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Strumento unitario di programmazione locale sanitaria, sociosanitaria e sociale, predisposto ai sensi dell’art. 20 della LR 23/2005

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Pag. 2 Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011

INDICE PREMESSA 4

LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E DI FUNZIONAMENTO – AGGIORNAMENTO 2011 4

L’ITER DI APPROVAZIONE DELL’AGGIORNAMENTO PLUS 2011 5

I PRESUPPOSTI DELL’AGGIORNAMENTO PLUS 2011 5

CAP. 1 – PROFILO SOCIALE LOCALE – ANALISI DEL TERRITORIO 7

CAP. 2 – QUADRO EPIDEMIOLOGICO 7

CAP. 3 – SETTORE ANZIANI 7

A) - PARTE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE E DELLA PREVENZIONE 7

B) - PARTE DELL’ASSISTENZA 7

B. 1) - PROGETTO OPERATIVO “LAVORO DI RETE SEGRETARIATO SOCIALE” 7

B. 2) - PROGETTO OPERATIVO “PROMOZIONE E SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ” 8

B. 3) - PROGETTO OPERATIVO “INTERVENTI FORMATIVI E OPERATIVI ASSISTENTI FAMILIARI/BADANTI” 9

B. 4) - PROGETTO OPERATIVO “STANDARD SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI COMUNALI” 9

B. 5) - PROGETTO OPERATIVO “ASSISTENZA IN RSA” 10

CAP. 4 – SETTORE MINORI E FAMIGLIA 11

A) - PROGETTO OPERATIVO “RETE INFANZIA” 11

B) - PROGETTO OPERATIVO “CENTRO AFFIDI PROVINCIALE” 12

C) - PROGETTO OPERATIVO “SPAZIO FAMIGLIA” 13

D) - PROGETTO OPERATIVO “SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO ASSOCIATO E INTEGRATO” 15

E) - PROGETTO INTERCOMUNALE “IL PONTE” – ASSEGNAZIONI LEGGE 285/97 16

CAP. 5 – SETTORE DISABILITÀ 17

A) - PROGETTO OPERATIVO - “RETE SERVIZI SULLA DISABILITÀ MINORI” 17

B) - PROGETTO PER LA PROMOZIONE E LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE 18

C) - PROGETTO POTENZIAMENTO RETE PUBBLICA DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI – SPORTELLO NON AUTOSUFF. 19

D) - PROGETTO “RD – ADS – REGISTRO DISTRETTUALE DEGLI AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO” 20

CAP. 6 – SETTORE GIOVANI, LAVORO, FORMAZIONE, ISTRUZIONE E TEMPO LIBERO 22

A) - PROGETTO OPERATIVO “INSERIMENTO SOCIO LAVORATIVO TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO” 23

B) - PROGETTO OPERATIVO “GIOVANI CONSULTE CRESCONO” 23

CAP. 7 – SETTORE POVERTÀ E MARGINALITÀ SOCIALE 26

A) - PROGETTO OPERATIVO “GRUPPO DI LAVORO PER IL CONTRASTO DELLA POVERTÀ” 26

B) - PROGETTO OPERATIVO “NÉ DI FREDDO NÉ DI FAME” 27

CAP. 8 – IL GOVERNO DELLE RISORSE 27

MODALITÀ ORGANIZZATIVE DI EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ASSOCIATI 27

PROGETTO OPERATIVO DI SISTEMA “ACCESSIBILITÀ ED EQUITÀ DEI SERVIZI –POTENZIAMENTO PUA/ UVT" 28

POR “NELLA VITA E NELLA CASA” 28

LA RIPARTIZIONE DELLA SPESA TRA I FIRMATARI DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA 30

CAP. 9 – L’INTEGRAZIONE DELLE RESPONSABILITÀ 31

L’INTEGRAZIONE GESTIONALE - UFFICIO DI PIANO E GTP 31

STRUMENTI E FORME DI COORDINAMENTO CON GLI ORGANI PERIFERICI DELLO STATO 33

Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011 Pag. 3

MODALITÀ DI COLLABORAZIONE CON I SOGGETTI SOCIALI SOLIDALI 33

INIZIATIVE DI FORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE 33

CAP. 10 – LA VALUTAZIONE PARTECIPATA 33

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE 33

CAP. 11 – INTERVENTI PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO 34

A) CENTRO ANTIVIOLENZA PROVINCIALE 34

B) PROGETTO “OSSERVATORIO WELFARE” 35

Pag. 4 Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011

PREMESSA

LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA E DI FUNZIONAMENTO – AGGIORNAMENTO 2011

L’attività finora svolta con il PLUS del Distretto socio-sanitario di Guspini ha tracciato il percorso di un cambiamento sostanziale nelle strategie programmatiche e gestionali territoriali, cercando di costruire una risposta unitaria e omogenea ai bisogni dei cittadini, impostando una prima razionalizzazione dei servizi di interesse specifico e comune.

Nelle cinque aree tematiche individuate nel PLUS 2010-2012 sono stati stabiliti come prioritari per l’annualità 2011 diversi progetti di intervento su cui puntare al fine di rendere funzionale l’attività richiesta.

Il nuovo assetto organizzativo dell’Ufficio di Piano in particolare ha permesso il raggiungimento di tutti gli obiettivi stabiliti per il 2010 dalla Conferenza dei Servizi con possibilità di verifica e di aggiustamento dei percorsi rispetto ad alcune iniziative.

Con l’aggiornamento PLUS 2011, e partendo da quanto fin qui svolto, si procederà indicando per singolo intervento/progetto operativo le attività realizzate, riformulando le necessità economico-finanziarie del periodo, inserendo e adeguando gli interventi richiesti dagli organismi interpellati e interessati.

L’aggiornamento PLUS 2011 del Distretto sociosanitario di Guspini mantiene l’esigenza espressa con il PLUS 2010/2012 di leggere, valutare e guidare un nuovo sviluppo dei servizi alla persona nella comunità locale, razionalizzando ed economizzando la spesa, migliorando e potenziando al contempo la qualità dei servizi offerti.

Di fatto, il PLUS di distretto, è stato individuato come uno strumento di lavoro aperto e propositivo, costruito su un piano definitivo ma con prospettive programmatorie incrementali, da monitorare e valutare con indicatori appropriati al grado di soddisfazione dell’utenza.

Le ipotesi operative, in continuità con gli anni precedenti, rimangono finalizzate, in sostanza:

1. ad analizzare i bisogni e i problemi della popolazione sotto il profilo qualitativo e quantitativo, migliorando i canali e gli scambi dei flussi informativi a livello comunale, provinciale e regionale, tra sociale e sanitario;

2. a riconoscere e mobilitare le risorse professionali, personali, strutturali, economiche pubbliche, private (profit e non profit) e del volontariato, integrando le attività di interesse comune e sviluppando gli interventi di coprogettazione (commi 3 e 4, dell’art. 22 della LR 23/2005) con tutti i soggetti solidali interessati;

3. a definire obiettivi e priorità del 2011 attorno a cui finalizzare le risorse;

4. ad individuare le unità d'offerta e le forme organizzative congrue, nel rispetto dei vincoli normativi e delle specificità e caratteristiche proprie di ciascun soggetto afferente;

5. a stabilire forme e modalità gestionali atte a garantire approcci integrati e interventi connotati in termini di efficacia, efficienza ed economicità;

6. a prevedere sistemi, modalità, responsabilità e tempi per la verifica e la valutazione dei programmi e dei servizi.

I bisogni, vecchi e nuovi, impongono una revisione critica dell'attuale sistema di unità di offerta, non sempre adeguata sotto il profilo qualitativo e quantitativo, spesso non idoneo a garantire le opportunità necessarie perché i diritti sanciti risultino esigibili ed equi per tutti.

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A questo scopo va mantenuta, promossa e consolidata la logica del lavorare per progetti, con il potenziamento di iniziative di concertazione interistituzionale, per garantire approcci integrati all'interno di circuiti e procedure programmatiche sempre più omogenee.

Come indicato in sede operativa di programmazione PLUS, con la stessa modalità utilizzata per la programmazione precedente e per i relativi aggiornamenti annuali, è stata svolta la Conferenza Programmatica d’avvio del procedimento mercoledì 12 maggio 2010 presso il Centro di Aggregazione Sociale del Comune di Gonnosfanadiga e successivamente sono stati riuniti 4 tavoli tematici, suddivisi per area d’intervento, con un’ottima e puntuale partecipazione dei soggetti referenti delle istituzioni e altri organismi di interesse, servizi sociosanitari territoriali e singoli operatori, scuole, insegnanti, sindacati, associazioni di volontariato, associazioni di familiari, ecc.:

1. Lunedì, 20 settembre 2010 – Area DISABILITA’ – Centro di Aggregazione Sociale Comune di Gonnosfanadiga.

2. Lunedì, 27 settembre 2010 – Area MINORI E FAMIGLIA – Aula Consigliare Comune di San Gavino Monreale;

3. Mercoledì, 06 ottobre 2010 – Area POVERTA’ E MARGINALITA’ SOCIALE – Aula Consigliare Comune di Arbus;

4. Lunedì, 11 ottobre 2010 – Area ANZIANI – Aula Consigliare Comune di Sardara;

5. Mercoledì, 27 ottobre 2010 – Area GIOVANI, LAVORO, FORMAZIONE – Aula Consigliare della Provincia del Medio Campidano Comune di Villacidro.

Le discussioni di interesse valutativo e di proposta di integrazione e confronto operativo, su tutte le aree di discussione e programmazione PLUS 2011, sono state ampie e approfondite, con un notevole apporto critico sulle questioni attinenti l’offerta dei servizi e la dimensione del bisogno sociale, sanitario ed educativo del territorio. Si da atto che è stato confermato e deciso di dare stabilità al tavolo sulla disabilità rendendolo permanente.

L’ITER DI APPROVAZIONE DELL’AGGIORNAMENTO PLUS 2011

La Provincia ha convocato la Conferenza di programmazione per l’approvazione dell’aggiornamento PLUS 2011 per il giorno lunedì 21 febbraio 2011 presso l’Aula Consigliare del Comune di Guspini, con la partecipazione dei Comuni dell’ambito, l’Azienda USL, gli altri soggetti pubblici coinvolti, nonché di una rappresentanza di soggetti di cui all’art. 10 della LR 23/2005, che intendano concorrere alla realizzazione del PLUS e di tutti i sottoscrittori dell’Accordo di Programma.

Nei giorni successivi la Provincia, la ASL e i Comuni approvano l’aggiornamento PLUS, a norma del D.Lgs. N. 267/2000. L’Accordo di Programma sottoscritto dalla Provincia, dai Comuni associati, dall’Azienda USL, dai soggetti pubblici coinvolti e dai soggetti privati di cui all’art. 10 della LR 23/2005, resta quello precedente con le indicazioni d’aggiornamento d’attività inserite nel presente documento PLUS aggiornamento 2011, salvo ulteriori e successive modifiche. Si ricorda che l’Accordo suddetto è stato sottoscritto una prima volta in data 4 dicembre 2006 ed aggiornato in data 13 dicembre 2007.

Entro la data di scadenza stabilita il Presidente della Provincia invia l’aggiornamento PLUS 2011 all’Assessorato Regionale all’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale.

I PRESUPPOSTI DELL’AGGIORNAMENTO PLUS 2011

Nell’aggiornamento PLUS 2011 si ribadiscono i presupposti del PLUS 2010-2012 in quanto mantengono pienamente la loro funzione di richiamo all’azione di programma, alla necessità di una traduzione operativa e realizzativa delle ipotesi poste in termini pianificatori.

Con l’aggiornamento PLUS 2011 rimane invariato l’obiettivo di continuare nell'opera di implementazione qualitativa e quantitativa avviata con i progetti interistituzionali degli anni precedenti, migliorando l’organizzazione del personale e il coordinamento degli interventi, incentivando la specializzazione

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tecnica e metodologica e aumentando l’interscambio operativo tra i diversi settori d’intervento, portando a compimento le attività pluriennali già programmate e in opera, proponendo nuove e necessarie integrazioni nelle attività di servizio, avviando le dovute collaborazioni a livello istituzionale ed extraistituzionale, coinvolgendo e interrelando le attività proprie con quelle svolte da tutti soggetti solidali del territorio.

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CAP. 1 – PROFILO SOCIALE LOCALE – ANALISI DEL TERRITORIO Per quanto riguarda i dati di riferimento si rimanda al Report stilato dall’Osservatorio Welfare della Provincia del Medio Campidano datato novembre 2009.

In tutti i tavoli tematici si è ampiamente discusso su una necessità informativa di orientamento alla programmazione che deve essere definita e strutturata in funzione delle particolari esigenze operative e di riscontro valutativo in termini di bilancio sociale per ciascuna area tematica affrontata.

CAP. 2 – QUADRO EPIDEMIOLOGICO Anche in questo caso si conferma quanto detto sopra, tenuto conto che i dati specifici di interesse devono essere prodotti da ciascun organismo deputato.

CAP. 3 – SETTORE ANZIANI Fermo restando il quadro delle necessità generali d’ambito per il settore anziani, sia in termini di prevenzione e sia in termini di intervento assistenziale, di seguito si riportano i diversi progetti operativi d’area indicati nel PLUS 2010-2012, con le indicazioni di sintesi su quanto realizzato nel 2010 e da realizzarsi nel 2011.

A) PARTE DELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE E DELLA PREVENZIONE Obiettivo generale: definire e attuare programmi di promozione della salute e di prevenzione rivolti alle persone adulte e anziane per contrastare le principali patologie croniche.

FASI E TEMPI Nel 2010 non sono stati realizzati progetti o servizi in tal senso e nessuna programmazione è prevista per il 2011.

B) PARTE DELL’ASSISTENZA Obiettivo generale: assicurare i livelli essenziali assistenziali della popolazione anziana.

B. 1) PROGETTO OPERATIVO “LAVORO DI RETE SEGRETARIATO SOCIALE” Obiettivo specifico: facilitare il raccordo tra gli Sportelli di Segretariato sociale con gli altri sportelli locali, Comuni, Provincia, ASL e l’interazione con i patronati.

INTERVENTI Comuni, ASL 6 e Provincia scambieranno tra di loro ogni informazione utile agli anziani riguardo all’offerta dei servizi e alle iniziative poste in essere per favorire le azioni di protagonismo nella vita sociale e per assicurare condizioni di equità nell’accesso ai servizi. Successivamente, grazie anche alle interazioni tra i vari soggetti e alla socializzazione delle conoscenze, si definiranno interventi volti alla realizzazione di una possibile rete integrata per la semplificazione degli accessi e la realizzazione di sportelli al pubblico unitari anche attraverso la collaborazione tra professionisti e volontari come ad esempio i patronati.

FASI E TEMPI Nel 2011 Comuni, Provincia e ASL 6 proseguiranno nello scambio reciproco delle informazioni utili agli anziani con il coinvolgimento dei patronati e di altri Enti e Istituzioni.

SOGGETTI ATTUATORI ASL, Comuni, Provincia e Patronati.

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RISORSE I Comuni intervengono con gli Assistenti Sociali, l’Azienda USL assicura il supporto dei propri operatori, la Provincia interviene con la figura dell’Assistente Sociale e i Patronati a loro volta garantiscono l’apertura degli sportelli decentrati.

FONTI DI FINANZIAMENTO Le varie istituzioni sopraindicate intervengono con fondi dei rispettivi bilanci (fondi ordinari indistinti).

VALUTAZIONE Indicatore di processo: n° soggetti che si scambiano informazioni sul totale dei soggetti. Indicatore di risultato: 1) n° dei servizi pubblici e privati che aderiscono al progetto;

2) n° delle persone che afferiscono ai servizi.

PO B1) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 La definizione e l’avvio dei programmi relativi al presente obiettivo non sono stati ancora affrontati in forma organica, esistono tuttavia diversi contatti anche strutturati tra comuni e patronato.

B. 2) PROGETTO OPERATIVO “PROMOZIONE E SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ” Obiettivo specifico: Realizzazione nel territorio di una rete di promozione/sostegno della domiciliarità secondo un modello condiviso a livello dell’ambito distrettuale e fortemente raccordato con le Cure domiciliari integrate (ex ADI).

INTERVENTI A) SAD. Le attività attuali sono ormai erogate secondo un modello condiviso con tutto il territorio. Dal mese di marzo 2009 è stata avviata una gestione associata attraverso l’Ufficio di Piano del PLUS. Nel 2011 verrà potenziata l’attività di monitoraggio e quindi di verifica dell’applicazione del modello con particolare attenzione al servizio complessivo. B) Le Cure domiciliari integrate (ex ADI). La definizione degli interventi e la risposta socio-sanitaria complessa deve essere ancora suffragata da una strumentalità valutativa condivisa e appositamente strutturata tra sociale e sanitario. C) Ogni Comune del Distretto stabilirà degli accordi locali con le associazioni di volontariato locale per la realizzazione di servizi domiciliari aggiuntivi rispetto a quelli già erogati storicamente attraverso il SAD.

FASI E TEMPI 2011:

• Prosecuzione dell’attività del gruppo di lavoro formato da un operatore per ogni Comune di Distretto con compiti di analisi dell’esistente e definizione di standard comuni, indirizzato alla realizzazione di un sistema operativo e metodologico di assistenza/cura domiciliare uniforme in tutto il territorio del Distretto;

• individuare standard comuni atti a garantire i livelli essenziali di assistenza richiesti; • individuare procedure e percorsi assistenziali condivisi, con particolare priorità per le cure

domiciliari integrate. 2012: miglioramento incrementale.

SOGGETTI ATTUATORI ASL, GTP, Ufficio di Piano e Comuni del Distretto.

RISORSE Budget ASL per Cure domiciliari integrate; gestione associata PLUS, quota indistinta e aggiuntiva per singolo Comune secondo disponibilità. Le indicazioni di spesa saranno riportate sul Piano Finanziario generale.

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FONTI DI FINANZIAMENTO Fondi ASL Livelli Essenziali Assistenza domiciliare e Comuni.

PO B2) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Nel corso del 2009 si è avviata una gestione associata attraverso l’Ufficio di Piano del PLUS (affidamento appalto SAD distrettuale dal 1 marzo 2009), dopo un lungo periodo di studio caratterizzato da diversi incontri tecnico-politici di individuazione delle procedure di avvio delle attività previste. Incontri che hanno portato a stabilire piena delega tecnica agli operatori per la definizione degli standard organizzativi dell’area sociale. Dagli incontri realizzati nel 2010 è emersa la necessità di proseguire nell’attività di omogeneizzazione del SAD con un approfondimento relativo all’attività di coordinamento esterno, della presa in carico e della qualità delle prestazioni erogate rispetto a quelle richieste per ogni singolo piano personalizzato.

B. 3) PROGETTO OPERATIVO “INTERVENTI FORMATIVI E OPERATIVI ASSISTENTI FAMILIARI/BADANTI” Obiettivo specifico: istituzione Registro Distrettuale assistenti familiari (badanti) con il concorso dei Comuni, della Provincia e della ASL, definizione e avvio interventi di qualificazione professionale

INTERVENTI Mantenimento e gestione albo distrettuale per assistenti familiari/badanti.

FASI E TEMPI 2011-2012:

• prosecuzione nella conduzione del Registro Distrettuale per assistenti familiari/badanti; • creazione di un Registro informatizzato, aggiornato in tempo reale, accessibile ai Servizi e agli

interessati.

SOGGETTI ATTUATORI Comuni, con compiti di gestione e monitoraggio del Registro Distrettuale, con capofila il Comune di Guspini.

RISORSE GTP, Ufficio di Piano, Operatori referenti dei Comuni, Provincia.

FONTI DI FINANZIAMENTO Finanziamenti RAS per l’istituzione e tenuta del Registro e per l’attività di qualificazione a livello d’ambito PLUS.

VALUTAZIONE Indicatore di processo: incremento degli interventi di qualificazione rispetto alla previsione iniziale Indicatore di risultato: numero soggetti qualificati su numero interventi di qualificazione richiesti

PO B3) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Le attività per il seguente progetto sono state svolte dal Comune di Guspini. Le attività del progetto sono state avviate e gestite con regolarità. A tali interventi è stato affiancato lo sportello sulla non autosufficienza finanziato dalla RAS e inserito in termini di aggiornamento anche nel presente documento.

B. 4) PROGETTO OPERATIVO “STANDARD SERVIZI RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI COMUNALI” Obiettivo specifico: I Comuni dell’ambito dovranno definire uno standard assistenziale dei servizi residenziali e semiresidenziali, anche attraverso comparazioni di analisi costi/efficacia e costi/efficienza

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INTERVENTI Nel corso del triennio 2010-2012 i Comuni dell’ambito definiranno lo standard assistenziale da garantire ai cittadini assistiti in regime di assistenza residenziale e semiresidenziale, previa valutazione della attuale offerta e comparazione con possibili nuove modalità di erogazione anche associata. Come proposto in sede di tavolo tematico si studieranno nuove e sperimentali forme di assistenza come l’abitare assistito per gli anziani autosufficienti.

FASI E TEMPI 2011-2012:

• verifica valutativa comparata della attuale offerta;

• indicazioni su possibili nuove modalità di erogazione anche associata e individuazione dello standard distrettuale di livello essenziale di assistenza.

SOGGETTI ATTUATORI Comuni e Terzo settore: coprogettazione (art. 22 LR 23/2005)

RISORSE Budget assistenza socioassistenziale residenziale e semiresidenziale dei Comuni.

FONTI DI FINANZIAMENTO Fondi Comunali

VALUTAZIONE Indicatore di processo: valutazione comparata dei servizi socioassistenziali residenziali e semiresidenziali dei diversi Comuni dell’ambito. Indicatore di risultato: definizione di uno standard a livello di ambito dei servizi socioassistenziali residenziali e semiresidenziali dei diversi Comuni dell’ambito

PO B4) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Non sono state svolte attività nell’anno di riferimento.

B. 5) PROGETTO OPERATIVO “ASSISTENZA IN RSA”

Obiettivo specifico: potenziare l’assistenza sociosanitaria residenziale e semiresidenziale per anziani e persone non autosufficienti.

INTERVENTI Non esistendo RSA a livello locale, l’ASL e i Comuni si limiteranno a garantire gli inserimenti necessari in altre RSA ubicate extra distretto. Successivamente, terminata la realizzazione di una RSA a Villacidro (80 posti letto e 20 posti Centro diurno), sarà possibile usufruire anche di una struttura locale.

FASI E TEMPI Nel 2011-2012:

• prosecuzione con gli inserimenti in RSA ubicate extra distretto (mantenimento e nuovi ingressi)

• realizzazione di una RSA a Villacidro.

SOGGETTI ATTUATORI ASL 6 e Comuni

RISORSE ASL e COMUNI - UVT RSAASL e COMUNI - UVT RSA

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FONTI DI FINANZIAMENTO • ASL: Budget specifico • Comuni: spese assistenziali compensative su indisponibilità economiche utenti. Quota capitaria

per il livello essenziale assistenziale attività residenziale per persone non autosufficienti

VALUTAZIONE Indicatore di processo: programmazione dell’offerta relativa ai bisogni assistenziali di tipo residenziale e semiresidenziale in favore degli anziani e delle persone non autosufficienti Indicatore di risultato: realizzazione RSA

PO B5) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Le attività di riferimento svolte sono relative alla pluralità di interventi in UVT.

CAP. 4 – SETTORE MINORI E FAMIGLIA Fermo restando il quadro delle necessità generali d’ambito per il settore minori e famiglia, sia in termini di prevenzione e sia in termini di intervento assistenziale, di seguito si riportano i diversi progetti operativi d’area indicati nel PLUS 2010-2012, con le indicazioni di sintesi su quanto realizzato nel 2010 e da realizzarsi nel 2011.

A) PROGETTO OPERATIVO “RETE INFANZIA”

OBIETTIVI OPERATIVI • Rispondere al bisogno in forma integrata e conforme a standard ottimali di qualità. • Ampliare l’offerta dei servizi all’infanzia incentivando l’avvio di servizi educativi in un contesto

domiciliare e di struttura. • Potenziare e qualificare i servizi a favore sia dei bambini sia delle famiglie conservando il

sistema di relazioni con le famiglie e curando il livello di qualità rivolto ai bambini affidati ai servizi;

• Favorire la flessibilità dell’offerta dei servizi ai tempi della famiglia. • Creare un servizio a supporto delle funzioni genitoriali attraverso consulenze pedagogiche e

offerta di informazioni. • Estensione dell’offerta di servizi di flessibilità scolastica con accoglienza pre e post scuola

INTERVENTI • Avviare un protocollo di intesa collaborativa tra servizi ASL, Comuni, scuola e privato sociale • Avviare un progetto di supporto, consulenza e interazione con il privato sociale a guida di

incarico al Servizio Integrato per l’Infanzia del Comune di Villacidro • Sperimentare nuovi interventi nell’ambito dell’accoglienza incentivata a livello domiciliare • Realizzare un asilo nido aziendale (Progetto ASL n. 6/Comune di San Gavino M.le)

FASE E TEMPI 2011-2012:

• avvio della rete; • definizione sottoscrizione protocollo; • avvio dei servizi per i quali è stato assegnato il finanziamento.

FONTI DI FINANZIAMENTO Risorse integrative POR Sardegna 2000/2006 – 2007/2013 e altre risorse RAS

VALUTAZIONE (INDIVIDUAZIONE INDICATORI) Saranno predisposti appositi strumenti e indicatori di misurazione dei risultati dell’azione programmatica stabilita.

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PO A) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Le attività realizzate hanno riguardato gli sviluppi delle proposte progettuali di cui al Bando RAS sui finanziamenti per:

• Asili Nido Aziendali • Asilo Nido

Sono state inoltrate finanziate dalla RAS le manifestazioni di interesse presentate da parte di diverse Amministrazioni Comunali inerenti il potenziamento di servizi esistenti (Servizi Nido di Villacidro e San Gavino M.le) e avvio di nuovi con carattere di sperimentalità (progetto “Mamme accoglienti” presentato dal Comune di Guspini e dal Comune di Villacidro, “Sezione sperimentale” dal Comune di Pabillonis, Sezione Nido dal Comune di Arbus e “Sezione primavera” dal Comune di Gonnosfanadiga). Detti progetti sono stati finanziati e sono attualmente in fase di avvio.

B) PROGETTO OPERATIVO “CENTRO AFFIDI PROVINCIALE”

OBIETTIVI OPERATIVI • reperimento di famiglie disponibili ad accogliere soprattutto minori adolescenti e portatori di

handicap; • riformulazione del progetto con l’obiettivo di definire modalità operative e metodologia di

intervento delle diverse Istituzioni coinvolte in modo da renderle più funzionali; • ampliamento a livello provinciale (Distretto socio-sanitario di Sanluri).

INTERVENTI • Pubblicizzazione ed informazione. • Formazione e selezione delle coppie affidatarie. • Gestione affido. • Conduzione gruppi di famiglie affidatarie. • Formazione degli operatori impegnati nella realizzazione del Progetto.

FASI E TEMPI 2011:

• predisposizione atti per l’affidamento del Servizio (procedure di affidamento a norma di legge); • affidamento del Servizio;

2012: • prosecuzione del Servizio;

SOGGETTI COINVOLTI I soggetti incaricati al raggiungimento degli obiettivi sopra intitolati sono le Istituzioni coinvolte nel Centro Affidi Distrettuale e firmatarie del Protocollo di Intesa. Ci si riferisce in maniera specifica ai:

• Comuni del Distretto socio-sanitario di Guspini e del Distretto di Sanluri; • Consultori Familiari dell’Azienda USL 6 Distretto di Guspini e Distretto di Sanluri; • Amministrazione Provinciale del Medio Campidano.

RISORSE Le risorse necessarie ed indispensabili per la realizzazione del progetto sono:

• risorse del personale. Ci si riferisce in particolare ai professionisti indicati all’art. 3 del Protocollo di intesa sottoscritto dalle Istituzioni interessate nel mese di Aprile 2011;

• risorse strutturali. Nel rispetto di quanto stabilito nel protocollo di Intesa la sede operativa sarà quella messa a disposizione dal Comune di San Gavino Monreale al quale verranno riconosciute tutte le spese di gestione oltre all’acquisto delle dotazioni di arredi e strumentali necessarie e stabilite dal Gruppo Tecnico di Coordinamento (art. 3 del Protocollo di Intesa);

• risorse finanziarie:

Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011 Pag. 13

• Le risorse sono relative alle economie degli anni precedenti e alle quote associative annuali dei Comuni del Distretto socio-sanitario di Guspini alle quali si aggiungono le risorse del Distretto socio-sanitario di Sanluri (€ 103.000,00) e quelle della Provincia per la formazione;

• La ASL 6 ha formalmente comunicato che non contribuirà finanziariamente al Centro Affidi Distrettuale, ma metterà a disposizione le figure professionali dei Consultori.

VALUTAZIONE Si intende proporre una valutazione tecnica adeguata di tutti gli interventi progettuali previsti e realizzati, da definirsi tecnicamente con l’ausilio e l’affidamento delle attività, in termini di ricerca sperimentale, a una ditta/ente gestore esterno, con specifica esperienza di settore (procedure d’affidamento a norma di legge).

PO B) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Gli interventi attuati sono relativi alla predisposizione e approvazione protocollo di Intesa da parte di tutte le Istituzioni coinvolte indispensabile per dare avvio al Gruppo Tecnico di coordinamento e quindi alla predisposizione degli atti per l’avvio del Servizio.

C) PROGETTO OPERATIVO “SPAZIO FAMIGLIA” La presente proposta progettuale nasce dall’esigenza di garantire nel territorio del Distretto attività mirate a sostenere la famiglia in una genitorialità responsabile con il coinvolgimento mirato di tutti i componenti secondo una metodologia di rete. Si tratta di un intervento organizzativo diretto che vuole dare corso ai disposti nel campo sociosanitario, assommando in sé compiti propulsivi e programmatici generali, attività incrementali di valorizzazione e coordinamento, conduzione e azione professionale, progettazione, pianificazione, analisi ed elaborazione informativa, verifica e valutazione delle iniziative in atto, siano esse svolte direttamente dai Servizi consultoriali e sia dai Servizi comunali e degli altri servizi territoriali di interesse PLUS. I presupposti progettuali di base sono quelli di un completamento operativo e organico, con la strutturazione di un impianto tecnico - organizzativo, articolato e flessibile, metodologicamente indirizzato all’osservazione del bisogno espresso o latente, all'analisi delle risorse utili a disposizione, alla risposta individualizzata, orientativa e di percorso, al coinvolgimento e alla sensibilizzazione territoriale, ambientale e di contesto (sia familiare, sia scolastico-formativa, sia quella relativa al tessuto socio-culturale e ricreativo), teso alla specializzazione delle offerte costruite e rivolte all’utenza individuata e presa in carico, atto a promuovere nuovi interventi e ad interagire in termini di affiancamento e scambio con i servizi erogati a livello locale da una pluralità di soggetti pubblici e privati (ASL, scuole, associazioni, cooperative, ecc.), favorendo nelle aree di intervento PLUS un'integrazione e un'omogeneità di indirizzo politico-sociale e sociosanitario a livello intercomunale.

OBIETTIVI E FINALITA’ • mobilitare le risorse operative istituzionali e ambientali d’ambito PLUS (area minori e famiglia), e

potenziare l’interazione in rete dei servizi pubblici territoriali (a livello comunale e intercomunale), con un coinvolgimento propositivo e programmatorio interistituzionale del privato sociale (enti, cooperative sociali e associazioni di volontariato);

• organizzare e qualificare il servizio progettato, verificando in maniera costante l’adeguatezza e le modalità degli interventi effettuati direttamente e di quelli effettuati in collaborazione con altri soggetti esecutori, in base alla concordanza con le indicazioni programmatiche stabilite, e alla rispondenza con le domande ed i bisogni evidenziati dai clienti/utenti;

• promuovere e tutelare il benessere psico-fisico e relazionale dei singoli cittadini e della comunità nel suo complesso, con interventi formativi, educativi, ricreativi e di socializzazione che favoriscano l'integrazione e lo scambio interpersonale, nonché il recupero e il mantenimento del massimo grado di autonomia individuale;

• promuovere la partecipazione e l’associazionismo nei diversi ambiti di interesse (politico, culturale, educativo, scolastico, sportivo), come momenti fondamentali della crescita sociale e civile della comunità;

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• aiutare nuclei familiari a prescindere dal disagio e dai contesti più a rischio dando spazio anche a contesti e situazioni più ordinarie e di normalità per far emergere bisogni e difficoltà spesso inespresse, con interventi di sostegno sociale e psicologico;

• sostenere la famiglia nelle eventuali fasi critiche rispetto alle diverse forme di assunzione di responsabilità derivanti dal ruolo genitoriale;

• sostenere la famiglia con particolare riguardo al rapporto figlio genitore e alla consapevolezza e responsabilizzazione dei diversi ruoli;

• promuovere un processo di consapevolezza sugli atteggiamenti educativi prevalentemente agiti nel rapporto con i figli (gli stili dell’autorità genitoriale);

• promuovere la coesione sociale e la valorizzazione delle risorse interne al sistema famiglia; • fornire stimoli utili al cambiamento verso stili di vita protettivi per il benessere psicofisico; • favorire la comunicazione intergenerazionale; • garantire e favorire negli adolescenti una scelta consapevole e responsabile nell’ambito affettivo

e sessuale.

INTERVENTI Gli interventi operativi previsti saranno definiti in dettaglio nella fase esecutiva di programmazione e realizzazione del progetto. Saranno elaborati microprogetti per ciascuna tipologia di attività proposta, con l’indicazione di contenuti, obiettivi specifici, metodi, tempi e risorse necessarie per ciascuna delle seguenti azioni:

• definizione di percorsi formativi e d’aggiornamento degli operatori all’interno del progetto e degli operatori afferenti agli altri servizi sociosanitari territoriali d’ambito PLUS (seminari, convegni, corsi, eventi diversi) la cui organizzazione sarà di competenza della Provincia del Medio Campidano;

• diffusione e promozione dei servizi in rete con particolare riferimento all’interazione con gli interventi sociosanitari realizzati e in corso di realizzazione sul territorio (Servizio Educativo Distrettuale, Centro affidi, Percorso nascita, Centro antiviolenza, ecc.);

• creazione di protocolli strutturati e affinamento di modelli operativi di collaborazione tra servizi consultoriali, servizi sociali professionali, UONPIA (Unità operativa di neuropsichiatria infantile e adolescenziale), scuole, Tribunale, organismi del terzo settore, ecc.;

• potenziamento dell’accoglienza, informazione, consulenza e orientamento dei singoli e delle famiglie, su accesso spontaneo o invio;

• presa in carico e trattamento di sostegno sociale e psicologico dei singoli e dei nuclei familiari nei momenti critici (separazione, divorzio, abuso, incuria, maltrattamento, ecc.);

• mediazione familiare (potenziamento attività); • definizione di momenti di incontro, di spazi di confronto e condivisione delle esperienze vissute

dalle famiglie per fronteggiare momenti di disagio, approfondimento e sperimentazione di metodologie concrete e attive nella relazione con i figli, approfondimento delle motivazioni della scelta genitoriale e formazione sui vari aspetti dell’educazione dei figli (auto mutuo aiuto);

• istituzione di nuovi laboratori di prevenzione e sensibilizzazione educativa da attivarsi anche in ambito scolastico;

• attuazione di interventi di educazione affettiva e sessuale svolti in ambito scolastico in affiancamento agli interventi consultoriali esistenti.

FASI E TEMPI 2011:

• costituzione gruppo operativo di lavoro costituito dai diversi organismi istituzionali referenti che promuova il confronto per la ridefinizione del Progetto alla luce della riduzione del finanziamento;

• rimodulazione progetto; • predisposizione atti per l’affidamento del Servizio (procedure di affidamento a norma d legge); • affidamento del Servizio;

2012:

Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011 Pag. 15

• prosecuzione del Servizio;

SOGGETTI COINVOLTI I soggetti incaricati al raggiungimento degli obiettivi sopra intitolati sono le Istituzioni coinvolte nel Progetto e firmatarie della convenzione. Ci si riferisce in maniera specifica ai:

• Comuni del Distretto socio-sanitario di Guspini; • Consultorio Familiare dell’Azienda USL 6 Distretto di Guspini; • Provincia del Medio Campidano.

RISORSE Le risorse necessarie ed indispensabili per la realizzazione del progetto sono:

• risorse del personale. Ci si riferisce in particolare al gruppo operativo suddetto e al personale previsto per la realizzazione delle attività progettuali;

• risorse strutturali. In termini di compartecipazione al costo la ASL N. 6 mette a disposizione gli spazi dei servizi consultoriali territoriali, la Provincia gli spazi per la formazione e i Comuni le sedi referenti in ciascun Servizio Sociale Professionale. Il Comune capofila PLUS – sede dell’Ufficio di Piano mette a disposizione la sede amministrativo-gestionale e di referenza tecnico-organizzativa del Progetto;

• risorse finanziarie. Ci si riferisce alle risorse trasferite dalla Regione.

VALUTAZIONE Gli indicatori di riferimento, nell’arco della durata annuale, del progetto sono i seguenti:

• avvio di almeno due momenti formativi e d’aggiornamento degli operatori territoriali di settore (corso, convegno, ecc.);

• numero accessi e nuovi contatti, spontanei o inviati da altri servizi: almeno 100 accessi o contatti;

• realizzazione di tre nuovi laboratori nei settori d’attività progettuale; • realizzazione di interventi di presidio continuativo in ciascuno dei sette comuni afferenti; • definizione e sottoscrizione di almeno un protocollo d’intesa tra i Servizi territoriali di settore.

PO C) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Le risorse del Progetto sono state trasferite al Comune di Guspini nel mese di febbraio 2011 pertanto in assenza di queste non si è potuto dare avvio alle attività progettuali.

D) PROGETTO OPERATIVO “SERVIZIO SOCIO-EDUCATIVO ASSOCIATO E INTEGRATO”

OBIETTIVI OPERATIVI • omogeneizzare le metodologie di lavoro nel rispetto della “storia” di ciascun territorio; • predisposizione di un protocollo operativo con i soggetti e gli organismi istituzionali di interesse

finalizzato a definire una metodologia-operativa condivisa; • monitorare costantemente il Servizio per verificare il rispetto degli indicatori stabiliti nel contratto

di affidamento.

INTERVENTI • Attivare un gruppo operativo di lavoro costituito dai diversi organismi istituzionali referenti che

promuova il confronto per la definizione di un modello unitario di Servizio, con il necessario coinvolgimento non solo dei Servizi Sociali Professionali degli Enti, ma e soprattutto degli operatori dei Servizi educativi coinvolti, in maniera da arrivare ad una definizione del modello associativo partecipato del servizio;

• Avviare incontri per la definizione metodologico-operativa di servizio con il coinvolgimento degli altri soggetti e organismi istituzionali di interesse (Scuola, Tribunale e servizi della giustizia, ecc.).

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FASI E TEMPI 2011:

• costituzione di un tavolo permanente dei servizi socio-educativi e definizione di una metodologia operativa condivisa;

• monitoraggio costante per verificare il rispetto degli indicatori stabiliti nel contratto di affidamento e nel protocollo tecnico.

2012: • costituzione di un tavolo permanente dei servizi socio-educativi e definizione di un protocollo

tecnico con i soggetti e gli organismi istituzionali di interesse;

SOGGETTI COINVOLTI Comuni.

RISORSE GTP, Ufficio di Piano, Servizi Sociali Professionali e operatori dei Servizi educativi territorialmente coinvolti.

FONTI DI FINANZIAMENTO Personale con costi a carico di ciascun ente inviante.

VALUTAZIONE La definizione degli strumenti e dei parametri valutativi sono in carico al GTP, all’Ufficio di Piano e al gruppo tecnico costituito.

PO D) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Gli interventi attuati riguardano essenzialmente l’avvio delle procedure di standardizzazione del servizio e le operazioni preliminari alla costituzione del tavolo permanente territoriale dei servizi socio-educativi. L’Ufficio di Piano ha, successivamente all’avvio, operato con tutti gli attori coinvolti (Comuni, Ditte afferenti all’ATI aggiudicataria, Lavoratori e rappresentanze sindacali) al fine di definire gli aspetti legati ad una condivisione territoriale del Servizio gestito in forma associata a partire dall’organizzazione delle modalità di raccordo tra l’ATI gestore del Servizio e i Comuni territorialmente coinvolti.

E) PROGETTO INTERCOMUNALE “IL PONTE” – ASSEGNAZIONI LEGGE 285/97

Il Progetto “Il Ponte” è riferito all’assegnazione dei fondi di cui alla Legge n. 285/97 ed è indirizzato all’attivazione di una struttura di pronta accoglienza temporanea per otto minori. Il personale utilizzato sarà costituito da sei educatori professionali, di cui uno con funzioni di coordinamento e da una o più, se partime, unità di personale ausiliario, manutenzione e cucina. Il Comune di San Gavino M.le, ente capofila di progetto, con i fondi di cui alla LR 37/98, art. 19 - iniziative locali per lo sviluppo e l’occupazione, ha completamente ristrutturato e arredato un appartamento di sua proprietà, di circa 180 mq. destinandolo ad accogliere il Centro di pronta accoglienza temporanea per minori (ultimazione lavori primo semestre 2009). L’immobile è collocato in una palazzina condominiale, in un’area centrale del paese. Si tratta di una struttura di discreto pregio architettonico, originariamente costruita e utilizzata per ospitare le famiglie dei dirigenti della Fonderia, a ridosso della Foresteria (attuale sede della Biblioteca Comunale). Il Progetto “Il Ponte” è strettamente legato al Centro Affidi distrettuale e sarà realizzato con l’utilizzo delle risorse di cui alla Legge n. 285/97, così come stabilito dall’apposito accordo di programma e dal regolamento d’attuazione, per abbattere i costi di accoglienza dei minori inviati dai servizi territoriali.

FASI E TEMPI

2011: Entro 90 giorni dall’approvazione dell’Aggiornamento 2011 del PLUS 2010/2012 si avvieranno le procedure per l’affidamento del servizio.

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PO E) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010

I costi saranno coperti in forma calmierata per un triennio, si ipotizza l’apertura e l’avvio definitivo degli interventi nel corso del 2011, con chiusura del progetto in un triennio. Gli interventi saranno esternalizzati con affidamento per sei anni, tramite procedure di evidenza pubblica e il soggetto gestore svolgerà gli interventi di continuità a prezzi di mercato. Si ipotizza la gestione degli interventi e degli affidamenti di servizio con mantenimento di delega al Comune di San Gavino M.le.

CAP. 5 – SETTORE DISABILITÀ

In conformità a quanto emerso durante i lavori dei tavoli tematici sulla disabilità e quanto dibattuto in occasione dei diversi incontri che si sono svolti in questi anni con i diversi attori sociali, si evidenzia la necessità di condividere un'unica metodologia di lavoro relativamente ai servizi per la disabilità. Fermo restando il quadro delle necessità generali d’ambito per il settore disabilità, sia in termini di prevenzione e sia in termini di intervento assistenziale, di seguito si riportano i diversi progetti operativi d’area indicati nel PLUS 2010-2012, con le indicazioni di sintesi su quanto realizzato nel 2010 e da realizzarsi nel 2011.

A) PROGETTO OPERATIVO - “RETE SERVIZI SULLA DISABILITÀ MINORI”

Le attività attuali vengono svolte in maniera settorializzata da ciascun organismo istituzionale deputato (servizi comunali, servizi sociosanitari, servizi scolastici). Gli interventi sono da intendersi in forma integrata con le attività del socio-educativo.

OBIETTIVI OPERATIVI Definire un servizio unitario territoriale nell’ambito socio-educativo sulla disabilità minori.

• Rete servizi scuola-territorio • Servizio specialistica scolastica integrata • Servizi a domicilio

INTERVENTI Attivare un gruppo operativo di lavoro costituito tra i diversi organismi istituzionali referenti (una figura tecnica per ciascun Ente) che promuova il confronto per la definizione di un modello unitario di intervento:

• Avviare un confronto sui servizi socio-educativi di settore fin qui realizzati con la partecipazione dei Servizi sociosanitari e dei Servizi sociali comunali, Provincia, ecc.;

• Coinvolgimento nella definizione metodologico-operativa di servizio degli altri soggetti e organismi istituzionali di interesse (Scuola, ecc.);

• Coinvolgimento del terzo settore/volontariato con funzioni di supporto.

FASI E TEMPI 2012:

• costituzione di un gruppo tecnico • condivisione delle prassi operative • definizione regolamento e protocolli d’intesa • attuazione di una gestione unitaria dei servizi

RISORSE Un’unità di personale per ciascun ente per 10 ore mensili (i costi relativi sono in carico a ciascun soggetto inviante):

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• 2 operatori comunali in rappresentanza dei sette comuni afferenti – attività gestionali delegate all’Ufficio di Piano;

• 1 operatore per la Provincia del Medio Campidano; • 4 referenti per l’Azienda USL; • 3 referenti per gli istituti scolastici;

VALUTAZIONE La valutazione delle azioni proposte verrà effettuata ex ante, in itinere ed ex post, attraverso degli indicatori quantitativi e qualitativi in termini di raggiungimento degli obiettivi proposti.

PO A) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 I Comuni che già nel 2006 e precedenti avevano attivato il servizio hanno garantito continuità allo stesso nel 2010 destinando ad esso le somme previste dal PLUS e integrando ove necessario con ulteriori stanziamenti, in ragione di richieste ulteriori emerse nel corso degli anni scolastici. Sul versante integrativo gli operatori si sono dedicati alla definizione delle linee guida del Servizio Educativo Territoriale, e l’Assistenza Specialistica in ambito Scolastico, è stata subordinata a tale attività generale. Oltre a questo servizio si sono registrate novità significative relativamente al servizio di “Sostegno extrascolastico a studenti minorati sensoriali”. Il servizio, per quanto riguarda i Comuni, è indicato in appalto con il Servizio Socio-educativo, ma in stretta collaborazione con la Provincia si è lavorato alla definizione del gruppo di lavoro che a partire dalle diverse esperienze, protocolli e regolamenti definiti e proposti, costruisca uno standard e renda omogenei gli interventi relativi alle attività in ambito scolastico e per le altre tipologie di intervento.

B) PROGETTO PER LA PROMOZIONE E LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE

Proposto ai sensi della L.R. 20/97 dalle Amministrazioni Comunali del Distretto di Guspini e dall’Azienda ASL n° 6 Distretto di Guspini (Centro di Salute Mentale) con richiesta di finanziamento RAS presentata nel 2006 con capofila gestionale il Comune di Villacidro.

OBIETTIVI OPERATIVI • supportare le famiglie quotidianamente impegnate nella cura e assistenza dei propri familiari; • promuovere la realizzazione di “progetti individualizzati”, promossi dai Servizi Sociali

Professionali Comunali in collaborazione con il Centro di Salute Mentale dell’Az. USL n. 6 e di altri servizi territoriali pubblici e del privato sociale eventualmente coinvolti.

DESTINATARI Pazienti affetti da patologie psichiatriche.

INTERVENTI Gli interventi che si prevedono di attivare con il presente progetto sono i seguenti:

• interventi di tipo socio-educativo • interventi di aggregazione e socializzazione • interventi di inserimento lavorativo

FASI E TEMPI 2011-2012: avvio attività nelle singole Amministrazioni, gestione e verifica interventi.

RISORSE Gli interventi che necessitano di una sede specifica, saranno ubicati in locali che ogni Amministrazione Comunale coinvolta metterà a disposizione.

FONTI DI FINANZIAMENTO Fondi Regionali. Per le attività ulteriori si ipotizza un passaggio gestionale all’Ente gestore PLUS.

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VALUTAZIONE Si effettueranno verifiche iniziali, in itinere e finali sia sui singoli interventi che sulla globalità del progetto. Il momento delle verifiche vedrà coinvolti gli Operatori dei Servizi Sociali Professionali Comunali, gli Operatori del Centro di Salute Mentale e il GTP, al fine di valutare:

• livello di soddisfazione dell’utenza e delle loro famiglie; • raggiungimento degli obiettivi; • efficacia ed efficienza degli interventi.

PO B) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Il Progetto finanziato nel 2008 è stato affidato attraverso gara d’appalto ad una Cooperativa Sociale nel mese di maggio del 2010. Nel mese di Aprile 2011 è iniziato gradatamente l’avvio degli interventi nelle Amministrazioni Comunali.

C) PROGETTO POTENZIAMENTO RETE PUBBLICA DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI – SPORTELLO SULLA NON AUTOSUFF.

Il Progetto nasce con l’intento di realizzare un sistema integrato di modelli per l’inclusione e di qualificare le professionalità delle badanti favorire sinergie e sviluppare una rete informativa e operativa di orientamento e presa in carico tra domanda e offerta tra soggetti e referenti di interesse e tra istituzioni. In questo quadro è sembrato allora necessario continuare ad orientare gli sforzi per dare supporto non solo alle persone ma agli stessi servizi, consapevoli che promuovere la connessione in rete e la cooperazione su scala locale degli attori messi in campo è indispensabile e richiede azioni progressive e comuni riflessioni per garantire risposte efficaci fondate sulla sistematicità piuttosto che sull’emergenza.

OBIETTIVI • Favorire la regolarizzazione e la fuoriuscita dal sommerso del lavoro di cura; • “Formare” un mercato regolare e qualificato del lavoro di cura a domicilio; • Dare visibilità ala valenza sociale del lavoro di cura; • Fornire alle famiglie/caregiver supporti e servizi nella ricerca ed inserimento del lavoro privato di

cura, nel raccordo tra questo e i servizi territoriali all’insegna della qualità e continuità dell’assistenza a domicilio;

• Far crescere la consapevolezza ed il potenziale di acquisto delle famiglie nel settore dei servizi a domicilio;

• Rafforzare la governance pubblica e la sussidiarietà orizzontale nell’ambito delle politiche e degli interventi locali per la sistematizzazione e razionalizzazione del lavoro di cura e la qualità dell’assistenza a domicilio.

DESTINATARI • I soggetti non autosufficienti e loro familiari; • Candidati a far parte del Registro Pubblico degli Assistenti familiari tenuto dal Comune di

Guspini quale Ente Capofila.

INTERVENTI • Attività di segretariato e azioni di raccordo con i servizi sociali e sanitari afferenti all’area della

non autosufficienza dei comuni del distretto (Legge 104/92, piani personalizzati 162/98, progetti “Ritornare a casa”, Interventi immediati);

• Realizzazione di una banca dati di famiglie disposte ad accogliere soggetti fragili privi di una rete familiare di sostegno che versano in situazioni di non autosufficienza non cosi grave da richiederne l’inserimento in struttura;

• Rilevazione e monitoraggio dei bisogni del territorio in relazione alla non autosufficienza e fragilità sociale;

Pag. 20 Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011

• Gestione di casi particolari di non autosufficienza appositamente individuati in raccordo con i Servizi Sociali e Sanitari del Distretto;

• Collaborazione alla progettazione degli interventi, laddove le esigenze delle amministrazioni lo richiedano.

FASI E TEMPI 2011: prosecuzione attività fino al 31 agosto (data di scadenza del Progetto) 2011-2012: prosecuzione attività in caso di rifinanziamento del Progetto da parte della Regione.

FONTI DI FINANZIAMENTO Risorse Regionali.

PO C) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Il Progetto finanziato nel 2008 è stato avviato il 3 settembre 2010, attraverso selezione pubblica, ad un’Assistente Sociale che svolge l’attività di sportello decentrata presso i Servizi Sociali dei Comuni del Distretto di Guspini.

D) PROGETTO “RD – ADS – REGISTRO DISTRETTUALE DEGLI AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO” L'Amministrazione di Sostegno, istituto introdotto con L. 6/2004, rappresenta insieme alla tutela e curatela, l’istituto giuridico di volontaria giurisdizione finalizzata alla protezione delle persone prive in tutto o in parte di autonomia. La L. 6/2004 pone al centro degli interventi giuridici la tutela della persona in tutte le sue componenti e non solo per quanto riguarda l’ambito finanziario o patrimoniale, ma cerca di conservare in capo al beneficiario “la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedono la rappresentanza esclusiva o l’assistenza necessaria dell’amministratore di sostegno” (art. 409 CC). Una fra le chiavi di svolta della neodisciplina, è stato sottolineato, appare quella inerente al taglio prettamente esistenziale accolto/da accogliersi, oggigiorno, nelle materie del diritto civile. L’approdo a prospettive tese a mettere, cioè, in primo piano gli spazi della quotidianità, le diverse scansioni dell’agenda giornaliera. In particolare, il sistema dei rapporti familiari, affettivi, sociali, di scuola e cultura; le relazioni di svago, di vacanza, di sport, di partecipazione politica e sociale, di espressione artistica e letteraria. Il seguente progetto nasce da alcuni riferimenti specifici della normativa suddetta:

- la richiesta per l’amministrazione di sostegno deve essere presentata al Giudice Tutelare del Tribunale Civile competente che provvederà alla sua individuazione e nomina scegliendolo in via primaria, coma indicato dalla Legge, tra i familiari, “con esclusivo riguardo agli interessi e alla cura della persona del beneficiario” (art. 408 CC);

- ove non sia possibile individuare un amministratore di sostegno tra i familiari, “il Giudice Tutelare può chiamare all’incarico di amministratore di sostegno anche altra persona idonea” (art. 408 CC).

L’istituzione del Registro distrettuale degli Amministratori di Sostegno attraverso un lavoro sinergico con il Giudice Tutelare, intende garantire un servizio efficiente ed integrato a favore delle persone prive in tutto o in parte di autonomia, abbreviare i tempi di individuazione e nomina e tutelando i soggetti più deboli e fornire un servizio di consulenza agli amministratori di sostegno, agli amministrandi e ai loro familiari.

FINALITA’ • creare un’unità organizzativa che garantisca un supporto pratico al giudice tutelare, e di

consulenza agli amministratori di sostegno, agli amministrandi ed alle loro famiglie; • promuovere l’istituto dell’amministrazione di sostegno; • garantire un servizio efficiente e integrato a favore delle persone prive in tutto o in parte di

autonomia; • abbreviare i tempi di individuazione e nomina degli amministratori di sostegno.

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DESTINATARI Servizi sociali e socio-sanitari del Distretto sociosanitario di Guspini, amministratori di sostegno, amministrandi e loro famiglie.

INTERVENTI

INTERFACCIA UTENTI POTENZIALI/FAMIGLIE Nei confronti degli utenti potenziali dell’AdS, e in particolare delle famiglie, il Servizio in questione sarà chiamato a curare:

• lo svolgimento di attività informative elementari, a livello di sportello, con l’obiettivo di chiarire man mano ai richiedenti (direttamente, per telefono, per e-mail) che cosa è l’AdS, quando serve ricorrervi, come si attiva, dove il Giudice Tutelare è reperibile, dove il Pubblico Ministero, quando è consigliabile o necessaria la presenza dell’avvocato, quali sono i recapiti utili all’uopo, etc.;

• la concreta organizzazione e realizzazione, a livello di base, delle varie “iniziative culturali e informative” (seminariali, educative, convegnistiche, massmediali, etc.) predisposte e organizzate in tema di AdS;

• la predisposizione tipografica, la diffusione, l’aggiornamento dei moduli/formulari che sono necessari agli interessati, caso per caso, ai fini della stesura del ricorso;

• l’aiuto agli amministrandi e alle loro famiglie per la compilazione materiale dei ricorsi al Giudice Tutelare, o delle segnalazioni al Pubblico Ministero (specificandosi perché quella certa richiesta di sostegno avviene, come è composta la famiglia del beneficiando, quali atti gestionali dovrebbero essere oggetto dell’AdS, chi sono eventualmente i medici di riferimento, quale soggetto potrebbe assumere le vesti di amministratore, etc.);

• più ampiamente, il coordinamento intrecciato dei vari servizi socio-sanitari e degli operatori ivi impegnati, a livello locale, in vista dell’ individuazione dei possibili “casi da segnalare” al Giudice Tutelare per l’immediato futuro, in quell’ambito.

• nell’aiuto, prestato comunque al Giudice Tutelare, per l’individuazione volta per volta (quando manchi il sussidio di altre indicazioni formalizzate) di possibili terzi, amici, volontari, operatori, avvocati, commercialisti, al di fuori della famiglia, che siano disponibili ad assumere hic et nunc il carico di AdS.

Il registro sarà disponibile esclusivamente per le situazioni di cittadini del Distretto di Guspini mentre la richiesta di essere inseriti nel registro può essere presentata da tutti coloro che, in possesso dei requisiti

INTERFACCIA GIUDICE TUTELARE Sul versante della “collaborazione stabilizzata” con il Giudice Tutelare, i compiti del Servizio consisteranno essenzialmente:

• nel coordinamento di indagini e istruttorie sul campo, con riguardo ai casi meno semplici che via via si affacciano, in stretta sinergia col giudice e coi servizi socio-sanitari (assunzione di informazioni, ricerca dei familiari, richiesta di certificati, elementi biografici, documentazioni mediche, ect.);

• nella tenuta, insieme al Giudice Tutelare, dell’archivio delle AdS in corso; • nella gestione dell’articolazione locale del Registro degli amministratori di sostegno che siano

già attivi, in quel certo ambito, e nella tenuta in parallelo dell’elenco degli aspiranti ADs, (ciascun nominativo distinto magari per area di competenza; con specificazione analitica di esperienze pregresse, titolo di studio, ambiti privilegiati, etc.);

INTERFACCIA ADS: “SOSTEGNO AL SOSTEGNO” Compito del Servizio sarà qui (tenuto conto come i familiari, gli amici o i volontari disponibili manchino spesso di esperienza amministrativa, conoscenze tecniche, destrezza burocratica, etc.) l’offerta di un “sostegno continuo agli amministratori di sostegno”: la fornitura cioè agli AdS in carica di informazioni, consigli, prontuari, indirizzi, modelli organizzativi, vie d’uscita, in merito allo svolgimento quotidiano dell’ incarico.

Pag. 22 Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011

di legge e di quelli aggiuntivi individuati dalla Conferenza dei Servizi, sono residenti nel territorio del Distretto sociosanitario di Guspini.

FASI E TEMPI 2011:

• prosecuzione attività; • follow up con cadenza semestrale

2012: • prosecuzione attività fino a marzo; • gennaio verifica sperimentalità per eventuale prosecuzione.

SOGGETTI ATTUATORI GTP, Ufficio di Piano, Comuni e Tribunale di Cagliari sezione staccata di Sanluri.

RISORSE E FONTI DI FINANZIAMENTO Verranno utilizzate le risorse relative ai trasferimenti Regionali per ulteriori progetti operativi in gestione associata.

PO C) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010-2011 A partire dal mese di ottobre 2010 e fino al 3 aprile 2011 l’Ufficio di Piano ha provveduto:

• elaborare il Progetto e sottoporlo all’attenzione dei servizi Sociali Comunali e della Conferenza dei Servizi;

• adottare e avviare Progetto Operativo; • elaborare ed adottare gli atti incarico per i Professionisti incaricati per la selezione e verifica dei

candidati ad amministratore di sostegno; • elaborare ed adottare il Protocollo d’Intesa tra Comuni e Tribunale; • sottoscrizione Protocollo d’Intesa tra Comuni e Tribunale; • elaborare e pubblicazione l’avviso per l’individuazione dei candidati; • verificare la regolarità delle domande pervenute; • predisporre e adottare gli atti per la campagna di promozione del Servizio; • organizzare ed avviare il percorso di selezione dei candidati; • organizzare ed avviare il percorso formativo con gli idonei alla selezione; • individuare i candidati e definire il Registro; • predisporre tutti gli atti per l’adozione del Registro; • Inaugurazione e apertura del Servizio in Tribunale; • Avviare la campagna di promozione del Servizio.

CAP. 6 – SETTORE GIOVANI, LAVORO, FORMAZIONE, ISTRUZIONE E TEMPO LIBERO

Rispetto all’area in questione ci si è concentrati in via prioritaria su due bisogni fondamentali, quello di relazione/socialità e quello di formazione/occupazione, il primo attiene alla sfera dell’informalità e il secondo quello della formalità, bisogni la cui soddisfazione interessa gli aspetti fondamentali di libertà ed autonomia, senza le quali viene compromesso l’esercizio del generale diritto di cittadinanza, non solo per i giovani, ma per tutti.

Anche in questo caso, fermo restando il quadro delle necessità generali d’ambito per il settore, ampiamente discussi nel relativo tavolo tematico, di seguito si riportano i diversi progetti operativi d’area indicati nel PLUS 2010-2012. Inoltre, per ciascun obiettivo vengono riportate indicazioni di sintesi su quanto realizzato fino al 2010.

Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012 – Aggiornamento 2011 Pag. 23

A) PROGETTO OPERATIVO “INSERIMENTO SOCIO LAVORATIVO TIROCINI FORMATIVI E DI ORIENTAMENTO”

Presupposto del progetto è il rapporto posto in essere con il settore Lavoro della Provincia del Medio Campidano per l’assistenza all’inserimento lavorativo tramite tirocini formativi e di orientamento con borsa lavoro.

OBIETTIVI Promozione dell’autonomia della persona:

• Autoefficacia; • Acquisizione di regole sociali e educative; • Acquisizione di competenze lavorative spendibili nel mondo del lavoro; • Favorire l’inserimento e/o reinserimento sociale.

INTERVENTI Creare un sistema di tirocini remunerati di sei mesi per giovani svantaggiati e soggetti con problematiche sociosanitarie e/o socioeconomiche complesse, in situazione di povertà, marginalità, ecc.. Creazione di un fondo da utilizzare per finanziare borse lavoro di 6 mesi da remunerare con una somma mensile che potrà andare da circa 300 a 800 € in carico a ciascun Comune inviante (con eventuali altre quote per strumenti e dotazioni personali varie, indumenti da lavoro, ecc.). Creazione criteri di base per selezionare i potenziali tirocinanti da inserire nei progetti remunerati con le borse, in funzione del mercato del lavoro incrociato con le principali esigenze sociali. Informazione capillare presso le Aziende nel territorio (comprese cooperative sociali di tipo A o B) utilizzando le banche dati esistenti (CSL e CESIL).

TEMPI Progetto da sperimentare nel 2012.

RISORSE Per quel che concerne le risorse economiche occorre creare un fondo a carico di ogni comune da utilizzare per finanziare le borse di 6 mesi da remunerare con una quota che va da 300 a 800 € circa, i fondi possono provenire anche da finanziamenti RAS specifici. Le risorse umane vanno ricercate nelle banche dati dei servizi territoriali.

VALUTAZIONE Indicatori di processo: protocollo operativo. Indicatore di processo: n° di tirocini realizzati e costituzione della rete CESIL

PO A) - STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Le attività di settore sono state realizzate in maniera distinta da ciascuna amministrazione, con qualche riferimento interrelato tra servizi nell’area salute mentale e dipendenze, nonché interventi nell’ambito del bisogno socioeconomico più generale.

B) PROGETTO OPERATIVO “GIOVANI CONSULTE CRESCONO” Il Progetto “Giovani Consulte Crescono“ prende avvio sulla base delle istanze emerse durante il tavolo tematico “Giovani Lavoro e Formazione” in occasione del’aggiornamento PLUS 2011. I giovani presenti, forti dell’esperienza positiva dell’unica consulta giovanile esistente nel territorio del distretto, quella di Gonnosfanadiga, hanno chiesto alle Amministrazioni di indossare gli “occhiali del progetto” per riempire il vuoto esistente in termini di servizi e interventi nell’area tematica del PLUS 2010/2012 dedicata ai giovani.

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La Consulta Giovanile si configura come un ideale palestra di aggregazione, partecipazione, e cittadinanza attiva all’interno di un ambito territoriale monco di azioni rivolte a questa fascia di popolazione dai contorni tanto sfumati quanto eterogenei sia sul versante socio-demografico che su quello della domanda sociale di cui si fanno portavoce. La stessa "Carta di partecipazione dei giovani alla vita municipale e regionale" (21 maggio 2003) individua la "Consulta giovanile" come uno strumento principe per avviare una vera progettualità nel campo delle politiche giovanili. Il Progetto nasce con lo spirito di favorire lo sviluppo e il radicamento di una politica per i giovani trasversale e intersettoriale in ottemperanza allo alla cornice normativa europea e allo spirito dei Piani Locali Giovani.

OBIETTIVI OPERATIVI • Realizzare una rete di Consulte Giovanili che confluiscano in momento successivo nella

Consulta Giovanile Distrettuale;

• Monitorare costantemente il Servizio per verificare il rispetto degli indicatori stabiliti nel contratto di affidamento.

FINALITA’ • Promuovere la discussione e la collaborazione con e tra i giovani, singoli o associati, gli

organismi e tutti coloro che sono coinvolti nelle attività e servizi riguardanti il mondo giovanile; • Promuovere la cultura della partecipazione, intesa come opportunità, attraverso l’espressione

delle proprie opinioni e del proprio operare, di incidere sugli ambiti di interesse giovanile, mirando ad obiettivi socialmente sostenibili;

• Favorire nei giovani il riappropriarsi di un ruolo attivo nella definizione delle scelte e/o priorità nel governo della “cosa pubblica” a partire dal proprio territorio, rinforzando il legame con l’amministrazione comunale e provinciale non solo in quanto soggetto erogatore di servizi ma come raccoglitore attento e competente delle domande.

INTERVENTI • Costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione di un modello unitario di intervento • Avvio di un confronto sui servizi e realtà giovanili presenti, con i servizi sociali comunali del

distretto e gli altri soggetti e organismi istituzionali e del Terzo Settore

FASI E TEMPI Il progetto “Giovani Consulte Crescono” si sviluppa in tre annualità. 2011-2012:

• Affidamento in appalto del Progetto; • Mappatura delle realtà giovanili locali del territorio; • Accompagnamento dei giovani per la creazione dei gruppi territoriali;

Annualità successive: • Creazione della rete di Consulte • Costituzione della Consulta Distrettuale

SOGGETTI ATTUATORI Sarà a carico del GTP e dell’Ufficio di Piano la formulazione dettagliata del Progetto e della predisposizione degli atti di gara. Resta a carico dell’ufficio di Piano l’avvio della gara e l’aggiudicazione del Progetto.

RISORSE E FONTI DI FINANZIAMENTO Verranno utilizzate le economie di anni precedenti relative ai trasferimenti Regionali per i Servizi in gestione associata che ammontano a circa € 80.000,00.

VALUTAZIONE La definizione degli strumenti e dei parametri valutativi sono in carico al GTP, all’Ufficio di Piano e al gruppo tecnico che verrà costituito.

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ALTRI INTERVENTI DELL’AREA GIOVANI E LAVORO PER SOGGETTI SVANTAGGIATI

SERVIZIO CESIL (Centri Servizi per l’Inserimento Lavorativo dei soggetti svantaggiati). I CESIL sono stati istituiti in tutta la Sardegna in attuazione della Misura 3.4 del Por Sardegna 2000-2006, che ne ha finanziato la creazione con appositi fondi. I Centri sono sorti con l’obiettivo di promuovere l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, in particolare quelli individuati all’art 2 Lett. f) del regolamento CE n. 2204/2002. Le azioni progettuali, sono finalizzate alla prevenzione primaria e secondaria e quindi all’integrazione sociale e lavorativa di soggetti svantaggiati attraverso interventi di sensibilizzazione socio-culturale, informativa e di sportello, con l’utilizzo di eventuali sussidi e incentivi all’ingresso o reingresso nel mondo del lavoro. Le attività prevalentemente svolte sono state di accoglienza, orientamento, informazione, animazione territoriale, promozione di inserimenti lavorativi e formativi, attivazione e monitoraggio dei prestiti d’onore per i disabili, promozione di progetti d’impresa. L’esperienza maturata sul campo dai Cesil, pur in assenza di un consolidato e quindi con attività sperimentali, ha prodotto interessanti risultati sotto il profilo innovativo e apprezzabili da un punto di vista qualitativo e quantitativo. Gli interventi di servizio sono ampiamente descritti nei diversi PLUS adottati dal Distretto socio-sanitario di Guspini. Le indicazioni operative di riferimento sono state riprese sulla base di quanto riportato dalla RAS nella Legge finanziaria e l’ipotesi stabilita è che tali interventi vengano completamente ad integrarsi con la rete dei Centri Servizi Lavoro gestiti dalla Provincia, con proroghe temporali RAS anno per anno.

“CENTRI GIOVANI” Un’altra attività d’affiancamento per il settore è quanto proposto e in via di definizione nell’ambito dell’Osservatorio provinciale delle Politiche giovanili e nella prossima attivazione dei Centri giovani che sorgeranno nei diversi Comuni del Distretto, sulla base di appositi finanziamenti disposti dall’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, Cultura Sport e Spettacolo. A seguire si elencano gli interventi progettuali presentati e in fase di realizzazione.

Comuni Provincia Proposta Progettuale Importo

complessivo

Guspini VS Recupero e riuso di un edificio dotazione arredi e attrezzature per sala polivalente, sala multimediale, sala prove musicale, sala registrazione

174.652,00

San Gavino M.le VS Recupero e riuso dell'ex edificicio scolastico e dotazione di attrezzature e arredi per centro giovani: info point, spazio teatro e laboratori

150.000,00

Villacidro VS Recupero e riuso antica Caserma Parco Fausto Noce e dotazioni di arredi e attrezzature. - Sala prove musicale,spazio per la Consulta giovanile,spazio per attività artistiche

203.740,00

Arbus VS Dotazione di arredi e attrezzature per Laboratorio: informatico-linguistico, artistico-creativo,sala incontri ex asilo via Mentana

52.753,00

Sardara VS Sala polifunzionale per filmati e concerti 21.903,00

Gonnosfanadiga VS Sala polivalente per attività musicale, teatrale,cinematografica, grafica, pittorica e internet point

50.245,00

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CAP. 7 – SETTORE POVERTÀ E MARGINALITÀ SOCIALE

La povertà e la marginalità sociale sono condizioni scaturenti dal disagio sociale, economico, culturale, educativo ed affettivo. La persona “ai margini” percepisce se stessa come estranea alla comunità di appartenenza e, al contempo, la società pone in essere comportamenti e strategie che hanno l’effetto di allontanarla dal contesto di riferimento. Trattandosi di un’area problematica particolarmente eterogenea, gli interventi erogati sono abbastanza diversificati. Anche in questo settore, fermo restando il quadro delle necessità generali d’ambito, di seguito si riportano i diversi progetti operativi d’area indicati nel PLUS 2010-2012. Inoltre vengono riportate indicazioni di sintesi su quanto realizzato nel 2010.

A) Progetto operativo “Gruppo di lavoro per il contrasto della povertà”

FINALITÀ Condivisione distrettuale di linguaggi, regole e standard per contrastare in maniera efficace le povertà.

OBIETTIVO Uniformità procedurale nel territorio che consenta:

• ai servizi sociali comunali del territorio del Distretto sociosanitario di Guspini di rispondere in maniera unitaria agli stessi bisogni socio – economici e lavorativi degli utenti;

• agli utenti di ricevere le medesime risposte all’interno di tutto il contesto sociale territoriale di riferimento, a parità di bisogno manifestato.

AZIONI Stesura di un unico protocollo operativo distrettuale all’interno del quale vengano riportate situazioni, regole, standard, indici di valutazione delle diverse necessità socioeconomiche per sostenere il reddito delle famiglie.

RISORSE UMANE Assistenti Sociali dei Comuni, operatori Ufficio di Piano, operatore indicato dalla Provincia, personale referente del privato sociale, Caritas e volontariato.

ORGANIZZAZIONE E METODOLOGIA Il gruppo di lavoro si riunirà periodicamente fino alla definizione del protocollo e successivamente in forma di coordinamento.

TEMPI 2012.

COSTI DI GESTIONE Ripartiti tra le istituzioni partecipanti. Ogni ente provvederà al riconoscimento economico del personale incaricato. Alle disponibilità e agli interventi d’area di contrasto delle povertà erogati da ciascun organismo referente si aggiungono i finanziamenti RAS.

PO A) STATO D’ATTUAZIONE INTERVENTI AL 2010 Ciascun Comune ed organismo referente ha mantenuto le proprie modalità di intervento con singoli accordi e rapporti di relazione locale, ma non è stato costituito un gruppo di lavoro distrettuale per la definizione di protocolli operativi integrati. In sede di tavolo tematico d’aggiornamento PLUS 2011, sulla base di una approfondita disamina della situazione generale e di contesto, con la partecipazione dei diversi organismi locali che operano in quest’area d’attività, organismi pubblici e dell’associazionismo organizzato, si è dato corso alla necessità di realizzare un’interazione continua negli interventi, utilizzando le risorse messe a disposizione dai finanziamenti regionali e attivando una stretta alleanza operativa tra livello istituzionale

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e attività del volontariato, sia a livello di studio e analisi del fenomeno, sia in termini di programmazione e d’intervento assistenziale diretto.

B) PROGETTO OPERATIVO “NÉ DI FREDDO NÉ DI FAME”

FINALITÀ Potenziamento attività distrettuali di servizio a favore di persone e famiglie che versano in situazione di povertà estrema, con incapacità reale a far fronte a bisogni primari essenziali. Interventi integrati tra la prima annualità (in fase di erogazione) e interventi relativi alla seconda annualità di progetto (con erogazione da regolamentare e avviare).

DESTINATARI Persone che vivono in condizione di precarietà estrema, senza fissa dimora o a rischio di perdere la propria dimora momentanea, soggetti che vivono per strada o in ripari di fortuna (spesso con problemi psichici, dipendenze da alcool, gravi malattie cronico-degenerative); famiglie o persone che vivono sole, prive di reddito con situazioni di degrado nelle relazioni; immigrati provenienti da paesi esteri, anche extracomunitari, che vivono in condizioni igienico-sanitarie non ammissibili, in stato di abbandono e di isolamento sociale.

OBIETTIVI • rispondere in maniera diffusa e unitaria ai bisogni di accoglienza, ricovero e riparo notturno; • garantire pasti caldi in sede fissa o a domicilio; • consegnare vestiario e borse viveri (banco alimentare); • offrire agli utenti risposte adeguate e di sostegno all’interno di tutto il contesto sociale territoriale

di riferimento.

AZIONI Attivare unità operative stabili e/o itineranti, in collaborazione con il volontariato, finalizzate a contattare gruppi e persone che necessitano di interventi urgenti di assistenza primaria. Garantire risposte continuative atte a consentire il superamento delle situazioni estreme.

RISORSE UMANE GTP, Ufficio di Piano in termini di referenza e coordinamento attività. Assistenti Sociali dei Comuni, 1 operatore per ciascun servizio della ASL n. 6 (Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, per situazioni in cui oltre alla povertà vi è una condizione di dipendenza o di patologia psichiatrica) personale referente delle diverse associazioni locali, Caritas e Volontariato.

TEMPI Entro l’annualità 2011 il GTP in collaborazione con l’Ufficio di Piano, nel rispetto di quanto stabilito nel Progetto finanziato, elaborerà un documento operativo da sottoporre all’attenzione della Conferenza dei Servizi al fine di dare avvio all’attività.

COSTI DI GESTIONE L’importo a disposizione è pari a € 112.000,00, a fronte dei 132.000,00 euro richiesti, il gruppo di lavoro predisporrà un documento operativo nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Conferenza di Servizi soprattutto per quanto concerne le modalità di collaborazione con le Associazioni di Volontariato.

CAP. 8 – IL GOVERNO DELLE RISORSE

MODALITÀ ORGANIZZATIVE DI EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ASSOCIATI

Le modalità organizzative stabilite fanno riferimento alla forma gestionale prevista dall’art. 34 del D. Lgs. 267/2000, che contempla l’Accordo di programma, con delega ad un ente capofila, individuato nel

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Comune di San Gavino M.le fino al 31.12.2009 e nel Comune di Guspini per il triennio 1.01.2010 – 31.12.2012, come stabilito e approvato dalla Conferenza distrettuale di Servizi e stabilito nel PLUS 2010-2012.

Tale strutturazione gestionale viene concordata e definita, così come richiesto dalla RAS, sulla base dell’attuale Accordo di programma sottoscritto, in attesa di poter studiare e pianificare in modo ottimale la condivisione di forme giuridiche più rispondenti ad una direzione unitaria e globale dei servizi associati, sia per la parte tecnico-operativa e sia per la parte amministrativa.

A partire dall’1.01.2010 l’Amministrazione Comunale di Guspini in qualità di nuovo Ente gestore del PLUS è subentrato nelle responsabilità amministrativo-finanziarie e gestionali in riferimento ai contratti in essere fino alla loro scadenza, con tutti gli obblighi e le responsabilità derivate sia per quanto riguarda gli appalti dei Servizi distrettuali affidati (SAD e SEM) e sia per quanto riguarda il personale assunto per l’Ufficio di Piano, nonché per tutte le attività di rappresentanza e acquisizione dei finanziamenti assegnati al Distretto a qualsiasi titolo, sia per le attività ordinarie e sia per le richieste presentate.

PROGETTO OPERATIVO DI SISTEMA “ACCESSIBILITÀ ED EQUITÀ DEI SERVIZI – FONDO NON AUTOSUFFICIENZA - POTENZIAMENTO PUA/PUNTI UNICI DI ACCESSO E UVT/UNITÀ DI VALUTAZIONE TERRITORIALE”

In linea con quanto previsto per lo stesso progetto operativo di sistema e con quanto realizzato nell’ambito PUA e UVT dalla ASL e dai Comuni nel periodo 2006/2010, si intende collaborare in forma integrata per la strutturazione di una rete operativa di settore che garantisca la lettura del bisogno sociosanitario complesso e un’adeguata risposta operativa e organizzata.

Le risorse assegnate messe a disposizione dalla RAS, sulla base di quanto indicato dalla Deliberazione G.R. N. 44/11 del 31/10/2007, ripartite sulla base della popolazione residente per ambito PLUS, in quota parte per competenza alla ASL e in quota parte per competenza ai Comuni (destinati in questo caso all’individuazione di uno o più operatori per le attività dei PUA e per il rafforzamento della partecipazione degli stessi Comuni alle UVT). L’erogazione delle risorse assegnate ai Comuni è avvenuta nella seconda metà del 2009 e si deve procedere all’assunzione del personale concordato, così come stabilito nel PLUS 2007-2009 e riproposto in quello 2010-2012 entrambi approvati in termini esecutivi dalla Conferenza di Servizi.

Per l’annualità 2011 è emersa dalla Conferenza dei Servizi, su proposta della ASL 6, la necessità di non procedere all’assunzione del personale e quindi all’avvio del progetto ma piuttosto alla costituzione di un gruppo di lavoro che nell’arco dell’annualità rifletta e si confronti su un modello organizzativo territoriale efficace.

In tal senso è stata rimandata all’annualità 2012 l’avvio del Progetto.

POR “NELLA VITA E NELLA CASA”

Con Determinazione N. 257 del 08.05.2009 del Direttore del Servizio della Programmazione Sociale e dei Supporti alla Direzione Generale – Direzione generale delle Politiche Sociali Assessorato dell’igiene e Sanita’ e dell’Assistenza Sociale è stato approvato l’Avviso pubblico “Nella vita e nella casa”, domotica e protesica per persone con disabilità di cui al POR Sardegna FESR 2007-2013 – ASSE 2 – Obiettivo operativo 2.2.2 – Linea di attività F.

In merito, all’Ufficio di Piano dell’Ente allora gestore del PLUS (Comune di San Gavino Monreale), è stato affidato, in primo luogo, il compito di diffondere nel proprio territorio, attraverso avvisi pubblici, le informazioni contenute nel bando, indicando in particolare i destinatari, la tipologia degli interventi finanziabili e di quelli non finanziabili, le spese ammissibili, le modalità ed i termini di partecipazione alla selezione.

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In secondo luogo, sempre allo stesso Ufficio di Piano è stato affidato il compito di istruire le pratiche, da trasmettere all’Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Sanluri, territorialmente competente, per la valutazione sull’adeguatezza degli interventi proposti in relazione al possibile miglioramento della qualità della vita.

Acquisita la valutazione positiva di adeguatezza dell’Azienda Sanitaria Locale sono stati trasmessi i progetti personalizzati all’Assessorato dell’Igiene, Sanità e dell’Assistenza Sociale – Direzione Generale delle Politiche Sociali.

Con Determinazione Regionale n. 815 del 27.09.2010 il Distretto è risultato beneficiario di un finanziamento per la tipologia B., pari a € 583.908,05 per la realizzazione di n. 68 progetti a favore di persone con disabilità finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita all’interno delle proprie abitazioni e nello specifico:

- n. 27 cittadini residenti nel Comune di Arbus; - n. 5 cittadini residenti nel Comune di Gonnosfanadiga; - n. 12 cittadini residenti nel Comune di Guspini; - n. 3 cittadini residenti nel Comune di Pabillonis; - n. 9 cittadini residenti nel Comune di San Gavino Monreale; - n. 1 cittadino residente nel Comune di Sardara; - n. 11 cittadini residenti nel Comune di Villacidro

Con Determinazione Regionale n. 565 del 15 Luglio 2010 il Distretto è risultato beneficiario di un finanziamento per la tipologia A., pari a € 39.161, 26 per la realizzazione di n. 2 progetti a favore di persone con disabilità finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita all’interno delle proprie abitazioni e nello specifico:

- n. 2 cittadini residenti nel Comune di Villacidro

Nel mese di novembre 2010 il Comune di Guspini in qualità di Ente gestore del PLUS ha ricevuto il finanziamento e conseguentemente l’Ufficio di Piano si è adoperato per avviare l’istruttoria finalizzata alla liquidazione dei singoli interventi previsti nei progetti personalizzati.

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SOMME ASSOCIATIVE E INDISTINTE ASSEGNATE AL PLUS PER L'ANNO 2011

Assistenza domiciliare

Servizio socio-educativo e specialistica

scolastica Centro Affidi Distrettuale

ENTE

quota

associativa

quota

indistinta totale

quota

associativa

quota

indistinta totale

quota

associativa

quota

indistinta totale

UFFICIO DI

PIANO quota

ass.tiva

PUA/UVT

quota

indistinta

Altri progetti

operativi

quota

ass.tiva

TOTALE QUOTE

ASSOCIATIVE

Comune Arbus € 43.186,01 € 1.532,42 € 44.718,43 € 28.790,68 € 48.215,80 € 77.006,48 € 2.945,95 € 2.945,95 € 5.891,90 € 1.585,36 € 2.760,00 € 2.760,00 € 79.268,00

Comune

Gonnosfanadiga € 65.143,95 € 74.856,05 € 140.000,00 € 43.429,30 € 51.064,70 € 94.494,00 € 2.995,51 € 2.995,51 € 5.991,02 € 2.333,24 € 2.760,00 € 2.760,00 € 116.662,00

Comune Guspini € 39.553,82 € 18.446,19 € 58.000,01 € 92.292,24 € 5.807,77 € 98.100,01 € 5.366,37 € 5.366,37 € 10.732,74 € 2.856,58 € 2.760,00 € 2.760,00 € 142.829,00

Comune

Pabillonis € 23.898,01 € 35.576,99 € 59.475,00 € 15.771,98 € 69.156,02 € 84.928,00 € 1.274,09 € 1.274,09 € 2.548,18 € 891,92 € 2.760,00 € 2.760,00 € 44.596,00

Comune San

Gavino M.le € 65.398,43 € 114.601,57 € 180.000,00 € 43.598,95 € 16.092,70 € 59.691,65 € 3.955,14 € 3.955,14 € 7.910,28 € 2.361,48 € 2.760,00 € 2.760,00 € 118.074,00

Comune di

Sardara € 15.045,29 € 5.000,00 € 20.045,29 € 35.105,67 € 5.000,00 € 40.105,67 € 1.850,46 € 1.850,46 € 3.700,92 € 1.117,58 € 2.760,00 € 2.760,00 € 55.879,00

Comune di

Villacidro € 56.796,39 € 18.946,23 € 75.742,62 € 132.524,91

121.909,07

254.433,98 € 6.252,08 € 6.252,08 € 12.504,16 € 4.047,62 € 2.760,00 € 2.760,00 € 202.381,00

Provincia Medio

Campidano € - € - € - € - € - € - € - € - € 20.000,00 € - € - € - € -

ECONOMIE ANNI

PRECEDENTI € - € - € - € - € - € - € - € € € - € - € - € -

QuoteDistretto

Sanluri € - € - € - € - € - € - € - € - € 103.000,00 € - € - € - € -

ASL 6 - Distretto

Guspini € - € - € 550.000,00 € - € - € € - € - € € - € € € -

Finanz. RAS ai

Comuni - quote

aggiuntive € - € - € - € - € - € - € - € - € - € 58.823,00 € 40.000,00 € € -

TOTALE

309.021,90 € 268.959,45 € 1.127.981,35 € 391.513,73

317.246,06

708.759,79 € 24.639,60 € 24.639,6 € 172.279,2 € 74.016,78 € 59.320,00 € 19.320,00 € 759.689,00

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CAP. 9 – L’INTEGRAZIONE DELLE RESPONSABILITÀ

L’INTEGRAZIONE GESTIONALE - UFFICIO DI PIANO E GTP

Pare necessario definire gli aspetti organizzativi tra Ufficio di Piano, GTP e Distretto sociosanitario al fine del processo della programmazione del PLUS. Pertanto per qualificare le scelte finalizzate all’integrazione sociosanitaria è basilare garantire unitarietà al processo programmatorio rendendo tra loro compatibili le scelte previste dal Programma delle attività territoriali (art.3 quater D.Lgs n. 229/1999) e dal PLUS. Il Programma delle attività territoriali è il piano di salute distrettuale in cui sono definiti i bisogni prioritari e gli interventi di natura sanitaria e sociosanitaria necessari per affrontarli. Allo stesso tempo il PLUS è lo strumento per definire le strategie di risposta ai bisogni sociali e sociosanitari. I due strumenti, dunque, devono essere gestiti all’interno di un'unica strategia programmatoria, attuata in modo collaborativo tra ASL ed Enti Locali, al fine di promuovere e tutelare la salute delle persone e delle loro famiglie. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi del funzionamento dell’Ufficio di Piano, in base alle indicazioni date dalla Conferenza di Servizio, è stata definita a partire dal 1.01.2010 la localizzazione della sede presso il Comune di Guspini, che ha messo a disposizione i locali e le dotazioni strumentali necessarie, fino al 31/12/2012.

L’Ufficio di Piano è lo strumento organizzativo, tecnico ed amministrativo attraverso il quale sono programmate, gestite, monitorate e valutate le azioni e gli interventi associati previsti nel Piano Locale Unitario dei Servizi. L'Ufficio promuove la collaborazione tra Comuni, Provincia e Azienda sanitaria locale e gli altri soggetti pubblici e privati presenti nella comunità. Esso fonda la sua azione sullo sviluppo di comunità, sulla mobilitazione delle risorse esistenti nel territorio e sulla concertazione dei soggetti e degli interessi presenti nella comunità. L'Ufficio, operando sulla base di indirizzi politico-amministrativi definiti dai Comuni del distretto, dalla Provincia e dall’Azienda sanitaria locale, realizza il coordinamento tecnico e istituzionale delle politiche sociali e sanitarie definite nell'ambito del PLUS e promuove l'integrazione sociale e sanitaria e una regolamentazione omogenea dei servizi e degli interventi nell'ambito. L'Ufficio per la programmazione e la gestione associata svolge funzioni inerenti il sistema integrato dei servizi alla persona secondo le disposizioni della LR 23/2005, supporta l'organo politico nell’assumere le decisioni strategiche di politica sociale e cura l'attuazione operativa delle iniziative previste nel PLUS. L’Ufficio di Piano del Distretto sociosanitario di Guspini, come approvato dalla Conferenza di Servizi, è costituito con il seguente personale:

• N. 1 Coordinatore, Assistente Sociale del Comune di Guspini Responsabile dei Servizi; • N. 1 Assistente Sociale per 36 ore settimanali; • N. 1 Istruttore amministrativo per 18 ore settimanali;

L’Ufficio di Piano garantisce adeguate competenze e le seguenti attività di riferimento: • segreteria della Conferenza di Servizi; • predisposizione di progetti volti al conseguimento di specifici obiettivi; • definizione di modelli operativi e protocolli comuni condivisi; • gestione amministrativa delle attività e dei servizi programmati nel Plus e di • altri servizi ed interventi affidati alla programmazione e alla gestione associata; • gestione degli appalti e delle procedura ad evidenza pubblica; • gestione economico finanziaria delle risorse utilizzate in forma associata; • alla promozione di livelli uniformi delle prestazioni.

Il Coordinatore è responsabile dell’Ufficio nei rapporti con l’ente gestore dei servizi associati (Comune di Guspini nella sua qualità di ente capofila) e nei rapporti con enti, organismi e istituzioni esterne e svolge in particolare le seguenti funzioni:

• coordina la redazione del Plus e i successivi aggiornamenti economico

Pag. 32 Distretto Sociosanitario di Guspini - PLUS Triennio 2010 – 2012

• finanziari; • si raccorda con l’ente gestore per gli aspetti amministrativi delle attività e dei servizi

programmati nel Plus e di altri servizi ed interventi affidati alla programmazione e alla gestione associata;

• promuove l’integrazione attraverso la predisposizione di intese e protocolli operativi con le aziende sanitarie e gli altri enti pubblici e privati;

• coordina la redazione della proposta di bilancio sociale delle politiche e degli interventi realizzati;

• coordina il processo di costruzione, monitoraggio e valutazione del Plus attivando rapporti, relazioni e attività di concertazione;

• promuove e coordina la partecipazione dei soggetti pubblici e privati ai tavoli tematici, alla progettazione integrata e alla elaborazione del Plus e a quanto ad esso inerente;

• partecipa alle Conferenze di Servizi, su richiesta dei componenti la Conferenza stessa.

Il Gruppo Tecnico di PLUS (GTP) Rappresenta un gruppo di lavoro che, adottati gli indirizzi e le linee programmatorie generali della Conferenza, deve programmare l’attività complessiva la cui realizzazione in termini operativi e amministrativo-finanziari è affidata e delegata all’Ufficio di Piano. Poiché, quindi, il GTP rappresenta il gruppo portavoce dei bisogni e delle realtà del Distretto, questo è composto da tecnici di ciascuna Amministrazione coinvolta (Provincia, ASL e Comuni). La nomina dei componenti e la composizione di dettaglio è decisa dalla Conferenza di Servizi. In adempimento delle funzioni delegate dalla Conferenza di Servizi, gli operatori del GTP, a vario titolo svolgeranno i seguenti compiti:

• predisposizione della programmazione PLUS; • predisposizione interventi valutativi, realizzazione e restituzione Bilancio sociale PLUS; • promozione della partecipazione delle forze sociali solidali del territorio; • raccolta, elaborazione, trasmissione e diffusione dei dati inerenti alla domanda e all’offerta

sociale, all’andamento della spesa e ad ogni altra informazione afferente al sistema informativo sociale;

• raccordo con gli Osservatori provinciali delle politiche sociali; • monitoraggio e alla valutazione dei risultati; • raccordo delle azioni contenute nel Plus con le attività dei singoli Comuni, • della Provincia e dell’Azienda sanitaria locale.

Risorse funzionamento GTP e Ufficio di Piano Fondi RAS specifici per il funzionamento, Fondi Comunali (pari al 2% delle quote associate), Economie Fondi RAS anni precedenti

Soggetti coinvolti Annualità 2010 Annualità 2011 Annualità 2012

GTP(1) 2.142,85 15.000,00 15.000,00

Attività di coordinamento tecnico e amministrativo contabile (2) 9.616,78

attività avviata il 5 aprile 2010 16.000,00 16.000,00

Consulente Tecnico Assistente Sociale (n. 36 ore settimanali x il 2010 e n. 40 x il 2011 e 2012)

31.500,00 contratto avviato il 3 maggio 2010

52.000,00 52.000,00

Operatore Amministrativo (n. 18 ore settimanali)

9.399,16 contratto avviato il 17 maggio 2010

17.924,49 19.656,00

Dotazioni e materiali 1.000,00 1.000,00 1.000,00

TOTALI 53.658,79 101.924,49 103.656,00

1) Le risorse per il GTP andranno distribuite in parti uguali tra i Comuni del Distretto e la provincia escluso il Comune di Guspini . Dette risorse verranno trasferite a ciascuna amministrazione che provvederà autonomamente alla liquidazione al professionista referente del GTP.

(2) L’art. 6 dell’Accordo di Programma per l’adozione del PLUS, stabilisce che “l’Ente o il Comune Capofila si impegna ad assicurare l’attività amministrativa e contabile di gestione dell’intervento progettuale …” Poiché, dunque, l’attività tecnico-amministrativa e contabile di gestione del PLUS oltre all’Area Socio Assistenziale coinvolge altre Aree del Comune di Guspini e nello specifico quella Economico finanziaria e quella Amministrativa del Personale si è ritenuto opportuno suddividere l’incentivo economico stanziato nel PLUS alla suddette Aree in percentuale agli carichi ed alle responsabilità assegnate.

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STRUMENTI E FORME DI COORDINAMENTO CON GLI ORGANI PERIFERICI DELLO STATO

Per quanto riguarda il coordinamento con gli altri organismi pubblici istituzionali, con competenza specifica sul territorio, si segnala la necessità di dare continuità a quanto previsto e al contempo sviluppare gli interventi di integrazione soprattutto con la Scuola, progetti operativi relativi ad attività di sensibilizzazione e di prevenzione primaria e secondaria. Le iniziative di integrazione e collaborazione sono state riportate nei progetti operativi d’area, a cui si rimanda, si tratta di attività con l’utilizzo e la definizione di appositi accordi e protocolli d’intesa che devono portare al superamento dell’estemporaneità delle interazioni fin qui avviate.

MODALITÀ DI COLLABORAZIONE CON I SOGGETTI SOCIALI SOLIDALI

Come detto, uno dei risultati sicuramente più apprezzabili della programmazione partecipata realizzata con il PLUS 2010-2012 è stato quello del pieno coinvolgimento pianificatorio dei soggetti territoriali solidali.

In linea con quanto svolto si mantengono la pluralità di proposte di intervento e servizio che tali organismi hanno presentato, tutte sicuramente di estremo interesse, così come riportato negli allegati 1 e 2 del PLUS.

INIZIATIVE DI FORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Le iniziative di formazione e di aggiornamento professionale proposte e realizzate nell’annualità sono state diverse, organizzate dalla Regione, dalla Provincia, dall’Azienda sanitaria, dai Comuni e da altri soggetti referenti diversi. Si segnalano tra gli altri il Progetto Ippocrate, gli interventi dell’Ossevatorio delle politiche giovanili, le attività di contrasto dei fenomeni di violenza e abuso sui minori nonché un’infinità di altre iniziative formative e convegnistiche pubbliche e private del settore sociosanitario.

Per quanto riguarda il prossimo biennio 2011-2012, si richiama la necessità di costruire dei percorsi formativi che tengano certamente conto delle esigenze specifiche di ciascun organismo afferente al PLUS, ma che rispondano anche e soprattutto alle fondanti necessità di integrazione sociosanitaria e del lavoro di rete.

CAP. 10 – LA VALUTAZIONE PARTECIPATA

IL SISTEMA DI VALUTAZIONE

Il sistema di valutazione che sarà utilizzato per rendicontare le attività – così come indicato per tutto il triennio 2007-2009 - intende rendere espliciti in maniera oggettiva e responsabile gli effetti che l’azione proposta dal PLUS produce. Tale responsabilità richiede di dar conto delle azioni ai diversi interlocutori, costruendo un rapporto fiduciario e di dialogo permanente.

Le amministrazioni associate intendono rispondere delle attività del PLUS, relativamente ai propri ambiti di competenza, in quanto titolari di un mandato e della potestà di scegliere e di agire come interpreti e garanti della tutela degli interessi e della soddisfazione dei bisogni della comunità.

Lo scopo che ci si prefigge è di realizzare una rendicontazione sociale che ricopra le esigenze informative e conoscitive dei diversi soggetti di interesse, singoli cittadini, famiglie, imprese profit e non profit, associazioni di volontariato e altre associazioni di confronto, istituzioni referenti interne al PLUS

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(Comuni, ASL, Provincia, organi della Giustizia minorile e del settore adulti, organismi scolastici, ecc.) e altre con interesse di riscontro valutativo diretto (Regione Sardegna).

Nel nostro contesto saranno predisposte e utilizzate tecniche di rendicontazione e di bilancio sociale che rispettino le indicazioni normative stabilite dall’art. 37 della LR 23/2005.

A questo scopo si era definito, in stretta collaborazione con il gruppo di assistenza tecnica distrettuale incaricato dalla Provincia, la proposizione di un modello valutativo che consentisse di misurare le attività sin qui avviate e di ridefinire la programmazione in funzione di una più chiara e mirata proposta di intervento pianificatorio. L’intervento deve ancora essere proposto.

CAP. 11 – INTERVENTI PROVINCIA MEDIO CAMPIDANO

A) CENTRO ANTIVIOLENZA PROVINCIALE

La Provincia del Medio Campidano nell’ambito delle proprie attività di promozione e raccordo con il territorio ha attivato nel 2008, con propri fondi di Bilancio, uno sportello d’ascolto e consulenza a favore delle donne e dei minori vittime di violenza. Stante la necessità di garantire continuità al centro, nel mese di Novembre 2009 la Provincia in qualità di ente capofila del progetto per i distretti socio-sanitari di Guspini e Sanluri, usufruendo della legge Regionale n. 8/2007, ha chiesto e ottenuto un finanziamento dalla Ras. Il progetto finanziato dalla Ras, (nel 2009 per €. 79.663,27 e nel 2010 per .€. 66.000) nel dare continuità al servizio attivato nel 2008, prevedeva il potenziamento dell’attività di front-office, l’inserimento del servizio nella rete telefonica 1522 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la consulenza legale previo filtro degli operatori di sportello e un’attività di ricerca e monitoraggio sul fenomeno della violenza in collaborazione con l’osservatorio welfare. Inoltre in attesa dell’inserimento nella rete nazionale del n. 1522 si è mantenuta attiva la segreteria telefonica sul numero verde 800777991

OBIETTIVI - Promuovere la sensibilizzazione costante della comunità, percorsi formativi organizzati anche in

collaborazione con il terzo settore; - Promuovere iniziative volte alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza e del

maltrattamento; - Promuovere la cultura della denuncia, abbattendo le barriere culturali che impediscono l’emergere

delle situazioni di violenza; - Promuovere, in un’ottica di pari opportunità, modelli di relazione uomo – donna rispettosi della

dignità di ciascuno; - Promuovere sistemi di rete in raccordo con i servizi socio – sanitari e gli organi preposti alla tutela

delle donne e dei minori.

AZIONI Attivare unità operative stabili e/o itineranti, in collaborazione con il volontariato, finalizzate a contattare gruppi e persone che necessitano di interventi urgenti di assistenza primaria. Garantire risposte continuative atte a consentire il superamento delle situazioni estreme.

RISORSE STRUTTURALI Le sedi operative del centro antiviolenza sono presso i comuni di

• Distretto di Guspini: San Gavino – Guspini – Gonnosfandiga • Distretto di Sanluri: Lunamatrona, Serramanna, Serrenti

SOGGETTI COINVOLTI • Provincia del Medio Campidano • Comuni distretto socio-sanitario di Guspini

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• Comuni distretto socio-sanitario di Sanluri • Consultori familiari

STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

Anni 2009/2010 • appalto del servizio • aggiudicazione del servizio • potenziamento e avvio del servizio

Anni 2011/2012 • appalto del servizio • aggiudicazione del servizio • prosecuzione del servizio

COSTI DI GESTIONE 2009 - contributo €. 79.663,27 2009 - contributo Provincia Medio Campidano pari al 25% del contributo regionale contributo Ras 2010 - contributo Ras €. 66.000,00 2010 - contributo Provincia Medio Campidano pari al 25% del contributo regionale.

B) PROGETTO “OSSERVATORIO WELFARE”

Occuparsi di politiche sociali significa, non solo programmare, gestire e monitorare i processi alla loro base, ma indirizzare i cittadini verso la fruizione di servizi offerti. L’esigenza comune è quella di rendere omogenee e standardizzate le politiche sociali, misurando e monitorando gli indicatori di servizio ad esse associate per poterne costantemente migliorare i risultati. Per fare questo è necessario uno strumento di gestione e di controllo delle presentazioni che sia in grado di fornire informazioni aggiornate in modo automatico, semplice e completo. La legge 23/05 prescrive che le Province partecipano alla realizzazione del sistema integrato informativo dei servizi sociali, attraverso la raccolta dei dati sul bisogno e le risorse disponibili, l’analisi dell’offerta dei servizi, delle strutture e dei soggetti accreditati e il supporto tecnico formativo di operatori e attori di sistema. La legge 23/05 attribuisce alle province l’organizzazione e sviluppo, sulla base di indirizzi regionali, degli osservatori provinciali. La Provincia del Medio Campidano (assessorato ai servizi sociali) si è dotata del sistema Se.Ge.Os, per il monitoraggio, la pianificazione e la gestione delle attività del settore servizi sociali. Il sistema si compone di tre componenti principali

• Osservatorio welfare • Servizi e strutture • Applicazioni gestionale Icaro

OBIETTIVI • raccogliere i dati sui bisogni e sulle risorse disponibili nei comuni e negli altri soggetti

istituzionali presenti in ambito provinciale per l’attuazione del sistema informativo dei servizi sociali;

• supportare la raccolta dati, l’analisi dell’offerta assistenziale e il coordinamento degli interventi territoriali;

• razionalizzare i flussi informativi, allineando l’anagrafe dei dati a livello locale con quella a livello regionale e nazionale;

• sviluppare l'attività di ricerca e analisi dei fenomeni sociali, attivando sistemi di rilevazione dei dati che permettano un monitoraggio dell'utenza dei servizi e l'analisi di specifiche problematiche;

• migliorare le prestazioni amministrative complessive, introducendo comportamenti di “sistema” in collaborazione con i comuni del distretto Socio sanitario di Guspini e Sanluri, l’azienda USL n. 6 e la RAS.

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INTERVENTI • risulta necessario e indispensabile dotare l’osservatorio di uno strumento informatico, che

agevoli la raccolta, il coordinamento e la condivisione dei dati e delle procedure operative; • appare di fondamentale importanza dotare i comuni di uno strumento applicativo coerente e

flessibile in grado di gestire le informazioni ed evitare la cosiddetta “molestia statistica”.

SOGGETTI COINVOLTI Professionisti dei Servizi Sociali dei 28 Comuni e della Provincia del Medio Campidano

FASI E TEMPI

Attività previste nella prima fase (2010-2011): • fornitura in conto demo gratuita per sei mesi dei moduli dell’applicazione gestionale Icaro; • osservatorio sociale e servizi e strutture; • Configurazione personalizzata sulla base delle specifiche della provincia e dei 4 comuni pilota; • Formazione per i Key-User della provincia e dei 4 comuni pilota.

Attività previste nella seconda fase (2011): • Riscatto delle licenze per la provincia e per i 4 comuni pilota

Attività previste nella terza fase (2011): • acquisto delle licenze per i rimanenti 24 comuni; • sottoscrivere il protocollo d’intesa tra i comuni afferenti i due distretti socio sanitari e la Provincia

del Medio Campidano disciplinante il funzionamento dell’Osservatorio Welfare (2011);

RISORSE FINANZIARIE Il programma Se.Ge.Os, fornito dalla ditta Quix s.r.l di Modena, comporta per l’amministrazione Provinciale un costo complessivo pari a €. 162.500 iva esclusa. Per le attività previste nella fase 1 sono stati impegnati nel PEG. 2010 €. 61.000 iva al 20% esclusa, mentre nel PEG. 2011 dovranno essere impegnati €. 50.500,00 iva al 20% per le attività previste nella 2 fase e €. 51.000,00 iva al 20% esclusa per le attività previste nella terza fase.