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LICEO CLASSICO MARCO MINGHETTI, BOLOGNA LISABETTA DA MESSINA Giovanni Boccaccio Testo teatrale A cura degli studenti della VB CLARICE AGOSTINI SARA BRINI BRUNA FERRANDINA DAVIDE LAMANDINI

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LICEO CLASSICO MARCO MINGHETTI, BOLOGNA

LISABETTA DA MESSINA

Giovanni Boccaccio

Testo teatrale

A cura degli studenti della VB

CLARICE AGOSTINI

SARA BRINI

BRUNA FERRANDINA

DAVIDE LAMANDINI

SARA LIBRIO

FILIPPO PARIS

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PERSONAGGI

LISABETTA Nobile fanciulla di Messina.

MADDALENA Domestica di famiglia, confidente di Lisabetta.

LORENZO Garzone di famiglia e amante di Lisabetta.

FRATELLI I tre fratelli di Lisabetta.

VICINI Marito e moglie, vicini di casa di Lisabetta.

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ATTO PRIMO

- Scena I -

Si apre il sipario.

Messina.

Nella camera della villa borghese di Lisabetta.

In scena ci sono un letto, una credenza, una sedia. La finestra è aperta sul pubblico.

Maddalena sta spolverando un ripiano.

LISABETTA: (entrando con impeto) Maddalena! Maddalena!

MADDALENA: (voltandosi) Cos'è successo? Ti vedo raggiante...

LISABETTA: Non puoi immaginare chi ho incontrato in cortile... (con sguardo

trasognato rivolta verso il pubblico) ...quei suoi profondi occhi blu... il sorriso così

enigmatico... i capelli mossi dal vento... (sospira chiudendo gli occhi) …non ho mai

visto tanta bellezza in un sol uomo: sembrava quasi un essere divino. (a parte) Chi

sarà mai?

MADDALENA: (stupita) Ma chi? Stai per caso parlando di Lorenzo?

LISABETTA: Lorenzo? Di chi si tratta?

MADDALENA: Quel giovane che i tuoi fratelli hanno assunto per gestire i loro

affari.

LISABETTA: Come, gestisce gli affari di famiglia? Mi era sembrato nobile.

MADDALENA: Perché? Credi forse che la bellezza sia un dono riservato solo ai

ricchi?

LISABETTA: Sicuramente chi è povero non può apparire attraente.

MADDALENA: Eppure Lorenzo di certo non è ricco.

Lisabetta alza gli occhi al cielo.

MADDALENA: Lasciamo perdere, sappi però che questo tuo amore irrazionale ti

farà soffrire e ti allontanerà dal futuro a te assegnato.

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LISABETTA: (incurante delle parole appena pronunciate si lascia cadere sul letto)

Non permetterò che l'unica cosa sincera che mi sia mai capitata mi sfugga per le tue

sventurate parole. Ora vattene. Lasciami sola!

Buio.

Maddalena esce.

- Scena II -

Notte.

Lorenzo entra nel buio e si siede di fianco a Lisabetta, sul letto.

Si riaccendono le luci, in modo soffuso.

LISABETTA: Lorenzo mio, sono ormai passati tre mesi e ogni giorno il mio amore

per te aumenta. (Sospira) Da quando ti ho visto per la prima volta ho capito che avrei

voluto condividere la mia vita con te. (Sussurrando) Ma questo non sarà possibile.

LORENZO: (Le prende la mano e la accompagna di fronte al pubblico, indicandolo)

Adesso non ti preoccupare, dimentica i nostri limiti. Chiudi gli occhi. Apri il cuore…

LISABETTA: (Ritraendosi) No. Aspetta. (Lo guarda negli occhi) Ho pensato a lungo

a noi due e… Ci sono molti ostacoli, siamo troppo…

LORENZO: …diversi? Non dire così. Proverremmo anche da famiglie di origini

differenti, ma i nostri sentimenti sono gli stessi.

LISABETTA: Vorrei poter uscire alla luce del sole e amarti per il resto della mia vita

senza alcun timore di essere giudicata.

LORENZO: I tuoi desideri sono anche i miei, ma per ora è meglio mantenere il

segreto. I tuoi fratelli non lo accetterebbero mai. Ma adesso basta pensarci,

l’importante è essere insieme.

Lorenzo e Lisabetta si baciano.

Il fratello 1 si avvicina al palcoscenico dalla platea.

FRATELLO 1: (sorpreso, rivolto al pubblico) Non posso credere ai miei occhi. Con

il suo comportamento mia sorella disonorerà la nostra famiglia. Tutto questo soltanto

per un amore passeggero. Devo subito avvisare gli altri… in fretta.

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Buio.

- Scena III -

Luce.

I tre fratelli sono seduti intorno ad un tavolo.

FRATELLO 1: Non potete immaginare cosa ho scoperto questa notte!

FRATELLO 2: (sedendosi) Ci hai svegliato così presto per una delle tue solite

stupidaggini?

FRATELLO 1: Questa volta è un affare serio.

FRATELLO 3: (con tono ironico) Sentiamo...

FRATELLO 1: Ho visto quella sgualdrina di nostra sorella... insieme a Lorenzo. Ci

siamo tanto presi cura di lei in questi anni, e ci ripaga così… proprio con quel

Lorenzo, tra tutti i giovani nobili di questa zona, proprio con quel Lorenzo doveva

finire?

FRATELLO 2: Spero che tu stia scherzando!

FRATELLO 3: Non è possibile! Dicci cosa hai visto.

FRATELLO 1: La nostra ingenua Elisabetta che sgattaiolava zitta zitta nella camera

del tuttofare: vi lascio immaginare il seguito...

FRATELLO 3: Che scandalo!

FRATELLO 2: Mai prima d’ora ci è capitata una situazione simile.

FRATELLO 1: (sospirando) Eppure è così.

FRATELLO 3: È inaudito che una ragazza di buona famiglia si sia invaghita di un

garzone.

FRATELLO 1: (convinto) Dobbiamo fare qualcosa.

FRATELLO 3: Hai ragione, ma cosa?

FRATELLO 2: (con fare risoluto) Una cosa è certa: non si devono più vedere.

FRATELLO 1: Potremmo mandare via Lorenzo…

FRATELLO 2: Ho un’idea migliore: (si volta a guardarli) uccidiamolo e facciamola

finita.

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Si abbassa il sipario.

ATTO SECONDO

- Scena I -

Si apre il sipario.

Scena esterna.

Lorenzo e i tre fratelli.

Lorenzo sta tornando dal mercato.

FRATELLO 1: Lorenzo, hai preso quello che ti abbiamo chiesto?

LORENZO: Sì padrone, mi avete chiesto tre metri di stoffa, pizzi e…

FRATELLO 1: Sì sì, ma non sono importanti. Ci siamo dimenticati di chiederti di

prendere un’altra cosa.

LORENZO: Mi dica, corro subito.

FRATELLO 2: No no, ti dobbiamo accompagnare noi.

LORENZO: Ma no, padroni, non scomodatevi. Lo sapete che qualunque vostro

desiderio per me è un ordine.

FRATELLO 3: (brusco) Smettila di discutere, vieni con noi e basta.

FRATELLO 1: Non essere scortese con la servitù. Di’ al nostro Lorenzo dove lo

dobbiamo portare.

FRATELLO 2: Ahimè, ci costringi a rovinarti la sorpresa. Vogliamo farti un regalo

perché ultimamente hai lavorato egregiamente. Il nostro sarto di fiducia ci sta già

aspettando per confezionarti un abito su misura.

LORENZO: Non sono degno della vostra benevolenza...

FRATELLO 3: (a parte) E certo, non potrebbe avere più ragione.

LORENZO: ...Ma come posso rifiutare un simile onore.

FRATELLO 2: Infatti se lo facessi ci offenderesti.

LORENZO: Allora perché siamo ancora qui? Partiamo subito!

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FRATELLO 3: Seguitemi, conosco una scorciatoia, ma dovremo andare a piedi.

Escono dalla scena.

Urla di Lorenzo.

I fratelli ritornano in scena senza Lorenzo.

FRATELLO 3: Problema risolto!

FRATELLO 2: Non urlare!

FRATELLO 3: Cosa vuoi? Non sei tu a comandare!

FRATELLO 1: Vi sembra ora il momento di litigare? Dobbiamo trovare una scusa

per giustificare l’assenza di Lorenzo. Ci siamo appena liberati del suo corpo, adesso

dobbiamo tornare a casa e comportarci come se niente fosse. In paese non dovrà

trapelare nulla, di quello che è successo oggi.

I tre escono di scena.

Buio.

- Scena II -

Luce.

Lisabetta vaga con disperazione per la sala da pranzo, dove si sono delle sedie.

Entra Maddalena.

MADDALENA: Lisabetta, sembri preoccupata... Qualcosa non va?

LISABETTA: (avvicinandosi) Colpa di Lorenzo, è andato via senza dirmi nulla. Non

pensavo che potesse fare una cosa del genere. Un giorno mi dice che mi ama e che

vuole stare per sempre con me, quello dopo... E io ora sono qui, con il cuore in mille

pezzi, a piangere il mio dolore.

MADDALENA: Suvvia, non disperarti troppo, vedrai che alla fine ritornerà. So che

ieri mattina è uscito con i tuoi fratelli…

LISABETTA: (spalancando gli occhi) Perché?

Entra il Fratello 2, dietro a lei.

FRATELLO 2: (con voce imperiosa) Cosa sta succedendo, qui?

MADDALENA: (intimorita) Niente, io... devo andare a... a sistemare i letti…

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Maddalena esce dalla scena frettolosamente.

FRATELLO 2: (aspro) Bene così. E tu, Lisabetta, non hai niente da fare?

LISABETTA: Io… adesso vado. Solo un’ultima cosa… hai per caso visto Lorenzo?

FRATELLO 2: E tu perché chiedi di Lorenzo? Stai nascondendo forse qualcosa?

LISABETTA: (portandosi le mani al viso con fare remissivo) Scusami, è da un po’

che non lo vedo e mi è sembrato strano che oggi non fosse qui intorno a noi.

FRATELLO 2: (minaccioso) Stai attenta. Non chiedere nulla di lui né a me né agli

altri tuoi fratelli, altrimenti ti daremo la risposta che meriti.

Fratello 2 esce dalla scena.

Lisabetta si appoggia su una sedia e si mette a piangere.

Buio.

- Scena III -

Notte.

Lisabetta dorme sul suo letto.

Entra Lorenzo.

LORENZO: (sedendosi vicino a Lisabetta) O Lisabetta, in questi giorni non fai altro

che chiamare il mio nome, chiusa nella tua stanza, versando lacrime per la mia

assenza. Non credere che sia stata mia l’idea di allontanarmi da te. Anzi, mi piange il

cuore vedendoti così triste e non potendo fare nulla per aiutarti. Ma il fatto è questo:

non posso più tornare.

Lorenzo accarezza i capelli di Lisabetta.

LORENZO: (alzandosi e camminando per la stanza) Entrambi siamo stati puniti per

una colpa che non abbiamo commesso. Abbiamo coltivato il nostro amore così a

lungo, e ci è stato portato via così velocemente… non sai quanto mi piacerebbe

prenderti per mano, camminare al chiaro di luna e udire la tua voce soave e delicata.

Gli unici responsabili di tutte le nostre sofferenze sono i tuoi fratelli. Sono loro che

con un inganno mi hanno condotto fuori città e in pochi attimi il mio cuore, che

batteva solo per te, si è fermato, al limitare del bosco, ai piedi di quella grande

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quercia che veglia su di noi. Ora ti devo lasciare, ma se ancora credi nel nostro amore

guarda le stelle, che hanno il coraggio di rischiarare il buio della notte come noi

abbiamo osato sfidare le nostre origini. Anche se io non potrò più guardarti negli

occhi e potrò parlare con te solo nei tuoi sogni, le stelle faranno da tramite per il

nostro amore e così nessuno potrà più impedirci di stare insieme.

Lorenzo esce di scena.

Si chiude il sipario.

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ATTO TERZO

- Scena I -

Si apre il sipario.

Lisabetta e Maddalena vanno nel bosco. In scena ci sono tre alberi, di cui uno è una

quercia.

MADDALENA: (perplessa) Lisabetta, ma dove stiamo andando?

LISABETTA: (con sguardo determinato) Vedi quella quercia? È quella di cui ti ho

tanto parlato, sotto la quale trascorrevo in segreto i pomeriggi con Lorenzo.

MADDALENA: Ricordo... ma perché mi stai portando proprio lì?

LISABETTA: Vedi... la scorsa notte ho fatto un sogno molto particolare: stavo

dormendo quando, all’improvviso, mi è apparso Lorenzo. Aveva un’espressione

addolorata, sfigurata dalle lacrime. Mi ha parlato a lungo dei momenti passati

insieme, della nostra felicità. Mi ha ricordato quanto stavamo bene. E la verità. È

stato ucciso dai miei fratelli e seppellito qui vicino, mi ha chiesto di andare da lui.

MADDALENA: (stupita) Non ci posso credere! Ti avevo avvertita che il vostro

amore sarebbe stato difficile, ma non pensavo che i tuoi fratelli sarebbero arrivati a

tanto. E quindi ora cosa hai intenzione di fare?

LISABETTA: Devo sapere se Lorenzo mi ha davvero parlato in sogno, o se mi sono

solo immaginata tutto: andrò sotto l’albero e lì scoprirò la verità. Strapperò il nostro

amore dalle catene che lo tengono imprigionato nella gelida terra e sarà di nuovo mio.

Desidero così ardentemente rivedere il suo viso e i suoi occhi che, se ci riuscissi, non

potrei più abbandonarli. Perché nulla ci potrà mai separare, nemmeno la morte.

MADDALENA: (colpita) Sei sicura di ciò che vuoi fare? Se i tuoi fratelli venissero a

scoprire...

LISABETTA: (irritata) Basta, non mi interessa più niente di quello che pensano! Mi

hanno già tolto l’amore, non potranno impedirmi anche di fare questo, non potranno

togliermi la vita.

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Lisabetta e Maddalena raggiungono la quercia.

LISABETTA: Questo è il momento della verità...

Buio.

- Scena II -

Luce.

Lisabetta nella sua camera con un vaso vuoto e la testa di Lorenzo avvolta in un

drappo.

LISABETTA: Povera me! Allora è tutto vero. La prima volta nella mia vita in cui ho

trovato il vero amore, mi è stato strappato via in una maniera così crudele. Le persone

con cui ho condiviso tutta la mia fanciullezza mi hanno tradita. Mi sento persa, sola.

Senza più Lorenzo. Senza più l'unica stella fissa che brillava nel mio universo. Mi

sento come se avessero preso il mio cuore e lo avessero fatto sprofondare in un abisso

senza fondo. Perché? Perché proprio loro? Cos'ho fatto per meritarmi una tale

sofferenza? (resta un attimo immobile con lo sguardo rivolto verso il pubblico) Certo,

non potevano accettare che la loro sorella disonorasse così la famiglia, non potevano

lasciarmi nemmeno la libertà di scegliere con chi trascorrere la mia vita... non

pretendevo tanto, semplicemente amare ed essere amata, senza pensare a nient'altro,

ai problemi, ai vincoli dettati da questa società.

Si alza dal letto e raggiunge la finestra, aperta sul pubblico, aperta sulla strada.

LISABETTA: Fuori da queste quattro mura la vita va avanti, si celebrano feste,

nascono amori, ognuno occupa una posizione ben definita. Nobili insieme a nobili.

Poveri insieme a poveri. Tutti accettano senza proteste il destino assegnato, e sono

soddisfatti nella loro ignoranza, senza sapere che quello che non osano neppure

sognare è in realtà alla loro portata.

Guardate quei due, che si tengono per mano, vivono il loro amore senza pensare alla

sofferenza. Si illudono che niente li potrà mai separare, ma non sanno che la vita è un

sentiero di luci e ombre. Bisogna fare tesoro di ogni attimo, perché non sappiamo

quanti ne rimangono. E voi, voi che camminate incuranti del tempo che scorre, scorre

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come un fiume amaro di lacrime e dolore, che invece di portarci via dalla realtà ci fa

sprofondare ogni istante sempre più in basso... Voi... voi.

Lisabetta prende la testa di Lorenzo dal drappo, la accarezza e la bacia, alzandola

verso il pubblico.

LISABETTA: (piangendo addolorata) Ti sbagliavi, Lorenzo, la nostra passione sarà

infinita e, anche se tu sei stato ucciso in un modo così crudele, continuerò a coltivare

il nostro amore per l’eternità, perché ho bisogno che tu mi rimanga vicino. Senza di te

non posso vivere. (rimette la testa di Lorenzo nel drappo e raccoglie da terra un vaso

vuoto) Questo vaso sarà il custode del nostro segreto, lo proteggerà come noi non

siamo stati in grado di fare e veglierà su di lui ogni volta che il sole tramonterà

lasciando spazio alle tenebre della notte, che sembrano più scure da quando non sei

più con me.

Raccoglie la testa, avvolta nel drappo, e la mette nel vaso.

LISABETTA: Il nostro amore metterà radici come una pianta, che sopravvive anche

al sole dell’estate e al gelo dell’inverno. Perché insieme siamo invincibili.

Lisabetta esce dalla scena con il vaso.

Rientra portando con sé un vaso di basilico uguale al precedente.

LISABETTA: (struggendosi piegata sulla pianta) Le mie lacrime ti concederanno

una seconda vita. Coltiverò questo basilico come avrei voluto fare con il nostro

amore.

Buio.

- Scena III -

Luce.

I tre fratelli sono nella sala da pranzo.

Entra Maddalena.

MADDALENA: Signori, avete delle visite.

FRATELLO 2: Di chi si tratta? Non stiamo aspettando nessuno.

MADDALENA: Sono i vostri vicini, quelli che abitano nel palazzo di fronte.

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FRATELLO 1 (sorpreso) : I nostri vicini? Cosa vorranno mai da noi?

MADDALENA: Non saprei… ma hanno l’aria preoccupata. Sembra proprio che sia

una questione che vi riguarda.

Entra una coppia di anziani.

FRATELLO 3: Buongiorno, cosa vi porta qui?

VICINO: Cattive notizie, purtroppo…

FRATELLO 2 (agitato) : Di che si tratta? Le nostre merci sono rimaste invendute? I

nostri clienti sono insoddisfatti?

VICINA: Nulla di tutto ciò: è di vostra sorella che vi vogliamo parlare.

FRATELLO 2 (rilassandosi) : Ah, ma che sarà mai! Non la sentiamo più da tanto

tempo…

FRATELLO 1: È chiusa nella sua stanza da settimane.

FRATELLO 3: Chissà cosa starà facendo…

FRATELLO 2: Ma di certo a noi non interessa.

VICINO: Non dite così! Fareste bene a preoccuparvi, invece.

FRATELLO 2 (irritato) : Come vi permettete di dirci cosa dobbiamo fare?

FRATELLO 3: Aspetta, lasciali parlare.

VICINA: Non siamo qui per criticarvi. Il fatto è che da molto tempo che ci giungono

gli ininterrotti lamenti di Lisabetta…

VICINO: ...e la cosa davvero strana è che piange su una pianta di basilico!

FRATELLO 3 (preoccupato) : Basilico? Ho sentito bene? Che cosa strana…

FRATELLO 2: Cosa sarà mai!

FRATELLO 1: Ne siete proprio sicuri?

VICINO: Sicurissimi! L’abbiamo vista anche più volte nell’arco della stessa giornata.

FRATELLO 2 (indicando l’uscita) : Grazie dell’interesse, ma noi non ci

immischiamo nelle paranoie infantili di nostra sorella.

VICINO (offeso) : Invece le questioni di Lisabetta sono anche vostre, e fareste bene a

non essere così superficiali.

I vicini escono.

Il fratello 2 si alza.

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FRATELLO 3 (fermandolo) : Aspetta… e se avessero ragione?

FRATELLO 1 (seguendo il fratello 2) : Ora ti metti anche ad ascoltare anche le

opinioni dei vicini?

FRATELLO 3: E se invece c’entrasse Lorenzo?

FRATELLO 1 e 2 (in coro, voltandosi) : Lorenzo?!

FRATELLO 1 : Ma nostra sorella non può sapere niente di lui.

FRATELLO 2 (guardando il fratello 3) : Sempre che qualcuno non gli abbia rivelato

qualcosa…

FRATELLO 3: Io non ho detto nulla, ma non sono l’unico a conoscenza del nostro

segreto in questa casa.

FRATELLO 2 (interdetto) : A questo punto non ci resta che scoprire cos’ha di tanto

strano quel vaso: andiamo a prenderlo.

FRATELLO 1 (indicando il pubblico) : Guardate, Lisabetta è in giardino!

Approfittiamo di questa occasione.

FRATELLO 2: Vado io!

Il fratello 2 esce.

FRATELLO 3 (parlottando) : Sono proprio curioso di sapere cosa si nasconde sotto

questo basilico...

FRATELLO 1 (c.s) : Non ne ho la minima idea…

Entra il fratello 2 con in mano il vaso.

FRATELLO 2 (appoggiando il vaso sul tavolo) : È giunto il momento di svelare

questo enigma.

Il fratello 2 strappa la pianta dal vaso e tutti e tre si sporgono per guardarci dentro.

Inizialmente sorpresi e poi disgustati, si allontanano di scatto dal tavolo.

Il fratello 2 lascia cadere la pianta.

FRATELLO 1: Che scempio è mai questo!

FRATELLO 3: Ma come è possibile che sia qui?!

FRATELLO 2: Di certo non ha le gambe...

FRATELLO 1: Nostra sorella deve essere impazzita per fare una cosa del genere!

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FRATELLO 2: A questo punto, quante persone saranno a conoscenza della nostra

colpa? Non possiamo permetterci che il nome della nostra famiglia venga infangato

da una simile vergogna.

FRATELLO 3: Dobbiamo fare qualcosa per salvare la nostra reputazione.

FRATELLO 1: Ben detto, fratellino!

FRATELLO 2: Non ci resta altra scelta: partiremo questa notte. Senza Lisabetta.

Si chiude il sipario.

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ATTO QUARTO

- Scena I -

Il sipario è chiuso.

I fratelli sono in platea e si preparano a partire insieme a Maddalena.

FRATELLO 2: È tutto pronto. Finalmente lasceremo questa città, dopo aver rischiato

lo scandalo per colpa di quella sciagurata di nostra sorella.

FRATELLO 3: Ben detto! Napoli ci aspetta, ricca di eventi e oppurtunità tutte da

sfruttare.

FRATELLO 2: Sarà la nostra occasione per iniziare una nuova vita. Il passato

sprofonderà nell’oblio, e nessuno saprà mai cosa è successo a Messina.

FRATELLO 1: (timoroso) E Lisabetta? Lei cosa farà?

FRATELLO 2: Chi? Quella che ci ha rovinato? Davvero ti preoccupi così tanto per

lei?

FRATELLO 1: Veramente io...

FRATELLO 3: (interrompendolo brusco) Taci! Abbiamo altro a cui pensare!

MADDALENA: Quindi partiamo così, subito, senza avvertire nessuno, come se

fossimo dei criminali...

Tutti rimangono in silenzio per qualche secondo.

FRATELLO 2: L’unico criminale che abbia mai messo piede in questa casa ormai

non potrà più causarci problemi.

MADDALENA: (rivolta verso il palco) O Lisabetta, perdonami per quello che sto

per fare. Come Lorenzo, sono costretta ad abbandonarti. Anche se siamo sempre state

prigioniere dei nostri ruoli, nel grande teatro della vita, l’amicizia come l’amore può

superare ogni ostacolo. Addio, mia cara.

Escono dalla platea con i bagagli.

A metà strada Maddalena si volta indietro.

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MADDALENA: Magari un giorno ci rivedremo…

Le luci si abbassano.

- Scena II -Di nuovo luce.

Lisabetta si trova alla finestra, aperta sul pubblico.

LISABETTA (aspra): Andate pure, lasciatemi sola. Non ho bisogno di voi. La

vostra partenza non fa altro che alleggerire il peso che schiaccia il mio cuore. Quindi

io sono qualcosa da dimenticare per avere una nuova vita? Anche per te, Maddalena?

Io ti ho sempre confidato tutti i miei segreti, e tu ora ecco come mi ripaghi. Riveli

ogni cosa ai miei fratelli, e poi mi abbandoni qui... Traditrice! (Si butta sul letto.) Oh,

ma non sentirò la tua mancanza: nel mio cuore c’è spazio solo per Lorenzo…

Lorenzo! (si mette a piangere) Non posso sopportare la tua assenza. Le giornate

senza di te mi sembrano tutte uguali e monotone. Da quanto tempo non ti vedo? Una

settimana, un mese, forse un anno… Ormai il tempo ha perso importanza. Non riesco

più a trovare la forza di andare avanti. Vorrei soltanto lasciarmi andare e raggiungerti,

amore mio. Il filo che mi legava al mondo dei mortali si è spezzato da tempo, quando

i miei fratelli mi hanno fatto l’ultimo torto di quello che era in loro potere di fare: mi

hanno portato via l’ultimo ricordo che avevo di te, quel vaso di basilico che

rappresentava il nostro amore eterno. Non ce la faccio più! (Si alza come impazzita e

inizia a cercare qualcosa freneticamente.) E così ce l’avete fatta! Siete soddisfatti

ora? Vi siete liberati di una sciagurata! Che potrebbe capitarvi ormai? Ma verrà un

giorno, io vi dico, verrà un giorno in cui pagherete per tutto quello che mi avete fatto!

E, se Dio vuole, potrò tornare da te, o Lorenzo mio. (Apre un cassetto e tira fuori

un’ampolla che mostra al pubblico.) Ma perché aspettare? Perché aspettare ancora

per molto quando posso raggiungerti adesso? (calma) Come ho fatto a non pensarci

prima: ecco la soluzione più semplice! Mi basterà un solo sorso per tornare da te, e

questa volta sarà per sempre! Perché il nostro amore vale più delle nostre vite.

Guarda, la vedi? Ecco la nostra quercia, dove mi hai promesso che la nostra passione

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sarebbe durata per sempre. Ora renderò vere le tue parole. (togliendo il tappo

dall’ampolla) Solo con la mia morte potremo amarci per sempre!

Lisabetta beve il contenuto dell’ampolla e crolla per terra.

Lorenzo entra dalla platea iniziando a parlare da prima di salire sul palco.

LORENZO: (tendendo una mano verso Lisabetta) O Lisabetta, ho sempre creduto

che le stelle potessero fare da tramite per il nostro amore ma mi sbagliavo, perché

quelle stesse stelle che ho sempre ammirato nelle notti orfane di luna, in realtà siamo

noi. E anche se il nero della notte ha cercato di soffocare le nostre luci non abbiamo

mai smesso di brillare e mai ci spegneremo. Le fiamme del nostro amore

continueranno a bruciare in eterno. E ora raggiungimi, presto...

Lisabetta si alza lentamente da terra e abbraccia Lorenzo.

LISABETTA: Adesso che la tempesta si è placata, sento nel mio cuore un solo soffio,

che mi permette ancora di vivere…

LORENZO: (guardandola negli occhi) ...quello del nostro amore.

Il sipario si chiude con i due amanti abbracciati.