A · pacità di differenziarsi ri-spetto a quanto si pensava». Ma è la critica alle motiva-zioni...

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Avvenire www.awenireonline.it\vìta Giovedì, 30 aprile 2009 osi pre-impianto? \A di lAiisella Q. Daziano / successi dell'esame pre-concepimento sugli ovociti rendono obsoleta la tecnica vietata dalla legge 40. Una scoperta tutta italiana, e ancora sottovalutata Embrioni, denuncia da sinistra Scinte insistenza - sociale, me- diatica, politica - sulla ricer- ca che manipola cellule sta- minali embrionali, e che pre- senta infiniti problemi etici e nessun risultato tangibile? La domanda, lapalissiana, è spesso silenziata. Ma un gior- nale della sinistra francese ha dato un'autorevole quanto polemica risposta: gli affari sono affari. Con buona pace del rigore scientifico e dei ri- svolti morali di ogni ricerca biomedica. «Ci si può stupi- re della volontà di impadro- nirsi dell'embrione umano allo scopo di sviluppare una strategia terapeutica che non è ancora stata provata nell'a- nimale, come se l'uomo po- tesse essere un banale mate- riale di sperimentazione». L'affermazione arriva dal "pa- dre" della prima bambina francese nata in provetta: Jac- ques Testart, direttore del- l'Institut national de la sante et de la recherche medicale di Parigi, che su Liberation - bib- bia della gauche, ha lanciato un atto d'accusa pesante con- tro i «Cannibali e mercanti alla ricerca dell'embrione», come recita l'articolo pubbli- cato questa settimana. E ia stessa scienza - sanci- sce Testart - a mostrare la necessità del ricorso alle staminali adulte: «Gli ultimi anni hanno confermato l'in- duzione frequente di tumori nei soggetti che ricevono cel- lule embrionali». Inoltre «le cellule create da quelle adul- te presentano molte più ca- pacità di differenziarsi ri- spetto a quanto si pensava». Ma è la critica alle motiva- zioni mercantili che Testart mette maggiormente in ri- salto (per analogia, sarebbe pensabile una denuncia al- trettanto coraggiosa sul Ma- nifesto, l'Unità o Liberazio- ne?...). «Rimane un'ipotesi: se le cellule embrionali sono suscettibili, meglio delle a- dulte, di essere somministra- te senza rischi di rigetto in qualsivoglia soggetto, esse sa- rebbero le più propizie al- l'industrializzazione della te- rapia cellulare - scrive Testart -. Si può immaginare una ca- tena di raccolta, trattamento, conservazione e cessione di queste cellule su modello quasi industriale. Al contra- rio, le cellule che derivano dalle adulte rischiano di es- sere confinate al solo dona- tore, secondo pratiche "arti- gianali " che sfuggirebbero co- sì al mercato dei prodotti bre- a scienza corre, lo sappiamo, la giurisprudenza meno. La prima si sta da tempo ingegnando a trovare soluzioni più rispettose per la salute della futura mamma "in provetta". La seconda - attarverso la sentenza della Consulta, della quale si attendono ancora le motivazioni - ha recentemente modificato la legge 40 togliendo il tetto dei tre embrioni. E lo ha fatto proprio mentre la medicina riproduttiva d'avanguardia sta dimostrando che «è meglio impiantare un embrione per volta valutando caso per caso». Se la scienza offre già da tempo metodiche più soft, per evitare danni alla donna, la giustizia sembra attardarsi su strade che la medicina potrebbe presto lasciarsi alle spalle. Si delinea così un orizzonte schizofrenico: la giurisprudenza sta autori2zando possibilità d'intervento medico che la scienza stessa cerca di limitare giudicandole controproducenti per la salute della donna e per la riuscita stessa della gravidanza assistita. Come spiega Francesco Fiorentino, direttore del laboratorio di genetica molecolare "Genoma" di Roma, uno dei più specializzati centri di analisi genetica a livello intemazionale. La donna che ricorre alla fecondazione assistita, soprattutto se a rischio genetico, è realmente informata su tutte le tecniche esistenti? «Le coppie italiane portatrici di patologie genetiche tutt'altro che rare - la talassemia, la fibrosi cistica, la distrofia muscolare di Duchenne-Becker, la sindrome deH'X-fragile - spesso non sanno, per mancanza d'informazione, di avere un'alternativa efficace alla diagnosi genetica pre-impianto (Pdg) effettuata sull'embrione. Mi riferisco alla diagnosi genetica pre-concepimento (Pcgd), una procedura che permette d'individuare malattie genetiche e cromosomiche sugli ovociti anziché sugli embrioni, quindi prima che avvenga il concepimento». C'è un modo per ottenere embrioni sani? Roma capitale Anche della vita ®"are di Roma la capitale europea della vita. L'idea è stata presentata martedì insieme al ddl che vuole i- stituire una «Giornata na- zionale della vita». Due progetti, già finan- ziati, sono ai nastri di partenza. Il «Camper della vita» sarà - ha spiegato Maria Novel- la Luciani, delegata del sindaco Gianni Ale- manno per le politiche di tutela per la vita nascente - un servizio mobile per indigen- ti che chiedono aiuti concreti. Per contrastare i 15mila aborti annui della capitale saran- no, invece predisposte «Stanze della vita», luoghi di intervento mirato alle gestanti. Al- lo studio il progetto di sostegno economi- co «Dai credito alla vita» e la petizione per fare di Roma la sede di un'Agenzia europea per la tutela della vita nascente. (G.San.) «Certamente. Con la diagnosi pre- concepimento (Pcgd), come dice l'espressione, si selezionano soltanto gli ovociti (quindi l'ovulo non ancora fecondato) nei quali sia assente l'anomalia genetica di cui il partner femminile è portatore, in modo da realizzare soltanto embrioni sani, eliminando così il rischio dello scarto eugenetico di embrioni ritenuti difettosi». Quindi con la diagnosi pre- concepimento è possibile evitare l'eliminazione o il congelamento degli embrioni che non si vogliono impiantare per rispetto della "salute della donna"? «Siccome con la diagnosi pre- concepimento si esclude a priori la possibilità di produrre embrioni con anomalie genetiche, e dunque la tentazione di scartarli prima dell'impianto, mi sento di dire che la tecnica costituisce un sollievo per le coppie, e per i medici, che si pongono quesiti etici». Come riesce la sola analisi Staminali-fotocopia: la Corea del Sud ci riprova a Corea del Sud "riapre" i ru- gj binetti della ricerca sulle cel- •» lule staminali embrionali. Non è bastato, al governo di Seul, la brutta figura a livello planeta- rio a causa del discusso scienzia- to HwangWoo-suk. Il quale, nel 2006, aveva annunciato di aver donato embrioni u- mani, salvo poi dover ammettere di aver falsificato i dati di laboratorio. Ieri il Comitato presidenziale di bioetica di Seul ha dichiarato che sarà permesso a un centro medico la produzione cellule stamina- li embrionali tramite la modalità della donazione. Tale permesso è stato concesso al Cha Medicai Cen- ter: viene così tolto il divieto, imposto tre anni fa, alla ricerca sulle embrionali. Uniche condizioni ri- chieste agli scienziati sono coinvolgere un numero maggiore di esperti in bioetica, minimizzare l'uso di ovuli umani e non citare specifiche malattie come possibili soggetti di cura, con l'obiettivo di non in- durre false speranze. Ora «la dedsione del Comita- to aspetta solo il via libera del ministero della Salu- te», ha dichiarato il funzionario dell'organo consul- tivo presidenziale Lee Jae-ran. Da notare che lo stes- so Hwang Woo-suk aveva chiesto al ministero di po- ter riprendere le sue ricerche, ma tale permesso gli era stato negato lo scorso agosto. La Conferenza episcopale sudcoreana ha espresso «sincero rincrescimento» per la decisione del Co- mitato: «Le donne verranno trattate come strumen- ti per procurare materiale biologico e l'embrione sarà distrutto dalle mani di sdenziati». (LFaz.) dell'ovocrta a fornire importanti informazioni genetiche? «Poidié il primo globulo polare, die è una piccola cellula ricca d'informazioni sullo status genetico dell'ovocita, contiene un assetto genetico che è speculare a quello presente nell'ovocita, siamo del tutto certi che se esso non presenta la mutazione sarà l'ovodta a contenerla. In tal caso si scarterà quell'ovodta, e si procederà a utilizzarne un altro per la fecondazione tramite lesi (iniezione dello sperma direttamente nell'ovulo)». Che cosa accade se è lo spermatozoo a contenere la mutazione, anziché l'ovocita? «Soltanto gli ovociti normali, cioè senza mutazione, saranno fecondati mediante lesi. Gli embrioni che ne derivano potranno al massimo essere portatori della malattia genetica se lo spermatozoo fecondante conteneva l'alterazione genetica. In ogni caso quegli embrioni non saranno mai affetti dalla malattia. Va detto che se avessimo l'onestà intellettuale di affermare che la selezione degli ovociti funziona, e che siamo già in grado di evitare il 90% arca delle malattie genetiche possibili, non offriremmo alle donne soltanto la soluzione della Pdg». Se è valida, perché si parla poco della diagnosi pre-concepimento? «Perché a differenza della Pdg, nell'analisi del globulo polare sono determinanti i tempi rapidi (4 ore al massimo), la capadtà del team nell'effettuare la biopsia del globulo polare, la qualità del laboratorio. Però non tutti i centri sono in grado di praticare bene la Pcgd». Una coppia come fa ad avere la certezza che il centro scelto sia all'altezza? «In Italia non esiste ancora una certificazione che attesti la qualità dei laboratori e, per di più, vige la regola del libero mercato: i prezzi dei servizi offerti variano da centro a centro. In questo modo non si può ancora parlare di un'effettiva tutela della persona». E di tutela della donna si può parlare dopo la sentenza della Corte sulla - legge 40? ,,, «Temo che in dima di vacatio, doè di assenza di linee guida predse, alcuni medici senza scrupoli potrebbero aggirare la legge non impiantando tutti gli embrioni prodotti, anche se la legge 40 obbliga a farlo. Nel nome della salute della donna si potrebbero compiere tante azioni, anche . illegali, come l'utilizzo (per fini non leciti) degli embrioni non immfirht impiantati e crioconservati. Servono linee guida ministeriali». E E vertati». Lorenzo Fazzini ìon -noni Londra non si ferma: embrioni «riparatori» per curare le malattie 1 governo britannico sta discutendo la possibilità di permettere alle coppie di conservare embrioni per scopi che vanno oltre il I concepimento: gli embrioni infatti potranno essere usati in futuro per creare nuove parti del corpo o per curare malattie. Attualmente gli embrioni possono essere conservati fino a cinque anni, ma solo al fine di dare origine a una nuova vita'. Con il nuovo sistema gli embrioni potranno essere invece usati dai medici per creare cure personalizzate per i genitori e i loro figli qualora questi ne avessero bisogno. L'idea di ampliare l'uso degli embrioni ha già sollevato polemiche in Gran Bretagna e aperto un dibattito sulle implicazioni etiche e morali di tali tecniche già osannate dall'autorità che sovrintende il campo della fecondazione artificiale ed embriologia, la Human Fertilisation and Embryology Authority (Hfea). Se i rappresentanti del mondo sdentifico e medico sono impazienti di usare gli embrioni per creare cellule staminali capaci di produrre ogni tipo di tessuto umano, l'opposizione composta da esponenti del mondo politico, religioso ma anche scientifico, vorrebbero fermare gli esperimenti e concentrarsi sulle gravi implicazioni del sacrifido premeditato di vite umane allo stadio embrionale. •\ ' E molto triste - spiega Josephine Quintavalle di Core, Comment on Reproductive Ethics -, e purtroppo a questo punto ci appare inevitabile, che le cellule staminali create da embrioni congelati diventeranno l'accessorio medico più ambito dalle coppie». Eppure, sottolinea la Quintavalle, «la ricerca in questo campo è solo agli albori e nessuno ha la garanzia che produrrà risultati efficaci». Gli stessi medici confermano che d vorranno ancora almeno died anni prima di produrre terapie die cureranno malattie degenerative come l'Alzheimer, il morbo di Parkinson e alcuni tipi di tumori. «Anche la possibilità di creare parti del corpo e nuovi organi - prosegue la direttrice di Core - è ancora molto remota». Gli scienziati fino a oggi sono riusdti a trapiantare una tradiea cresciuta dalle cellule adulte di un paziente. E sono proprio le cellule adulte, condude la Quintavalle, «la strada da seguire, non quella delle embrionali. Eppure è molto probabile che se questa possibilità diventerà legale molte coppie cominceranno a usare la fecondazione artificiale esdusivamente per avere a disposizione un magazzino di pezzi di ricambio per la riparazione del corpo». U na società statunitense, scriveva ieri il quotidiano inglese Daily Mail, sta già offrendo questo servizio che ha descritto come un «investimento per il futuro». E un portavoce della Hfea ha confermato ieri che l'autorità discuterà la questione a luglio. Se deciderà per il sì, questa diventerà automaticamente un'opzione disponibile. Elisabetta Del Soldato 11 biologo yankee di origini cipriote Panayotis I Zavos dichiara (in televisione!) di aver donato e impiantato una dozzina di embrioni. I titoli, considerati i precedenti, usano virgolette o condizionali di prudenza. Repubblica: «"Così creerò gli uomini fotocopia"», e il futuro suggerisce che ancora non li ha fatti ("creare" è un verbo forse troppo impegnativo, sia per Zavos sia per Repubblica). Macabra la Stampa: «"Ecco come donerò questa bambina morta"», con foto della bimba che guarda nell'obiettivo con occhi sgranati e attoniti che sembrano dire: «Che male vi ho fatto?». Libero: «Clonare l'uomo», con un sommario che accenna a «14 embrioni» e chiede: «Chi li ha mai visti?». Riformista e Mattino scivolano sull'umorismo involontario. Riformista: «L'ennesima bufala dei clowners»; Mattino: «Annuncio choc: donati 14 embrioni umani. "Senza prove è solo una bufala"» (dichiarazione del professor Angelo Vescovi). Poiché Zavos afferma di aver usato ovuli di mucca, decisamente più reperibili di quelli umani, l'allusione alla "bufala" appare particolarmente pertinente. Gabriele Beccaria (Stampa) fa parlare Zavos: «II bambino donato sta per arrivare. Non sta scritto da nessuna parte che questo evento non debba verificarsi. Intensifichiamo gli sforzi per arrivare al successo entro un anno o due, ma senza esagerare. Deve nascere perfettamente sano». Nonostante ciò, quasi nessuno lo prende sul serio. C hi rischia di più è Anna Meldolesi (Riformista): «Se Zavos dona un bambino mi faccio suora (...), perché mi rifiuto di prendere Zavos sul serio». Invita a fare una ricerca su wikipedia, in questo caso fonte attendibile (!), per scoprire che i primi annunci di Zavos risalgono al 2001; e cita quanto di Zavos dice il bioeticista Arthur Caplan: «Penso che nel manipolo di sostenitori della clonazione lui sia il più pericoloso. Perché ha più conoscenze degli altri, distorce i fatti e sembra crogiolarsi in una miscela di pubblicità e fundraising basata sull'esagerazione». Secondo Vescovi (intervista di Gaty Sepe, Mattino), la clonazione non ha «nessuna utilità». er Carlo Alberto Redi (Repubblica), 'padre del primo topo donato, «la clonazione umana non serve a nulla, non rispetta la salute della donna né quella del bambino. Laici e cattolici, a questa pratica siamo tutti contrari all'unanimità». Ecco, qui Redi si sbaglia. Severino Antinori, unico esperto chiamato in causa dalla Stampa, è favorevole eccome (attenta, Meldolesi, rischi grosso): «Questo annuncio è assolutamente veritiero e attendibile e conosco bene Zavos, con cui abbiamo condiviso molte ricerche». Confermiamo: nel 2001 i due erano pronti alla clonazione (fonte wikipedia, se vi basta). Ancora Antinori avanza l'ipotesi apocalittica: e se un giorno i maschi non producessero più sperma? Scenario ragionevolissimo, e degno di adeguati scongiuri: «A quel punto clonare l'uomo sarebbe l'unico modo per consentire la sopravvivenza della specie. Chi potrebbe opporsi?». Qui l'intervista della Stampa finisce, non si sa se per mancanza di spazio o perché Beccaria, che lo intervista, comincia a ridere e non riesce a smettere. L'appuntamento con le pagine d i Avvenire sui temi della bioetica è per giovedì 7 maggio Per inviare notizie, se- gnalazioni, proposte, lettere e interventi alla redazione di "è vita": email: [email protected] fax: 02.6780483

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Avvenire

www.awenireonline.it\vìta

Giovedì, 30 aprile 2009

osi pre-impianto? \A di lAiisella Q. Daziano

/ successi dell'esamepre-concepimentosugli ovociti rendonoobsoleta la tecnicavietata dalla legge40. Una scopertatutta italiana, eancora sottovalutata

Embrioni,denunciada sinistra

Scinte insistenza - sociale, me-diatica, politica - sulla ricer-ca che manipola cellule sta-minali embrionali, e che pre-senta infiniti problemi etici enessun risultato tangibile? Ladomanda, lapalissiana, èspesso silenziata. Ma un gior-nale della sinistra francese hadato un'autorevole quantopolemica risposta: gli affarisono affari. Con buona pacedel rigore scientifico e dei ri-svolti morali di ogni ricercabiomedica. «Ci si può stupi-re della volontà di impadro-nirsi dell'embrione umanoallo scopo di sviluppare unastrategia terapeutica che nonè ancora stata provata nell'a-nimale, come se l'uomo po-tesse essere un banale mate-riale di sperimentazione».L'affermazione arriva dal "pa-dre" della prima bambinafrancese nata in provetta: Jac-ques Testart, direttore del-l'Institut national de la santeet de la recherche medicale diParigi, che su Liberation - bib-bia della gauche, ha lanciatoun atto d'accusa pesante con-tro i «Cannibali e mercantialla ricerca dell'embrione»,come recita l'articolo pubbli-cato questa settimana.

E ia stessa scienza - sanci-sce Testart - a mostrare lanecessità del ricorso alle

staminali adulte: «Gli ultimianni hanno confermato l'in-duzione frequente di tumorinei soggetti che ricevono cel-lule embrionali». Inoltre «lecellule create da quelle adul-te presentano molte più ca-pacità di differenziarsi ri-spetto a quanto si pensava».Ma è la critica alle motiva-zioni mercantili che Testartmette maggiormente in ri-salto (per analogia, sarebbepensabile una denuncia al-trettanto coraggiosa sul Ma-nifesto, l'Unità o Liberazio-ne?...). «Rimane un'ipotesi:se le cellule embrionali sonosuscettibili, meglio delle a-dulte, di essere somministra-te senza rischi di rigetto inqualsivoglia soggetto, esse sa-rebbero le più propizie al-l'industrializzazione della te-rapia cellulare - scrive Testart-. Si può immaginare una ca-tena di raccolta, trattamento,conservazione e cessione diqueste cellule su modelloquasi industriale. Al contra-rio, le cellule che derivanodalle adulte rischiano di es-sere confinate al solo dona-tore, secondo pratiche "arti-gianali " che sfuggirebbero co-sì al mercato dei prodotti bre-

a scienza corre, lo sappiamo, lagiurisprudenza meno. La primasi sta da tempo ingegnando atrovare soluzioni più rispettoseper la salute della futura mamma"in provetta". La seconda -

attarverso la sentenza della Consulta,della quale si attendono ancora lemotivazioni - ha recentementemodificato la legge 40 togliendo il tettodei tre embrioni. E lo ha fatto propriomentre la medicina riproduttivad'avanguardia sta dimostrando che «èmeglio impiantare un embrione pervolta valutando caso per caso». Se lascienza offre già da tempo metodichepiù soft, per evitare danni alla donna, lagiustizia sembra attardarsi su strade chela medicina potrebbe presto lasciarsi allespalle. Si delinea così un orizzonteschizofrenico: la giurisprudenza staautori2zando possibilità d'interventomedico che la scienza stessa cerca dilimitare giudicandole controproducentiper la salute della donna e per la riuscitastessa della gravidanza assistita. Comespiega Francesco Fiorentino, direttore dellaboratorio di genetica molecolare"Genoma" di Roma, uno dei piùspecializzati centri di analisi genetica alivello intemazionale.

La donna che ricorre allafecondazione assistita, soprattuttose a rischio genetico, è realmenteinformata su tutte le tecnicheesistenti?«Le coppie italiane portatrici di patologiegenetiche tutt'altro che rare - latalassemia, la fibrosi cistica, la distrofiamuscolare di Duchenne-Becker, lasindrome deH'X-fragile - spesso nonsanno, per mancanza d'informazione, diavere un'alternativa efficace alla diagnosigenetica pre-impianto (Pdg) effettuatasull'embrione. Mi riferisco alla diagnosigenetica pre-concepimento (Pcgd), unaprocedura che permette d'individuaremalattie genetiche e cromosomiche sugliovociti anziché sugli embrioni, quindiprima che avvenga il concepimento».C'è un modo per ottenere embrionisani?

Roma capitaleAnche della vita

®"are di Roma la capitaleeuropea della vita. L'ideaè stata presentata martedì

insieme al ddl che vuole i-stituire una «Giornata na-

zionale della vita». Due progetti, già finan-ziati, sono ai nastri di partenza. Il «Camperdella vita» sarà - ha spiegato Maria Novel-la Luciani, delegata del sindaco Gianni Ale-manno per le politiche di tutela per la vitanascente - un servizio mobile per indigen-ti che chiedono aiuti concreti. Per contrastarei 15mila aborti annui della capitale saran-no, invece predisposte «Stanze della vita»,luoghi di intervento mirato alle gestanti. Al-lo studio il progetto di sostegno economi-co «Dai credito alla vita» e la petizione perfare di Roma la sede di un'Agenzia europeaper la tutela della vita nascente. (G.San.)

«Certamente. Con la diagnosi pre-concepimento (Pcgd), come dicel'espressione, si selezionano soltanto gliovociti (quindi l'ovulo non ancorafecondato) nei quali sia assentel'anomalia genetica di cui il partnerfemminile è portatore, in modo darealizzare soltanto embrioni sani,eliminando così il rischio dello scartoeugenetico di embrioni ritenuti difettosi».Quindi con la diagnosi pre-concepimento è possibile evitarel'eliminazione o il congelamentodegli embrioni che non si voglionoimpiantare per rispetto della "salutedella donna"?«Siccome con la diagnosi pre-concepimento si esclude a priori lapossibilità di produrre embrioni conanomalie genetiche, e dunque latentazione di scartarli primadell'impianto, mi sento di dire che latecnica costituisce un sollievo per lecoppie, e per i medici, che si pongonoquesiti etici».Come riesce la sola analisi

Staminali-fotocopia: la Corea del Sud ci riprovaa Corea del Sud "riapre" i ru-

gj binetti della ricerca sulle cel-•» lule staminali embrionali.Non è bastato, al governo di Seul,la brutta figura a livello planeta-rio a causa del discusso scienzia-to HwangWoo-suk. Il quale, nel

2006, aveva annunciato di aver donato embrioni u-mani, salvo poi dover ammettere di aver falsificatoi dati di laboratorio. Ieri il Comitato presidenzialedi bioetica di Seul ha dichiarato che sarà permessoa un centro medico la produzione cellule stamina-li embrionali tramite la modalità della donazione.Tale permesso è stato concesso al Cha Medicai Cen-ter: viene così tolto il divieto, imposto tre anni fa,alla ricerca sulle embrionali. Uniche condizioni ri-

chieste agli scienziati sono coinvolgere un numeromaggiore di esperti in bioetica, minimizzare l'uso diovuli umani e non citare specifiche malattie comepossibili soggetti di cura, con l'obiettivo di non in-durre false speranze. Ora «la dedsione del Comita-to aspetta solo il via libera del ministero della Salu-te», ha dichiarato il funzionario dell'organo consul-tivo presidenziale Lee Jae-ran. Da notare che lo stes-so Hwang Woo-suk aveva chiesto al ministero di po-ter riprendere le sue ricerche, ma tale permesso gliera stato negato lo scorso agosto.La Conferenza episcopale sudcoreana ha espresso«sincero rincrescimento» per la decisione del Co-mitato: «Le donne verranno trattate come strumen-ti per procurare materiale biologico e l'embrionesarà distrutto dalle mani di sdenziati». (LFaz.)

dell'ovocrta a fornire importantiinformazioni genetiche?«Poidié il primo globulo polare, die èuna piccola cellula ricca d'informazionisullo status genetico dell'ovocita,contiene un assetto genetico che èspeculare a quello presente nell'ovocita,siamo del tutto certi che se esso nonpresenta la mutazione sarà l'ovodta acontenerla. In tal caso si scarteràquell'ovodta, e si procederà a utilizzarneun altro per la fecondazione tramite lesi(iniezione dello sperma direttamentenell'ovulo)».Che cosa accade se è lospermatozoo a contenere lamutazione, anziché l'ovocita?«Soltanto gli ovociti normali, cioè senzamutazione, saranno fecondati mediantelesi. Gli embrioni che ne derivanopotranno al massimo essere portatoridella malattia genetica se lo spermatozoofecondante conteneva l'alterazionegenetica. In ogni caso quegli embrioninon saranno mai affetti dalla malattia. Vadetto che se avessimo l'onestàintellettuale di affermare che la selezionedegli ovociti funziona, e che siamo già ingrado di evitare il 90% arca dellemalattie genetiche possibili, nonoffriremmo alle donne soltanto lasoluzione della Pdg».Se è valida, perché si parla pocodella diagnosi pre-concepimento?«Perché a differenza della Pdg, nell'analisidel globulo polare sono determinanti itempi rapidi (4 ore al massimo), lacapadtà del team nell'effettuare la biopsiadel globulo polare, la qualità dellaboratorio. Però non tutti i centri sonoin grado di praticare bene la Pcgd».Una coppia come fa ad avere lacertezza che il centro scelto siaall'altezza?«In Italia non esiste ancora unacertificazione che attesti la qualità deilaboratori e, per di più, vige la regola dellibero mercato: i prezzi dei servizi offertivariano da centro a centro. In questomodo non si può ancora parlare diun'effettiva tutela della persona».E di tutela della donna si può parlaredopo la sentenza della Corte sulla

- legge 40? ,,,«Temo che indima di vacatio,doè di assenza dilinee guida predse,alcuni medicisenza scrupolipotrebberoaggirare la leggenon impiantandotutti gli embrioniprodotti, anche sela legge 40 obbligaa farlo. Nel nomedella salute delladonna sipotrebberocompiere tanteazioni, anche .illegali, comel'utilizzo (per fininon leciti) degliembrioni non

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impiantati ecrioconservati.Servono lineeguidaministeriali».

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vertati».Lorenzo Fazzini

ìon -noni

Londra non si ferma:embrioni «riparatori»per curare le malattie

1 governo britannico stadiscutendo la possibilità dipermettere alle coppie diconservare embrioni perscopi che vanno oltre il

I concepimento: gliembrioni infatti potranno essere usati in futuroper creare nuove parti del corpo o per curaremalattie. Attualmente gli embrioni possonoessere conservati fino a cinque anni, ma solo alfine di dare origine a una nuova vita'. Con ilnuovo sistema gli embrioni potranno essereinvece usati dai medici per creare curepersonalizzate per i genitori e i loro figli qualoraquesti ne avessero bisogno. L'idea di ampliarel'uso degli embrioni ha già sollevato polemichein Gran Bretagna e aperto un dibattito sulleimplicazioni etiche e morali di tali tecniche giàosannate dall'autorità che sovrintende il campodella fecondazione artificiale ed embriologia, laHuman Fertilisation and Embryology Authority(Hfea). Se i rappresentanti del mondo sdentificoe medico sono impazienti di usare gli embrioniper creare cellule staminali capaci di produrreogni tipo di tessuto umano, l'opposizionecomposta da esponenti del mondo politico,religioso ma anche scientifico, vorrebberofermare gli esperimenti e concentrarsi sulle graviimplicazioni del sacrifido premeditato di viteumane allo stadio embrionale.

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E molto triste - spiega JosephineQuintavalle di Core, Comment onReproductive Ethics -, e purtroppo a

questo punto ci appare inevitabile, che le cellulestaminali create da embrioni congelatidiventeranno l'accessorio medico più ambitodalle coppie». Eppure, sottolinea la Quintavalle,«la ricerca in questo campo è solo agli albori enessuno ha la garanzia che produrrà risultatiefficaci». Gli stessi medici confermano che dvorranno ancora almeno died anni prima diprodurre terapie die cureranno malattiedegenerative come l'Alzheimer, il morbo diParkinson e alcuni tipi di tumori. «Anche lapossibilità di creare parti del corpo e nuoviorgani - prosegue la direttrice di Core - è ancoramolto remota». Gli scienziati fino a oggi sonoriusdti a trapiantare una tradiea cresciuta dallecellule adulte di un paziente. E sono proprio lecellule adulte, condude la Quintavalle, «la stradada seguire, non quella delle embrionali. Eppure èmolto probabile che se questa possibilitàdiventerà legale molte coppie cominceranno ausare la fecondazione artificiale esdusivamenteper avere a disposizione un magazzino di pezzidi ricambio per la riparazione del corpo».

Una società statunitense, scriveva ieri ilquotidiano inglese Daily Mail, sta giàoffrendo questo servizio che ha descritto

come un «investimento per il futuro». E unportavoce della Hfea ha confermato ieri chel'autorità discuterà la questione a luglio. Sedeciderà per il sì, questa diventeràautomaticamente un'opzione disponibile.

Elisabetta Del Soldato

11 biologoyankee dioriginicipriotePanayotis

I Zavosdichiara (intelevisione!) diaver donato e

impiantato una dozzina di embrioni. Ititoli, considerati i precedenti, usanovirgolette o condizionali di prudenza.Repubblica: «"Così creerò gli uominifotocopia"», e il futuro suggerisce cheancora non li ha fatti ("creare" è unverbo forse troppo impegnativo, siaper Zavos sia per Repubblica). Macabrala Stampa: «"Ecco come donerò questabambina morta"», con foto dellabimba che guarda nell'obiettivo conocchi sgranati e attoniti che sembranodire: «Che male vi ho fatto?». Libero:«Clonare l'uomo», con un sommarioche accenna a «14 embrioni» e chiede:«Chi li ha mai visti?». Riformista eMattino scivolano sull'umorismoinvolontario. Riformista: «L'ennesimabufala dei clowners»; Mattino:«Annuncio choc: donati 14 embrioniumani. "Senza prove è solo unabufala"» (dichiarazione del professorAngelo Vescovi). Poiché Zavos afferma

di aver usato ovuli di mucca,decisamente più reperibili di quelliumani, l'allusione alla "bufala" appareparticolarmente pertinente.Gabriele Beccaria (Stampa) fa parlareZavos: «II bambino donato sta perarrivare. Non sta scritto da nessunaparte che questo evento non debbaverificarsi. Intensifichiamo gli sforziper arrivare al successo entro un annoo due, ma senza esagerare. Devenascere perfettamente sano».Nonostante ciò, quasi nessuno loprende sul serio.

Chi rischia di più è Anna Meldolesi(Riformista): «Se Zavos dona unbambino mi faccio suora (...),

perché mi rifiuto di prendere Zavos sulserio». Invita a fare una ricerca suwikipedia, in questo caso fonteattendibile (!), per scoprire che i primiannunci di Zavos risalgono al 2001; ecita quanto di Zavos dice il bioeticistaArthur Caplan: «Penso che nelmanipolo di sostenitori dellaclonazione lui sia il più pericoloso.Perché ha più conoscenze degli altri,distorce i fatti e sembra crogiolarsi inuna miscela di pubblicità e fundraisingbasata sull'esagerazione».Secondo Vescovi (intervista di Gaty

Sepe, Mattino), la clonazione non ha«nessuna utilità».

er Carlo Alberto Redi (Repubblica),'padre del primo topo donato, «laclonazione umana non serve a

nulla, non rispetta la salute delladonna né quella del bambino. Laici ecattolici, a questa pratica siamo tutticontrari all'unanimità». Ecco, qui Redisi sbaglia. Severino Antinori, unicoesperto chiamato in causa dallaStampa, è favorevole eccome (attenta,Meldolesi, rischi grosso): «Questoannuncio è assolutamente veritiero eattendibile e conosco bene Zavos, concui abbiamo condiviso moltericerche». Confermiamo: nel 2001 idue erano pronti alla clonazione(fonte wikipedia, se vi basta). AncoraAntinori avanza l'ipotesi apocalittica: ese un giorno i maschi nonproducessero più sperma? Scenarioragionevolissimo, e degno di adeguatiscongiuri: «A quel punto clonarel'uomo sarebbe l'unico modo perconsentire la sopravvivenza dellaspecie. Chi potrebbe opporsi?». Quil'intervista della Stampa finisce, non sisa se per mancanza di spazio o perchéBeccaria, che lo intervista, comincia aridere e non riesce a smettere.

L'appuntamentocon le pagine

di Avveniresui temidella bioetica

è per giovedì7 maggio

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