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A SINDACO ASSESSORI CONSIGLIERI CITTADINI LETTERA APERTA IMPIANTO RIFIUTI IN CONTRADA MURRONE COSA CAMBIERÀ CON IL NUOVO SERVIZIO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA QUALE POLITICA AMBIENTALE? PREMESSE Codesta Amministrazione è certamente informata e consapevole circa le criticità tecnico-autorizzative e socio- ambientali ormai storicamente legate al sito aziendale Cave Marra Ecologia al Km. 2,00 della Galatone-Galatina. E’ altrettanto noto che i firmatari di un esposto relativo a dette criticità furono addirittura querelati da “Cave Marra”, e che la Cassazione dichiarò infondata la querela, condannando la società alle spese processuali. I titoli edilizi relativi a detto insediamento furono rilasciati dal Comune in difetto di Variante Urbanistica (atto esplicitamente richiesto in sede di Autorizzazione Unica tra le “condizioni e prescrizioni” come propedeutico al rilascio del Permesso di Costruire). Il Consiglio Comunale si è limitato a deliberare la semplice localizzazione dell’impianto. Il sito ricadeva, all’atto dell’Autorizzazione Unica, e ricade tuttora, nell’ area 15” agricola di interesse storico- archeologico. Sull’area aziendale dell’impianto insiste un vasto fosso totalmente abusivo, oggetto di procedimento penale e ordine di ripristino dell’Ufficio Minerario, nonché luogo di ben tre sequestri per gestione illecita di rifiuti (2007, 2012 e 2018). Tale fosso, come documentato e storicizzato dalle mappe satellitari ufficiali, fu scavato anni prima dell’Autorizzazione Unica rilasciata alla Ditta nel 2010, eppure gli elaborati progettuali e asseverativi dello stato dei luoghi che supportano tale Atto non ne riportano alcuna traccia. Con Determina Dirigenziale “immediatamente esecutiva” del 14.06.2011, l’Ufficio Minerario regionale imponeva alla Ditta Cave Marra Ecologia s.r.l. i seguenti obblighi: ripristino dello stato dei luoghi ai sensi del D.P.R. 128/59 art 674 u.c., da ultimare entro e non oltre 180 giorni (pena la procedura in danno) dalla data della notifica della stessa Determina, accensione di polizza fideiussoria di € 280.000 svincolabile solo ad avvenuto collaudo ai sensi dell’Art. 25 della L.R. 37/85. Tali obblighi, scaduti inutilmente al Dicembre 2011, sono stati tranquillamente disattesi dalla Ditta per oltre quattro anni. Solo nel 2015, pressato da questa associazione, l’Ufficio Minerario emanava nuova diffida, costringendo la Ditta ad avviare il ripristino (che ancora oggi non risulta concluso).

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A SINDACO

ASSESSORI CONSIGLIERI

CITTADINI

LETTERA APERTA

IMPIANTO RIFIUTI IN CONTRADA MURRONE

COSA CAMBIERÀ CON IL NUOVO SERVIZIO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA

QUALE POLITICA AMBIENTALE?

PREMESSE Codesta Amministrazione è certamente informata e consapevole circa le criticità tecnico-autorizzative e socio-ambientali ormai storicamente legate al sito aziendale Cave Marra Ecologia al Km. 2,00 della Galatone-Galatina. E’ altrettanto noto che i firmatari di un esposto relativo a dette criticità furono addirittura querelati da “Cave Marra”, e che la Cassazione dichiarò infondata la querela, condannando la società alle spese processuali. I titoli edilizi relativi a detto insediamento furono rilasciati dal Comune in difetto di Variante Urbanistica (atto esplicitamente richiesto in sede di Autorizzazione Unica tra le “condizioni e prescrizioni” come propedeutico al rilascio del Permesso di Costruire). Il Consiglio Comunale si è limitato a deliberare la semplice localizzazione dell’impianto. Il sito ricadeva, all’atto dell’Autorizzazione Unica, e ricade tuttora, nell’ area 15” agricola di interesse storico-archeologico. Sull’area aziendale dell’impianto insiste un vasto fosso totalmente abusivo, oggetto di procedimento penale e ordine di ripristino dell’Ufficio Minerario, nonché luogo di ben tre sequestri per gestione illecita di rifiuti (2007, 2012 e 2018). Tale fosso, come documentato e storicizzato dalle mappe satellitari ufficiali, fu scavato anni prima dell’Autorizzazione Unica rilasciata alla Ditta nel 2010, eppure gli elaborati progettuali e asseverativi dello stato dei luoghi che supportano tale Atto non ne riportano alcuna traccia.

Con Determina Dirigenziale “immediatamente esecutiva” del 14.06.2011, l’Ufficio Minerario regionale imponeva alla Ditta Cave Marra Ecologia s.r.l. i seguenti obblighi: • ripristino dello stato dei luoghi ai sensi del D.P.R. 128/59 art 674 u.c., da ultimare entro e non oltre 180 giorni (pena la procedura in danno) dalla data della notifica della stessa Determina, • accensione di polizza fideiussoria di € 280.000 svincolabile solo ad avvenuto collaudo ai sensi dell’Art. 25 della L.R. 37/85. Tali obblighi, scaduti inutilmente al Dicembre 2011, sono stati tranquillamente disattesi dalla Ditta per oltre quattro anni. Solo nel 2015, pressato da questa associazione, l’Ufficio Minerario emanava nuova diffida, costringendo la Ditta ad avviare il ripristino (che ancora oggi non risulta concluso).

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Vale annotare che, con Sentenza n.1702 del 05.04.2014, la Prima Sezione Civile del Tribunale di Lecce, sulla scorta della perizia del Consulente Tecnico d’Ufficio, condannava “Cave Marra” a ripristinare le distanze legali del fosso dal confine con altra proprietà. La sentenza, pur di ambito civilistico, evidenziava (tra l’altro) la natura illecita del fosso e sottolineava come lo scavo fosse stato già “utilizzato dal proprietario per lo stoccaggio e lo smaltimento di rifiuti urbani e speciali”. Il confinante avrebbe risparmiato l’onere dell’azione civile se le Autorità responsabili avessero imposto regolare esecuzione alla Determinazione Dirigenziale del 2011 invece di renderla colpevolmente “dormiente” fino al 2015. “Dulcis in fundo”, nel corrente 2018 il NOE dispone l’ultimo clamoroso sequestro per “discarica abusiva” perché, nel fosso da “bonificare”, venivano con l’occasione riversate macerie edilizie. VARIANTE SOSTANZIALE PER “IMPIANTO PER LA MESSA IN RISERVA [R13] E DEPOSITO PRELIMINARE [D15] DI RIFIUTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA, R.U.P. E SPECIALI. L’ Atto Provinciale di Determinazione n 541 del 06/10/2015 autorizzava: “Cave Marra Ecologia S.R.L. - Galatone (LE). VARIANTE SOSTANZIALE in corso di esercizio dell’Autorizzazione Unica, ex Art. 208 del D.lgs. n. 152/06, rilasciata con D.D. n. 544 del 09/03/2010 e D.D. n. 1251 del 10/06/2013, per la realizzazione e gestione di un “Impianto per la messa in riserva [R13] e deposito preliminare [D15] di rifiuti da raccolta differenziata, R.U.P. e speciali, sito nel Comune di Galatone, strada provinciale per Galatina”. Tale autorizzazione introduce nuovi codici di rifiuti e comprende una nuova stazione di trattamento FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano), materiale raccolto dalla differenziata dell'organico (altrimenti detto umido).

EMISSIONI E MONITORAGGIO

Per avere cognizione di quante e quali emissioni si sprigionano nel corso delle nuove attività autorizzate e tuttora in atto, basta leggere la stessa Determina: solfuro di idrogeno, dimetilsolfuro, metilmercaptano, etilmercaptano, n-propil mercaptano, ammoniaca, metilammina, etilammina, n-propilammina, fenolo, acido acetico, acido propionico, acido n-butirrico, acido isobutirrico, benzene, toluene, stirene, dimetilammina, dimetilammina, indolo, scatolo, etile acetato, n-propilacetato, alfapinene, betapinene limonane, metilformiato, etilformiato, metilacetato, acetone, metile etilchetone, metilen-propilchetone, furano, diidrofurano, diclorometano, tricloroetilene, tetracloroetilene.

Posto che la titolarità del controllo e della gestione del territorio, delle competenze urbanistiche, della tutela sanitaria, attiene notoriamente all’Autorità Comunale oggettivamente rappresentata dal Sindaco, attraverso una vigilanza “attiva”, non indotta (come troppo spesso accade) dalla segnalazione del privato cittadino, Vi domandiamo:

Quale monitoraggio il nostro Comune attiva rispetto all’impatto delle attività in questione?

Con quali professionalità, strumenti e procedure ne accerta la compatibilità con la tutela della salute pubblica?

Nello specifico, l’Ufficio Ambiente ha mai dato esecuzione al monitoraggio ambientale disposto con D.G. n. 67 del 21.03.2017?

Sotto tale aspetto riteniamo che debba essere accertato (non autoaccertato) il pieno e costante rispetto di tutte le modalità, procedure e precauzioni operative tassativamente imposte per le attività in oggetto dalla norme in vigore. Per esempio, recenti foto satellitari in rete mostrano chiaramente, presso la stazione FORSU in oggetto, rifiuti stipati in cassoni privi della prescritta chiusura stagna. (si allega stralcio da google-earth – ALLEGATO 2).

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E non è finita! La nuova gestione dei rifiuti, che dovrebbe essere avviata tra poco, comporterà il trasferimento della FORSU e dell’indifferenziata prodotte in tutto quanto l’ARO 6 (vale a dire nei comuni di Alezio, Aradeo, Collepasso, Galatone, Nardò, Neviano, Sannicola, Seclì e Alezio) nel sito Cave Marra sulla Galatone-Galatina, i cui termini autorizzativi scadranno in data 08.03.2020. Questo è quanto ha dichiarato l’architetto Imperiale, responsabile dell’ufficio ARO 6 e RUP del nuovo contratto appalto raccolta RSU dell’ARO 6, nell’incontro tenutosi l’11 dicembre presso il Palazzo Marchesale di Galatone.

Ciò non costituirà un ulteriore pesante aggravio delle attività, del traffico e dei rischi ambientali?

Tale infausta prospettiva, considerate le evidenze e le criticità sopra evidenziate, non esporrebbe il nostro territorio e la nostra salute ad un’ennesima insostenibile impostura, beffando tra l’altro la moratoria ambientale perseguita da codesta Amministrazione?

ASPETTI POLITICI Nell’attuale Consiglio Comunale siedono oggi amici del “Comitato per la tutela della salute e dell’ambiente”, il cui attivismo si è distinto (per citare i temi più significativi) nelle vicende REI e Biogas nella Zona Industriale. Tuttavia, in merito alle note problematicità del sito in questione, giacciono al protocollo del Comune ripetute segnalazioni e richieste di chiarimenti di contenuto urbanistico e ambientale tuttora prive di adeguati e circostanziati riscontri. Rammentiamo che in data 11.09.2014 questa associazione richiese con regolare protocollo, senza ottenere riscontro:

a Comune e Provincia di respingere il progetto in argomento poiché reitera ed aggrava le incongruità ambientali, urbanistiche, documentali, autorizzative connaturate all’insediamento;

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a tutti i singoli Consiglieri comunali e provinciali di esercitare le loro prerogative di controllo in merito all’oggetto, con particolare riferimento a circostanze, azioni e omissioni che hanno consentito l’inottemperanza all’Ordinanza di ripristino dell’Ufficio Minerario (con conseguente scadenza dei termini imposti alle opere e della fidejussione stipulata dalla ditta), nonché l’inosservanza del D.M. n.42/2004 circa l’interesse archeologico dell’area;

al Comune di Galatone (Amm.ne Nisi) di accertare se le opere realizzate sono conformi all’ultimo titolo edilizio rilasciato, e se i corpi fuori terra e gli impianti rispettano le norme vigenti di minima distanza dai confini, assumendo in merito gli eventuali provvedimenti necessari.

Dispiace constatare come, per ben undici anni, l’incredibile vicenda Cave Marra sia stata blindata nell’indifferenza e nella rimozione. Competenze e responsabilità politiche, tecniche e istituzionali sembrano metaforicamente tombate in quella cava abusiva e “invisibile”. Eppure, nel lontano 2007, diversi consiglieri comunali, tra cui l’attuale Sindaco, si opposero alla localizzazione dell’impianto voluto dall’Amm.ne Miceli, paventandone i rischi ambientali e sanitari con accorati interventi. Per significativa memoria, in coda al presente documento, riportiamo alcuni interessanti stralci del verbale allegato alla Del. C.C. 19 del 09.11.2007. STRALCIO ALLEGATO ALLA DELIBERA CC. 19 DEL 9.11.07 - COMUNE DI GALATONE CONSIGLIO COMUNALE SEDUTA DEL 09 NOVEMBRE 2007 (Sindaco Miceli). PUNTO 4 O.d. G. :“Parere su localizzazione di un impianto per la messa in riserva R13 e deposito preliminare D15 di rifiuti da raccolta differenziata, R.U.P. e speciali non pericolosi in Galatone alla C.da Murrone – Proposta progettuale Cave Marra Ecologia s.r.l.” CONSIGLIERE GABRIELI ANTONIO: ……noi non siamo favorevoli al sito, in quanto è troppo vicino a Galatone; si trova dislocato in un’area che probabilmente non riteniamo sia la più idonea a recepire una raccolta di una portata che potrebbe essere di notevole entità. Pensiamo che si debba quindi individuare qualche altro sito più idoneo, più adatto, anche perché il Piano regionale dei rifiuti individua già delle aree di stoccaggio e di trattamento di questi rifiuti urbani e certo non individua un'area prettamente agricola come quella che c’è stata proposta con questo progetto, ma individua per esempio delle aree industriali che potrebbero essere probabilmente le sedi più idonee. E poi devo rilevare che lo ribadisce anche la nota della Provincia al richiedente, con raccomandata del 20/03/2007, protocollo n. 18317, dicendo che appunto le aree migliori potrebbero essere altre e fa riferimento ad aree particolari e tra queste proprio in riferimento a zone industriali. CONSIGLIERE MAGLIO LUIGI: ……titolare di questa conferenza dei servizi è la Provincia, al Comune viene chiesto un parere sulla localizzazione in seguito al parere come conseguenza naturale del parere sulla localizzazione. Se il parere è favorevole, comporta anche l'espressione di parere favorevole sulla variante, di cui noi non siamo titolari, ecco perché non vedete l’istruttoria delle varianti; se il parere di questo consiglio dovesse essere negativo, diventa negativo anche il parere sull’adozione di variante…La progettazione in questione non è – è il tecnico che scrive e sottoscrive – quindi conforme alla zonizzazione urbanistica comunale”, quindi questo è il grosso primo problema, lo sta dicendo il tecnico redattore del progetto, non io, io sto leggendo le sue carte. Per cui c'è un altro grosso problema! Io ritengo che l'attività di cui stiamo parlando debba essere inquadrata come attività di tipo industriale e non c'è ombra di dubbio che sia così. E allora come facciamo a conciliare un'attività di tipo industriale in una zona tipizzata come agricola…….. … la contrada di cui stiamo parlando, che ha una miriade di abitazioni intorno, che è una delle aree a vocazione agricola più intensa di questo Comune, CONSIGLIERE FILONI FLAVIO ……se questo impianto va bene in contrada Murrone, se questo impianto può gravare allo status salutare dei nostri concittadini, perché non vorremmo che, chiuso Castellino, ci ritrovassimo con una nuova discarica. A noi non convince la localizzazione di questo impianto perché si trova nell’ambito territoriale esteso di valore relativo C, come dal PUT, zona a vocazione di villeggiatura estiva per molti nostri concittadini e non, che ha poca distanza esiste un sito d’interesse storico architettonico qual è la Torre Mega, che per noi ha tutt'altro che valore marginale………..siamo per trovare un sito migliore per la localizzazione di questo impianto, in una zona comunque a vocazione industriale, anche per il problema traffico e sicurezza che si creerebbe sulla via di Galatina, in modo da garantire una viabilità più sicura, in quanto con quest’impianto la via per Galatina

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diventerebbe un’arteria trafficata da mezzi per lo scarico di rifiuti e renderebbe pericoloso tutto il resto. …ma stare apposto la coscienza e non avere la responsabilità ad insediare un impianto dei rifiuti che possa gravare sulla salute dei nostri cittadini in una città dove il tasso d'inquinamento è elevato, dove il rischio cancro è alto come si evince dallo studio fatto dalla Lega per la Lotta Contro i Tumori del Dott. Serravezza, e tutti siamo a conoscenza di questo problema e dovremo cominciare a preoccuparci come Consiglio comunale delle cause che portano Galatone, Nardò, i paesi limitrofi ad essere i primi della provincia di Lecce per questo rischio cancro; c’è qualcosa che non va! Per tutti questi motivi e per tutti i dubbi sulla localizzazione siamo contrari a questa delibera e da qui, come forze di opposizione, come Partito Democratico… invitiamo comunque anche le forze che vogliono aderire con noi ad un’attività di mobilitazione tra la gente, facendo un'iniziativa che coinvolga i cittadini e facendo anche un ricorso al TAR. CONSIGLIERE TUNDO GIOVANNI:……potremmo anche pensare d’installare, a ridosso del sito dove andremo ad esprimere il parere, dei sensori per il monitoraggio dell’ambiente, in maniera tale che nella dannata ipotesi in cui questa nuova attività che andiamo autorizzare o che la Provincia andrà ad autorizzare quando l'iter sarà completato… ci consentono di poter tenere costantemente sotto controllo il fenomeno. Nelle ipotesi in cui si dovessero verificare situazioni d’inquinamento, possiamo prendere tutti gli accorgimenti del caso. PRESIDENTE: …non sono autorizzati quei rifiuti biodegradabili e quindi putrescibili, ciò significa che non sono autorizzati quei rifiuti che possono portare tramite la putrefazione a formare dei gas e quindi cattivi odori. CONSIGLIERE NISI LIVIO: ……di fatto l’Amministrazione comunale precedente non aveva le idee chiare su come procedere in questo senso, tant'è che non ha avuto la capacità, e di questo ha soltanto penalizzato il territorio, ma soprattutto la ditta Cave Marra, nel non aver detto chiaramente ad un certo punto: “Per noi l'impianto non va realizzato in contrada Morrone, cercate di trovare un altro sito, probabilmente sarà adeguato e sicuramente noi lo sosterremo”. ……………….in aula sono sorti sicuramente molte perplessità sia in ordine alla funzionalità dell’impianto e soprattutto sulla possibilità di una localizzazione diversa, più funzionale, perché va tenuto conto quello che di fatto poi nell’ultima relazione della Provincia, che penso sia recentissima, perché è datata 7 giugno 2007, dove viene detto che in merito alla localizzazione: “Il comitato osserva che secondo il Piano regionale dei rifiuti speciali, approvato con decreto del commissario delegato n. 246 del 28/12/06, i nuovi impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti speciali devono essere localizzati in area con destinazione urbanistica zone industriali o a servizi tecnologici ed equivalenti”, CONSIGLIERE COLAZZO: ….non mi convince invece è la localizzazione individuata dalla ditta. Infatti, in una nota della Provincia di Lecce, settore territorio ambiente, si recita: “In merito alla localizzazione il comitato osserva che secondo il Piano regionale dei rifiuti speciali, approvato con decreto dal commissario delegato al n. 246 del CDA del 26/12/2006, i nuovi impianti di stoccaggio a trattamento dei rifiuti speciali devono essere localizzati in aree con destinazione urbanistica e a zone industriali e servizi…”. Io ritengo che sia una cosa utile, ma che il sito non sia quello giusto, perché, come dicevano prima coloro che hanno parlato prima di me, quella è una zona agricola, per certi versi di turismo, di persone che vanno a svolgere la loro villeggiatura. Io ritengo che noi dobbiamo avere rispetto anche per queste persone, che anzitempo hanno edificato in quella zona e hanno diritto anche di rispetto, visto che hanno pagato delle tasse, hanno pagato degli oneri di urbanizzazione e il tutto. Ritengo che cercare un nuovo sito sia giusto, anche la legge ce lo propone …. CONSIGLIERE BOTRUGNO: …non sono d’accordo per quanto riguarda il sito individuato, perché, secondo il mio punto di vista, sia per la strada che per le abitazioni intorno, non può praticamente essere individuato un quella zona, quindi, se è possibile, che sia individuato nella zona industriale… CONSIGLIERE MAGLIO: …..la differenziata …..non la vogliamo in contrada Murrone, più chiaro di così credo… ma per tutta una serie di motivi: Che contrasta con lo strumento urbanistico, che contrastano con il PUT, che contrastano con quelle che sono le aspettative di persone che vivono lì vicino e che hanno il sacrosanto diritto di continuare a viverci. CONSIGLIERE GABRIELI: ….riteniamo inadeguato il sito individuato. ….dicendo solamente di evitare una sola neoplasia… va al di là del risparmio di 100.000 euro, in termini economici… è impossibile misurare in altri temi, in termini umani. Solo per questo potrebbe essere sufficiente votare contro questa iniziativa.

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.....Sindaco, siamo in un'area dove i tumori sono fortemente in aumento. CONSIGLIERE FILONI (Flavio): …..noi votiamo contro alla delibera per quanto riguarda la localizzazione. Inutile aggiungere che non ci fu alcuna mobilitazione o ricorso al TAR ! Restiamo in attesa di conoscere le opinioni e gli intendimenti di Codesta Amministrazione, e del Consiglio Comunale tutto, rispetto alle vicende, alle tematiche e alle contraddizioni qui esposte.

Galatone, 31/12/2018 Cordiali Saluti

Sebastiano Zenobini