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A ZANNERA
L’Editoriale
Salve, sono Assunta
Perrotta, Capo
Redattore del giornalino
parrocchiale A
ZANNERA. Il nome della
testata è nato dalla
nostra devozione per
l’Immacolata di
Diamante denominata “
A Zannera” da noi
diamantesi. La
tradizione popolare
racconta che
l’Immacolata manifesti
la volontà di voler
uscire l’8 di dicembre
anche se il tempo è
minaccioso. Infatti,
quasi miracolosamente,
ogni tempesta si placa
per permettere alla
“Zannera” di andare in
processione per le vie
del paese e benedire la
sua Diamante.
Il nostro giornalino
nasce da un’ idea
comune del nostro
Parroco Don Michele
Coppa e della prof.ssa
Anna Storelli. Entrambi
hanno lanciato a noi
giovani questa proposta
di realizzare una Rivista
parrocchiale e, devo
dire, che è stata accolta
da tutti noi con vivo
entusiasmo. I redattori–
giornalisti di questo
Giornale sono:
Alessandra d’Agostino,
Assunta Perrotta, Chiara
Guaglianone e Sergio
Suriano. Gli articoli
pubblicati saranno il
frutto della nostra
attenzione verso il
territorio e scaturiranno
dall’esigenza di
comunicare il pensiero e
le opinioni di noi ragazzi
su argomenti di attualità
che riguarderanno il
nostro micro e macro
cosmo. Gli argomenti che
verranno trattati
trarranno spunto,
pertanto, dagli
avvenimenti sociali e
culturali della nostra
comunità e non solo.
In questa edizione
SPECIALE NATALE si
parlerà del periodo dell’
Avvento, della
preparazione al Santo
Natale in Parrocchia e
nelle famiglie e delle
tradizioni popolari
Diamantesi che si
accompagnano a questa
festa che riunisce tutti
attorno alla culla del
Bambino Gesù.
Le copie del giornalino
saranno distribuite in
parrocchia e pubblicate
con cadenza bimestrale
sul sito parrocchiale.
E allora buona lettura a
tutti e auguri di un Santa
Natale all’insegna della
pace, dell’amore, della
condivisione e della
solidarietà!
Sommario: L’Avvento: un periodo di incontro con Gesù Bambino
2
Natale: ciò che appare...ciò che è
3
Il vero signifi-cato del Natale
4
Il Capodanno è il primo giorno dell’anno ed ha profonde radici.
5
L’Epifania: manifestazio-ne della Divini-tà
5
Curtiosità sul Natale
6
Dolci natalizi 7
Editore
Don Michele Coppa
Direttore Responsabile
Anna Storelli
Capo Redattore
Assunta Perrotta
Pubblicazione online
Rocco De Luca
Redazione
Alessandra D’Agostino,
Chiara Guaglianone,
Sergio Suriano
IL CAPO REDATTORE Pagina 1
Giornale della Parrocchia Immacolata di
Diamante
L’AVVENTO:
UN PERIODO DI INCONTRO CON GESU’ BAMBINO
Il periodo natalizio è un insieme di
festività, espansione del Natale.
Inizia la prima domenica di Avvento
e termina il 2 febbraio con la
Candelora e comprende anche
l’IMMACOLATA CONCEZIONE, La
NOVENA DI NATALE, la VIGILIA DI
NATALE e il NATALE che è una festa
Cristiana che celebra la nascita di
Gesù il 25 dicembre. Il Natale è la
festa più popolarmente sentita dai
Cristiani. La tradizione cristiana
vuole che la notte della Vigilia si attui
una veglia così che a mezzanotte si
possa togliere un velo che copriva il
Bambinello. In tutti questi anni ha
assunto anche un significato laico,
legato allo scambio dei regali, alla
famiglia ed a figure mitiche come
Babbo Natale: un personaggio mitico
e importante per i più piccoli. Sono
molto legate alla festività la
tradizione del Presepe e dell’albero
di Natale, dove tutti andranno a
posizionare i regali ricevuti, anche lo
stesso Babbo Natale. In questo
periodo la casa si addobba con
ghirlande, centrini rossi, piccoli
pupazzetti a forma di pupazzo di
neve ,ma soprattutto la casa si ricolma di
amore per tutti e tanta pace e serenità.
Un’ altra tradizione tipica è il pranzo di
Natale, con il menù completo di
antipasto, primo, secondo, frutta e molto
abbondanti i dolci ,ad esempio:
“cannaricoli”, “cicerata”, struffoli e
biscottini di pasta frolla,da mangiare con
tutta la famiglia! A seguire dopo il Natale:
GIORNO DI SANTO STEFANO,
CAPODANNO E L’EPIFANIA.
Chiara Guaglianone
San Nicola
Il mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di san Nicola, vissuto nel IV secolo, che si festeggia tradizionalmente il 6 dicembre: secondo la tradizione, san Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi e - in un'altra occasione - salvò tre fanciulli.
NATALE
Ciò che appare…
Natale è arrivato e ognuno di voi avrà preparato, nelle proprie case, un magnifico albero di Natale e un presepe altrettanto incantevole. Non tutti, però, sono informati su queste due tradizioni. Le origini dell’abete sono piuttosto incerte: probabilmente, uno dei primi alberi di Natale con lo stesso valore odierno, nacque a Riga, in Lettonia: infatti, nella città possiamo trovare una targa scritta in otto lingue, secondo la quale il primo “albero di Capodanno”-allora chiamato così- venne addobbato lì nel 1510. Nel corso degli anni si passò da un vero abete ad un più comodo abete di plastica, dalle candele alle luci, ma nessuno rinunciò più a questa tradizione. Le origini del presepe, al contrario, sono più delineate. Già nel I-II secolo c’era l’usanza di rappresentare graficamente la Natività; nel 1223, San Francesco d’Assisi realizzò -con l’autorizzazione di papa Onorio III-la prima rappresentazione tridimensionale del presepe, il famoso presepe vivente di Greccio. con l’aiuto appunto del Nobile Signore di Greccio Giovanni Velita. Il presepe di Greccio venne immortalato nel ciclo di affreschi con le Storie di San Francesco che Giotto ha eseguito nella omonima
Basilica di Assisi. Il primo presepe con tutti i
personaggi risale al 1283, per opera di Arnolfo di Cambio Insomma, ormai, il Natale è atteso solo per l’albero, il presepe ed i regali, eppure…
…ciò che è.
…eppure il Natale non è solo questo. Il 25 dicembre è il giorno in si commemora la nascita di Gesù, colui che è morto per noi. Dovremmo passare il Natale ricordando il suo amore per noi e amare con altrettanta intensità il prossimo. Invece di aspettare questa festività per i regali, proviamo a dare più importanza al familiare che rivediamo dopo tanto tempo, a quell’abbraccio tanto atteso che finalmente possiamo dare e ricevere. Usciamo dal nostro guscio di egoismo ed aiutiamo chi vive nelle difficoltà, chi ha bisogno, con piccoli gesti che possono risollevare l’animo e farci stare bene. Natale non deve più essere una festa consumistica o la manifestazione di avarizia e cupidigia, ma una festa di altruismo, solidarietà e amore reciproco.
Alessandra D’Agostino
Presepe di Greccio, Basilica Superiore
di Assisi
IL VERO SIGNIFICATO DEL NATALE
La festività più attesa dell’intero anno ha “dimenticato” che cosa rappresenti veramente. Corse sfrenate agli acquisti, al regalo più bello, ai cenoni : tutto per simboleggiare il materialismo! Come ogni anno, arriva sempre il Natale! Tutti lo attendiamo con gioia ed emozione : “che bello!”. L’unico motivo per cui aspettiamo trepidanti l’arrivo di questa festa è perché si ricevono regali, soldi o qualcos’altro dai propri familiari ed amici. Ricordare almeno per un solo istante che cosa rappresenti veramente questa festività dovrebbe essere un dovere di ogni cristiano. Natale è il giorno in cui ricorre la nascita di Gesù Cristo. Forse a molti non importa questo, forse è colpa delle tendenze consumistiche delle nuove generazioni. Quando si chiede ad un bambino che cosa succede a Natale, questi risponderà senza indugio: “Arriva Babbo Natale, che bello, e si ricevono tanti doni!” Ma come si è potuti arrivati a ‘confondere’ la nascita di Gesù con l’arrivo dei regali?
Tempo fa “Babbo Natale” era un certo San Nicola, vestito di verde, ma con l’arrivo della Coca Cola, questo Santo è stato dipinto come un omone con la barba bianca che porta doni in un sacco di iuta scendendo dai camini. Forse sarebbe più giusto festeggiare il Natale in una maniera totalmente diversa: invece di fare un cenone di Natale con un sacco di roba da mangiare, di cui gran parte verrà poi sprecata e buttata, si potrebbe aiutare chi non ha la fortuna e la possibilità economica di acquistare il necessario per una cena o un pranzo di Natale dignitoso; chi non ha un ricovero dove
poter dormire; chi non ha ‘diritto’ ad un “Cenone di Natale”. La società di oggi è molto attaccata a tutto ciò che è “materiale”, a quel qualcosa che si è desiderato per tutto l’anno e finalmente il giorno di Natale è nostro! Si è gioiosi e al settimo cielo perché si ha quello che si voleva. Se, però, ci si sofferma a pensare ai meno fortunati, tutto appare così futile e superfluo. Ogni uomo dovrebbe imparare a rispolverare la “cantina del proprio cuore” ripulendola da tutta la roba inutile. Solo così lo spirito del Natale avrà un nuovo volto: quello dell’amore, della condivisione, del dare senza pretendere nulla in cambio. Che bello sarebbe se ogni uomo di buona volontà prendesse per mano il proprio fratello facendogli sentire quel calore che viene dal cuore. Gesù nasce in una umile mangiatoia per i bisognosi, i malati, i diseredati, i poveri: ricordiamolo!
Sergio Suriano
IL CAPODANNO È IL PRIMO GIORNO DELL’ANNO ED HA PROFONDE RADICI.
Nella chiesa cattolica il Capodanno non è
solo celebrato come quest’ultimo, ma
soprattutto come la solennità di Maria,
Madre di Dio. Maria disse di sì all’angelo
Gabriele e da quel momento accettò di
diventare la Madre di Gesù, la Parola che
si fa carne. Gesù è Dio – uomo. Pertanto
Maria, essendo Madre di Gesù, è venerata
col titolo di Madre di Dio. Nello stesso
tempo, la chiesa la riconosce come nostra
madre spirituale a tutti gli effetti. Il ruolo di
Maria è iniziato con l’Annunciazione e
continuerà per l’eternità. Quando ci
sveglieremo il 1 gennaio possiamo
rallegrarci alla prospettiva di un anno
nuovo, guidati da Maria. Di solito si
festeggia il 31 dicembre allo scoccare della
mezzanotte, stappando una bottiglia di
champagne accompagnato da una
quantità di dolci, invitando allo stesso
tempo i ragazzi a rinunciare a qualche
regalo banale, a non spendere i loro
risparmi oppure fare opere di bene e di
carità.
Chiara Guaglianone
L’EPIFANIA: MANIFESTAZIONE DELLA DIVINITA’
Il termine Epifania deriva dal greco e significa
“apparire”. Nel mondo religioso greco indicava
le azioni con cui la divinità si manifestava,
mentre nel mondo cristiano sta a designare la
celebrazione delle principali manifestazioni
della divinità di Gesù Cristo (battesimo nel
Giordano, adorazione dei Magi e primo
miracolo a Cana di Galilea). Nella Chiesa
occidentale e nella tradizione popolare sta ad
indicare la venuta e l’adorazione dei Magi e
significa “manifestazione della divinità”.
L’Epifania, quindi, è una festa cristiana
celebrata dodici giorni dopo il Natale, il 6
gennaio. Nella chiesa cattolica è una delle
massime solennità. La leggenda narra che in
questo giorno arrivarono i tre Re Magi che
portarono doni a Gesù: oro, incenso e mirra.
Molti sono gli eventi moderni, nati per
omaggiare l’ Epifania come raduni e feste. Per
chi trascorre queste feste in casa sono
d’obbligo: calze, dolci, giochi e tanto
divertimento in famiglia. Le tipiche tradizioni
vogliono che la sera prima si appenda una
calza vuota al camino, così che la notte venga
la Befana a riempirla di dolci e caramelle. Noi
vogliamo, però, precisare che l’Epifania non è
la Befana ma l’arrivo dei Magi a Betlemme, per
riconoscere ed omaggiare Gesù Bambino quale
Figlio dell’Altissimo.
Chiara Guaglianone
Chi è Babbo Natale e quando è nato? E’ una delle domande che i bambini pongono spesso agli adulti. Quell’anziano signore un po’ grassoccio vestito sempre di rosso sembra che sia nato nel 1931. Noi lo conosciamo perché ogni anno consegna i regali ai bambini ed è nato per motivi commerciali. Sundbolm inventò Babbo Natale per pubblicizzare una nota bevanda: la Coca-Cola; infatti il colore del vestito di Babbo Natale sono gli stessi della bevanda. E’ stata la Coca-Cola a inventare Babbo Natale con le sue renne. La leggenda narra che Babbo Natale provenisse da una famiglia turca di nobili origini e molto ricca.
Il primo albero di Natale artificiale. Sono stati i Tedeschi i primi ad addobbare un albero di Natale artificiale. Ma le decorazioni furono realizzate con piuma d’oca tinte di verde Perché a Natale si scambiano i regali?
La festa del Natale è un’occasione per ricevere doni dagli amici e parenti. Da cosa deriva la parola “Panettone”? Da uno sbaglio culinario. La parola Panettone deriverebbe da “Pan di Toni” ovvero un dolce inventato dall’aiuto cuoco della famiglia Sforza per rimediare ad un pasticcio culinario. Le origini della parola presepe. Non tutti sanno che la parola presepe deriva dal latino “praesepe” che vuol dire mangiatoia. Dove lascia i doni Babbo Natale? In Italia Babbo Natale lascia in genere i doni sotto l’albero di Natale, mentre in Francia nelle scarpe dei bambini. Curioso, vero? In Svezia Babbo Natale è molto diverso da come lo conosciamo, infatti si chiama Tomte, è basso quasi come un folletto e gira accompagnato da Yule, la sua capra. Se pensiamo che in Italia il pranzo di Natale sia particolarmente lungo, c’è chi ci batte alla grande! In Polonia il pranzo natalizio prevede 12 portate ovvero una per ogni apostolo. In sud Africa tra le tradizioni gastronomiche Natalizie troviamo gustosi piatti di insetti fritti! In Norvegia la tradizione vuole che il 24 dicembre si nascondano tutti gli oggetti per pulire casa, questo perché si pensa che durante la notte arrivino streghe cattive a rubare tutte le scope nelle abitazioni. In Spagna il presepe è una tradizione, ma in Catalogna in
mezzo ai classici pastori si nasconde il “Caganer” ovvero un pastore con i pantaloni calati che sta “facendo i suoi bisogni”. Gli Spagnoli lo pongono sul presepe come portafortuna. In Polonia la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella. La tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la prima stella, non si inizi la cena. 7 cani su 10 ricevono dei regali dai loro padroni per Natale. Il primo albero di Natale artificiale non era affatto un albero. È stato creato da piume d' oca tinte di verde.
In America, nello stato di Washington, esiste la città natalizia per eccellenza, Leavenworth. Al tramonto, tutti gli abitanti della cittadina si riuniscono per cantare “Silent Night” e per assistere all’accensione del villaggio che si trasforma in un vero e proprio mare di luci scintillanti
La famosa statua della libertà, simbolo di New York, è considerata il regalo di Natale più grande e bello per gli americani, perché regalata dai francesi il 25 dicembre come segno di amicizia tra i due popoli. Ricordiamo anche il famoso Sergio Suriano
DOLCI TIPICI NATALIZI DIAMANTESI
I dolci di Natale hanno un ruolo fondamentale nella tradizione diamantese. Ecco di seguito la ricetta della Chinule e dei Cannaricoli della nonna:
CHINOLE E CANNARICOLI Ricetta. Per la farcitura:
sciogliere in una pentola della cioccolata fondente ( 500 gr), castagne, precedentemente ammollate nell'acqua e passate, uva passa o marmellata d'uva, confetti tritati, 3 tazzine di caffè, 1 bicchiere di liquore, cacao in polvere, se l'impasto è troppo molle. Cuocere tutto a bagno maria.
Per l'impasto:
per 1 chilo di farina, mettere a bollire in una pentola 2 bicchieri di vino Moscato ed 1 bicchiere di olio di oliva, la buccia di un mandarino, una stecca di cannella e chiodi di garofano. Lasciar bollire per 5 minuti circa. Nel frattempo setacciare la farina, creare una fontanella al centro e versare il liquido ancora caldo, utilizzando un colino per filtrarlo facendo attenzione a non scottarsi le mani, e impastare il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lavorarne un po' per volta, conservando il rimanente in un canovaccio di cotone (l'impasto deve essere mantenuto al caldo e umido, per evitare che si secchi). Lavorare con il mattarello, ottenendo una sfoglia sottile; creare dei cerchi utilizzando un piattino da caffè per la forma, farcire con un cucchiaino di ripieno, richiudere a mezza luna, sigillando bene i bordi, premendo con le dita e pizzicando i bordi per creare dei riccioli. Friggere le CHINOLE in abbondante olio caldo. Tolte dal fuoco adagiarle su carta assorbente.
Per i CANNARICOLI, utilizzare la stessa
ricetta dell' impasto delle CHINOLE. Lavorare l’impasto come a voler formare degli gnocchi, scavarli con le dita o con una forchetta o con l'apposita tavoletta di legno e friggerli in abbondante olio caldo. Dopo che CHINOLE E CANNARICOLI sono ben freddi bisogna “ammelarli”, cioè passarli in una padella dove è stato sciolto del miele di fichi (volendo si può aggiungere anche del miele d'api). Portare ad ebollizione, mescolando per bene e immergendovi un po' per volta CHINOLE e CANNARICOLI. Una volta che sono ben intinti nel miele, toglierli dal fuoco e metterli in un contenitore. Si possono spolverare con cannella, zucchero di canna, o zuccherini colorati.
Assunta Perrotta
Chinule Cannariculi
BUONE FESTE a tutti sotto il materno sguardo della nostra Immacolata