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Bollettino parrocchiale del Santuario di Alba Anno 97 - N. 1 - settembre 2018 Alba A Al Alb Alba Santuario Alba S Alba Sa Alba San Alba Sant Alba Santu Alba Santua Alba Santuar Alba Santuari Alba Santuario Madonna Alba Santuario Alba Santuario Alba Santuario M Alba Santuario Ma Alba Santuario Mad Alba Santuario Mado Alba Santuario Madon Alba Santuario Madonn Alba Santuario Madonna della Alba Santuario Madonna d Alba Santuario Madonna de Alba Santuario Madonna del Alba Santuario Madonna dell Alba Santuario Madonna della Alba Santuario Madonna della Moretta Alba Santuario Madonna della M Alba Santuario Madonna della Mo Alba Santuario Madonna della Mor Alba Santuario Madonna della More Alba Santuario Madonna della Moret Alba Santuario Madonna della Morett Alba Santuario Madonna della Moretta Alba Santuario Madonna della Moretta

Transcript of AAlAlbAlbalba A ... · successiva erezione a parrocchia nel ... Ho vissuto il mese di agosto...

Bollettino parrocchiale del Santuario di AlbaAnno 97 - N. 1 - settembre 2018

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Oblati di San Giuseppe

Parrocchia Madonna della Morettacorso Langhe, 106 - telefono 0173 440340 - ALBA (CN)

e-mail: [email protected] - sito web: www.parrocchiamoretta.itCollegamento streaming: app x Android e Ios santuario della moretta - Alba

link pc: streaming.parrocchiamoretta.it - sito della festa: festa.parrocchiamoretta.itFacebook festa: festadellamoretta - Mail festa: [email protected]

ORARIO SANTE MESSEGiorni festivi: 8,30 – 10 – 11.15 – 18 (luglio e agosto 10.30 anziché 10 e 11.15)Giorni feriali: 7 – 8,30 – 18 (ora legale) – Sabato e ora solare: 17

CONFESSIONIprima e dopo la Messa. In altri orari: chiamare il sacerdote col citofono

UFFICIO PARROCCHIALEmattino: 9-10, pomeriggio: dalle 16 alla Messa vespertina, chiuso Lunedì e festivi

MADONNA DELLA MORETTA, Bollettino Parrocchiale - Anno 97 - N. 1 - settembre 2018 Direttore Responsabile: Luigi Testa - Stampa: “l’artigiana” azienda grafica, Alba

Sommario

Ringraziamo per le foto: “Le tue foto” di Mauro Gallo e tutti gli altri…

Mettiamoci in cammino 3Amarcord... della parrocchia 61a Comunione 7Italia - Filippine 8Tanti ricordi 10Famiglie in dialogo 11L’abbraccio di Papa Francesco 14Gruppo Giovanissimi 16Un’eredità... un anno dopo 18

Invito della Corale 18 P. Alberto ci ha lasciato 19Dall’anagrafe parrocchiale 20Cent’anni delle F.M.A. 21Teatro Moretta 25Catechismo 26La carica dei 550 28Sant’Anna 2018 31Brevi da S. Margherita 34

Gruppo Scout Alba 7 35Sport Insieme 37Presepio vivente eAntichi mestieri 38Ricordi del Palio 40Resoconto economico 41Programma Festa patronale 42Foto Prima Comunione 44

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visto arrivare famiglie non solo dallaparrocchia ma dalla città e dai paesid’intorno ad affidarci i loro ragazzi.Certo questo è un segno di riconosci-mento per l’impegno che preti, suoree volontari mettono nella educazionedella gioventù ma sarebbe troppopoco, se si limitasse ad una occasionedi “parcheggio” dei bambini e ragaz-zi, quando, chiuse le scuole e tanticentri sportivi, le famiglie trovanodifficoltà a “sistemarli”.

Il “valore aggiunto” di questo servi-zio, che svolgiamo volentieri, è l’im-pegno di tanti giovani che partecipanocome animatori e la cosa più bella cheanche tanti ragazzi ancora piccoli,sognano da “grandi” di poter fareanche loro da animatori. E se qualcu-no/a sognasse di volersi dedicare pertutta la vita al servizio degli altricome religioso/a o laico/a? L’invitodel Signore vale ancora oggi: “prega-te il padrone della messe perchémandi operai alla sua messe”.

La parrocchia cresce anche in que-

METTIAMOCIIN CAMMINO

Come ogni anno, per lafesta della Moretta il bol-lettino parrocchiale cioffre una occasione diriflessione e bilanci eanche di proposte dacondividere per una cre-

scita della nostra Comunità. Lungo l’anno si sono avvicendati

momenti belli e altri tristi e i festeg-giamenti dei prossimi giorni possonoessere una occasione per condividereun tempo di crescita non solo a livelloumano ma anche e soprattutto a livel-lo spirituale: se i primi dovesseroescludere gli altri, sarebbe come avereuna bella cornice ma senza il quadro.La nostra parrocchia, inserita

nella Diocesi di Alba, è guidata dauna comunità religiosa: gli Oblati diSan Giuseppe giunsero in questo terri-torio, allora con poche abitazioni dicampagna, nel 1901. La costruzionedel Santuario, terminato nel 1908, e lasuccessiva erezione a parrocchia nel1921 sono tappe importanti nella cre-scita del quartiere. Laparrocchia si è sempredistinta per la sua viva-cità e per l’attività gio-vanile, che, pur evolven-dosi nel tempo, continuaa caratterizzarla. Certa-mente un aiuto impor-tante è venuto da partedella Figlie di MariaAusiliatrice che stannoper compiere i 100 annidi presenza nel quartiere.

Ancora oggi per l’e-state ragazzi abbiamo

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sto modo come “comunità”,come una famiglia, in cui cia-scuno “fa la sua parte” e, perquello che può, offre la sua col-laborazione. Siamo contenti noianziani (penso a me e a P. Gian-

ni) quando vediamo confratelli piùgiovani impegnarsi tra i giovani inattività nelle quali anche noi ci siamoimpegnati in prima persona nei tempipassati.

Mi ha commosso una parola chePapa Francesco ha rivolto a me e miofratello, che lo salutavamo dopo laMessa in S. Marta, a cui sono statoammesso in occasione del mio 50°:“grazie per quello che fate”; e penso atanti preti, religiose e religiosi che intante parti del mondo si mettono a ser-vizio di tutti, senza guardare razza,lingua o religione.

Ho vissuto il mese di agosto lontanoda Alba, partecipando per la settima eforse ultima volta, al Capitolo Gene-rale della nostra Congregazione chesi è svolto a Roma: eravamo in qua-ranta, rappresentanti dei circa 500Oblati di S. Giuseppe sparsi nelmondo: solo otto italiani. Quando erostato la prima volta al Capitolo nel1981, gli italiani erano 32 su 40. AlCapitolo del 2000 eravamo esatta-mente la metà. Ricordo che in quella

occasione chiesi ai miei confratelli,dopo che mi avevano eletto Superioregenerale, di eleggere nel Consiglioqualche confratello non italiano e nearrivarono 3 su 4 e l’unico italiano, P.Michele, veniva dall’America Latina.Nel Capitolo che abbiamo appena ter-minato abbiamo eletto per la primavolta un Superiore generale cheviene “da lontano”: P. Ian Pelczar-ski, nato in Polonia nel 1965 e sacer-dote dal 1991, con esperienza missio-naria in Nigeria e Bolivia, da dove oraproviene, oltre ad essere stato perdiversi anni responsabile dei nostriseminaristi studenti a Roma. Con lui,come Consiglieri, abbiamo eletto unindiano, un filippino, un italiano e unnigeriano. Dopo giornate intense diimpegni sono contento che è termina-to bene: credo che lo Spirito Santoabbia lavorato: eravamo di diversipopoli e nazioni, come ormai è lanostra Congregazione, ma ci sentiamofratelli e siamo disposti a darci unamano. Anche i preti filippini che sonoalla Moretta ne sono un segno concre-to. Siamo in quattro e formiamo unacomunità religiosa, dove condividia-mo momenti di preghiera, alloggio epasti ma anche quello che “ci passa ilconvento”, cioè il “sostentamentoclero”, circa 1.000€, al netto delle

tasse, che ciarriva dallaCEI, come atutti i preti d’I-talia in curad’anime. Tuttele altre offerteche giungonoin parrocchiasono della Par-rocchia e ser-vono al mante-nimento dellaChiesa, annessie connessi…

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Il 13 marzo di quest’anno ilVescovo pubblicava la letterapastorale: “Gesù cammina connoi”. Ispirandosi al racconto evange-lico dei discepoli di Emmaus, ci aiutaa riflettere sulla situazione dellanostra Diocesi, dove metà dei pretihanno superato i 70 anni e le parroc-chie superano largamente il numerodei preti disponibili. E’ diventataindispensabile una nuova impostazio-ne, quella delle Unità pastorali che,riuniscono diverse parrocchie, affi-dandole ad uno o più preti, con l’aiu-to di laici che ne condividono leresponsabilità pastorali e amministra-tive. La Diocesi è stata suddivisa in28 Unità Pastorali, che raggruppanoparrocchie vicine tra loro, a serviziodelle quali ci sono o ci saranno uno odue preti, che lavorano insieme.

Ad Alba ce ne sono quattro: CentroStorico, asse Piave, Mussotto e asseMoretta, che da due anni compren-de S. Margherita e, da settembre,anche S. Rocco Cherasca per unapopolazione complessiva di circa8000 fedeli.

Nella lettera pastorale del nostroVescovo a pag. 36 leggiamo: “Perchéla parrocchia sia sempre più espres-sione della Chiesa che vive in mezzoalle case dei suoi figli e delle suefiglie è necessario, da un lato, sottoli-nearne l’indispensabile importanza(…) e, dall’altro, non dimenticareperò che ogni parrocchia non bastapiù, da sola per rispondere alle sfidedella nuova evangelizzazione” . Nellanostra Diocesi da molto tempo hannopreso forma le unità pastorali (…)non come una ricetta risolutiva ma(…) come risposta ad alcune esigenzee situazioni originate da fatti (…)come l’accresciuta consapevolezza epreparazione dei laici, la riduzionenumerica fortissima dei sacerdoti, ladiversa collocazione e notevole

mobilità dellagente anche alivello di residen-za… L’esigenzadi tendere sem-pre più all’unitànon solo di fedema di vita eccle-siale è fonda-mentale, indi-spensabile. Diconseguenza alivello pratico,quello appuntodelle strutturepastorali quali le “unità” tutto ciò chenelle varie comunità è possibile pen-sare, programmare, realizzare,verificare insieme, è da preferirsi ,proprio per se stesso, a quanto, anchebello, si può fare diversamente”.Dopo aver presentate le diverse tipo-logie di unità pastorali,lancia un invi-to con riferimento alle unità pastoralidi parrocchie “medio-grandi”: “biso-gnerà progressivamente dar vita a ununico Consiglio pastorale. (…) Saràinoltre necessario costituire dei grup-pi unitari di laici formati, attingendoin primis da coloro che hanno giàdelle competenze specifiche nelcampo della catechesi, della liturgia,della carità, dell’amministrazione edella missione perché, sempre di più,da collaboratori diventino effettiva-mente animatori e corresponsabili ditutti i settori della pastorale.

Un grazie a tutti coloro che già siimpegnano e un invito ad altri a dareuna mano: nella vigna del Signore dilavoro ce n’è tanto.

Ci affidiamo alla Beata VergineMaria e a San Giuseppe, perche ciaiutano e ci sostengano nel camminodi questo nuovo anno pastorale che siapre davanti a noi.

P. Lino Mela, osj, parroco

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no dei luoghi della miainfanzia è il santuario dellaMadonna Moretta: per inon albesi, la chiesa neobi-zantina che sorge sulla stra-da che da Alba sale verso

Cortemilia. In famiglia si diceva conorgoglio che il bisnonno Giacomoaveva portato sul carretto i mattoniper costruirla. Era la parrocchia dimia nonna, per vent’anni presidentedelle donne dell’Azione Cattolica; loè dei miei genitori. La cosa più affa-scinante erano gli ex voto custoditinell’abside, nascosti al primo sguardo.Quadretti semplici, a ricordare unagrazia ricevuta: un incidente grave manon mortale, un infortunio in campa-gna, una guarigione. Ora alcuni sonostati posti alle pareti ai lati dell’altare,a segnare una presenza, a marcare unacontinuità, a restituire il senso di unastoria comune che continua1.Ricordo messe affollatissime, con gliuomini anziani in fondo alla chiesa,con il cappello in mano. Mio nonno,ragazzo del ’99, era uno di loro.Da bambino accompagnavo miamamma che faceva la catechista. Misedevo in un angolo e la ascoltavoparlare a quei ragazzi un poco piùgrandi di me. Poi mi sono trasferito aDogliani, dove facevo il chierichetto;quando abitavo alla Moretta ero trop-po piccolo; ma ho fatto in tempo ad

apprezzare l’importanza della parroc-chia per i giovani, dal catechismoall’oratorio – da “orare”, luogo di pre-ghiera quindi, ma anche di incontro -fino all’età matura. Mi colpiva legge-re i nomi dei ragazzi che avevanocontribuito a edificare il santuario,tutti scritti ai piedi della Madonna chedomina il borgo; perché la Moretta èun borgo, quasi un mondo a sé, infattiper dire che si va in centro si dice“vado ad Alba”.Mio padre il chierichetto l’aveva fattoproprio qui, alla Moretta; infatti ricor-da ancora con affetto padre Balestrac-ci, il parroco di allora, a cui sonoseguiti altri padri Giuseppini. Tuttihanno lasciato un buon ricordo fra iparrocchiani, che hanno frequentatocon assiduità nella gioia e nel dolore,nei momenti conviviali e quando siavverte il bisogno di conforto nell’oradella malattia e della morte.Questo è per me una chiesa: il luogodella famiglia, dei battesimi – qui èstato battezzato il mio ultimo nipoti-no, figlio di mio fratello -, dell’incon-tro con Dio. Il luogo dove si cerca unasperanza, dove si crea una comunità,dove ci si sente parte di qualcosa cheva oltre noi stessi. Per questo sonograto a tutti quelli che la fanno vivere,una chiesa. In questo caso, la nostrachiesa.

Aldo Cazzullo

AMARCORD…DELLA MORETTA

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1 Gli altri sono visibili lungo le pareti del corridoio presso gli uffici parrocchiali

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Ho appena fatto la Comunione e sono molto agitata. Prima avevo paura di sbagliare o di cadere.Poi ho visto i miei genitori, mia sorella e le sue amiche e tutti, prima di iniziare, mi hanno detto:“tutto bene” e che ci stava essere agitata e poi, quando l’ho fatta, mi sono rasserenata. RingrazioPadre Aldrich.Ti ringrazio Gesù di avermi lasciato diventare parte di te, ringrazio il Parroco, le Catechiste esopratutto padre Christopher e suor Angioletta, che mi hanno dato una ragione in più per nonarrendermi nelle cose. Quando sono entrata in chiesa non ci credevo che stavo per fare la prima Comunione: invece eravero. È stato bellissimo ed emozionante e mia mamma si è commossa un pò.

Pensieri nel giorno della Ia Comunione

1ª Comunione:il 12 e 13 maggio

2018: 43 bambini/e

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el 1915 arrivarono nelleFilippine cinque missionaridegli Oblati di San Giusep-pe, tre sacerdoti e due fratel-li. Gli Oblati avevano accol-to l’appello accorato di un

Vescovo inviato come “Legato Pontifi-cio” a prendere in mano le sorti dellaChiesa cattolica in Filippine, venuto inItalia alla ricerca di missionari.Dopo la rivoluzione filippina alla finedell’ottocento, conseguenza della guerraispano americana, i filippini si eranotrovati senza sacerdoti cattolici: quasitutti i preti e frati spagnoli se n’eranoandati ed erano arrivati i “missionari”protestanti americani: evangelici, meto-disti ecc., mentre si formava la chiesarivoluzionaria filippina (separata dalla

Romana Cattolica).Durante la seconda guerra mondiale dueoblati (p. Vincenzo Prandi e p. AntonioFanchini) furono uccisi dai giapponesi.Dopo gli Oblati altre congregazioni siadi suore che di sacerdoti (quasi tutti ita-liani) partirono per le Filippine. La cre-scita di questo ardore missionario hasalvato e ha fatto crescere la fede catto-lica nel mio paese. Se questi missionarinon fossero andati, saremmo diventatitutti protestanti, tutto sarebbe statodiverso.C’erano qui in Italia missionari corag-giosi che credevano nel valore del Van-gelo, della vita e della verità cristianaper condividerla in tutto il mondo. Cre-scendo in una famiglia di una parroc-chia “giuseppina”, da quando ero un

NDall’Italia in Filippine e dalle Filippine all’Italia

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ragazzino chierichetto e giovane semi-narista, avevo sempre questo sogno diessere un missionario. Nella mia mente,la missione era una grande avventura inun paese lontano come raccontavano ipadri in seminario dopo la preghieravespertina.Era il 7 luglio 2013 quando questosogno si è realizzato: sono arrivato quiin Italia, pronto per la missione nellaterra dei primi missionari oblati. Da qui,ho realizzato subito che la missione nonè semplicemente un’avventura, ma unascelta impegnativa che ogni giornochiede di scoprire e compiere la volontàdi Dio. Dopo lo studio teologico aRoma, sono stato ordinato sacerdote nel2016 e ho preso l’incarico come viceparroco della parrocchia San Giuseppeall’Aurelio (Roma). Dopo un anno divita pastorale e studio di specializzazio-ne in teologia, i miei superiori mi hannotrasferito qui ad Alba con l’incarico divice parroco delle parrocchie Madonnadella Moretta e Santa Margherita. Sonodue realtà diverse che chiedono unlavoro pastorale impegnativo, ma anchebello e formativo per un gio-vane sacerdote. Nel breveperiodo che sono qui, pre-gando, lavorando e giocandocon i giovani, portando laComunione agli ammalati ealtri incarichi sacerdotali, hoimparato tante belle cose.Soprattutto, stando con iragazzi e i giovani, ho realiz-zato il vero senso della mis-sione. Qui ho incontrato ragazzi egiovani che hanno perso lafede, che hanno dei dubbi edelle domande profondesulla fede, sulla Chiesa esulla vita in generale e che

cercano punti di riferimento, guide eamici nel loro cammino. Come dicevaSan Giuseppe Marello, «ecco la nostramissione: far conoscere, far amare e farpraticare la dottrina di Gesù». E credoche non dovrebbe essere solamente la“dottrina”, ma la “persona” di Gesù.Nell’ultimo campo scout a cui ho parte-cipato, una canzone mi è rimasta nelcuore e potrebbe essere un messaggiosoprattutto per i giovani di oggi: risco-prire questo ardore missionario: “laforza dell’amore la conoscevamo già”:«Avevo sedici anni, ero un timido neipanni di un ribelle visto alla televisione./Ma la forza dell’amore la conoscevogià. / E se avevo paura facevo la facciadura per le strade della mia città. / Mala forza dell’amore la sentivo già. / È laforza dell’amore quella che non fa dor-mire finché il sole con l’alba non verrà;con la forza dell’amore sognavamo disuonare più che per voglia, per neces-sità.»

P. Aldrich Gamboa, osj

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Tanti ricordi e … un invito

uella del sacerdote e delreligioso è proprio unabella missione perché nonappartiene alla personaprescelta da Dio, madiventa patrimonio di una

storia. Io, seppure all’inizio, sonograto alla mia storia che ha fatto dime quello che sono, grazie allemolte persone che ho incontrato. La realtà di una persona, infatti,prende i vari lineamenti del suoessere dalla storia che ha vissuto.Riconosco le mie radici anche per-ché le cose più belle della vita le hoimparate dai miei genitori. Che bel-lezza quella famiglia che i mieigenitori hanno edificato con tantisacrifici e con una coraggiosa testi-monianza di fede e di vita cristiana! Poi ci sono stati gli anni belli e fati-cosi del seminario, dove scuola epreghiera formano l’uomo e alimen-tano il desiderio di crescere verso lavita religiosa e il sacerdozio. Belli iprimi momenti di apostolato, primacome seminarista e poi come diaco-no proprio in mezzo a voi, qui allaMoretta e a Santa Margherita. Pianpiano, secondo il progetto maturatodal Signore, sono arrivato ad essereordinato sacerdote da parte di Mons.Vittorio Viola, vescovo di Tortona,lo scorso 8 dicembre 2017.Sono stato in mezzo a voi per un

anno e nonostante il seminario siastato un luogo importante, ho impa-rato ad essere apostolo e poi pretevivendo giorno per giorno con imiei confratelli prima di Alba e oradi Roma e con i giovani, coi qualiho condiviso e continuo oggi a con-dividere tante esperienze e iniziati-ve, fino a entrare nel cuore di situa-zioni, di famiglie per offrire a cia-scuno di loro il proprio spazio. Così,tuttora, sono fondamentali per lamia missione gli incontri con letante persone che mi accompagnanoe sostengono con il loro impegno ela loro fede.

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Ad ogni cambiamento, non si perdenulla, ma si allarga il cuore; si arric-chisce quell’album fotografico dicui il Marello parlava a propositodella vita. Noi religiosi e sacerdotiOblati, sì, cambiamo luogo e attivitàpastorali, ma rimangono sempreimpresse nel nostro cuore le espe-rienze e le vite di chi incontriamo:la vita di tanti giovani che qui adAlba ho accompagnato nelle attivitàestive e in quelle ordinarie. Ringrazio il Signore per avermichiamato ad essere Oblato di SanGiuseppe perché ho la possibilità diincontrare più volte, sia i ragazziche gli altri parrocchiani, nelle atti-vità che la Provincia religiosa pro-pone. Penso in particolare agliincontri organizzati dalla Pastorale

giovanile e vocazionale, occasioniper crescere come animatori giusep-pini ma anche per rincontrarsi contanti di voi che crescono e maturanonella fede. L’invito che voglio fareai giovani della Moretta è proprioquesto: non perdiamo le occasionidi incontro e di dialogo con le altrerealtà parrocchiali della nostra Pro-vincia religiosa: come un trasferi-mento arricchisce il sacerdote, cosìil conoscere altre realtà dona nuoveidee e energie per portare avanti lamissione comune che, come sacer-doti e laici, abbiamo: innamorarcidel Signore per farlo conoscere atutti e testimoniare nel mondo che lafelicità vera sta solo in Lui.

P. Alberto Ravera, osj

Benedizione dei «Bambinelli»

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A che ora arrivi? Passi tu aprendere il bambino? Riesci afare la spesa? Ma in vacanza

quest’ anno andiamo?Ogni giorno, in ogni famiglia sonodecine gli spunti di confronto, le deci-sioni da prendere, le difficoltà ad orga-nizzare il tempo, le occasioni di discus-sione.Questa è la normalità: ogni componentedalla famiglia, dai figli ai genitori, èpreso da impegni, scadenze, incomben-ze, opportunità, che sono fonte di sod-disfazioni e gratificazioni, ma anche distress e di fatica. Chi ha gli esami dasostenere, chi sta cambiando lavoro, chivede nella ditta in cui lavora fasi diffi-cili di ristrutturazione, chi deve lottareper rendere la propria azienda competi-tiva, chi deve decidere quale facoltàscegliere, chi deve confrontarsi comun-que con un contesto competitivo, chideve affrontare un problema di salute...Questa quotidianità, fatta di impegni edi tensione, fa sì che la famiglia sia unluogo in cui ognuno cerca appoggio,conforto, incoraggiamento, sprone. Madiventa anche il luogo in cui si scarica-no le fatiche e le preoccupazioni quoti-diane.La famiglia deve essere pronta adaffrontare queste sollecitazioni, con ildialogo aperto ed il confronto, senzaricatti e vittimismi, senza fughe e dele-ghe di responsabilità, senza silenzi obugie.Vediamo nella nostra realtà quanto siaimportante che il dialogo all’internodella famiglia permetta ad ognuno diessere accettato, con le sue potenzialitàe le sue fragilità, di essere valorizzato,

accompagnato e a volte incoraggiato edifeso.Nella nostra parrocchia c’è un percor-

so in preparazione al matrimonio a cuiogni anno partecipano coppie di età edesperienze diverse, ma tutte con lavoglia di affrontare insieme le sfide delnostro tempo. È questo entusiasmo chedeve rimanere, anche dopo la cerimo-nia, la festa, la preparazione dellanuova casa. La casa deve essere“ristrutturata” ogni giorno, o almenocon una certa regolarità, come si fa congli edifici in cui abitiamo. Si tratta diaffrontare la fatica, ma anche la bellez-za di costruire insieme. E se costruire èbello ed impegnativo, insieme lo è dipiù.A volte ci mancano le forze, i dubbi

FAMIGLIE IN DIALOGO

diventano tanti, gli impegni sembranoschiacciarci, i figli cercano aiuto neigenitori, il marito nella moglie e vice-versa. In questi casi può essere anchel’appoggio delle famiglie di origine, dialtre coppie, del sacerdote, degli amicidiventa importante, per un confronto eun consiglio.Si tratta di non sentirsi soli di fronte aiproblemi: innanzitutto perché le diffi-coltà sono comuni e le famiglie perfettenon esistono, e poi perché spesso, guar-dandosi attorno, cercando un appoggio,si trova una soluzione.Non tutto si può risolvere in modo sem-plice e immediato; spesso si tratta diavere pazienza, spirito di sacrificio,

voglia di mettersi in gioco e anche inquesto cammino il sostegno reciproco edi altre coppie può dare slancio e fidu-cia. Ed ecco una proposta: vogliamopensare a un momento di dialogo per lecoppie che in questi anni hanno cele-brato il sacramento del matrimonio e sisono conosciute nel percorso di prepa-razione in questi ultimi anni. Unmomento per condividere traguardi,soddisfazioni e a volte preoccupazioni.Per rivederci, scambiare due chiacchie-re e sentire l’appoggio degli altri. Proponiamo di incontrarci domenica28 ottobre nel pomeriggio. Ovvia-mente con i bambini.

Annalisa e Angelo

MATRIMONI 2017 (10 coppie)Carosso Diego Martin e Ciobanu Florentina Lidia, Cigliutti Fabio e De MarcoDenise, Dellapiana Eugenio e Gallesio Sabrina, Caputo Jordy e Iordache Sori-na Denisa, Di Maggio Nicola e Marcon Daniela, Grasso Giancarlo e Canta-messa Piera Anna, Mejia Josè Manuel e Piantà Enrica, Pistone Alessandro eViolante Angela, Porello Federico e Giachello Alessandra, Primiano Paolo eManissero Gemma.

Anniversari di Matrimonio

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Bello, emozionante ed elo-quente questo abbraccio delSanto Padre. È veramentel’immagine di un padre amo-revole che ti avvolge con ilsuo abbraccio che ti capiscesenza che tu parli o raccontila tua vita, le tue disgrazie, ituoi bisogni o i tuoi sogni. Cisono mille risposte in questoabbraccio.Il Papa dopo l’anno dedicatoalla Misericordia del Padreha indetto la giornata mon-diale dei poveri. Il tema della I giorna-ta dei poveri era “non amiamo a parolema con i fatti”.Un tema molto impegnativo, ma se sivogliono cambiare le cose che siamosempre pronti a giudicare ingiuste, sba-gliate, sfavorevoli, non ci restano altresoluzioni: cominciamo a mettere inpratica quello che da duemila anni sen-tiamo proclamare nel Vangelo. “Figlio-li, non amiamo a parole né con la lin-

gua, ma con i fatti e nella verità.” Giàal tempo di Gesù, Pietro sente il gridodei poveri e comprende l’importanza el’urgenza di intervenire. Non potendodedicarsi pienamente a questo serviziosceglie sette uomini per assumersi ilservizio dell’ascolto e della assistenzaai poveri: sono i primi “diaconi”.La Chiesa stava appena nascendo e giàsi presentava al mondo servendo i piùpoveri. Nel corso degli anni nellaChiesa sono sorti uomini e donne che

L’ABBRACCIO DI PAPA FRANCESCO

Mercatino missionario per la scuola degli oblati in Assam (India)

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hanno offerto la loro vita al servizio deipoveri e hanno testimoniato con la lorocompleta dedizione la grandezza delleparole di Giovanni.Ricordiamo San Francesco o MadreTeresa di Calcutta seguiti da numerosialtri uomini e donne nel corso dei seco-li. “Non onorate il Cristo eucaristicocon paramenti di seta, mentre fuori deltempio trascurate questo altro Cristoche è afflitto dal freddo e dalla nudità”scrive il vescovo Crisostomo.In ogni tempo c’è stata la presenza deipoveri. Gesù Maestro ha proclamatoche i poveri sono beati ed eredi deicieli. I poveri non ci impoveriscono;noi siamo chiamati a tendere loro lamano, ad accoglierli, ad incontrarlisenza troppo giudicare ed erigerci adeducatori o insegnanti. Nel nostro piccolo, come gruppo Cari-tas della Moretta, ora siamo più presen-ti con il nostro servizio presso l’empo-rio della solidarietà, dove avviene ladistribuzione di generi alimentari. Lepersone della nostra parrocchia che sirecano all’emporio sono 113, da gen-naio a giugno le famiglie della Morettahanno consumato 6.846 punti di generidi prima necessità. Un punto ha il con-trovalore di un euro abbondante, a que-

sto vanno aggiunti molti prodotti a sca-denza ravvicinata, il pane o prodottifreschi ritirati nei supermercati chevengono consegnati senza l’utilizzo dipunti. In parrocchia continuiamo aseguire una quarantina di famiglie. Unavolta al mese prestiamo servizio di tra-sporto con il pulmino della parrocchiaalle famiglie disagiate che non hannomezzi propri, dal loro domicilio all’em-porio.Ora l’impegno dei volontari è più con-centrato nell’ascolto e nell’accompa-gnamento delle famiglie. Alcune, spe-cialmente quelle più numerose con figlipiccoli, necessitano di un aiuto econo-mico per pagamento utenze, mensa,spese farmaceutiche, abbonamenti bus,ecc. È molto importante la nostra vici-nanza, l’amicizia e offrire loro la cer-tezza di trovare sempre qualcuno che lisostenga, che si impegni ad aiutarli atrovare una soluzione o che semplice-mente sia disponibile ad ascoltarli.Tutti siamo chiamati ad operare nellavigna del Signore in mille modi diver-si: chi volesse dedicare un po’ di tempoper questo servizio sarà ben accolto danoi volontari, ma anche da tanti nuoviamici.

Marinella Roggia

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Anche quest’anno l’Oratorio dellaMoretta è stato un punto di ritrovo pertanti giovani ragazzi che il venerdì seravolevano trovarsi per pregare insieme,riflettere sulla parola di Dio, giocare,confrontarsi, curare piccoli progetti ingruppo. Per chi ha tra i 14 e i 19 anni, si tratta diuna tradizione ormai assodata: ilvenerdì ci si trova alle 21 in piazza, poici si raccoglie in Sala Marello per dedi-carsi a momenti di formazione. Que-st’anno ci sono state alcune novitàmolto interessanti: abbiamo accolto tranoi padre Aldrich, che con la sua uma-nità, la sua dedizione e la sua gentilezzaci ha conquistati. La squadra stessadegli animatori si è arricchita: Monica,Andrea, Agnese e Chiara hanno portatonuovi stimoli e idee, e lavorando tuttiinsieme è stato possibile prendersi curadei singoli ragazzi. Inoltre, abbiamo for-mato gruppi di volontariato in cui coin-volgere i nostri giovani, per essereancora più presenti nelle iniziative par-rocchiali, dal catechismo al servizio

presso il centro Caritas di via Pola,dall’animazione della Santa Messa alleattività con i bambini in oratorio.Un momento molto significativo è statoquello dei preparativi dello spettacolofatto la notte della vigilia di Natale: tranovembre e dicembre ci siamo dedicatialle prove, in uno spirito di gruppo,imparando a conoscerci e collaborandoinsieme per coinvolgere anche i bambi-ni delle elementari e delle medie. Cia-scuno aveva un suo ruolo, tutti poteva-no sentirsi protagonisti: dietro le quintec’era una gran bella energia, questaesperienza ha fatto da collante tra inostri ragazzi.Riconoscenti ai nostri sacerdoti giusep-pini e alle nostre suore salesiane, iragazzi si sono messi in gioco, animan-do i bambini e i ragazzi del catechismodurante i giorni di sabato 27 gennaio edomenica 27 maggio per festeggiareSan Giovanni Bosco e San GiuseppeMarello, padri fondatori delle due fami-glie religiose: anche questi sonomomenti di crescita, che ci aiutano a

GRUPPO GIOVANISSIMI

Continua il percorso del

SpettacoloNatalizio

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conoscere i Santi che ispirano i religiosidella nostra Parrocchia e a trarre inse-gnamento dalle loro storie e dalle loroparole di persone che si sono completa-mente dedicate ai giovani. Una quindicina dei nostri giovanissimiha deciso di vivere un’esperienza fortedi condivisione, trascorrendo in comu-nità la Settimana Santa negli ambientidel centro vocazionale, tra il 25 e il 30marzo scorsi. Il tema era “Tu mi haifatto come un prodigio”, frase tratta dalsalmo 139 che ci ha aiutato a far lucesul valore del servizio (abbiamo dedica-to un po’ del nostro tempo ai ragazzi delCottolengo e dell’Istituto Ferrero), sul-l’immagine biblica del seme che muorenella terra per dare frutto, e chiaramentesulla Passione, Morte e Risurrezione diGesù Cristo, fulcro della SettimanaSanta. Un momento forte e ricco di par-tecipazione, con l’aiuto di Suor Andrei-na delle Pie Discepole del Divin Mae-stro, che ci ha aiutati a riflettere con unacatechesi la mattina del Venerdì Santo.A creare un fil rouge tra le singole gior-nate, una bella idea di p. Aldrich: ognisera durante il vespro facevamo un’atti-vità di riflessione lavorando con unfoglio a testa e trasformandolo passo apasso in un significativo origami, che

tuttora ciascuno di noi conserva nellapropria camera, a suggello di questamagnifica esperienza che a detta deiragazzi ci ha resi una grande famiglia. Ci sono stati dei venerdì dedicati mag-giormente alla riflessione e alla discus-sione: abbiamo sfruttato l’appello lan-ciatoci da Papa Francesco in vista del-l’imminente Sinodo dei Giovani, racco-gliendo domande, critiche, dubbi e pro-vocazioni da parte dei nostri ragazzi,per poi inviarle ai Vescovi italiani,auspicando di ricevere risposte concreteche ci aiutino a fare un buon discerni-mento. La sera del 17 novembre cisiamo uniti al Papa nella preghiera per iPoveri: raccolti nella cappellina delnostro Santuario, abbiamo pregato perchi soffre la fame e la miseria.La Domenica delle Palme è stata l’occa-sione per vivere un ritiro in Parrocchia,dalla Messa delle 10 fino al pomeriggio:c’è stato il tempo di riflettere, confes-sarsi, iniziare a parlare della futuraEstate Ragazzi, i cui preparativi sonopoi stati tra aprile e giugno. Tra poco sarà tempo di programmazio-ne per l’anno che verrà e ci sono metegià fissate: su tutti, una serata in cuifesteggiare il centenario dell’apertura diCasa Maria Ausiliatrice e un weekend

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in cui vivere la Giornata Mon-diale della Gioventù di Panamaa Fossano con la Diocesi. Ma sipuò cercare di fissare ancoraaltri obiettivi: in primis, valo-rizzare ancora di più la parteci-

pazione alla Messa domenicale, que-st’anno frequentata principalmente dauno “zoccolo duro” di ragazzi.Chi scrive auspica che la squadra si rin-novi ancora, che si trovi una formulaancora più fresca, che questo percorsosia un momento per crescere tutti insie-

me, ragazzi e adulti, ciascuno consape-vole di fare la differenza con la propriapresenza. La Parrocchia può essere unambiente in cui ogni ragazzo si sentavalorizzato, ascoltato, seguito con dedi-zione e affetto, stimolato a dare ilmeglio di sé, amato, ascoltato, corretto.È questo un obiettivo nobile, che richie-de a tutta la comunità di essere compar-tecipe: tenete gli occhi aperti, accoglietee amate i nostri giovani! E pregate perloro!

Enrico Temistocle

20 maggio 2017: la corale parrocchiale in gita nel golfo del Tigullio, con S. Messacantata nell’Abbazia di S. Fruttuoso. La corale si ritrova per le prove tutti i lunedì alleore 21 in sala Prandi a partire dal prossimo 10 settembre. Aspettiamo voci nuove!

Una eredità… un anno dopo Lo scorso anno sul bollettino parrocchiale a pag. 35 parlavamo del“lascito Giachino-Boffa” in strada Occhetti. A febbraio è stata comple-tata la successione e a marzo abbiamo presentato al Comune la propo-sta di scorporare terreno e casa dal progetto AS21 (abitazioni civili) pre-visto dal piano regolatore e trasformarlo in un’area per servizi socio-religiosi. In data 31-7-2018 Il Consiglio Comunale, insieme ad altremodifiche del piano regolatore, ha parzialmente accolto la nostradomanda, modificando parte del lotto in questione (circa 3.550 mq)in Area Bs2: “Zona per attrezzature di interesse comune”. La parterimanente (circa 2.550 mq) continua ad essere vincolata al progettoprecedente come “area parcheggio”. Da parte della parrocchia rimaneil “sogno” di offrire un servizio per il tempo libero per ragazzi disabili enormo abili, di cui parlava la dott. Cinzia Cavestro nell’articolo del bol-lettino del 2017.

Padre Albertoci ha lasciato

* Taio (TN) 24 dicembre 1920+ Asti 6 marzo 2018

Padre Alberto ci ha lasciato: dopo unlungo cammino terreno ha raggiunto ilPadre celeste.È vissuto per tanti anni nella nostracomunità, amato, stimato e benvoluto datutti i parrocchiani.Uomo di fede profonda, sapeva accoglie-re tutti col sorriso, porgere consigli e gui-dare con profonda saggezza.Grandissimo era il suo amore per la Vergi-ne Maria e la recita del santo rosario (quan-ti ne avrà recitati nella sua vita...): semprecon la corona in mano si rivolgeva allaMadre del cielo, sua costante guida.Nella celebrazione della Santa Messaviveva e cercava di far sentire la grandez-za del momento eucaristico e la certezzadella presenza di Gesù sull’altare...Sempre molto sincero, trasmetteva le sueincrollabili certezze di fede con sicurez-za, ma anche con il sorriso, infondendonelle persone il convincimento di esserecompresi ed aiutati.Aveva un grande amore per la sua terranatale, il Trentino, e per la sua famigliad’origine: spesso nei suoi discorsi com-parivano i genitori, i tanti fratelli e sorel-le, in particolare Bianca, che consideravauna santa. Di tutti loro parlava con tanto,tanto rispetto e dolcezza.Ha inciso particolarmente nella sua vital’incontro e l’amore per la vita esemplaredi Maria Tartaglino, di cui ha seguito edincoraggiato per anni la conoscenza.Nella quotidianità padre Alberto sapevaessere simpatico e spiritoso...malgradol’età, quando partecipava alle gite era l’a-nima della compagnia. Chi non ricorda

l’indovinello del mattone? Poneva quesitisemplici, di facile intuizione, si divertivanel far scoprire la semplice ed ovvia solu-zione e se la rideva felice.Abbiamo voluto bene a padre Albertodurante il lungo tempo trascorso nellanostra comunità. In particolare siamostati commossi quando, come solista, allavigilia di Natale, in occasione del suo 96°compleanno, ha cantato “Mamma” dedi-cando il brano alla Madonna. Con vocechiara, forte e tanto amore ha voluto por-gere il suo saluto alla Madre celeste. Tuttigli eravamo vicini.Ora padre Alberto ci aiuta da lassù e noiringraziamo il Signore per averlo manda-to alla Moretta. Con le sue attenzioni costanti a tutti i par-rocchiani ha contribuito a rendere ancorapiù profondo il legame della comunitàcon i nostri “preziosi” sacerdoti.

Madderina

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BATTESIMI 2017 (25)Sobrero Ginevra, Rocca Mirko, SiderotGaia, Mureddu Emilia, Calamita Gabrie-le, Frea Mattia, Torchio Anna, CaraglioElisabetta, Caraglio Carlotta, GiaccardoGabriel, Racca Matteo, Gualco Virginia,Ferra Michela, Abbate Tommaso, IaboniGiulia, Riverditi Pietro, Papa Riccardo,Voerzio Daniele, Scarrone Ferello Emily,Fontana Gabriele, Zantonello Riccardo,Guelfo Leonardo, Ruffo Rebecca Stella,Bertola Andrea, Pacelli Diletta.

DEFUNTI 2017 (50)Bergolo Felicina (89), Montanaro Dome-nico (85), Gallo Giovanni (62), PastoreSante (76); Nano Luigi (86), IaropoliGrazia (59), Ornato Marisa (76), VibertiArmando (52), Blangero Paolo (80),Zanelli Bruno (81), Ventura Eugenio(89), Cuda Concetta (94), Voerzio Lucia-

no (76), Demagistri Maria (92), PistoneGiuseppe (82), Fiora Elsa (88), Sottima-no Rosa (85), Gatti Dario (88), BeiroIlde (89), Rapalino Romano (78), VolaCarlo (90), Vico Ines (90), MaggioLucrezia (76), Romeo Carmelo (85),Vullo Crocifissa (85), Valfrè Renata (81),De Salvo Rosa (78), Spriano Elda (87),Fresia Ernesta (97), Bosio Marco (43),Procarione Ezio (79), Senes Giovanna(85), Giordano Giovanni (94), GallaratoMario (59), Negro Carla (65), BombinoNicolina (74), Bazzan Floriano (52),Ariano Teresa (70), Vola Aurora (89),Viglione Margherita (89), Raballo Clara(85), Delpiano Giuseppe (85), AdrianoEmma (88), Rapalino Pasqualina (90),Del Bello Concetta (93), Delpiano Virgi-nia (100), Delrivo Rita Monica (45),Manno Grazia (70), Salvano Aldo (81),Bona Rosita (86).

DALL’ANAGRAFE PARROCCHIALE

GRUPPO ANZIANI IN FESTA

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È bello far memoria delle proprie ori-gini, ed è bello oggi pensare che nellontano 1919 quattro Suore Figlie diMaria Ausiliatrice, giungevano adAlba, ad aprire una nuova Comunitàper accogliere bambini all’Asilo Infan-tile e ragazze all’oratorio, così comefaceva e voleva Don Bosco.Alcune famiglie avevano chiesto le

suore per Alba, emergevano i nomi:Onorevole Calizzano Luigi, titolaredella casa vinicola albese, il SignorMontanaro Sebastiano, le cooperatrici,Signorina Rina Coppa, insigne bene-fattrice e la Signorina Abrigo Maria eSignora Cristina Rolando Ressia. La Gazzetta d’Alba in data 22 marzo1919 pubblica il seguente articolo:“Diamo il benvenuto della cittadinan-za, al gruppo volenteroso di Suore

Salesiane che giunge tra noi per dirige-re l’oratorio giovanile presso laMadonna di Moretta. La fama che sep-pero meritarsi in ogni luogo le figlie diMaria Ausiliatrice dà sicuro affidamen-to che sapranno anche in Alba cattivar-si la stima della popolazione e che laloro missione apporterà copiosi frutti”.Ma quale protettore dare alla nuovaCasa? La Signora Teresa vedovaCoppa, propone di scrivere vari nomidi santi e di estrarre a sorte. Il suo con-siglio fu accolto e per ben tre volteestrasse il biglietto in cui era scritto:“Maria Ausiliatrice”.È il 24 aprile del 1919 quando giungo-no ad Alba Sr. Maria Genta, la sorellaSr. Margherita Genta, Sr. RomanaRolando, Sr. Felicina Silvan e unapostulante, Giovanna Maggio, vengo-

FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE AD ALBACent’anni di vita

e di sogni, di progetti e di fecondità

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no accolte dal Cav. Montanaro,che mette a disposizione dellanuova Comunità il Villino diCorso Langhe. “Maria Ausilia-trice” era già li in casa ad acco-glierle.

La Signora Maria Abrigo, ricca possi-dente, si impegna a pagare l’affittodella casa provvisoria e nel 1935 donail terreno sul quale verrà costruito ilpresente edificio.Nella cronistoria è scritto: “25 aprile siincominciano le iscrizioni dei bambinie a fine giornata sono già 24. Domeni-ca 27 apertura dell’oratorio; prima dinotte si iscrivono 70 fanciulle. 1° mag-gio si apre l’Asilo con 24 bimbi a cuiviene offerto anche il pranzo. Domeni-ca 4 maggio le oratoriane sono 108. Due anni dopo la fondazione della casae precisamente nell’anno Scolastico1921/22 il Cav. Montanaro, vice Sinda-co, affida alle Suore, due classi ele-mentari, prima e seconda, perché ibimbi non vadano in città che distaquasi due chilometri. Le Suore sono

assai felici, ma dura solo 8 anni, cioèfino a tanto che il Municipio di Alba,fa costruire un nuovo edificio per lecinque classi nel Borgo Moretta.Intanto le opere diventano sempre piùfiorenti ed il locale troppo ristretto.La Signora Abrigo che desidera aiutarele Suore, offre il terreno di un suocampo di fronte alla Chiesa. Iniziaronoi lavori ma presto la Signora si ammalain seguito alla rottura di una gamba efinisce la sua esistenza in una clinica. Ilavori vengono sospesi per mancanzadi fondi, ma la provvidenza divinaviene incontro ai bisogni dell’operache sta per sorgere. Una ricca signora,Maria Antognotti in Gatti, ammalatasigravemente chiama le Suore e promet-te, qualora sia guarita, una buonasomma per venire incontro alle spesedella costruzione. La preghiera delleSuore e dei bimbi riescono ad ottenereper intercessione della venerabileMaria Mazzarello la desiderata guari-gione e la signora fa fronte poco allavolta all’impegno che assunto con lapromessa fatta. In un anno i lavori ven-

Figlie di Maria Ausiliatrice. Tornate allaMoretta per l’inizio del centenario

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gono ultimati e nel 1937 le Figlie diMaria Ausiliatrice lasciano il VillinoMontanaro per trasferirsi nella nuovasede. Contemporaneamente si iniziauna nuova opera, il “convitto per edu-cande e studenti.” Il loro numeroaumenta sempre più fino a raggiungereil numero massimo nell’anno scolastico1942 – 43In seguito la Casa diventa sede di A.C.,di tutte le opere parrocchiali femminilie di catechesi quotidiane e domenicali.ll 24 maggio 1948 nasce l’unione delleExallieve con un consiglio eletto anorma dello statuto della Confederazio-ne Mondiale. Nel 1949 l’associazionedei devoti di Maria ADMA.Nel 1965 l’associazione dei SalesianiCooperatori secondo lo stile voluto daDon Bosco.

• Nel 1973 nasce la PGS (PolisportivaGiovanile Salesiana) VICTORIA,che intende rispondere con stile sale-siano alle domande di sport dei gio-vani di Alba e dei paesi limitrofi,

dando possibilità di vivere in modosereno e attivo e da protagoniste iltempo libero.

• Nel 1997 per rispondere a un proget-to di doposcuola per minori in diffi-coltà, in accordo con il CAM (Cen-tro Attività Minori) e in collabora-zione con il Consorzio Socio Assi-stenziale Alba-Langhe-Roero nasceil VIDES 2000 ONLUS che nel1999 si costituisce con un proprioConsiglio Direttivo e uno statutoproprio.

• Nel 1970 si è dovuto provvedereall’ampliamento di una parte dellacasa per avere più ambienti adatti perla scuola dell’infanzia e per soddi-sfare le molte richieste di frequenza.

• Nel 2008 si è ristrutturata una partedi ambienti del primo piano per l’a-pertura della sezione “Primavera”.

• Nell’anno scolastico 2017/2018viene avviato in tutte le sezioni dellaScuola dell’Infanzia il bilinguismoinglese.

Sr. Franca Schillirò

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EVENTI DEL CENTENARIO6 maggio 2018 - Apertura anno centenario e giornata storica. Alle ore 10,00Santa Messa presso il Santuario della Moretta. La chiesa era stracolma di bambi-ni, ragazzi, giovani, atleti della PGS, genitori, exallieve, Salesiani Cooperatori eSuore. Nel salone teatro parrocchiale c’è stato il saluto dell’Ispettrice Sr. Elide el’intervento di Sr. Carmela Santoro sul tema “Si cresce insieme”. Non potevamancare alla fine, il saluto delle autorità, l’Onorevole Alberto Cirio Deputato alParlamento Europeo e il Sindaco Maurizio Marello che hanno consegnato cia-scuno una pergamena alla Scuola. Gli sbandieratori del Borgo Moretta hanno iniziato la manifestazione davanti alsantuario e poi si sono avviati nel nostro cortile dove si sono ancora esibiti daveri artisti. Il tutto si è concluso con un rinfresco.Ma ciò che ha portato tanta gioia sono state le nostre 15 suore, che sono riuscitea tornare in questo giorno, perché qui hanno seminato con tanto amore, sacrifi-cio e gioia, il carisma salesiano.

Altri eventi ci saranno:7 settembre - Inaugurazione della mostra fotografica in sala Santa Famiglia.28 settembre - Pizza del centenario sotto le stelle31 gennaio 2019 festa di Don Bosco – Santa Messa ore 21,00 e rinfresco nelsalone S. GiuseppeSabato 2 febbraio - Concerto dei giovaniSabato 23 marzo - Oratorio in festaOre 18,00 - Tavola rotonda nel teatro Cinema Moretta con la presenza diBruno Ferrero e Sr. Paola Casalis seguirà il momento conviviale con Cena.Domenica 28 aprile - Chiusura del Centenario ore 11,15 S. Messa segue pranzoe nel pomeriggio festa e spettacolo.

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Per la Moretta l’attività teatrale ha sempreavuto un’importanza particolare che conil tempo si è trasformata in tradizione. Leprime testimonianze documentate di taleattività risalgono a quasi un secolo fa, maprobabilmente già da prima ci si esibivaper diletto e per divertire.L’attuale compagine, costituitasi nel1990, negli anni ha proposto diversi spet-tacoli che probabilmente sono rimastinella memoria di molti: El Tesòr dlamunia; Nòna Gitème; La Collina; IjDesmentià; spettacoli di atti unici chia-mati a seconda delle occasioni L’UmiditàMedesima o Primabrina; rassegne teatralidenominate “Cinque venerdì a Teatro”.Tutte queste commedie hanno permessoalla compagnia a esibirsi oltre 130 voltein molte zone del Piemonte, di cui unatrentina presso il teatro Moretta.La stagione 2017/2018 è stata molto atti-va e prolifica in quanti dopo anni di for-zato silenzio la Compagnia TEATROMORETTA è ritornata a proporre spetta-coli. Il 1° dicembre ha visto il debutto di“Vediamocilì” una serie di scene comi-che/brillanti molto coinvolgenti, scritte daMario Viberti, il tutto completato damusiche e canzoni dal vivo, replicato il 2marzo e proposto l’8 giugno in SantaMargherita.Il 25 aprile è stato proposto il lavoro dellaCompagnia del Menestrello dell’IstitutoFerrero di Alba, geograficamente dellaMoretta, dal titolo “La tana del grandeconiglio” che ha rappresentato in manieraemozionante le vicissitudini di una fami-glia di Langa durante il periodo 1942-1945, alle prese con i drammi delle leggirazziali e della Resistenza.Il 4 maggio la proposta de L’Ultima Tra-dotta, replicata il 1° giugno,commedia/documentario sul drammadegli alpini, della divisione Cuneense,inviati in Russia durante la Seconda

Guerra Mondiale. Un lavoro diverso datutti gli altri nel quale è inserita l’intervi-sta video al reduce Luigi “Vigin” Masca-rello, morettese Docg. È stata una seratamolto partecipata, anche da parte dall’am-ministrazione della città di Alba con lapresenza del sindaco Maurizio Marello edegli assessori Rosanna Martini, e dei“morettesi” Alberto Gatto e Anna ChiaraCavallotto, quest’ultima nella dupliceveste di amministratore e attrice.Quello che ha motivato e riempito di sod-disfazione i teatranti e gli organizzatori èstata la risposta del pubblico che è semprestata oltre le aspettative tanto da doverproporre repliche ravvicinate per potersoddisfare le richieste. Avere un pubblicoaffezionato che segue i lavori proposti èun enorme stimolo a continuare l’attivitàe a cercare di migliorare la qualità deglispettacoli proposti. Questo è l’obbiettivoche la Compagnia TEATRO MORETTAsi è sempre prefisso, pur tra tante diffi-coltà, di realizzare. Nuovi progetti sono incantiere e presto si spera di poterli pro-porre sul palcoscenico del Teatro Moretta.

Piero Eirale

Teatro Moretta

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che gioia!CATECHISMO…

CRESIME: l’8 dicembre 2017 - 42 cresimati

L’attività catechistica 2017-2018 dellaparrocchia Madonna della Moretta si èsvolta con notevole partecipazione egrande impegno da parte di piccoli eadulti, diciamo pure “con gioia”. Apartire dall’inizio dell’anno un sensibi-le fermento di genitori e di famiglie haaccompagnato le iscrizioni, la forma-zione dei gruppi e l’avvio delle diverseattività. Circa duecento ragazzi eranopronti a partecipare agli incontri setti-manali. Alcune giovani hanno messo adisposizione il loro tempo per affianca-re i catechisti adulti, la loro allegria, lavoglia di stare tra i bambini e il deside-rio di testimoniare la loro fede.Ogni venerdì pomeriggio, per i ragazzi

delle scuole Medie, e ogni sabato mat-tina, con i fanciulli delle Elementari ilcortile dell’oratorio si animava di viva-ce allegria, di voci e di giochi. Alsuono della campanella era bello vede-re sfilare una grande quantità di visisorridenti verso la chiesa, dove tutti siritrovavano con i catechisti e il parrocoper salutare il Signore, prendere forzada Lui e provare i canti per la SantaMessa domenicale. Nelle diverse aulesi leggeva la Parola di Dio, si conver-sava e si approfondivano le tematicherelative ai vari argomenti e alle diverseetà. Ogni giorno c’era il tempo perqualche attività piacevole: lavoretti,disegni, cartelloni, oggetti e giochi per

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rafforzare la socializzazione e l’amici-zia.Abbiamo invitato dei testimoni credibi-li a parlarci della loro esperienza e sisono proiettati diversi documentari.Abbiamo allestito le bancarelle per aiu-tare le missioni povere dell’India e delMozambico, incontrato i ragazzi dell’I-stituto Ferrero, abbiamo fatto visita alCentro Caritas di via Pola e conosciutol’Emporio Solidale di Alba con i volon-tari che vi operano. Di domenica indomenica ogni gruppo aveva l’impe-gno dell’animazione dellaSanta Messa alle ore 10:00.Era bellissimo vedere lachiesa gremita di ragazzi efamiglie che prestavano lavoce per le Letture, le Pre-ghiere dei Fedeli e che por-tavano all’altare i doni per laMensa e per i poveri soste-nuti dalla Caritas parrocchia-le.Ogni mese anche i genitorierano invitati ad un incontrodomenicale con i loro figli,di solito molto partecipato,che era occasione di crescitae di conoscenza reciproca.Durante l’anno i catechisti sisono incontrati mensilmenteper prepararsi, scambiarsiopinioni, fare il punto sullediverse attività, crescere incompetenze ed incoraggiarsia vicenda; hanno inoltre par-tecipato a diverse serate diaggiornamento organizzatedall’Ufficio CatechisticoDiocesano per confrontarsicon gli altri educatori delladiocesi. È stato interessantee molto utile ritrovarci aiPiloni di Montà sabato 2

giugno per una giornata di ritiro conSuor Paola delle Pie Discepole, fare larevisione dell’anno appena concluso,ricaricare lo spirito e prometterci diripartire con maggior entusiasmo edimpegno a servizio dei ragazzi e dellaChiesa.Invitiamo giovani e adulti di buonavolontà a mettersi in gioco per provarela soddisfazione, la fatica e la gioia dilavorare nella vigna del Signore.

Luciana

Nelle cinque settimane tra l’11 giugnoe venerdì 13 luglio il nostro Oratorio eCasa Maria Ausiliatrice si sono ani-mati di un folto gruppo di bambini eragazzi, oltre 260, ed animatori,all’incirca 60. Dal 16 luglio è partito il secondoturno, con 190 ragazzi guidati daAndrea e 40 animatori, per altre tresettimane fino al 3 agosto.L’estate ragazzi è, ogni anno, un’otti-ma occasione di svago e di riflessione,sui valori importanti che sono chiama-ti ad orientare le nostre vite. Il nostrocammino estivo è stato segnato da unpercorso tratto dal sussidio: “Chebella notizia”. In dieci momenti parti-colari, sono state incontrate figure

che, al tempo di Gesù, Lui ha incon-trato sul suo cammino, personaggiscomodi, refrattari, ma che nella loropovertà sono stati scelti per stabilirecon loro un dialogo e un cambio divita. Per rendere l’incontro più con-creto, ci siamo soffermati su alcunisimboli di vita e relazione quotidianacome la tazzina del caffè (per la cono-scenza) e altre...Ad organizzare e a dare vita alle atti-vità ha provveduto il gruppo animato-ri che, dopo un periodo di formazione,si è messo in gioco nella preparazionedi attività, di giochi, di laboratori e deitornei sportivi per rendere l’EstateRagazzi un’avventura entusiasmante.Sì, una bella esperienza, perché i

esta

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La carica dei 550 con qualche scatto e due parole

ragazzi sono i veri protagonisti che pro-pongono e imparano giochi, balli e parteci-pano alle gite per conoscersi e conosceregli altri, confrontarsi, aiutarsi e trovarenuove strade per l’incontro. Si sono svoltimolti laboratori creativi: cucito, ricamo,pittura, danza e teatro, a cui i ragazzihanno partecipato con gioia ed entusiasmo. Ogni mercoledì mattina l’entusiasmo deiragazzi divisi a squadre sale a picco per lagioia di partecipare ai tornei di calcio, pal-lavolo, basket, organizzati dagli animatoricon l’aiuto di P. Christopher e suddivisi inelementari e medie. A rinfrescare le mattinate di martedì, hannopensato le fresche acque delle PiscineAlbamare, dove i tuffi e i giochi con ilmitico gonfiabile non sono mancati!Che dire poi delle gite? Attese con gioia da tutti i bambini, ragazzied animatori, con le mete Mornese, Cupo-le, Agrigelateria e Mottarone, dove l’incon-tro con la natura ci ha aiutato a capirequant’è importante il nostro Pianeta ecome sia importante che ognuno di noi conil rispetto e la cura lo salvaguardi. Safari edi nuovo Cupole sono state le mete delsecondo turno.Nel gioco libero invece, c’è chi ha giocato

ad “aragosta”, ha tro-vato nuovi amici,“ha abbattuto altimuri”, chi è statoaccolto senza tantedomande, ma con ungrande sorriso e chiha scoperto di esserepiù importante diquanto pensasse.Questo è l’estateragazzi: stare con glialtri, crescere insie-me, aiutarsi, ragazzie animatori, per crea-re una comunità che

diventa ogni giorno protagonista di unastoria IMPORTANTE, “La nostra vita”. Ringraziamo tutti coloro che hanno condi-viso questo percorso. I ragazzi per primi,perché è grazie a loro se ogni anno l’estatesi trasforma in un viaggio ricco di emozio-ni; con l’aiuto delle famiglie si è potutolavorare in sinergia tanto da rendere conso-lidato l’intervento educativo nei confrontidei propri figli. Gli animatori costituisconoil cuore pulsante delle attività, con la loroenergia, fantasia, voglia di stare tra i ragaz-zi, disponibilità e simpatia. Suor Angiolet-ta in queste settimane ha accompagnato iragazzi di prima superiore in un percorsodi crescita individuale e di gruppo. Perchél’estate è un’occasione non soltanto per ipiù piccoli, ma per tutti quelli che sannomettersi in gioco e vogliono imparare checosa significhi squadra.Un grazie a coloro che hanno guidatocome responsabili l’Estate Ragazzi: padreLino, suor Franca, padre Christopher,Padre Aldrich e suor Angioletta, un grazieparticolare va a Pino, che ha guidato lasegreteria, a Luigi e a Carla, presentiall’accoglienza dalle 7.30 alle 9.Durante l’ultima settimana del primo turnoe per tutto il secondo turno sono stati con

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ragazzi alla Moretta

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Per noi maturati il mese giugno è stato parti-colare: le giornate si trascorrevano rigorosa-mente sui libri e in quel periodo la mancanzadell’estate ragazzi era così forte che appenapotevamo fare una pausa passavamo all’ora-torio e in Casa Maria per fare un saluto aibambini e agli animatori. Una volta sostenu-to il temuto esame orale, non abbiamo persotempo e siamo tornati immediatamente,dove, sin da subito, abbiamo trovato lo stes-so affetto e la stessa energia che contraddi-stingue da sempre il nostro estate ragazzi.Abbiamo, quindi, partecipato alle varie atti-vità -piscina, tornei, laboratori, compiti, atti-vità formative- con ancora più entusiasmo evoglia di metterci in gioco degli scorsi annidi animazione, perché per molti di noi queste

cinque settimane tra giugno e luglio signifi-cano molto: sono quelle che durante gli annidelle elementari e delle medie ci hanno fattogiocare e imparare, e durante quelli dellesuperiori ci hanno fatto crescere e responsa-bilizzare, sempre divertendosi. Le giornate sono state scandite dalle attivitàgià proposte negli scorsi anni, dalle mattina-te in piscina, dai grandi giochi organizzaticon impegno dagli animatori, dai compiti edalle gite, sia quelle immancabili come lagiornata alle Cupole, sia quelle che ci hannopermesso di vedere luoghi nuovi. Tutto ciò èstato vissuto in un clima di festa e di condi-visione, di gioco ma anche di riflessione, daparte dei ragazzi e dagli animatori.

Sara e Laura

ANIMATORI… CRESCONO

noi i ragazzi tedeschi, da Böbligen, Ger-mania, città gemellata con Alba, per con-dividere con noi l’esperienza dell’estateragazzi, come animatori: è stato un bellis-simo interscambio culturale. Sono riuscitia creare un legame speciale con i bambinie con gli animatori.Si ringraziano i volontari, che con il lorolavoro non sempre visibile hanno resopossibile lo svolgimento dell’EstateRagazzi. Infine grazie alle famiglie che

come ogni anno postano la fiducia neiconfronti degli animatori e di tutta l’orga-nizzazione.L’estate ragazzi finisce qui, le porte dell’o-ratorio invece sono aperte!Sarebbe bello rivivere durante l’anno igiochi, le risate che ci hanno tenuto com-pagnia in questo periodo, perché l’orato-rio, che è la nostra casa, continua ad essereaperto!

La referente Enrica Crepaldi

Dal Mottarone... verso il lago d’Orta

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Sant’Anna 2018“Inside out” “Dentro fuori”

questo il titolo del campo-scuola ispirato al film dellaPixar a cui hanno parteci-pato più di 50 ragazzi tramedie ed elementari.Il film/cartone racconta le

emozioni, di come nascono dentro dinoi, di come si evolvono e di comepesantemente influiscono sulle nostrevite.Tutti i partecipanti al campo hanno inun qualche momento della loro vitasperimentato le cinque emozioniaffrontate: GIOIA, TRISTEZZA,PAURA, DISGUSTO, RABBIA, glianimatori, i più piccini (7 anni), quellipiù grandi (14 anni) e addirittura i con-

sacrati presenti e le cuoche!Cinque emozioni, una per giorno, spe-rimentata e vissuta nulla nostra pelle.GIOIA. Cosa c’è di più bello di starecon gli amici, niente scuola, nientecompiti per una settimana? Oppure lagioia provata nell’arrivare in vetta allamontagna nonostante la fatica, oppurela gioia nel giocare, nello scherzare enel ridere. Sicuramente è l’emozionepiù desiderata da tutti noi e durante ilcamposcuola ne abbiamo provata dav-vero tanta! Abbiamo anche riflettuto suun aspetto molto importate della gioia:va condivisa.TRISTEZZA. Purtroppo la vita non èfatta solo di momenti allegri, quando

È

subiamo un torto, quando scivo-liamo e ci sbucciamo un ginoc-chio, quando qualcuno parlamale di noi, quando ci mancanoi nostri genitori… ecco chediventiamo tristi! Siamo riusciti

a capire che la tristezza è parte fonda-mentale della nostra vita e volte occor-re semplicemente accoglierla senzaperò lasciare che questa prenda ilsopravvento. Come il film ci insegna:non ci può essere gioia senza la tristez-za!

PAURA. Probabilmente quest’emozio-ne è stata provata soprattutto dai ragaz-zi delle medie che hanno passato unanotte in tenda vicino ai Laghi Verdi.Vento, buio incombente, freddo, ilfuoco che non voleva accendersi… Lapaura tende a farci bloccare a non farcistare pigri, a paralizzarci. Ci siamoanche accorti che la paura non è solobuio e freddo, ma talvolta può esserequalcosa che arriva da dentro di noi,che ci creiamo noi stessi.Siamo riusciti a capire che la paura si

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e io stoa guardare

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può vincere, specie se affrontata congli altri, e che per ogni momento dibuio c’è sempre poi il sole che sorge ilmattino seguente.DISGUSTO. Che schifo! Due paroleche abbiamo cercato di dimenticare: atavola si assaggia sempre un po’ ditutto, raccolgo quel pezzo di cartaanche se non l’ho buttato in terra io,provo a mettermi in gioco anche quan-do non sono a mio agio. L’emozionedel disgusto deve aiutarci a discernereciò che giusto per noi da quello cheinvece non lo è…senza però esagerare!RABBIA. Ci fa spesso reagire congrinta quando subiamo un torto, quan-do qualcuno parla male noi o quando ciprovoca. La rabbia è un’emozionemolto forte e va tenuta costantementesotto controllo. Può esserci di grossoaiuto per risollevarci ma non dobbiamodimenticare che deve andare di paripasso con il PERDONO, altrimenti cidivora da dentro.Tutte queste emozioni sono i pilastri

fondamentali della vita di ciascunuomo e, come padre Aldrich e suorFranca ci hanno voluto ricordare quoti-dianamente, anche Dio si è fatto uomoper noi e con noi. Anche Gesù ha pro-vato tutte queste emozioni nel corsodella sua vita e ci ha dimostrato con-cretamente come accoglierle e comedominarle.Purtroppo la fine del camposcuola èarrivato. Come sempre è stata un’espe-rienza che non ti lascia indifferente:non si torna mai uguali a come si èarrivati. Siamo riusciti a dimostrare chesi può vivere una settimana lontano daitelefonini, dalla televisione e da inter-net in un contesto di amicizia e condi-visione. Un pensiero particolare va atutti coloro che l’hanno reso disponibi-le: le famiglie dei ragazzi in primis, glianimatori, i consacrati, le cuoche e leguide alpine!Arrivederci al prossimo anno.

Lorenzo Giacosa

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“Camminando s’apre cammino” cosìscrive il poeta, ma soprattutto questo èl’indicazione che la Bibbia nel suodispiegarsi ci suggerisce. Il vivere inmodo comunitario la condivisione e lacomunione è il tentativo umano che lacomunità di Santa Margherita ha svoltoin quest’anno.I catechisti hanno condotto i ragazzi, igiovani e le loro famiglie nella ricercadella vicinanza al Cristo Risorto; lecolazioni delle domeniche mattina, l’in-contro con l’esperienza della comunitàdi Asti,…

Il gruppo giovani ha portato avanti leattività nate negli anni scorsi, legate allosport, al servizio e alla riflessione sullaparola, aggiungendo momenti condivisiin oratorio, come le serate cinema o lacura dell'orto comunitario, per ritrovarsie continuare a crescere vivendo.La cucina è stato un “cantiere” su cui sisono concentratemolte attenzioni, inquanto luogo che pre-dispone e cura “lacondivisione cheverrà altrove”. Moltilavori sono stati svol-ti, manca ancora ilsuo completamento,ma l’averlo fattoinsieme è già unsegnale. A sostegno

di questo progetto, nel periodo primave-rile, si è realizzato il Banchetto delleCose Buone; cibi preparati dalle fami-glie, per altre famiglie. I momenti di ritrovo del gruppo scouthanno permesso di preparare i passaggie di preparare i campi estivi, realizzatoanche con le iniziative di autofinanzia-mento.Il Consiglio Pastorale ha condotto alcu-ni momenti comunitari incentrati sulvivere l’eucarestia in modo partecipatoe sentito, ma non ha ancora concluso ilsuo percorso.

Il gruppo di prepara-zione delle veglie hadato anima allaveglia di Natale attra-verso la luce, allaSettimana Santa vis-suta in cascina e allaveglia di Pentecostedove l’accoglienza,la parola, il fuoco,l’olio sono stati isegni dello Spirito.

L’oratorio estivo è stata un’esperienzaintensa nelle due settimane di giugno; ilpreparare il pranzo insieme, il gioco e imomenti di gruppo sono stati possibiligrazie alla disponibilità dei giovani e dimolti altri volontari.

Luca e Andrea

BREVI DA S. MARGHERITA

Prima Comunione 2018

Veglia di Pentecoste

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Gruppo Scout Alba 7

Quest’anno il gruppo scout Alba 7 (ilgruppo scout del quartiere, con sede inSanta Margherita) compie 20 anni dal1° campo ufficiale e per festeggiarequesto avvenimento tutti i ragazzi ed icapi si sono ritrovati insieme per ilcampo di gruppo, nello stesso posto di20 anni prima: Vara Inferiore (SV)negli Appennini liguri. I gruppi scout sono formati da tre bran-che a seconda dell’età (lupetti e cocci-nelle dagli 8 ai 12 anni, Esploratori eGuide dai 12 ai 16 anni e Rovers/Scoltedai 16 ai 20 anni circa) e di solito icampi vengono fatti in modo autonomoe con date diverse. Ovviamente ognibranca ha campeggiato con la propriametodologia, anche se nel medesimoluogo. E così le Coccinelle hanno vis-suto le loro “Vacanze di Cerchio”, uti-

lizzando una casa base, con momenti digioco, di “famiglia felice”, mentre il“Reparto” degli Esploratori e delleGuide, con la vita di squadriglia, gruppidi 7/8 ragazzi o ragazze, che vivono ilcampo in modo autonomo, ogni squa-driglia con la propria tenda ed il pro-prio angolo di campo (tavolo e panche,focolare per cucinare e quant’altronecessario per essere uomini e donnedel bosco). Infine i più grandi con alcu-ni giorni di “Route”, camminando efacendo strada in montagna e altri gior-ni di campo fisso. La strada è maestradi vita, perché ti misuri con le tue forzee capacità e sul cammino incontri altrepersone, incontri altri posti, sei ospitatoe dai ospitalità, anche attraverso il ser-vizio verso chi ti ospita, e perché ti dala possibilità di conoscere altre espe-

Campo Scout a Vara 2018

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rienze di vita, con un grande arricchi-mento personale e di gruppo. Per tutti durante il campo ci sonomomenti di riflessione, di silenzio inmezzo alla natura, che ti aiuta a rispet-tarla, ma anche a scoprire meglio sestesso e ad avvicinarsi a Dio, Creatoredi tanta magnificenza.La giornata di venerdì 27 ha vistoanche la partecipazione degli ex-capiche hanno proposto alcune attivitàlegate ad esperienze dei vari temi ecampi di questi 20 anni.

Molte sono le persone da ringraziare: icapi attuali e gli ex-capi, molti genitoriche ci hanno aiutato ed anche i parroci,in particolare Don Franco di SantaMargherita e Padre Mario della Moret-ta, che ci hanno sostenuto all’iniziodelle varie esperienze, precursori diPadre Aldrich, che attualmente segue ilnostro gruppo. Ieri e oggi il gruppo Alba 7 continua adessere una proposta educativa per tuttoil quartiere.

Roger Davico

Campo Scout a Vara 2018

Campo Scout a Vara 2018

SPORT INSIEMEcresce e unisce

È più facile insegnare che educareperché per insegnare basta sapere

mentre per educare è necessario essereLuis Alberto Hurtado

L’attività di Sport Insieme nel quartiereMoretta, iniziata nel 2012, prosegueaggregando sempre di più bambini,ragazzi, persone. Va sottolineato cheSport Insieme è l’unico progetto cittadi-no di calcio fondato sul volontariato100%.La massima di Hurtado ci dà uno spuntodi riflessione interessante.Qual è il senso del nostro impegnonell’attività sportiva dei bambini? Inche modo e con quali finalità svolgiamoquesto servizio?Certamente siamo un folto gruppo diappassionati di sport e di calcio, e cipiace fare le cose bene. E quando si fasport e si gareggia a tutti piace vincere,fa parte della natura stessa di qualunquecompetizione, ma il nostro obiettivodeve essere focalizzato sul bambino enon sulle nostre ambizioni.Specie nella fascia di età su cui operia-

mo (6-12 anni), non dobbiamo essereallenatori di calcio, ma educatori disport. Dobbiamo sì fornire adeguatiinsegnamenti tecnici, e per questo SportInsieme si preoccupa con continuità diformare gli addetti, ma dobbiamosoprattutto trasmettere i valori dellosport, prima di tutto con il nostro mododi essere.I valori dello sport che significano impe-gno, rispetto delle regole, amicizia, spi-rito di gruppo, divertimento, un sanoagonismo leale che gioisce per una vit-toria e stringe la mano dopo una sconfit-ta, voglia di migliorare e di crescere: sì,lo sport è una straordinaria palestra divita.Nella stagione 2017-18 Sport Insiemeha raggiunto circa 130 tesserati dai 6 ai12 anni coordinati e gestiti da circa 30addetti. La stagione passata ci ha regala-to anche una soddisfazione sportiva“storica” per il nostro movimento: lasquadra under 14 ha raggiunto la finalenazionale di calcio a 7 che ha disputatoa Cesenatico a fine giugno classifican-dosi al 6° posto.

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Presepiovivente

2017 e antichi

mestieri

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Plebei

Palio degli Asini - 1° ottobre 2017

Nobili

Untori

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PARROCCHIA MADONNA DELLA MORETTAresoconto 2017

Chi guarda il bilancio del 2017 nota che que-st’anno siamo andati in passivo di circa6.500€. Poi scopre che le uscite straordinariecorrispondono a circa metà delle uscite totalie più che “uscite” sono un “investimento”:esse comprendono il primo lotto delle nuovefinestre, il pavimento del parco giochi deibimbi, il defribillatore, la messa in sicurezzadella recinzione del campo di calcetto dal latodella strada, l’impianto di proiezione in salasan Giuseppe… I lavori sono continuati esono stati completati nel 2018: le nuove fine-stre (50 in tutto) hanno migliorato le condi-zioni di sicurezza e risparmio energetico.Ancora un grazie alla Fondazione della CRCche ha finanziato i lavori col contributo com-plessivo 65.000€, dei quali 25.000 erano arri-vati entro la fine del 2017 e la parte restantenel 2018. Il lavoro di sostituzione delle finestre e relati-vi davanzali era già iniziato nel 2006 con 18finestre che si affacciano dal lato cortile: gra-zie all’impegno di volontari, sono state verni-ciate e risanate anche quelle. Purtroppo anchele persiane erano in condizioni di notevoledegrado e non era possibile fare una sempliceverniciatura a mano. Anch’esse (41 finestredel I piano su tutti i lati della casa) sono stateaffidate alla Ditta Campari per il restaurocompleto e oggi sono tutte sistemate.A lavori terminati, oggi (agosto 2018) per uncosto complessivo di 135.000€ da ripartire indue anni, rimane un debito di 38.000€, chesperiamo di coprire col contributo di tantepersone di buona volontà. Un ultimo grazie atutti coloro che, aderendo alla campagna perl’acquisto di “una piastrella”, hanno dato illoro aiuto e a coloro che, anche attraverso leiniziative della festa patronale, aiuteranno acompletare il pagamento del debito. LaMadonna della Moretta benedica tutti coloroche col servizio e con le offerte contribuisco-no al mantenimento del Santuario e delleopere che parrocchiali che lo circondano.

Il Consiglio per gli Affari Economici

Considerazioni sul resoconto economico( ( (

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UTILE/PERDITA 6.513,47-

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DOMENICA 2 SETTEMBRE ore 8,30-10,30-18,00 SS. MESSE ore 15,30 AMICI IN BICI passeggiata in bicicletta intorno ad Alba (7 km) ore 20,30 SETTENARIO MARIANO da domenica 2 a sabato 8 (vedi programma a fondo pagina)

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE ore 16,00 Inizio TORNEO dELL’ORATORIO di pallavolo/pallacanestro ore 20,00 Inizio TORNEO dI PALLAVOLO misto “Pallavolisti dr̂a Muretta”

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE ore 18,30 Apertura del BANCO dI BENEFICENZA ore 20,00 23° GIRO per il Borgo della Moretta corsa podistica non competitiva

GIOVEDÌ 6 SETTEMBRE (giornata Eucaristica) ore 9-18 AdORAZIONE EUCARISTICA continuativa (segnarsi per i turni sul foglio n fondo alla chiesa) ore 19,30 Serata spagnola con PAELLA e SANGRIA (prenotazione entro martedì 4 ai numeri 348 0849953 o 331 1436729)

VENERDÌ 7 SETTEMBRE (giornata del malato) ore 18,00 S. Messa con UNZIONE dei MALATI (da concordarsi col sacerdote) ore 21,00 Inaugurazione Mostra Centenario delle Suore Salesiane alla Moretta ore 21,30 Esibizione scuola di ballo L’ALBA dEL RITMO di Simone & Chiara

SABATO 8 SETTEMBRE ore 16,00 Torneo di CALCIO “Memorial Giancarlo Caraglio” ragazzi delle medie ore 18,00 BENEdIZIONE dEI BAMBINI in chiesa e merenda per tutti in oratorio ore 20,00 Grande COSTINATA. Serata musicale con la Band divina

DOMENICA 9 SETTEMBRE ore 10,30 S. MESSA in onore della Madonna presieduta dal Vescovo in oratorio a seguire APERI-FRICIULA un aperitivo in compagnia, con buone friciùle ore 16,00 Torneo di CALCIO “Memorial Giancarlo Caraglio”: ragazzi delle elementari ore 20,00 FESTA dELLA BIRRA con la collaborazione del micro birrificio Boia Fauss ore 21,30 Serata di balli latino-americani con il gruppo Manos Arriba

FESTA PATRO FESTA PATRO Santuario Madonna della Moretta, corso Langhe 106 - Tel. 0173 440340

Domenicasi parte

ONALE 2018 ONALE 2018LUNEDÌ 10 SETTEMBRE ore 21,30 Esibizione del Gruppo Sbandieratori e Musici del Borgo Moretta

MARTEDÌ 11 SETTEMBRE ore 19,30 PIZZA drâ Madona ore 22,00 Presentazione SERIE B della Pallavolo Alba

MERCOLEDÌ 12 SETTEMBRE (Santissimo Nome di Maria) ore 15,00 FESTA degli ANZIANI ore 20,30 S. ROSARIO e S. MESSA in onore della Madonna, animata dalla Corale parrocchiale (per tutti i parrocchiani vivi e defunti)

GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE ore 20,00 Gran BOLLITO MISTO ALLA PIEMONTESE (fornito da Bruno Carni) prenotazione obbligatoria entro martedì 11 ai numeri 348 0849953 o 331 1436729

VENERDÌ 14 SETTEMBRE ore 20,30 CHINA sotto le stelle

SABATO 15 SETTEMBRE ore 19,00 Finali TORNEO dI PALLAVOLO misto “Pallavolisti dr̂a Muretta” ore 19,30 CENA dELL’AMICIZIA con la PORCHETTA dI TARCISIO ore 21,00 Esibizione della Band dISCOINFERNO

DOMENICA 16 SETTEMBRE ore 10,30 S. MESSA in onore della Madonna in Santuario, animata dalla Corale parrocchiale ore 12,30 POLENTA in oratorio (iscrizioni presso il bar dell’oratorio entro giovedì 13) ore 21,00 PROCESSIONE in onore della Madonna per le vie della Parrocchia (corso Cortemilia, via Montebellina, via Telstar, via Wuillermin, via Saragat, via Gallizio, via Cadorna, corso Langhe, cortile dell’oratorio) animata dalla banda Città di Alba “Ars et Labor”

Mail: [email protected] • sito: www.parrocchiamoretta.it

SETTENARIO MARIANO da domenica 2 a sabato 8 settembre guidato daP. Michele Piscopo, osj, sul tema della lettera di Papa Francesco sulla santità17.30: S. Rosario18.00: S. Messa animata da una parrocchia cittadinaDomenica 2: Parrocchia Madonna della MorettaLunedì 3: Parrocchia Cattedrale e Natività (Mussotto)Martedì 4: Parrocchia Cristo ReMercoledì 5: Parrocchia Divin Maestro e San CassianoGiovedì 6: Parrocchia S.Giovanni e SS.Cosma e DamianoVenerdì 7: Parrocchia S. Margherita e S. Rocco CherascaSabato 8 (ore 17): Istituti Religiosi Maschili e FemminiliOgni giorno ore 20.30: S. Rosario seguito dalla riflessione del PredicatoreOgni giorno 9-12, 16-19 e 20.30 disponibilità per le Confessioni

L’ingresso a ogni momento della festa è sempre libero. Area bambini con giochi gonfiabili.Collegamento streaming col Santuario su smartphone/tablet, scaricando app. Santuario della Moretta