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sabato 2 ntafggioOre 8 - Inizio della cerimonia della Consacrazionedel Tempio .Ufficierà Sua Eminenza il Signor CardinaleBENEDETTO ALOISI MASELLA,che consacrerà il Tempio e l'altare maggiore .Contemporaneamente dieci Ecc.rni Vescoviconsacreranno gli altri dieci altari.

Ore 11 - Apertura del Tempio al pubblico .Messa cantata dal Rev .mo Rettor Maggiore dei SalesianiDon Renato Ziggiotti,con assistenza pontificale del Cardinale Consacrante .Esposizione dell'Urna contenente le sacre spogliedi San Giovanni Bosco.

domenica 3 maggioOre 8 - Santa Messa per la Famiglia Salesiana

celebrata da un Em .mo Cardinalecon la partecipazionedei Cooperatori, Ex Allievi eCompagnie della Gioventù Salesiana .

Ore 10 - Messa solenne pontificalecelebrata da Sua Ecc . Mons . Traglia,Vice Gerente di Roma.La Schola Cantorum della Casa Madre di Torinocon la collaborazionedella Schola del Pontificio Ateneo Salesianoeseguirà la grandiosa Messacomposta dal salesiano M° De Bonis per la circostanza .

Pomeriggio - Omaggio della Famiglia Salesianaa Sua Santità Giovanni XXIII

dal 4 al 9 maggioProseguiranno i festeggiamenticon la partecipazione di tutte le Opere Salesianee delle Figlie di Maria Ausiliatricedi Roma e di altre città,con Messe i'ontifrali quotidianeed esecuzioni nius:caii di varie Scholae Cantorum .

domenica 10 nutggioChiusura dei festeggiamenti.Solenne TE DEUM.

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\ `\~~~~\\\ \~\\~\\\\\~\\\\\\\\ \ \ \ \ \ \ \ \ANNO LXXXIII - NUMERO 7 • TORINO, 1o APRILE 1919 \

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Due grandi Pasque per Don Bosco

Per Don Bosco si trattava di trovare un punto di appoggio .Uno scienziato del tempo antico aveva detto : «Datemi unpunto di appoggio e con esso solleverò il mondo ». Il sognomeccanico di Archimede era diventato il sogno spirituale diDon Bosco. Il diflicile anche per lui era proprio lì: perchè ilsuo Oratorio non trovava terra ferma. Nobildonne e gentiluo-mini, questurini ed ecclesiastici, e perfino una fantesca inviperitasi trovavano stranamente d'accordo nel cacciarlo di nido in nido .

Dall'Ospedaletto . . . ai Molassi . . . al prato Filippi . . . gli sfratti sisusseguivano con un accanimento impressionante, fatto appostaper logorare qualsiasi resistenza, fisica e morale .

E fisicamente c'erano tutti i segni del cedimento . La salutedi Don- Bosco deperiva, mentre si rafforzava l'opposizione,anche tra il clero, e si facevano frequenti pressioni di ognisorta per persuaderlo a desistere .

Moralmente, però, egli non smobilitava . Tutte le pressionilo trovavano incredibilmente ostinato : egli aveva, si direbbe,un'idea fissa.Parlava di sogni, sogni insistenti, tanto pieni di significato,con ripetute indicazioni convergenti invariabilmente a un puntod'appoggio, prescelto da una splendida Signora: Qui la miacasa, di qui la mia gloria.Dov'era quel punto d'appoggio?Don Bosco lo cercava: senza una santa ostinazione, senzaun'idea santamente fissa, egli non sarebbe giunto a metterpiede in Valdocco, nella tettoia Pinardi .

Era il 12 aprile 1846: Pasqua! Per il nomade gregge fu untripudio delirante ; per il pastore una vittoria .

Un'altra Pasqua sarebbe sopravvenuta nel tempo, a suggellarequel primo trionfo : la Pasqua del 1934, quella della Canonizzazione . 121

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Gli squilli giocondi dell'Alleluj a, annunciatidalle campane di San Pietro e propagati dallequattrocento chiese di Roma, versarono tor-renti di letizia su miliani di anime conver-genti nella celebrazione di quella che, per pri-vilegio, fu considerata Pasqua Salesiana .

Pio XI, il « Papa di Don Bosco », aveva vo-luto concedere quell'apoteosi al nostro Santo .

La Città Eterna vibrava tutta, ed espri-meva, riassumendolo, il palpito del mondointero. L'Eminentissimo Cardinale Pietro Ga-sparri, nostro Protettore di allora, che, congesto squisitamente paterno, aveva scelto trai figli di Don Bosco il suo seguito, nell'avviarsia San Pietro per il solenne rito, aveva detto :« Vedrete, vedrete : chiesa piena, piazza piena,strade piene, finestre piene, tetti pieni. . . Ve-drete . . . Ah, Don Bosco! ».

E fu esattamente così: una piena straripante .Il giovane prete di Valdocco aveva « sol-

levato il inondo »!

Una crescente speranza

Gli era bastato poco : un punto d'appoggio .Anno per anno, poco alla volta, sempre più,aveva allargato le basi dell'opera e dilatatoin concomitanza le speranze .

1862. Quando il 14 maggio, per la primavolta, 22 dei suoi figli pronunciarono i votireligiosi dinanzi ad un C,ocifisso, egli provòuna « contentezza inesprimibile » nel dischiu-dere il suo e il loro animo a una timida eaudace speranza: « Chissà che il Signore nonvoglia servirsi di questa nostra Società perfare molto bene alla sua Chiesa! Da qui aventicinque o trent'anni, se il Signore con-tinua a benedirci, come ha fatto finora, lanostra Società, sparsa per diverse parti delinondo, potrà ascendere al numero di millesoci: alcuni intenti con le prediche a istruireil popolo, altri all'educazione dei ragazzi, ta-luni a fare scuola, tali altri a scrivere e dif-fondere buoni libri, tutti insomma intenti asastenere la dignità del Romano Pontefice edai ministri della Chiesa : quanto bene si farà! » .

Era sera. Don Bosco era rimasto solo colCrocifisso, il testimone di quei primi voti e

di quelle parole; e quei ventidue erano usciti,giovane nidiata che la rnadme invita al volo,pensando a ognuna di quelle parole,, a quelnumero di anni, a quel numero mille e . . .alle « diverse parti del mondo » .Quelle parole timide e audaci, quei nu-

meri grandi e modesti furono presto sorpas-sati da una realtà più grande .

1876. La sera del 14 agosto Don Bosco,conversando familiarmente con numerosi suoiiigliuoli, si abbandonò alle previsioni . Disse :« La nostra Congregazione non diminuirà mai ;sempre anzi sarà in aumento, fino a che silavorerà molto e vi regnerà la temperanza .lo sono di parere che fra una cinquantinad'anni essa conterà diecimila individui» .

Non più venticinque anni e mille soci : lesperanze crescono!

1885. Raccontato un meraviglioso sogno,ecco Don Bosco a dire: « Se potessi imbalsa-mare e conservare vivi un cinquanta Sale-siani di quelli che ora sono fra noi, da quia cinquecento anni vedrebbero quali stupendidestini ci riserba la Provvidenza » .

Quello sguardo che temette d'essere audacea spingersi innanzi di 25 e poi di 50 anni,non esita più a fare un volo di 500 anni!

Noi oggi siamo, si direbbe, nel bel mezzodi queste grandi speranze : le eccezionali rea-lizzazioni compiute fondano questa impres-sione. In realtà, a ben pensarci, scorgiamoinvece di essere poco più che all'inizio : perchèun inizio sono cento anni sii cinquecento .Si direbbe dunque che il più deve venire :sarà una meraviglia del futuro, «s3 il Signorecontinua ad aiutarci come ha fatto finora» .

Il 25 0 della Canonizzazione di Don Boscosopraggiunge a chiudere il centenario del suoprimo incontro col Successore di Pietro, asuggellare realtà e a confermare speranze .Con romana grandiosità sarà inaugurata

un'opera di proporzioni non comuni e saràconsacrato un tempio grandioso in onore diSan Giovanni Bosco : quell'opera e quei tempiosono l'incarnazione plastica delle previsionidi Don Bosco, ma oltre che delle sue previ-sioni, della sua incrollabile fede .

In questa Pasqua dell'Anno Giubilare, una duplice letizia si effonde nell'animo Nostro e pervadetutta la Chiesa : mentre infatti oggi solennizziamo la vittoria di Gesù Cristo sulla Morte e sullaPotestà dell'Inferno, ci è dato di porre, quasi a coronamento dell'Anno Santo, che pure ha vedutotanti trionfi della Fede e della Pietà popolare, la solenne canonizzazione del ,Beato Don Bosco .

PIO XI nell'Omelia de la Canoniz~aaione di Don Bosco - Pasqua 1934

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DON RUA nel Paese di GesùCinquant'anni or sono il Successore di Don Bosco passava nei Luoghi Santi giorni di pre-ghiera, di penitenza e di soavi emozioni . La rievocazione del pio pellegrinaggio ci pare propiziain questo periodo in cui le celebrazioni pasquali immergono lo spirito nella meditazione dei mi-steri della nostra santa Redenzione e portano il pensiero di ogni cristiano alla Terra Santa, cha

fu testimone della vita, morte, risurrezione di Gesù Redentore .

N el 1908 Don Rua andò pellegrino in Pa-lestina . Le sue condizioni di salute non

erano buone ; inoltre un edema fastidioso allegambe gli rendeva doloroso il camminare e gliocchi ammalati gli procuravano molta soffe-renza. Pure volle sottoporsi alla fatica ed aglistrapazzi della santa impresa .La Terra Santa ha sempre esercitato nn

fascino particolare sulle anime amanti diGesù. San Girolamo invitava la nobile Marcellaa visitarla: « Vieni . . . Insieme ci recheremo alPresepio del Salvatore, vedremo l'acqua delGiordano, andremo a piangere sul Sepolcro,saliremo il Monte degli Olivi . Arriveremo sinoa Nazareth e poichè Nazareth significa ilfiore, vedremo il Fiore della Galilea, saliremoil Tabor per essere inondati della luce dellaTrasfigurazione . . . » .Ma per Don Rua lo scopo del viaggio non

era di soddisfare la divozione personale, madi dare una nuova dimostrazione di amorealla Congregazione Salesiana, alla quale avevaconsacrato totalmente la vita . Volle quindifare un vero pellegrinaggio, offrendo preghiere,fatiche, disagi, sofferenze «per il bene generaledella Congregazione e la santificazione diciascuno dei suoi membri » . Contemporanea-mente avrebbe visitato i confratelli dellaPalestina .La conoscenza del Vangelo e della Storia

Sacra e, soprattutto, la sua pietà gli avrebberoprocurato sante elevazioni . Come compagnodi viaggio scelse Don Clemente Bretto, membrodel Capitolo Superiore .

Sbarcato a Smirne alla fine di febbraio,iniziò il pellegrinaggio recandosi a piedi ameditare sulle rovine di Efeso . La chiesa efo-sina è ricca di memorie ; soprattutto ricorronoalla mente le figure della Madonna e di SanGiovanni Evangelista e il glorioso Concilioecumenico dell'anno 431 . Don Rua passa

6 APRILE 49' ANNIVERSARIO DELLA SANTA MORTE DI DON MICHELE RUA

silenzioso tra. i resti imponenti dell'antica efiorente città ; si ferma a lungo davanti agliavanzi della Basilica, ove Maria SS . venneproclamata, vera !Madre di Dio . La commozionegli riempie gli occhi di lacrime e dal suo cuoresale fervorosa la supplica alla Madre Celeste«di continuare a coprire la Congregazione colsuo manto o di concedere a tutti i Salesianidi essere zelanti promotori della sua devozionee propagatori della sua gloria» .

Per mare raggiunge Beirut, e di là camminaverso Damasco, città per sempre legata allaprodigiosa conversione di Saulo, il ferocepersecutore di Gesù, trasformato dalla grazianel più ardente banditore del suo regno .

Celebra la Messa nella grotta di S . Anania,l'incaricato da Gesù di ricevere Paolo e mani-festargli la sua volontà . Raccolto in medita-zione, paragona la sua vita con quella dell'in-trepido Apostolo; l'accostamento lo umiliaprofondamente. Quale abisso tra la povertàdelle sue opere e la dovizia delle ricchezzeaccumulate dalla attività feconda di S . Paolo!Perciò si rivolge a Dio e chiede per sè e per isuoi la grazia di imitare « l'ardente amore diS . Paolo per Gesù C . e il suo zelo instancabileper la salvezza delle anime » .

Lascia Damasco, percorre la valle del Gior-dano e scende al lago di Tiberiade . È il lagodi Gesù e no gusta l'acqua con venerazione ;poi, mentre la barca lo trasporta alla spondaopposta, la sua mento rivive le scene evange-liche. Ecco Gesù che cammina sulle onde ;che con gesto di comando placa la burrasca ;che ordina a Pietro di gettare le reti . E quandogiunge presso la riva, gli paro di vederla af-follata da una moltitudine attenta elio ascoltaGesù seduto nella barca di Pietro . Soave rie-vocazione elfo lo commuove, mentre il pensierocorre ai suoi cari figliuoli e fa voti ardenti,« perchè si conservino ben afferrati alla barcadi Pietro » .

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Sceso a terra, percorre la strada rivierasca,tanto familiare al Redentore Divino . Tiberiade,Cafarnao, Betsaida raccontano i molti episodidi cui furono testimoni . Ma alla visione co-lorita e movimentata della vita ai tempi diGesù fa riscontro lo squallore presente . « Guaia te Betsaida! » . « E tu, Cafarnao, fino all'in-ferno sarai abbassata!» . . .

Un senso di profonda mestizia lo pervade .

Ora cammina alla volta di Nazareth : ilpovero villaggio, presso gli ebrei oscuro esenza prestigio, ed oggi luogo di venerazioneper tutto il mondo .

Con intensa commozione piega i ginocchie bacia quel suolo benedetto, dove il Verbo

si fece carne e imbalsamò l'aria con le più su-blimi virtù. Più volte visita il Santuario del-l'Annunziata e ha la consolazione di celebrarela S. Messa all'altare dove si legge : Hic verbumicaro factam est . Chi può dire il fervore e l'a-more con cui adorò il mistero dell'Incarna-zione nel mistero della Consacrazione?A Nazareth tutto gli parla di Gesù; egli

Lo vede soprattutto nei giovani della CasaSalesiana che lo circondano con tanto affettoe gli baciano la mano portandola poi allafronte .A 10 kln. dal villaggio sorge il Tabor ; con

tre ore di cammino si può raggiungerne lavetta . La strada è disagiata, ma è pronta lacavalcatura . Un gruppo di Salesiani accom-

pagnano Don Rua ; egli però vuole percorrerela strada a piedi fino alle falde del monte,Dio solo sa con quale sofferenza ; ma la soffe-renza ò parte essenziale del suo pellegrinaggio .Il monte della Trasfigurazione apre all'animasua la visione del cielo, «un Tabor da cuinon discenderemo mai più, dove contemple-remo per sempre quel Gesù che fece andarfuori di sè i tre discepoli privilegiati, solle-vando per un istante un lembo del velo checelava la sua natura divina» .

Passò la notte sul monte in preghiera, ripe-tendo con Pietro : « Signore, stiamo assai benequi!». E al mattino seguente, celebrando lasanta Messa con la fede più viva, vide Gesùrisplendere sotto i veli eucaristici .

SMIRNE - Il Venerabile Don Michele Rua, i° Successore di San Gio-vanni Bosco, posa tra i Salesiani e gli orfanelli affidati alle loro cure .

Nel ritorno volle fare quasi tutta la stradaa piedi; così esigeva il bene della Congrega-zione .Tra Nazareth e Betlemme, attraverso la

Samaria, corre molta strada ; Don Rua vor-rebbe fare tutto il percorso a piedi, ad imi-tazione del Redentore ; ma l'impresa è supe-riore alle sue forze .Dopo un lungo cammino, si arrende alle

filiali insistenze dei Salesiani che lo accompa-gnano e sale sulla cavalcatura . Ma un paurosoincidente fa correre un brivido di spaventonella comitiva : il cavallo inciampa e gettaa terra il Venerabile, che batte il capo ripor-tando un'ammaccatura alla fronte . Si alzatosto sorridente e tranquillizza i suoi figli

(continua a pag. i26)

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CONVEGNO NAZIONALEdei Cooperatori salesiani a Roma

2-3-4 MAGGIO 1959

Le adesioni al nostro Convegno-Pellegrinaggio a Roma per la Consacrazione delTempio di San Giovanni Bosco sono continuate con un crescendo consolantissimo .Ci consta anzi che in qualche zona le iscrizioni si dovettero chiudere prima delladata stabilita . Noi ne godiamo pregustando la gioia del grandioso incontro romano .

Le giornate del Convegno s'inseriranno inoltre nei festeggiamenti a Don Bosco, chesi prevedono straordinariamente solenni e ricchi di spirituali emozioni, anche peril grandioso omaggio che la Famiglia Salesiana intende rendere a Sua Santità Gio-vanni XXIII nel centenario della prima andata di Don Bosco a Roma .

PROGRAMMA DEL CONVEGNO

4 MAGGIO

ore 9,30 Santa Messa celebrata dall'Em .mo Sig. Cardinale Giu-seppe Fietta nella Basilica di San Pietro .

ore 11 Incontro dei Sacerdoti Delegati locali nell'Aula Magnadell'Istituto di Magistero di Maria Assunta (Via Tran-spontina, 21) .

Asse.nblea Generale dei Cooperatoriore 16,30

ore 8

ore 11

pomeriggio

Santa Messa per le tre Famiglie Salesiane nel nuovoTempio di San Giovanni Bosco, celebrata dall'Em .moSig. Cardinale Clemente Micara, Vicario di Sua Santità .

Visita all'Opera salesiana « Teresa Gerini » a PonteMammolo . - Omaggio alle Delegazioni estere .

Omaggio della Famiglia Salesiana al Vicario di Cristo,Sua Santità Giovanni XXIII .

ore 9 Santa Messa celebrata dal Rev .mo Rettor Maggiorenella Basilica salesiana del Sacro Cuore . - Conclusionedel Pellegrinaggio .

ore Il Incontro dei Consiglieri Ispettoriali d'Italia .

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DON RUA NEL PAESE DE GESÙ (continuazione da pag . i24)

sbigottiti, assicurando di non essersi fattomale ; una non risale a cavallo . Pensa forseche con la caduta il Signore abbia volutodirgli di proseguire da vero pellegrino?

Raggiunta Naim, egli si raccoglie in pre-ghiera nell'Oratorio che ricorda, con la risur-rezione del giovinetto figlio unico di madrevedova, la onnipotenza e la delicatezza delCuore di Gesù ; la sua mente corre a tantigiovanetti che giacciono nella morte del pec-cato e recita una preghiera perchè la miseri-cordia di Dio risusciti le loro anime alla grazia .

La comitiva riprende la marcia. Don Ruanon si lamenta di stanchezza ; la figura delRedentore lo accompagna, alimentandone leenergie . Ma i confratelli constatano la suastanchezza e nell'ultimo giorno di viaggionoleggiano una povera vettura .

Ecco finalmente Betlemrne, la città di Da-vide, da cui discendono Maria e Giuseppe .Ed ecco il tesoro di Betlemrne, la grotta delNatale di Gesù : qui, il 24 marzo, con ineffabiletrasporto celebra la S . Messa; qui si indugianella preghiera, e sente che « il cuore si in-fiamma di amore per quel Dio che si umiliòsino a farsi uomo per la nostra salute » e prova«un gagliardo impulso ad imitarlo nell'umiltào nella povertà » .

Pochi giorni dopo con l'animo tremante diemozione, visita il Santo Sepolcro, vi celebrala Messa e rinnova la Consacrazione della Fa-miglia Salesiana al S. Cuore di Gesù, pregandolungamente « per la perseveranza nella voca-zione di tutti i Salesiani» .

È prossima la settimana santa . Don Ruaoccupa i giorni che la precedono nel visitare

le campane

di Pasqua

i confratelli di Beirut, percorrendo a piedi illungo tratto per una strada scabrosa e mon-tuosa, sotto il sole cocente di mezzogiorno .Don Bretto, che ha ammirato la virtù del piopellegrino, è costretto ad esclamare: « la san-tità di Don Rua mi spaventa,!»,

Da Beirut si porta alle rive del Mar Morto ;fissa a lungo quelle acque desolate ; poi con losguardo al cielo, esclama : « 0 Gesù, non per-mettete mai che nelle nostre Case si abbiaad offendervi col brutto peccato» ; e, inginoc-chiatosi, prega coi confratelli .

Quindi si recò al Giordano, nel punto ovela tradizione dice che Gesù ricevette il bat-tesimo; scalzatosi e sorretto dai confratelli,scese nelle acque, raccolto, devoto . Celebròle funzioni della settimana santa a Betlemme,e prese pure parte alle principali funzioni chesi celebravano a Gerusalemme . Salì sul MonteOliveto, visitò il Getzemani e la Grotta del-l'agonia . Nel venerdì santo seguì la solenneVia Crucis che ogni anno ripete il camminoche, secondo la tradizione, fu percorso da Gesù .

Il pellegrinaggio è finito e la promessaassolta . Per l'anima di Don Rua sono statigiorni di elevazione nella contemplazione deimisteri della nostra redenzione . Sono statianche giorni di penitenza e di sofferenza fisica .Con mani pure egli offre al Signore preghierae sofferenza per il bene della Congregazione econfida che « la Sua misericordia, i cui tesorisono inesauribili, non permetterà che ven-gano deluse le sue speranze, che rimanganosenza frutto lo suo preghiere» .

E prende la via del ritorno, più affaticato epiù sofferente; ma nel suo cuore brucia più ar-dente la fiamma dell'amore a Gesù Redentore .

Squillano le campane di Pasqua : alleluja!Le sentono con animo distratto quanti, chiusi nei loro interessi, trascinanoil cuore sulla terra, sordi alla voce che chiama dal Cielo . Le sentono anchequelli che hanno rinnegato la loro fede e che ora si dichiarano troppo fortiper tornare a credere a ciò che ha illuminato la loro infanzia lontana . . .Le campane chiamano tutti a celebrare il mistero di un Dio che con lasua morte ci ha ridonato la vita .Ma quanti cristiani sono capaci di gustare i misteri pasquali?Tutti coloro che nel sacramento della Confessione sanno purificarsi inumiltà di spirito .Tutti coloro che accolgono l'invito ad assidersi al Banchetto pasquale .Le campane di Pasqua suonano per tutti : « Venite - esse dicono -venite a mondarvi nel Sangue dell'Agnello, alleluja ; venite a nutrirvidel Pane della vita, alleluja! » .

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I Cooperatori e le Cooperatrici che avranno la gioia di partecipare al Convegno PellegrinaggioNazionale a Roma - e non essi soltanto - saranno lieti di conoscere l'imponente rete di opere sa-lesiane e delle Figlie di Maria Ausiliatrice che si stende sull'Urbe . Sono complessi generalmentedestinati al ceto più bisognoso di assistenza : la gioventù e il popolo della periferia e dei quartieripiù popolari, vecchi e nuovi . La rassegna che ne facciamo è necessariamente rapida e schematica .

L'Opera Salesianaal CASTRO PRETORIO

La Basilica del S. Cuore di Gesù con l'an-nesso Istituto sono, per le altre opere sale-siane di Roma, ciò che è Valdocco per To-rino e per il mondo. Di qui s'irradiarono lealtre opere sorte in Roma e nella periferia .Sono ancor oggi la sede dell'Ispettore Sale-siano del Lazio e della Sardegna .

La Basilica del S. Cuore ha una storia glo-riosa per la Congregazione Salesiana . L'ideadi costruire una chiesa nella zona del Ca-stro Pretorio risale al Servo di Dio Pio IX.Leone XIII, appena eletto, prese a cuore ilprogetto e pensò di farne il centro mondialedel culto al S . Cuore di Gesù ; perciò si ri-volse per aiuto a tutti i Vescovi del mondocattolico . I lavori s'iniziarono con entusiasmonel 1879, ma poco dopo, venuti meno i fondi,dovettero essere sospesi. Fu allora che ilPapa, per consiglio del Card . Alimonda, Ar-civescovo di Torino, volle affidare l'opera aDon Bosco. Il Santo, sebbene stanco e stre-mato di forze, s'addossò la non facile im-presa. Iddio benedisse ampiamente la suaobbedienza al Vicario di Cristo . Nel 1887 lagrande e bella Basilica, era un fatto compiuto .Il 16 maggio di quell'anno, pochi mesi primadel suo felicissimo transito, Don Bosco, con

A

commozione straordinaria, vi celebrava laprima Messa all'altare di Maria Ausiliatrice .Accanto alla Basilica, per volontà di Don Bo-sco, che non poteva pensare a una chiesasenza giovani, sorse anche un capace Istitutoper giovanetti interni ed esterni . Fino allacostruzione dell'Istituto Pio XI, l'IstitutoS. Cuore comprendeva tre opere giovanili :un fiorentissimo Oratorio festivo e le due se-zióni di giovani interni : studenti e artigiani.Nel 1930 la sezione artigiani emigrò al nuovograndioso Istituto Pio XI. Sia dall'Oratorioche dall'Istituto, nei suoi 70 anni di vita,uscirono numerose vocazioni ecclesiastiche ereligiose e un gran numero di illustri perso-naggi che onorarono e onorano la Chiesa ela Patria .

Fin dai primi anni l'Istituto S . Cuore ospitòpure uno scelto manipolo di chierici salesiani,studenti presso le Università Ecclesiastiche .Quasi a continuazione di questa tradizione,l'Istituto accoglie, dall'ottobre 1958, le dueFacoltà di Diritto Canonico e di Filosofia el'Istituto Superiore di Pedagogia, in attesadi trasferirsi, unitamente alla Facoltà Teo-logica, nella progettata grandiosa sede delPontificio Ateneo Salesiano .

Centro d'irradiazione dell'opera salesiana alCastro Pretorio è la bella Basilica del S . Cuoredi Gesù, testimone delle ultime estenuantifatiche di Don Bosco e, più tardi, dei memo- 1i 27

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rabili trionfi romani della sua beatificazionee canonizzazione. La Basilica del S . Cuoreè anche sede di una delle più fiorenti par-rocchie dell'Urbe .

Situata nelle immediate adiacenze dellagrande Stazione centrale, in una zona che,nella previsione comune, si avvia a divenirecuore pulsante della nuova Roma, l'opera sa-lesiana del S . Cuore vede aprirsi dinanzi asè sempre nuove possibilità di apostolato .

L'Opera S . Maria Liberatrice

al TESTACCIO

In un lembo di Roma circondato da unaansa del Tevere, compreso tra un braccio dellevetuste mura Aureliane e le pendici del Pa-latino, sorge una monumentale costruzione distile rornanico-bizantino : è la chiesa di S. MariaLiberatrice .Questa chiesa ha 50 anni ed è centro di

una feconda irradiazione di bene . Ma quandola costruzione fu iniziata, l'ambiente era bendiverso, per il clima sociale impregnato delpiù anticlericale sovversivismo .

Quando S. Pio X. salì al soglio Pontificio,non una sola volta la parte sana della po-polazione mandò i suoi rappresentanti a im-plorare come dono dal Sommo Pontefice l'ere-zione di una chiesa e l'invio di sacerdoti perla cura spirituale di quanti apprezzavano ildono inestimabile della fede .Si pensò ai Figli di Don Bosco .Dapprima fu loro affidata una scuola ele-

mentare di istituzione pontificia : i maestrisalesiani vi si portavano facendo a piedi ilnon breve tragitto dal Castro Pretorio fin là .

Ma si voleva affidare ai Salesiani la curaspirituale di tutta quella zona con scuola,oratorio e parrocchia. Nell'ottobre del 1900era di passaggio a Roma Don Cerruti . Conmossa evidentemente intenzionale Mons . Lenti,del Vicariato di Roma, appoggiato dal nostroProcuratore Don Marenco, indusse il Supe-riore a fare una visita alla Scuola Pontificiaaffidata ai Salesiani .Vi si recarono in carrozza . Si sarebbe detto

che la loro visita passasse inosservata. Al mo-mento di tornare, però, fecero appena in tempoa prendere posto in vettura che un sasso in-filò con violenza uno sportello e uscì dall'altrofrantumando i due vetri .

Mons. Lenti, riavutosi dal subitaneo sbi-gottimento, ebbe buon giuoco a dire: « Vedese c'è bisogno che i Salesiani vengano a starequi? ». Al che Don Cerruti, imperturbato econvinto, rispose: « Sì, Monsignore: ce n'èproprio bisogno . Li manderemo » .

Nel 1905 in un clima politico rovente, tor-mentato da frequenti scioperi, si diede inizioalla costruzione della chiesa . Gli auspici nonerano troppo lusinghieri, se i muratori, ac-cennando alla chiesa sorgente, non si peri-tavano di affermare beffardi e minacciosi :« Adesso la tiriamo su ; ma arriverà il momentoche verremo a buttarvela giù! ».Senonchè quel momento . . . non è ancora

velluto .Pochi mesi fa furono celebrate, solennis-

sime, le feste del 50° che culminarono ilgiorno dell'Immacolata .

Parlò per i Salesiani il carissimo Don To-rello, valoroso rappresentante della vecchiaguardia, che commosse l'uditorio con la rie-vocazione degli anni eroici .

Il discorso ufficiale fu tenuto dall'On. Cin-golaui, Vice Presidente del Senato . Egli, 50 annifa, presente il Ven. Michele Rua, nella stessaSala Clemson, aveva tenuto il discorso di cir-costanza per la consegna della bandiera al Cir-colo giovanile S. Maria Liberatrice, allora co-stituito .

S. E . Mons. Fogar chiudeva la serata in-nalzando un inno di ringraziamento al Si-gnore, per il gran bene compiuto in 50 annidi lavoro sotto lc sguardo di S . Maria Li-beratrice .

L'Istituto S. Domenico Savio

al lNIANDI{IONE

È sorto nel 1915 come Scuola agrariaper i figli degli agricoltori morti in guerra .Successivamente ospitò le Scuole elementari,il Noviziato dell'Ispettoria Romana e, dal1953, l'Aspirantato per candidati alla vitasalesiana . L'Oratorio quotidiano annesso as-siste i ragazzi del popolarissimo quartiere diTorpignattara. Lo stesso Sindaco di Roma,in una recente sua visita, si è compiaciutodell'opera che i Salesiani svolgono in quellazona tanto povera e ha voluto visitare dipersona alcune abitazioni di giovani poveridell'Oratorio .

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ALa Principessa Elisabetta, oggi Elisabetta II,Regina d'Inghilterra,visita il «Borgo Ragazzi Don Bosco»,guidata dal Direttore Don Biavati .

1La Basilica del Sacro Cuoreeretta da San Giovanni Bosco in Roma e da luiinaugurata pochi mesi prima della morte .

Il grandioso istituto Pio XI, monumentodella riconoscenza della Famiglia Salesianaal grande Ponteficegiorificatore di Don Bosco.

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I.

Viale delle Catacombe di S . Callistoaffidate ai Salesiani :nello sfondo la cupola di S . Pietro .

Il fiorente Istituto delle Figlie di M . A.in Via Appia Nuova .

II Tempio di S . Maria Liberatriceeretto dal Ven. Don Rua in Roma-Testaccio.

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L'Opera di

PIAZZA M. AUSILIATRICE

Comprende la Parrocchia di Maria Ausi-liatrice e l'Istituto Pio XI con l'Oratorio fe-stivo annesso. È un grandioso complesso diattività, sorto per perpetuare la riconoscenzadella Famiglia Salesiana al grande PonteficePio XI, che innalzò alla gloria degli altariil Fondatore e che si compiacque di chiamarsiil « Papa di Don Bosco » .

Le Scuole professionali Pio XI, che ebberoun modestissimo inizio all'Ospizio Sacro Cuorenel 1883, oggi possiedono laboratori moder-namente attrezzati per la meccanica e le artidel libro, del legno e dell'abbigliamento . Dal1939 la Scuola di Avviamento e la ScuolaTecnica sono legalmente riconosciute . Nel 1941fu aperta anche la Scuola Media e nel 1954l'Istituto Tecnico Commerciale : tutti e dueparificati . Gli allievi raggiungono un totaledi 759 . di cui 420 interni, 95 semiconvittori,244 esterni. Di essi 393 frequentano le Scuoleprofessionali. L'Istituto accoglie inoltre, perle esercitazioni pratiche nei vari laboratori,circa 35 allievi dell'Aspirantato salesiano delMandrione .La popolazione di questo Istituto è compostain prevalenza di alunni orfani.

L'altra Opera è la Parrocchia di Maria Au-siliatrice, che ha la sua sede nel monumentaleTempio eretto in Roma alla potente Ausilia-trice dei Cristiani nel quartiere Tusculano .Sua Ecc. Mons. Salvatore Rotolo fu il primoDirettore e Parroco . È la più grande Parroc-chia di Roma e conta ben 50 .000 fedeli . An-nesso fiorisce l'Oratorio quotidiano e festivo .

Sul sacro suolo delle

(CATACOMBE DI S. CALLISTO

Il più celebre e venerato cimitero cristianodella Chiesa primitiva - le Catacombe diS. Callisto - nel 1930 dal S . Padre Pio XIveniva affidato alle cure dei Salesiani, chel'accettarono come prova di filiale sottomis-sione al Papa . « Bisogna - scriveva il Servodi Dio Don Filippo Rinaldi - lasciare con-tento il S. Padre. Facciamo qualunque sa-

crificio perchè veda che siamo ciecamentesottomessi al Papa » .

Era un'opera nuova che richiedeva perso-nale specializzato. Il primo Direttore Don Er-nesto Berta seppe dar vita al gruppo delleguide, appartenenti a varie Nazioni .

Nel 1931 i Salesiani inziarono la Scuolaagraria S . Tarcisio, che oggi è un Aspirantatosalesiano, con annesso un frequentatissimoOratorio festivo .

Nel 1931 si inaugurò anche lo StudentatoFilosofico .

« Mi rallegro - scriveva ancora Don Ri-naldi che abbiate inaugurato lo Studentatoa S. Callisto . È un passo avanti . I chiericidevono essere ben fortunati di formarsi soprale tombe dei Martiri, sui primi modelli dellavita cristiana. Nei loro studi non perdanomai di vista la vita e la morte di quei primicristiani. Prego il Beato Don Bosco, tantodevoto delle Catacombe, che li guidi nel pen-siero e nelle opere » .

Oggi, a 30 anni dall'inizio, su questo sacroluogo, pulsa la vita di frementi giovinezze :sono i più di 200 oratoriani, i 120 aspiranti,il gruppo specializzato di oltre 30 guide, i100 studenti filosofi di tre Ispettoric . Il sanguedei Martiri è veramente seme di intensa vitacristiana .

La Comunità Salesiana del

VATICANO

1 Salesiani furono chiamati nella Città delVaticano per volontà del Santo Padre Pio XI,il quale affidò loro la direzione della Tipo-grafia Poliglotta e l'amministrazione dell'Os-servatore Romano . Ne presero possesso il 1° ago-sto del 1937 .Nella prima udienza privata concessa ai

Salesiani addetti alla nuova Opera « il Papa

Noi abbiamo parlato di un Giubileo Sa-lesiano, e non senza intima gioia abbiamosentito che intorno a Noi si gridava : "Vivail Papa di Don Bosco P' . La bella parola,dilettissimi figli, è stata una parola di gioiaper Noi, come lo è stata per voi, chesiete così buoni figliuoli

PIO XI

nell'Udienza concessa in San Pietro alla FamigliaSalesiana il 3 aprile 1934, due giorni dopo lacanonizzazione di Don Bosco .

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- scriveva l'Osservatore Romano - disse contel'idea di chiamare alla direzione della Tipo-grafia Poliglotta Vaticana i Salesiani fosse pro-prio tutta Sua, e gli arridesse da tempo, avendosempre seguito e ammirato il vasto ed esemplarelavoro della Società Salesiana anche in questocampo, additatole dal santo Fondatore, che conl'intuito del veggente scorse e sentì di quale de-cisivo ausilio fosse l'arte tipografica ed edito-riale, ai nostri giorni, per l'apostolato e l'edu-cazione cristiana . . .

Prima di impartire una Sua particolarissimabenedizione, il Santo Padre aveva un pro-gramma, una speciale « parola d'ordine » dadare a quelli che si compiacque definire suoinuovi cooperatori . . . La prima volta che il Papaconobbe il Santo e le sue opere, ammirò le fio-renti promesse della Tipografia dell'Oratorio .Fu allora che il Santo gli disse di essere e volerrestare all'avanguardia del progresso . Questoproposito del Fondatore, così splendidamenteattuato in tutte le tipografie ed editorie salesiane,doveva essere, d'ora in poi, tutto proprio dei Sa-lesiani per la Tipografia Poliglotta Vaticana » .

Il u PRENESTINO u

11 24 aprile 1958 il ,<Borgo Don Boscocelebrava il suo primo decennio di vita . Adistanza di un anno, il «Borgo» riceve dalCapo dello Stato solenne riconoscimento dellaprovvidenzialità della sua missione educativacon il conferimento della «Medaglia d'Oroper i «Benemeriti» della Scuola .

È un'opera tanto giovane, ma già si èinserita autorevolmente nel numero delle operebenemerite della società . Di essa abbiamogià parlato altra volta . Sorta sulle rovinedella guerra, questa provvida istituzione indieci anni di vita ha assistito migliaia di ra-gazzi, ha formato giovani lavoratori, che oggipossono decorosamente guardare all'avvenirecon legittima sicurezza ; ha nel suo programmaquotidiano questo particolare proposito : ridareai giovani, specialmente ai più poveri e dise-redati, la speranza del loro domani, con laqualifica di un lavoro, con un titolo di studioe, più che tutto, con una preparazione moralee cristiana .

Oggi l'Istituto conta circa 1000 ragazzi,di cui 350 interni .Funzionano ampie, luminose e attrezzate

officine per meccanici, falegnami e tipografi .

I giovani seguono i Corsi professionali delMinistero del Lavoro e si preparano al con-seguimento della Licenza della Scuola Tecnica .

Quanti e affezionati ex allievi conta già il« Borgo »! Ogni domenica è bello vederne moltiritornare al loro « Borgo », a passare qualcheora di lieta intimità coi loro Superiori .Davvero che dove più abbondò la povertà

e il bisogno, oggi abbonda la fiducia, anzila certezza che il Signore non lascerà man-care il pane ai figli di predilezione, quali sonoi « Ragazzi del Borgo Don Bosco » .

L'Opera salesiana alQUAIRTIEIE APPIO (1952)

È composta di due principali elementi: ilmaestoso Tempio a San Giovanni Bosco edil complesso degli edifici scolastici ed orato-riani . Il primo vuole essere il grande San-tuario di Don Bosco in Roma. È una dellepiù ardite costruzioni sacre del tempo, allacui attuazione collaborarono i migliori artistimoderni, e che assolverà all'assistenza spi-rituale del grande quartiere che sta sorgendoattorno a Cinecittà . Per l'educazione deifigli di tanti parrocchiani provvedono ScuoleElementari, maschili e femminili (F . M . A .),già in efficienza, e una grande Scuola Media .L'Oratorio è bene attrezzato e frequentato .

(Ne parleremo diffusamente nel prossimi) numero) .

Opera « Marchesa Teresa Gerini » aPONTE MAMMOL() (1955)

È sorta per l'assistenza della gioventùnel nuovo quartiere industriale di Roma .Un'opera nel suo genere completa. Comprendela Parrocchia (è stata posta la prima pietraper l'erigenda chiesa dedicata a San Dome-nico Savio), un modernissimo Oratorio cenuna grande cappella propria, sedici aule,due saloni, cine-teatro, il Polisportivo che èuno dei più grandi e attrezzati campi spor-tivi dell'Urbe ; le Scuole professionali peresterni. L'Opera ha una superf. di 120.000 mq .,tredici padiglioni con tre laboratori (di cuiuno misura 5000 mq .) e 36 aule . Sarà capacedi assistere un complesso di 1200 alunni .(Cfr . l'ampia illustrazione dell'Opera sul Bol-lettino del lo dicembre 1957) .

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OPERE DELLE FIGLIE DI M. A,in Roma

Istituto S . Giovanni I3o.sco . L'ultima per data, ma quella che permetterà il maggior svi-luppo è l'Opera Femminile San Giovanni Bosco, sorta sulla Via Tuscolana, in pros-simità di Cinecittà . Ne ripa-aleremo nel prossimo -numero .

Istituto Gesù Nazareno (Via Dalmazia) . È un complesso di scuole che va dal Giardino d'In-fanzia al Corso Liceale ed Abilitazione Magistrale . È frequentato (la circa millealunne .

Istituto Saera Famiglia (Via Appia Nuova) . Questo Centro conta circa un migliaio di alunne .Dal 1905 al 1925, anno in cui venne aperta la Parrocchia d'Ognissanti, sebbene inmodesta forma, funzionò da succursale della Basilica di S . Giovanni in Laterano, poichòdalla Piazza di S . Giovanni fino all'Istituto non vi era altra chiesa . Ora l'Istitutohaa una Scuola Tecnica Commerciale, Classi Elementari, Asilo e un fiorentissimo Ora-torio . È merito delle Figlie di Maria Ausiliatrice la diffusione della devozione aMaria Ausiliatrice nel quartiere Appio .

Casa Aladre Alazzarello (Piazza Maria Àvsiliatrice) . Sorge vicino all'istituto Pio XI e alTempio di Maria Ausiliatrice . Ila un Asilo e una Scuola Elementare frequentati daoltre 500 bambini ; Corsi professionali, Opere parrocchiali e l'Oratorio .

Istituto S. Cecilia (Via Ginori) . Le Suore dell'Istituto S . Cecilia, che si trovano dal 1912 inquella zona, hanno diviso con i Salesiani le fatiche apostoliche nel dissodamento diquel terreno restio al lavoro di apostolato, perchè prevenuto dall'opera deleteriadi protestanti e ressi. Ogni l'Istituto ha una popolazione scolastica di circa 1000alunne, dall'Asilo alle Elementari, alla Scuola Professionale a tipo Industriale, pari-ficata. Vi sono inoltre La' oratori, Corsi e lezioni di taglio e l'Oratorio .

Casa S. Giuseppe (Via della Lungara) . Ebbe i natali al Bosco Parrasio sul Gianicolo, orasede dell'Accademia dei Lincei. Le categorie di fanciulle e giovanette più abbando-nate, vittime della miseria economica e morale, trovarono la loro salvezza nella CasaS. Giuseppe. Fu il campo di lavoro della, Serva di Dio Suor Teresa Valsè-Pantellini .II complesso delle alunne è di circa 500, oltre le ragazze dell'Oratorio .

Asilo Alacchi di Cellere (Via S. Saba) . Sorse per la munificenza della contessa Macchidi Cellere, in aiuto della popolazione povera del rione S . Saba. L'Asilo Macchi con-tinua la sua bella opera col Giardino d'Infanzia, con le 5 classi Elementari e colLaboratorio specializzato per abiti da bambini, dove molte giovanette, oltre ad unonesto guadagno, si formano un sicuro avvenire . È annesso un fiorente Oratorio .

Asilo Savoia (Via ]Monza) . Fondato da Francesco Crispi nel 1870 per l'infanzia abban-donata, fu intitolato alla Casa Savoia . Le Figlie di Maria Ausiliatrice vi andarononel 1917. È un internato che ricovera 300 bambini di ambo i sessi . I bambini si ten-gono fino a 10 anni, le ragazze sino ai 18 . Queste frequentano Corsi di Addestramentoal lavoro professionale e se non hanno famiglia, allorché devono lasciare l'Asilo, sipensa a provvedere loro un lavoro sicuro .

Asilo della Patria (Via della Camilluccia) . A perenne ricordo della Vittoria della primaguerra mondiale (1918), il Comune di Roma eresse quest'Istituto per le orfane diguerra. Qui le bambine, dai 3 ai 18 anni, vengono educate, istruite e formate profes-sionalmente e moralmente con grande vantaggio fisico e morale .

Istituto Maria Ausiliatrice (Via IITarghera) . Fu la culla dell'Ispettoria Romana « S . Cecilia» .Vi funzionano un fiorente Pensionato per Universitarie, Corsi di Addestramentoprofessionale, Scuole Elementari, Scuola Materna e l'Oratorio festivo .

Nei cento anni trascorsi dal primo pelle- prattutto a fa , •ore della gioventù, in firma chegrinaggio dell'umile prete di Valdocco a Roma, ha del prodigioso e che culminerà, a corona-la Provvidenza ha benedetto e prosperato l'opera mento di questo primo centenario, nella solennesua e quella dei suoi figli nell'Urbe, molti- consacrazione del grande Tempio di San Gio-plicando le loro possibilità di apostolato, so-

vanni Bosco nella Città Eterna .

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lai

ROMAL'Onorevole Guicommemora San Giovanni BoscoPatrono degli Apprendisti .

al Patronodividi

Apprendìtis

n anno fa veniva celebrata in tutta Italia la prima Giornata nazionale dell'appren-dista . Una giornata dedicata ai problemi della formazione professionale giovanile,sulla quale il Ministero del Lavoro intendeva richiamare l'attenzione dell'opinione

pubblica in generale ed in particolare del mondo del lavoro . Tale richiamo veniva fatto nellospirito e nel ricordo di S . Giovanni Bosco, proclamato nell'occasione, da Pio XII di v. m .,Patrono degli apprendisti .

Per far conoscere sempre meglio alle masse della gioventù operaia il nuovo santo Patrono,il Consiglio Superiore dei Cooperatori Salesiani, quest'anno, ha promosso in tutta l'Italia specialicelebrazioni, dirette a illustrare la figura del Santo vista sotto questa nuova luce .

A Roma, la domenica z_s gennaio, si tenne una solenne commemorazione di Don BoscoPatrono degli apprendisti all'istituto professionale Pio XI, con l'intervento di personalità, dirappresentanze del Ministero del Lavoro, degli Enti Assistenziali che s'interessano ai problemidell'Apprendistato, delle Scuole professionali, degli Imprenditori e Dirigenti di Aziende . Pre-siedette la celebrazione, in rappresentanza del Rettor Maggiore, il Rev .mo Don Ernesto Gio-vannini, Consigliere Professionale Generale .

Dopo le parole dell'Ispettore salesiano, il saluto di un giovane apprendista e una rievo-cazione scenica sul lavoro nella storia dell'uomo, pronunziò il discorso ufficiale l'on. Luigi Gui,che lo scorso anno, come Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, ottenne daPio XII che S . Giovanni Bosco fosse proclamato Protettore degli Apprendisti Italiani .

Richiamata l'urgenza che ha l'Italia di preparare dei tecnici qualificati e specializzati perfar fronte ai propri impegni di produzione, oggi specialmente che il Mercato Comune nonsolo ha spezzato le dogane, ma ha aperto lo scambio di mano d'opera tra Stato e Stato,e rievocato il quadro del mondo del lavoro nell'ultimo secolo, nella lotta tra liberalismo emarxismo, l'illustre oratore ha fissato le caratteristiche della figura e dell'azione di S . Gio-vanni Bosco in merito ai problemi dei giovani lavoratori .

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Santo ma, parimenti, uomo pratico e diazione, Egli andò incontro a tutte le esigenzedel suo popolo e per questa ragione ben me-rita di essere presentato come l'espressionepiù genuina del nostro tempo e come sim-bolo completo di tutti i valori umani e divinirappresentati dal lavoro .

L'intuito delle cose gli fece anche antici-pare il futuro quando egli non solo cercò difar imparare un mestiere ai suoi giovanipresso maestri di bottega o presso di sé, matutelò in forma energica e legale i diritti deisuoi apprendisti .

L'Oratore proseguiva affermando la necessitàche lo Stato non guardi con gelosa diffidenzagli sforzi che si fanno fuori delle sue istitu-zioni dei lavoratori, ma accetti la spontanea,generosa e illuminata collaborazione di tutti .Concludeva con una fervida esaltazione

dell'Opera Salesiana che in Rcma, nell'Italiae nel mondo, affrontando con modernità dimetodi e con dedizione di energie le difficiliistanze poste dai giovani lavoratori, bene me-rita della grande causa della Chiesa e dellaPatria .Il pubblico espresse la sua ammirazione e

gradimento con un prolungato e caloroso ap-plauso .

Terminata la cerimonia, gli invitati hannopotuto visitare i laboratori dell'istituto Pio XI,cogliendo dalla realtà della scuola una misuradelle grandi realizzazioni di Don Bosco .

Alle ore t i è stata trasmessa per televi-sione la S . Messa celebrata dai Direttore del-l'istituto Pio XI, nel laboratorio di meccanica .

Don Bosco fu pure commemorato ai gio-vani apprendisti di grandi complessi studen-teschi di Istituti Tecnici e Industriali a Col-leferro (Roma) il più importante centro delLazio, e a Roma nei grandi istituti GalileoGalilei, S . Michele, Duca d'Aosta, Tibur-tino III, Alessandro Volta. Il Provveditoreagli studi di Latina ha invitato tutte le Scuoledella provincia a commemorare Don BoscoPatrono degli Apprendisti .A Napoli il programma delle iniziative fu

preparato dai Salesiani in collaborazione conla Presidente dell'I.N.I.A.S.A. (Istituto Na-zionale Istruzione Addestramento Settore Ar-tigiano), On. Vittoria Titomanlio, e dai rap-presentanti dell'Ufficio Regionale del Lavoroe del Provveditorato agli Studi . Il 26 gennaiol'On. Raffaele Jervolino tenne sull'argomentola Conferenza Salesiana, interessando al pro-blema i 50o Cooperatori intervenuti . Il 29,festa di S. Francesco di Sales, un incontrocon i giornalisti offrì spunti per gli articolicomparsi sul Corriere di Napoli, sul Popolo,sul Quotidiano e sul Mattino . Il 31 gennaioil Rev.mo Ispettore salesiano Don Pilottoparlò alla Radio . Il io febbraio nel nuovograndioso Istituto - Fondazione Banco diNapoli - in via Nuova del Campo, si svolsela Giornata dell'apprendista, con la collabo-

PISA - Giovani apprendisti, dopo aver onorato il loro Patrono, circondano S . E . l'Arcivescovo Mons. Ugo Camozzo .

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razione dell'I.N.i .A.S.A . 1 giovani appren-disti ascoltarono la santa Messa e il discorsodel nostro Don L'Arco e assistettero allaproiezione di documentari salesiani . Volleanche intervenire Sua Em . il Cardinale Ca-staldo, che disse sull'argomento la sua au-torevole parola . Presenziarono il Direttore Ge-nerale del Ministero del Lavoro, le autoritàdell'Ufficio Regionale del Lavoro e molte per-sonalità, oltre a numerosissimi allievi deicorsi di addestramento, provenienti da tuttala provincia, con i rispettivi insegnanti, istrut-tori e datori di lavoro .

Nella settimana successiva, con un calen-dario preordinato dal Provveditore agli Studi,i salesiani Don Scrivo e Don L'Arco feceroil giro di tutti gli Istituti professionali, indu-striali e tecnici della città, parlando di DonBosco e degli apprendisti, distribuendo l'im-maginetta di Don Bosco Patrono degli ap-prendisti e proiettando i documentari Tecnicidi domani e Colle Don Bosco .A Palermo l'opportunità e attualità della

nomina di San Giovanni Bosco a Patronodegli apprendisti fu magistralmente illustratadavanti ad un pubblico imponente dal notoe valoroso oratore Mons . Petralia, presentel'on. Giuseppe Alessi, Presidente dell'Assem-blea Regionale, e altre distinte personalità .A Bari le Acli con i Cooperatori e gli Ex

allievi organizzarono la Giornata dell'appren-dista, e il dott. Leonetti, VicepresidenteProvinciale Acli, illustrò la scelta di San Gio-vanni Bosco a loro Patrono .A Novara S. E. l'On . Scalfaro, trattò il tema

San Giovanni Bosco e il lavoratore cristiano . Fubenedetta la prima pietra della erigendiscuola professionale, che sarà dedicata a SanGiovanni Bosco, e S . E. l'Arcivescovo Mons .V. Gilla Gremigni disse nobili parole sullebenemerenze del Santo Patrono degli ap-prendisti. Rappresentava il Rettor Maggioreil Rev.mo Don Guido Borra del CapitoloSuperiore .

Anche nella città di Pisa la festa si celebròcon una serie di iniziative . La Messa dell'ap-prendista fu celebrata dall'Ecc .mo Arcive-scovo Mons . Ugo Camozzo, presenti i giovanilavoratori degli istituti e scuole professionali,ai quali Sua Eccellenza fece conoscer la grandee amabile figura del loro Patrono .

Particolare solennità ha assunto a Firenze,il i° febbraio scorso, la celebrazione dellagiornata dell'apprendistato, sia per la parte-cipazione delle maggiori autorità, sia per il

folto gruppo di giovani artigiani presenti .Dopo la santa Messa, celebrata nella cappelladei Pazzi, nel chiostro della Basilica di SantaCroce, dall'assistente degli artigiani cattoliciDon Otello Caponi, le autorità convenneronella sede dell'I .N.I .A.S .A., dove il prof. PieroBargellini tenne un'interessante conferenzasul Patrono degli Apprendisti, da lui esaltatoin un elegante volumetto uscito in quei giorni .Anche presso i Salesiani, alla presenza di unfoltissimo pubblico, Padre Ernesto Balduccidelle Scuole Pie parlò di Don Bosco qualeanticipatore dell'odierna opera di tutela deigiovani lavoratori .A Bergamo la festa di S . Giovanni Bosco

solita a celebrarsi ogni anno nella Chiesadel Patronato San Vincenzo, che può consi-derarsi il santuario cittadino del Santo, èstata più solenne . S. E. il Vescovo tenneun'allocuzione sul Santo Patrono, quindi inau-gurò la Mostra degli apprendisti, allestitadai piccoli operai dell'Istituto . Anche perla Scuola di avviamento fu celebrata unaMessa con l'intervento delle scolaresche edegli insegnanti delle due sudi di via Preso-lana e di via Stoppani .A Treviglio (Bergamo) un buon numero

di apprendisti ha corrisposto all'invito delleAcli e ha partecipato alla santa Messa nelSantuario e alle conversazioni nel salone ; adessi fu presentata in forma suggestiva e vivala figura del protettore degli apprendisti .

A Parma gli apprendisti della città eb-bero una « tre sere » in preparazione alla festadel loro Santo Patrono .

A Terni un folto gruppo di apprendistiha assistito alla santa Messa e al discorso inonore del Patrono . Quindi ha trascorso un'al-legra mattinata nella casa salesiana .A Ravenna un intenso programma di ma-

nifestazioni, onorate anche da S . E. l'Arcive-scovo, servì a far conoscere agli apprendistiil loro Patrono . Parlò l'avv . Vito Montanari .A Varese, presso l'Istituto salesiano, si

tenne un convegno per giovani apprendisti,con discorso dell'on, Galli .A Ottaviano (Napoli), presenti le autorità,

numerosi professionisti e persone qualificatenel campo del lavoro, il sen . Angelo RaffaeleJervolino tenne una conferenza su Don Boscoe il lavoro .

Nel numero di Maggio daremo re .'azione dellecelebrazioni svoltesi nelle Tre Venezie e altrove .

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I Maestri cattolici a Don BoscoNella ricorrenza della festa di S . Giovanni Bosco l'Associazione Italiana Maestri Cattolici A1MC)e il Movimento Maestri di Azione Cattolica (MMAC) hanno organizzato in moltissime cittàd'Italia manifestazioni religiose in onore del Santo Educatore con conferenze pedagogiche, nellequali gli oratori hanno presentato Don Bosco non solo come il fondatore e organizzatoredi una grande opera educativa, ma anche come il tipo ideale dell'educatore cattolico moderno .

A Milano l'incontro fu organizzato presso l'Uni-versità Cattolica del Sacro Cuore per tutti gl'inse-gnanti della città . Oratore il salesiano Don Ellena .

A Palermo le organizzazioni sunnominate in-dissero una conferenza nel palazzo arcivescovileper celebrare in Don Bosco il Santo degli educa-tori. Parlò il nostro Don Giuseppe Gemmellaro .

A Sassari agli insegnanti e maestri cattolici laprof. Suor Aurora delle Pie Sorelle illustrò il temaDon Bosco, educatore perenne .

A Lecce, nel palazzo dell'Azione Cattolica, pre-sente S . E. il Vescovo Mons . Minerva e le auto-rità scolastiche, l'Assistente Diocesano svolse iltema : La logica del cuore in Don Bosco educatore .

L'AIMC di Carrara, intitolata a S . GiovanniBosco, si è fatta promotrice di una conferenza suDon Bosco per tutti i maestri del carrarese . Latenne il Vescovo S. E. Mons. Carlo Boiardi .

A Savona i maestri cattolici hanno ascoltatola conferenza del prof . Cameirana sul tema S . Gio-vanni Bosco educatore . S . E. Mons . Vescovo celebròloro la Messa vespertina.

A Parma l'AIMC invitò i maestri a PalazzoSanvitale per assistere alla conferenza del sa-lesiano Don Frontini sul metodo preventivo diDon Bosco .

A Catania, dinanzi ad un foltissimo uditoriodi insegnanti medi ed elementari e di studenti,il prof. Santi Correnti parlò sul tema : L'attualitàperenne dell'insegnamento di San Giovanni Bosco .

Ai maestri e agli educatori della città di Vicenzaillustrò gli esempi di Dori Bosco educatore lo stessoEcc.mo Vescovo Mons . Zinato .

A Pinerolo, il 31 gennaio, i numerosissimi mae-stri partecipanti alla giornata culturale organizzatadall'AIMC, presente S. E. il Vescovo Mons . Bi-naschi, hanno ascoltato l'on . Scalfaro a parlare delmetodo pedagogico di Dori Bosco e della potenzaeducativa di Mamma Margherita .

Nel palazzo arcivescovile di Benevento, ad unbel gruppo di maestri fu illustrato il- pensiero edu-cativo di Don Bosco dal prof . Mario Del Grosso,docente di pedagogia nell'Istituto magistrale .

A Teramo, per i numerosi maestri e laureaticonvenuti in Duomo, celebrò S. E. Mons. Batti-stelli, esaltando le elette virtù di Don Bosco educatore .

San Giovanni Bosco fu presentato quale Padree Maestro di santi giovinetti a tutti i maestri delCentro diocesano di Arezzo da S . E. Mons . Vescovo .

Ad Ariano Irpino (Avellino), nel palazzo vesco-vile, presente S. E. Mons. Venezia, ha parlatoil nostro Don L'Arco ; a Luino (Varese), Dondella Torre, Direttore del Centro Salesiano diArese ; a Cortona (Arezzo), lo stesso Ecc .mo Ve-scovo ; a Caltagirone (Catania) il Direttore didat-tico prof . Liotta ; a Orte (Viterbo) Mons. Vin-cenzo Carbone, docente al Pontificio SeminarioRegionale della Quercia ; a Piedimonte d'Alife(Benevento), nei giorni 3o e 31 gennaio il parrocodi S. Salvatore illustrò agli insegnanti della Dio-cesi la santità e la pedagogia di Don Bosco ; a Lo-nigo (Vicenza) parlò ai maestri raccolti in Duomoil prof. Don Rosimbo Corato ; a Senise (Potenza),il 31 gennaio, si volle costituire una sezione del-l'AIMC e intitolarla a San Giovanni Bosco .

In vari luoghi il 31 gennaio si svolsero mani-festazioni riservate alle scolaresche, che portaronoin processione l'immagine del Santo fino alla chiesa,dove fu festeggiato .

Così ad Altamura gli alunni delle Scuole ele-mentari, guidati dai rispettivi insegnanti, trasporta-rono il quadro dall'edificio scolastico in Cattedralee, dopo il triduo e la festa, lo riportarono nelleScuole, infervorati dalla calda parola del VescovoS . E. Mons . Salvatore Rotolo ; così avvenne a Isernia,dove S . E. il Vescovo Mons . Giovanni Lucato fecedono agli scolari della città di un bel quadro aolio di S . Giovanni Bosco .

Gli Insegnanti cattolici di Foggia, che hannointitolato il V Circolo Didattico a San GiovanniBosco, per la festa del Santo organizzarono unagara di cultura tra gli alunni e una Messa tuttaper loro, celebrata da S . E. Mons. Paolo Carta .In serata Don L'Arco parlò a circa zoo insegnantisul terna Don Bosco maestro . Al termine della con-ferenza il Direttore didattico Mattia Di Taranto,fervido ammiratore di Don Bosco, offrì alle auto-rità e personalità intervenute una copia della ele-gante pubblicazione A San Giovanni Bosco, editaa cura degli insegnanti del V Circolo Didattico . 137

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Due Figlie di Maria Ausiliatrice nelle prigioni di Belo Horizonte (Brasile)

Da qualche anno, con l'approvazione delleautorità ecclesiastiche, due Suore della Casaispettoriale di Belo Horizonte si recano setti-manalmente a insegnare il catechismo ai 400detenuti delle vicine carceri .

Per loro interessamento, il Direttore ha fattocostruire nel cortile delle prigioni un'artisticagrotta di Lourdes, affinchè la soave figuradella Vergine potesse essere visione di con-forto e di pace ai giovani reclusi .

La grotta venne benedetta con solennità,presente anche il Governatore dello Stato diMinas Gerais con gran numero di ufficialidell'esercito e della polizia .

Trovandosi poi molti prigionieri segretatinelle loro celle, le Suore prepararono una pic-cola grotte, portatile per la Visita della Ala-donna a quelle celle . Vi fu sempre ricevutacon gioia, e durante i nove giorni di perma-nenza, i singoli detenuti le offrirono l'omaggiodel santo rosario, il canto di qualche lode

rTORINO

Giornata di studio per Zelatorie Zelatrici stampa

Fu presieduta dal Rettoi Maggiore che, ral-legrandosi con gli Zelatori per le cose magni-fiche e concrete proposte allo zelo dei parteci-panti, sottolineò, con l'iutportaez_e e l'urgenzadell'apostolato stampa, anche la salesianitàdi questo apostolato, sia per il meravigliosoesempio datoci dal Santo Fondatore, sia perla sua volontà espressa che tale apostolatofosse continuato dai Salesiani e dai Coopera-tori . Nella foto : parla Mons . Chiavazza.

e l'insistente supplica per ottenere la libera-zione o almeno la rassegnazione .

Grande impressione fece ai prigionieri l'e-sempio di Don Bosco tra i giovani della «Ge-nerala* di Torino, cd entusiasmati dal notoepisodio della gita, dissero un giorno: -- Suora,non potrebbe chiedere anche lei il permessodi condurci una volta a passeggio fuori? -Naturalmente l'ardita domanda non potè es-sere raccolta se non come espressione di fiducianelle Suore catechiste . Infatti, nonostante leinsidiose visite degli spiritisti con larga distri-buzione di regali e di libri, i prigionieri serbanole loro preferenze per l'insegnamento religiosodelle suore, in cui trovano la via sicura lor laloro redenzione morale .

È anche consolante sentire dagli ul'iiciali edalle guardie addotte alle carceri cito oranon si hanno più a lamentare rivolte tra i de-tenuti, perchè più degli inflessibili mezzi divigilanza e di rigore, vale la fede in Dio el'insegnamento della sua santa legge .

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EquatoreQuito - Il collegio inglese" Cardinal Spellman ", fondatoda S . E . Mons. Candido Rada,salesiano, ha iniziato il suoseconda anno di vita con ungrande raduno dei suoi 450alunni e loro genitori. In quel-l'occasione S . E . il Nunzio Apo .stolico Mons. Opilio Rossi be .nedisse i due nuovi autopuli .ma-in FIAT iq=8, che sarannoa servizio del Collegio e cheporteranno per la città e din-torni il nome del Card.Spellmaee dei Salesiani, a cui sono finti .tolati .

AustraliaAdelaide - S . E . Mons . M . Beo-vich, Arcivescovo di Adelaide,ha benedetto e aperto al cuitola nuova chiesa parrocchialededicata a S . Giovanni Bosco .

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CIUDAD TRLTJ11LL0 - 11 Con4lressoEucaristico- lariano della ParrocchiaSan Giovanni Bosco

Organizzato a conclusione dell'Anno Ma-riano, varcò i limiti della parrocchia perassumere le proporzioni di un avvenimentocittadino . Lo indisse il venerando ArcivescovoMetropolita Mons . Riccardo Pittini e lo pre-siedette l'Arcivescovo Coadiutore S . E. Mons .Beras. Caratteristico, tra le altre celebrazioni,il pellegrinaggio che per una settimana ognisera si svolgeva da una delle chiese della cittàalla Parrocchia S . Giovanni Bosco portandoin processione la Madonna di Lourdes . Onoròil Congresso con la sua presenza e partecipa-zione attiva l'Incaricato di Affari della SantaSede, Rev.mo Mons. Luigi Dossena, elle pro-nunciò parole di alta compiacenza nell'ultimaassemblea plenaria . Il Rev .mo Ispettore sa-lesiano Don Giuseppe Gonzalez Del Pino etutti i Salesiani che vi lavorarono benedisseroil Signore per gli abbondanti frutti spirituali,quali il ritorno di numerose anime alla praticareligiosa e uno straordinario concorso ai santiSacramenti .

Il Presidente della Rrpubhliea assisteall'ineoronazione di larice Ausiliatrice

Per celebrare il 150 ° anniversario della catte-drale di San Vicente, il Vescovo diocesanoS. E. Mons. Pietro Aparicio, salesiano, ha so-lennemente incoronata la statua dell'Ausilia-trice, patrona della diocesi, che troneggia sul-l'altar maggiore . Il popolo venne spiritualmentepreparato con una missione predicata da do-dici sacerdoti salesiani, elio portò consolantifrutti, specie nei villaggi dove il sacerdote puòpassare di rado . Era presente al solenne ritol'Ecc .mo Presidente della Repubblica, Ten .Col. José Maria Lemus, accompagnato dal Mi-nistro degli Esteri . Dopo che S . E . il Vescovoebbe imposte sul capo di Gesù e della Verginele preziose corone, il Presidente della Repub-blica, visibilmente commosso, pose nella manodestra dell'Ausiliatrice lo scettro regale, mentre

tutto il popolo esplodeva in scroscianti ap-plausi. Seguì una preghiera detta dal Presi-dente a nome di tutto il popolo per invocarele benedizioni e l'aiuto dell'Ausiliatrice deicristiani .

O1JUI'O - ( :entro missionario di inve-stigazioni scientiiielie

In vista di quanto fu stabilito nel CongressoBrasiliano dei Religiosi, che cioè « in ogni pro-vincia missionaria vi sia un centro di studietuografici, con biblioteca, museo, pubblica-zioni recenti che possano istruire e informareconvenientemente i missionari della zona», iSalesiani di Quito hanno fondato un CentroMissionario di Investigazioni SeieWi/iche, eliomira a realizzare invest gaz'oni sistematiche nelcampo dell'antropologia, sociologia e scienzenaturali, servendosi soprattutto del lavoromissionario che si svolge nelle foreste orien-tali dell'Equatore . L'iniziativa ha avuto ifervidi consensi di molte personalità nel campoecclesiastico, civile e scientifico . Nello stessotempo nello Studentato teologico Salesiano diQuito è stata fondata, a titolo di esperimento,una cattedra di Antropologia Missionaria, de-stinata a facilitare ai futuri missionari lo studiodell'antropologia culturale e fisica . Questacattedra è stata affidata al prof . Pietro Armil-las, esperto dell'UNESCO che, per designa-zione del Ministero dell'Educazione, è anchel'Assessore Tecnico per il ramo dell'antro-pologia .

Anche i " cacciatori di teste " si amman-siscono

Il Primo Ministro dell'India Pandit Nehruè solito dire agli ufficiali governativi e « socialWorkers » destinati tra le tribù aborigeni delNEFA (Nord Est India) : «Andate tra quelletribù con lo spirito dei Missionari. Solo cosìil vostro lavoro sarà fruttuoso » . Ancora re-centemente ha lodato l'opera svolta dai Mis-sionari, particolarmente tra le tribù Nagadell'Assam e del . Manipur. Come è noto, questetribù che vanno sotto il nome generico di« Naga », fino a pochi anni fa praticavano

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ancora il barbaro costume della « caccia alleteste » e portavano il terrore e la morte neivillaggi della vallata assamese . Solo i Missio-nari sono riusciti ad ammansirli . 1 Salesianilavorano con successo tra le tribù Naga deiTangkhul, Ala, ), Lotha, Angami, Ao e Khabui,tanto nell'Assam come nel Manipur, e su le« Naga Ilills » . Vi contano tra di esso oltrecento fiorenti comunità cristiane sparso suimonti, che a grande semicerchio vanno dallapianura del Brahmaputra sino ai confini dellaBirmania. Vi hanno aperto numerose scuoleprimarie cd anche alcune secondarie e supe-riori, come la scuola « Don Bosco» di Flundung • .Alcuni giovani Naga studiano nel CollegioUniversitario « Sant'Antonio » di Shillong . Duehanno già conseguito gradi accademici e sonostati assunti dal Governo in posti di fiducia .

GIJAIIALAJAIHA - La visita del primoCardinale messicano

Sua Em .za il Card . Ioni Garibi Rivera, Arci-vescovo di Guadalajara, ha riservato ai figlidi Don Bosco la sua prima visita ufficiale dopoil suo ritorno da Roma, dove aveva ricevutoil Cappello cardinalizio . Fatto il suo ingressotrionfale come primo Cardinale messicanonella sua città episcopale il 29 dicembre scorso,il giorno 3 di gennaio era accolto festosamenteda 73 Salesiani che chiudevano in quel giornoi loro esercizi spirituali e da cento chiericistudenti di filosofia nella casa di Chapalita(Guadalajara) . Accompagnava Sua Eminenza,il suo Ausiliare Mons . Francesco Zaverio Nuno .Tutti e due onorarono i Salesiani col parteci-pare alla loro mensa . Agli indirizzi di omaggioSua Em. il Cardinale rispose parlando dell'af-fetto suo e dei suoi parenti a Don Bosco eall'Opera sua, da lui conosciuta ancora dagiovane chierico, quando si era incontrato coneminenti ligure di salesiani, quali Mons . Co-stamagna ed il Cardinal Cagliero, e conclusedicendo: «Sono salesiano nel cuore, ve l'as-sicuro . Sono cresciuto, direi, respirando e ri-cevendo l'amore dei salesiani » .

La Madonna onorata dai huddi-ti

Il centenario di Lourdes ha fruttato unostraordinario risveglio di amore alla Vergine .« I frutti della Peregrinatio Mariae nelle casedei cristiani - scrive S . E . Mons. Pietro Car-retto - furono consolantissimi . La Madonnaha attirato anche numerosi buddisti, che ac-corsero a venerare la Vergine quando attra-versava canali e fiumi su barche maestosa-mente addobbate per passare da una casa adun'altra » .

Il missionario della quasi-parrocchia di BanPong scrive a sua volta :

« Da mesi la Madonna Pellegrina sta pas-sando per le case dei nostri cristiani, suscitandotanto interesse anche presso i buddisti . È unospettacolo commovente il vedere. la sera, icristiani radunarsi numerosi dove la Madonnaè di passaggio, stiparne la casa, riversarsi sullapubblica via e là, senza ombra di rispettoumano, cantare devotamente il Rosario, chie-dendo la conversione dei fratelli buddisti, cheguardano attoniti ed edificati. Quante graziein questi mesi! . . .

Anche il collegio « Sarasit » di Ban Pong,quantunque dei suoi 1200 allievi più di millesiano buddisti, ha gareggiato con i centri piùcristiani nell'onorare la Vergine . Le solennifeste vennero preparate con la proiezione difilmine sulla Madonna in tutte le classi. Atutti gli allievi fu distribuita una pagellinaper registrarvi fioretti e atti di carità; agliallievi delle classi superiori vennero assegnatiquattro temi a scelta: Lourdes, Fatima., Ausi-liatrice, La Madre . Una bella statua dell'Au-siliatrice fece il suo trionfale ingresso nel Col-legio, portata dagli allievi buddisti del Liceo,mentre la banda faceva echeggiare le più bellenote. La messa solenne fu celebrata dal Pa-dre Denis S . J ., Cappellano degli universitaricattolici . Nel pomeriggio gare e competizionisportive e a sera una imponente processionecon artistici flambeaux, alla quale seguì unabrillante accademia, cui presenziarono tutto leAutorità governative ed anche molti buddisti .

SANTO PADRE, I MIEI FIGLI VI AMANOI VI HANNO NEL CUOREI IL VOSTRO NOME

LO PORTANO INTRECCIATO CON QUELLO DI DIOI

DON BOSCO A PAPA, Pro ix

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Nello Studentato Teologico sale-siano di MONTEORTONE (Pa-dova) il 24 gennaio scorso ilProf. Pier Luigi Laita del Liceo« Maffei » di Verona tenne unadotta commemorazione centenariadel monello di Carmagnola MicheleMagone, trasformato da Don Boscoin uno tra i più olezzanti fiori delsuo Oratorio . S . E . Mons. GerolamoBortignon, Vescovo di Padova,espresse la sua viva compiacenzae sottolineò ai presenti - tra iquali una novantina di giovani,presidenti delle Compagnie dellaGioventù Salesiana Veneta - l'as-soluta necessità dei mezzi usati daDon Bosco per una soda formazionedei giovani : la Messa, la Madonna,la Confessione e la Comunione .

Nella vetusta città etnea di RAN -DAZZO sono stati inaugurati inuovi locali dell'Oratorio salesiano .distrutto durante i bombardamentiaerei del 1943 . E un Oratorio chevanta antiche tradizioni ed èricco delle memorie di molte ge-nerazioni . Infatti esso sorse nellontano 1879, contemporaneamentealla prima casa salesiana di Sicilia .nuovi locali, fatti con i contributi

della Regione Siciliana, sono piùampi, moderni e atti per conti-nuare la tradizione di educazionereligiosa e civile della gioventùrandazzese . L'inaugurazione fu so-lennizzata col dono di un pranzoa cento bambini poveri. Questaprima Opera salesiana in Sicilia hauna gloria e un primato: quello diaver dato numerosissime vocazionidi Salesiani e di Figlie di MariaAusiliatrice, nonchè di candidatial Seminario diocesano e ad altreFamiglie religiose .

Una nutrita rappresentanza di Sa-lesiani e allievi del Colle Don Boscoha partecipato a BUTTIGLIERA(Asti) ai funerali di una delleultime pronipoti di San Giovanni

142 Bosco, la signora Teresa Maria

Occhiena nata Graglia . La mamma,Teresa Graglia nata Bosco, erafiglia di Giuseppe, fratello di DonBosco. Gli altri figli di Giuseppefurono Francesco, Filomena, Rosae Luigi . Sono tuttora viventi altritre pronipoti di Don Bosco .

S . E. Mons . Carlo Allorio in occa-sione della festa di Don Boscoha consacrato il nuovo altare dedi-cato al Santo nella Chiesa delCarmine a PAVIA. La pala èopera del pittore Gino Testa .

Nella ricorrenza della festa patro-nale, la chiesa di S . GiovanniBosco, a BOLZANO, ha celebratoil primo decennio della sua attivitàcon l'inaugurazione di due nuovialtari, dedicati rispettivamente allaMadonna Pellegrina e a S . Dome-nico Savio. Alla festa è interve-nuto il Vescovo ausiliare, S . E .Mons. Forer.

Nella città di UDINE con una sem-plice, significativa cerimonia pressol'istituto Bearzi, è stata benedettala prima pietra della nuova chiesaintitolata a San Giovanni Bosco .Con l'ausilio dei benefattori ilBearzi realizza così un'altra im-portante opera in quanto la vec-chia chiesa era ormai insufficientea contenere gli oltre duecentocin-quanta ragazz) dell'Istituto.

A coronamento delle celebrazionicinquantenarie della chiesa delleFiglie di M . A . annessa all'istitutoSanto Spirito di ACQUI, sono statiinaugurati i lavori di restauro e diabbellimento . Al pontificale e al-l'omelia di S . E. il Vescovo Mons .Dell'Orno assistettero le autorità,personalità cittadine e un foltostuolo di Cooperatori .

Al ventottesimo Festival Euca-ristico annuale organizzato daiSalesiani a SUNBURY preseroparte oltre 20 .000 persone che vigiunsero dalle varie regioni con

5 treni speciali, 50 pullmann e 3000automobili . Il crescente interessedella Nuova Australia per questaFesta Eucaristica è provato anchedal fatto che nel giorno del con-vegno i vari annunzi si dovevanodare in 13 lingue differenti .

Un grave incendio notturno svi-luppatosi nei locali sotterranei delcollegio Maria Ausiliatrice di POR-TO VELI1O, distrusse completa-mente il vasto refettorio delleeducande . Prima ancora che lacomunità se ne fosse accorta, ilfuoco venne avvistato dall'esternoe fu un accorrere pronto e generosodi tutta la cittadinanza per l'operadi soccorso . Così tutti poteronoconstatare un fatto singolare : lefiamme, che minacciavano di av-volgere l'intiero edificio, si arresta-rono da un lato proprio dovesorge la gretta di Lourdes, e dal-l'altro a una parete della cucina,da cui pendeva un quadro di MariaAusiliatrice, rimasto completamenteilleso .Il Presidente della Repubblica, chenella sua recente visita alla Mis-sione salesiana dell'Arnazzonia hapotuto ammirare l'opera apostolicasvolta dai figli di Don Bosco peraprire le vie della civiltà alle po-polazioni primitive del RIO NE-GRO, ha decretato a S . E. Mons .Fietro Massa, salesiano, Prelato delRio Negro, la commenda dell'Or-dine del « Cruzeiro do Sul » perpremiare in lui tutti i Figli di DonBosco .

//wL'allora Presidente dei MinistriGn. Amintore Fanfani, nella suabreve permanenza in Egitto, qualeospite del Presidente della Repub-blica Araba Unita, trovò il tempodi visitare le nostre Scuole profes-sionali del CAIRO . I 360 allievimeccanici ed elettromeccanici loaccolsero nei loro vasti laboratoricon un trionfale applauso . L'On .T'anfani passò tra i banchi di la-voro interessandosi vivamente aglisviluppi dell'opera professionale sa-lesiana al Cairo, visitò anche inuovi laboratori in costruzione econcluse la visita nella sede scout,dove lasciò scritto : «Agli Esplora-tori Cattolici Italiani del Cairo,Amintore Fanfani, già capo delReparto " San Leone Magno " diAnghiari » .

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A sud del 17° parallelo rinasce una vita serena per i giovanetti profughi e abbandonati

Con la spartizione dell'Indocina alla Con-ferenza Asiatica di Ginevra del 20 luglio 1954(accordo Molotov, Ciù En Lai, Mendès-France),865.061 proJùghi del Nord passarono il 17°parallelo, che segna la linea di demarcazionefra lo Stato comunista di Ho Ci Mm e quellolibero del Viet Nam, e si portarono nel Sud .Fu un esodo tragico, compiuto in condizionidifficili e rischiose . Oggi le frontiere lungo il17° parallelo sono ermeticamente chiuse, comese fosse stata calata una saracinesca.

Il Governo del Viet Noia dovette risolvereil problema dei rifugiati . I profughi furonodistribuiti in 286 villaggi, disseminati in mas-sima parte nella zona di Saigon e in altre re-gioni vicine. I villaggi cattolici sono i piùnumerosi, perchè furono soprattutto i cattoliciche preferirono espatriare piuttosto che sacrifi-care la loro fede sotto il regime dei senza Dio .I villaggi cattolici sono 265 con un totale di679.756 abitanti ; i villaggi buddisti sono 18con 113 .904 abitanti e i villaggi protestantisono 3 con 1041 abitanti .

La migrazione in massa precipitò i cattolicinella più profonda miseria ; intervenne l'operadi soccorso della carità cristiana e del Go-verno. Le famiglie dei rifugiati vennero inviatea coltivare 450 .000 ettari di terra abbandonata ;sorsero casette linde, si avviò il lavoro e lavita riprese un ritmo normale, anche se il cuoreera nostalgicamente volto al nord . Nella siste-mazione dei profughi il più attivo fu mons . Chi,vescovo vietnamese, aiutato dai suoi sacerdoti,in numero di circa 600 .

Nei villaggi rifiorì la pratica religiosa ela frequenza ai sacramenti. Ogni villaggio haun turno di una giornata di adorazione euca-ristica ; furono costruite numerose chiese, instile indocinese; furono aperte scuole, ospedali,dispensari e corsi di cultura popolare . L'ami-

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Cizia portò a conversazioni e scambi con ivicini villaggi buddisti e l'opera di evange-lizzazione riprese in situazioni nuovissime .Sorse anche il primo giornale cattolico dei pro-fughi, il Diiong-Song, cioè la « Strada dellaVita » .

el Nord, invece, per i cattolici rimastisotto i comunisti, è calato il sipario di

ferro: la Chiesa, imbavagliata e strangolata,so re in silenzio . La tecnica per estirpare Diodalle anime dei fedeli è conosciuta : imprigiona-mento, lavaggio del cervello, rieducazione co-munista. Qualche anno fa i comunisti delViet J/j accolsero con solennità e cerimoniedi benvenuto un gruppo di cecoslovacchi, invisita di amicizia, che si dichiaravano sacer-doti cattolici . Li condussero nella cattedrale diHanoi, perchè potessero celebrare messa e in-gannare in tal modo il popolo . Il vescovoMons. Trin vietò l'ingresso a quegli strani vi-sitatori, dicendo che solo chi è inviato dallaSanta Sede poteva celebrare Messa nella cat-tedrale del suo Vicariato Apostolico . I comu-nisti, con finto rispetto, espressero il loro ram-marico e si ritirarono . Pochi giorni dopoMons. Trin fu arrestato sotto accusa di averturbato l'ordine pubblico e ostacolato l'ami-cizia fra il Viet Mm e la Cecoslovacchia .Dalla prigione non giunse più nessuna no-tizia .

Intanto mentre infierisce la persecuzionescientifica contro la Chiesa, il popolo pazienta ;risponde talvolta con un umorismo che fa in-travvedere la solida resistenza di quelle animealla bufera. Circola, per esempio, una can-zonetta clandestina che dice : « Torno a casaper fare il conto delle tasse da pagare: tassafondiaria, tassa sul tè, tassa sulle banane,tassa sul bambù, tasse sul cane malato, sul 143

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pulcino zoppo e sul gatto invalido. Se non riesco a pagarle tutte, mi metteranno in pri-gione. Questa è la riforma popolare . Dopo otto anni che ho seguito il nonno Zio Ci i42in,non ho ancora avuto un giorno felice . Antico caro, il cuore è triste e pieno di sofferenza » .

In questo clima di rifugiati, di profughi e di miseria è sorta e vive l'Opera Salesiana nel VietiVam. Il Prefetto Generale, Don Albino Fedrigotti, in visita in quelle zone, manda una rela-zione che fa conoscere le sante acrobazie dei Salesiani per sbloccare certe difficili situazionie l'aiuto amoroso della Divina Provvidenza e della Vergine Ausiliatrice.

Per parlare di Don Bosco nel Vietnam, bi-sogna narrare la dolorosa storia dell'Isti-

tuto di Cristo Re, la « città dei ragazzi » di1-lanoi, da quando fu affidata ai Salesianifino al giorno in cui finalmente ha potutotrovare riposo e tranquillità nelle vicinanzee nella città di Saigon, capitale del Viet Namdel Sud .La storia di Don Bosco nel Viet Nam co-

mincia nel 1942, quando il salesiano DonDupont, espulso dal Giappone a causa dellaguerra e incorporato nell'esercito francesead Hanoi, faceva da cappellano delle Asso-ciazioni giovanili curasiane . Là entrò inamicizia con il P . Seitz, delle Missioni Esteredi Parigi, parroco e cappellano dei Boyscoutscurasiani. Smobilitato e bloccato in Indo-cina, aiutato da Don Petit, salesiano, DonDupont fondò un orfanotrofio. Era apprez-zato come oratore sacro e come interpretedi giapponese. Ma lo odiavano i comunistidel Viet Min (Viet Narn del Nord) : una nottelo presero, lo imbavagliarono . lo asportaronodall'orfanotrofio e lo massacrarono a pochichilometri dalla città .

In quello stesso anno, il P . Seitz stabilìa Mont Bavi, presso un santuario della Ma-donna, baraccamenti per Boyscouts curasiani .Commosso dalla miseria di tanti giovanettivietnamesi e invitato dalle autorità, creòuna specie di « città dei ragazzi » . li primogruppo era di 80 giovani . La guerra civileli fece sloggiare parecchie volte; pellegrina-rono sei volte in otto anni. Finalmente sistabilirono in un sobborgo di Hanoi, dettoThai Ha Ap; comperate delle risaie, vi co-struirono gli edifici . Nel 1952 vi erano già18 casette, un laboratorio e una cappella,con 450 giovani .

ominato Vescovo di Kontum, in quel-1 l'anno, non potendo più occuparsi dei suoigiovani, si ricordò di Don Dupont, e pregòi Salesiani di accettare la sua opera . Fu ac-cettata il 3 ottobre 1952, festa di Santa

Teresa del Bambino Gesù : in quel giornoarrivarono i primi due salesiani, proprio allafine del pranzo in onore di Mons. Seitz,consacrato vescovo . 1 due salesiani eranol'argentino Don Giacomino e lo jugoslavoDon Majcen .

1 due confratelli si misero all'opera perdare a quella « città dei ragazzi » la carat-teristica salesiana, separando i grandi daipiccoli, dando assistenza a tutti i gruppi,abituando alla pietà con la Messa quotidianae la frequenza ai Sacramenti .

Quando le cose andavano già meglio enuovi confratelli di varie altre nazionalitàsi erano aggiunti per fare un lavoro proficuotra i giovani, i comunisti arrivarono alleporte. Al Congresso di Ginevra il Viet Namdel Nord fu abbandonato in mano ai comu-nisti ; il Nunzio allora diede ordine ai sale-siani di emigrare al Sud. L'esercito franco-vietnamese mise a disposizione 20 aerei mi-litari per trasportare altrove il collegio, inluogo sicuro. 1 450 giovani, coi loro superiori,fuggirono verso il centro del paese, a RariMe Thuot, nella diocesi di Mons. Seitz, por-tando con loro il tabernacolo e la campana .Si sistemarono in qualche modo in un ma-gazzino di caffè dell'imperatore Bao Dai,del quale era gerente un italiano, il sig. DelFante . A 25 km. dalla cittadina, allievi esuperiori, senza vere abitazioni, pigiati comesardine, coi giovani inalati di beri-beri permancanza di verdura, non poterono piùresistere e dovettero pensare ad un ripiega-mento su Saigon, la capitale del Viet Namdel Sud. Una cooperatrice salesiana, Ma-dame Darrè, invitata dal P . Seminel, grandedivoto di Don Bosco e allora parroco dellaCattedrale, aveva donato ai salesiani un pic-colo terreno, di poco più di un ettaro, nellevicinanze di Thu Due, a 15 km da Saigon .Quando si trattò di occuparlo, si scoprì chei militari l'usavano per esercizi di tiro . Fuallora che il Generale francese Ely incaricòil salesiano Don Cuisset di comperare a

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nome nostro ma a sue spese un altro terrenopiù vicino a Thu Due . Fu acquistato infattiun terreno sei volte maggiore .

L a, il 15 gennaio 1955, si cominciò a viveresotto tende, sulla sabbia, senz'acqua, coi

giovani scesi da Ban Me Thuot in 40 auto-mezzi forniti dall'esercito vietnamese. Pocoper volta e a costo di enormi sacrifici, letende furono sostituite con baracconi di legnoe di ferro, con tetti di zinco ondulato, cheli trasformava in forni durante il giorno .Fu scavato un pozzo e si trovò acqua . Unbaraccone fu adibito a cappella, con unabella statua della Madonna di Lourdes do-nata dall'Archidiocesi di Bordeaux, che avevapreso la nostra opera sotto la sua protezione .

Ma siccome l'opera non avrebbe potuto svi-lupparsi a Thu Due, si dovette pensare a tra-sferire i giovani artigiani nella capitale . Fu unagrazia della Madonna che si sia potuto compe-rare il vecchio edificio della Direzione dei Tramdalla Compagnia Francese che li gestiva; siadattarono le costruzioni che vi si trovarono, evi si trasportarono i giovani più anziani, perchèpotessero andare a lavorare in officine dellacittà, alloggiando sempre coi salesiani .

. . . Ci troviamo qui tra i Xa-vantes dal 4 alaggio u . s. Unadel piccolo drappello, tantodesiderosa di lavorare tra iXavantes, cadde subito am-malata ed ora può solo pre-gare e immolarsi per questatanto amata missione . In at-tesa di, rinforzi, siamo rimastesoltanto in due. Ecco le mieinansioni : infermiera nell'am-bulatorio per i Xavantes e icivilizzati dei dintorni e, al-l'occorrenza, anello dentista ;attendere alla sacrestia, allaguardaroba dei Salosiani, cu-cire le vesti per i Xavantes ebadare alla pulizia della casa .Inoltre, nel pomeriggio, scuolao catechismo . Anche le dome-niche non abbiamo un mo-mento di riposo ; ma il Signoreci aiuta e ci concede già di

raccogliere i primi frutti delnostro lavoro, soprattutto nelcontegno (lei Xavantes inchiesa. Appena arrivate, chepena vederli, durante la messafestiva, entrare e uscire a pia-cimento, chiacchierare, ridere,masticare cocco, sputare sulpavimento, accovacciarsi perterra, alcuni ricoperti appenadi qualche straccio! Ora en-trano ordinati, cantando unalode, fanno la genuflessione,e, compresi di essere nella casadel Signore, rimangono ri-spettosi e in silenzio . Mollihanno già imparato a fare ilsegno della croce, a recitareil Patrr, l'Ave Maria, il GloriaPatri e anche l'Angelo di Dio .Questo si avvera specialmentetra i ragazzi che frequentanola scuola . In un solo mese

Quando nel 1958, il 24 luglio, si potè com-perare altro terreno, furono insediati gli altri110 allievi per formare la prima scuola pro-fessionale . I rimanenti 60 allievi si fermaronoa Thu-Duc, perchè avevano espresso il desi-derio di rimanere per sempre con Don Bosco,come salesiani. Così sorsero le due prime casesalesiane del Viet Nam. Passerà ancora deltempo, prima che si possa cominciare a co-struire edifici adatti; ma intanto si sono giàcominciati due laboratori e i giovani, chefinora non avevano potuto far altro che faree disfare baracconi nei vari trasferimenti,cominciano a lavorare con metodo nei labo-ratori, ove stanno apprendendo un mestiereche darà loro il pane. Si sono adattati allafamiliare disciplina salesiana e si preparanoalla vita nel lavoro e nella pietà .Don Bosco diceva scherzando che il suo

Oratorio prosperava come i cavoli trapian-tati: l'opera di Don Bosco nel Viet Nam do-vrebbe prosperare anche maggiormente, datoche il lungo pellegrinaggio di Dori Bosco, neiprimi tempi del suo Oratorio, fu superatoin lunghezza e drammaticità da quello delViet Nam .

SAC . ALBINO FEDRIGOTTJ

I RAGAZZI X AV A NT F S sono intelligenti

hanno appreso a leggere e ascrivere tutte le lettere del-l'alfabeto e i numeri fino a 20.Un ragazzo è riuscito a rico-piare una pagina senza alcunerrore. Sono intelligenti e de-siderosi di imparare, perchè di-cono che vogliono essere comei civilizzati . Ogni giorno, altermine della scuola, li accom-pagno in chiesa per una brevepreglvcra; poi tornano allaloro aldea e insegnano ai geni-tori quanto hanno imparalo .Gli adulti sono più restii, ma ifanciulli corrispondono subitoai nostri insegnamenti ; perciòsii di essi si fondano le spe-ranze della nuova missione . . .

da una lettera diSUOR ANGELA NUCCI F .'I .A .missionaria a Santa Teresina.Mato Grosso-Brasile 145

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Stavamo per andare in macchina quando giungeva la dolorosissima notizia che Don Antonio Ra-gazzini, autore di questo articolo sulla promettente fioritura di opere cattoliche nel Messico, era tragi-camente perito nella sciagura aerea avvenuta nel cielo di Managua (Nicaragua) il 5 marzo u. s .Romagnolo di nascita, Don Ragazzini aveva cercato sfogo all'esuberanza del suo zelo partendoancora giovanissimo per le Missioni e ottenendo dai Superiori l'ambita grazia d'immolarsi neilebbrosari della Colombia, dove aveva emulato negli eroismi della carità il grande Apostolo sale-siano dei lebbrosi Don Michele Unia .Eletto Ispettore della rifiorente Opera Salesianaa del Messico, nel breve giro di sei anni, col suodinamismo e spirito di iniziativa, diede un tale impulso a quelle opere che le arricchì di bensette fondazioni : una media di una nuova casa all'anno . Lo stesso successore di Don Bosco, nellesua recente visita al Messico, rimase altamente ammirato dell'entusiasmo di apostolato e fervoredi opere suscitato dall'Ispettore Don Ragazzini .Lao sua scomparsa è una perdita gravissima per la Famiglia Salesiana .

/ levo premettere che in Messico c'è scar-sità di sacerdoti. Una semplice occhiata

alle statistiche .Si contano in totale nel mondo 260.784

preti secolari e 120.431 preti religiosi, cioèun numero complessivo di 381 .215 preti ; inmedia un sacerdote per 1229 cattolici .

C'è un prete ogni 2063 cattolici nelleAmeriche, uno ogni 1636 in Asia, uno ogni1500 in Africa, uno ogni 875 in Europa euno ogni 599 fedeli in Oceania .

Ma questa statistica non dice tutto . Nel-l'America del Nord c'è un prete ogni 979cattolici ; in realtà negli Stati Uniti si contaun prete per 696 fedeli, nel Canadà uno per510, nel Messico uno ogni 4473 cattolici .Ancora: nel Messico la diocesi di Chiapasconta un prete ogni 23.707 cattolici e l'ar-chidiocesi vicina di Guadai -jara ne conta unoper 1781 . Penso all'Europa che, in confrontoal Messico, è ricca di sacerdoti. Anche qui lestatistiche hanno un loro peso per far ri-fiettere . In Europa il paese più ricco di pretiè la regione del Galles in Inghilterra : 1 ogni290 cattolici; il meno ricco è la Jugoslavia :1 per 1816 . Tra due estremi c'è tutta unascala di nazioni: Svizzera (1 ogni 430), In-

ghilterra (1 ogni 465), Belgio (1 ogni 498) .Irlanda (1 ogni 597), Olanda (1 ogni 605) .Italia (1 ogni 757), Francia (1 ogni 766) .Austria (1 ogni 946), Spagna (1 ogni 949) .Germania (1 ogni 1015) . Polonia (1 ogni 1650) .Questo può spiegare l'enorme cumulo di lavoroche grava sulle spalle di ogni prete nel Messico .

Il Messico, spiritualmente, è in piena fio-ritura. Si assiste press'a poco allo spettacolodi un lussureggiante rigoglio primaverile, dopole brinate e il freddo invernale degli anni dipersecuzione. Il tepore che fa fiorire le anime èdato da due divozioni vivissime che sono radi-cate nel cuore dei messicani : l'amore a CristoRe e la divozione alla Madonna di Guadalupe .

Nella diocesi di Leon, nel centro geograficodel Messico, sorge una chiesa votiva a CristoRe in riparazione dei sacrilegi commessicontro Gesù durante la persecuzione . Il fattoche la chiesa sorga nel punto centrale delterritorio messicano è significativo : Cristoregna sovrano nel Messico .L'amore alla Madonna di Guadalupe è

un altro aspetto caratteristico del Messico .Il santuario sorge a Tepeyàc, in collina ;ogni giorno vi affluiscono pellegrinaggi; lediocesi del Messico hanno ciascuna il proprio

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V ET NAM

• Questa pianta che i giovaniaspiranti salesiani di Thu Dueinnaffiano con tanto amore, pa-re simboleggi le speranze chefioriscono tra quegli ottimigiovani che aspirano all'apo-stolato sacerdotale e salesianoin mezzo ai fratelli della tribo-lata Repubblica Vietnamese .

• Visita illustre nel labora-torio dei sarti della promet-tente Scuola professionale diSaigon .

* Il Rev.mo Prefetto GeneraleDon Albino Fedrigotti, accom-pagnato dall'Ispettore DonAcquistapace e'da Don Cuisset,in udienza dal Presidente dellaRepubblica del Viet Nam, NgoDinh Diem. Sua Eccellenza ai• intrattenuto per un'ora incordiale colloquio parlandodei problemi dell'educazionedella gioventù vietnamese edelle speranze che nutre sullaformazione morale, civile eprofessionale che i Salesianidaranno ai giovani del VietNam, preparandoli alla vitacol lavoro e col sacrificio e no-bilitandoli con ideali superiori .

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ESSICO

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Zamora. - Un'aula dell'Istituto salesiano .

Puebla. - Un gruppo di indiette in costumedà il benvenutoal Rettor Maggiore (4 aprile 1956) .

La miracolosa Madonna di Guadalupe,Patrona del Messico.

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turno di onoranze . Molti fedeli compiono inginocchio l'ultimo tragitto di uno o duechilometri, che li separa dal santuario .

La Vergine apparve a un Indio nel 1531,dieci anni dopo lo sbarco di Fernando Cortéz .Si notava allora una certa diffidenza da partedegli indigeni nei riguardi degli spagnoli eriluttanza a convertirsi . Intervenne la soaveMadre di Dio . Un giorno l'Indio sentì un'ondadi musiche e canti celestiali ; estasiato alzò gliocchi e si vide dinanzi una splendente Signora,avvolta di luce, di una bellezza che rapiva .- Vai a trovare il Vescovo - gli disse . -

Voglio che qui sorga un tempio .L'I[ndio si scusò . Poi obbedì . Ma il Vescovo

non si lasciò affatto persuadere dall'amba-sciata di un rozzo indigeno . La Madonnariapparve all'Indio, che non potè fare ameno di esprimerle la propria incapacità :

- Guarda, nina mia, - le disse usandoun linguaggio grazioso e ricco di vezzeggia-tivi manda un altro più degno di me . IlVescovo non mi crede.

La Madonna sorrise . L'Indio accettò ancoradi portarsi dal Vescovo . Il Prelato si mostròdiffidente; esigeva una prova che quella Si-gnora fosse proprio la « Madre del vero Dio » .

- Domani tu verrai qui - disse la Ma-donna all'Indio . - Te ne darò la prova .

L'indomani l'Indio tentò di sottrarsi : suozio era molto ammalato . Cercò di sfuggirefacendo una deviazione di cammino . La Ma-donna gli apparve all'improvviso:- Tuo zio è già guarito. Va al colle; tro-

verai dei fiori, li raccoglierai nel mantello e liporterai al Vescovo, ma non farli vedere prima .

Il colle era spoglio di vegetazione, perchèsi era in inverno : ma l'Indio si imbattè in uncespo di rose bellissime, che avevano i petalidi un velluto splendente. Con delicatezza lestaccò dal roseto e le avvolse nel mantello .Mentre scendeva, sentì quel profumo acuto dirose che gli allargava il respiro nei polmoni .Arrivato all'episcopio, non lo volevano

lasciar entrare dal Vescovo con quel mantellotenuto per le cocche . Che cosa racchiudeva?

Finalmente fu fatto passare . Nel mostrareal Vescovo quel meraviglioso cesto di rose,ecco il prodigio : sul mantello apparve dipintauna soavissima immagine di Maria, con lacorona in testa .

Poco più di sessant'anni fa, in occasionedell'incoronazione solenne della Madonna diGuadalupe, la corona prodigiosamente scom-parve dal dipinto .

Nel Messico si respira un clima eucaristicoe mariano. C'è però bisogno di adoperarsiin tutti i modi per conservare nel cuore deimessicani queste prodigiose rose di amore : oc-corre darsi d'attorno. I protestanti stannoinfiltrandosi e in alcune parti hanno giàpreso in mano le scuole . E alla gioventù cheessi mirano . Sanno che lì si giocano le sortidella nazione messicana .

C'è quindi necessità urgente di lavorare peri giovani. Il Vescovo di Campeche diceva contono accorato :- La salvezza della mia diocesi sta nella pre-

senza dei Salesiani che educhino la gioventù .Le opere di Don Bosco, volute dalla Ver-

gine Ausiliatrice, hanno dinanzi un futuropromettente . Oltre ai collegi e alle scuoleelementari e secondarie, fioriscono 3 scuoleprofessionali, 20 Oratori festivi e molte chiesepubbliche . Mancano, come al solito, bracciasacerdotali. Più di 150 chierici sono nellecase di formazione e attendono, a studi com-piuti, di essere immessi nel campo del lavoro .Le vocazioni hanno una ripresa consolante .Prima degli anni di persecuzione si conta-vano al massimo 45 aspiranti . Oggi sono piùdi 400 e il ritmo non accenna a diminuire .

Eppure sentiamo che c'è bisogno di acce-lerare gli sforzi e di stringere le file, tantoil lavoro è urgente .

Ci conforta il pensiero che le rose di Mariacontinuano a fiorire nelle anime dei nostrigiovanetti. E anche nei cuori più induriti .Quando si festeggiò il cinquantesimo del-l'incoronazione solenne della Madonna diGuadalupe, morì pentito e riconciliato conDio l'ex-presidente Calles . Non voleva maisentire parlare di preti, ma portò rispettoai Salesiani, in vista del lavoro sociale chesvolgevano in mezzo ai ragazzi poveri . Allafine della vita capitolò dinanzi all'amorematerno di Maria .Don Bosco vide in sogno un pergolato di

rose che doveva percorrere insieme con isuoi figliuoli spirituali e i suoi giovanetti ;ebbe per quel tragitto tra rose e spine laguida della Vergine Santa .

Se volgiamo indietro gli occhi a dare unosguardo al lavoro svolto nel Messico nonpossiamo non riconoscere che la Madonnaha fatto scendere su di noi una continuapioggia di rose e ci ha guidato tra rose espine. A essere sinceri, più rose che spine .

SAC. ANTONIO RAGAZZINI 149

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dei[ USiLI: i .

Maria Ausiliatrice la salva da morteIl giorno 5 agosto una delle mie figlie

doveva fare la vestizione religiosa nell'Isti-tuto delle Figlie di M . A. in Nizza Monfer-rato. Per l'occasione allestimmo un pulmanncon una sessantina di persone . Si partì daS. Giorgio in Bosco (Padova), il giorno 4 agostomettendo il nostro viaggio sotto la protezionespeciale di Maria A. e dei Santi salesiani .Giunti tra Pavia ed Alessandria, sostammoper calmare l'arsura e il caldo, fermando lamacchina in mezzo alla strada . Scesi perprimo, tosto seguito dagli altri . Mentreacquistavo frutta, sentii un tonfo sulla strada .Pensai ad uno scoppio di gomma, ma qualenon fu il mio terrore nel voltarmi! Vidi lamia Norina di anni i i che, investita da unamacchina, era stata sbalzata in aria all'altezzadi circa 4 metri e poi scaraventata lontano18 metri . Invocai subito Maria A. e corsi,come impazzito, dalla bimba nella certezzadi trovarla esanime . Ma la Madonna vegliavasulla piccola, che dopo questo volo, si eratrovata a sedere sulla strada e, passato ilprimo stordimento, si era alzata da sola .Me la strinsi fra le braccia tra la commozionee il dolore ed ella mi disse : « Papà, non mison fatta niente!». Però, da una grossa fe-rita e scoriazioni perdeva sangue . Le vestierano lacerate . Subito si pensò al prontosoccorso ; la si portò dal dottore che, esami-nate le ferite, le dichiarò non gravi e dissetrattarsi di un miracolo, perchè il colpo erastato mortale. Si noti che la macchina, unai Ioo nuova, ebbe la contorsione del parafangoe la rottura di un fanale e del radiatore, etutto per l'urto contro quel delicato corpicino .

Riconoscente ringrazio di cuore, unito allafamiglia e alle due mie figlie Suore di M . A .,la dolce nostra Madonna e i Santi salesiani .S. Giorgi•s in Bosco (Padova)

FERDINANDO CECCATO

Pio XII intercede presso l'AusiliatriceUna mia cara nipote, mamma d'una bimba

di tre anni, lottò con la morte per due mesiall'ospedale di Mede . Subì due operazioni

ed ebbe sempre la febbre a 40° . La racco-mandammo a Maria Ausiliatrice e a tutti inostri cari Santi Salesiani, che la tennero invita (ed era già miracolo a stupore dei me-dici), ma senza alcun miglioramento . Vennea morire il Papa Pio XII ed io con fede mas-sima lo pregai di intercedere presso MariaAusiliatrice e S . Giovanni Bosco la sospi-rata grazia, dichiarando che se nei tre giornidii permanenza delle sue venerate spogliesulla terra, mi avesse dato segno d'un piccolomiglioramento, avrei pubblicato la grazia einviato un'offerta a Maria Ausiliatrice . Nellanotte la febbre da 40° scese a 380 e, a pocoa poco, la nipote guarì .Frascarolo (Pavia)

NINA ROMANO FERRARIS

«Questa - disse il medico - è una ri-surrezione »

Nella notte dal 14 al I5 gennaio scorso miopadre Agostino Delpouve ebbe un improvvisoattacco di angina pectoris complicato con unedema polmonare . Era mezzanotte . Decidemmodi chiamare il medico, ma, ahimè! il sorve-gliante della centrale telefonica si era addor-mentato e non rispondeva al nostro appello .Frattanto il babbo era entrato in agonia, il suovolto si era fatto cadaverico e le membra s'ir-rigidivano . Il fratello più giovane corse a chia-mare un sacerdote, che gli amministrò gli ulti-mi Sacramenti, tranne la S . Comunione . Venneanche il medico, che scuotendo il capo di-chiarò alla mamma che ormai era troppo tardi .Allora mia sorella applicò al babbo la reliquiadi S. Giovanni Bosco . In quell'istante avvenneil miracolo: il babbo distese le membra, aprìgli occhi, il suo volto si ricolorì . Il dottore,testimone del fatto, non riusciva a capaci-tarsi e, voltosi a mia madre, esclamò : Maquesta è una risurrezione! Da quella notte,per noi memoranda, il babbo andò ogni giornomigliorando e comincia già ad alzarsi qualcheora. È un inno di grazie che noi innalziamo alcielo in riconoscenza a Dio, alla SS . Vergine ea Don Bosco, per averci salvato il nostro padre .Bcrch-P'¢ e P. D. C. (Frante) FRANCESCO DELPOUVE

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ottenute per l'intercessione di Maria Ausiliatrice e di S. Gio-vanni Bosco, di S. Maria Mazzarello, di S. DomenicoSavio e di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche in-viato offerte ed elemosine per sante Messe di ringrazia-mento - i seguenti :Aime Enrica - Albanese Antonietta - Albini Maria - Ale-manno Margherita - Anastasio Maria Anna - ArmatoMaria - Arrieoni Ancilla - Avonto Ines - Badini Luciana- Barberis Fontana Paola - Bardi Flora - Barella Albino -Barra Luigi - Bartoletti Enrica - Bava Franca - BelliniGiuseppina. - Beltramo Paolina - Bergero Rosa - BerneriFam . - Bertinetti Teresina-Cantore - Bertola Anna -Bertone Anna - Betto Giacomo - Bicchieri Pia in lannello -Ilina Giacomo - Boggetto Rocca Maria - Bolla Margherita- Bona Clementina - Borache Giuseppina - Borchia Silvia -Borio Amalia - Boscia Bice - Bosio Maddalena - BozzettiGalli Zaira - Brambilla Maria Luisa - Broglie Madda-lena - Brunet Battista - pruno Caterina v . Bruno - BrunoMaria - Bruno Silvio - Bruttacodoli Giorgio - BurgavTeresa - Burroni Ines - Busso Teresa - Caggiano Rosetta -Calderoni Olga - Calia Francesco - Canuto Valerio -Capello Vincenzo - Cardè Fam. Carniel Fam . - CarlevariaGrazia - C'arpanese Umberto - Carpignano Ester - Car-rozzino Antonietta - Caruso Mario - Casanova ,\lessinodi Giulio - Castelli Teresa - Castiglione Tina - CastrucciInes - Cerauli Domenico - Cherubini Maria - ChiecehioLuigi - Chiri Giorgio - Ciocatto Gais Antonietta - ClericiLuigi - Coda Nino - Codignola Rosalino - Colombo Carolina- Cominale Maria - Canati Ernesto - Consonni MariaTeresa - Conte Filomena - Conte Giuseppina - Coppa Ger-mano - Corbino Carmelina - Cordellini Nedda - CorderoConiugi - Cordero Fioriva - Cordero Paolo - Cortassa RosaCosen'.ino Francesca - Costanza Maria - Cristino Fam.Curti Luciana - Daidone Caterina - De Angelis GuidoDeiana Ormesu Pasqualina - Del Favero Bettini Ester -

Della Rossa Giulia - De Regibus Lina - Desirello Aldo -De 'Pooi Amelia - Dimichino Egle - D'Isa prof. Piero -Dominijanni Tilde - Dovis Faro . - Drocco Carlo - Ero,nuel Fam . - Fabiani Livia - Fabris Regina - FancelloVittor Pio - Faridone Anna v. Marchi - Ferraironi Faci,- Festini Lucia - Finco Meni - Fiorito Vittoria in Bel-monte - Forneris Caterina - Frassà Olimpia - Frosi Irma -Galessi Elisa - Galotti Sergio - Gandini Virù Mina -Gastaldi Luigi - Gavatorta Lucia - Ghivarello Adelaide -Giannini Emma - Giannozzi Bianca - Giglio Antonietta -

Atri etttwi uie~~t~~eetztiFam. Beccaris (Pontestura-Alessan-dria) rende pubblica testi inonian , sadi grazia ricevuta da S . G . Bosco .Alfredo Bassi (Varese) rende vivi-.-sime grazie a M . A. e a S. G . li .per la loro visibile protezione in cir-costanze particolarmente dolorose .Maria Rol (Perosa Arg .-Torino) man-da offerta a M . A . e a S . G . B . pergrazie ottenute, implorandone altre .B. B. (Torino) raccomandatasi aM. A ., ebbe la figlia guarita da so-spettata difterite .Franca Pintavalli (Isnello-Palermo)comunica dite speciali grazie di gua-rigioni ottenute da lei e da suo zio .Lina Actis (Rodallo-Torino) ango-sciata per la situazione della mammadopo un'operazione, la raccomandò aM. A. e a S . G . B . e la riebbe guariti .Maria Favre (Verrès-Aosta) essendoin gran pena per una situazione fa-miliare nello scorso maggio, si rac-comandò a M . A. e fu esaudita .P . F . (Torino) presenta offerta eringraziamenti a S . G . 13 . e a i7 . F .Rinaldi per grazia ricevuta.

S. C . (Alba-Cuneo) affetto da tre mesida malattia incurabile, guarì all'iniziodella seconda novena a S . G . Bosco .Emma Ciorgetti (Meda-Milano) alringraziamento aggiunge offerta peressere stata più volte esaudita daS. G. Bosco .Teresa Crosa (Moncalieri-Torino)adempie la sua promessa di pubblica-zione e di un'offerta per specialeguarigione ottenuta .Paola Perlo (Torino) è riconoscentea M . A . per visibile protezionericevuta in un caso di grave in-farto al cuore .Savina Corsîni (Reano-Torino) hasperimentato la speciale assistenzadi M . Ausiliatrice .Mario Tessitore e consorte (VaralloSosia-Vercelli) ringraziano M. A. eS. G. B. per felice nascita dellabambina cui imposero il nome diMaria Ausiliatrice .Carmen Marletta (Maletto-Catania)comunica la guarigione di un cu-ginetto da bronchite diffusa, otte-nuta invocando M . A. e S . G . Bosco .

Giovannini Clelia - Giuliani Paola Ambrosiani - GiulianoFam . - Gollina Giorgio - Gorni Lucia - Greppi Aida -Gribaudo Giacinta - Griffa Fortunata - Groppo Leonilda- Grossi Davide - Grugnola Giuseppe - Guerciotti Angela- Guerciotti Tomasina - Guglieln,etti Elda - GuillaumcFrancesco - Guzzini Bice - lanni Sbarra Anna - Icerr,Guglielmina - Ionimasone Fam . - lunod Leonilde - IvaldiFam. - La Barbera Salvatore - Lacelli Gina - Lanza Ro-milda - La Rocca Sa1vatore - Lavarini Eugenio - LeporiEmma - Leso Albina - Lorenzetti Maria - Maestro Fam .- Maffioli Bruna Antonietta - Magnaschi Celestina - Ma-ioni Rina - Maafredini Amabile - Mantovani Guerino -Marcenaro Costanzo - Marchioro Maddalena - MarengoLucia - Mariani Elena - Mariani Giuditta - Marin Gio-vanna - Marinoni Ambrogina - Marten Fam. - Masso-brioMario - Massuccò Giuseppe - i\-laudressi Giuseppina -Mautero Romilda - Meggetto Lino - Melina Gino - Me-netto Giustina - Menicocci Lucia - Meritano Angelo -Merlo Sante - Micono Francesco - Migasso Rina - Mi-gliore l .oria Angela - Minuto Marina - Molo TononiGiuseppina - Monardo Vincenzo - Morandi Angelina -Morandi Dina - Morca Ravelli Enrico - Moretto Maria -Muccini Rosa - Mulas Raimondo - Natta Maria - NegroFan,. - Nigra Domenica - nobile Serafina - Noranda Pe-ralzo Paola - Notarlo Maria - Olivetto Rita - OmariniCaterina - Ottonello Rosa - Pagano Gerolama Tamburello- Pani Lucia - Parodi Angela - Partenope Gilda - Pater-noster Angelo - Pavani Battista Pavia Serafina - Pedojadott . Pino - Perrucchon Marianna - Perruquet Francesco -Pession Mario - Petrosini doti . Francesco - PiacentiniSara - Picco Giuseppe - Pignone Nicolò - Piscopiello An-tonietta - Pizzoli Lucina - Poletti Roberto - Pornati Spirito- Porporato Maddalena - Porro Fam . - Portolan Maria -Pradi Enrico - Prola Rita - Pruttero Testa Margherita -Pullara Maria - Putzu Speranza - Quaranta marg herita -Ramello Emilia - Ramoli Giulio e Adele - RamuschioLeone - Raviola Nlaria v . Virando - Ravizza Francesco- Revelli Lucia - Rinaudo Giovanna - Rizzo Francesco -Rizzo Boilla Maria - Rocchi Maria - Roggero Sergio -Bolla Teresa v . Ponzo - Rollandoz Domenico - RosettaGiuseppina in Graglia - Rossella Tina - Rossi Franco- Rossignolo Ugo - Ruffinengo Augusto - Ru,coni Giu-seppina - Sacco Fam . - Soddi Giuseppe - Salerno Linda -Santoro Sebastiano - Sarti Aude - Scafidi Gaetano -Scapino Coniugi - Scarrone Bice - Schmnmer Mina -Spalla Maria Sambartolomeo - Spitaleri Grazi,, - Squa-drelli Laura - Tagliano Giacolino - Tamburello RosaliaTaormina Nicoletta - Tardelli Maria Teresa - TardioLino - Tempo Sergio - Trotta Paladino Maria - VaccaNorma - Val Angiolina - Valinotti Michela - VandoniMario - Vigato Anna Maria - Zaccheddu Annetta - Za-notti Giacomo - Zizzi Felicia .

Gianna G . (Mosso S . Maria-Ver-celli) con tutta la famiglia esprimeviva riconoscenza a M. A . interve-nuta mirabilmente a ridare pace eluce in momenti angosciati .Sac. prof. Francesco Di Renzo (An-dria-Bari) con animo riconoscenteringrazia M . A. e S. G. B . peruna grazia accordata a lui e perdue ricevute dai genitori .Lidia Zuanni (Rovereto-Trento),guarita da mal di gola, invoca an-cora la protezione di M . A . e diS. G . B . per una grazia spirituale .Anna Mascia (Lanusei-Nuoro), in-vocata NI. A. nell'atto che unacognata cadeva da una ripida scala,ritenne prodigio il constatare solouna forte contusione al braccio .Sac . Ciro Cozzolino, Sales . (Alessan-dria d'Egitto) ringrazia M. A. eS. G . B . per diverse grazie ricevuteda lui e dalla mamma .Suor C. V . (Fubine-Alessandria) rin-grazia NI . A . per la guarigione dellamamma in condizioni disperate .Caterina Barabino (Ge-Sampierda-rena) esprime viva riconoscenzaa M. A. per l'assistenza ricevutain momenti di debole salute . .51

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Il caso parve eccezionale anche ai medici

Mia nipote, un mese prima che nascesseil piccolo Domenico, fu colta da violenti at-tacchi di convulsioni. Trasportata all'ospe-dale, le convulsioni durarono dalle 5 del mat-tino alle 13 . Il Primario Prof. Quinto dichiaròche il caso era gravissimo : nessuna speranzaper il piccolo e solo un miracolo avrebbe po-tuto salvare la madre. Tutti noi angosciatipregavamo con viva fede S . Domenico Savio,di cui l'inferma indossava l'Abitino . E il caroSantino ci esaudì in pieno . Al bimbo fu postoil nome di Domenico e la madre, dopo tregiorni passati nell'incoscienza, guarì comple-tamente. Il caso parve ai medici talmenteeccezionale che fu oggetto di studio e ilPrimario a mia cognata che lo ringraziava,rispose: « Prima di me, ringrazi Iddio, perchèè stato Lui a salvarli » .

Finale di Rero (Ferrara)

ELMA GREGHI

Guarisce un missionario in giro apostolico

Mi trovavo in giro apostolico sui montidel Manipur, quando mi ammalai d'influenza .Poichè altri villaggi mi attendevano, partii lostesso viaggiando su e giù per i monti confebbre alta per una settimana . Alla fine, nonreggendomi più in piedi, mi arresi e mi co-ricai nella capanna di una famiglia cristiana,circondato da tutto il villaggio, impressionatoal vedermi in quello stato pietoso . Ebbi al-lora l'ispirazione di supplicare S . DomenicoSavio, ricordandogli l'ardore missionario chelo aveva bruciato in vita . La notte riposaie il mattino seguente mi sentii guarito epronto ad affrontare ancora ben 4o km . dimontagna per portare ad altri villaggi il con-

di

,,.

S. DOMENICO SAVIO

forto della presenza del missionario e la graziadella Messa e dell'amministrazione' dei Sa-cramenti, prima che me lo impedisse la sta-gione delle grandi piogge .

Inphal, Manipur (India)

SAC. GIORGIO VENTUROLI

Il miracolo venne dalla sera alla mattina

La mia piccola di 8 anni, Piccinelli Ezia,che da nove mesi soffriva di forte nefrite, siaggravò a tal punto da gettarci nella costerna-zione. Una mia parente mi consigliò di met-terle al collo l'Abitino di S . Domenico Savioe di pregarlo con viva fede di essere esaudita .E il miracolo venne dalla sera alla mattina : lamia bimba era completamente guarita . Inriconoscenza rendo pubblica la grazia e mettosotto la protezione di S . Domenico Saviotutti i miei bambini.

Alone di Casto (Brescia)

ELDA PELLEGRINI

Si certifica che la bambina Piccinelli Ezia di Aldogià affetta da nefrite acuta a decorso protratto, haora conseguito la guarigione clinica . In fede

DOTT. GUSTAVO MERICO

Maria Ricci Mazzacca (S. Lorenzo Maggiore-Benevento)indossò l'abitino di S . D . S . ponendo se stessa col bam-bino sotto la protezione di S . D . S. e ne sperimentòla prodigiosa efficacia .Domenico P . Spagnolo (Valdastico-Vicenza) trovandosiall'estero fu coinvolto in una spiacevole vertenza . Fattoricorso all'angelico S . D . S ., vide ogni difficoltà risolversic on piena soddisfazione .Sac . Nino Scavuzzo (Messina) rivoltosi a S . D . S . in un perio-do veramente cruciale della vita, ottenne quanto chiedeva .Gualdina e Paolo Pasquino (Mortara-Pavia) ringrazianodi tutto cuore S . D . S . per la felice nascita della pic-cola Tiziana .Mario e Rita Giusti (Cornuda-Treviso), desolati perla morte delle loro prime due creaturine, invocaronoS. D . S ., di cui avevano ricevuto l'abitino, ed ebberola gioia della nascita di una bella bambina .

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J&conoóceriti al elze,a,t/e

Ricupera tanta vista da poter riprendere al Venerabile, invio offerta per la sua bea-tificazione .Udine

SAC. GIOVANNI MARIA MANTELLIla recita del Breviario

Il 18 gennaio 1954 ricevetti dalla S . Con-gregazione del Concilio la dispensa dalla re-cita dell'Ufficio Divino per grave infermitàagli occhi. Così fin da quell'epoca non ebbipiù il conforto di recitarlo ; ma nel 1957, ve-dendo che le cose si aggravavano al puntoche non riuscivo neppure più a dare unosguardo al giornale per svago, mi rivolsi alVenerabile Don Michele Rua per averne unaiuto e perchè illuminasse il dottore specia-lista dal quale sarei stato visitato . E realmentel'oculista, dopo ripetute visite e prove, vollefare un esperimento prescrivendomi gli occhialiprismatici . Subito cominciai a vederci e poteiriprendere senza difficoltà la recita del santoBreviario con immenso mio conforto. Grato

DON MICHELE RUA

La cosa si presentava assai difficileSono Cooperatrice da circa vent'anni e

sempre ho goduto la protezione di MariaAusiliatrice e di San Giovanni Bosco .

Ultimamente però ho voluto pregare il Ve-nerabile Don Rua per ottenere un passaggiodi categoria nel mio impiego, cosa per meassai difficile . L'unica speranza era la mia an-zianità, cosa di cui sembravano non volere as-solutamente tenere conto . Ebbene, dopo unmese di preghiere al caro Don Rua, ina-spettatamente mi è stato concesso il passaggiodi categoria tanto sospirato . Ringrazio il Vene-rabile e invio offerta per le 1-lissioni .Firenze

GIULIA LINI VED . CORSINI

DON RUA VEDEVA IL FUTUROCompio un dovere che avrei dovuto compiere da anni, rendendo nota una profezia di Don Rua . Erail 5 dicembre 1912. Nel Santuario di Maria Ausiliatrice si era svolta la toccante cerimonia dell'addioai Missionari . Verso le ore 20 Dora Rua mi chiama e mi dice : « Don Misieri, che doveva partirestanotte per il Centro America accompagnando cinque novizi francesi che fuggono la persecuzione diCombes, si è ammalato . Va' tu al suo posto, parla con Don Rinaldi, che ti indicherà l'itinerario eti darà il denaro necessario » . Io tremai da capo a piedi : avevo 23 anni, non parlavo francese,non avevo altro documento che una lettera del Console Uruguayano a Torino che accreditava lamia nazionalità; i novizi, se presi, sarebbero stati puniti come disertori . . . Don Rua ascoltòtutto impassibile, poi disse : « Non temere, parti tranquillo, non ti capiterà nulla di male » .Partii a mezzanotte, solo soletto . A mezzanotte del giorno seguente alla stazione di St-Pierre de CanonDon Binelli mi consegnava piangendo i cinque novizi profughi . Arrivammo alla frontiera franco-spagnola alle 11 . Si aprì lo sportello ed antrò un ufficiale che intimò: « Favoriscano i passaporti! » .Io, tremando, mi chinai per aprire la valigia ed estrarne l'unico documento : la lettera del mioConsole. Ma tosto l'ufficiale, insolitamente premuroso, disse : « Bien, bien! » . E passò oltre .Tutti in quel momento ci sentimmo emozionati come a contatto di qualcosa di soprannaturale e ripen-sammo al santo Superiore Don Rua, che con sicurezza mi aveva detto : « Va' tranquillo, non ti capi-terà niente di male! ». La sua profezia si era avverata in una forma che parve incredibile a noi stessi .Montevideo (Uruguay), 7 dicembre 1958

SAC . GIOVANNI ORTEGA S .D.B . 153

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Salesiani defuntiSac. Giovanni Ragazzo, t a Trino Vercellese a 75 anni .Sac. Serafino Bandini, t a Faenza a Si anno .Sac.VittoriiOBortolaso,t a Borgomanero (Novara) a 7o anni .Sac. Michele Marfori, t a Pietrasanta (Lucca) a 40 anni .Sac. Ignazio Vail.et Goítísolo, t a Barcellona (Spagna) .

Cooperatori defuntiSac. Luigi Mítta, Rettore del Santuario di Grossotto(Sondrio) .

Ebbe le ventura di incontrarsi con Don Bosco nel 1881a Moncalieri ed è l'ultimo sacerdote valtellinese che haconosciuto il Fondatore dei Salesiani . Il ragazzo, che sitrovava in cortile e stava sbocconcellando la pagnotta dellacolazione, si trovò di fronte Don Bosco che lo guardavasoddisfatto di quell'appetito formidabile . Gli chiese didove fosse, seppe che veniva dalla Valtellina, da Gros-sotto . Don Bosco si illuminò in volto e disse : « Dalla Val-tellina, bravo! » e gli pose una mano sul capo . Più tardiDon Bosco si incontrò ancora con il piccolo Luigi allabalaustra quando gli diede per la prima volta Gesù . DonLuigi Mitta non dimenticò più quegli incontri e, divenutosacerdote, rimase un ammiratore e un devoto di Don Boscoiscrivendosi tra i Cooperatori salesiani e propagandonela divozione . Negli ultimi tempi diceva : « Don Boscoverrà a prendermi, lo sento » ; e volle una reliquia del Santoaccanto al suo letto.Eugenio Maestra, t a Viola (Cuneo) a So anni .Rimasto vedovo con sei figli ancora in tenera età, superòsituazioni assai difficili, sorretto dalla sua grande fede efiducia in Dio . Sono Salesiani due suoi figli, di cui uno èmissionario in Giappone .Pasquale Giardina, t a Lercara Friddi (Palermo) .Mirabile esempio di carità cristiana, servì fedelmente Dioe si donò generosamente alla famiglia e al prossimo . IIfiglio Don Gerolamo è Sacerdote salesiano .Augusto Tempesti, t a Capranica il 31 gennaio r959 .Fu tra i fondatori della sezione locale dei CooperatoriSalesiani, di cui fu anche segretario . Condusse una vitadi operosità e di onestà, conservando un entusiastico ri-cordo dell'educazione ricevuta dai Salesiani di Roma .Giovanni Bussi, t a Cassolnovo (Pavia) a 89 anni .Fu allievo tipografo delle nostre Scuole di San Benignoe di Sampierdarena, vivente San Giovanni Bosco, checonobbe riportandone un ricordo soavissimo e salutare .Fu degno ex allievo e benemerito Cooperatore .Giovanni Mazzola, t a Grana Monf . (Asti) a 59 anni .Iscrittosi tra i Cooperatori, diffuse la divozione a DonBosco e l'amore ai giovani, specialmente agli orfauelli,che beneficò generosamente. Ogni anno il 31 gennaiofaceva celebrare ed ascoltava la S. Messa accostandosi aiSacramenti, quasi fosse festa di precetto .Maria Maiinero n. Odetto t a Buriasco (Turino) a So anni .Fu donna forte per carattere e per fede . Ogni giorno percor-reva una lunga strada di campagna per assistere alla S . Messa .Allevò cinque figli e due nipotini rimasti orfani in fasce e Diola premiò dandole la gioia di consacrarne quattro al Signore,uno dei quali, Francesco, entrò nella Famiglia Salesiana, cheessa amò sempre come la propria famiglia .Angela Scota ved. Savino, t a Roma a 9z anni .Semplice, buona, di profondi sentimenti religiosi, donòall'Opera di Don Bosco l'unico figlio Don Antonio e perl'Istituto Pio XI, che elesse come sua seconda casa, pro-digò per z8 anni lavoro, sostanze, affetto e preghiera,meritando di essere chiamata col bel titolo di n buonaMamma Margherita » .Luigia Berguí ved . Prandí, t ad Alba (Cuneo) a 88 anni .Madre di, dodici figli, si santificò nel lavoro, nel sacrificio,nella preghiera, sempre sorretta dalla sua grande fede .Ebbe la gioia di donare tre figli al Signore : il primogenitotra i Giuseppini di Asti, Suor Teresa e Suor Zita tra leFiglie di Maria Ausiliatrice . Si prodigò in opere di carità,specialmente nell'assistenza dei moribondi . Fu Coopera-trice e ammiratrice delle Opere salesiane, per cui offrivagiornalmente preghiere e sacrifici .Domenica Le Píra ved . Linguaglossa, t a PiedimonteEtneo (Catania) .Rimasta vedova giovanissima, volle dedicarsi esclusiva-mente al Signore e alla famiglia . Ma specialmente consacrò

la sua vita, come Mamma Margherita, al figlio sacerdote,seguendolo nella istituzione di opere di carità e di aposto-lato per la gioventù e per i derelitti .Vittoria %avelli n. Co7ouabano, t a Torino il z6-i-t959 .La fede in Dioo fu la sua vita, l'amore del prossimo il suocomandamento preferito, l'educazione dei figli la stiaassillante preoccupazione . Devotissima di Maria Ausi-liatrice e di S . Giovanni Bosco, ebbe la consolazione diavere un figlio salesiano .Luígí Campora, t a Genova-S. Quirico a 66 anni .Anima_ pia, cuore grande, entusiasta di Don Bosco e semprepronto ad ogni opera buona, ha lasciato di se largo rimpianto .Carmela Saíaní ved . Mason, t a Trento il 7-1-1959 .Cooperatrice affezionata all'opera salesiana, insieme conla defunta sua madre laverò per dotare la chiesa salesianadella necessaria biancheria e per il decoro della casa di Dio .Giuseppina Puivirenti in Pugiísi, t a S . Gregorio(Catania) a 69 anni .Donna di rara prudenza e di sincera pietà, sposa e madreesemplare, luminoso esempio di rettitudine, nel dolorela sorresse un'incrollabile fede . Fu molto devota di MariaSS . Ausiliatrice e di Don Bosco, a cui aveva consacratola vita e i figliuoli .Giovanni Napoli, t a Caltagirone .Cooperatore salesiano e domestico del Vescovo di PiazzaArmerina Mons. Sturzo, spese tutti i suoi risparmi inopere di bene, fondò una borsa missionaria e cooperògenerosamente all'opera salesiana locale.

Altri Cooperatori defuntiAcquaviva Francesca - Alborno Maria Olimpia - Anto-nietti Vittoria - Arca Luigi - Armosino Giovanni - Bac-chella Giuseppe - Barabino Giuseppe - Barbero Ernielinda- Bellomo Maria - Boledi Ernesto - Borrnida Maria -Bottoni doti . Ugo - Bressan 'l'arcisio - Calcagno Luigi -Camisassi cav . Alessandro - Campanella Glicerio - Canonicicav . Plinio - Cardinali Nello - Cariando Edvige - CavaileroMaria Annaratone - Cetcria Angela - Chiappa Luigi -('ecco Antonio - Colombo Giuseppe - Colombo ProniGiustino - Cresta Edvige ved . Carlan - Crevola Giu-seppe - D'Aix c .ssa B . Seyssel - D'Albore Rosina - DeBonis Rosina - De Prati Angelo - Dra Maria - FossatiDelfina - Fracchia Arcangela - Gazzetti Maria Casolari -Gelli Carmela - Gini Santa - Gionehctti D . Ercole - Gior-dano Bruno Leone - Guzzetta Antonina - LanfranchiniFortunata - Longo Domenico - Longo Giuseppe - Loren-zoni Teresa - Lupini dott . Antonio - Magenes Elia - MagliLuigina - Magni Bonifacio - Marcato Luigi - MaselliAntonietta - Maserad Ernesto - 1Viasini Claudina - Maz-zantini Margherita - Mazzola Giovanni - MezzogoriGelli Rina - Moizo Vincenzo - Monteverde Angelo -Orefice Rosa - Panciera Angela - Parizza Chiara - Pe-drotti Maria - Perghem Pietro - Perghem Pio - PiccioniMons. Giovanni - Piras Arca Giannantonio - Podio Giu-seppe - Politi Lodovico - Prando Onorina - Prato Te-resa - Provezza Ernesto - Rabezzana Luig : - Rinaldi CleliaCosta - Roagna Giacomo - Romanello Antonietta - RosaAntonino - Salvalaggio Antonietta - Santoro Salvatore -Scandolari Olga - Schiavi Emilio - Sigliano Emilio - Si-moncioni Anna - Simondi Alessandra - Spagnuolo Orsola -Stefanini Mons . Giuseppe - Tabacco D . Ernesto - Tem-pesti Augusto - Varalli Anglina - Vercesi Carolina - VigoAdele - Vinante Maddalena - Zenucchi Giacinto.

L'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONIcon sede in TORINO, eretto in Ente Morale conDecreto Iz gennaio 1924, n . 22, può legalmentericevere Legati ed Ereditar. Ad evitare possibilicontestazioni si consigliano le seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : .. . . . lascio all'Istituto Sa-lesiano per le Missioni con sede in Torino a titolodi legato la somma di Lire . . . (oppure) l'immo-bile sito in . . . » .Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni so-stanza l'Istituto, la formula potrebbe esser questa:

a . . . Annullo ogni mia precedente disposizione te-stamentaria . Nomino mio erede universale l'Isti-tuto Salesiano per le Missioni con sede in Torino,lasciando ad esso quanto mi appartiene a qualsiasititolo >' .(luogo e data)

(firma_ per esteso)

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Borse da completareBorsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per ringraziamentoe protezione, a cura di Thiebat Barbara ved . Revil . -1 0 vers . 35 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e in suffragio delle Anime delPurgatorio. Civallero Erminia 5000 - Tot . 46 .000 .Borsa Maria SS . Addolorata, a cura del Sac. CesareRoma (Salerno) - Avv. Ernesto e col . Enrico Stacchinozo .ooo, per disposizione testamentaria - Tot. 41 .230.Borsa Madonna delle Grazie di Pinerolo, a cura dellaCasa Salesiana . Cotto Adele 5000 - Tot . 25 .848 .Borsa Maria avvocata Ausiliatrice e Mamma Marghe-rita, a cura della famiglia Miglietta (Asti) . BrunettiFrancesco iooo - Tot. 27 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, a cura di Armo-sino Teresa (Asti) - 1° vers . 30 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura diDe Matteis insegnante (Aosta) - 1o vers . 10 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco, S . D. Savio eSanti salesiani, guidatemi e salvatemi, a cura di DriussiElvira (Palermo - 1° vers . 6ooo) .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G. Bosco e S. D. Savio,a cura dei Coniugi Morra - Tot . 43 .000 .Borsa Maria Immacolata, a cura di Moroni Brigida (Cre-mona). Cotta Savina 20 .000, legato testamentario -Tot . 45 .500 .Borsa N . Signora del Boschetto e S . Cecilia . C . I . iooo ;Rocchi Giorgio tono ; Strarobini Flvira 12 .000- Tot . 29 .375 .Borsa O. e Maria Rollino, confidando nell'intercessionedi S. G. Bosco, perché l'Ausiliatrice conceda le graziedesiderate (Novara) - Tot . 30 .000 .Borsa Poverello d'Assisi, perché viva per cantare le glorie delSignore, a cura di Mami Cesare (Forlì)- io vers . L . 27 .700 .Borsa Polla Don Ezio (la), a cura della mamma IrmaPolla (Torino) - Tot. 35 .000 .Borsa Peirani suor Costanza, a cura di Nosengo Clelia(Torino) . Gerbino Maria 500 - Tot . 15 .500 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di Clelia Melloni(Corno) - io vers . L . 20 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di L . G . (Torino) -t° vers . L . 10 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo . Lorenzati Giovanni iooo ;Burgay Oreste 1000 ; Eugenia Cassani iooo ; MariaSiracusa iooo - Tot. 45 .000 .Borsa Rua Doti Michele Venerabile, a cura di C . DeFranceschi Ciani (Udine) - io vers. L . 25 .000 .

(continua)

Borse completeBorsa Morlini Giacomo e Maria, i suffragio e ricordo,a cura del figlio Pietro (Sondrio) - L. 50 .000 .Borsa Pini-Sassella Caterina, in suffragio e ricordo, acura delle figlie (Sondrio) - L . 50 .000Borsa S . Domenico Savio, implorando protezione e benedi-zione - L . 50 .000 .Borsa Rua Don Michele Venerabile, intercedete per LaSpina Mammana Angela (Enna) - L . 50 .000 .Borsa Misericordioso Iddio, guarda alla molta messe e aipochi operai e abbi di noi pietà, in nome di Gesù Cristo,a cura di una cooperatrice salesiana (Torino) - L . 50 .000 .

%1'llJSI9fIC/1kZOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000

Borsa S . Giovanni Bosco, completami la grazia, a curadi Lodovica Pasini Bini (Roma) - L. 50 .000 .Borsa Pizzelli Girolamo e Concetta Casale (Bari), a curadi Concetta Casale ved . Pizzelli - L. 50 .000 .Borsa Fracchia Don Edoardo, a cura della Casa Sale-siana del Colle Don Bosco (Asti), Ambrogio Dragoni9800 - Tot . 20.000 .Borsa Olivares Teresa, in memoria e s i ragio, a cura delsac . Elia Riva (Gaeta) - L . 100 .000 .Borsa Bianco Don Ermenegildo, a cura di N . \ . (CasaleMonferrato) tramite il Direttore della Casa Salesianadi Casale - L. 50 .000 .Borsa Polla Don Ezio, a cura dei coniugi Besozzi Albertoe Maria Gonella (Varese) - L. 55 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e S . Dome-nico Savio, a cura di Maiolo Teresa (Cuneo) - L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, per ottenere unagrazia, a cura di T . T . (Pavia) - Tot. 51 .550 .Borsa Agabio Rina, insegnante, e congiunti defunti,a cura della nipote Maria Rosa S . (Novara) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e Don Filippo Rinaldi, in suf-fragio di Lorenzo Manfredi, a cura della moglie Pia L.(Imperia) - L. 50 .000 .Borsa Madonna delle Grazie di Agliè Canavese . FamigliaCarignano Giovanni e Leopoldo per disposizione testa-mentaria 2o .ooo - Tot . 50 .820 .Borsa N . S . di Lourdes, in memoria di Carlo De Negri,a cura di Guido De Negri - Tot . 50 .000 .Borsa Nel nome di Maria (Milano), a cura di RepossiMonica - L. 75 .000 .Borsa Risaldi Don Filippo . Gastini Rosina5ooo-Tot . 50 .200 .Borsa Regina SS . Rosarii . Carmen Pianta (Svizzera)29 .200 - Tot. 56.400 .Borsa Rossi Toffoloni Linda (t2 a), a cura dei figli Gae-tano, Rina, Antonio e Margherita Zanon (Vicenza) -Tot . 50 .350 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . G . Bosco, Don F . Rinaldi,anime del Purgatorio, S . Giuseppe e Madonna di ValSauglio, a cura di Al . G. G. (Torino) - L . 100 .000 .Borsa Madonna di Lourdes, assicura salute e protezionealla famiglia di G. F. (Piacenza) - L. 50 .000 .Borsa Dio Onnipotente in noi,_ a cura di N .A.M.C .di Oltre (Trento) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, in riconoscenza p . g . r . a curadi Morelli Luigia (Milano) - L. 50 .000 .Borsa Barbero Francesco, in suffragio e ricordo e perquella grazia, a cura di B . Carolina (Novara) - L . 50 .000 .Borsa Abbi pietà di me, o Dio, secondo la grande tuamisericordia, a cura di Teresina C . A. (Bergamo) -L. 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, proteggetela mia famiglia, a cura di Rossi Caterina (Verona) -L. 50 .000 .Borsa Franci comm. Giovanni (Torino), in suffragio ememoria, a cura del Comm . Lino Bosco - L. too .ooo .Borsa Maria Ausiliatrice e S . G . Bosco, pregate per noi,a cura di P . G . - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giuseppe, in ringraziamentodei 5o anni di sacerdozio e per ottenere la grazia di unabuona morte, a cura di Don Giuseppe Vercellone (Ver-celli) - L . 50 .000 .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO Autorizz . del Tribunale di Torino in data 16-2-1949, n . 403 . Con approvazione ecclesiastica .1° APRILI 1959 - A . LxXXIII, iy . 7 Dirett . resp . : Sac . Dott. PIETRO ZiRBiNo, via M . Ausiliatrice 32, Torino (714) - Off. Graf. SEI 1 55

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ADELMO BITELLI

LA PASSIONE DI CRISTO .Pagg. 39

L. 30

GIUSEPPE BONONCINI

DIO, PATRIA, FAMIGLIA : IL SERVODI DIO AUGUSTO CZARTORYSKIPagg. 35

L . zoGIOVAN BATTISTA CALVI

TRA IL NILO E IL GIORDANO . Appuntidi viaggio .Pagg. 184, con numerose fotografie L . 150

EGLOGE CAPPELLO PASSARELLI

ECCO LA MADRE TUA. Letture per il mesedi maggio sulla Vita della Santissima Vergine .Pagg . 360, con numerose illustrazioni L. 400

CARLETTI-COLBACCHINI-DOROUSE

CONQUISTATORI E MARTIRI . Contri-buto allo studio e alla storia delle Missionisalesiane del Matto Grosso (Brasile) .Pagg. 177

L. 5o

FRANCESCA CASTELLINO

RACCONTI DEL CUOREPag . 32, con illustrazioni

L. 5o

FRANCESCA CASTELLINO

LA MAMMA DI DON BOSCOPagg. 15o

L. ,8o

CHIARA CHIARI

SANTI D'ITALIA . Sussidio ai meestrz direligione.Pagg . 229

L. 70

volumetti già pubblicati

I . Difendi tua madre (Maria Santissima)2 . L'arca della salvezza (La vera Chiesa)3 . La Roccia incrollabile (Il Papato)

contro gli errori dei protestanti I

4 . 1 Grandi del Regno (Il culto dei Santi)5 . Il farmaco infallibile (La Confessione)6 . La dolente attesa (I1 Purgatorio)

collana di divulgazione

AUTORE : D . GIANNINI S .D .B.

I

libri che non si ristampano

DOMENICO CENTURIONI

Biografia del capitano avvocato LO-RETO STARACEPagg. 410, con numerose illustrazioni L . 300ENEA CIANETTI

LE CATACOMBE ROMANE E L'AR-CHEOLOGIA ROMANAPagg . 112, con illustrazioni

L. 200

D. COJAZZI

PIER GIORGIO FRASSATI . Testimonianze.Pagg. 400, con numerose fotografie L . 100

VINCENZO FERRERI

TRATTATO DELLA VITA SPIRITUALEPagg. 178

L. 140

LORENZO GENTILE

S . LUIGI GONZAGA - S . GIOVANNIBERCHMANS - S. STANISLAO KOSTKAPagg. 130

L. 8oPAOLINO GILOTEAUX

L'ANIMA DI SANTABAMBINO GESÙPagg. 200

FELICE GUERRA

ALLA SCUOLASCO . Appunti diPagg. 71

TERESA DEL

L . 200

DI S . GIOVANNI BO-vita vissuta .

L . 6o

LUIGI MORICCA

S . AGOSTINO, l'uomo e lo scrittore .Pagg. 430

L. 8oUN GIGLIO DELL'IMMACOLATA(Suor Alceste Maria di Gesù Crocifisso)Pagg. 18o

L. 100

L . 200

L. 150L . 200

L . 200

L. ZooL . 200

Sono scritti in difesa dei dogmi della Chiesa Cattolica dagli attacchi dei protestanti, che diffondono larga-mente i loro errori . Scritti in forma di dialogo, corredati di episodi e aneddoti, offrono una piacevole let-ts -ra al popolo, confermandolo sempre più nella propria fede, onde non cadere negli inganni della dottrinas, bdola del protestantesimo . Utilissimo regalo per premi di Catechismo, utilissime letture nelle famiglie .

Per ordinazioni rivolgersi alla156 SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE corso Regina Margherita 176, Torino 7I4 - c .c .p. 21171

2015 - Digital Collections - Biblioteca Don Bosco - Roma - http://digital.biblioteca.unisal.it

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VENEZUELA

S . E . Mons. Secondo Garcia, Vi-cario Apostolico di Puerto Ayacu-cho, porta in trionfo l'effigie diN. S . di Coromoto, Patrona delVenezuela, tra il giubilo dei fedelidella Missione .

Guanabacoa-Habana . - Un ban-chetto d'eccezione . Da vari anni,per iniziativa dei Salesiani e deiloro Cooperatori, la notte di Natalesi offre una grande cena a mille ra-gazzi poveri .

Nella foto : veduta parziale dellacena dello scorso Natale.

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finalmente rivendicata l'efficacia curativa delle erbe

É LUIGI PALMA

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1 FITOTERAPIA MODERNA

cati (infusi, decotti, sciroppi, estratti, vini, olii, unguenti, polveri ecc .) .

SOCIETÀ EDITRICE INTERNAZIONALE

Torino 714 - Corso Regina Margherita 176 - e . e . p . 2/171

PERIODICO QUINDICINALE DELLE OPERE E MISSIONI DI SAN GIOVANNI BOSCO

Direzione : via Maria Ausiliatrice, 32 - Torino - Telefono 22-117

AI 1" del mese : per i Cooperatori e le Cooperatrici SalesianeAI 15 dei mese : per i Dirigenti della Pia UnioneSi invia gratuitamente . Spedizione in abbonamento postale. Gruppo 2°

Facciamo noto ai benemeriti Cooperatori e alle benemerite Cooperatriciche le Opere Salesiane hanno il Conto Corrente Postale con il numero 2-1355 (Torino)sotto la denominazione: Direzione Generale Opere di Don Bosco - Torino 714

Ognuno può valersene con risparmio di spese, nell'inviare le proprie offerte,ricorrendo all'ufficio postale locale per il modulo relativo

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Per correzioni d'indirizzo si prega d'inviare anche l'indirizzo vecchio .Si ringraziano i Sig. Agenti postali che respingono, con le notificazioni d'uso, i Bollettini non recapitati .

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RICETTARIO DI ERBE MEDICINALI. Voi. in-8, pagg. 728 con 300 illu-strazioni in bianco e nero e a colori . Legato in tela con sopraccoperta plastificata a colori

L. 0000n quest'opera i rimedi dell'antica medicina sono riportati a nuova luce nel linguaggioscientifico moderno per i sanitari e per gli ammalati che s'interessano alla terapia

base di medicamenti vegetali .La prima parte è dedicata esclusivamente alle ricette . Queste, formulate tutte conpiante medicinali, sono collocate secondo sistemazione nosologica e raggruppateper malattia nell'ordine alfabetico. Assieme formano una raccolta di 9 .500 ricetteper 500 malattie circa .La parte seconda interessa la sintomatologia delle malattie riferite agli organi e agliapparati, con la citazione nosologica e della pagina contenente le ricette relative . Segueun raggruppamento sistematico delle piante medicinali suddivise secondo i rispettiviprincipi attivi. Completa questa parte una ricca e bella illustrazione delle piantecon l'indicazione delle parti usate in medicina e della relativa azione terapeutica .

SEI

Nella parte terza l'Autore tratta la tecnica della preparazione dei medicinali indi-

BOLLETT NO SALESIANO

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