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a cura di GIUSEPPINA FAVARA E ELIANA MAURO

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a cura diGIUSEPPINA FAVARA E ELIANA MAURO

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Regione Siciliana, Assessorato Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione

Interventi a titolarità regionale cofinanziati dalla Comunità Europea con Fondi P.O.R. Sicilia2000/2006, Misura 2.02 Sistematizzazione e divulgazione delle conoscenze, Azione D.2 Comunica-zione delle Risorse Storico-artistiche dell’Isola

Progetto, ideazione e cura di Giuseppina Favara ed Eliana Mauro

Ricerche storiche e d’archivioValentina Martorana Tusa

Ricerche bibliograficheValentina Martorana Tusa, Eliana Mauro

Ricerche sul patrimonio pittorico dei diversi sitiValeria GerbasiMilena PasqualinoSalvina Sanò

Ricognizioni territoriali ed elaborazione cartografiaNuccia Donato

Campagna fotograficaPietro Motisi per CLCT Broadcasting s.c.r.l., Palermo

Traduzioni in lingua ingleseAmalia Bologna

I curatori, e quanti hanno collaborato alle ricognizioni territoriali, ringraziano:– P. Giovanni Mangiapane, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto, Arcidioce-

si di Agrigento– Mons. Giuseppe Randazzo, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto, Arcidio-

cesi di Palermo– P. Francesco Terrasi, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto, Diocesi di

Monreale– P. Leo Di Simone, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto, Diocesi di Maza-

ra del Vallo, Trapani– P. Pietro Messana, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici e per l’Edilizia di Culto, Diocesi di Trapani– Mons. Giuseppe Pecoraro, Centro San Mamiliano, Palermo– Prefettura di Palermo, Fondo Edifici di Culto– Dott.ssa Elvira La Terra, Opera Pia Cardinale Ernesto Ruffini, Palermo– Prof. Giuseppe Verde, Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Università degli Studi di Palermo– Dott. Michele Spallino, Presidente del Museo Civico di Castelbuono– Dott. Giovanni Angileri, Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, dell’Educazione Perma-

nente e dell’Architettura e dell’Arte contemporanea, Regione Siciliana

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– Arch. Giuseppina Cannonito, Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, dell’EducazionePermanente e dell’Architettura e dell’Arte contemporanea, Regione Siciliana

– Dott.ssa Maria Enza Carollo, Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, dell’EducazionePermanente e dell’Architettura e dell’Arte contemporanea, Regione Siciliana

– Dott. Giuseppe Lo Jacono, Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, dell’Educazione Per-manente e dell’Architettura e dell’Arte contemporanea, Regione Siciliana

– Santo Cillaroto, Galleria Regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis, Palermo– Francesco Manuli, Galleria Regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis, Palermo– Calogero Cordaro, Galleria Regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis, Palermo

E, inoltre:– Le Abadesse dei Monasteri di Santo Spirito, Agrigento; di San Francesco di Paola, Alcamo; di

Santa Chiara, Alcamo– I Rettori delle Chiese di San Lorenzo, Agrigento; di San Giuseppe dei Teatini, Palermo; del Car-

mine Maggiore, Palermo; di Santa Caterina, Palermo; di Santa Ninfa dei Crociferi, Palermo; del-l’Assunta, Palermo; di Santa Maria degli Angeli, Palermo

– I Rev. Parroci delle Chiese di Santa Maria Odigitria, Monreale; del SS. Salvatore, Monreale; diSan Francesco di Paola, Palermo; di San Giorgio in Kemonia, Palermo; di Santa Maria dellaPietà, Palermo; di Sant’Antonio Abate, Palermo; di S. Francesco d’Assisi, Palermo

– P. Giuseppe Calderone, Chiesa di San Benedetto alla Badia, Caccamo– Il Responsabile della Chiesa del Noviziato dei Gesuiti, Palermo

Itinerari dei beni culturali. Giacomo Serpotta e la sua scuola4

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Antonello AntinoroAssessore Regionale Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione ...................... p. 9

Pier Carmelo RussoDirigente Generale del Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e Ambientali, dell’Educazione Permanente e dell’Architettura e dell’Arte contemporanea.............. ˝ 11

Giuseppina Favara, Eliana MauroItinerari dei beni culturali: l’opera di Giacomo Serpotta............................................. ˝ 13

ITINERARI DEI BENI CULTURALI

giacomo serpotta e la sua scuola

Eliana MauroL’opera di Giacomo Serpotta, arte del molteplice e dell’innumerabile........................ ˝ 17

Giulia DavìGiacomo Serpotta e i suoi seguaci................................................................................ ˝ 29

Pierfrancesco PalazzottoFonti, modelli e codici compositivi nell’opera di Giacomo Serpotta ........................... ˝ 39

Ettore SessaGiacomo Serpotta e il “pareggiamento delle arti”: la decorazione degli oratori framanipolazione vitalistica e vocazione classicista .......................................................... ˝ 51

Evelina De CastroLa scultura a Palermo e nella Sicilia occidentale prima di Giacomo Serpotta............. ˝ 73

Maria GiuffrèGiacomo Serpotta e l’Europa ....................................................................................... ˝ 81

Francesco Amendolagine, Ruggero RagoneseSerpotta e l’Europa: un ribaltamento prospettico ........................................................ ˝ 87

ITINERARI

Nuccia Donato, Un’originale e costante ricerca ......................................................... ˝ 101

Oratorio di S. Mercurio (OM), Palermo ................................................................................ ˝ 102Oratorio dei Ss. Pietro e Paolo (OPP), Palermo ...................................................................... ˝ 105Chiesa di Maria SS. Annunziata detta della Pinta (CMA), Palermo.............................................. ˝ 108Chiesa di S. Maria di Monte Oliveto (della Badia Nuova) (CMMO), Palermo................................ ˝ 108Chiesa del Carmine Maggiore (CCM), Palermo ....................................................................... ˝ 110Oratorio del Carminello (OC), Palermo................................................................................. ˝ 114Oratorio della Croce e Martirio di Cristo (detto del Sabato) (OCMC), Palermo ............................. ˝ 118Statua dell’Immacolata Concezione (IC), Palermo.................................................................... ˝ 119Chiesa di S. Agostino (CA), Palermo..................................................................................... ˝ 120Chiesa dell’Assunta (CAs), Palermo ...................................................................................... ˝ 123

Indice

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Maria Ilaria Randazzo, L’invenzione lucida e temeraria............................................. p. 127

Chiesa di S. Teresa alla Kalsa (CTK), Palermo......................................................................... ˝ 128Chiesa di S. Maria della Pietà (CMP), Palermo........................................................................ ˝ 131Stucchi dell’Oratorio dei Musici al Ponticello (OMP), Palermo .................................................. ˝ 134Stucchi della Chiesa delle Stimmate di S. Francesco (CSF), Palermo............................................ ˝ 135Chiesa di S. Maria degli Angeli (Gancia) (CMA), Palermo......................................................... ˝ 138Oratorio di S. Lorenzo (OL), Palermo................................................................................... ˝ 141Chiesa di S. Francesco d’Assisi (CFA), Palermo....................................................................... ˝ 144Chiesa di S. Giovanni dei Napoletani (CGN), Palermo ............................................................. ˝ 147

Patrizia Miceli, Leggi nascoste tra costruzioni mirabili .............................................. ˝ 151

Oratorio del SS. Rosario in Santa Cita (ORC), Palermo............................................................. ˝ 151Oratorio di S. Giuseppe dei Falegnami (OGF), Palermo ........................................................... ˝ 156Oratorio di S. Orsola (OO), Palermo .................................................................................... ˝ 159Chiesa del Gesù di Casa Professa dei Padri Gesuiti (CCP), Palermo............................................ ˝ 160Chiesa di S. Giuseppe dei Teatini (CGT), Palermo................................................................... ˝ 162Chiesa dei Tre Re (CTR), Palermo ........................................................................................ ˝ 164Chiesa di S. Ninfa dei Crociferi (CNC), Palermo ..................................................................... ˝ 167Chiesa di S. Gioacchino (al Collegio di Maria all’Olivella) (CG), Palermo..................................... ˝ 170Oratorio di S. Stefano al Monte di Pietà (OS), Palermo ............................................................ ˝ 172

Valentina Martorana Tusa, Ordine e varietà .............................................................. ˝ 175

Chiesa di S. Sebastiano alla Marina (CSM), Palermo................................................................. ˝ 176Oratorio del SS. Rosario in S. Domenico (ORD), Palermo......................................................... ˝ 178Oratorio di S. Caterina d’Alessandria all’Olivella (OCA), Palermo .............................................. ˝ 183Chiesa di S. Matteo (CM), Palermo....................................................................................... ˝ 189Oratorio dell’Immacolatella (OI), Palermo ............................................................................. ˝ 193Chiesa di S. Maria La Nuova (CMN), Palermo........................................................................ ˝ 196Chiesa di S. Domenico (CD), Palermo................................................................................... ˝ 198

Gaetano Rubbino, Sostanza spirituale e sostanza materiale nelle derivazioni serpottiane ........................................................................................ ˝ 201

Chiesa di S. Caterina (CCA), Palermo ................................................................................... ˝ 202Chiesa di S. Antonio Abate (CAA), Palermo........................................................................... ˝ 203Chiesa di S. Francesco di Paola (CFP), Palermo ...................................................................... ˝ 208Chiesa di S. Stanislao Koska (CSK), Palermo .......................................................................... ˝ 211Chiesa di S. Giorgio in Kemonia (CGK), Palermo ................................................................... ˝ 215Chiesa di S. Orsola (CO), Palermo ....................................................................................... ˝ 217Chiesa di S. Ignazio all’Olivella (CIO), Palermo ...................................................................... ˝ 221

Giovanni Rizzo, Fedeltà alla vocazione e variazioni artistiche ................................... ˝ 225

Chiesa del SS. Crocifisso detta “Collegiata” (CC), Monreale ...................................................... ˝ 226Chiesa di S. Maria Odigitria (CMO), Monreale ....................................................................... ˝ 228Chiesa di S. Agata al Monte (CAM), Monreale ........................................................................ ˝ 231Chiesa di S. Benedetto alla Badia (CBB), Caccamo................................................................... ˝ 234Cappella di S. Anna (nel castello Ventimiglia) (CAV), Castelbuono.............................................. ˝ 236Chiesa di S. Francesco di Paola o della Badia Nuova (CFPa), Alcamo.......................................... ˝ 239Chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, monastero di S. Chiara (CCD), Alcamo .................................... ˝ 242Chiesa Madre (CMC), Castelvetrano ..................................................................................... ˝ 244Chiesa dell’Abbazia di S. Spirito (CASS), Agrigento................................................................. ˝ 246Chiesa di S. Lorenzo o del Purgatorio (CL), Agrigento ............................................................. ˝ 249

Itinerari dei beni culturali. Giacomo Serpotta e la sua scuola6

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APPARATI

Alessandra Provenza, Monumenti commemorativi ................................................... p. 255

Elvira D’Amico, Ritratto e opere documentarie ......................................................... ˝ 258

Claudia Asaro, Profili biografici.................................................................................. ˝ 265

CARTE TOPOGRAFICHE

SEZIONI ICNOGRAFICHE CON INDICAZIONI

DEI PRINCIPALI COMPLESSI ALLEGORICI E DECORATIVI

a cura di Nuccia Donato

Carta topografica di Palermo ....................................................................................... ˝ 273Carta topografica di Monreale ..................................................................................... ˝ 274Carte topografica di Caccamo ...................................................................................... ˝ 274Carte topografica di Castelbuono................................................................................. ˝ 275Carte topografica di Alcamo ........................................................................................ ˝ 275Carte topografica di Castelvetrano............................................................................... ˝ 276Carte topografica di Agrigento..................................................................................... ˝ 276

Sezioni icnografiche con indicazioni dei principali complessi allegorici e decorativi ............................................................. ˝ 277

Traduzioni in lingua inglese......................................................................................... ˝ 295a cura di Amalia Bologna

Bibliografia di riferimento ........................................................................................... ˝ 383a cura di Valentina Martorana Tusa e Eliana Mauro

Indice delle illustrazioni............................................................................................... ˝ 391

Indice 7

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A Giacomo Serpotta, il “Tiepolo della scultura” (1957), è dedicato questo volumesugli itinerari dei beni culturali che illustra la magistrale opera di questo scultore chescelse di lavorare lo stucco come altri il marmo.

Poiché senza la comprensione delle valenze storiche, artistiche, economiche esociali di un bene monumentale non può esistere una corretta azione conoscitiva, direstauro, divulgativa e promozionale del patrimonio artistico di una nazione, la realiz-zazione di questo volume punta proprio alla base di questa promozione oggi definitaturismo culturale, ma praticata fin dal XVIII secolo, come suggeriscono i famosi viag-giatori europei del cosiddetto Grand Tour siciliano.

Invero, se la comprensione del bene culturale, sia esso architettonico, artistico oambientale, trova un contraltare nella capacità di riconoscibilità del bene, è necessa-rio pervenire principalmente alla coscienza del significato della sua esistenza ed a unaconoscenza allargata del bene, che ne garantisce la giusta attribuzione di importanzae di significato in rapporto alla storia che lo ha prodotto.

Con questo artista la Sicilia rientra, con una propria identità, in quel panorama deicoevi ambienti europei nei quali il Tardobarocco produce analoghe manifestazioni digrande interesse artistico.

Più volte diverse istituzioni siciliane e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturalihanno ricordato con varie mostre e occasioni scientifiche l’opera artistica di Serpotta,fin dalle celebrazioni del secondo centenario della morte (1932), mettendo in risaltola coerenza, la varietà e la perfezione da lui raggiunta nell’orchestrazione delle sueopere. Ma ancora una volta questo volume-guida con saggi ed itinerari, illustrato condovizia, offre l’occasione di sottolineare una delle più importanti manifestazioni arti-stiche di quel periodo storico, fra Barocco e Tardobarocco, che rappresenta una rico-nosciuta identità culturale dell’isola e il cui valore di esperienza completa ed origina-le è riconosciuto come patrimonio dell’umanità.

On. Antonello AntinoroAssessore Beni Culturali, Ambientali

e Pubblica IstruzioneRegione Siciliana

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Si presenta con questo volume l’opera di Giacomo Serpotta quale percorso-itine-rario dei beni culturali non solo della città di Palermo ma dell’intera isola. Un percor-so intelligibile a tutti e che conduce tutti, con il suo vasto repertorio iconografico, allascoperta della scultura serpottiana, spesso fonte di stupore e meraviglia. Non soltantola sua opera viene illustrata e raccontata, con l’apporto di diversi saggi critici, maanche quella del padre Gaspare, del fratello Giuseppe e dei suoi discendenti, il figlionaturale e il nipote, oltre che dei suoi migliori allievi. Si tratta di una forma artistica lacui importanza, già riconosciuta in Europa come produzione che ha carattere di ori-ginalità, invenzione e perfezione, ben si riconosce nella Sicilia nord occidentale, in cuiegli principalmente lavorò, seguendone, attraverso i diversi itinerari illustrati, le evo-luzioni e le sperimentazioni degli effetti dei corpi nello spazio.

Anche la letteratura critica ha espresso, fin dal 1911 con una monografia di Erne-sto Basile e Rocco Lentini sul sapiente plasticatore, parole di ammirevole compiaci-mento, soprattutto sui tre principali oratori palermitani (ma altri minori ne sarebbe-ro ancora degni) interamente decorati da Serpotta con gli aiuti di bottega o anche, inaltri casi, con gli aiuti scelti nel luogo di realizzazione delle diverse opere (mostrandouna illuminata volontà di educare altri al gusto scultoreo da lui praticato, di avvicinar-li ai segreti delle operazioni di finitura, di insegnare loro, pur non facenti parte dellasua bottega lontana, la pratica del mestiere, con la certezza – che solo i veri maestrihanno – della indiscussa originalità della sua personale regia).

Questo lavoro, prodotto dal Dipartimento dei Beni Culturali con finanziamentieuropei, apre una pagina di un nuovo modo di fare promozione culturale, affidata nonsolo alla divulgazione dell’immagine (di cui possono apprezzarsi le diverse inquadra-ture e riprese), ma anche attraverso le indagini negli ambiti delle discipline storichedei diversi settori coinvolti, convogliando nella specifica categoria della guida dei beniculturali l’interesse specialistico e quello del comune gusto estetico.

Avv. Pier Carmelo RussoDirigente Generale

Dipartimento dei Beni Culturali e Ambientali, dell’Educazione Permanente e dell’Architettura

e dell’Arte contemporanea Regione Siciliana

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Preceduto nella Sicilia orientale prevalentemente dalle grandiose messe in scenadi predecessori come Salvatore Li Volsi (ancora lontani dalla perfezione tecnica edalla concezione filosofico-escatologica dell’età successiva, legati piuttosto al natura-lismo imitativo della figura umana) e, nella Sicilia occidentale, dalle raffinate operemarmoree di Francesco Laurana e della bottega gaginiana, propagatesi fino alla piùlontana provincia, Giacomo Serpotta, lontano dall’esserne elemento di continuità,incarna le caratteristiche del genio irripetibile, sebbene abbia avuto diversi continua-tori sia nella propria famiglia e discendenza, sia in alcuni collaboratori che in alquan-ti affiancatori.

La messa in opera dello stucco “che, dal punto di vista tecnico, ha ferree esigenzedi prontezza ed estemporaneità, in una improvvisazione priva di pentimenti” (G. Cor-tese Di Domenico), diviene con lui elemento di raffinata espressione.

La particolare forma della sua arte scultorea (regno della varietà, del numero e delmolteplice, ma anche dell’unità e dell’ordine) richiedeva il massimo sforzo e un magi-strale controllo nell’organizzazione e nella realizzazione dell’opera. In primo luogo perl’esigenza oggettiva di dover contare su una schiera di sapienti collaboratori, ognunocon un proprio compito, di validi esecutori di forme prestabilite, forse anche a voltedi interpreti moderatamente originali. In secondo luogo perché la numerosa commit-tenza, anche con incarichi da svolgere contemporaneamente, non gli consentiva di rea-lizzare opere contestualmente ad altre, spesso ancora in corso, costringendolo pertan-to a servirsi di artisti cresciuti lontano dalla sua bottega. Dalla necessità del demanda-re in alcuni casi ad altri l’esecuzione delle sue generali regie, derivano le oscillanti attri-buzioni fatte nello svilupparsi della critica artistica sulla sua opera, o le numerose attri-buzioni di opere analoghe, o analogamente simili, in tutta l’isola.

Veri e propri cantieri artistici, della cui attuazione e organizzazione nessuna notiziacerta è finora pervenuta, i suoi scenari restano inesplorabili, così come la reale prassiseguita per la realizzazione delle superfici in stucco lucido, proprio perché la tecnica èesercitata in gran segreto e riguardata con grande gelosia, come un’opera di alchimia.

Tutto ciò non toglie che la sua arte abbia avuto, come tutte quelle originali e ine-guagliabili, un seguito attraverso aiuti e allievi con una propria distinguibile produzio-ne ma anche con l’adozione pedissequa del suo stile e delle sue figurazioni artistiche,senza che però, né gli uni né gli altri, ne raggiungessero mai la grazia, la potenza sce-nica o il controllo formale.

Modello perfetto di quell’arte di “mescolare i soggetti senza mai confonderli”, lacomposizione artistica serpottiana scaturisce inoltre da due fondamentali posizionicontrastanti: la perfetta riconoscibilità dei piani dello spazio, l’occupazione dello spa-zio attraverso la compenetrazione e la sovrapposizione prospettica dei corpi.

Si può parlare, anche per questa forma artistica, di “un’arte del montaggio, unaforma di sceneggiatura dinamica che rende possibile un grande ritmo di immagini” inun assetto contrappuntistico sempre variabile in funzione del modificarsi del punto diosservazione. Tutto ottenuto con molteplici variazioni sull’unico tema del bianco e

Itinerari dei beni culturali: l’opera di Giacomo Serpotta

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delle sue ombre con un procedimento che “compenetra fra loro i piani emotivi e iframmenti episodici della complessa rappresentazione”.

Una costruzione narrativa e simbolica legata alla messa in scena di infinite tipolo-gie espressive, quale quella che dà vita alla moltitudine assisa sulla cornice medianadelle pareti dell’oratorio di santa Cita, di visibili variazioni di uno stesso tema simbo-lico, come nelle diverse rappresentazioni dell’allegoria della Carità, di perfetto equili-brio con l’involucro architettonico e i suoi caratteri definiti.

Nell’intento di promuovere una conoscenza ampia di quanto eseguito nel corso dialcuni decenni, il volume illustra le più complete opere di quella compagine di artistiche viene qui raccolta con il nome di scuola e che certo rappresenta, se non proprio irisultati di un confronto didattico e di un tradizionale rapporto docente-discente, l’in-cidenza e il riverbero sociale della sua attività e della sua necessità di educare altri allapropria vocazione con finalità da artista piuttosto che da maestro dello stucco.

Giuseppina Favara

Eliana Mauro

Itinerari dei beni culturali. Giacomo Serpotta e la sua scuola14

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ITINERARI DEI BENI CULTURALIgiacomo serpotta e la sua scuola

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Se il Barocco si manifesta nell’artecon l’esibizione di forme e di colori, nonmeno esuberante appare, per perfezionedi forme e assoluto coloristico, l’operaartistica di Giacomo Serpotta, resa piùcomplessa nella lettura per quel suo acco-starsi, in uno, all’estetica tardobarocca e aquelle rococò e neoclassica, tale che “nes-suno dei suoi contemporanei in nessunposto si avvicina o eguaglia il suo stile.”1.

L’intera sua opera, costituita da figu-re bianche “accompagnate da panneggibianchi sul bianco del fondo”2, sembraintonarsi a quello stabile ed elementareprincipio artistico che Johannes Itten svi-scerava nel corso delle sue lezioni di sto-ria e percezione dell’arte del colore, allaBauhaus di Weimar dalla fine del secon-do decennio del Novecento: “Luce ebuio, chiaro e scuro, in quanto contrasti

polari, sono di fondamentale importanzaper la vita dell’uomo e della natura”3. Frail nero e il bianco, insisteva Itten, “si svi-luppa la gamma dei grigi e dei colori (…)C’è un solo nero e un solo bianco assolu-to”4, “ma in compenso esiste una straor-dinaria quantità di gradi chiaroscurali delgrigio, i quali danno luogo a una scalacontinua di toni dal bianco al nero.”5.

Per ciò non stupisce che risalga all’i-nizio di questo secolo (1911) la primabiografia critica a firma di Ernesto Basilee il primo vero interesse verso la capacitàdi espressione artistica del bianco6, pocopiù tardi confermata dall’esperienza delleavanguardie e del movimento di moder-nizzazione dell’architettura attraverso iprincipi della Neue Sachlichkeit.

Dal semplice, e a volte secco, dato dicronaca sugli esempi dell’operosità ser-

L’opera di Giacomo Serpotta, arte del molteplice e dell’innumerabile

ELIANA MAURO

Procopio Serpotta,decorazione dell’oratoriodel Carminello, Palermo,primi anni del XVIIIsecolo. Controfacciatacon i medaglioni con lescene della Natività edella Fuga in Egitto

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Itinerari dei beni culturali. Giacomo Serpotta e la sua scuola18

Giacomo Serpotta eVincenzo Messina (attr.),decorazione dell’oratorio

dei Ss. Pietro e Paolo,Palermo, fine XVIIIsecolo. Altare (attr. a

V. Messina)

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratorio

del SS. Rosario inS. Domenico, Palermo,

1707-1717. Allegoriadella Divina Grazia al

fianco destro della paladell’altare

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratorio

del SS. Rosario inS. Domenico, Palermo,

1707-1717. Putti delcartiglio dell’ovale con la

rappresentazionedell’agnello immolato e il

libro dei sette sigilli(ultimo della parete

destra dell’aula)

pottiana riportato nelle guide dell’Otto-cento7 al primo profilo critico di Giusep-pe Meli pubblicato a puntate su «La Si-cilia Artistica ed Archeologica» dal18878, il rinnovato gusto estetico per leopere di Serpotta lascia una tracciaprofonda proprio a partire dalle iniziati-

ve intraprese da Ernesto Basile e dallasua difesa del “bianco”9. Invero, le “mi-crografiche vibrazioni”10 delle forme cheassume lo stucco bianco plasmato dallemani e dagli artifici tecnici di GiacomoSerpotta e dei suoi aiuti di bottega (che,al di là della tecnica, non dimostrerannoperlopiù la maturità e la complessità arti-stica del maestro), insieme alle moltepli-ci variabili praticate nei repertori degliapparati architettonici decorativi allorain uso, mostrano una certa assonanzacon il concetto di molteplicità non nu-merabile delle forme dei migliori moder-nisti europei.

Se con Filippo Meli, magistrale ram-magliatore della vita e dell’attività artisti-ca di molti protagonisti delle arti sicilia-ne, le opere di Serpotta assumono nel1932-34, in occasione delle celebrazioniper il bicentenario della morte, caratteree forma compiuta nell’ambito della storiadell’arte isolana11, è solo nel 1957 conGiulio C. Argan12 e, quindi, nel 1958 conRudolf Wittkower che a Giacomo Ser-potta viene riservato il ruolo di arteficegeniale e irripetibile, radicato alle proprieorigini e parte considerevole della storiadell’arte europea13.

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Ne deriva un’immagine in tutto origi-nale dell’artista e delle sue opere: il pun-to di vista unico, l’identità di immagine-spazio-forma, le direzioni e dimensionimultiple dello spazio, la trasformazionedella luce naturale in luce universale14.

Attraverso le modulazioni tridimen-sionali del bianco nella luce e nell’ombra,nella statuaria serpottiana la materia del ri-vestimento si arricchisce e le pose assolutesi trasformano in movenze stabili: “Le suefigure sono spesso reminiscenze di scultu-ra barocca romana, alcune del Raggi, altredel Ferrara, alcune sono estremamente al-lungate, eleganti e movimentate; altre se-guono antichi prototipi così fedelmenteche sembrano quasi neoclassiche. Tutte,comunque – scrive Wittkower –, sono im-pregnate di una delicatezza e fragilità, diun semplice fascino sensuale e una graziaben lontani dalla forza dinamica del ba-rocco romano. Probabilmente non c’è al-tro luogo in Italia dove la scultura si sia av-vicinata a un vero spirito rococò.”15.

I tanti studi particolari, le ricerche, irinvenimenti di documenti d’archivio, idiversi saggi che perfezionano le cogni-zioni storiche e aggiungono profili criticialle diverse opere e ai diversi periodi, l’at-

tribuzione delle opere all’uno o all’altrodei serpottiani, vengono infine convoglia-ti da Donald Garstang nel 1984 in unnuovo lavoro monografico16 nel qualel’opera di Giacomo Serpotta viene anco-rata alla cultura locale e raffrontata conquella dei tanti stuccatori che lavorarono

Eliana Mauro – L’opera di Giacomo Serpotta, arte del molteplice e dell’innumerabile 19

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratoriodel SS. Rosario inS. Cita, Palermo, 1686-1690, 1717-1718.Scorcio di un complessodecorativo

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratoriodel SS. Rosario inS. Domenico, Palermo,1707-1717.Allegoria della Giustizianel piedritto destrodell’arco trionfale (Lescolture e gli stucchi diGiacomo Serpotta, a curadi R. Lentini, Torino1911, tav. 37)

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratoriodel SS. Rosario inS. Domenico, Palermo, 1707-1717.Allegoria della Sapienzanel piedritto sinistrodell’arco trionfale (Lescolture e gli stucchi diGiacomo Serpotta, a curadi R. Lentini, Torino1911, tav. 37)

Page 20: a cura di G F E M - Grafill · 2009. 6. 19. · Pierfrancesco Palazzotto Fonti, modelli e codici compositivi nell’opera di Giacomo Serpotta..... ˝ 39 Ettore Sessa Giacomo Serpotta

in quel periodo a Palermo. Da allora lostudio e la ricerca su Serpotta non si sonomai interrotti17.

Il secolo XVII esterna con macchinegrandiose una teatralità e una politicadell’immagine rivolta all’educazione oalla celebrazione della gloria, civile o reli-giosa, aristocratica o popolare, e mette inscena apparati per la cui realizzazione siformano squadre e intere botteghe diartigiani e apprendisti, con regole ferreedi categoria e precise gerarchie. Nellacostruzione dell’effimero gli “staglianti”si servivano di legname, di pezzi già lavo-rati e a deposito presso i conventi (comecolonne e varie parti di macchine prece-denti), di tele per i panneggi, di cartape-sta, gesso e colla per la predisposizionedelle superfici della macchina lignea alla“inargentatura” finale, dipingendo infine“tutta la macchina tanto nelli membri esentimenti dell’architettura come nelliquadroni delli paesaggi e tutto il restodella macchina, con metterci tutti li colo-ri che sono di bisogno”18. E per gli inter-ni delle chiese gli “apparatori” si serviva-no di velluto, arabeschi d’argento, fogliefiori e frutti d’argento e d’oro, nastri egalloni, vasi e candelieri e putti di legnoargentato per rivestire e addobbare cor-nicioni e capitelli di cappelle e altari19.

Apparati effimeri, come quelli com-missionati dal Senato di Palermo per lacattedrale in occasione del festino diSanta Rosalia del 1686 (celebrato anchecome sessantenario della liberazione dal-la peste), erano progettati da Paolo Ama-to (è di quest’anno il primo carro trion-fale per la sfilata) e popolati da colonnetortili, drappi, conchiglie, putti, vasi,tendaggi, grottesche, allegorie e figurestoriche celebrative (i più importanti re-gnanti di Sicilia a partire dalla coronanormanna), in uno con “la rappresenta-zione dei giardini e degli Elisi” realizzaticon teatrini scenografici dipinti posti afondale degli archi delle navate. Questiscenari, presi in prestito dallo scenaefrons teatrale (la cui origine è nota nel Ri-nascimento), costituiscono proprio, in-sieme alle analoghe e precedenti opere

Itinerari dei beni culturali. Giacomo Serpotta e la sua scuola20

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratorio

di S. Lorenzo inS. Francesco d’Assisi,Palermo, 1699-1707.

Allegoria dell’Elemosinanella parete sinistra

dell’aula (Le scolture e glistucchi di GiacomoSerpotta, a cura di

R. Lentini, Torino 1911,tav. 54)

Giacomo Serpotta,decorazione dell’oratorio

del SS. Rosario inS. Domenico,

Palermo, 1707-1717.Allegoria della Vittoria

nella controfacciata (Le scolture e gli stucchi

di Giacomo Serpotta, acura di R. Lentini,

Torino 1911, tav. 41)