Città Alta

OltreI vetri della mia scuolaE oltreLa ferroviaIn un marD’abbandono e ruggineMi salutano sereniGli spigoli viviDi città alta.

M’è sempre parsaUna vecchia nonnaDalla fede granitica e quotidiana nel buon DioAusteraUn po’ burberaMa d’una bontà!GrandeRusticaE senza fronzoli.

RicordoGiri in biciSu strade scoscese come la gioventùE freschi sorrisi nei prati.

RicordoI sabato sera a zonzoTra giardini e vicoli desertiCostellatiDa piccole malinconie.

RicordoVia vecchiaGiornate perse a correreTra muretti coperti d’ederaSotto un sole gigantesco.

Ricordo cheQuando ero piccoloSporco e appiccicaticcio(Quando mi divertivo un mondo)Sbuffavo grondante di sudoreSull’asfalto rovente d’estatePrima di zampettareTra gli orti.

Pag.1Ricordo poco faLe tue mura

Sulle quali io e leiCosì vicini!Come ogni passata generazioneDi questa dimora in collinaCi sorprendemmo perdutiNegli occhi dell’altroSenza paura né pudoreCon-fusiDalle tue sponde in fiore.

Che ne sarà del mio primo Amore tra le tue vie?Sarà un coriandolo di storiaTra le pietre della vitaAlmeno?

Oh, città alta!Sei magicaGià sento tirare le radiciE pizzicare il cuoreA 18 anni, mai partitoGià mi sussurri nostalgia?

SiUna parte di me È lontanaE su mille e più collinePoserà piedeMaPer qualche strano sortilegioSolo per tePatiràIl mio cuore.

Che destinoNascereNascere a Bergamo.

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