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Relazione Generale - Progetto Esecutivo – S.E: Rodari pag. 1/17 ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ COMUNE DI RIMINI - DIREZIONE LAVORI PUBBLICI E MOBILITA’ URBANA - PROGETTO ESECUTIVO PROGETTO DI MIGLIORAMENTO SISMICO DELL’EDIFICIO SCOLASTICO DENOMINATO SCUOLA ELEMENTARE “GIANNI RODARI” (VIA QUAGLIATI N.9 - RIMINI) A.01 - RELAZIONE GENERALE Il Committente: Il Responsabile del Procedimento: COMUNE DI RIMINI Dott. Arch. Federico Pozzi Il progettista: Il Responsabile della Sicurezza: Dott. Ing. Enrico Petrelli Geom. Giuseppe Savoretti Data: ______________

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COMUNE DI RIMINI

- DIREZIONE LAVORI PUBBLICI E MOBILITA’ URBANA -

PROGETTO ESECUTIVO

PROGETTO DI MIGLIORAMENTO SISMICO

DELL’EDIFICIO SCOLASTICO DENOMINATO

SCUOLA ELEMENTARE “GIANNI RODARI”

(VIA QUAGLIATI N .9 - RIMINI)

A.01 - RELAZIONE GENERALE

Il Committente: Il Responsabile del Procedimento: COMUNE DI RIMINI Dott. Arch. Federico Pozzi

Il progettista: Il Responsabile della Sicurezza: Dott. Ing. Enrico Petrelli Geom. Giuseppe Savoretti

Data: ______________

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1. PREMESSA

La presente "Relazione Tecnico-illustrativa e sui Materiali" viene redatta per

descrivere il Progetto Esecutivo per verifiche ed interventi finalizzati al miglioramento

sismico dell’edificio Scuola Elementare "GIANNI RODARI" di Rimini in

ottemperanza alle previsioni dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri

(OPCM) n. 3274 del 20/03/2003 e successive modifiche ed integrazioni avente per

oggetto “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del

territorio nazionale e di normative tecniche per la costruzione in zona sismica”.

Il sottoscritto Dott. Ing. Enrico Petrelli in qualità di tecnico incaricato dal Comune

di Rimini con D.D. n.1374 del 14/09/2010 per le verifiche ed interventi finalizzati al

miglioramento sismico dell'edificio scolastico denominato Scuola Elementare “Gianni

Rodari”, ha provveduto alla redazione del presente Progetto Esecutivo per gli interventi

di miglioramento sismico dell’edificio scolastico “Gianni Rodari” sito nel Comune di

Rimini in Via Quagliati n.9.

A tal fine sono stati ricercati ed esaminati i documenti esistenti relativi all'edificio

scolastico in oggetto (elaborati grafici ed amministrativi), sono stati effettuati numerosi

sopralluoghi per analisi diretta delle strutture esistenti e saggi ed analisi strutturali in

situ per giungere alla migliore conoscenza dello “STATO DI FATTO”.

Quindi, sulla base delle prescrizioni delle Norme Vigenti in materia antisismica

(D.M. 14/01/2008), viene descritto e quantificato l’“INTERVENTO DI PROGETTO”

(verifiche degli elementi strutturali esistenti e nuovi ed elaborati grafici illustranti

l'intervento di progetto esecutivo) finalizzato al miglioramento sismico.

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2. STATO DI FATTO

Tutte le considerazioni che seguono sono esclusivamente di carattere strutturale:

non vengono prese in considerazione problematiche di opere edili di finitura,

impiantistiche, termiche ed acustiche.

2.1. Documentazione disponibile

La documentazione disponibile è stata reperita presso gli archivi del Comune di

Rimini, ricerche presso altri enti quali gli archivi dell'ex Genio Civile ed Archivio di

Stato hanno dato esito negativo.

I documenti rinvenuti sono costituiti da:

-Relazione Architettonica e Relazione Tecnica redatte dal Consorzio Fra le

Cooperative di Produzione Lavoro della Provincia di Forlì quale Impresa

Appaltatrice dell’opera iniziata nel 1976;

-Certificato di Collaudo Statico del 06/06/1977;

-Certificato di Collaudo Amministrativo del 1979 del 09/02/1979;

-Elaborati grafici architettonici costituiti da piante e sezioni dell’edificio;

-Elaborato grafico strutturale dei plinti di fondazione;

-Foto storiche risalenti alla costruzione dell'edificio;

-Elaborati grafici con schemi strutturali tipo dei prefabbricati in c.a.v. e c.a.p.

2.2. Sopralluoghi

Sono stati effettuati diversi sopralluoghi durante la fase di studio al fine di

verificare le indicazioni della Documentazione disponibile sopraccitata e l’effettivo

stato di fatto dell’edificio: le risultanze sono espresse nella seguente Descrizione dello

Stato di Fatto al punto 2.3.

Preziosa è stata la collaborazione dell'Ing. Luciano Zavatta, progettista e direttore

dei lavori delle strutture dell'edificio esistente, per poter comprendere al meglio la

struttura prefabbricata della scuola.

Va inoltre sottolineato che dalla costruzione fino ad oggi non sono mai stati fatti

ulteriori interventi strutturali sull'edificio.

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2.3. Descrizione dello Stato di Fatto

Le considerazioni sullo stato di fatto riguardano, come scritto in precedenza,

esclusivamente la struttura.

L’edificio della S.E. "GIANNI RODARI" è costituito sostanzialmente da due corpi

di fabbrica distinti: uno per la zona delle aule (scuola) a due piani fuori terra e l’altro per

la palestra e spogliatoi; i due corpi sono strutturalmente distinti e separati ed uniti fra

loro da un percorso pedonale coperto da una pensilina indipendente come nel seguente

schema planimetrico sottostante.

Schema planimetrico

Il presente progetto esecutivo riguarda esclusivamente l’edificio adibito ad aule.

Dal punto di vista architettonico il fabbricato della zona delle aule si sviluppa su

due piani, avente in pianta un asse di simmetria obliquo a 45° come si può vedere dallo

schema planimetrico sopra riportato. La distribuzione interna è suddivisa in elementi

rettangolari costituenti corridoi, aule, spazi comuni e per i servizi: un piano terra

leggermente sopraelevato rispetto al piano di campagna, ed un primo piano sovrastante

con copertura in piano.

Tutte le aule hanno diretta comunicazione con gli spazi esterni sia a piano terra

verso i giardini, che al primo piano verso ampi terrazzi realizzando in tal modo la diretta

comunicazione di due spazi didattici complementari.

L'edificio scolastico è costituito da una struttura in c.a. di travi, pilastri e solai

prefabbricati con pannelli di tamponatura esterni in argilla espansa non strutturali.

Il piano terra ha superficie coperta in pianta di 860 m2, il piano primo ha superficie

coperta in pianta di 545 m2, le altezze nette interne sono di 3,00 m, mentre le altezze di

interpiano sono di 3,60 m.

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Dal punto di vista strutturale gli elementi principali sono:

- fondazioni costituite da plinti, sui cui "bicchieri" per l'inserimento dei

pilastri sono appoggiate le travi prefabbricate al piano terra per il sostegno

del solaio e dei pannelli perimetrali;

- pilastri in c.a. prefabbricati a tutta altezza di edificio atti a portare con

mensole i diversi orizzontamenti (chiusure orizzontali) ad ogni piano;

- solai di piano e copertura con travi principali e coppelle secondarie a

"TT".

Dal punto di vista non strutturale gli elementi principali sono:

- chiusure verticali esterne costituite da pannelli in conglomerato

cementizio di argilla espansa e da serramenti esterni;

- chiusure verticali interne costituite da divisori murari, pareti mobili,

serramenti interni, parapetti, ringhiere, ecc…..

-Fondazioni

Le fondazioni sono costituite da plinti disposti ai nodi delle maglie strutturali gettati

in opera e poggianti su magri di sottofondazione anch’essi gettati in opera. La

dimensione è stata ricostruita da un documento ritrovato presso gli archivi del Comune

di Rimini.

Dai ripetuti sopralluoghi è stato rinvenuto un livello interrato di altezza circa 1 m

accessibile tramite botola posta in prossimità dell’ingresso del quale però non esiste

alcun rilievo.

Esso è aerato con delle bocche di lupo disposte lungo tutto il perimetro, si estende

al di sotto del solaio del piano terra ed è utilizzato per il passaggio degli impianti idrici e

sanitari a servizio della scuola.

-Pilastri

Tutti i pilastri prefabbricati del sistema sono realizzati in calcestruzzo per essere

lasciati faccia a vista appartenenti alla serie S.T.M. (Sistema a Telaio Modulare)

prefabbricati della Ditta Esecutrice "Cooperativa Prefabbricazione" - Via Marecchiese

Rimini.

Sono tutti accoppiati alla fondazione mediante giunto a bicchiere in cui alloggiano.

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Hanno sezione quadrata di cm. 38x38 e sono a tutta altezza di edificio sagomati ad

ogni ripiano con mensola a collare capace di sostenere gli orizzontamenti.

I sopralluoghi e le indagini strumentali non hanno evidenziato nelle parti dei pilastri

che si sono potute osservare direttamente la presenza di degradi, dissesti e criticità tali

da ipotizzare lesioni strutturali o segni di cedimento in atto o pregressi.

Spigolo del fabbricato con pilastro - travi - pannelli

-Impalcati di piano (travi e solai)

Tutti i solai di piano (terra, intermedio e di copertura) sono stati realizzati con

coppelle con sezione "TT" affiancate e travi primarie della serie S.T.M. (sistema telaio

modulare) con sezione ad “L” sul perimetro del fabbricato e a “T” rovescio altrove.

L’altezza del pacchetto strutturale, comprese le travi e le coppelle, è costante per

tutti i solai ed è pari a 50 cm.

Le dimensioni principali dei solai a coppelle sono:

-larghezza 240 cm, interasse delle nervature 120 cm ed altezza 50 cm;

-lunghezza fino a 9,60 ml in solaio di piano e di copertura.

La coppella è stata dimensionata secondo calcolo statico per un sovraccarico utile

sulla copertura di 150 Kg/mq e di 350 Kg/mq sul solaio.

Requisiti dei materiali da progetto originario: c.l.s. classe R 350

Acciaio FeB 44.

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Le dimensioni principali delle travi primarie con sezione rettangolare piena dotata

di ala inferiore su uno (a “L”) o entrambi (a “T” rovesciato) i lati in grado di ricevere

come seggiola l’appoggio delle coppelle sono :

-larghezza netta di 40,60,70 cm oltre alla larghezza dell’ala di appoggio di 12 cm;

-lunghezza fino a 9,60 ml.

La media del ferro è di circa 158 Kg/m3.

Requisiti dei materiali da progetto originario: c.l.s. classe R 500 (per CAP)

c.l.s. classe R 350 (per CA)

Acciaio ordinario FeB 44

I sopralluoghi non hanno evidenziato in tutte le parti che si sono potute osservare

direttamente la presenza di degradi dissesti e criticità tali da ipotizzare lesioni strutturali

o segni di cedimento in atto o pregressi.

Collegamento tegolo – trave a piano primo

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-Chiusure verticali esterne

Le chiusure verticali esterne sono costituite da pannelli di varie dimensioni

geometriche, non portanti.

I pannelli sono disposti planimetricamente all’esterno degli assi modulari che

definiscono l’edificio e sono sempre di lunghezza multipla di 60 cm fino al massimo di

960 cm.

In altezza i pannelli si dividono in :

-Pannello verticale in A.E. (Argilla Espansa): è quello a totale altezza di piano

staticamente ancorato ai bordi inferiore e superiore in corrispondenza di due

orizzontamenti successivi mediante specifici profili di giunto; il pannello può essere

completamente cieco o contenere le aperture per le finestre;

-Pannello orizzontale in A.E.: è quello in altezza inferiore a quella di piano (300cm)

e pertanto tale da avere solo funzione di tamponamento non portante e con necessità di

essere sostenuto fra strutture verticali consecutive mediante apparati metallici; tali

pannelli sono completamente ciechi in quanto le aperture per le finestre sono ottenute

fra uno e l’altro in senso verticale.

Lo spessore di tutti i pannelli (verticali ed orizzontali) è di 22,5 cm costante.

I pannelli sono stati posati in opera contemporaneamente alla posa delle strutture e

sono stati ancorati ad esse o con getti di sigillatura previo trapassamento di armature

integrative o con apparati di sostegno metallici mediante bullonatura.

Con il passare del tempo la parte esterna delle pennellature denuncia notevoli e

diffusi distacchi di copriferro dovuti alla elevata porosità del conglomerato in argilla

espansa non adeguato a proteggere le barre di armatura presenti all’interno dei pannelli

stessi; il fenomeno è molto diffuso e difficilmente arrestabile senza un opportuno

intervento.

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2.4. Livello di Conoscenza e Fattore di Confidenza

Trattandosi di un edificio esistente, ai sensi delle Nuove Norme Tecniche per le

Costruzioni (Cap.8 - D.M. 14/08/2008), occorre procedere allo studio del manufatto in

modo da raggiungere un Livello di Conoscenza previsto dalla Norma.

In considerazione della tipologia strutturale ripetitiva degli elementi prefabbricati,

dei documenti rinvenuti, delle informazioni ricevute dal tecnico progettista della

struttura, dei rilievi geometrici effettuati, dei dettagli costruttivi determinati e dei

risultati delle indagini sperimentali sui materiali (rif. Rapporto di Prova "Campagna di

indagini conoscitive delle proprietà dei materiali costituenti la struttura dell'edificio

prefabbricato in c.a. sede della Scuola Elementare "G. Rodari" sito in Rimini (RN) - Via

Quagliati n.9" n.005/11 del 07/11/2011 a firma dell'Ing. Giacomo Piccinetti di Fano

(PU) - Allegato 1 Relazione di Calcolo) per la struttura in oggetto si è raggiunto un

Livello di Conoscenza LC2 (Conoscenza Adeguata). Pertanto alle caratteristiche

meccaniche dei materiali si applica un Fattore di Confidenza FC = 1,2, che ne va a

dividere i valori medi delle resistenze determinate con le indagini strumentali.

2.5. Caratterizzazione del terreno di fondazione

Per la caratterizzazione delle caratteristiche geologiche e geotecniche dei terreni di

fondazione dell'edificio oggetto di studio, si è presa a riferimento la "Relazione

Geologica e Geotecnica" del Dott. Geol. Stefano Ronci di Rimini di Marzo 2012,

costituente parte integrante degli elaborati di progetto.

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3. Intervento di Progetto

3.1 Considerazioni sulla struttura esistente

La struttura è costituita da elementi prefabbricati in c.a. costituiti da pilastri continui

a tutta altezza posti in opera su plinti a bicchiere isolati. Ai vari piani sono presenti delle

mensole che portano in semplice appoggio tutti gli elementi verticali di piano quali travi

principali e solai a coppelle di sezione a “TT”. La struttura è stata opportunamente

dimensionata e realizzata a portare solamente i carichi verticali statici, come era

previsto dalle Norme vigenti all’epoca della costruzione (1977).

Per come è realizzata l'opera, con uno schema strutturale riconducibile a pilastri

incastrati alla base su plinti e portanti a livello dei piani elementi orizzontali (travi) in

semplice appoggio, le azioni sismiche orizzontali previste dalle vigenti Norme Tecniche

di cui al D.M. 14/01/2008 si ritiene siano attualmente supportate dai soli elementi

verticali costituiti dai 27 pilastri di sezione 38x38 cm.

La struttura esistente non presenta al di sopra delle coppelle prefabbricate

costituenti i solai una soletta integrativa di calcestruzzo e pertanto i solai di piano e di

copertura allo stato attuale non possono essere considerati infinitamente rigidi nel

proprio piano.

Dai documenti trovati e dagli studi e verifiche condotti sui carichi sulla geometria,

dettagli costruttivi, proprietà dei materiali e stato di conservazione dell'opera, si ritiene

che la struttura sia ampiamente in grado di portare i carichi statici verticali per cui è

stata progettata.

Dallo studio della struttura esistente mediante i documenti ritrovati, dai dettagli

costruttivi e dalle indagini sui materiali, si evince che i pilastri sono stati realizzati con

un buon calcestruzzo, ma presentano scarse armature sia a flessione che a taglio in

grado di opporsi all'azione sismica. Era logico aspettarsi tale situazione visto che

al'epoca della progettazione le azioni orizzontali sismiche non dovevano essere prese in

considerazione date le Norme Vigenti all'ora.

3.2 Intervento di miglioramento sismico

Il presente progetto di miglioramento sismico della struttura raggiunge e supera il

60% dell'adeguamento sismico previsto per tale struttura secondo le indicazioni del

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D.M. 14/01/2008 (abbattimento dello spettro agendo sui periodi di ritorno fino a trovare

un valore di ag di miglioramento = 0,60xag di adeguamento).

L'intervento di progetto prevede di aggiungere esternamente alla struttura esistente

dei nuovi telai in acciaio collegati a livello di piano disposti e realizzati per assorbire la

quasi totalità delle azioni sismiche in modo da sollecitare il meno possibile i pilastri

della struttura esistente. Infatti tali elementi strutturali, non progettati per sopportare le

sollecitazioni sismiche, presentano delle gravi deficienze nei confronti delle verifiche

sotto l'azione sismica ed il loro rafforzamento comporterebbe uno stravolgimento della

struttura esistente con notevoli interferenze sulle finiture con costi molto elevati.

La soluzione adottata permette di costruire una struttura esterna in grado di ospitare

in futuro un possibile impianto fotovoltaico che faccia anche da frangisole alle grandi

finestrature delle aule.

Inoltre permette di conseguire un notevole miglioramento sismico senza

sostanzialmente intervenire all'interno della scuola, in modo da non arrecare disturbi

alle finiture esistenti, cosa che comporterebbe elevati disagi e costi senza poi

raggiungere l'obbiettivo del 60% dell'adeguamento.

Le sollecitazioni sismiche dello stato di progetto che agiscono sugli elementi

strutturali esistenti sono tali da soddisfare le verifiche a taglio ed a pressoflessione delle

sezioni dei pilastri più sollecitate, senza dover apportare modifiche e rafforzamenti.

La struttura esistente prefabbricata non ha i solai che si possano considerare

infinitamente rigidi nel proprio piano rispetto agli elementi verticali costituiti da tutti

pilastri in c.a.v. 38x38, pertanto l'aggiunta di nuovi elementi strutturali in grado di

assorbire le sollecitazioni sismiche ne deve prevedere una distribuzione diffusa su tutta

la struttura.

In particolare i nuovi controventi in acciaio vengono disposti sul perimetro del

fabbricato in corrispondenza dei telai in c.a.p., che trasferiscono su di essi le azioni

orizzontali sismiche dovute alle rispettive masse di competenza.

In particolare si dispongono n.13 telai a forma di vela a due piani e n.2 telai ad un

piano per un totale di 15. (inserire immagine del modello di progetto)

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IMMAGINE MODELLO STATO DI PROGETTO

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3.3 Analisi strutturali condotte

Lo studio della struttura esistente prevede la modellazione tridimensionale del

manufatto mediante elaboratore elettronico con il programma di calcolo WinStrand

della Ditta ENEXSYS S.r.L. con sede in Via Tizzano 46/2 Casalecchio di Reno

(Bologna), per la valutazione della sicurezza alle sole azioni sismiche.

La Valutazione della Sicurezza sia allo stato attuale che di progetto nei confronti

del sisma viene condotta mediante analisi dinamica lineare, con la definizione dello

spettro elastico al solo Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV) applicando un

fattore di struttura q = 1,5 per i meccanismi fragili (meccanismi di taglio alle estremità

dei pilastri) ed un fattore di struttura q = 2,25 per i meccanismi duttili (pilastri inflessi).

Si assumono tali valori penalizzanti del fattore di struttura q anche allo stato di

progetto, anche se la soluzione adottata prevede che l'azione sismica sia assorbita dalle

nuove strutture in acciaio esterne (Punto C8.7.2.4 della Circolare n.617 del 02/02/2009).

Si procede alla verifica a taglio ed a pressoflessione delle sezioni di base e di testa

dei soli pilastri al piano terra ed al piano primo, perchè data la tipologia costruttiva del

prefabbricato, sono gli unici elementi strutturali sollecitati dall'azione sismica.

In particolare sono stati realizzati i seguenti 4 modelli di calcolo:

1) modello 1

Verifica a pressoflessione del pilastro più sollecitato (Stato di Fatto - 100% azione

sismica - fattore di struttura q = 2,25).

2) modello 2

Verifica a taglio del pilastro più sollecitato (Stato di Fatto - 100% azione sismica -

fattore di struttura q = 1,50).

3) modello 3

Verifica a pressoflessione del pilastro esistente più sollecitato e verifica degli

elementi strutturali nuovi di fondazione (Stato di Progetto - 60% azione sismica di

adeguamento - fattore di struttura q = 2,25).

4) modello 4

Verifica a taglio del pilastro più sollecitato e verifica degli elementi nuovi

strutturali in acciaio (Stato di Progetto - 60% azione sismica di adeguamento - fattore di

struttura q = 1,50).

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4. MATERIALI

4.1 Materiali struttura prefabbricata esistente

- calcestruzzo elementi prefabbricati (pilastri):

Dai risultati della campagna di indagini strumentali si è ottenuto:

fcm = 45,6 MPa

da cui dividendo per il fattore di confidenza FC = 1,2 per un Livello di Conoscenza

2 si ottiene:

fcm,FC = 45,6/1,2 = 38 MPa.

A vantaggio di sicurezza si assume nei calcoli che la struttura esistente sia costituita

da un calcestruzzo classe C32/40.

- acciaio per c.a. elementi prefabbricati (pilastri):

Dai risultati della campagna di indagini strumentali si è ottenuto:

fy = 448,65 MPa

da cui dividendo per il fattore di confidenza FC = 1,2 per un Livello di Conoscenza

2 si ottiene:

fy,FC = 448,65/1,2 = 373,87 MPa.

A vantaggio di sicurezza si assume nei calcoli che la struttura esistente sia stata

realizzata con un acciaio da cemento armato tipo FeB38k che ha le seguenti

caratteristiche meccaniche di snervamento:

fyk = 358 MPa.

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4.2 Materiali per nuovi elementi strutturali di progetto

- acciaio per carpenteria metallica

Acciaio Tipo S275JR (ex Fe430)

rottura ftk ≥ 430 MPa

snervamento fyk = 275 MPa

modulo elastico E = 206.000 MPa

coefficienti parziali: S.L.U. γm,s = 1,05

S.L.E. γm,s = 1,00

Resistenza di calcolo dell’acciaio fyd = fyk / γm,s

S.L.U. fyd = 261,9 MPa

S.L.E. fyd = 275,0 MPa

- Bulloni per collegamenti in acciaio

Classe 8.8

rottura ftk ≥ 800 MPa

snervamento fyk = 640 MPa

coefficienti parziali: S.L.U. γm,s = 1,25

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- inerti per confezionamento calcestruzzo

Gli inerti naturali o di frantumazione saranno costituiti da elementi resistenti al gelo

e non friabili, non dovranno modificarsi sotto l'effetto dell'acqua; dovranno essere privi

di sostanze organiche, limose o argillose, gessi ecc. in proporzioni nocive

all'indurimento del calcestruzzo od alla conservazione delle armature; non dovranno

inoltre produrre reazioni nocive con il cemento ed i suoi prodotti di idratazione.

Le dimensioni degli inerti saranno tali da commisurarsi con la geometria della

carpenteria e con l'ingombro delle armature.

In mancanza di analisi granulometriche tali dimensioni seguiranno la scala

seguente:

- sabbie di frantoio (o alluvionali) mm. 0 - 5 40 %

- spaccato fino mm. 5 - 12 35 %

- spaccato grande mm. 12 - 30 25 %

Gli inerti dovranno essere conformi alla Norme Europee Armonizzate UNI EN

12620 (Specifica Tecnica Europea).

- acqua per confezionamento calcestruzzo

L'acqua di impasto sarà limpida, priva di sali in percentuali dannose, ne sarà

aggressiva. Si userà possibilmente acqua potabile controllando che il PH sia compreso

fra 4.5 e 7.5.

Molto importante, in assenza di additivi fluidificanti, è il rapporto acqua/cemento

che non può superare, a causa della protezione dalla corrosione dell'armatura, il valore

di 0.65.

L’acqua di impasto sarà conforme alla norma UNI EN 1008: 2003.

- cemento

I leganti idraulici saranno del tipo "Portland" "425" per confezionare un

calcestruzzo classe C25/30 MPa per tutte le nuove opere in cemento armato (Pali e

solette di fondazione, ecc......).

Page 17: A.01 RELAZIONE GENERALE - Comune di Rimini · loro da un percorso pedonale coperto da una pensilina indipendente come nel seguente schema planimetrico sottostante. Schema planimetrico

Relazione Generale - Progetto Esecutivo – S.E: Rodari pag. 17/17 ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

I leganti idraulici verranno accettati solo se provvisti di marchio ICTE-CNR che ne

garantisce la qualità secondo le vigenti leggi.

I leganti idraulici dovranno comunque essere conformi alla Legge n° 595 del

26.05.65 e a quanto previsto al punto 11.2.9.1 del D.M. 14.01.08 (NTC).

- acciaio per c.a.

Per il calcestruzzo armato l'acciaio sarà del tipo B450C ad aderenza migliorata

rispondente alle caratteristiche previste al punto 11.3.2.1 del D.M. 14.01.08 (NTC), esso

sarà accettato dalla Direzione Lavori solo se rispondente ai controlli previsti al punto

11.3.2.10.4 del D.M. 14.01.08 (NTC).

Fano, li __________________

Il progettista

Dott. Ing. Enrico Petrelli