A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I...

6
Carissimi. Siamo alle porte di questo Natale2018. Ogni anno si ripete, immancabile, que- sto incontro con l’amore di Dio che si fa vita, carne, quodianità, incontro in Gesù Bambino. Vivere il Natale è ricordarsi che ogni giorno siamo chiama a che quel Dio che Gesù ci ha rivelato è Padre in connua relazio- ne con noi, che si traduce in una aenzione ai nostri veri bisogni, che si impe- gna per la nostra vera feli- cità. Sarebbe avvincente se tra- ducessimo tuo questo in un programma di vita cri- sana che in quella aen- zione del Padre nel Figlio verso di noi possa divenire il nostro agire ordinario. Fare della vita il dono del Padre ad altri. Ogni volta è un venire in- contro al futuro di qualcu- no per quello che possia- mo fare. Ma certamente è un gesto che sa di cielo perché il Dio che Gesù ci ha rivelato è Colui che è Signore dei viven ed ama la vita. Sia un Buon Natale a tu coloro a cui ridia- mo una speranza, per- ché sia un Santo Natale per noi. Don Paolo A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Notiziario informativo Parrocchia S. Maria Assunta Montefalcione(av) A Natale dalle nostre par si sa che la linea è l’ulmo dei problemi. Proprio non si riesce a mantenersi in forma. Né tantomeno a pensare di realizzare un qualcosa di leggero. Anzi. In questo periodo anche un pasto come l’insalata, che è comunemente riconosciuta la pietanza di chi sta a dieta, riceve delle modifiche che la rendono molto meno dieteca. Infa dalle nostre par esiste l’insalata di rinforzo. ‘A ‘nzalata e rinforzo – come si dice in dialeo – è un altra delle pietanze che costuiscono il menù di un bancheo natalizio in Irpinia.E anch’essa trae origine da un tempo in cui la povertà costringeva ad arrangiarsi con quello che si aveva. Ricetta Insalata di Rinforzo con Baccalà: Ingredienti Per realizzare la ricea dell’insalata di rinforzo con baccalà servono i seguen ingredien: 500 grammi di baccalà spugnato; Un cavolfiore medio; Mezzo baraolo di papacielli (peperoni soaceto); Un vaseo di alici so’olio; Olive verdi e nere di Gaeta snocciolate;Olio; Limone; Prezzemolo. Ricetta Insalata di Rinforzo con Baccalà: Preparazione La ricea dell’insalata di rinforzo con baccalà non è difficile da realizzare. Basta seguire le indicazioni dello chef Sementa per la preparazione. Innanzituo far bollire in due pentole diverse il baccalà e il cavolfiore (il cavolfiore deve bollire in abbondante acqua salata, mentre l’acqua del baccalà deve essere senza sale). Quando saranno pron, sminuzzarli in pezze non molto piccoli e versarli nella ciotola dove andar a creare l’insalata. Nella ciotola versare le olive verdi e nere (meerne una quantà a piacere), i papacielli sminuzza e le alici so’olio. Condire con olio, limone e prezzemolo. Amalgamare bene e lasciar riposare in frigo per 4 ore. Ditelo dai tetti pag. 6 il programma di NATALE

Transcript of A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I...

Page 1: A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I S C O U T d i t e l o d a i t e t t i P a g i n a 2 P a g i n a 1 1 La prima osa

Carissimi.

Siamo alle porte di questo

Natale2018. Ogni anno si

ripete, immancabile, que-

sto incontro con l’amore di

Dio che si fa vita, carne,

quotidianità, incontro in

Gesù Bambino.

Vivere il Natale è ricordarsi

che ogni giorno siamo

chiamati a che quel Dio

che Gesù ci ha rivelato è

Padre in continua relazio-

ne con noi, che si traduce

in una attenzione ai nostri

veri bisogni, che si impe-

gna per la nostra vera feli-

cità.

Sarebbe avvincente se tra-

ducessimo tutto questo in

un programma di vita cri-

stiana che in quella atten-

zione del Padre nel Figlio

verso di noi possa divenire

il nostro agire ordinario.

Fare della vita il dono del

Padre ad altri.

Ogni volta è un venire in-

contro al futuro di qualcu-

no per quello che possia-

mo fare. Ma certamente è

un gesto che sa di cielo

perché il Dio che Gesù ci

ha rivelato è Colui che è

Signore dei viventi ed ama

la vita.

Sia un Buon Natale a

tutti coloro a cui ridia-

mo una speranza, per-

ché sia un Santo Natale

per noi.

Don Paolo

A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8

N o t i z i a r i o i n f o r m a t i v o

P a r r o c c h i a S . M a r i a A s s u n t a

M o n t e f a l c i o n e ( a v ) A Natale dalle nostre parti si sa che la linea è l’ultimo dei problemi. Proprio non si riesce a mantenersi in forma. Né tantomeno a pensare di realizzare un qualcosa di leggero. Anzi. In questo periodo anche un pasto come l’insalata, che è comunemente riconosciuta la pietanza di chi sta a dieta, riceve delle modifiche che la rendono molto meno dietetica. Infatti dalle nostre parti esiste l’insalata di rinforzo. ‘A ‘nzalata e rinforzo – come si dice in dialetto – è un altra delle pietanze che costituiscono il menù di un banchetto natalizio in Irpinia.E anch’essa trae origine da un tempo in cui la povertà costringeva ad arrangiarsi con quello che si aveva.

R i c e t t a I n s a l a t a d i R i n f o r z o c o n

B a c c a l à :

I n g r e d i e n t i

Per realizzare la ricetta dell’insalata di rinforzo con baccalà servono i seguenti ingredienti:

500 grammi di baccalà spugnato; Un cavolfiore medio; Mezzo barattolo di papacielli (peperoni sottaceto); Un vasetto di alici sott’olio; Olive verdi e nere di Gaeta snocciolate;Olio; Limone; Prezzemolo.

R i c e t t a I n s a l a t a d i R i n f o r z o c o n

B a c c a l à : P r e p a r a z i o n e

La ricetta dell’insalata di rinforzo con baccalà non è difficile da realizzare. Basta seguire le indicazioni dello chef Sementa per la preparazione.

Innanzitutto far bollire in due pentole diverse il baccalà e il cavolfiore (il cavolfiore deve bollire in abbondante acqua salata, mentre l’acqua del baccalà deve essere senza sale).

Quando saranno pronti, sminuzzarli in pezzetti non molto piccoli e versarli nella ciotola dove andar a creare l’insalata. Nella ciotola versare le olive verdi e nere (metterne una quantità a piacere), i papacielli sminuzzati e le alici sott’olio. Condire con olio, limone e prezzemolo. Amalgamare bene e lasciar riposare in frigo per 4 ore.

Ditelo dai tetti

pag. 6 il programma

di NATALE

Page 2: A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I S C O U T d i t e l o d a i t e t t i P a g i n a 2 P a g i n a 1 1 La prima osa

L A L U C E N E G L I S C O U T

P a g i n a 2 d i t e l o d a i t e t t i

La prima cosa che mi è venuta in

mente quando mi è stato detto di

parlare della “LUCE” è stato “ LUCE di

Fede” e su questa Luce, possiamo

anche sentire l’obiezione di tanti no-

stri conoscenti. In quest’ epoca mo-

derna si è pensato che una tale luce

potesse bastare per le società anti-

che, ma non servisse per i nuovi tem-

pi, per l’uomo diven-tato adulto, fie-

ro della sua ragione, desideroso di

esplorare in modo nuo-

vo il futuro. In questo

senso, la fede appare

come una luce illusoria,

che im-pedisce all’uo-

mo di coltivare l’auda-

cia del sapere”.

“per questo, la fede ha

finito per es-sere asso-

ciata al buio. Si è pensa-

to di poterla con-

servare, di trovare per

essa uno spazio perché con-vivesse

con la luce della ragione. Lo spazio

per la fede si apriva lì dove la ragione

non poteva illumi-nare, lì dove l’uo-

mo non poteva più avere certezze”

Ma “La luce della fede possiede un

carattere singolare, essendo capace

di illuminare tutta l’esistenza dell’uo-

mo. Per-ché una luce sia così poten-

te, non può procedere da noi stessi,

deve venire da una fonte più origina-

ria, deve venire, in definitiva, da Dio.

La fede nasce nell’incontro con il Dio

vivente, che ci chiama e ci svela il suo

amore, un amore che ci precede e su

cui possiamo poggiare per essere

saldi e costruire la vita”.

“La luce di Dio brilla attraverso la me-

moria dei fatti operati dal Signore,

ricordati e confessati nel culto, tra-

smessi dai genitori ai figli. Impariamo

così che la luce portata dalla fede è

legata al racconto concreto della vita,

al ricordo grato dei benefici di Dio e

al compiersi progressivo delle sue

promesse”

“La luce della fede in Gesù illumina

anche il cammino di tutti coloro che

cercano Dio, e offre il contributo pro-

prio del cristianesimo nel dialogo con

i seguaci delle diverse

religioni”. Per noi scout,

una sfaccettatura della

Luce è La Luce della pa-

ce che fa parte di una

tradizione nata a Linz nel

1986. Poco prima di Na-

tale, un bambino accen-

de una luce dalla lampa-

da che ar-

de perennemente nella

Grotta di Betlemme, ali-

mentata dall’olio donato da tutte le

nazioni cristiane della terra. La lam-

pada è poi portata a Linz da dove,

con la collaborazione delle Ferrovie

austriache, viene distribuita in tutto il

territorio federale. Dal 1993 la luce –

grazie agli scout – arriva anche in Ita-

lia e da quando è nato il gruppo scout

anche a Montefalcione.

La Luce della pace porta con sé i va-

lori della fratellanza, della collabora-

zione e dell’aiuto reciproco. Noi

scout ci impegniamo ad accoglierla e

distribuirla con l’intento di diffondere

nei cittadini un messaggio di serenità

e di aiuto reciproco. «La piccola

fiamma che passa di candela in can-

dela, di mano in mano è un piccolo

segno che ha un significato profondo:

che la pace sia luce per la nostra vita!

La fiamma accesa alla Chiesa della

Natività di Betlemme ci ricorda che

Cristo è la pace, e che ognuno di noi,

con piccoli gesti, può contribuire a

costruire un mondo di pace». Come

dicevo , «La Luce è un semplice se-

gno che unisce attorno al mistero del

Natale migliaia di persone, è la luce

che brilla in modo differente pene-

trando nella profondità dei cuori,

infondendo calore e dissipando le

tenebre, è un simbolo di fraternità

che rappresenta il mistero di Dio che

si fa uomo. È l’annuncio del suo amo-

re che illumina la vita di ognuno».

«Data la grave crisi nel mondo con la

Luce della Pace della grotta di Bet-

lemme vogliamo lanciare un segno

forte, un segno del nostro desiderio

di coesistenza pacifica» e se la pace è

patrimonio di tutti, essa deve arrivare

a tutti. In particolare, si vorrebbe che

la luce della pace arrivasse nei luoghi

di sofferenza, a chi si sente emargina-

to, a coloro che non vedono speranza

e futuro nella vita.

Ognuno può dare alla Luce del-

la Pace significati diversi, ma

deve dare identico valore.

La Luce della Pace non ha solo

un significato religioso, ma tradu-

ce in sé molti valori civili, etici, mo-

rali accettati anche da chi non

pensa di condividere una fede

purché condividano i valori di Pa-

ce e Fratellanza che la Luce della

Pace porta con sé.

D’Amore Pellegrino

(capo clan “Archè” gruppo scout Monte-

falcione 1)

P a g i n a 1 1 D i t e l o d a i t e t t i

Luce, dal latino lux, è quella por-

zione dello spettro elettroma-

gnetico che l’occhio umano può

vedere. La luce si riflette, si as-

sorbe, si diffonde e proprio la

diffusione da parte dell’atmo-

sfera è responsabile della lumi-

nosità del cielo. Tradotto in ter-

mini cristiani, ciascuno è chia-

mato ad essere la luce della fe-

de, visibile agli occhi e al cuore

degli altri. Il cielo si illumina

attraverso l’uomo, attraverso la

fede che l’uomo riflette da Cri-

sto per poi assorbirla e diffon-

derla attorno a sé. Dobbiamo

essere come il fuoco che si tra-

sforma in luce e in calore so-

prattutto per il più bisognoso.

Dice Gesù: “Io sono venuto nel

mondo come luce perché chiun-

que crede in me non rimanga

nelle tenebre” (Gv 12, 46). Così

come il Signore è luce che ri-

schiara le tenebre e le brutture

del nostro cuore, illuminando

anche la ferita più profonda,

alla stessa maniera anche noi

cristiani dobbiamo impegnarci

ad essere quella “porzione di

spettro visibile” all’occhio uma-

no e benedetto dall’occhio divi-

no. Se la paura a volte ci frena,

proviamo a pensare al Poverello

di Assisi che non ha avuto timo-

re di abbracciare ciò che per lui

era amaro, il lebbroso, ma lo ha

accolto nella sua esistenza e si è

messo al suo servizio concretiz-

zando in opere quel desiderio

che già prima della sua conver-

sione nutriva nel cuore: aiutare

i più poveri e fare il bene….”Per

grazia di Dio diventò compagno

e amico dei lebbrosi così che,

come afferma nel suo testamen-

to, stava in mezzo a loro e li ser-

viva umilmente. Queste visite ai

lebbrosi accrebbero la sua bon-

tà. Conducendo un suo compa-

gno, che aveva molto amato, in

località fuori mano, gli diceva di

aver scoperto un tesoro”(dalla

Leggenda dei tre compagni, FF

1408-1409). La luce della fede

illuminò il cuore di Francesco e

si rese visibile al mondo, conti-

nuando ancora oggi ad operare

con grande energia anche nella

nostra comunità parrocchiale,

dove la Fraternità francescana

ha accolto con gioia la profes-

sione perpetua di un altro fra-

tello lo scorso 16 novembre, e

guida il cammino di altre sette

persone che desiderano vivere il

Vangelo alla maniera di France-

sco e Chiara. Don Tonino Bello

ci ricordava: “Se la fede ci fa es-

sere credenti e la speranza ci fa

essere credibili, è solo la carità

che ci fa essere creduti”. La fede

senza le opere è morta, Dio non

si è rivelato al mondo solo a pa-

role e a promesse, ma ha man-

dato l’Unigenito Figlio Suo affin-

chè credessimo in Lui; ecco per-

ché ci auguriamo che nei nostri

cuori cresca la fede e la sua luce

diventi la nostra forza operante

per chiunque abbia bisogno.

L’Ordine Francescano Secolare

La luce che non conosce tramonto

Page 3: A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I S C O U T d i t e l o d a i t e t t i P a g i n a 2 P a g i n a 1 1 La prima osa

P a g i n a 3 d i t e l o d a i t e t t i

La luce è il simbolo più co-

nosciuto e usato nella reli-

gione cristiana e si riferisce

direttamente alla figura di

Dio: essa è vita, amore. E’

l’arma principale per difen-

dersi dalle tenebre che, in-

vece, rappresentano il

brutto, la solitudine. Secon-

do la Bibbia Dio creò la luce

ancor prima della terra e del

cielo, non ci può essere vita

senza di essa. Molto bella

l’espressione” venire alla lu-

ce” che ha in se significato

di vita e amore. La chiesa

cristiana ricorre, nelle sue

liturgie, all’uso di candele

che rappresentano la luce in

segno di salvezza e purifica-

zione. Pensiamo al cero du-

rante il Battesimo, al cero

pasquale, al cero acceso ai

funerali, alle candele accese

durante la messa, al cero

che resta sempre acceso da-

vanti al tabernacolo: tutto

ciò sta a significare la pre-

senza costante di Gesù nella

nostra esistenza ; serve ad

indirizzarci verso la luce del-

la propria fede (avere fede,

infatti, è vedere la luce col

cuore quando tutto quello

che gli occhi vedono è l’o-

scurità) ; indicare al cristia-

no ad essere lui stesso luce

nel mondo ; prepararlo ad

illuminare anche gli altri con

la sua testimonianza di vita.

Nelle liturgie oltre alle can-

dele, i canti e le preghiere

sono impregnate di invoca-

zioni alla “Luce”, lo Spirito

Santo stesso è rappresenta-

to da una fiammella. Ci in-

camminiamo verso il Natale

cioè verso la nascita di Ge-

sù, anche in questo caso

una luce, la stella cometa,

ha indirizzato il cammino

dei pastori, dei magi verso

la grotta di Betlemme ad

adorare la “Luce Vera” e li

ha diretti verso la salvezza.

Immedesimandoci in quel

cammino e in quei pastori ci

rendiamo conto di come è

consolante pensare che ab-

biamo Chi ci sta vicino ogni

giorno, ogni attimo della no-

stra vita! Da ministro straor-

dinario posso dire che gli

ammalati che visito portan-

do l’Eucaristia sanno benis-

simo che hanno vicino que-

sta “Luce” che li aiuta, che li

accompagna nella loro ma-

lattia e, difatti, aspettano

con ansia la Comunione co-

me segno di cammino e sal-

vezza. Possa il Signore indi-

rizzarci verso Cristo che è

nostra Luce perché ci ha

chiamati Lui stesso ad esse-

re” Luce del mondo e Sale

della terra” e a far rispende-

re la nostra luce!

I ministri straordinari

P a g i n a 1 0 d i t e l o d a i t e t t i

LA LUCE

SIA

O S

U I

NT

ER

NE

T

parrocchiadim

ontefalcione

.it

Page 4: A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I S C O U T d i t e l o d a i t e t t i P a g i n a 2 P a g i n a 1 1 La prima osa

P a g i n a 4

d i t e l o d a i t e t t i

La luce per la Fratres è sinonimo

di Amore e Condivisione; infatti il

messaggio principale divulgato

dalla Fratres è “la cultura del do-

no”. Una cultura di amore e di

fratellanza di cui ci sembra che la

nostra società abbia sempre più

disperato bisogno. La nostra con-

sociazione si avvale di volontari.

Persone impegnare e attente agli

altri, che “condividono” la propria

luce con il mondo; perché svolge-

re un servizio volontario per la

comunità è un dovere morale ol-

tre che civile.

Donare un po’ del proprio sangue

dovrebbe essere considerato un

atto di civiltà e un dovere morale

per chi è in buona salute; perché

ogni giorno migliaia di persone

sopravvivono grazie a un gesto

così semplice ma così importante.

Il modello al quale ci ispiriamo è

quello del Cristo che dona il Suo

Santissimo Sangue per salvarci.

La donazione è un atto volontario,

anonimo e gratuito; è un piccolo

gesto che rende grandi. Per tutti

noi che abbiamo a cuore la vita, la

donazione è un gesto di vita.

La donazione salva la vita. Riesce

a tirar fuori le persone dall’oscuri-

tà perché donare il sangue può

davvero salvare la vita, o addirittu-

ra più vite. Se non ci fossero più

donazioni, molte persone non

potrebbero più effettuare inter-

venti, dove la trasfusione è fonte

di vita, e quindi fonte di luce.

Questo perché il sangue umano è

un prodotto indispensabile alla

vita, e non riproducibile artificial-

mente. Costituisce un fattore uni-

co di sopravvivenza, e dà una spe-

ranza alle persone che vivono av-

volti dalle tenebre. Il “volontariato

del sangue” è amore verso il pros-

simo. Si tratta di un dovere civico

e morale. Significa preservare la

propria salute per garantirla a chi

non ce l’ha. Significa illuminare la

via a persone che si sono arrese

all’oscurità. La luce di Cristo indu-

ce gli esseri umani a realizzare il

bene, a cercare il giusto in termini

umanitari e caritatevoli. Quindi

donare la luce significa donare la

vita; e donare la vita significa esse-

re “utili” alla società attraverso i

piccoli gesti, come la donazione

del sangue.

Gruppo Fratres

Montefalcione

P a g i n a 9 d i t e l o d a i t e t t i

SCORRENDO LE PAGINE DEL VAN-

GELO, IN PARTICOLARE QUELLO DI

GIOVANNI, CI SI IMBATTE IN UN

INCONTRO TRA GESU’ E UN UOMO

CIECO DALLA NASCITA. UN INCON-

TRO CHE ABBIAMO TANTE VOLTE

LETTO E COMMENTATO NELL’ ORA

DI CATECHISMO CON I RAGAZ-

ZI,MA CHE DA’SEMPRE NUOVI

SPUNTI DI RIFLESSIO-

NE,RILEGGENDOLO. LA VITA DEL

CIECO NATO E’ FATTA DI BUIO

NON SOLO FISICO MA ANCHE MO-

RALE INFATTI ,VIVEVA AI MARGINI

DELLA SOCIETA ,ERA UN MENDI-

CANTE ( LETTERALMENTE STAVA

ACCANTO ALLA STRADA) E SO-

PRAVVVIVEVA NELL’INDIFFERENZA

DEI SUOI VICINI E DELLA SUA FA-

MIGLIA. PER GLI EBREI, LA MALAT-

TIA ERA SINONIMO DI PECCATO E

QUESTA CREDENZA ACCRESCEVA

IL SENTIMENTO DI SOLITUDINE.

NEL BRANO SI POSSONO INDIVI-

DUARE TRE MOMENTI CARATTE-

RIZZATI DA ALTRETTANTI INCON-

TRI. NEL PRIMO GESU’ OPERA IL

MIRACOLO A FAVORE DEL CIECO;

CHE NON AVEVA NEPPURE CHIE-

STO LA GUARIGIONE:IL CIECO

GUARITO RACCONTA QUANTO

ACCADUTO A QUELLI CHE GLIELO

CHIEDONO:GIOVANNI CHE GIA’

NEL PROLOGO HA DEFINITO IL

VERBO COME “LA LUCE CHE BRIL-

LA NELLE TENEBRE(1-5),”ORA DE-

FINISCE GESU’CON IL TERMINE”

INVIATO” COME COLUI CHE IL PA-

DRE HA MANDATO PER RIVELARCI

IL SUO AMORE E IL SUO PROGET-

TO SALVIFICO. IL CIECO DEVE IM-

MERGERSI NELL’INVIATO ; IN

QUESTO MODO NON SOLO POTRA

VEDERE LA LUCE MA VIVRA’ DI

ESSA. LE TENEBRE DEL MALE SO-

NO STATE SCONFITTE DALLA PO-

TENZA DELLA LUCE; LA LUCE A CUI

GIOVANNI FA RIFERIMENTO PER

BEN VENTIDUE VOLTE NEL SUO

VANGELO E’ UNA LUCE UNIVERSA-

LE,DIRETTA A TUTTI, NON SOLO A

POCHI ELETTI:E’ QUELLA DELLA

FEDE. ESSA POSSIEDE UN CARAT-

TERE SINGOLARE PERCHE’ E’ CA-

PACE DI ILLUMINARE TUTTA L’ ESI-

STENZA DELL’ UOMO .LA FEDE-

LUCE NASCE DALL’INCONTRO CON

IL DIO VIVENTE,CHE CI CHIAMA E

CI SVELA IL SUO AMORE. NEL SE-

CONDO MOMENTO, IL CIECO SI

RITROVA DAVANTI AI FARISEI I

QUALI CONTESTANO PUNTO PER

PUNTO L’ACCADUTO. MANIFESTA-

NO INCREDULITA,RIFIUTO, A TRAT-

TI DISPREZZO .IL CIECO CERCA DI

DIFENDERE LA VERITA’ CHE HA

SPERIMENTATO,MA SAREBBE

TROPPO SEMPLICISTICO PENSARE

CHE SIA SUFFICIENTE LA (FEDE)

PER OTTENERE SERENITA’ E FELICI-

TA’:COME ACCADE NELLA VITA DI

TUTTI NOI,ARRIVANO MOMENTI

IN CUI LE TENEBRE PROVANO IN

OGNI MODO AD OFFUSCARE LA

LUCE. TUTTI NOI CREDIAMO IN

DIO,PARTECIPIAMO ALLA MESSA

DOMENICALE,PRATICHIAMO I SA-

CRAMENTI MA IN QUANTE OCCA-

SIONI SIAMO TENTATI DI DIMENTI-

CARE LA LUCE E INSEGUIRE IL FA-

SCINO DELL’ OSCURITA’?IL PECCA-

TO SI ANNIDA DOVE E’ DIFFICILE

SCOVARLO;SCAVA ANCHE CHI CRE-

DE DI ESSERNE IMMUNE COME

ACCADE AI FARISEI . A DIFFERE-

RENZA DEL CIECO, CHE DIFENDE

CORAGGIOSAMENTE LA LUCE CHE

GLI E STATA APPENA DONATA

GRATUITAMENTE. NELL’ ULTIMO

MOMENTO GIOVANNI MOSTRA

GESU’ E IL CIECO INSIE-

ME,UTILIZZA PAROLE MOLTO

CHIARE CHE SERVONO AD ESPRI-

MERE LA FEDE IN COLUI CHE E’

LUCE DEL MONDO. IL BATTESIMO

E’ IL SACRAMENTO CHE CI INTRO-

DUCE NELLA LUCE DELLA FE-

DE,TRASFORMATI DA QUESTO

AMORE RICEVIAMO OCCHI NUO-

VI,SPERIMENTIAMO CHE IN ESSO

C’E ’UNA GRANDE PROMESSA DI

PIENEZZA E SIAMO CHIAMATI A

TESTIMONIARE LA LUCE A TUTTI

QUELLI CHE INCONTRIAMO. CHE

CAMBIAMENTI HA VISSUTO IL CIE-

CO! L’ ESCLUSIONE, IL RIFIUTO, LA

SOLITUDINE NON CI SONO PIU’ E

AL LORO POSTO CI SONO SOLTAN-

TO LA PASSIONE E L’AMORE PER

GESU’.L’AUGURIO CHE POSSIAMO

RIVOLGERE A TUTTI, E’ PERMETTE-

RE CHE NEL GIORNO DI NATALE( E

NON SOLO) ,NEL QUALE LA VITA

VERA IRROMPE CON TUTTA LA

SUA POTENZA GLORIOSA NELLA

TUA VITA ANCHE TU, CHE ORA

STAI LEGGENDO, POSSA LASCIARE

DA PARTE IL DUBBIO ,LE INCERTEZ-

ZE E PERMETTTERE AL BAMBINO

GESU’ DI ILLUMINARTI CON LA

SUA LUCE!SOLO ALLORA ANCHE

TU VERRAI TRASFORMATO E SA-

RAI APOSTOLO DELLA GIOIA DI

DIO.

I CATECHISTI

"Vedere la luce"

Page 5: A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I S C O U T d i t e l o d a i t e t t i P a g i n a 2 P a g i n a 1 1 La prima osa

P a g i n a 5 d i t e l o d a i t e t t i

LA LUCE PER LA FRATRES

P a g i n a 8 d i t e l o d a i t e t t i

Che cosa è la luce? O me-

g l i o , C h i è l a L u c e ?

La prima cosa da dire è che la

luce è necessaria per vedere e

per far vedere. E non è un vedere

con gli occhi né mediante la sola

luce materiale, ma un vedere con

i l c u o r e .

Fin da piccoli riusciamo a capire

che la luce è cosa buona, mentre

il buio è da sempre sinonimo di

negatività, di privazione, di errore.

Ci viene insegnato che in princi-

pio, quando fu creato il mondo,

Dio disse: « “Sia fatta la luce”; e

luce fu. E Dio vide che la luce era

buona. Dio separò la luce dalle

tenebre. E chiamò la luce

“giorno” e le tenebre “notte”. Co-

sì fu sera, poi fu mattina: e fu il

p r i m o g i o r n o » .

Non viene pronunciata un’escla-

mazione di bontà sulle tenebre,

c o m e

q u e l l a

sulla lu-

ce, e già

questo ci

porta a

c a p i r e

che la

luce ci

i l lumina

la vita,

mentre le

t e n e b r e

ci avvol-

g o n o

nell’oscu-

r i t à .

La luce è un simbolo molto im-

portante nella religione cristiana.

In tutte le culture, costituisce una

coppia con il termine tenebre, di

c u i è l ' o p p o s t o .

Si comprende la luce perché vi

sono le tenebre. La luce indica la

vita, le tenebre la morte. Il simbo-

lo della luce pervade la Bibbia

dalla prima all' ultima pagina.

Essa viene indicata come l’arma a

cui affidarsi per proteggersi dalla

minaccia delle tenebre, sempre in

agguato dietro l’angolo. La luce

di Cristo ci porta a vivere per gli

altri e in comunione fra di noi.

Gesù dice di se stesso: “Io sono la

L u c e d e l m o n d o ” .

Per far capire alle persone che

non è il progresso tecnologico ad

illuminare il mondo, ma è la

“Nostra Fede” che Illumina le

Nostre Vite. La luce è associata

alla vita: quando si nasce si viene

alla luce, si cammina nella luce, si

f u g g e d a l l e t e n e b r e .

La prima cosa che può venire in

mente quando si nomina la luce è

il sole, e come concetto non è

sbagliato. Noi attribuiamo il con-

cetto di luce al Sole perché lo ve-

diamo come una grande sfera di

calore che riesce ad illuminare

tutto. Così proprio come Dio che

con il suo calore e la sua luce illu-

mina le nostre vite. Per noi il sole

è luce, ma insieme è anche fuoco

e c a l o r e .

Proprio come la Santissima Trini-

tà: LA LUCE È IL FIGLIO, il

Fuoco è il Padre, il Calore è lo

S p i r i t o S a n t o .

La luce è attribuita a Dio: Dio è

sorgente della vita e sorgente della

luce, ed è la parola di Dio che

illumina e guida nelle vie della

v i t a .

La nostra “Missione” è quella di

dare “Luce a l Mondo”.

Il cristiano dovrebbe essere una

persona luminosa che porta un

messaggio di Speranza, Amore e

Condivisione. L’amore è gratuito,

non deve essere esercitato per

raggiungere scopi, ma deve esser

semplicemente Donato.

Infatti la Fratres è un’associazione

di ispirazione cristiana che crede

nell’importanza della donazione

come gesto di solidarietà e gene-

rosità.

17 dicembre

ORE 18,30 S. MESSA IN SANTUARIO

al termine

ARRIVO DELLA LUCE DI BETLEMME

LA LUCE DELLA PACE DI

BETLEMME

Page 6: A n n o 2 0 1 8 N 3 / 2 0 1 8 Ditelo dai tetti...pag. 6 il programma di NATALE L A L U C E N E G L I S C O U T d i t e l o d a i t e t t i P a g i n a 2 P a g i n a 1 1 La prima osa

P a g i n a 6 d i t e l o d a i t e t t i

29 novembre Novena all’Imma-colata Concezione Santuario:

Ore 17,40: Santo Rosario

Ore 18,10: NOVENA

Ore 18,30. Santa Messa

2 dicembre — Domenica

Sante Messe come orario consue-to.

6 dicembre San Nicola

Ore 18,30 al Santuario Santa Messa per i bambini e raccolta dei doni per i bambini meno for-tunati.

8 dicembre Solennità dell’Imma-colata Concezione SS. Messe TUTTE AL SANTUARIO

ore 8,30 — 10,30 — 18,30

(messa vespertina Valida per la Domenica e non per la Solennità dell’Immacolata)

9 dicembre — Domenica

Sante Messe come orario consue-to

10/12 dicembre—Triduo in onore di S. Lucia

Ore 18,00: Santo Rosario e Triduo

Ore 18,30: Santa Messa

13 dicembre Santa Lucia

Sante Messe ore 8,30; 10,30 e 18,30.

dopo la S. Messa Vespertina bre-ve Processione della statua della Santa per le vie principali del Paese.

15 dicembre Novena a Gesù Bambino

Ore 18,00: Santo rosario e Novena

Ore 18,30: Santa Messa

16 Dicembre Domenica—Sante messe come consuetudine Bene-dizione dei Bambinelli alla S.

Messa delle 10,30

ORE 19,00 — Santuario—Concerto Natalizio del Coro Par-

rocchiale.

17 dicembre - ORE 18,30 S. MES-SA IN SANTUARIO e al termine ARRIVO DELLA LUCE DI BETLEM-ME

20 dicembre - Festa natalizia per i bambini del catechismo in Orato-rio dalle ore 16,00 alle ore 18,00

Dal 17 al 23 dicembre sarà pre-sente un Confessore per ascoltare le confessioni, dalle 17,00 in San-tuario e anche la mattina del 24 dicembre. La notte di Natale e il giorno di Natale non saranno ascoltate confessioni.

24 dicembre

Ore 23,30 Inizio Santa Messa del-la Notte

25 dicembre Solennità del Na-tale di Gesù

Sante Messe Ore 09,00 (Monastero)

Ore 11,00 (Santuario)

Nel pomeriggio non viene cele-brata la S. Messa

26 dicembre Ore 18,30 Santa Messa

30 dicembre – Domenica - Solen-nità della Santa Famiglia di Naza-reth — Sante Messe come di con-sueto. Ore 10,30: Santa Messa per le famiglie al Santuario con rinnovo delle promesse matrimo-niali e benedizioni delle edicole itineranti della Sacra Famiglia

31 dicembre Ore 18,00 S. Mes-sa e Te Deum (Santuario)

1 Gennaio

Solennità di Maria SS. Madre di Dio

Sante Messe Ore 09,30 (Monastero) -

Ore 18,30 (S. Giovanni)

6 gennaio Domenica

Epifania di Nostro Signore

Sante Messe Ore 08,30 (Monastero)

Ore 10,30 (Santuario)

Nel Pomeriggio Ore 17,30 Santo Rosario

Ore 18,00 Funzione della stella e Santa Messa

PREMIAZIONE DELLA RASSEGNA

“PRESEPIO IN FAMIGLIA”

Processione di

Gesù Bambino per le vie del Ca-stello.

Al termine, bacio del Bambino Gesù

Per tutto il periodo natalizio dal 03 dicembre al 7 gennaio raccol-ta derrate alimentari per i poveri attraverso la Caritas Parrocchiale. Si possono deporre sotto l’albero della solidarietà allestito dai bambini in Santuario.

Esercizi spirituali al popolo dal 23 al 28 febbraio 2019 .

Solenni Quarantore dal 2 al 6 marzo 2019

P a g i n a 7 d i t e l o d a i t e t t i

Mentre il silenzio fasciava la terra

e la notte era a metà del suo corso,

tu sei disceso, o Verbo di Dio,

in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio,

la profezia da sempre ti annuncia,

ma il mistero ha ora una voce,

al tuo vagito il silenzio è più’ fondo.

E pure noi facciamo silenzio,

più che parole il silenzio lo canti,

il cuore ascolti quest’unico Verbo

che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo, Dio che vivi nel cuore dell’uomo, Dio nascosto in carne mortale,

a te l’amore che canta in silenzio.

(Padre David Maria Turoldo)

N A T A L E 2 0 1 8