A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

20
A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori

Transcript of A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Page 1: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

A cura di Letizia Lancioneclasse 5^AMontessori

Page 2: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.
Page 3: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.
Page 4: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Il Lazio fu originariamente popolato da: Ausoni, Volsci, Equi, Sabini, Falisci ed Etruschi. I Latini, popolazione indoeuropea proveniente dall'Asia minore o forse dall'attuale Ucraina, giunsero nel Lazio intorno al II millennio a.C. ed erano originariamente minoritari nel Lazio stesso. Con la battaglia di Ariccia i Latini spodestarono gli Etruschi dal controllo di Roma ed iniziarono una campagna di assoggettamento delle altre genti italiche sparse nel Lazio e nell'Italia centrale. L'egemonia dei Latini tramite la potenza di Roma si manifestò anche attraverso l'assoggettamento di altre città Latine, come ci ricorda la storia degli Orazi contro i Curiazi e la presa di Albalonga. In seguito Roma optò per una politica di inclusione delle altre genti ed entità politiche che andava conquistando: con laLex Julia venne estesa alle città conquistate la piena cittadinanza. La storia del Lazio (Latium-Campania nella riforma augustea) coinciderà con i fasti della storia di Roma fino alla crisi e alla caduta dell'Impero (476). Fra tumulti ed invasioni barbariche, alleanze oblique e l'influenza di Costantinopoli, crebbe sempre di più il potere temporale della Chiesa; grazie alla donazioni di Sutri ed ai rapporti fra papato e Longobardi si costituì progressivamente lo Stato Pontificio nel Lazio storico intorno all'VIII secolo: la base sociale era rappresentata dalle antiche famiglie patrizie romane, Longobardi e Bizantini, ormai romanizzati. Ulteriore sviluppo venne con le donazioni di Carlo Magno, incoronato imperatore da Leone III, iniziando la tradizione dell'incoronazione papale dell'Imperatore del Sacro Romano Impero.

Page 5: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

L'investitura del potere politico per tramite del papa, essendo la chiesa la fonte di legittimazione della politica, secondo la celebre frase paolina "nulla potesats nisi a deo", era quintessenziale; i contrasti politici fra le varie famiglie romane, i papa e gli imperatori erano una causa di conflitto perenne e sistemico in seno alla Chiesa: basta pensare alle diverse elezioni di papa ed antipapa.

La crisi per la lotte delle investiture ebbe una prima, momentanea soluzione con ilConcordato di Worms nel 1122; l'instabilità dello Stato Pontificio si ripresenta ancora all'epoca di Federico II, ed infine, in modo deflagrante con lo spostamento della sede papale ad Avignone e l'egemonia francese che durerà dal 1309 al 1377; durante la cattività avignonese il Lazio sarà percorso dalle lotte fra feudatari e popolo e l'esperienza di Cola di Rienzo.

Roma sarà una grande capitale del Rinascimento e del barocco, svolgendo ancora una volta un importante ruolo politico nell'ambito della controriforma; va detto che lo Stato Pontificio era assolutamente centrato sulla città eterna.

Il governo dei papi prosegue nei secoli con l'unica eccezione della prima repubblica romana (1798), di ispirazione napoleonica, e quella di Saffi-Armellini e Mazzini, in seguito ai tumulti nel 1848/1849.

Page 6: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Roma è sempre un simbolo per i patrioti del Risorgimento, ma qui più che altrove il Risorgimento sembra proporsi come un progetto di una ristretta elite, stante le condizioni di generale arretratezza delle campagne e di ostilità ideologica di molte famiglie legate alla Chiesa. Il papato, infatti, assunse da subito un ruolo critico sia nei riguardi dell'unificazione italiana che delle idee liberali e secolarizzate che gli stati nazione ottocenteschi fisiologicamente recavano con sé. Ciò comportò l'annessione del Regno d'Italia di Roma solo nel 1870 con la breccia di Porta Pia(in pratica come atto unilaterale da parte del governo di Torino) e il "non expedit" - ovvero il rifiuto dei cattolici più intransigenti di riconoscere la nuova situazione - che di fatto verrà risolto solo con i Patti Lateranensi nel 1929.

Il Lazio post-unitario era una regione sicuramente arretrata dal punto di vista economico e sociale, anche se la trasformazione di Roma capitale ebbe sicuramente un effetto positivo. In tutto il Novecento Roma vive una crescita irrefrenabilmente legata al proliferare delle istituzioni ed organi dello stato.

Il fascismo farà di Roma un simbolo - che rimandava ai fasti dell'antico Impero Romano - iniziando una grande opera di trasformazione della città (anche attraverso il cieco abbattimento di ricche testimonianze urbanistiche del passato) e si profuse in un'ingente operazione di bonifiche (bonifica dell'Agro Pontino) e di costruzione di nuovi centri urbani (Sabaudia e Littoria).

Page 7: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Il Lazio subì dolorose distruzioni durante la Seconda Guerra Mondiale(tristemente celebre fu quella dell'abbazia di Montecassino) e gravi episodi di violenza si registrarono in Ciociaria per la presenza di truppe d'occupazione.

Lo spiccato squilibrio territoriale si è acuito nel dopo guerra in seguito alla massiccia emigrazione di persone alla ricerca di lavori pubblici dalla campagna alla capitale.

L'intera regione ha fatto un notevole balzo in avanti negli anni del boom economico.

Roma è il comune più popoloso ed esteso d'Italia.

Page 8: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Lo stemma rappresenta le cinque province del Lazio, al centro c’è l’aquila coronata che è il simbolo di Roma.

Page 9: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Il capoluogo: RomaLe province: Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti

Page 10: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Roma è la capitale della nostra nazione, ed è una delle città più importanti del mondo per la sua storia. All’ interno di Roma c’è una Città-Stato “ la Città del Vaticano” dove vive il Papa.

Roma è la sede del Governo, dei Ministri e dei Ministeri; è sede del Parlamento e della Presidenza della Repubblica.

Page 11: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

All’interno della città di Roma, sulla riva destra del Tevere,è situata la Città del Vaticano, che è il più piccolo Stato del mondo in cui vive il Papa. La sua superficie è inferiore a mezzo chilometro quadrato (44 ettari) e circa 1000 abitanti. Il cuore della piccola città-stato è Piazza San Pietro, dove sorge una basilica omonima e la residenza del Papa. Lo Stato del Vaticano ospita anche i musei Vaticani che conservano molte opere d’arte prestigiose.

Città del Vaticano

Page 12: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

La popolazione: 5. 943. 308 abitanti.La densità di popolazione: 345 abitanti per

Km2

Page 13: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

La superficie: 17. 236 Km2

OrografiaMontagne: Volsini, Cimini, Sabatini, Lepini,

Aurunci, Ernici, Simbruini, Sabini, Reatini, Monti della Laga.

Cime: Monte Gorzano, Monte Petroso, Monte Terminillo.

Colli: Albani.Pianure: Maremma, Agro romano e Agro

pontino.Idrografia

Laghi: Bolsena, Bracciano e Vico.Fiumi: Tevere e Aniene.

Page 14: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

I Lazio confina a nord-ovest con la Toscana, a nord con Umbria e Marche, a est con Molise e Abruzzo, a sud con la Campania e a .ovest con il Mar Tirreno.

Page 15: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Il territorio è maggiormente collinare, le montagne si trovano al centro e la maggior parte fa parte dell’Appennino Centrale, le pianure sono di origine alluvionale e si trovano soprattutto lungo le coste.

I fiumi sono tanti tra cui c’è anche il Tevere, il terzo fiume dell’Italia e il più importante della regione. Nella regione ci sono anche laghi di origine vulcanica, per esempio il Bolsena e il Bracciano. Le coste sono basse e sabbiose interrotte da due promontori, il Circeo e il Gaeta. Il promontorio chiamato Circeo fa parte di un parco nazionale omonimo,esso tutela un territorio ricco di dune sabbiose, palidi, laghi costieri e foreste secolari.

A questa regione appartiene l’arcipelago delle Isole Ponziane di origine vulcanica.

Il clima è temperato sulla costa, rigido e piovoso all’interno.

Page 16: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Il settore primario.Il settore primario non è tanto basso rispetto alla

media nazionale.Si coltiva soprattutto olivo, viti, frumento, granoturco,

frutta, pomodori e patate.Si allevano soprattutto pesci, ovini, suini e bovini.

Page 17: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Anche il settore secondario non è molto basso rispetto alla media nazionale.

Le industrie più sviluppate sono quelle calzaturiere, petrolchimiche e chimiche.

Page 18: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

Il settore terziario supera la media nazionale. Il settore terziario è molto avanzato perché ci

sono molti enti pubblici, ma soprattutto perché c’è il Parlamento e i Ministeri.

Page 19: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.

I disoccupati superano leggermente la media nazionale.Dal 2009 al 2010 nel Lazio il numero di disoccupati è aumentato

dell'11,3% (232 mila persone). A Roma, dove è localizzato il 75% dei lavoratori della regione, nello stesso periodo l'incremento è del 13,9% (170 mila). È quanto emerge da un'analisi condotta dal Centro Studi di Confindustria Lazio. «Nel Lazio le forze di lavoro sono 2,488 milioni (+1,6%) - spiegano da Confindustria - Rispetto al 2009 si rileva un incremento dello 0,7% del numero di occupati (2,257 milioni) ma anche un significativo aumento del numero dei disoccupati, pari a +11,3% (232 mila). Il tasso di attività regionale si attesta al 65,3% (+0,3 punti percentuali rispetto al 2009), quello di occupazione passa da 59,4% a 59,2%, mentre salgono quello di disoccupazione (9,3%) e quello di disoccupazione giovanile (31,1%), rispettivamente di 0,8 e 0,5 punti percentuali». «A Roma e provincia è localizzato il 75% dei lavoratori della regione e, nel 2010, si osservano aumenti dell'1,6% per la forza lavoro (1,874 milioni) e dello 0,5% per gli occupati (1,703 mila). In linea con il trend regionale - proseguono - è anche l'incremento del 13,9% del numero dei disoccupati (170 mila). Sul territorio si registra un tasso di attività del 67,5% (+0,1 punti percentuali rispetto al 2009), un tasso di occupazione del 61,3% (-0,5 punti percentuali), un tasso di disoccupazione del 9,1% (+1 punto percentuale) ed un tasso di disoccupazione giovanile del 30,5% (-0,2 punti percentuali)». 

Page 20: A cura di Letizia Lancione classe 5^A Montessori.