AALISI GRAFIA LA BASILICA DI SAN MARCO A VENEIA · della sua ultima consacrazione. Nonostante ......

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ANALISI GRAFICA LA BASILICA DI SAN MARCO A VENEZIA © 2014, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI 1 1. Basilica di San Marco, XI-XIV sec. Venezia ¢ La Basilica di San Marco è il principale monumento di piazza San Marco a Venezia, una delle piazze più belle del mondo che da questa chiesa prende il nome. Venne fondata nell’828, sul modello della Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli (distrutta nel 1462, pochi anni dopo la conquista ottomana), per conservare e onorare le spoglie dell’apostolo Marco, trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani. Andata in fiamme durante una rivolta nel 976, nuovamente edificata a partire dal 978, fu poi integralmente ricostruita nelle forme attuali tra il 1063 e il 1094, anno della sua ultima consacrazione. Nonostante questi successivi rifacimenti, la basilica mantenne sempre delle forme bizantine. Mentre l’Europa sperimentava le molte Canaletto, Piazza San Marco, 1723 ca. Olio su tela, 141,5 × 204,5 cm. Madrid, Museo Thyssen-Bornemisz. possibilità formali e strutturali della nuova architettura romanica, infatti, i veneziani scelsero di rivolgersi agli architetti di Costantinopoli, e questo per celebrare al più alto livello gli strettissimi rapporti culturali che ancora legavano la città lagunare alla capitale dell’Impero Romano d’Oriente.

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1. Basilica di San Marco, XI-XIV sec. Venezia

¢ La Basilica di San Marco è il principale monumento di piazza San Marco a Venezia, una delle piazze più belle del mondo che da questa chiesa prende il nome. Venne fondata nell’828, sul modello della Basilica dei Santi Apostoli di Costantinopoli (distrutta nel 1462, pochi anni dopo la conquista ottomana), per conservare e onorare le spoglie dell’apostolo Marco, trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d’Egitto da due mercanti veneziani. Andata in fiamme durante una rivolta nel 976, nuovamente edificata a partire dal 978, fu poi integralmente ricostruita nelle forme attuali tra il 1063 e il 1094, anno della sua ultima consacrazione. Nonostante questi successivi rifacimenti, la basilica mantenne sempre delle forme bizantine. Mentre l’Europa sperimentava le molte

Canaletto, Piazza San Marco, 1723 ca. Olio su tela, 141,5 × 204,5 cm. Madrid, Museo Thyssen-Bornemisz.

possibilità formali e strutturali della nuova architettura romanica, infatti, i veneziani scelsero di rivolgersi agli architetti di Costantinopoli, e questo per celebrare

al più alto livello gli strettissimi rapporti culturali che ancora legavano la città lagunare alla capitale dell’Impero Romano d’Oriente.

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2. Basilica di San Marco, XI-XIV sec. Venezia

¢ Nel 1231 un incendio devastò nuovamente la basilica, che venne subito restaurata. Divenuta cappella ducale, la chiesa fu presto considerata come il monumento veneziano per antonomasia; vi gravitò attorno la vita pubblica e religiosa: qui si celebrarono le più importanti ricorrenze e qui venne sancita ufficialmente l’elezione di ogni Doge, il supremo magistrato della Repubblica. In quanto “Chiesa di Stato”, la basilica

era sotto la diretta responsabilità di una importante magistratura della Repubblica di Venezia, i Procuratori di San Marco, la cui sede era il palazzo delle Procuratie.

Non dipendeva dal patriarca, che aveva la cattedra presso la Chiesa di San Pietro. Ha assunto il titolo di cattedrale solo a partire dal 1807.

Gentile Bellini, Processione in piazza San Marco, 1496 ca. Tempera su tela, 347 cm × 770 cm. Venezia, Gallerie dell’Accademia.

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3. Basilica di San Marco. Pianta

¢ La Basilica di San Marco è idealmente racchiusa in un quadrilatero di poco più di 60 metri di lato. È infatti lunga 76,5 metri e larga 62,60 (al transetto). Il transetto è lievemente più corto della navata centrale perché, al momento della costruzione, fu limitato dalla presenza di edifici preesistenti. La basilica ha dunque una pianta assimilabile a una croce greca con i quattro bracci (quasi uguali) divisi in tre navate. Le navate centrali (A) sono coperte da cupole (cinque in tutto, compresa la centrale), ognuna delle quali è sostenuta da quattro pilastri (1); le navate laterali (B) sono voltate a botte e si affacciano sulle centrali mediante colonne (2). Un nartece a U (C), comunemente chiamato “atrio della basilica”, precede l’interno della chiesa sui tre lati del braccio frontale. È diviso da piccole campate coperte a cupola. Fu realizzato entro la prima metà del Duecento creando le condizioni per costruire una nuova facciata, aperta da cinque arconi (3). Questo suggestivo nartece, con la sua luce smorzata, prepara visivamente e psicologicamente all’ingresso nella chiesa, alla quale si accede attraverso quattro porte (4).

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4. Basilica di San Marco. Sezione

¢ L’impianto della Basilica di San Marco vede prevalere la larghezza sull’altezza; Venezia, infatti, si fonda su un terreno sabbioso, ed è necessario evitare di concentrare il peso degli edifici su aree troppo ristrette. Quindi, se la lunghezza massima della chiesa supera di poco i 75 metri, l’altezza massima della cupola centrale è di soli 43 metri (28,15 all’interno). Tutte le cupole sono doppie. Quelle originarie (1) sono emisferiche e poggiano su grandi volte di sostegno. Intorno al 1260, vennero ricoperte da cupole di legno (2) piuttosto slanciate, rivestite all’esterno da lastre di piombo di 2-3 millimetri e sormontate da cupolini crociati.

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5. Basilica di San Marco. Interno, le decorazioni

L’interno, incredibilmente ricco, mostra pareti e pilastri completamente rivestiti, nel registro inferiore (1), con lastre di marmi policromi. Colonne, fregi, marmi, sculture sono perlopiù materiale di spoglio, ricavato da edifici antichi e giunto a Venezia dall’Oriente. Fu, in particolare, con il Sacco di Costantinopoli, avvenuto 1204 (cioè nel corso della Quarta Crociata), che la basilica si arricchì di questi preziosi elementi architettonici. I colori e i materiali furono scelti in base al loro significato simbolico. Il porfido rosso, per esempio, e il marmo iassense (rosso scuro venato di bianco) sono associati alla porpora, simbolo di regalità e

divinità, che nella basilica sottolinea la grandezza politica di Venezia. Come nelle chiese bizantine, il presbiterio è separato dal resto della basilica da una iconostasi (2), formata da otto colonne e coronata da un crocifisso e da statue.

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6. Basilica di San Marco. Interno, i mosaici

¢ Il registro superiore delle pareti, così come le volte e le cupole, è interamente rivestito di mosaici su fondo oro, gran parte dei quali completati entro la fine del XIII secolo. I mosaici alterano e dilatano lo spazio, rendendolo suggestivamente rarefatto. L’edificio, quasi smaterializzato dai brillanti colori del suo rivestimento musivo, appare privo di massa e di peso. Non si percepiscono, visivamente, né lo spessore né la forza dei pilastri possenti e delle volte grandiose. Il gioco cromatico associato ai riflessi dorati (esaltati dalla luce del sole) suggerisce l’idea di un ambiente che invita alla

preghiera e alla contemplazione.Il pavimento, realizzato in opus sectile e opus tesselatum, è disegnato con figure

geometriche e immagini di animali. È stato molto restaurato, nel tempo, ma conserva alcune parti originali del XII secolo.

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7. Basilica di San Marco. Esterno, ricostruzione della facciata originaria

¢ Nel 1094, anno della sua consacrazione,

la Basilica di San Marco presentava ancora un esterno sobriamente rivestito in mattoni. La facciata attuale, decorata con mosaici, bassorilievi e una grande

quantità di materiale di spoglio, fu invece ricostruita fra il XIII e il XIV secolo; conseguentemente, anche le cupole furono rialzate.

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8. Basilica di San Marco. Esterno, facciata attuale

¢ La facciata attuale si articola su due livelli. Il piano terreno è scandito da cinque grandi portali strombati, ornati di bassorilievi medievali di straordinaria bellezza, che immettono al nartece. Il portale centrale (1) è monumentale ed emerge otticamente rispetto agli altri. I due portali estremi (2) presentano particolari timpani ad arco inflesso, di chiara derivazione araba. Il secondo piano della facciata è una terrazza percorribile, con quattro arcate cieche (3) e una arcata centrale (4) più grande, dove una loggia ospita una copia della celeberrima quadriga di cavalli in bronzo di epoca romana (oggi conservata nel Museo della Basilica).

L’unico mosaico risalente al XIII secolo è quello del primo portale di sinistra, che rappresenta la traslazione del corpo di san

Marco nella basilica. Gli altri furono rifatti tra il XVII e il XIX secolo, pur mantenendo i soggetti originari.

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