AALBORG+10 – ISPIRARE IL FUTURO · Aalborg+10, confermiamo la nostra visione per un futuro...

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1 AALBORG+10 – ISPIRARE IL FUTURO LA NOSTRA VISIONE COMUNE Noi, governi locali europei, sostenitori della Campagna delle Città Europee Sostenibili, riuniti alla conferenza di Aalborg+10, confermiamo la nostra visione per un futuro sostenibile delle nostre comunità. Una visione che prevede città ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana. Dal summit di Rio nel 1992 e dall’adozione nel 1994 dei principi di sostenibilità incorporati nella Carta di Aalborg (Charter of European Cities & Towns Towards Sustainability) la nostra visione si è evoluta attraverso il piano di azione di Lisbona del 1996 From Charter to Action, la Hannover Call of European Municipal Leaders at the Turn of the 21st Century del 2000 e la Johannesburg Call del 2002. Consideriamo la conferenza Aalborg+10 – ispirare il futuro del 2004 una pietra miliare nella continuazione di questo processo. LE NOSTRE SFIDE Nello svolgere il nostro ruolo di amministrazione e di gestione locale, siamo sempre più soggetti alla duplice pressione della globalizzazione economica e dello sviluppo tecnologico. Dobbiamo confrontarci con profondi cambiamenti economici e con le minacce, naturali e causate dall’uomo, che gravano sulle nostre comunità e sulle risorse. Dovremo affrontare sfide importanti: sostenere l’occupazione in un’economia basata sulla consapevolezza, combattere la povertà e l’esclusione sociale, assicurare una efficace protezione per il nostro ambiente, rispondere ai cambiamenti demografici e gestire le diversità culturali, prevenire conflitti e sostenere la pace nelle comunità un tempo dilaniate dalla guerra. LE NOSTRE RESPONSABILITÀ Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali, sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità. Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del piano di attuazione del Summit di Johannesburg. LA NOSTRA RISPOSTA:GLI AALBORG COMMITMENTS Noi, governi locali europei, raccogliamo queste sfide e accettiamo le nostre responsabilità. Adottiamo gli 'Aalborg Commitments' come un significativo passo in avanti, da una fase programmatica a una pragmatica e strategica. Ci impegneremo maggiormente a supporto dello sviluppo sostenibile locale, ispirandoci ai principi di sostenibilità delineati nella Carta di Aalborg. Ci proponiamo di tradurre la nostra visione comune di un futuro urbano sostenibile in concreti obiettivi di sostenibilità e in azioni a livello locale. Adottiamo gli Aalborg Commitments come una risorsa all’interno della quale selezioneremo le priorità più adeguate alla situazione e alle esigenze locali, tenendo in opportuna considerazione l’impatto globale delle nostre azioni. Avvieremo localmente un processo partecipato per identificare gli obiettivi specifici e stabilire i tempi per la verifica periodica dei progressi effettuati. INOSTRI PARTNER Invitiamo tutti i governi regionali e locali europei ad unirsi al nostro progetto, aderendo agli Aalborg Commitments e informando la Campagna delle Città Europee Sostenibili della loro decisione. Chiediamo alle nostre associazioni nazionali di autorità locali e regionali, ai nostri governi nazionali, alla Commissione Europea e alle altre istituzioni europee di riconoscere gli Aalborg Commitments come un significativo contributo alle iniziative europee verso la sostenibilità, e di sostenere il nostro lavoro con gli Aalborg Commitments. Invitiamo le reti di governi locali, fra cui la Association of Cities and Regions for Recycling (ACRR), Climate Alliance - Klima-Bündnis - Alianza del Clima e.V., Council of European Municipalities & Regions (CEMR), Energie-Cités, EUROCITIES, ICLEI - Local Governments for Sustainability, Medcities, Union of Baltic Cities (UBC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - Healthy Cities, a sostenere il nostro lavoro sugli Aalborg Commitments, ad aiutarci a raggiungere risultati e a monitorare i nostri progressi, a rendere disponibili le loro conoscenze nei rispettivi campi d’azione.

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AALBORG+10 – ISPIRARE IL FUTURO

LA NOSTRA VISIONE COMUNE

Noi, governi locali europei, sostenitori della Campagna delle Città Europee Sostenibili, riuniti alla conferenza di Aalborg+10, confermiamo la nostra visione per un futuro sostenibile delle nostre comunità.Una visione che prevede città ospitali, prospere, creative e sostenibili, in grado di offrire una buona qualità della vita a tutti i cittadini, consentendo loro di partecipare a tutti gli aspetti della vita urbana. Dal summit di Rio nel 1992 e dall’adozione nel 1994 dei principi di sostenibilità incorporati nella Carta di Aalborg (Charter of European Cities & Towns Towards Sustainability) la nostra visione si è evoluta attraverso il piano di azione di Lisbona del 1996 From Charter to Action, la Hannover Call of European Municipal Leaders at the Turn of the 21st Century del 2000 e la Johannesburg Calldel 2002. Consideriamo la conferenza Aalborg+10 – ispirare il futuro del 2004 una pietra miliare nella continuazione di questo processo.

LE NOSTRE SFIDE

Nello svolgere il nostro ruolo di amministrazione e di gestione locale, siamo sempre più soggetti alla duplice pressione della globalizzazione economica e dello sviluppo tecnologico. Dobbiamo confrontarci con profondi cambiamenti economici e con le minacce, naturali e causate dall’uomo, che gravano sulle nostre comunità e sulle risorse. Dovremo affrontare sfide importanti: sostenere l’occupazione in un’economia basata sulla consapevolezza, combattere la povertà e l’esclusione sociale, assicurare una efficace protezione per il nostro ambiente, rispondere ai cambiamenti demografici e gestire le diversità culturali, prevenire conflitti e sostenere la pace nelle comunità un tempo dilaniate dalla guerra.

LE NOSTRE RESPONSABILITÀ

Svolgiamo un ruolo centrale nell’assicurare uno sviluppo sostenibile, affrontando allo stesso tempo le sfide in cooperazione con tutte le altre sfere di governo. Questo ruolo centrale esige un approccio più deciso ed integrato all’elaborazione delle strategie locali e all’armonizzazione degli obiettivi ambientali, sociali, culturali ed economici. Allo stesso tempo dovremo assicurarci che le nostre azioni per migliorare la qualità della vita locale non minaccino quella delle persone in altre parti del mondo o delle future generazioni. Siamo la componente governativa più vicina ai cittadini europei e abbiamo quindi opportunità uniche per indirizzare i comportamenti individuali a favore della sostenibilità. Possiamo offrire supporto locale nell’attuazione delle strategie e delle politiche europee, come la Strategia di Lisbona, la Strategia per uno Sviluppo Sostenibile Europeo, il Sesto Programma d'Azione per l'Ambiente, la Strategica Tematica Urbana dell’UE, le iniziative europee per i cambiamenti climatici, la salute, la governance e nell’implementazione dei Millennium Development Goals delle Nazioni Unite e del piano di attuazione del Summit di Johannesburg.

LA NOSTRA RISPOSTA: GLI AALBORG COMMITMENTS

Noi, governi locali europei, raccogliamo queste sfide e accettiamo le nostre responsabilità. Adottiamo gli 'Aalborg Commitments' come un significativo passo in avanti, da una fase programmatica a una pragmatica e strategica. Ci impegneremo maggiormente a supporto dello sviluppo sostenibile locale, ispirandoci ai principi di sostenibilità delineati nella Carta di Aalborg. Ci proponiamo di tradurre la nostra visione comune di un futuro urbano sostenibile in concreti obiettivi di sostenibilità e in azioni a livello locale. Adottiamo gli Aalborg Commitments come una risorsa all’interno della quale selezioneremo le priorità più adeguate alla situazione e alle esigenze locali, tenendo in opportuna considerazione l’impatto globale delle nostre azioni. Avvieremo localmente un processo partecipato per identificare gli obiettivi specifici e stabilire i tempi per la verifica periodica dei progressi effettuati.

I NOSTRI PARTNER

Invitiamo tutti i governi regionali e locali europei ad unirsi al nostro progetto, aderendo agli Aalborg Commitments e informando la Campagna delle Città Europee Sostenibili della loro decisione. Chiediamo alle nostre associazioni nazionali di autorità locali e regionali, ai nostri governi nazionali, alla Commissione Europea e alle altre istituzioni europee di riconoscere gli Aalborg Commitments come un significativo contributo alle iniziative europee verso la sostenibilità, e di sostenere il nostro lavoro con gli Aalborg Commitments. Invitiamo le reti di governi locali, fra cui la Association of Cities and Regions for Recycling (ACRR), Climate Alliance -Klima-Bündnis - Alianza del Clima e.V., Council of European Municipalities & Regions (CEMR), Energie-Cités, EUROCITIES, ICLEI - Local Governments for Sustainability, Medcities, Union of Baltic Cities (UBC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) - Healthy Cities, a sostenere il nostro lavoro sugli Aalborg Commitments, ad aiutarci a raggiungere risultati e a monitorare i nostri progressi, a rendere disponibili le loro conoscenze nei rispettivi campi d’azione.

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GLI AALBORG COMMITMENTS

1 GOVERNANCE

Ci impegniamo a rafforzare i nostri processi decisionali tramite una migliore democrazia partecipatoria.

Lavoreremo quindi per:

1. sviluppare ulteriormente la nostra visione comune e a lungo termine per una città sostenibile.2. incrementare la partecipazione e la capacità di sviluppo sostenibile nelle comunità locali e nelle amministrazioni

comunali. 3. invitare tutti i settori della società locale a partecipare attivamente ai processi decisionali. 4. rendere le nostre decisioni chiare, motivate e trasparenti. 5. cooperare concretamente con i confinanti, le altre città e le altre sfere di governo.

2 GESTIONE LOCALE PER LA SOSTENIBILITÀ

Ci impegniamo a mettere in atto cicli di gestione efficienti, dalla loro formulazione alla loro implementazione e valutazione.

Lavoreremo quindi per:

1. rafforzare la Agenda 21 Locale o altri processi locali di sostenibilità, garantendo che abbiano un ruolo centrale nelle amministrazioni locali.

2. elaborare una gestione integrata per la sostenibilità, basata sul principio di precauzione e in linea con la Strategia Tematica Urbana dell’UE in corso di elaborazione.

3. fissare obiettivi e tempi certi nell’ambito degli Aalborg Commitments e prevedere e attuare una revisione periodica degli Aalborg Commitments.

4. assicurare che le tematiche della sostenibilità siano al centro dei processi decisionali urbani e che l’allocazione delle risorse sia basata su concreti criteri di sostenibilità.

5. cooperare con la Campagna delle Città Europee Sostenibili e i suoi network per monitorare i progressi nel conseguimento dei nostri obiettivi di sostenibilità.

3 RISORSE NATURALI COMUNI

Ci impegniamo ad assumerci la piena responsabilità per la protezione, la conservazione e la disponibilità per tutti delle risorse naturali comuni.

Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per:

1. ridurre il consumo di energia primaria e incrementare la quota delle energie rinnovabili e pulite. 2. migliorare la qualità dell’acqua e utilizzarla in modo più efficiente. 3. promuovere e incrementare la biodiversità, mantenendo al meglio ed estendendo riserve naturali e spazi verdi. 4. migliorare la qualità del suolo, preservare i terreni ecologicamente produttivi e promuovere l’agricoltura e la

forestazione sostenibile. 5. migliorare la qualità dell’aria.

4 CONSUMO RESPONSABILE E STILI DI VITA

Ci impegniamo ad adottare e a incentivare un uso prudente ed efficiente delle risorse, incoraggiando un consumo e una produzione sostenibili.

Lavoreremo quindi, in tutta la nostra comunità, per:

1. prevenire e ridurre la produzione dei rifiuti e incrementare il riuso e il riciclaggio. 2. gestire e trattare i rifiuti secondo le migliori prassi standard. 3. evitare i consumi superflui e migliorare l’efficienza energetica. 4. ricorrere a procedure di appalto sostenibili. 5. promuovere attivamente una produzione e un consumo sostenibili, con particolare riferimento a prodotti eco-

certificati e del commercio equo e solidale.

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5 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE URBANA

Ci impegniamo a svolgere un ruolo strategico nella pianificazione e progettazione urbane, affrontando problematiche ambientali, sociali, economiche, sanitarie e culturali per il beneficio di tutti.

Lavoreremo quindi per:

1. rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o svantaggiate. 2. prevenire una espansione urbana incontrollata, ottenendo densità urbane appropriate e dando precedenza alla

riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. 3. assicurare una miscela di destinazioni d’uso, con un buon equilibrio di uffici, abitazioni e servizi, dando priorità

all’uso residenziale nei centri città. 4. garantire una adeguata tutela, restauro e uso/riuso del nostro patrimonio culturale urbano. 5. applicare i principi per una progettazione e una costruzione sostenibili, promuovendo progetti architettonici e

tecnologie edilizie di alta qualità.

6 MIGLIORE MOBILITÀ, MENO TRAFFICO

Riconosciamo l’interdipedenza di trasporti, salute e ambiente e ci impegniamo a promuovere scelte di mobilità sostenibili.

Lavoreremo quindi per:

1. ridurre la necessità del trasporto motorizzato privato e promuovere alternative valide e accessibili. 2. incrementare la quota di spostamenti effettuati tramite i mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta. 3. promuovere il passaggio a veicoli con basse emissioni di scarico. 4. sviluppare un piano di mobilità urbana integrato e sostenibile. 5. ridurre l’impatto del trasporto sull’ambiente e la salute pubblica.

7 AZIONE LOCALE PER LA SALUTE

Ci impegniamo a proteggere e a promuovere la salute e il benessere dei nostri cittadini.

Lavoreremo quindi per:

1. accrescere la consapevolezza del pubblico e prendere i necessari provvedimenti relativamente ai fattori determinanti della salute, la maggior parte dei quali non rientrano nel settore sanitario.

2. promuovere la pianificazione dello sviluppo sanitario urbano, che offre alla nostre città i mezzi per costituire e mantenere partnership strategiche per la salute.

3. ridurre le disuguaglianze nella sanità e impegnarsi nei confronti del problema della povertà, con regolari relazioni sui progressi compiuti nel ridurre tali disparità.

4. promuovere la valutazione dell’impatto di salute per focalizzare l’attenzione di tutti i settori verso la salute e la qualità della vita.

5. sensibilizzare gli urbanisti ad integrare le tematiche della salute nelle strategie e iniziative di pianificazione urbana.

8 ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE

Ci impegniamo a creare e ad assicurare una vivace economia locale, che promuova l’occupazione senza danneggiare l’ambiente.

Lavoreremo quindi per:

1. adottare misure per stimolare e incentivare l’occupazione locale e lo sviluppo di nuove attività. 2. cooperare con le attività commerciali locali per promuovere e implementare buone prassi aziendali. 3. sviluppare e implementare principi di sostenibilità per la localizzazione delle aziende. 4. incoraggiare la commercializzazione dei prodotti locali e regionali di alta qualità. 5. promuovere un turismo locale sostenibile.

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9 EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE

Ci impegniamo a costruire comunità solidali e aperte a tutti.

Lavoreremo quindi per:

1. sviluppare ed mettere in pratica le misure necessarie per prevenire e alleviare la povertà.2. assicurare un equo accesso ai servizi pubblici, all’educazione, all’occupazione, alla formazione professionale,

all’informazione e alle attività culturali. 3. incoraggiare l’inclusione sociale e le pari opportunità. 4. migliorare la sicurezza della comunità.5. assicurare che alloggi e condizioni di vita siano di buona qualità e garantiscano l’integrazione sociale.

10 DA LOCALE A GLOBALE

Ci impegniamo a farci carico delle nostre responsabilità per conseguire pace, giustizia, equità, sviluppo sostenibile e protezione del clima per tutto il pianeta.

Lavoreremo quindi per:

1. sviluppare ed applicare strategie integrate per la riduzione dei cambiamenti climatici, e adoperarsi per raggiungere un livello sostenibile di emissioni di gas serra.

2. considerare il ruolo centrale della protezione del clima nei settori dell’energia, dei trasporti, degli appalti, dei rifiuti, dell’agricoltura e della forestazione.

3. diffondere la consapevolezza delle cause e delle probabili conseguenze dei cambiamenti climatici, e integrare azioni di prevenzione nelle nostre strategie per la protezione del clima.

4. ridurre il nostro impatto sull’ambiente a livello globale e promuovere il principio di giustizia ambientale. 5. consolidare la cooperazione internazionale tra le città e sviluppare risposte locali a problemi globali in collaborazione

con altre autorità locali, comunità e ONG.

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ACCETTANDO E APPROVANDO I PUNTI DI CUI SOPRA, CON LA MIA/NOSTRA FIRMA, IO/NOI:

1. sottoscrivo/sottoscriviamo la Aalborg Charter.

2. sottoscrivo/sottoscriviamo gli Aalborg Commitments.

3. acconsento/acconsentiamo a produrre una analisi integrata sulla base degli Aalborg Commitments come punto di partenza del nostro processo di istituzione dei target entro 12 mesi dalla data della nostra firma. Questa analisi includerà le linee guida dell’amministrazione, farà riferimento a impegni politici in atto e descriverà i progetti e le iniziative in corso.

4. acconsento/acconsentiamo a istituire un processo locale condiviso per l’iindividuazione degli obiettivi, che incorpori la Agenda 21 Locale esistente e altri piani d’azione sostenibili e che tenga in considerazione i risultati della analisi di base locale.

5. acconsento/acconsentiamo a dare priorità alle iniziative volte a promuovere i dieci Commitments sui temi:

1 GOVERNANCE 2 GESTIONE URBANA PER LA SOSTENIBILITÀ 3 RISORSE NATURALI COMUNI

4 CONSUMO RESPONSABILE E STILI DI VITA 5 PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE URBANA

6 MIGLIORE MOBILITÀ, MENO TRAFFICO 7 AZIONE LOCALE PER LA SALUTE 8 ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE

9 EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE 10 DA LOCALE A GLOBALE

6. acconsento/acconsentiamo a stabilire specifici obiettivi locali entro 24 mesi dalla data della firma, utilizzando l’Allegato degli Aalborg Commitments come fonte d’ispirazione, e a fissare scadenze temporali per verificare i progressi compiuti rispetto agli impegni presi.

7. acconsento/acconsentiamo a effettuare una verifica periodica dei nostri risultati relativamente agli Aalborg Commitments e di renderla disponibile ai nostri Cittadini.

8. acconsento/acconsentiamo a fornire regolarmente informazioni sui nostri obiettivi e i nostri progressi alla Campagna delle Città Europee Sostenibili e, attraverso questa condivisione, valutare i progressi e acquisire conoscenze reciprocamente. Una prima valutazione a livello europeo è prevista per il 2010, con successivi aggiornamenti ogni cinque anni.

Nome/i completo/i e qualifica in stampatello:

___________________________________________________________________________________

Amministrazione locale/territoriale/regionale:

_______________________________________________________________________________Luogo e data della firma:

___________________________________________________________________________________

Firma/e:

___________________________________________________________________________________

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CAMBIA COLORE ALL’IMPRONTA DELLA TUA COMUNITA’

Data: 30/03/2009 1

AGENDA 21 LOCALE

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COMUNI RICHIEDENTI

ENTI PARTECIPANTI AL PROGETTO

Città di Gemona Comune di Venzone Comune di Buja Comune di Artegna

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Data: 30/03/2009 2

Indice

Relazione illustrativa del progetto________________________________________ 3

1. Premessa ______________________________________________________________3 La richiesta di contributo_____________________________________________________________ 3

Contesto territoriale_________________________________________________________________ 3

Il nome del progetto ________________________________________________________________ 4

Enti partecipanti ___________________________________________________________________ 5

I principi guida ____________________________________________________________________ 6

2. I macro-obiettivi del progetto _____________________________________________7

3. Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente e l’Impronta Ecologica ______________8 Redazione del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente ___________________________________ 8

Dal Primo RSA al calcolo dell’impronta ecologica_________________________________________ 8

4. Forum e Piano d’Azione: temi e contenuti specifici del progetto________________10 Tavolo tematico 1 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo al Rumore ed Elettromagnetismo) –

Inquinamento acustico ed elettromagnetico _____________________________________________ 10

Tavolo tematico 2 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo all’Energia) – Valutazione della fattibilità

e la sostenibilità di implementazione di un innovativo metodo di monitoraggio dei consumi energetici

dell’Ente comunale in collaborazione con Agenzia Provinciale per L’Energia di Udine denominato

“E5”.___________________________________________________________________________ 11

Tavolo tematico 3 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo agli Acquisti verdi) – Valutazione delle

forniture comunali e introduzione nelle stesse di criteri di sostenibilità ambientale (Green Public

Procurement) – Promozione delle etichette ecologiche ed energetiche. ________________________ 12

5. Le strategie per raggiungere i macro-obiettivi_______________________________14 Macro obiettivo 1: Il processo deve imparare a rendersi autonomo ed autosussistente ____________ 14

Macro obiettivo 2: Attivazione di una serie di tavoli di confronto permanenti a valenza comunale e

intercomunale ____________________________________________________________________ 14

Macro obiettivo 3: Coinvolgimento della cittadinanza e delle frazioni_________________________ 14

Macro obiettivo 4: Coinvolgimento delle scuole __________________________________________ 15

Macro obiettivo 5: Attivazione di un tavolo permanente di lavoro interno all’Ente e coinvolgimento

degli uffici _______________________________________________________________________ 15

Macro obiettivo 6: Definizione e consolidamento di un metodo di lavoro e confronto replicabile in altri

contesti e in altre tematiche__________________________________________________________ 16

Macro obiettivo 7: Consolidamento di un ambito intercomunale _____________________________ 16

Macro obiettivo 8: Attivazione un processo di Agenda 21 permanente_________________________ 16

Macro obiettivo 9: Presa di coscienza di essere parte di una comunità di Agende 21 Locali________ 17

6. Sito internet di Agenda 21 _______________________________________________18

7. Fasi operative _________________________________________________________19

8. Conclusione ___________________________________________________________26

Preventivo di spesa___________________________________________________ 28

Cronoprogramma delle attività _________________________________________ 29

Allegati ____________________________________________________________ 30

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Data: 30/03/2009 3

Relazione illustrativa del progetto

1. Premessa

La richiesta di contributo

I comuni di Gemona (capofila di progetto), Artegna, Venzone e Buja intendono avviare un progetto di

Agenda 21 Locale (A21L) sul territorio di propria competenza, denominato

CAMBIA COLORE ALL’IMPRONTA DELLA TUA COMUNITA’

Per far fronte all’impegno economico che tale progetto implica è stata avviata la richiesta di contributo

alla Regione del 70% (co-finanziamento) delle spese ammissibili ai sensi dell’ dell’art. 4, comma 17,

della L.R. n°1/2005 (Finanziaria 2005) e del Decreto del Presidente della Regione 0374/Pres del

17/11/2005 (Regolamento). Il presente documento illustra, secondo i contenuti previsti dall’art.4 del

Regolamento, il progetto che s’intende avviare.

Contesto territoriale

I comuni di Gemona (capofila di progetto),

Artegna, Venzone e Buja sono collocati su

un territorio denominato "Gemonese", alle

pendici delle Prealpi Giulie, che comprende

anche i comuni di Bordano, Montenars,

Osoppo e Trasaghis.

Complessivamente i comuni indagati sono

caratterizzati dal seguente contesto

demografico:

Gemona 11.056 abitanti

Buja 6.761 abitanti

Artegna 2.968 abitanti

Venzone 2.322 abitanti

Il gruppo di lavoro dei 4 comuni, al fine di garantire continuità al progetto, si è organizzato in

modo tale da conferire il ruolo di capofila al comune più popoloso. Nel caso il processo di Agenda

21 Locale subisse un fermo a causa del capofila, tale ruolo sarà sostenuto dal comune di Buja.

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Data: 30/03/2009 4

I comuni coinvolti dal progetto hanno da lungo tempo manifestato con azioni sul territorio una

particolare sensibilità al tema dell’ambiente e in particolare dell’energia. Di seguito si elencano solo

alcune di queste iniziative attivate dal 2008:

• 10/11/2008 -16/11/2008 - Programma della settimana dell’educazione allo sviluppo sostenibile

– patrocinata dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, Comune di Gemona, Buja, Artegna e

altri comuni. L’iniziativa si configurava come un ciclo di incontri finalizzato allo scambio di

esperienze sul tema dell’ambiente, rifiuti e del consumo critico;

• Marzo 2009 - Gemona ha deliberato un piano di investimenti per la realizzazione di un una

serie di impianti fotovoltaici su 5 edifici comunali. Inoltre si prevede la realizzazione di un

ulteriore impianto in collaborazione con l’APE;

• Il Comune di Artegna sta perseguendo l’obiettivo di istituire e mantenere attivo un sistema di

gestione ambientale conforme alla norma UNI EN 14001 allo scopo di attuare, conseguire,

riesaminare e mantenere attiva la politica ambientale che ha reso pubblica tramite una

dichiarazione;

• Il Comune di Buja ha pubblicato sul proprio sito un “Decalogo del risparmio energetico” nel

quale si individuano una serie di azioni quotidiane per il risparmio energetico senza dover

ridurre la qualità della vita, semplicemente facendo attenzione ed evitando gli sprechi;

• Febbraio-Marzo 2008 - Il Comune di Artegna assieme all’APE ha organizzato una serie di 2

incontri sul tema dell’energia solare e della riqualificazione energetica;

• Il Comune di Artegna ha deliberato in convenzione con l’APE l’installazione di un impianto

fotovoltaico presso la palestra comunale;

• Il Comune di Gemona assieme a quello di Artegna e Montenars ha avviato il progetto

“Educazione al territorio, all’ambiente e alle attività produttive” per rispondere ad un bando

promosso dal GAL Euroleader che comprende comuni del Gemonese e della Carnia.

Il nome del progetto

CAMBIA COLORE ALL’IMPRONTA DEL TUA COMUNITA’

L’impronta ecologica rappresenta un indicatore di sintesi per descrivere le pressioni cioè il carico delle

attività umane sulle risorse e dare un’idea immediata della sostenibilità delle attività e delle abitudini di

una comunità. L’idea di cambiare colore all’impronta, di renderla più “verde”, rappresenta lo sforzo

della Comunità a rivedere, anche su scala personale, le azioni che tutti possono, a costo zero, mettere in

campo. Il logo del progetto come il suo nome è da considerarsi “provvisorio” in quanto si prevede un

coinvolgimento delle scuole per rielaborarlo a partire dalla proposta fatta in sede di progetto.

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CAMBIA COLORE ALL’IMPRONTA DELLA TUA COMUNITA’

Data: 30/03/2009 5

Enti partecipanti

ECOMUSEO DELLE ACQUE DEL GEMONESE

L’Ecomuseo delle Acque si propone di documentare, conservare e valorizzare i tanti siti naturali

(sorgenti, laghi, torrenti, fiumi) e le altrettanto numerose manifestazioni della cultura materiale (rogge,

mulini, lavatoi, opere di presa) che nel comprensorio del Gemonese costituiscono un vero e proprio

sistema.

L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese insiste dunque su un’area, geograficamente e culturalmente

omogenea, che coinvolge vari comuni: Gemona, Venzone, Bordano, Trasaghis, Cavazzo, Forgaria,

Osoppo, Buja, Majano, Artegna e Montenars.

Tra le iniziative che l’Ecomuseo sta seguendo si segnala quella relativa alle Mappe di Comunità

(www.mappadicomunita.it) che risulta particolarmente significativa ai fini del presente progetto.

Predisporre una mappa di comunità significa avviare un percorso finalizzato ad ottenere un “archivio”

permanente, e sempre aggiornabile, delle persone e dei luoghi di un territorio. Eviterà la perdita delle

conoscenze puntuali dei luoghi, quelle che sono espressione di saggezze sedimentate raggiunte con il

contributo di generazioni e generazioni. Un luogo include memorie, spesso collettive, azioni e relazioni,

valori e fatti numerosi e complessi che a volte sono più vicini alla gente che non alla geografia, ai

sentimenti che non all’estensione territoriale.

Il progetto beneficiario di un finanziamento di Euroleader - GAL della Carnia e del Gemonese, ha

comportato l’attivazione di un ristretto gruppo di lavoro, costituito da giovani laureati e diplomati del

luogo, con l’intento di formarli e successivamente coinvolgerli nell’attività dell’ecomuseo con mansioni

di responsabilità.

I ragazzi hanno partecipato in modo attivo e diretto al processo per la realizzazione di una serie di

“laboratori partecipati” finalizzati alla costruzione di mappe di comunità all’interno dell’area del Piano

di Sviluppo Locale (comuni di Gemona del Friuli, Artegna e Montenars).

AGENZIA PROVINCIALE PER L’ENERGIA DI UDINE (APE)

L’Agenzia Provinciale per l’Energia di Udine, con sede a Gemona del Friuli, promuove lo sviluppo

sostenibile aiutando le comunità locali a conseguire miglioramenti significativi e misurabili nell’utilizzo

razionale dell’energia e delle sue fonti rinnovabili.

I Soci costituenti l’APE oltre ai comuni aderenti sono: Provincia di Udine, CCIAA, ANCI-FVG,

Provincia di Pordenone, ASCOM-Udine, API-Udine Associazione Piccole e Medie Industrie, Lega

delle Cooperative FVG, Consorzio Bonifica Ledra Tagliamento, Legambiente FVG, COLDIRETTI-

Udine, CONFAGRICOLTURA-Udine, CNA-Udine, CONFARTIGIANATO-Udine, AAFVG

Associazione Allevatori FVG e Università degli Studi di Udine.

L’Agenzia fornisce informazioni indipendenti, tempestive, rilevanti ed affidabili a supporto dei

principali soggetti politici, economici ed dei cittadini in materia di risparmio ed efficienza energetica e

di utilizzo delle fonti rinnovabili di energia.

L’APE si occupa di utilizzo razionale e sostenibile dell’energia: in tal senso concentra le proprie attività

nel settore del risparmio e dell’efficienza energetica e promuove l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili

e locali. Il principale obiettivo è la formazione di una cultura legata al risparmio e all’efficienza

energetica.

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Data: 30/03/2009 6

I principi guida

I comuni coinvolti ritengono prioritario lavorare e migliorare la propria attività a partire dai seguenti

principi:

• Piccoli passi verso traguardi importanti: il progetto vuole svilupparsi e concretizzarsi nella

vita quotidiana coinvolgendo i cittadini e contribuendo a modificare i loro comportamenti e usi

in nome di una maggiore sostenibilità ambientale. Per arrivare a tale obbiettivo il passaggio

chiave è conoscere, sperimentare e toccare con mano i risultati. Agenda 21, pertanto,

prevede l’articolazione di questo percorso formativo a partire dal Rapporto dello Stato

dell’Ambiente, passando quindi al Piano d’Azione e infine arrivando ai Monitoraggi sul

processo.

• Trasparenza: rendendo disponibili ai cittadini le proprie politiche, gli obiettivi e i relativi

programmi e strumenti di miglioramento ambientale.

• Efficacia: costruire un metodo capace di offrire strumenti di consultazione e partecipazione

dell’intera comunità nelle scelte per uno sviluppo sostenibile del territorio.

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Data: 30/03/2009 7

2. I macro-obiettivi del progetto

Il progetto proposto vuole avviare un percorso di definizione degli obiettivi e delle azioni che

consentano al territorio del “Gemonese” di affrontare in un ottica di sostenibilità le criticità ambientali e

sociali associate allo sviluppo economico e demografico.

In via prioritaria il progetto persegue i seguenti obiettivi:

• Il processo deve imparare a rendersi autonomo ed autosussistente;

• Prendere consapevolezza tramite il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della molteplicità

e degli aspetti legati ai temi ambientali che rientrano tra le competenze dei comuni.

Solamente la raccolta e l’organizzazione dei dati già in possesso dei Comuni e degli Enti che

con essi collaborano permettono di definire tale rapporto (vedi paragrafo 3).

• Attivare una serie di tavoli di confronto permanenti a valenza comunale e intercomunale

tramite i quali coinvolgere tutti i portatori di interesse diffusi, le associazioni del territorio, i

cittadini organizzati in associazioni, l’Arpa FVG, altri enti coinvolti.

• Coinvolgere il mondo scolastico. Coinvolgere i giovani cittadini, motivandoli, in attività di

educazione ambientale che favoriscano la crescita dei loro valori sociali agevolando la

propagazione delle idee e aiutando il processo di identificazione dei bisogni individuali nelle

esigenze della collettività.

• Attivare un tavolo permanente di lavoro interno all’Ente condiviso e ritenuto necessario.

• Definire e consolidare un metodo di lavoro in grado di riproporsi con una metodologia

consolidata e già messa alla prova su nuove tematiche di interesse ambientale e sociale.

• Consolidare un ambito intercomunale di area vasta tra le amministrazioni di Gemona,

Artegna, Venzone e Buja in grado di lavorare e confrontarsi “in rete” con ampia disponibilità e

capacità di scambiarsi idee e proposte al fine di affrontare in maniera concordata tematiche che

per la loro natura e importanza hanno valenza intercomunale.

• Attivare un processo di Agenda 21 permanente cioè in grado di rimanere vivo tramite una

procedura sistematica di monitoraggio, analisi e aggiornamento del Piano d’Azione.

• Prendere coscienza che le Amministrazioni fanno parte di un progetto nazionale di

Agenda 21 e che da tale sistema è possibile apprendere “buone pratiche” e mettere in rete i

risultati ottenuti utili eventualmente ad altre comunità innescando un processo virtuoso di

reciproca collaborazione.

Per ognuno di questi obiettivi la seguente relazione elenca al Paragrafo 5 le azioni che si intendono

mettere in pratica per raggiungere i risultati attesi.

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3. Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente e l’Impronta Ecologica

Redazione del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente

Con la redazione del Primo Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA), i Comuni coinvolti nel progetto

mettono a disposizione del municipio e della cittadinanza uno strumento fondamentale di conoscenza

del proprio territorio.

Il primo RSA non nasce da ricerche specifiche, nuove raccolte dati, nuovi monitoraggi, etc, ma

piuttosto da una riorganizzazione dei dati e delle informazioni già presenti nei Comuni, in Arpa FVG,

presso la polizia municipale, etc. Ogni ufficio sarà chiamato ad avere una parte attiva per il reperimento

delle informazioni di propria competenza e sarà coordinato da un consulente in grado di fare sintesi dei

dati e organizzarli.

Carattere distintivo del RSA proposto è che per ogni tema trattato verrà dedicato un capitolo per

individuare la fonte dei dati reperiti e la metodologia da seguire per l’aggiornamento futuro degli stessi

con individuazione degli uffici competenti. Le nuove attività/iniziative dei Comuni in materie che hanno

una rilevanza ambientale dovranno contribuire ad aggiornare annualmente il Rapporto (es: nuovi piani

urbanistici, nuovi monitoraggi, etc).

In una prima ipotesi il documento risulterà suddiviso nei seguenti paragrafi/argomenti: Aria, Acqua e

Suolo, Rumore, Elettromagnetismo, Ambiti Naturali e Biodiversità, Rifiuti, Attività economiche,

Mobilità e Trasporti, Energia, Ambiente urbano, Popolazione e sue dinamiche, Educazione e

formazione ambientale, Pianificazione ambientale e azioni pubbliche e infine Spesa pubblica

ambientale.

Il documento sarà redatto in una versione completa e in una di sintesi che sarà diffusa ai cittadini

interessati (distribuito durante i Forum e le assemblee pubbliche).

In generale la predisposizione di un quadro ampio e dettagliato di informazioni è la condizione

necessaria per intervenire sull’ambiente in modo sostenibile: per conoscerlo, per tutelarlo, per

ripristinarlo dove occorre, per utilizzarne le risorse con lungimiranza.

Si ritiene pertanto che il Primo RSA, così come i suoi periodici aggiornamenti sia uno strumento

fondamentale di democrazia che consente ai Cittadini ed alle loro Associazioni di assumere piena

consapevolezza dello stato delle risorse ambientali del proprio territorio, e al tempo stesso, di valutare in

maniera compiuta la qualità dell’azione condotta dalle pubbliche amministrazioni.

Dal Primo RSA al calcolo dell’impronta ecologica

Il primo RSA si completa con il calcolo dell’impronta ecologica dei comuni analizzati.

Qual è il carico ambientale dei cittadini dei comuni di Gemona, Buja, Artegna e Venzone? Qual è il

carico che essi esercitano sul proprio territorio e sulle altre aree della Terra, prelevando le risorse e

acquisendo i beni di consumo che utilizzano nelle proprie attività produttive e per la propria vita?

Il concetto di “impronta ecologica”1, creato circa dieci anni fa e oggi ampiamente usato su scala

internazionale, fornisce una stima della “quantità di natura” che utilizziamo per sostenere il nostro stile

di vita.

L’impronta ecologica di qualsiasi popolazione (dal livello individuale, fino al livello di comunità) è il

totale della terra e del mare ecologicamente produttivi, occupati esclusivamente per produrre tutte le

1 L’impronta ecologica è un indicatore aggregato e sintetico, messo a punto a partire dagli anni ’90 da Mathis Wackernagel e Wiliam Rees, mediante

il quale si misura l’uso della natura in termini di impatto sulla capacità rigenerativa della biosfera, esprimendo tale impatto ecologico in unità di

spazio.

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Data: 30/03/2009 9

risorse consumate (dagli alimenti al vestiario ai beni industriali) e per assimilare i rifiuti generati da una

popolazione (calcolati come la superficie forestale necessaria ad assorbire le emissioni di CO2 legate

alla produzione e al consumo delle merci utilizzate).

Per esempio ogni abitante della provincia di Torino richiede, grosso modo, 3,3 ettari di territorio per

soddisfare i suoi fabbisogni e per assorbire le sue emissioni di anidride carbonica: molto meno di un

cittadino degli Stati Uniti, molto più della media mondiale e soprattutto, molto più della capacità

ecologica del proprio territorio.

I cittadini di Gemona, Buja, Artegna e Venzone che impronta ecologica hanno? E’ compatibile con il

loro territorio?

Il calcolo dell’impronta attiva naturalmente una serie di riflessioni sulle attività da porre in atto per

ridurre tale indice. Ecco quindi che l’impronta ecologica rappresenta il ponte di collegamento tra il RSA

e il Piano di Azione.

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Data: 30/03/2009 10

4. Forum e Piano d’Azione: temi e contenuti specifici del progetto

Il progetto di Agenda 21 proposto costituisce un percorso: è l’insieme dei passi e degli strumenti che si

devono utilizzare per organizzare il confronto tra i cittadini o tra i loro rappresentanti su determinate

tematiche quali l’inquinamento elettromagnetico, acustico e il contenimento delle emissioni clima-

alteranti generate dal consumo energetico.

La scelta delle tematiche è stata eseguita in funzione di quegli ambiti nei quali ad oggi esistono validi

strumenti di azione a disposizione dei comuni.

Contribuiscono alla formazione e gestione del “Forum” tutte le informazioni ambientali fornite in modo

comprensibile e trasparente nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA), gli strumenti di analisi delle

informazioni e la creazione di momenti e occasioni di confronto costruttivo.

Oltre a ciò A21L è costituita dall’insieme di obiettivi e azioni che una comunità individua per rendere il

proprio modello di sviluppo maggiormente sostenibile: il Piano d’Azione.

Il Forum è articolato su 3 tematiche che definiscono ciascuna un tavolo:

1. Tavolo tematico 1 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo al Rumore / Elettromagnetismo)

– Inquinamento acustico ed elettromagnetico;

2. Tavolo tematico 2 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo all’Energia) – Valutazione della

fattibilità e la sostenibilità di implementazione di un innovativo metodo di monitoraggio dei

consumi energetici dell’Ente comunale in collaborazione con Agenzia Provinciale per

L’Energia di Udine denominato “E5”;

3. Tavolo tematico 3 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo alla Spesa pubblica ambientale)

– Valutazione delle forniture comunali e introduzione nelle stesse di criteri di sostenibilità

ambientale (Green Public Procurement) – Promozione delle etichette ecologiche ed

energetiche.

I tavoli tematici, a seconda dello stato di avanzamento della discussione potranno essere di tipo

comunale, coinvolgendo esclusivamente soggetti operanti in ambito comunale, ed intercomunale per

ampliare il respiro della discussione ad aspetti di interesse relativi all’area vasta coinvolta.

Il Forum inteso come insieme di gruppi di lavoro non è l’unico soggetto per la discussione e il

coinvolgimento, l’interlocutore più ampio è l’assemblea pubblica intesa come comunità intera.

I diversi tavoli di discussione hanno un minimo comune denominatore che è l’impronta ecologica la cui

dimensione è indice della sostenibilità ambientale.

Tavolo tematico 1 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo al Rumore ed

Elettromagnetismo) – Inquinamento acustico ed elettromagnetico

Piano di zonizzazione Acustica

Livelli eccessivi di rumore possono compromettere la buona qualità della vita perché sono causa di

disagio fisico e psicologico. Il rumore è percepito negativamente dalla popolazione esposta, anche se è

ritenuto una forma di inquinamento minore rispetto a smog e inquinamento delle acque. Gli effetti

nocivi sull’uomo causati dall’esposizione al rumore variano in base alle caratteristiche fisiche del

fenomeno, ai tempi e alle modalità di manifestazione dell’evento acustico e alla specifica sensibilità del

soggetto esposto.

Premesso ciò il progetto di Agenda21 si pone l’obiettivo nella sua fase iniziale di pianificare, seguire e

commentare lo svolgimento della campagna di rilievi fonometrici sul territorio che i comuni sono

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Data: 30/03/2009 11

chiamati a svolgere; l'esame delle diverse sorgenti di rumore è indispensabile per fornire indicazioni

sulla comprensione del fenomeno "rumore" presente sul territorio nonché per trovare le giuste modalità

per affrontarlo (regolamento edilizio, buone pratiche di comportamento, etc.).

La campagna di misure finalizzata alla definizione del clima acustico, oltre a contribuire alla redazione

del Rapporto sullo stato dell’ambiente, sarà funzionale e necessaria alla definizione del Piano di

zonizzazione acustica e al successivo eventuale Piano di risanamento.

I Comuni coinvolti nel progetto prevedono infatti di procedere nel corso dell’anno 2009/2010 alla

redazione del Piano di Zonizzazione Acustica; la L.R. del 18/06/2007 n°16 “Norme in materia di tutela

dall’inquinamento atmosferico e dall’inquinamento acustico” prevede all’art. 20 che “I comuni, entro

due anni dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione della delibera della Giunta

regionale recante i criteri di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a), approvano il Piano comunale di

classificazione acustica di cui all’articolo 23.”

Nella seduta del 05/03/2009 la Giunta regionale ha deliberato di approvare, in via definitiva, i Criteri e

linee guida per la redazione dei Piani comunali di classificazione acustica.

Nelle citate linee guida, al paragrafo 9, si evidenzia che “La conoscenza del clima acustico del territorio

comunale è un elemento imprescindibile al fine di acquisire importanti informazioni sia sui livelli sonori

tipici delle aree monitorate, sia al fine di orientare le scelte del progettista nella stesura della fase

definitiva, che nei casi di presenza di criticità ambientale in cui i livelli di rumore possono essere

utilizzati per la predisposizione e, consequenziale redazione, di piani di risanamento acustico.”

Le amministrazione coinvolte ritengono di attivare un processo di Agenda 21 per valorizzare l’attività di

consultazione e partecipazione finalizzata alla redazione del Piano coinvolgendo tutti gli stakeholders:

le aziende, i cittadini, le scuole, etc. L’applicazione del metodo di Agenda 21 ad uno strumento di

pianificazione del territorio consente di testarlo su un tema di carattere urbanistico. Da questa

esperienza emergeranno delle indicazioni importanti quando il processo di Agenda 21 coinvolgerà il

Piano Regolatore, quindi strumenti urbanistici più complessi.

Monitoraggi campo elettromagnetico

Il comuni coinvolti nel progetto, ognuno secondo modalità diverse, valuteranno l’attivazione di un

sistema di monitoraggio dei campi elettromagnetici. La tematica risulta di particolare attualità

considerato che gli stessi comuni hanno recentemente concluso la fase di adozione del Piano di settore

della telefonia mobile. Accompagnare la definizione di tale servizio tramite un tavolo tematico permette

di coinvolgere i comitati, la cittadinanza, etc alla comprensione delle finalità del servizio e

all’interpretazione dei risultati; affrontare le problematiche legate all’inquinamento elettromagnetico

partendo da considerazioni di tipo oggettivo; informare e formare cittadini consapevoli.

Tavolo tematico 2 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo all’Energia) –

Valutazione della fattibilità e la sostenibilità di implementazione di un innovativo

metodo di monitoraggio dei consumi energetici dell’Ente comunale in

collaborazione con Agenzia Provinciale per L’Energia di Udine denominato

“E5”.

L’applicazione del metodo di valutazione energetica E5 consente di individuare un piano di interventi

finalizzati alla riduzione significativa dei consumi energetici del comune in senso globale (si veda

scheda APE allegata). L’oggetto di Agenda 21 su tale tema è quello di valutare la fattibilità di

applicazione di tale metodo ai comuni coinvolti.

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Data: 30/03/2009 12

Tavolo tematico 3 (corrisponde nell’RSA al capitolo relativo agli Acquisti verdi) –

Valutazione delle forniture comunali e introduzione nelle stesse di criteri di

sostenibilità ambientale (Green Public Procurement) – Promozione delle etichette

ecologiche ed energetiche.

Il GPP (Green Public Procurement) è definito dalla Commissione europea come “... l’approccio in

base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di

acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il

profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore

impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”. Si tratta di uno strumento di politica

ambientale volontario che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto

impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.

Gli appalti pubblici sono uno strumento fondamentale per orientare il mercato verso l’efficienza e il

risparmio energetico mediante la richiesta di beni e servizi che riducano l’uso di risorse naturali, la

produzione di rifiuti e le emissioni di inquinanti, i pericoli per la salute e i rischi ambientali.

Utilizzando il loro potere di acquisto per scegliere beni e servizi che rispettino l’ambiente lungo il loro

intero ciclo di vita, le pubbliche amministrazioni possono così contribuire in misura significativa allo

sviluppo sostenibile.

Introdurre il GPP per la pubblica amministrazione comporta numerosi vantaggi - riduzione del consumo

di risorse, aumento dell’efficienza energetica, diminuzione degli inquinanti emessi e dei rifiuti - ma

anche miglioramento dell’immagine e della reputazione dell’ente, proponendo un modello di

comportamento sostenibile e sviluppando la comunicazione e lo scambio di informazioni tra gli enti

locali, le imprese e i consumatori.

Tra le categorie di servizi e prodotti nei quali si possono regolamentare gli acquisti verdi troviamo:

• le forniture per l’ufficio

• anti infortunistica e sicurezza passiva

• arredamento ufficio

• arredo urbano

• bioedilizia

• cancelleria e accessori per l’ufficio

• energie rinnovabili e risparmio energetico

• gestione rifiuti

• imballaggi

• prodotti pulizia

• risparmio idrico

• ristorazione

• tecnologie per l’ambiente

• tipografie e stampe

• usa e getta, prodotti per catering e strutture ricettive

• viabilità e sicurezza stradale

Il Comune nel presente progetto si pone l’obiettivo di descrivere e caratterizzare le proprie forniture e di

valutare di inserire dei criteri di sostenibilità ambientale sulle stesse per migliorare le proprie prestazioni

ambientali.

La diffusione del GPP in ambito intercomunale può agevolare anche il settore privato e i consumatori a

fare scelte di acquisto migliori sotto il profilo ambientale e può incentivare il sistema produttivo

all’innovazione tecnologica, potenziando ulteriormente gli effetti sull’ambiente. In continuità, quindi,

con la promozione degli acquisti verdi si prevede un percorso di conoscenza e promozione presso la

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Data: 30/03/2009 13

cittadinanza dei sistemi di etichettatura ambientale e delle etichette ecologiche (ecolabelling) al fine di

incentivare la domanda di prodotti e servizi con minor impatto sull’ambiente stimolando così, attraverso

l’uso di strumenti di mercato, il potenziale miglioramento ambientale.

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Data: 30/03/2009 14

5. Le strategie per raggiungere i macro-obiettivi

Macro obiettivo 1: Il processo deve imparare a rendersi autonomo ed

autosussistente

Il presente progetto costituisce lo start-up di un processo di Agenda21 Locale permanente e autonomo

in grado di auto sostenersi con risorse interne agli enti secondo modalità e procedure consolidate.

Per raggiungere tale obiettivo il metodo seguito sarà quello di realizzare e attivare ogni azione

costituente Agenda 21 come la newsletter interna ed esterna, la convocazione dei gruppi di lavoro,

l’aggiornamento del sito internet, il recupero delle informazioni per l’aggiornamento dello stato

dell’ambiente, etc… in sinergia e assieme ai responsabili del processo interni agli Enti. Il principio

seguito può così essere esemplificato: la prima volta opera il consulente, la seconda il consulente

assieme al Comune, la terza il Comune in autonomia. Il principio enunciato necessita di essere

applicato con la dovuta attenzione e sensibilità in funzione del processo analizzato.

Macro obiettivo 2: Attivazione di una serie di tavoli di confronto permanenti a

valenza comunale e intercomunale

Promuovendo e supportando quanto più possibile l’assunzione degli obiettivi di sviluppo sostenibile a

tutti i livelli (ivi compreso il livello del singolo cittadino), l’Agenda 21 avvia inoltre la creazione di 2

tavoli di confronto, il primo comunale, il secondo intercomunale.

• Tavolo a valenza intercomunale tra i comuni di Gemona (capofila di progetto), Buja,

Artegna e Venzone su progetti “di sistema”. In genere tali strategie originano da tavoli

tematici costituiti intorno a disegni complessi di ampio respiro come può essere l’avvio di uno

sportello energetico sovracomunale, la promozione di distretti produttivi sulle energie

rinnovabili, piani di risanamento acustici di valenza intra comunale, etc. Gli attori coinvolti

sono i responsabili di progetto dei diversi enti, gli amministratori locali, gli energy manager

dei diversi enti, i rappresentanti delle attività produttive, i gruppi organizzati che operano alla

scala intercomunale, gli enti sovraordinati come Arpa FVG, etc.

• Tavoli tematici a valenza comunale su progetti di carattere locale. Per arrivare alla loro

costituzione si deve procedere con un censimento e individuazione delle associazioni, delle

agenzie educative a dimensione locale, dei patronati, delle scuole, delle associazioni sportive,

etc. La composizione di tali tavoli in funzione della tematica trattata è per sua natura variabile,

ed è legata all’ampiezza e localizzazione del “problema” intorno al quale è costruita la

strategia.

Macro obiettivo 3: Coinvolgimento della cittadinanza e delle frazioni

• La costituzione dei tavoli tematici non ridimensionare l’aspetto centrale del progetto che

rimane il confronto diretto con l’intera collettività da alimentare e stimolare con un nutrito

programma di incontri in maniera itinerante e coinvolgendo anche le frazioni dei comuni

lontane dai centri. Il progetto vuole evitare il rischio di essere percepito come un’attività del

Municipio e del capoluogo ma, viceversa, come un’azione dell’intero territorio comunale.

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Data: 30/03/2009 15

• Attivazione di un sito internet dell’Agenda 21 (vedi paragrafo 6) all’interno del quale siano

presenti 2 importanti piattaforme di lavoro: una per i monitoraggi ambientali attivati (rumore

e consumi energetici) eventualmente estendibile ad altre forme di inquinamento

(elettromagnetico, aria, etc.) o altre forme di reporting ambientale (dati ambientali); l’altra

dedicata alle buone pratiche (acquisti verdi, risparmio energetico, etc.), al dialogo con i

cittadini ed i portatori di interesse diffuso, alla comunicazione in merito allo stato di

avanzamento dei processi e dei progetti di Agenda 21;

• Attivazione di una newsletter generale per Agenda 21 alla quale vengono associati, a seconda

del destinatario, dei contenuti specifici relativi al tavolo tematico ad esso associato.

• Redazione, pubblicazione e distribuzione di una guida alle buone pratiche “a costo zero”

per il risparmio energetico e per l’acquisto di prodotti “verdi”. La guida avrà contenuto e

forma diversa a seconda che sia distribuita alle scuole, al mondo produttivo e dei servizi, e

infine alle famiglie.

• Distribuzione sintesi primo RSA

Macro obiettivo 4: Coinvolgimento delle scuole

• Coinvolgere le Scuole per elaborare/perfezionare il Logo del progetto e l’immagine coordinata,

creando anche un’occasione per condividere pensieri, idee e proposte sullo sviluppo sostenibile

e sui temi trattati dal Progetto, valorizzando al contempo la straordinaria capacità dei

bambini/ragazzi di esprimere in modo semplice concetti complessi, di veicolare informazioni e

di coinvolgere con entusiasmo genitori e amici. La scuola ha manifestato la disponibilità ad

inserire nei propri programmi formativi l’iniziativa. L’Ecomuseo, per le diverse iniziative

svolte in ambito scolastico, seguirà l’attività di promozione presso le scuole. La revisione del

logo potrà essere contestualizzata in un concorso di idee. Il nuovo logo potrà essere reso

pubblico tramite l’affissione di cartelloni e stampe presso il Comune, la scuola e luoghi di

pubblico accesso in occasione dell’avvio del Forum.

Macro obiettivo 5: Attivazione di un tavolo permanente di lavoro interno all’Ente

e coinvolgimento degli uffici

• Costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale interno all’Ente in grado di

coinvolgere/informare ogni ufficio sullo stato di attuazione del processo. Si prevede

l’organizzazione di periodici incontri per l’aggiornamento sullo stato avanzamento,

l’individuazione/discussione di eventuali difficoltà e per la pianificazione delle fasi future. Il

gruppo individua un responsabile interno all’Ente di Agenda 21 Locale.

• L’individuazione e la formazione di una figura professionale interna all’ente competente ed

esperta sulle tematiche energetiche che possa svolgere le funzioni di Energy Manager.

• Istituzione di una mail list rivolta a tutti i dipendenti comunali per un costante

aggiornamento periodico dello stato di avanzamento del processo di Agenda 21

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Data: 30/03/2009 16

• Coinvolgimento del personale degli uffici in un programma di riduzione dei consumi

energetici tramite la messa in pratica di comportamenti virtuosi di risparmio energetico in

collaborazione con APE. Prima della pubblicazione della guida alle buone pratiche per i

cittadini sopradescritta si provvederà ad eseguire un programma sperimentale all’interno

dell’ente accompagnato da un monitoraggio dei consumi prima e dopo il periodo di

sperimentazione.

Macro obiettivo 6: Definizione e consolidamento di un metodo di lavoro e

confronto replicabile in altri contesti e in altre tematiche

• Redazione di un protocollo operativo per Agenda 21 Locale specifico per il contesto

territoriale analizzato per l’attuazione e l’applicazione di un’Agenda 21 Locale che faccia

tesoro dell’esperienza maturata, del lavoro svolto e dei risultati ottenuti nell’esperienza

maturata nel progetto in corso.

Il documento individua e censisce tra l’altro gli stakeholders, i ruoli e le competenze

individuate all’interno dell’ente, le fasi e i tempi di ogni attività necessaria al progetto.

Macro obiettivo 7: Consolidamento di un ambito intercomunale

• Consolidamento di un metodo strutturato di confronto e di messa in rete di esperienze e

risultati tramite una costante comunicazione alla cittadinanza e periodico incontro tra i

responsabili comunali di Agenda 21.

• Realizzazione di un sito internet di Agenda 21 condiviso tra i comuni coinvolti.

Macro obiettivo 8: Attivazione un processo di Agenda 21 permanente

Il progetto descritto costituisce lo start-up di un’Agenda 21 permanente. Il protocollo operativo per

Agenda 21 Locale previsto non si limita infatti a descrivere come si attiva un nuovo processo su una

nuova tematica, ma illustra il metodo per garantire il mantenimento dei percorsi attivati. In tal senso gli

argomenti trattati sono di seguito elencati:

• Monitoraggio: sarà prodotto un Rapporto periodico sullo stato dell’ambiente ad integrazione

del primo RSA.

• Valutazione: gli aggiornamenti del RSA saranno sottoposti alla valutazione del Forum che,

attraverso opportune sessioni di lavoro assumerà le opportune determinazioni in relazione

all’introduzione di nuovi obiettivi del Piano d’Azione, all’impostazione e avvio di nuove linee

d’azione, all’individuazione di nuove priorità.

• Progettazione e realizzazione: sarà monitorato lo stato di attuazione delle attività previste nel

Piano d’Azione.

• Scambio, condivisione e messa in rete delle esperienze: campagne di comunicazione che diano

visibilità ai progetti e agli attori che li hanno realizzati; organizzazione di iniziative di

presentazione delle migliori esperienze.

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Data: 30/03/2009 17

Macro obiettivo 9: Presa di coscienza di essere parte di una comunità di Agende

21 Locali

• Aderire all’associazione Coordinamento A21L italiane, costituita da Comuni, Province,

Regioni e altri Enti locali impegnati in processi di Agenda 21 locale (scopo del Coordinamento

la promozione in Italia, e in particolare nelle aree urbane, del processo di Agenda 21 locale).

• Aderire alla rete regionale degli Enti Locali che realizzano percorsi di Agenda 21 locale.

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Data: 30/03/2009 18

6. Sito internet di Agenda 21

Il progetto prevede l’attivazione di un sito internet. Il sito dovrà essere di semplice lettura ma soprattutto

di semplice gestione, in grado di essere modificato non da un web-designer ma piuttosto dallo stesso

operatore autore dei contenuti che inizialmente potrà essere il consulente del comune ma che, a regime,

coinciderà con il responsabile interno all’Ente di Agenda21. Tale caratteristica si raggiunge con una

grafica semplice e standardizzata mentre i contenuti potranno essere modificati da una area riservata con

accesso tramite password di gestione dei contenuti che consenta di inserire nuovi campi e nuovi testi.

Il sito sarà unico per tutti e 4 i comuni coinvolti e sarà collegato tramite link ai singoli siti comunali.

Se i Comuni attiveranno delle attività di monitoraggio ambientale il sito sarà organizzato in modo tale

da permettere la pubblicazione dei dati.

I contenuti minimi del sito di Agenda21 saranno:

1. Informazione sulle fasi del processo e sul loro stato di attuazione:

• Adesione alla carta di Aalborg

• Pubblicazione del RSA

• Attivazione Forum e calendario degli incontri

• Adozione del Piano di Azione

• Progetti avviati e news sul loro stato di attuazione

2. Riferimenti dei responsabili di progetto (posta elettronica)

3. Documenti consultabili:

• RSA

• Regolamento del Forum

• Piano di Azione

4. Link ad altri siti

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Data: 30/03/2009 19

7. Fasi operative

Il Progetto di Agenda 21 Locale si compone delle seguenti fasi di lavoro:

FASE Scopo

Impegno formale delle amministrazioni locali

Comunicazione alla cittadinanza e agli uffici comunali degli impegni presi

Attivazione sito web e news letter interna agli Enti

Costituzione gruppo di lavoro interno agli Enti

Attivazione

Piano operativo per Agenda 21

Coinvolgimento delle scuole

Comunicazione propedeutica all’avvio del Forum

Definizione e selezione dei portatori di interesse

Condivisione

Avvio del Forum, definizione del Regolamento e costituzione dei tavoli tematici

Recupero dati e informazioni per la redazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente

Eventuale avvio di monitoraggi del rumore, del campo elettromagnetico e dei consumi energetici

dell’Ente (FASE NON RICOMPRESA NELLA RICHIESTA DI CONTRIBUTO)

Analisi

Diagnosi

Elaborazione e redazione del RSA e calcolo dell’impronta ecologica

Attività dei Gruppi di lavoro

Forum

Scambio del lavoro fatto dai Forum

Elaborazione

del Piano d’Azione

Fase progettuale dei Forum

Confronto sulla proposta preliminare

Individuazione degli strumenti per l’attuazione delle azioni

Adozione formale del Piano

Adozione / Attuazione

Del Piano d’Azione

Attuazione azioni del Piano d’azione

Definizione del sistema di monitoraggio e di A21L permanente

Manuale operativo di Agenda A21L

Valutazione Piano

d’Azione

A21L Permanente Avvio A21L permanente

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Data: 30/03/2009 20

ATTIVAZIONE

Scopo 1. Impegno formale delle amministrazioni locali

2. Comunicazione alla cittadinanza e agli uffici comunali degli impegni presi

3. Attivazione sito web e news letter interna agli Enti

4. Costituzione gruppo di lavoro interno agli Enti

5. Piano operativo per Agenda 21

Attività 1. Impegno formale delle amministrazioni locali

���� Aderire istituzionalmente agli Impegni di Aalborg con delibera di Consiglio Comunale

���� Aderire all’associazione Coordinamento A21L italiane, costituita da Comuni, Province,

Regioni e altri Enti locali impegnati in processi di Agenda 21 locale (scopo del

Coordinamento la promozione in Italia, e in particolare nelle aree urbane, del processo di

Agenda 21 locale)

���� Aderire alla rete regionale degli Enti Locali che realizzano percorsi di Agenda 21 locale

2. Comunicazione alla cittadinanza e agli uffici comunali degli impegni presi

���� Presentare alla comunità locale l’impegno preso dall’Amministrazione “portando in

strada” gli Impegni di Aalborg con una o più iniziative di comunicazione interattiva:

pubblicazione su eventuali pannelli a messaggio variabile, conferenza stampa con gli

organi di informazione locali (giornali e televisione) e inserimento nel giornalino

comunale. Le modalità di comunicazione potranno essere integrate in funzione delle idee

che emergeranno nella presentazione del progetto agli amministrazione, agli uffici

comunali e agli Enti partner del progetto (APE, Scuola e Ecomuseo).

���� Comunicare/condividere i principi guida di Agenda 21, inteso come metodo e come

percorso, all’interno dei diversi settori/servizi delle Amministrazioni coinvolte attraverso

uno o più workshop intercomunale/intersettoriale, che sia informativo-formativo, ma

anche interattivo-propositivo

3. Attivazione sito web e news letter interna agli Enti

���� Attivazione Sito Web dedicato al Progetto contenente in fase iniziale una definizione del

Progetto. In tale fase il sito web risulta uno spazio vuoto, un libro bianco, da riempire man

mano che il processo prende forma. Il sito risulterà collegato a tutti i siti comunali dei

comuni partecipanti. La prima realizzazione del sito web ed il suo periodico

aggiornamento è eseguito dall’Ecomuseo. La stessa associazione potrà, se ritenuto

tecnicamente fattibile, coincidere o prendere spunto nella sua realizzazione con il sito del

progetto “mappe di comunità” (www.mappedicomunita.it). La collaborazione con

l’Ecomuseo è necessaria per garantire continuità all’aggiornamento del sito tramite delle

professionalità che hanno consolidata esperienza in percorsi di partecipazione e Agenda

21.

���� Elaborare una newsletter per il personale dell’Amministrazione per garantire la

circolazione dell’informazione, rendere partecipi man mano dei passi compiuti e

mantenere costante l’attenzione sul progetto/percorso

4. Costituzione gruppo di lavoro interno agli Enti

���� Individuare all’interno di ogni settore dell’Ente, persone interessate e motivate, con

competenze e conoscenze utili al progetto Agenda 21, per coinvolgerle in modo attivo

���� Istituire un gruppo di lavoro intersettoriale interno ad ogni Amministrazione (composto da

tecnici dell’ente e da eventuali professionisti esterni), nell’ambito del quale i coordinatori

fungono da punto di contatto tra gli enti coinvolti, garantendo lo scambio di informazioni e

il dialogo intercomunale

5. Piano operativo per Agenda 21

���� Elaborare il piano operativo del Progetto Agenda 21 valorizzando conoscenze e

competenze interne all’Amministrazione

Calendario Luglio - Agosto 2009

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Data: 30/03/2009 21

COINVOLGIMENTO

Scopo 1. Coinvolgimento delle scuole

2. Comunicazione propedeutica all’avvio del Forum

3. Definizione e selezione dei portatori di interesse

4. Avvio del Forum, definizione del Regolamento e costituzione dei tavoli tematici

Attività 1. Coinvolgimento delle scuole

���� Coinvolgere le Scuole (e/o Consiglio dei ragazzi dove presente) per elaborare/perfezionare

il Logo del progetto e l’immagine coordinata, creando anche un’occasione per condividere

pensieri, idee e proposte sullo sviluppo sostenibile e sui temi trattati dal Progetto,

valorizzando al contempo la straordinaria capacità dei bambini/ragazzi di esprimere in

modo semplice concetti complessi, di veicolare informazioni e di coinvolgere con

entusiasmo genitori e amici. La scuola ha manifestato la disponibilità ad inserire nei propri

programmi formativi l’iniziativa. L’ecomuseo, per le diverse iniziative svolte in ambito

scolastico, seguirà l’attività di promozione presso le scuole. La revisione del logo potrà

essere contestualizzata in un concorso di idee. Il nuovo logo potrà essere reso pubblico

tramite l’affissione di cartelloni e stampe presso il Comune, la scuola e luoghi di pubblico

accesso in occasione dell’avvio del Forum (vedi punto seguente).

2. Comunicazione propedeutica all’avvio del Forum

���� Realizzare una campagna di comunicazione attiva propedeutica alla realizzazione del

Forum, per condividere il progetto e per raccogliere informazioni “dal territorio”. Tale

iniziativa è mirata ad informare sulla necessità di raccogliere disponibilità di adesioni al

Forum dei soggetti territorialmente interessati, per raccogliere le idee sulla sua istituzione

e regolamentazione, preparare il territorio/la cittadinanza alla selezione dei portatori di

interessi diffusi.

3. Definizione e selezione dei portatori di interesse

���� Compilare internamente un elenco preliminare di portatori di interesse

���� Invitare i portatori di interesse selezionati (interviste o incontri a piccoli gruppi) a

individuare altri portatori di interesse non considerati e a definire temi/questioni da trattare

in modo prioritario nel Forum.

���� Pubblicare l’elenco (portatori di interesse e temi) su web

���� Descrivere i rapporti esistenti fra portatori di interesse, inclusi conflitti

���� Individuare gli interessi

���� Valutare le risorse dei portatori di interesse (informazioni, competenze…)

���� Mappare la rappresentatività dei portatori di interesse

���� Definire i tavoli tematici costituenti il Forum e un primo calendario di incontri

4. Avvio del Forum, definizione del Regolamento e costituzione dei tavoli tematici

���� Pubblicare su web l’avvio del Forum, inviarne comunicazione (cartacea) ai portatori di

interesse e raccogliere le adesioni

���� Avviare il Forum in convocazione plenaria con un workshop di una giornata al fine di

individuare e definire il suo regolamento.

���� Costituzione e avvio tavoli tematici sia comunali e intercomunali

���� Condivisione di un calendario di incontri

Calendario Settembre – Dicembre 2009

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Data: 30/03/2009 22

DIAGNOSI

Scopo 1. Recupero dati e informazioni per la redazione del Rapporto sullo Stato

dell’Ambiente (RSA)

2. Eventuale avvio di monitoraggi del rumore, del campo elettromagnetico e dei

consumi energetici dell’Ente (FASE NON RICOMPRESA NELLA RICHIESTA DI

CONTRIBUTO)

3. Analisi

4. Elaborazione e redazione del RSA e calcolo dell’impronta ecologica

Attività 1. Recupero dati e informazioni per la redazione del Rapporto sullo Stato

dell’Ambiente (RSA)

���� Tramite l’interfacciamento con i gruppi di lavori interni agli enti , ricognizione dei

dati/indicatori esistenti (raccolti, elaborati e gestiti dall’Amministrazione)

���� Interfacciamento con Enti sovraordinati in possesso di eventuali dati significativi per il

RSA: Arpa FVG, Provincia di Udine, Regione, Azienda per i servizi sanitari, etc

���� Individuazione di eventuali lacune documentali

2. Eventuale avvio di monitoraggi del rumore, del campo elettromagnetico e dei

consumi energetici dell’Ente (FASE NON RICOMPRESA NELLA RICHIESTA DI

CONTRIBUTO)

���� Eventuale attivazione di un sistema di monitoraggio permanente dei campi

elettromagnetici caratterizzato da uno spostamento periodico della centralina e

pubblicazione su web dei dati ricavati. Tale sito web dei monitoraggi, se realizzato, sarà

collegato al sito di Agenda 21.

���� Eventuale esecuzione di una campagna di misure fonometriche sulla base di una

cronoprogramma valutato dal punto di vista tecnico una volta tenuto conto delle richieste

emerse da parte del relativo tavolo tematico.

���� Eventuale esecuzione di un primo censimento dei consumi energetici degli Enti. Questa

parte sarà a cura dell’Ape secondo la metodologia E5 proposta.

3. Analisi

���� Definizione dell’approccio metodologico Catalogazione dei set di indicatori suggeriti da

gruppi di lavoro nazionali o da commissioni europee e internazionali e descrizione

sommaria della loro struttura (lista preliminare)

���� Definizione dei dati/indicatori necessari al calcolo dell’impronta ecologica

���� Verifica e selezione degli indicatori da utilizzare sulla base della disponibilità effettiva dei

dati e attraverso il confronto con l’Amministrazione (tecnici/politici) e con il Forum di

A21

���� Definizione del sistema di indicatori e sua articolazione in base ai seguenti livelli:

Indicatori di breve termine (indicatori che vengono compilati subito)

Indicatori di medio termine (indicatori fattibili ma non ancora disponibili)

Indicatori di lungo termine (indicatori per i quali devono essere generati i dati)

���� Organizzazione dei dati/indicatori esistenti

4. Elaborazione e redazione del RSA e calcolo dell’impronta ecologica

���� Compilazione e valutazione dei risultati ed elaborazione delle tavole di sintesi

���� Calcolo impronta ecologica delle diverse comunità

���� Elaborazione della bozza del Primo RSA da sottoporre al dibattito (sia on-line che off-line

attraverso il coinvolgimento del Forum)

���� Confronto con il Forum in seduta plenaria

���� Redazione/pubblicazione del Primo RSA

5. Presentazione alla cittadinanza RSA

���� Redazione di una sintesi del RSA da distribuire agli incontri con la cittadinanza e alle

scuole

���� Serie di incontri pubblici presso le diverse comunità per la presentazione del RSA

Calendario Agosto 2009 – Marzo 2010

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Data: 30/03/2009 23

ELABORAZIONE DEL PIANO D’AZIONE

Scopo 1. Attività dei Gruppi di lavoro

2. Forum

3. Scambio del lavoro fatto dai Forum

4. Fase progettuale dei Forum

Attività 1. Attività dei Gruppi di lavoro

���� Calendarizzare/organizzare le sessioni dei tavoli di lavoro tematici. Ognuno dei Comuni

coinvolti organizza i propri gruppi di lavoro avendo condiviso nella fase precedente il

RSA, la scelta dei temi, le modalità di lavoro.

���� Attivazione di una news letter per tutti i portatori di interesse. Il tavolo tematico è

inizialmente specifico per ogni comune, la news letter al contrario è comune a tutti i tavoli

di lavoro tematici dei diversi comuni. Questo permette di raggiungere il risultato di

allineare il lavoro di tutti i gruppi che confrontandosi possono darsi tempistiche adeguate,

scambiarsi buone pratiche, analisi e risultati. La news letter è tenuta inizialmente dal

consulente esterno responsabile dell’avvio di Agenda 21. Successivamente tale lavoro

deve essere progressivamente fatto dai diversi responsabili di Agenda 21 interni agli Enti.

La news letter può essere attivata da tutti i portatori di interesse comunicandolo ai

responsabili di A21.

2. Forum

���� Sviluppare il confronto (con l’ausilio di facilitatori) e definire/condividere obiettivi

generali e obiettivi prioritari all’interno dei diversi Tavoli di lavoro, partendo da una

riflessione su criticità e opportunità evidenziate dal RSA.

���� I tavoli tematici propri di ogni comune saranno: tavolo tematico relativo alla tematica del

Rumore e inquinamento elettromagnetico, tavolo tematico relativo all’Energia e infine

quello relativo agli acquisti verdi e consumi critici. Le modalità di lavoro, la frequenza

degli incontri saranno condivisi con i gruppi stessi.

���� In merito all’introduzione degli appalti pubblici secondo i criteri del GPP sarà investito il

gruppo di lavoro interno ad ogni ente.

3. Scambio del lavoro fatto dai Forum

���� Condividere nell’ambito di momento di incontro tra i gruppi di lavoro intersettoriali delle

Amministrazioni coinvolte e i portavoce dei Forum locali, le visioni emerse dai workshop,

per evidenziare gli aspetti comuni e definire una macro-visione di riferimento

���� Incontri pubblici presso le diverse comunità

4. Fase progettuale dei Forum

���� Elaborare le azioni progetto nell’ambito dei gruppi di lavoro

���� Individuare le priorità, sottoponendole anche al dibattito cittadino (attraverso web e

volantini)

���� Redigere il Piano d’Azione (specifico per ogni Comune)

Calendario Aprile - Agosto 2010

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Data: 30/03/2009 24

ADOZIONE - ATTUAZIONE DEL PIANO D’AZIONE

Scopo 1. Confronto sulla proposta preliminare

2. Individuazione degli strumenti per l’attuazione delle azioni

3. Adozione formale del Piano

4. Attuazione azioni del Piano d’azione

Attività 1. Confronto sulla proposta preliminare

���� Presentare alle comunità locali tramite degli incontri pubblici dele proposte elaborate dai

diversi portatori di interesse in sede di Forum

2. Individuazione degli strumenti per l’attuazione delle azioni

���� Evidenziare i programmi, piani, procedure e strumenti (quadro operativo) che possono

“accogliere” e promuovere l’attuazione delle proposte del Piano d’Azione (es. PSC,

Bilancio, PEG, Piano dell’offerta formativa, Statuti/programmi di associazioni, ecc…)

���� Individuare gli attori “responsabili” dell’attuazione del piano, assegnando uno o più attori

per ogni azione-progetto (quadro degli attori)

3. Adozione formale del Piano

���� Adozione formale del Piano d’Azione: ogni attore (Amministrazione compresa) approva la

visione e gli obiettivi definiti nel Piano, impegnandosi nel proprio operato ad utilizzarli

come riferimento, e “adotta” una o più azioni (adozione comunitaria) sulle tematiche

oggetto focus del Piano d’Azione.

4. Attuazione azioni del Piano d’azione

Tra le azioni da condividere nel Piano d’Azione da attivare ce ne sono alcune che i comuni

coinvolti ritengono di proporre e attivare sia perché costituiscono un obbligo normativo,

sia perché ritenute particolarmente significative. Quelle azioni non prescritte dalla

normativa saranno oggetto di attenta valutazione del Forum e saranno attivate se

considerate idonee e significative.

���� Avvio della redazione del Piano di zonizzazione acustica (AZIONE NON RICOMPRESA

NELLA RICHIESTA DI CONTRIBUTO) con attenzione a quanto emerso in fase di

discussione all’interno dei gruppi di lavoro – azione prevista dalla norma

���� Eventuale, se ritenuto significativo, avvio revisione del Piano di settore della telefonia

sulla base dei monitoraggi di campo elettromagnetico eventualmente avviati (AZIONE

NON RICOMPRESA NELLA RICHIESTA DI CONTRIBUTO) – azione opzionale

���� Eventuale implementazione dello studio di efficienza energetica E5 così come proposto da

APE (AZIONE NON RICOMPRESA NELLA RICHIESTA DI CONTRIBUTO) – azione

opzionale

���� Introduzione nelle forniture comunali di un approccio GPP – azione opzionale

Calendario Agosto 2010 – Novembre 2010

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Data: 30/03/2009 25

VALUTAZIONE DEL PIANO D’AZIONE

A21L PERMANENTE

Scopo 1. Definizione del sistema di monitoraggio e di A21L permanente

2. Manuale operativo di Agenda A21L

3. Avvio A21L permanente

Attività 1. Definizione del sistema di monitoraggio e di A21L permanente

���� Definire insieme ai portatori di interesse il sistema di monitoraggio, valutazione,

aggiornamento (indicatori di stato e di performance) dei risultati/effetti delle azioni del

Piano nel contribuire alla realizzazione della “visione” di sostenibilità condivisa

���� Individuare/elaborare gli strumenti di comunicazione/promozione dei risultati/effetti delle

azioni del Piano.

���� Monitorare/aggiornare annualmente il Piano d’azione sulla base dei risultati del

monitoraggio/valutazione e darne comunicazione istituendo una giornata-evento annuale

2. Manuale operativo di Agenda A21L

���� Redazione di una manuale operativo per Agenda 21 utile a sostenere il progetto al fine di

definire una metodologia di conduzione del processo che faccia tesoro delle difficoltà e

degli errori fatti nel processo. Individuazione dei responsabili e delle procedure che

devono essere messe in atto. In tale documento la seconda parte deve essere dedicata alla

codifica delle azioni e dei responsabili per il mantenimento di un’attività di monitoraggio,

aggiornamento del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente e del sito web.

3. Avvio A21L permanente

���� Presentazione del manuale operativo di A21L permanente ai diversi gruppi di lavoro e in

un’assemblea pubblica.

Calendario Dicembre 2010

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Data: 30/03/2009 26

8. Conclusione

Di seguito sono elencate alcune caratteristiche del progetto rilevanti ai fini della sua valutazione ai sensi

dell’ art. 7 del Regolamento di attuazione:

CRTERIO

VALUTATIVO Scopo

2.a)

Agenda21 contribuirà a sostenere la consultazione e la partecipazione per la redazione del Piano di

zonizzazione acustica

Redazione di un RSA e di un Piano d’Azione che siano punto di partenza per l’elaborazione / revisione

del Piano Regolatore Generale

Agenda21 sosterrà il rispetto degli obblighi dell’Ente in materia di GPP

Agenda 21 sosterrà l’impegno dei comuni a mantenere i propri compiti in materia di efficienza energetica

previsti dal D. Lgs n°115/2008

2.b)

Costituzione gruppo di lavoro interno all’ente che coinvolga tutti gli uffici

Individuazione di un responsabile di Agenda21 per ogni ente

Newsletter interna al comune

Introduzione nelle forniture comunali dei principi del GPP

Coinvolgimento dei diversi uffici nel reperimento dei dati per il primo RSA

2.c)

La Scuola per la condivisione del logo e dei contenuti

Ecomuseo per il lavoro nelle scuole e per il sit web di Agenda21

APE per l’avvio e la valutazione della diagnosi energetica dei consumi energetici dei comuni

2.d)

Introduzione nelle forniture comunali dei principi del GPP

Coinvolgimento dei diversi uffici nel reperimento dei dati per il primo RSA

2.e)

Assemblee pubbliche

Costante informazione tramite il volantino di sintesi del primo RSA

Distribuzione di materiale informatico sulle etichette iconologiche per un consumo critico

Newsletter Forum

2.f)

Organizzazione di incontri per la formazione del personale interno

Newsletter interna all’ente

Incontri periodici di verifica

Redazione del manuale operativo di Agenda 21 per garantire la riproducibilità del percorso

Percorso di assistenza da parte del consulente finalizzato a rendere autonomo l’ufficio nel mantenimento

di Agenda21L

2.g) Redazione del manuale operativo di Agenda 21 per garantire il coinvolgimento del Forum

2.h) Gemona, Buja, Artegna e Venzone

2.i) I tavoli tematici spaziano dalla tema del rumore acustico all’IPP (politica integrata di prodotto)

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Data: 30/03/2009 27

A21L integra le attività promosse dall’Ecomuseo come le Mappe di Comunità

A21L integra le competenze di APE

A21L integra il percorso verso la certificazione di qualità ISO14001 intrapresa da alcuni comuni

coinvolti

A21L si vuole inserire nel percorso formativo della scuola del territorio

A21L integra i diversi interventi di sensibilizzazione e promozione delle energie rinnovabili avviate dai

comuni coinvolti

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Data: 30/03/2009 28

Preventivo di spesa

Spese per il personale interno all’Amministrazione 10.000 euro

progettazione grafica e

gestione della comunicazione

verso l’esterno (gestione sito,

relazione con la stampa)

2.000 euro

coordinamento e

organizzazione del

coinvolgimento dei portatori

di interesse

4.000 euro

facilitazione/gestione gruppi,

e restituzione dei risultati del

forum

5.000 euro

elaborazione/analisi tecnica

dei dati per la redazione del

RSA

15.000 euro

Spese per le consulenze esterne

redazione del Piano di

Azione Locale e RSA 7.000 euro

Cancelleria e spese per supporti tecnologici 1.500 euro

TOTALE 44.500 euro

Contributo regionale richiesto (70%) 31.150 euro

Impegno dell’Amministrazione (30%) 13.350 euro

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Data: 30/03/2009 29

Cronoprogramma delle attività

ANNO 2009 2010

FASE 07 08 09 10 11 12 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12

Attivazione

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Coinvolgimen.to

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Diagnosi

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Elaborazione

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Adozione /

Attuazione

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Valutazione

Fase 1

Fase 2

Fase 3

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Data: 30/03/2009 30

Allegati