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S OMMARIO: Pag 2 - ―Il Canto degli Italiani‖ una strana storia Pag 3 - Anche Mosorrofa ha la sua antenna telefonica Pag 4 - Il medioevo a portata di mano: Motta Sant‘Agata Pag 5 - Campo sportivo da uliveto secola- re a simbolo del degrado Pag 6 - Oroscopo– Telegrafando Guiness Mosorrofa Records Oltre un secolo e mezzo è trascorso dalla stesura del ―Canto degli Italiani‖ per tutti ―Fratelli d‘Italia‖ o ―Inno di Mameli‖. Certamente Goffredo Mameli, a venti anni, idealista come solo i giovani sanno essere. non immaginava che il suo inno sarebbe so- pravvissuto ai cambiamenti dei gusti, delle mode e delle tendenze, ne che sarebbe stato imitato, citato, parodiato, osteggiato, vilipeso e modificato a sorpresa alla cerimonia di apertura di Expo, quando il coro dei bambini, intonando il finale, al "siam pronti alla morte" del coro degli anziani e degli adulti risponde con "siam pronti alla vita l'Italia chiamò". Apriti cielo, il nostro essere eternamente Guelfi e Ghibellini ci prende e ci sorprende con le ragioni di tutti. Il direttore del coro Stefano Barzan quasi si giustifica:. «In quel pas- saggio, quelle parole “Siam pronti alla morte” stonavano in bocca a dei bam- bini. Così ne ho parlato a mia moglie e lei mi ha proposto la modifica: “Vita!” al posto di “Morte”. Subito l'ho proposto al regista e al responsabile delle musiche. Loro erano entusiasti. Le istituzioni sono state avvertite. E dopo pochi giorni è arrivato l'ok». «In ogni caso a chi vuol fare polemiche rispondo che l'Inno di Mameli non è stato cambiato. Semplicemente, finito l'Inno è iniziata una seconda parte con un arrangiamento diverso. Questa volta liberamente ispirato all'Inno dal titolo Inno alla vita! Tutto qua». Fabrizio Ciannamea …...L‟Expo divora anche l‟Inno d‟Italia Durante l‟inaugurazione di Expo anche l‟Inno di Mameli è stato vittima di violenza: il celebre ritornello da “Siam pronti alla morte” è stato modificato in “Siam pronti alla vita”. Tutto questo con la compiacenza del Premier, e forse solo per esigenze di marketing. Stravolgere le parole di Goffredo Mame- li significa stravolgere la storia, dimenticando tutti coloro che per l‟Idea Risorgimentale, giusta o sbagliata che sia, sono caduti. Vittorio Macioce …”Non si è mai pronti alla morte. Forse non lo era neppure quel ragazzo di ventuno anni che in un giorno di luglio si beccò una pallottola francese nella gamba. Era sulle mura del Gianicolo. A Roma. Non c'era l'Expo. Non c'erano neppure gli incappucciati. La meglio gioventù del 1849 era lì per un'idea stramba: la libertà. Ricordate Armellini, Mazzini e Saffi? Napoleone III che arriva in soccorso di Pio IX. La Repubblica roma- na che cade. Garibaldi in fuga e Anita che muore nelle paludi di Comacchio. Il ragazzo crepa di cancrena. Si chiamava Goffredo Mameli. Ecco, le parole sono sue. Queste. Queste di «siam pronti alla morte». Queste che i bambini italiani non possono cantare. Scusatelo. Non poteva saperlo. È morto troppo giovane.” Certo modificare testo e melodia per assoggettare il pezzo ad esi- genze teatrali, a volte commerciali, può far storcere il naso a più di uno, ma lo stesso Mameli modificò la stesura originaria su richiesta del Navarro per adeguarlo alle esigenze dello spartito. Come non ricordare che Mazzini, non ritenendo ―Fratelli d‘I- talia‖ di particolare pregio, chiese al giovane Mameli la stesura di un nuovo inno per farlo musicare da Giuseppe Verdi, ma i l risultato non fu certo esaltante se lo stesso Verdi, nel suo Inno delle Nazioni per l'Esposizione universale del 1862 di Londra, affidò proprio al Canto degli Italiani e non alla Marcia Reale, il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese. “Il Canto degli Italiani” una strana storia P ERIODICO MOSORROFANO DI CULTURA, SPORT E ATTUALITAANNO II, NUMERO 3 MARZO 2015 Leggete e diffondete „U MANDAGGHIU: pisa poco e non custa. Il giornale è aperto alla collaborazione gratuita di tutti. Direttore: Pasquale Nucara cell 3288471764 Redattore capo: Giuseppe Nicolò 3393437559 Email: [email protected][email protected] Redazione di Reggio Calabria A cura dell‘Ass. socio-culturale “Messòchora”. Redattore capo: Demetrio Giordano cell 3454663695 Redattore: Demetrio Crea Email: [email protected] Redazione di Mosorrofa Goffredo Mameli di Giuseppe Nicolò Continua a pag 2

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SOMMARIO :

Pag 2 - ―Il Canto degli Italiani‖ una strana storia

Pag 3 - Anche Mosorrofa ha la sua antenna telefonica

Pag 4 - Il medioevo a portata di mano: Motta Sant‘Agata

Pag 5 - Campo sportivo da uliveto secola-re a simbolo del degrado

Pag 6 - Oroscopo– Telegrafando Guiness Mosorrofa Records

Oltre un secolo e mezzo è trascorso dalla stesura del ―Canto degli Italiani‖ per tutti ―Fratelli d‘Italia‖ o ―Inno di Mameli‖. Certamente Goffredo Mameli, a venti anni, idealista come solo i giovani sanno essere. non immaginava che il suo inno sarebbe so-pravvissuto ai cambiamenti dei gusti, delle mode e delle tendenze, ne che sarebbe stato imitato, citato, parodiato, osteggiato, vilipeso e modificato a sorpresa alla cerimonia di apertura di Expo, quando il coro dei bambini, intonando il finale, al "siam pronti alla morte" del coro degli anziani e degli adulti risponde con "siam

pronti alla vita l'Italia chiamò". Apriti cielo, il nostro essere eternamente Guelfi e Ghibellini ci prende e ci sorprende con le ragioni di tutti. Il direttore del coro Stefano Barzan quasi si giustifica:. «In quel pas-

saggio, quelle parole “Siam pronti alla morte” stonavano in bocca a dei bam-bini. Così ne ho parlato a mia moglie e lei mi ha proposto la modifica: “Vita!” al posto di “Morte”. Subito l'ho proposto al regista e al responsabile delle musiche. Loro erano entusiasti. Le istituzioni sono state avvertite. E dopo pochi giorni è arrivato l'ok». «In ogni caso a chi vuol fare polemiche rispondo che l'Inno di Mameli non è stato cambiato. Semplicemente, finito l'Inno è iniziata una seconda parte con un arrangiamento diverso. Questa volta liberamente ispirato all'Inno dal titolo Inno alla vita! Tutto qua». Fabrizio Ciannamea …...L‟Expo divora anche l‟Inno d‟Italia Durante l‟inaugurazione di Expo anche l‟Inno di Mameli è stato vittima di violenza: il celebre ritornello da “Siam pronti alla morte” è stato modificato in “Siam pronti alla vita”. Tutto questo con la compiacenza del Premier, e forse solo per esigenze di marketing. Stravolgere le parole di Goffredo Mame-li significa stravolgere la storia, dimenticando tutti coloro che per l‟Idea Risorgimentale, giusta o sbagliata che sia, sono caduti. Vittorio Macioce …”Non si è mai pronti alla morte. Forse non lo era neppure quel ragazzo di ventuno anni che in un giorno di luglio si beccò una pallottola francese nella gamba. Era sulle mura del Gianicolo. A Roma. Non c'era l'Expo. Non c'erano neppure gli incappucciati. La meglio gioventù del 1849 era lì per un'idea stramba: la libertà. Ricordate Armellini, Mazzini e Saffi? Napoleone III che arriva in soccorso di Pio IX. La Repubblica roma-na che cade. Garibaldi in fuga e Anita che muore nelle paludi di Comacchio. Il ragazzo crepa di cancrena. Si chiamava Goffredo Mameli. Ecco, le parole sono sue. Queste. Queste di «siam pronti alla morte». Queste che i bambini italiani non possono cantare. Scusatelo. Non poteva saperlo. È morto troppo giovane.” Certo modificare testo e melodia per assoggettare il pezzo ad esi-genze teatrali, a volte commerciali, può far storcere il naso a più di uno, ma lo stesso Mameli modificò la stesura originaria su richiesta del Navarro per adeguarlo alle esigenze dello spartito.

Come non ricordare che Mazzini, non ritenendo ―Fratelli d‘I-talia‖ di particolare pregio, chiese al giovane Mameli la stesura di un nuovo inno per farlo musicare da Giuseppe Verdi, ma il risultato non fu certo esaltante se lo stesso Verdi, nel suo Inno delle Nazioni per l'Esposizione universale del 1862 di Londra, affidò proprio al Canto degli Italiani e non alla Marcia Reale, il compito di simboleggiare la nostra Patria, ponendolo accanto a God Save the Queen e alla Marsigliese.

“Il Canto degli Italiani” una strana storia

PERIODICO MOSORROFANO DI CULTURA, SPORT E ATTUALITA’

ANNO II, NUMERO 3 MARZO 2015

Leggete e diffondete „U MANDAGGHIU: pisa poco e non custa.

Il giornale è aperto alla collaborazione gratuita di tutti.

Direttore: Pasquale Nucara cell 3288471764 Redattore capo: Giuseppe Nicolò 3393437559 Email: [email protected][email protected]

Redazione di Reggio Calabria

A cura dell‘Ass. socio-culturale “Messòchora”. Redattore capo: Demetrio Giordano cell 3454663695 Redattore: Demetrio Crea Email: [email protected]

Redazione di Mosorrofa

Goffredo Mameli

di Giuseppe Nicolò

Continua a pag 2

“Il Canto degli Italiani” una strana storia

continua da pag 1

PAGINA 2 ‘U MANDAGGHIU

Ma come nasce * l‘inno d‘Italia: Siamo a Torino nel settembre del 1847. "Colà, in una sera di mezzo settembre, in casa di Lorenzo Valerio, fior di patriota e scrittore di buon nome, si faceva musica e politica insieme. Infatti, per mandarle d'accordo, si leggevano al pianoforte parecchi inni sbocciati appunto in quell'anno per ogni terra d'Italia, da quello del Meuc-ci, di Roma, musicato dal Magazzari - Del nuovo anno già l'alba primiera - al recentissimo del piemontese Bertoldi - Coll'azzurra coccarda sul petto - musicata dal Rossi. In quel mezzo entra nel salotto un nuovo ospite, Ulisse Borzino, l'egregio pittore che tutti i miei genovesi ram-mentano. Giungeva egli appunto da Genova; e voltosi al Novaro, con un foglietto che aveva cavato di tasca in quel punto: - To' gli disse; te lo manda Goffredo. - Il Novaro apre il foglietto, legge, si commuove. Gli chiedono tutti cos'è; gli fan ressa d'attorno. - Una cosa stupenda! - esclama il maestro; e legge ad alta voce, e solleva ad entu-siasmo tutto il suo uditorio. Io sentii - mi diceva il Maestro nell'aprile del '75, aven-dogli io chiesto notizie dell'Inno, per una commemorazione che dovevo tenere del Mameli - io sentii dentro di me qual-che cosa di straordinario, che non saprei definire adesso, con tutti i ventisette anni trascorsi. So che piansi, che ero agitato, e non potevo star fermo. Mi posi al cembalo, coi versi di Goffredo sul leggio, e strimpellavo, assassinavo colle dita convulse quel povero strumento, sempre cogli occhi all'inno, mettendo giù frasi melodiche, l'un sull'altra, ma lungi le mille miglia dall'i-dea che potessero adattarsi a quelle parole. Mi alzai scon-tento di me; mi trattenni ancora un po' in casa Valerio, ma sempre con quei versi davanti agli occhi della mente. Vidi che non c'era rimedio, presi congedo e corsi a casa. Là, senza neppure levarmi il cappello, mi buttai al piano-forte.

Mi tornò alla memoria il motivo strimpellato in casa Vale-rio: lo scrissi su d'un foglio di carta, il primo che mi ven-ne alle mani: nella mia agitazione rovesciai la lucerna sul cembalo e, per conseguenza, anche sul povero foglio; fu questo l'originale dell'inno Fratelli d'Italia." Così Anton Giulio Barrili ricorda la nascita del Can-to degli Italiani e mentre nei salotti buoni si parlava di una Italia affrancata dagli austriaci, consegnando giustamente alla storia eroi da onorare, per le strade di Reggio Calabria si moriva al grido di viva l‘Italia.

Dei nostri eroi del 1847 , Domenico Romeo, Dome-nico Morabito, Raffaele Giuffré Billa, Giuseppe Fava-ro, Antonio Ferruzzano resta una lapide sul basamen-to del monumento all‘Italia del Laruffa, in piazza Vittorio Emanuele II, meglio conosciuta come piazza

Italia.

Nomi di nostri patrioti illustri sono impressi agli angoli

di numerose strade, via Girolamo Arcovito, via Giuseppe Battaglia, via Antonino Cimino, via Emilio Cuzzocrea, via Pie-tro Foti, piazza Federico Genoese, viale Domenico Genoese Zerbi, via Diomede Marvasi, via Domenico Muratori, via Pao-lo Pellicano, via fratelli Plutino, via Domenico Romeo, via Vincenzo Saccà, via Demetrio Salazar, via Domenico Spanò Bolani, via Diego Vitrioli , via Saverio Vollaro, ma per noi, presi dalla fretta dei tempi moderni, non assumono alcun si-gnificato, eppure potremmo fermarci un attimo e pensare ad alta voce ― Libertà‖ ma il tempo che passa copre di fuliggine ogni cosa e ci impedisce di vedere.

* L'Inno nazionale del la Repubblica Italiana fu adottato in via

provvisoria i l 12 ottobre 1946 per diventare definitivo solo il 16 novembre 2005.

Piazza Vittorio Emanuele II monumento all‘Italia

Il testo autografo del Canto degli Italiani

‘U MANDAGGHIU PAGINA 3

IL MEDIOEVO A PORTATA DI MANO: MOTTA SANT’AGATA

Le ultime due domeniche del mese di aprile ed il tepore di

una primavera che si è fatta desiderare, hanno risvegliato

nei cittadini della vallata del Sant‘Agata un interesse sem-

pre crescente verso il proprio territorio.

Sulla collina di ―Suso‖, incastonata tra i borghi di Cataforio

e San Salvatore, in un paesaggio caratterizzato da una flori-

da vegetazione mediterranea, si nascondono affascinanti

testimonianze architettoniche, ancora poco conosciute.

La chiesa di San Nicola con le sue cripte, la chiesa di San

Basilio e i suoi affreschi medievali, le profonde cisterne, i

frantoi e le testimonianze di antichi palazzi, sono state al

centro dell‘attenzione di volontari e visitatori, che in due

distinte giornate hanno visto rivivere l‘antica città.

Domenica 19 aprile, infatti, un nutrito gruppo di volonta-

ri, sin dalla prima mattinata, armati di decespugliatori, for-

bici, ed altri strumenti di lavoro, ha ripulito tutto il sentie-

ro che conduce alla rupe, il piazzale, e la chiesa di San Ni-

cola, nonché le area circostanti alle altre emergenze archi-

tettoniche, liberando da rovi ed erbacce infestanti i secolari

ruderi.

L‘iniziativa, organizzata dalla ―Pro Loco Reggio Calabria

San Salvatore‖, in collaborazione con l‘Associazione

―Attivamente‖ di Mosorrofa, l‘associazione ―Ludos Vecchia

Miniera‖ di Arangea, il gruppo folk ―Agatini‖ di Cataforio,

ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, che hanno

dimostrato di credere, nonostante tutto, nelle enormi po-

tenzialità di questo sito, che potrebbe diventare uno dei

parchi archeologici medievali più estesi del sud Italia.

La mattinata si è poi conclusa con un momento conviviale

sotto gli ulivi secolari, degustando prodotti tipici della val-

lata.

Domenica 26 aprile, invece, ha avuto luogo l‘iniziativa

―Alla scoperta di Motta Sant‘Agata. Visita guidata tra sto-

ria, leggenda arte e natura‖, organizzata dalla stessa Pro

Loco, ed inserita nell‘ambito degli ―Stati Generali della

Cultura‖, che si sono tenuti nella nostra città, promossi

dall‘Amministrazione Provinciale. A partire dalle ore 15

sino al tramonto, cinque guide competenti hanno accolto

ed accompagnato i numerosi visitatori in un entusiasmante

viaggio attraverso i secoli, con il racconto della storia e

delle leggende che appartenevano all‘antica città di

Sant‘Agata.

È stata un‘occasione davvero unica per tutti gli appassiona-

ti di storia del territorio e per gli amanti della natura, i

quali hanno potuto trascorrere due splendide giornate in

un luogo incantato, non ancora antropizzato, miracolosa-

mente sopravvissuto alla speculazione edilizia, reso fruibile

esclusivamente grazie alla significativa opera che, i volon-

tari, sfidando le numerose avversità, hanno svolto in questi

anni.

PULIZIA DEI RUDERI DA PARTE DI NUMEROSI VOLONTARI

Valeria Varà

PAGINA 4 ‘U MANDAGGHIU

ANCHE MOSORROFA HA LA SUA ANTENNA TELEFONICA

Stazioni radio base e tecnologie senza fili (wireless) Campi elettromagnetici e salute pubblica tra poche certezze e tante

preoccupazioni

Lo sviluppo delle nuove tecnologie nel campo delle comunica-

zioni ha rivoluzionato il nostro modo di essere, portando il

nostro accesso alle informazioni con tempi sino a qualche anno

fa inimmaginabili e con esso l‘aumento delle nostre preoccu-

pazioni per il proliferare di antenne per la telefonia mobile sui

tetti delle case spesso in prossimità di luoghi sensibili ( asili,

scuole, ospedali, parchi giochi, case con ammalati allettati). Da

non dimenticare i ripetitori per la diffusione del segnale tele-

visivo del digitale terrestre e l'attraversamento sui luoghi abita-

ti di linee elettriche a media ed alta tensione. Nessuno può

pensare di arrestare l‘utilizzo delle nuove scoperte dell‘inge-

gno umano ma è necessario coniugare progresso e tutela della

salute che la nostra Costituzione tutela come bene fondamen-

tale dell'individuo e della collettività, ponendo la massima at-

tenzione nel predisporre atti e accorgimenti tecnici, normativi

e legislativi affinché il progresso sia opportunità di sviluppo e

non problema per la popolazione.

Informare per condividere come espressamente previsto dal

protocollo d'intesa tra ANCI (Associazione Nazionale Comuni

Italiani) ed il Ministero delle Comunicazioni del 7/12/2003

…d) garantire una costante informazione alle popolazioni in-

teressate, con particolare riferimento ai livelli di esposizione ai

campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, anche attraver-

so la promozione di campagne periodiche attivate e gestite

dall‘ANCI e dai Comuni, volte a divulgare una corretta infor-

mazione scientifica in merito agli effetti dell‘esposizione a tali

campi prodotti dagli impianti e prevedere, d‘intesa con i Co-

muni, apposite forme di monitoraggio in continuo dei campi

elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

Il regolamento comunale per il rilascio di concessione ed auto-

rizzazione per l‘installazione e l‘esercizio di impianti per radio

telecomunicazione con particolare riguardo alle antenne e an-

nessi apparati per telefonia cellulare del comune di Reggio

Calabria come da deliberazione comunale n.45 del 29-12-

2001 e successivo emendamento delibera n.17 del 10-04-2002

non ci appare sufficientemente esaustivo per una oculata ed

attuale gestione del problema. A tal proposito suggeriamo che

il comune di Reggio Calabria provveda con urgenza alle inte-

grazioni necessarie dotandosi anche di un protocollo d‘intesa

con le società di telefonia attraverso il quale il comune possa

imporre limiti per la tutela di particolari aree e di siti sensibili,

purché ovviamente tali limiti siano ragionevoli e non compor-

tino un assoluto impedimento alla realizzazione degli impianti

e alla necessaria copertura di rete, ed in particolare ad una di-

stanza non inferiore a 100 m. calcolati dal bordo del sistema

radiante al perimetro esterno degli edifici quali ospedali, case

di cura, scuole, asili nido e case di riposo (tale distanza minima

e prevista dal Protocollo d‘Intesa tra il Comune di Roma e le

società concessionarie di telefonia mobile, il Consiglio di Stato

di recente si è espresso con favore a tale limite e nulla fa sup-

porre che distanze inferiori sono applicabili in contesti simili in

tutto il territorio nazionale).

Riteniamo che :

Bisogna evitare in via precauzionale, di installare apparecchia-

ture che producono inquinamento elettromagnetico in prossi-

mità di siti sensibili soprattutto se frequentati da bambini.

Al momento dell'autorizzazione del Comune, sarebbe oppor-

tuno imporre ai Gestori l‘installazione di un limitatore di po-

tenza complessiva trasmessa, certificato e piombato sugli im-

pianti di trasmissione per garantire che l' esercizio della Sta-

zione sia conforme al numero di canali e per potenza autoriz-

zati;

Rendere obbligatoria l'apposizione per ogni installazione di un

apposito cartello, riportante il nome del Gestore e i dati tecni-

ci della Stazione (tipo, numero di canali, frequenze, potenze

per canale), con la segnalazione di "emissione in corso di cam-

pi elettromagnetici" per avvisare i cittadini della presenza di

impianti a volte poco visibili;

Si debba garantire la tutela delle proprietà immobiliari ubicate

nei pressi delle Stazioni Radio Base che subiscono una svaluta-

zione che arriva fino al 30 % del valore.

Come si diceva in premessa nulla può arrestare il progresso e

bisogna evitare facili allarmismi, ma riteniamo necessario con-

sentire una vivibilità consapevole, prevedendo Il monitorag-

gio in continuo delle fonti inquinanti e produrre risultati ac-

cessibili al pubblico sui siti internet comunali.

Quando leggiamo opposte valutazioni come: Continua a pag3

La scuola media e elementare di Mosorrofa

‘U MANDAGGHIU PAGINA 5

La Redazione

CAMPO SPORTIVO DI MOSORROFA

DA ULIVETO SECOLARE A SIMBOLO DEL DEGRADO

Che il campo sportivo a Mosorrofa sia un‘opera utile per una crescita delle attività sportive in una periferia che, pur priva di strutture, continua a dimostrare con i risultati, grandi po-

tenzialità, è fuori di-scussione. La ―Greffa Mosorrofa‖, costretta a giocare sempre in tra-sferta, ha raggiunto obiettivi insperati. At-leti cresciuti in un am-biente così difficile si

son fatti onore anche fuori Mosorrofa.

Continuano ad operare innumerevoli realtà sportive e cultu-rali che a Mosorrofa sono nate e vivono, con le promesse di tanti ed il sostegno di pochi.

Il Campo Sportivo in località Bufano nasce con l‘Ammini-strazione di Italo Falcomatà che inserì l‘impianto sportivo di Mosorrofa, importante opera ―fortemente voluta dalla popo-lazione‖, nel piano triennale delle opere pubbliche per gli anni 2001/2003.L‘attività riprese con l‘Amministrazione Scopelliti. Sembrava la volta buona, anche se non mancaro-no le solite polemiche. Come si usa dalle nostre parti si gridò allo scandalo perchè il sito scelto dalla precedente ammini-strazione non era più idoneo, anzi ―palesemente infelice‖. Giudizio condivisibile: anche noi pensavamo ad altri siti e soprattutto pensavamo ad un progetto che avesse evidenza pubblica per poter sommessamente suggerire qualche solu-zione, per esempio una diversa collocazione o un migliore inserimento che tenesse conto dell‘esistente.

Impedire ad esempio, il taglio indiscriminato di ulivi secola-ri, monumenti naturali da proteggere; invece venne avviato un indiscriminato interramento di ulivi secolari, perché di interramento si può parlare quando si delocalizzano alberi cosi delicati e non si usano le accortezze necessarie.

Malgrado le ferite, sembrava la volta buona e invece i lavori inspiegabilmente si fermarono lasciandoci una strada (collegamento dei giardini a margine del Sant’Angelo) ormai ridotta a trazzera impercorribile.

Quello che poteva essere un parco è diventato un vergogno-so ricettacolo di immondizia e abusi da chi crede che la cosa pubblica possa essere appannaggio di un incivile privato. Da ottobre abbiamo una nuova Amministrazione Falcomatà. Giuseppe porta un cognome importante, avrà la sensibilità per predisporre un‘azione rapida e rimettere sui giusti binari un intervento tanto atteso da tutta la comunità mosorrofese? Sarà la volta buona? E soprattutto avremo la possibilità di avere un‘opera ben inserita e pienamente fruibile senza do-ver aspettare altri vent‘anni. Scriveremo ancora su questa importante opera, ma la prossima volta non vorremmo ini-ziare a scrivere SEMBRAVA LA VOLTA BUONA.

Considerati i livelli di esposizione molto bassi e i dati accumulati

fino ad oggi, non c‟è nessuna evidenza scientifica che i deboli se-

gnali a cui i cittadini sono esposti da parte delle stazioni radio base

e delle reti wireless possano provocare effetti negativi per la salute .

(l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel

2006Promemoria per il pubblico)

E' stato trovato un « aumento significativo del rischio di cancro

dovuto alle radiazioni delle Radiofrequenze nel raggio di 200 me-

tri dalle antenne di una stazione base di telefonia mobile » questo

è ciò che ha dichiarato il dr. Gerd Oberfeld, medico del ser-

vizio di salute ambientale di Salisburgo, nel quadro di uno

studio commissionato nel 2005 dal dipartimento di salute

della regione di Steiermark. (Graz- Agenzia di Stampa Au-

striaca)

Se potessimo dare un‟occhiata, annusare o toccare coi nostri sensi la

diffusione incontrollabile e incontrollata dei campi elettromagnetici

artificiali che sono presenti tutt‟attorno a noi, cominceremmo a

spaventarci. Le risposte ufficiali alle domande e alle preoccupazioni

che da molte parti si avanzano, hanno tuttavia un tono sempre

tranquillizzante.

(Intervista con il prof. Karl Hecht (Berlino), svolta dal pe-

riodico tedesco ―PROVOkant : Dialoge für einegesündere

Gesellschaft‖)

Le nostre certezze vacillano e vorremmo che studi appro-

fonditi togliessero ogni nostro dubbio.

Nell‘attesa vorremmo che fosse sancita la validità del princi-

pio di precauzione previsto dall'articolo 174 del Trattato

Istitutivo dell'Unione Europea confermata nel febbraio 2003

dall'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall'I-

CEMS (International Commision for Electro - Magnetic

Safety);

L‘interesse della salute dei cittadini prima degli interessi dei

privati e delle multinazionali. E nessuno ce ne voglia se pen-

sando alla salute dei bambini chiediamo una seria verifica

sulla compatibilità dell‘antenna installata quasi a ridosso

della scuola media/elementare ad una distanza che, senza

andare a scomodare scienziati del calibro del Prof. Karl He-

cht, riteniamo poco tranquillizzante.

Visto che la popolazione ha manifestato più volte preoccu-

pazione per l‘installazione di un impianto a cui poter ragio-

nevolmente addurre possibili problematiche future in termi-

ni di salute collettiva, ‗U Mandagghiu, con tutte le associa-

zioni operanti nel territorio che vorranno partecipare, si

farà promotore di una iniziativa con sottoscrizione popolare

per chiedere il rispetto dei parametri previsti dalla normati-

va vigente in tema di installazione di suddetti impianti e la

rimozione dell‘impianto in mancanza di adeguate e docu-

mentate garanzie per la salute della popolazione.

di Giuseppe Nicolò

Udite udite gente: 92 cm di salame! Questo magnifico record proviene da Sala di Mosorrofa, precisamente dal sig. Antonino Sgrò. Durante l‘intervista, il sig. Sgrò ha commentato: ―Ogni traguardo raggiunto ci rende orgogliosi del nostro operato, è una soddisfazione vedere la mia creatura riuscita, e lo è ancora di più mangiarla!‖. (Possiamo assicurare a tutti i lettori che la lunghezza è proporzionata al sapore). Curiosi su come un budello ha potuto reggere tale peso, abbiamo chiesto all‘attore mosorrofano il procedimento che ha dato vita all‘insaccato, lui puntualmente ha risposto: ―il procedimento è tutto un segreto che non svelerò, voglio mantenere il mio record e gettare la sfida a chiunque voglia provare a superarmi, vi prometto che un altr‘anno lavorerò con più energia e lo farò ancora più lungo‖. La redazione ha fatto il nodo al fazzoletto e non può che aspettare con ansia la nuova stagione. Grazie.

Record del più grande Cudduraci a forma di cuore con 101 (centouno) uova realizzato per il fidanzamento della signora Francesca Nucara con il signor Porcino Francesco entrambi defunti da parecchi anni e residenti al rione Mangarà. Essendo il signor Porcino di Cataforio le donne della famiglia Nucara, per fare bella figura, hanno realizzato un Cudduraci così grande che per infornarlo si è dovuto demolire parzialmente l'imboccatura del forno.

PAGINA 6 ‘U MANDAGGHIU

L‘OROSCOPO MOSORROFANO ARIETE: Il peso degli impegni si fa sentire e il caldo,sul piano amoroso, non aiuta in Via Provinciale. Va meglio a Mangarà e Strapunti complice la zona mancusa. Consiglio: muntati i Zanzariere.

BILANCIA: Il caldo non può fare che bene ai nati sotto il segno della bilancia, specialmente nelle zona di placa dove si avvertono miglioramenti sia fisici che morali. L‘amore sta per arrivare, approfittatene per rimettervi in forma. Consiglio: 3 giri u jorno fino a Quercia.

TORO: La luna è favorevole ad Anzario ma complicherà la vita e l‘economia ai Saloti. Non disperate, è in arrivo un periodo pieno di regali inaspettati. Consiglio: Offriti u bar, sarete ripagati.

GEMELLI: Il caldo darà alla testa ai gemelli, litigi in fami-glia a San Giovanni, mentre i Gemelli di Scalea sentiranno solo qualche acciacco fisico. Consiglio: Mentiti a testa sutta a funtana. (acquedotto per-mettendo…)

CANCRO: Ottime notizie: da S.Giovanni a Votata longa piovono soldi spicci, ancora meglio nel rione Calvario dove si riceveranno numerose proposte di lavoro. Consiglio: iti n‘tu barberi e n‘ta parrucchiera e sistemativi pi colloqui.

VERGINE: Pasquetta ha lasciato nel segno dei vergine tanta insicurezza. Mangarà è il rione baciato dalla fortuna, mentre la via Provinciale dovrà attendere periodi migliori. Consiglio: O è iatu u cielu, o e m‘bascia a terra.

LEONE: Periodo di importanti decisioni per i leoni resi-denti ad Anzario. Parlatene in famiglia e con gli amici, diffidate i consigli dei Saloti. Si zoppica in amore ma pre-sto tutto si risolverà. Consiglio: Cambiate i filtri di condizionatori.

SCORPIONE: State aspettando delle risposte che tarda-no ad arrivare e questo vi mette sotto pressione. Cercate di rilassarvi, magari grazie all‘aiuto della dolce metà. Per gli abitanti del Calvario, soldi in vista. Consiglio: non m‘brazzativi ca dolce metà, si suda.

SAGGITTARIO: Si passa dal dispensare consigli, ad averne bisogno come non mai. Parlare con gli abitanti di Sala e di Scalea non può che far bene. Tenete sotto con-trollo le finanze e evitate gli sprechi. Consigli: è presto pu ―sciopping‖ estivo.

CAPRICORNO: Periodo ricco per i capricorni di Stra-punti e S. Giovanni. Organizzate delle rimpatriate in famiglia e godete di questi momenti, è in arrivo un perio-do buio. L‘amore tarda ad arrivare ma no perdete le spe-ranze. Consiglio: Maru cu non avi a nuddu.

ACQUARIO: Pulizie di primavera a Mangarà: liberate la vita di tutte le cose futili che ne stanno ostacolando la serenità. Rilassatevi più che potete e non esagerate col cibo. Per ritrovare l‘amore basta guardarsi attorno. Consiglio: faciti na visita oculistica.

PESCI: Sangiuvannoti, dite addio al periodo triste, da ades-so la strada è tutta in discesa (ma solo se vi dirigete in città). L‘amore entrerà prepotentemente nella vostra vita distraen-dovi dagli impegni lavorativi. Consiglio: Pensati o lavuru!!!!

Sabato 2 Maggio ore rapina a mano armata ai danni del tabacchino di Sala di Mosorrofa. I rapinatori hanno fatto esplo-dere colpi di pistola per intimidire per coprirsi la fuga. Intensificati i controlli del territorio da parte dei carabinieri .

Copiosa perdita di liquami per la rottura di un tubo della fogna in prossimità della fontanina di via Calvario. Evidenti i rischi igienici degli abitanti per possibili infiltrazione sulla condotta dell‘acqua potabile. Abbiamo segnalato ad oggi nessun intervento.

Lunedì 18 Maggio alle ore 18:00 il Sindaco del Comune di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà sarà a Mosorrofa . L‘incontro promosso dall‘associazione ―Visioni Periferiche‖ si terra presso la pizzerie ―Del Conte‖. L‘intera comunità è invitata a parteci-pare.

I ragazzi di Attivamente, sostenuti da alcuni volontari, hanno quasi terminato l‘indagine sui tumori nel nostro paese. La rac-colta delle informazioni è avvenuta in modo capillare . A breve l‘elaborazione dei dati. Un grazie per l‘impegno profuso.

Gran parte del paese dal 23 aprile al 27 aprile è rimasto completamente senza acqua. Ancora oggi il servizio viene letteralmente tagliato senza alcun preavviso. Domanda ! Perché l‘acqua non arriva se non c‘è alcun guasto alla condotta o all‘impianto?

Telegrafando..