a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli...

24
SETE di PAROLA SETE di PAROLA XVI Settimana del Tempo Ordinario dal 19 al 25 luglio dal 19 al 25 luglio 2015 2015 Vangelo del giorno Vangelo del giorno Commento Commento Preghiera Preghiera

Transcript of a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli...

Page 1: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

SETE di PAROLASETE di PAROLAXVI Settimana del Tempo

Ordinario

dal 19 al 25 luglio dal 19 al 25 luglio 20152015

Vangelo del giornoVangelo del giornoCommentoCommentoPreghieraPreghieraImpegnoImpegno

Page 2: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

Domenica, 19 luglio 2015Liturgia della Parola

Ger 23,1-6; Sal 22; Ef 2,13-18; Mc 6,30-34LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che

avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.…È MEDITATAC'era tanta gente che non avevano neanche il tempo di mangiare. Gesù mostra una tenerezza come di madre nei confronti dei suoi disce-poli: Andiamo via, e riposatevi un po'. Lo sguardo di Gesù va a cogliere la stanchezza, gli smarrimenti, la fatica dei suoi. Per lui prima di tutto viene la persona; non i risultati ottenuti ma l'armonia, la salute profonda del cuore. E quando, sceso dalla barca vede la grande folla il suo primo sguardo si posa, come sempre nel Vangelo, sulla povertà degli uomini e non sulle loro azioni o sul loro peccato. Più di ciò che fai a lui interessa ciò che sei: non chiede ai dodici di an-dare a pregare, di preparare nuove missioni, solo di prendersi un po' di tempo tutto per loro, del tempo per vivere. È un gesto d'amore, di uno

che vuole loro bene e li vuole felici. Scrive sant'Ambrogio: «Se vuoi fare bene tutte le tue cose, ogni tanto smetti di farle», cioè riposati. Un sano atto di umiltà, nella consapevolezza che non siamo noi a salvare il mondo, che le nostre vite sono delicate e fragili, le energie limitate.Gesù insegna una duplice strategia: fare le cose come se tutto dipendesse da noi, con impegno e dedizione; e poi farle come se tutto dipendesse da Dio, con leggerezza e fiducia. Fare tutto ciò che sta in te, e poi lasciar fare tutto a Dio. Un particolare: venite in disparte, con me. Stare con Gesù, per imparare da lui il cuore di Dio. Ritornare poi nella folla, portando con sé un santuario di bellezza che solo Dio può accendere. Ma qualcosa

2

Page 3: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

cambia i programmi: sceso dalla barca vide una grande folla ed ebbe compassione di loro. Prendiamo questa parola, bella come un miracolo, come filo conduttore: la compassione. Gesù cambia i suoi programmi, ma non quelli dei suoi amici. Rinuncia al suo riposo, non al loro. E ciò che offre alla gente è per prima cosa la compassione, il provare dolore per il dolore dell'altro; il moto del cuore che muove la mano a fare.Stai con Gesù, lo guardi agire, e lui ti offre il primo insegnamento: «come guardare», prima ancora di come parlare; uno sguardo che ab-bia commozione e tenerezza, le parole e i gesti seguiranno. Quando impari il sentimento divino della compassione, il mondo si innesta nella tua anima. Se ancora c'è chi si commuove per l'ultimo uomo, questo uomo avrà un futuro.

Gesù sa che non è il dolore che annulla in noi la speranza, non è il morire, ma l'essere senza conforto. Facciamo in modo di non privare il mondo della nostra compassione, consapevoli che «ciò che possiamo fare è solo una goccia nell'oceano, ma è questa goccia che può dare significato a tutta la nostra vita» (Teresa di Calcutta).-------------------------------------------Le cose importanti da fare, e da fare subito e sempre, non sono le cose del mondo, ma l'accoglienza del Regno e l'attesa del Signore. È l'urgenza delle «cose di Dio»: non ha la fretta degli affari, l'ansia del possesso, l'accumulo del lavoro, ma la ricerca di Dio, l'ascolto della Parola, lo spazio alle persone. Proprio tutte le cose per le quali non troviamo mai il tempo. Don Bruno Maggioni

…È PREGATAChiamaci ancora, Signore, in disparte, con Te. Chiamaci ancora per gustare la tua Parola, ascoltata e accolta, desiderata e contemplata, custodita e vissuta. Chiamaci ancora per fare esperienza di quel silenzio che umanizza la vita, che ribalta le logiche della produzione, che ci fa gustare la Tua presenza. E’ vero, Signore, per ascoltarti bisogna imparare a tacere, a mettersi in disparte, soli, con Te. Te lo diciamo sottovoce, Signore, con il cuore in gola: scegliamo Te, perché Tu sei l’unico che non delude. Scegliamo Te, perché tu solo sazi ogni nostro desiderio. Amen.

…MI IMPEGNA

"Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po'". 

3

Page 4: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

Mi fa paura il silenzio e il raccoglimento? Sono schiavo dell'attivismo? Come armonizzare azione e contemplazione?

"Vide una grande folla": di fronte alle situazioni di bisogno come reagiamo? Le vediamo? Le vogliamo affrontare? Oppure ogni pretesto è buono per defilarci? In che misura facciamo nostri lo sguardo - la compassione - l'impegno concreto di Gesù?

"Si mise a insegnare". Come ci poniamo di fronte all'insegnamento di Gesù? Lo accettiamo integralmente o soltanto nella misura in cui corrisponde ai nostri gusti e al nostro comodo?

Lunedì, 20 luglio 2015Liturgia della Parola

Es 14,5-18; Cant. Es 15,1-6; Mt 12,38-42LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATA

In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».

…È MEDITATAQuante volte anche noi, come quegli scribi e farisei, chiediamo un segno che ci tranquillizzi e ci assicuri! Sembra una richiesta bella, eppure è piena di ambiguità: non crediamo sia sufficiente la testimonianza di Gesù con quello che ha fatto e quello che ha detto.

Cerchiamo rassicurazioni che ci liberino dalla fatica della scelta e della decisione. Quale segno più grande del Vangelo? Gesù stesso non può dare altro segno che quello di Giona. E' il segno della morte e resurrezione: come Giona fu trattenuto tre giorni nel ventre del

4

Page 5: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

pesce e poi fu fatto uscire e mandato a predicare a Ninive, così anche il Figlio dell'uomo starà tre giorni nella terra e poi sarà risuscitato. Questo è il segno dato da Dio, infinitamente più grande di quello di Giona. Eppure noi facciamo fatica a convertirci. Persino la regina di Saba, continua Gesù, fece un lungo viaggio per andare ad ascoltare la sapienza di Salomone, mentre noi facciamo fatica anche solo ad aprire il Vangelo. Oggi, noi e le nostre città, più che di segni straordinari e miracolistici abbiamo bisogno di una forte e chiara predicazione del Vangelo, testimoniata con la vita. E' questo il compito che i discepoli debbono riscoprire per essere luce e sale del mondo.---------------------------------------------------Il segno che domandano significa la richiesta di dimostrare visibilmente che Gesù sia il messia che il popolo d'Israele si aspettava per il suo riscatto politico. Egli per essere accolto dovrebbe dimostrare la sua potenza con eventi spettacolari ed incredibili. Gli unici segni che il Signore è disposto a dare sono il grande segno della sua resurrezione e le tante riflessioni e gli inviti a conversione che ci giungono tutti i giorni da mille parti per bocca di inattesi profeti e testimoni di Dio. Non cerchiamo scuse, ma lasciamo che oggi Parola di Dio scuota il nostro intimo e spalanchi la diga

della conversione, perché ben più di Giona c'è qui!

5

Page 6: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

…È PREGATAMa se io, Signore, tendo l'orecchio ed imparo a discernere i segni dei tempi, distintamente odo i segnali della tua rassicurante presenza alla mia porta. E quando ti apro e ti accolgo come ospite gradito della mia casa il tempo che passiamo insieme mi rinfranca.

…MI IMPEGNAGesù ci domanda di restare svegli e di tenerci pronti per cogliere i segni di una speranza mai estinta, di una luce che brilla anche nelle situazioni più disperate.A noi essere gli scopritori dei tuoi segni. A noi essere i testimoni del tuo grande amore.

Martedì, 21 luglio 2015Liturgia della Parola

Es 14,21-31; Cant. Es 15,8-12.17; Mt 12,46-50LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti».  Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

…È MEDITATAÈ un episodio riportato da tutti i Sinottici, nonostante i problemi che sembra suscitare. Gesù sta parlando alla folla, quando sua madre e i suoi fratelli arrivano e cercano di parlargli. Per la gran calca di gente non riescono a raggiungerlo. L'Evangelista nota che i parenti stanno "fuori", non sono cioè tra

coloro che ascoltano. Così accade a chi si sente talmente parente di Gesù da non sentire più il bisogno di ascoltarlo. Gesù risponde che sua madre e i suoi parenti sono quelli che lo ascoltano, ossia coloro che stanno "dentro" la predicazione del Vangelo. Per un mondo, come quello ebreo, che considerava i

6

Page 7: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

rapporti di sangue un fattore determinante per l'appartenenza religiosa, questo misconoscimento dei familiari risulta davvero sconcertante. Gesù, in verità, indica la sua nuova famiglia: quella composta dai suoi discepoli, da coloro che lo seguono, che hanno fiducia in lui. Il legame del sangue e del clan, il vincolo di nazione o di patria, non sono decisivi per il regno di Dio. Anzi dentro di essi,

per quanto profondi, passano come una spada le esigenze della Parola di Dio, perché siano giudicati e se necessario purificati. La comunità cristiana diviene la famiglia di Gesù, ed è molto più larga e salda di quella naturale, appunto perché fondata sulla Parola di Dio. Per alcuni (i soli, i poveri, gli abbandonati) è spesso l'unica famiglia che sa accoglierli; per tutti è esempio di vita fraterna.

…È PREGATAFa' che la Chiesa assomigli sempre più a una famiglia: favorisca l'amicizia fraterna, accolga la collaborazione di tutti, sia attenta a tutti, specialmente alle famiglie senza pace, senza affetto, senza pane, senza lavoro, senza gioia.Fa' che la nostra famiglia assomigli sempre più alla Chiesa: abbia fede in te, accolga la Parola di Gesù così come l'ha accolta Maria sua madre, applichi il vangelo alla vita di ogni giorno, aiuti i figli a rispondere con gioia alla tua chiamata, si apra al dialogo e alla collaborazione con le altre famiglie.

…MI IMPEGNASiamo fratello, sorella e madre del Signore Gesù. Perché ascoltiamo la sua Parola e la mettiamo in pratica, perché cerchiamo, nel nostro limite, di vivere alla sua presenza, e camminiamo sulla via dell'amore ricevuto e donato.

Mercoledì, 22 luglio 2015Santa Maria Maddalena - La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di Lazzaro e di Marta, la peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l'ossessa

miracolata da Gesù, che ella seguì e assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto. L'identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla sentenza di San Gregorio Magno che

7

Page 8: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima donna. I redattori del nuovo calendario, riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena senz'altra indicazione, come l'aggettivo "penitente", hanno inteso celebrare la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione. È questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un'antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora anche Giovanni, l'apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù.

Liturgia della ParolaCt 3,1-4a; Sal 62; Gv 20,1.11-18

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATA

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

…È MEDITATAPrega con noi la Maddalena, una santa che racchiude in sé tre figure evangeliche: la peccatrice perdonata, Maria di Magdala e la sorella di Lazzaro. Simbolo della tenerezza di Cristo, Maria Maddalena è invocata come patrona della compassione.Oggi ricordiamo con gioia la presenza di Maria di Magdala,

prima testimone del risorto. In realtà, a causa di una piccola confusione storica, le tre Marie citate nei vangeli: la prostituta diventata discepola, Maria sorella di Lazzaro e Maria di Magdala, hanno finito col diventare un'unica persona. Poco importa, di lei conosciamo il suo struggente amore per il Maestro, il pianto dirotto al

8

Page 9: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

sepolcro, l'ansia dell'annuncio. Maria Maddalena è così diventata, nella storia della Chiesa, l'immagine della tenerezza di Dio, della sua infinita misericordia, di colui che fa di una prostituta la prima e la più credibile della missionarie. Non finiremo mai di lodare e ringraziare il Signore per la sua tenerezza, perché il Signore è così splendidamente diverso da quel fantasma che ne facciamo, da quel Dio severo e burbero che abita le nostre paure e il nostro inconscio... Nessuno è perduto, mai, di fronte a Dio. Così Vezelay, splendido santuario medioevale nella Borgogna che, secondo la tradizione, custodisce le spoglie della Maddalena, divenne nei secoli il luogo dove incontrare la misericordia. Sia lei, Maria Maddalena, discepola del compassionevole e del

misericordioso, destinataria dello sguardo immensamente rispettoso e dolce del Signore, a renderci testimoni del Risorto, in questa giornata, così come ella fece, divenendo apostola degli apostoli.-----------------------------------------Maria Maddalena da personaggio pio e che la devozione ha trasformato rendendolo alquanto languido, può assurgere a donna forte, a modello di umanità. In lei e con lei ogni persona può esclamare: "Rabbunì", riconoscendo e accogliendo il Cristo come il Signore della vita e come Colui che ci fa partecipi della sua missione salvifica. Ci insegna la forza di cercare il Signore. E lui ci mostra che, anche quando i nostri occhi non lo riconoscono, non lo vedono, egli è sempre con noi.

…È PREGATAÈ veramente giusto e bello, cantare le meraviglie che si sono compiute in te, Maria Maddalena, discepola ardente di Cristo Gesù. A te, che hai seguito il Salvatore nelle sue fatiche, a te, che hai cercato il Maestro oltre il buio della morte, a te, che hai visto il Signore risorto e hai conosciuto il suo amore, a te, cantiamo la nostra lode, a te, Maria Maddalena, apostola degli apostoli.

…MI IMPEGNALa comunione ai tuoi misteri ci santifichi, o Padre,  e accenda anche in noi l’amore ardente e fedele di santa Maria Maddalena per il Cristo Maestro e Signore. 

9

Page 10: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

Giovedì, 23 luglio 2015SANTA BRIGIDA, religiosa, Compatrona d'Europa, venerata dai fedeli per le sue «Rivelazioni», nacque nel 1303 nel castello di Finsta, nell'Upplandi (Svezia), dove visse con i genitori fino all'età di 12 anni. Sposò Ulf Gudmarson, governatore dell'Östergötland, dal quale ebbe otto figli. Secondo la tradizione devozionale, nel corso delle prime rivelazioni, Cristo le avrebbe affidato il compito di fondare un nuovo ordine monastico. Nel 1349 Brigida lasciò la Svezia per recarsi a Roma, per ottenere un anno giubilare e

l'approvazione per il suo ordine, che avrebbe avuto come prima sede il castello reale di Vastena, donatole dal re Magnus Erikson. Salvo alcuni pellegrinaggi, rimase a Roma fino alla sua morte avvenuta il 23 luglio 1373. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX. 

FestaLiturgia della ParolaGal 2,19-20; Sal 33; Gv 15,1-8

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.  Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

…È MEDITATANel cuore dell'estate ci accompagna la preghiera della grande mistica Brigida di Svezia, personaggio innovatore che ricevette centinaia di rivelazioni da Cristo. Una figura di madre e di donna che affascina e interroga.

Brigida di Svezia, madre di otto figli, dopo un pellegrinaggio a Compostela e divenuta vedova, cominciò a ricevere una serie di rivelazioni da Cristo che la invitava a fondare un monastero misto retto da una badessa che sarebbe stata la

10

Page 11: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

rappresentante di Maria. Una visione che fu accolta con sconcerto dalla Chiesa maschilista del medioevo, e che non riuscì mai a decollare veramente e ad essere concretizzata. Le sue rivelazioni furono più volte analizzate e sottoposte a giudizio ed ebbero fra i sostenitori il non certo tenero inquisitore Torquemada. Brigida rimane un mistero, nella storia della Chiesa, con la sua esperienza mistica fortissima e destabilizzante. La Chiesa, oggi, la ricorda e la invoca valorizzando il ruolo femminile e della profezia femminile all'interno del popolo di Dio. In un mondo ancora fortemente diviso, in cui la diversità tra l'universo maschile e quello femminile non è sempre vista come una opportunità e un reciproco arricchimento, la figura di Brigida ci richiama al forte e sconcertante ruolo delle donne all'interno della logica del Regno sin dal tempo di Gesù. Agli occhi di Dio non ci sono più né uomo né donna, né giudeo né greco, ma tutti siamo uno in Cristo. Le nostre comunità si interroghino seriamente sul ruolo del femminile all'interno della Chiesa e sull'apporto specifico all'annuncio del carisma delle figlie di Eva.--------------------------------------Brigida, spiritualmente guidata da un dotto religioso che la iniziò allo studio delle Scritture, esercitò un influsso molto positivo sulla propria famiglia che, grazie alla sua presenza, divenne

una vera “chiesa domestica”. Insieme con il marito, adottò la Regola dei Terziari francescani. Praticava con generosità opere di carità verso gli indigenti; fondò anche un ospedale. Accanto alla sua sposa, Ulf imparò a migliorare il suo carattere e a progredire nella vita cristiana. Al ritorno da un lungo pellegrinaggio a Santiago di Compostela, effettuato nel 1341 insieme ad altri membri della famiglia, gli sposi maturarono il progetto di vivere in continenza; ma poco tempo dopo, nella pace di un monastero in cui si era ritirato, Ulf concluse la sua vita terrena.Questo primo periodo della vita di Brigida ci aiuta ad apprezzare quella che oggi potremmo definire un’autentica “spiritualità coniugale”: insieme, gli sposi cristiani possono percorrere un cammino di santità, sostenuti dalla grazia del Sacramento del Matrimonio. Non poche volte, proprio come è avvenuto nella vita di santa Brigida e di Ulf, è la donna che con la sua sensibilità religiosa, con la delicatezza e la dolcezza riesce a far percorrere al marito un cammino di fede. Penso con riconoscenza a tante donne che, giorno dopo giorno, ancor oggi illuminano le proprie famiglie con la loro testimonianza di vita cristiana. Possa lo Spirito del Signore suscitare anche oggi la santità degli sposi cristiani, per mostrare al mondo la bellezza del matrimonio vissuto secondo i valori del Vangelo: l’amore, la tenerezza, l’aiuto reciproco, la fecondità nella generazione e nell’educazione dei figli, l’apertura e la solidarietà

11

Page 12: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

verso il mondo, la partecipazione alla vita della Chiesa.BENEDETTO XVI

…È PREGATAO Signore, vieni presto ed illumina la notte! A te anelo come i moribondi anelano a te. Dì all'anima mia, che niente succeda senza che tu lo permetta, e che nulla di quello che tu permetti sia senza conforto. O Gesù, Figlio di Dio, tu che tacevi in presenza dei tuoi accusatori, frena la mia lingua finché avrò trovato quello che dovrò dire e come dirlo. Mostrami la via e disponimi a seguirla. Pericoloso è indugiare e rischioso proseguire. Rispondi alla mia supplica e mostrami la via. Vengo a te come il ferito va dal medico in cerca di aiuto. Dona, o Signore, pace al mio cuore! SANTA BRIGIDA

…MI IMPEGNA Sull'esempio di santa Brigida impariamo a cercare te sopra ogni cosa per portare in noi l'impronta del Cristo crocifisso e risorto. 

Venerdì, 24 luglio 2015Liturgia della Parola

Es 20,1-17; Sal 18; Mt 13,18-23LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATA

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

…È MEDITATA

12

Page 13: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

Questa parabola, presente anche negli altri due Sinottici, è emblematica del rapporto tra il cuore e la Parola di Dio. Il seminatore getta a larghe bracciate il seme, senza preoccuparsi di scegliere il terreno. Solo i semi che cadono sulla terra buona danno un prodotto abbondante, che forse controbilancia la perdita precedente. Gesù, anche se non lo dice, si paragona al seminatore. È infatti sua, non nostra, la generosità nello spargere il seme. Certo quel seminatore non è un freddo e misurato calcolatore. Potremmo dire persino che "spreca" il seme. Sembra, inoltre, che riponga fiducia anche verso quei terreni che sono più una strada o un ammasso di sassi che un luogo arato e disponibile. Eppure anche su questi getta il seme. Chissà, magari in una crepa, quel seme potrebbe attecchire prima che "il maligno" venga e lo rubi. Tutto il terreno è importante per il seminatore.

Importante, forse, quanto lo stesso seme. E il terreno è il cuore degli uomini, inoltre il seme è la Parola di Dio. Il seme viene dall'alto, non nasce spontaneamente dalla terra, non è il prodotto naturale e spontaneo di una sorta di sentimento religioso. La Parola viene da fuori. Ma entra profondamente nel terreno, fa diventare in certo modo una cosa sola con esso; non rimane un corpo estraneo. Se questa parola viene accolta porta frutti impensati.-------------------------------------------Un seme germoglia, diventa fiore, diventa frutto se una buona terra, se un buon concime lo nutrono. Terra e concime non vedranno il frutto e il fiore non saprà mai chi ringraziare, ma il miracolo sarà compiuto. Io posso essere buona terra, buon concime se in mezzo alla gente, senza volto e senza nome, porto la mia presenza di preghiera. E. Olivero

…È PREGATASii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia,  perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. 

…MI IMPEGNA. Semina, semina l'importante è seminare: un po', molto, tutto il grano della speranza. Semina il tuo sorriso, perché tutto splenda intorno a te. Semina la tua energia, la tua speranza per combattere e vincere la battaglia quando sembra perduta. Semina il tuo coraggio per risollevare quello degli altri. Semina il tuo entusiasmo per infiammare il tuo prossimo. Semina i tuoi slanci generosi, i tuoi desideri, la tua fiducia, la tua vita. Semina tutto ciò che c'è di bello in te, le piccole

13

Page 14: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

cose, i nonnulla. Semina, semina e abbi fiducia, ogni granellino arricchirà un piccolo angolo della terra..

Sabato, 25 luglio 2015SAN GIACOMO, apostolo - Detto il Maggiore (per distinguerlo dall'omonimo apostolo detto il Minore), Giacomo figlio di Zebedeo e Maria Sàlome e fratello dall'apostolo Giovanni Evangelista, nacque a Betsàida. Fu presente ai principali miracoli del Signore (Mc 5,37), alla Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (Mt 17,1.) e al Getsemani alla vigilia della Passione. Pronto e

impetuoso di carattere, come il fratello, con lui viene soprannominato da Gesù «Boànerghes» (figli del tuono) (Mc 3,17; Lc 9,52-56). Primo tra gli apostoli, fu martirizzato con la decapitazione in Gerusalemme verso l'anno 43/44 per ordine di Erode Agrippa. Il sepolcro contenente le sue spoglie, traslate da Gerusalemme dopo il martirio, sarebbe stato scoperto al tempo di Carlomagno, nel 814. La tomba divenne meta di grandi pellegrinaggi medioevali, tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a lui dedicata.

FestaLiturgia della Parola

2Cor 4,7-15; Sal 125; Mt 20,20-28LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».…È MEDITATA

14

Page 15: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

Prega con noi, oggi, Giacomo il maggiore, figlio di Zebedeo e di Maria Salome, fratello di Giovanni l'evangelista, nato a Betsaida, divenne uno dei principali confidenti di Gesù, assieme a suo fratello e a Pietro. È detto "il maggiore" per distinguerlo dall'altro apostolo che sarà capo della comunità cristiana di Gerusalemme. Gesù lo ha voluto con sé nei momenti più delicati della sua missione: in alcuni dei principali miracoli, al Tabor, nella preghiera al Getsemani. Pescatore di Betsaida, fratello del più mistico Giovanni, doveva avere un bel caratterino, se nel gruppo dei dodici era soprannominato, assieme a suo fratello,boanerghes, figlio del tuono! Sarà il primo degli apostoli ad essere martirizzato, sotto Erode Agrippa, intorno al 43/44. Secondo la tradizione, le sue spoglie, traslate, furono ritrovate nell'epoca di Carlo Magno e, in seguito, deposte a Compostela nella basilica costruita nel 1075. Luogo di pellegrinaggio fra i più famosi al

mondo (non scordiamoci che Gerusalemme per un lungo periodo fu inaccessibile!), Compostela è tornata ad essere, in questi tempi, meta di pellegrinaggi, specialmente per i più giovani, che hanno riscoperto che la vita e la fede sono un percorso. E questo ci ricordi Giacomo, oggi: egli che ha avuto la fortuna di vivere una parte della sua vita nella profonda intimità con Cristo e che ha pagato con la vita la sua fedeltà, ci aiuti nel pellegrinaggio terreno che ci porta verso il Maestro.-------------------------------------------No, Giacomo non ha fatto una gran figura chiedendo al Signore una "spintarella" nel futuro governo del Regno di Dio... Grandezza e miseria convivono nel cuore degli uomini, anche in quello degli uomini più grandi. Impariamo che Dio non ha paura di avere accanto a sé dei peccatori, fragili arrivisti, infantili discepoli che, pur avendo visto la gloria e il dolore di Dio, restano ciò che egli vuole. Strumenti che egli usa per manifestare la sua gloria e la sua misericordia.

…È PREGATADio onnipotente ed eterno,  tu hai voluto che san Giacomo,  primo fra gli Apostoli,  sacrificasse la vita per il Vangelo;  per la sua gloriosa testimonianza  conferma nella fede la tua Chiesa  e sostienila sempre con la tua protezione.…MI IMPEGNALa missione dunque è testimonianza resa all'amore di Gesù Cristo e al volto di Dio da lui rivelato. Che la tua vita non sia una vita sterile. Sii utile. Lascia traccia. Illumina con la fiamma della tua fede e del tuo amore.Cancella, con la tua vita d'apostolo, l'impronta viscida e sudicia che i

15

Page 16: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

seminatori impuri dell'odio hanno lasciato. E incendia tutti i cammini della terra con il fuoco di Cristo che porti nel cuore.

PAPA FRANCESCO OMELIA DEL SANTO PADREParque de los Samanes, Guayaquil (Ecuador)

Facciamo spazio a Maria, “la madre”, come afferma l’Evangelista. E facciamo ora insieme a lei l’itinerario di Cana.

Maria è attenta, è attenta in quelle nozze già iniziate, è sollecita verso le necessità degli sposi. Non si isola in sé stessa, centrata nel proprio mondo, al contrario, l’amore la fa “essere verso” gli altri. Nemmeno cerca le amiche per commentando quello che sta succedendo e criticare la cattiva preparazione delle nozze. E perché sta attenta, con la sua discrezione, si rende conto che manca il vino. Il vino è segno di gioia, di amore, di abbondanza. Quanti adolescenti e giovani percepiscono che nelle loro case ormai da tempo non c’è più di quel vino! Quante donne sole e rattristate si domandano quando l’amore se n’è andato, quando l’amore è colato via dalla loro vita! Quanti anziani si sentono lasciati fuori dalle feste delle loro famiglie, abbandonati in un angolo e ormai senza il nutrimento dell’amore quotidiano dei loro figli, dei loro nipoti, pronipoti! La mancanza di quel vino può essere anche la conseguenza della mancanza di lavoro, delle malattie, delle situazioni problematiche che le nostre famiglie in tutto il mondo attraversano. Maria non è una madre che “pretende”, nemmeno è una suocera che vigila per divertirsi delle nostre inesperienze, dei nostri errori o delle disattenzioni. Maria, semplicemente, è madre! È presente, attenta e premurosa. E’ bello ascoltare questo: Maria è Madre. Provate a dirlo tutti insieme con me? Forza: Maria è Madre! Ancora: Maria è Madre! Ancora: Maria è Madre!

Maria però, in quel momento in cui si accorge che manca il vino, si rivolge con fiducia a Gesù. Questo significa che Maria prega. Non va dal maggiordomo, ma presenta direttamente la difficoltà degli sposi a suo Figlio. La risposta che riceve sembra scoraggiante: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». Ma intanto lei ha posto il problema nelle mani di Dio. La sua premura per le necessità degli altri anticipa “l’ora” di Dio. E Maria è parte di quell’ora, dal presepe fino alla croce. Lei, che seppe «trasformare una grotta per animali nella casa di Gesù, con alcune povere fasce e una montagna di tenerezza», e ci ricevette come figli quando una spada le trafiggeva il cuore. Ella ci insegna a porre le nostre famiglie nelle mani di Dio; ci insegna a pregare,

16

Page 17: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

alimentando la speranza che ci indica che le nostre preoccupazioni sono anche preoccupazioni di Dio. E pregare ci fa sempre uscire dal recinto delle nostre preoccupazioni, ci fa andare oltre quello che ci fa soffrire, quello che ci agita o che ci manca, e ci aiuta a metterci nei panni degli altri. La famiglia è una scuola dove il pregare ci ricorda anche che c’è un “noi”, che esiste un prossimo vicino, evidente, che vive sotto lo stesso tetto, che condivide con noi la vita e ha delle necessità.

E, alla fine, Maria agisce. Le parole: “Fate quello che vi dirà”, rivolte a quelli che servivano, sono un invito rivolto anche a noi, a metterci a disposizione di Gesù, che è venuto per servire e non per essere servito. Il servizio è il criterio del vero amore. Chi ama serve, si mette al servizio degli altri. E questo si impara specialmente nella famiglia, dove ci facciamo per amore servitori gli uni degli altri. In seno alla famiglia, nessuno è escluso, tutti valgono lo stesso. Mi ricordo che una volta chiesero a mia mamma quale dei suoi cinque figli – perché noi siamo cinque fratelli – quale dei suoi cinque figli amava di più. E lei disse [mostra la mano]: “Come le dita, se mi pungono questo mi fa male lo stesso come se mi pungono questo”. Una madre ama i suoi figli come sono. E in una famiglia i fratelli si amano come sono. Nessuno è scartato.

Lì nella famiglia «si impara a chiedere permesso senza prepotenza, a dire “grazie” come espressione di sentito apprezzamento per le cose che riceviamo, a dominare l’aggressività o l’avidità, e lì si impara anche a chiedere scusa quando facciamo

qualcosa di male, quando litighiamo. Perché in ogni famiglia ci sono litigi. Il problema è dopo, chiedere perdono. Questi piccoli gesti di sincera cortesia aiutano a costruire una cultura della vita condivisa e del rispetto per quanto ci circonda». La famiglia è l’ospedale più vicino: quando uno è malato lo curano lì, finché si può. La famiglia è la prima scuola dei bambini, è il punto di riferimento imprescindibile per i giovani, è il miglior asilo gli anziani.

E nella famiglia – di questo siamo tutti testimoni – i miracoli si fanno con quello che c’è, con quello che siamo, con quello che uno ha a disposizione; e molte volte non è l’ideale, non è quello che sogniamo e neppure quello che “dovrebbe essere”. C’è un particolare che ci deve far pensare: il vino nuovo, quel vino così buono come dice il maestro di tavola alle nozze di Cana, nasce dalle giare della purificazione, vale a dire, dal   luogo   dove   tutti   avevano   lasciato   il   loro   peccato;   nasce   dal   peggio:   «dove 

17

Page 18: a cura di  · Web viewDio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che san Giacomo, primo fra gli Apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per la sua gloriosa testimonianza conferma

abbondò il peccato, ha sovrabbondato la grazia». In ciascuna delle nostre famiglie e nella famiglia comune che formiamo tutti, nulla si scarta, niente è inutile.

18