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• Anno 21 - Numero 7 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • NELL’INSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE FISCALI • www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE I N E VIDENZA * * * Primo piano - Vincite in cura dimagrante per effetto della tassa sulla fortuna. Gettito previsto di 150 milioni all’anno per il triennio Tani a pag. 7 Fisco/1 - Imu- Ici pari non sono. Differenze e si- militudini delle due imposte im- mobiliari Villa a pag. 8 Fisco/2 - Per gli ex minimi l’Iva perde gli acconti: versamenti annuali ed esonero dalle scritture contabili Ricca a pag. 9 Impresa/1 - Nuovo look per i principi contabili nazionali. Si parte da immobilizzazioni, ratei e risconti, debiti, fondi Fradeani-Campanari-Traini a pag. 13 Impresa/2 -Va- riazioni di capita- le e perdite sotto la lente dei sinda- ci. Le nuove norme del Cndcec De Angelis da pag. 14 Documenti - La sen- tenza della Cassazione sulla divisione della casa coniugale fra ex www.italiaoggi.it/docio7 ww * con guida «La manovra Monti» a € 6,00 in più; con guida «Le società di comodo» a € 6,00 in più; con «Guida alla nuova mediazione» a € 7,90 in più; con guida «La riforma delle pensioni» a € 5,00 in più; con guida «La manovra iscale di Monti» a € 6,00 in più Pensioni, punto e a capo Si riparte dal sistema contributivo, anche per i professionisti. Cioè rendite basse e pagate in anticipo. Ma la vera rivoluzione deve ancora arrivare DI MARINO LONGONI [email protected] I l nocciolo della riforma delle pensioni at- tuata dal governo Monti è certamente la decisa virata verso il contributivo. Dal 1° gen- naio 2012 tutti i versamenti contributivi pro- ducono un credito previdenziale direttamente proporzionale al loro ammontare. Ed è facile prevedere che anche le casse autonome dei li- beri professionisti prima della fine dell’anno saranno allineate a questo meccanismo: tan- to versi, tanto riceverai. La riforma Monti- Fornero contiene infatti un ultimatum: entro il 30 giugno (originariamente la scadenza era addirittura al 31 marzo) questi enti do- vranno essere in grado di dimostrare una sostenibilità cinquantennale. Cioè dovranno porre in essere riforme tali da garantire en- trate e uscite contributive in equilibrio per i prossimi 50 anni. Una missione impossibile, se si considera che la metà delle casse non riesce a dimostrare una sostenibilità trenten- nale. Tanto più che il nuovo equilibrio dovrà essere raggiunto al netto dei patrimoni accu- mulati dagli enti. Riforme di portata ben più modesta hanno avuto bisogno di anni, non di mesi, per essere decise, approvate e produrre effetti concreti. Il risultato delle mancate ri- forme sarà l’introduzione di un’aliquota di solidarietà sulle pensioni già in essere e un automatico passaggio al sistema contributivo per tutte le casse. Tutto il sistema previdenziale in tempi brevi diventerà nient’altro che una forma di risparmio forzoso. Una sorta di assicura- zione collettiva obbligatoria. A questo pun- to verrebbe da chiedersi perché un cittadi- no deve essere obbligato a versare i propri contributi all’Inps o alla cassa di categoria. Viaggiando ormai il sistema sui binari dei mercati finanziari, tanto vale consentire al lavoratore la scelta dell’ente a cui versare i contributi. In questo modo si metterebbero in concorrenza gli enti gestori, incentivandoli al miglioramento continuo delle performan- ce e al contenimento dei costi. L’idea non è balzana. Anzi pare che il governo ci abbia già pensato. L’articolo 24, comma 28 della manovra prevede la possibilità di introdur- re meccanismi «di decontribuzione parziale dell’aliquota contributiva obbligatoria verso schemi previdenziali integrativi in partico- lare a favore delle giovani generazioni». In pratica ognuno potrà scegliere dove versa- re i contributi, che rimarranno obbligatori, ma che si potranno allocare presso i gestori più efficienti ed affidabili. È la fine di un mondo. Le pensioni cessano di essere uno strumento di acquisizione politica del con- senso. Pantalone smette di prelevare imposte per mantenere le promesse troppo generose fatte in danno delle generazioni future. Si attenua (gradualmente) il conflitto interge- nerazionale. Lo stato esce da una funzione, quella previdenziale, che era diventata inso- stenibile, e lascia campo libero all’iniziativa e alla responsabilità dei privati. Le pensioni smettono di essere un sogno e diventano un diritto pagato interamente e in anticipo dal beneficiario. © Riproduzione riservata Dalla solidarietà all’anti-ma ia: la cooperazione crea lavoro e conta su oltre 70 mila imprese da pag. 49 Le ristrutturazioni aziendali anche nel 2012 saranno il traino degli studi legali da pag. 29 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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• Anno 21 - Numero 7 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 •

• NELL’INSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE FISCALI •

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

IN EV IDENZA

* * *

Primo piano - Vincite in cura dimagrante per effetto della tassa sulla fortuna. Gettito previsto di 150 milioni all’anno per il triennio

Tani a pag. 7

Fisco/1 - Imu-Ici pari non sono. Differenze e si-militudini delle due imposte im-

mobiliari

Villa a pag. 8

Fisco/2 - Per gli ex minimi l’Iva perde gli acconti: versamenti annuali ed esonero dalle scritture contabili

Ricca a pag. 9

Impresa/1 - Nuovo look per i principi contabili nazionali. Si parte da immobilizzazioni, ratei e risconti, debiti, fondi

Fradeani-Campanari-Traini a pag. 13

Impresa/2 -Va-riazioni di capita-le e perdite sotto la lente dei sinda-

ci. Le nuove norme del Cndcec

De Angelis da pag. 14

Documenti - La sen-tenza della Cassazione

sulla divisione della casa coniugale fra ex

www.italiaoggi.it/docio7ww

* con guida «La manovra Monti» a € 6,00 in più; con guida «Le società di comodo» a € 6,00 in più; con «Guida alla nuova mediazione» a € 7,90 in più; con guida «La riforma delle pensioni» a € 5,00 in più; con guida «La manovra i scale di Monti» a € 6,00 in più

Pensioni, punto e a capoSi riparte dal sistema contributivo, anche per i professionisti. Cioè rendite basse e pagate in anticipo. Ma la vera rivoluzione deve ancora arrivare

DI MARINO LONGONI

[email protected]

Il nocciolo della riforma delle pensioni at-tuata dal governo Monti è certamente la

decisa virata verso il contributivo. Dal 1° gen-naio 2012 tutti i versamenti contributivi pro-ducono un credito previdenziale direttamente proporzionale al loro ammontare. Ed è facile prevedere che anche le casse autonome dei li-beri professionisti prima della fine dell’anno saranno allineate a questo meccanismo: tan-to versi, tanto riceverai. La riforma Monti-Fornero contiene infatti un ultimatum: entro il 30 giugno (originariamente la scadenza era addirittura al 31 marzo) questi enti do-vranno essere in grado di dimostrare una sostenibilità cinquantennale. Cioè dovranno porre in essere riforme tali da garantire en-

trate e uscite contributive in equilibrio per i prossimi 50 anni. Una missione impossibile, se si considera che la metà delle casse non riesce a dimostrare una sostenibilità trenten-nale. Tanto più che il nuovo equilibrio dovrà essere raggiunto al netto dei patrimoni accu-mulati dagli enti. Riforme di portata ben più modesta hanno avuto bisogno di anni, non di mesi, per essere decise, approvate e produrre effetti concreti. Il risultato delle mancate ri-forme sarà l’introduzione di un’aliquota di solidarietà sulle pensioni già in essere e un automatico passaggio al sistema contributivo per tutte le casse.

Tutto il sistema previdenziale in tempi brevi diventerà nient’altro che una forma di risparmio forzoso. Una sorta di assicura-zione collettiva obbligatoria. A questo pun-to verrebbe da chiedersi perché un cittadi-

no deve essere obbligato a versare i propri contributi all’Inps o alla cassa di categoria. Viaggiando ormai il sistema sui binari dei mercati fi nanziari, tanto vale consentire al lavoratore la scelta dell’ente a cui versare i contributi. In questo modo si metterebbero in concorrenza gli enti gestori, incentivandoli al miglioramento continuo delle performan-ce e al contenimento dei costi. L’idea non è balzana. Anzi pare che il governo ci abbia già pensato. L’articolo 24, comma 28 della manovra prevede la possibilità di introdur-re meccanismi «di decontribuzione parziale dell’aliquota contributiva obbligatoria verso schemi previdenziali integrativi in partico-lare a favore delle giovani generazioni». In pratica ognuno potrà scegliere dove versa-re i contributi, che rimarranno obbligatori, ma che si potranno allocare presso i gestori più effi cienti ed affi dabili. È la fi ne di un mondo. Le pensioni cessano di essere uno strumento di acquisizione politica del con-senso. Pantalone smette di prelevare imposte per mantenere le promesse troppo generose fatte in danno delle generazioni future. Si attenua (gradualmente) il confl itto interge-nerazionale. Lo stato esce da una funzione, quella previdenziale, che era diventata inso-stenibile, e lascia campo libero all’iniziativa e alla responsabilità dei privati. Le pensioni smettono di essere un sogno e diventano un diritto pagato interamente e in anticipo dal benefi ciario.

© Riproduzione riservata

Dalla solidarietà all’anti-mai a: la cooperazione crea lavoro

e conta su oltre 70 mila impreseda pag. 49

Le ristrutturazioni aziendali anche nel 2012 saranno il traino degli studi legali

da pag. 29

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2 Lunedì 9 Gennaio 2012 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI

* * *

IOLAVORO

* * *

Marco Fontana country manager Italia di Gulf Air

Gulf Air, il vettore nazio-nale del regno del Bahrein, ha nominato Marco Fontana country manager per l’Italia. Con oltre 20 anni di esperien-za nel campo turistico, Marco Fontana entra a far parte del-la Gulf Air provenendo dalla Air Berlin, dove in qualità di country manager ha svilup-pato il mercato italiano del-la seconda compagnia aerea tedesca. Nella sua carriera, Marco Fontana, ha inoltre ricoperto diversi ruoli mana-geriali in agenzie di viaggi, tour ope-rator, business travel e compagnie ae-ree, tra cui Thomas Cook, US airways, Lufthansa airplus international e Sky Europe, ricevendo una specifi ca for-mazione in marketing aereo, vendite e comunicazione.

Giampio Bracchi confermato alla guida della Fondazione Politecnico di Milano

Rinnovo delle cariche per la Fonda-zione Politecnico di Milano. Confermato alla presidenza Giampio Bracchi, pro-fessore ordinario al Politecnico e presi-dente di Aifi , Associazione italiana del private equity e venture capital. L’or-ganigramma del nuovo Consiglio vede affi ancarsi ai rappresentanti del Poli-tecnico, i delegati del Miur, della camera di commercio di Milano e di rilevanti imprese. Ecco il quadro completo del nuovo cda: presidente, Giampio Brac-chi, vicepresidente, Emilio Bartezzaghi, Politecnico; Matteo Bolocan Goldstein, Politecnico; Federico Cheli, Politecnico; Pier Andrea Chevallard, camera di com-

mercio; Cristina Crupi, ministero dell’istru-zione, dell’università e della Ricerca; Federico Golla, Siemens Ita-lia; Andrea Lacaita, Politecnico; Salvatore Meli, Eni; Lucio Pinto, Pirelli & C.; Francesco Trabucco, Politecnico.

Flavio Caruso salein Whirlpool Emea

Flavio Caruso è sta-to nominato direttore fi nance manufacturing

operations di Whirlpool Emea. Caruso, nato a Roma il 22 luglio 1978 e sposato con due fi glie, è laureato in economia e commercio all’università la Sapienza di Roma. In Whirlpool dal 2011, Caruso proviene da LVMH Italia, divisione Ac-qua di Parma, dove ha ricoperto le posi-zioni di fi nance & operations director e di acting general manager. In preceden-za ha lavorato per il gruppo Industrie Bialetti come country, Turkey and mid-dle east manager e in amministrazione, fi nanza e controlli per Barilla. Caruso fa parte dello staff manufacturing ope-rations; la sua sede di lavoro è il Centro operativo europeo Whirlpool di Comerio (Varese).

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

L’Istituto di statistica ■ cerca ricercatori

Quattro bandi di concorso per 60 assunzioni con contratto a tempo indeterminato

a pag. 50

Rischi assicurativi ■ sotto controllo

Le compagnie afi dano al chief risk ofi cer il monitoraggio su cre-dito e liquidità

a pag. 51

Quando la solidarietà ■ crea posti di lavoro

Viaggio nel mondo della coope-razione, con oltre 70 mila impre-se e 800 mila occupati

alle pagg. 52 e 53

Dalla rete i fondi ■ per il successo

Arriva dagli Usa il crowdfunding che consente agli utenti internet di i nanziare progetti d’impresa

a pag. 55

Cinquecento offerte ■ da bricolage e fai-da-te

Leroy Merlin seleziona 500 per-sone. Mattele a caccia di 150 talenti. Cinquanta professionisti per i servizi Avenade

a pag. 56

Il restructuring ■ non conosce la crisi

Anche quest’anno, secondo quanto risulta ad AvvocatiOggi, la gran par-te delle law firm si dedicheranno alla ristrutturazione delle aziende, settore in crescita

alle pagg. I, II e III

Londra 2012, ■ gli studi olimpici

Si scaldano i motori delle Olimpiadi estive londinesi. In campo ci sono 10 studi legali pronti ad affrontare tutte le questioni legali di atleti e organizzazione

a pag. IV

Amministrativista ■ e ufficiale

Luciano Quarta, responsabile del di-partimento di diritto amministrativo di Grispini & Partners, racconta la sua carriera professionale di ammi-nistrativista e ufi ciale della riserva

a pag. V

Internet e tv ■ alla guerra dei diritti

Dopo la vicenda Rti-YouTube le imprese televisive sono sempre più intenzionate a intentare cau-se contro i provider web per la tutela del diritto d’autore

a pag. VII

P OFES IONI N MO MEN OPRO SSI I IN OVI NTO

Orrick con la coreana E.Land nell’acquisizione di CoccinelleOrrick, nell’ambito di un rapporto ormai con-solidato con E.Land, colosso coreano operan-

te da trent’anni nel settore moda e retail con un giro d’affari di circa 7 miliardi di dollari, ha assistito la società nell’acquisizione di Coccinelle. Lo studio ha as-sistito E.Land quest’anno in una serie di operazioni tra cui l’acquisizione dei marchi Belfe e Lario 1898 Calzatu-

rificio spa, che opera in Italia con i marchi Lario, Sutor Mantellassi, Lorenzo Banfi e Bressan & Verdelli, nonché nell’acquisizione del 100% del capitale di Mandarina Duck. Il team Orrick era composto dai partner Luca Fabbrini e Daniela Andreatta con Federi-co Perego, associate; la Famiglia Mazzieri è stata assistita da Gianvincenzo Lucchini e Mediobanca mentre Mosaicon è stata assistita da Valerio Di Gravio, partner, e da Giovan-na Adinolfi, senior associate, dello studio legale Grimaldi e associati.

Rampioni e Macchi di Cellere Gangemi con sette ex trader di Citigroup

Lo studio Rampioni con la collaborazione di Macchi di Cellere Gangemi ha assistito sette trader della fi liale di Londra di Citigroup, indagati per aggiotaggio in relazione alla maxi compravendita di titoli di stato effettuata dalla banca nel 2004. Sulla vicenda hanno indagato 13 autorità di vigilanza d’Europa. Nel 2005, quella avviata dalla Consob fece partire le in-dagini della magistratura romana. Il giudice Anna Maria Pazienza avrebbe accolto le argo-mentazioni di Roberto Rampioni e di Carlo

Farina, che hanno assistito i funzionari negli aspetti penali, e ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste. Rampioni e Farina sono stati coadiuvati nei rapporti con Citigroup e lo studio Linklaters da Claudio Visco, mana-ging partner di Macchi di Cellere Gangemi e da Marialuigia Di Vincenzo.

Riello, Pedersoli e associati e Linklaters nell’investimento di Indústrias Romi

Pedersoli e associati ha assistito Indústrias Romi sa, società brasiliana di macchine uten-sili, con impianti in Brasile e Italia, in un con-tratto di compravendita con il Gruppo Riello Sistemi per l’acquisizione della totalità delle azioni di Burkhardt + Weber Fertigungssyste-me GmbH per 20,5 mln. Per Pedersoli hanno agito Alessandro Marena, equity partner, e Gianvittorio Giroletti Angeli, partner. Linklaters ha assistito Gruppo Riello Sistemi con Giovanni Pedersoli, Marta Sassella e Lorenzo Fabbrini. Taylor Wessing e Vei-rano Advogados hanno assistito Indústrias Romi.

Piaggio, White&Case per una linea di credito revolving da 130 mln

White & Case ha fornito una consulenza a Piaggio & C. per la sottoscrizione di una linea di credito revolving da 130 milioni, disposta da Bnp Paribas, Bank of America Merrill Lynch e Hsbc. I proventi saranno impiegati da Piaggio per rifinanziare i debiti di prossima scadenza e per sostenere i piani di crescita previsti per il 2012 e 2013. Il team White & Case è stato guidato dal partner di Milano Nicholas Lasa-gna e dal partner di Londra e Milano Michael Immordino, con l’assistenza di Ben Davies a Londra e Miriam Morbelli a Milano. Le banche

si sono invece avvalse di Allen & Overy.

Hogan Lovells promuove due of counsel in Italia

Hogan Lovells ha annunciato la promozione di 35 nuovi soci e 46 nuovi of Counsel a livello mondiale, di cui due in Italia. Si tratta di Fran-cesca Covone e Paola La Licata. La Covone fa parte del dipartimento di diritto amministrativo a Roma, con cui collabora dal 2002. Avvocato dal 1998, è specializzata nelle materie degli appalti pubblici e delle concessioni, anche in project financing, nonché nell’atti-vità regolatoria nel settore farmaceutico. Paola La Lica-ta fa invece parte del dipartimento di Corporate a Roma. Ha esperienza professionale nell’indu-stria farmaceutica.

Gogp e Biscozzi Nobili nella quotazione di DeLclima spa

Gianni Origoni Grippo & Partners e lo stu-dio Biscozzi Nobili nella quotazione in Borsa di DeLclima spa (già De’Longhi Clima S.p.A.), spin off di De’ Longhi spa. Biscozzi Nobili ha assistito De’ Longhi e DeLclima, mentre Gogp ha assistito Mediobanca - Banca di Credito Fi-nanziario e Bofa Merrill Lynch, che hanno agi-to in qualità di consulenti finanziari. Il team di Gogp era composto da Francesco Gianni e Fabio Ilacqua, dal senior associate Federico Valle e dall’associate Raffaele Sansone. Bi-scozzi Nobili ha seguito l’operazione con Luigi Garavaglia e Marco Baglioni e con il senior associate Roberta Pierantoni.

Gabriele Ventura

Il rapporto tra Sergio Polese ed il po-tere è simile a quello che la gramigna ha con la terra. Ovvero ha radici profonde. Così profonde che il più volte presidente degli ingegneri, persa l’ultima elezione an-che per una sedia scomoda all’interno del Consiglio nazionale, non sa più chi rappre-sentare. Ma ha ancora voglia di farlo. Così, in barba ai risultati che hanno premiato una nuova dirigenza della categoria, Po-lese fa fatica a lasciare i palazzi romani dopo essere stato consigliere, presidente, vicepresidente del Cni e, in ultimo, numero uno del Pat (l’alleanza tra le professioni di area tecnica uscite dal Cup). È in funzione di quest’ultimo incarico che nella scorsa assemblea del Cup, allargata al Pat, si è presentato carico di buoni propositi, a cominciare da quello di non dimettersi dall’incarico ricevuto a suo tempo in fun-zione del mandato di rappresentanza degli ingegneri. Oggi, però, l’ingegnere di Lati-na rappresenta solo se stesso. Ma non è il solo. Il collega di Udine, Romeo La Pietra,

dopo il tentativo di creare un nuovo (e, so-prattutto, fantasioso) soggetto sindacale delle professioni, lavora per rimanere nella capitale dopo la bocciatura elettorale: l’ex consigliere del Cni, infatti, punta a restare presidente del Centro studi, l’organo che supporta le iniziative degli ordini territo-riali ma, in particolare, effettua indagini sulla categoria. Del resto, in politica non mancano personalità con analogo, immar-cescibile attaccamento alla poltrona: che dire del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, arrivato all’esecutivo quater a furor di rimpasti (l’Udc ha detto addio alla sua maggioranza qualche giorno fa), senza mai pensare di gettare la spugna? E nel mondo dei cartoon spicca, invece, Willy il coyote («che cade, ma non molla mai»), alla fine però sempre vittima delle sue macchinazioni quando cerca di acciuffare il pennuto Beep Beep. Chissà se Polese e La Pietra, a questo punto, ritroveranno un posto al sole.

Moustique

Un posto al sole per gli ingegneri

Paola La Licata

Luca Fabbrini

Marco Fontana

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4 Lunedì 9 Gennaio 2012 P R I M O P I A N O

Pagine a cura DI DANIELE CIRIOLI

Artigiani e commercian-ti vanno in pensione di vecchiaia sei mesi prima. Gli unici a guadagnarci

dalla riforma Monti, infatti, sono i lavoratori autonomi che già da quest’anno possono accedere sei mesi prima al riposo. È la nuova pensione di vecchiaia, che eleva il requisito dell’età (senza più la vecchia «fi nestra mobile») quasi a 66 anni per dipendenti e auto-nomi uomini e per le donne del pubblico impiego, a 63 anni e 6 mesi per le lavoratrici autonome e a 62 anni per le donne del pri-vato (requisiti per il 2012).

La nuova pensione di vec-chiaia. Dall’anno 2012 scompa-iono le pensioni di vecchiaia, di vecchiaia anticipata e di anziani-tà, sostituite da due sole presta-zioni: la «pensione di vecchiaia» e la «pensione anticipata». Dal 2012, in particolare, esiste un solo trattamento di vecchiaia che si consegue, con riferimento a «tutti» i lavoratori e per l’anno 2012, in presenza di un requisi-to minimo contributivo pari a 20 anni (che sostituisce il vecchio requisito di 20 di contribuzione per la pensione di vecchiaia re-tributiva e quello di 5 anni per la pensione di vecchiaia contri-butiva) e un’età non inferiore: 66 anni per i lavoratori dipendenti e autonomi, compresi quelli iscritti alla gestione separata Inps (co.co.co. e lavoratori a progetto); 62 anni per le lavoratrici dipendenti del settore privato; 63 anni e 6 mesi per le lavoratrici autono-me del settore privato, comprese quelle iscritte alla gestione sepa-rata Inps (co.co.co. e lavoratrici a

progetto); 66 anni per i lavoratori dipendenti del settore pubblico. Va notato, tuttavia, che l’innal-zamento dell’età non sempre cor-risponde a un effettivo aumento del requisito per il diritto alla pensione, perché i nuovi requi-

siti inglobano anche il tempo di attesa per la «decorrenza» della pensione, che nella vecchia disci-plina era rappresentato dalla «fi -nestra mobile». Oltre al requisito di età e di contribuzione, inoltre, se il lavoratore appartiene pie-

namente al regime contributivo (cioè ha iniziato a lavorare a par-tire dal 1° gennaio 1996), per il diritto alla pensione di vecchiaia occorre che soddisfi un’ulteriore condizione: l’assegno di pensio-ne non deve risultare di importo

inferiore a 1,5 volte l’assegno so-ciale (in precedenza questo limite era di 1,2 volte). Non è necessario soddisfare la predetta soglia mi-nima da parte di chi è in possesso di un’età pari a 70 anni; in tal caso, inoltre, è suffi ciente anche un’anzianità contributiva mini-ma effettiva di soli 5 anni. Tale importo soglia (1,5 volte l’asse-gno sociale) è soggetto all’annua-le rivalutazione sulla base della variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (pil) nominale, appositamente calco-lata dall’Istat, con riferimento al quinquennio precedente l’anno da rivalutare.

Novità assoluta della nuova pensione di vecchiaia è la fl es-sibilità che si sostanzia in un meccanismo premiale a favore di chi ritardi l’accesso alla pen-sione, rispetto all’età minima prestabilita per legge e fi no a 70 ani. Chi prosegue l’attività lavorativa oltre l’età minima di pensione, in altre parole, è pre-miato con l’applicazione di un «coeffi ciente di trasformazione» di misura più conveniente. A tal fi ne, questi coeffi cienti (che sono i tassi percentuali che applicati al montante contri-butivo danno la misura della pensione) saranno predeter-minati fi no all’età di 70 anni (salvo successivi adeguamenti alla speranza di vita). Poiché, come già detto, la revisione del requisito di età ha decretato l’abrogazione defi nitiva delle fi nestre di pensionamento, dal 1° gennaio 2012 la pensione decorre dal mese successivo a quello di maturazione dei re-quisiti per il diritto (ossia ces-sazione dal lavoro).

© Riproduzione riservata

Le nuove prestazioni previdenziali: accesso ridotto di un semestre per artigiani e commercianti

Dalla riforma delle pensioni a guadagnarci sono gli autonomi

REQUISITI A CONFRONTO (1)

Tipologia di lavoratore Fino al 31 dicembre 2011 Anno 2012

Requisito età

Decorrenza Requisito età e decorrenza

Dipendenti donne del privato 60 anni 61 anni 62 anni

Dipendenti donne del pubblico 61 anni 62 anni 66 anni

Autonome donne 60 anni 61 anni e 6 mesi 63 anni e 6 mesi

Dipendenti uomini del privato 65 anni 66 anni 66 anni

Dipendenti uomini del pubblico 65 anni 66 anni 66 anni

Autonomi uomini 65 anni 66 anni e 6 mesi 66 anni

(1) Resta confermata in entrambi gli anni la necessità del requisito contributivo minimo di 20 anni

IL BILANCIO DELLA RIFORMA

Tipologia di lavoratore Come cresce l’età nel passaggio dall’anno 2011 al 2012 (1)

Dipendenti donne del privato 1 anno di lavoro in più

Dipendenti donne del pubblico 4 anni di lavoro in più

Autonome donne 2 anni di lavoro in più

Dipendenti uomini del privato Invariato

Dipendenti uomini del pubblico Invariato

Autonomi uomini 6 mesi di lavoro in meno

(1) Il calcolo è sul «maggior lavoro» per intascare la pensione, considerando quindi nel 2011 l’attesa delle fi nestre

Dal 1° gennaio 2012, la manovra Monti ha eliminato la condizione dell’anzianità minima di tre anni ai fi ni dell’esercizio del cumulo dei contributi.

Fino al 31 dicembre 2011 la tota-lizzazione, ai fi ni del diritto alla pen-sione di vecchiaia e anzianità, poteva essere effettuata tenendo conto dei periodi contributivi delle sole gestioni nelle quali si era in possesso di anzia-nità contributiva pari ad almeno tre anni. Tale vincolo (tre anni minimo) non serve più dal 1° gennaio 2012.

La penalizzazione dell’accre-dito contributivo. L’abolizione del limite minimo di tre anni di contri-buzione, quale vincolo per l’esercizio della totalizzazione, dovrebbe favo-rire soprattutto i «precari», con rife-rimento ai periodi di lavoro tempo-raneo che precedono la sistemazione defi nitiva. Solitamente, si tratta di soggetti che lavorano come co.co.co. o con contratto di lavoro a progetto, i quali ottengono così spezzoni con-tributivi versati presso la gestione separata Inps. Ma qui bisogna fare molta attenzione; non sempre, infatti,

a tre anni di lavoro a progetto corri-spondono altrettanti anni di contri-buti accreditati presso l’Inps: tutto dipende dalla «misura» dei compensi percepiti o, meglio, dai corrispondenti contributi versati. Ciò che pesa, in-fatti, è il particolare criterio di valu-tazione della contribuzione versata; che viene accreditata a partire dal mese di gennaio e per i tutti i 12 mesi di ciascun anno solare, a patto che sia stata versata per un importo non inferiore a quello calcolato sul mini-male di reddito stabilito dalla legge per gli artigiani e i commercianti. Per esempio, per l’anno 2011 quan-do il predetto minimale è stato pari a 14.552 euro, i lavoratori che hanno pagato i contributi all’aliquota del 17% (pensionati e altri soggetti con altra copertura previdenziale obbli-gatoria) ottengono l’accredito dell’in-tero anno solare (il 2011) soltanto se il contributo pagato nell’anno risulta non inferiore a 2.473,84 euro (il 17% di euro 14.552); mentre i lavoratori che hanno versato la contribuzione all’aliquota del 26,72% (i lavoratori a progetto «puri») ottengono l’accredito

dell’intero anno solare (il 2011) solo in presenza di un contributo annuo pagato non inferiore a 3.888,29 euro (3.784,00 ai fi ni pensionistici). In al-tre parole, per avere l’anno pieno di accredito contributivo, i predetti la-voratori nell’anno 2011 devono aver lavorato tutti i mesi incassando com-pensi per un importo non inferiore a 14.552 euro. In caso di importi infe-riori al minimale i mesi di accredito risultano ridotti in proporzione alla contribuzione versata. Per il 2012 il minimale (provvisorio) di artigiani e commercianti è pari a 14.927 euro, mentre l’aliquota di contribuzione è salita al 18% (pensionati e altri sog-getti con altra copertura previden-ziale obbligatoria) e al 27,72% (co.co.pro., professionisti senza cassa, etc.). Ciò vuol dire, allora, che per avere accreditata la contribuzione per l’intero anno 2012, questi soggetti devono lavorare tutto l’anno e pagare una contribuzione non inferiore, ri-spettivamente, a 2.687 euro (il 18% di euro 14.927) e a 4.138 euro (il 27,72% di euro 14.927).

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Totalizzazione più facile. Ma attenzione all’accredito

Le donne (e soltanto le donne) che vorranno andare in pensione con le vecchie regole, ossia con 57 anni di età con 35 di contributi (58 anni se lavoratrici autonome), potran-no continuare a farlo, sino al 2015, scegliendo il trattamento calcolato interamente con il criterio contribu-tivo (è la cosiddetta «opzione» per il contributivo).

Attenzione però; questo criterio, è sicuramente meno vantaggioso del «retributivo», e può comportare una perdita in termini di pensione stimabile attorno al 20-25%.

Però se una volta, quando l’età per la pensione della vecchiaia era fi ssata a 60 anni, si poteva essere d’accordo che non valeva la pena accettare la riduzione dell’assegno di pensione per anticipare un paio d’anni il ritiro dall’attività, ora, con l’età salita a 62 anni (e continuerà a salire), la possibilità di lasciare a 57 anni d’età (58 le autonome) va valu-tata con maggiore attenzione.

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Una via di fugaper le donne

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5Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GennP R I M O P I A N O

Chi più lavora meno guadagnaL

a riforma delle pensioni fa bene soprattutto alle casse dello stato. Per ogni anno di permanen-

za in più al lavoro, infatti, il rapporto tra quanto si paga in contributi e quanto fi nirà sulla pensione è di 1 a 18: 100 euro di pensione, cioè, per ogni 1.800 euro di contributi pagati. E la riforma Fornero-Monti ha co-stretto tanti lavoratori a rive-dere i programmi sul pensiona-mento, allungando l’orizzonte della permanenza in attività da un minimo di un anno fi no a sei anni.

Più lavoro, tuttavia, in cambio di magri guadagni in pensione e a tutti calcolati esclusivamente con il criterio contributivo. Per esempio, con-siderando un reddito o retribu-zione di 20 mila euro annui, il dipendente che quest’anno è costretto a rimanere in servizio pagherà (solo per la pensione) 6.600 euro che gli consentiran-no di guadagnare sulla futura pensione circa 28 euro al mese; il lavoratore a progetto pagherà 5.400 euro per ricavare in pen-sione 23 euro in più al mese; un artigiano o un commercian-te pagheranno 4.260 euro per guadagnarci in pensione 18 euro in più al mese.

Più lavoro più pensione? Probabilmente nessun lavora-tore avrebbe scelto di rimane-re a lavorare, se gli fosse stata data la possibilità di scegliere tra questa soluzione o quella di andare subito in pensione. Poco conveniente è infatti restare al lavoro, a 65 anni, per un anno intero al fine di guadagna-re 20/30 in più al mese sulla pensione. E invece, a lavoro, in tanti dovranno restarci addi-rittura fi no a sei anni: dipende dalla propria storia lavorativa e dalla pensione che si mirava a maturare fi no all’anno scor-so. Nella tabella in pagina è indicato, per differenti livelli di reddito annuo, il guadagno in termini di incremento della pensione mensile che il lavora-tore ricava per la permanenza di un anno al lavoro (se gli anni sono più di uno si può moltipli-care l’importo per il numero di anni, sapendo di ottenere un risultato approssimativo).

Un «terno» per i vecchi dipendenti. Se per la genera-lità dei lavoratori la manovra si traduce in maggior lavoro in cambio di un magro incremen-to della pensione, lo stesso non può dirsi per i dipendenti in età matura e con retribuzioni alte. Infatti, se non rientrano nel re-gime contributivo (se, cioè, fi no al 2011 si trovavano nel siste-ma misto o retributivo), non avranno limiti ai versamenti contributivi né per la misura della pensione, come invece vale in generale per il regime contributivo. Spieghiamo me-glio. Il sistema contributivo prevede che i contributi siano versati fi no a un certo impor-to di retribuzione/compenso/reddito annuo. Per il 2012 questo limite è di 96.107 euro;

oltre non si pagano contribu-ti e non si matura neppure la pensione. Perciò, il lavoratore che guadagna 200 mila euro all’anno, (da solo o con il suo datore di lavoro/committente) paga i contributi fi no a 96.107 e anche la sua futura pensio-ne sarà calcolata sul corri-spondente (ridotto) montante contributivo. Non è così (ecco l’interessante novità) per chi si trova nel regime misto o re-tributivo. Il passaggio dal 2012 al regime contributivo, infatti, vale solo come «criterio» di cal-colo della pensione, non anche come sistema di contribuzione. Il che vuol dire che a tali la-voratori non si applica il tetto (cioè il limite di 96.107 euro); per cui se hanno una retribu-zione annua di 200 mila euro vedranno accreditarsi il 33% di 200 mila euro, tutto a favore di una lauta pensione.

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Dall’anno 2012 non ci sono più diffe-renze, tra lavoratori, circa il criterio di calcolo delle pensioni. La manovra Monti, infatti, ha esteso a tutti il «si-stema contributivo». In particolare, dal 1° gennaio 2012, ossia con riferimento alle anzianità contributive maturate a partire da tale data, le quote di pensio-ni sono calcolate tutte con il sistema contributivo. Il sistema contributivo funziona grosso modo come un libretto di risparmio. Il lavoratore accantona ogni anno parte dei propri guadagni (se è un lavoratore dipendente accantona, con il concor-so pure dell’azienda, il 33% dello sti-pendio; se è un lavoratore autonomo

accantona il 21,30% del proprio red-dito, con l’aliquota che salirà al 24% entro l’anno 2018 sempre per effetto della manovra Monti; se è un collabo-ratore accantona il 27% del proprio compenso). I contributi sono versati fi no a una certa soglia defi nita «tetto contributivo pensionabile» (per il 2012 pari a 96.107 euro). I contributi versati costituiscono il montante contributi-vo e producono una sorta di interesse composto, al tasso legato alla dinamica quinquennale del Pil (prodotto interno lordo). Quindi più

cresce l’Azienda Italia, maggiori sono le rendite su cui i lavoratori possono contare. Alla data del pensionamento, al montante contributivo rivalutato è applicato un coeffi ciente, detto di trasformazione, che converte i con-tributi in pensione. La misura di tale coefficiente cresce con l’aumentare dell’età; per esempio, è pari al 4,419% per chi va in pensione a 57 anni (se mai

fosse possibile), sale al 5,093% per chi accede alla pensione a 62 anni oppure al 5,620% per chi decide di lavorare fi no a 65 anni.

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Da gennaio pensioni calcolate con il pro rata

IL «GUADAGNO» PER UN ANNO DI LAVORO IN PIÙ (1)

Redditoannuo

Miglioramento dell’assegnodi pensione mensile a 65 anni

Redditoannuo

Miglioramento dell’assegnodi pensione mensile a 65 anni

Dipendente Co.co.pro. Autonomi Dipendente Co.co.pro. Autonomi

15.000,00 21,40 17,50 13,80 35.000,00 50,00 40,85 33,20

16.000,00 22,80 18,70 14,70 36.000,00 51,30 42,00 33,15

17.000,00 24,25 19,85 15,65 37.000,00 52,80 43,20 34,00

18.000,00 25,68 21,00 17,00 38.000,00 54,20 44,35 35,00

19.000,00 27,10 22,20 17,50 39.000,00 55,65 45,50 35,90

20.000,00 28,50 23,30 18,40 40.000,00 57,00 46,70 36,80

21.000,00 30,00 24,50 19,35 45.000,00 64,20 52,50 41,40

22.000,00 31,40 25,70 20,25 50.000,00 71,30 58,40 46,05

23.000,00 32,80 26,85 21,20 55.000,00 78,45 64,20 50,65

24.000,00 34,25 28,00 22,10 60.000,00 85,60 70,00 55,25

25.000,00 35,70 29,20 23,00 65.000,00 92,70 75,90 59,85

26.000,00 37,00 30,35 23,95 70.000,00 99,85 81,7 64,50

27.000,00 38,50 31,50 24,90 75.000,00 107,00 87,60 69,05

28.000,00 40,00 32,70 25,80 80.000,00 114,10 93,40 73,70

29.000,00 41,40 33,85 26,70 85.000,00 121,25 99,20 78,30

30.000,00 42,80 35,00 27,60 90.000,00 128,40 105,05 82,90

31.000,00 44,20 36,20 28,55 95.000,00 135,50 110,90 87,50

32.000,00 45,65 37,35 29,50 100.000,00 137,10 (2) 112,20 (2) 88,50 (2)

33.000,00 47,00 38,50 30,40 110.000,00 137,10 (2) 112,20 (2) 88,50 (2)

34.000,00 48,50 39,70 31,30 Oltre 110 137,10 112,20 88,50

(1) Simulazione effettuata con riferimento all’anno 2012 - Importi in euro

(2) Nel sistema contributivo la pensione si matura (e i contributi si versano) fi no al «tetto contributivo» pari, nel 2012, a euro 96.107, ad eccezione dei lavoratori che appartengono al sistema «misto» (anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995 – si veda articolo in pagina che segue) per i quali, invece, non si applica alcune limite (di contribuzione e di maturazione della pensione)

CONTRIBUTIVO PER TUTTI

Fino al 31 dicembre 2011

Anzianità contributiva al 31 dicembre 1995

Criterio di calcolo della pensione

18 anni e più Retributivo, legato alle retribuzioni dell’ultimo periodo lavorativo

Meno di 18 anniRetributivo, per l’anzianità maturata a tutto il 31 dicembre 1995Contributivo, per i periodi successivi al 1° gennaio 1996

NessunaContributivo, sulla base di tutta la contribuzione versata nell’arco della vita lavorativa

A partire dall’anno 2012

Anzianità contributive Criterio di calcolo della pensione

Maturate fi no al 31 dicembre 2011

Retributivo o contributivo in base all’anzianità posseduta al 31 dicembre 1995

Maturate dal 1° gennaio 2012

Contributivo

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/pensioni

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6 Lunedì 9 Gennaio 2012 P R I M O P I A N O

Pensione anticipata, roba da ricchiPagina a cura

DI DANIELE CIRIOLI

Un bluff la nuova pensione contributiva pensata per i giovani (chi ha cominciato a lavorare dopo la riforma

del 1995). Per maturare il diritto, dopo 20 anni di contribuzione e all’età minima di 63 anni, infatti, bisogna percepire (dati 2012) una retribuzione non inferiore a 45 mila euro annui se si ha la fortu-na di essere lavoratori dipendenti; ovvero un compenso non inferiore a 55 mila euro annui se si è lavo-ratori a progetto (o comunque la-voratori parasubordinati); ovvero un reddito non inferiore a 65 mila euro annui se si è lavoratori au-tonomi.

Uscita anticipata per chi è in pieno regime contributivo. Per i lavoratori che hanno il primo accredito contributivo successiva-mente al 1° gennaio 1996 (ossia i lavoratori che rientrano appieno nel regime contributivo) il diritto alla pensione anticipata, previa risoluzione del rapporto di lavoro, può essere conseguito all’età di 63 anni, in presenza di almeno 20 anni di contribuzione effettiva e a patto che (attenzione!) l’ammon-tare mensile della prima pensio-ne risulti non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Un’opportunità questa, evidentemente, che non sarà percorribile prima del 2016, da quando cioè risulteranno tra-scorsi almeno 20 anni dal 1996, che è l’anno di introduzione del «si-stema contributivo», per arrivare a maturare il minimo di contributi (appunto 20 anni). È la pensione, dunque, pensata per i giovani, per chi cioè ha i contributi versati inte-ramente nel sistema contributivo. Ma «giovani», solitamente, fa rima anche con occupazioni non regolari né lineari, ossia con precari, cioè con lunghi periodi di impieghi fl es-sibili prima di stabilirsi in un «po-

sto» di lavoro, con retribuzioni non elevate né costanti nel tempo.

Roba da Paperoni. Tra le con-dizioni previste per il diritto alla pensione anticipata contributiva c’è un vincolo che la rende pra-ticamente fruibile solamente da parte di lavoratori «ricconi». È il vincolo della misura minima men-sile dell’assegno di pensione, che deve risultare non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Traducen-

do il vincolo con i dati del 2012, per il quale l’assegno sociale è pari a 429 euro circa mensili os-sia 5.576,87 euro annui, ne viene fuori che il diritto alla pensione anticipata si matura se questa è in misura mensile non inferiore a 1.201,20 euro, ossia euro 15.615,24 annui. Partendo da questo dato, si può risalire alla misura della retribuzione/reddito/compenso che dà diritto a una pensione di

quell’importo, considerando le ri-spettive contribuzioni. Per avere una pensione di 15.615,24 euro annui all’età di 63 anni occorre un montante contributivo di circa 297.037 euro (il montante contri-butivo è la somma dei contributi pagati durante la vita lavorativa; nel caso in esempio, è la somma dei contributi versati durante i 20 anni); ciò corrisponde a versa-menti annuali di euro 14.851,85.

Questo versamento corrisponde, nel caso di dipendenti (33%), a un monte retribuzioni di 45 mila euro; nel caso di lavoratori para-subordinati (iscritti alla gestione separata Inps, aliquota 27%), a un monte compensi di euro 55 mila; nel caso di lavoratori autonomi, infi ne (artigiani e commercianti, aliquota 24%), a un monte reddito di 62 mila euro.

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Addio ai 40 anni di contributi e addio alle quote che permet-tevano l’uscita in pensione prima dei 65 anni con almeno

35 anni di contributi. Nel 2012 c’è una sola via di uscita: accumulare almeno 42 anni e un mese di contributi se uomini, 41 anni e un mese se donne. A proposito va annotata una piccola ma importante novità: la prima versione della manovra Monti stabiliva che la contribuzione pa-gata oltre i 40 anni era ininfl uente ai fi ni della misura della futura pensione. In pratica una vera e propria beffa per i lavoratori che, per due anni e un mese (un anno e un mese le donne), avrebbe-ro dovuto lavorare e pagare i contributi senza ricevere nulla in cambio. Invece nella versione fi nale della riforma la penalizzazione non c’è più, cancellata a seguito delle osservazioni rilevate in commissione lavoro alla camera. Perciò si resterà di più al lavoro, ma i contributi serviranno a migliorare il futuro asse-gno di pensione: di poco (come detto nelle pagine precedenti), ma parteciperanno

alla base di calcolo della pensione. Per la nuova pensione anticipata è

previsto, dunque, un requisito unico, di tipo contributivo, che va a sostituire la vecchia e cara «pensione di anzianità» nelle due specie di quella raggiungibile con il «requisito solo contributivo» (i 40 anni) e di quella con le «quote». Infat-ti, fi no al 31 dicembre 2011, il pensio-namento anticipato si poteva ottenere qualora, sommando gli anni di anzianità contributiva e l’età anagrafi ca, si riusci-va a raggiungere un numero prefi ssato (la famosa quota), ferma restando una soglia minima di età e contributi (35 anni). Questa «quota» rappresentava l’opzione alternativa per chi non riusci-va a raggiungere i 40 anni di versamenti contributivi, nel qual caso la pensione si poteva ottenerla a qualunque età. In particolare, nel 2011 occorreva raggiun-gere quota 96 con un’età non inferiore a 60 anni (quota 97 e almeno a 61 anni i lavoratori autonomi); così sarebbe sta-to anche per l’anno 2012. La manovra Monti, invece, ha abolito le quote e il

vecchio e caro requisito unico dei «40 anni».

Nelle tabelle in pagina sono riportati i nuovi requisiti per la pensione anticipa-ta messi a confronto con quelli della vec-chia pensione di anzianità che sarebbero valsi quest’anno se non fosse arrivata la manovra Monti. Il bilancio è piuttosto avaro ai lavoratori, perché in ogni caso c’è un allungamento della permanenza al lavoro, la cui durata varia da uno a sei anni. Per esempio, il dipendente che nel 2012 sarebbe potuto andare in pensione raggiungendo quota 96 compiendo i 66 anni e avendone 35 di contributi versati, avrebbe intascato il primo assegno di pensione a distanza di 13 mesi dal suo compleanno, ossia a 62 anni e un mese di età. Adesso che è entrata in vigore la riforma Monti non può più andare in pensione, e deve attendere di maturare il nuovo requisito unico di 42 anni e un mese per lasciare il lavoro: ben sei anni di lavoro in più, salvo che non riesca pri-ma a maturare i requisiti per lasciare con la pensione di vecchiaia.

Le penalizzazioni. Al fine di disin-centivare il pensionamento anticipato, rispetto a quello di vecchiaia la manovra Monti ha introdotte delle misure di ridu-zione dell’assegno pensionistico. Infatti, se si chiede la pensione anticipata pri-ma dei 62 anni di età, l’assegno verrà corrisposto, per la quota retributiva (a chi spetta, con riferimento alle anziani-tà maturate fi no al 31 dicembre 2011), con una riduzione pari all’1% per ogni anno di anticipo fi no a 60 anni e pari al 2% per ogni di anticipo rispetto ai 60 anni. Questo signifi ca che un lavorato-re con 39 anni di lavoro alle spalle, alla data del 31 dicembre 2011, che contava di raggiungere i 40 anni nel 2012 e in-cassare la pensione nel 2013 (dopo un anno e due mesi) ora dovrà aspettare il mese di aprile del 2015. Non solo, ma se la sua età nel 2015 è inferiore a 62 anni, per esempio di 60 anni, il trattamento che riceverà dall’Inps sarà ridotto nella misura del 2% (1% per ogni anno di an-ticipo rispetto ai 62 anni).

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ADDIO AI 40 ANNI DI CONTRIBUTI E ALLE QUOTE

I 42 anni e un mese sono l’unica alternativa

IL BILANCIO PER I LAVORATORI DIPENDENTI

Vecchi requisiti (quota 96) Nuovo requisito 2012solo contributivo

Il bilancio dal 2011 al 2012 (2) (3)

Età Contributi Decorrenza (1)

60 anni 36 anni 61 anni e 1 mese

Uomini: 42 anni e 1 meseDonne: 41 anni e 1 mese

+5/4 anni

60 anni 37 anni 61 anni e 1 mese +4/3 anni

60 anni 38 anni 61 anni e 1 mese +3/2 anni

60 anni 39 anni 61 anni e 1 mese +2/1 anni

61 anni 35 anni 62 anni e 1 mese +6/5 anni

Qualunque 40 anni Età + 1 anno e 1 mese +1/0 anni

(1) Nel 2012 si sarebbe applicata la fi nestra mobile di 13 mesi

(2) La differenza di un anno in più/in meno penalizza/favorisce, rispettivamente, gli uomini e le donne.

(3) In alcuni casi, nel decorso del maggior tempo per pensionarsi con la vecchia «anzianità», il lavoratore/trice matura il requisito per la pensione di vecchiaia

IL BILANCIO PER I LAVORATORI AUTONOMI

(1) Nel 2012 si sarebbe applicata la fi nestra mobile di 19 mesi

(2) La differenza di un anno in più/in meno penalizza/favorisce, rispettivamente, gli uomini e le donne.

(3) In alcuni casi, nel decorso del maggior tempo per pensionarsi con la vecchia «anzianità», il lavoratore/trice matura il requisito per la pensione di vecchiaia

Vecchi requisiti (quota 97) Nuovo requisito 2012solo contributivo

Il bilancio dal 2011 a 2012 (2) (3)

Età Contributi Decorrenza (1)

61 anni 36 anni 62 anni e 7 mesi

Uomini: 42 anni e 1 meseDonne: 41 anni e 1 mese

+5/4 anni e 6 mesi

61 anni 37 anni 62 anni e 7 mesi +4/3 anni e 6 mesi

61 anni 38 anni 62 anni e 7 mesi +3/2 anni e 6 mesi

61 anni 39 anni 62 anni e 7 mesi +2/1 anni e 6 mesi

62 anni 35 anni 63 anni e 7 mesi +6/5 anni e 6 mesi

Qualunque 40 anni Età + 1 anno e 7 mesi +1/0 anni e 6 mesi

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7Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GennP R I M O P I A N O

I numeri della nuova addizionale sulle lotterie. Ulteriori incassi anche dai nuovi giochi in arrivo

Fortuna cieca e meno generosa Dalla tassa sulle vincite stimato un gettito di 150 mln all’anno

Pagina a cura DI NICOLA TANI

Centocinquanta milioni di euro all’anno per il prossimo triennio. È il gettito, secondo le stime

del ministero dell’economia, at-teso dalla «tassa sulla fortuna», la nuova addizionale del 6% che grava dal primo gennaio sulle vincite superiori a 500 euro. Una cifra non enorme, che as-sorbirà solo una parte della pic-cola «Finanziaria» da 3 miliardi nei prossimi tre anni (si veda tabella in pagina) che il governo Berlusconi nella manovra-bis estiva aveva chiesto al settore. Per centrare l’obiettivo, la leg-ge aveva delegato i Monopoli di stato a emanare decreti in grado di «variare l’assegnazio-ne della percentuale della posta di gioco a montepremi ovvero a vincite in denaro, la misura del prelievo erariale unico, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita». E Aams, con tre provvedimenti su altrettanti giochi, pubblicati sulla Gazzetta Uffi ciale numero 301 del 31 dicembre, ha inizia-to le pratiche per la riscossio-ne, puntando proprio sulla fetta di vincite da almeno 500 euro (l’1% del totale), che premiano i giocatori italiani più fortunati. A contribuire, toccherà quindi a SuperEnalotto (che fa registra-re oltre 90 mila premi da tas-sare ogni anno), Gratta e Vinci (ogni anno circa 7,5 miliardi di vincite ma solo lo 0,05% sarà sottoposto alla nuova addizio-nale) e alle nuove videolotterie, super-slot machine in grado di erogare vincite fi no a 500 mila euro con un pay-out elevatis-simo, fi ssato per legge almeno all’85%. In questo caso, non esiste ancora nei database di Sogei un dato «storico», ma il piatto dei superpremi dovrebbe risultare a fi ne anno assai ricco. Accanto ai 450 milioni di euro decurtati nei prossimi tre anni ai vincitori, via XX Settembre prevede poi di incassare, nel triennio 2012-2014, tra 1400 e 1.600 milioni dall’aumento del Preu (prelievo erariale unico) sulle videolotteries, che cre-scerà dal 2 al 4,5%, oltre 600 milioni dalla rimodulazione del prelievo sulle slot machines (in-crementato dall’11,8% al 13%), 330 milioni grazie alle gare per poker «live», scommesse e lot-terie da resto, 450 milioni dal restyling di Lotto e 10eLotto e dal lancio del SuperEnalotto Europeo. Quest’ultimo gioco, il cui via libera è previsto in pri-mavera, metterà insieme gli in-cassi ottenuti in cinque o sei pa-esi europei, con quote di vincita da dividere tra i giocatori delle diverse nazioni e autonomia erariale per ciascun ministero delle Finanze, con estrazione dei numeri, probabilmente 50, e totalizzazione delle giocate provenienti da mezza Europa

affi date alla Germania. Tornando alla «tassa sulla

fortuna», l’impatto sulle tasche dei giocatori sarà in ogni caso evidente: se il prelievo fosse sta-to applicato alla più alta vincita di sempre in Italia, i 178 milio-ni al Superenalotto nell’ottobre del 2010, la trattenuta sarebbe stata pari a 10,6 milioni di euro. Applicata al jackpot in gioco in questi giorni, oltre 48 milioni di euro, si aggirerebbe sui 2,9 milioni. Ma la tassazione del 6% alleggerisce anche i vitali-zi. Win for Life oggi assegna al vincitore di prima categoria un premio da 6 mila euro al mese per 20 anni, che scenderà a 5.640 euro (-360 euro). Per la versione Gold, saranno invece trattenuti 600 euro.

Analogo discorso per i vitalizi assegnati con i gratta e vinci: 360 euro in meno al mese con

«Turista per Sempre» (e m e n o 1 2

mila euro per il bo-nus da 200 mila euro), e meno 600 euro al mese con «Vivere alla Grande» (e meno 30 mila euro per

il bonus da 500 mila euro). Sul jackpot massimo delle Vide-olotteries, di 500 mila euro, il prelievo sulla vincita arriverà fi no a 30 mila euro. Dalla tassa-zione sulle vincite restano fuori la Lotteria Italia, le scommesse, poker e casinò online, il bingo e le slot machines. Le giocate sullo sport hanno già un prelie-vo aggiuntivo, pagato però dai concessionari, introdotto dalla Legge di Stabilità 2011, defi ni-to anche «tassa sul macinato»: se la percentuale delle vincite scende sotto l’80% i concessio-nari devono versare all’Erario il 20% della differenza. Nessuna tassa per le vincite delle slot machines, visto che la vincita massima, 100 euro, è ben al di sotto della soglia su cui si appli-cherà la nuova tassazione.

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Almeno tre gare in programma nel 2012, de-stinate a incidere profondamente sull’offer-ta di giochi pubblici e portare 330 milioni di «una tantum» nella casse dello stato. Il decre-to milleproroghe di fi ne anno ha spostato al 30 giugno il termine per il lancio da parte di Aams del bando per 1.000 sale di poker «dal vivo», un business stoppato da una circolare del Viminale che ha «congelato» l’attività di un migliaio di circoli che tra qual-che mese potrebbero riaprire. Contemporaneamente, i Mono-poli di stato hanno inviato alla commissione europea il regola-mento di gioco per il necessario periodo trimestrale di «stand still» previsto dalla Direttiva 98/34 e si preparano alla gara, che consentirà un incasso fi no al 2014 di 110 milioni di euro tra diritti (base d’asta 100 mila euro) e prelievi (al 3% sugli incassi). Il 30 giugno è anche la data fi ssata per l’av-vio del riordino del network di raccolta del-le scommesse sportive e ippiche, con 7.000 punti da assegnare con gara europea e una resa erariale di 120 milioni. Inizialmente pre-vista per il 31 ottobre, la procedura è stata prudentemente spostata di qualche mese per una causa che vede contrapposti alla Corte di giustizia il governo italiano e i gestori di due agenzie prive di concessione collegate

al bookmaker inglese Stanleybet (assistito dallo studio Agnello di Messina e da De Ber-ti-Jacchia di Milano): dall’orientamento dei giudici del Lussemburgo, dipenderà in buona parte l’assetto del sistema dei giochi pubblici nel nostro paese.Infi ne, sarà l’anno delle «Lotterie da resto»,

con cui sarà possibile giocare anche alla cassa del supermer-cato, al momento di pagare la spesa. Entro il 31 marzo 2012 verrà pubblicato il bando di gara (incassi previsti: 100 mi-lioni) per la gestione del nuo-vo gioco previsto dal decreto Abruzzo. Si potranno giocare al massimo 5 euro, scegliendo di trasformare il resto della spe-sa in una ricevuta di partecipa-zione a una lotteria, che potrà garantire vincite per migliaia di euro centrando numeri o combi-

nazioni estratti a sorte, secondo regolamenti che saranno approntati dai Monopoli di stato nei prossimi mesi. In ogni caso la giocata do-vrà essere legata all’acquisto di beni o servizi in un punto vendita collegato e i registratori di cassa, gli addetti ai lavori ne stimano già circa 150 mila in grado di funzionare con una piccola modifi ca tecnica, emetteranno una ricevuta della giocata in una sezione distinta dello scontrino fi scale.

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In gara nel 2012 Poker, scommesse e le giocate al supermercato

La tassa in cifre

GETTITO ANNUO 150 mln euro

% VINCITE SUPERIORI A 500 EURO SU TOTALE GIOCHI

1%

GRATTA E VINCI - % Vincite maggiori di 500 euro

0,05%

SUPERENALOTTO - Vincite annue maggiori di 500 euro

Oltre 90 mila

Il peso dei giochi

GIOCO Vincita Tassa

SUPERENALOTTO 48 milioni 2,9 milioni

WIN FOR LIFE 6 mila euro al mese 360 euro

TURISTA PER SEMPRE 6 mila euro al mese360 euro al mese e 12 mila euro per il bonus da 200 mila euro

VIVERE ALLA GRANDE 10 mila euro al mese600 euro al mese e 30 mila euro per il bonus da 500 mila euro

VIDEOLOTTERIES 500 mila euro 30 mila euro

Fonte: Min. Economia, Agipronews

La manovra e i giochi

Prelievo Vlt Payout Slot machine

Tassa sulla fortuna

Restyling Lotto e

Superenalotto

Gare

2012 4-500 0 150 150 330

2013 5-600 260 150 150 0

2014 5-600 348 150 150 0

Fonte: Min. Economia Dati in milioni di euro

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8 Lunedì 9 Gennaio 2012 F I S C O

Similitudini e diverse caratteristiche delle due imposte immobiliari, con gli effetti per i contribuenti

Imu-Ici, dieci gradi di separazioneTra detrazioni familiari e case all’estero, cosa fa la differenza

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

L’Imu non è l’Ici. Almeno dieci differenze fanno sì che la nuova imposta abbia effetti diversi dal-

la vecchia comunale sugli immo-bili. Da quando la manovra Mon-ti ha anticipato al 2012 l’entrata in vigore dell’Imu, questa è stata spesso defi nita come una sorta di Ici allargata e nulla più. Si tratta, invece, di una nuova imposta che è vero che sostituisce l’Ici (ma non solo) e che ha non pochi punti in comune con la stessa, ma è an-che vero che ha caratteristiche proprie. Ecco allora le dieci dif-ferenze di maggior rilevanza che saranno quelle che i contribuenti dovranno considerare per verifi -care convenienze e sconvenienze della nuova imposta.

1. Abitazione principale. Forse è la differenza che ha avuto la maggior pubblicità. Al contra-rio di quanto accadeva con l’Ici, con la nuova imposta anche l’abi-tazione principale sarà da assog-gettare al tributo con un evidente aggravio per i titolari dell’abita-zione principale (che fi no a oggi non pagavano alcunché né ai fi ni Ici né ai fi ni Irpef). L’impo-sta sull’abitazione principale è fissata allo 0,4% ma i comuni hanno il potere di modificarla di 0,2 punti percentuali in più o in meno. Quindi la stessa potrà variare dallo 0,2 allo 0,6%.

2. Detrazione per carichi di famiglia. In sede di conversione per ogni fi glio fi no ai 26 anni di età, che vive in famiglia, è con-cessa una detrazione aggiuntiva a quella stabilita per l’abitazio-ne principale di 50 euro. Il tetto massimo della nuova detrazione sarà di 400 euro da sommare ai 200 concessi in generale per l’abitazione principale (quindi il bonus massimo sarà di 600 euro). Lo sconto sarà effi cace nel 2012 e 2013 mentre nulla si prevede con riguardo al 2014. Nessun previ-sione similare esisteva ai fi ni Ici (nemmeno quando era tassata l’abitazione principale).

3. Sostituzione dell’Irpef. Questa ulteriore differenza non sempre è stata messa in eviden-za. La nuova Imu infatti oltre a sostituire l’Ici sostituisce an-che l’Irpef e le addizionali sugli immobili non locati differenti dall’abitazione principale.

Da ciò i calcoli di convenien-za rispetto al passato dovranno tener conto anche di tale situa-zione. Per le seconde o terze case solo un calcolo sul singolo caso potrà consentire di verifi care l’ef-fetto della nuova previsione an-che se molto spesso si giungerà a individuare anche in questo caso un aggravio. I calcoli dell’esborso e quindi del confronto con la si-tuazione attuale dovranno però tener conto anche del potere che è assegnato ai comuni per la ri-modulazione delle aliquote e del-

le misure delle detrazioni.

4. Valore immobili. La base imponibile Imu è individuata partendo dal valore della ren-dita catastale rivalutato. Poi, come già succedeva con l’Ici, per passare dalla rendita al valore dell’immobile sono stati indivi-duati alcuni moltiplicatori. Ma tali moltiplicatori sono ben più alti rispetto a quelli in vigore con l’Ici. Da qui naturalmente una logica conseguenza è quella che si assisterà a un incremento del-la base imponibile dell’imposta municipale rispetto a quella Ici. Almeno per ora il nuovo valore così individuato esplica effi cacia solo con riferimento all’imposta comunale. Guardando ai casi più comuni, gli effetti si faranno sen-tire non poco. Basti pensare che sulle abitazioni il nuovo moltipli-care di 160 sostituisce il prece-dente di 100 e sugli uffi ci il nuovo di 100 sostituisce il precedente di 50 (con una sorta di raddoppio della base imponibile).

5. Aliquote. Anche sul fronte delle aliquote non mancano le novità. La vecchia Ici prevedeva per le abitazioni una imposta che poteva variare dal 4 al 7 per mille, spazio entro cui i comuni poteva scegliere le differenzia-zioni che volevano introdurre nel loro territorio comunale. Ora invece sull’abitazione principale è fi ssata allo 0,4% ma i comuni hanno il potere di modificarla di 0,2 punti percentuali in più o in meno. Quindi la stessa potrà variare dallo 0,2 allo 0,6%. Sugli immobili è fi ssata allo 0,76%, ma i comuni hanno il potere di mo-difi carla di 0,3 punti percentuali in più o in meno. Quindi la stes-

sa potrà variare dall’1,06% allo 0,46%. Inoltre la stessa è fi ssata allo 0,2% per i fabbricati rurali a uso strumentale e i comuni pos-sono ridurre la suddetta aliquota fi no allo 0,1%. Inoltre i comuni possono ridurre l’aliquota di base fi no allo 0,4% nel caso di immo-bili non produttivi di reddito fondiario o nel caso di immobili posseduti da soggetti Ires, ovvero nel caso di immobili locati.

6. Potere regolamentare dei comuni. Anche in ambito Imu rimane fermo il potere re-golamentare dei comuni, ovvero la possibilità degli stessi di mo-dulare l’imposta con riguardo a specifi che fattispecie. Una par-ticolarità riguarda però gli im-mobili inagibili e per i fabbricati realizzati per la vendita e non venduti dalle imprese che hanno per oggetto esclusivo o prevalente dell’attività la costruzione e l’alie-nazione di immobili. In tal caso l’Ici non era dovuta per espressa previsione normativa mentre di tale esclusione non vi è traccia nell’Imu. La stessa quindi potrà essere accordata, ma solo in via

opzionale dai comuni esercitando il loro potere regolamentare.

7. Compartecipazioni era-riale. L’Ici era un’imposta co-munale il cui gettito fi niva in-teramente nelle casse dell’ente periferico. Non è così per l’Imu. È stata, infatti, prevista una com-partecipazione dello stato all’Imu nella misura: del 50% dell’impo-sta determinata applicando l’ali-quota di base di cui al (0,76%) alla base imponibile di tutti gli immobili, a eccezione dell’abita-zione principale e dei fabbricati rurali. In tal caso le detrazioni e le riduzioni di aliquota delibera-te dai comuni, non si applicano alla quota di imposta riservata allo stato di cui al periodo pre-cedente. Ora ciò può avere un effetto diretto per i contribuen-ti. Se gli immobili diversi dalla casa di abitazione e quelli rurali il gettito dovrà essere devoluto allo stato nella misura del 50% dell’imposta totale calcolata con l’aliquota dello 0,76% sarà ben diffi cile che i comuni sfruttando il loro potere giungeranno ad ab-battere tale aliquota perché così

facendo correrebbero il rischio di incassare solo poco più di quello che in ogni caso sarà il gettito di competenza (per legge) dell’era-rio centrale.

8. Fabbricati rurali. Niente sconti per i fabbricati rurali. La nuova Imu cancella l’esenzione Ici per i fabbricati rurali. Tali immobili pagheranno con un’ali-quota ridotta allo 0,2% nel caso di fabbricati rurali ad uso stru-mentale (quindi stalle, depositi attrezzi, ecc). Vi è però la pos-sibilità dei comuni di abbattere l’aliquota allo 0,1%. Nel caso di fabbricati rurali a destinazione abitativa non vi sono differenze rispetto alla tassazione di tutti i fabbricati abitativi non rura-li. Se il fabbricato rurale a uso abitativo, è abitazione principale pagherà l’Imu in base all’aliquo-ta e alle detrazioni stabilite per detta fattispecie. Se invece non è abitazione principale, sarà assog-gettato all’Imu secondo le regole ordinarie.

9. Fabbricati esteri. Anche se tecnicamente ha un altro nome un’altra differenza rispetto all’Ici è che la nuova imposizione colpirà anche gli immobili este-ri. Il decreto Monti ha introdotto un’imposta sul valore degli im-mobili situati all’estero stabilita nella misura dello 0,76% del va-lore degli immobili specifi cando che lo stesso è costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rile-vabile nel luogo in cui è situato l’immobile. Quindi in prima bat-tuta vale il costo di acquisto, ma se non vi è la possibilità di dimo-strarlo (o forse anche se lo stesso non esiste in quanto l’immobile è pervenuto in forma gratuita) ecco allora che interviene il valore di mercato.

10. Pagamenti. Qui il cantie-re è ancora aperto. Le abituali scadenze Ici erano quella del 16 giugno e del 16 dicembre. Entro la prima data occorreva versare l’acconto d’imposta per l’anno in corso ed entro la seconda il saldo di quanto dovuto.

Il decreto sul federalismo pre-vede invece scadenze differenti. Si prevede infatti che il paga-mento dell’Imu intervenga in un minimo di 4 rate:

• 31 marzo • 16 giugno • 30 settembre • 16 dicembre.Sul punto saranno necessari i

chiarimenti della prassi soprat-tutto in sede di prima applica-zione che presumibilmente do-vranno indicheranno anche gli obblighi dichiarativi correlati alla nuova imposta.

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Altri articoli sul sito www.italiaog-gi.it/imu

LE DIFFERENZE

ICI IMU

1 Abitazione principale Non dovuta Dovuta

2 Detrazione familiare Non prevista Prevista

3 Sostituzione Irpef e addizionali Non sostituiva l’ipref Sostituisce l’irpef

per gli immobili non locati

4 Valore immobili Moltipl icator i più bassi

Innalzamento molti-plicatori (per abita-zioni + 60%)

5 Aliquote

Ordinaria: 0,4% - 0,7%Abitazione princi-pale: zero

Ordinaria: 0,46% - 1,06%Abitazione princi-pale: 0,4% - 0,7%

6 Potere regolamentare dei comuni Previsto Previsto (anche per

concedere esenzioni non più disciplinate)

7 Compartecipazione erariale Non prevista Prevista su immobili

di versi da abitazione principale e rurali

8 Fabbricati rurali Esenti Pagano l’Imu

9 Immobili esteri Non pagavano Pagano lo 0,76%

10 Pagamenti

16 giugno e 16 di-cembre

31 marzo 16 giugno 30 settembre 16 dicembre

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9Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio 2012F I S C O

Le novità per i contribuenti estromessi dal regime i scale di favore per effetto del dl 98/2011

Ex minimi, l’Iva perde gli accontiVersamento annuale ed esonero dalle scritture contabili

Pagina a cura DI FRANCO RICCA

Gli «ex minimi» liquidano e versano l’Iva una volta all’anno e senza obblighi contabili. Devono però

trasmettere all’Agenzia delle en-trate la comunicazione delle ope-razioni di importo non inferiore a 3 mila euro e quella delle ope-razioni con soggetti «black list». Queste alcune caratteristiche del nuovo regime contabile agevolato per i contribuenti marginali che non possono avvalersi del regi-me fiscale previsto dall’art. 1, commi 96 e seguenti, della legge n. 244/2007 a causa degli ulte-riori vincoli introdotti dal dl n. 98/2011. L’art. 27 di detto decreto ha stabilito che il regime fi scale già detto «dei contribuenti mini-mi», ridenominato regime fi scale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità, si applica alle persone fi siche che, oltre a possedere i re-quisiti indicati nei commi da 96 a 99 dell’art. 1 della legge 244/2007 (potremmo dire, i requisiti per i «vecchi minimi»), iniziano l’at-tività dal 2012 (oppure l’hanno iniziata dopo il 31/12/2007), nel periodo d’imposta di inizio e nei quattro successivi. Oltre al ca-rattere temporaneo del regime fi scale, per l’accesso è ora richie-sto che: a) non vi sia stato, nei tre anni precedenti, svolgimento di attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma as-sociata; b) l’attività iniziata non costituisca mera prosecuzione di una precedente attività di lavoro dipendente o autonomo, esclusa la pratica obbligatoria (questa condizione non è richiesta a chi

ha perso il lavoro o si trova in mobilità per causa non dipen-dente dalla propria volontà); c) in caso di subentro nell’attività d’impresa svolta da altro sogget-to, l’importo dei ricavi nel periodo precedente non sia superiore 30 mila euro. Il limite dei cinque pe-riodi d’imposta non opera per co-loro che hanno meno di 35 anni, i quali possono applicare il regime fi scale speciale fi no al compimen-to del 35° anno.

Ammissione al regime contabile agevolato. In base al comma 3 dell’art. 27 del dl n. 98/2011, le persone fi siche che, pur possedendo i requisiti per i «vecchi minimi», non soddisfano gli ulteriori requisiti elencati sub a), b) e c), sono ammessi, dal 2012, a un regime contabile agevolato. Possono dunque accedere a tale regime coloro che:

a) nell’anno precedente: hanno conseguito ricavi/compensi, rag-guagliati ad anno, non superiori a 30 mila euro; non hanno effet-

tuato cessioni all’esportazione; non hanno sostenuto spese per lavoratori dipendenti o collabo-ratori, né erogato somme sotto forma di utili da partecipazione agli associati;

b) nel triennio solare prece-dente non hanno effettuato ac-quisti di beni strumentali, anche mediante appalto, locazione o leasing, per importo complessivo superiore a 15 mila euro;

c) non si avvalgono di regimi speciali Iva;

d) sono soggetti residenti;e) non effettuano in via esclu-

siva o prevalente cessioni di fab-bricati o porzioni di fabbricato, di terreni edifi cabili, di mezzi di trasporto nuovi

f) non partecipano a società di persone o associazioni di cui all’art. 5 Tuir, ovvero a srl «tra-sparenti» di cui all’articolo 116.

Nel provvedimento del 22 di-cembre 2011, l’Agenzia delle en-trate precisa che sono esclusi dal regime contabile agevolato coloro

che si avvalgono delle seguenti disposizioni:

- art. 34 e 34-bis, dpr 633/72, concernenti i regimi particolari Iva per le cessioni di prodotti agricoli e per le attività connesse; l’esclusione non opera per i pro-duttori agricoli che esercitano l’at-tività nei limiti previsti dall’art. 32 del Tuir (reddito agrario)

- art. 74, primo, secondo e sesto comma, dpr 633/72, concernenti i regimi Iva monofase (editoria, tabacchi, ecc.)

- art. 74-ter, dpr 633/72, concer-nente il regime Iva per le agenzie di viaggio

- artt. 36 e 40-bis del dl n. 41/95, concernenti i regimi Iva del mar-gine per il commercio di beni usati e per le agenzie di vendita all’asta

- art. 5, comma 2, legge n. 413/91, concernente il regime fi -scale dell’attività di agriturismo

- art. 25-bis, comma 6, primo periodo, dpr 600/73, concernente gli incaricati alle vendite a domi-

cilio. Secondo quanto è dato com-prendere dalla lettura del citato provvedimento dell’Agenzia, in presenza dei suddetti requisi-ti l’accesso al regime contabile agevolato avviene in modo au-tomatico per i contribuenti che: non possono avvalersi del regime fi scale di vantaggio perché non soddisfano gli ulteriori requisiti introdotti dal dl 98/2011; fuorie-scono dal regime fi scale di van-taggio per decorrenza del limite temporale di permanenza. Essi hanno comunque la facoltà di optare per l’applicazione del re-gime contabile ordinario (adot-tando la contabilità semplifi cata oppure quella ordinaria ai sensi degli artt. 14, 18 e 19 dpr 600/73), con un vincolo minimo triennale; l’opzione andrà comunicata nella prima dichiarazione annuale suc-cessiva alla scelta operata. Dal provvedimento si evince inoltre che possono avvalersi del regime contabile agevolato: i contribuen-ti che, pur possedendo i requisi-ti dei «vecchi minimi», hanno optato per il regime ordinario, oppure per il regime delle nuove iniziative produttive di cui all’art. 13 della legge n. 388/2000; i con-tribuenti che, pur possedendo anche i nuovi requisiti richiesti per avvalersi del regime fi scale di vantaggio, hanno optato per il regime ordinario, oppure per il regime delle nuove iniziative produttive di cui all’art. 13 della legge n. 388/2000. Per i suddetti contribuenti, dunque, l’accesso al regime contabile agevolato sembrerebbe opzionale; in ogni caso, occorre rispettare il vincolo triennale minimo di validità della precedente opzione.

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Identikit del nuovo regime contabile agevolato

Norme Art. 27, c. 3, dl 98/2011Provvedimento AE 22/12/2011

Requisiti di accesso Quelli previsti per i «vecchi minimi»

Iva Determinazione normale, versamento solo annuale

Irpef e addizionali Determinazione normale, versamenti acconto e saldo

Irap Esclusione

Scritture contabili Esonero

Fatturazione e certii cazione incassi Dovuta, salvi esoneri di legge

Conservazione documenti Obbligatoria

Dichiarazioni annuali Irpef e Iva

Altri adempimenti Iva Comunicazione annuale dati, spesometro, black list

Studi di settore e parametri Applicabili

Fuoriuscita Perdita requisiti; opzione

Le caratteristiche del nuovo regime contabile agevolato sono delineate nel comma 3 dell’art. 27 del dl n. 98/2011, cui si aggiungono le precisazioni contenute nel citato provvedimento dell’Agenzia delle entrate.

Aspetti sostanziali. Sotto il profi-lo sostanziale, si può dire che il regime contabile agevolato è pressoché privo di effetti, in quanto il contribuente resta: soggetto passivo dell’Iva, da determinare nei modi ordinari; assoggettabile all’Irpef e alle relative addizionali sul reddito di lavoro autonomo o d’impresa da determi-nare ai sensi degli articoli 54 e 66 del Tuir. Sotto questo profi lo, l’unica previsione è l’espressa esenzione dall’Irap.

Adempimenti formali e contabili. Sono interessati, anche in considerazione della disciplina sostanziale sopra accen-nata, le semplifi cazioni sul fronte conta-bile, sebbene si debbano mettere comun-que in conto, a prescindere dagli obblighi di legge, le esigenze di tenere adeguata memoria delle operazioni effettuate. Per i contribuenti che si avvalgono del regi-me agevolato è infatti previsto: l’esonero dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili a fi ni delle impo-

ste dirette e dell’Iva; l’esonero dalla tenu-ta del registro dei beni ammortizzabili, purché, a richiesta dell’amministrazione, vengano forniti, in forma sistematica, gli stessi dati previsti dall’art. 16 del dpr 600/73; l’esonero dalle liquidazioni e dai versamenti periodici dell’Iva, compreso l’acconto; l’esonero dalla presentazione della dichiarazione e dal versamento dell’Irap.

Restano invece fermi i seguenti obbli-ghi: conservazione dei documenti ricevuti ed emessi; fatturazione e certifi cazione dei corrispettivi, qualora non ricorrano le ipotesi di esonero previste dalla leg-ge; presentazione della comunicazione annuale dei dati Iva (salvo l’esonero nel caso di volume d’affari fino a 25 mila euro); presentazione della dichiarazione annuale ai fi ni delle imposte dirette; pre-sentazione della dichiarazione annuale Iva; versamento annuale dell’Iva; versa-mento dell’acconto e del saldo dell’Irpef e delle relative addizionali comunali e regionali; adempimenti dei sostituti d’im-posta ex art. 25, dpr 600/73 e art. 5 del dpr 322/98; comunicazione telematica delle operazioni Iva non inferiori a 3 mila euro (spesometro); comunicazione telematica

delle operazioni scambiate con operatori economici di paesi «black list».

Limitandoci all’Iva, dunque, il contri-buente che si avvale del regime contabi-le agevolato liquiderà l’imposta dovuta, calcolata per differenza tra l’Iva sulle operazioni imponibili e quella ammessa in detrazione, direttamente in sede di dichiarazione annuale, effettuando poi il relativo versamento (se dovuto) a saldo. Non sono previste disposizioni particolari neppure per l’ipotesi in cui il contribuente effettui acquisti intracomunitari, oppure altre operazioni per le quali è debitore dell’imposta con il meccanismo dell’in-versione contabile. Sembra quindi di po-ter dire che, qualora da tali operazioni discenda un obbligo di versamento (fon-damentalmente, quindi, nel caso in cui vi siano limitazioni del diritto alla detrazio-ne), dovrebbe comunque essere assolto in sede di dichiarazione annuale. Sebbene non espressamente richiamato nel prov-vedimento, permane anche l’obbligo, al verificarsi dei relativi presupposti, di presentare i modelli Intrastat. A questo proposito, resta naturalmente fermo che l’effettuazione di operazioni intracomu-nitarie è subordinata all’iscrizione del

contribuente nell’archivio Vies. Accertamento. I contribuenti che

applicano il regime contabile agevolato sono soggetti agli studi di settore e ai parametri, nonché alla compilazione del modello per la comunicazione dei relativi dati. Il provvedimento, opportunamente, precisa che l’eventuale adeguamento ai ricavi o compensi calcolati in base agli studi di settore o ai parametri non rileva ai fi ni del limite di ricavi/compensi sta-bilito per l’accesso al regime agevolato (30 mila euro).

Fuoriuscita e rientro nel regime contabile agevolato. Sempre in base alle regole defi nite dal citato provve-dimento, il regime contabile agevolato cessa di applicarsi dall’anno successivo a quello in cui viene meno una delle con-dizioni di accesso (es. superamento del limite di ricavi/compensi) o si verifi ca una causa di esclusione, oppure in se-guito all’opzione per il regime contabile ordinario. Il regime contabile agevolato tornerà ad applicarsi dal periodo di im-posta successivo a quello in cui il sog-getto rientra in possesso dei requisiti, oppure a seguito di revoca del regime contabile ordinario.

LE CARATTERISTICHE

La liquidazione coincide con il momento della dichiarazione

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10 Lunedì 9 Gennaio 2012 F I S C O

Versamento senza sanzioni agli sgoccioli. Le modalità e gli oneri a carico dei partecipanti

Fondi immobiliari presto in cassaLa prima rata dell’imposta sostitutiva entro il 16 gennaio

Pagina a cura DI ALESSANDRO FELICIONI

Ancora pochi giorni per il versamento (senza sanzioni) dell’imposta sostitutiva del 5% sui

fondi immobiliari chiusi non istituzionali.

Il versamento della prima rata da parte della società di gestione del risparmio o dell’intermediario depositario, con scadenza il 16 dicembre 2011, può essere effettuato en-tro e non oltre il 16 gennaio 2012, maggiorato dei relativi interessi e senza applicazione delle sanzioni in considerazio-ne delle condizioni di obiettiva incertezza caratterizzanti la specifi ca disciplina.

Le penalizzazioni per i fondi immobiliari non istituzionali si sostanziano in un doppio onere a capo dei partecipanti. Fermo restando il regime fi -scale proprio del fondo, infatti, con riferimento alle partecipa-zioni superiori al 5% detenute da soggetti diversi dagli inve-stitori istituzionali, i redditi conseguiti dal fondo e rileva-ti nei rendiconti di gestione sono imputati per trasparenza ai soggetti medesimi in pro-porzione alla quota di parte-cipazione. La percentuale di partecipazione al fondo è ri-levata al termine del periodo d’imposta.

Qualora al termine del periodo d’imposta la percen-tuale risulti superiore al 5%, il partecipante scomputa in sede di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi la ritenuta applicata

dalla società di gestione del risparmio o dall’intermediario depositario.

Dunque a prescindere dall’effettiva percezione, i proventi dei fondi sono da at-tribuire all’investitore e sono considerati redditi di capitale in quanto derivanti dalla par-tecipazione a un organismo di investimento collettivo del ri-sparmio.

La determinazione di tali redditi è effettuata in funzio-ne della natura del soggetto percettore: fermo restando che rimangono esclusi dal ri-sultato di gestione i proventi e gli oneri da valutazione, per i partecipanti che non eserci-tano attività di impresa assu-mono rilievo anche eventuali perdite attribuite dal fondo.

In caso di cessione della quo-ta di partecipazione, il costo è aumentato dei redditi (o di-minuito delle perdite per chi esercita attività d’impresa) imputati per trasparenza.

Sui redditi corrisposti dal fondo a soggetti non residen-ti, si applica in ogni caso una ritenuta a titolo d’imposta del 20% al momento della loro corresponsione.

Qualora il soggetto risieda in un paese con il quale l’Italia ha stipulato una convenzione contro le doppie imposizioni, si rende applicabile la eventuale minore aliquota prevista.

Qualora, invece, il soggetto non residente sia compreso nell’elencazione di cui al com-ma 3 dell’articolo 7 del decre-to legge 25 settembre 2001,

n. 351, si rende applicabile il regime di non imponibilità ivi previsto, indipendentemente dall’entità della partecipazio-ne detenuta nel fondo immo-biliare.

Oltre all’imposizione per trasparenza in luogo di quel-la sostitutiva, è dovuta una imposta sostitutiva delle im-poste sui redditi del 5% dagli investitori non istituzionali, che detenevano alla data del 31 dicembre 2010 una quota di partecipazione al fondo superiore al 5%. L’imposta è dovuta anche dai soggetti che alla data del 31 dicembre 2010 detenevano una quota di par-tecipazione al fondo superiore al 5% e che successivamente a tale data l’hanno ceduta in tutto o in parte. L’imposta so-

stitutiva non è dovuta nell’ipo-tesi in cui il fondo sia di nuova istituzione e alla data del 31 dicembre 2010 non era ancora operativo.

L’imposta è calcolata sul valore medio delle quote pos-sedute nel periodo d’imposta 2010 risultante dalla relazio-ne semestrale, dal rendiconto annuale e dagli eventuali pro-spetti periodici di distribuzio-ne relativi al predetto periodo d’imposta.

Il valore fi scale riconosciuto delle quote è pari al costo di sottoscrizione o di acquisto o, se maggiore, al valore che ha concorso alla formazione della base imponibile dell’imposta sostitutiva. Eventuali mi-nusvalenze, derivanti dalla cessione delle quote e deter-minate con riferimento a det-to valore fi scale riconosciuto, sono fi scalmente irrilevanti.

Nei confronti dei parteci-panti residenti e non resi-denti che possiedono quote di partecipazione superiori al 5% del patrimonio del fondo, i proventi maturati fi no al 31 dicembre 2010 e corrisposti nei periodi di imposta succes-sivi non sono assoggettabili a tassazione fi no a concorrenza dell’ammontare che ha concor-so alla determinazione della base imponibile dell’imposta sostitutiva del 5%.

© Riproduzione riservata

Il regime di penalizzazione non si applica ai cosiddetti fondi istituziona-li, quelli, cioè, partecipati esclusivamente da uno o più investitori isti-tuzionali, defi niti dal comma 3 dell’articolo 32 del dl n. 78 del 2010.Rientrano tra gli investitori istituzionali esteri di cui alla lettera f) del citato comma 3 gli stati e gli enti pubblici esteri, nonché gli altri soggetti corrispondenti a quelli italiani indicati nelle lettere b), c), d) ed e), assoggettati a forme di vigilanza prudenziale. Tale requisito sussiste nelle ipotesi in cui l’avvio dell’attività sia soggetto ad autoriz-zazione preventiva e l’esercizio dell’attività stessa sia sottoposto in via continuativa a controlli obbligatori sulla base di disposizioni normative vigenti nello stato estero di residenza.Con riferimento agli investitori di cui alla lettera g) del comma 3, si tratta delle società residenti in Italia che, ai sensi degli articoli 2511 e seguenti del codice civile, perseguono fi nalità mutualistiche e che, nei limiti previsti dalla disciplina civilistica, possono svolgere la propria attività anche nei confronti di soggetti terzi non soci.La lettera h) del medesimo comma 3 ricomprende tra gli investitori istituzionali i veicoli costituiti in forma societaria o contrattuale par-tecipati in misura superiore al 50% dai soggetti indicati nelle lettere da a) a g) della medesima disposizione. I predetti veicoli possono essere costituiti in Italia o all’estero. In quest’ultimo caso, così come previsto per gli altri investitori non re-sidenti, i veicoli devono autocertifi care di essere costituiti in un Paese o territorio incluso nell’elenco previsto dall’articolo 168-bis, comma 1, del tuir (cosiddetta «white list»). La partecipazione nel veicolo da parte degli investitori istituzionali nella misura superiore al 50% può essere diretta o indiretta. In quest’ultimo caso si deve tener conto dell’effetto demoltiplicatore prodotto dalla partecipazione indiretta.

Investitori istituzionali esenti dalle penalizzazioni Erano già pronti, istituiti con la risoluzione 119/E del 9 dicembre, i codici

tributo per versare, tramite F24, le imposte sostitutive previste dalla nuova disciplina sui fondi immobiliari chiusi. L’imposta dovuta a carico dei parte-cipanti che al 31 dicembre 2010 detenevano una quota del fondo superiore al 5% rappresenta una sostitutiva delle imposte sui redditi, pari al 5% del valore medio delle quote possedute nel periodo 2010. Tale importo può essere versato dal partecipante con il codice tributo «1832» denominato «Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi di cui all’articolo 32, comma 4-bis, del dl 78/2010 - partecipante». L’adempimento può essere effettuato dalla società di gestione del risparmio o dall’intermediario depositario delle quote tramite il codice tributo «1833» denominato «Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi di cui all’articolo 32, comma 4-bis, del dl 78/2010 Sgr/intermediario».Nel caso di messa in liquidazione del fondo (articolo 32, comma 5, dl 87/2010), è prevista l’imposta sostitutiva pari al 7% del valore netto del fondo risultante dal prospetto redatto al 31 dicembre 2010, che verserà la società di gestione del risparmio tramite il codice «1834» «Imposta sostitu-tiva delle imposte sui redditi sul valore netto del fondo - articolo 32, comma 5, del dl 78/2010». Infi ne, sui risultati conseguiti fi no a conclusione della liquidazione, è previsto un «prelievo sostitutivo» delle imposte sui redditi e dell’Irap con aliquota del 7% da versare entro il 16 del mese di febbraio dell’anno solare successivo a ciascun anno di durata della liquidazione ap-plicata dalla società di gestione del risparmio. Questa imposta corrisponde all’ultimo codice tributo, il «1835» denominato «Imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’Irap sul risultato della liquidazione - articolo 32, comma 5, del dl 78/2010». I codici trovano giusta collocazione nella sezione «Erario» dell’F24, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna «Importi a debito versati», o in quella «Importi a credito compensati». Per i codici 1832 e 1834 nel campo «rateazione/regione/prov./mese rif.» è ripor-tato il numero della rata nel formato «nnrr» («nn» è la rata in pagamento e «RR» indica il numero delle rate).

Codici tributo già disponibili

Gli investitori istituzionali

Stato o ente pubblico

Organismi d’investimento collettivo del risparmio

Forme di previdenza complementare nonché enti di previdenza obbligatoria

Imprese di assicurazione, limitatamente agli investimenti destinati alla copertura delle riserve tecniche

Intermediari bancari e i nanziari assoggettati a forme di vigilanza prudenziale

Soggetti e patrimoni indicati nei punti precedenti costituiti all’estero in paesi o territori che con- sentano uno scambio d’informazioni i nalizzato a individuare i benei ciari effettivi del reddito o del risultato della gestione e sempreché siano indicati nel dm di cui all’art. 168-bis co. 1 del Tuir

Enti privati residenti in Italia che perseguano esclusivamente le i nalità indicate nell’art. 1 co. 1 lett. c-bis) del dlgs153/99, nonché società residenti in Italia che perseguano esclusivamente i nalità mutualistiche

Veicoli costituiti in forma societaria o contrattuale partecipati in misura superiore al 50% dai soggetti indicati ai punti precedenti

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11Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio 2012F I S C O

Il nuovo meccanismo introdotto dal decreto Monti in vigore per il periodo d’imposta in corso

Deduzione Irap su vie paralleleAnalitico e forfettario applicati a seconda del costo del lavoro

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2012 scatta la nuova deduzione analitica

dell’Irap dalle imposte sui redditi. Deduzione che potrà essere utilizzata però soltan-to in presenza di costi per la-voro dipendente e assimilato imponibili ai fini dell’imposta regionale. Saranno, invece, solo le imprese o i lavoratori autonomi che hanno interes-si passivi netti a cumulare la nuova deduzione riferita sul-la quota imponibile Irap delle spese per il personale dipen-dente e assimilato, con la vec-chia deduzione forfettaria del 10% introdotta dall’articolo 6 del dl 185/2008.

Nuova deduzione analitica dell’Irap che come quella in misura forfettaria sconterà i limiti del criterio di cassa in virtù dell’espresso richiamato all’articolo 99 del Tuir.

È questo, in estrema sintesi, lo scenario che si apre nella complessa partita della dedu-cibilità dell’imposta regiona-le sulle attività produttive dalla base imponibile delle imposte sui redditi (Ires/Ir-pef) a seguito dell’entrata in vigore delle disposizioni contenute nell’articolo 2 del decreto legge n.201/2011 (c.d. manovra Monti), convertito nella legge 214/2011.

La disposizione da ultimo richiamata prevede inoltre l’incremento, con decorrenza dal periodo d’imposta succes-sivo a quello in corso al 31 di-cembre 2011, delle deduzioni del c.d. cuneo fiscale.

L’effetto complessivo sulle casse dell’erario delle due di-sposizioni sopra evidenziate, nuova deduzione analitica e incremento del cuneo fiscale, viene stimato nella relazione tecnica di accompagnamento della manovra Monti in oltre 3 miliardi di euro/anno, una volta che le norme stesse sa-ranno entrate a regime, ovve-ro dal 2013 in avanti.

Sempre secondo la rela-zione tecnica le disposizioni in commento intervengono riducendo direttamente il ca-rico tributario gravante sulle imprese, nonché sul costo del lavoro, poiché l’Irap è essen-zialmente percepita come una vera e propria componente di tale costo. Il pacchetto di mi-sure contenute nell’articolo 2 potrà dunque avere effetti po-sitivi sul mercato del lavoro.

Oltre a tali effetti positivi l’intervento dell’esecutivo, si legge nella relazione tecnica dell’economia, dovrebbe con-sentire di superare eventuali rilievi di incostituzionalità relativi alla indeducibilità dell’Irap dalle imposte sui redditi.

Profili di illegittimità co-

stituzionale che sembrano affliggere sistematicamente e continuamente il famigera-to tributo regionale fin dalla sua origine.

Tornando agli aspetti opera-tivi della disposizione ineren-te la nuova deducibilità anali-tica dell’Irap dalle imposte dei redditi due sono gli elementi essenziali da considerare: il criterio di cassa e l’incidenza del costo del personale.

Quanto al criterio di cassa la norma contenuta nell’arti-colo 2 del dl 201/2011 non si discosta da quella a suo tem-po introdotta in relazione alla deduzione forfettaria del 10%. Ciò significa che la deduzione in parola sarà ammessa nel limite massimo dell’imposta

regionale versata durante lo stesso periodo d’imposta, sia a titolo di saldo per l’annualità precedente che di acconto per l’anno in corso. Quindi tenuto conto del fatto che la nuova deduzione sarà utilizzabile per la prima volta nel model-lo Unico 2013-redditi 2012, gli importi da considerare saran-no le somme versate a saldo per il periodo d’imposta 2011 e quelle versate in acconto per il periodo d’imposta 2012. Ovviamente sia per le somme versate a saldo che per quelle versate in acconto, sarà neces-sario verificare se nei rispetti-vi periodi d’imposta di riferi-mento vi è o meno rilevanza di spese per lavoro dipendente e assimilato indeducibili ai fini

dell’Irap, nonché l’incidenza di queste ultime sulla base imponibile complessiva del tributo regionale.

Per comprendere meglio quanto affermato formuliamo un semplice esempio numeri-co. Ipotizziamo che una srl ab-bia versato nel corso dell’anno 2011 importi a titolo di Irap per euro 10.000, di cui 4.000 a titolo di saldo e 6.000 a titolo di acconto. Ipotizziamo inoltre che per il periodo d’imposta 2011 la base imponibile Irap al netto delle deduzioni sia pari a euro 200.000, mentre il costo del lavoro e assimila-to indeducibile corrisponda esattamente al 50% dell’im-ponibile totale. L’importo del saldo versato rilevante ai fini

della deduzione analitica ex articolo 2 del dl 201/2011 sarà dunque pari al 50% dell’intero versamento ossia 2.000 euro (4.000 x 50%).

Per determinare la quota rilevante degli acconti Irap versati nell’anno 2012 avrem-mo invece bisogno di qualche elemento in più. Il richiamo all’articolo 99 del Tuir im-pone infatti di verificare se gli acconti versati trovano o meno capienza nell’imposta regionale effettivamente do-vuta e di competenza del pe-riodo d’imposta al quale gli stessi si riferiscono, eventual-mente scomputando la parte di essi che di fatto potrebbe risolversi in un credito d’im-posta in sede di dichiarazione Irap 2013.

Ciò premesso supponiamo che l’imposta dovuta per il pe-riodo 2012 sia pari ad euro 9.750 con ampia copertura quindi degli acconti versati pari ad euro 6.000. Verificata questa prima condizione sarà necessario determinare la quota di tali acconti rilevanti ai fini della nuova deduzione sulla base della quota di base imponibile irap riferibile al costo del lavoro indeducibili. Se ipotizziamo che la base im-ponibile irap del 2012 sia pari ad euro 250.000 e quella rela-tiva al costo del lavoro sia di euro 150.000, la quota di ac-conti rilevanti risulterà pari ad euro 3.600, ovvero al 60% di 6.000 (150.000/250.000 = 0,6).

In conclusione la quota de-ducibile Irap ai fini delle im-poste sui redditi sulla base delle nuove disposizioni con-tenute nella manovra Monti, risulterà pari all’importo di euro 5.600 (2.000 + 3.600).

Conti alla mano la nuova deduzione risulta dunque estremamente più convenien-te rispetto a quella forfettaria del 10% di cui al dl 185/08 sul-la base della quale la quota di Irap deducibile sarebbe stata di soli euro 1.000 pari al 10% del totale versato pari a 10.000 euro.

Deduzione forfettaria del 10% che la società dell’esem-pio sopra formulato potrebbe comunque ottenere in aggiun-ta a quella analitica qualora alla formazione della sua base imponibile Irap concorrano anche interessi passivi netti. In questa ultima ipotesi non è tuttavia chiaro quale debba essere l’importo dell’Irap pa-gata da prendere a riferimen-to per il calcolo della deduzio-ne forfetaria. Si tratta infatti di capire se sia da prendere in considerazione l’intera Irap pagata, i 10.000 dell’esempio, oppure solo la parte non diret-tamente riferibile al costo del lavoro indeducibile che, sem-pre nell’esempio sarebbero pari ad euro 4.400.

© Riproduzione riservata

Il cuneo fi scale Irap si fa in quattro. Con de-correnza dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2011 infatti le deduzioni forfettarie dalla base imponibile dell’imposta regionale relative ai contratti di lavoro a tempo indeterminato passeranno da due a quattro. Lo sdoppiamento di tali dedu-zioni, meglio conosciute come cuneo fi scale irap, è l’effetto delle disposizioni contenute nel secondo comma dell’articolo 2 del decreto legge 201/2011 (manovra Monti), convertito nella legge n. 214 del 2011.Dall’anno 2012 in avanti dunque il panorama delle deduzioni forfettarie Irap concesse per ogni dipendente a tempo indeterminato pari a euro 4.600 o 9.200 a seconda dell’ubica-zione territoriale delle unità lavorative, si arricchirà di due nuove categorie. Si tratta dei contratti di lavoro a tempo indeterminato relativi a dipendenti di sesso femminile e di dipendenti di età inferiore ai 35 anni.Per queste categorie di lavoratori le deduzio-ni del cuneo fi scale irap passeranno in linea

generale da euro 4.600 a euro 10.600, mentre, se tali lavoratori sono impiegati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Mo-lise, Puglia, Sardegna e Sicilia, la deduzione in parola salirà fi no a euro 15.200. L’intervento della manovra Monti agisce dun-que direttamente sulle disposizioni che disci-plinano il cuneo fi scale innalzando l’importo delle stesse sia in relazione alla categoria di lavoratori protetti (donne e giovani) sia in relazione alla sede di lavoro. Dal 2012 avremo dunque quattro deduzioni forfettarie che potranno essere applicate in relazione ad ogni singolo contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato: le due già conosciute di 4.600 e 9.200 euro per i lavo-ratori impiegati nelle regioni del sud che si applicheranno alla generalità dei lavoratori e le due nuove deduzioni rispettivamente di euro 10.600 e 15.200 per ogni lavoratrice e per ogni lavoratore di età inferiore a 35 anni impiegati a tempo indeterminato.

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Il cuneo fi scale 2012 si fa in quattro

La nuova deduzione

Soggetti interessati

società di capitali ed enti commerciali Società di persone ed imprese individuali Banche, enti e società i nanziarie Imprese di assicurazione Persone i siche esercenti arti e professioni, società semplici ed equiparate Altri soggetti che determinano la base irap ex art.5 Dlgs 446/97 (es. imprese agricole)

Costo del lavoro rilevante

Spese per il personale dipendente e assimilato al netto delle deduzioni per:

Inail contributi Inps contratti a tempo indeterminato deduzione per apprendisti, disabili, ricerca deduzione forfettaria contratti a tempo indeterminato indennità trasferta autotrasporto deduzioni forfettarie a scaglioni deduzione € 1.850 per dipendente se valore produzione < 400 mila euro

Calcolo della deduzione spettante

Pari all’importo dell’Irap riferita alla quota del costo del la- voro dipendente ed assimilato non deducibile con limite del criterio di cassa

Principio di cassaAi fini della deduzione rileva l’importo dell’Irap pagata nell’esercizio a titolo di saldo e di acconto proporzional-mente imputabile al costo del lavoro indeducibile

Cumulo con deduzione forfettaria 10%

Possibile solo se alla base imponibile irap concorrono an- che interessi passivi netti

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12 Lunedì 9 Gennaio 2012 I M P R E S A

Invariate per l’anno in corso non solo le quote ma anche le modalità di pagamento

Diritti camerali 2012 nel freezerImmutati gli importi dovuti dalle società iscritte al registro

Pagina a cura DI ALESSANDRO FELICIONI

Diritti camerali in stand by per il 2012; rimango-no immutati gli impor-ti dovuti dalle società

iscritte al registro delle impre-se. Nessun provvedimento (solo una nota) è stato emanato dal ministero dello sviluppo, dal momento che la normativa non prevede più l’obbligo di deter-minare annualmente gli im-porti ma solo una facoltà, ossia quella di rimodularli a seguito della variazione del fabbisogno richiesto dalle camere di com-mercio. Così, anche per il 2012 restano immutate non solo le misure ma anche le modalità e l’ambito applicativo determina-ti lo scorso anno con decreto 21 aprile 2011.

Alla cassa, quindi, fondazioni, associazioni ed enti religiosi che svolgono attività commercia-le, per i quali l’obbligo era già scattato lo scorso anno. Dopo il rincaro del 2011 restano invece invariati gli importi per società semplici (agricole e non e per società tra avvocati) e ditte individuali (queste ultime già al secondo anno di blocco delle tariffe).

La scadenza è quella cano-nica, ossia quella fi ssata per il versamento a saldo delle impo-ste sui redditi relativi al perio-do di imposta 2011, fi ssata al 18 giugno 2012 (il 16 è sabato). Resta la possibilità di differire il pagamento entro i successivi 30 giorni (fi no, dunque, al 18 luglio), aggiungendo una mag-giorazione dello 0,40%. Lo stru-mento da utilizzare è il modello F24, con indicazione del codice tributo «3850».

Scadenza variabile invece per le imprese che nel 2012 si iscrivono (o si annotano) per la

prima volta nel Registro: il pa-gamento dovrà essere effettuato entro 30 giorni dalla presenta-zione della domanda.

La scadenza interessa, oltre le imprese iscritte o annotate presso il Registro imprese del-la camera di commercio terri-torialmente competente, anche i soggetti iscritti solo al Rea. E infatti a partire dal 1° gennaio 2011, oltre alle imprese indi-viduali, società di persone e di capitali, consorzi, imprenditori agricoli e coltivatori diretti, le unità locali e sedi secondarie di imprese con sede principa-

le all’estero, anche le imprese iscritte al Repertorio economi-co amministrativo sono state chiamate ad adempiere al ver-samento del diritto annuale, sia che risultino già iscritte sia che l’iscrizione avvenga durante il corso dell’anno di riferimento.

Restano fuori dall’obbligo le imprese per le quali sia stato adottato un provvedimento di fallimento o liquidazione coatta amministrativa entro il 31/12 dell’anno precedente, tranne i casi in cui sia stato autorizzato l’esercizio provvisorio dell’im-presa; le imprese individuali

cessate entro il 31/12 dell’an-no precedente, a condizione che la relativa domanda di cancel-lazione sia stata presentata entro il 30 gennaio dell’anno di riferimento; le società che hanno approvato il bilancio fi nale di liquidazione entro il 31/12 dell’anno precedente, a condizione che la relativa domanda di cancellazione sia stata presentata entro il 30 gennaio dell’anno di riferimen-to; le società cooperative per le quali sia stato disposto lo scio-glimento d’uffi cio entro il 31/12 dell’anno precedente.

Il diritto camerale viene ver-sato a favore della camera di commercio dal contribuente in un’unica soluzione con model-lo F24 (anche per le imprese, le unità locali e i soggetti Rea. preesistenti all’1/1 che pagano l’esazione a scadenza ordinaria) indicando nella sezione Ici e al-tri tributi locali: il codice ente (sigla della provincia), il codice tributo 3850, l’anno di riferi-mento 2012. Nel caso di unità locali ubicate in province diver-se, il versamento dovrà essere effettuato distintamente con riferimento a ciascuna camera di commercio territorialmente competente.

Il ritardato versamento può essere regolarizzato tramite ravvedimento operoso, versan-do unitamente al contributo gli interessi al tasso legale (2,5%) maturati dalla scadenza di versamento alla data del ver-samento effettivo (utilizzando il codice tributo 3851), le sanzioni ridotte al 3% se la regolarizza-zione avviene entro i 30 giorni ovvero al 3,75% se avviene oltre i 30 giorni (utilizzando il codice tributo 3852).

A partire dal 1º gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento, alle imprese non in regola con il diritto annuale non può essere rilasciata la certifi -cazione camerale (articolo 24, comma 35, della legge n. 449 del 27.12.1997). Se non è trascorso più di un anno dalla violazione (ovvero dall’ultimo giorno uti-le per pagare senza ritardo), l’impresa può, oltre a versare il tributo mancante per sbloccare il certifi cato, provvedere anche a versare gli importi a titolo di sanzione e interessi per ravve-dimento, in modo da non rice-vere più alcuna sanzione per quell’anno di competenza.

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Non è più la sezione di appartenenza a determinare se il diritto camerale va corrisposto in misura fi ssa o in base al fatturato; le nuove modalità di applicazione del tributo (già dallo scorso anno) modifi cano l’apparte-nenza di alcuni soggetti a una categoria piuttosto che all’altra.Il diritto camerale è infatti quantifi cato secondo di-verse modalità, in relazione ai soggetti interessati. In alcuni casi l’importo è fi sso, in altri è commisurato al volume d’affari.Pagano in misura fi ssa le imprese individuali e i soggetti iscritti solo al Rea, mentre pagano in base al fatturato dell’esercizio precedente tutti gli altri iscritti al Regi-stro imprese. In verità, già a decorrere dallo scorso anno alcune no-vità hanno interessato la suddivisione tra queste due macrocategorie. Precedentemente, infatti la suddivisio-ne era legata alla sezione di riferimento della società (sezione speciale: in misura fi ssa; ordinaria: in base al fatturato). Con le modifi che dello scorso anno gli imprenditori individuali iscritti in sezione ordinaria, che fi no al 2010 pagavano in base al fatturato, dal 2011 pagano in misura fi ssa. La conferma del provvedimento del 21 aprile 2011 porta con sé anche il mantenimento di alcuni regimi transitori introdotti lo scorso anno e non ancora giunti a regime: gli iscritti nel Repertorio delle notizie economiche e

amministrative (associazioni, fondazioni, comitati e altri enti non societari che esercitano attività d’impre-sa, agricola o commerciale, non esclusiva o prevalente) versano un diritto annuale di 30 euro; il tributo dovuto dalle società semplici non agricole e dalle società tra avvocati è pari alla misura fi ssa prevista per il primo scaglione di fatturato (200 euro), quello a carico del-le società semplici agricole è ridotto alla metà (100 euro). Due le misure fi sse per le imprese individuali: 200 euro se tenute a iscriversi nella sezione ordinaria del Registro, 88 euro quando «destinate» a una sezione speciale. Il diritto annuale non è frazionabile in alcun caso in proporzione ai mesi di iscrizione al Registro imprese o al Rea (sia per la sede che per le unità locali). Peraltro anche le imprese che pagano in misura fi ssa versano un importo aggiuntivo per ogni unità locale o sedi secondarie. Solo i soggetti iscritti esclusivamente al Rea non pagano per le eventuali unità locali. Nel caso di trasferimento di sede fra province diverse, il diritto per la sede è dovuto alla camera nei cui registri risultava l’iscrizione al 1° gennaio 2012, indipendente-mente dalla data effettiva di trasferimento. Nel caso di passaggio da una forma giuridica che paga in misura fi ssa a una che paga in base al fatturato, o viceversa, il diritto è dovuto in base alla natura giuridica con cui era iscritta l’impresa al 1° gennaio 2012. Tutte le altre tipologie di impresa pagano in base al fatturato.

Importo fi sso o legato al volume d’affari

Per chi paga in base al fatturato sarà il va-lore della produzione ai fi ni Irap a deter-minare l’importo dovuto. Così il modello Irap 2012 determinerà l’imponibile su cui applicare le varie aliquote per scaglioni. Ai fi ni della determinazione della base im-ponibile per il calcolo dell’importo dovuto non rileva l’eventuale adeguamento agli studi di settore; nemmeno per i sogget-ti che applicano l’articolo 5-bis del dlgs 15/12/1997 n. 446. Inoltre i contribuenti che compilano più sezioni dello stesso quadro o più quadri del modello Irap, ai fi ni del calcolo del fatturato per la de-terminazione del diritto annuale dovuto devono procedere alla somma dei valori esposti nelle diverse sezioni o nei diversi quadri del modello Irap. Le società non operative, denominate società di comodo, sono soggette a una disciplina particolare in considerazione del fatto che esse non sono fi nalizzate a svolgere un’attività eco-nomica o commerciale, ma soltanto alla gestione di un patrimonio, mobiliare o immobiliare che sia.

Fa fede il valore valido per l’Irap

I calcoli

Fatturato 2011Diritto camerale 2012 (in euro)

oltre euro fi no a euro

€ 0 € 100.000 € 200

€ 100.000 € 250.000 € 200 + 0,015% della parte oltre € 100.000

€ 250.000 € 500.000 € 222,50 + 0,013% della parte oltre € 250.000

€ 500.000 € 1.000.000 € 225 + 0,010% della parte oltre € 500.000

€ 1.000.000 € 10.000.000 € 305 + 0,009% della parte oltre € 1.000.000

€ € 10.000.000 € 35.000.000 € 1.115 + 0,005% della parte oltre € 10.000.000

€ 35.000.000 € 50.000.000 € 2.365 + 0,003% della parte oltre € 35.000.000

€ 50.000.000€ 2.815 + 0,001% della parte oltre € 50.000.000(max € 40.000)

SEZIONE SPECIALE (imprese iscritte al 31/12/2010)

Diritto annuale 2011 Diritto annuale 2012

Imprese individuali € 88,00 € 88,00

Soggetti iscritti al Rea € 30,00 € 30,00

Società semplici agricole € 100,00 € 100,00

Società semplici non agricole € 200,00 € 200,00

Società tra avvocati € 200,00 € 200,00

Imprese con sede principale all’estero(per unità locale e/o sede secondaria)

€ 110,00 ciascuna € 110,00 ciascuna

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13Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio 20I M P R E S A

Via alla revisione delle regole contabili Oic: in consultazione i no al 30/6/12 il primo set di standard

Check up per i principi contabiliSi parte da immobilizzazioni, ratei e risconti, debiti, fondi

Pagina a cura DI ANDREA FRADEANI

E FRANCESCO CAMPANARI

Arrivano i principi con-tabili aggiornati. L’Or-ganismo italiano di contabilità ha posto in

consultazione, fi no alla data del 30 giugno 2012, il primo set dei nuovi standard dedicati alla re-dazione del bilancio d’esercizio secondo le disposizioni civilisti-che. Un passo importante e at-teso, visto che l’ultima revisione sistematica delle regole contabili risale al 2005 (in occasione della riforma sul diritto societario di cui al dlgs 6/03), fi nalizzato a conseguire due ambiziosi risul-tati: cogliere, da un lato, l’evo-luzione normativa e dottrinale verificatasi negli ultimi anni, soprattutto per le dinamiche internazionali che hanno coin-volto il mondo dell’accounting; dall’altro renderne più semplice e chiara tanto la loro compren-sione quanto la loro futura ma-nutenzione.

Un nuovo format. La prima novità riguarda la forma. I do-cumenti posti in consultazione abbandonano il tradizionale la-yout tipico delle pubblicazioni scientifi che in favore di un nuo-vo look, peraltro comune a tutti i futuri principi, più simile a un «manuale d’istruzioni». Una scelta che potrà disorientare al-

cuni, derivata però dal modello redazionale adottato in ambito internazionale (tanto dagli Ifrs quanto dagli Sfas statunitensi): ogni paragrafo è identifi cato da un numero sequenziale, ciò per agevolare sia le citazioni che gli aggiornamenti del principio; vie-ne predefi nito, inoltre, un per-corso logico uniforme destinato alla trattazione di qualsiasi area di bilancio.

La nuova struttura degli stan-dard nazionali, del tutto simile a quella degli Ifrs, si fonda in-

fatti sulla distinzione di ciascun principio contabile in sei parti: ambito di applicazione; princi-pali defi nizioni; classifi cazione; rilevazione iniziale; valutazione e rilevazione successiva; infor-mazioni in nota integrativa. A queste si aggiunge un’appendice con i riferimenti normativi.

La scelta dell’Oic merita di essere approfondita soprattut-to con riferimento alla tematica valutativa: la chiara distinzione fra la determinazione dei valori di carico nel sistema contabile

(rilevazione iniziale) e le moda-lità per la misurazione della loro dinamica (valutazione e rileva-zione successiva) rappresenta, infatti, una rilevante novità per una prassi, spesso appiattita su una visione abitudinaria del co-sto storico, che tende ad ignorare la prima problematica.

I documenti aggiornati. Il progetto dell’Organismo ita-liano di contabilità coinvolgerà 25 standard attraverso almeno cinque fasi di consultazione che termineranno alla fi ne di questo nuovo anno, in modo da poter di-sporre delle nuove regole conta-bili entro il primo trimestre del 2013.

Il primo lotto di principi con-tabili sottoposto all’attenzio-ne della comunità bilancistica riguarda quattro documenti: l’Oic 16 - Immobilizzazioni ma-

teriali; l’Oic 18 - Ratei e riscon-ti; l’Oic 19 - parti Debiti e Fondi per rischi e oneri e Tfr; l’Oic 29 - Cambiamenti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzioni di errori, eventi e operazioni straordi-narie, fatti interventi dopo la data di chiusura dell’esercizio. Critiche e commenti dovranno pervenire allo standard setter nazionale entro il prossimo 30 giugno 2012; verranno inoltre organizzati, rispetto all’usuale due process, incontri con gli ope-ratori per presentare le nuove regole e stimolare il dibattito.

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Maggiore attenzione all’iscrizione e alla valutazione in bilancio dei ratei e dei risconti. Le modifi che apportate all’Oic 18 - Ratei e risconti riguarda-no, infatti, sia l’introduzione di più rigide condizioni in merito alla loro rilevazione che, e soprattutto, esplicite direttive destinate alla verifi ca di recuperabilità/realizzabilità di quelli pluriennali. L’Organismo italia-no di contabilità introduce, interpretando il contenuto del sesto comma dell’art. 2424-bis c.c., tre distinti requisiti per poter rilevare un rateo o un risconto: il componente in parola deve risultare, in primo luogo, da un contratto iniziato in un esercizio e destinato a terminare in uno succes-sivo; il corrispettivo è negozialmente dovuto, quindi, in via posticipata (rateo) o anticipata (risconto) rispetto a prestazioni comuni a due o più periodi amministrativi consecutivi; l’ammontare del rateo o del risconto varia, infi ne, in ragione del tempo. Sono allora da escludere, come ricor-dato dal paragrafo 14, «i proventi e gli oneri la cui competenza è maturata per intero nell’esercizio cui si riferisce il bilancio. Per esempio, crediti verso clienti e debiti verso fornitori per fatture da emettere e fatture da ricevere; interessi attivi e passivi, non ancora accreditati/addebitati, maturati a fi ne esercizio su depositi e conti correnti bancari o su crediti e debiti fi nanziari; debiti verso agenti e rappresentanti per provvigioni da corrispondere; debiti per utenze relative a periodi già scaduti alla data di bilancio le cui bollette sono emesse nell’esercizio successivo; crediti per premi da ricevere da fornitori».Sotto la lente, poi, la recuperabilità/realizzabilità dei ratei e risconti at-tivi pluriennali (ossia riferibili a due o più esercizi consecutivi) come il disaggio sul prestito obbligazionario o il risconto attivo sul maxicanone iniziale del leasing fi nanziario. Si dovrà procedere, al termine di ogni esercizio, a una nuova valutazione che tenga conto di due parametri: non solo, come ovvio, del trascorrere del tempo; bisognerà testare, infatti, la recuperabilità del loro valore e, in ipotesi di sua perdita, addebitarla alla voce B.10.d del conto economico. Il nuovo Oic 18 propone poi una piccola semplifi cazione: viene eliminata la previsione, dettata dalle regole con-tabili vigenti, della distinzione del valore dei ratei da quello dei risconti, in caso di importi signifi cativi, nelle voci D dell’attivo ed E del passivo dello stato patrimoniale. Tale dato, infatti, appare come ridondante visto l’obbligo di scindere i valori in nota integrativa.

Mascia Traini

Oic 18, le rilevazioni diventano più rigide

Sono tre le principali novità, oltre a una più puntuale disciplina dei requisiti d’iscrizione, della parte dedicata ai Fondi per rischi e oneri e tfr dell’Oic 19: la rinuncia all’attualizzazione dei fondi per oneri contro il fenomeno infl ativo; le disposizioni in merito ai resi su prodotti e al recupero ambientale; l’aggiornamento delle previsioni in merito al tfr. L’attuale standard consente di attualizzare, qualora «si utilizzassero per la determinazione degli stanziamenti costi che tenessero conto delle previsioni di infl azione», il valore dei fondi per oneri: tale possibilità è stata depennata per la necessità di vagliare la compatibilità di tale procedi-mento matematico con le disposizioni civilistiche.Ben più interessante è l’introduzione di precise regole per i resi su pro-dotti e il recupero ambientale. La prima fattispecie si riferisce «all’obbli-go contrattuale o in base agli usi del settore, di provvedere al ritiro dei prodotti rimasti invenduti e a sostenerne il relativo costo»: la necessaria correlazione con i ricavi dell’esercizio, visto l’imprescindibile principio di competenza economica, imporrà allora di accantonare, contro addebito della voce A.1 del conto economico, la stima (anche con metodi statistici) degli oneri futuri da affrontare. La seconda, invece, riguarda la «copertura dei costi che la società stima di sostenere per danni cagionati all’ambiente, in seguito a contenziosi per violazione di norme o regolamenti in materia ambientale, ivi incluse di norme sulla sicurezza nei cantieri e negli ambienti di lavoro». Viene trattato, in particolare, il caso delle discariche: gli oneri di ripristino del suolo (ad esempio per ricopertura, monitoraggio e smaltimento del percolato) dovranno gravare sull’intero periodo di smaltimento dei rifi uti determinando l’addebito annuale in funzione del rapporto fra smaltito e capacità complessiva.In tema di trattamento di fi ne rapporto, le nuove regole recepiscono ap-pieno gli effetti della riforma dell’istituto operata dalla Finanziaria 2007. Il trattamento contabile della «liquidazione» viene distinto a seconda che la società abbia o meno più di 50 dipendenti: nel primo caso, infatti, il tfr maturato successivamente al 31 dicembre 2006 seguirà, salvo ade-sione facoltativa ai fondi di previdenza complementare, la tradizionale disciplina dell’art. 2120 c.c.; nel secondo, invece, il fondo post 2006 sarà sostituito dal debito per quanto non ancora versato (all’Inps o ai fondi di previdenza complementare) alla data di fi ne esercizio.

Anche il danno ambientale trova il suo fondo

Altri articoli sul sito www.italiaog-gi.it/oic

La struttura dei nuovi principi Il primo set aggiornato

NUMERO TITOLO

OIC 16 Immobilizzazioni materiali

OIC 18 Ratei e risconti

OIC 19DebitiFondi per rischi ed oneri e TFR

OIC 29 Cambiamenti di principi contabili …

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14 Lunedì 9 Gennaio 2012 I M P R E S A

Pagine a cura DI LUCIANO DE ANGELIS

Nel caso di perdite rile-vanti, particolare at-tenzione dovrà essere dedicata dai sindaci

alla durevolezza o reversibilità delle stesse nel breve periodo. In situazioni di aumenti di ca-pitale con limitazioni o esclu-sioni del diritto di opzione sarà la congruità del valore delle nuove azioni a dover essere va-lutata dei controllori. È quanto prevedono due delle 16 «Nuove norme di comportamento del collegio sindacale», approvate a fine dicembre dal Cndcec, in vigore dal 1° gennaio scorso.

Aumento del capitale. In caso di aumento di capitale so-ciale, oltre agli aspetti formali, i sindaci dovranno verifi care il rispetto di norme particolari che vincolano determinate tipo-logie di aumenti. Per esempio, in ipotesi di aumento in natura, previsto dall’art. 2343 c.c. per le spa e 2465 c.c. per le srl, i con-trollori dovranno accertare che sia redatta la relazione di stima o che esistano le condizioni per l’esenzione della stessa (art. 2343-ter), mentre nel caso di aumenti gratuiti, oltre al capi-tale interamente liberato andrà accertato che le riserve e i fondi speciali fi nalizzati all’aumento siano disponibili.

Nell’aumento in denaro del capitale sottoscritto in modo parziale viene richiesto ai sin-daci di accertare se la scindi-bilità dell’aumento sia o meno prevista nella delibera.

In tutte le situazioni di au-menti di capitale viene, inoltre, richiesto ai sindaci di verifi care che gli amministratori abbiano provveduto alla presentazione al registro delle imprese della prevista attestazione di sotto-scrizione, mentre nel caso di conferimento di beni in natura o crediti la verifi ca dovrà essere estesa anche alla «dichiarazio-ne informativa» di cui all’art. 2343-quater, c.c. a cui gli am-ministratori sono tenuti dopo aver provveduto ai relativi controlli.

Una particolare attenzione meritano gli aumenti di capita-le con esclusione o limitazioni del diritto dei soci alla sottoscri-zione, in virtù di uno specifi co interesse della società. In questi casi, l’art. 2441 c.c., comma 5, ri-chiede, secondo la giurispruden-za, un interesse specifi co, serio e consistente, come potrebbe essere quello di far entrare in società un soggetto determinato o di stipulare un’alleanza con altra società, interesse che, di contro non sussiste, per esem-pio, per l’esigenza di ricostitui-re immediatamente il capitale sociale per perdite, da parte dei soli soci presenti in assemblea, né, tantomeno, per realizzare

uno specifico obiettivo della maggioranza (eccesso di pote-re).

In virtù di ciò, tali aumenti sono assoggettati a una serie di cautele sulle quali devono vigi-lare anche i sindaci. In primo luogo, che l’organo amministra-tivo predisponga, nei termini previsti una relazione che il-lustri i motivi dell’esclusione o della limitazione del diritto di opzione nonché i criteri adottati per determinare il prezzo delle azioni di nuova emissione. In questi casi, al collegio sindaca-le è richiesto uno specifi co pa-rere sulla congruità del valore di emissione delle nuove azioni. In altri termini, si chiede all’or-gano di controllo di verifi care se il sacrifi cio richiesto ai soci con la rinuncia o limitazione del diritto di opzione sia in qualche modo equilibrato con il sovrapprezzo a cui saranno sottoscritte le azioni di nuova emissione. Successivamente, si dovranno verificare i termini per il deposito presso la sede

sociale, entro i quindici giorni antecedenti l’aumento, di tutti i documenti previsti (relazione degli amministratori, parere dei sindaci, eventuale relazione di stima dell’esperto nei casi di conferimenti in natura), nonché la regolarità della convocazione e della deliberazione. Da ultimo, i sindaci sono chiamati a verifi -care, ai sensi dell’art. 2444 c.c. che entro 30 giorni dall’avve-nuta sottoscrizione del capitale gli amministratori depositino, presso il R.I. l’attestazione re-lativa all’avvenuto aumento di capitale, a cui i sindaci dovran-no provvedere in via sostitutiva in caso di omissioni dell’organo amministrativo.

Perdite. In tema di perdite, vengono analizzate le situazioni di riduzione volontaria e obbli-gatoria. In merito alla prima situazione, che può avvenire sia mediante liberazione dei soci per versamenti dovuti, sia con rimborso agli stessi, si rac-comanda al collegio di vigilare:

1) Sul rispetto dei limiti e del-le condizioni di legge, cioè che il capitale non si riduca al di sotto dei limiti minimi previsti per il capitale di srl ed spa, non-ché che rimanga al di sopra dei limiti necessari per mantenere obbligazioni in circolazione, art. 2413 c.c. e che, a seguito della riduzione, le eventuali azioni proprie in portafoglio non ecce-dano il quinto del capitale so-ciale ridotto (art. 2445, comma 2, c.c.).

2) Che la delibera sia esegui-ta non prima che siano trascorsi 90 giorni dalla trascrizione del-la deliberazione presso il regi-stro delle imprese, a condizione che entro tale data non si siano registrate opposizioni da parte dei creditori.

Di contro, non spettano al collegio valutazioni in merito all’esuberanza del capitale (an-che se nell’ottica della corretta gestione fi nanziaria il collegio potrebbe sconsigliarne la ridu-zione in caso di eccessivo inde-bitamento ndr), ma solo consi-derare eventuali situazioni di confl itto di interesse o abuso di maggioranza (peraltro diffi cil-mente ipotizzabili nelle situa-zioni di specie).

Particolarmente delicato ri-sulta, inoltre, il compito del collegio sindacale quando la società abbia prodotto perdite rilevanti ai sensi degli artt. 2446 o 2447 .

In questi casi, dopo aver ac-certato che gli amministratori provvedano alla doverosa con-vocazione assembleare, la nor-ma 10.2 evidenzia che nelle loro «osservazioni» i sindaci debbano provvedere:

1) a valutare le ragioni che hanno determinato le perdite,

se le stesse sono state corretta-mente individuate e illustrate all’organo amministrativo (cioè se le ragioni si connotino per temporaneità o siano perma-nenti e la corretta quantifi ca-zione delle perdite);

2) a esaminare i criteri di valutazione adottati, tenendo conto delle prospettive di con-tinuità aziendale (cioè se in relazione alla temporaneità o permanenza delle ragioni delle perdite venga o meno minata la possibilità di permanenza dell’azienda sul mercato);

3) a dare atto dei fatti di ri-lievo avvenuti successivamente alla redazione della relazione e dell’evoluzione della gestione sociale (per esempio, se sono intervenute ulteriori perdite dopo la redazione dello stato pa-trimoniale di rilevazione della perdita iniziale).

Da evidenziare, peraltro, come dette osservazioni, sebbene il codice civile non lo preveda, si rendano necessarie anche nella più grave ipotesi di perdite ex art. 2447 c.c..

Di estremo interesse, a ri-guardo, appare nelle norme, il concetto di «perdite reversibili», cioè recuperabili con ragione-vole certezza. In queste ipotesi (tipiche delle società che ope-rano in settori «stagionali»), si evidenzia che l’assemblea pos-sa legittimamente non essere convocata «…nel caso in cui la perdita sia recuperabile dalla società entro breve con ragio-nevole certezza». Anche gli utili conseguiti ma non consolidati, a seguito della mancata approva-zione del bilancio, potranno in determinate circostanze essere valutati per non convocare l’as-semblea (in tal senso peraltro, Cass. 23 marzo 2004 n. 5740). Le valutazioni, in relazione alla situazione economico patrimo-niale della società spetteranno agli amministratori, mentre i sindaci dovranno verificare i caratteri di prudenzialità della scelta.

Circa la documentazione con-tabile che gli amministratori sono tenuti a presentare in as-semblea, le norme consigliano (seppur la Cassazione non lo imponga), nel rispetto del prin-cipio Oic 30, di presentare ai soci oltre allo stato patrimonia-le anche il conto economico.

Da ultimo viene presa una «originale» posizione in merito al 2° comma dell’art. 2482-bis c.c., laddove, in tema di srl, si ritiene che in presenza di un revisore esterno le osserva-zioni sulle perdite spettino a quest’ultimo.

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Le nuove norme di comportamento approvate dal Cndcec in vigore dal 1° gennaio 2012

Variazioni di capitale e perdite ispezionate a fondo dai sindaci

1) Sul rispetto dei limiti e del-

Non solo quando gli amministratori «omet-tono» loro specifi che incombenze, ma anche nel caso di loro repentina cessazione dell’in-carico i sindaci sono chiamati a intervenire. Sul tema dispone la norma 9.1. Circa i ritardi ed omissioni degli ammini-stratori, viene ricordato che nei vari casi, i sindaci possono essere chiamati a convoca-re l’assemblea (deliberando collegialmente e con preventivo avviso del presidente del cda o di tutti gli amministratori secondo la nor-ma 5.7), a eseguire le pubblicazioni previste dalla legge e a presentare al tribunale istanze di scioglimento della società.Fra questi, l’evento maggiormente rilevante si verifi ca a seguito di omissione degli ammi-nistratori riguardo gli adempimenti relativi al verifi carsi di una causa di scioglimento della società (ex artt. 2384 e 2385 c.c.). Sul tema, viene previsto che i sindaci, prima di chiedere al Tribunale l’emissione del provve-dimento di scioglimento, devono sollecitare l’organo amministrativo perché vi provveda direttamente. Ma l’aspetto giuridicamente e operativamente più rilevante è che l’inter-vento sostitutivo, sia inteso non come onere individuale del sindaco (come ritiene parte

della giurisprudenza), ma quale adempimen-to collegiale dell’organo di controllo. Il secondo caso si verifi ca con la cessazione dell’unico amministratore (situazione più frequente, basti pensare al caso di decesso, di latitanza o di condanna penale), o di ces-sazione dell’intero organo soprattutto in presenza di clausole «simul stabunt, simul cadent» e di una espressa clausola statu-taria che renda immediatamente effi cace l’art. 2386 c.c. (si vedano sul tema le mas-sime HC9 e IC28 del notariato Triveneto). In queste circostanze, il collegio sarà chia-mato a convocare l’assemblea nel più breve tempo possibile e a compire nel frattempo gli atti di ordinaria amministrazione (art. 2386) c.c.. In assonanza con le disposizioni codicistiche, viene poi ricordato che qua-lora non lo facciano gli amministratori i sindaci devono trascrivere l’intervenuta cessazione al registro delle imprese qualo-ra ciò non avvenisse, peraltro, il novellato art. 2630 c.c. (a seguito delle modifi che introdotte dalla legge 11/11/2011 n. 201) prevede una sanzione da 103 a 1.032 euro per ciascun sindaco.

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Quando gli amministratori omettonoi sindaci agiscono

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/sindaci

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15Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio 20I M P R E S A

Continuità, sorvegliata specialeN

ell’attività di controllo, i sindaci dovranno porre particolare attenzione a tutte le circostanze

che possano mettere in dubbio la continuità aziendale. In que-sti frangenti dovranno darne immediata comunicazione agli amministratori e, se del caso, sollecitare attivamente que-sti ultimi ad adottare misure idonee al superamento della crisi. Qualora ciò non avvenga, il collegio dovrà convocare l’as-semblea e nelle situazioni più gravi potrà anche fare istanza al Tribunale ex art. 2409 c.c.

È quanto prevedono le norme di comportamento del collegio sindacale nella loro versione defi nitiva in relazione alle si-tuazioni di crisi d’impresa.

Individuazione e segna-lazione della crisi. Nei casi in cui si abbiano palesi mani-festazioni di crisi d’impresa (mancato rinnovo di prestiti rilevanti da parte di istituti di credito, incapacità di far fonte nelle previste scadenze ai debiti d’impresa, rilevanti perdite su crediti, erosione del capitale sotto il minimo legale ecc.) il collegio sindacale è chiamato a darne immediata comunicazio-ne agli amministratori, solleci-tandoli affi nché si attivino per porvi rimedio.

In merito alle modalità attra-verso cui individuare le circo-stanze che possono minare la continuità aziendale, si segnala che la norma di comportamen-to 3.3 prevede che, in occasione della periodica informazione di bilancio, i sindaci richiedano all’organo amministrativo una informativa particolarmente approfondita nelle situazioni in cui si evidenziano rischi per la continuità aziendale. Si tratta di monitorare con particolare

attenzione gli indicatori (fi nan-ziari, gestionali e di altro tipo) evidenziati dal principio di re-visione n. 570, interagendo, nel caso, anche con l’eventuale orga-no di revisione esterno (norma 5.3). L’obbligo di intervento, in questi casi, da parte dei sinda-ci è determinato, seppur in via indiretta, dall’art. 2403 c.c. che chiede all’organo di controllo di verifi care il corretto rispetto della legge (si pensi all’obbligo di pagare i fornitori, i dipen-denti, di far fronte al rispetto dei contratti di fi nanziamento) e conseguentemente la corretta gestione della società.

In questa fase, secondo la norma 11.1, i sindaci sono chia-mati, da un lato, a monitorare costantemente la possibilità per la società di rispettare la con-tinuità aziendale e, dall’altro, a vigilare sulle attività svolte dagli amministratori per garan-tire la continuità aziendale.

Nel caso in cui tali misure non vengano adottate i sindaci saranno chiamati ad indicare all’organo decisorio la possibi-lità di ricorrere ad uno degli istituti di composizione nego-ziale della crisi e cioè a pre-sentare ai creditori: un piano di risanamento, un accordo di ristrutturazione o richiedere un concordato preventivo.

Qualora, anche su espressa richiesta dei sindaci (che tutta-via non sono chiamati a fi ssare alcun termine a riguardo), gli amministratori non si attivino o adottino provvedimenti rite-nuti inadeguati, la Norma 11.2 evidenzia l’opportunità che il Collegio convochi l’assemblea ai sensi dell’art. 2406 c.c., per informarla sia dell’inerzia degli amministratori sia dello stato di crisi. In questi casi i sinda-ci dovranno evidenziare con chiarezza nell’ordine del giorno le motivazioni della crisi che

rendono opportuna la convoca-zione assembleare, ed esporre con chiarezza nel corso dell’as-sise, attraverso una specifica relazione e documentazioni di supporto, sia le informazioni acquisite che documentano lo stato di diffi coltà aziendale, sia gli eventuali eventi censurabili riscontrati.

In alcune situazioni, di gravi irregolarità commesse dagli am-ministratori, non è poi escluso che nelle spa (e secondo parte della giurisprudenza di merito anche nelle srl dotate di colle-gio sindacale) i sindaci possano denunciare le gravi irregolarità degli amministratori al tribu-nale ex art. 2409 c.c.. Ciò sarà possibile, tuttavia, alla duplice condizione che la irregolarità sia «attuale» (cioè non rimossa) all’epoca della denuncia e che la stessa sia tale da creare un dan-no alla società (es. perdite per oltre 1/3 del capitale, secondo la

sentenza del Trib. Ancona del 13 novembre 2009).

La soluzione negoziale della crisi. Per il superamento della crisi, gli amministratori possono utilizzare un piano at-testato di risanamento ex art. 67, terzo comma, lett. d), L. fall. o un accordo di ristrutturazio-ne dei debiti, ex art. 182-bis L. fall.. In questi casi i sindaci, sul-la base delle norme 11.3 e 11.4, sono chiamati ad accertare la richiesta qualifi cazione del pro-fessionista chiamato a valutare rispettivamente la ragionevo-lezza e l’attuabilità dell’istitu-to, (ivi compresa la possibilità di pagamento dei creditori che non partecipano alla trattativa o che comunque hanno negato la propria disponibilità a trattare) senza entrare, quindi, in valu-tazioni di merito circa il piano o l’accordo. Successivamente, durante la fase esecutiva il col-legio vigilerà periodicamente in merito alla corretta esecuzione del piano di risanamento da parte degli amministratori. In relazione agli accordi di ristrut-turazione, di contro, a seguito dell’omologa, i sindaci dovranno vigilare sul regolare pagamento dei debiti non oggetto di «ristrut-turazione». Degli eventuali sco-stamenti, i sindaci dovranno in-formare l’organo amministrativo e, se necessario, l’assemblea. Nel concordato preventivo, di contro, i sindaci non saranno tenuti a vi-gilare sull’esecuzione del piano e sull’adempimento del concorda-to, essendo queste attività pro-prie del commissario giudiziale. Quest’ultimo sarà comunque in-formato dal collegio su eventuali irregolarità di funzionamento de-gli organi sociali sui quali l’organo di controllo manterrà la pienezza delle sue funzioni.

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Un’apposita norma (la 10.7) è dedicata al finanziamento soci, soprattutto nelle srl. A riguardo, viene richiesto ai sindaci, di verificare che i finanziamenti soci (da distinguere rispetto ai prestiti obbliga-zionari) siano effettuati nel rispetto del-le disposizioni statutarie e regolamenta-ri in materia (in particolare secondo le disposizioni della delibera Cicr n. 1058 del 19 luglio 2005). Sul tema poi, l’organo di controllo dovrà verificare che detti finanziamenti non vengano restituiti in momenti di eccessi-vo squilibrio economico-finanziario (con rischi evidenti di bancarotta distrattiva per gli amministratori nel caso di suc-cessivo dissesto della società). Tale prin-cipio si applica anche nelle spa, soggette all’altrui direzione e coordinamento (art. 2497-quinques c.c), e secondo la più re-cente giurisprudenza di merito anche in tutte le spa a ristretta base azionaria (da ultimo Trib. Venezia 10/2/2011; conf. Trib. Udine 21/2/2009).A riguardo si evidenzia poi che, qualora il finanziamento venga «Trasformato» in capitale di rischio, i soci devono aver espressamente ed individualmente di-

sposto la preventiva rinuncia al diritto di restituzione del prestito (remissione del debito ex art. 1236 c.c.).

Prestiti Obbligazionari. Nei prestiti obbligazionari delle spa i sindaci devono analizza-re il rispetto della disciplina codicistica partendo dalla di-sposizione di cui all’art. 2412 c.c. che impone di non emettere tali finanziamenti oltre i limiti del doppio del capitale sociale e delle riserve legali e disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Tale prestito deve altresì rispondere, si legge nella norma 10.6, ai principi di corretta amministra-zione. In altri termini, le condizioni e gli oneri del debito, devono essere «so-stenibili» dalla società secondo criteri di ragionevolezza e sulla base di un piano finanziario approvato dal cda.

Recesso. In merito al recesso la nor-ma 10.9 impone da un lato di verificare il rispetto della legge e, dall’altro, quello

dello statuto che regolamenta l’istituto nella specifica società. Circa, la valuta-zione delle azioni del recedente dovrà riscontrarsi che il cda si basi sui crite-ri stabiliti dal secondo comma dell’art. 2437-ter c.c., (c.d. «misti» patrimoniali-reddituali) emergenti dalla prassi azien-dalistica. Compito del collegio è quello di accertare, tra l’altro, che detta valu-tazione sia fondata su una situazione patrimoniale costruita ad-hoc dagli

amministratori. A riguardo, le norme ricordano che nelle spa è richiesto ai sindaci (ed all’eventuale revisore legale) uno specifico parere in merito alla valutazione delle azioni spettanti al socio receduto. Si tratta di un parere obbligato-rio, ma non vincolante per gli amministratori, che i sindaci sono chiamati a rilasciare prima della definitiva deter-minazione del valore da parte dell’organo volitivo.Nel caso di spa, poi, (tale di-sposizione non vale, infatti, per le srl) qualora una deli-

bera assembleare possa modificare le condizioni di rischio dell’investimento effettuato, e quindi legittimare per il so-cio il diritto a recedere, gli amministra-tori sono tenuti a rendere noto il valore delle azioni nei quindici giorni che pre-cedono la data fissata per l’assemblea. Anche su tale obbligo deve focalizzarsi la vigilanza del collegio.

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SECONDO LA NORMA 10.7

Nella gestione ordinaria attenzione su finanziamenti e recessi

Le nuove norme

Norma n.9 Attività del collegio sindacale in caso di Omissione degli amministratori

Norma n.10Attività del Collegio Sindacale nelle operazioni sociali straordinarie e nelle altre operazioni rilevanti

Norma n.11 Attività del collegio sindacale nella crisi d’impresa

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16 Lunedì 9 Gennaio 2012 I M P R E S A

I requisiti necessari per accedere ai contributi a sostegno dei piani per aumentare la sicurezza

Bando Inail, la perizia è d’obbligoAnche i progetti minori accompagnati da documento tecnico

Pagina a cura DI ROBERTO LENZI

Perizia di un tecnico qualifi cato necessaria anche per i progetti minori, obbligo di con-

formità dell’immobile alle nor-me vigenti, la domanda deve riguardare locali in cui si eser-cita attività produttiva. Sono queste alcune novità del bando Inail che mette in campo oltre 200 milioni di euro per soste-nere progetti di miglioramento della sicurezza nelle imprese. Il tecnico è chiamato ad atte-stare la congruità del progetto, l’effettivo miglioramento del-la sicurezza in base al rischio selezionato, la conformità alle norme e si assume la respon-sabilità delle dichiarazioni ri-lasciate. La procedura di acces-so sarà rivoluzionata rispetto alla prima edizione del bando, grazie alla generazione di un codice di progetto che le impre-se potranno ricevere tramite Pec. Tutte le imprese avranno tempo fi no alle ore 18.00 del 7 marzo 2012 per effettuare si-mulazioni all’interno del Pun-to cliente telematico dell’Inail. La soglia minima richiesta per presentare domanda passa dai 90 punti del primo bando ai 105 punti richiesti dal nuovo bando, ma i parametri sono stati ritoccati rispetto al pas-sato (si veda altro articolo in pagina).

Perizia obbligatoria per tutti i progetti accolti. I titolari dei progetti accolti a seguito della presentazione telematica saranno chiamati a presentare una perizia giu-rata redatta da tecnico abili-tato, regolarmente iscritto a collegi o ordini professionali e con competenze specifiche

nella materia attinente al progetto presentato. Anche i progetti di importo inferiore a 30 mila euro, esclusi da tale obbligo nel primo bando, sa-ranno chiamati a presentare questo documento. La perizia dovrà inoltre essere molto più articolata rispetto al passato, in quanto il tecnico dovrà an-che dichiarare la conformità dell’immobile e dell’interven-to alle norme edilizie e urba-nistiche vigenti, oltre al fatto che il progetto non sia in corso di realizzazione alla data della domanda.

Fondamentali i contenu-ti del Documento di valu-tazione dei rischi. Prima di procedere alla presentazione della domanda, è basilare ve-rifi care la corretta e completa redazione del Documento di valutazione dei rischi, se ob-bligatorio in base al tipo di azienda. Il bando prevede in-fatti che, in ogni caso, la cau-sa di infortunio o il fattore di rischio per il quale il progetto viene presentato deve essere riscontrabile, a pena di esclu-sione, nel Dvr (Documento di valutazione dei rischi). Se l’im-presa non è obbligata alla sua redazione, deve comunque pre-sentare autocertifi cazione di valutazione dei rischi a fi rma del datore di lavoro, a cui deve essere allegata una dichiara-zione ugualmente sottoscrit-ta da cui si devono evincere i rischi aziendali, il layout e il ciclo produttivo. Necessario eliminare la macchina so-stituita. Nel caso di sostitu-zione di una macchina o di un impianto non marcato Ce, que-sti devono essere obbligatoria-mente messi fuori dal processo produttivo dell’azienda e, in fase di rendicontazione, dovrà

esserne data debita comprova. Per esempio, è possibile rotta-mare il vecchio macchinario e tenere in azienda un certifi cato che attesti l’operazione.

Senza Durc non si accede al contributo. Un requisito indispensabile per accedere al contributo è essere in regola con gli obblighi contributivi di cui al Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Le aziende che non sono in grado di ottenere il Durc non possono quindi presentare do-manda. Sarà inoltre necessario rimanere in regola con il Durc

fi no alla rendicontazione del progetto, non solo al momento della domanda. È importante verifi care anche che non siano state richieste altre agevolazio-ni sull’investimento proposto all’Inail, anche se non risultino ancora ottenute; la presenza di una semplice richiesta di age-volazione ad altro ente per le stesse spese determina infatti l’esclusione dal contributo pre-visto dall’Inail.

Disco verde per chi non ha superato l’istruttoria sul primo bando. Per presentare domanda, le imprese devono

dichiarare di non aver otte-nuto, a seguito della verifi ca amministrativa e tecnica del-la documentazione a conferma della domanda online, il prov-vedimento di ammissione al contributo sull’Avviso pubblico 2010 dell’Inail. Quindi, anche chi ha prenotato i fondi a se-guito del click-day, ma non ha poi superato la «fase cartacea» dell’istruttoria può accedere a questo bando Inail.

Attenzione alla classifi ca-zione di impresa. La dimen-sione di imprese rappresenta un parametro probabilmente fondamentale poiché il pun-teggio che ne scaturisce è altamente discriminatorio e oscilla tra un massimo di 45 punti e un minimo di 7 pun-ti. È evidente che, ai fi ni del raggiungimento dei 105 pun-ti richiesti, questo parametro incide in maniera importante. Il calcolo, che a una prima im-pressione sembra facile, assu-me una dimensione complessa se, all’interno dell’avviso, si legge con attenzione la specifi -ca riportata nelle note al para-metro stesso. La nota specifi ca che per effettuare il calcolo sul-la dimensione dell’impresa si deve fare riferimento non alla singola impresa richiedente, ma alla classifi cazione di im-presa ai sensi del dm 18 aprile 2005. Quindi è necessario va-lutare anche i dati che scaturi-scono da eventuali imprese col-legate o associate ai sensi dello stesso decreto, valutazione che non sempre è immediata, so-prattutto laddove si crea colle-gamento anche per la presenza di stesse persone fi siche nella compagine sociale di diverse società o è necessario valutare rapporti di parentela.

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I FONDI PER REGIONE

REGIONE FONDI IN €

Abruzzo 4.016.918

Alto Adige 1.838.613

Basilicata 2.303.687

Calabria 5.693.002

Campania 18.525.627

Emilia Romagna 15.175.551

Friuli Venezia Giulia 3.215.237

Lazio 26.149.453

Liguria 5.113.610

Lombardia 35.839.347

Marche 5.450.029

Molise 1.082.770

Piemonte 13.386.819

Puglia 7.258.174

Sardegna 6.036.303

Sicilia 16.031.299

Toscana 16.801.948

Trentino 2.118.337

Umbria 3.616.743

Valle d’Aosta 753.855

Veneto 14.592.678

TOTALE 205.000.000

Per presentare domanda è necessario ottenere un punteggio minimo di 105 in base a una griglia di valutazione. Alcune regioni hanno inserito un loro punteggio addizionale, in base a settori di attività. Per esempio la Campania dà 5 punti aggiuntivi a costruzioni e agricoltura, mentre il Friuli Venezia Giulia avvantaggia manifatturiero e costruzioni con lo stesso punteggio addizionale.

I parametri riguardano la dimen-sione aziendale, il tasso di tariffa, la percentuale di lavoratori benefi ciari, l’eliminazione o meno del rischio, l’ef-fi cacia della misura prevista e la condi-visione con le parti sociali. Quasi tutti i parametri hanno subito degli aggiu-stamenti rispetto alla prima edizione del bando.

Il primo parametro: «Dimensio-ne aziendale». Prevede una griglia di punteggi variabile da 45 punti per le microimprese fi no a 7 punti per le grandi. Il parametro vuole quindi favo-rire le imprese di piccola dimensione. Il calcolo risulta complesso soprattutto

per le casistiche di associazione o colle-gamento con altre imprese previsto dal dm 18/04/2005. Oltretutto, mentre nel precedente bando l’azienda sceglieva semplicemente la fascia di appartenen-za, in questa edizione è stata aggiunta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio contenente i dati che portano alla defi nizione della corretta dimen-sione.

Il secondo parametro: «Tasso di tariffa medio nazionale». Questo pa-rametro è relativo al Tasso di tariffa medio nazionale relativo al settore di riferimento dell’impresa. Questo vie-ne rilasciato dall’Inail in automatico all’interno della simulazione, una volta scelta la corretta Pat. Pertanto, l’im-presa, compilando la domanda, ottiene in automatico il punteggio previsto, che va da un minimo di 4 a un massimo di 25 punti, senza modifi che del parame-tro rispetto al primo bando.

Terzo parametro: «Percentuale di lavoratori coinvolti nell’inter-vento, rispetto al totale dei dipen-denti». Questo parametro si basa sulla

percentuale di lavoratori che benefi cia-no dell’intervento proposto rispetto al totale dei lavoratori presenti nell’uni-tà produttiva. Anche questo parame-tro non ha subito modifi che rispetto al bando 2010.

Quarto parametro: «Eliminazio-ne/riduzione dei fattori di rischio». Questo parametro ha un punteggio diverso a seconda del tipo di rischio che viene eliminato. Se il rischio è tra quelli più frequenti, il punteggio è maggiore. Il punteggio si differenzia da regione a regione e può andare, a titolo esemplifi cativo, dagli interventi per «bonifi ca amianto», a «spazi confi -nati» alla «movimentazione manuale dei carichi», fi no alla «prevenzione de-gli incendi, agli impianti di aspirazione di sostanze ecc». Si va da un minimo di 6 a un massimo di 35 punti, mentre nel bando 2010 si andava da un minimo di 4 a un massimo di 30 punti.

Quinto parametro: «Effi cacia del-la misura prevista». In questo caso ci sono tre diverse categorie di punteggio. L’impresa ottiene 30 punti se elimina

il rischio, ne ottiene 25 se fa un inter-vento di prevenzione e 20 se trattasi di protezione collettiva. Vengono inoltre forniti alcuni esempi dei diversi tipi di intervento. Si tratta di eliminazio-ne del rischio in caso di sostituzione di una sostanza cancerogena con una non cancerogena, mentre si tratta di prevenzione in caso di sostituzione di agenti chimici pericolosi con altri meno pericolosi. Si tratta invece di protezio-ne collettiva in caso di compartimen-tazione antincendio e sistemi di ven-tilazione. Il punteggio ha subito un aggiustamento importante in quanto nel precedente bando prevedeva ri-spettivamente 30, 20 e 10 punti.

Sesto parametro: «Condivisio-ne con le parti sociali». Viene dato un bonus incrementale del punteggio complessivo nel caso in cui il progetto sia stato effettuato o progettato at-traverso strutture facenti parte delle organizzazioni rappresentative delle parti sociali. Il bonus varia dal 10% al 14% in base a diverse casistiche, men-tre in precedenza era fisso al 10%.

I parametri per raggiungere quota 105

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17Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio 20I M P R E S A

Prosegue la tabella di marcia prevista dalla riforma del tfr sulle misure compensative

Costo del lavoro, lo sconto va suDal 1° gennaio lo sgravio è salito allo 0,26% (dallo 0,25%)

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

Sale, anche se di poco, lo sconto del costo del la-voro per le imprese co-strette a rinunciare al

tfr dei propri dipendenti come fonte di autofi nanziamento. Dal 1° gennaio, infatti, lo sgravio con-tributivo è passato alla misura dello 0,26% (0,25% per l’anno 2011) proseguendo nella tabella di marcia prevista dalla riforma della previdenza integrativa (dlgs n. 252/2005). L’incentivo fa parte del quadro delle misure compensative a favore dei datori di lavoro per la rinuncia al trat-tamento di fi ne rapporto lavoro perché destinato alla previdenza complementare e/o perché dirot-tato al fondo di tesoreria gestito dall’Inps.

La riforma del tfr. Lo sgravio contributivo fa parte dell’opera-zione di «riforma del tfr», opera-tiva dal 1° gennaio 2007, quale conseguenza di un’altra riforma, quella della previdenza integra-tiva (dlgs n. 252/2005), come completata dalla Finanziaria 2007 (legge n. 296/2006). Nel complesso delle due riforme (pre-videnza integrativa e manovra sul tfr), ne deriva l’introduzio-ne di due fondamentali novità: l’applicazione del principio del silenzio assenso circa il destino

del tfr dei lavoratori dipendenti; lo smobilizzo (il trasloco forzoso) dalle casse aziendali del tfr dei lavoratori dipendenti occupati in aziende con oltre 49 addetti, verso un fondo di tesoreria sta-tale con la fi nalità (originaria) di fi nanziare investimenti in infra-strutture. Conseguenza comune di entrambe le novità è stata la privazione, subita dalle impre-se, di una delle principali fonti di autofi nanziamento: appunto il tfr. Nel primo caso perché i lavoratori, esplicitamente o ta-citamente, acconsentono a che il loro tfr, invece che rimanere in mano aziendale, vada a finire in un fondo pensione al fi ne di costruirsi una pensione di scorta a quella pubblica e obbligatoria (Inps, Inpdap ecc.). Nel secondo caso perché, a prescindere dal-la scelta del lavoratore circa la previdenza integrativa, il tfr

è obbligatoriamente riversato nello speciale fondo di tesoreria statale, gestito dall’Inps.

Una misura compensati-va. Proprio per bilanciare, in qualche misura, la perdita alle imprese subita per via del man-cato utilizzo del tfr come fonte di autofi nanziamento azienda-le, la riforma della previdenza integrativa (il dlgs n. 252/2005 integrato delle norme della legge n. 296/2006, la Finanziaria 2007) ha introdotto incentivi ad hoc cosiddetti «misure di compen-sazione». Sono misure ricono-sciute a tutte le imprese private del tfr, sia perché devoluto alla previdenza integrativa (ai fondi pensione) sia perché, in quanto aventi forza lavoro superiore a 49 addetti, sono tenute a river-sare il tfr al fondo di tesoreria statale.

Sgravio più pesante per il 2012. Una di queste misure com-pensative consiste dello sgravio contributivo. Operativo dal 2008, la misura è prefi ssata dalla legge e variabile nel tempo: per l’an-no 2008 è stata dello 0,19%; per l’anno 2009 dello 0,21%; per l’an-no 2010 dello 0,23%; per l’anno 2011 dello 0,25%. Dal 1° gennaio di quest’anno è salita allo 0,26%; lo stesso succederà nell’anno 2013 (passerà allo 0,27%) per arrivare infi ne all’anno 2014, a partire da quando si assesterà alla misura dello 0,28%.

Come si recupera lo sgra-vio. Le istruzioni operative per il recupero dello sconto contributivo sono state dira-mate dall’Inps con la circolare n. 4/2008. Come l’altro sgravio contributivo (0,2/0,4% si veda in pagina), anche questo esonero

contributivo spetta nella stessa misura (percentuale) del tfr che viene conferito alle forme pen-sionistiche complementari o al fondo di tesoreria. E si applica prioritariamente considerando, nell’ordine, i contributi dovuti per gli assegni familiari, per la maternità e per la disoccu-pazione. Soltanto in caso d’im-possibilità a esaurire la misura spettante, l’esonero può essere esteso anche alle altre assicura-zioni della gestione prestazioni temporanee, fi no a esaurimento delle singole aliquote interessa-te (cassa integrazione guadagni, trattamenti economici di malat-tia). In ogni caso restano esclusi dalla riduzione contributiva il contributo al fondo di garanzia del tfr (pari allo 0,2% ovvero allo 0,4% per i dirigenti industriali), nonché il contributo (pari allo 0,3%) destinato ai Fondi inter-professionali per la formazione continua. In caso di ulteriore incapienza, i datori di lavoro possono trattenere la differenza, a titolo di esonero contributivo, dall’ammontare complessivo dei contributi dovuti all’Inps. Ai fi ni operativi, lo sgravio va recupe-rato sulla denuncia UniEmens nella «Denuncia Individuale», «MeseTFR», «MisureCompen-sative», «MisCompACredito», «CausaleMCACredito», TF13 e TF14.

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Il tfr chiama alla cassa i datori di lavoro. Va pagato, infatti, il saldo dell’imposta sostitutiva (pari all’11%) sulle rivalutazioni del trattamen-to di fi ne rapporto lavoro esistenti al 31 dicembre 2011. La scadenza è fi ssata al prossimo 16 febbraio e, come detto, l’appuntamento concer-ne il pagamento del saldo dell’imposta sostitutiva (dell’Irpef) dovuta sulle ri-valutazioni del trattamento fi ne rapporto dell’anno 2011 il cui acconto è stato pagato entro il 16 dicembre.

La disciplina fi scale sud-divide il trattamento di fi ne rapporto in due quote: il tfr vero e proprio cui si ha diritto annualmente (capitale) e le rivalutazio-ni annuali (rendimenti fi -nanziari periodici). Inoltre, prevede per ognuna di que-ste quote specifi ci criteri di tassazione e di pagamento delle imposte. Così mentre il prelievo fi scale sul tfr (ca-pitale) avviene con le regole ordinarie all’atto dell’eroga-zione, la quota relativa alle rivalutazioni annuali paga un’imposta agevolata, sosti-tutiva dell’Irpef, anno dopo anno quando avvengono le stesse rivalutazioni: in questo modo, le ri-

valutazioni sono poi escluse dal pre-lievo fi scale all’atto della liquidazio-ne della prestazione a fi ne rapporto. L’imposta sostitutiva è pagata con il sistema dell’acconto e del saldo; i sostituti d’imposta, in particolare, sono tenuti ogni anno a versare l’ac-conto entro il 16 dicembre dell’anno

di competenza e il saldo entro il 16 febbraio dell’anno successivo.

L’adempimento corrente riguarda il pagamento del saldo dell’imposta sostitutiva (una tantum) che è fi s-sata all’11%: La base imponibile è rappresentata, dunque, dalla rivalu-tazione annuale del fondo tfr esisten-te in bilancio al 31 dicembre 2011. In sede di acconto, il datore di lavoro si è avvalso di uno di due criteri di-sponibili per determinare l’accon-to d’imposta da pagare: il metodo storico (che porta a un acconto pari al 90% delle rivalutazioni maturate nell’anno solare precedente quello di riferimento) o il metodo previ-sionale (che prevede la determina-zione dell’acconto in via presuntiva avendo riguardo al 90% delle riva-lutazioni che maturano nello stesso anno per il quale si versa l’acconto). Quale sia stato il criterio utilizzato, entro il 16 febbraio va completato il pagamento con riferimento all’impo-sta sostitutiva effettivamente dovu-ta sulle rivalutazioni del tfr relative all’anno 2011.

Per il versamento (acconto e sal-do) va utilizzato il modello F24; pertanto, eventualmente, si può esercitare anche la facoltà di com-pensazione del debito con crediti vantanti a titolo di altre imposte e/o contributi. L’Agenzia delle entrate, con risoluzione n. 87/2001, ha prov-

veduto a istituire i codici tributi da utilizzare: 1712, «Acconto dell’impo-

sta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni del trattamento di fi ne rapporto versata dal sostitu-to d’imposta - Art. 11, commi 3 e 4 del dlgs n. 47 del 2000»; 1713 «Saldo dell’imposta sostitutiva sui redditi derivanti dalle rivalutazioni del trat-tamento di fi ne rapporto versata dal sostituto d’imposta - Art. 11, commi 3 e 4 del dlgs n. 47 del 2000»; 1714 «Imposta sostitutiva sui redditi de-rivanti dalle rivalutazioni del trat-tamento di fine rapporto versata dal soggetto percettore in dichiarazione - Art. 11, commi 3 e 4, del dlgs n. 47 del 2000». I codici-tributo devono es-sere esposti nella «sezione Erario»; escluso il 1712 tutti gli altri codici possono essere esposti anche nella colonna «importi a credito compen-sati» della sezione Erario; il periodo di riferimento da indicare è l’anno d’imposta a cui si riferisce il versa-mento; gli importi relativi al codice «1714» possono essere versati me-diante pagamenti rateali.

In sede di versamento d’accon-to (e anche del saldo) dell’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni del trattamento di fine rapporto lavo-ro è consentito l’utilizzo del credito d’imposta che, ai sensi della legge n. 662/1996 (Finanziaria per il 1997), si è costituito a seguito del prelievo straordinario Irpef (sempre sui tfr) negli anni 1997/1998.

SCADENZA FISSATA AL PROSSIMO 16 FEBBRAIO

Appello per il saldo dell’imposta sostitutiva

SALE LO SGRAVIO CONTRIBUTIVO

A chi spetta Ai datori di lavoro che versano, in tutto o in parte, le quote di tfr maturate dai propri lavoratori dipendenti in un fondo pensione e/o al fondo di tesoreria (aziende con almeno 50 addetti)

La misura dello sconto

Anno 2008 = 0,19%; Anno 2009 = 0,21%; Anno 2010 = 0,13%; Anno 2011 = 0,25%; Anno 2012 = 0,26%; Anno 2013 = 0,27%; dall’anno 2014 = 0,28%

I codici • TF13 = Rec. Contr. DL 203/2005 – Prev. Complementare• TF14 = Rec. Contr. DL 203/2005 – Fondo di Tesoreria

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18 Lunedì 9 Gennaio 2012 IMMOBILI & CONDOMINIO

Dalle luci a tempo alle pulizie in autogestione: le regole dell’Anammi per risparmiare

Condominio, è lotta agli sprechiTra gli obiettivi, prevenire la morosità in costante aumento

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Tagliare le spese del condominio e contene-re l’ammontare delle bollette e dei consun-

tivi con un risparmio fi no al 30-40%. Secondo l’Anammi (Associazione nazional-euro-pea degli amministratori di immobile) è possibile grazie all’adozione di una serie di accorgimenti, dalla manuten-zione degli impianti all’elimi-nazione degli sprechi energe-tici fi no alla locazione o alla vendita degli spazi inutilizza-ti, che permettono di ridurre in maniera effi cace i costi di conduzione dell’edifi cio.

I comportamenti da se-guire. La necessità di rispar-miare è acuita anche dalla crisi economica che ha portato a un aumento della morosità. Sempre più spesso, infatti, i singoli condomini, a causa delle difficoltà economiche, non riescono a contribuire al pagamento delle spese neces-sarie per la gestione e la con-servazione delle cose comuni. L’Anammi ha quindi stilato un decalogo di regole utili per ridurre le spese. La base di partenza è, in primo luogo, la corretta manutenzione degli impianti, unita a una sensibi-lizzazione di tutti i condomini sui comportamenti corretti da seguire. Gli spazi comuni van-no, infatti, utilizzati in manie-ra rispettosa e stando attenti a non arrecare danni.

Un’altra modalità di rispar-mio è anche l’autogestione di alcuni servizi, dalla pulizia delle scale alla manutenzione del giardino e delle aiuole, che possono essere effettuati dai condomini stessi. Anche per quanto riguarda l’elettricità, è possibile risparmiare con l’installazione di impianti di illuminazione a tempo, per scale e spazi comuni, oppure con impianti crepuscolari che diminuiscono l’intensità della luce a seconda della luminosi-tà esterna, o ancora con siste-mi dotati di fotocellule che si accendono solo con il passag-gio delle persone.

Sul fronte riscaldamento, invece, l’introduzione della contabilizzazione del calore permette di ridurre i costi fi no al 35-40%, anche se a fronte di un investimento economico iniziale abbastanza gravoso. In alternativa, per un risparmio senza costi di partenza, una strada può essere la ricerca di condizioni più vantaggiose per la fornitura dell’energia elet-trica e del gas, facendo atten-zione alle caratteristiche effet-tive dell’offerta e confrontando sempre più preventivi.

Un’altra via percorribile è di locare o vendere gli spazi co-muni non più utilizzati, come i locali caldaia dismessi che

possono essere ceduti anche a terzi, a condizione che ci sia l’accordo unanime dei condo-mini. Inoltre, se l’immobile si trova in una posizione centrale è possibile affi ttare la facciata o il tetto per l’installazione di manifesti pubblicitari. Un al-tro accorgimento riguarda le bollette: per evitare di pagare grosse cifre è bene provvedere all’autolettura dei contatori. Da non trascurare neppure la partecipazione costante alle assemblee di condominio. In-fatti, durante le riunioni viene votato il bilancio preventivo delle spese e il confronto con gli altri è utile per trovare so-luzioni per l’abbattimento dei costi. Un atto di responsabilità è, inoltre, di pagare le spese condominiali entro le date di scadenza. Infatti l’accumulo del debito comporta disagi sa-lati per tutti, dalle multe fi no al decreto ingiuntivo e, se non si sortisce alcun effetto, l’at-to di precetto. Infi ne, se, per esempio, il palazzo è dotato di una portineria, è possibile sostituire questo servizio con un più economico impianto di videocitofoni.

Risparmiare con il web condominiale. Ridurre i costi è possibile anche grazie al web. Oggi è, infatti, possibile far ri-entrare la bolletta di internet tra le spese condominiali, con esborsi minori rispetto a quelli dei normali contratti e poter usufruire di un portale web con una bacheca virtuale e l’accesso a tutti i conti e i docu-menti del condominio. Ma non solo, è possibile dotarsi anche della connessione wifi negli spazi comuni, come il cortile. In pratica, il provider forni-sce una banda condominiale più larga rispetto a quella standard e connette l’edifi cio tramite un access point in un locale comune dello stabile. In seguito, basta derivare la linea nei punti in cui si vuole por-tare la connessione e instal-lare delle piccole antenne per diffondere il segnale wifi alle singole utenze. Ciascuno sarà poi dotato di una password di accesso che permette di man-tenere riservati i propri dati e potrà conservare un numero personale di telefono. Le spe-se di installazione si aggirano attorno ai 1.500 euro, anche se i costi variano a seconda della banda di cui si vuole dispor-re e del numero di condomini interessati. Per l’approvazio-ne in assemblea è suffi ciente la maggioranza di un terzo dei partecipanti. Spetterà poi all’amministratore gestire il contratto per tutti i condomi-ni intenzionati ad accedere al servizio, che dovranno divi-dersi i costi dell’operazione, a cui dovrà contribuire anche chi deciderà di accedere in un secondo momento.

© Riproduzione riservata

Defi nire pubblicamente latitante e incom-petente l’amministratore di condominio non è un reato ma un semplice diritto di critica. A stabilirlo è la Cassazione con la sentenza n. 3372/11, in riferi-mento al caso di una condomina che ha af-fi tto nell’atrio dello stabile un volantino in cui si alludeva alla presunta latitanza dell’amministratore di condominio, ac-cusandolo di incas-sare il denaro sen-za però provvedere alla manutenzione dell’immobile. Nel volantino si chiede-va, inoltre, la sosti-tuzione dell’ammi-nistratore. Che ha risposto denunciando la donna per diffamazione e ingiuria. Il Gup ha dispo-sto il non luogo a proce-dere nei confronti della condomina e contro tale decisione l’amministrato-re è ricorso per Cassazio-ne. La Suprema corte ha però bocciato il ricorso poiché, nel caso in esame, sussiste la discriminante del diritto di critica, che, a differenza del di-ritto di cronaca, si caratterizza proprio per l’espressione di un giudizio o di un’opinione, che in quanto tale, non può considerarsi ri-gorosamente obiettivo, posto che la critica, per sua natura, si fonda su un’interpreta-

zione, necessariamente soggettiva, di fatti e comportamenti. Quindi, secondo la Cassa-zione, l’imputata, rivolgendo delle critiche all’operato dell’amministratore per le gravi

carenze di manuten-zione del palazzo e invitando gli altri condomini ad attivar-si, ha esercitato non solo il diritto di libe-ra manifestazione del proprio pensiero, ma anche quello più spe-cifico, come condo-mino dello stabile, di controllare l’operato dell’amministratore e di denunciare le eventuali irregolarità

riscontrate. Pertanto, le espressioni usate dalla donna non costituisco-no un ’ag -g r e s s i o n e gratuita alla sfera morale dell ’ammi-nistratore, ma solo una censura del-le attività

non svolte. In questo senso, secondo la Su-prema corte, la parola latitante è stata usata nel senso corrente di qualcuno che evita di farsi vedere per non rispettare i suoi doveri, per i quali è pagato.

© Riproduzione riservata

Sì al diritto di critica verso l’amministratore

Regole per risparmiare in condominio

Illuminazione

Installare degli impianti di illuminazione a tempo, per scale e spazi comuni, oppure impianti crepuscolari che diminuiscono l’intensità della luce a seconda della luminosità esterna, o anco-ra sistemi di illuminazione dotati di fotocellule che si accendono solo con il passaggio delle persone

Riscaldamento

Rivedere i contratti con i fornitori e i gestori di serviziFare attenzione alle condizioni effettive dell’offertaConfrontare più preventivi Introdurre la contabilizzazione del calore che permette di ridurre i costi i no al 35-40%

Manutenzione degli impianti

Trascurare la manutenzione può causare spese ancora più pe-santi in caso di guasto

Spazi comuniUtilizzare gli spazi comuni in maniera rispettosa, stando attenti a non arrecare danni

Autogestione Alcuni servizi, dalla pulizia delle scale alla manutenzione del giardino e delle aiuole, possono essere effettuati dai condomini stessi

Bollette Tenere d’occhio i consumi, provvedendo all’autolettura dei contatori

Assemblea di condominio

Essere presenti alle assemblee, durante le quali viene votato il bilancio preventivo delle spese

Pagamenti Pagare le spese condominiali entro le date di scadenza perché l’accumulo del debito comporta multe salate

Portineria Il portierato può essere sostituito con un sistema di videoci-tofoni

Locazione o vendita

Locare o vendere gli spazi comuni non più utilizzati, come i locali caldaia dismessi che possono essere ceduti anche a terzi Afi ttare la facciata o il tetto per l’installazione di manifesti pub-blicitari

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19Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio A M B I E N T E

Le misure introdotte dal dm 298/2011. Al Sistri vanno comunicati codici, quantità e destinazione

Rifiuti, semplificazioni beffaPer gli operatori resta l’obbligo di inviare il Mud entro aprile

DI GIORGIO AMBROSOLI

Ormai è uffi ciale: il ter-mine per l’invio dei dati su produzione, re-cupero e smaltimento

rifi uti relativi al periodo 2011 non coperto dal Sistri è slit-tato dal 31 dicembre 2011 al 30 aprile 2012. Come dispo-sto dal decreto 12 novembre 2011 dell’ormai ex ministro all’Ambiente Stefania Presti-giacomo approdato fi nalmente alla pubblicazione in Gazzetta Uffi ciale n. 298 del 23 dicem-bre 2011.

L’esigenza di rinviare la sca-denza al 30 aprile 2012 nasce da una serie di proroghe suc-cedutesi a catena. Da ultimo quella dell’art. 13, comma 2 del dl 216/2011 (c.d. decreto «mille proroghe») pubblicato in G.U. n. 302 del 29 dicembre 2011 che posticipava l’entrata in vigore del Sistri al 2 aprile 2012. Una posticipazione che seguiva quella già disposta dall’art. 6, comma 2, del dl 138/2011 (la manovra di fi ne estate), convertito con legge 14 settembre 2011 n. 148 e che

prorogava il termine di entra-ta in operatività del Sistri al 9 febbraio 2012. Ciò in costanza dell’art. 12, comma 1, del dm 17 dicembre 2009, come modi-fi cato con successivo dm del 22 dicembre 2010, che disponeva che le informazioni relative all’anno 2011 sui rifi uti pro-dotti o gestiti fossero comuni-cate al Sistri entro il 31 dicem-bre 2011 da parte dei soggetti tenuti alla presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) di cui alla legge 25 gennaio 1994, n. 70.

Da ora, pertanto, sia i pro-duttori iniziali di rifi uti sia le

imprese e gli enti che effet-tuano operazioni di recupero e smaltimento, e che erano tenu-ti alla presentazione del Mud, dovranno comunicare al Sistri entro il prossimo 30 di aprile, compilando l’apposita scheda, le seguenti informazioni, rela-tive al periodo dell’anno 2010 precedente all’operatività del sistema Sistri, sulla base dei dati inseriti nel registro di ca-rico e scarico di cui all’articolo 190 del dlgs 3 aprile 2006, n. 152:

a) il quantitativo totale di rifi uti annotati in carico sul registro, suddiviso per codice

Cer;b) per ciascun codice Cer, il

quantitativo totale annotato in scarico sul registro, con le relative destinazioni;

c) per le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento dei rifi uti, le operazioni di gestio-ne dei rifi uti effettuate;

d) per ciascun codice Cer, il quantitativo totale che risulta in giacenza.

A questo punto è opportuno ricordare che tra gli obiettivi del Sistri c’era quello della semplificazione normativa ed operativa in favore del-

le imprese, oltre a quello del miglioramento della traccia-bilità dei rifiuti. In realtà, sembra che così non si riesca affatto a ridurre il numero di adempimenti per le imprese. Il «tormentone» del Sistri e della sua entrata in vigore ha inoltre avuto il demerito di di-strarre amministrazioni e opi-nione pubblica da altri temi di fondamentale importanza per l’Italia e l’Europa. Per esempio la Direttiva rifi uti n. 98/2008 (recepita dal dlgs n. 205/2010), che introduce degli obiettivi vincolanti di riuso e riciclag-gio per i rifi uti domestici e per quelli derivanti dall’edilizia. La recente Tabella di marcia per l’uso efficiente delle ri-sorse, pubblicata nello scorso mese di settembre, prevede, fra l’altro, il miglioramento della gestione dei rifi uti attraverso un miglior utilizzo delle risor-se e può aprire nuovi mercati e creare posti di lavoro, favo-rendo una minore dipendenza dalle importazioni di materie prime e consentendo di ridurre gli impatti ambientali.

© Riproduzione riservata

IL PRIMO MENSILE PER GLI UOMINI CHE AMANO LA VITA.

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LE PROSSIME SCADENZE

30 aprile 2012: comunicazione Mud da parte dei produttori iniziali di rifi uti, delle imprese e degli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento dei rifi uti che erano tenuti alla presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale di cui alla legge 25 gennaio 1994, n. 70, delle informazioni, relative al periodo dell’anno 2010 precedente all’operatività del sistema Sistri.

2 aprile 2012: nuovo termine di entrata in operatività del Sistri per tutti e senza alcuna distinzione.

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20 Lunedì 9 Gennaio 2012 I N F O . E U R O PA

La Commissione Ue presenta il programma Fiscus: condivisione dei dati e focus sulla formazione

Il fisco parlerà una lingua unica Norme da applicare in maniera coerente per evitare divergenze

Pagina a cura DI TANCREDI SEQUI

La Commissione europea ha levato i veli sul pro-gramma Fiscus, relati-vo al periodo 2014-2020,

che intende migliorare la cooperazione tra le ammini-strazioni fiscali e doganali nazionali attraverso attività di formazione e una maggiore condivisione dei dati e delle migliori pratiche. «È neces-sario applicare la normativa fiscale e doganale europea in maniera coerente in tutti i paesi dell’Ue per ridurre al minimo i rischi di interpre-tazioni e pratiche divergenti. Ma anche combattere le frodi in materia fi scale e doganale, l’evasione fi scale e il commer-cio di prodotti contraffatti

in tutta Europa in maniera effi cace e coerente, nonostan-te norme amministrative e strutture organizzative na-zionali diverse. E migliorare gli strumenti che permettono alle amministrazioni fi scali e doganali nazionali di scam-biarsi sempre più dati con mo-dalità sicure e veloci. Oltre a ridurre la burocrazia, spesso eccessiva, che le norme fi scali e doganali europee impongo-no alle imprese e alle ammi-nistrazioni, e assicurare che i tagli di bilancio non compro-mettano i progressi tecnici che stanno rendendo più effi cienti i sistemi e le procedure nazio-nali». In questo senso Fiscus consentirà alle autorità fi scali e doganali di adattarsi più ra-pidamente a nuovi metodi di lavoro grazie alla condivisio-

ne delle esperienze. Verrà ga-rantito il sostegno ai sistemi d’informazione europei (come le banche dati Taric (tariffa doganale) e Vies (Iva)) che per-mettono lo scambio di dati tra le autorità fi scali e doganali dell’Ue. Non solo. Le imprese e i funzionari delle ammini-strazioni fiscali e doganali benefi ceranno di maggiori op-portunità di formazione sulle normative e procedure fi scali e doganali, anche nella loro lingua. A benefi ciarne, secon-do Bruxelles, saranno le Pmi attraverso procedure fi scali e doganali più semplici che ne agevoleranno l’attività tran-sfrontaliera e un’applicazione più uniforme delle norme as-sicurerà un contesto più equo. Ma anche i cittadini dell’Ue. «I prodotti importati da paesi

extra-Ue saranno più sicuri e maggiori fondi saranno resi disponibili per i servizi pubbli-ci», hanno avvertito da Bruxel-les. Attesi passi avanti anche per le amministrazioni fi scali e doganali nazionali grazie a una maggiore condivisione di informazioni e buone pratiche, accompagnata da azioni di for-mazione, che permetterà loro di adottare metodi di lavoro più effi cienti. Ma perché si è reso necessario un intervento a livello comunitario? «Tutti i paesi membri dell’Ue fanno parte dell’unione doganale eu-ropea, all’interno della quale le norme devono essere ap-plicate in maniera coerente», hanno spiegato dalla Commis-sione secondo cui le istituzio-ni europee sono le più adatte a garantire che ciò avvenga.

Non solo. Un’azione concerta-ta, sotto la guida dell’Ue, è ne-cessaria per ridurre al minimo gli effetti negativi prodotti da 27 sistemi fi scali diversi (con-correnza falsata, burocrazia, «shopping fi scale», ecc.). «Buo-na parte delle frodi riguardan-ti la contraffazione di prodotti, l’Iva e le accise avviene a livel-lo transfrontaliero e richiede quindi la cooperazione tra le amministrazioni di paesi di-versi». Infi ne, un’azione coor-dinata a livello comunitario consentirà di evitare la dupli-cazione degli sforzi da parte di 27 amministrazioni nazionali e, grazie alle migliori pratiche, l’applicazione di misure inop-portune consente di realizzare ingenti risparmi per i bilanci pubblici.

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Pagina a cura in tutta Europa in maniera ne delle esperienze Verrà ga-P i

Entro la fi ne del 2016 la carta d’identità e il passaporto svizzero verranno adeguati alle nuove tecnologie. E questo, per motivi di diritto in materia di appalti pubblici e per aggiornare i numerosi elementi di sicurezza dei due documenti, come il chinegramma o la carta speciale. La carta d’identità attual-mente in vigore risale infatti a 16 anni fa mentre il passaporto è rimasto lo stesso da otto anni a questa parte. «In futuro saranno quattro i diversi modelli di carta elettroni-ca», hanno spiegato dal Consiglio federale svizzero. «Quella senza microchip elettronico rappresenterà il modello base. Ci sarà poi una versione con foto registrata elettronica-mente e due impronte digitali, che garantirà lo stesso livello di sicurezza dell’attuale pas-saporto e delle carte d’identità di altri stati europei, assicurando la migliore protezione contro gli abusi. Il terzo modello comprende-

rà nel microchip un’identità elettronica per le applicazioni di e-government e di e-busi-ness. Mentre nel quarto saranno combinati i dati biometrici registrati elettronicamente e l’identità elettronica». I modelli con i dati biometrici registrati elettronicamente saranno rilasciati dagli uffi ci cantonali dei passaporti, come avviene per il passaporto. Entro il 2016 è previsto anche l’adeguamento del passaporto svizzero contenente gli stessi dati biometrici già presenti sui documenti attuali, ovvero la foto e due impronte digitali. Per l’intero pro-getto di rinnovamento del passaporto e della carta d’identità la Svizzera sborserà 16 milioni di franchi che non andranno in alcun modo a incidere sui prezzi al pubblico per i modelli di base della carta d’identità e del passaporto che dovranno restare analoghi a quelli attuali. Ogni anno in Svizzera vengono rilasciati circa 500 mila passaporti e 750 mila carte d’identità.

Svizzera, entro il 2016 documenti tecnologici

extra-Ue saranno più sicuri e Non solo Un’azione concerta-

Il Tesoro britannico ha confermato che non seguirà i suoi pari europei di Francia e Lussemburgo tagliando l’aliquo-ta Iva sugli e-book. E così, l’imposta sul valore aggiunto dei libri elettronici acquistati nel Regno Unito continuerà a pesare per il 20% sul prezzo di copertina. Secondo la Gran Bretagna, infatti, il diritto europeo non consentireb-be l’applicazione di un’aliquota agevolata sui libri elettro-nici venduti per il canale di internet. Nonostante questo, il Lussemburgo ha recentemente annunciato che taglierà l’aliquota Iva applicabile agli e-book al 3%, dal 15%, in linea con il tasso che si applica alle copie cartacee. Le norme europee stabiliscono, al momento, che il livello di imposta applicabile è legata al paese di origine del vendi-tore, piuttosto che alla residenza del compratore. Queste regole sono però destinata a cambiare a partire dal 2015, quando l’imposta sul valore aggiunto per gli e-book sarà regolata sulla base del paese di residenza dell’acquirente e non di origine della società venditrice.

Nel Regno Unito niente tagliall’aliquota sugli e-book

Tempi duri per i furbi al volante. Il Consiglio federale svizzero ha mo-difi cato la legge sulla circolazione stradale: dal primo gennaio, chi si mette alla guida di un veicolo senza patente sarà sanzionato altrettanto severamente di guida nonostante la revoca della patente o il divieto di farne uso. «Chi non ha mai ottenuto la licenza di condurre non dispo-ne della formazione necessaria per guidare con sicurezza un veicolo», hanno motivato dal Consiglio federale. «Di conseguenza, sulla strada questi individui sono potenzialmente altrettanto pericolosi di quelli che si mettono alla guida nonostante sia stata loro revocata o non ricono-sciuta la patente». La stessa sorte spetterà anche a chi guida malgrado gli sia stata annullata la licenza di condurre in prova in seguito a due infrazioni. «Dal primo gennaio la “guida senza licenza di condurre» e la «guida nonostante l’annullamento della licenza di condurre in prova» saranno classifi cate come delitti, al pari della «guida nonostante la revoca della licenza», hanno stabilito dal Consiglio federale. A livello sanzionatorio, i tribunali potranno ricorrere a pene deten-tive sino a 3 anni e/o pene pecuniarie sino a 360 aliquote giornaliere

per un massimo di 3 mila fran-chi l’una. Fino ad ora la «guida senza licenza di condurre» era stata considerata una semplice contravvenzione, punita con una multa sino a un massimo di 10 mila franchi. Nei confronti di co-loro che si mettevano alla guida con una licenza di guida scaduta perché non avevano frequenta-to o terminato la formazione, la legge prevedeva invece una pena pecuniaria fi no a 180 aliquote giornaliere.

Furbi al volante sotto tiro nei 4 cantoniLa crisi di Atene si abbatte sul pubblico impiego. Come annunciato dal governo all’interno del piano di austerity messo a punto per venire in-contro alle richieste del Fmi (Fondo monetario internazionale), il nuovo sistema salariale per i dipendenti dello Stato è diventando realtà. E così, per i primi 15 giorni di gennaio, gli impiegati della pubblica ammi-

nistrazione riceveranno uno stipen-dio notevolmente ridotto rispetto al passato. La validità retroattiva del sistema, che interessa gli stipendi a partire dal primo novembre scorso, ha fatto sì che una considerevole quantità di denaro verrà trattenuta dagli stipendi degli impiegati stata-li e la loro paga per le prime due settimane del nuovo anno vedrà una riduzione tra i 206 e i 1.004 euro. È questa la prima volta in Grecia che viene applicato un sistema salariale unico alla maggior parte degli impie-gati pubblici, a differenza dei dipen-

denti del ministero delle Finanze che già in precedenza avevano visto le loro paghe adeguate al nuovo sistema unico. Anche senza i pagamenti retroattivi, i tagli sono notevoli su tutto il fronte del pubblico impiego: gli impiegati del fisco laureati assunti di recente, per esempio, si sono visti tagliare lo stipendio di 934 euro al mese, mentre i loro colleghi, anch’essi laureati ma con 33 anni di servizio, hanno dovuto accettare una riduzione della paga mensile di 1.410 euro. Dal canto suo, un dipendente del ministero per lo Sviluppo agricolo con sei anni di servizio nel 2010 ha ricevuto uno stipendio di 1.600 euro al mese mentre dall’anno prossimo riceverà il 23,4% in meno, ovvero 1.225 euro.

Grecia, la crisi si abbatte sulla p.a.

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21Lunedì 9 Gennaio 2012

Aspettativa al -4% sull’economia mondiale nel 2012: le previsioni di Win-Gallup International

La Nigeria non perde speranzaIndice Net Hope a +80% per il paese africano. Italia a -30%

Pagina a cura DI ANTONINO D’ANNA

Presagi poco favorevoli per l’economia globale nel 2012. Nel mondo, Italia compresa, sembra infat-

ti regnare il pessimismo. Solo la Nigeria guarda positivamente al futuro. Questa la sintesi delle previsioni elaborate da Win-Gal-lup International, di cui Doxa è partner per l’Italia, e riassunte nell’indice «Net Hope». L’indice Net Hope è, infatti, calato dal 2% di fine 2010 al -4% (media globa-le). Per l’Italia, invece, l’indice è sceso al -30%, anche se il dato migliora rispetto all’anno scorso e resta più alto della media euro-pea e della Germania. La ricerca Win-Gallup International viene svolta dal 1977 e quest’anno ha coinvolto oltre 45 mila intervi-stati in 50 paesi. Il 30% della po-polazione mondiale pensa che il 2012 sarà un anno di prosperità economica rispetto al 2011, ma il 34% prevede un nuovo anno ancora più diffi cile di quello ap-pena concluso. Per il 27%, invece, la situazione economica mondiale resterà stazionaria, l’8% non ha voluto esprimersi.

La geografi a economica mon-diale (riassunta nella tabella in pagina) disegna uno scenario che vede la Cina ancora ottimista, a fronte di un’America e un’Euro-pa sempre più pessimiste. L’India si divide a metà tra pessimisti e ottimisti. Chi batte tutti è la Ni-geria, con l’80% degli intervista-ti che crede in un ottimo 2012. All’esatto opposto la Francia, con un indice di speranza netta (Net Hope, ossia la differenza tra otti-misti e pessimisti) che si assesta al -80%. Il mondo arabo sembra tra luci ed ombre, con l’Arabia Saudita a quota 19%, l’Egitto a -24% e la Tunisia a quota 33%.

Guardando all’Europa, spicca il -68% dell’Irlanda, seguito dal -54% dell’Austria a pari merito con il Belgio. E se la Francia vede nero, la Germania tocca quota -39%, un dato che la rende più pessimista dell’Italia. Il nostro Paese, infatti, registra un 4% di ottimisti e 34% di pessimisti, con un saldo del -30%. Ma il Net Hope di fi ne 2010 era del -35%: il 2011 ha visto un miglioramento di cir-ca 5 punti. A spingere sul pedale della speranza sono soprattutto i giovani: sotto i 30 anni, a livello mondiale, l’indice Net Hope è pari a 9%, mentre scende a -5% fra i 30 e i 50 anni, -19% fra i 51 e i 65 e -32% oltre i 65 anni.

Questa la top ten degli ottimi-sti: quattro paesi asiatici (Azer-baijan, Turchia, Pakistan e Iraq), due paesi africani (Camerun e Nigeria), uno dell’America Latina (Colombia), tre europei (Islanda, Romania e Macedonia). La top 10 dei pessimisti è dominata da nove paesi europei (Austria, Bel-gio, Svezia, Germania, Bosnia, Danimarca, Svizzera, Finlandia e Russia) e un solo paese dell’Ame-rica Latina (Perù).

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MilleprorogheRENDITE FINANZIARIE

L’imposta del 20% su conti correnti e depositi bancari e postali si applica sui proventi maturati dal 1° gennaio 2012 (dl n. 216 29/12/ 2011) Per i ruoli consegnati alle società Equitalia fino al 30 dicembre 2010 le comunicazioni di ine-sigibilità sono prorogate fino al 31 dicembre 2013 (dl n. 216 29/12/2011)

PARTITE IVA

Possibile sanare l’omessa dichia-razione di cessazione attività entro il 31 marzo 2012 (dl n. 216 29/12/2011)

SOSTITUTI D’IMPOSTA

Comunicazioni mensili di re-tribuzioni e informazioni per il calcolo delle ritenute da gennaio 2014 (dl n. 216 29/12/2011)

FABBRICATI RURALI

Valide le domande per il rico-noscimento della ruralità dei fabbricati presentate dopo la scadenza ma entro il 31 marzo 2012 (dl n. 216 29/12/2011)

AUTOCERTIFICAZIONI

Prorogato al 30 giugno 2012 il termine per la produzione di certificati al conservatore dei registri immobiliari per l’esecuzione delle formalità ipotecarie e catastali (dl n. 216 29/12/2011)

ADDIZIONALI

Prorogato al 31 dicembre 2011 il termine per la deliberazione della variazione dell’aliquo-ta. Ribadito che l’aliquota base è dell’1,23% (dl n. 216 29/12/2011)

ALLUVIONI

Prorogati al 16 luglio 2012 i versamenti tributari e contri-butivi dei soggetti colpiti dalle alluvioni di ottobre e novembre 2011 (dl n. 216 29/12/2011)

LOCAZIONI

Prorogata al 31 dicembre 2012 la sospensione dei pro-cedimenti per finita locazione per conduttori in particolari situazioni nei comuni ad alta intensità abitativa (dl n. 216 29/12/2011)

Imposte di-rette

ADDIZIONALI REGIONALI

Regione Lombardia: approvate

le aliquote per l’addizionale re-gionale per il 2011, 2012 e anni seguenti (l. reg. n. 33 21/12/2011, Gu 31/12/ 2011, n. 304)

Altre imposte

ACCISE

Accise energia elettrica, stabiliti gli aumenti per il 2012 (decreti del ministero dell’economia e delle finanze del 30/12/2011)

ATTI RICOMPOSIZIONE

Imposta di registro in misura fissa ed esenzione dalle ipote-carie e catastali per gli atti di ricomposizione fondiaria non speculativi (ris. Entrate del 4/1/2012, n. 1/E)

AccertamentoSTUDI DI SETTORE

Approvati 18 nuovi studi di settore per le attività mani-fatturiere, 28 nuovi studi per le attività commerciali, 17 nuovi studi per il settore dei servizi e 6 nuovi studi per le attività professionali (decreti del ministero dell’economia e delle finanze del 28/12/2011, Gu 31/12/ 2011, n. 304) .

RiscossioneCODICI TRIBUTO

Istituiti i codici tributo per il versamento, con ravvedimento operoso, di sanzioni e interessi per tardivo versamento di rate di importi iscritti a ruolo (ris. Entrate 29/12/2011, n. 132)

Altre notizieASSICURAZIONI

Approvato il modello di denun-cia dell’imposta sulle assicura-zioni dovuta sui premi e acces-sori incassati (provv. Entrate 29/12/ 2011, n. 178484)

LEGGE COMUNITARIA

Pubblicata in Gu la «legge co-munitaria» per conformare la normativa nazionale alle diretti-ve comunitarie – modifiche alla normativa Iva (l. 15/12/ 2011, n. 217, Gu 2/01/2012, n. 1)

FISCO FLASH

MOZAMBICO

Il carbone ha sbloccato l’economia

Il boom del carbone sta glo-balizzando il Mozambico. Tete, capoluogo dell’omonima provin-cia, sta vivendo una forte ripresa economica che non si ferma solo al combustibile. Dallo Zimbabwe e dal Sudafrica arrivano in conti-nuazione cuochi e imprenditori per aprire locali, bar e ristoran-ti. I libanesi si stanno allargando nel settore dei supermercati. A spingere il boom, secondo il ma-lawiano Daily Times, è stata la scoperta di grossi fi loni carbo-niferi, che ha destato l’interes-se delle grandi compagnie, come la brasiliana Vale, l’australiana Riversdale e l’inglese Rio Tinto. L’arrivo dei minatori ha attratto anche molti investitori. Abitanti di altre aree del Mozambico han-no inoltre raggiunto la città in cerca del lavoro. Le autorità del paese assicurano di aver investi-to quasi 14 mld di dollari (circa 10,4 mld euro). Oggi a Tete si possono incontrare cinesi, ame-ricani, italiani, nigeriani, brasi-liani, zimbabwesi, indiani, suda-fricani. Anche se le cose sembra che stiano cambiando, c’è già chi specula: secondo quanto ripor-tato dal Times, una casa di sei vani viene affi ttata a 7.500 dol-lari (5.800 euro) mensili. Come a Londra o New York.

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Lunedì 9 Genn

mondiale nel 2012: le previsioni di Win-Gallup Inter

I N F O . M O N D O

Il i scol ash in versio-ne integrale è dispo-nibile sul sito www.italiaoggi.it/docio7

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

SOUTH STREAM

Sconto russo sul gas diretto in TurchiaLa Russia sconta il gas diretto in Turchia. Il governo di Ankara ha infatti deciso di consentire il passaggio sul proprio suolo del gasdotto italo-russo South Stream, nato nel 2007 da una partnership tra Eni e Gazprom e che porterà il gas verso i mer-cati europei attraverso le acque territoriali turche nel Mar Nero. A comunicarlo è stato il ministro turco per l’Energia e le Risorse Naturali, Taner Yıldız. La deci-sione è valsa lo sconto da parte della Russia. Ma per il momento non è possibile prevedere se lo sconto russo (la cui entità resta segreta) si rifl etterà anche sulle bollette dei turchi. Ankara, in-fatti, paga il gas in dollari Usa, moneta molto più forte della lira turca. Il sì turco è arrivato con un anno di ritardo rispetto alle previsioni di Mosca: a bloccare l’accordo sono state le richie-ste turche di garanzie in caso di terremoti a causa delle zone attraversate dal gasdotto. Per Yıldız, che è anche copresiden-te della Commissione Economi-ca Turchia-Russia, le relazioni con Mosca non sono mai state così positive come ora. Il South Stream entrerà in funzione nel 2015, trasportando 63 miliardi di metri cubi/anno di gas.

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L’economia mondiale nel 2012

Paesi Indice “NetHope”Mediaglobale -4

Argentina 1Australia -29Austria -54Belgio -54

Canada -21Cina 21

Danimarca -15Egitto -24

Finlandia -14Francia -80

Germania -39Hong Kong -37

India 0Irlanda -68Italia -30

Giappone -29Olanda -33

Romania -29Russia -21

Arabia Saudita 19Serbia -50

Sud Africa -26Spagna -47Svezia -27

Svizzera -17Turchia -1

Usa -21

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22 Lunedì 9 Gennaio 2012 S P E N D E R E M E G L I O

Per gli addetti ai lavori le normative più recenti non incentivano la crescita del settore

Credito al consumo con la zavorraIn tempi di crisi l’appesantimento burocratico causa sfi ducia

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Le normative più recenti in materia di credito al consumo, accomunate dalla volontà di aumen-

tare la trasparenza, non si mostrano sufficienti a frenare la caduta del settore. Anzi, in una situazione negativa per il ciclo economico, rischiano di costituire uno svantaggio per l’appesantirsi degli aspetti burocratici.

L’evoluzione del setto-re all’insegna dei diritti dei consumatori. «Tutte le misure normative introdotte negli ultimi anni sono ispi-rate dalla volontà di alzare le tutele per i consumatori e questo è un fatto indubbia-mente positivo perché il clima di fiducia tra tutti gli attori è fondamentale per garantire una crescita sana del merca-to», premette Massimiliano Becheroni, amministrato-re delegato di Profamily. «È inevitabile, comunque, che le novità richiedano tempo per essere assorbite».

Le ultime innovazioni, frut-to del combinato disposto tra leggi e direttive della Banca d’Italia, fissano una serie di obblighi per gli operatori del settore che partono prima del-la conclusione del contratto e che sono assolti con un docu-mento da consegnare al con-sumatore per consentirgli di confrontare i finanziamenti praticati da diversi interme-diari. «Si tratta di un percor-so che ancora non è stato del tutto completato, a comincia-re dalle disposizioni inserite nella legge n. 141 del 2011, alcune delle quali destinate a entrare in vigore nei prossimi mesi, come quelle relative ai requisiti di onorabilità per gli operatori del settore», spie-ga Luisa Monti, operations manager di Crif. «Questo pro-cesso di continue innovazioni

porta con sé la necessità di un periodo di tempo per adattarsi a ogni nuovo cambiamento».

Obiettivi nobili, ma ri-cadute negative. Anche Daniele Fiorelli, respon-sabile direzione affari legali e societari di Fiditalia, vede negli interventi del legisla-tore in materia di privacy e trasparenza «un percorso di maturazione per il settore», ma sottolinea anche i rischi di «un’eccessiva burocratizza-zione delle procedure, che in alcuni casi può generare un effetto opposto a quello spe-rato». Un’opinione condivisa da Guglielmo Orlandi, di-rettore amministrazione e fi-nanza di Euronics Italia: «La crisi economica conta solo in parte nel crollo del credito al consumo», è la sua opinione. «Piuttosto, su questo fronte il problema vero è che molti dei clienti del settore sono già indebitati con i prestiti personali». Le normative più recenti, che impongono limi-

tazioni precise anche in mate-ria di pubblicità sono viste da Orlandi come «un freno alla comunicazione con il mercato. Il timore di incorrere in viola-zioni normative spesso spinge gli operatori a precisare ogni singolo aspetto dell’offerta, con il rischio che al consuma-tore, sommerso da una ma-rea di informazioni, alla fine sfuggano gli aspetti peculiari dell’offerta».

I dati del mercato. Secon-

do la 31ª edizione dell’Osser-vatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, nel corso dei pri-mi nove mesi del 2011 si è registrato un calo dell’1,4% nel credito al consumo ita-liano. Un risultato comunque migliore rispetto ai due anni precedenti (-5,2% nel 2010 e -11,2% nel 2009). Il trend ne-gativo che non riguarda però i prestiti personali che si con-fermano il prodotto con l’evo-luzione più brillante (+5,8% nei primi nove mesi del 2011).

In calo, invece, tutte le altre tipologie di finanziamento. In particolare, quelli per l’acqui-sto di autoveicoli e motocicli hanno segnato un calo del 10,6% nel corso dei primi nove mesi del 2011, scontando l’an-damento negativo delle im-matricolazioni di auto e moto. Periodo sfavorevole anche per le erogazioni di finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi(-3,9% nei primi nove mesi dell’anno), dopo il risultato positivo del 2010 (+4,7%), che sono stati pena-lizzati dall’entrata in vigore della nuova direttiva sul cre-dito ai consumatori. Infine, ri-sultano ancora in contrazione i finanziamenti contro cessio-ne del quinto dello stipendio/pensione (-4,7%).

Anche i mutui immobilia-ri, che avevano evidenziato una tenuta nella prima parte dell’anno, hanno manifesta-to un deciso rallentamento a partire dai mesi estivi. Una riduzione che, nei primi nove mesi del 2011, ha interessa-

to sia i mutui per acquisto di immobili (-5,7%), sia le altre tipologie di mutuo (-11,7%), a causa principalmente del crollo delle surroghe e delle sostituzioni, penalizzate dal crescente aumento degli spre-ad applicati che le ha rese in molti casi non più vantaggio-se per le famiglie. Gli italiani sembrano inoltre propensi a orientarsi verso finanzia-menti con importi e durate contrattuali leggermente maggiori (soprattutto quelle superiori a 26 anni).

La frequenza più alta è per i mutui compresi tra 101 e 200 mila euro (52% del totale flus-si erogati, stabile rispetto al 2010) ma si registra un lieve aumento della quota relativa ai mutui di valore complessi-vo superiore a 500 mila euro (4%, un punto percentuale in più).

La domanda delle famiglie si sta caratterizzando, inol-tre, per una maggiore diver-sificazione: se la maggioranza continua a preferire il tasso variabile, stanno, però, au-mentando anche le quote dei mutui a tasso misto e a tasso fisso. Per il 2012 si attende un’ulteriore contrazione dei consumi e solo nel 2013 l’an-damento potrebbe migliorare, ma in modo molto contenuto (+1,0%).

La domanda dovrebbe quin-di essere penalizzata ancora da un contesto di debolezza del mercato del lavoro, dalle tensioni sui mercati finanzia-ri, dovute a una maggiore at-tenzione al rischio, all’aumen-to del costo del funding e alle richieste sulla patrimonializ-zazione delle banche proposte dalle autorità internazionali. In questo scenario, a soste-nere l’evoluzione del mercato sarà ancora la componente dei prestiti per acquisto di abitazione a fronte di un’ul-teriore contrazione del credito al consumo.

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Non è solo l’Italia a soffrire. Anche nell’Unio-ne europea i consumi sono scesi nel terzo tri-mestre dell’anno appena trascorso, attestando-si allo 0,5% anno su anno (contro il 2,1% del trimestre precedente). Si tratta del tasso di crescita più basso registrato fi nora nel 2011 e il più contenuto dal quarto trimestre 2010. È quanto emerge dal rapporto di Visa Europe «Eu Consumer Spending Barometer». Sebbene la spesa per i consumi in tutta l’area sia cresciu-ta per otto trimestri, 21 stati sui 27 che com-pongono l’Ue hanno subito un deterioramento della spesa se i dati sono comparati alle rileva-zioni del secondo trimestre 2011. A riportare i decrementi più signifi cativi sono le maggiori economie dell’Ue, tra cui Francia (-0,5%), Ger-mania (+0,9%) e Regno Unito (+1,0%). Ten-denza inversa, invece, per i paesi dell’Europa Centrale e dell’Est che hanno confermato un robusto trend di crescita dei livelli di spesa. In particolare Lituania e Lettonia che hanno ri-portato valori a due cifre, rispettivamente con il 15,4% e il 13,2%. Segue l’Estonia con il 9,9%,

mentre sia la Repubblica Ceca sia la Slovacchia registrano una crescita del 5,6%. La Spagna registra a sorpresa un incremento dei livel-li di spesa anno su anno del 2,5%, mentre in Italia si segnala una lieve contrazione (-1,0%). «La spesa per i consumi nell’area dell’Unione Europea», afferma Philip Symes, chief fi nancial offi cer di Visa Europe, «sembra aver retto suffi cientemente bene nonostante il periodo congiunturale che persiste nella maggior parte dei mercati europei. Sebbene il tasso di incremento dei consumi sia il più basso registrato nel 2011, va evidenziato che si tratta dell’ottavo trimestre consecutivo in crescita». Il rapporto si basa su dati di spesa effettiva che vengono poi contestualizzati in base alle nuove carte emesse, alle prefe-renze di pagamento e all’infl azione. Infatti, più di un euro su otto speso dai consumatori nell’Unione europea è effettuato su una carta Visa, con oltre il 70% di questa spesa realiz-zato su carte di debito Visa.

© Riproduzione riservata

L’Italia soffre. Ma non è la sola

La distribuzione tecnica

Fonte: Osservatorio Assofi n – CRIF – Prometeia sul Credito al Dettaglio, vol. 31

L’analisi della rischiosità

Fonte: Osservatorio Assofi n – CRIF – Prometeia sul Credito al Dettaglio, vol. 31

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23Lunedì 9 Gennaio 2012LunedìA F FA R I I N P I A Z Z A

La congiuntura incerta e la situazione dei debiti sovrani riducono la durata delle strategie

Investimenti con prospettive corteConviene prendere posizione limitando l’ottica a pochi mesi

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Le tensioni sul debito pub-blico, il rischio di una ri-caduta in recessione per tutta l’Eurozona e l’ele-

vata volatilità che continua a contraddistinguere l’azionario, così come l’obbligazionario (sia sul fronte corporate, sia tra i ti-toli di stato): i nodi irrisolti del 2011 si sono trascinati intatti anche in questo inizio di anno. Tanto che, per gli investitori poco disposti a fare i conti con i saliscendi del mercato, proba-bilmente è meglio orientare i propri risparmi verso un’ottica di breve periodo. Restando co-munque pronti a riconsiderare le proprie posizioni in caso di cambio dello scenario di fondo.

La riscoperta dei BoT. Tra-scurati per quasi tutto il primo decennio di questo secolo, a cau-sa dei rendimenti contenuti nel-la stagione dell’euro, i BoT sono tornati recentemente alla ribal-ta, con rendimenti tra il 3 e il 4% annuo lordo, che consentono quanto meno di preservare in buona parte il capitale dall’ero-sione dovuta all’infl azione. «Me-rito» delle tensioni sul debito pubblico italiano, che hanno obbligato il tesoro ad alzare i rendimenti per incontrare l’in-teresse degli investitori. I Buoni ordinari del Tesoro sono titoli zero-coupon (vale a dire emessi senza cedola), hanno una dura-ta fi no a un massimo di dodici mesi, con il rendimento dato dalla differenza tra valore di rimborso e prezzo di emissione. A favore dei BoT (come del resto

di tutti i titoli di stato) gioca an-che la tassazione sui guadagni, che è rimasta al 12,5% a fronte di un’aliquota al 20% per gli al-tri investimenti fi nanziari. Una novità entrata in vigore a inizio anno, insieme con la possibilità di partecipare ai collocamenti dei titoli di stato anche via In-ternet. Chi è titolare di un conto corrente online, quindi, non è più costretto ad andare in fi lia-le per prenotare un lotto. Chi acquista in questa fase è sog-getto a commissioni contenute, i cui massimali sono fi ssati per legge (da 0,05% per i buoni con durata residua fi no a 80 gior-ni fi no a 0,30% per i buoni con durata residua pari o superiore a 331 giorni). In alternativa, è possibile procedere all’acquisto

sul mercato secondario, con il contratto che si concretizza al momento dell’incontro tra do-manda e offerta (alla stregua, quindi, di quanto avviene sul mercato azionario) e secondo le politiche commissionali del broker con cui si opera.

Pronti contro termine e conti deposito alla prova convenienza. I pronti contro termine sono un’altra possibilità sul campo per chi investe con una logica di breve termine. Volendo semplifi care al massimo, si trat-ta di contratti attraverso i quali l’istituto di credito riceve liqui-dità dai clienti (per un periodo che nella maggior parte dei casi oscilla dai tre ai sei mesi, ma può arrivare anche fi no a un anno)

a fronte di una cessione momen-tanea di titoli. Che l’emittente si impegna a riacquistare a una data e a un prezzo prefi ssato, che incorpora un rendimento per il sottoscrittore. I pronti contro termine offrono il vantaggio di indicare già all’inizio dell’inve-stimento il rendimento che il ri-sparmiatore otterrà, ma proprio questa garanzia riduce i loro ren-dimenti, che oggi generalmente si attestano al di sotto del 2% lordo annuo.

Valori sensibilmente più con-tenuti rispetto a quelli dei conti deposito, che in alcuni casi ar-rivano anche a superare il 4% (ma i rendimenti sono allettanti soprattutto per i nuovi clienti, molto meno per i vecchi). Si tratta di strumenti che si dif-

ferenziano dai conti correnti perché consentono solo le ope-razioni basilari e legano i ren-dimenti più elevati al vincolo di non prelevare, nemmeno in parte, le somme depositate per un periodo predeterminato, che di solito va dai sei ai dodici o diciotto mesi.

A favore dei conti deposito gioca, inoltre, la nuova aliquota unica, che come già visto am-monta al 20%, riducendo quella fi nora applicata sui conti (27%) e alzando il prelievo per i pronti contro termine (12,5%).

Per altro va considerato che tutti i conti (correnti e deposito) sono garantiti dal Fondo Inter-bancario di Tutela dei Depositi che, in caso di fallimento della banca di riferimento risarcisce i correntisti fi no a 100 mila euro, mentre i pronti contro termine non danno questa garanzia.

La carta della diversifi-cazione. Un’altra alternativa da vagliare è all’insegna della diversifi cazione. Sia tra i fondi comuni, che tra gli Etf ci sono prodotti focalizzati proprio sugli investimenti di breve termine. In entrambi i casi, la presenza di una pluralità di sottostanti riduce il rischio complessivo di portafoglio. Vanno, tuttavia, vagliate di caso in caso le caratteristiche dei prodotti offerti per capire se questa maggiore diversifi -cazione non si traduce in un appesantimento eccessivo sul fronte dei costi, che rischia di limitare (fi no al rischio di an-nullarli completamente) i ren-dimenti offerti.

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Sul fronte europeo è meglio muover-si con prudenza. È il messaggio lancia-to nell’analisi che Ian Ormiston, gesto-re dei fondi Ignis European Growth e Ignis European Smaller Companies di Ignis Asset Management, dedica al Vecchio Continente. Uno scena-rio, quello disegnato dall’esperto, che non vede una soluzione a breve per i problemi che attanagliano l’area legata alla moneta unica. «Un anno fa ci chiedevamo se sarebbe valsa la pena di essere in Europa nel 2011 ed eravamo giunti alla conclusione che i problemi della periferia non avrebbero rallentato le aziende più forti del Nord del continente, l’unica regione davvero interessante», è la sua rifl essione. «Nel corso dell’anno la nostra ipotesi è stata confermata, ma non possiamo ignorare che l’inde-bolimento alla periferia dell’Eurozona si sia spostato gradualmente verso il suo cuore pulsante e tutta l’Europa nel 2011 ha subito un forte rallenta-mento». Cosa attendersi dunque per il 2012? «Il nostro scenario centrale», spiega Ormiston, «è che la crisi del

debito sovrano e l’economia peggiore-ranno, prima che un cambiamento po-sitivo migliori l’outlook della regione, probabilmente nel primo semestre dell’anno».

Resta l’attesa di un cam-biamento decisivo nella cri-si del debito sovrano euro-peo. «Sono stati fatti molti passi verso un’Eurozona forte e sostenibile e siamo convinti che nei primi mesi dell’anno gli investitori sul reddito fi sso porteranno i governi europei verso un punto di rottura e, di conse-guenza, spingeranno la Bce a intervenire in modo più deciso», prosegue l’analisi. «Il secondo fattore chiave è la chiarezza sulla gravità e sulla durata delle recessio-ni in diverse economie europee. Infi ne, siamo in attesa che le stime sugli utili raggiungano i livelli minimi, così da poter benefi ciare di valutazioni attra-enti. Finora le stime sul 2012 hanno seguito il trend discendente del 2011,

ma solo nel momento in cui aziende e settori mostreranno un declino nei numeri anno su anno riguardo ai

dati per il 2012 potremo dirci sicuri di essere a un punto di svolta nelle valutazioni».

Tenendo conto di questi fattori il gestore inizia l’anno con un portafo-glio relativamente difensivo, «con un

livello di cash abbastanza elevato e posizioni sostanzialmente sottopesate sui fi nanziari e sulle materie prime a

livello globale». Tra i nomi difensivi, la sua preferenza va alle società del settore healthcare, come Novartis, Sanofi e Getinge, rispetto ai consumer staples scam-biati sulla base di valu-tazioni sfavorevoli. «Con l’avanzare dell’anno inten-diamo aumentare la nostra esposizione a settori come i chimici, in particolare quelli con focus sull’agri-coltura, le cui materie pri-me sottostanti dovrebbero essere favorite da ulterio-ri azioni di quantitative easing negli Stati Uniti», prosegue. «Infine, siamo

propensi a considerare l’investimento nelle banche italiane e spagnole nel caso in cui la Bce dovesse riuscire a ridurre sostanzialmente i rendimenti dei titoli sovrani dei due paesi».

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IL PARERE DEGLI ANALISTI

Europa, meglio muoversi con prudenza

Un anno di azionariato

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24 Lunedì 9 Gennaio 2012 C O N TA B I L I TÀ

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Recesso più caro dal 1° gennaio. L’incremento dell’aliquota sui capital gain dal 12,5% al 20%

introdotto dal dl n. 138/2011 (con-vertito nella legge n. 148/2011), comporta un aggravio anche del-la tassazione delle somme rice-vute dai soci in ipotesi di recesso dalle società partecipate.

Occorre premettere che attra-verso la comunicazione di recesso inviata alla società, il socio ottie-ne lo scioglimento del rapporto societario. Nella prassi tuttavia, in caso di dissidi all’interno della compagine sociale, l’uscita del so-cio avviene più frequentemente sotto forma di cessione di quote. Il vincolo societario si interrom-pe quindi senza che la società sia coinvolta, mentre le somme percepite dal socio uscente pro-vengono dalle disponibilità del socio acquirente. In tali ipotesi, ci si trova di fronte a una forma di recesso «atipico», che pur rag-giungendo il medesimo risultato del recesso tipico, non comporta il coinvolgimento diretto del pa-trimonio societario.

Qualora la cessione delle quo-te sia effettuata da una persona fi sica non imprenditore, ai fi ni della tassazione, occorre distin-guere se trattasi di partecipazio-ne qualifi cata o non qualifi cata.

Per partecipazione qualifi cata si intende una partecipazione superiore al 2% dei voti per Spa quotate in borsa o al mercato ri-stretto o al 20% dei voti per Spa non quotate e altri soggetti Ires. Sono altresì considerate qualifi -cate le partecipazioni di cui si di-spone di oltre il 25% del capitale sociale (5% se trattasi di società quotate).

Mentre per la cessione di partecipazioni qualifi cate nulla muta in termini di aliquota (im-ponibilità ai fi ni Irpef del 49,72% della plusvalenza realizzata), dal 1° gennaio 2012 sono inve-ce interessate dall’incremento dal 12,5% al 20% le cessioni di partecipazioni non qualifi cate. In tal caso, infatti, il socio cedente

subisce una tassazione a titolo di imposta del 20%, da liquidare in sede di dichiarazione dei reddi-ti, con la seguente particolarità. Qualora la cessione sia stata sti-pulata entro il 31 dicembre 2011, la plusvalenza sconta l’aliquota previgente del 12,5%, pur se l’in-casso avviene nel corso del 2012. Nella fattispecie assume infatti rilevanza, ai fi ni della determina-zione dell’aliquota applicabile, il momento di formalizzazione del-la cessione.

Differente il discorso relativa-mente al recesso tipico. In tale ipotesi, le somme incassate dal socio uscente sono erogate dalla società partecipata. Al riguardo, sempre limitando l’analisi al so-cio persona fi sica non imprendi-

tore (fattispecie più ricorrente), occorre distinguere se la società partecipata sia società di capitale o società di persone.

Nel primo caso, le somme rice-vute costituiscono di redditi di ca-pitale, tassate in base al criterio di cassa (art. 47 del Tuir). In ipo-tesi di partecipazione qualifi cata, la differenza tra somma ricevuta e costo fi scalmente riconosciuto della partecipazione sarà per-tanto assoggettata a tassazione Irpef per il 49,72% dell’imponi-bile conseguito. Qualora invece la partecipazione fosse non qua-lificata, il socio subirebbe una ritenuta a titolo d’imposta del 20%, da liquidare in sede di di-chiarazione dei redditi. Tuttavia, se la somma fosse invece stata percepita entro il 31 dicembre 2011, tale percentuale sarebbe ridotta al 12,5%, con conseguente risparmio d’imposta.

Qualora invece il recesso fosse esercitato nei confronti di una società di persone, le somme ri-cevute sarebbero assoggettate a tassazione quale reddito da par-tecipazione (o meglio di impresa), come disposto dall’art. 20-bis del Tuir. Infatti, pur se la categoria dei redditi da partecipazione non è elencata tra i tipi di redditi all’art. 6 del Tuir, tale tipologia viene comunque considerata as-similabile ai redditi di impresa e non di capitale. Eventuali dubbi al riguardo sono stati fugati dalla circolare n. 6/E/2006 e dalla ri-

soluzione n. 64/E/2008. Il primo documento in particolare sottoli-nea che la quota di reddito con-tenuta nell’importo percepito dal socio uscente «assume natura di reddito d’impresa e deve essere tassato in capo al socio uscente secondo il generale principio di competenza che sottende alla determinazione di tale reddito» (punto 7.12).

Il socio receduto da società di persone ha inoltre diritto (salvo diversa opzione) a usufruire del benefi cio della tassazione separa-ta. Ai sensi dell’art. 17, comma 1, lettera l, tale agevolazione ricorre quando tra il periodo di costitu-zione della società (e non la data di acquisto della partecipazione) e la data di comunicazione del re-cesso sia intercorso un lasso di tempo superiore ai cinque anni. Può quindi usufruire della tassa-zione separata anche il socio che ha detenuto la partecipazione per tre anni, purché alla data di acquisto della partecipazione la società fosse stata costituita da almeno due anni.

La circolare 47/E del 18/06/2008 ha infi ne specifi cato che, qualora il socio persona fi -sica non imprenditore non pos-sa (o non voglia) avvalersi della tassazione separata attraverso la compilazione del quadro RM, va compilato il quadro RH del mo-dello Unico (risposta 7.5).

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Gli effetti del regime dei redditi di natura i nanziaria previsto dalla manovra di Ferragosto

Recesso dalle società partecipate appesantito dal capital gain

Non solo recesso. Nelle società di persone, lo scioglimento del rapporto societario limitatamente a un socio, oltre che a seguito di recesso, si de-termina anche in conseguenza di:

• morte del socio;• esclusione del socio dalla società.Nel primo caso, solitamente gli eredi (in base al principio dell’intuitus

personae, principio cardine nell’organizzazione delle società di persone) non hanno titolo per subentrare nel rapporto societario e hanno diritto alla liquidazione della quota di pertinenza. Lo scioglimento del rapporto societario è tuttavia derogabile in caso di comune volontà dei soci superstiti e degli eredi e potrebbe quindi verifi carsi il subentro degli eredi.

L’esclusione del socio dalla società può invece avvenire di diritto o per volontà degli altri soci. L’esclusione si determina di diritto in due ipotesi:

1. quando il socio viene dichiarato fallito;2. quando il creditore particolare del socio abbia ottenuto la liquidazione

della quota.In questi due casi, l’esclusione avviene automaticamente, senza possi-

bilità di operare diversamente per gli altri soci, che devono quindi forza-tamente rilevare la quota del socio fallito o indebitato (oppure sciogliere la società).

Accanto all’esclusione di diritto, vi è l’esclusione facoltativa, che ai sensi dell’art. 2286 c.c. può essere deliberata:

• per gravi inadempienze delle obbligazioni derivanti dalla legge o dal contratto societario (per esempio, mancato conferimento o utilizzo impro-prio di beni societari);

• per interdizione o inabilitazione del socio;• per sopravvenuta impossibilità a eseguire il conferimento (per esempio,

prestare l’opera o apportare un bene).La decisione di esclusione deve essere presa dalla maggioranza dei soci,

calcolata non considerando il socio da escludere. Qualora la società sia for-mata esclusivamente da due soci, l’esclusione di uno di essi è pronunciata dal tribunale su domanda dell’altro.

Entro i successivi 30 giorni, il socio escluso può fare opposizione davanti al tribunale, che può sospendere l’esecuzione.

Le altre ipotesi di scioglimento del rapporto

Rimborso al socio receduto da determinare sulla base del patrimonio netto. Iter di rimborso comune per le società di capitale.

Nelle società di persone, la determinazione del valore del rimborso è disciplinato dall’art. 2289 c.c. Al socio receduto deve essere liquidato il valore corrente della quota, desunta dalla situazione patrimoniale redatta alla data si scioglimento del rapporto. In sintesi, il valore della quota sarà pari alla corrispondente frazione dell’importo del patri-monio netto detenuta, compresa la quota di utile o perdita maturata nell’esercizio fino alla data di efficacia del recesso, aumentata del valore dell’avviamento o delle plusvalenze allo stato latente sui beni o diritti di proprietà.

Per le srl il rimborso è determinato, tenuto conto del valore di mer-cato al momento della dichiarazione di recesso. Tale rimborso (che in caso di disaccordo viene determinato mediante relazione giurata di un esperto nominato dal presidente del tribunale su istanza della parte più diligente) deve essere eseguito entro 180 giorni dalla suddetta comunicazione di recesso.

Qualora il recesso coinvolga soci di Spa, la procedura differisce da quanto sopra (per esempio, variano termini e modalità di esercizio del diritto di recesso e il valore delle azioni è determinato dagli ammini-stratori, sentito il parere del collegio sindacale e del soggetto incari-cato della revisione legale), ma la filosofia di fondo rimane invariata quanto alle conseguenze in termini di rimborso della quota.

Comune alle varie tipologie di società di capitale è il seguente iter:a) il rimborso può avvenire mediante ricorso agli altri soci che si

fanno carico delle quote (o azioni) del socio receduto, ovvero facen-do ricorso al coinvolgimento di terzi estranei alla vigente compagine societaria;

b) qualora né i soci né eventuali terzi facciano richiesta di acquisto dei titoli del socio receduto, il rimborso delle quote viene effettuato direttamente con fondi societari, mediante l’utilizzo di riserve dispo-nibili;

c) in mancanza di riserve disponibili, si procede a una riduzione del capitale sociale.

Rimborso al receduto, conta il patrimonio netto

Le plusvalenze nel recesso

Recesso da società di persone

Recesso da società di capitale

Redditi di partecipazione

Redditi di capitale

Criterio di competenza

Criterio di cassa

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Page 25:  · • Anno 21 - Numero 7 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • • NELLINSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE

25Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GennC O N TA B I L I TÀ

La deducibilità resta controversa C

osti di recesso fi scalmen-te rilevanti per le società di persone, dubbi invece per le società di capitale.

Per srl e spa il Fisco non ricono-sce la deducibilità degli importi pagati dalla società per la parte eccedente il patrimonio netto contabile, mentre la dottrina apre uno spiraglio in tal senso.

Sotto il profilo contabile, al verifi carsi del recesso, la società rileverà un debito verso il socio receduto, avendo quale contro-partita un costo c/liquidazione quota socio uscente. Tale costo verrà poi parzialmente (o inte-gralmente) annullato mediante lo storno della quota di patrimo-nio netto contabile attribuibile al socio receduto. In senso conforme il principio Oic n. 28 sul patrimo-nio netto, che prevede la rileva-zione di un debito verso il socio receduto per una somma pari al valore riconosciuto alla quota di partecipazione annullata. Quale contropartita, nell’ipotesi in cui le riserve fossero insuffi cienti, la differenza deve essere impu-tata a conto economico, con con-seguente impatto sul risultato dell’esercizio.

In merito al corretto inqua-dramento della fattispecie sotto il profi lo fi scale, occorre appura-re la reale natura della somma corrisposta dalla società, verifi -candosi differenti conseguenze tra società di persone e società di capitale.

Con riferimento alle prime, va operata una distinzione tra:

a) somma erogata fi no a con-correnza della corrispondente percentuale di patrimonio netto contabile della società, risultan-te dall’ultimo esercizio sociale chiuso ante-recesso;

b) somma eccedente il corri-spondente importo del patrimo-nio netto.

Il primo importo appare sicu-ramente indeducibile, in quanto si sostanzia in una mera attri-buzione di quote di capitale (o di quote di utili già assoggettate a tassazione in capo ai soci, in applicazione del criterio di tra-sparenza), che non assumono per intrinseca natura la carat-teristica di onere a carico della società.

Al contrario, sorgeva incer-tezza circa la deducibilità della quota liquidata eccedente il pa-trimonio netto della società. Tale eccedenza può essere formata da somme di differente natura, quali:

• quota dell’utile dell’esercizio in corso;

• quota di plusvalenza latente

derivante dalla rivalutazione dei cespiti rispetto al valore conta-bile;

• quota di avviamento.La risoluzione n. 64 del 25 feb-

braio 2008 ha chiarito la dedu-cibilità anche delle somme cor-risposte a titolo di avviamento e di plusvalenze latenti, nonché dell’utile in corso di formazione. Ciò in quanto al momento del (futuro) realizzo sia l’avviamen-to che la plusvalenza sul cespite concorreranno a formare il red-dito imponibile della società e conseguentemente dei soci, in applicazione del criterio di tra-sparenza.

Differente il discorso per quanto riguarda le società di capitale.

In tale ipotesi, secondo taluni autori, le somme corrisposte al socio receduto, eccedenti la resti-

tuzione di quote di capitale socia-le e riserve di capitale, avrebbero impatto anche fi scale. In partico-lare, secondo la massima forni-ta dall’osservatorio del consiglio notarile dei distretti di Firenze, Pistoia e Prato in data 13 luglio 2009, la somma corrisposta al socio receduto per la quota ec-cedente il valore nominale della partecipazione deve essere con-tabilizzata come una perdita (in assenza di riserve), da rilevarsi nel conto economico della socie-tà. In sostanza, in mancanza di riserve disponibili, si procede ad una riduzione del capitale socia-le e la quota eccedente il valore nominale va imputata a conto economico quale perdita di re-cesso. È importante sottolineare che il capitale sociale va ridotto solo per il valore nominale della quota detenuta dal socio recedu-

to e non per il valore della quota liquidata. Per esempio, a fronte di un capitale sociale di 30.000 euro detenuto da tre soci in parti uguali e valore della quota del socio receduto determinata in 16.000 euro, in assenza di riser-ve il capitale sociale andrà ridot-to per 10.000 euro, imputando a conto economico il costo residuo di 6.000 euro. Viceversa, qualora la quota rimborsata al socio re-ceduto fosse inferiore al valore nominale, ne beneficerebbe il patrimonio netto della società, con la creazione di una riserva pari alla differenza dei suddetti valori.

Di diverso avviso la prassi. La nota n. 11489 del 6 marzo 2007 della Dre dell’Emilia Romagna afferma esplicitamente che «l’amministrazione fi nanziaria considera il recesso da una so-cietà di capitali come un’opera-zione che produce i suoi effetti direttamente, ed esclusivamen-te, nella sfera patrimoniale della società e ai rapporti tra i soci». Ciò in forza dell’art. 109, com-ma 9, lettera a) del Tuir, che sancisce l’indeducibilità per la società erogante di ogni forma di remunerazione che compor-ta la partecipazione ai risultati economici della società medesi-ma. In defi nitiva, nelle società di capitale, le differenze di recesso non infl uirebbero comunque sul-la determinazione del reddito imponibile. Anche se sul punto, a differenza di quanto avvenuto per le società di persone, l’Agen-zia delle entrate non si è ancora pronunciata a livello centrale, appare sicuramente prudenzia-le optare per la non deducibilità del costo.

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Diritto di recesso riconosciuto a tutti i soci, ma con gradazioni diver-se, in relazione al tipo di società. Esame dello statuto necessario per verifi care le specifi cità delle cause di recesso, soprattutto nelle società di minori dimensioni.

Con riferimento alle società di persone, si rammenta che il socio può recedere dal contratto di società (art. 2285) quando:

a) la società abbia durata indeterminata o per tutta la vita di uno dei soci;

b) in caso di proroga tacita del contratto di società (art. 2307 c.c.);c) quando sussista una giusta causa.Accanto a queste tre ipotesi espressamente menzionate, il legislatore

accorda inoltre autonomia contrattuale alle parti, lasciandole libere di prevedere altre ipotesi di recesso in sede di atto costitutivo e statuto societario.

Tale autonomia contrattuale è stata estesa anche alle srl e alle spa (e sapa) che non facciano ricorso al mercato del capitale di rischio e quindi presentino una base societaria potenzialmente ristretta. In tal senso si veda l’art. 2473 che disciplina puntualmente il recesso nelle srl. L’art. 2469 prevede inoltre l’esercizio del diritto di recesso in caso di intrasferibilità delle partecipazioni in srl (o in presenza di clausole di mero gradimento) o di impedimento al trasferimento della quota mortis causa.

I soci di srl possono quindi autonomamente concordare clausole speci-fi che di recesso al momento della stipula dell’accordo sociale in sede di costituzione della società. Così, per esempio, il contratto di società può prevedere che il diritto di recesso sia esercitabile solo con il consenso di tutti i soci e secondo determinate formalità o congrui preavvisi, o al ricorrere di determinate condizioni (obsolescenza dei cespiti acquistati, mutamento delle condizioni di mercato, scadenza di determinate auto-rizzazioni ecc.). Non sarà comunque possibile introdurre limitazioni o esclusioni alle ipotesi stabilite normativamente, in quanto trattasi di diritti immodifi cabili del socio.

L’autonomia concessa alle parti contempla inoltre che siano le medesi-ma a stabilire modalità e termini per l’esercizio del diritto di recesso.

Diritto di recesso su misura per ogni tipo di società

Sei mesi per ricostituire la pluralità dei soci. Senza nuovi ingressi entro tale periodo, la società si scioglie e l’attività può essere eventualmente proseguita dal socio superstite. Per quanto riguarda le società di persone, occorre infatti tener presente che non vige norma analoga alle società di capitale, per le quali è ammessa la fi gura del socio unico.

In ipotesi di compagine sociale composta da due soli soci, l’invio della comunicazione di recesso comporta per il socio superstite la necessità di trovare un altro socio nel termine di sei mesi. In caso contrario, l’art. 2272 c.c., quarto comma, prevede lo scioglimento della società. Ciò tuttavia non signifi ca il venir meno dell’attività, in quanto è ammessa la possibilità per il socio superstite di continuare l’esercizio dell’impresa, pur se in forma individuale. Quindi:

• se entro i sei mesi successivi viene ricostituita la pluralità dei soci, non si concretizza alcuna causa di scioglimento della società, che prosegue l’ordinaria attività;

• qualora entro i sei mesi non sia subentrato un nuovo socio, la società si scioglie, ma il socio superstite può continuare l’attività in forma di impresa individuale.

In quest’ultimo caso, la società dovrà presentare l’ultima dichiarazione dei redditi per il periodo intercorrente tra il 1° gennaio e la data in cui è scaduto il sesto mese successivo senza che sia stata ricostituita la pluralità dei soci. Esemplifi cando, posto che il recesso si sia verifi cato in data 10 aprile 2011, la società dovrà presentare la dichiarazione dei redditi per la frazione di esercizio compresa tra il 1° gennaio e il 10 ottobre 2011. Il socio superstite (ora imprenditore individuale) presenterà la dichiarazione del reddito conseguito nell’esercizio dell’impresa per il restante periodo 11 ottobre-31 dicembre 2011.

Ai fi ni Irpef, la circolare n. 54/E del 19/06/2002 ha altresì precisato che il passaggio da società a impresa individuale può avvenire in regime di neutralità fi scale, a condizione vi sia continuità di valori. Non vi è infatti «alcuna emersione di plusvalenza imponibile in relazione ai beni oggetto dell’attività d’impresa a condizione che il socio superstite continui l’attivi-tà sotto forma di ditta individuale e mantenga inalterati i valori dei beni». (risposta n. 5).

Pluralità dei soci, sei mesi di tempo per la ricostruzione

Le plusvalenze nel recesso

IL RECESSO NELLE SOCIETÀ DI PERSONE

Si supponga che al socio receduto con efi cacia 30 settembre 2011 sia riconosciuta una somma di 10.000, a fronte di una corrispondente quota di patrimonio netto societario alla data del 31 dicembre 2010 (ultimo esercizio chiuso) pari a 4.000 e si ipotizzi che la somma liquidata sia stata così determinata:

4.000 a titolo di rimborso quota patrimonio netto;•

1.000 a titolo di utile dell’esercizio 2011 in corso;•

2.000 a titolo di maggior valore dei cespiti rispetto al valore di libro;•

3.000 a titolo di avviamento. •

Mentre appare chiaro che i 4.000 non costituiscono costo deducibile in quanto trattasi di mero rimborso di natura patrimoniale, altrettanto chiaramente si può affermare la deducibilità in capo alla società della quota di utili in corso di formazione (ossia 1.000) riconosciuta al socio receduto, in quanto il predetto reddito sociale è imputabile ai soci che rivestano tale qualità alla i ne del periodo di imposta, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione agli utili. La circolare n. 64/E/2008 ha specii cato che anche la quota di 5.000 (avviamento e plusvalenze) è deducibile per competenza in capo alla società.

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Prospetto dei valori correnti delle polizze index linked

VALORI AL 15/12/2011

Adesso Index Aprile '07 89,710 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa1 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Adesso Index Febbraio '07 98,649 B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl Baa2 | BBB | BBB+ * BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Alba Carim Index 08/07 100,135 CASSA DI RISPARMIO DI RIMINI S.p.A. - ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Alti Percorsi Index 1 – 2007 99,191 BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA Baa1 | - | - UBS Ltd Aa3 | A | A

Carichieti Index Linked 2007 94,951 INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Creberg altiplano marzo 07 98,213 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Creberg Altiplano Aprile '07 84,920 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Creberg Polar Aprile '07 84,640 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Derby Index Linked Dicembre 2006 85,380 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ UNICREDIT S.p.A. A2 | A | A- ****

Derby Index Linked Ottobre 2006 93,830 BANCA POPOLARE DI BARI Scrl - | (1) | - BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB | BBB+

Duomo Index Nuove Frontiere III serie 94,400 BANCA POPOLARE DI VICENZA - | BBB | BBB BANCO BILBAO SA Aa3 | A+ | A+

Duomo Index Nuove Frontiere IV serie 94,020 INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | A+

Futuro Forte 1 - 2006 99,790 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Index Scatto piu' Persona Life 97,920 SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Index Up 1-2008 83,250 MORGAN STANLEY A2 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Scelgo Index 10 99,382 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A2 | A | A

Scelgo Index 11 99,110 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - CITIBANK N.A. A1 | A | A+

Scelgo index 12 99,521 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Scelgo Index 13 98,593 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BARCLAYS BANK PLC Aa3 | A+ | A

Scelgo Index 14 98,066 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK Aa3 | A | AA-

Treviso Index 2007 99,191 BANCA POPOLARE DI CIVIDALE SCPA Baa1 | - | - UBS Ltd Aa3 | A | A

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TITOLO STRUTTURATO STRUTT. MOODY’S/S&P/FITCH MOODY’S/S&P/FITCH

4,30% International Index Serie V Marzo 2007 85,010 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- UBS Ltd Aa3 | A | A

4,30% International Index Serie VIII Maggio 2007 96,520 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | A+

4,30% International Index Serie XV Settembre 2007 97,630 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

4,30% International Serie VI Aprile 2007 85,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

4,30% International Serie VII Aprile 2007 85,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

4,30% International Serie X Giugno 2007 95,461 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

AUSTRALIAN & SWISS INDEX SERIE VIII GIUGNO 2006 96,800 MORGAN STANLEY A2 | A- | A UBS Ltd Aa3 | A | A

Convergence Serie IX 2007 85,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Convergence Serie VIII 2007 85,010 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- UBS Ltd Aa3 | A | A

Convergence Serie XI 2007 96,520 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | A+

Convergence Serie XII 2007 95,461 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Convergence serie XIV 2007 97,630 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

CRESCITA SICURA SERIE VI 2006 98,201 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 98,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 91,570 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

CRESCITA SICURA SERIE II/2006 100,260 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE III 2006 98,660 SNS BANK NV Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Crescita Sicura Serie III 2007 95,840 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE IV 2006 97,730 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 90,110 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE IX 2006 99,010 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

CRESCITA SICURA SERIE V 2006 96,670 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A2 | A | A

Crescita Sicura Serie V 2007 96,520 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | A+

Crescita Sicura Serie VI 2007 95,461 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

CRESCITA SICURA SERIE VII 2006 98,950 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

Crescita Sicura Serie VII 2007 97,630 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

CRESCITA SICURA SERIE VIII 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Crescita Sicura Serie VIII 2007 92,490 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 98,380 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 98,750 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

DJ EUROSTOXX CRESCITA EUROPA SERIE II FEBBRAIO 2006 100,260 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Euramerica 87 Index Linked Serie IX Maggio 2007 97,570 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A HVB HYPO-UND EREINSBANK AG A2 | A | A+

EUROSTOXX 3,75% SERIE VII MAGGIO 2006 97,730 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

EUROSTOXX 4% PIU' INDEX LINKED SERIE XII AGOSTO 200698,950 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XIV OTTOBRE 2006 99,010 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XV NOVEMBRE 2006 98,380 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

EUROSTOXX 4% PIU' SERIE XVI DICEMBRE 2006 98,750 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% PIU'SERIE XIII SETTEMBRE 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 98,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE IX GIUGNO 2006 96,670 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A2 | A | A

EUROSTOXX 4% SERIE XI LUGLIO 2006 98,201 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 91,570 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

EUROSTOXX CRESCITA SICURA SERIE III 2006 100,260 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 88,790 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

INDEX "€uro/Dollaro" BSG 2006/2012 SERIE IV 98,660 SNS BANK NV Baa1 | A- | BBB+ CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE IX 98,201 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE V 97,730 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE VI 96,670 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE X 98,950 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XI 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XII 99,010 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIII 98,380 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

INDEX "DJ EUROSTOXX 50" BSG 2006/2012 SERIE XIV 98,750 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "DJ EUROSTOXX 6Y" BSG 2007/2013 SERIE V 91,570 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

INDEX "EUROSTOXX50 - SWING 6Y" BSG-2007/2013 SERIE II98,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

INDEX "HICP-INFLATION" BSG 2007/2012 SERIE III 99,440 CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH Aa1 | - | -

Index “Alternative Basket 5Y” BSG 2007/2012 Serie XI 92,490 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie IX 95,461 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie VIII 96,520 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | A+

Index “Convergence 5Y” BSG 2007/2012 Serie X 97,630 HBOS Treasury Services Plc A1 | - | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 95,840 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 90,110 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

Japan – Euro Serie IV 2007 85,000 ANGLO IRISH BANK PLC Caa2 | CCC+ | BB- SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Lombarda vita 6&6 90,130 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - COMMERZBANK AG A2 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 91,580 MORGAN STANLEY A2 | A- | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 93,430 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Lombarda Vita BRIC 40 "5 + 5" 88,890 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 "5,10 + 5,10” 86,620 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

Lombarda Vita Classic Markets 98,173 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Lombarda Vita Classic Markets New 88,220 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - BANCO BILBAO SA Aa3 | A+ | A+

Lombarda Vita Euro Sector 87,930 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - FORTIS BANK SA A1 | AA- | A

VALORI AL 15/12/2011

VALORI AL 15/12/2011

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27Lunedì 9 Gennaio 2012

DI MASSIMILIANO TASINI

Non assume alcun rilie-vo la mancata preven-tiva convocazione del contribuente in caso

di accertamento da reddito-metro. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, quinta sezione tributaria, con la sentenza 19 dicembre 2011 n. 27545.

La questione attiene alla ripartizione dell’onere della prova tra fi sco e contribuente in una materia quanto mai delicata quale quella degli ac-certamenti standardizzati, cui quelli da redditometro senza dubbio appartengono.

Nell’occasione la Corte ri-badisce affermazioni rese in pronunce precedenti: con la sentenza 17 giugno 2011 n. 13289 la Corte di cassazione, che già aveva smorzato la va-lenza probatoria degli studi di settore, ha proceduto ad as-similare gli accertamenti da studi di settore con quelli da redditometro. Si trattava di un passo in avanti fondamentale, che evitava che il contribuen-te potesse essere accertato in modo diretto per la mera sus-sistenza di una divergenza tra reddito dichiarato e accerta-bile in base ai parametri. In particolare quando, come nel caso di specie, l’accertamento si fonda sulla utilizzazione dei «coeffi cienti» vale il princi-pio dettato dalle sezioni unite (sentenza 18 dicembre 2009 n. 26635) che hanno affermato il principio di diritto (ribadito da Cass., trib.: 5 ottobre 2010 nn. 22552-22555, 4 giugno 2010 n. 13594, 21 maggio 2010 n. 12558, ex permultis) secondo cui «la procedura di accerta-mento standardizzato median-te l’applicazione dei parametri o degli studi di settore costitu-isce un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, preci-sione e concordanza... nasce procedimentalmente in esito al contraddittorio da attivare obbligatoriamente, pena la nul-lità dell’accertamento».

Il contribuente può restare inerte a tale invito, ma cosi facendo si espone alla con-seguenza di rendere nei di lui confronti legittimo l’atto «standardizzato». Il contrad-dittorio, pertanto, diventa ele-mento cruciale per adeguare la elaborazione statistica degli standard alla concreta realtà economica del contribuente. Si tratta di una affermazione tal-mente «convinta» che la Corte prosegue affermando pure che l’esito di questo percorso «...deve far parte (e condiziona la congruità) della motivazione dell’accertamento, nella quale vanno esposte le ragioni per le quali i rilievi del destinatario dell’attività accertativa siano stati disattesi».

Inoltre, per la Corte, il con-tribuente nel giudizio relativo all’impugnazione dell’atto di ac-

certamento ha la più ampia fa-coltà di prova, anche a mezzo di presunzioni semplici. Per parte sua, il giudice, proprio perché si trova di fronte a presunzio-ni semplici, può liberamente valutare: sia l’applicabilità degli standard al caso concre-to, che deve essere dimostrata dell’ente impositore; quanto la controprova sul punto offerta dal contribuente.

La sentenza prende posizione anche su un ulteriore rilevan-te questione, consistente nello stabilire se il contribuente pos-sa o meno, come accaduto nella specie, omettere la produzione di documenti regolarmente richiesti con un questionario per poi versare liberamente tali documenti nel giudizio conseguente all’impugnazio-ne dell’atto impositivo emesso post mancata produzione dei documenti medesimi.

In base all’art 32 c. 4 dpr 600/ «le notizie e i dati non ad-dotti e gli atti, i documenti, i libri e i registri non esibiti o non trasmessi in risposta agli inviti dell’uffi cio non possono essere presi in considerazione a favore del contribuente, ai fi ni dell’accertamento in sede amministrativa e contenziosa»; «di ciò l’uffi cio deve informare il contribuente contestualmen-te alla richiesta».

Sul punto la Cassazione, ri-chiamando i principi affermati dalla Consulta, ha chiarito (or-dinanza 7 giugno 2007 n. 181) che la norma è immune da qualsiasi vizio di costituziona-lità, limitatamente all’art 53, chiarendo che «la preclusione prevista dalla norma censura-ta, risolvendosi in un divieto di allegazione in giudizio dei dati e dei documenti non forni-ti dal contribuente in risposta all’invito dell’amministrazio-ne fi nanziaria, opera sul piano esclusivamente processuale ed è perciò inidonea a menomare il principio di capacità contri-butiva».

© Riproduzione riservata

La Cassazione sul redditometro

Sì all’accertamento senza convocazione

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

*** Rating della Società Incorporante Unione di Banche Italiane ScpA

**** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

***** Rating della Società Incorporante Natixis

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

Carismi Più Certezza 10 102,574 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 11 92,327 BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A BANCO BILBAO SA Aa3 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 2 Private 103,760 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

Carismi Più Certezza 3 98,554 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Carismi Più Certezza 5 98,260 BEAR STEARNS COMPANIES INC. Aa3 | A | AA- DEUTSCHE BANK AG Aa3 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 6 109,930 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+

CARISMI Più Certezza 8 81,440 UNICREDIT S.p.A. A2 | A | A- **** SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Carismi Più Certezza 9 82,060 MEDIOBANCA S.p.A. - | A | - SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

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Index Linked Bull Dividend 95,870 BARCLAYS BANK PLC Aa3 | A+ | A SOCIETÉ GENERALE A1 | A+ | A+

Index Linked Select Dividend 94,460 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

Index Up 1 2007 99,591 BANCA POPOLARE DI INTRA Scrl - UBS Ltd Aa3 | A | A

Nikkei Avenue 91,640 BANCA ITALEASE S.p.A. Baa3 | - | BBB+ INTESA SANPAOLO S.p.A. A2 | A | A

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 148,600 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

SoloFrutti serie I 149,590 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

SoloFrutti serie II 148,600 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

SoloFrutti serie III 147,610 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

SoloFrutti serie IV 146,630 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

SoloFrutti serie V 148,750 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Lombarda Vita Euro Sector New 86,220 BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

Presente e Futuro 2007-2012 Serie XIV settembre 2007 92,490 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Presente e Futuro Serie XVI 2007 92,490 NIBC Bank NV Baa3 | BBB- | BBB CREDIT SUISSE INTERNATIONAL Aa1 | A+ | A

Protezione e Valore Serie III 2007 99,440 CREDIT SUISSE, LONDON BRANCH Aa1 | - | -

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 98,780 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 91,570 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 95,840 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 90,110 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A2 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Aa3 | AA- | AA-

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVI 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XVII 2006 99,260 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

SWING DJ EUROSTOXX50 SERIE XVIII 2006 99,010 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 98,380 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 98,750 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Tortona Borse Piu' Index Serie LI 2006 96,670 GOLDMAN SACHS GROUP, INC. A1 | A- | A ROYAL BANK OF SCOTLAND PLC A2 | A | A

Tortona Borse Piu' Index Serie LIII 2006 98,201 MORGAN STANLEY A2 | A- | A BANCA IMI S.p.A. A2 | A | A

Tortona Borse Piu' Index Serie LV 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Tortona Borse Piu' Index Serie LVI 2006 99,010 ABN AMRO BANK NV A2 | A | A

Tortona Borse Piu' Index Serie LVIi 2006 98,380 BNP PARIBAS Aa3 | AA- | A+

Tortona Borse Piu' Index Serie XLIX 2006 97,730 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE A1 | NR | A COMMERZBANK AG A2 | A | A+

VALORI AL 15/12/2011

VALORI AL 15/12/2011

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La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

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FISCO, LAVORO E PREVIDENZA. TUTTE LE NOVITÀ.TUTTE LE RISPOSTE

18 gennaio 2012 - ore 9.30 - 13.30

Ordini professionali, Enti, Istituti di credito e Associazioni possono richiedere gratuitamenteil collegamento presso la propria sede ed essere Partner dell’evento. Vuoi essere Partner dell’evento?

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VIDEO forum 2012

in diretta su:

canale 507 di Sky www.italiaoggi.it www.ipsoa.it

ELENCO DI TUTTE LE SEDI COLLEGATE AL VIDEOforum2012CONSULENTI DEL LAVORO

AGRIGENTO Sede Cpo - Via Lombardia 24/aANCONA Sede Cpo - Via Orefi ci 2AREZZO Sede Cpo - Via Madonna del Prato 77AOSTA Hotel Milleluci, fraz. Porossan 15ASCOLI PICENO Hotel Best Western Villa Pigna - Via Assisi (Folignano)AVELLINO Sede Cpo - Via Annarumma 69 AVELLINO Ariano Irpino - Via Tribunale 2BARI Hotel Majesty - Via gentile 97/BBAT Sede Cpo - Via Libertà 9BENEVENTO Ristorante “Il Posto” Bar Haiti - Via Gaetano Rummo 31BERGAMO Camera di Commercio di Bergamo - Via Petrarca 10BIELLA Sede Cpo - Via Vialardi di Verrone 14BOLOGNA Centro Congressi 7 Gold “Sala Convegni” - Via dell’Arcoveggio 49/5BRESCIA Sede Cpo - Via Salgari 43/bCAGLIARI Holiday Inn - Via TiccaCALTANISSETTA Sede Cpo - Via Cimabue s.n.c.CAMPOBASSO Hotel San Giorgio - Via Insorti di UngheriaCASERTA Sede Cpo - Via M. Forgione 12CATANIA Hotel Nettuno - Viale Ruggero di Lauria 121CATANZARO T Hotel- Loc. Garrubbe SS280 Lamezia Terme CZCHIETI Sede Cpo - Via Spezioli 16COMO Auditorium Don Guanella - Via T. GrossiCOSENZA Hotel San Francesco - Via Ungaretti Rende COSENZA Odcec di Rossano - Via Sant’Angelo, pal. Staltieri RossanoCOSENZA Colonia San Benedetto - Via Suor Crocifi ssa Militerni Cetrano MarinaCREMONA Sede Cpo - Via Palestro 66 CROTONE Costa Tiziana Hotel - Via Per CapocolonnaCUNEO Sede Cpo - Via Roma 14ENNA Sede Cpo - P.zza Ing. Panvini 14FERMO Hotel David Palace - Via Gaspari Spontini 1 Porto San GiorgioFERRARA Sala Convegni dell’Hotel Carlton - Via Garibaldi 93FIRENZE Hotel Mediterraneo - Lungarno del Tempio 44FOGGIA Sede Cpo - Via della Rocca 38FORLÌ/CESENA Globus City Hotel - Via Traiano Imperatore, 4FROSINONE Sala convegni Sacro Cuore di Gesù - P.zza D. FerranteFROSINONE Sede Cpo - Via Marcello Mastroianni 301FROSINONE Sala “Il Facocchio” - Via Rotondi - VeroliGENOVA Sala della Piramide - Via Fiume 2GORIZIA Europalace Hotel - Via Cosulich 20 (Monfalcone)

GROSSETO Sala conferenze Imprese Edili e Complementari - Viale Monterosa 56IMPERIA Aula Polifunzionale del Tribunale di Imperia - Via XXV Aprile 67ISERNIA Aula Magna Ist. Tecnico Ind.le E. Mattei - Vi.le PentriL’AQUILA Sala convegni Ance - Via Alcide de Gasperi 60LATINA GAETA - Club Nautico di Gaeta - P.zza Carlo IIILATINA Hotel Excelsior di Latina - P.le Lelia Caetani snc - Latina ScaloLECCE Sala Nemes Petrelli c/o Sede Ordine - Via Cicolella 3LIVORNO Sede Cpo - P.zza Attias 37LODI Sede Cpo - Via Massimo D’Azeglio 20MANTOVA Sala convegni Banca Popolare di Mantova - Via P. Amedeo 2MASSA CARRARA Sede Cpo - Via 7 luglio 16MATERA Sala Euclide - V.le delle Nazioni UniteMESSINA Sede Cpo - Via Sicilia 14MILANO Teatro della Scuola Militare Teuliè - Corso Italia 58MONZA-BRIANZA Hotel de la Ville - Viale Regina Margherita di Savoia 15NAPOLI Conservatorio dei Sette Dolori - Via Iommella Grande 99 (Sant’Agnello)NAPOLI Hotel Al Mulino - Via La Fabbrica 9 (Anacapri)NAPOLI Hotel delle Terme di Re Ferdinando - Via A. De Luca 70 (Ischia)NOVARA Hotel La Bussola - Via Boggiani 54NUORO Sede Cpo - Via Dessanay 154PADOVA Centro Congressi Hotel Piroga - Via Euganea 48PALERMO Addaura Hotel Residence e Congressi - Lungomare C. Colombo 4452PESARO-URBINO Cruiser Congress Hotel - Viale Trieste 281PESCARA Sala Conferenze “A. Taraborrelli” Cassa Edile di Pescara - Via Prati 29PISA Sede Cpo - Piazza Vittorio Emanuele II 2PISTOIA Seminario Vescovile - Via Puccini 36POTENZA Sede Cpo - Via del Gallitello 56PRATO Sala del Teatro e della Torre del Palazzo delle Professioni - Via Pugliesi 26RAGUSA SEDE DA COMUNICARERAVENNA Holiday Inn - Via E. Mattei 25REGGIO CALABRIA Auditorium S. Antonio - Via Don Orione 5REGGIO EMILIA Sede Cpo - Via Ernesto Che Guevara 4RIMINI Sala convegni della BCC Valmarecchia - Via Marecchiese 227ROMA Sede Scuola Alta Formazione Fondazione Studi - Via C. Colombo 456ROVIGO Hotel Europa - V.le Porta Po 92SALERNO Sala Riunione Parrocchia S.Maria Ad Martyres - Via Lungomare C. TafuriSASSARI Cassa Edile Nord Sardegna - Via Predda Niedda str. N. 34SAVONA SEDE DA COMUNICARESIENA Auditorium Montepaschi di Siena - Viale MazziniSIRACUSA Sede Cpo - V.le Santa Panagia 218

SONDRIO Sala “E. Vitali” della Banca Credito Valtellinese - Via delle PergoleTARANTO Aula Giovanni Paolo II (Lumsa) - P.zza S. Rita - Via Ancona 91TERAMO Sede Cpo - Via Trento e Trieste 24TRENTO Sede Cpo - Via Maccani 211TREVISO Hotel BHR - Via Postumia Castellana 2TRIESTE Sede Cpo - Via Roma 17UDINE Hotel Executive - V.le Palmanova ang. Via Masieri 4VARESE Aula Magna Università LIUC di CastellanzaVENEZIA Sala Conferenze del Novotel Venezia Mestre Castellana - Via A. Ceccherini 21VERCELLI C/o Cpo di Biella - Via Vialardi di Verrone 14 - BiellaVERONA Sala Convegni Hotel San Marco - Via Longhena 42VICENZA Sede Cpo - Corso Santi Felice e Fortunato 62VITERBO Sede Cpo - Via Genova 17DOTTORI COMMERCIALISTI

AVELLINO SEDE DA COMUNICAREBRESCIA SEDE DA COMUNICARECATANIA SEDE DA COMUNICARECATANIA (Caltagirone) Sala Convegni ODCEC - Viale Autonomia 13COMO SEDE DA COMUNICARECOSENZA (Paola) Sala conferenze Centro Commerciale “Le Muse” - Rione Sant’AgataFERMO Sala Convegni ODCEC - Corso Cefalonia, 69FORLÌ SEDE DA COMUNICAREGENOVA (Chiavari) Sala formazione ODCEC - Via Bontà 71IMPERIA Sala polifunzionale del tribunale - Via XXV Aprile 67 MILANO Sala Convegni ODCEC - Corso Europa 11MODENA SEDE DA COMUNICARENAPOLI Sala Convegni ODCEC - Piazza dei Martiri 30NAPOLI (Nola) Sala Giordano Bruno - Via Anfi teatro LaterizioORISTANO Sala Convegni ODCEC - Viale Diaz 87/CPADOVA SEDE DA COMUNICARERIETI Sala dei Cordari - Via Arco dei Ciechi 22ROMA Sala Convegni ODCEC - Piazzale delle Belle Arti 2ROMA (Tivoli Terme) Grand Hotel Duca D’Este - Via Triburtina 330SALERNO Sala Convegni ODCEC - Irno 221SALERNO (Sala Consilina) Sala Convegni ODCEC - Via Tressanti 4SIRACUSA Sala Convegni ODCEC - Viale Santa Panagia 141 Scala ETARANTO Aula Magna Giovanni Paolo II, Piazza Santa Rita – Via Ancona 91 VITERBO SEDE DA COMUNICARE

PROGRAMMAIntroduzione:

Marina Calderone, Presidente CNO Consulenti del Lavoro e Claudio Siciliotti, Presidente CNDCEC

Modera: Marino Longoni, Condirettore ItaliaOggi

I TEMI E GLI ESPERTI:La riforma dell’accertamento Cesare Glendi Novità in materia di lavoro e previdenza Giuseppe Buscema

Ace e tassazione dei beni all’estero Duilio Liburdi

I DIRIGENTI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE E DEL MINISTERO DEL LAVORO RISPONDERANNO AI QUESITI PREDISPOSTI DAGLI ESPERTI DI ITALIAOGGI

Le modifiche a minimi e Iva Franco Ricca La deducibilità Irap Andrea Bongi Le imposte sulla casa Fabrizio Poggiani

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L’avvocaturanon si pieghiai poteri fortiCari colleghi, cari amici, si è concluso in

questi giorni un anno diffi cile. La crisi economica ha inciso profondamente la no-stra professione, non solo con riguardo alle opportunità di lavoro, ma anche con riguar-do alle possibilità di recuperare il corrispet-tivo del lavoro effettuato. (...) Per quanto ri-guarda la professione forense, la crisi della giustizia, aggravata dalla crisi economica, si è rivelata un campo minato, in cui, da un lato, si è orchestrata un’ignobile campagna, anche giornalistica, sulle caste che coinvol-gerebbero gli avvocati, dall’altro lato si è voluto individuare anche nella organizzazio-ne dell’ avvocatura una delle cause del de-grado del sistema giudiziario. Il Cnf ha contrastato con ogni mezzo queste due ag-gressioni. (...) E l’insistenza di certi settori sulla introduzione di regole di liberalizza-zione connesse a una maggiore concorrenza ha provocato una giusta reazione da parte di tutti gli organismi rappresentativi forensi che è stata scambiata per una difesa corpo-rativa (...). La professione forense non è fatta solo di tradizione e di sacrifi cio, ma è uno dei pilastri dell’economia, oltre che uno dei pila-stri dello Stato di diritto. E quindi deprime-re la professione forense è un danno sociale. Ma la grande storia dell’avvocatura non si fermerà qui, non si piegherà ai voleri e agli interessi dei poteri forti, dovremo stare uniti e militare insieme per contrastare pregiudi-zi e aggressioni, in una continuità di difesa dei diritti dei cittadini che si rifl ette nella difesa dei diritti dei loro difensori, il diritto all’autonomia, all’indipendenza, alla libertà di esercizio della professione. Ai sacrifi ci imposti dalla crisi economica dobbiamo dunque aggiungere i sacrifi ci imposti dal-la difesa del nostro ruolo sociale.

Guido Alpa, presidente Cnf (estratti dalla lettera agli avvocati)

Anno 21 - Numero 7 - € 2,50 Lunedì 9 Gennaio 2012

IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA

Avvocati

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LA RIFORMA DELLE PENSIONILe regole previdenziali dopo la manovra Monti

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Serie speciale numero 26

Anno 21 – 22 dicembre 2011

A CURA DI

Marino Longoni

5,00 euro*+ IL PREZZO DI

LA RIFORMADELLE PENSIONI

CON IL TESTO DEFINITIVO DELLA RIFORMA PREVIDENZIALE

LE REGOLE PREVIDENZIALI DOPO LA MANOVRA MONTI

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Cosa cambia per i dipendenti pubblici

Il contributo di solidarietà e il tfr

IN EDICOLA CON

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pubblici

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CON IL TESTO DEFINITIVO DELLA RIFORMA PREVIDENZIALE

In collaborazione con

Il restructuring non conoscenessuna crisi

DI ANDREA ALTAVISTA

Le aspettative di chi all’inizio della crisi economica aveva previsto un aumento sostan-ziale del lavoro di Restructu-

ring da parte degli avvocati d’affari sono state confermate.

Confermate al punto che, con l’aper-tura del nuovo anno, i dipartimenti di Restructuring si trovano a pesare in modo sostanziale sul fatturato com-plessivo delle fi rm, che investono nella crescita del team con nomine interne e lateral hire.

Per gli avvocati d’affari il Restruc-turing paga, e paga soprattutto per-ché le operazioni maggiori si trasci-nano per diversi mesi, nella ricerca di un accordo che allinei gli interessi dei creditori, del management e del futuro dell’azienda.

Dato il persistere della crisi del debito inoltre, il ruolo degli avvocati d’affari diventa ancora più fonda-mentale nel garantire all’azienda in crisi il credito necessario.

Per questo motivo allora, le grandi

operazioni che hanno fatto i titoli nel 2011 hanno visto team di diversi studi al lavoro contemporaneamente e per diversi mesi per trovare una soluzione.

Gli esperti spiegano che negli ul-timi mesi la tipologia del lavoro è cambiata in quanto sono aumentati i concordati fallimentari rispetto a quelli preventivi, in particolare a causa della sempre più difficile con-giuntura economica.

Mentre nel 2009 e nel 2010 era più semplice trovare delle new company in grado di subentrare alle aziende in difficoltà, oggi la situazione di incertezza è tale da compromettere questa soluzione.

Per il 2012 infine, le prospettive per il settore restano difficili per le aziende e floride per i professioni-sti.

Crisi delle banche, dell’industria, della politica.

Senz’altro molto lavoro per gli av-vocati che hanno della crisi il loro business.

© Riproduzione riservata

Le operazioni di ristrutturazione aziendale pesano sempre di più nei fatturati delle law i rm. E anche quest’anno le aspettative di lavoro non calano

L’avvocatura italiana è sempre più tecnologica. Anche grazie agli smartphone e i social network, stru-menti di lavoro ormai indispensabi-li per tutti i legali. Uno degli ultimi esempi di applicazione utile per legali nasce a Roma, e si chiama Radiotribunale. «Radiotribunale è la rivisitazione del passaparola in chiave web 2.0 per gli avvocati e gli operatori di giustizia», si legge sul-la home page del sito (http://www.radiotribunale.it). «radiotribunale è uno strumento gratuito e si basa a livello tecnologico su Twitter e sulla spontanea collaborazione degli utenti che, utilizzando appositi codici nei loro tweet, permette di far conoscere ciò che accade negli uffici giudiziari di Roma (rinvii, ritardi, scioperi etc.). Maggiore è la parteci-pazione attiva attraverso tweet che informano cosa accade in tribunale in un dato momento, maggiore è la quantità di indicazioni disponibili per gli utenti di Tweeter e quindi di Radiotribunale». Una bella idea, che presuppone solidarietà e colle-ganza. Meglio se 2.0

CODICI & PANDETTE

Corrado Passera, ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti

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II Lunedì 9 Gennaio 2012 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a cura DI ANDREA ALTAVISTA

Le previsioni di chi nel 2008 vedeva gli avvocati sempre più impegnati in operazioni di ristruttu-

razione negli anni a venire si sono avverate. Anche nel 2011, i dipartimenti degli studi legali d’affari specializzati in restruc-turing sono stati impegnati in complesse operazioni di ristrut-turazione con un fl usso di lavoro aggravato dal persistere di una crisi che ha coinvolto sia i mer-cati fi nanziari che l’industria.

Anche se la riorganizzazione dei dipartimenti era già stata completata nel corso del 2009 e del 2010, con professionisti specializzati in M&A sempre più impegnati sul fronte delle ristrutturazioni, nel 2011 l’atti-vità di restructuring è rimasta un pilastro del lavoro degli av-vocati d’affari. Un esempio non unico sono le oltre 60 operazioni su cui sono impegnati i profes-sionisti dello studio fondato da Franco Bonelli, cioè Bonelli Erede Pappalardo su questo fronte.

«Nel 2011, l’attività di re-structuring è stata caratte-rizzata dalla ridefi nizione del profi lo fi nanziario delle società, e quindi del loro indebitamen-to alla luce dei risultati e dei margini delle società debitrici», conferma Angelo Bonissoni, socio dello studio CBA.

La novità tuttavia, aggiunge l’avvocato, è stato il crollo della confi denza del pubblico verso l’economia, in particolare du-rante il mese di settembre, che ha portato al fallimento di nu-merosi piani industriali, «anche alcuni di quelli che erano stati formulati e accettati nell’ambi-to dei piani di ristrutturazione e che hanno dovuto essere rivi-sitati», spiega il socio.

In altri termini, la negatività dell’economia italiana ha por-tato a cambiare i termini dei piani industriali sia per le im-prese che avevano già negoziato il debito che per quelle che per la prima volta si sono affacciate alla ristrutturazione.

«Nel corso dell’anno e in par-ticolare nella seconda parte, abbiamo infatti assistito alla riapertura di molti piani di ristrutturazione. Questo non signifi ca che i piani industria-li elaborati in precedenza fos-sero errati o inattendibili, ma che l’economia italiana e il suo trend sono estremamente erra-tici e diffi cilmente prevedibili, sia dal management delle socie-tà che da quello delle banche», commenta ancora Bonissoni. Il

dipartimento dello studio CBA è composto da circa 20 profes-sionisti tra avvocati e commer-cialisti, e Bonissoni prevede un rafforzamento del team nei prossimi 12 mesi.

L’aumento dei crediti in osser-

vazione, sia in pre-contenzioso che in contenzioso registrato dalle banche nel 2011 conferma che l’attività a supporto della ri-strutturazione delle imprese è aumentata e guardando al fu-turo l’avvocato conferma che è prevedibile ipotizzare ulteriori aumenti dei volumi di lavoro in questo senso.

«L’approccio delle parti, sia imprese che banche è sicura-

mente cambiato e se da un lato le banche dimostrano maggio-re partecipazione al processo di sostegno alle imprese, dall’altro si assiste a una maggiore pro-pensione dell’imprenditore a partecipare al processo di ri-capitalizzazione delle imprese distressed», spiega Bonissoni.

Che aggiunge che le parti hanno compreso che la crisi dell’impresa non deve essere vista come un momento pa-tologico, ma appartiene alla fi siologia della vita dell’impre-sa stessa e come tale non deve rappresentare un momento di “vergogna”.

«Naturalmente le imprese di cui parliamo sono quelle che mostrano una loro economicità, cioè una loro utilità all’econo-mia e alla società in generale, escludendo quindi quelle impre-se il cui prodotto o modello di business non trova più spazio nell’economia presente», ag-giunge il socio.

In questo ambito, Bonissoni spera inoltre in un intervento da parte del legislatore volto a fornire maggiore chiarezza agli operatori che si trovano a ge-stire situazioni distressed, sia a riguardo del legislatore civi-listico che per di quello fi scale e fallimentare.

In Italia, sono stati coinvolti sul fronte restructuring sia stu-di italiani che studi internazio-nali. Andrea Novarese, part-ner di Latham & Watkins, conferma che negli ultimi mesi il dipartimento ha lavorato principalmente su accordi di ristrutturazione del debito ba-sati sulla normativa art. 182 bis , «che tuttavia mal si attaglia ai casi in cui vi è un pluralità di creditori non fi nanziari che non è possibile attrarre nell’accordo con conseguente aumento della richiesta di nuova fi nanza per fare fronte ad eventuali loro ri-chieste di rientro», spiega il socio.

Novarese aggiunge che mentre il lavoro è rimasto elevato e costante in termi-ni di volumi, nel 2011 aumentate sono le complessi-tà delle soluzioni per rispondere e anticipare le difficoltà dei mercati cui le aziende post ri-strutturazione si troveranno ad operare. «Si guarda ai dos-sier cercando di

trovare soluzioni più incisive e durature tenuto conto del contesto macroeconomico

ancora molto d i f f i c i l e

e della d i f f i -c o l t à di ac-

Secondo quanto risulta ad AvvocatiOggi, i dipartimenti, con la crisi, stanno rafforzando la practice

Restructuring, anche nel 2012sarà il settore traino per gli studi

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

Lucchini, Ferretti, Seat Pagine Gialle e San Raffaele. Sono que-ste le operazioni chiave seguite dai maggiori studi negli ultimi

mesi. Operazioni complesse, trascina-te per diversi mesi,

su cui sono stati coinvolti nu-merosi studi in diversi mo-menti del pro-cesso.

Gianni Ori-goni Grippo & partner, e in particolare il so-

cio fondato-

re Francesco Gianni, Alessandra Giovetti e Gabriella Covino, sono stati chiamati in qualità di advisor dal nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione San Raf-faele del Monte Tabor, circa 3.800 dipendenti, che al 30 giugno aveva un debito pari a 1.5 mi-liardi di euro. Lo scor-so 14 settembre è stata presentata la domanda di concordato, che si ba-sava sull’unica offerta vincolante ricevuta da Ior – Malacalza, approvato lo scorso 28 ottobre. L’attuale piano prevede inoltre

la costituzione di una Newco, in cui confl uiranno 250 milioni di euro da

parte di ciascuno dei due proponenti Ior e Ma-

lacalza e la dismis-sione delle attività no-core. All’asta del 31 dicembre scorso, ha presentato un’of-

ferta anche il gruppo San Donato di Giusep-

pe Rotelli, che già gestisce gli ospedali di Zingonia e Ponte San Pietro, offerta che al momento risulta essere la migliore: 305 milioni di euro.

Sul caso Ferretti, la cui ristrutturazione del debito è stata recente-mente ristrutturata, sono invece stati coin-volti sette studi, tra cui Chiomenti e Linkla-ters. La trattativa tra società e banche per il salvataggio delle accia-ierie Lucchini, affogate in 700 milioni di debiti, è stata invece seguita da Legance, Linklaters e Freshfi elds.

«Il lavoro più appeti-bile rimane quello sulle grandi operazioni. Più

problematico risulta essere quello sul-le ristrutturazione di piccole dimensio-ni: sempre più spesso c’è il rischio di non essere pagati», commenta Daniela Andreatta, socio di riferimento per la practice Restructuring & Insolvency di Orrick, studio coinvolto nella riorganiz-zazione del debito di Seat Pagine Gial-le, in corso di approvazione in questi giorni. Lo studio ha seguito gli investi-tori istituzionali nei loro investimenti nel debito Seat sul mercato secondario nonché a valle dell’investimento in re-lazione agli sviluppi delle negoziazioni.Andreatta spiega che il mercato ha visto una diminuzione del lavoro generato da clienti esteri a causa della volatilità dei mercati e della crisi.«Per lo stesso mo-tivo e a fronte di crisi economica che

LE OPERAZIONI CHIAVE DEGLI ULTIMI MESI

Industria, sanità, nautica, law firm al lavoro per

Franco Bonelli

Angelo Bonissoni

Daniela Andreatta

Francesco Gianni

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IIILunedì 9 Gennaio 2012LuneS T U D I & C A R R I E R E

cesso a nuove forme di fi nan-ziamento e autofi nanziamento da parte delle imprese», spiega Novarese.

Per il legali dunque il setto-re resta ghiotto, soprattutto per gli studi in gra-do di seguire sia gli aspetti socie-tari e bancario/finanziari, che quelli di diritto civile, contrat-tuale, ammini-strativo e con-tenzioso.

«In aggiunta, la forte propen-sione ai mercati esteri delle so-cietà italiane richiede ai legali la capacità di interagire spesso con soggetti esteri, siano essi co-fi nanziatori o fornitori del-la società italiane nonché la capacità di gestire anche pro-blematiche di crisi delle società controllate aventi sede ed ope-ratività in mercati stranieri»,

aggiunge il socio.Il dipartimento di Latham

lavora in tandem con quello di corporate che cura gli aspetti

societari e anche civili, oltre che in c o o r d i n a -zione con il team di di-ritto ammi-nistrativo e con il dipar-timento di contenzioso.

Ma anche gli studi di minori di-m e n s i o n i attivi fuori da Milano e Roma sono

coinvolti nelle operazioni di ristrutturazione societaria sempre più frequenti date le condizioni di mercato su tutto il territorio.

Lodovico Fabris, dello studio legale Fabris & As-sociati con due sedi in Trive-neto conferma che nel 2011

i professionisti dello studio hanno lavorato su concordati preventivi e concordati falli-mentari e che la regione Vene-to è stata colpita duramente dal fallimento di numerose attività. «Noi in particolare ci siamo occupati di concor-dati nel settore commerciale e metalmeccanico. Il lavoro è cambiato come tipologia e sono aumentati i concordati fallimentari rispetto a quelli preventivi», spiega Fabris.

L’avvocato spiega che per un concordato preventivo è indispensabile dare conti-nuità all’azienda, trovando un soggetto che abbia voglia di investire e portare avan-ti l’impresa. «Nel 2009 e nel 2010 era più semplice trovare delle new company in grado di subentrare alle aziende in difficoltà, oggi la situazione di incertezza è tale da compro-mettere questa soluzione», aggiunge Fabris.

Che aggiunge che anche se il settore è interessante per gli avvocati dati gli elevati com-pensi, i professionisti devono sviluppare una competenza s p e c i f i c a sulla mate-ria e visione economico-giuridica ad ampio rag-gio oltre che esperienza specifica.

A l c u n i p ro f e s s i o -nisti dello s t u d i o s i stanno in-fat t i spe -cializzando nel settore anche data la riduzione di lavoro in altri rami del diritto, «in particola-re nell’ambito del contenzioso che è sempre meno richiesto dalle imprese per via dell’in-

certezza dell’esito e dei tempi della giustizia», spiega il con-sulente.

Guardando al futuro, Fa-bris aggiunge che lo scenario

è strettamen-te c o r re l a t o all’andamento dell’economia.

«Questi stru-m e n t i s o n o molto validi e possono essere applicati effi-cacemente ma il contesto

e c o n o m i c o deve dare fidu-cia e speranza a chi prima era interessato ad investire per dare continuità

all’impresa e che adesso inve-ce o non ne ha più l’opportunità o resta alla fi nestra per vedere cosa succederà», conclude.

© Riproduzione riservata

Non ci sono studi italiani coinvol-ti, ma le corazzate internazionali Skadden Arps, Slate, Meagher, & Flom, Sullivan & Cromwell e

Weil, Gotshal & Manges ri-schiano di avere lavoro sul fasci-colo per i prossi-mi anni.

La procedu-ra fallimentare avviata a no-vembre presso il Tribunale di New York dalla società di bro-keragg io MF Global , colos-so finanziario con oltre 2mila dipendenti, ha messo in moto una macchina legale che coin-volge molti dei maggiori studi legali statunitensi.

La lista completa degli studi coinvolti non è ancora definita, e il numero delle firm al lavoro sul caso potrebbe essere molto più lunga dei nomi elencati.

Per Skadden Arps sono al lavoro i soci spe-cializzati in restructuring Kenneth Ziman, Gregory Milmoe, Eric Ivester e George Panagakis, che stanno seguendo MF nella procedura di fallimento.

La scelta dell’advisor da parte di MF è senz’altro collegata al rapporto personale tra lo studio e Laurie Ferber, general counsel della società che in passato ha collaborato

c o n S k a d -d e n p r i m a di assumere le redini del dipartimento legale inter-no del gruppo nel 2009.

Weil si sta o c c u p a n d o degli aspetti della proce-dura fa l l i -mentare rela-tiva al ramo inglese del gruppo MF Global UK.

Lo studio legale inter-nazionale ha c o n f e r m a t o che sta se-

guendo il gruppo e ha presentato una ri-chiesta di «Special Administration Regime», la prima di questo tipo richiesta nel Regno Unito.

Lo «Special Administration Regime «è in-fatti stato introdotto nel sistema legale del Paese dopo il crollo di Lehman Brothers nel 2008 e prevede una normativa specifica in caso di fallimento di istituzioni finanziarie.

© Riproduzione riservata

Fallimenti internazionali. Al lavoro sul caso MF Global per evitare una nuova Lehman rimettere in piedi le aziende

Andrea Novarese

Lodovico Fabris

i professionisti dello studio Che aggiunge che anche se il certezza dell’esito e dei tempi

ALCUNE DELLE OPERAZIONI DI RESTRUCTURING DEL 2011

Ristrutturazione del debito di Seat Pagine Gialle

Linklaters, Giliberti Pappalettera Triscornia, Orrick

Assistenza al consiglio di amministrazione della Fondazione San Raffaele

Gianni Origoni Grippo

Ristrutturazione del gruppo Ferretti Chiomenti, Linklaters

Ristrutturazione del debito di D’Amato di Navigazione

Bonelli Erede Pappalardo, Watson Farley & Williams

Ristrutturazione del debito di Antichi Pellettieri

Lombardi Molinari e Associati, Bonelli Erede Pappalardo, Legance, Chiomenti

Rinegoziazione del debito del gruppo Irplast

Dla Piper

Riscadenziamento dell’indebitamento del Gruppo Koelliker

Latham&Watkins, Legance

si fa sempre più pesante, è in aumento il lavoro dal lato debitori e banche. In termini generici, l’approccio non si è modifi cato, anche se si ricorre più frequentemente al concor-dato preventivo. Questo per-ché spesso la crisi aziendale risulta insostenibile e sempre più frequentemente i tenta-tivi di salvataggio naufraga-no», aggiunge Andreatta. Lo studio è anche stato coinvol-to nella ristrutturazione di Arena e di Ferretti e il socio conclude che per il futuro la previsione è di una riduzione del lavoro dall’estero, a fron-te dello sviluppo delle operazioni domestiche di dimensioni ridotte. Lo studio Latham & Watkins, con Andrea Nova-rese ed Emanuela Basso Petrino, è stato consulente di un pool di 21 banche creditrici nella seconda fase del riscaden-ziamento dell’indebitamento del Gruppo Koelliker (valore 300 milioni di euro). Il Gruppo Koelliker è stato invece assistito da Legance con Luca Autuori, Andrea Albano, Tommaso Lupo e Beatrice Zilio. Financial Advisor del gruppo è stato Rothschild.

Sempre Novarese e la Basso Petrino hanno seguito la ri-strutturazione dell’indebitamento del Gruppo Margaritelli, come consulenti di un pool di 27 banche creditrici. Il Gruppo Margaritelli è stato invece assistito da Poli e Associati, in qualità di advisor fi nanziario, con i professionisti Roberto Poli, Niccolò Leboffe, David Beleggia e Michele Quita-damo e da Gianni Origoni Grippo & Partners, in qualità di advisor legale, con gli avvocati Pietro Buccarelli, Giuseppe De Simone, Matteo Gotti e Marco Gatta.

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Emanuela Basso Petrino

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IV Lunedì 9 Gennaio 2012 A T T UA L I TÀ

Si scaldano i motori per le Olimpiadi estive. Avvocati al i anco di organizzazione e atleti

Londra 2012, law firm in campoPer i Giochi olimpici 10 studi d’eccellenza pronti ad agire

DI FRANCESCA VENTURA

Fervono i preparativi nel Re-gno Unito per le Olimpiadi di Londra 2012.

Stando al magazine in-glese «The Lawyer», i diversi enti ed associazioni sportive, Sport England, Sport and Recreation Alliance, Sport Wales e UK Sport hanno unito le loro forze per la selezione, conclusasi lo scorso 20 ottobre, di 10 law fi rm d’eccellenza attive sia a livello nazionale che regionale per l’assistenza legale a oltre 300 enti sportivi. Gli studi selezionati offriranno la loro con-sulenza per i prossimi tre anni, con la possibilità di estendere il periodo per un altro anno.

Lo scorso marzo gli studi anglo-sassoni Field Fisher Waterhou-se e Nabarro hanno avuto la meglio sulle 57 fi rm che hanno partecipato al bando per fornire assistenza legale e fi nanziaria a Sport England, la maxi-agenzia pubblica che investe in progetti sportivi in tutto il paese. Alla fi ne del 2010 il team di Hogan Lo-vells, guidato dal senior partner Paolo Joukador, ha assistito Sport England sulla base di un

finanziamento di 10.5 milioni stanziato per il progetto London Olympics Velopark.

Le autorità d’Oltremanica lavo-rano ormai da tempo al network di studi che seguirà le Olimpia-di. Nel 2006 l’Olympic Delivery Authority (Oda) che si occupa principalmente di comprare, ven-dere terreni, prendere accordi per opere edili e sviluppare i trasporti e altre infrastrutture, ha selezio-nato il panel di studi con i quali lavorerà nell’ambito dei Giochi, in sinergia con il team di legali interni. Ciò non esclude che tutte

le controparti coinvolte nel-le operazioni, le cui attività sono a vario ti-tolo interessa-te dai Giochi, rappresentino per gli studi legali un’op-portunità.

Orrick, per esempio, dalla sede londine-

se, ha seguito le vendita di 13 acri di fron-te all’Olympic Park per conto CB Richard Ellis (CBRE), leader tra gli advisor del real estate. «Gli accordi commer-ciali, in questo caso, sono stati ov-viamente infl uenzati da Londra 2012», commenta Alessandro De Nicola, senior partner dello studio Orrick.

Sul fronte sportivo, in Italia, in

passato gli studi legali sono stati coinvolti in diversi casi di doping, come quello di Davide Rebellin, risultato positivo all’antidoping nelle Olimpiadi Pechino 2008. Il secondo posto dell’azzurro, assisti-to da Federico Cecconi, venne revocato dal Cio (Comitato Olim-pico Internazionale) e l’atleta do-vette restituire la medaglia d’ar-gento vinta nella prova di ciclismo su strada. Il fiorettista Andrea Baldini, rappresentato da Giulia Bongiorno, anche lui positivo al

test, accusò di sabotaggio il compagno di squadra Cassa-rà, mentre Marta Bastianelli, difesa da Giulio Napoleone, venne esclusa dai Giochi del 2008, per lo stesso motivo, ancora prima di cominciare. Non solo casi di doping, sono innumerevoli le opportunità per gli studi legali, dalla com-pravendita dei diritti televi-sivi, gli ingaggi degli atleti,

convenzioni, liberatorie, privacy, ricorsi e distribuzione dei premi alla compravendita dei diritti di immagine dei singoli atleti e delle rappresentative nazionali, le sponsorizzazioni e i rapporti contrattuali. Un esempio è sicura-

mente il ricorso al Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport con sede a Losanna) della snowboarder Isa-bella Dal Balcon depennata dalla rosa della nazionale per i Giochi Invernali Torino 2006. Inizial-mente ammessa tra le quattro qualifi cate ai Giochi, l’atleta ven-ne esclusa in seguito alla modifi -ca dei criteri di selezione da parte della Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) che tenevano invece conto solo delle prime due posizioni. Regole queste riviste solo alla vigilia dell’ultima prova di Coppa del Mondo. Il Tas giu-dicò l’applicazione tardiva della ‘regola dei due migliori risultati’, arbitraria scorretta e irragione-vole e dispose il reinserimento della Dal Balcon rappresentata nel procedimento dall’avvocato torinese Guido Cravetto. I Gio-chi olimpici sviluppano business e rappresentano una grande oc-casione per gli studi legali. Ov-viamente sono più avvantaggiati gli studi che si occupano di dirit-to sportivo e in occasione delle prossime Olimpiadi le boutique che hanno un link con una law fi rm anglosassone.

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• Quando la società è non operativa

• La maggiorazione dell’Ires

• La verifi ca di non operatività

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• Accertamento e possibili ricorsi

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VLunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GenL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Dal Salento, per la precisio-ne dalla bellissima Lecce, a Milano. Ora da qui guarda ad una professione che lo

coinvolga su progetti e clienti a forte respiro internazionale. La carriera di Luciano Quarta, tra i massimi esperti in Italia di di-ritto amministrativo, è un classico di chi voglia affrontare le sfi de della professio-ne forense, partendo dal sud.

«Ho iniziato nel 1990 in campo acca-demico come allievo del professor Enrico Dalfi no, ordinario di diritto amministra-tivo all’università di Bari, sindaco della cit-tà nel diffi cile periodo degli sbarchi di massa di albanesi», ricorda. Curiosità volle che il Dalfi no lo chiamò ancora prima che Quarta si laureasse, avendone in-tuito le grandi potenzialità. In effetti, la passione per il diritto amministra-tivo era emersa; quella per gli studi in giurisprudenza e la carriera forense, però, sorse ben prima. «Rimasi scos-so dall’omicidio del giudice Vittorio Occorsio. Non avevo ancora 10 anni. Mi colpì il sacrifi cio di chi si dedicava all’amministrazione della giustizia, in assoluto la funzione più alta di un mo-derno stato democratico», ricorda.

Laureatosi passò i primi anni tra Bari (in università, da assistente del maestro) e Lecce, dove svolgeva la pratica professionale nello studio del senatore Giovanni Pellegrino. Ben presto, complici anche ragioni personali, si trasferì a Milano dove, praticamente dal nulla, iniziò la sua

attività forense. Fin dagli inizi si è specializzato nel

diritto amministrativo, concentran-dosi su appalti, servizi di rete, urba-nistica, edilizia e diritto ambientale. Materie che, come noto, hanno acqui-sto col tempo sempre maggiore rile-vanza, al pari della complessità degli interventi normativi di riordino. In questo periodo a Milano, Quarta vive

diverse esperienze professionali. Gli ini-zi sono nello studio dell’avvocato Rocco Mangia. Qui appro-fondisce le proble-matiche del diritto sanitario e degli ap-palti pubblici, ma è già del 1997 la scelta di navigare in mare aperto, fondando un proprio studio, che cresce rapidamente.

Poco dopo parte la collaborazione con Estudio Jur id ico

Serrano Internacional di Madrid, di cui in breve divenne il referente per Milano. «È stata un’esperienza fondamentale: mi ha messo in con-tatto con la dimensione internazio-nale della professione, che costituisce oggi uno dei miei primari obiettivi», spiega.

Finalmente, in tempi più recenti, dopo una breve parentesi, nel 2006, nello Studio Carnelutti, nel 2007 l’in-gresso nella sede milanese come part-ner e responsabile del dipartimento di diritto amministrativo dello studio Grispini & Partners di Roma.

Di questo studio poco si dice e si conosce tra la stampa specializzata, perché ha fatto della più assoluta di-screzione una vera e propria bandie-ra. Si sa però, che è legato ad impor-tanti operazioni immobiliari: lo spin off di Enel; la ristrutturazione del

patrimonio immobiliare delle Ferro-vie dello Stato; in tempi più recenti, la costituzione del fondo immobiliare della Regione Sicilia, e varie opera-zioni di acquisizione di portafogli per i fondi Reeef di Deutsche Bank.

Quarta, da uomo di relazioni, è ri-uscito rapidamente ad inserirsi ed accreditarsi presso le imprese este-re, soprattutto tedesche, che hanno sviluppato in Italia il business della produzione di energia da fonti rinno-vabili. Il professionista non si lascia sfuggire nulla, come da tradizione di riservatezza dello Studio, ma è noto che tra i progetti più artico-lati e complessi che ha seguito co-operando con i colleghi dello studio tedesco Derra, Meyer & Partner, vi è il grande impianto fotovoltaico di Rovigo (il secondo per dimensioni in Italia).

Persona eclettica, ha un legame molto forte con il mondo militare: è ufficiale della riserva dell’Eser-cito. «Ogni anno, se richiesto, per qualche tempo mi piace dedicare il mio know how alle questioni che attengono lo sviluppo e la difesa del nostro paese». Le sue due gran-di passioni sono la motocicletta e l’insegnamento. Ma prima e sopra ogni altra cosa, la compagna Eve-lina, irlandese di Cork. Sul fronte delle attività didattiche e congres-suali ha svolto interventi formativi presso atenei universitari italiani ed esteri: ad esempio, l’Università di Düsseldorf, l’Università di Malta, la Scuola superiore dell’economia e delle finanze.

Guardando al futuro, si vede sempre più coinvolto non solo nella professione, con una spiccata predi-lezione per questioni e clienti inter-nazionali, ma anche nella organiz-zazione e nella gestione delle risorse del suo dipartimento.

© Riproduzione riservata

!*$%#&' "*#()#nato a Monteroni di Lecce (Le) il 21/12/1966

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, partner di Grispini & Partners Studio legale, è responsabile del dipartimento diritto amministrativo. Inizia la sua attività a Lecce, presso lo studio di Giovanni Pellegrino prima di trasferirsi a Milano. Qui fonda il suo Studio legale Quarta e, dopo un veloce passaggio nello studio Carnelutti, nel 2007 entra in Grispini & Partners dove sviluppa il dipartimento di diritto amministrativo.

LO STUDIO

Grispini & Partners nasce con la dimensione di uno studio legale su iniziativa dell’avvocato Leonardo Grispini che raccoglie il testimone dello studio notarile del padre, notaio in Roma, e la sviluppa attraverso la creazione di una struttura in cui concorrono in modo trasversale ed integrato tutte le i gure professionali necessarie per gestire operazioni immobiliari complesse. Con sede principale a Roma, e una a Milano, occupa complessivamente circa 50 professionisti, tra avvocati, ingegneri, architetti, economisti e i gure professionali di area tecnica. Tra i clienti, Deutsche Bank, Intesa San Paolo, Castello SRG (società di gestione di vari fondi immobiliari), e molti dei i principali gruppi industriali e imprese pubbliche e private.

Fatturato 2011: n.d.

Ufi ciale della riservaL’avvocato è anche ufficiale della riserva dell’Esercito, con il grado di capitano del Corpo di Commissariato

BoutiqueimmobiliareLo Studio Grispini & Partners è specializzato in immobiliare. Tra le operazioni seguite lo spin-off immobiliare di Enel/Sei con il conferimento di ramo d’azienda ad Enel/Dalmazia-Trieste

Fotovoltaicoa RovigoLo studio ha seguito, cooperando con i colleghi dello studio tedesco Derra, Meyer & Partner, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico di Rovigo, il secondo per dimensioni in Italia

Luciano Quarta, responsabile diritto amministrativo di Grispini & Partners, racconta la sua carriera

Amministrativista e ufficialeUna passione a 360° per lo Stato: dall’apparato all’esercito

uriosità volle Serrano Intern

«Ogni anno, se richiesto,

per qualche tempo mi piace dedicare il mio know how

alle questioni che attengono

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del nostro paese»

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VI Lunedì 9 Gennaio 2012 DIRITTO & SOCIETÀ

Una sentenza della Corte di cassazione ha chiarito quali siano le condotte sanzionabili

Le liti pretestuose costano careSi rischia anche il risarcimento del danno non patrimoniale

DI ANTONIO CICCIA E ALESSIO UBALDI

Se la lite è pretestuosa scatta il risarcimento del danno non patri-moniale. Le condotte

processuali ingiustificate de-terminano un pregiudizio per il soggetto coinvolto che va ben oltre il semplice rimborso delle spese di lite.

Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20995 del 12 ottobre 2011 la quale ha riformato una sen-tenza emessa dal tribunale di Catanzaro.

Il tribunale calabrese viene adito per la risoluzione di una controversia che finisce per rivelarsi pretestuosa. Il conve-nuto, oltre a risultare vittorio-so nel processo, chiede di essere risarcito di tutti i danni patiti per essere stato coinvolto in un’inutile lite. La partecipa-zione al processo, infatti, com-porta non solo un signifi cativo esborso di somme di denaro per coprire le spese del difensore, ma anche un insieme di incom-benze che determinano, inevi-tabilmente, uno stress di non poco conto per gli interessati. Il giudice di merito, tuttavia, nega, nel caso in esame, una concreta ed effettiva esisten-za di un danno derivante dal comportamento processuale dell’attore. Così, rigetta la do-manda di risarcimento.

La Cassazione, chiamata a pronunciarsi sulle richieste del convenuto, ribalta la decisione del giudice di primo grado e condanna il cittadino litigioso a risarcire la sua controparte processuale per tutti i danni da quest’ultima subiti. Quanto al danno patrimoniale, la Corte di legittimità chiarisce che questo non deve necessariamente es-sere quantifi cato con esattezza. Nei casi dubbi, infatti, sarà il giudice a stabilire una cifra adeguata alla luce del prin-cipio di equità. In ogni caso, i danni patrimoniali, derivan-ti dall’essere stati costretti a contrastare una ingiustifi cata iniziativa dell’avversario, non sono coperti dalla semplice condanna alla rimborso delle spese legali sostenute. Le ulti-me, infatti, hanno ad oggetto il

rapporto cliente-difensore e non quello cliente-controparte, che deve rimanere distinto.

Ai danni patrimoniali, dice la Corte, devono aggiungersi quelli non patrimoniali. Ciò in quanto i primi causano fi siolo-gicamente i secondi i quali, a loro volta, si manifestano sotto-forma di lesione dell’equilibrio psico-fi sico di chi si trova a do-versi difendere contro domande temerarie. Il collegamento tra i danni patrimoniali e quelli non patrimoniali viene ricavato dal-le massime di comune esperien-za e dal principio, ormai costitu-zionalizzato, della ragionevole durata del processo, introdotto dalla nota legge n. 89 del 2001 (Legge Pinto).

I danni di cui si è detto spet-tano sia a chi è stato chiamato

a difendersi inutilmente, sia a chi ha dovuto confrontarsi con condotte difensive totalmente infondate e prive di giustifi ca-zione. Anche chi fa valere in giu-dizio le proprie ragioni, infatti, ha diritto a che il convenuto, nel

difendersi, utilizzi argomenti seri e non meramente prete-stuosi fi ni a se stessi. Il processo deve essere luogo di dibattito, anche aspro se necessario, ma fondato e costruttivo. Di conse-guenza, difendersi al solo fi ne

di prendere tempo, ostacolando l’esercizio dei diritti altrui, può avere, come unica e inevitabile conseguenza, il risarcimento di tutti i danni che si recano all’av-versario.

© Riproduzione riservata

URIAH HEEPLIVE IN ARMENIA2CD/DVD Frontiers

Live In Armenia è la fedele testi-monianza del tour intrapreso nel 2009 dagli Uriah Heep per celebrare i 40 anni di carriera. Un tour lungo che ha visto la storica band inglese scorrazzare in 53 diverse nazioni tra Europa dell’Est, Australia, Sud Africa, Giappone, America e, per la prima volta nella loro carriera, anche in Armenia. In 40 di musica la band mostra gli inevitabili cam-biamenti anagrafi ci, ma dal punto di vista tecnico e stilistico la forma-

zione si è evoluta, mantenendo fede al marchio Uriah Heep, con tanta energia, grinta e classe. Un concerto impeccabile, che fa venire i brividi, grazie all’ottima performance di Bernie Shaw (voce), Mick Box (chitarra e unico superstite della formazione originaria), Phil Lanzon (tastiere), Trevor Bolder (basso) e Russell Gilbrook (batteria). La prima parte del concerto (presente anche su Dvd) armeno vede appunto la coraggiosa e vincente proposta dei brani tratti dall’album Wake The Sleeper del 2008, a partire dalla title track passando per la melodica Overload, con i tasti d’avorio dell’organo Hammond di Phil Lanzon a tirare le fi la di un suono sempre aggressivo e solenne, la travolgente Tears Of The World, e What Kind Of God. Non mancano i classici come Stealin’, a metà tra prog e hard, Gypsy e Look At Yourself. Nel secondo disco trovano posti altri classici come Easy Livin’, Sympathy, July Morning, l’epica Sunrise ed infi ne la conclusiva ed emozionante Lady In Black, ballatona folk e acustica, cantata in coro dal pubblico.

Consigliato ai professionisti che vogliono dimostrare la loro vena creativa.

© Riproduzione riservata

PAOLO DI SABATINOVOICESCD Irma Records

Il pianista Paolo Di Sabatino può an-dare orgoglioso di una discografi a ben nutrita costituita da opere registrate con le formazioni più disparate, dal duo con Fabrizio Bosso a trii con rit-miche italiane e statunitensi, a omaggi al latin jazz, passando per il tango e la musica brasiliana, all’insegna di una professionalità costruita sulle solide fondamenta di un diploma di conser-vatorio e di una ventennale attività concertistica. Il musicista abruzzese

è da anni considerato uno dei più interessanti pianisti jazz italiani per la sua propensione alla valorizzazione della melodia. Dopo aver collaborato con artisti del calibro di Mario Biondi e Antonella Rug-giero, Di Sabatino ha provato a tradurre in canzoni le sue musiche. Se esce fuori Voices, un album decisamente interessante, che vede il nostro ospitare, in ogni canzone, artisti come Gino Vannelli, Fabio Concato, Grazia Di Michele, Iva Zanicchi , Peppe Servillo, Awa Ly, Sandy Müller, Gegè Telesforo, Wendy Lewis, Pilar, Massimo Guerini e Linda Valori. Primo singolo estratto è Cosa ne sarà, realizzato con Fabio Concato, e che rende bene l’idea dell’idea di contaminazione pensata dal pianista. Molto belle anche le canzoni con Gino Vannelli (Into The Night), Pilar (La distanza) e Peppe Servillo (Con il sottofon-do del mare). Tra i musicisti spiccano Marco Siniscalco (basso), Glauco Di Sabatino (batteria), Luca Colombo (chitarre), Sergio Quarta (per-cussioni), oltre agli special guest Fabrizio Bosso e Javier Girotto.

Consigliato ai team di avvocati per lavorare in maniera gradevole, divertente e rilassante.

Antonio Ranalli© Riproduzione riservata

HH HEEP PAOLO DI SABATINOH HEEP

Note legali

tano sia a

URIAHHH

Inizio d’anno costoso per la giustizia. Per ef-fetto dell’articolo 28 delle legge di stabilità, la legge n. 183/2011, che ha modifi cato l’articolo 14 del Testo unico delle spese di giustizia (dlgs 115/2002), dal 1° gennaio sono scattati gli au-menti del contributo unifi cato (si veda Italia-Oggi del 31 dicembre 2011). In particolare, secondo la legge, il contributo do-vrà essere integrato con versamenti successivi per chi ha iniziato una causa e poi ha modifi cato la domanda, proposto una domanda riconven-zionale o chiamato terzi in causa; dovrà essere pagato per intero, nelle stesse ipotesi, in base al valore della domanda dal convenuto o da chi interviene in causa; e se, poi, il terzo chiamato modifi ca la domanda, propone riconvenzionale o chiama altri in causa, anche lui deve pagare un contributo autonomo calcolato sul valore della domanda. E ogni volta l’avvocato deve stendere una dichiarazione ad hoc, se non vuole rischiare una pesante sanzione pecuniaria (1.466 euro per le cause di competenza del tribunale). Senza dimenticare gli aumenti per le cause di appello e di cassazione.

Impugnazioni

L’articolo 28 ha introdotto un aumento del contributo unifi cato per gli appelli (incremento della metà) e per i ricorsi in Cassazione (rad-doppio). Nelle prime interpretazioni si ritiene

che l’aumento della metà riguardi non solo le im-pugnazioni contro le sentenze, ma anche contro tutti i provvedimenti del giudice di primo grado impugnabili in corte di appello.

Modii ca domanda e riconvenzionali

La parte che si è costituita in giudizio deve procedere a un nuovo versamento del contributo unifi cato se modifi ca la domanda, propone do-manda riconvenzionale o chiama terzi in causa, quando da queste iniziative ne deriva l’incremen-to del valore della causa. In queste evenienze la parte interessata deve anche fare una dichiara-zione di incremento del valore. Altra modifi ca riguarda le parti diverse da quella prima costitu-ita: quando modifi cano la domanda, propongono domanda riconvenzionale, chiamano terzi in cau-sa o svolgono un intervento autonomo, devono farne espressa dichiarazione e devono pagare un contributo unifi cato pari al valore della doman-da. Si tratta di un sensibile aumento, in quanto con le vecchie regole era suffi ciente pagare il surplus di contributo per l’aumento del valore della causa per effetto della riconvenzionale (e se il valore rimaneva inalterato non vi era alcun contributo da versare). Quindi, ad ogni modifi ca del valore della causa bisogna verifi care se oc-corre pagare il contributo unifi cato.

Antonio Ciccia© Riproduzione riservata

Dal 1° gennaio è scattato il caro-contributo

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VIILunedì 9 Gennaio 2012LunedDIRITTO & FAMIGLIA

La Cassazione in merito alla richiesta del marito di dividere l’immobile coniugale in due unità

La casa non va spartita con l’exSerenità e salubrità dei fi gli non possono essere pregiudicate

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

La casa coniugale non può essere divisa fra gli ex co-niugi se questo pregiudica la serenità dei fi gli.

È questa la conclusione a cui è giunta la Corte di cassazione che, con la sentenza numero 30199 del 30 dicembre 2011, ha respinto il ricorso di un ex marito che chiedeva al Tribunale la di-visione della casa coniugale, un grande immobile, destinata con la separazione a moglie e fi glio.

Il caso. Si erano separati dopo parecchi anni di matrimonio, du-

rante il quale era nato un fi glio maschio. Il giudice aveva asse-gnato la villa (strutturalmente divisibile) alla donna affi dataria dell’allora minore. Poi il ragazzo era cresciuto intraprendendo un percorso universitario fuori sede che lo costringeva a stare fuori tutta la settimana e a rientrare nei week-end. A questo punto il padre aveva chiesto la divisione dell’immobile del quale era com-proprietario. La sua istanza è stata respinta in sede di merito e ora la decisione è stata resa de-fi nitiva in Cassazione.

Le motivazioni. In partico-lare la prima sezione civile, re-

spingendo il ricorso dell’uomo, ha motivato che la sentenza impugnata chiarisce che la sud-divisione in due unità abitative, trasformando l’immobile, scon-volgerebbe l’ambiente domesti-co in cui il giovane fi glio delle parti è vissuto, senza contare la confl ittualità esistente tra lui e la moglie nonché la pessima in-

fl uenza della vicinanza del padre, riscontrabile dal provvedimento di decadenza dalla potestà, tale da costituire una sicura e conti-nua minaccia alla serenità e sa-lubrità dell’ambiente di vita del fi glio. Fra l’altro l’assegnazione della casa coniugale al genitore viene disposta, ai sensi dell’art. 155 quater c.c. e articolo 6 della

legge divorzio, tenendo priorita-riamente conto dell’interesse del fi glio.

© Riproduzione riservata

spingendo il ricorso dell’uomo fluenza della vicinanza del padre legge divorzio tenendo priorita-

«La media agiatezza» fa scattare l’assegno di divorzio in favore del coniuge che lavora. Infatti, ha diritto all’assegno di divorzio da parte dell’ex anche chi lavora se durante il matrimonio il tenore può essere definito di «media agiatezza». Non servono indagini più approfondite, sono sufficienti i reddi-ti. Sono queste le conclusioni raggiunte dalla Corte di cassazione con la senten-za n. 28824 del 27 dicembre 2011. La pri-ma sezione civile ha confermato il diritto all’assegno di divorzio (300 euro) in favore di una donna che, pur avendo un buon im-piego, chiedeva un contributo ulteriore. Il Tribunale e la Corte d’Appello di Roma le hanno dato ragione motivando che andava tenuto in considerazione un tenore di vita di «media agiatezza» avuto dalla coppia durante il matrimonio. Lui ha contestato

la decisione di fronte ai giudici di Piazza Cavour ma senza successo. Il Collegio di legittimità ha respinto il ricorso sottoline-ando che «l’assegno divorzile trova il suo presupposto nella inadeguatezza dei mezzi economici (comprensivi di redditi, cespiti patrimoniali e ogni altra utilità di cui può disporre) dal coniuge richiedente e speci-ficamente nella insufficienza dei medesimi a consentirgli un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio e nell’esigenza di un tendenziale ripristino della precedente condizione di equilibrio». Non solo: «Per quanto non sia stata svolta una specifica indagine probatoria diretta a determinare il tenore di vita del nucleo fa-miliare nel corso del matrimonio, la Corte di appello ha ritenuto di poterlo definire come uno stato di media agiatezza».

La media agiatezza porta all’assegno

Lui non ha diritto al manteni-mento dall’ex per i periodi di disoccupazione. L’ex marito disoccupa-to non ha diritto al mantenimento per i periodi in cui non lavora se in teoria ha la possibilità di collocarsi nel merca-to del lavoro. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 28870 del 27/12/2011, ha respinto il ricorso di un ex marito di Lecce che aveva chiesto il mantenimento alla moglie in relazione

ai periodi nei quali non riusciva a lavo-rare. Il Tribunale aveva accolto l’istan-za ma la Corte d’Appello aveva rove-sciato il verdetto ora reso defi nitivo dalla Corte di cassazione. Ad avviso della prima sezione civile, infatti, non è suffi ciente, per ottenere il mante-nimento, allegare lo stato di disoccu-pazione. Infatti il coniuge richiedente

dovrebbe anche dimostrare di non es-sere abile al lavoro. «D’altra parte», ha messo nero su bianco il collegio di legittimità, «il quesito di diritto, per come formulato («se un coniuge abbia o meno diritto ad ottenere l’assegno di mantenimento da parte dell’altro coniuge nei periodi in cui è disoccu-pato»), non è congruo né rispetto alla

motivazione, né in ordine allo stesso motivo, incentrato su

una carenza motivazionale. D’altron-de, non è suffi ciente allegare mera-mente uno stato di disoccupazione, dovendosi verifi care, avuto riguardo a tutte le circostanze concrete del caso, la possibilità del coniuge richiedente di collocarsi o meno utilmente, ed in relazione alle proprie attitudini, nel mercato del lavoro».

Disoccupazione non fa rima con mantenimento

L’assegnatario della casa familiare che pretende anche il box deve provarne la natura pertinenziale. Il coniuge assegnatario della casa familiare non può avere anche il box auto se non prova la natura pertinenziale di questo. È quanto emerge dall’ordinanza 29468/11, pubblicata il 28 dicembre dalla terza sezione civile della Cassazione.L’autorimessa si trova sulla stessa strada dove si affacciano la ex casa fami-liare, assegnata a lei in quanto affi dataria dei fi gli, e lo studio professionale di lui. Il titolo esecutivo che attribuisce a lei l’abitazione del garage non fa menzione né dovrebbe farlo se la rimessa fosse effettivamente pertinenza dell’immobile. Il fatto è che la situazione appare ambigua: il box risulta com-prato insieme ai locali che ospitano lo studio professionale, cui è collegato grazie a una scala interna, anche se i due cespiti fanno capo a due diversi numeri civici (mentre prima rientravano nella stessa particella catastale). L’ex moglie, che ottiene il precetto a carico del marito per la restituzione del garage, avrebbe dovuto comunque provare che l’autorimessa fosse una pertinenza dell’abitazione e non dello studio. Sarà il giudice del rinvio a stabilire se il box deve essere utilizzato dall’assegnataria dell’ex casa familiare oppure dall’altro coniuge separato. Di certo c’è, intanto, che ha sbagliato il giudice del merito a ritenere che la mera contiguità del garage alla casa bastasse a confermarne la pertinenzialità, ignorando del tutto la vicinanza ancora maggiore dello studio professionale dell’ex marito all’au-torimessa contesa. Infatti, ad avviso dell’ex moglie, nel box ci sono ancora la dispensa, la lavatrice e i guardaroba per il cambio di stagione. Insomma, il giudice del merito sarebbe dovuto essere meno frettoloso: in capo alla signora è costituito un rigoroso onere della prova, vale a dire dimostrare la concreta destinazione d’uso del box durante la vita coniugale a servizio della casa familiare; si tratta del fatto costitutivo della pretesa dell’asse-gnataria dell’immobile, che tuttavia non ha adempiuto al suo dovere. La parola, allora, torna al Tribunale.

È tutta da provare la natura pertinenziale del box Niente risoluzione del comodato se il fi glio e la famiglia hanno bisogno

dell’abitazione dei genitori. Il comodato gratuito non può essere risolto dal genitore che ha prestato la casa a fi glio e nuora fi no a quando non ven-gono meno le esigenze familiari di questi. È quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Palermo che, con la sentenza n. 1454 del 21 dicembre 2011, ha accolto il ricorso di un fi glio (difeso dall’avvocato Salvatore Giordano) che aveva impugnato la decisione con la quale il Tribunale aveva risolto un contratto di comodato precario instaurato per l’uso della casa di proprietà della madre. In particolare, i magistrati hanno motivato che ove il comoda-to di un immobile sia stato stipulato senza limiti di durata in favore di un nucleo familiare si versa nell’ipotesi di comodato a tempo indeterminato, caratterizzato dalla non prevedibilità del momento in cui la destinazione del bene verrà a cessare. In tal caso, «si è impresso al comodato un vincolo di destinazione alle esigenze abitative familiari (e perciò non solo e non tanto a titolo personale del comodatario) idoneo a conferire all’uso, cui la cosa è destinata, il carattere implicito della durata del familiare tra i conviventi e senza possibilità di far dipendere la cessazione del vincolo esclusivamente dalla volontà ad nutum del comodante, salva la facoltà di quest’ultimo di richiedere il rilascio dell’immobile nell’ipotesi di un bisogno ai sensi dell’art. 1809 c.c., comma 2, segnato dai requisiti dell’urgenza e della non previsione». Dunque, dice la Corte, in questo caso il diritto della madre alla restituzione dell’abitazione è «insussistente», essendo questa stata concessa in comodato per un uso determinato, costituito dalle esigenze familiari dell’appellante e della sua famiglia, e «conseguentemente rapporto contrattuale può avere termine soltanto con la cessazione di dette esigen-ze». Fra l’altro è «priva di rilevanza giuridica la conseguenza prospettata dall’appellata, derivante dall’applicazione dei suesposti principi giuridici, costituita dalla durata indeterminabile nel tempo del rapporto contrattuale che potrebbe anche avere una durata eccessiva derivante dell’eventuale procrastinarsi delle esigenze familiari dell’appellante, determinate dal possibile ampliamento del suo nucleo familiare».

Il comodato gratuito non si scioglie

Il principio

La casa coniugale non

può essere oggetto di

divisione fra gli ex co-

niugi se il provvedimen-

to del Tribunale pregiu-

dica in qualche modo la

serenità dei figli. Infat-

ti, l’assegnazione della

casa coniugale al ge-

nitore viene disposta,

ai sensi del l’ar t. 155

quater c.c. e articolo 6

della legge divorzio, te-

nendo prioritariamente

conto dell’interesse del

figlio.

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

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VIIILunedì 9 Gennaio 2012 SCENARI & TENDENZE

A un convegno Aigi-Studio Mercanti-Doria si è discusso delle nuove frontiere della tutela delle idee

Internet e tv alla guerra dei dirittiImprese televisive pronte a cause milionarie contro i siti web

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

I tempi sono maturi per un grande accordo col-lettivo che

vincoli i gesto-ri di internet e i produttori di contenuti audio-visivi affi nché i diritti di utiliz-zo su opere cine televisive e tra-smissioni d’in-trattenimento siano remunera-ti adeguatamen-te. Altrimenti la sola alternativa percorribile è una serrata lot-ta a chi utilizzi senza averne di-ritto il prodotto d’autore altrui. Fatta a colpi di cause e maxi risarcimenti, come si inizia a vedere presso alcuni tribunali italiani.

È questo il punto di incontro su cui concordano gli esperti riunitosi recentemente a Mi-lano per discutere di Web, Tv pubblicità e nuove responsabi-lità, promosso da Aigi- Asso-ciazione Italiana Giuristi d’Impresa e dallo Studio Le-gale Mercanti-Dorio.

Un tema, che di recente ha visto Mediaset, tra le impre-

se più danneggiate sulla rete, incassare alcuni signifi cativi provvedimenti cautelari sia a Milano sia Roma, giudica-

ti come un positivo segnale di ritorno al diritto. «Stiamo riaffermando una cultura giuridica ed economica che dia le giuste tutele e difenda i diritti di autore e di utiliz-zo economico e coloro i quali investono risorse e know how per produrre trasmissioni di successo», spiega Stefano Longhini, responsabile del contenzioso di Rti.

Nel celebre caso che ha visto contrapposti Rti e YouTube,

chiusosi con una ordinanza che ha inflitto la rimozione dei contenuti relativi al Gran-de Fratello oltre a respingere la tesi di YouTube secondo cui il provider non è responsabile quando eroga servizi aggiunti-vi come in questo caso di spez-zoni di un reality show, sono state stimate oltre 290 milioni di visualizzazioni di vari spet-tacoli delle emittenti Rti, pari a 42 giorni di trasmissione. «È evidente che questa non è più informazione ma utilizzo sulla rete di opere altrui i cui diritti non sono stati acquisiti», dice Longhini.

Ma la rete può anche costitu-ire terreno di attacco alle im-prese. Soprattutto per i grandi aziende, il danno in termini di notorietà può essere enorme. «Il nostro gruppo stima che oggi il 75% del suo valore sia riconducibile a beni immate-riali, tra cui anche l’immagine. Tutelarlo da campagne pubbli-citarie scorrette e dal tamtam che sulla rete si può scatenare è un obiettivo irrinunciabile», ha spiegato Valentina Ran-no, direttore dell’uffi cio legale e responsabile etico di L’Oréal Italia.

Dal canto suo, Cesare de

Sapia, Presidente della IIIa Sez. Civ. del Tribunale di Mila-no ha ricordato come «nei casi richiamati può configurarsi concorrenza sleale e violazione del diritto d’autore. Gli stru-menti normativi a disposizio-ne in Italia sono adeguati agli standard europei e prevedono, tra l’altro, un’effi cace tutela cautelare e validi strumenti per l’accertamento del danno. Tra questi, la descrizione, la discovery ed il sequestro, che possono riguardare anche i dati contabili dell’autore della violazione».

Quel che è certo è che occor-rono strategie difensive rapi-de, chiare e ben defi nite nel petitum. Secondo alcuni studi, il danno d’immagine che sca-turisce dalla diffusione on line di messaggi promozionali scor-retti, seppure la diffusione del-lo spot sia avvenuta entro 1-2 giorni, è esponenziale: diecimi-la visioni in 24 ore, 20 milioni dopo 76 ore. Con quali danni per la marca e i consumatori, è facilmente prevedibile. Il dif-fi cile, ancora oggi, è calcolarlo. Secondo Longhini due le stra-de. «O i provider istituiscono fi ltri preventivi e interventi di rimozione in tempo reale, oppure, se vogliono utilizza-re materiale altrui, non resta che ne acquistino i diritti da chi i contenuti li ha creati e fi nanziariamente sostenuto la realizzazione».

© Riproduzione riservata

Le imprese, soprattutto quelle che producono e commercia-lizzano prodotti di qualità e conosciuti, debbono prestare

la massima attenzione agli scenari che si aprono nel cosiddetto «mondo del web».

Elena Carpani, partner dello Stu-dio Legale Mercanti Dorio, specia-lizzata in diritto della comunicazione e della concorrenza sleale, all’incon-tro Aigi a Milano ha tratteggiato un quadro d’insieme interessante. «Le imprese devono gestire e fronteggiare il problema della vendita di prodotti contraddistinti da marchi celebri at-traverso siti di vendite on line non autorizzati. A questo riguardo merita ricordare la sentenza nel caso Ebay della Corte di giustizia europea, molto importante soprattutto in relazione alla parte in cui ha affer-mato che gli stati membri debbono assicurare alle loro autorità giudiziarie la possibilità, non solo di ordinare agli opera-tori la cessazione della violazione di illeciti, ma anche di attivarsi per prevenirli. La decisio-ne è interessante per-

ché si collega al tema del ruolo

dell’IP nella prevenzione degli illeciti che vale anche per i contenuti televi-sivi», spiega Elena Carpani.

Domanda. E la pubblicità on line che problemi presenta?

Risposta. A seguito del rece-pimento dei documenti dell’Easa (Easa Digital Marketing Commu-nication Best Practice del 2008 e Best Practice Recommandation on online Behavioural Adverti-sing del 2011) da parte dello

Iap, le pubblicità online dei soggetti aderenti e veicolate

attraverso i media aderenti, tra cui Google, Libero, Vir-gilio e vari editori on line e agenzie di pubblicità che ope-rano nel settore del web, possono essere giudicate dal Giurì applicando anche i principi espressi nei menzionati do-cumenti.

Resta tuttavia una zona d’ombra che sfugge a qual-sivoglia interven-to giudiziario: mi ri ferisco ai blog

fintamente spontanei ed all’uso di testimonial che alimentano pagine su social network utilizzate come vetrine di prodotti di marchi in vio-lazione del divieto della pubblicità occulta.

D. Che regole dare ad agenzie, imprese e media?

R. La comunicazione via web deve essere improntata al rispetto delle medesime regole di quella veicolata attraverso i media tradizionali.

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ELENA CARPANI, PARTNER DELLO STUDIO MERCANTI DORIO

La nuova sfida è per i prodotti di marca e le pubblicità on line

Stefano Longhini

Elena Carpani

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49Lunedì 9 Gennaio 2012

SUAntonio Horta-Osorio. Il numero uno del Lloyds ban-king group torna in sella, gua-rito dalla sindrome Itso, ovvero l’incapacità di staccare la spina dal proprio lavoro

Michel Martone. Prendono il via incontri e trattative per la ri-forma del mercato del lavoro. Ma latitano i contributi del 37enne vi-ceministro, salutato come l’enfant prodige del governo Monti GIÙ

Trovare un nuovo lavorotra i propositi del 2012Trovare un nuovo lavoro e assicurarsi una promozione. Sono i principali propositi dei professionisti italiani per il nuovo anno, secondo una ricerca pubblicata da Linkedin. Stando al sondaggio, poi, il 98% degli intervistati non vorrebbe più trascorrere del tempo in compagnia del capo mentre più di un quarto (26%) ha in programma di completare un corso di formazione professionale e/o ampliare le proprie conoscenze del settore in cui si opera e del ruolo rivestito. Seguono «trascorrere meno tempo al lavoro» e «abbracciare una nuova professione» e infi ne «prende-re parte a eventi di networking» e «partecipare ad almeno una conferenza di settore» (entrambi al 12%).

I concorsi pubblici vanno su ClicLavoroTutti i concorsi delle pubbliche amministrazioni vanno in Internet. A partire dal 1° febbraio gli enti dovran-no infatti pubblicare on line, sul sito cliclavoro.gov.it (portale nazionale della Borsa Lavoro), tutti i bandi pubblici, nel segno della massima trasparenza. Le procedure per la selezione e l’attribuzione di incarichi di collaborazione e per le assunzioni con ogni tipo di contratto di lavoro, dovranno essere comunicate al portale che le metterà in rete.

Un italiano su due pronto a espatriareL’italico ottimismo in tempo di crisi non basta più. E allora, anche l’attac-camento al bel paese viene meno di fronte alle diffi coltà economiche, tanto che un italiano su due è disposto anche a trasferirsi all’estero per migliorare la propria condizione lavorativa. È quanto emerge dalla quarta edizione del Work Monitor Randstad, l’analisi relativa all’andamento del mercato del lavoro svolta dalla multinazionale olandese in 29 nazioni nel quarto trimestre 2011. Il 53% del campione, infatti, sarebbe disposto a trasferirsi se guadagnasse di più mentre il 32% sarebbe disposto ad emigrare a parità di salario per un lavoro più in linea con le proprie aspettative.

L’Aifa cerca assistentiamministrativi e informaticiAssistenti amministrativi e informatici cercasi. L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha infatti indetto due concorsi per un totale di 17 posti a tempo indeterminato. Per i dodici posti riservati ad assistenti informatici è richiesto il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado, mentre per concorrere per i cinque posti di assistente informatico serve il diploma di perito in informati-ca. Le domande di partecipazione vanno inviate on line entro il 29 gennaio. Per informazioni: www.agenziafarmaco.gov.it.

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50 Lunedì 9 Gennaio 2012 F O R M A Z I O N E

Quattro bandi per assunzioni a tempo indeterminato

Spazio alla ricercaL’Istat mette a concorso 60 posti

Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI

L’Istat assume a tem-po indeterminato 60 profi li professionali di medio-alto livello tra-

mite concorso pubblico per ti-toli ed esami. Pubblicata sulla Gazzetta Uffi ciale dello scorso 30 dicem-bre (G.U. 30/12/2011-4a Sezione Speciale), la selezione di questi pro-fili è stata suddivisa in quattro concorsi. Il primo di essi riguarda nove posti di primo ri-cercatore di secondo li-vello professionale da inserire nell’area delle statistiche economiche, statistiche socio-demo-grafi che e ambientali, contabi-lità nazionale e infi ne nell’area degli uffi ci territoriali. Requisiti richiesti la laurea vecchio ordi-namento o magistrale attinente alle aree prescelte e l’aver ma-turato una specifi ca esperienza professionale, di almeno cinque anni dopo la laurea, in attività di ricerca o di coordinamento di

strutture o progetti di ricerca. Il secondo concorso promosso dall’Istat, invece, mette a di-sposizione 11 posti di primo tecnologo di secondo livello professionale nell’area orga-nizzazione, giuridico-ammini-strativa, degli uffi ci territoria-

li, della comunicazione online e dei social network, informatica e, infi ne, nell’area della produ-zione statistica. Requisiti per l’ammissione, oltre alla laurea vecchio ordinamento o magi-strale nell’area prescelta, aver maturato dopo la laurea una specifica esperienza profes-sionale di almeno otto anni. Il

terzo concorso riguarda invece 30 posti di ricercatore di terzo livello professionale nelle aree: statistico-metodologica, statisti-ca economica, statistica sociale e ambientale e, infi ne, nell’area statistica econometrica. Requi-siti richiesti sono il titolo di

dottore di ricerca o l’aver la-vorato per almeno un trien-nio post laurea nell’ambito prescelto. Il quarto e ultimo bando Istat mette a concor-so dieci posti per il profi lo di tecnologo di terzo livello pro-fessionale inerente le aree: amministrativa, giuridica e personale, informatica e organizzazione. Requisi-ti d’ammissione la laurea vecchio ordinamento o ma-gistrale e l’aver maturato un’esperienza lavorativa

triennale dopo la laurea nel settore prescelto. La domanda di ammissione al concorso do-vrà essere presentata entro il 1° febbraio 2012 esclusivamente via internet attivando un’appli-cazione informatica disponibile all’indirizzo http://www.ripam.it/stepone e seguendo le istru-zioni lì riportate.

Google Europe mette in palio diverse borse di studio dal valore di 7 mila euro ciascuna che

contribuiranno a fi nanziare le spese sostenute da studenti disabili che frequentano corsi universitari o post universi-tari nel settore delle scienze informatiche presso univer-sità dell’Unione europea. I candidati interessati a fruire dell’opportunità dovranno in-viare la domanda entro il 1° febbraio 2012 e, per concorrere alle borse di studio, dovranno essere al loro anno fi nale di un corso universitario di laurea breve o iscritti a un program-ma di master o dottorato di ricerca presso un’università europea, esserne cittadini re-sidenti permanenti e studenti in scienze informatiche, inge-gneria, informatica o percorsi affi ni. Lo scopo delle borse è quello di aiutare ad abbattere le barriere che impediscono agli studenti con disabilità di frequentare corsi di studio informatici, incoraggiandoli a diventare modelli attivi e le-ader nella creazione di nuove

tecnologie. Molte borse di stu-dio, inoltre, saranno assegnate in base al valore del curricu-lum universitario dei candida-ti, l’esperienza di leadership e passione dimostrata per le scienze informatiche. Nel

prossimo giugno 2012 tutti i vincitori delle borse di studio e gli altri fi nalisti saranno invi-tati presso gli uffi ci di Google in Europa per un network me-eting che, attraverso workshop con una serie di relatori, tavole rotonde e attività sociali, sarà l’occasione per tutti i fi nalisti per incontrarsi e condividere le proprie esperienze.

Per maggiori informazio-ni: http://www.google.com/studentswithdisabilities-eu-rope/.

Borse Google per studenti disabili

Nuove tecnologiesenza barriere

C’è tempo fi no al prossimo 25 gennaio per iscriversi al master internazionale in Bioenergia e ambiente (Imes) organizzato dal Centro interdi-partimentale di ricerca per le energie alternative e rinnovabili dell’università degli Studi di Fi-renze. Il master, della durata di un anno, si rivolge a giovani laureati in campi inerenti la bioenergia e le problematiche ambientali a essa connesse e mira a specializzarne la formazione, valorizzata anche dallo scambio scientifi co e culturale previsto dalla collabora-zione con la facoltà di scienze e tecnologie dell’università di Lisbona. Il corso, in particolare, inten-de focalizzare l’at-tenzione sulle pro-blematiche legate ai biocombustibili e alla qualità dell’aria, senza però tralasciare la principale legislazione in materia di bioenergia e ambiente, cui è dedicata in maniera specifi ca un’intera parte del corso. Al termine del percorso formativo è inoltre previsto un periodo di stage di quattro mesi presso aziende o istituzio-ni operanti nei settori delle biomasse o delle biotecnologie. Per maggiori in-formazioni, consultare il sito internet: http://crear.unifi .it/imes.

Il 15 gennaio scade il termine ultimo per iscriversi al master in Curatore museale e di eventi organizzato dallo Ied di Roma. Il corso, della durata an-nuale, si svolgerà secondo la formula dei weekend nella sede Ied di Roma e prenderà avvio il 10 febbraio 2012 per concludersi a fi ne gennaio 2013.

Il corso si rivolge a laureati in lettere e scienze umanistiche indirizzo arte

e spettacolo, scienze della comunica-zione, beni culturali, accademia delle belle arti e architettura che desiderano diventare curatori di arte contem-

poranea e, infi ne, a professionisti operanti in un settore afferente

a quello del master. Scopo del corso è quello di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per poter orga-nizzare sia eventi espositi-vi sia eventi performanti, quali rassegne video, audio, online e multimedia, oltre a

eventi urbani e di public art. Per maggiori informazioni,

consultare il sito web: www.ied.it/roma.

Fino al 16 gennaio è pos-sibile iscriversi al ma-ster in Diritto del minore organizzato dall’uni-versità La Sapienza di Roma, interfacoltà (fa-coltà di giurisprudenza e facoltà di medicina e psicologia). Il corso, di durata annuale, si rivol-ge a laureati magistrali in giurisprudenza, medi-cina e chirurgia e psicolo-gia e prevede la frequenza settimanale nella giornata del lunedì, salvo altre date per incon-tri con esperti del settore. Il master si

propone di realizzare un percorso for-mativo fi nalizzato a promuovere una preparazione specifi ca per coloro che intendano conseguire una formazione professionale a sostegno dei minori in situazioni di disagio in ambito sociale e familiare attraverso l’acquisizione di strumenti principalmente giuridici e psicologici. Il corso si concluderà con la discussione di una tesi all’esito della quale i partecipanti conseguiranno il diploma universitario di master di II livello. Per maggiori informazioni, consultare il sito web: www.uniroma1.it oppure scrivere all’indirizzo email: [email protected].

La facoltà di lettere e filosofia dell’università degli studi di Genova organizza per l’a.a. 2012/2013 il corso di for-mazione in Attualità e storia delle religioni nel mediterraneo. Il corso, di I livello e di durata an-nuale, si rivolge a laure-ati triennali, magistrali e quadriennali del vecchio ordinamento, agli operatori

culturali, sociali e sanitari e ad altre persone interessate cul-turalmente alla dinamica delle religioni professate attualmente nel bacino del Mediterraneo, con un’at-tenzione particolare alla realtà italiana. La doman-da di iscrizione al corso di formazione dovrà essere

indirizzata al Dipartimento Dafi st, sezione di Filosofi a, via

Balbi, 4 - 16126 Genova, entro e non oltre il prossimo 20 gennaio

2012. Per maggiori informazioni, consultare il sito web: www.dif.unige.

it/sto/master oppure scri-vere agli in-dirizzi email: [email protected] o [email protected]

La facoltà di economia dell’università degli studi di Ferrara, in collaborazione con l’asses-sorato del lavoro della regione Sarde-gna, ha attivato un master universita-rio di I livello in Miglioramento delle performance degli enti territoriali e delle altre pubbliche amministrazioni. Il corso inizierà il 23 marzo 2012,

avrà una durata annuale e si svolgerà a Cagliari, presso

il Centro regionale di formazione professio-nale, in via Caravaggio s.n., località Mulinu Becciu. Il master è indirizzato a giovani laureati che intendono

lavorare nella p.a., ad amministratori, dirigenti,

dipendenti pubblici e a professionisti che intendono

specializzarsi nelle consulenza alle pubbliche amministrazioni. Il

corso ha inoltre la fi nalità di formare professionalità specialistiche nuove sui temi della programmazione, della gestione, della misurazione, del con-trollo, della revisione contabile, della valutazione e della comunicazione so-ciale delle performance pubbliche. Per partecipare alla selezione per l’ammis-sione al corso è necessario iscriversi on line entro il 7 febbraio 2012, accedendo al sito http://studiare.unife.it. Per maggiori informazioni consultare il sito web: www.regione.sardegna.it.

CORSI & MASTER

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51Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 Gennaio 2P E R C O R S I

Analisi attuariali e calcolo delle probabilità nel bagaglio di competenze del professionista

Rischi assicurativi sotto controlloAl chief risk offi cer il monitoraggio su credito e liquidità

Pagina a curaDI ROBERT HASSAN

Lo chiamano chief risk offi cer, in pratica è colui che defi nisce le strategie di gestione e controllo

dei rischi di mercato, di cre-dito, di liquidità, legali e ope-rativi, in linea con le strategie e gli obiettivi del gruppo; co-ordina e supervisiona l’intero processo di enterprise risk ma-nagement che ha l’obiettivo di garantire un contesto di rischi controllato e affi dabile.

Il chief risk officer, come attuatore della regolamenta-zione, gioca un ruolo rilevan-te anche nella prevenzione di situazioni di crisi: monitora e misura l’esposizione al ri-schio e assicura e gestisce la relativa reportistica periodica e il fl usso informativo al top management. Questa figura deve avere una conoscenza dell’organizzazione del busi-ness assicurativo, dei modelli di valutazione come definiti dall’economia finanziaria e dalle scienze attuariali, una competenza nell’analisi dei dati aziendali e di mercato. Deve possedere, inoltre, sen-sibilità organizzativa per ge-stire i processi di elaborazione e conoscenze informatiche. Il curriculum universitario che maggiormente si adatta alle competenze in questione è

generalmente quello dell’at-tuario, figura professionale di tradizione consolidata nel settore che associa alla cono-scenza assicurativa la cultura della matematica fi nanziaria, statistica e attuariale. Tutta-via occorre che, soprattutto dal punto di vista del metodo, le competenze tradizionali sia-no integrate da una «cultura della gestione dell’incertez-za», soprattutto derivata dal calcolo delle probabilità che rappresenta la base di un cor-retto approccio ai problemi dei mercati fi nanziari e del con-trollo dei rischi.

Questo professionista, in una compagnia assicurativa, è una fi gura ben diversa dal risk

manager di aziende industria-li che invece svolge un’attività relativa all’individuazione di tutti i rischi che l’azienda può correre, alla loro misurazione e alla ricerca delle migliori coperture assicurative sul mercato. Il chief risk officer sta assumendo un importan-te ruolo all’interno delle com-pagnie assicurative a seguito dell’implementazione della normativa europea sui crite-ri per garantire la solvibilità delle imprese di assicurazio-ne. Poiché per calcolare valori e rischi dei prodotti assicu-rativi è necessaria la precisa formalizzazione delle clausole contrattuali, l’approfondita co-noscenza delle fonti di rischio

che caratterizzano i contratti potrà essere un potente anti-doto anche per future situazio-ni di turbolenza dei mercati.

Il problema del trattamento di questi rischi è assunto come un elemento centrale nella ge-stione d’impresa, tanto che in-torno alle questioni del rischio va costruito l’intero modello organizzativo della società, quello che normalmente viene defi nito «modello interno».

Gli indirizzi europei stabi-liscono infatti che ogni com-pagnia debba dotarsi di un modello interno, ovvero di un insieme di dati, algoritmi e processi di calcolo che con-sentano di dare la posizione dell’impresa in termini di pro-

fi ttabilità e di rischio, secondo i canoni della valutazione co-erente con i principi della di-rettiva europea, denominata Solvency II.

Nella società contempo-ranea, caratterizzata da un quadro di riferimento estre-mamente variabile e da una notevole velocità di evoluzio-ne, si devono mettere in di-scussione le relative certezze date dalla statistica, basata sull’osservazione del passato e sulla previsione che il futuro si ripeterà in analoghi modi. La fi nalità dell’assicurazione è infatti quella di fornire una «garanzia», ovvero di elimina-re gli effetti pregiudizievoli derivanti dalla presenza di un rischio.

I rischi da tenere sotto con-trollo vanno da quelli fi nanzia-ri a quelli legati agli impieghi, all’evoluzione dei mercati, alla concorrenza, a quelli tipici del-la compagnia che si corrono nel sottoscrivere i contratti, fi no agli eventi naturali che possono infl uire sulla normale operatività dell’impresa. Que-sta complessa problematica è affi data dunque al chief risk offi cer, che è diretta emana-zione del Consiglio di Ammi-nistrazione dell’impresa e ne rappresenta il naturale presi-dio in ordine alle strategie del rischio.

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Il chief risk offi cer controlla quin-di che l’intero processo sia in coe-renza con le linee guida dell’istituto assicurativo e conforme alla regola-mentazione e alla normativa. È un ruolo che deve avere au-tonomia e indipendenza sia a livello gerarchico che funzionale. Infatti, generalmente, questa fi -gura, nella maggior parte dei casi, riporta diretta-mente al chief executive offi cier o al direttore ge-nerale. Gestisce struttu-re relativamente picco-le, dunque nella maggior parte dei casi operano due-quattro persone. È un manager di primo livello che può rivestire la qualifi ca di direttore. Ha una remunerazione fissa piuttosto elevata che oscilla in funzione dell’azienda e della collocazione nella struttura. La sua retribuzio-ne lorda annua varia da un minimo di 90 mila euro a un massimo di 150 mila euro. È comunque una profes-sione che vedrà in molti casi una crescita dimensionale nel prossimo futuro. Può provenire da esperienze in revisione, in fi nanza o in aree di pianifi cazione e controllo.

Il chief risk offi cer è in genere un professionista senior, con una sofi -sticata e rigorosa cultura fi nanzia-ria e con forti doti relazionali. Negli

ultimi anni la gestione tecnica delle compagnie assicurative è stata par-ticolarmente complicata a seguito di una sinistrosità sociale cresciu-ta rispetto al passato. La gestione

fi nanziaria, d’altra parte, ha visto risultati negativi a causa della crisi che ha colpito i mercati fi nanziari globali. A queste si aggiungono una regolamentazione e una normativa sempre più complesse che coinvol-gono gli ambiti di risk management, compliance e legale. È in questo contesto che il ruolo del chief risk offi cer si fa sempre più cruciale, in quanto più integrato nel business, nella pianifi cazione strategica e nel-le tematiche legate all’ottimizzazio-ne della redditività.

Retribuzione minima da 90 mila €Il chief risk offi cer è il responsa-

bile verso la direzione della qualità tecnica del suo adeguato funziona-mento, ovvero della defi nizione de-gli schemi informativi che sintetiz-zano i risultati dei calcoli in modo coerente alle fi nalità del business. È una fi gura professionale relativa-mente nuova ed emergente, in se-guito all’emissione della direttiva europea Solvency II.

«Questo profilo è in profonda e costante evo-luzione: alla base di tutto i mutamenti in atto nel-le normative nazionali (nuovo codice assicura-zioni private e vari rego-lamenti Isvap) e in quelle europee per le imprese di assicurazione, che entro il 2013, partenza ope-rativa nel 2014, devono adeguarsi alla diretti-va Solvency II, sorella in ambito assicurativo di Basilea II in quello bancario/fi -nanziario», spiega Enrico Pedretti, direttore marketing di Managerita-lia, associazione di dirigenti, quadri e professional del terziario. «E se questa direttiva impone alle azien-de di accrescere le competenze in tema di risk management, questo è soprattutto compito e responsabi-lità del chief risk offi cer, che dovrà svilupparlo, sia in termini di misu-razione/controllo, sia come gestione integrata del rischio. Di certo, oltre

all’evoluzione delle normative c’è il contestuale mutamento del contesto esterno sempre più discontinuo, mu-tevole e, a fronte delle varie crisi fi -nanziarie e non, ad altissima rischio-sità. Questo ha imposto e impone a questa fi gura professionale una no-tevole evoluzione in ambito tecnico - specialistico, tant’è che sono nati specifi ci percorsi formativi e anche master. È, infatti, indubbio che biso-

gna affrontare al meglio le sempre più frequenti sfi de che contesto ester-no e normative impon-gono. Ma è altrettanto chiaro che per farlo, vi-sto l’impatto in termini innovativi sui modelli di business delle com-pagnie, è necessaria, oltre alla competenza specialistica, una note-vole capacità e compe-tenza manageriale per gestire e interloquire

al meglio sia all’esterno che all’in-terno dell’azienda e controllare l’intero processo e le persone che direttamente e/o indirettamente sono coinvolte. Quindi, oltre salde competenze finanziarie, occorre avere capacità manageriali a 360 gradi, leadership, visione strategica e capacità di gestire, a seconda del-le dimensioni aziendali nelle quali opera, una più o meno folta squadra di collaboratori interni e esterni», conclude Pedretti.

Capacità manageriali a 360°

L’identikit

Mansioni Competenze Inquadramento e retribuzione

Definisce le strategie di ge-stione e controllo dei rischi di mercato, di credito, di liquidi-tà, legali e operativi

Deve avere autonomia e indi-pendenza sia a livello gerar-chico che funzionale

È un manager di primo livello che può rivestire la qualii ca di direttore

Coordina e supervisiona l’inte-ro processo di enterprise risk management che ha l’obiettivo di garantire un contesto di ri-schi controllato e afi dabile

Deve saper controllare che l’in-tero processo sia in coerenza con le linee guida dell’istituto assicurativo

La sua retribuzione lorda an-nua varia da un minimo di 90 mila euro a un massimo di 150 mila euro

Enrico Pedretti

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52 Lunedì 9 Gennaio 2012 L’ I N C H I E S TA

Viaggio nel mondo delle coop, rappresentato da oltre 70 mila imprese e 800 mila occupati

Dalla solidarietà all’anti-mafia La cooperazione crea il lavoro

Pagine a curaDI SIMONA D’ALESSIO

Conservano da decenni un posto d’onore nel tessuto produttivo. E, alla loro avanzata, cor-

rispondono nuove opportunità di lavoro, valorizzazione del principio di solidarietà verso il prossimo e il conseguimento di un profi tto che, però, non è mai fi ne a se stesso. Le imprese cooperative italiane sono circa 70mila e 400 (l’1,4% del totale delle aziende), un numero che può apparire marginale, tutta-via, come evidenziato in un re-cente studio di Unioncamere, sono proprio queste realtà a ri-velarsi in media le più longeve, rispetto al resto delle società, vi-sto che due su dieci hanno visto la luce negli anni 40 del secolo scorso, a fronte dello 0,1% delle imprese di altra forma giuridica sopravvissute. L’età dell’oro di queste forme associative, molte impegnate nel sociale (15 mila presenti nei registri, di cui ne risultano 10 mila operative, con 317 mila occupati) si è regi-strata nel ventennio 1970-1989, quando sono state costituite il 33,6% delle coop esistenti, men-tre negli anni successivi al 1990

c’è stata sì una fl essione delle strutture imprenditoriali, ma hanno continuato ad espandersi quelle operanti nel welfare.

È, inoltre, un dato lusinghiero quello secondo cui 30 fra le pri-me 100 imprese nazio- nali per fatturato sono cooperative, così come è confor-tante, mentre i li-velli occupazionali su-biscono ovunque costanti erosioni, scoprire che gli addetti dell’intero siste-ma sono più o meno 800 mila (il 5% della forza lavo-ro d’Italia, e n e l quinquennio 1997-2002 la crescita nazionale dell’occupa-zione è stata del 5,28% contro il 30,5% nelle cooperative); rile-vazioni statistiche della sta-gione pre-crisi, inoltre, fanno emergere come il Roi (Ritorno sugli investimenti) nel 2002 fos-se positivo nel 49,3% dei casi. Le cooperative non hanno una distribuzione omogenea nella penisola, bensì sono concentrate in quattro regioni che, da sole, ne ospitano il 52% del totale: sul podio c’è la Lombardia (che con 10 mila e 921 sedi d’impresa de-

tiene la percentuale del 15,5%), al secondo posto c’è la Sicilia (9.526 strutture, con un deciso balzo in avanti a partire dalla seconda metà degli anni 90, quando è stato permesso l’uso dei beni confi scati alla mafi a per fi ni sociali, come si può legge- re nelle inter-viste nella pagina a c - canto), poi la

Campania (9.330) e la Puglia (6.290).

Quanto ai settori pre-diletti dai soci delle

coop d’impresa, in base agli ul-

timi dati a dispo- sizione, la

maggiore con- c e n t r a -zione di imprese cooperative interessa il comparto delle costruzioni e delle coopera-tive abitative, con 14 mila e 755 imprese e un’inciden-

za del 21% sul totale delle coop; in seconda battuta, c’è il com-parto delle attività immobiliari, del noleggio e dell’informatica (11 mila e 938 realtà, che rap-presentano il 17% della somma complessiva), poi l’agricoltura, con 8.834 strutture (il 12,5%), infi ne numeri più bassi nei tra-sporti e nelle comunicazioni e

nella pesca. Nello scorso mese di novembre, Federsolidarietà-Confcooperative ha celebrato a Roma il ventennale della legge 381 del 1991, che ha disciplina-to le realtà associative attive in ambito sociale, ricordando che le 5 mila e 700 aderenti, che rappresentano 213 mila mem-bri, danno lavoro a 210 mila persone, realizzando un fattu-rato di 5,4 miliardi di euro; fra i risultati ragguardevoli otte-nuti, la crescita di personale (+ 28,7% di occupazione negli ultimi cinque anni e +4,5% nel 2010), nonostante la fase re-cessiva globale. Non mancano neppure riconoscimenti all’im-pegno femminile e delle persone giovani, considerato che i soci donna rappresentano il 63,9% del totale, mentre il 75% di chi fa parte di una coop non ha an-cora compiuto 50 anni, e quasi due impiegati su dieci sono di origine straniera. Sei occupati su dieci sono donne (a fronte di almeno 10 mila posti coper-ti, con l’80% delle assunzioni a tempo indeterminato) nelle 300 realtà riunite in Federa-zione Sanità-Confcooperative, in cui agiscono medici ad alta specializzazione e aziende di distribuzione del farmaco, che

prestano assistenza, ed erogano servizi a non meno di due mi-lioni di persone nello stivale; la rete dispone anche di una delle più complete ed effi caci mutue sanitarie integrative a livello nazionale che, costituita senza scopo di lucro, si occupa di so-stenere le spese necessarie in caso di malattia.

Per stare al passo con i tempi, inoltre, è fondamentale affi darsi all’innovazione tecnologica per potenziare l’offerta. E, infatti, una ricerca condotta dall’Euro-pean institute on cooperative and social enterprise (Euric-se), basata su 400 interviste ai dirigenti delle strutture di Confcooperative-Federsolida-rietà nell’estate del 2011, ha evidenziato come oltre il 60% delle coop sociali italiane ha realizzato nel corso degli ultimi tre anni processi di moderniz-zazione, e l’80% ha sostenuto di averne tratto vantaggi eco-nomico-fi nanziari; fra le società che hanno scelto la strada del progresso, il 37% ha sviluppato nuovi servizi, il 28% ha indivi-duato altre fasce di utenti cui rivolgersi e il 60% ha attuato misure di miglioramento orga-nizzativo interno.

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Si definisce cooperativa una società caratterizzata dallo scopo mutua-listico (art. 2511 del codice civile) e, per crearne una, è necessario vi sia-no almeno tre componenti fondatori; se i membri-soci sono da tre a otto, è obbligatorio siano persone fisiche, e che l’impresa adotti le regole proprie di una società a responsabilità limi-tata. Si costituisce attraverso un atto pubblico (redatto da un notaio, che successivamente curerà il deposito del documento presso il locale registro delle imprese), nel quale vanno indi-cate le generalità di chi la compone (persone fisiche e giuridiche), e vengo-no nominati gli organi sociali, ovvero il presidente e vicepresidente del con-siglio d’amministrazione, l’eventuale collegio sindacale, e un incaricato del controllo contabile. Parte integrante di tale atto è lo statuto, che fissa le norme generali fra cui la durata e lo scopo del soggetto che sta na-scendo, la composizione del patrimonio sociale, e la disciplina per l’appro-vazione del bilancio, per la divisione degli utili e per il ristorno (il mezzo attraverso il quale si de-termina la «mutualità», ossia si estrae il vantag-gio economico dei soci); è obbligatoria l’iscrizione presso l’albo delle coope-rative del ministero dello sviluppo economico, che

per amministrarlo si avvale degli uf-fici delle camere di commercio. Ecco le tipologie di strutture, individuate a seconda del tipo di rapporto mutuali-stico che intercorre tra la cooperativa e il socio: quelle di utenza (svolgono la loro attività in favore dei soci, consu-matori o utenti, di beni e servizi), di lavoro (operano grazie alle prestazioni lavorative dei membri, «soci lavora-tori») e di supporto (le loro funzioni vengono praticate attraverso l’apporto di beni e servizi da parte del personale che ne fa parte). La natura mutuali-stica fa sì che il primo fine non sia il profitto, bensì lo scambio con i soci che, in caso di scioglimento, non possono né dividersi il patrimonio, né vendere la società; la legge consente una tassazio-ne agevolata degli utili, a patto siano reinvestiti nell’impresa stessa.

LA NORMATIVA

Fisco agevolato sugli utiliSettecentocinquanta milioni di coo-peratori in oltre 100 paesi del mon-do, dei quali 100 milioni hanno un lavoro retribuito in qualità di «non soci». E la soddisfazione di sapere

che la «galassia coop» genera, a livel-lo globale, un’offerta occupazionale superiore del 25% a quella prodotta dalle multinazionali (circa 85 milio-ni di dipendenti). Le cifre, elaborate da Unioncamere Lombardia, mo-strano senza incertezze quanto pesi sul piatto della bilancia il fenomeno associativo-imprenditoriale al di là dei nostri confini: in Europa, infatti, si contano attualmente 300 mila re-altà, nella cui orbita gravitano 110 milioni di soci, che nel complesso of-frono chance lavorative a 4,8 milioni di persone. L’Italia, in questo puzzle, non è un tassello trascurabile, poi-ché vi si trovano poco meno del 30%

del numero di cooperative e circa il 10% di addetti.Uno studio della Uil attesta, inol-tre, che la quota di mercato di tali strutture nell’attività economica è

cresciuta durante il ventesi-mo secolo negli stati membri dell’Ue, nella maggior parte dei quali sono state, e sono anche adesso, parte impor-tante della crescita in settori strategici. Basti pensare che, nel 1996, le coop del settore agricolo erano l’83% in Olan-da, il 79% in Finlandia e il 55% in Italia; nel terziario, invece, avevano raggiunto oltre il 50% del mercato del risparmio in Francia, il 35% in Finlandia, il 31% in Au-stria e il 21% in Germania. Negli ultimi anni, inoltre,

l’attenzione si è spostata anche su altri comparti, visto che in molte na-zioni del vecchio continente stanno recentemente nascendo nuove picco-le imprese cooperative, in particolare rivolte all’assistenza sociale e sanita-ria, allo sviluppo dei servizi a livello regionale, o locale, all’educazione e all’alloggio, così come stanno sorgen-do soggetti che erogano prestazioni legate al mondo della comunicazione e dell’informazione. Si tratta, si legge nel documento del sindacato, in pre-valenza di attività che «costituisco-no un’importante fonte di lavoro e di esperienza manageriale, soprattutto per le donne».

I NUMERI NEL MONDO

Multinazionali battute

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53Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GennaL’ I N C H I E S TA

Chi ha detto che lo sviluppo d’impresa deve prescindere dalla solidarietà? «La cooperativa che guido è la dimostrazio-ne che si può fare profitto mantenendo saldi i principi di sostegno al prossimo, soprattutto se in condizioni di disagio». Giuseppe Guerini, presidente di Feder-solidarietà-Confcooperative, dirige Eco-sviluppo, una realtà nata 16 anni fa a Stezzano (Bergamo) attiva nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti. «Non abbiamo trattamenti di favore», racconta, nelle gare d’appalto «ci troviamo a competere esclusivamente sulla base della bontà dei servizi offerti».

Domanda. Quanti lavoratori ci sono nella sua coop?Risposta. Sono 120, dei quali il 30% figura nelle cosiddette categorie svan-taggiate: disabili, ex carcerati che usufruiscono di misure alternative alla detenzione, pazienti psichiatrici e persone uscite dalla dipendenza da droga e alcool. Ci sono anche associa-zioni di volontariato che ci segnalano gente che ha bisogno di un’occupa-zione, e noi cerchiamo di favorire

il loro inserimento.

D. Che tipo di contratti offrite?R. Tutto il personale è stato assunto a tempo indeterminato. Nella stagione esti-va, però, quando c’è un naturale incre-mento dell’attività di raccolta dei rifiuti, la pulizia e lo spazzamento meccanizzato delle strade richiede uno sforzo maggiore, solitamente procediamo a l l ’ a m - pliamen-to dell’or- ganico, dotando-ci di al-cuni la-voratori a tempo d e -

terminato.

D. Com’è nata Ecosviluppo?R. Nel 1995 Bergamo e la provincia han-no vissuto un periodo di emergenza sul fronte della raccolta e lo smaltimento dell’immondizia. A quei tempi, esisteva una onlus che si occupava di assistenza a immigrati, curandone sia l’accoglienza in Italia, allestendo fra l’altro dei corsi di lingua, sia fornendo loro aiuto nelle pratiche burocratiche. Quell’associazione ha, dunque, deciso di impegnarsi anche sul versante del rispetto dell’ambiente e, così, è stata fondata Ecosviluppo. E devo dire senza falsa modestia che è stato messo in piedi un modello efficace: deve

essere nella natura delle cooperative realizzare guadagni, fa-vorendo però anche un inserimento lavorativo

virtuoso.

D. Sono que-

ste le caratteristiche che riscontra nelle altre realtà che fanno parte della confederazione?R. Non in tutte. Ve ne sono alcune che conservano ancora un assetto associativo, operano molto spesso su base volontaria. E, di conseguenza, le loro performance economico-finanziarie non sono brillan-ti, ma le altre, quelle che si strutturano, diventano vere e proprie imprese. Noi facciamo una ventina di consigli di am-ministrazione ogni anno, non abbiamo nulla da invidiare alla tradizionale ge-stione aziendale. La concorrenza è molto accesa, non si può restare indietro. Sa qual è una delle punte di eccellenza di Ecosviluppo?

D. Quale?R. Abbiamo un parco mezzi moderno e di qualità per raccogliere i rifiuti. Mi piace che, nella gestione degli appalti, si faccia strada una certa sensibilità verso chi assume rappresentanti di categorie

svantaggiate. Tuttavia, so che siamo in competizione alla pari con le altre ditte. Senza favori-tismi.

L’INTERVISTA A GIUSEPPE GUERINI

Un’opportunità per le categorie svantaggiate

In contrada Virgilio, nel comune di Naro (Agrigento), ci sono circa 60 ettari di terreno sui quali far sor-gere, nei primi mesi del 2012, una cooperativa in cui «si partirà con la formazione per la realizzazione di colture biologiche», con l’obiettivo di impiegare nei campi nuova forza lavoro. Salvo Ciulla è orgoglioso che la sua «creatura» porti il nome del giudice «che aveva posto sotto seque-stro proprio l’area che ci è stata data in gestione: Rosario Livatino, ucciso dalla mafi a il 21 settembre 1990, a soli 38 anni».

Domanda. Com’è nata l’idea di mettere su una cooperati-va?

Risposta. Il proget-to «Le Terre di Rosario Livatino - Libera Ter-ra Agrigento» prende vita al momento del conferimento al Con-sorzio agrigentino per la legalità e lo svilup-po dei terreni, con-fiscati ad Antonio e Diego Guarneri, com-ponenti di una delle più potenti e storiche famiglie mafiose del nostro territorio. A questi appezzamenti, però, a breve si aggiungeranno circa undici ettari nel comune di Licata e, successivamente, altri beni in altre zone della provincia agrigentina.

D. Quali saranno le prime mos-se?

R. La selezione dei giovani soci della coop sociale che curerà l’am-ministrazione dei beni, pubblicato a dicembre 2010 e rimasto aperto fi no a febbraio 2011, si è chiuso proprio alcuni giorni fa e per una decina di loro inizierà a giorni il percorso for-mativo, in vista dell’avvio dell’attivi-tà vera e propria. Il nuovo soggetto avrà al suo interno una serie di fi gure professionali: agronomo, apicoltore,

operaio specializzato, operaio gene-rico ed educatore sociale.

D. Vi dedicherete all’agricoltu-ra biologica, ma non solo, dun-que.

R. Proprio così. Innanzitutto, mi preme sottolineare che «Le Terre di Rosario Livatino», come già speri-mentato nel caso della «Cantina Cen-topassi» gestita dalla Placido Rizzot-to a Corleone (Palermo), si avvalgono della collaborazione della cooperati-va «Libero Sole» per la realizzazione di impianti di produzione elettrica da fonte rinnovabile di energia fotovoltai-ca. A seguire, la coltivazione agricola secondo criteri biologici sarà centrale, però fra i nostri obiettivi c’è la diffu-

sione della consapevo-lezza dell’importanza dell’antimafi a sociale e dell’educazione alla legalità. Non vogliamo restare chiusi in noi stessi, pertanto abbia-mo deciso di instaurare una rete istituzionale fra prefettura di Agri-gento, Consorzio agri-gentino per la legalità e lo sviluppo, i comuni dell’hinterland inte-ressati dal recupero dei patrimoni sottratti

a cosa nostra, le organizzazioni agricole e le associazioni della zona.

D. Puntate a creare nuove op-portunità occupazionali e a favo-rire l’aggregazione, in una terra, la Sicilia, in cui la mafia ha in-fl uenzato per decenni ogni livello decisionale?

R. Sì. Il programma, oltre a ciò che ho esposto, prevede anche la gestio-ne di un centro di unione sociale, in contrada Robadao a Naro, nato con i fi nanziamenti del programma operati-vo nazionale sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia del ministero dell’Interno. È stato confi scato a Lo-renzo Baio, un esponente mafi oso di Favara.

L’INTERVISTA A SALVO CIULLA

Biologico e legalitàOltre 700 ettari, una volta in mano alla malavita siciliana, ospitano va-rie strutture che «restituiscono un fatturato che supera il milione e mezzo di euro l’anno», e che, raccon-ta Umberto Di Maggio, coordinatore di Libera Sicilia (uno dei rami regio-nali della nota associazione contro le mafie, fondata da Don Luigi Ciot-ti), «permettono il reinserimento di lavoratori svantaggiati», altrimenti fuori dal mercato. Eppure, prosegue, «all’inizio, venivamo guardati dalla gente con sospetto».

Domanda. Che ricordi ha delle prime esperienze?Risposta. Tutto è cominciato 15 anni fa, quando dopo il terribile periodo stra-gista in cui cosa nostra dichiarava guerra allo stato piazzando bom-be a Palermo, Milano, Firenze e Roma, Libe-ra raccolse un milione di firme per estende-re le potenzialità del-la legge Rognoni-La Torre sulla confisca, consentendo l’uso so-ciale dei patrimoni strappati alle mafie. Dal 25 marzo 1996, data in cui fu varata la disciplina in poi, l’associa-zione, insieme a prefetture, consorzi, comuni, le tante realtà istituziona-li e le organizzazioni locali, lanciò, attraverso bandi pubblici, diverse esperienze di impresa sociale.

D. E cosa avvenne?R. Beh, indimenticabile rimane la prima mietitura a Corleone (nel palermitano, dove si trovano le cooperative Placido Rizzotto e Pio La Torre, ndr) con mezzi di fortu-na requisiti dalle forze dell’ordine. Come scordare, poi, i tanti incendi ai nostri vigneti e alle nostre sedi? A questi «segni del potere» abbiamo, però, con umiltà, contrapposto il «po-tere dei segni» della nostra azione quotidiana e silenziosa: nessuno di

noi, infatti, ha mai inteso il proprio operare come la condotta di un eroe quanto piuttosto, semplicemente, di un cittadino che ha l’obbligo, mi scusi il gioco di parole, di gestire bene un bene che è ritornato nella proprietà dello stato. E che, in vir-tù di ciò, deve restituire risultati in termini occupazionali e di dignità per il territorio.

D. Quali sono i fondamenti di una coop nata sulle ceneri del potere mafioso?R . La convinzione che orienta questo modello d’impresa è che bisogna consentire ai soci lavo-ratori (in media una decina per

ognuna), e ai tan-ti dipendenti (de-cine e decine) che stagionalmente vengono coinvol-ti nella raccolta di condurre una vita decorosa, e di programmare la propria esisten-za con serenità a f f r a n c a n d o s i , dunque, dal gio-go e dalle spire ammalianti dei

«don» di turno. Le eccellenze non mancano: oltre alle realtà paler-mitane, voglio menzionare anche la Beppe Montana di Belpasso e Lentini, in provincia di Catania e Siracusa, nonché altre strutture, afferenti al progetto «Libera Ter-ra» in Campania nel casertano, in Calabria nella Piana di Gioia Tauro ed in Puglia nella zona sa-lentina. E in tutte vi sono produ-zioni biologiche che vanno dal vino all’olio, dalla pasta ai legumi e alle conserve, su cui vengono fatti co-spicui investimenti.

D. Il prossimo traguardo?R. Avviare una coop nel territorio di Castelvetrano (Trapani): è il feudo di uno degli ultimi latitanti della mafia, Matteo Messina Denaro.

L’INTERVISTA A UMBERTO DI MAGGIO

Una coop nei feudi delle cosche

Giuseppe Guerini

Umberto Di Maggio

Salvo Ciulla

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54 Lunedì 9 Gennaio 2012 C I D A

Il presidente di Stasi illustra le i nalità della Fondazione voluta da Cida e Assidipost-Federmanager

Poste, un servizio lungo 150 anniCon proPosta la promozione degli aspetti storici e sociali

A fine dicembre è stata costituita, su iniziativa della Cida e dell’Assi-dipost-Federmanager,

la Fondazione «proPosta», della quale è stata nominato presidente il professor Angelo di Stasi, già direttore genera-le del ministero dello sviluppo economico ed esperto in mate-ria postale e fi latelica. Abbia-mo quindi rivolto al professor di Stasi alcune domande sulle fi nalità di proPosta.

Domanda. Professor di Stasi, ci può dire qualcosa di questa nuova Fondazio-ne della quale lei è presi-dente?

Risposta. Premetto che que-sta è la prima volta che uscia-mo, per così dire, allo scoperto. La Fondazione cui abbiamo voluto dare vita ha un nome, proPosta, che in sé racchiude già il programma del sodalizio: si tratta infatti di una fonda-zione che, senza fi ni di lucro, vuole occuparsi della posta nei suoi aspetti storici, sociali, or-ganizzativi, operativi, nonché del francobollo, simbolo del si-stema postale moderno, e della fi latelia in generale.

D. A quanto mi consta ci sono altre organizzazioni che si occupano della ma-teria e ci sono pubblicazio-ni periodiche che trattano di filatelia e storia posta-le. Perché, dunque, questa Fondazione?

R. Preciso che non intendia-mo né sostituirci né fare con-correnza alle varie istituzioni che si occupano della materia, anzi nel nostro programma è fermo l’intendimento di offri-re la nostra professionalità e la nostra collaborazione a soggetti terzi, per perseguire, magari più signifi cativamen-te, obiettivi comuni. Abbiamo difatti pensato di creare pro-Posta per dare un messaggio dall’interno del mondo posta-le, per coinvolgere nella ricer-ca e nella memoria quante più persone possibili, a cominciare dagli amici postelegrafonici di ieri e di oggi.

D. Non le sembri ingenua la domanda: ma perché pro-prio la memoria della storia della posta?

R. La storia della posta è la storia dell’umanità. Sin da tempo immemore, l’uomo ha cercato di comunicare con i suoi simili usando tutti i mez-zi di cui disponeva, da quelli più elementari ai più sofi sti-cati, sviluppando, nel corso dei secoli e dei millenni, quel sistema organizzato di scam-bi epistolari che ha dato vita al moderno servizio postale. È la storia di questo complesso sistema organizzato chiamato posta che vogliamo conservare e contribuire a far conoscere.

È un patrimonio, anche di

cose, che non può e non deve essere dimenticato dalla nostra e, soprattutto, dalle future ge-nerazioni.

D. Ha accennato al franco-bollo. La neonata Fondazio-ne si adopererà anche per diffondere il collezionismo fi latelico?

R. Direi proprio di no. L’ela-borazione delle politiche fi la-teliche nazionali è, come noto, prerogativa esclusiva dello stato, che, nella scelta dei soggetti da raffi gurare sui francobolli, tiene conto dell’esigenza di emettere carte valori in grado di suscitare interesse nel pubbli-co. Signifi cative azio-ni di diffusione del collezionismo fi lateli-co sono messe in atto, poi, da Poste Italiane, che in qualità di conces-sionario del servizio universale è l ’unico sog-getto titolato a commercia-lizzare i fran-cobolli emessi dallo Stato. Fondamen-tale, poi, è l’azione di s e n s i b i -lizzazione svolta dal-le varie c o m p o -nenti del

collezionismo fi latelico, cioè le associazioni dei collezionisti, la stampa e i commercianti spe-cializzati.

Al francobollo noi potremo prestare attenzione sul piano storico, dato che esso rappre-senta lo specchio del tempo in cui viene prodotto. Provi a fer-mare l’attenzione su qualche francobollo degli anni passati e vi vedrà sicuramente rifl essa l’attualità politica e culturale

del momento.

D. Da chi è par-tita l’idea della Fondazione?

R. A far scoc-care la scintilla hanno contribu-ito, con un forte impegno, Cida e Assidipost -Federmanager, che hanno, in p a r t i c o l a r e ,

inteso re-

alizzare un progetto nel quale fortemente credono. Sia il mi-nistero dello sviluppo economi-co che Poste Italiane hanno poi inteso esprimere il proprio in-coraggiamento all’iniziativa.

D. Quando saranno assun-te le prime iniziative ?

R. Avremmo voluto iniziare concretamente l’attività entro l’anno 2011, non solo perché ricorreva il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ma anche perché in quell’anno si celebra-va il 150° anniversario dell’en-trata in vigore del decreto luo-gotenenziale 15 dicembre 1860 che dettava le prime norme alla base dell’organizzazione del sistema postale italiano. I tempi tecnici, però, ci han-no consentito di attuare, nel 2011, la sola costituzione del-la Fondazione. Esperite alcu-ne ultime, doverose, formalità amministrative, riteniamo di essere operativi già nei pros-simi mesi, peraltro in coinci-denza con un altro signifi cati-vo anniversario. Quest’anno, difatti, si celebra il 150° anniversario della legge 5 maggio 1862 sulla riforma postale, che di fatto istituì l’amministrazione delle Po-ste italiane. In ogni caso, il consiglio di amministrazio-ne della fondazione ha già provveduto a tracciare le prime linee di intervento, pertanto speriamo di ini-ziare quanto prima le no-stre attività.

D. E quali saranno?R. Sono diverse ma gliene

anticipo due che considero, in questa prima fase, le più im-pegnative e qualifi canti: una «campagna acquisti», ovvero la necessaria azione volta a far conoscere il sodalizio all’ester-no, incoraggiando l’adesione di nuovi soci, e la pubblicazione di un bando per borse di stu-dio su tesi di laurea aventi per tema un argomento di storia postale. E saranno borse di studio certamente interes-santi.

D. La prendo in parola e spero mi consentirà di intervistarla nuovamente dopo il primo consiglio di amministrazione.

R. Sarà un piacere. Ringraziamo il Presidente

di proPosta, gli auguriamo buon lavoro e ci impegniamo a ritornare sull’argomento con un’altra intervista non appena avrà avuto inizio il cammino della neonata Fondazione.

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La Cida unitamente a Federma-nager, avvalendosi dei servizi di brokeraggio di Aon spa e di Pra-esidium spa, ha sottoscritto una

convenzione riservata agli iscritti Cida, per l’assicurazione dei danni patrimoniali da responsabi-lità civile, amministrativa e amministrativo-contabile. La presentazione uffi ciale della convenzione avverrà a Roma, giovedì 12 gennaio 2012 alle ore 16.00 presso la sede Fe-dermanager di via Ravenna 14.

Si ricorda che la responsa-bilità civile, ex articolo 2043 e seguenti del codice civile e articolo 28 della Costituzione, grava su amministratori e di-pendenti che abbiano provo-cato danni a terzi, anche per lesione di interessi legittimi.

La responsabilità ammi-nistrativa e amministrativo-contabile, grava in via esclusiva su amministrato-ri, dirigenti e dipendenti di enti pubblici, di organismi di diritto pubblico e di so-cietà a partecipazione pubblica che ab-biano provocato, con dolo o colpa grave, danni allo stato, alla pubblica ammini-

strazione in genere e all’ente/organismo/società di appartenenza. Giudice compe-tente a riconoscere la sussistenza di tale fattispecie è la Corte dei conti (per azione diretta o a seguito di rivalsa del soggetto

pubblico danneggiato) che, ove accerti il danno erariale, condanna l’amministrato-re, il dirigente o il dipendente a risarcire personalmente il soggetto pubblico.

In questo quadro si colloca la convenzio-ne Cida, che intende fornire la copertura assicurativa ad amministratori, dirigenti

e dipendenti che abbiano agito con colpa grave (essendo il dolo, ovviamente, non assicurabile). Prima di tutto occorre ricor-dare che la legge n. 244/2007 (legge fi nan-ziaria 2008), all’art. 3, comma 59, sancisce

la nullità dei contratti di assicurazione stipulati da parte di enti pubblici, da or-ganismi di diritto pubblico e da società a controllo e/o partecipazione pubblica a favore dei propri ammini-stratori, dirigenti e dipen-denti a fronte di danni da questi arrecati allo stato, alla p.a. in genere e all’en-te, organismo e società di appartenenza. A seguito di tale normativa, pertan-to, coloro che operano nel settore pubblico non pos-sono più essere tutelati da contratti di assicurazione stipulati dal soggetto pub-

blico presso i quali sono amministratori o prestano servizio.

Per ragioni organizzative, si prega di voler dare conferma della partecipa-zione alla Cida entro il 10 gennaio. Tel. 06.97.60.51.11. E-mail: uffi [email protected].

LA PRESENTAZIONE IL 12 GENNAIO

Un ombrello per la responsabilità civilePer gli iscritti arriva la polizza per l’assicurazione dei danni patrimoniali

Pagina a cura diCIDA

Confederazione italiana

Dirigenti e Alte professionalità

Via Barberini 36, 00187 Roma

tel. 06/97605111 fax 06/97605109

e-mail [email protected]

Angelo di Stasi

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55Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GenO P P O R T U N I TÀ

Arriva dagli Usa il crowdfunding, moderno mecenatismo 2.0 per sostenere progetti d’impresa

Dalla rete i fondi per il successoL’idea va su internet e gli utenti del web scelgono se fi nanziarla

DI MARI PADA

Mecenatismo 2.0. È sbarcato anche in Italia il crowdfun-ding, ovvero la pos-

sibilità per tutti di proporre un progetto alla rete per far-selo fi nanziare attraverso do-nazioni a fondo perduto, che vanno da una manciata di spiccioli fi no a qualche miglia-io di euro. In cambio, un do ut des moderno: ringraziamenti sottoforma di doni, esperienze uniche, prestazioni, prototipi, ma mai una remunerazione dell’investimento, che resta una liberalità.

Chi vuole promuovere le proprie idee di business deve sottoporle, previa registrazio-ne, su una delle piattaforme online che offrono questo ser-vizio. Bisogna buttare giù il progetto per iscritto o anche attraverso un video dimostra-tivo e fissare un budget mi-nimo per realizzarlo. Il team di persone dietro ciascun sito fa una prima scrematura dei progetti, verifi candone la fatti-bilità e la congruità rispetto al budget richiesto, per poi cari-carlo gratuitamente online.

La piattaforma è una vera e propria vetrina in cui compa-rirà sinteticamente il progetto con la data di scadenza entro cui raccogliere i fondi. Scadu-ti i termini, se le proposte di fi nanziamento non soddisfano i requisiti di budget, il proget-to viene chiuso, senza perdite per i potenziali fi nanziatori, che si vedono riaccreditare la somma congelata ma ancora non devoluta grazie al siste-ma paypal. Se la cifra minima viene raggiunta o superata e il progetto si va a concretizzare e il donatore potrà aspettarsi il regalo promesso in fase di

sottoscrizione.

La novità dagli States. Una modalità di fi nanzia-mento tra privati che si è fatta molto largo negli Stati Uniti, si è affaccia-ta al di qua dell’Atlantico ed è approdata in Italia. Una delle esperienze più recenti è quella di Eppe-la, che vuole far compie-re il «salto» di qualità ai progetti nostrani (eppela è la traduzione lucchese dell ’esortativo «oplà»). Arte, tecnologia, fumetti, cinema, design, musica, no profi t i settori su cui punta il sito, in crescita per progetti proposti e numero di contatti. «In pochi mesi abbiamo rag-giunto quota 5mila iscritti», ha spiegato a IOLavoro Chia-ra Spinelli, project manager del sito, «e in 6 mesi abbiamo ricevuto 600 progetti, di cui 30 sono andati al vaglio degli italiani». Un piccolo progetto con grandi ambizioni quello

di Eppela, che utilizza la for-ma della donazione «o tutto o niente», soglia minima di de-naro da raggiungere in mas-simo 120 giorni. «Valutiamo la sostenibilità della richiesta economica. la tipologia del progetto e la sua originalità, fi no a dare poi consigli sulla promozione».

È responsabilità del promo-tore infatti diffondere il più

possibile il suo proget-to in rete per favorire il fi nanziamento dell’ini-ziativa. E per farlo vale tutto: passaparola, so-cial network, email, te-lefonate, eventi. Anche gli utenti che sono en-tusiasti di un progetto possono promuoverlo facendosi portavoce e diffondendolo in rete o al di fuori. «Consiglia-mo di convogliare le donazioni di parenti e

amici sul sito, in modo da di-mostrare agli estranei interes-sati che il progetto ha già rice-vuto la fi ducia di altre persone, aumentando così la possibilità di riuscita». Nevralgico l’atteg-giamento di chi si propone, la creatività con cui catturare l’attenzione sui progetti e il tempo che ci metteranno gli italiani nel conoscere e com-prendere questa novità.

Ma il donatore cosa ci guada-gna? «Il donatore è il moderno mecenate», dichiara Spinelli, «e poi c’è il regalo promes-so: trattandosi di progetti di stampo culturale potrà parte-cipare alle riprese di un docu-mentario, sedersi in prima fi le durante lo spettacolo teatrale fi nanziato, ricevere il prototi-

po del progetto sponsorizzato». In America stanno addirittura lavorando per trasformare la donazione in investimento e permettere una piccola remu-nerazione. Tre anni fa il sito Kickstarter è stato l’apripista a stelle e strisce del crowdfun-ding, seguito poi da altre piat-taforme come Ulule e Spot.us. Caratteristiche comuni la sud-divisione in classi tematiche e la trasparenza nel verifi care la soglia minima del progetto e quella effettivamente raggiun-

ta e aggiornata in tempo reale. Alcuni come United States Artists, più votato all’arte e al no profi t, indicano addirittura la lista dei sostenito-ri, con foto e profi lo. Altri si concentrano su uno specifi co set-tore (Indiegogo dedi-cato al giornalismo o PledgeMusic alla musica)

In Italia scontia-mo alcune resisten-

ze che non hanno permesso di far crescere a suffi cienza altre iniziative simili. «Le nuove idee dovrebbero attecchire sui trentenni, che però oggi non hanno particolari dispo-nibilità economiche a causa del precariato nel lavoro». Per questo la mortalità dei pro-getti proposti resta alta. Qua-li saranno le future strategie di Eppela per avvicinare altri donatori? «stiamo mettendo su una nuova piattaforma che permetta anche le microdona-zioni via sms e altre forme di pagamento, con la possibilità di commentare la singola ini-ziativa in modo più social. La fi ducia resta un valore fonda-mentale».

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56 Lunedì 9 Gennaio 2012 A Z I E N D E

Contratti di inserimento ai futuri manager dell’azienda che continua la propria espansione

Cinquecento posti con il fai-da-teDai capi settore alle hostess tutte le offerte di Leroy Merlin

Pagina a curaDI LAURA ROTA

«Leroy Merlin», spiega Cristian Marinelli, direttore hr di Le-roy Merlin Italia,

«ogni anno assume circa 500 persone a seguito di aperture di nuovi negozi. Da noi un ne-olaureato trova un ambiente piacevole: l’età media è sui 30 anni, penso che le persone ven-gano accolte bene, la gerarchia è minima, le relazioni sono sem-plici. Tendiamo a lavorare sulle capacità delle persone, a dare fi ducia, a cercare sempre stimo-li nuovi, a lasciare l’autonomia e ad aiutare chi ha bisogno di apprendere nuove conoscenze o informazioni. Questo è un bel momento per entrare in Leroy Merlin: siamo impegnati in un percorso di visioning nel quale siamo tutti chiamati a identifi -care gli elementi distintivi che vorremmo l’azienda avesse nel 2020. Si tratta di un progetto di apertura verso l’esterno, di raccolta di idee, di messa in co-mune di esperienze dal quale stanno nascendo molti gruppi

di lavoro su diverse tematiche. Tutti insieme stiamo scriven-do come sarà Leroy Merlin nel 2020, nessuno escluso. Dovendo indicare un ruolo da cui parti-re», continua Marinelli, «senza dubbio, indicherei l’allievo capo settore. È un percorso molto completo e vario, dal quale in-cominciare per poi capire cosa si vuol fare». Le ricerche at-tualmente aperte riguardano: 40 allievi capo settore in tutta Italia, neolaureati, che sono i futuri manager dell’azienda. Per questo ruolo l’azienda offre un contratto d’inserimento del-la durata di 18 mesi e ricerca fi gure disponibili alla mobilità sul territorio nazionale da inse-rire nei punti vendita. L’obiet-tivo è quello di fornire loro le competenze e gli strumenti per svolgere il ruolo di capo settore in piena autonomia. All’interno di un punto vendita è possibi-le approfondire, con graduali-tà e responsabilità crescenti, la gestione di risorse umane, economiche e commerciali di un settore merceologico, dalla decorazione all’illuminazione, dal giardino all’arredo bagno.

I prescelti seguiranno un percorso formativo che permetterà loro di diven-tare capo settore. L’attività spazierà dall’assistenza al cliente alla gestione di una squadra di collaboratori, dall’organizzazione del la-voro alla pianifi cazione logi-stica, dalla vendita dei pro-dotti all’elaborazione delle strategie commerciali, alla gestione del budget, in un crescendo di responsabili-tà. Inoltre, Leroy Merlin ha aperte 74 ricerche per le po-sizioni di hostess e steward addetti alla relazione con i clienti, consiglieri di vendi-ta, specialisti di prodotto e capi settore commercio prin-cipalmente per Milano, Na-poli e per le nuove aperture di Udine e Vicenza.

Leroy Merlin è un’azien-da di Groupe Adeo, primo player francese nel mercato internazionale del bricolage e del fai-da-te, al secondo posto in Europa e al quarto posto nel mondo. Le 20 aziende del gruppo, presenti in 13 paesi (Brasile, Cina, Francia, Grecia,

Italia, Portogallo, Polonia, Rus-sia, Spagna, Turchia, Ucraina, Romania e Cipro), hanno rea-lizzato nel 2010 un fatturato di 12,8 miliardi di euro, con una crescita del 14% e una quota di assunzioni pari a 5.500 nuovi

collaboratori, raggiungendo così un totale di 62.700 di-pendenti in tutto il mondo. Oltre a Leroy Merlin, in Italia Groupe Adeo conta anche le insegne Bricocenter e Brico-man. Dal 2009, all’interno di Groupe Adeo è entrato anche Castorama Italia, che viene acquisito da Leroy Merlin Italia, dando avvio all’azione di rebranding che si è conclu-sa a luglio 2011, portando al raggiungimento di 144 punti vendita Adeo sul territorio nazionale. Leroy Merlin, pre-sente in Italia dal 1996, offre una grande varietà di articoli per il bricolage, l’edilizia, la decorazione, l’arredo bagno e il giardinaggio. Partecipare alla costruzione di un am-biente confortevole e duratu-ro, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, è un imperativo per l’azienda, che si pone

l’obiettivo di proporre prodotti rispettosi dell’ambiente e della salute umana e di sensibilizza-re i clienti a trovare soluzioni che vadano in questa direzione. Per candidarsi, collegarsi al sito http://lavoro.leroymerlin.it.

Mattel, Inc., leader nel mondo nel settore del giocattolo, con un fat-turato annuo di circa 5 miliardi di dollari, continua a puntare sulle risorse umane ed è alla ricerca di circa 150 talenti da inserire nel proprio staff a livello mondiale. La casa madre si trova in California, a El Segundo, ha uffi ci e strutture in 43 nazioni e distribuisce i suoi prodotti in oltre 150 paesi, con un totale di circa 27.000 dipen-denti. È presente nella lista di Fortune 500, la classifi -ca delle top corporations, ed è quotata al Nasdaq Global Select Market. Fondata nel 1945, l’azien-da lega indissolubilmente la sua immagine al marchio Barbie. Inoltre, vanta alcuni fra i più prestigiosi marchi di giochi come Hot Wheels e Fisher Price. La società, dopo aver affrontato la recente crisi dei mercati, sta attra-versando un periodo felice, in cui le vendite hanno un andamento mol-to positivo. «Questo ci permette», commenta Annalisa Sala, direttore hr di Mattel Italia, «di prevedere annualmente un buon numero di percorsi di inserimento per i talen-ti provenienti dai migliori atenei italiani, ma anche di offrire op-portunità interessanti a giovani con esperienza e potenziale che si trovano sul mercato del lavo-ro». Ai neolaureati Mattel offre opportunità di stage con la pos-sibilità, per i migliori, di rimane-re nell’organizzazione al termine del periodo. «I profi li ricercati», continua Sala, «dipendono dalla seniority richiesta per il ruolo: in linea generale richiediamo la laurea, prevalentemente ad indi-

rizzo economico o comunicativo, età intorno ai 30-35 anni, ottima cono-scenza dell’inglese, qualche anno di esperienza, un alto potenziale di crescita, competenze e valori in li-

nea con il mondo Mattel e orienta-mento all’area commerciale. Per i profi li junior contano molto an-che le esperienze all’estero svol-

te durante gli anni di studio, che permettono di sviluppare al meglio la conoscenza di almeno un’altra lingua e di aprirsi alla complessità dei contesti internazionali». Cir-ca l’80% delle risorse ricercate è costituito da commerciali, da in-serire principalmente nelle aree marketing, customer marketing e sales. Il restante 20% sono posi-zioni di staff. «Le fi gure di po-tenziale», aggiunge Sala, «hanno opportunità anche di percorsi di carriera internazionali. Si pensi che nel solo 2010 più del 20% dei

nostri dipendenti hanno cambiato ruolo, attraverso job enlargment, job rotation o percorsi di crescita

all’estero». Mattel investe sul per-sonale anche attraverso modalità innovative. «Uno dei progetti che ha suscitato l’entusiasmo dei no-stri dipendenti è una serie di eventi, da noi defi niti ‘‘break-fun session’’, intesi come momenti di rottura con la quotidianità, durante i quali ri-fl ettere insieme a personaggi famo-

si e rappresentativi di uno specifi co tema. Ma questo è solo uno dei tanti progetti che mira a far sentire impor-tanti le nostre persone, a trattenere e motivare, oltre che a formare la le-adership di domani». Per candidarsi, basta collegarsi al sito www.mattel.com, sezione Careers, o inviare una mail all’indirizzo hr.italy@mattel.

com.

Mattel seleziona 150 talenti

Avanade presenta il piano di recruiting per l’anno fi scale 2012, iniziato lo scorso 1° settembre. «La nostra società», osserva Roberto Pietra, Emea hr director di Avanade, «non ha mai smesso di crescere. Entro la prossima estate, pre-vediamo oltre 50 assunzioni di professionisti in ambito informatico. Le attività di recruiting propongono piani di inserimento con programmi di formazione per neolaureati in informatica, ingegneria, matematica e fi sica, ma ci sono anche opportunità di carriera per professionisti con diversi anni di esperienza». Avanade ricerca consulenti con com-petenze sulle tecnologie Microsoft in ambiti quali appli-cation development, Sharepoint collaboration, infrastruc-

ture, Erp, Crm, digital marketing, mobility e user experience. I neoassunti verranno inseriti, con ruoli di re-sponsabilità crescente, su progetti sfi danti e innovativi all’interno di team composti da professionisti, tra i più preparati nel set-tore. Per tutti i livelli si prevedono piani di carriera strutturati e

meritocratici. Avanade fornisce servizi tecnologici aziendali che coniugano conoscenza, innovazione ed esperienza nelle tecnologie Microsoft volti ad aiutare i clienti nel raggiunge-re gli obiettivi di business prefi ssati. I servizi e le soluzioni offrono alle organizzazioni la possibilità di migliorare perfor-mance, produttività e vendite. L’azienda mette a disposizione un’esperienza su tecnologia Microsoft senza pari, attraverso una rete globale di consulenti, ponendo in campo il giusto mix di competenze onshore, offshore e nearshore per ottenere risultati in maniera più veloce, a costi e rischi minori. Ava-nade, di cui Accenture è l’azionista di maggioranza, è stata fondata nel 2000 da Accenture e Microsoft Corp., e conta oltre 13.000 consulenti in oltre 20 paesi a livello mondiale. Per maggiori informazioni: http://www.avanade.com/it. Per cono-scere tutte le opportunità, è possibile consultare il sito nella sezione Tutte le opportunità professionali in Avanade Italy’: http://www.avanade-jobs.com/go/-b-Italy-Jobs-b-/79546/?utm_source=careersite.

Cinquanta professionistiper i servizi Avanade

Cristian Marinelli

Roberto Pietra

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57Lunedì 9 Gennaio 2012

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

LavoroAcquisti

Lombardia

BuyerRandstad Italia SpA, filiale di Legna-no, ricerca buyer: per azienda metal-meccanica di Legnano selezioniamo buyer per pianificazione acquisti su mercato italiano ed estero, nonché lavorazioni meccaniche esterne, disaminando le offerte e concordano prezzi e condizioni. Richiesta buona conoscenza lingua inglese, buona abilitò informatiche ed esperienza nel medesimo ruolo. Ottime opportunità di inserimento, gradita provenienza dalle liste di mobilità. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di inte-resse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Via XXIX Maggio, 113 20025 Legnano - Tel. 0331 593412 - Fax 0331 593556 - [email protected] Italia SpA

AmministrativiLazio

Impiegato amministrativoArticolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca impiegato amministrativo per impresa commerciale. Il candidato si occuperà di inserimento ordini, documenti trasporto e fatture, gestio-ne cassa, piccola amministrazione ed accoglienza clienti. Si richiede: diploma, esperienza in ruoli simili, buona conoscenza di sistemi ERP (SAP o NAVISION), attitudini al lavoro in imprese commerciali aperte al pubblico. Sede di lavoro: Roma Tiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Biologia e ChimicaPiemonte

Addetto sistema IMDSArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca addetto sistema IMDS per azienda. La risorsa si occuperà di Certificazione IMDS di prodotti per le auto. Si richiede: diploma di Perito

Chimico o simile; competenza spe-cifica sul sistema IMDS; conoscenza di base della lingua inglese; dispo-nibilità immediata. Si offre iniziale contratto di somministrazione. Sede di lavoro: Rivoli (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

Ingegnere chimico/laureato in chimica

Articolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca Ingegneri chimici/Laureati in chimica per azienda operante nel settore chimico. La risorsa sarà inse-rita nell’area R&D e si occuperà di

ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Si richiede: laurea in Ingegneria chi-mica o in chimica; ottima conoscen-za della lingua inglese; conoscenza dei processi di sviluppo prodotto (catalisi e processi chimici); ottime capacità di problem solving e team building; flessibilità mentale. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Alessandria. Gli an-nunci sono rivolti a candidati ambo-sessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

Perito chimicoArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca periti chimici. La risorse si

occuperanno di analisi in laborato-rio. Si richiede: pregressa esperienza nella mansione di almeno 5-7 anni, diploma di perito chimico, residenza nella zona di lavoro. La retribuzione e l’inquadramento contrattuale sa-ranno definiti in base all’esperienza. Sede di lavoro: Alessandria. Gli an-nunci sono rivolti a candidati ambo-sessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

Responsabile di laboratorioArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca responsabile di laboratorio. La risorsa si occuperà di coordi-namento di 10-15 collaboratori, gestione laboratorio, avanzamento e tempistiche del progetto. Si richiede: pregressa esperienza nella mansione; autonomia nella gestione delle attivi-tà di laboratorio; laurea specialistica in Chimica. La retribuzione e l’in-quadramento contrattuale saranno definiti in base all’esperienza. Sede di lavoro: Alessandria. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

ContabilitàLazio

Addetto paghe e contributiArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 addetto paghe e contributi per studio di consulenza. Il candida-to ideale è in possesso dei seguenti requisiti: esperienza almeno trien-nale maturata in studi professionali con gestione di realtà aziendali con un bacino di dipendenti superiori alle 150 unità; abilitazione come consulente del lavoro; preferibile conoscenza software Teamsystem. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto iniziale di quattro mesi con possibilità di inserimento. Sede di lavoro: Roma Cinecittà. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 –

cuperanno di analisi in laborato-Si richiede: pregressa esperienza

I SETTORIcquisti 57mministrativi 57ologia e Chimica 57ontabilità 57formatica 58gegneri 60g g

ogistica 60Manager 61gMarketing e Commerciali 61roduzione 61

Qualità 61sorse umane 62storazione 62anità 62egreteria 63ecnici 63enditori 63

Contabilità

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, promo-

ter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, respon-sabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, ad-detto gestione commesse per Giornale di Brescia

commerciali, educatori-educa-trici, periti elettronici, program-matore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzi-nieri, edilizia, financial repor-ter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, con-trollo qualità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aero-nautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, mon-tatori aeronautici, manutentori aeronautici, system engineer, commercio, ingegnere elettro-nico/meccanico, ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, commerciali, opera-tori sociosanitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, in-gegneri termotecnici, program-matori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

Chimico o simile; competenza spe-ifi l i IMDS

ricerca e sviluppo di nuovi prodotti.Si i hi d l i I i hi

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OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

L’informazione in tempo reale

SUL VIDEOCENTER

WWW.ITALIAOGGI.IT

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Inizierò uno stage presso l’ufficio stampa di una grande azienda. Quali sono gli aspetti fondamentali da «curare» in un simile contesto?

Luca, MonzaLa credibilità dell’addetto stampa e dell’azienda per la quale lavora sono fondamentali: ciò si traduce nella necessità di dif-fondere notizie veritiere, di «farsi leggere», di essere compresi correttamente e di risultare accattivanti ed innovativi.Ogni elemento della «vita aziendale» può, in realtà, rappre-sentare una notizia: l’utilità di un nuovo prodotto, gli effetti che esso potrà produrre sulla quotidianità di chi lo acquisti, l’organizzazione di un evento che susciti emozioni o crei un’at-tesa nei potenziali clienti.Il testo di un comunicato stampa dovrà essere concepito in funzione del mondo esterno all’azienda e influenzerà for-temente la sua immagine, proiettandola entro i canali dei media e consentendole, dunque, di raggiungere velocemente i consumatori.Questi ultimi necessitano, infatti, di un aggiornamento costan-te che consenta loro di orientarsi nell’offerta di prodotti sempre più simili, nonché di una rassicurazione rispetto alla significa-tiva presenza sul mercato dell’azienda di riferimento.Una volta scritto e approvato dalla dirigenza, il comunica-to stampa sarà inviato ai giornalisti, nel rispetto di precise tempistiche e della sintonia tra i temi espressi e la tipologia di testata prescelta.Una telefonata che ne preceda l’inoltro, spesso, può rivelarsi il sistema maggiormente efficace, al fine di sottolineare al caporedattore l’importanza dei contenuti riportati.Sarà utile il crearsi una mailing list di giornalisti, organiz-zata in base alle esigenze specifiche della propria azienda e del suo pubblico e periodicamente aggiornata.Andrà, curato, inoltre, il taglio da conferire al comunicato stesso: se i destinatari saranno eterogenei, dovrà necessa-riamente esserlo anche il linguaggio utilizzato o gli aspetti della notizia da porre in rilievo, aggiungendo, dove necessario, grafici o materiale iconografico esemplificativo.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Fuori la notizia: il cs

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58 Lunedì 9 Gennaio 2012 O F F R O L AVO R O00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

ContabileArticolo1, agenzia per il lavoro, ricer-ca 1 contabile per studio commerciale. Il candidato si occuperà di inserimento ciclo attivo e passivo, adempimenti IVA, contatto con la clientela. Si ri-chiede: diploma in ragioneria; recente esperienza nella mansione maturata presso studi commerciali; autonomia operativa; disponibilità immediata. È gradita la conoscenza del gestionale Dylog. Si offre contratto di sommini-strazione della durata di tre mesi. Sede di lavoro: Roma Parioli. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

ContabileArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca contabile per studio commercialista. La risorsa si occuperà di gestire in autonomia un pacchetto clienti (S.r.l. e persone fisiche) in regime semplificato e ordinario: registrazione fatture attive e passive, ritenute d’acconto, riconcilia-zioni bancarie, liquidazione Iva (men-sile e trimestrale), pagamenti esteri, predisposizione scritture di bilancio (ratei, risconti, ammortamenti, fatture da ricevere). Si richiede: diploma di ragioneria e/o laurea in materie eco-nomiche, esperienza almeno triennale maturata presso studi commerciali, co-noscenza del gestionale Team System. Si offre contratto di assunzione a tempo indeterminato con inquadramento commisurato all’esperienza maturata. Sede di lavoro: Roma (zona Parioli). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate pos-sono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: [email protected]

Lombardia

Impiegato contabile categorie protette

Randstad Italia SpA, filiale di Agrate B.za, ricerca impiegato contabile categorie protette per importante azienda multinazionale operante nel settore gomma plastica cerchiamo una figura contabile appartenente alle categorie protette. Il candidato deve essere diplomato in ragioneria e deve possedere una pluriennale esperienza in ambito contabile. Si richiede, inoltre, la conoscenza dei moduli FI e CO di SAP e una buona conoscenza della lingua inglese. Richiesta disponibilità immediata e full-time. Luogo di lavoro: Agrate Brianza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA Agrate Brianza - Via Garibal-di, 13 220041 Agarte Brianza Tel. 039.6890157 - Fax 0396091081 [email protected] Italia SpA

InformaticaLazio

Data base administratorArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca data base administrator per prestigiosa azienda cliente operante nel settore intrattenimento. Il candi-dato seguirà in completa autonomia le seguenti mansioni: gestione di tabelle ed indici, partizionamento e file group, performance e tuning, procedure di backup e recovery, Stored Procedure e query in T-SQL. È richiesta esperienza in ambiente cluster, in configurazioni di mirro-ring e log shipping, nella migrazione da SQL server 2005 a SQL Server 2088, elevata capacità di troublesho-oting e problem solving. Richiesta conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata. Si offre contratto di-retto con l’azienda con retribuzione commisurata alla reale esperienza.

Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Operatore help desk I livelloArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 2 operatori help desk I livello. La risor-sa si occuperà di garantire la corretta e tempestiva apertura del ticket, gesten-do direttamente la richiesta dell’azien-da cliente nel miglior modo possibile, supportandola nella risoluzione di problematiche prevalentemente di carattere tecnico relative ad hardware e software. L’attività prevede raccolta della richiesta dell’utente, apertura del ticket di riferimento, analisi della problematica, risoluzione online della stessa o il trasferimento del ticket verso altre strutture (IT e tecnici sul territorio). Gli interlocutori saranno aziende nazionali ed internazionali specializzate nel settore degli apparec-

chi di intrattenimento (Videolottery e NewSlot). L’assistenza sarà relativa a: server di sala e apparecchi di intratte-nimento; gestione delle problematiche di rete; configurazioni; assistenza contabile; gestione utenze; installa-zioni dei server e delle Videolottery presso le sale da gioco; collaudi delle sale in collaborazione con il personale di sala ed in presenza dell’Ammini-strazione autonoma dei Monopoli di Stato; elaborazione di reportistica. Si richiedono diploma di maturità o laurea di primo livello, conoscenze e competenze informatiche in ambito software e hardware, conoscenza e gestione della posta elettronica. È ne-cessaria ottima conoscenza di: sistemi operativi Windows XP e Windows 7; pacchetto Office e browser più diffusi; Reti Lan; Sistemi Windows Server 2003 e 2008 (con particolare riferi-mento alla gestione di connessioni in Terminal Server); gestione SQL Studio; tools di CRM e/o Trouble Ticketing (preferibilmente microsoft dynamics). È gradita una buona co-noscenza della lingua inglese. Si offre contratto iniziale di somministrazione, con possibilità di assunzione diretta da parte dell’azienda. Sede di lavoro: Roma, zona Eur Torrino. Gli annunci

sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Operatore help desk II livello

Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 operatore help desk II livello. La risorsa inserita garantirà la corretta e tempestiva apertura del ticket gestendo direttamente la richiesta dell’azienda cliente nel miglior modo possibile, supportandola nella risoluzione di problematiche prevalentemente di carattere tecnico relative all’ Hardware e al Software. La risorsa nello svolgi-mento delle proprie mansioni utilizzerà i canali telefonici, e-mail e remote. L’at-tività prevede la raccolta della richiesta dell’utente, l’apertura del ticket di rife-rimento, l’analisi della problematica, la risoluzione online della stessa o il trasferimento del ticket verso altre strut-ture (IT e tecnici sul territorio). I suoi interlocutori sono importanti aziende nazionali ed internazionali specializ-

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

HERA S.p.A. comunica la pubblicazione di gara d’appalto avente

ad oggetto servizi assicurativi, per il periodo 30.06.2012 ÷

31.12.2014, del Gruppo Hera relativi alla copertura dei se-

guenti rischi: Lotto 1 Polizza All Risk Informatica CIG

37529486A8; Lotto 2 Polizza Responsabilità Civile Terzi e Presta-

tori d’Opera e Prodotti CIG 37529654B0; Lotto 3 Polizza Re-

sponsabilità Civile Professionale CIG 3752980112; Lotto 4 Polizza

Responsabilità Civile Inquinamento Graduale CIG 3752997F15;

Lotto 5 Polizza Directors & Officers Liability CIG 37530044DF;

Lotto 6 Polizza Tutela Legale CIG 3753017F96; Lotto 7 Polizza

Infortuni - Polizza Invalidità Permanente da Malattia - Polizza Tem-

poranea Caso Morte CIG 3753030A52; Lotto 8 Polizza Respon-

sabilità Civile Auto & Corpi Veicoli Terrestri CIG 3753034D9E;

Lotto 9 Polizza Corpi Veicoli Terrestri dei Dipendenti CIG

3753041368; Lotto 10 Polizza Utenti Elettricità - Polizza Utenti

gas GPL CIG 3753056FC5. Metodo di gara e criterio di aggiu-

dicazione: procedura negoziata ex art. 220 del D.Lgs. n. 163/06

con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ter-

mine presentazione domande di partecipazione: 31 gennaio

2012 ore 12.00.

Hera S.p.A. utilizza per la qualificazione delle imprese interessate

alla partecipazione alla suddetta procedura la piattaforma on-line

software SRM. Pertanto, le imprese interessate dovranno presen-

tare tutta la documentazione richiesta nel bando integrale tramite

il portale di e-procurement del Gruppo Hera, come dettagliata-

mente specificato nel citato bando, pubblicato sul sito www.grup-

pohera.it e inviato alla GUCE il 23 dicembre 2011.

dott. Maurizio Chiarini Amministratore Delegato

ESTRATTO DI AVVISO DI GARA D’APPALTO

Hera S.p.A.

Sede in Bologna - viale C.Berti Pichat, 2/4Capitale sociale euro 1.115.013.754 i.v. n. di iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna

Codice Fiscale e Partita I.V.A. 04245520376 www.gruppohera.it

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Nuova Sebe Spa, Cernusco S/N (Milano), via Brescia 22.Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283. Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Presidente: Domenico Ioppolo. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Amministratore delega-to: Fabrizio Masini. Vicedirettore generale (finanza e legale): Francesco Rossi. Vicedirettore generale quotidiani: Danilo Altenburger.ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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Page 47:  · • Anno 21 - Numero 7 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • • NELLINSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE

59Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GeO F F R O L AVO R Ozate nel settore degli apparecchi di intrattenimento (Videolottery e New-Slot). L’assistenza erogata è relativa a: assistenza sui server di sala e sugli apparecchi di intrattenimento; gestione delle problematiche di rete; configu-razioni; assistenza contabile; gestione utenze; installazioni dei server e delle Videolottery presso le sale da gioco; collaudi delle sale in collaborazione con il personale di sala ed in presenza dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato; elaborazione di reportistica. Si richiede: diploma di maturità o laurea di primo livello, conoscenze e competenze informa-tiche in ambito software e hardware, conoscenza e gestione della posta elet-tronica, ottima conoscenza di Sistemi operativi Windows XP e Windows 7; Pacchetto Office; Reti Lan; Sistemi Windows Server 2003 e 2008 (con particolare riferimento alla gestione di connessioni in Terminal Server); ge-stione SQL Studio; Browser più diffusi; Tool di CRM e/o Trouble Ticketing (preferibilmente microsoft dynamics). Gradita una buona conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto iniziale di somministrazione, con possibilità di assunzione diretta da parte dell’azien-da. Sede di lavoro: Roma, zona Eur Torrino, Tiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Sviluppatore webArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 4 sviluppatori web. Il can-didato deve possedere una provata esperienza in analisi e sviluppo sof-tware sulla piattaforma Windows e si occuperà di gestire il disegno, lo sviluppo e la qualità di complesse soluzioni IT rivolte a clienti del mondo del betting e viedeolot-tery, basate principalmente sulla tecnologia e sulla piattaforma Mi-crosoft.Net. Completano il profilo capacità di lavoro in team, buone doti relazionali, problem solving e attitudine al raggiungimento degli obiettivi. Si richiede: diploma di scuola media superiore o laurea in materie informatiche o scientifi-che; minimo 3 anni di esperienza comprovata nel ruolo; gradite certificazioni Microsoft. Compe-tenze tecniche richieste: buona conoscenza del linguaggio di pro-grammazione C#,.Net, Javascript, Ajax, Framework JQUERY e Web Service; buona conoscenza di Data Base Relazionali (MS Sql Server 2000/2005); buona conoscenza del framework.net 1.1/2.0/3.5; buo-na conoscenza di CSS/XHTML. Costituisce titolo preferenziale la conoscenza dell’inglese. Si offre contratto a tempo determinato di un anno con possibilità di proro-ghe; la proposta economica sarà commisurata alla reale esperienza del candidato. Sede di lavoro: RomaTiburtina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione

di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Analista programmatore junior

Randstad Italia SpA, filiale di Le-gnano, ricerca analista programma-tore junior: candidato con esperienza almeno biennale in aziende mani-fatturiere con le seguenti mansioni: gestione, all’interno dell’ambiente di programmazione AS400, degli applicativi con utilizzo linguaggi Cobol e RPG; manutenzione har-dware (internet, posta elettronica, assemblaggio, configurazioni rete aziendale, configurazione router); gestione del sistema informatico aziendale (backup dati, aggiorna-menti vari); interfaccia quotidiana con gli utenti aziendali, attività di helpdesk applicativo. Candidato dinamico e intraprendente con voglia di operare in un contesto in continua crescita. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Via XXIX Maggio, 113 20025 Legnano - Tel. 0331 593412 - Fax 0331 593556 - [email protected] Italia SpA

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Unidesio Obblig.

Breve Termine 9,937 23/12/2011

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Medio Termine 10,065 23/12/2011

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Area Euro 8,183 23/12/2011

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Internazionale 9,666 23/12/2011

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Valori al 05/01/2012

Elite France-Europe B EUR 82,70

Em Mkts Eq B($) USD 120,61

Em Mkts Eq F($) USD 119,90

Em Mkts Eq J(Chf) CHF 109,35

Em Mkts Eq L EUR 124,27

European Equities B EUR 199,66

European Equities C(Chf) CHF 182,17

European Equities D($) USD 198,3900

European Equities F EUR 194,90

European Equities H EUR 188,88

European Opp B EUR 92,34

European Opp C(Chf) CHF 89,07

European Opp F EUR 91,54

European Opp N(Chf) CHF 88,43

North American Eq. B($) USD 151,17

North American Eq. E EUR 143,2400

North American Eq. F($) USD 148,4900

North American Eq. G EUR 139,7100

North American Eq. H($) USD 139,5600

Valori al 06/01/2012

Ivy Asset Strategy A1 EUR 1051,9500

Japan A1 EUR 585,97

US Large Cap Value A1 EUR 1075,19

W&R Science & Technology A1 EUR 945,86

SUB-FUND NAME NAV DATE PRICE

www.compamfund.com

BLUESKY GLOBAL STRATEGY 04/01/2012 1339,33

BOND EURO 05/01/2012 1075,03

BOND RISK 05/01/2012 1188,56

EMERGING MARKET CORPORATE 05/01/2012 1304,78

EUROPEAN EQUITY 05/01/2012 843,65

MULTIMAN. EQ. AFRICA&MIDDLE EAST 04/01/2012 65,20

POLAR CAPITAL FUNDS

www.polarcapital.co.uk

Comparto Classe NAV Valori aldi Azioni

Global Technology EUR 12,09 04/01/2012 GBP 10,0000 04/01/2012 USD 15,6100 04/01/2012

Healthcare Opportunities EUR 7,88 04/01/2012 GBP 6,5100 04/01/2012 USD 10,1700 04/01/2012

Polar Japan Fund USD 17,40 05/01/2012 GBP 11,2100 05/01/2012 JPY 1336,5800 05/01/2012

UK Absolute Return EUR 11,65 05/01/2012 GBP 9,6300 05/01/2012 USD 14,9500 05/01/2012 EUR 11,8300 05/01/2012 GBP 9,7800 05/01/2012 USD 15,1800 05/01/2012

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Canale 55Canale 30

CANALE 27

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News- Attualità 9.00 Primo Tempo - Attualità «Vaccini pro e contro» 11.05 Weather Caught on Camera - Serie TV 12.00 Class Meteo Show «Lavori biologici» 13.00 Law&Order - Serie TV 13.45 Solo Classici «Il Pranzo di Natale» 17.00 Avatar - di A. Cecchi Paone «Endless World» 16.40 Nightly News 17.25 C25 Options of Luxury 19.45 Punto e a Capo Le notizie del giorno attraverso i Tg 21.00 Quelli del lunedì 23.00 Law&Order - Serie TV 23.50 Lock up - Serie TV

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina L’apertura delle Borse europee 10.10 Trading Room 10.30 5 Giorni dui Mercati 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 02 58.21.95.85 14.30 La Bussola Economica Ospite A. Cesarano (MPS) 15.00 Linea Mercati Wall Street L’apertura delle Borse USA 17.00 Linea Mercati Wall Street 18.00 Report Ospite A. Drusiani (Banca Albertini Syz) 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi Tg Il Primo Tg dei Professionisti 23.00 The Boat Show Il Format per chi ama la nautica

8.30 Speciale Class Lo Statuto FISE 9.00 Parelli Natural Horsemanship «La doma naturale» 10.30 Class Italian Tour Master Memorial Dalla Chiesa 2011 12.00 Nation Cup 2011 «Stagione 2011» 17.00 Class Horse Tv Live Rassegna stampa e interviste 19.00 Live Talk Show Attualità «I Calendari del 2012» 20.45 Class Horse Tg 21.00 World Cup Dressage «VII tappa di Coppa del Mondo» 23.00 Campionati Europei di Volteggio «Da Le Mans: gli highlights»

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Nautilus

Il piacere di leggere

Art TV

Il mondo dell’arte

Canale 56

7.00 Tg Moda News 7.10 Milano Moda Donna 8.30 New York Fashion Week 9.30 Full Show Designer 11.00 Star&Style Le celebrity internazionali 11.30 Paris Pret a Porter 13.00 Next Generation 15.10 Men’s Fashion 16.00 Fashion Schools 16.30 Ready to Wear Le novità dai migliori negozi 17.15 London Fashion Week Le tendenze della moda inglese 18.00 Boys&Girls La moda per i giovani 19.15 On the Beach Le tendenze dalle spiagge del mondo 20.00 Tg Moda News 20.10 Paris Haute Couture 21.00 Full Show Designer

7.15 Rassegna Stampa Radio Class

8.30 Mediamente, il Punto sui Media

9.05 Apertura Piazza Affari

e Borse Europee

10.00 Spazio D.J. Classico

Musica classica e aggiornamenti

sul traffico, meteo, borsa,

oroscopo, sport

15.30 Apertura Wall Street

Con Andrea Fiano da New York

16.00 Ultimo Grido

Le novità della classica

17.30 Chiusura Piazza Affari

e Borse Europee

18.00 Punto Piazza Affari

Linea diretta con gli ascoltatori

19.00 Vintage - I grandi del passato

19.30 Il Punto di Magnaschi

20.00 Onda della Sera I grandi concerti

22.00 Onda della Notte I grandi concerti

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Page 48:  · • Anno 21 - Numero 7 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • • NELLINSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE

60 Lunedì 9 Gennaio 2012 O F F R O L AVO R O

IngegneriCampania

Ingegnere meccanicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca ingegnere meccanico per azienda leader nel settore alimentare. La risorsa, riportando direttamente al Direttore di Produzione, si occuperà di: assicurare, nel rispetto delle nor-me e delle procedure di lavorazione, il corretto funzionamento dello sta-bilimento e il conseguimento delle produzioni programmate; coordinare le diverse attività svolte, supervisio-nando un team di 10 unità nei suddetti reparti con lo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati dalla direzio-ne e contribuendo alla definizione degli stessi (produttività, efficienza, miglioramento layout, flussi entrata/uscita). Si richiede: comprovata esperienza nella mansione maturata all’interno di contesti strutturati; lau-rea in ingegneria meccanica; ottima conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto a tempo determinato con buone prospettive di inserimento. Sede di lavoro: provincia di Avellino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Filiale di Avellino - Corso Vittorio Emanuele, 187 – 83100 Avellino - Tel. 0825 37585 – Fax 0825 785862 - [email protected]

Lazio

Ingegnere chimicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca Ingegnere chimico. La ri-sorsa si occuperà di analisi processi mixing materiali settore pneumatici. I requisiti sono: laurea in ingegneria chimica o dei materiali (vengono valutati anche i laureati in chimi-ca), buona conoscenza della lingua inglese, disponibilità ad effettuare trasferte, iscrizione nelle liste delle categorie protette invalidi. Si offre contratto a tempo determinato con prospettive di crescita e stabiliz-zazione. Sede di lavoro: Castel Romano (Pomezia). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Ingegnere elettronicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca Ingegnere elettronico per azienda operante nel settore della supervisione e controllo di impianti industriali e nei settori telecomuni-cazioni, acquedotti, gestori elettrici, oil&gas, trasporti e broadcasting. Il candidato è un neolaureato in ingegneria elettronica o un perito elettronico/elettrotecnico con espe-rienza minima nell’installazione e manutenzione su quadri elettrici di

bassa e media tensione. Si richiede: buona conoscenza dell’inglese o del francese; disponibilità ad effettuare trasferte, prevalentemente in Nord Africa, per massimo 3/4 mesi l’anno non consecutivi. Si offre contratto di stage comprensivo di rimborso spese finalizzato all’inserimento. Sede di lavoro: Roma Tecnopolo Tiburtino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Ingegnere meccanicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca ingegnere meccanico. Il candidato lavorerà all’interno delle officine di produzione dell’azienda in ambito coordinamento di proces-so. Si richiede: laurea in ingegneria meccanica ed iscrizione alle liste categorie protette invalidi. Si offre contratto a termine con interessanti prospettive di crescita e stabiliz-zazione. Sede di lavoro: Castel Romano (Pomezia). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel

06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

NeolaureatoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca neolaureato per multina-zionale operante nel settore auto motive. I candidati si occuperanno di supporto commerciale e marketing, miglioramento processi, qualità, profittabilità e business, sistemi per la valutazione della soddisfazione del cliente nei confronti di case auto e concessionarie. Si richiede: laurea in ingegneria gestionale, telecomu-nicazioni o aerospaziale, conseguita recentemente e con buon punteggio finale; flessibilità e problem solving, capacità interpersonali, spirito di iniziativa, orientamento al risultato. Si offre stage con possibilità di sviluppi di carriera. Sede di lavoro: Pomezia (RM). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Neolaureato in ingegneria per ufficio acquisti

Randstad Italia SpA, filiale di Le-gnano, ricerca neolaureato in inge-gneria per ufficio acquisti: selezio-

niamo candidato con laurea triennale e ottimo utilizzo utilizzo programma excel. Inserimento presso ufficio acquisti per attività di emissione offerte ed esame specifiche di acqui-sto (comparazione prezzi fornitori). Richiesta buona conoscenza lingua inglese e disponibilità anche a tra-sferte presso i fornitori quando è necessario (almeno 4 volte l’anno). Azienda di Rescaldina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Via XXIX Maggio, 113 20025 Legnano - Tel. 0331 593412 - Fax 0331 593556 - [email protected] Italia SpA

LogisticaLazio

MagazziniereArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 magazziniere per pre-stigiosa boutique. Il candidato si occuperà di tutte le attività legate alla gestione del magazzino. Si ri-chiede: esperienza nel ruolo, ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità a lavorare full-time e su turni nella fascia oraria 7-22. Si offre iniziale contratto di sommini-strazione di un mese con possibilità di proroghe e di assunzione diretta da parte dell’azienda. Sede di lavoro:

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Page 49:  · • Anno 21 - Numero 7 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • • NELLINSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE

61Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GeO F F R O L AVO R OFiumicino Aeroporto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Impiegato di magazzinoRandstad Italia SpA, filiale di Legna-no, ricerca impiegato di magazzino: per azienda settore meccanico di Legnano selezioniamo un impiegato di magazzino per carico a gestionale delle merce in ingresso, gestione fiscale del magazzino (articolato su prodotti finiti, materie prime, semi-lavorati, distinte base e fasi/cicli di lavorazioni interni ed esterni). Indi-spensabile esperienza nella mansio-ne, buona conoscenza lingua inglese e uso pc. Gradita provenienza dalle liste di mobilità. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Via XXIX Maggio, 113 20025 Legnano - Tel. 0331 593412 - Fax 0331 593556 - [email protected] Italia SpA

Sicilia

Responsabile di magazzinoArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca responsabile di magazzino per importante marchio del settore moda e lusso. La risorsa, in qualità di Stock Manager, svolgerà le seguenti mansioni: definire i criteri di classi-ficazione della merce in magazzino; assicurare l’inserimento nel sistema informatico della merce in arrivo; predisporre i prodotti da portare sul piano vendita; garantire l’ordine del magazzino e programmare le spedizioni della merce da conse-gnare ai clienti, negozi o depositi; organizzare e predisporre il reso di fine stagione; preparare l’inventario di negozio annuale e periodico. Si richiede: ottima conoscenza di SAP e/o Warehouse, esperienza pregres-sa e disponibilità immediata. Sarà considerato requisito preferenziale la provenienza dal settore lusso. Si offre contratto di somministrazione finalizzato all’inserimento in azienda. Sede di Lavoro: Palermo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Guzzardi, 26– 95127 Catania - Tel 095 448195 - Fax 095 7169103 - [email protected]

ManagerPiemonte

Store managerArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca Store Manager per azienda operante nel settore ottica. Le risorsa sare inserite all’interno dei punti vendita e si occuperanno di: gestione del negozio e del personale; assisten-

za e vendita alla clientela; controllo della vista; predisposizione delle lenti. Si richiede: diploma di ottico ed iscrizione all’albo; buona dialet-tica; predisposizione al rapporto con il pubblico. Si offre iniziale contratto di somministrazione con possibilità di inserimento in azienda. Sedi di lavoro: Beinasco (TO), Biella. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

Toscana

Direttore punto venditaLa Divisione Specializzata Largo Consumo di Articolo1, Agenzia per il Lavoro, ricerca 1 direttore punto vendita. Il candidato con cui deside-riamo entrare in contatto è giovane diplomato o laureato, ha buona presenza e buona dialettica; ottima predisposizione al contatto con il cliente; esperienza pregressa in qua-lità di caporeparto o caposettore in contesti medio-grandi. Si occuperà di: Gestione delle risorse addette (turni, ferie, permessi, sostituzio-ni), gestione del conto economico, gestione degli ordini, dell’entrata della merce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Marketing e commercialiCampania

Impiegato import/exportArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca impiegato import/export per azienda operante nel settore dolcia-rio. Si richiede: diploma di maturità o laurea; ottima conoscenza della lingua inglese. È requisito preferen-ziale una pregressa esperienza nella mansione. Si offre contratto a tempo determinato con buone prospettive di inserimento. Sede di lavoro: provincia di Avellino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Filiale di Avellino - Corso Vittorio Emanuele, 187 – 83100 Avellino - Tel. 0825 37585 – Fax 0825 785862 - [email protected]

Lazio

Commerciale esteroArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 commerciale estero per primaria azienda cliente operante in ambito geotecnico. La risorsa si occuperà di consolidare i clienti e i mercati già acquisiti e di svilup-parne di nuovi; partecipando a fiere ed eventi di settore nel mondo si occuperà di negoziare accordi con partner sui mercati Esteri. È richie-sta un esperienza consolidata come

commerciale su mercati esteri. Verrà pianificata una formazione tecnica dall’azienda ed è previsto, inoltre, l’affiancamento durante le prime fasi con il cliente. Si richiede massima disponibilità a trasferte. Ottima conoscenza della lingua inglese ed esperienza in ambito commerciale estero rappresentano i requisiti im-prescindibili. Si offre inserimento in azienda. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Technical account managerArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 technical account manager per azienda operante nel settore della supervisione e controllo di impianti industriali. La risorsa verrà inserita all’interno del dipartimento commerciale dell’azienda, si occu-perà sia di sviluppo della clientela acquisita che di gestione di incontri e trattative con nuovi clienti, sarà comunque supportato nell’attività di sviluppo dalla divisione di Business Development. Il candidato ideale possiede una laurea in ingegneria e ha maturato esperienza anche breve in ruoli commerciali occu-pandosi preferibilmente dei settori: Telecomunicazioni, Broadcasting, Trasportation Oil&Gas, Acquedotti e Gestori Elettrici. Ottime capacità organizzative e relazionali, forte orientamento al raggiungimento degli obiettivi completano il profilo. Requisito indispensabile è l’ottima conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Lombardia

CommercialeRandstad Italia SpA, filiale di Agrate B.za, ricerca commerciale per im-portante azienda operante nel settore metalmeccanico cerchiamo una figura di commerciale. Il candidato deve provenire dal medesimo settore oppure dal settore energia, gas petro-lio o valvolame e pompe. Si richiede inoltre ottima conoscenza della lingua inglese e gradita conoscenza di una seconda lingua tra tedesco, spagnolo o russo. Necessaria capa-cità organizzativa, anche in funzione di partecipazione a probabili fiere, capacità di gestione del proprio lavo-ro in maniera autonoma e capacità di problem solving. La risorsa riceverà un pacchetto clienti da gestire e da ampliare. Richiesta disponibilità a viaggiare all’estero, principalmente in Europa e Paesi dell’est. Luogo di lavoro: Agrate Brianza. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA Agrate Brianza - Via Garibaldi, 13 220041 Agarte Brianza Tel. 039.6890157 - Fax 0396091081 [email protected] Italia SpA

CommercialeRandstad Italia SpA, filiale di Le-gnano, ricerca commerciale: sele-zioniamo candidato con breve espe-rienza nella vendita e nella gestione clienti e disponibile a brevi ma frequenti trasferte in tutta Italia per attività di affiancamento agli agenti dei rivenditori. Persona brillante e motivata per la vendita. Azienda di San Vittore Olona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Via XXIX Maggio, 113 20025 Legnano - Tel. 0331 593412 - Fax 0331 593556 - [email protected] Italia SpA

Impiegato commercialeRandstad Italia SpA, filiale di Legna-no, ricerca impiegato commerciale per ufficio vendite: selezioniamo candidati con buona conoscenza lingua inglese, pacchetto office; gradita conoscenza pacchetto Office (excel e out look). Fondamentale è la conoscenza di base del disegno tecnico. L’attività prevede l’inseri-mento ordini, contatto clienti e ge-stione della documentazione di base. Gradita provenienza dalle liste di mobilità. Azienda cliente di Legnano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Via XXIX Maggio, 113 20025 Legnano - Tel. 0331 593412 - Fax 0331 593556 - [email protected] Italia SpA

Impiegato commercialecon inglese

Randstad Italia SpA, filiale di Mariano Comense, ricerca impiegato commer-ciale con inglese. Siamo alla ricerca di un impiegato commerciale. La risorsa sarà inserita nell’ufficio commerciale: si richiede un diploma di liceo e una cultura universitaria di stampo econo-mico commerciale. Ottima conoscen-za della lingua inglese e provenienza da una multinazionale o azienda molto strutturata. Ottime prospettive di crescita. Zona di lavoro: limitrofi Mariano Comense. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

Neolaureato con tedescoRandstad Italia SpA, filiale di Mariano Comense, ricerca neolaureato con tedesco. Siamo alla ricerca di un neo-laureato con ottima conoscenza della lingua tedesca, scritta e parlata e ingle-se. La risorsa sarà inserita nell’ufficio commerciale e gestirà i clienti esteri, principalmente quelli della Germania. Si offre assunzione diretta in azienda con contratto a progetto. Zona di lavoro: limitrofi Lentate sul Seveso. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate pos-sono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione

di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comen-se - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

ProduzionePiemonte

Responsabile di repartoArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca Responsabile di reparto per azienda operante nel settore metal-meccanico. La risorsa si occuperà di: gestione degli operai in produzione; programmare e modificare i pro-grammi delle macchine a controllo numerico; cambiare gli utensili alle macchine; coordinarsi con il magaz-zino e con gli uffici tecnico e qualità. Si richiede provenienza da esperienze similari come capo turno o vice capo reparto, maturate in piccole o medie aziende del settore meccanico. È gra-dita l’iscrizione alle liste di mobilità. Si offre iniziale contratto di sommini-strazione con possibilità di proroghe e inserimento in azienda. Sede di lavoro: Grugliasco (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

QualitàLazio

Addetto al controllo qualità Articolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 addetto al controllo qua-lità per azienda cliente operante nel settore dei sistemi di telecomu-nicazione Oil & Gas. La risorsa si occuperà di verificare e controllare la qualità degli assiemi, assicuran-dosi che gli assemblati prodotti siano conformi a quanto progettato. Nello svolgimento dell’attività la risorsa collaborerà con uno staff di due addetti controllo qualità senior e riporterà direttamente ad un respon-sabile qualità. Si richiede: diploma di perito tecnico industriale ad indirizzo elettronico/elettrotecnico/telecomunicazioni oppure laurea breve in Ingegneria delle Telecomu-nicazioni o Meccanica; esperienza nel ruolo di almeno 1 anno in ambito metalmeccanico, telecomunicazioni o impiantistica. È necessaria una fluente conoscenza della lingua in-glese in quanto l’azienda ha cantieri in zone estere quali Africa e Medio Oriente. Si offre iniziale contratto di somministrazione di tre mesi con possibilità di proroghe e reali possibilità di inserimento a lungo termine in azienda. Sede di lavoro: Monterotondo (RM). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

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Page 50:  · • Anno 21 - Numero 7 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • • NELLINSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE

62 Lunedì 9 Gennaio 2012 O F F R O L AVO R OLombardia

Addetto al controllo qualitàRandstad Italia SpA, filiale di Vi-mercate, ricerca addetto al controllo qualità prodotto settore gomma plastica. Cerchiamo un addetto al controllo qualità per il settore gomma plastica, che abbia già espe-rienza nel ruolo, preferibilmente nel settore cosmesi o piccoli prodotti in materiali plastica, gomma, resina. il candidato dovrà sapere utilizzare le strumentazioni per il controllo qualità prodotto, essere preciso e affidabile. Disponibilità al lavoro su due turni. contratto iniziale di due mesi con buone possibilità di inse-rimento in azienda sita a Robbiate. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati persona-li a: Randstad Italia SpA - Filiale di Vimercate - Via I. Rota 30/b - 20871 Vimercate (MB) - Tel 039 6612137 - Fax 039 6612168 - [email protected] Italia SpA

Risorse umaneLazio

Esperto in amministrazione del personale

Articolo1, agenzia per il lavoro, ri-cerca esperto in amministrazione del personale per multinazionale inglese operante in ambito assicurativo. Il

candidato sarà inserito all’interno della Direzione delle Risorse Umane e si occuperà in autonomia di tutte le attività amministrative relative al personale di sede: gestione presenze, contrattualistica, consulenza del personale dipendente, relazione con gli Enti competenti e con gli studi esterni di elaborazione paghe, cre-azione procedure, analisi del costo del lavoro, reportistica. Si richiede: laurea in discipline economico – giu-ridiche; esperienza almeno biennale nell’amministrazione del personale, preferibilmente ricoprendo un ruolo centrale in agenzie per il lavoro e società o studi professionali spe-cializzati in amministrazione del personale; ottima conoscenza del pacchetto office e buona conoscenza della lingua inglese. Sede di lavoro: Roma Bufalotta. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

RistorazioneLazio

CuocoLa Divisione Specialzzata Ho.Re.Ca di Articolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca 20 cuochi. I candidati con cui

desideriamo entrare in contatto han-no maturato una precedente espe-rienza nella mansione, acquisendo la capacità di lavorare in completa autonomia, e verranno inseriti all’in-terno di mense aziendali. Si richiede il possesso dell’attestato del corso HACCP, della divisa, e delle scarpe antinfortunistica. Sedi di lavoro: Pomezia, Latina, Aprilia, Terracina, Viterbo, Frosinone, Ronciglione, Poggio Mirteto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro - V.le P.L. Nervi Centro Latinafiori Torre 5 Gigli – 04100 Latina - Tel 0773 601571 - Fax 0773 623334 - [email protected]

SanitàPiemonte

Infermiere professionaleArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca infermieri professionali per azienda operante nel settore sanita-rio. La risorsa si occuperà di som-ministrazione farmaci ai pazienti e gestione infermeria. Si richiede: laurea in Infermieristica; iscrizione IPASVI; disponibilità a lavorare part-time (21 ore settimanali su turni da 3 ore al giorno), nei week end e nei giorni festivi; residenza nelle zone di lavoro. È necessario essere

automuniti. Sedi di lavoro: Novara e Borgomanero (NO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

OtticoArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca ottici. Le risorse saranno inserite all’interno del punto ven-dita e si occuperà di: assistenza e vendita alla clientela; controllo della vista; predisposizione delle lenti; gestione del negozio e del personale. Si richiede: diploma di ottico e iscrizione all’albo, buona dialettica; predisposizione al rappor-to con il pubblico. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Biella, Carasco (GE), Gra-vellona Toce (VB), Albenga (SV), La Spezia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Ema-nuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

Sicilia

Ottico store managerArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca ottici store manager. Le risor-se, esperte in optometria, oftalmica e contattologia, si occuperanno di assistenza alla vendita per prodotti ottici e fotografici, misurazione len-ti, assemblaggio lenti in laboratorio. Si richiedono diploma di ottico con abilitazione alla professione, predi-sposizione alla vendita e al contatto col pubblico. È gradita precedente esperienza nel controllo della vista e/o nella gestione di un punto ven-dita di prodotti ottici nonché nella gestione di un team. Si offre contrat-to iniziale a tempo determinato con concrete possibilità di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Trapani, Alcamo(TP), Palermo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Guzzardi, 26– 95127 Catania - Tel 095 448195 - Fax 095 7169103 - [email protected]

Ottico venditoreArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca ottici venditori per azienda operante nel settore ottico/fotografi-co. I candidati, esperti in optometria, oftalmica e contattologia, si occupe-ranno di assistenza alla vendita per prodotti ottici e fotografici, misu-razione lenti, assemblaggio lenti in

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Page 51:  · • Anno 21 - Numero 7 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 9 Gennaio 2012 • • NELLINSERTO, HOLDING INDUSTRIALI AL TEST DELLE MANOVRE

63Lunedì 9 Gennaio 2012Lunedì 9 GeO F F R O L AVO R Olaboratorio. Si richiedono diploma di ottico con abilitazione alla profes-sione, predisposizione alla vendita e al contatto col pubblico. Si offre contratto iniziale a tempo determi-nato con concrete possibilità di in-serimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Avola (SR) e Modica (RG). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via Guzzardi, 26– 95127 Catania - Tel 095 448195 - Fax 095 7169103 - [email protected]

SegreteriaLombardia

SegretariaRandstad Italia SpA, filiale di Ma-riano Comense, ricerca segretaria. Per azienda cliente siamo alla ri-cerca di una risorsa che si occupi di segreteria e che abbia una buona conoscenza del russo e dell’inglese, con esperienza nella mansione. Di-sponibilità immediata. Buone possi-bilità di inserimento. Zona di lavoro: limitrofi Cantù. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

TecniciLazio

Perito elettronicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca perito elettronico. Il can-didato dovrà occuparsi di analisi, diagnosi e riparazioni di schede elettroniche ad alta densità, e gestire l’interfaccia con il cliente. Si ri-chiedono competenze in elettronica circuitale, disponibilità immediata e consolidata esperienza nel ruolo. Si offre iniziale contratto a tempo determinato con possibilità di sta-bilizzazione. Sede di lavoro: Roma Tecnopolo Tiburtino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-ticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Lombardia

Perito chimicoRandstad Italia SpA, filiale di Ma-riano Comense, ricerca Periti chimi-ci. Per azienda nostra cliente ricer-chiamo urgentemente periti chimici con esperienza nella miscelazione. Si offre contratto a tempo determi-nato finalizzato all’inserimento in azienda. Zona di lavoro: limitrofi Mariano Comense. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un

dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

Perito elettronicoRandstad Italia SpA, filiale di Ma-riano Comense, ricerca perito elet-tronico. Azienda nostra cliente è alla ricerca con urgenza della figura di un perito elettronico con esperienza di almeno 5-6 anni in laboratorio. È richiesta la buona conoscenza della lingua inglese. La risorsa dovrà occuparsi della messa a punto del progetto facendo prove in laboratorio e si dovrà interfac-ciare con gli enti certificatori e i fornitori. Disponibilità immediata. Buone possibilità di inserimento. Zona di lavoro: limitrofi Mariano Comense. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

Perito elettrotecnicoRandstad Italia SpA, filiale di Ma-riano Comense, ricerca periti elet-trotecnici. Per azienda nostra cliente ricerchiamo urgentemente periti elettrotecnici anche neodiplomati. E’ richiesta conoscenza degli schemi elettrici, conoscenze di base di ca-blaggio di quadri ed impianti a bordo macchina partendo dallo schema elettrico. Inoltre sono richieste co-noscenze di impiantistica idraulica e pneumatica e conoscenze di base degli strumenti di misurazione. E’ necessaria una discreta conoscenza dell’inglese scritto e parlato. E’ richiesta disponibilità a straordinari, in caso di necessità a lavorare nei giorni festivi e ad effettuare tra-sferte in Italia e all’estero. Si offre contratto a tempo determinato fina-lizzato all’inserimento in azienda. Zona di lavoro: limitrofi Mariano Comense. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

Perito meccanicoRandstad Italia SpA, filiale di Ma-riano Comense, ricerca periti mec-canici. Per azienda nostra cliente ricerchiamo urgentemente periti meccanici anche neodiplomati. E’ richiesta conoscenza del disegno meccanico e di montaggio di assie-mi meccanici partendo dal disegno tecnico. Inoltre sono richieste co-noscenze di impiantistica idraulica e pneumatica e conoscenze di base degli strumenti di misurazione. E’ necessaria una discreta conoscenza dell’inglese scritto e parlato. E’

richiesta disponibilità a straordinari, in caso di necessità a lavorare nei giorni festivi e ad effettuare tra-sferte in Italia e all’estero. Si offre contratto a tempo determinato fina-lizzato all’inserimento in azienda. Zona di lavoro: limitrofi Mariano Comense. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le perso-ne interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

Piemonte

Disegnatore meccanicoArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca Disegnatore meccanico per azienda. Il candidato si occuperà di progettazione meccanica di mobilet-ti di metallo tenendo conto non solo dell’aspetto estetico, ma anche della disposizione delle componenti inter-ne. Si richiede: diploma ad indirizzo tecnico; ottimo utilizzo Solid Edge; pluriennale anni di esperienza nella mansione. La provenienza dal setto-re elettrodomestici sarà considerata requisito preferenziale. Si offre ini-ziale contratto di somministrazione con possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Torino Sud. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

Progettista meccanicoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca progettisti meccanici per prestigiosa multinazionale operante nel settore auto motive. Le risorse saranno inserite nell’area ricerca e sviluppo e si occuperanno di presa in carico del progetto assegnato, coordinamento delle diverse aree funzionali dell’azienda, gestione dei rapporti con le principali case automobilistiche clienti. Si richiede: laurea in Ingegneria meccanica o similari; ottima conoscenza della lingua inglese; pregressa esperien-za come Project Leader; doti di problem solving e team buindilg; esperienza di almeno cinque anni nel settore auto motive, preferibilmente presso centri di stile (produzione particolari estetici); disponibilità a trasferte. Si offre contratto diretto con l’azienda con retribuzione e livello contrattuali commisurati in base alla reale esperienza. Sede di lavoro: Torino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

VenditoriLazio

CommessoArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 1 commesso per presti-giosa azienda cliente operante nel settore lusso. Il candidato ideale è madrelingua cinese (mandarino) e ha maturato un’esperienza nella vendita, preferibilmente nel set-tore lusso. Completano il profilo predisposizione al rapporto con il pubblico, flessibilità e capacità di relazionarsi in modo strutturato. Si offre contratto iniziale di 12 mesi con possibilità di inserimento full-time. Sede di lavoro: Roma Centro Storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

PromoterArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca 10 promoter per azienda cliente leader nel settore telecomu-nicazione. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e ven-dita del prodotto sino alla conclu-sione della trattativa contrattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part-time che al full-time ed a lavo-rare nel fine settimana. Cerchiamo persone dinamiche, flessibili e con una forte predisposizione alla ven-dita. Si offre inserimento diretto in azienda con contratto a progetto di un anno. È richiesta la disponibilità immediata. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19 – 00193 Roma - Tel 06 78851186 - Fax 06 78390349 - [email protected]

Team leaderArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca team leader per importante azienda operante nel settore delle assicurazioni online. La risorsa inserita verrà formata relativamente alle tematiche assicurative; non è necessaria, pertanto, una prove-nienza dal settore. È indispensabile aver avuto esperienza pregressa nel ruolo di team leader all’interno di call center strutturati per almeno 3 o 5 anni in particolare nella gestione di risorse, organizzazione turni/ferie degli operatori, supporto e gestione telefonate particolarmente impegnative, motivazione del team. Ottime capacità di dialettica e di leadership, forte orientamento al cliente e ottime capacità gestionali completano il profilo. Si offre un contratto a tempo indeterminato, da valutare in base alla risorsa selezionata. Sede di lavoro: Roma Bufalotta. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse

e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Lombardia

Commesso e responsabile di negozio

Randstad Italia SpA, filiale di Ma-riano Comense, ricerca commesso e responsabile di negozio. Per negozio di abbigliamento di nuova apertura, siamo alla ricerca di un ragazzo con esperienza come commesso di abbigliamento, anche studentessa, per periodo natalizio. E’ richiesta la disponibilità al lavoro nei giorni festivi. Si offre un contratto part-time. Zona di lavoro: limitrofi Cantù. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Randstad Italia SpA - Filiale di Mariano Comense - Piazza Roma 50 - 22066 Mariano comense - Tel 031 355 11 55 - Fax 031 355 11 56 - [email protected] Italia SpA

Piemonte

Addetto venditaArticolo1, agenzia per il Lavoro, ricerca addetti vendita. La risorsa, inserita all’interno del punto vendita, si occuperà di assistenza e vendita alla clientela. Si richiede: esperienza pregressa maturata presso negozi di ottica, buona dialettica e predispo-sizione al rapporto con il pubblico. Orario di lavoro: part-time di 20 ore settimanali. Si offre iniziale contratto di somministrazione con possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Biella. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

PromoterArticolo1, agenzia per il lavoro, ricerca promoter per azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. I candidati si occuperanno del pro-cesso di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. Si richiedono precedente esperienza in attività di vendita e disponibilità immediata a lavorare part time, full time e nel fine settimana. Completano il profilo dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita. Sedi di lavoro: Piemonte e Liguria. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino - Tel 011 5690444 - Fax 011 5690503 - [email protected]

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DON GIOVANNIE LA COMMEDIA DELL’ARTE

di e con DARIO FOA CURA DI FRANCA RAME

REGIA MULTIMEDIALE FELICE CAPPA

Il progetto è promosso dal Comune di Milano – Gabinetto del Sindaco, Assessorato Cultura, Moda, Design, Assessorato delle Politiche sociali e Cultura della salute, Assessorato Area metropolitana, Decentramento e municipalità, Servizi civici.

A CURA DI

aiuto regia Giulia Frova - assistenti alla regia Fabrizio De Giovanni, Maria Chiara Di Marco - video editing Luca Vittorio Toffoloncollaboratori Michela Casiere, Giacomo Muscolino, Chiara Porro - Una produzione CTFR

Ingresso gratuito fi no ad esaurimento delle disponibilità.

Biglietteria Piccolo Teatro Strehler,

tutti i giorni dalle 9:45 alle 18:45, domenica dalle 13:00 alle 18:30

PICCOLO TEATRO STREHLER, LARGO GREPPI (M2 LANZA)

h 20:30

11Gennaio

dongiovanni.edison.it

IL COMUNE DI MILANO CON EDISON VI INVITA ALL’EVENTOPUBBLICO CONCLUSIVO DEL PROGETTO CHE HA RESOL’OPERA DI MOZART ACCESSIBILE A TUTTI I MILANESI.

IL DON GIOVANNIIN CITTÀ.

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