A la salida
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a la salidal’arte rende omaggio ad Alida Valli e Giancarlo Zagni
Galleria Borghese - Mentana, 25 maggio 8 giugno 2013
a la salidal’arte rende omaggio ad Alida Valli e Giancarlo Zagni
a cura di
Giorgio Bertozzi, Daniele GorettiFerdan Yusufi, Gabriel Zagni
La meccanica ci ha abituato alla velocità, confondendo
la lentezza con l’insuccesso
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La meccanica ci ha abituato alla velocità, confondendo
la lentezza con l’insuccessoGiancarlo Zagni
“I momenti di crisi
segnano anche l’inizio
del rinnovamento. La
ripresa, infatti, ha inizio
dal momento in cui è
progettato un percorso
che, ancorché da alcuni
già perlustrato nel
passato, si distingue
per elementi di
differenza dalla
tendenza del momento.
Oggi tutto sembra
essere di moda, tranne
il culto della cultura che
è diventato impopolare
per la lentezza –
soltanto apparente – in
cui evolve. Come
sempre, perché
quest’evoluzione abbia
principio, ci vuole un
atto di coraggiosa
lungimiranza di chi
intende impegnarsi
nella costruzione di
“isole d’eccellenza”
proprio mentre tutto
sembra essere
impantanato nella
mediocrità. Questo
stimolo al
miglioramento deve
venire dalla politica del
semplice teorico, anche
di un solo Principe del
modo di vivere fuori
delle consuetudini in
voga. Ci vuole
l’iniziativa di uno spirito
libero e lungimirante
con il coraggio di
sfidare anche
l’impopolarità. I tempi
potrebbero esser
lunghi, ma non sterili,
perché la perseveranza
è come la goccia che
scava la pietra in virtù
della paziente costanza
con cui cade. La
meccanica ci ha
abituato alla velocità,
confondendo la
lentezza con
l’insuccesso. Noi
dobbiamo credere nelle
buone ragioni. Si tratta
quindi d’iniziare con la
calma dello speziale
che pesa i grammi e
non i chili, o con la
pazienza
dell’astronomo che
scruta il cielo alla
ricerca dell’immenso.”
Mi ritrovo qui a parlare di Alida Valli e di Giancarlo Zagni in occasione di questa mostra-evento, creata insieme all’amico
Giorgio Bertozzi, non senza un pizzico di sincera commozione nel cuore…
Da una parte infatti il pensare ad Alida Valli, una delle ultime dive del cinema italiano, mi fa tornare con nostalgia al periodo
universitario, quando mi appassionavo alla storia della “Settima arte”. Immaginavo un bel volto come il suo, passare da
interpretazioni memorabili alle copertine delle riviste che sfogliavano sognando migliaia di italiane ed italiani figli del boom
economico degli anni ’60.
Discorso diverso invece, quando penso a Giancarlo Zagni: se in questa sede infatti vogliamo celebrare Zagni cineasta
indipendente e controcorrente, il mio ricordo, vivo più che mai a poche settimane dalla sua scomparsa, è invece quello di un
allievo che ha perso il suo un maestro d’arte. Proprio come nella migliore tradizione pittorica italiana che nasceva nelle
botteghe dei grandi artisti, dove a loro volta altri futuri talenti si forgiavano, l’interazione che così spesso ho avuto negli ultimi
dieci anni della mia vita con l’amico, il padre artistico e maestro Giancarlo Zagni è stata molto importante e stimolante. I nostri
confronti, in occasione della stesura della mia tesi di laurea su di lui, sono stati i confronti tra due mondi diversi, non
generazionali, come si potrebbe immaginare, erroneamente, vista l’incredibile modernità del Zagni-pensiero, ma bensì quelli tra
un uomo di cinema e spettacolo formatosi con il lavoro sui set ed uno, come il sottoscritto, con una formazione soprattutto
accademica. E questa definizione di noi due, del nostro sodalizio, l’aveva partorita proprio Giancarlo ed a me, era subito
piaciuta. Un’interazione che però, finita la stesura della mia tesi, era continuata, in maniera più saltuaria dal punto di vista della
frequenza dei nostri incontri, ma sicuramente più variegata da quello degli argomenti. Negli ultimi anni gli incontri tra me e
Giancarlo a casa Zagni, non vertevano più solo di cinema, ma di politica, di attualità, di religione e…Di noi, di ipotetici progetti
da portare avanti insieme nel futuro, come è stata appunto quest’idea di Bertozzi che ha entusiasmato entrambi ed è diventata
la splendida mostra di oggi.
Una mostra dedicata sì ad Alida Valli, ma soprattutto ad un periodo specifico della sua carriera, quello appunto in cui ha diviso
la sua vita e la sua esperienza artistica proprio con Giancarlo Zagni.
ritengo Pirandello il più grande autore drammatico contemporaneo
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Il mediometraggio inedito in Italia “A la salida”, che verrà proiettato in anteprima durante questo evento, è proprio il risultato
dell’unione di questi due artisti, ma ci da anche lo spunto per parlare di un altro grande personaggio della storia italiana: Luigi
Pirandello, dal cui atto unico “All’uscita” il film è tratto.
Luigi Pirandello è stato un autore molto amato da Giancarlo Zagni, oggi è arrivato a noi solo “A la salida”, ma a scorrere la sua
biografia vediamo che spesso il regista bolognese è stato vicino allo scrittore siciliano. Prima del suo esordio cinematografico in
Spagna, sempre insieme ad Alida Valli, Zagni voleva infatti girare la novella di Pirandello “La maestrina Boccarmè”, ma il
progetto poi abortì. Ed ancora nel 1963 Zagni era stato inizialmente scelto come regista per un film inspirato alla celebre “Liolà”,
film che poi fu girato da uno dei registi italiani più famosi nel periodo a cavallo tra cinema muto e sonoro: Alessandro Blasetti.
Ma come meglio rappresentare l’ammirazione di Zagni per Pirandello se non attraverso le parole che mi disse lui stesso:
“Ritengo Pirandello il più grande autore drammatico contemporaneo, non solo italiano ma europeo. L’avere studiato filosofia in
Germania gli aveva fatto assorbire molto della filosofia nordica che credo essere alla base dell’idea di Europa unita da nord a
sud…Pirandello ha questa forza straordinaria del ragionamento, che ritengo sia alla base del teatro e del cinema, il narrare cioè
delle vicende che racchiudono dei conflitti dialogici fra personaggi simili e differenti, da questi conflitti si producono delle verità
o delle ipotesi di verità. un pò tutti nel mondo del cinema hanno sentito l’attrazione verso Pirandello, sia per la sua grande
capacità di argomentare, sia per la sua visione fisica, tipicamente siciliana, del conflitto, spesso tradotto in gesti. In più il suo
modo di raccontare è sempre stato in qualche modo nascosto, indiretto, uno degli scopi principali di teatro e cinema, quello
cioè di far pensare la gente. Pirandello ha esplorato l’animo umano in una maniera che risente anche della conoscenza di
Freud e di tutta la corrente psicoanalitica molto forte in Germania, oltre al fatto che la moglie di Pirandello è stata per molti anni
internata in un manicomio. Anche da questo si capisce questa sua visione in alcune commedie del “Così è se vi pare”, la realtà
potrebbe quindi essere contemporaneamente in un modo, ma anche in un altro. Queste sono le ragioni per cui io mi sono
sempre avvicinato a Pirandello, che anche nelle sue opere considerate più leggere come ad esempio “L’uomo, la bestia e la
virtù”, in realtà nasconde una profondità ed una capacità più importante di quella che sembra”.
Daniele Goretti
ritengo Pirandello il più grande autore drammatico contemporaneo
E’ grazie al figlio Daniel, negli anni in cui
frequentavamo il Liceo Classico Orazio di
Monterotondo, che spesso ci si ritrovava lì, in
casa del Maestro Zagni, come tutti lo
chiamavamo. Una casa che ci veniva aperta
con grande generosità e convivialità, piena di
libri, piena di musica. E piena, naturalmente, di
tanto cinema e di tanto teatro e dei racconti
affascinanti che a noi ragazzi ne faceva
Giancarlo. Un po’ i nostri vent’anni, tanto
soprattutto dell’inesauribile vena creativa del
Maestro Zagni, lo sguardo passava dall’età
d’oro del cinema e del teatro italiani all’idea di
un futuro che immaginavamo ricco di nuove
esperienze culturali, creatività, progetti
innovativi.
Nel frattempo, diciotto anni. Tanti sono passati
da quando, a Mentana, Giancarlo Zagni mise in
scena per la prima volta la libera Rievocazione
teatrale dell’incontro tra Carlo Magno e Leone III,
storico incontro avvenuto nell’allora Nomentum il
23 novembre dell’anno 799. Uno spettacolo di
grande suggestione, che percorreva tutto il
centro storico medievale di Mentana, faceva
tappa a piazza Borghese e piazza San Nicola,
con centinaia di persone coinvolte, attori,
figuranti, costumisti, tecnici, artigiani, volontari,
bande, cori, musicisti. Un ampio successo, che
fece riscoprire a tanti cittadini la bellezza del
nostro borgo e che ebbe tutte le premesse di
farsi eccezionale strumento di promozione
culturale e turistica del nostro territorio.
La Rievocazione di Carlo Magno è stata questo,
per Mentana: un momento felice di grande
impulso culturale ed artistico. Più di uno
spettacolo teatrale: una comunità che si
metteva alla prova imparando a collaborare e,
più che assistere alla messa in scena, si faceva
attrice e protagonista della sua stessa storia, in
un lavoro complesso di ricerca e riscoperta delle
proprie tradizioni, dei suoi personaggi, del loro
respiro, addirittura europeo e sovra comunale.
Resta l’esperienzache ha trasmesso a tanti ed il ricordo della sua dote
umana, culturale e politica
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Se non proprio un teatro politico, senz’altro un
teatro civico. Vicino ad esperienze come quella
del teatro povero di Monticchiello: una intera
comunità a cui vengono offerti gli strumenti per
conoscersi e ri-conoscersi, in un clima di
solidarietà civile ed intellettuale.
Tanti altri i progetti realizzati sul nostro territorio,
ricordo fra gli altri il “Sogno d’una notte di
mezza estate” di Shakespeare nella magica
atmosfera di Macchia Trentani nel Parco
Nomentum, la messinscena de “L’Anfitrione” di
Plauto o de “L’Alcesti” di Euripide, ancora nel
centro storico di Mentana, i laboratori teatrali
promossi insieme al figlio Daniel presso il Liceo
scientifico “G.Peano” di Monterotondo, le
attività dell’Associazione “Terra Nostra Europa”,
la sua partecipazione a tanti eventi di
animazione artistica, di impegno per il territorio,
di salvaguardia della memoria storica, di
sostegno alla promozione di politiche attive ed
innovative di sviluppo culturale. Non ultimo il
sostegno alla campagna per impedire, alcuni
anni fa, l’abbattimento dell’ex Cinema Rossi ed
il progetto per realizzare lì un nuovo centro
culturale polivalente.
Altrettante, purtroppo, le promesse mancate e
senz’altro l’insufficiente sostegno ricevuto, che
non hanno permesso a Giancarlo Zagni di
portare avanti molte idee, a partire dalla
prosecuzione di quel Carlo Magno, attraverso
cui egli intendeva agganciare la città di
Mentana allo sviluppo del progetto europeo
della Via Carolingia. Resta l’esperienza che ha
trasmesso a tanti ed il ricordo, che deve far
parte non solo del bagaglio di ciascuno che l’ha
conosciuto ma della storia della nostra
comunità, della sua dote umana, culturale e
politica. L’impegno a riprendere ed a proseguire
una esperienza di creatività e di ingegno
culturale, che sa parlare anche un linguaggio
popolare e che sa farsi occasione di sviluppo
sociale e di promozione vera del territorio.
Resta l’esperienzache ha trasmesso a tanti ed il ricordo della sua dote
umana, culturale e politica
Adelaide RotoloPresidente Consiglio Comunale Mentana
insegnando si impara
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Mauro Alessandri
Sindaco di Monterotondo
insegnando si impara
Ho conosciuto Daniel diversi anni fa, Di lui ricordo
soprattutto due cose: l’affabilità leggera e garbata dei
suoi modi e l’entusiasmo, intelligente e tenace, che
metteva nei suoi progetti. Quell’entusiasmo,
quell’intelligenza e quella tenacia che hanno segnato,
in fondo, tutta la sua esistenza .
Daniel, un “coltivatore” della cultura intesa come
apertura, fertile sperimentazione, contaminazione
virtuosa. Attraverso la musica, il teatro, la scrittura.
Daniel non solo comunicava ma insegnava anche a
comunicare, senza ricercare consapevolmente in
cambio motivazioni e nuove occasioni eppure
ricevendole, direi quasi fatalmente, sul filo di quella
naturalezza che è propria delle sensibilità artistiche più
generose, tanto che poteva esser suo quell’acuto
principio di Seneca secondo il quale “insegnando
s'impara”.
Ha lavorato tanto nei nostri territori. Era un “cucitore”
di esperienze, maturate a Monterotondo, Mentana e
Fonte Nuova. E oggi, in occasione della mostra
dell'apprezzato Giorgio Bertozzi- che ha lavorato e
lavora nel nostro territorio con sensibile bravura,
operando in ogni campo dell’arte e a ridosso della
nascita dell'associazione intitolata a Daniel, vogliamo
rendergli il giusto riconoscimento anche come
Amministrazione comunale, stando al vostro fianco e
impegnandoci anche per il futuro. Lo facciamo
consapevoli delle responsabilità che abbiamo nei
confronti della creatività, soprattutto di quella nascosta
o inespressa e che deve solo essere scoperta e
incoraggiata, dell’importanza enorme che questa ha
nel processo di costruzione di una identità territoriale
nuova che non s’arrende a scomparire pian piano, ai
margini della grande metropoli che tutto divora.
Chi prosegue nella sua opera, oggi come in futuro,
spendendosi proprio per favorire l’incontro tra le
istituzioni e la creatività, ci avrà, per quanto possibile e
giusto, al suo fianco.
Vi abbraccio.
Il lavoro educativo passa
attraverso esperienzecapaci di arrivare
al cuore e alla mente
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Paola Prandiinsegnante e presidente dell'associazione Daniel Zagni laboratorio di creatività
Il lavoro educativo passa
attraverso esperienzecapaci di arrivare
al cuore e alla menteIl lavoro educativo spesso non permette che se ne
misuri in tempi brevi l’efficacia e non sempre
consente di produrre “ricette da divulgare”, ma
talvolta passa attraverso esperienze capaci di
lasciare un segno, di operare un cambiamento, di
arrivare al cuore e alla mente.
I giovani hanno bisogno di qualcuno che si metta in
ascolto e accompagni il loro
cammino con l’autorevolezza della competenza e
dell’esperienza, che insegni loro a comunicare, ad
esprimere bisogni, dubbi, difficoltà, sogni ed ideali,
che li conduca alla
radice dell’essere uomini e del vivere in comunità.
E quando la sinergia di professionalità e conoscenze
di un territorio riesce a dar vita ad esperienze
significative come un laboratorio di creatività o di
comunicazione attraverso le tecniche e il linguaggio
del teatro si spalancano finestre sul mondo, sulle
culture “altre”, sulle diverse arti, su linguaggi diversi.
Quando la scuola interagisce con il patrimonio
culturale del territorio e si creano occasioni per
acquisire tecnicità e opportunità di lavoro, ma
soprattutto conoscenza di sé e del proprio ruolo nel
mondo, i giovani rispondono con passione, diventano
“testimoni di cultura” e cittadini consapevoli.
ha ascoltato
i racconti del vento
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ha ascoltato
i racconti del ventoMarcello Ciabatti
d’epoca per rivivere uno
dei momenti cruciali
della storia d’Italia,
l’incontro di Carlo
Magno con il Papa
Leone III.
Giancarlo ora non è più
lì, ci ha lasciato. Ma
tutto quello che negli
anni ha seminato è
cresciuto, tutto quello
che ha creato e
promosso vivrà al suo
posto. Il suo “albero” ha
radici profonde e la sua
ombra darà sempre
sollievo a chi avrà la
fortunata ventura di
sostarvi, carezzandone il
tronco possente e
ricordando il grande
Maestro.
Giancarlo Zagni, uomo
di cinema e di teatro, ha
vissuto in maniera
profonda questo
territorio. Ne ha respirato
i profumi dell’erba
appena tagliata, ha
ascoltato i racconti del
vento che si insinua tra i
rami e le foglie, ha
amato i dolci declivi
delle Molette, dove ha
messo le sue radici. E’ lì
che ha costruito la sua
casa, tra i fiori profumati,
è lì che ha piantato gli
alberi, che sono
cresciuti. Il più grande, il
suo, intorno quelli dei
suoi figli e della sua
amatissima compagna.
Ed è ancora lì che sono
sbocciate le sue idee,
che ha immaginato le
sue storie. E’ stato
accanto a Luchino
Visconti per tanti anni,
ha diretto grandi pagine
di cinema, poi il teatro,
lo spettacolo, i libri,
l’impegno sociale, la
partecipazione, le
rievocazioni storiche,
come quella che ha
coinvolto l’intera
Mentana. Vie e piazze
cittadine colme di
cittadini in costumi
Amico giusto
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Amico giustoLivia Ravallese
A Giancarlo
Amico giusto e buono
che hai raccolto la Storia
e l’hai fatta rifiorire
per antichi percorsi,
che hai creato racconti
e immagini d’Arte
e donato amore a chi t’amava.
Io non ti dico “Addio!”
ma solo Arrivederci.
E che sia lieve la coltre
che ricopre il tuo riposo,
così lieve che tu possa
scostarla da te al tuo risveglio.
il cuore del mondo
non vince e non perde
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Daniel Zagni
il cuore del mondo
non vince e non perdeI confini del mondo non esistono, ma ciò non toglie che qualcuno, per “motivi particolari”, finalmente possa decidere di trovarne
uno, da qualche parte, o persino proprio da un’altra parte. Il cuore è il primo confine che ci separa e ci lega al mondo circostante.
Il cuore del mondo non vince e non perde, ma gioca, sempre, in ogni istante.
la storia della
musicaè una storia d’ amore
che non invecchia
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la storia della
musicaè una storia d’ amore
che non invecchia
Sandro Perelli
La storia della musica
è una storia d'amore
che non invecchia.
“Ma l’amore no”
cantata da Alida Valli
è un limpido esempio
di questo amore senza
tempo e reinterpretarne
la melodia è stato per me
il modo migliore
per ricordare l'amico
Giancarlo.
siamoarrivati
tardi!
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siamoarrivati
tardi! Giorgio Bertozzi
…siamo arrivati tardi!
Sette anni fa, con Giancarlo,
parlammo per la prima volta della
mostra legata ad Alida Valli e al
cortometraggio “A la salida”.
Giancarlo non ha mai smesso di
“Sognare” e di progettare, dentro di
lui un vulcano inesauribile era
sempre in ebollizione, questo
“magma” più di ogni altra cosa ci
ha uniti. Nonostante l’entusiasmo
con cui ci siamo lanciati nella
realizzazione del progetto, solo da
poco abbiamo avuto la conferma
che si poteva realizzare.
Giancarlo Zagni è stato un grande
italiano che ha celebrato la Vita con
il suo lavoro ininterrotto al quale si
é dedicato fino agli ultimi giorni,
non saremo insieme per
l’inaugurazione ma, grazie
all’eredità che ci lascia, attraverso
le opere e l’amicizia, lo sentiremo
come sempre presente a infonderci
coraggio e fiducia e ad alimentare i
nostri “Sogni”…
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Nerkiz Akçura
Feyzan Alasya
Nur Ataibiş
Franco Aurizi
Dilşan Balkancı
Barbara Beffasti
Ada Bomba
Samanta Bracci
Antonella Brogna
Sergio Ceccotti
Marcello Ciabatti
Conte
Iure Cormic
Sema Çulam
Alessio Deli
Franca Di Giacomo
Stefania Fabrizi
Stefano Ferracci
Cristina Fornarelli
Giocampo
Gizem Gürsel
Berçin Güvengil
Alexander Jakhnagiev
Ivan Jakhnagiev
Hale Karaçelik
Azamat Kuliev
Nazan Kuşçu
Natalia Lombardo
Susy Manzo
Gigi Mascetti
Aylin Menekşe
Rosetta Messori
Laura Migotto
Kristina Milakovic
Giancarlo Montuschi
Rezan Özger
Antonio Poggi
Piero Pompili
Cristiano Quagliozzi
Livia Ravallese
Hector Rigel
Sabriye Şeker
Suna Sönmezalp
Gülseren Südor
Teoman Südor
Valentina Talamonti
Seniz Tellioglu
Sandro Tolemaios Becucci
Ayşe Ufuk Ulusoy
Esra Üner
Cenan Uyanusta
Emre Yusufi
Giada Zema
Ali Zülfikar con la partecipazione di Gökhan Esin
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Nerkiz Akçura
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Feyzan Alasya
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Nur Ataibis
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Franco Aurizi
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Dilşan Balkancı
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Barbara Beffasti
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Ada Bomba
Samanta Bracci
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Antonella Brogna
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Sergio Ceccotti
Per
gentile
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Marcello Ciabatti
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Conte
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Iure Cormic
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Sema Çulam
Alessio Deli
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Franca Di Giacomo
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Franca Di Giacomo Stefania Fabrizi
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Stefano Ferracci
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Cristina Fornarelli
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Giocampo
Giocampo Gizem Gürsel
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Berçin Güvengil
Alexander Jakhnagiev
Ivan Jakhnagiev
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Hale Karaçelik
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Azamat Kuliev
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Nazan Kuşçu
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Natalia Lombardo
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Susy Manzo
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Gigi Mascetti
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Gigi Mascetti Aylin Menekşe
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Rosetta Messori
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Rosetta Messori Laura Migotto
Kristina Milakovic
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Giancarlo Montuschi
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Rezan Özger
Antonio Poggi
Piero Pompili
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Cristiano Quagliozzi
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Livia Ravallese
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Livia Ravallese Hector Rigel
Sabriye Şeker
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Suna Sönmezalp
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Gülseren Südor
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Teoman Südor
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Valentina Talamonti
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Seniz Tellioglu
70
Sandro Tolemaios Becucci
71
Ayşe Ufuk Ulusoy
Esra Üner
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Cenan UyanustaEsra Üner
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Emre Yusufi
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Giada Zema
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Ali Zülfikar
a la salidal’arte rende omaggio
ad Alida Valli e Giancarlo Zagni
Un evento presentato dal
Comune di Mentana
a cura di
Giorgio BertozziDaniele GorettiFerdan YusufiGabriel Zagni
Galleria Borghese - Mentana25 maggio 8 giugno 2013
musiche
Sandro Perelli
coordinamento organizzativo
Stefano FerracciLaura MigottoBeatrice Ferracci
coordinamento grafico editoriale
Studio Tangram - Roma
La realizzazione dell’evento
è stata possibile grazie alla
sensibilità culturale
e al concreto sostegno di
Handan Örs
della ditta KİSAN di Istanbul
Nadia Cassino
e Alessandra Mosca
cui dobbiamo la realizzazione
dei sottotitoli in italiano
del cortometraggio “A la salida”
e, per la preziosa disponibilità
Adelaide Rotolo
Altiero Lodi
Alessandra Clementini
Marcello Ciabatti
Mauro Alessandri
Con il patrocinio di
Comune di Mentana
Giancarlo Zagni
Galleria Borghese - Mentana, 25 maggio 8 giugno 2013