenni degli Atti lasciano intravedere ilineamenti gnostici della sua dottrina. Non casuale che il movimento simoniano sia sorto in

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    ambito samaritano, dove influssi storicoreligiosi di vario genere poterono unirsi a tradizionigiudaiche non rispondenti ai severi criteri dell'ortodossia, cos da potersi sviluppare piliberamente.

    L'esempio della gnosi simoniana mostra come concezioni elaborate ai margini del giudaismo

    abbiano avuto una parte non trascurabile nella formazione della dottrina gnostica. Non si pututtavia affermare che il movimento gnostico, cos largamente diffuso, abbia un'unica originesamaritana: l'edificio gnostico si presenta troppo complesso perch il suo sorgere possa esserericondotto a un solo luogo o addirittura a un ben identificabile fondatore.

    Dai pi antichi racconti su Simone si pu piuttosto delineare il quadro di una forma primitiva dignosi precristiana che entr ben presto in aspra polemica col cristianesimo.Dalla polemica cristiana conosciamo un primo capo scuola gnostico, Simon Mago, samaritano, lacui attivit si colloca intorno al 50 d.c. Tra i suoi discepoli sono ricordati Menandro e Saturnino,mentre altri gnostici antichi contro cui polemizzano i padri cristiani (Cerinto, Carpocrate e il figlio

    Epifanio) non possono essere considerati discepoli di Simone.

    La gnosi mandea

    Concezioni gnostiche influirono anche sui diversi movimenti battisti sorti nell'area siro-palestinese.Il vangelo di Giovanni fa supporre che seguaci di Giovanni Battista abbiano operato accanto adiscepoli di Ges e che si sia manifestata una certa concorrenza tra i due gruppi. Quando siafferma con decisione che non Giovanni Battista la luce, ma solo un testimone della luce giuntaal mondo in Ges Cristo (ev. r,6-8.r5 e passim), questa messa a punto senza dubbio rivolta a ben

    precisi ambienti che vedevano nel Battista stesso il salvatore degliultimi tempi.

    All' ambito di queste comunit battiste appartiene anche la settadei mandei, che sopravvive ancor oggi nella zona fra il Tigri el'Eufrate per un totale di circa 5000 fedeli. I loro scritti sacri sonodivenuti oggetto d'indagine scientifica solo in questo secolo, ehanno suscitato ampie discussioni, che non hanno ancora portato arisultati del tutto sicuri.

    La designazione della setta deriva dalla parola manda = gnosi;essa dunque significa gli gnostici. La comunit preferiscel'appellativo di nazorei, come i cristiani della Siria: un indizio

    dei contatti avuti lungo il corso della sua storia col cristianesimosiriaco.

    I suoi libri furono redatti soltanto nel settimo e ottavo secolo d.c.,perch sotto il dominio islamico le comunit religiose dovetteropresentare i loro scritti sacri per ottenere il riconoscimentoufficiale; le tradizioni in essi contenute appaiono tuttavia molto pi

    antiche: non tuttavia possibile stabilire con precisione a quando risalgano.

    Secondo la dottrina dei mandei, Dio, che la grande Vita, abita nel regno della luce. Sotto di lui sitrovano numerosi esseri intermedi o Uthras, che svolgono un ruolo di mediazione tra Dio e gli

    uomini. Il pi importante di loro chiamato Hibil-Ziua, spesso anche Manda d-Hiia, che significagnosi della vita.

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    Mentre Ruha e i pianeti che reggono il mondo vogliono impedire agli uomini il raggiungimentodella conoscenza e cercano di trattenerli nell'errore, Manda d-Hiia porta loro la retta conoscenza,

    grazie alla quale essi prendono coscienza della loro condizione e possono incamminarsi sulla viadella libert. Per il viaggio verso la patria celeste l'anima viene equipaggiata con abluzioni e colbattesimo, attraverso il quale riceve la consacrazione.

    Nella comunit vengono praticati il battesimo, l'unzione con l'olio e la comunione, per rinvigorirel'anima e renderla idonea al viaggio verso il cielo, poich solo nel deciso distacco dal mondo si pu

    guadagnare la redenzione.

    iraq-mandei-battesimo

    Accanto a Manda d-Hiiaricorre negli scritti deimandei anche il nome diGiovanni Battista come

    mediatore della conoscenzaapportatrice di redenzione.

    Analisi pi approfondite deitesti che lo menzionanohanno tuttavia dimostratoche la sua figura vi fuinserita solo a uno stadio

    pi recente della tradizione.I mandei in epoca islamicadovettero non solo poteresibire scritti sacri, ma

    anche un profeta: si appellarono quindi al Battista, che conoscevano dalla tradizione cristiana.

    Non si pu dunque in nessun modo vedere nei mandei gli epigoni di un gruppo che avrebbe avutoper maestro Giovanni Battista in persona. In base a quanto emerge dai loro scritti tuttaviapossibile far risalire la storia della comunit fino alla sua origine nel territorio del Giordano.Probabilmente la setta mandea sorse ai margini del giudaismo e appartiene all'insieme dei diversigruppi che volevano radunare e purificare la comunit dei santi per mezzo del battesimo e delleabluzioni.

    Verso la fine del primo o l'inizio del secondo secolo d.c. emigr poi in Mesopotamia, dove si stabil

    e rimase, nel corso dei secoli, fino a oggi. Nella sua lunga storia essa sub influenze di variogenere; dapprima.la sua dottrina fu informata a una visione gnostica del mondo, poi prese formadefinitiva il rito del battesimo sotto l'influsso del cristianesimo siriaco, mentre in epoca araba ladottrina mandea si arricch di tratti necessari a sostenere il confronto con l'islamismo.

    Se si asportano l'uno dopo l'altro i diversi strati sovrappostisi nel corso del tempo al nucleo e alsignificato originario del culto mandeo, si pu cautelativamente affermare che l'origine dei mandei pressappoco contemporanea a quella degli inizi del cristianesimo. Occorrer comunque una

    grande prudenza nello stabilire confronti tra la mitologia che la tradizione mandea ha elaboratosempre pi copiosamente e i testi neotestamentari. La sua antichit pu essere affermata con unacerta sicurezza solo nella misura in cui i concetti gnostici in essa presenti trovino a loro volta

    conferma in altri testi databili con certezza.

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    La gnosi cristiana

    I primi cristiani che annunciarono l'evangelo in Palestina e in Siria, e presto anche in altre partidel mondo antico, parlavano il linguaggio del loro tempo. Accolsero naturalmente anche motivi

    gnostici, onde servirsene a illustrare la predicazione cristiana. Cos si trova a pi riprese espressa

    l'idea che questo mondo dominato da potenze demoniache, infestato da forze tenebrose checercano di porre una separazione insormontabile tra gli uomini e Dio (cfr. per esempio Rom. 8,38s.; 2 Coro 4,4; Gv. 12,31; 14,30; 16,n).

    Per non essere notato anzitempo dai padroni del cosmo, il redento re dovette venire nel mondo dinascosto, senza dare nell' occhio, poich se lo avessero riconosciuto non avrebbero crocifisso ilSignore della gloria (I Cor 2,8); con questo atto, infatti, essi hanno pronunciato da s la loro

    stessa condanna.Nel Nuovo Testamento, tuttavia, il destino di morte che pesa su ogni uomo non viene mai fattorisalire a una fatale caduta del primo uomo; il peccato la conseguenza dell'atto del peccare equindi nel suo sussistere come nelle sue conseguenze resta sempre colpa di ogni singolo uomo

    (Rom. 5,12-21).

    La redenzione quindi n'on pu essere fondata, come nella gnosi, su una parentela di natura tra Dioe l'uomo quale presupposto di una futura riunione; la libert concessa solo nella remissione dei

    peccati assicurata dal Cristo.

    In alcune comunit cristiane primitive una visione gnosticafu associata alla consapevolezza cristiana della libert etrov poi espressione nel sentimento di orgoglio di coloro si

    sentivano afferrati e prtati dallo Spirito.

    Un entusiasmo di tal genere si riscontra in primo luogonella comunit di Corinto fondata da Paolo, in cui ipneumatici erano convinti di aver gi raggiunto la

    perfezione grazie allo Spirito, cos che per loro il tempodella salvezza era gi presente (I Cor 4,8); dal sacramentodel battesimo e della cena fluiva una forza che non si poteva

    pi perdere (I Cor 10,1-13), e non bisognava quindiattendersi un compimento futuro che si sarebbe verificatocon la risurrezione dei morti (I Cor 15,12).

    Nella loro immoderatezza sostenevano l'idea che la libertcristiana non conosce limiti, che tutto insomma permesso(I Cor 6,12; 10,23). Ci che l'uomo fa ed esperimenta con ilcorpo indifferente, poich importante solo lo Spirito (ICor 6,12-20 e SS.). Paolo afferma invece che il compimento

    futuro non si ancora attuato, che la libert pu esserevissuta solo nell' obbedienza e che il corpo appartiene al Signore (I Cor 6,13).

    Manifestazioni entusiastiche simili a quelle della comunit di Corinto si ebbero presto anchealtrove. In verit negli scontri che Paolo dovette sostenere contro queste concezioni non mairiconoscibile un mito gnostico formulato chiaramente: il sentimento di orgoglio con cui ci si stacca

    dal mondo e lo si ritiene indifferente stimando soltanto l'opera e gli effetti dello Spirito, mostratuttavia tratti analoghi a quelli che si riscontreranno di l a poco nella letteratura gnostica.

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    Per questo possibile vedere negli entusiasti di Corinto come anche in quel gruppo che fece la suacomparsa nella comunit di Filippi forme precoci di gnosi cristiana. Alcuni insistono conarroganza sulla conoscenza che credono di avere (I Cor 8,1), mentre altri disprezzano ogni realtterrestre dandosi senza scrupoli a una condotta sregolata poich loro dio il ventre, la loro gloriaconsiste nella loro vergogna e il loro pensiero rivolto solo alle cose terrene (Fil. 3, 19).

    Anche in Asia Minore sulle comunit cristiane si manifest presto, pi o meno forte, l'influsso diconcezioni e comportamenti gnostici. A Colossi sorsero dei maestri che s'impegnavano a offrire

    protezione contro gli elementi ostili del mondo (Col. 2,8.20). Questi elementi del mondo eranopresentati come potenze angeliche che non governano solo l'ordine cosmico, ma guidano anche ildestino di ogni uomo.

    Si cerc di convincere i cristiani che si pu stabilire un retto rapporto con loro solo seguendo nelculto le prescrizioni da essi imposte. Ci significa che si devono osservare esattamente i tempi sacri

    stabiliti giorni di festa, novilunio e sabato (Col. 2,16) ed evitare determinati cibi e bevande, l'usodei quali rigorosamente proibito (Col. 2,21). Questa dottrina mostra una strana fusione di

    speculazioni cosmologiche e tratti legalistici che rimarcano prescrizioni giudaiche, e dimostra chenon solo in Palestina e in Siria, ma anche in Asia Minore il giudaismo contribu notevolmente allo

    sviluppo delle prime forme di visione gnostica del mondo.

    Verso la fine del primo secolo d.c. le comunit cristiane d'Asia Minore erano in gran partesottoposte all'influenza di concezioni gnostiche. Le lettere pastorali debbono respingere con paroleaspre eretici convinti che la risurrezione sia gi avvenuta (2 Tim. 2,18) e che ci si debba sottrarreal mondo astenendosi dal matrimonio e da determinati cibi (I Tim. 4,3).

    Nelle missive dell' Apocalisse di Giovanni menzionato il gruppo dei nicolaiti (Apoc. 2,6.16),convinti di aver conosciuto le profondit di Satana (Apoc. 2,24): da ci essi si sentivanoautorizzati a mangiare senza scrupoli la carne immolata agli idoli e a fornicare (Apoc. 2,14 s.). Il

    pensiero gnostico quindi associato a un' etica libertina, tratto distintivo della gnosi che emergeanche nella polemica della lettera di Giuda contro quanti contaminano la carne, sparlano di tutto evivono secondo le lor empie concupiscenze (Gd. 8.10.18).

    Il vangelo di Giovanni e le lettere giovannee hanno un chiaro atteggiamento polemico di fronte aquesta mistificazione gnostica dell'evangelo. Poich questi testi sono presumibilmente originaridella Siria, essi attestano che verso la fine del primo secolo d.c. la gnosi doveva essere moltodiffusa anche in questo ambiente, tanto che le comunit cristiane dovettero reagirvi energicamente.

    Di contro al disprezzo gnostico della creazione e della carne si afferma con forza che tutto fu

    creato attraverso il Logos e che il Logos si fece carne (Gv. 1,1-3.14).Che il cosmo giaccia nelle tenebre non conseguenza di una caduta fatale, ma della colpa dicoloro che non hanno accolto la luce (Gv. 1,5.10). Nella prima lettera di Giovanni si insegna allacomunit che lo spirito retto confessa che Ges Cristo venuto nella carne (I Gv. 4,2). Questaespressione diretta contro una cristologia docetista che disprezza il mondo e non vuole dunque

    porre il Cristo in rapporto con esso. Contro l'idea che egli sia apparso nel mondo sotto untravestimento e non realmente in carne e ossa, l'autore afferma con decisione che Cristo divenutoveramente uomo, venuto con acqua e sangue (I Gv. 5,6), e che tutti coloro che gli appartengono

    sono uniti ai fratelli nell' amore.

    Gli scritti neotestamentari testimoniano dunque con certezza che la gnosi nella seconda met delprimo secolo d.c. si scontr in pi luoghi con la predicazione cristiana. Il sorgere in Samaria delladottrina simoniana, che raggiunse presto anche Roma, gli inizi del movimento battista dei mandei,

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    le arroganti manifestazioni entusiastiche delle comunit di Corinto e di Filippi, lo scontro con ladottrina gnostica in Asia Minore e in Siria, sono tutti avvenimenti ascrivibili al primo secolo d.c.

    Anche se non abbiamo notizie sull' origine delle prime comunit cristiane d'Egitto, si pu tuttaviaritenere con grande probabilit che una prima missione cristiana abbia raggiunto l'Egitto gi nella

    seconda met del primo secolo d.c. Nel secondo secolo vi si trovava un buon numero di gruppicristianognostici, nei quali sar molto spesso difficile distinguere dottrina gnostica e retta fedecristiana. Che i confini fossero rimasti incerti ancora per lungo tempo dimostrato dalla riccabiblioteca di testi cristiano-gnostici scoperta a Nag Hammadi nel 1945/46.

    La tradizione cristiana primitiva, conservataci nei logia del Signore, nel Vangelo di Tommaso sitrova sorprendentemente associata a un rifiuto inequivocabilmente gnostico della creazione e delmondo. In alcuni passi detti e parabole di Ges vengono riportati in forma molto vicina a quelladei sinottici. Tutta la raccolta dei logia posta tuttavia sotto questo titolo: Chi trova il vero sensodi queste parole non patir la morte. Idee gnostiche sono attribuite a Ges quando parla dell'origine celeste delle anime, cui esse devono tornare: Beati siete voi, soli ed eletti, poich troverete

    il regno; voi provenite da esso (e quindi) ritornerete a esso .

    Oppure si sottolinea in maniera tipicamente gnostica che la retta sapienza permette di conoscereche la risurrezione dei morti gi avvenuta: I suoi discepoli gli dissero: Quando sarlarisurrezione dei morti e quando verr il mondo nuovo? Egli disse loro: ci che voi attendete (gi)avvenuto, ma voi non lo avvertite ). Salvatore e salvati saranno una sola cosa: Ges disse: Chibeve dalla mia boc ca diventer come me. E io diventer lui, e gli si manifester ci che nascosto .

    Che la piet gnostica potesse vivere ed esprimersi in autentica e profonda religiosit, lo mostrasorprendentemente una raccolta di inni sorta nel secondo secolo d.c., intitolata Odi di Salomone. Inuno di questi inni, l'orante esprime la sua riconoscenza per la salvezza ottenuta associandoespressioni veterotestamentarie all'idea gnostica che il redento possiede un corpo di luce su cui latenebra non ha pi alcun potere, e che trasportato nell'imperitura comunit del mondo della luce:

    Le mie braccia ho innalzato verso l'alto,verso la grazia del Signore,

    poich egli ha strappato via da me le mie catenee il mio soccorritore mi ha innalzato alla sua grazia e redenzione. Mi sono spogliato della tenebrae ho rivestito la luce.Membra ha ricevuto la mia anima

    dove non c' malattian tormento n dolore.E mi aiut molto il consiglio del Signoree la sua comunione imperitura.E io fui portato in alto nella lucee passai davanti al suo volto.E mi avvicinai a luiLodandolo e professando la mia fede in lui.Egli fece erompere il mio cuore ed esso si trov sulla mia bocca e sal alle mie labbra.E sul mio volto grande fu il giubilo per il Signore e la sua lode. Alleluia!(Ode 21).

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    Vangeli gnosticiAnnunciazione della nascita di Maria.

    L'incontro con la gnosi costrinse a definire quale dovesse essere ilmodo ortodosso di annunciare il messaggio cristiano. Per far

    comprendere che l'evangelo conteneva la risposta alle domandedell'uomo sul senso della vita e sulla redenzione salvifica, bisognavache lo si predicasse con il linguaggio e le categorie di pensieroallora correnti.

    Pur assumendo questo linguaggio e queste categorie di pensiero, lapredicazione cristiana non doveva tuttavia subire in alcun modomutamenti e tanto meno deformazioni del suo contenuto. Spesso eradifficile stabilire nei singoli casi come si potesse diventare grecocon i greci e giudeo con i giudei senza intaccare la verit e lalibert dell'evangelo: il problema pot essere risolto solo dopo una

    lunga e talvolta travagliata riflessione.

    La sfida portata dalla gnosi alla chiesa antica esigeva da questa un intenso sforzo per una rettacomprensione e spiegazione del messaggio cristiano, sforzo di cui essa debitrice a tutti gli uomini,

    giudei e greci.

    Diffusione della gnosi nel II secolo e successivi

    I primi grandi sistemi gnostici appaiono nel II secolo con Basilide, attivo in Alessandria negli anni117-161; Marcione (scomunicato nel 144), un contemporaneo di Basilide venuto dall'Asia Minore aRoma (e cos cristianeggiante sia pure in un senso non ortodosso che alcuni vorrebbero escluderlodallo gnosticismo propriamente detto); e Valentino, nato probabilmente in Egitto, attivo inAlessandria e poi a Roma tra il 140 e il 165.

    Le maggiori testimonianze riguardano proprio la scuola di Valentino, rappresentata dai discepoliTolomeo, Eracleone e Marco. Queste scuole continuano le loro attivit nel III secolo, e contro diloro si dirige principalmente la polemica dei Padri cristiani.

    Sappiamo molto poco di forme pi tardive di gnosticismo, cui dovrebbero appartenere gruppiestremistici o licenziosi come gli ofiti e i fibioniti (senza che la loro collocazione cronologica sia

    oggetto di consenso fra gli studiosi). Agli inizi del III secolo attivo alla corte di Edessa e inArmenia il filosofo cristiano eterodosso Bardesane, che non sembra un discepolo di Valentino mapiuttosto un anello di collegamento fra lo gnosticismo propriamente detto e il manicheismo.

    Quest'ultima religione fondata in Persia da Mani (215-276), morto in prigione e vittimadell'ostilit della monarchia persiana alla nuova religione. Il manicheismo ruscir tuttavia adiffondersi in un' ampia area geografica, dalla Spagna alla Cina. In quest'ultimo paese le ultimecomunit maniche e superstiti scompaiono intorno al 1300, distrutte dall'avanzata mongola.La struttura di religione universale del manicheismo rappresenta certamente qualche cosa di diversodallo gnosticismo classico, ma molte idee sono comuni e l'influenza evidente.

    Lo gnosticismo nella sua forma classica, ha perduto la sua controversia con la Chiesa cristiana, ed pressoch scomparso fra il IV e il V secolo comunque lasciando tracce importanti. Gruppimedioevali come i bogomili della Bulgaria (VII-IX secolo) presentano influenze gnostiche evidenti.

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    E una ipotesi vuole che sia stata proprio la penetrazione di idee bogomile nell'Europa occidentalenel secolo X e XI a favorire la nascita delle eresie che preoccuperanno di pi la societ medioevale,quelle di matrice catara. Sono questi movimenti gli ultimi nei quali alcuni specialisti dellognosticismo sono disponibili a riconoscere un'influenza diretta dei sistemi antichi. Anche ilcatarismo, tuttavia, non sopravvive alla repressione cattolica e non ha continuatori diretti.

    Diffusione della gnosi oggi

    Si pu parlare di neo-gnosticismo per identificare l'influenza di idee gnostiche su numerose correntireligiose, culturali ed esoteriche moderne e contemporanee.

    Centro gnostico Anael

    Per limitarci all' ambito religioso, temi gnostici sono evidenti nellaChiesa di Scientology, e in numerosi gruppi rosacrociani, martinistie di magia cerimoniale.

    Recentemente, diverse voci si sono levate per mettere in guardiacontro un uso indiscriminato di espressioni come gnosticoe neo-gnostico riferite a correnti contemporanee (come il New Age): setutti sono gnostici, nessuno gnostico, e l'etichetta finisce perdiventare priva di significato.

    Una questione a parte la rinascita delle antiche idee gnostiche nella forma del cosiddetto NewAge. Non ci si pu illudere che esso porti a un rinnovamento della religione. soltanto un nuovomodo di praticare la gnosi, cio quell'atteggiamento dello spirito che, in nome di una profondaconoscenza di Dio, finisce per stravolgere la Sua Parola sostituendovi parole che sono soltantoumane. La gnosi non si mai ritirata dal terreno del cristianesimo, ma ha sempre convissuto conesso, a volte sotto forma di corrente filosofica, pi spesso con modalit religiose o parareligiose, indeciso anche se non dichiarato contrasto con ci che essenzialmente cristiano. ..." Giovanni paolo II- Varcare la soglia della speranza

    Diverso dal neo-gnosticismo quello che si pu chiamare nuovo gnosticismo ( vedi ancheesoterismo) , il tentativo consapevole di rifondare, in epoca moderna, realt e organizzazioni tipichedello gnosticismo antico. Un filone del nuovo gnosticismo dopo avere sottolineato gli elementi

    gnostici del catarismocerca di ridare vita a una religiosit catara.Le figure principali di questa corrente che anche all' origine della rinascita turistica del paesecataro nel Sud della Francia sono Antonin Gadal ( Lectorium Rosicrucianum) e Dodat Roch(1877-1978). Con loro entra in contatto un tedesco appassionato di esoterismo che diventa poiufficiale delle SS e interessa al neo-catarismo importanti dirigenti nazisti, Otto Rahn (1904-1939).Qualche gruppo neo-cataro esiste ancora in Francia e altrove, ma l'esito principale della rinascitacatara si avuto all'interno del Lectorium Rosicrucianum , dopo l'adesione a questo movimento diAntonin Gadal.

    Un filone diverso peraltro con radici comuni nella fioritura dell'occultismo in Francia alla fine

    dell'Ottocento quello delle Chiese gnostiche, che derivano da Jules Benoit Doinel e che siesprimono attualmente nella Chiesa Gnostica Italiana.

    http://www.corsodireligione.it/religioni/esoterismo/esoter_7a.htmhttp://www.corsodireligione.it/religioni/esoterismo/esoter_7a.htmhttp://www.corsodireligione.it/religioni/esoterismo/esoter_7a.htm
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    Non senza collegamenti con questo filone, nell'ambiente dell'O.T.O (ORDO TEMPLISORIENTIS). nata una Ecclesia Gnostica Catholica, il cui rituale nella forma rielaborata daAleister Crowley si inserisce nel filone della magia cerimoniale e sessuale. La maggior parte delle

    branche dell'O.T.O. hanno una loro Ecclesia Gnostica Catholica che non autonoma nindipendente da ciascun O.T.O.

    Per contro, un rilievo del tutto autonomo e diverso ha assunto nonostante un legame geneticooriginario con una Chiesa Gnostica collegata a quelle post-reussiane il movimento gnostico fondatodal colombiano Samael Aun Weor, oggi diviso in numerose branche.

    Bibliografia

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    dio, Laterza, Roma-Bari 1983; Ioan P. Couliano,I miti dei dualismi occidentali: dai sistemi gnosticial mondo moderno, trad. it., Jaca Book, Milano 1989; Carlo Formenti, Piccole apocalissi. Traccedella divinit nell'ateismo contemporaneo, Raffaello Cortina, Milano 1991; M. Introvigne,Ilritorno dello gnosticismo, SugarCo, Carnago (Varese) 1993; Emanuele Samek Lodovici,

    Metamorfosi della gnosi. Quadri della dissoluzione contemporanea, Ares, Milano 1979. MichaelAllen Williams,Rethinking Gnosticism. An Argument for Dismantling a Dubious Category,Princeton University Press, Princeton (New Jersey) 1996. Jean-Philippe Audouy, Dodat Roch.Le Tisserand des catharismes, Centre de Valorisation du Patrimoine Mdival Impressions du

    Pays Cathare, Carcassonne Arques 1997.

    Per approfondire: vedi alcuni testi di Nag Hammadi, in Testi gnostici, a cura di Luigi Moraldi,Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino 1982; un quadro dello gnosticismo antico, in HansJonas, Lo gnosticismo, trad. it., SEI, Torino 1991; del neo-gnosticismo, in Massimo Introvigne, Ilritorno dello gnosticismo, con unintroduzione di Giovanni Cantoni, SugarCo, Carnago (Varese)

    1993; sui caratteri gnostici della modernit politica, vedi Eric Voegelin, Il mito del mondo nuovo.Saggi sui movimenti rivoluzionari del nostro tempo, trad. it., Rusconi, Milano 1976; e di quellafilosofica, Emanuele Samek Lodovici (1942-1981), Metamorfosi della gnosi. Quadri delladissoluzione contemporanea, Ares, Milano 1979; e Ioan Petru Couliano (1950-1991), I miti deidualismi occidentali. Dai sistemi gnostici al mondo moderno, trad. it., Jaca Book, Milano 1989