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INCENDIPrevenzione e protezionegestione delle emergenze
I° modulo
Manuale di base per l’informazionea cura di Stefano Botti
- INTRODUZIONE- GENERALITA’- LA COMBUSTIONE- LE SOSTANZE
- LE CAUSE- LE CONSEGUENZE- L’ESTINZIONE
Una situazione di emergenza può determinarsi praticamente ovunque:
- nei normali ambienti di vita o di svago;
- nei luoghi di lavoro.
Le cause possono essere molte e avere origine interna ai luoghi interessati o esterna.
1
2Cause di origine interna:
• allagamenti o rilasci di sostanze pericolose;
• guasti;
• cortocircuiti;
• incendi interni.
Cause di origine esterna:
• inondazioni;• eventi meteorici di eccezionale intensità;• frane• fulmini• terremoti ;• o derivanti dall’attività dell’uomo (black-out, inquinamenti, incendi esterni)
Introduzione
3Un’attenta analisi dei rischi e l’adozione di adeguate misure diprevenzione e protezione consentono di:
ridurre il numero delle emergenze;
affrontare emergenze meno gravi;
limitare le conseguenze delle emergenze
Introduzione
Quotidianamente viviamo vicino a fuochi o addirittura esplosioni:
• per cucinare vivande,
• riscaldare l’acqua e gli ambienti;
• utilizzando accendini;
• impiegando motori a scoppio nelle automobili.
Solo quando la combustione avviene in modo incontrollato si trasforma in un grave pericolo per le persone, le cose e l’ambiente.
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L’incendio è un fuoco di cui se ne è perso il controllo !
5Generalità
6Negli ambienti civili ed industriali il pericolo d’incendio può essere presente a causa di:
proprietà intrinseca dei materiali e delle sostanze presentiproprietà intrinseca dei materiali e delle sostanze presenti
(materiali da costruzione, arredi, sostanze infiammabili o combustibili, reazioni pericolose);
macchine, impianti o sistemi di lavoro durante il normale macchine, impianti o sistemi di lavoro durante il normale funzionamento o guastofunzionamento o guasto
(operazioni di saldatura, forni, corto circuito);
Comportamenti umani errati o dolosi;Comportamenti umani errati o dolosi;
Cause esterne diverse Cause esterne diverse (propagazione dall’esterno, fulminazione);;
Generalità
7L‘origine degli incendi è quasi sempre derivata da negligenza, inosservanza di norme tecniche o procedure di sicurezza, disattenzione o dolo.
Le attività di riduzione del rischio derivante dall’incendio hanno lo scopo di conseguire:
La sicurezza delle persone presenti a qualsiasi titolo nei La sicurezza delle persone presenti a qualsiasi titolo nei luoghi interessati;luoghi interessati;
L’incolumità di chi interviene in caso di emergenza;L’incolumità di chi interviene in caso di emergenza;
La salvaguardia dei luoghi, degli immobili e dei beni La salvaguardia dei luoghi, degli immobili e dei beni contenuti;contenuti;
Generalità
8Per combustione s’intende una reazione chimica fra due sostanze che avviene con forte sviluppo di calore:
Il comburenteIl comburente (praticamente sempre l’ossigeno dell’aria);;
Il combustibileIl combustibile (una sostanza solida, liquida o gassosa);;
La presenza di quantità sufficiente di un combustibile e di un comburente a contatto;
Una temperatura superiore alla temperatura d’infiammabilità;
Le condizioni per lo sviluppo di un incendio sono:
Un innesco, cioè una sorgente di energia sufficiente ad iniziarela reazione;
9La combustione
COMBUSTIBILECOMBUSTIBILE
CALORECALORE
COMBURENTECOMBURENTE
Si può rappresentare il fuoco con un modello geometrico che ci agevolerà lo studio di come prevenire, controllare e spegnere il fuoco. Questo modello prende il nome di:
TRIANGOLO DEL FUOCOTRIANGOLO DEL FUOCO
I tre lati del triangolo del fuoco sono chiamati rispettivamente Combustibile, Comburente e Calore.
10La combustione
Gli incendi sono classificati in base ai materiali coinvolti.Gli incendi sono classificati in base ai materiali coinvolti.
CLASSE TIPOLOGIA DESCRITTIVA
A
B
E
D
C
Incendio di materiali solidi che portano alla formazioni di braci(carta, legno, tessuti, gomma, materali organici, ecc.)
Incendio di materiali liquidi o solidi liquefacibili(alcoli, benzine, solventi, oli, grassi, ecc.)
Incendio di gas(metano, GPL, acetilene, idrogeno, ecc.)
Incendio di metalli(magnesio, titanio, sodio, ecc.)
Incendi di impianti e attrezzature elettriche sotto tensione
11La conoscenza delle caratteristiche di pericolosità delle sostanze è il primo passo per attuare la prevenzione. Di seguito si richiamano brevemente le loro caratteristiche:
ESPLOSIVIESPLOSIVI
EE
Le sostanze ed i preparati solidi, liquidi, pastosi o gelatinosi che, anche senza l'azione dell'ossigeno atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizione di parziale contenimento
(DM Sanità 25/07/87)
Le sostanze 12INFIAMMABILIINFIAMMABILI
1) Le sostanze ed i preparati liquidi con il punto d’infiammabilità estremamente basso (< 0°C) ed il punto di ebollizione basso (≤ 35°C) ;
2) Le sostanze ed i preparati gassosi che a temperature e pressione ambiente si infiammano a contatto con l’aria.
F+F+
FF1) Le sostanze ed i preparati che, a contatto con l’aria, a temperatura ambiente e senza apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi;
2) Le sostanze ed i preparati solidi che possono facilmente infiammarsi dopo un breve contatto con una sorgente di accensione e che continuano a bruciare o a consumarsi anche dopo il distacco di tale sorgente;
3) Le sostanze ed i preparati liquidi il cui punto d’infiammabilità è molto basso (<21°C);
4) Le sostanze ed i preparati che, ha contatto con l’acqua o l’aria umida, sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose.
ESTREMAMENTE INFIAMMABILI
FACILMENTE INFIAMMABILI
INFIAMMABILILe sostanze ed i preparati liquidi con basso punto d’infiammabilità (> 21°C < 55°C);
Le sostanze 13COMBUSTIBILICOMBUSTIBILI
Tutte le altre sostanze che possono comunque sostenere un processo di combustione (ossidazione veloce con sviluppo di calore) vengono chiamate COMBUSTIBILI.
CATEGORIA SPECIFICHE ESEMPI
AA
BB
CC
Liquidi i cui vapori possono dare luogo a scoppio con punto d’infiammabilità inferiore a 21°C
Liquidi infiammabili con punto d’infiammabilità compreso fra i 21°C e 65 °C
Petrolio greggio, benzine, benzolo, etere di petrolio, etere solforico, miscele carburanti
Petrolio raffinato, acqua ragia minerale, kerosene
Liquidi combustibili con temperature d’infiammabilità superiore a 65 °C
Gasolio, olio combustibile e minerale lubrificante, vaselina, paraffina, bitume
Le norme di prevenzione incendi classificano a loro volta i liquidi combustibili ed infiammabili in tre categorie in relazione alla temperatura d’infiammabilità:
Fonte: Legge n. 367/34
Le sostanze 14Caratteristiche di infiammabilità di alcune sostanzeCaratteristiche di infiammabilità di alcune sostanze
Denominazione P.Sp.rel(H2O=1)
Acetato di Acetato di butilebutile--isoiso 0,8710,871 118118 44 17,817,8 2,4 2,4 –– 10,510,5 423423
T °C ebolliz.
Dens. Vap.aria=1.
T °C Infiam.
Lim. infiamm. (% v.aria) % v.aria) Inferiore-Superiore
T °C accenz.
Acido aceticoAcido acetico 1,051,05 118,1118,1 2,072,07 4040 4 4 –– 1616 550550
Alcool etilicoAlcool etilico 0,7890,789 78,478,4 1,591,59 1313 4,3 4,3 –– 1919 423423
BenzineBenzine 0,6250,625 3030--7575 2,772,77 <<--4040 1,25 1,25 –– 7,57,5 245245
0,7450,745 110110--140140 4,154,15 55 0,9 0,9 –– 44 280280
BenzoloBenzolo 0,8790,879 80,180,1 2,772,77 --1111 1,4 1,4 –– 7,97,9 562562
Etere etilicoEtere etilico 0,7080,708 34,634,6 2,542,54 --4545 1,9 1,9 –– 4848 180180
KeroseneKerosene 0,8 0,8 -- <1<1 175175--325325 4,54,5 3838--7474 1,6 1,6 –– 66 259259
Etere di petrolioEtere di petrolio 00,63,63--00,66,66 4040--8080 2,52,5 <<--1818 1,1 1,1 –– 5,95,9 288288
Ossido di carbonioOssido di carbonio 0,8140,814 --192192 0,970,97 12,5 12,5 –– 74,274,2 610610
PropanoPropano 0,5850,585 --42,242,2 1,561,56 --104104 2,2 2,2 –– 9,59,5 465465
MetanoMetano 0,4150,415 --161,4161,4 0,550,55 5,3 5,3 –– 1414 538538
Le sostanze 15COMBURENTICOMBURENTI
Appartengono ai COMBURENTI le sostanze ed i preparati che a contatto con altre sostanze infiammabili provocano una forte reazione esotermica.
L’OSSIGENO è tra i comburenti più diffusi.
Le sostanze 16REAZIONI PERICOLOSE E INCOMPATIBILITA’REAZIONI PERICOLOSE E INCOMPATIBILITA’
L’incompatibilità fra le sostanze le reazioni chimiche pericolose, sono fra gli aspetti critici della prevenzione incendi.
Fra i casi possibili si elencano:
tutti i comburentitutti i comburenti
le sostanze che reagiscono con l’acqua sviluppando gas le sostanze che reagiscono con l’acqua sviluppando gas infiammabili, come il carburo di calcio, che sviluppa acetileneinfiammabili, come il carburo di calcio, che sviluppa acetilene
le sostanze che possono reagire formando composti esplosivi o le sostanze che possono reagire formando composti esplosivi o reazioni fortemente reazioni fortemente esotermicheesotermiche
Le sostanze 17Categoria / Sostanza Incompatibilità Conseguenza
ComburentiComburenti Infiammabili e Combustibili Incendio - esplosione
Esempi che riguardano prodotti di largo impiego nei luoghi di lavoro
AcetileneAcetilene Rame, argento e cloro Incendio - esplosione
OssigenoOssigeno Oli e grassi, idrogeno e tutti gli infiammabili
Incendio - esplosione
Acqua ossigenataAcqua ossigenata Rame, cromo, ferro, infiammabili e combustibili
Decomposizione,
incendio - esplosione
Acidi fortiAcidi forti Metalli attaccabili Sviluppo di idrogeno
Polveri Polveri metalliche finemetalliche fine
Aria, acqua Incendio – sviluppo di idrogeno
18Per determinare un incendio il triangolo del fuoco ci ricorda che
COMBUSTIBILECOMBUSTIBILE
CALORECALORE
COMBURENTECOMBURENTE
non bastano il combustibile e il comburente, ma occorre anche una forte energia (calore) che consenta l’innesco.
Le cause 19Il controllo delle possibili fonti di innesco è uno dei più importanti interventi di prevenzione.
Le sorgenti d’innesco più comuni sono:
Le fiamme libere
Fulmini
Superfici surriscaldate
Calore radiante
Mozziconi di sigarette
Taglio, molatura, saldatura
Attrito, urto o sfregamento
Scintille e archi elettrici
Scariche elettrostatiche
Correnti vaganti
Impianti di riscaldamento
20Un incendio consiste nell’ossidazione e degrado termico del materiale coinvolto con forte sviluppo di energia termica e luminosa(fiamma), prodotti della combustione solidi (fuliggine), liquidi o vapori e gas asfissianti o tossici (fumo).
Le conseguenze 21Il CALORE che si sprigiona si diffonde per:
convezione(la fiamma ed i fumi caldi trasportano calore)
conduzione diretta(tutte le superfici a contatto raggiungono temperature elevate)
irraggiamento a distanza
I danni possono essere diretti a:- persone (ustione);- cose (combustione e propagazione dell’incendio);oppure indiretti, derivanti dal crollo delle strutture o dall’esplosione di recipienti o dalla fuoriuscita delle sostanze.
Le conseguenze 22L’elevata temperatura raggiunta può rendere difficoltosa e pericolosa fin da subito la fuga, l’apertura delle porte, il passaggio ed il contatto con oggetti e superfici.
L’incendio è una reazione chimica incontrollata in condizioni continuamente variabili e conseguentemente i prodotti di reazione sono variabili e non sempre identificabili esattamente.
I prodotti della combustione sono prevalentemente costituiti daanidride carbonica (CO2) e vapore acqueo, cui si accompagnanol’ossido di carbonio, gli incombusti e gas tossici derivanti dai diversi materiali coinvolti nell’incendio.
Fra le conseguenze della combustione c’è naturalmente anche la diminuzioni della percentuale di ossigeno presente.
Le conseguenze 23In tabella si elencano i prodotti pericolosi più comuni di combustione.
Anidride carbonica CO2
Ossido di carbonio
CO
Gas inodore e incolore, generato in presenza di poco ossigeno inambiente chiuso con scarsa ventilazione. L’esposizione ad un’atmosfera contenete una percentuale di CO del:0.05%: è fatale dopo 3h0.15%: è fatale dopo 1h1.3%: porta ad incoscienza e morte in pochi minuti
Deriva in presenza di combustibili organici e si forma sempre in grandi quantità negli incendi generici. E' un gas asfissiante che in una percentuale:già del 5% rende l’aria irrespirabile
Acido cianidrico HCN
Deriva da combustione incompleta di resine e materiali plastici. Ha odore caratteristico di mandorle amare ed in percentuale del:>0.3%: è mortale
Le conseguenze 24…segue tabella
Acido cloridrico HCl
Anidride solforosa SO2
Solfuro di idrogeno
H2 S
Deriva dalla presenza di combustibili contenenti zolfo (lana, gomma, pelli,...) e presenta un odore caratteristico di uova marce.
In percentuale del:0.05%: provoca vomito e vertigini dopo mezz’ora>0.05%: è tossico per il sistema nervoso
Si ha in presenza di combustibili contenenti zolfo ed in ricchezza di aria.
In percentuale del:<0.05%: è irritante per occhi e mucose>0.05%: è mortale in tempi brevi
Si produce dalla combustione di materiali contenenti azoto (es. lana, seta, materiali acrilici e fenolici) ed è inoltre impiegata per impianti di refrigerazione.
E' irritante per le vie respiratorie ed in percentuale del:0.5%: conduce alla morte in mezz'ora
Ammoniaca NH4
Le conseguenze 25I danni possono essere diretti alle persone (asfissia, intossicazione), alle cose o indiretti come ad esempio quelli derivanti dalla diminuzione di visibilità che ostacola la fuga e gli interventi. Nel fumo sono infatti contenute particelle incombuste o incandescenti, aerosol e vapori che causano forte opacità.
La prima causa di decesso in conseguenza degli incendi è costituita dalle intossicazioni originate dai fumi di combustione.
26Per spegnere un incendio è necessario interrompere il triangolo del fuoco agendo su uno dei tre elementi che lo compongono:
il combustibile
il comburente
il calore
COMBUSTIBILECOMBUSTIBILE
CALORECALORE
COMBURENTECOMBURENTE
Conseguentemente si individuano tre possibili azioni:
SEPARAZIONESEPARAZIONE
COMBUSTIBILECOMBUSTIBILE
CALORECALORE
COMBURENTECOMBURENTE
Si sottraggono all’incendio le materie combustibili che lo alimentano
L’estinzione 27
Clicca Clicca sull’immaginesull’immagine
SOFFOCAMENTOSOFFOCAMENTO
COMBUSTIBILECOMBUSTIBILE
CALORECALORE
COMBURENTECOMBURENTE
Si impedisce il contatto tra l’ossigeno dell’aria e i materiali incendiati
L’estinzione 28
RaffreddamentoRaffreddamento
COMBUSTIBILECOMBUSTIBILE
CALORECALORE
COMBURENTECOMBURENTE
Si abbassa la temperatura al di sotto di quella di accensione dei materiali
L’estinzione 29
Fine del I° moduloFine del I° modulo
II° modulo
- I DISPOSITIVI