A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

21
REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI SONDRIO Mallero Energia Via Cesura n. 8 23100 SONDRIO C.F.: 00851770149 PRIMA EMISSIONE AGGIORNAMENTO SCALA N. TAVOLA UTILIZZAZIONE DI FONTE ENERGETICA RINNOVABILE IMPIANTO IDROELETTRICO del "MALLERO" --------- PICCOLA DERIVAZIONE -------- CONCESSIONE ALLA SOCIETA' MALLERO ENERGIA DI PICCOLA DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE MALLERO IN TERRITORIO DEL COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO (SO), PER USO IDROELETTRICO Determina A.U. n. 630 del 12 aprile 2010 della Provincia di Sondrio VARIANTE 23(5$ ', 38%%/,&$ 87,/,7¬ x /(**, PDJJLR Q H JHQQDLR Q H Norme per il contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e l'esercizio di centrali elettriche x '(&5(72 /(*,6/$7,92 GLFHPEUH Q Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica SURGRWWD GD IRQWL HQHUJHWLFKH ULQQRYDELOL QHO PHUFDWR LQWHUQR GHOOHOHWWULFLWj x /(**( JLXJQR Q LQ YLJRUH GDO IHEEUDLR Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997 TITOLO TAVOLA: COMMITTENTE: CONSULENZA GEOLOGICA: STUDIO DI GEOLOGIA APPLICATA Dott. Geologo Maurizio Azzola Agosto 2013 RELAZIONI SPECIALISTICHE Relazione forestale --- A.06 Relazione Forestale: Via Parirolo, 5 - 23020 Tresivio (SO) P. IVA 00754040145 Tel. e Fax.: 0342/430155 - Mobile: +39/333 5679058 Matteo Pozzi - Dottore forestale

description

A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

Transcript of A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

Page 1: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

PROVINCIA DI SONDRIO

PRIMA EMISSIONE

N. TAVOLA

CONCESSIONE ALLA SOCIETA' MALLERO ENERGIA DI

PICCOLA DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE

MALLERO IN TERRITORIO DEL COMUNE DI

CHIESA IN VALMALENCO (SO), PER USO IDROELETTRICO

Determina A.U. n. 630 del 12 aprile 2010 della Provincia di Sondrio

VARIANTE

OPERA DI PUBBLICA UTILITÀ

LEGGI 29 maggio 1982 n°308 e 09 gennaio 1991 n°9 e 10Norme per il contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili

di energia e l'esercizio di centrali elettriche

DECRETO LEGISLATIVO 29 dicembre 2003 n°387Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica

prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità

LEGGE 01 giugno 2002, n°120 in vigore dal 16 febbraio 2005Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione Quadro delle Nazioni

Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997

Luglio 2013

A.05

REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI SONDRIO

Mallero Energia

Via Cesura n. 8

23100 SONDRIO

C.F.: 00851770149

PRIMA EMISSIONE

AGGIORNAMENTO

SCALA N. TAVOLA

UTILIZ

ZA

ZIO

NE D

I FO

NTE EN

ER

GETIC

A R

IN

NO

VA

BILE

IM

PIA

NTO

ID

RO

ELETTR

IC

O

del "M

ALLER

O"

--------- P

IC

CO

LA

D

ER

IV

AZ

IO

NE --------

CONCESSIONE ALLA SOCIETA' MALLERO ENERGIA DI

PICCOLA DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE

MALLERO IN TERRITORIO DEL COMUNE DI

CHIESA IN VALMALENCO (SO), PER USO IDROELETTRICO

Determina A.U. n. 630 del 12 aprile 2010 della Provincia di Sondrio

VARIANTE

OPERA DI PUBBLICA UTILITÀ

LEGGI 29 maggio 1982 n°308 e 09 gennaio 1991 n°9 e 10Norme per il contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili

di energia e l'esercizio di centrali elettriche

DECRETO LEGISLATIVO 29 dicembre 2003 n°387Attuazione della Direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica

prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità

LEGGE 01 giugno 2002, n°120 in vigore dal 16 febbraio 2005Ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione Quadro delle Nazioni

Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997

TITOLO TAVOLA:

COMMITTENTE:

CONSULENZA GEOLOGICA:

STUDIO DI GEOLOGIA APPLICATA

Dott. Geologo Maurizio Azzola

Agosto 2013

RELAZIONI SPECIALISTICHE

Relazione forestale

---

A.06

Relazione Forestale:

Via Parirolo, 5 - 23020 Tresivio (SO)

P. IVA 00754040145

Tel. e Fax.: 0342/430155 - Mobile: +39/333 5679058

Matteo Pozzi - Dottore forestale

Page 2: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

1. PREMESSA

La presente relazione forestale viene predisposta in attuazione del disposto della

D.G.R. 27 luglio 2006, n° VIII/3002, su incarico della Società Mallero Energia S.r.l. ,

da parte del sottoscritto dott. Forestale Matteo Pozzi, iscritto al n. 209 dell’Ordine dei

Dottori Agronomi e Forestali delle Province di Como, Lecco e Sondrio. Il committente

ha recentemente predisposto, a firma dello studio tecnico di progettazione Salvetti -

Graneroli Sondrio, apposito progetto per la realizzazione di un impianto idroelettrico

lungo il corso del Torrente Mallero nel territorio del comune di Chiesa in Valmalenco

(SO) in località San Giuseppe. Per il proseguo dell’iter burocratico la progettazione,

che comporta trasformazione del bosco, deve essere corredata da apposita relazione

forestale esplicante la qualità del soprassuolo presente nei siti di intervento e nelle aree

circostanti, nonché gli interventi previsti sulla vegetazione e gli eventuali impatti delle

opere sulla naturalità dei luoghi e sul paesaggio; va inoltre quantificata la superficie

forestale soggetta a trasformazione del bosco. Pertanto la Società Mallero Energia

S.r.l., ha incaricato il sottoscritto relatore di procedere alla redazione di apposita

Relazione forestale, che descriva dettagliatamente i boschi interessati dalle proposte

progettuali, verifichi l’eventuale impatto delle opere sul paesaggio, quantifichi

esattamente le superfici soggette a trasformazione del bosco così come inteso dalla

d.g.r. 27 luglio 2006 “Criteri di trasformazione del bosco e per i relativi interventi compensativi”.

2. OPERE IN PROGETTO

Il progetto in esame intende sfruttare - mediante derivazione in località S. Giuseppe

(quota 1.354,30 m s.l.m.) e restituzione in località Castellaccio (quota 1.053 m. s.l.m.)

le acque del Torrente Mallero, per la produzione di energia idroelettrica. La

derivazione avviene grazie alla costruzione di una traversa in alveo, a tergo della

quale, in destra idrografica, è posizionata la griglia di captazione che permetterà

all’acqua di entrare nell’opera presa vera e propria. A valle di questo manufatto ha

inizio la condotta forzata in acciaio, che si snoda parte all’interno di una galleria

appositamente progettata e in parte tramite posa interrata, fino all’arrivo alla centrale

di produzione.

Opera di presa e vasca di carico L’opera di presa sorgerà immediatamente a monte dell’esistente briglia in località San

Giuseppe; verrà realizzata mediante la costruzione di uno sbarramento in alveo con

bocca di presa sulla sponda in destra idrografica del torrente. L’opera di presa è

Page 3: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

costituita da una traversa a soglia fissa tracimabile cui fa seguito un canale

sghiaiatore esterno. Nel loro passaggio lungo il canale sghiaiatore le acque

intercettate verranno convogliata all’interno dell’impianto idroelettrico tramite una

bocca di presa laterale dotata di griglia con barre verticali in acciaio zincato. A questo

punto la risorsa idrica risulta convogliata all’interno di un canale di derivazione

scavato nella roccia, avente anche funzione di vasca sghiaiatrice per il trattenimento

del materiale solido più grossolano non intercettato dalla griglia di presa. Posta in serie

alla vasca sghiaiatrice interna si trova una seconda vasca (vasca dissabbiatrice). Subito a

valle del muro di separazione di quest’ultima si trova la vasca di carico dove è

collocato l’imbocco della condotta forzata. Nella parte superiore delle vasche descritte

è inoltre prevista la realizzazione di una passerella pedonale di larghezza pari a 1,70

m, accessibile dalla galleria di servizio. Essa permette di raggiungere in sicurezza

l’opera di presa durante il regolare esercizio dell’impianto o in caso di interventi di

manutenzione.

Inserimento ambientale dell’opera di presa realizzata (vista da monte)

Galleria di servizio per l’accesso all’impianto e ponte sul torrente Mallero L’area di intervento, interessata dalla realizzazione della soglia di sbarramento e dei

manufatti costituenti l’opera di presa, è accessibile mediante una pista carrabile

esistente posta sulla sinistra del torrente Mallero che parte dalla località Val Rosera. Al

fine di garantire l’esecuzione delle opere in progetto si prevede di realizzare una

galleria di accesso all’interno del versante roccioso posto sulla destra del torrente.

L’attraversamento del torrente Mallero, per raggiungere tale galleria, avverrà tramite

un nuovo ponte in ferro e calcestruzzo posto a 75 m a valle dell’esistente briglia.

Page 4: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

Inserimento ambientale del ponte sul Torrente Mallero (vista da monte)

La condotta forzata Dalla vasca di carico ha inizio la condotta forzata in pressione, che si sviluppa per una

lunghezza totale di 2.971,20 m. La quota dell’asse della condotta in corrispondenza

dell’imbocco è di 1.349,90 m s.l.m., mentre la quota dell’asse in corrispondenza

dell’arrivo in centrale è di 1.029,30 m s.l.m. per un dislivello complessivo di 320,60

m. In base alla modalità di posa la condotta può essere suddivisa in due tratti: uno

iniziale, che si sviluppa interamente all’interno di una galleria in roccia appositamente

realizzata per una lunghezza complessiva di circa 2.206 m, e uno finale (lungo 805

metri) in cui la condotta viene interrata.

Come detto il primo tratto della condotta forzata verrà realizzato all’interno di una

galleria in roccia, ottenuta con scavo meccanizzato tramite l’impiego di fresa. La

galleria avrà un diametro massimo di 3,90 m (nelle zone con roccia compatta),

variabile fino a 3,56 m nelle zone con roccia degradata, a causa del maggior spessore

dei rivestimenti interni, e una lunghezza complessiva di circa 2.175 m. All’interno di

essa viene posata la condotta forzata avente diametro di 900 mm. La galleria, e quindi

la condotta forzata, è interamente ispezionabile tramite un’opportuna passerella

pedonale.

A quota 1.280 m s.l.m., in prossimità di un’area di cava dismessa, la condotta forzata

emerge dalla roccia e, nel suo secondo tratto, viene posata completamente interrata.

Nel percorso verso valle la tubazione (diam. 900 mm) attraversa in due punti la pista

di cantiere esistente che porta all’imbocco della galleria, e in un punto la strada

Page 5: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

comunale per San Giuseppe. Per la posa della tubazione è prevista la realizzazione di

un scavo con profondità di circa 2,10 m e larghezza al fondo di circa 1,20 m.

Zona di imbocco della galleria

Strada di accesso alla centrale di produzione La centrale di produzione sarà raggiungibile grazie alla realizzazione di una nuova

strada di accesso che si innesta sull’esistente strada comunale per Chiareggio, e si

prolunga fino al piazzale del depuratore acque sulla sponda destra del Mallero. La

pista sarà lunga complessivamente 500 m, con una pendenza massima del 14% e

pendenza media del 9%, avrà larghezza di 5/6 m. Il fondo stradale verrà consolidato

con ghiaia e sabbia proveniente dalla frantumazione del materiale di risulta degli scavi.

Lungo lo sviluppo della strada è prevista la realizzazione di muratura di valle e monte

con l’impiego di massi ciclopici.

Inserimento ambientale della strada di accesso alla centrale diproduzione.

Page 6: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

L’edificio centrale La centrale di produzione verrà costruita in sponda destra del torrente Mallero,

all’interno dell’area industriale privata della “Nuova Serpentino d’Italia” in località

Castellaccio, in Comune di Chiesa in Valmalenco. L’edificio è previsto in gran parte

interrato, rivestito a verde nella parte superiore. Finito l’edificio centrale occuperà una

superficie di circa 320 mq.

Inserimento ambientale dell’edificio centrale.

In definitiva le opere di progetto prevedono:

realizzazione dell’opera di presa e della vasca di carico (Località S. Giuseppe -

quota 1.354,30 m s.l.m.) in alveo e lungo la sponda torrentizia. Una volta

terminati i lavori gli ingombri principali delle strutture dell’opera di presa,

realizzate sulla destra idrografica del torrente, verranno a trovarsi in una

galleria scavata nella roccia. L’esecuzione delle opere in progetto comporta la

costruzione di un nuovo ponte in ferro e calcestruzzo a partire dalla strada Val

Rosera - Sabbionaccio. Nella zona ove sorgerà l’opera di presa, sono previsti

degli interventi di sistemazione arginale, in modo da garantire la completa

sicurezza idraulica dell’area;

realizzazione di galleria lungo il versante destro del torrente Mallero (primo

tratto - circa 2.175 m), nella qual verrà alloggiata la condotta forzata; la galleria

sarà scavata a partire dall’opera di presa (Località S. Giuseppe - quota 1.354,30

m s.l.m.) fino a quota 1.280 m s.l.m., a monte dell’ambito di cava ATE 5, in

prossimità di un’area dismessa, dove la condotta emergerà dalla roccia;

posa di condotta forzata da quota 1.280 m. s.l.m. alla centrale di produzione -

1.040 m. s.l.m. (complessivi 805 metri). La posa della condotta comporta lo

Page 7: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

scavo con larghezza al fondo pari a 1,20. La fascia media oggetto di

trasformazione per metro di scavo realizzato sarà pari a circa 8,00 metri.

realizzazione di centrale di produzione (quota 897,20 m s.l.m.) - ingombro

finale opera realizzata 320 mq, oltre 500 mq di occupazione temporanea ed

area di cantiere;

realizzazione di “strada di accesso all’edificio centrale”, lunghezza 500 m -

larghezza strada finita 5,00/6,00 m - fascia media oggetto di trasformazione

per metro di strada realizzato pari a 10,00 metri.

3. AREE INTERESSATE

3.1 - Caratteristiche della zona di progetto (Analisi estesa a tutto il territorio interessato dalle opere di progetto)

Le opere di progetto prevedono dunque la captazione delle acque del Torrente

Mallero in località San Giuseppe immediatamente a monte dell’esistente briglia, lungo

un tratto d’alveo contraddistinto da elevata pendenza media, dove il torrente si

sviluppa con una tipica successione di rapide e pozze. Le acque raccolte vengono

convogliate all’interno di una galleria che attraversa il medio-basso versante posto

sulla destra idrografica del Torrente. La galleria taglia il pendio ad una quota media

pari a circa 1.500 m. s.l.m., percorrendo un territorio acclive, irregolare, accidentato e

roccioso, attraversato da numerose vallecole e canaloni da valanga. Le aree più

pianeggianti si riscontano lungo il fondovalle ed il basso versante e delineano aspetti

vegetazionali eterogenei e discontinui rappresentati da un alternanza spaziale di

boscaglie ed aree incolte e/o improduttive: boschi cedui di Betulla e Ontano bianco,

con locale diffusione delle resinose nel piano dominato (Larice); radure erbose ex

pascolive (pascolo caprino), più o meno ampie, ricche in specie erbacee pabulari

(Trifogli, Graminacea, ecc.); lastroni di roccia; conoidi sterili ed aree di ghiaioni solo

parzialmente colonizzate dal larice. Il medio versante (fino a circa 1.700 m di quota),

ad eccezione dei pianori erbosi degli antichi maggenghi di “La Zocca” e di “Girosso

inferiore”, è rappresentato da un territorio progressivamente più acclive ed inospitale,

costituito in gran parte da aree detritiche, pendii, amassi e salti rocciosi. Formazioni

pioniere di Larice, spesso miste a Betulla, Ontano verde, Pino mugo, colonizzano le

localizzazioni meno impervie del versante originando un bosco discontinuo e

“primitivo” edificato da soggetti di piccole dimensioni, scadenti per sviluppo e

portamento. Salendo di quota la morfologia del pendio diviene più regolare e la

pendenza del versante resta meno accentuata. Risultano ancora presenti, ma in modo

meno uniforme, ammassi rocciosi ed aree detritiche; gli aspetti vegetazionali del

territorio appaiono maggiormente omogenei e consolidati, dotati di migliori

Page 8: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

caratteristiche strutturali. Qui risultano diffusi in particolare i boschi di larice.

Nell’ultimo tratto del percorso (completamente interrato) il condotto verrà posato in

un’area fortemente condizionata dalle attività antropiche; località Castellaccio è nota

per la presenza dell’ambito estrattivo della Nuova Serpentino d’Italia, attivo dal 1934.

La cavazione di materiale lapideo, oltre ad aver modificato la morfologia dei versanti,

ha comportato la costruzione di ampie strutture per la lavorazione, aree di discarica,

piazzali e strade di servizio. Questi aspetti del paesaggio, legati alla presenza di

numerosi ambiti di cava, caratterizzano in modo uniforme tutto il basso versante della

Valle del Mallero, da località Castellaccio fino a Val Rosera.

Zona di progetto: tratto di condotta interrata Località Castellaccio - cava della Nuova Serpentino d’Italia

Differenti aspetti vegetazionali dell’area di progetto - Chiesa Valmalenco - Versante dx T. Mallero

Page 9: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

3.2 - Caratteristiche della zona di progetto opera di presa e della vasca di carico

Opera di presa e vasca di carico verranno realizzate lungo il corso del Torrente

Mallero, in destra idrografica, appena al disotto della Piana di “Sabbionaccio”; la zona

è servita dalla pista che risale dalla Val Rosera. Come già accennato i lavori verranno

realizzate in alveo e lungo la sponda rocciosa torrentizia; una volta terminati gli

ingombri principali delle strutture dell’opera di presa verranno a trovarsi in una

galleria scavata nella roccia. L’esecuzione dei lavori brevemente descritti comporta la

costruzione di un nuovo ponte in ferro e calcestruzzo a partire dalla strada Val Rosera

- Sabbionaccio.

Zona di progetto: opera di presa e vasca di carico Località S. Giuseppe

condotta forzata in galleria Il primo tratto della condotta forzata verrà realizzato all’interno di una galleria in

roccia, ottenuta con scavo meccanizzato tramite l’impiego di fresa. La galleria avrà una

lunghezza complessiva di circa 2.206 m. L’esecuzione della galleria è prevista partendo

da valle. Il punto d’imbocco è situato circa a 1.280 m s.l.m. in corrispondenza di un

piazzale. Tutto il materiale di scavo, derivante dalla realizzazione della galleria, verrà

allontanato e smaltito esternamente all’area di cantiere.

condotta forzata interrata A quota 1.280 m. s.l.m., in corrispondenza in una vecchia area di cava in fase di

bonifica, la condotta forzata emerge dalla roccia. Da questo punto in poi la tubazione

verrà posata in scavo e la sua sistemazione comporterà trasformazione del suolo;

inizialmente - per circa 131 metri lineari - la condotta attraverserà un’area detritica

sterile e successivamente (303 metri) fustaie di conifere - riconducibili alla tipologia

Page 10: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

“Lariceto Primitivo”. Superati gli ultimi lembi boscati sopra strada, i lavori di scavo, di

posa e di ripristino (371 metri), interesseranno zone urbanizzate facenti capo ad aree

di servizio le attività di cavazione fino a raggiungere l’edificio centrale (quota 897 m

s.l.m.).

Galleria in scavo

Lariceto primitivo che insiste nella zona di progetto

edificio centrale ed infrastruttura di servizio La struttura dell’edificio centrale e la relativa pista di servizio verranno realizzate lungo

la sponda destra del Torrente Mallero, in basso versante, al disotto della strada

comunale Chiesa in Valmalenco - San Giuseppe, in aree dove insistono costruzioni ed

opera di pertinenza all’ambito territoriale estrattivo ATE 5. Si tratta di aree

urbanizzate/sterili non interessate da copertura naturale.

Area dove verrà realizzato l’edificio centrale

Page 11: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

4. ANALISI DELLE SUPERFICI FORESTALI INTERESSATE DALLE OPERE DI

PROGETTO

4.1 La superficie forestale

Dalle indicazioni di progetto e dalle verifiche svolte in sede di sopralluogo si è

verificato che solo la posa della condotta interrata determinerà la trasformazione di

aree boscate:

TIPO DI VEGETAZIONE E TRATTO INTERESSATO DAL PASSAGGIO

DELLA CONDOTTA INTERRATA

Lunghezza complessiva

(ml)

Larghezza media scavo

(ml)

Bosco alto fusto

(ml)

Bosco ceduo

(ml)

Praterie e incolti

(ml)

Aree di cava

(ml)

805 8,0 303 -- 131 371

Tutta la superficie oggetto di trasformazione, al termine dei lavori, verrà ripristinata

mediante piantagione di specie idonee (Betulla, Ontano bianco e Larice). In

considerazione dell’esigua dimensione delle condotte (900 mm) e degli accorgimenti

messi in pratica - a lavori finiti - per il rinverdimento del cantiere la trasformazione

indotta a carico della superficie forestale si può considerare esclusivamente di natura

temporanea.

Per l’esecuzione delle seguenti opere: posa in scavo della condotta forzata è dunque

prevista una trasformazione di superficie boscata (bosco d’alto fusto) riassunta come

segue:

*TRASFORMAZIONE TEMPORANEA COMPLESSIVA (8 x 303) = 2.424 mq * Bosco d’alto fusto

4.2 Attività prescritte per la riqualificazione dell’area Il territorio interessato dalle attività di trasformazione forestale corrisponde ad un’area

fortemente condizionata dalle attività antropiche; località Castellaccio è nota per la

presenza dell’ambito estrattivo della Nuova Serpentino d’Italia, attivo dal 1934. La

cavazione di materiale lapideo, oltre ad aver modificato la morfologia dei versanti, ha

comportato la costruzione di ampie strutture per la lavorazione, aree di discarica,

piazzali e strade di servizio. Questi aspetti del paesaggio, legati alla presenza di

Page 12: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

numerosi ambiti di cava, caratterizzano in modo uniforme tutto il basso versante della

Valle del Mallero, da località Castellaccio fino a Val Rosera. I boschi di questo versante

sono rappresentati da formazioni “lacunose”, fragili, poco strutturate, cresciute in

ambiti poco favorevoli (pendenze elevate, ridotta insolazione, suoli superficiali e

minerali); attività di frammentazione dei suoli rocciosi e minerali, di ricostituzione del

profilo del terreno con apporto di suolo organico, sono favorevoli alla ricostituzione

di un bosco con maggiori attitudini paesaggistiche e protettive. Fatta questa premessa

si danno le indicazioni da seguire circa le modalità da adottare nella riqualificazione

del versante. I lavori di rinverdimento dovranno impiegare piantine in pan di terra di

altezza non inferiore ai 50 cm. Per tali operazioni verranno utilizzate le specie: Larix decidua in quantità 50%, Alnus incana in quantità 25%, Betula pendula in quantità

25% per un totale di circa 300 piantine (1.200 piantine/ettaro). La posa delle postime

presuppone sempre la creazione di un piccolo gradone anche utilizzando materiale

reperito in loco (spezzoni di tronco, massi, ecc.), così da assicurare alle piantine un

adeguato substrato di radicazione. Il processo di rinfoltimento deve vedere impiegate

esclusivamente piantine autoctone. Queste saranno preferibilmente reperite presso i

vivai della Regione Lombarda. Qualora s’intenda utilizzare postime di altra

derivazione è comunque indispensabile che il materiale vegetale abbia origine da

boschi da seme di aree ecologicamente simili a quelle dell’intervento (distretto

mesalpico – endalpico delle regioni alpine italiane); tutto il materiale dovrà inoltre

essere accompagnato da regolare certificato di origine e provenienza. Le piantine

dovranno avere le seguenti caratteristiche: in pane di terra (fitocella), di diverso

sviluppo, ma con altezze mai inferiori a 50 cm; equilibrato rapporto chioma/radice (a

favore delle radici); apparato radicale ben conformato e ricco di radici secondarie;

fusto principale dritto e nettamente dominante, con buona conformazione delle

branche; gemme apicali sane e getti terminali lignificati. Il materiale non deve

presentare malattie, ferite, attacchi parassitari o difetti dell’apparato radicale, al fusto o

la fogliame.

5. POSSIBILI ALTERNATIVE DI MINOR IMPATTO AMBIENTALE

Come previsto dalla precitata delibera di giunta regionale n° VIII/3002 del 27 luglio

2006, nell’esame della trasformazione del bosco va considerata l’opportunità di

evidenziare eventuali soluzioni - meno impattanti – sullo stesso. Tuttavia nel caso in

esame non è stato comunque possibile individuare un’alternativa più valida di quella

proposta essendo la localizzazione delle opere per la posa dell’impianto idroelettrico

ben definita e oggetto di studi particolari e dovendo inoltre sfruttare unicamente la

Page 13: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

forza di gravità delle acque per l’ottenimento delle finalità di progetto. Il soprassuolo

forestale, interessato dalle opere descritte, verrà interamente ripristinato e migliorato

rispetto all’attuale; i lavori, lungo il settore di versante più interessante da un punto di

vista paesaggistico ed ambientale, verranno realizzati interamente in galleria. Gli scavi

con cambio di destinazione d’uso di superficie forestale sono concentrati in una fascia

limitata di territorio, già interessata da importanti modificazioni che hanno alterato in

modo definitivo la morfologia e l’assetto vegetazionale del sito. Detto questo si può

affermare che l’intervento di trasformazione del bosco previsto per l’esecuzione delle

opere in argomento è compatibile e non avrà influenza negativa sulla conservazione

della biodiversità, la stabilità dei terreni, la regimazione delle acque, la difesa dalla

caduta massi. Al termine delle attività di progetto è comunque consigliato rinverdire la

zona, mediante piantumazione di specie idonee al sito idonee (come betulla, ontano

bianco e larice) secondo le indicazioni sotto riportate; sarà inoltre necessario verificare

la buona riuscita degli interventi di rinverdimento e programmare opportune attività

di manutenzione di sostituzione delle fallanze.

1. CALCOLO DEL VALORE DELL’INTERVENTO COMPENSATIVO

Con deliberazione n. 12 del 29-03-2012 il Consiglio Provinciale dell'Amministrazione

Provinciale di Sondrio ha approvato il Piano di Indirizzo Forestale della Comunità

Montana Valtellina di Sondrio che è diventato vigente relativamente al territorio di

competenza. Il valore dell’intervento compensativo, ovvero della quota che il

beneficiario deve versare alla Comunità Montana Valtellina di Sondrio, viene dunque

determinato secondo le direttive contenute nel Regolamento Attuativo del Piano di

Indirizzo Forestale che fungono come criteri locali e pertanto costituiscono norme di

salvaguardia vincolanti.

La trasformazione programmata con i lavori in progetto, ricade nella categoria “Uso

commerciale - produttivo - industriale”. Pur ricadendo in aree “non trasformabili per

fini protettivi”, in considerazione che la natura della trasformazione non è da

intendersi definitiva, ma temporanea, e della durata massima di 6 mesi (periodo

massimo di svolgimento dei lavori che precedono la riqualificazione dell’area),

valutato che i programmati processi di riqualificazione dell’area potranno nel tempo

condurre addirittura ad un miglioramento delle attitudini protettive e paesaggistiche

della copertura forestale, viene di seguito determinato il valore dell’intervento

compensativo, ovvero della quota che il beneficiario deve versare alla Comunità

Montana Valtellina di Sondrio.

Page 14: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

La superficie interessata dalla trasformazione è stata determinata dallo scrivente come

segue: trasformazione di bosco fustaia, categoria forestale “Lariceto primitivo”,

categoria d’intervento “Uso commerciale - produttivo - industriale”, superficie

complessiva mq. 2.424 (trasformazione temporanea per un periodo massimo di 6

mesi).

Matrice PIF per la determinazione del rapporto di compensazione

CA

TEG

OR

IE D

'INTE

RV

ENTO

Uso

agr

ico

lo

Fab

bric

ati a

d us

o a

gric

olo

Uso

are

e es

trat

tive

Uso

co

mm

erci

ale

– pr

odu

ttiv

o –

indu

stri

ale

Uso

infr

astr

uttu

re d

i tra

spo

rto

Uso

infr

astr

uttu

re d

i tra

spo

rto

(V

ASP

)

Uso

po

lifun

zio

nale

Uso

res

iden

za

Uso

ser

vizi

pub

blic

i

Uso

tur

istic

o r

icet

tivo

Uso

ver

de p

riva

to

CATEGORIA FORESTALE

1 1,3 2 2 1,3 1 1 1,3 1 1,7 1,3 CLASSE A 2 2,0 2,6 4,0 4,0 2,6 2,0 2,0 2,6 2,0 3,4 2,6 CLASSE B 1,7 1,7 2,2 3,4 3,4 2,2 1,7 1,7 2,2 1,7 2,9 2,2 CLASSE C 1,3 1,3 1,7 2,6 2,6 1,7 1,3 1,3 1,7 1,3 2,2 1,7 CLASSE D 1 1,0 1,3 2,0 2,0 1,3 1,0 1,0 1,3 1,0 1,7 1,3

CATEGORIA FORESTALE

CLASSE A Abieteti; Alneti; Castagneti da frutto; Cembrete; Faggete; Piceo–faggeti; Larici–cembrete.

CLASSE B Aceri–frassineti ed Aceri tiglieti (eccetto le neoformazioni); Formazioni di maggiociondolo alpino; Lariceti; Mughete; Querceti; Rimboschimenti di latifoglie.

CLASSE C Castagneti; Corileti; Peccete; Pinete di Pino silvestre.

CLASSE D Betuleti; Formazioni antropogene (robinieti); Formazioni di pioppo tremulo; Formazioni preforestali; Neoformazioni; Rimboschimenti di conifere fuori areale.

      

Page 15: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

TRASFORMAZIONE TEMPORANEA LARICETO PRIMITIVO - USO COMMERCIALE-PRODUTTIVO-INDUSTRIALE

SUPERFICIE 2.424 MQ

Costo dell’intervento compensativo previsto dalla

D.G.R. n° VIII/3002/21-07-06

SOPRASSUOLO

Costo del terreno calcolato come valore agrario medio del “Bosco alto fusto” – Chiesa in Valmalenco (SO) Regione agraria 3^ -

Valtellina di Sondrio - SAC N° 7 del 13 febbraio 2013

SUOLO

Superficie interessata dagli interventi di trasformazione

del bosco

€ 2,4220 al mq. € 0,48 al mq. mq. 2.424

Totale costo trasformazione permanente

€ 2,4220 x 2.424

=

€ 5.870,93 x 0,0075 x 6 =

264,19

€ 0,48 x 2.424

=

€ 1.163,52 x 0,0075 x 6 =

52.36 € 316,55

Totale costo trasformazione € 316,55

Maggiorazione del 20% in caso di monetizzazione € 63,31

Totale costo trasformazione con monetizzazione € 379,86

categoria forestale

importo trasformazione (€)

coefficiente di compensazione per “uso produttivo”

importo complessivo trasformazione

“Lariceto” 379,86 3,4 € 1.291,53

COSTO COMPLESSIVO TRASFORMAZIONE - monetizzazione 1.291,53

Complessivamente quindi il costo/quota di euro che il destinatario dell’autorizzazione

alla trasformazione del bosco - Società Mallero Energia S.r.l. - dovrà versare alla

Comunità Montana Valtellina di Sondrio è di € 1.291,53 nel caso di monetizzazione

della quota di compensazione.

Tresivio, agosto 2013 

    Matteo Pozzi 

Page 16: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO

COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO

PROVINCIA DI SONDRIO

Relazione forestale – ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n° VIII/3002

- inerente opere di realizzazione di:

“IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO”

Località S. GIUSEPPE – Comune di CHIESA IN VALMALENCO – Provincia di SONDRIO

Allegato

Data

Corografia d’inquadramento

scala 1 : 10.000

Agosto 2013

Page 17: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

"J

RELAZIONE FORESTALE

ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n° VIII/3002

inerente opere per la realizzazione -

"IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO"

Comune di Chiesa in Valmalenco - Provincia di Sondrio

Corografia d'inquadramento - scala 1 : 10.000

LEGENDA

CONDOTTA FORZATA

Condotta forzata interrata

Condotta forzata in galleria

Pista esistente (servizio alle cave)

Opera di presa

INFRASTRUTTURE E STRUTTURE

Fabbricato centrale"J

Pista di accesso all'edificio centrale

Page 18: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO

COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO

PROVINCIA DI SONDRIO

Relazione forestale – ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n° VIII/3002

- inerente opere di realizzazione di:

“IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO”

Località S. GIUSEPPE – Comune di CHIESA IN VALMALENCO – Provincia di SONDRIO

Allegato

Data

Carta “uso del suolo”

scala 1 : 10.000

Agosto 2013

Page 19: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

"J

RELAZIONE FORESTALE

ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n° VIII/3002

inerente opere per la realizzazione -

"IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO"

Comune di Chiesa in Valmalenco - Provincia di Sondrio

Carta "uso_suolo" - scala 1 : 10.000

LEGENDA

CONDOTTA FORZATA

Condotta forzata interrata

Condotta forzata in galleria

USO DEL SUOLO

Aree idriche

Improduttivi e incolti

Praterie primarie

Praterie secondarie

Urbanizzato

Bosco

Pista esistente (servizio alle cave)

Opera di presa

INFRASTRUTTURE E STRUTTURE

Fabbricato centrale"J

Pista di accesso all'edificio centrale

Page 20: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

COMUNE DI CHIESA IN VALMALENCO

COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO

PROVINCIA DI SONDRIO

Relazione forestale – ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n° VIII/3002

- inerente opere di realizzazione di:

“IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO”

Località S. GIUSEPPE – Comune di CHIESA IN VALMALENCO – Provincia di SONDRIO

Allegato

Data

Carta dei “tipi forestali”

scala 1 : 10.000

Agosto 2013

Page 21: A.06 - Relazioni Specialistiche - Relazione Forestale

RELAZIONE FORESTALE

ai sensi della D.G.R. 27 luglio 2006 n° VIII/3002

inerente opere per la realizzazione -

"IMPIANTO IDROELETTRICO DEL MALLERO"

Comune di Chiesa in Valmalenco - Provincia di Sondrio

Carta dei "tipi forestali" - scala 1 : 10.000

LEGENDA

CONDOTTA FORZATA

Condotta forzata interrata

Condotta forzata in galleria

TIPI FORESTALI

Aceri-frassineto tipico

Betuleto secondario

Mugheta microterma dei substrati silicatici

Pecceta montana dei substrati silicatici dei suoli mesici

Lariceto primitivo

Lariceto tipico

Lariceto in successione

Alneto di ontano bianco

Alneto di ontano verde

Formazione preforestale nella serie evolutiva della Pecceta

Pista esistente (servizio alle cave)

Opera di presa

INFRASTRUTTURE E STRUTTURE

Fabbricato centrale"J

Pista di accesso all'edificio centrale