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Glossario della finanza A ACCUMULAZIONE La prima fase di un mercato rialzista. Alcuni investitori (di solito speculatori professionali) cominciano ad acquistare azioni da venditori scoraggiati. I report finanziari dichiarano il peggio ed il pubblico è completamente disgustato dal mercato azionario. I volumi sono moderati ma cominciano a crescere. ACQUISIZIONE Operazione di acquisto di una società da parte di un’altra società. ADVISOR Esperto in una vasta gamma di problematiche; di norma nelle privatizzazioni sono nominate advisor famose merchant bank italiane o straniere e importanti società di revisione contabile. AFTERMARKET Attività finalizzata a limitare le fluttuazioni di prezzo dei titoli sul mercato secondario nel periodo successivo la chiusura di un'offerta di vendita e/o sottoscrizione avente ad oggetto tali titoli. AGENZIA DI RATING Agenzia indipendente specializzata nella valutazione del rischio di insolvenza di un emittente o di un titolo. Le agenzie di rating sono entità indipendenti rispetto alle società che emettono titoli e rispetto alle società che gestiscono i mercati regolamentati, la cui attività principale consiste nel valutare il merito di credito di un particolare emittente oppure di un particolare titolo. Il giudizio relativo al grado di rischio del soggetto o del titolo analizzato viene sintetizzato nel cosiddetto rating, ossia in un punteggio alfanumerico che rappresenta la capacità dell'emittente stesso di far fronte ai propri impegni secondo le scadenze prestabilite. Le principali agenzie di rating sono Fitch Investors Service, Moody's e Standard & Poor's. AGGIOTAGGIO Reato compiuto da colui che diffonde notizie false oppure pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari. ALFA DI JENSEN Misura di performance aggiustata per il rischio sistematico utilizzata per valutare la capacità di un gestore di un portafoglio o di un fondo. L'alfa di Jensen (dal nome dell'economista che ha introdotto tale misura di performance) è il rendimento incrementale (o extra-rendimento) di un portafoglio o di un fondo comune di investimento rispetto al rendimento che tale portafoglio avrebbe dovuto produrre sulla base del suo livello di rischio sistematico misurato dal beta.

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A ACCUMULAZIONE La prima fase di un mercato rialzista. Alcuni investitori (di solito speculatori professionali) cominciano ad acquistare azioni da venditori scoraggiati. I report finanziari dichiarano il peggio ed il pubblico è completamente disgustato dal mercato azionario. I volumi sono moderati ma cominciano a crescere. ACQUISIZIONE Operazione di acquisto di una società da parte di un’altra società. ADVISOR Esperto in una vasta gamma di problematiche; di norma nelle privatizzazioni sono nominate advisor famose merchant bank italiane o straniere e importanti società di revisione contabile. AFTERMARKET Attività finalizzata a limitare le fluttuazioni di prezzo dei titoli sul mercato secondario nel periodo successivo la chiusura di un'offerta di vendita e/o sottoscrizione avente ad oggetto tali titoli. AGENZIA DI RATING Agenzia indipendente specializzata nella valutazione del rischio di insolvenza di un emittente o di un titolo. Le agenzie di rating sono entità indipendenti rispetto alle società che emettono titoli e rispetto alle società che gestiscono i mercati regolamentati, la cui attività principale consiste nel valutare il merito di credito di un particolare emittente oppure di un particolare titolo. Il giudizio relativo al grado di rischio del soggetto o del titolo analizzato viene sintetizzato nel cosiddetto rating, ossia in un punteggio alfanumerico che rappresenta la capacità dell'emittente stesso di far fronte ai propri impegni secondo le scadenze prestabilite. Le principali agenzie di rating sono Fitch Investors Service, Moody's e Standard & Poor's. AGGIOTAGGIO Reato compiuto da colui che diffonde notizie false oppure pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari. ALFA DI JENSEN Misura di performance aggiustata per il rischio sistematico utilizzata per valutare la capacità di un gestore di un portafoglio o di un fondo. L'alfa di Jensen (dal nome dell'economista che ha introdotto tale misura di performance) è il rendimento incrementale (o extra-rendimento) di un portafoglio o di un fondo comune di investimento rispetto al rendimento che tale portafoglio avrebbe dovuto produrre sulla base del suo livello di rischio sistematico misurato dal beta.

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L'alfa di Jensen si basa sulla teoria del CAPM in cui beta rappresenta un indicatore del rischio di mercato (o rischio sistematico) di una attività finanziaria. a = Rp – beta x Rm dove Rp rappresenta il rendimento (al netto del rendimento free-risk) realizzato dal portafoglio gestito, Rm rappresenta il rendimento (al netto del rendimento free-risk) realizzato dal mercato (o dal benchmark), beta rappresenta la rischiosità sistematica del portafoglio. ALLA PARI Termine usato per indicare una situazione in cui il prezzo di un titolo è uguale al valore nominale dello stesso. AMEX INDEX Indice composito che riproduce il valore delle azioni trattate nell'American Stock Exchange (una sorta di "terzo mercato" americano). Viene aggiornato ogni 15 secondi, ha come base il valore di 550 al 29 dicembre 1995 (vedi New York Stock of Exchange e Nasdaq). AMMISSIONE ALLA QUOTAZIONE Procedura attraverso la quale uno strumento finanziario viene ammesso alla quotazione su un mercato regolamentato. AMMISSIONE ALLE NEGOZIAZIONI Procedura attraverso la quale uno strumento finanziario, già quotato su un mercato regolamentato, viene ammesso alle negoziazioni su un altro mercato. L'ammissione alle negoziazioni viene spesso considerata quale sinonimo di ammissione alla quotazione poiché, soprattutto in passato, esisteva un unico mercato ufficiale (spesso di natura pubblicistica). Attualmente, invece, data l'esistenza di una pluralità di mercati regolamentati (di natura privatistica), i due termini possono assumere significato differente. Una volta accertata la presenza dei requisiti minimi per la negoziazione di un determinato strumento finanziario, i vari mercati regolamentati potranno, autonomamente, decretarne l'ammissione o meno alle negoziazioni sul proprio listino. AMMORTAMENTO Modalità di rimborso di un finanziamento in cui i pagamenti sono effettuati a rate (composte da capitale e interessi) fino alla scadenza e al rimborso integrale del debito. In genere i piani di ammortamento prevedono scadenze intermedie certe nelle quali avviene il rimborso parziale dell'investimento. La forma di ammortamento più diffusa è quella francese, la quale prevede il pagamento di una rata costante rappresentativa di una quota di capitale crescente, che l'emittente deve al sottoscrittore, e una quota di interessi decrescente. Altre modalità di rimborso sono rappresentate dai piani a rate crescenti/decrescenti (le rate di rimborso non sono fisse ma aumentano/diminuiscono di importo ad ogni rata), ad ammortamento libero (le rate sono composte esclusivamente della quota di interessi e il capitale può

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essere rimborsato liberamente entro scadenze predeterminate), o a rata fissa e durata variabile (la rata rimane costante mentre le variazioni del tasso determinano l'accorciamento o l'allungamento del piano di rimborso). ANALISI FONDAMENTALE Metodo analitico che studia i fondamentali della Borsa e delle aziende, ne analizza i profitti attesi, la qualità del management e i trend dei diversi settori produttivi. La tipologia di analisi del prezzo delle azioni è essenzialmente finalizzata a valutare l'opportunità di un investimento azionario attraverso la stima del valore intrinseco (detto fair value) delle azioni e il confronto con il suo valore di mercato. L'analisi fondamentale si basa sull'identificazione e la previsione di variabili economiche e finanziarie che influenzano l'andamento delle quotazioni delle azioni. In particolare, l'analisi fondamentale richiede l'analisi di due macro-aree di informazioni. La prima riguarda indicatori relativi al sistema economico nel suo complesso, il cui andamento influenza il prezzo dei valori mobiliari (ad esempio, il PIL e il tasso d'inflazione). La seconda, che si fonda su un approccio microeconomico, inerisce le informazioni relative alla solidità patrimoniale e alla redditività attesa delle società emittenti, in relazione al prezzo di mercato dei loro titoli all'interno delle prospettive di crescita del settore di appartenenza. I passaggi logici attraverso i quali pervenire alla stima del valore intrinseco di un'azione sulla base dell'analisi fondamentale sono i seguenti:

1) Analisi strategica dell'impresa target (di cui si intende stimare il valore intrinseco), analisi economica generale e del settore di riferimento dell'impresa;

2) Analisi dei principali indicatori di Bilancio (ROE, ROI, ROA) della società target sulla base di una comparazione con i valori storici della società target e con i valori di imprese concorrenti operanti nel medesimo settore: di fatto si analizzano parametri gestionali e finanziari della società target al fine di identificare le determinanti della creazione di valore, da impiegare nella successiva fase di Forecasting;

3) Stima previsionale di tutte le voci di Conto Economico e Stato patrimoniale (nota come forecasting), al fine di pervenire al calcolo (e alla successiva attualizzazione sulla base di un appropriato costo del capitale) dei payoff da impiegare nei vari metodi di valutazione (per esempio: free cash flow, dividendi, risultato operativo anomalo);

4) Stima del valore intrinseco sulla base dei dati previsionali di cui al punto precedente impiegando i vari metodi di valutazione, ossia: Discounted Cash Flow method (DCF); Diviend Discount Method (DDM); Gordon Growth Model; Economic Value Added (EVA). DCF e EVA forniscono stime dell'Enterprise value, DDM e Gordon Growth Method del Value of Equity.

L'analisi fondamentale consente di selezionare le opportunità di investimento migliori rispetto ai prezzi di mercato identificando titoli sottovalutati o sopravalutati, mentre l'analisi tecnica consente di scegliere il miglior timing per l'investimento.

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ANALISI TECNICA Disciplina che analizza l'andamento dei mercati finanziari attraverso lo studio dei grafici e dei risultati derivanti dall'utilizzo di metodi matematico-statistici applicati alle serie storiche dei prezzi e dei volumi. La teoria alla base dell'analisi tecnica ritiene che l'andamento passato dei prezzi contenga informazioni statistiche sufficienti ad interpretare l'andamento presente e a prevedere l'evoluzione futura. Le ipotesi su cui si basa l'analisi tecnica sono:

1) il prezzo incorpora tutte le informazioni; 2) il prezzo dipende dalle decisioni di acquisto e di vendita degli operatori di

mercato che, essendo persone, adottano comportamenti ripetuti e prevedibili;

3) il mercato si muove secondo percorsi ciclici ben definiti (trend): si determina pertanto una violazione della forma di efficienza debole dei mercati che prevede un processo di random walk dei prezzi (impossibilità di prevedere i prezzi futuri sulla base dei prezzi passati).

Scopo dell'analisi tecnica è quello di individuare il momento migliore per acquistare un titolo. Se da un lato l'analisi fondamentale intende consentire all'investitore di selezionare le opportunità di investimento migliori rispetto ai prezzi di mercato identificando titoli sottovalutati o sopravalutati, dall'altro l'analisi tecnica intende consentire all'investitore di scegliere il miglior timing per l'investimento. L'elaborazione delle serie storiche può essere grafica o algoritmica. Analisi tecnica grafica: attraverso l'elaborazione grafica delle serie storiche sono state individuate delle configurazioni grafiche dette "figure tecniche". Le figure tecniche sono suddivise in due categorie: figure di continuazione e figure di inversione. I grafici possono essere costruiti su base intraday, giornaliera, settimanale, mensile, trimestrale e annuale. Per le analisi di breve periodo la scala di rappresentazione del grafico è una scala aritmetica; per le analisi di medio-lungo termine la scala di rappresentazione del grafico è una scala logaritmica. Analisi tecnica algoritmica: l'analisi tecnica algoritmica supporta l'analisi grafica, attraverso la costruzione di specifici indicatori, che consentono di elaborare i dati relativi all'andamento degli strumenti finanziari, ricavando da essi una serie di informazioni. ARBITRAGE FUND Particolare tipologia di hedge fund la cui strategia di investimento è basata su operazioni di arbitraggio. Gli arbitrage fund sono hedge fund che adottano strategie di investimento basate sulla ricerca di eventuali discrepanze tra i prezzi di attività finanziarie collegate o di attività finanziarie negoziate su diversi mercati. La categoria degli arbitrage fund è ulteriormente scomponibile al suo interno in funzione della tipologia di titoli oggetto di investimento; tra le principali strategie vi sono:

• convertible arbitrage, basata su operazioni di arbitraggio tra obbligazioni convertibili e azioni di compendio;

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• risk merger arbitrage, basata sull'arbitraggio tra titoli di aziende in corso di acquisizione o oggetto di fusione;

• market neutral arbitrage, basata sul disallineamento dei prezzi di una determinata attività rispetto al suo fair value;

• fixed income arbitrage, basata sull'arbitraggio tra strumenti a reddito fisso;

• index arbitrage, basata sull'arbitraggio tra un titolo appartenente a un indice e l'indice stesso.

ARBITRAGGIO Esecuzione di due o più transazioni, di norma di elevato ammontare, contemporaneamente su due o più mercati al fine di conseguire un profitto privo di rischio. ASK PRICE (LETTERA) VS. BID PRICE (DENARO) La quotazione di un’azione, di un’opzione o di altri titoli è costituita da due valori: il prezzo di domanda e quello di offerta, ossia il prezzo al quale il venditore di un titolo è disposto a vendere ed il prezzo a cui il compratore è disposto a comprare dal venditore stesso. ASSET ALLOCATION Attività di un gestore di patrimoni (fondi comuni, fondi pensione, polizze vita ecc.) che consiste nella ripartizione del portafoglio tra i vari strumenti finanziari all’interno dei diversi mercati di investimento. ASSET MANAGER E' il gestore di patrimoni. Spetta a lui, tramite l'attività di asset allocation, definire le politiche tese a massimizzare il rendimento di un fondo e a minimizzarne i rischi. Il suo compito è infatti quello di investire il denaro raccolto dalla clientela. Tra le diverse figure di gestori, quello di fondi comuni di investimento si muove su un orizzonte operativo di breve e di medio periodo, mentre quello di fondi pensione lavora in una prospettiva di lungo periodo. ASSOGESTIONI Assogestioni è l'associazione che rappresenta le società di gestione del risparmio italiane, le più importanti società di gestori estere operanti in Italia, le SIM e le banche attive nella gestione individuale di portafogli e di fondi pensione. L'obiettivo di Assogestioni è promuovere iniziative normative e di mercato che favoriscano la diffusione delle diverse forme di gestione del risparmio avendo a riguardo lo sviluppo del mercato finanziario e la tutela degli interessi dei risparmiatori. ASTA L'asta è la tecnica di negoziazione caratteristica dei mercati order driven; essa consiste nella concentrazione di tutti gli ordini di acquisto e di vendita su un supporto che ne agevoli l'ordinata visualizzazione. La regola di funzionamento

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fondamentale dell'asta consiste nell'abbinamento degli ordini in acquisto disposti a pagare i prezzi più elevati con gli ordini di vendita disposti ad accettare i prezzi più bassi. La continua interazione tra ordini di acquisto e di vendita permette la fissazione di un prezzo che sia espressione delle caratteristiche della domanda e dell'offerta presenti sul mercato in un determinato istante. Con riferimento ai mercati secondari e sulla base delle modalità di incontro dei partecipanti all'asta, è possibile distinguere tra asta gridata e asta telematica, mentre in funzione delle modalità di conclusione delle transazioni e di fissazione del prezzo si distingue tra asta a chiamata e asta continua. Secondo la modalità della negoziazione continua gli operatori possono concludere transazioni durante l’intero periodo di apertura del mercato, mentre secondo la modalità della negoziazione a chiamata periodica gli scambi possono avvenire soltanto durante la chiamata che viene effettuata ad intervalli temporali predefiniti. Nell’asta gridata (detta anche “open outcry auction” o “marché à la criée”) gli operatori si raccolgono in un unico luogo (detto “floor” o “corbeille”) nel quale, grazie alla presenza di un banditore che annuncia in successione i prezzi ai quali è possibile concludere le negoziazioni, dichiarano a voce alta il quantitativo che sono disposti ad acquistare o vendere al prezzo annunciato. È un mercato multilaterale simultaneo. Il banditore osserva l'alternarsi di domanda e offerta e modifica continuamente il prezzo in modo da minimizzare gli sbilanci tra acquisti e vendite; nel momento in cui domanda e offerta si equivalgono (o il loro sbilancio è minimo) il banditore dichiara il fixing del prezzo e passa alla negoziazione del titolo successivo. Nell’asta telematica (o “electronic call auction”) le proposte di negoziazione dei partecipanti sono inviate a un sistema telematico che le ordina secondo determinati criteri e aggiorna continuamente il prezzo d’asta teorico. Al momento del fixing il sistema diviene inaccessibile agli operatori, ossia non è più possibile inviare proposte di negoziazione, determina il prezzo definitivo d’asta e abbina tutte le proposte compatibili con tale prezzo, trasformandole in contratti. Sia l’asta gridata sia l’asta telematica possono svolgersi a chiamata oppure nel continuo; nel primo caso si giungerà alla conclusione di un unico prezzo in base al quale verranno eseguiti tutti gli ordini compatibili, mentre nel secondo caso si ha la formazione di un nuovo prezzo per ogni transazione conclusa e, quindi, la determinazione di prezzi multipli per l’esecuzione dei singoli contratti. In Italia, il Mercato Telematico Azionario prevede tre distinte fasi di contrattazione: l’asta di apertura, che si svolge secondo la modalità dell’asta a chiamata (simultanea per tutti i titoli) telematica, la negoziazione continua, che si svolge secondo la modalità dell’asta continua telematica e, infine, l’asta di chiusura, che si svolge in maniera identica all’asta di apertura. Con riferimento al mercato primario, l'asta può essere impiegata per l'emissione di nuovi titoli (ad esempio i titoli di stato). La modalità dell'asta, che comporta il simultaneo confronto degli interessi negoziali di una pluralità di soggetti, è utilizzata per stabilire il prezzo di emissione di un determinato titolo sulla base delle caratteristiche della domanda degli investitori. Esistono

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numerose tecniche di svolgimento delle aste, in Italia le più utilizzate sono l’asta marginale (per i titoli a medio-lungo termine, BTP, CCT, CTZ) e l’asta competitiva (per i BOT). AT THE MONEY Locuzione inglese che si riferisce ai contratti di opzione il cui prezzo di esercizio corrisponde al prezzo di acquisto del titolo. ATTIVITÀ SOTTOSTANTE Variabile da cui dipende il prezzo di uno strumento derivato. Gli strumenti derivati sono così denominati in quanto il loro valore (e il loro prezzo) derivano dal valore di una determinata variabile detta sottostante. In funzione della natura del sottostante (o underlying) è possibile distinguere tra:

• derivati su azioni; • derivati su indici; • derivati su tassi di interesse; • derivati su tassi di cambio (o su valute); • derivati sul rischio di credito; • derivati su merci (o commodities); • derivati su obbligazioni.

Particolarmente innovativa è la categoria dei "weather derivatives" ossia strumenti derivati in cui la variabile sottostante è rappresentata dalle condizioni atmosferiche; essi sono utilizzati per coprirsi contro i rischi di variazioni climatiche inattese oppure quale strumento di diversificazione in quanto le condizioni atmosferiche rappresentano una variabile assolutamente non correlata con i mercati finanziari. ATTUALIZZAZIONE DEI FLUSSI DI CASSA Metodo per la stima del valore intrinseco di un'azione basato sull'attualizzazione dei flussi di cassa. AUMENTO DI CAPITALE Operazione che permette ad una società di aumentare il proprio capitale sociale emettendo nuove azioni. Quando una società decide di incrementare il proprio capitale sociale emettendo nuove azioni i nuovi titoli devono essere offerti in prelazione a coloro che sono già soci (diritto di opzione). I soci possono sottoscrivere queste nuove azioni esercitando il loro diritto d'opzione, oppure cedere il diritto di opzione sul mercato. Gli aumenti di capitale possono essere:

• a pagamento, quando le azioni di nuova emissione vengono assegnate dietro pagamento di un corrispettivo stabilito dall'emittente;

• a titolo gratuito, quando le azioni di nuova emissione possono essere sottoscritte gratuitamente;

• in forma mista, quando parte delle nuove azioni vengono assegnate a pagamento e parte a titolo gratuito;

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• pagamento con emissione di azioni con godimento differenziato, quando le azioni di nuova emissione danno diritto ad incassare il dividendo per un periodo diverso da quello delle azioni in circolazione;

• a pagamento con emissione di azioni di risparmio; • mediante emissione di obbligazioni convertibili in azioni.

AUTORITÀ DI VIGILANZA Istituzione indipendente che ha il compito di controllare il rispetto della regolamentazione relativa a un determinato ambito di attività. In Italia esistono diverse autorità di vigilanza, ognuna con competenze specifiche differenti. In Italia le principali autorità sono la Banca d'Italia e la Consob (d'intesa con il Ministero del Tesoro) le cui responsabilità sono sancite nel Testo Unico sull'Intermediazione Finanziaria. La prima è competente in materia di contenimento del rischio e stabilità patrimoniale degli intermediari e, assieme all'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, di tutela della concorrenza nel settore del credito. La seconda è competente in materia di trasparenza e correttezza di comportamento degli intermediari finanziari. Nel settore assicurativo l'organismo di vigilanza è l'ISVAP la cui attività ha come obiettivo la stabilità e la trasparenza del settore. Con riferimento ai fondi pensione l'organismo di vigilanza è la Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (COVIP). L'organo equivalente dell'italiana Consob negli Stati Uniti d'America è la SEC (security Exchange Commission). AZIONI L'azione è l'unità minima di partecipazione di un socio al capitale sociale di una società per azioni, in accomandita per azioni, di società cooperative o a responsabilità limitata. Tutte le azioni di una società sono caratterizzate da uguale valore nominale e da diritti garantiti ai detentori, indivisibilità, autonomia e circolazione. L'azionista titolare di più azioni può disporne separatamente e autonomamente (ad esempio, può vendere alcune azioni e rimanere proprietario delle altre, oppure può esercitare il diritto di voto con alcune azioni e non esercitarlo con le altre). Esistono diverse tipologie di azioni che si differenziano in base: 1) ai diritti che incorporano:

a) Azioni ordinarie b) Azioni di risparmio c) Azioni privilegiate d) Azioni a voto limitato

2) al regime di circolazione: a) Azioni nominative b) Azioni al portatore

3) alla capitalizzazione dell'emittente: a) Blue chips b) Small caps

4) altre tipologie:

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a) Azioni di compendio b) Recovery shares c) Azioni quotate

Ogni tipologia di azione attribuisce al possessore specifici diritti: diritti amministrativi (diritto di voto, diritto di impugnativa delle delibere assembleari, diritto di recesso, diritto di opzione) e diritti economico-patrimoniali (diritto al dividendo, diritto di rimborso). Le azioni possono circolare liberamente, anche se la legge consente alla società emittente di definire, all'interno dell'atto costitutivo, dei limiti alla circolazione: ad esempio, in alcune società il trasferimento delle azioni è possibile solo con l'approvazione del consiglio di amministrazione; per il trasferimento delle azioni spesso vige la clausola di prelazione, in base alla quale l'azionista che vuole vendere le proprie azioni deve offrirle innanzitutto agli altri azionisti, in relazione al loro peso. Formalmente la circolazione delle azioni avviene attraverso il trasferimento materiale del titolo, in realtà anche i titoli azionari sono assoggettati al regime di dematerializzazione perciò gli scambi non danno luogo alla consegna fisica del certificato cartaceo, ma soltanto ad alcune scritture contabili sui conti detenuti presso Monte Titoli. AZIONI DI RISPARMIO Tipologia di azioni che godono del privilegio di percepire un dividendo maggiore rispetto alle azioni ordinarie, ma che non concedono al possessore il diritto di voto nelle assemblee ordinarie o straordinarie della società. AZIONI DI SOCIETÀ A PICCOLA CAPITALIZZAZIONE Le azioni di società a piccola capitalizzazione sono anche note con il nome di small cap. Tipicamente le azioni di società a piccola capitalizzazione si contraddistinguono per il fatto che risultano meno liquide (minori volumi negoziati e maggiore bid-ask spread) delle azioni a maggiore capitalizzazione di mercato. Per la quotazione delle società italiane prive dei requisiti di ammissione sul mercato ufficiale, è stato istituito nel 1977 il Mercato Ristretto, trasformatosi oggi in Mercato Expandi che accoglie le imprese con capitalizzazione a partire da 1 milione di euro. Tale segmento è stato introdotto con l'obiettivo di agevolare la raccolta di capitale di rischio da parte di imprese medio-piccole minimizzando, per esse, i costi e i tempi previsti normalmente per la quotazione in modo tale da incentivare le imprese italiane ad entrare nel mercato regolamentato. Al fine ridurre ulteriormente gli oneri per le imprese che scelgono il segmento Expandi, Borsa Italiana ha deciso di non imporre particolari requisiti né con riferimento alla composizione degli organi societari, né con riferimento alla documentazione per l'ammissione al mercato. A partire dal 2 aprile 2001 è diventato operativo, all'interno del Mercato Telematico Azionario, un nuovo segmento denominato STAR sul quale sono quotate le azioni di società a media capitalizzazione (che soddisfano i requisiti minimi di accesso al mercato azionario), che operano nei settori tradizionali

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dell’economia e che presentano specifici requisiti di trasparenza informativa, liquidità e corporate governance. AZIONI ORDINARIE È la forma più diffusa di azione presente nel mercato borsistico; ad essa sono legati i diritti a partecipare, intervenire e votare nelle assemblee ordinarie e straordinarie. Il possessore ha diritto all’utile distribuito dalla società (dividendo) subordinatamente ai possessori di azioni privilegiate e azioni di risparmio. AZIONI PRIVILEGIATE Azioni privilegiate nella ripartizione dell’utile, nel rimborso del capitale nel caso di scioglimento della società o di abbattimento del capitale sociale e nel diritto di opzione. Il diritto di voto è limitato alle assemblee straordinarie. B BANCA CENTRALE EUROPEA La Banca Centrale Europea è l'organismo istituito per introdurre e gestire la moneta unica (l'euro), per promuovere il funzionamento dei sistemi di pagamento e per definire e realizzare la politica monetaria dell'Unione Europea. La Banca Centrale Europea (o BCE) nasce nel 1998 a seguito del Trattato sull'Unione Europea, per diffondere l'euro, mantenere costante il potere d'acquisto della valuta unica e quindi tutelare la stabilità dei prezzi dei paesi appartenenti all'area dell'euro. Obiettivo principale della BCE è fare in modo che l'incremento annuo dei prezzi al consumo non superi il 2%. Tale obiettivo viene perseguito mediante il controllo della massa monetaria in circolazione (il cui incremento eccessivo si ripercuote negativamente sull'inflazione) fissando di conseguenza il livello dei tassi di interesse e monitorando costantemente l'andamento dei prezzi. Alla BCE sono affidati quattro compiti fondamentali:

• la definizione e l'implementazione della politica monetaria nell'area dell'euro;

• lo svolgimento di operazioni in cambi; • il mantenimento e la gestione delle riserve valutarie dei paesi dell'area

euro; • il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.

La Bce collabora costantemente con le Banche Centrali nazionali e attua le decisioni degli organi decisionali dell'Eurosistema (gruppo costituito dalla BCE stessa e dalle Banche Centrali dei paesi che hanno adottato l'euro) che sono il Consiglio Direttivo, il Comitato Esecutivo e il Consiglio Generale. BANCA D'ITALIA La Banca d'Italia è la Banca Centrale Italiana ed è l'istituzione che sino al 1998 ha svolto funzioni di politica monetaria e di supervisione del sistema bancario e finanziario nel territorio italiano. Dopo il 1998 la Banca d'Italia è entrata a far

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parte del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) insieme alla BCE e alle Banche Centrali dei paesi aderenti all'unione europea. Attualmente la Banca d'Italia svolge le seguenti funzioni:

• emette banconote (in euro); • partecipa, tramite il Governatore, al Consiglio Direttivo della Bce

concorrendo a determinare le decisioni di politica monetaria e le attua nel territorio italiano;

• vigila sulle banche e sugli intermediari finanziari non bancari, secondo quanto stabilito nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza;

• promuove e tutela la concorrenza nel settore del credito (insieme all'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato);

• collabora con l'Ufficio Italiano Cambi nell'azione contro il riciclaggio e l'usura;

• si occupa della supervisione sui mercati, in particolar modo sui mercati all'ingrosso dei titoli di stato e sugli scambi di fondi interbancari, sulle istituzioni che curano la compensazione e il regolamento delle transazioni, la gestione accentrata di titoli, le garanzie dei contratti e la liquidazione;

• sorveglia il sistema dei pagamenti e gestisce direttamente alcuni servizi tra cui i servizi di regolamento e la Centrale dei Rischi.

BASE DI UN INDICE La base di un indice rappresenta un valore, fissato spesso convenzionalmente a 100, a 1.000 o a 10.000 (ma non necessariamente), utilizzato per consentire la visualizzazione in forma immediata di un indice dei prezzi, che in quanto tale esprime un rapporto (ce oscilla attorno all'unità) tra serie di prezzi variamente ponderate. Alla scelta del valore della base di un indice si associa anche una data di partenza che rappresenta il primo giorno dal quale l'indice si considera calcolato. La scelta di questi due input è importante in quanto soltanto indici con stessa data di partenza e stessa base sono direttamente confrontabili, senza ricorrere a coefficienti di raccordo. BEAR MARKET (MERCATO "ORSO") Mercato “orso” (in inglese): mercato in cui i prezzi declinano, di solito per lungo tempo. Normalmente è costituito da tre fasi: una prima fase di distribuzione, una seconda di panico ed una terza, “disastrosa”, in cui vengono liquidati i titoli anche da parte di chi aveva continuato a detenerli durante le prime due fasi. BENCHMARK Parametro oggettivo di riferimento utilizzato per confrontare la performance di un portafoglio con l’andamento del mercato. BETA Coefficiente che definisce la misura del rischio sistematico di un'attività finanziaria, ovvero la tendenza del rendimento di un'attività a variare in conseguenza di variazioni di mercato.

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BID-ASK SPREAD Differenza tra il prezzo bid (denaro) e il prezzo ask (lettera) praticato da un dealer. Il prezzo bid è il prezzo al quale il dealer è disposto ad acquistare uno strumento finanziario. Il prezzo ask è quello al quale il dealer è disposto a vendere uno strumento finanziario. BILANCIA DEI PAGAMENTI La bilancia dei pagamenti di una nazione è un documento contabile dettagliato che riporta, da un lato, i flussi monetari provenienti dall’estero e, dall’altro, i flussi monetari verso l’estero verificatisi in un certo periodo di tempo. I flussi dall’estero di un paese sono chiamati “crediti” o “entrate”, mentre i pagamenti verso l’estero (o flussi in uscita) sono chiamati “debiti” o “uscite”. Nella bilancia dei pagamenti, le registrazioni contabili avvengono secondo il principio della partita doppia: ogni transazione deve sempre dare luogo a due registrazioni di segno opposto, una a credito e una a debito, dello stesso ammontare. La bilancia dei pagamenti deve, quindi, sempre essere in equilibrio. Le operazioni registrate nella bilancia dei pagamenti si dividono in due categorie principali: (1) le transazioni del conto delle partite correnti e (2) le transazioni del conto capitale e finanziario. Il saldo finale di queste componenti deve sempre essere pari a zero, ossia un surplus (deficit) del conto delle partite correnti deve essere esattamente neutralizzato da un deficit (surplus) del conto finanziario. BILANCIO DI ESERCIZIO Il bilancio di esercizio è un documento contabile che deve essere redatto secondo determinati criteri e finalizzato a fornire ai soci e ai terzi una rappresentazione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell'azienda. Esso deve possedere i requisiti della chiarezza, correttezza e veridicità. Per tale motivo il legislatore ha individuato alcuni schemi, relativamente rigidi, per la rappresentazione delle grandezze contabili. Nella configurazione proposta dal legislatore italiano il bilancio è composto da: stato patrimoniale (in cui viene rappresentata la situazione patrimoniale, attiva e passiva dell'azienda), conto economico (in cui vengono rappresentate le modalità di formazione del reddito) e nota integrativa (in cui viene data una spiegazione più approfondita ad alcune voci presenti nei precedenti documenti, ai criteri di valutazione e altre informazioni). Tali documenti sono poi accompagnati dalla relazione degli amministratori sulla gestione, dalla relazione del collegio sindacale ed eventualmente dalla relazione di certificazione di una società di revisione. BLUE CHIP Le blue chip sono i titoli emessi da società quotate su un mercato regolamentato che possiedono una capitalizzazione elevata. Sul mercato italiano tale soglia è fissata a € 1.000 milioni e gli strumenti delle società appartenenti alla categoria "blue chip" sono scambiati su un particolare segmento del mercato MTA mediante negoziazione continua e asta di apertura

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e chiusura. Il termine nasce dal tradizionale colore delle fiches o chips usate nel gioco del poker americano in cui le chips di colore blu erano per l'appunto quelle di maggior valore. BONUS SHARE Clausola che in seguito ad un'offerta pubblica di vendita o di sottoscrizione prevede l'allocazione a titolo gratuito ai sottoscrittori iniziali di un certo quantitativo di azioni in caso di possesso azionario ininterrotto per un determinato arco temporale. La bonus share è una clausola che può essere inserita in un'offerta pubblica destinata agli investitori retail quale incentivo ad acquistare o sottoscrivere i titoli offerti e a stabilizzarne il prezzo sul mercato secondario. La clausola riconosce agli investitori che hanno posseduto i titoli oggetto dell'offerta per un determinato periodo (ininterrotto) il diritto di ricevere a titolo gratuito un determinato quantitativo dei medesimi titoli. BOOK DI NEGOZIAZIONE Un mercato telematico viene rappresentato tramite il cosiddetto book di negoziazione, ossia un monitor sul quale vengono visualizzate e organizzate le informazioni necessarie per la negoziazione. Il book è suddiviso in due parti: da un lato vengono esposte le proposte di acquisto (con relativi prezzi, quantità ed eventuali parametri), dall'altro vengono visualizzate le proposte di vendita. Sui mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana Spa il book è organizzato in modo tale che nella parte alta compaiano le proposte recanti i prezzi migliori, pertanto il lato "acquisti" sarà organizzato in ordine decrescente di prezzo, mentre il lato "vendite" in ordine crescente. La differenza tra il miglio prezzo in acquisto e il miglio prezzo in vendita rappresenta il bid-ask spread. BORSA La borsa è un mercato che opera secondo precise regole di ammissione degli strumenti finanziari alle negoziazioni e dei soggetti che hanno la possibilità di svolgere tali negoziazioni. Con il termine borsa si intende normalmente un mercato regolamentato, ovvero un luogo economico nel quale avviene, seguendo precise regole, l'incontro di interessi di negoziazione di strumenti finanziari e la conseguente negoziazione. BOT (BUONI ORDINARI DEL TESORO) I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono titoli obbligazionari al portatore emessi dallo Stato italiano con decreto del Ministro dell'Economia. Essi appartengono al comparto del mercato monetario in quanto la loro scadenza non può superare l'anno; quest'ultima è infatti pari a 3, 6 o 12 mesi ed è espressa in giorni. Il taglio minimo è pari a 1.000 euro e le emissioni avvengono sempre sotto la pari con un meccanismo di asta competitiva alla quale possono partecipare solo gli investitori istituzionali. Le aste dei BOT trimestrali e annuali

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si tengono a metà di ogni mese, mentre quelle dei titoli semestrali a fine mese. Il rimborso avviene in unica soluzione a scadenza. I BOT sono titoli zero coupon, infatti la loro principale caratteristica consiste nella assenza di cedole; il rendimento è determinato dalla differenza tra il valore nominale (o il prezzo di vendita) ed il prezzo di emissione (o il prezzo di acquisto). Su questa differenza viene applicata una tassazione pari al 12,50%, corrisposta in via anticipata all'atto dell'acquisto. I BOT sono ammessi alla quotazione di Borsa, sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT), il giorno successivo all'asta e vengono negoziati a prezzo tel-quel. Gli investitori istituzionali possono negoziare i BOT anche sul Mercato all'Ingrosso dei Titoli di Stato (MTS), dove i quantitativi minimi sono pari a 2,5 milioni di euro. BROKER Intermediario finanziari che nell'industria dei servizi di investimento opera sul lato dell'offerta per conto della clientela. I broker pongono in essere le negoziazioni che il committente intende effettuare mediante la ricerca di altri oggetti disposti a negoziare a condizioni compatibili. Il broker è un fornitore di accesso al mercato. BTP (BUONI DEL TESORO POLIENNALI) Il Buono del Tesoro Poliennale (BTP) è un titolo obbligazionario al portatore emesso dallo Stato italiano (con decreto del Ministro dell'Economia), rimborsabile in un'unica scadenza e che prevede un tasso nominale fisso pagabile a cadenza semestrale (cedola semestrale). L'emissione avviene, di norma, sotto la pari secondo un sistema di asta marginale svolta dalla Banca d'Italia e alla quale possono partecipare solo investitori istituzionali. Il rimborso, per le persone fisiche, è pari al valore nominale diminuito della tassazione del 12,50% applicata alla eventuale differenza tra il valore nominale e il prezzo di collocamento, mentre per le persone giuridiche il rimborso è al valore nominale. Tali titoli hanno una durata medio-lunga che può variare da 3 a 5, 10, 15 e 30 anni. Le emissioni hanno luogo con una periodicità regolare: all'inizio di ogni mese i BTP a 3 e 10 anni, a metà mese il titolo a 5 anni, mentre per i titoli a 15 e 30 anni l'offerta ha luogo nell'arco del mese in relazione alla domanda espressa dal mercato. I BTP sono ammessi a quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato (MOT) per gli investitori retail e sul Mercato all'Ingrosso dei Titoli di Stato (MTS) per i soli investitori istituzionali il giorno successivo all'asta di emissione e vengono negoziati a corso secco, ossia ad un prezzo che non incorpora il valore del rateo maturato. Gli interessi sono corrisposti semestralmente mediante lo stacco di una cedola che è pari alla metà del tasso nominale annuo e, ugualmente allo scarto di emissione, sono soggetti ad una aliquota di tassazione del 12,50%.

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Il taglio minimo è pari a 1.000 euro per i titoli quotati al MOT, mentre sul mercato MTS le negoziazioni hanno per oggetto un quantitativo minimo pari a 2,5 milioni di euro. BULL MARKET (MERCATO "TORO") Mercato “toro” (in inglese): mercato in cui i prezzi vanno persistentemente al rialzo. Di solito, ma non sempre, sono individuabili tre fasi di questo mercato:

• la prima è l’accumulazione; • la seconda presenta una certa stabilità caratterizzata da volumi

crescenti; • la terza fase presenta una considerevole attività ed una piccola parte di

pubblico comincia a prender profitto dal rialzo verificatosi. BUSINESS PLAN Il business plan (o piano d'impresa) è il documento che riporta gli obiettivi, le finalità e le strategie dell'attività che l'imprenditore intende svolgere in futuro. Il business plan è un documento prospettico riferito a un orizzonte temporale di 3 - 5 anni in cui l'imprenditore formula i propri obiettivi e le modalità con cui intende raggiungerli. Esso è composto da vari documenti che illustrano in maniera dettagliata le prospettive di sviluppo dei diversi ambiti aziendali, tra cui: il piano degli investimenti, il piano economico, il piano patrimoniale e il piano finanziario. Nel business plan occorre anche tener conto dell'evoluzione di fattori esterni quali il mercato di riferimento, il contesto macroeconomico dell'ambiente, il posizionamento strategico rispetto ai concorrenti. BUY BACK Operazione di riacquisto di azioni proprie precedentemente collocate sul mercato. C CALENDAR SPREAD Strategia operativa mediante la quale si assumono posizioni su due o più opzioni dello stesso tipo, stesso prezzo di esercizio e diversa scadenza. La strategia di spread temporale può riguardare anche contratti futures. Lo spread temporale su opzioni è dato dalla combinazione di un acquisto di un contratto di opzione e la contestuale vendita dello stesso contratto, avente caratteristiche identiche (attività sottostatnte, prezzo di esercizio, ecc.) salvo che la scadenza. Lo spread temporale su futures è meno frequente e prevede l'assunzione simultanea di una posizione lunga su un contratto relativo a una scadenza e di una posizione corta sullo stesso contratto e lo stesso ammontare relativa a un'altra scadenza.

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CALL Vedi "opzione americana" e "opzione call" CANALE (CHANNELLING) In analisi tecnica, definisce la rappresentazione grafica delle quotazioni di un titolo contenute tra due linee parallele. Il canale si costruisce sul grafico dei prezzi di un titolo, tracciando una retta (detta return line) parallela a una linea di tendenza e passante per almeno un punto di massimo del grafico, se la linea di trend è ascendente, o un punto di minimo, nel caso di linea di tendenza discendente. Il canale dà indicazioni sull'ampiezza delle oscillazioni del prezzo del titolo. In particolare, se il grafico perfora la linea di trend, ciò è indice di un'inversione della tendenza; mentre se il grafico perfora la return line, si ha un'accelerazione del fenomeno in corso. CAPITAL GAIN Il capital gain (o guadagno in conto capitale) rappresenta la differenza tra il prezzo di vendita/rimborso di un titolo e il prezzo di acquisto/sottoscrizione; tale misura costituisce soltanto una parte del rendimento totale di un investimento poiché non considera l'eventuale percezione di frutti periodici. In Italia i capital gain sono assoggettati ad un'aliquota di imposta del 12,50%. CAPITALE DI DEBITO Porzione del capitale di un’impresa costituita da crediti concessi da soggetti terzi. Il capitale di debito comprende i debiti di regolamento e i debiti di finanziamento. Nei primi rientrano i debiti concessi dai fornitori, ossia le dilazioni di pagamento. Nei secondi rientrano i prestiti bancari, i mutui, gli scoperti di conto corrente e i prestiti obbligazionari. E' chiaramente intuibile la diversa natura delle due componenti del capitale di debito: i debiti di regolamento mostrano una natura spiccatamente operativa, mentre i debiti di finanziamento sono tipicamente di natura finanziaria. Si noti che per distinguere le obbligazioni dalle azioni di una società si parla generalmente di capitale di debito per le prime e di capitale di rischio per le seconde. Le obbligazioni costituiscono un debito contratto dalla società nei confronti di quanti le hanno sottoscritte e, dunque, indipendentemente dal risultato di gestione raggiunto (a differenza delle azioni) danno diritto al rimborso del capitale e alla corresponsione di un interesse. Altra differenza rispetto alle azioni è che il capitale di debito è soggetto solo in parte al rischio d’impresa: infatti in caso di perdite rilevanti dell’impresa con conseguente avvio della procedura di liquidazione prima si procede al rimborso dei creditori e poi, con i mezzi residui, si rimborsano i titolari del capitale proprio (capitale di rischio). CAPITALE SOCIALE Il capitale sociale di una società è costituito dall'ammontare complessivo di tutti i versamenti e i conferimenti dei soci ed è indicato nell'atto costitutivo della società stessa. Rappresenta il valore delle somme e dei beni conferiti dai

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soci, a titolo di capitale di rischio, all'atto della costituzione dell'impresa; è frazionato in quote ciascuna di pari valore. Le quote vengono assegnate ai soci in proporzione a quanto versato da ciascuno. Con riferimento ai documenti contabili il capitale sociale viene iscritto nello stato patrimoniale, nella sezione del passivo in quanto rappresenta una sorta di "debito" dell'impresa nei confronti dei propri soci. Il codice civile stabilisce che le società per azioni e le società in accomandita per azioni devono avere un capitale minimo iniziale di € 100.000, mentre per le società a responsabilità limitata il capitale iniziale è pari a € 10.000. CAPITALIZZAZIONE La capitalizzazione di una società è data dal prodotto tra il numero di azioni in circolazione e il prezzo di mercato di ciascuna azione. Per poter essere ammesse a quotazione le società devono rispettare requisiti minimi di capitalizzazione; in Italia essi sono pari a € 1.000 milioni per il segmento blue chip e a € 40 milioni per i restanti segmenti del mercato MTA, € 1 milione per il mercato Expandi. La capitalizzazione di un mercato è invece data dalle somma della capitalizzazione di tutti i titoli in esso quotati. CARTOLARIZZAZIONE Operazione mediante la quale un insieme di diritti su attività illiquide (crediti, immobili) sono incorporati in uno strumento o titolo negoziabile. Tali titoli derivano i flussi di cassa che stanno a fronte della remunerazione che essi forniscono ai sottoscrittori da un pool di attività tipicamente illiquide (prestiti, crediti commerciali, immobili). A garanzia degli investitori, tale pool di attività assume soggettività autonoma rispetto all'originario proprietario degli asset e a tale scopo le attività sono conferite a un'entità speciale appositamente creata per tale scopo (Special Purpose Vehicle, SPV). Un ambito tipico a cui fa riferimento la cartolarizzazione è quello dei mutui prima casa (vedi anche recente "crisi dei mutui sub prime". CASH FLOW (FLUSSI DI CASSA) Oltre agli utili e ai dividendi, molti investitori prestano attenzione ai cash flow, ovvero ai flussi di cassa che si manifestano a vari livelli dell'attività d'impresa. Non vi è un'unica definizione generalmente accettata di cash flow. Esistono varie definizioni a seconda del diverso livello a cui si focalizza l'attività d'impresa:

1) Free cash flow (flussi di cassa dell'attività operativa e di investimento, dati dalla differenza tra i flussi di cassa in entrata da attività operative e i flussi di cassa in uscita per investimenti in capitale fisso): essi rappresentano un flusso di cassa per l'azienda;

2) Flussi di cassa da/per i portatori del capitale di debito (ottenuti sommando le seguenti misure contabili: Interessi, Dividendi corrisposti alle azioni privilegiate, Rimborsi di Capitale di debito e (con segno negativo) Accensioni di nuovi finanziamenti);

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3) Flusso di cassa da/per gli azionisti (ottenuto sommando le seguenti misure contabili: Dividendi netti corrisposti agli azionisti ordinari e Nuove emissioni di capitale proprio).

L'equazione di conservazione dei flussi di cassa impone la seguente identità: Free cash flow = Flussi di cassa da/per portatori capitale di debito + Flussi di cassa da/per gli Azionisti. Il principio dominante che governa la stima dei flussi di cassa è quello di rendere coerenti flussi di cassa e tassi di attualizzazione: flussi di cassa disponibili per l'azionista con costo dei mezzi propri, flussi di cassa disponibili per l'impresa con costo medio ponderata del capitale (WACC). CCT (Certificati di Credito del Tesoro) I Certificati di Credito del Tesoro (CCT) sono titoli di Stato a tasso variabile, di durata pari a 7 anni, con cedole indicizzate al rendimento dei BOT semestrali o annuali emessi nel bimestre che precede il mese antecedente lo stacco della cedola. Gli interessi sono corrisposti posticipatamente, con cedola semestrale. Il metodo di indicizzazione degli interessi è il seguente: la prima cedola è fissa e viene definita in sede di emissione; dal sesto mese in poi il valore delle cedole semestrali dipende dal rendimento dei BOT a sei mesi collocati con l'asta immediatamente precedente la data di decorrenza della cedola. Il valore della cedola sarà quindi pari al rendimento dei BOT aumentato di uno spread percentuale, variabile dallo 0,3% al 1%, a seconda della durata del CCT. L'emissione dei CCT avviene attraverso un'asta marginale sul prezzo, in genere con frequenza mensile. L'operazione di collocamento è affidata alla Banca d'Italia. Sono ammessi alla quotazione di Borsa il giorno successivo all'asta e la quotazione è a corso secco. Sono emessi alla pari o sotto la pari. Il prezzo di emissione dipende dalla durata del titolo: quanto maggiore è la durata, tanto minore è il prezzo. Il taglio minimo è di 1.000€ e sono rimborsati, in un'unica soluzione, alla pari. Dal punto di vista fiscale, si distingue tra:

• CCT esenti da imposta, emessi prima del settembre del 1986; • CCT soggetti ad aliquota del 6,25%, emessi tra ottobre 1986 e agosto

1987; • CCT soggetti ad aliquota del 12,5%, emessi dopo il mese di agosto del

1987. L'imposta è applicata, sotto forma di ritenuta alla fonte, sul valore delle cedole e, al momento del rimborso, sullo scarto di emissione. CEDOLA Tagliando allegato al certificato rappresentativo di un titolo che, staccato dal certificato, consente al possessore la riscossione degli interessi (in caso di titolo obbligazionario) o dei dividendi (in caso di titolo azionario) maturati, nonché l'esercizio (nel caso delle azioni) di diritti amministrativi ed economico-patrimoniali.

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CERTIFICATES I certificates sono strumenti finanziari derivati cartolarizzati negoziati sul mercato SeDeX che replicano, con o senza effetto leva, l’andamento dell’attività sottostante. CLIQUET Il termine è usato sia con riferimento a una particolare tipologia di opzione esotica il cui payoff dipende dalla somma dei rendimenti periodici positivi di un'attività sottostante, sia con riferimento a una obbligazione strutturata data dalla combinazione di un'obbligazione ordinaria con una opzione cliquet. COLLOCAMENTO Servizio di investimento svolto da intermediari autorizzati che si sostanzia nella diffusione e distribuzione sul mercato di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni e titoli di stato) di nuova emissione, oppure già in circolazione. COLLOCAMENTO PRIVATO Operazione di offerta titoli rivolta ad un numero ristretto di sottoscrittori (investitori professionali). COMMODITY Il termine commodity indica essenzialmente un prodotto sotto forma di materia prima (petrolio, cereali, metalli preziosi, ecc) liberamente negoziabile la cui produzione e vendita sono regolate da prezzi che si formano secondo meccanismi di mercato. Nel tempo si sono sviluppati diversi strumenti finanziari che hanno come sottostante categorie specifiche di commodity. In tal senso, è possibile assumere posizioni in derivati al fine di sfruttare le oscillazioni dei prezzi delle materie prime. Essi sono scambiati attraverso dealer specializzati in mercati molto liquidi e concorrenziali. COMMODITY SWAP Contratto swap avente come attività sottostante un'attività reale, come un metallo, un prodotto agricolo o una fonte di energia. CONCAMBIO Rapporto di cambio tra le azioni di una nuova società derivante da una fusione e le azioni delle società che si sono fuse. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (CDA) Il consiglio di amministrazione è un organo sociale, formato da più persone, che si occupa della gestione ordinaria e straordinaria della società. Gli amministratori che hanno la rappresentanza della società possono compiere tutti gli atti che rientrano nell'oggetto sociale, salvo le limitazioni che risultano dalla legge o dall'atto costitutivo. La nomina degli amministratori spetta all'assemblea dei soci, essi rimangono in carica per un periodo non superiore a tre anni e sono rieleggibili. Nello statuto

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della società viene di norma indicato il numero minimo e massimo di amministratori. CONSOB (COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA) Autorità di vigilanza responsabile della tutela degli investitori e dell'efficienza, trasparenza e sviluppo del mercato mobiliare italiano. CONTO CAPITALE E FINANZIARIO Saldo della bilancia dei pagamenti che contabilizza i flussi associati ai movimenti finanziari e monetari. Il conto capitale della bilancia dei pagamenti comprende i trasferimenti di proprietà di beni capitali o i trasferimenti di fondi collegati all’acquisto o alla dismissione di beni capitali e la remissione di debiti. I trasferimenti unilaterali in conto capitale comprendono trasferimenti pubblici e privati. Il conto comprende anche i trasferimenti di attività intangibili. Il conto finanziario comprende gli investimenti diretti in azioni di imprese, gli investimenti di portafoglio di titoli azionari e obbligazionari; gli altri investimenti; gli investimenti in derivati finanziari e le riserve ufficiali della Banca centrale europea e delle Banche centrali nazionali che partecipano all’Eurosistema. CONTO DI PROPRIETÀ Un conto in cui un partecipante a un sistema di gestione accentrata (CSD o ICSD) detiene soltanto titoli per proprio conto (diversi quindi dai titoli che detiene per conto dei propri clienti). CONTO ECONOMICO Rappresenta il documento contabile nel quale sono evidenziati sinteticamente i costi e i ricavi di competenza dell'esercizio. Il conto economico si fonda sul principio della competenza economica, in base al quale solo i costi e i ricavi che hanno contribuito a generare altrettante voci di competenza nell'esercizio sono considerati. Il conto economico mette in evidenza, grazie alla sua forma scalare o progressiva, tutti i risultati parziali che conducono alla determinazione del risultato d'esercizio e che indicano il contributo delle varie aree di gestione alla sua formazione. Questi risultati parziali, che inoltre consentono un’analisi per indici, sono:

1) risultato della gestione caratteristica o tipica; 2) risultato dopo la gestione extra-caratteristica; 3) risultato dopo la gestione finanziaria; 4) risultato dopo la gestione straordinaria; 5) risultato prima delle imposte; 6) risultato dell'esercizio.

Il conto economico permette di esprimere un giudizio sul risultato economico della società e individua l'eventuale ammontare di reddito che può essere distribuito senza ledere l'integrità del capitale.

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CONTO OMNIBUS Conto singolo in cui confluiscono fondi o titoli di molteplici soggetti. Un partecipante in un sistema di liquidazione o regolamento mantiene spesso un omnibus account nel sistema per conto di tutti i suoi clienti. In questo caso, il partecipante è responsabile per il mantenimento delle registrazioni contabili di pertinenza di ciascun cliente individuale. Un Investor CSD può aprire un conto omnibus per i suoi clienti presso un Issuer CDS. L'impiego di conti omnibus riduce il carico amministrativo derivante dalla gestione delle posizioni. CONTO TITOLI DI TERZI Conto nel quale un partecipante a un sistema di gestione accentrata detiene unicamente titoli e soltanto per conto dei propri clienti. CONTROVALORE MINIMO Corrispettivo minimo espresso in termini monetari di un'operazione di borsa. CORPORATE BOND Titolo obbligazionario rappresentativo di un prestito emesso da una società per azioni o da una società in accomandita per azioni. CORPORATE GOVERNANCE Insieme di strumenti, regole e meccanismi preordinati alla migliore realizzazione del processo decisionale di un'impresa nell'interesse delle diverse categorie di soggetti che sono interessati alla vita societaria. CORREZIONE (STORNO) Nell’ambito dell’analisi tecnica è la momentanea inversione di tendenza del prezzo di un titolo, che si discosta dalla tendenza dominante per un certo periodo di tempo. Normalmente per correzione si intende il movimento al ribasso del corso di un titolo che si verifica all'interno di un movimento rialzista del mercato, mentre la correzione al rialzo che si verifica nel corso di un movimento al ribasso è denominata rimbalzo. Si ha correzione quando il movimento non è tale da far invertire il trend dominante. COVERED CALL Vedi "opzione coperta". COVERED PUT Vedi "opzione coperta". COVERED WARRANT Strumento finanziario derivato emesso da un intermediario finanziario che conferisce all'acquirente il diritto di acquistare (covered warrant call) o vendere (covered warrant put) un'attività sottostante a un prezzo prestabilito (prezzo di esercizio o strike price) a (o entro) una prefissata scadenza.

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CREDIT RISK Rischio che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale. Il rischio di credito è una componente di tutte le attività di prestito e, come tale, influenza le scelte d’investimento delle banche, degli intermediari finanziari e degli investitori in titoli obbligazionari. In via generale si osserva che più elevato è il rischio di credito, più elevato sarà il tasso di interesse richiesto dall'acquirente del titolo come compenso per la maggiore esposizione a tale rischio. Il rischio di credito è influenzato sia dal ciclo economico, sia da eventi legati al debitore (si parla, in questo caso, di rischio emittente o rischio specifico); in genere, si riduce nei periodi di espansione economica, mentre aumenta nei periodi di recessione. Qualora si verificasse l’eventualità che l’emittente non sia in grado di ripagare il debito contratto (rimborso) né di corrispondere gli interessi maturati, le agenzie di rating provvedono a ridurre il rating attribuito all’emittente (dowgrading). Ovviamente le obbligazioni di società ritenute più rischiose dal punto di vista della solvibilità, e, quindi, con un rating basso, sono quelle che offrono i maggiori rendimenti, proprio perché gli investitori sono disposti ad assumersi un rischio elevato solo in cambio di un’elevata remunerazione. CTO (CERTIFICATI DEL TESORO CON OPZIONE) Titoli di Stato che che incorporano un' opzione a favore dell'investitore il cui esercizio comporta il rimborso anticipato del titolo. I Certificati del Tesoro con Opzione (CTO) sono stati emessi un'unica volta e, dopo il 1995, la loro emissione è stata sospesa. Si tratta di titoli a tasso fisso, con cedola semestrale e rimborso del capitale in un'unica soluzione alla scadenza. Hanno durata pluriennale, in genere pari a 6 o 8 anni. CTR (CERTIFICATI DEL TESORO REALI) Titoli di Stato a lungo termine con cedola a tasso fisso e valore nominale variabile che assicurano un rendimento reale costante. I CTR sono stati emessi una sola volta nel 1983. La loro scadenza era decennale ed erano provvisti di una cedola del 2,5%. CTS (CERTIFICATI DEL TESORO A SCONTO) I Certificati del Tesoro a Sconto sono titoli di Stato a tasso variabile con rendimento minimo. La componente di rendimento variabile deriva dalla presenza di una cedola indicizzata ai BOT a 12 mesi. Il rendimento minimo deriva dal fatto che le emissioni avvengono sempre sotto la pari. Ne sono state effettuate solo quattro emissioni, tutte ormai scadute, nel corso del 1987. CTZ (CERTIFICATI DEL TESORO ZERO COUPON) Titoli di Stato privi di cedole (zero coupon) con scadenza pari o inferiore a 24 mesi. Il rendimento è dato dalla differenza tra il valore di rimborso (pari al valore nominale) e il prezzo di emissione (sempre sotto la pari).

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Sono collocati attraverso un'asta marginale sul prezzo, cui partecipano le banche e gli altri operatori autorizzati. I risparmiatori possono acquistare i titoli presso questi operatori istituzionali o presso gli uffici postali, oppure sul mercato secondario successivamente all'emissione. D DATA DI ESERCIZIO La determinazione di una data di esercizio è uno dei termini essenziali da fissare nelle operazioni che hanno come oggetto titoli derivati (quali opzioni o covered warrant) che incorporano un diritto di acquistare o vendere uno strumento sottostante ad un prezzo prestabilito. Si può presentare anche il caso in cui non si ha una data precisa di esercizio, ma un intervallo temporale all'interno del quale si può esercitare il diritto. DATA DI GODIMENTO Giorno di maturazione degli interessi di un'obbligazione o dei dividendi di un'azione. DEALER Il dealer è un intermediario finanziario che negozia con la clientela quando la clientela richiede di negoziare. In sostanza esso fornisce liquidità al mercato. I prezzi ai quali il dealer acquista e vende sono detti prezzo bid (o offer o prezzo denaro, prezzo al quale il dealer è disposto ad acquistare) e prezzo ask (o prezzo lettera, prezzo, più elevato, al quale il dealer è disposto a vendere). I dealer realizzano profitti dalla loro operatività acquistando a prezzi bid bassi e vendendo a prezzi ask alti. La differenza tra prezzi bid e ask (bid-ask spread) è il prezzo che i dealer applicano agli investitori per la fornitura di liquidità. Le tipologie di dealer variano in relazione alla dimensione delle posizioni assunte e ai tempi per cui i dealer sono disposti a detenere tali posizioni. I market maker si obbligano a fornire liquidità con continuità su determinati titoli per quantitativi unitari predichiarati e spesso entrano ed escono dalle posizioni assunte su base infragiornaliera. I block facilitators forniscono liquidità a trader di grandi dimensioni e possono mantenere le loro posizioni anche per giorni e settimane. In un mercato "quote-driven" un market maker si pone come controparte di ogni negoziazione. I market maker quotano prezzi e sono sempre pronti ad acquistare e vendere a prezzi bid e ask: in tal senso essi forniscono liquidità al mercato. I dealer dispongono di un portafoglio titoli in proprietà (noto come inventory) che varia in relazione alle operazioni dagli stessi condotte sul mercato. Essi traggono profitto dall'applicazione dello bid-ask spread nonché dalle operazioni di speculazione condotte sul loro portafoglio. DELTA Indicatore che esprime la variazione del prezzo di uno strumento derivato associata alla variazione (di un punto percentuale) del prezzo dell'attività sottostante.

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DERIVATI Gli strumenti finanziari derivati sono contratti il cui valore dipende dall'andamento di un'attività sottostante nota anche come "underlying asset". Le attività sottostanti possono avere natura finanziaria (come ad esempio i titoli azionari, i tassi di interesse e di cambio, gli indici) o reale (come ad esempio il caffè, il cacao, l'oro, il petrolio, ecc). Gli strumenti finanziari derivati possono essere simmetrici o asimmetrici. Nel primo caso entrambi i contraenti (acquirente e venditore) si impegnano ad effettuare una prestazione alla data di scadenza, viceversa, nei derivati asimmetrici, soltanto il venditore è obbligato a soddisfare la volontà del compratore. Nei derivati asimmetrici, infatti, il compratore, pagando un prezzo (detto premio), acquisisce il diritto di decidere in data futura se effettuare oppure no la compravendita del bene sottostante. DIRITTO AL DIVIDENDO Il diritto al dividendo spetta a ogni socio in proporzione alla quota posseduta (numero di azioni). Il contenuto di tale diritto può differire in funzione della tipologia di azioni possedute (azioni ordinarie o azioni speciali). Nel caso delle azioni ordinarie tale diritto viene a esistere solo a seguito dell'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea e della delibera di distribuzione degli utili, mentre per talune categorie di azioni speciali il diritto al dividendo esiste a prescindere dalla presenza di utili positivi e dalla volontà di distribuire o meno tali utili. DISCOUNTED CASH FLOW Metodo per la stima del valore intrinseco di un'azione basato sull'attualizzazione dei flussi di cassa. DIVIDEND PAY OUT RATIO Rapporto tra i dividendi distribuiti ai soci e gli utili realizzati dalla società. Il Pay Out Ratio (o Dividend Pay Out Ratio) rappresenta la percentuale di utili distribuita agli azionisti sotto forma di dividendi. Generalmente esso è inferiore all'unità in quanto una parte di utili viene reinvestita nel processo produttivo. Il Pay Out Ratio può assumere valori superiori all'unità quando, in presenza di bassi utili, la società attinge alle riserve per il pagamento dei dividendi onde evitare di distribuire un dividendo eccessivamente contenuto. Tipicamente le società con alti tassi di crescita che realizzano investimenti hanno un basso valore di Pay Out Ratio poiché la parte di utile non distribuita va a finanziare i nuovi investimenti che altrimenti richiederebbero l'apporto di nuovo capitale a titolo di debito (comportando un aumento del grado di leverage) o a titolo di capitale rischio. Viceversa, società operanti in settori considerati "maturi" presentano un più alto valore di Pay Out Ratio, distribuendo dividendi maggiori.

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Il rapporto tra dividendi distribuiti e utili è un parametro indicativo della politica societaria: se il Pay Out è elevato si persegue una politica di sostegno dei dividendi; se il Pay Out è basso si sostiene una politica di autofinanziamento. DIVIDEND YIELD Indicatore di rendimento dato dal rapporto tra il dividendo staccato da un'azione e il prezzo di mercato dell'azione stessa. Il Dividendo/Prezzo (o dividend yield) rappresenta sia un indicatore di rendimento immediato, sia uno dei multipli utilizzati per la valutazione delle aziende. In particolare il dividend yield è dato dal rapporto tra il dividendo unitario pagato da una determinata azione e il prezzo dell'azione stessa. Tale indicatore, così come tutti i principali multipli, viene particolarmente utilizzato nell'analisi comparata in cui l'obiettivo è quello di valutare il posizionamento di un'impresa rispetto a un'altra impresa oppure a un gruppo di potenziali concorrenti. Più è elevato il dividend yield e migliore è il giudizio che viene espresso circa la capacità della società di remunerare il capitale investito. Tuttavia il dividend yield rappresenta una misura statica di rendimento e non tiene conto del rischio d'impresa. DIVIDENDO Importo distribuito dalla società agli azionisti a titolo di remunerazione del capitale investito. La distribuzione dei dividendi agli azionisti avviene a seguito dell'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea ordinaria della società e della delibera di distribuzione degli utili e rappresenta una parte della remunerazione degli azionisti (l'altra parte è costituita dal capital gain), ma non si configura quale diritto, come invece avviene per gli interessi nel caso degli obbligazionisti. L'assemblea, infatti, può deliberare il totale reinvestimento degli utili nell'esercizio successivo ed in questo caso i soci che possiedono azioni ordinarie non possono vantare alcun diritto al dividendo (vi sono tuttavia alcune particolari categorie di azioni che incorporano il diritto di ricevere un dividendo minimo annuo ed in alcuni casi tale diritto è anche cumulabile da un esercizio all'altro). Esistono tuttavia alcune categorie di azioni, quali ad esempio le azioni di risparmio e le azioni privilegiate, che incorporano un diritto al dividendo a fronte della limitazione nei diritti amministrativi (quali ad esempio il diritto di voto). In questi casi lo statuto della società può stabilire che i possessori di queste tipologie di azioni abbiano diritto a ricevere un dividendo minimo qualora l'esercizio si sia chiuso in con un utile positivo; lo statuto può inoltre stabilire l'entità minima di tale dividendo e la sua eventuale cumulabilità per gli esercizi successivi in caso di mancato pagamento. La regolamentazione italiana stabilisce che i dividendi siano tassati in base ad una aliquota fiscale del 12,50% analogamente ai redditi derivanti da capital gain (guadagni in conto capitale). Il periodo che intercorre tra la data di "stacco" dei dividendi da parte dell'emittente e il momento in cui si effettua materialmente il pagamento è

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detto"ex dividendo". Chi acquista l'azione in questo periodo non ha diritto alla riscossione del dividendo, che viene percepito dal proprietario precedente. Sotto il profilo contabile il dividendo è pari alla differenza tra gli utili conseguiti e l'ammontare degli stessi allocati alle riserve societarie. Si definisce "stock dividend" il dividendo distribuito sotto forma di nuove azioni. Il dividendo unitario è dato, invece, dal rapporto tra gli utili distribuiti e il numero di azioni in cui è diviso il capitale sociale. DIVIDENDO STRAORDINARIO Il dividendo straordinario non deriva dalla distribuzione dell'utile d'esercizio, bensì da una parte delle riserve di liquidità della società. Tale scelta può derivare da un eccesso di liquidità dovuto da accantonamenti durante gli esercizi precedenti, dalla vendita di rami d'azienda o da altre motivazioni strategiche. DUE DILIGENCE Attività di acquisizione delle informazioni necessarie per la preparazione della documentazione richiesta dalla prassi operativa e dalla normativa in merito ad una operazione di emissione di strumenti finanziari. La due diligence è un processo che caratterizza una delle fasi più delicate di una operazione di accesso al mercato dei capitali (emissione); il termine stesso sottolinea la cura e la riservatezza con le quali deve essere svolto. Obiettivo della due diligence è quello di far convergere due interessi contrapposti: quello della società, che, per poter acquisire nuove risorse, deve rendere interessante la sottoscrizione dei propri titoli, e quello degli investitori, istituzionali e retail, che hanno bisogno di valutare il profilo rischio-rendimento, ma non dispongono di tutte le informazioni. Lo svolgimento della due diligence risulta diverso in un'operazione di collocamento di azioni piuttosto che di obbligazioni. Nel primo caso è orientata ad evidenziare l’aumento di valore che può essere raggiunto con i capitali raccolti, e le potenziali criticità, mentre nell'ottica dell'obbligazionista tende a sottolineare la stabilità dei cash flow prodotti dall'emittente e la bassa volatilità della sua attività caratteristica. La due diligence è svolta dal lead manager, con la collaborazione dell’emittente, dei legali, dei revisori e degli advisors e richiede accurate indagini finalizzate a garantire al mercato che tutte le informazioni rilevanti riguardanti la società siano vere e complete. E EBIT (EARNINGS BEFORE INTEREST AND TAXES) L'Earnings Before Interest and Taxes (EBIT) è una misura ampiamente utilizzata nel calcolo dei flussi di cassa per l'impresa. L'EBIT rappresenta una misura di utile operativo prima degli oneri finanziari e delle imposte. L'EBIT si ottiene rielaborando le voci di conto economico nel seguente modo: Fatturato - Costo del venduto = Margine Operativo Lordo - Costi operativi = EBIT (Earnings before interest and taxes).

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Tra i costi operativi rientrano tra gli altri gli ammortamenti. Alternativamente esso si può ottenere partendo dal Risultato operativo netto (definito come il risultato della gestione operativa al lordo delle imposte e dei costi non operativi) e sottraendovi i costi extra operativi. L'EBIT è impiegato come misura di risultato operativo nel calcolo dei flussi di cassa da attività operative. Sottraendo da tale misura gli investimenti in capitale fisso (CAPEX) si ottiene il valore dei Free cash flow (FCF). EBITDA (EARNINGS BEFORE INTEREST TAXES DEPRECIATION AND AMORTISATION) Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortisation (EBITDA) è una misura ampiamente utilizzata nel calcolo dei flussi di cassa per l'impresa. EBITDA rappresenta una misura di margine operativo lordo (MOL). EBITDA consente di verificare se la società realizza profitti positivi dalla gestione ordinaria. Sommando a EBIT il valore degli Ammortamenti si perviene alla misura di EBITDA. EBITDA si ottiene rielaborando le voci di Conto Economico nel seguente modo: Fatturato - Costo del venduto = EBITDA (o Margine Operativo Lordo). EBITDA è impiegato come misura di risultato operativo nel calcolo dei flussi di cassa da attività operative. Sottraendo da tale misura gli investimenti in capitale fisso (CAPEX) si ottiene il valore dei Free cash flow (FCF). EFFETTO LEVA Possibilità di effettuare un investimento che riguarda un elevato ammontare di risorse finanziarie, con un basso tasso di capitale effettivamente impiegato. La leva finanziaria è espressa dal rapporto tra il valore delle posizioni aperte ed il capitale investito. Gli strumenti finanziari derivati consentono all’investitore di acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto e di beneficiare, grazie all’effetto leva, di un rendimento potenziale maggiore rispetto a quello derivante da un investimento diretto nel sottostante. Ad esempio, chi acquista un covered warrant, acquisisce, a fronte del pagamento di un ammontare limitato, il diritto all’acquisto o alla vendita di un ammontare di strumenti finanziari di entità superiore. In particolare, le opzioni, i warrants e i covered warrants consentono all’investitore di beneficiare dell’effetto leva sulla posizione assunta: con un basso investimento, corrispondente al costo dell’opzione (o warrant o CW), si riesce ad ottenere una maggiore partecipazione alla performance dell’attività sottostante, rispetto all’assunzione, a parità di investimento, di un’analoga posizione sul mercato sottostante. Si può affermare che la leva costituisce un indicatore del rischio assunto mediante l’acquisto di warrants e covered warrants, qualora il mercato si muova nella direzione opposta a quella attesa (un elevato valore della leva implica una maggiore rischiosità dello strumento finanziario). EFFICIENZA DEL MERCATO Teoria economica secondo la quale si ritiene che il prezzo di un'azione, in ogni momento, rifletta qualsiasi fattore ad esso riferito, sia esso macroeconomico oppure relativo a dati o notizie relative all'azienda stessa.

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ENTERPRISE VALUE Misura del valore di una società, noto anche come "valore dell'impresa". A seconda del livello di indebitamento della società, due sono le modalità di calcolo di Enterprise Value (EV):

a) Nel caso di società indebitate: EV = capitalizzazione di borsa + indebitamento netto;

b) Nel caso di società non indebitate: EV = capitalizzazione di borsa - liquidità netta.

Il valore della società così calcolato rappresenta il prezzo che dovrebbe pagare chi volesse acquisire la società senza debiti. Il valore della società (EV) deve essere pari al valore di mercato di capitale di debito e capitale proprio. Ciò implica pertanto che il valore totale generato dalle attività operative e di investimento di un'impresa e deve essere diviso tra i vari portatori di capitale (siano essi portatori di capitale a titolo di debito sia a titolo di rischio). EPS (EARNINGS PER SHARE = UTILE PER AZIONE) Earnings per Share (EPS) è una misura di utile netto espressa in termini monetari con riferimento a ciascuna azione. E' detto anche "Utile per azione". EQUITY LINKED BOND Obbligazione strutturata il cui rendimento è indicizzato all'andamento di una azione o di un paniere di azioni. ESCLUSIONE DALLE NEGOZIAZIONI Decisione finalizzata ad interrompere la quotazione di un titolo oppure finalizzata ad impedire ad un determinato soggetto di effettuare scambi su un mercato regolamentato. ESERCIZIO Il concetto di esercizio è centrale nel funzionamento dei contratti di opzione. Il compratore di un'opzione acquista il diritto di "fare qualcosa" (acquistare o vendere uno strumento finanziario). Il compratore dell'opzione non è obbligato a esercitare tale diritto, mentre il venditore dell'opzione è obbligato a dare all'operazione il seguito richiesto dal compratore dell'opzione (acquistare se il compratore ha deciso di esercitare il diritto di vendere e viceversa). La presenza della facoltà di esercizio distingue i contratti di opzione dagli strumenti derivati simmetrici (Futures, Fra, Swaps). ETF (EXCHANGE TRADED FUND) Gli exchange traded fund (ETF) sono fondi comuni a gestione passiva. Gli ETF si distinguono dai normali fondi indicizzati per il fatto di essere negoziati in borsa, come un titolo azionario. Un ETF riassume in sé perciò le caratteristiche proprie di un fondo e di un’azione, consentendo agli investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti:

• diversificazione e riduzione del rischio propria dei fondi; • flessibilità e trasparenza informativa della negoziazione in tempo reale

delle azioni che consentono una valorizzazione immediata delle quote e

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conferiscono all'investitore la possibilità di utilizzarli per investimenti in ottica di medio-lungo, di breve o di brevissimo periodo. Gli ETF si prestano infatti a diverse modalità di impiego:

• investimento di medio-lungo termine (gli ETF non hanno una scadenza); • trading di breve periodo (anche intraday) al fine di cogliere i momenti di

rialzo dell'indice benchmark (attraverso un acquisto e la successiva immediata vendita dell'ETF);

• vendita allo scoperto ("short selling"), con la finalità di assumere una posizione "ribassista" sull'indice benchmark (se il servizio è offerto dal proprio intermediario). Uno dei principali vantaggi degli ETF consiste nella presenza di costi contenuti, in termini di commissioni di gestione a carico dell'investitore. Ciò deriva tipicamente dalla gestione passiva, atta a replicare esattamente l'indice benchmark, che implica un intervento minimo dell'asset manager oltre ad un basso tasso di rotazione degli investimenti (caratteristico di un portafoglio indicizzato). Le commissioni annue sono applicate proporzionalmente al periodo di detenzione degli ETF e i prezzi di acquisto e di vendita sul mercato siano già al netto di tali commissioni.

Il loro innovativo meccanismo di funzionamento (creation e redempion in kind) consente al prezzo che si forma in borsa di non discostarsi dal valore del patrimonio netto del fondo (NAV), inoltre per ogni ETF è calcolato in continua il valore indicativo del NAV del fondo. Gli ETF sono quotati in Italia sul Mercato Telematico degli OICR aperti ed ETC (ETFplus) nel segmento OICR indicizzati, classe 1 se l'indice benchmark è di tipo obbligazionario, classe 2 se l'indice benchmark è di tipo azionario.La negoziazione di ETF sul mercato ETFplus prevede un'unica fase di di negoziazione continua dalle 9.05 alle 17.25. Per ogni ETF quotato è previsto almeno uno Specialist a supporto della liquidità, con l'obbligo di esporre continuativamente prezzi in acquisto e in vendita. Per ciascuno strumento Borsa Italiana stabilisce lo spread massimo e la quantità minima della quotazione. In caso di applicazione lo Specialist è chiamato a reintegrare la propria quotazione entro 5 minuti. Infine la liquidazione dei contratti avviene, come per le azioni, il terzo giorno di borsa aperta successivo alla data di stipulazione (T+3), presso Monte Titoli. EV / SALES Multiplo di mercato dato dal rapporto tra il valore di una società e il fatturato della stessa. EXTRA RENDIMENTO Termine utilizzato per indicare il differenziale tra il rendimento effettivo di un portafoglio e il rendimento di un'attività priva di rischio o il rendimento di un benchmark di riferimento o il rendimento atteso calcolato sulla base di un certo modello teorico di pricing.

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F FAIR VALUE Il fair value rappresenta il valore intrinseco di un'attività reale o finanziaria (azioni e strumenti derivati). I metodi di analisi fondamentale (Discounted Cash Flow Method, Dividend Discount Model, Economic Value Added, Gordon Growth Model) sono tutti finalizzati al calcolo del valore intrinseco di azioni. E' detto anche prezzo teorico. FASE DI APERTURA In borsa, fase in cui vengono conclusi, al prezzo di apertura, tutti i contratti sulla base delle proposte di negoziazione immesse dagli operatori. FASE DI CHIUSURA In borsa, Fase in cui vengono conclusi sui mercati gestiti da Borsa Italiana SpA al prezzo di chiusura, tutti i contratti sulla base delle proposte di negoziazione immesse dagli operatori. FIGURA DI CONSOLIDAMENTO O DI CONTINUAZIONE In analisi tecnica, particolare andamento dei prezzi di un titolo o di un indice che dà origine a una configurazione che interrompe momentaneamente il trend principale (es. una "base"). FIGURA DI INVERSIONE In analisi tecnica, andamento dei prezzi che presuppone un'inversione del trend nel breve termine. Sono esempi di figure di inversione il doji, il cambio della guardia etc. FLOTTANTE Quantità di azioni di una società che non costituiscono le partecipazioni di controllo e che sono quindi disponibili per la negoziazione in borsa FONDO AZIONARIO Un fondo azionario è un Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) che raccoglie risorse dal pubblico dei risparmiatori, attraverso l'emissione di quote, e le investe come un unico patrimonio. I fondi comuni di investimento mobiliare aperti si differenziano in base alle tipologie di beni oggetto di investimento, individuate nel regolamento e si articolano principalmente in cinque macro-categorie, individuate da Assogestioni: fondi azionari, bilanciati, obbligazionari, di liquidità e flessibili. In particolare i fondi azionari si distinguono per il fatto che devono investire almeno il 70% del patrimonio in titoli azionari di diversa natura; il residuo 30% può essere costituito da titoli obbligazionari o da liquidità. In generale si osserva che tutte le macro-categorie precedentemente individuate prevedono una percentuale minima di liquidità che viene utilizzata per soddisfare le eventuali richieste di rimborso da parte dei partecipanti.

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È inoltre possibile distinguere i fondi azionari in ulteriori classi in funzione del mercato a cui appartiene la maggior parte delle azioni:

• Fondi Azionari Italia, Area Euro, Europa, America, Pacifico e Paesi Emergenti, che investono principalmente in azioni il cui emittente appartiene alle rispettive aree geografiche di definizione;

• Fondi Azionari Paese, che investono principalmente in azioni di emittenti appartenenti al paese o al gruppo di paesi individuato nel regolamento;

• Fondi Azionari Internazionali, Energia e Materie Prime, Industria, Beni di Consumo, Salute, Finanza, Informatica, Servizi di Telecomunicazione, Servizi di Pubblica Utilità, Altri Settori, Altre Specializzazioni. Questi fondi investono principalmente in azioni di imprese appartenenti a uno o più settori defini dal Global Industry Classification Standard (GICS).

FONDO BILANCIATO Un fondo bilanciato è un Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) che raccoglie risorse dal pubblico dei risparmiatori, attraverso l'emissione di quote, e le investe come un unico patrimonio. I fondi comuni si differenziano in base alle tipologie di beni oggetto di investimento, individuate nel regolamento, e si articolano principalmente in cinque macro-categorie, individuate da Assogestioni: fondi azionari, bilanciati, obbligazionari, di liquidità e flessibili. In particolare, i fondi bilanciati si distinguono per il fatto che il loro patrimonio può essere investito sia in titoli azionari che in titoli obbligazionari, in diverse percentuali. In base a tali percentuali Assogestioni individua tre diverse categorie di fondi bilanciati:

• Fondi Bilanciati Azionari: possono investire in azioni una quota di portafoglio compresa tra 50% e 90%;

• Fondi Bilanciati: possono investire in azioni una quota di portafoglio compresa tra 30% e 70%;

• Fondi Bilanciati Obbligazionari: possono investire in azioni una quota di portafoglio compresa tra 10% e 50%.

L'obiettivo dei fondi bilanciati è quello di riconoscere al gestore una maggiore autonomia nella scelta della composizione ottimale del portafoglio al fine di ottenere un profilo di rischio-rendimento intermedio tra la categoria dei fondi obbligazionari e quella dei fondi azionari. FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO I fondi comuni di investimento rientrano nella categoria degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) e sono veicoli di investimento che svolgono la funzione di riunire le risorse finanziarie di una pluralità di risparmiatori in un unico patrimonio indifferenziato che viene investito in attività finanziarie. Il patrimonio di un fondo comune è costituito dal complesso di beni (strumenti finanziari, crediti, liquidità o altri beni) conferiti dai partecipanti; è autonomo poichè è un'entità giuridicamente distinta sia dai patrimoni dei singoli partecipanti, sia dal patrimonio del gestore (separazione patrimoniale). La partecipazione a un fondo comune di investimento è possibile mediante la

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sottoscrizione di quote rappresentate da appositi certificati emessi dal fondo stesso. Tali quote incorporano uguali diritti e sono tutte di uguale valore. Ogni partecipante acquisisce il diritto su una parte del patrimonio, proporzionale al proprio conferimento. In tal modo egli si assume anche il rischio derivante dagli investimenti effettuati dal gestore. Il valore di ogni quota viene calcolato quotidianamente e pubblicato su almeno due quotidiani a diffusione nazionale; esso si ottiene dal rapporto tra il valore netto del patrimonio del fondo (ossia il controvalore di tutte le attività presenti in portafoglio al netto di eventuali oneri) ed il numero delle quote in circolazione. L'investimento in un fondo comune risponde a due esigenze fondamentali:

• ottenere una diversificazione ottimale del portafoglio investito, difficilmente replicabile dal singolo investitore a motivo della ridotta dotazione patrimoniale;

• affidare il proprio patrimonio ad operatori dotati di elevata professionalità ed esperienza in materia di asset management.

La struttura di un fondo comune prevede la presenza di tre diverse entità: la Società di Gestione, la Banca Depositaria, i partecipanti. Le attività svolte da questi soggetti sono sottoposte al controllo pubblico attraverso il Ministero dell'Economia, la Banca d'Italia e la Consob. La società di gestione esercita le funzioni di amministrazione e investimento dei fondi raccolti, mentre la banca depositaria quelle di custodia dei titoli e di controllo dell'attività svolta dalla Sgr. L'investimento in un fondo comune può avvenire con un versamento in unica soluzione o attraverso versamenti periodici (Piani di Accumulo - PAC). I fondi comuni di investimento si distinguono in diverse categorie, in funzione di alcune caratteristiche rilevanti:

• in base alla variabilità del patrimonio i fondi comuni possono essere aperti o chiusi;

• in base al regime di commercializzazione delle quote i fondi comuni possono essere armonizzati o non armonizzati; soltanto per i primi è prevista la possibilità di vendere le quote in qualsiasi paese dell'Unione Europea senza dover richiedere l'autorizzazione dell'autorità di vigilanza di ogni stato membro (regime del mutuo riconoscimento);

• in base agli obiettivi strategici e alle attività oggetto di investimento si distingue tra fondi mobiliari, fondi immobiliari e fondi pensione;

• in base alla modalità nella distribuzione dei proventi possono essere fondi ad accumulazione dei proventi (non distribuiscono i risultati di gestione agli investitori, che vengono automaticamente reinvestiti nel fondo e progressivamente capitalizzati) o fondi a distribuzione dei proventi (consentono al risparmiatore di scegliere tra l'incasso della cedola o il suo reinvestimento immediato).

I fondi mobiliari e i fondi pensione possono essere di tipo aperto o chiuso, mentre i fondi immobiliari rientrano tra le diverse categorie di fondi chiusi.

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FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO IMMOBILIARE Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) che raccoglie risorse attraverso l'emissione di quote di partecipazione e le investe in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società di natura immobiliare. FONDO DI FONDI Fondo comune d’investimento che investe in quote di altri fondi comuni e/o SICAV (società di investimento a capitale variabile) che presentano una politica di investimento compatibile con i criteri previsti dal regolamento del fondo acquirente. FONDO DI LIQUIDITÀ Fondo comune di investimento mobiliare aperto che investe la maggior parte del proprio patrimonio in obbligazioni a breve scadenza. FONDO FLESSIBILE Fondo comune di investimento mobiliare aperto che non ha alcun vincolo relativamente al tipo di strumenti finanziari e beni oggetto di investimento. FONDO OBBLIGAZIONARIO Fondo comune di investimento mobiliare aperto che investe la maggior parte del proprio patrimonio in titoli obbligazionari. FONDO PENSIONE Organismo di investimento collettivo del risparmio che raccoglie i contributi dei lavoratori e/o dei datori di lavoro e li investe in strumenti finanziari, allo scopo di erogare una prestazione pensionistica (rendita vitalizia o capitale) al termine della vita lavorativa del lavoratore. Il fondo pensione è un organismo di investimento collettivo del risparmio di recente introduzione in Italia. La normativa di riferimento è rappresentata dal d.lgs. 124/1993 e dalle successive leggi n. 449/1997 e 144/1999. Tali disposizioni hanno posto le basi per la razionalizzazione del sistema pensionistico italiano, di matrice esclusivamente pubblica, in funzione dell'esperienza dei più maturi sistemi pensionistici privati di provenienza anglosassone. In Italia la normativa prevede la distinzione tra fondi pensione negoziali (o chiusi), previsti in favore di particolari categorie professionali, e fondi pensione aperti. L'investimento in un fondo pensione è con orizzonte temporale di lungo periodo: chi aderisce al programma di un fondo pensione riceverà le prestazioni ad esso collegate alla scadenza del periodo di accumulazione e comunque non prima della decorrenza del termine di permanenza minima obbligatorio. L'erogazione dei trattamenti pensionistici di anzianità prevista dal fondo pensione ha infatti inizio al raggiungimento di determinati requisiti di età anagrafica e di partecipazione. L'ammontare delle prestazioni da erogare è determinato in base ai contributi versati negli anni di permanenza nel fondo. Per i sottoscrittori di fondi pensione chiusi, iscritti al fondo da almeno 8 anni, è prevista la possibilità di ritirare anticipatamente parte o l'intero importo

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versato in alcuni casi specifici, e cioè quando il titolare della posizione contributiva complementare si trovi nell'oggettiva necessità di disporre di mezzi finanziari per sostenere spese socialmente rilevanti, quali ad esempio spese sanitarie per terapie e interventi chirurgici, acquisto della prima casa, realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio. Le somme prelevate possono essere reintegrate in qualsiasi momento. Alla scadenza è riconosciuta la facoltà all'aderente di scegliere tra la restituzione delle somme versate nella forma di rendita o in una forma mista, che prevede la restituzione di parte del capitale (comunque non eccedente il 50% del totale accumulato) in unica soluzione associata alla rendita sull'importo residuo. Il patrimonio del fondo pensione è depositato presso una banca depositaria, cui spetta il compito di accertare la conformità degli investimenti rispetto alla legge; l'esattezza nelle modalità di emissione, calcolo e rimborso delle quote. La normativa italiana stabilisce che i fondi pensione non sono soggetti alle imposte sui redditi. È invece dovuta un'imposta sostitutiva nella misura dell'11% calcolata sul risultato netto di gestione maturato in ciascun periodo d'imposta. Per quanto riguarda i contributi, le somme versate ai fondi pensione a titolo di finanziamento sono, entro certi limiti, riconosciute in deduzione del reddito complessivo degli aderenti. Per quanto riguarda infine le prestazioni pensionistiche, esse vengono assimilate ai redditi da lavoro dipendente. Sono pertanto assoggettate a tassazione progressiva, qualora vengano erogate in forma di rendita periodica ovvero in forma di capitale a seguito del riscatto della posizione individuale per ragioni diverse dalla cessazione dell'attività lavorativa per pensionamento. Le prestazioni erogate sotto forma di capitale, comprese le anticipazioni e i riscatti, anche parziali, sono invece assoggettate a tassazione separata. FORCHETTA DI PREZZO Intervallo di prezzo all’interno del quale viene individuato il prezzo finale di sottoscrizione dei titoli oggetto di una Offerta pubblica iniziale (IPO). FREE CASH FLOW Il free cash flow rappresenta il flusso di cassa disponibile per l'azienda ed è dato dalla differenza tra il flusso di cassa dalle attività operative e il flusso di cassa per investimenti in capitale fisso. FUSIONE Operazione di unificazione di due o più società in una sola. Si distinguono due tipologie di fusione:

1. fusione in senso stretto: due o più società si fondono e si estinguono dando vita ad una nuova società;

2. fusione per incorporazione: una società ne incorpora altre preesistenti; questa procedura è la più diffusa.

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FUTURE Il future è un contratto derivato negoziato su mercati regolamentati mediante il quale acquirente e venditore si impegnano a scambiarsi una determinata quantità di una certa attività finanziaria o reale (detta attività sottostante o underlying asset) a un prezzo prefissato e con liquidazione differita a una data futura prestabilita. È un contratto simmetrico in quanto entrambi i contraenti sono obbligati a effettuare una prestazione a scadenza. L'operatore che acquista il future (che si impegna, cioè, ad acquistare a scadenza il sottostante) assume una posizione lunga (long), mentre l'operatore che vende il future assume una posizione corta (short). Nella maggior parte dei casi i future non si concludono con la consegna fisica del bene sottostante, infatti gli operatori preferiscono "chiudere" le posizioni aperte rivendendo un contratto future precedentemente acquistato o acquistando il contratto future precedentemente venduto; ciò consente di risparmiare sui costi di consegna. Al contrario, se il future giunge a scadenza, potrà essere liquidato per cash settlement (calcolandone il controvalore monetario) oppure potrà avvenire la consegna fisica dell'attività sottostante. In quest'ultimo caso l'esatta quantità e qualità dei beni consegnabili sono fissate dal mercato in cui tale contratto viene scambiato. L'attività sottostante (underlying asset) di un future può essere un'azione, un'obbligazione, un tasso di interesse a lungo termine, un tasso a breve, una valuta, un indice azionario o una merce (commodity). La dimensione del contratto definisce l'ammontare che il venditore dovrà consegnare al compratore per ogni contratto stipulato. In Italia i future sono negoziati sul mercato IDEM. Esistono tre tipi di contratti: S&P/Mib Futures (contratto future scritto sull'indice S&P/Mib, ogni punto indice vale € 5), Mini S&P/Mib (analogo al precedente, ma con un valore di € 1 per ciascun punto indice), Single Stock Futures (future scritti su titoli azionari). Al fine di ridurre i rischi di insolvenza, la Clearing House (che in Italia è la Cassa di Compensazione e Garanzia) obbliga i contraenti a liquidare quotidianamente le posizioni aperte in future attraverso il meccanismo del marking-to-market. G GESTIONE ATTIVA La gestione attiva si caratterizza per il fatto che il gestore persegue un'asset allocation diversa rispetto al benchmark di riferimento, al fine di ottenere un extra rendimento rispetto allo stesso benchmark. Il gestore potrà quindi variare i pesi delle attività in portafoglio in funzione delle proprie aspettative e dei risultati delle proprie analisi in modo tale da privilegiare aree e titoli che con maggior probabilità realizzeranno rendimenti superiori rispetto alla media.

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GESTIONE PASSIVA O INDICIZZATA La gestione passiva (o gestione indicizzata) si caratterizza per il fatto che il gestore persegue un'asset allocation tale da replicare il più fedelmente possibile il benchmark di riferimento. La gestione passiva è coerente con l'ipotesi di mercati efficienti: se i mercati sono efficienti non è possibile batterli sistematicamente al netto dei costi informativi, quindi un investitore razionale può decidere di adottare una strategia di gestione finalizzata a replicare l'andamento del mercato. Gli ETF sono esempi di portafogli a gestione passiva. GREENSHOE La greenshoe è un'opzione che nell'ambito di un'offerta istituzionale può essere rilasciata dalla società quotanda o da uno o più azionisti della stessa a favore dei membri del consorzio di collocamento; essa prevede la possibilità di sottoscrivere sino a un determinato quantitativo massimo di azioni, al prezzo di offerta, entro una certa scadenza (fissata in genere al trentesimo giorno successivo alla data di avvio delle negoziazioni) da allocare presso i destinatari della stessa offerta istituzionale. Tale clausola consente di ampliare l’offerta nel caso in cui la domanda istituzionale fosse particolarmente elevata ed è utilizzata anche come strumento di stabilizzazione del valore dei titoli nell’aftermarket qualora il loro prezzo scendesse ad un livello inferiore rispetto al prezzo di offerta. GREY MARKET Mercato dei titoli non ancora quotati ufficialmente in Borsa. Si tratta di un mercato non ufficiale, non soggetto a controllo da parte delle Autorità di Vigilanza dei mercati, in cui si scambiano titoli non ancora ammessi a quotazione, nell'intervallo di tempo intercorrente tra collocamento presso il pubblico dei sottoscrittori e data di inizio delle negoziazioni sul mercato di borsa. Le contrattazioni del mercato grigio sono seguite con interesse dalla società emittente, in quanto forniscono un’approssimazione circa l'appetibilità dell'offerta ed il possibile prezzo di mercato dello strumento finanziario una volta avvenuta la quotazione. Il mercato grigio è caratterizzato da liquidità molto variabile e da rischi di forti escursioni di prezzo. H HEAD AND SHOULDERS (TESTA-SPALLE) Nell'ambito dell'analisi tecnica il modello testa e spalle (head and shoulders) è uno dei più utilizzati modelli di grafico che può essere osservato sia ai livelli minimi che ai livelli massimi del mercato.

• Ai massimi: il modello si compone di un livello massimo di prezzo (la testa) che separa due rialzi più contenuti (le spalle), non necessariamente uguali. Generalmente l'attività degli operatori (in termini di volumi) è massima durante la formazione della spalla sinistra e fino al punto di massimo, mentre i volumi subiscono una consistente riduzione in corrispondenza della

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formazione della spalla destra. La linea che unisce i minimi delle due spalle è chiamata neckline (linea del collo). • Ai minimi: questo viene anche denominato "testa e spalle rovesciato", presenta un livello minimo di prezzo (la testa) che separa due ribassi più contenuti (le spalle). In questo caso si osserva una diminuzione dei volumi in corrispondenza della spalla sinistra e del minimo ed una ripresa a seguito della formazione della spalla destra.

HEDGE FUND Fondi che generano rendimenti non correlati con l'andamento del mercato attraverso l'utilizzo di una vasta gamma di strategie d'investimento. Gli hedge fund godono della massima libertà nella scelta delle attività oggetto di investimento e sono potenzialmente in grado di generare, ove la gestione risulti efficiente, rendimenti non correlati con l'andamento del mercato. La sottoscrizione di quote di hedge gund può avvenire in qualsiasi istante, mentre per il rimborso vi possono essere alcuni vincoli: esso può avvenire con cadenza mensile (in alcuni casi trimestrale), in base al cosiddetto "periodo di liquidità". Il gestore di un hedge fund può partecipare al fondo anche con il proprio capitale (in questo modo aumenta la fiducia dei sottoscrittori) e gode di ampia autonomia nella scelta dei mercati e dei beni oggetto di investimento (mercato azionario, obbligazionario, dei derivati, o valutario) in qualsiasi situazione di mercato (rialzista o ribassista). Il gestore di un hedge fund non si propone di superare o seguire un indice di riferimento (benchmark), ma tende a fissare un valore assoluto di rendimento da raggiungere ogni anno. In Italia, la costituzione dei primi hedge fund è stata autorizzata dal decreto n. 228 del 24 maggio 1999 del Ministero del Tesoro e dai Regolamenti attuativi della Banca d’Italia del 20 settembre 1999 e successive modifiche, apportate con decreto del Ministero del Tesoro n. 47 del 31 gennaio 2003. Esistono diverse tipologie di hedge fund, in funzione delle strategie di investimento adottate:

1. Macro Fund: fondo che specula sull'andamento di tassi di interessi, valute o mercati azionari.

2. Arbitrage Fund: fondo che compie operazioni di arbitraggio comperando per esempio, un titolo negoziato sul mercato X e rivendendolo sul mercato Y speculando cosi sui diversi valori di quotazione del titolo. È la tipologia di hedge fund considerata meno rischiosa.

3. Fondi Equity Hedge: fondi che comprano e vendono allo scoperto titoli azionari sui mercati regolamentati a seconda che si preveda un rialzo o a un ribasso del titolo.

HEDGING Operazione realizzata da un soggetto che intende ridurre o annullare il rischio derivante da una posizione aperta. Un'operazione di copertura (o hedging) si realizza mediante l'acquisto o la vendita di uno o più contratti derivati (contratti a termine, future, swap oppure opzioni) il cui valore dipenda dalla

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medesima fonte di rischio che influenza il valore della posizione da coprire, oppure da una fonte di rischio ad essa correlata. La logica della copertura è la seguente: un eventuale aumento/diminuzione del valore dell'attività da coprire potrà essere in tutto o in parte compensato da una diminuzione/aumento del valore del contratto derivato. I IN THE MONEY Termine usato per indicare opzioni il cui valore intrinseco è positivo e l'esercizio risulta vantaggioso. Un'opzione si dice in the money quando il suo esercizio risulta conveniente: nel caso delle call quando il prezzo di esercizio (strike price) è inferiore al valore corrente del sottostante, mentre nel caso delle put quando il prezzo di esercizio è inferiore al valore corrente del sottostante. Le opzioni in the money hanno valore intrinseco positivo poiché quest'ultimo è dato dal massimo tra zero e il valore che l'opzione avrebbe se venisse esercitata immediatamente. INDICE AZIONARIO Gli indici azionari (o Stock Indices) sintetizzano il valore di un paniere di azioni e le sue variazioni nel tempo. Il valore di un indice è dato dalla media ponderata dei prezzi dei titoli compresi nel portafoglio. Esempi di indci azionari sono il Dow Jones, il Nasdaq, il Mibtel etc. INDICE S&P/MIB Indice azionario rappresentativo dell'andamento dei principali 40 titoli azionari italiani (blue chips) quotati su MTA e MTAX. INDICE SETTORIALE Gli indici settoriali svolgono la funzione di rappresentare in maniera sintetica l’andamento di un determinato settore (merceologico o geografico) selezionato secondo specifici criteri. Il vantaggio più evidente del calcolo di indici settoriali è quello di dare un’indicazione dell’andamento dei titoli appartenenti ad un determinato paniere di riferimento. INDICIZZAZIONE Meccanismo che permette di legare il rendimento (o il capitale) di un'attività finanziaria all'andamento di un determinato indice. Si possono individuare diversi tipi di indicizzazioni. Più precisamente, si parla di indicizzazione finanziaria quando il meccanismo è legato ad un tasso di interesse e di indicizzazione reale quando il meccanismo è legato al prezzo di un bene. Un esempio di indicizzazione finanziaria si ha nel caso dei Certificati di Credito del Tesoro (CCT), il cui rendimento è calcolato applicando al tasso sui Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) di fine periodo uno spread, quindi il tasso cedolare dei CCT è collegato all'andamento del tasso d'interesse dei BOT.

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INSIDER TRADING Reato compiuto da un soggetto che, essendo in possesso di informazioni privilegiate (insider), acquista, vende o compie operazioni (per conto proprio o di terzi) su strumenti finanziari avvalendosi di quelle stesse informazioni, oppure comunica a terzi tali informazioni, ovvero fornisce consigli sulla base di esse. INTERMEDIARI FINANZIARI Imprese che svolgono l'esercizio professionale di servizi di investimento nei confronti del pubblico. Alla categoria degli Intermediari Finanziari appartengono le banche, le società fiduciarie, gli agenti di cambio, le società di intermediazione mobiliare (SIM),. le società di gestione del risparmio (SGR) e le società di investimento a capitale variabile (SICAV). INVESTITORE ISTITUZIONALE Intermediario la cui attività caratteristica è quella di investire un patrimonio per conto di un soggetto che si trova in surplus finanziario. Alla categoria degli investitori istituzionali appartengono:

• gli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), i fondi comuni di investimento mobiliari, immobiliari, speculativi e le Sicav;

• i fondi pensione; • le compagnie di assicurazione.

L'attività svolta dall'investitore istituzionale può derivare da un mandato specifico, pertanto l'investimento avviene su base collettiva, come negli OICR e nei fondi pensione, oppure può derivare dall'intermediazione in senso stretto, come nel caso delle compagnie di assicurazione relativamente alle polizze vita. INVESTMENT BANK Le investment bank (o banche di investimento) svolgono attività quali l'emissione, la sottoscrizione e il collocamento di titoli sul mercato primario per conto di imprese o di enti pubblici. Nell'ambito dell'investment banking sono ricomprese anche altre attività quali, ad esempio, la consulenza in operazioni di fusione, scissione, incorporazione, acquisizione o ristrutturazioni societarie. INVESTOR RELATOR Soggetto incaricato della gestione dei rapporti con investitori e intermediari nell'ambito di una società che ha emesso strumenti finanziari quotati. IPERCOMPRATO Nell'ambito dell'analisi tecnica il livello (o zona) di ipercomprato si ha nel momento in cui un indicatore di momentum oltrepassa, al rialzo, un determinato livello detto, appunto, di ipercomprato. Quando un titolo o un indice raggiungono i livelli massimi di ipercomprato gli analisti presumono che il mercato in un certo senso sia eccessivamente euforico e che vi siano buone probabilità che quel titolo o quell'indice subiranno presto un'inversione di tendenza al ribasso (o eventualmente una fase di

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consolidamento orizzontale). Pertanto al livello di ipercomprato è associato un segnale di vendita. IPERVENDUTO Nell'ambito dell'analisi tecnica il livello (o zona) di ipervenduto si ha nel momento in cui un indicatore di momentum oltrepassa, al ribasso, un determinato livello detto, appunto, di ipervenduto. Quando un titolo o un indice raggiungono i livelli massimi di Ipervenduto gli analisti presumono che il mercato in un certo senso sia eccessivamente pessimista e che vi siano buone probabilità che quel titolo o quell'indice subiranno presto un'inversione di tendenza al rialzo (o eventualmente una fase di consolidamento orizzontale). Pertanto al livello di ipervenduto è associato un segnale di acquisto. IPO - INITIAL PRICE OFFER (OFFERTA PUBBLICA INIZIALE) L'offerta pubblica iniziale (o IPO) costituisce lo strumento attraverso il quale una società ottiene la diffusione dei titoli tra il pubblico (la c.d. creazione del flottante), che è requisito necessario per ottenere la quotazione dei propri titoli su un mercato regolamentato. La società che intende procedere alla realizzazione di una IPO deve darne preventiva comunicazione alla Consob specificando tutte le caratterisitche dell'offerta, elencando tutti i soggetti che prenderanno parte all'operazione e indicando il ruolo di ciascuno. La società deve contestualmente redigere il Prospetto Informativo secondo lo schema indicato dalla stessa Consob. L'IPO è un'operazione complessa che può essere idealmente suddivisa in più fasi ognuna delle quali coinvolge diversi soggetti ed è finalizzata al raggiungimento di obiettivi specifici. I soggetti coinvolti nell'operazione sono: la società emittente, il global coordinator, lo sponsor, lo specialist, l'advisor finanziario, gli studi legali e i membri del consorzio di collocamento. La procedura di ammissione in Borsa si svolge in un arco temporale che va dai 4 ai 6 mesi all'interno del quale si alternano le fasi di pianificazione, due diligence, redazione del prospetto informativo e della documentazione obbligatoria per la quotazione, ammissione a quotazione, costituzione del consorzio di collocamento, attività di marketing, road show, bookbuilding, collocamento vero e proprio e successiva negoziazione. ISIN - INTERNATIONAL SECURITIES IDENTIFICATION NUMBER Il codice Isin è un codice alfanumerico che identifica in maniera univoca ogni strumento finanziario: le prime lettere indicano il mercato o il paese cui tale strumento appartiene, mentre le cifre indicano lo strumento vero e proprio. J JUNK BOND Le obbligazioni spazzatura, denominate anche junk bond, sono titoli obbligazionari emessi da società ad alto rischio di insolvenza e che incorporano

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un elevato rendimento atteso. Hanno un rating inferiore a Baa (per Moody's) oppure BBB (per Standard and Poor's) e vengono classificate come "speculative grade bond" (obbligazioni speculative). L LEVERAGED BUY OUT Operazione di acquisto di una società ricorrendo principalmente all'indebitamento. LICENSING Con il termine licensing si intende l'acquisizione di tecnologie brevettate o non brevettate, cioè del know-how, da parte di una società. LIQUIDABILITÀ Capacità di un investimento in attività reali o finanziarie di trasformarsi facilmente e in tempi brevi in moneta a condizioni economiche favorevoli, cioè senza sacrifici di prezzo rispetto al prezzo corrente. L’attività più liquida è la moneta. Le altre attività (beni immobili, strumenti finanziari, depositi bancari) hanno ciascuna un grado di liquidità differente. Un’attività è tanto più liquida quanto minori sono i costi di transazione, la perdita di capitale che la conversione può comportare ed i tempi necessari per la conversione stessa. Diversi sono i fattori che incidono sulla liquidità di uno strumento finanziario. Innanzi tutto, requisito necessario per la liquidità è la negoziabilità di uno strumento finanziario, a sua volta influenzata dalla trasferibilità dello stesso e quindi dalla sua circolazione nel mercato secondario successivamente all’emissione nel mercato primario, dalla standardizzazione e divisibilità del titolo, in modo da garantire il massimo accesso da parte degli investitori (un mercato è tanto più liquido quanto maggiore è il volume delle contrattazioni), e dal fatto che lo strumento sia quotato. La liquidità dipende anche dalla vita residua dello strumento finanziario (un titolo è tanto più liquido quanto più vicina è la sua scadenza) e dalla credibilità dell’emittente. Sotto quest’ultimo punto di vista il rischio emittente, legato proprio alla solvibilità dell’emittente, è un fattore di incidenza rilevante sulla liquidità di un titolo, sia esso un titolo di credito, come le azioni, o un titolo di debito, come le obbligazioni. La liquidità di un’attività ed il rendimento di questa sono inversamente proporzionali: quanto più l’attività è liquida, tanto minore è il rischio che l’investitore non riesca a venderla facilmente. LOTTO MINIMO Il lotto minimo indica, per ciascuno strumento finanziario, il numero minimo di strumenti oggetto di ciascun contratto. Il lotto minimo può quindi individuare il numero minimo di azioni, warrant, diritti di opzione, quote di OICR, covered warrant negoziabili; oppure, nel caso delle obbligazioni, il lotto minimo può individuare il valore nominale minimo negoziabile.

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Qualora venga fissato un lotto minimo con riferimento ad uno strumento finanziario, potranno essere negoziati sul rispettivo mercato soltanto quantitativi pari o multipli di tale quantitativo. Attualmente sul mercato italiano non sono previsti lotti minimi, pertanto è possibile concludere contratti di compravendita aventi ad oggetto un numero qualsiasi di titoli azionari. Il lotto minimo è invece presente nel mercato IDEM con riferimento agli scambi in strumenti derivati. Situazione analoga è riscontrabile sui mercati americani. M MACD (MEDIA MOBILE DI CONVERGENZA DIVERGENZA) La media mobile di convergenza (o indice MACD - moving average convergence divergence) è un indicatore utilizzato nell'ambito dell'analisi tecnica calcolato come differenza tra due medie mobili, solitamente esponenziali, di diversa ampiezza temporale. Il MACD viene confrontato con una terza media mobile denominata signal line. I segnali di acquisto e vendita si hanno in corrispondenza dei punti in cui il MACD attraversa la signal line. MARKET MAKER Intermediario che si assume il compito di garantire, in via continuativa, la negoziabilità di determinati titoli. La figura del market maker è molto simile a quella del dealer in quanto, entrambi i soggetti si impegnano ad esporre proposte impegnative di acquisto e vendita su determinati titoli. Tuttavia, mentre al dealer è consentito, in via del tutto discrezionale, sospendere per un certo periodo l'esposizione delle proposte negoziali, il market maker è obbligato a garantire senza interruzioni la possibilità di scambiare determinate quantità minime del titolo o dei titoli sui quali si è impegnato. MEDIA MOBILE (MOVING AVERAGE) Termine e strumento legato all'analisi tecnica, la media mobile è un indicatore costruito su una serie storica di dati attraverso il calcolo di una loro media basata su un'estensione temporale costante in cui i valori più remoti vengono via via sostituiti con quelli più recenti. Viene utilizzato nell'ambito per evidenziare le tendenze sottostanti l'andamento dei prezzi eliminando l'effetto di fluttuazioni minori (transitorie). Le medie mobili possono essere calcolate con diverse metodologie. Le principali metodologie di calcolo sono le seguenti: medie mobili aritmetiche (o semplici), medie mobili esponenziali e medie mobili ponderate. La media mobile in sè rappresenta spesso un supporto o una resistenza ed è, genericamente parlando, uno dei migliori strumenti per evidenziare i trend di un titolo o di un mercato. La media mobile viene sempre riferita ad un periodo temporale. Le più utilizzate sono quelle a 10, 20, 50 (o 40), 100 o 200 periodi. I periodi a loro volta possono essere minuti, giorni, settimane, mesi etc.

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MERCATI FINANZIARI Il mercato finanziario è il luogo economico nel quale avviene lo scambio di attività finanziarie. Tali attività finanziarie possono avere la natura di strumenti finanziari e in tal caso si parla di mercato mobiliare o mercato di strumenti finanziari. MERCATI INTERNAZIONALI Mercati nei quali gli operatori che effettuano scambi di fondi e/o valori mobiliari appartengono a mercati nazionali differenti oppure nei quali la valuta di denominazione dei contratti differisca da quella del luogo di negoziazione. Prendendo come riferimento il mercato italiano, sono riconducibili ai mercati internazionali operazioni quali ad esempio i finanziamenti in valuta estera a soggetti residenti in Italia, oppure i depositi in euro da parte di soggetti non residenti. All'interno dei mercati internazionali si distingue una sotto-categoria, denominata Euromercato, che ricomprende le emissioni di strumenti denominati in una valuta differente rispetto a quella del luogo in cui avviene l'emissione (esempio un deposito in dollari USA effettuato da un soggetto statunitense in un paese diverso dagli Stati Uniti oppure un titolo denominato in dollari USA emesso da una banca europea). Ai mercati internazionali sono riconducibili anche gli scambi di valute che alimentano il mercato dei cambi. MERCATO In ambito economico-finanziario i mercati sono istituzioni caratterizzate dalla presenza di due o più soggetti (operatori) che si scambiano valori mobiliari (strumenti) secondo determinate modalità (regole). Il mercato primario è quello sul quale avviene l'emissione di nuovi strumenti finanziari, mentre sul mercato secondario avviene lo scambio di titoli già in circolazione. Sono quindi ad esempio transazioni di mercato primario quelle che si svolgono in occasione di collocamenti di azioni mediante offerta pubblica di sottoscrizione, mentre sono transazioni di mercato secondario ad esempio gli scambi di azioni che avvengono sul MTA. I Mercati possono assumere diverse configurazioni in base alla tipologia di soggetti partecipanti, alle modalità con cui essi interagiscono, al tipo di strumenti scambiati, alle modalità di conclusione dei contratti e alla presenza o meno di una regolamentazione riconosciuta dalle Autorità di Vigilanza. MERCATO AFTER HOURS Mercato di Borsa Italiana S.p.A. in cui si negoziano, in orari diversi da quelli stabiliti per il Mercato Telematico Azionario (MTA) e per il Mercato telematico dei Securities Derivatives (SeDeX), azioni quotate, che presentano i requisiti di liquidità stabiliti dalla Borsa, nonché Covered Warrant e Certificates su richiesta dell’emittente. Si tratta di un mercato mobiliare regolamentato, operativo dal 15 maggio 2000, che prolunga l’orario di Borsa consentendo di effettuare le negoziazioni fino alle ore 20.30. È articolato su due segmenti:

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1. il Trading After Hours (TAH) dove sono negoziate le azioni che appartengono agli indici Mib30, S&P/MIB e Midex ed i Covered Warrants; 2. il Trading After Hours Nuovo Mercato (TAHX) dove sono negoziate le azioni del Nuovo Mercato con l'intervento (obbligatorio) di un operatore specialista che si impegni a sostenerne la liquidità. Possono essere negoziate anche le azioni appartenenti al segmento degli strumenti finanziari liquidi del MTA (Blue Chip e Star), con una liquidità inferiore a quella stabilita dalla Borsa Italiana, purchè sia presente l'operatore specialista. Si tratta di un mercato ad asta, in cui la negoziazione e lo scambio degli strumenti finanziari avvengono attraverso un meccanismo d’asta, che fa incontrare domanda e offerta: lo scambio ha luogo tra chi offre il prezzo più basso in offerta e chi offre il prezzo più alto in domanda. Le proposte di negoziazione sono anonime e contengono le informazioni relative allo strumento da negoziare, alla quantità, al tipo di operazione, al tipo di conto e al prezzo. Esse sono separate tra proposte di acquisto e vendita ed ordinate a partire dalla migliore proposta in relazione al prezzo (prezzo più alto in acquisto e prezzo più basso in vendita). A parità di prezzo le proposte sono ordinate in base alla priorità temporale, determinata dall’orario di immissione. Non è prevista alcuna continuità tra mercato diurno e after hours: le Pdn valide alla chiusura della sessione diurna sono trasferite alla sessione diurna del giorno successivo, mentre le Pdn presenti alla chiusura della sessione After Hours sono automaticamente cancellate. MERCATO EXPANDI Mercato regolamentato gestito da Borsa Italiana su cui si negoziano azioni, obbligazioni, warrant e diritti di opzione, non ammessi alla quotazione ufficiale di borsa. Il mercato Expandi nasce nel 2004, deriva dal segmento precedentemente denominato Mercato Ristretto e ospita imprese di minore dimensione, anche a controllo familiare. È un mercato con funzioni di acclimatamento e destinato alle negoziazioni dei titoli non in possesso dei requisiti per l'ammissione alla quotazione di borsa di strumenti emessi da emittenti nazionali che non hanno i requisiti per accedere al MTA o al MTAX. MERCATO MTAX Mercato regolamentato organizzato e gestito dalla Borsa Italiana S.p.A., in cui si negoziano azioni, obbligazioni convertibili e warrant di emittenti nazionali ed esteri con elevate prospettive di crescita (“high growth companies”). Dal 3 marzo 2008 il mercato è stato accorpato al mercato MTA MERCATO SECONDARIO Mercato in cui ha luogo o scambio di titoli già in circolazione. Su un mercato mobiliare le attività finanziarie oggetto di scambio sono strumenti finanziari negoziabili, di prima emissione (mercato primario) oppure già in circolazione (mercato secondario).

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MIBTEL Indice relativo a tutte le azioni nazionali quotate in borsa e nel mercato MTAX. MID CAP Società che presentano un livello di capitalizzazione indicativamente intorno al miliardo di euro. Sono in genere aziende che hanno già superato con successo le fasi iniziali del ciclo di crescita di un’impresa e si trovano in una fase di consolidamento. In Italia le società a media capitalizzazione sono quotate sul mecato Midex, composto dalle società, appartenenti all'MTA e all'MTAX, inferiori per capitalizzazione a quelle appartenenti all’S&P/Mib. MIDEX Indice relativo alle azioni quotate nel segmento Blue Chip di borsa e del mercato MTAX e non incluse nel paniere dello S&P/MIB. MINI FUTURE SU INDICE Contratto future sull'indice di borsa S&P/Mib in cui ogni punto indice ha valore pari a € 1. MOLTIPLICATORE I future su indici azionari sono tipicamente quotati in punti indice. Il moltiplicatore serve a determinare la dimensione del contratto future (data dal prodotto tra il valore del moltiplicatore e il numero di punti indice). Il valore del moltiplicatore è pari a €5 per il contratto S&P/MIB Future e pari a €1 per il contratto Mini S&P/MIB Future. MOMENTUM Indica alternativamente o una tipologia di strategia di investimento (che si esplicita nell'acquisto di azioni in fase di rapida crescita e nella vendita di azioni a crescita più lenta) o un indicatore utilizzato nell'ambito dell'analisi tecnica algoritmica (rappresentativo della velocità del trend di un titolo azionario). MONTE TITOLI Società del Gruppo Borsa Italiana che svolge il ruolo di depositario centrale nazionale per gli strumenti finanziari e che gestisce il servizio di liquidazione. MORTGAGE BOND Titolo obbligazionario assistito da ipoteca su uno o più immobili della società emittente. MOT - MERCATO TELEMATICO DELLE OBBLIGAZIONI E DEI TITOLI DI STATO Il MOT è il Mercato telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana dove vengono negoziati Titoli di Stato e obbligazioni non convertibili.

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MSCI - MORGAN STANLEY CAPITAL INTERNATIONAL Morgan Stanley Capital International è una delle principali società provider di indici e benchmark a livello mondiale. Gli indici calcolati da MSCI si suddividono in:

• International equity indices (indici azionari globali); • US equity indices (indici azionari americani); • Fixed income indices (indici obbligazionari); • Hedge fund indices (indici di hedge fund).

MTA (MERCATO AZIONARIO TELEMATICO) Mercato gestito da Borsa Italiana in cui si negoziano azioni (azioni ordinarie, azioni privilegiate, azioni di risparmio), obbligazioni convertibili, warrant, diritti d’opzione e certificati rappresentativi di quote di OICR. L'MTA è un mercato order driven, in cui la negoziazione e lo scambio degli strumenti finanziari avvengono attraverso un meccanismo d’asta, che fa incontrare domanda e offerta: lo scambio ha luogo tra chi offre il prezzo più basso in vendita e chi offre il prezzo più alto in acquisto. I titoli sono scambiati attraverso un meccanismo a doppio lato (two sides): le offerte di prezzo vengono fatte sia dagli acquirenti che dai venditori delle azioni. Il sistema telematico visualizza le proposte di negoziazione all’interno di un book che compare sui terminali degli operatori autorizzati. Le negoziazioni si svolgono secondo le modalità di asta (di apertura e di chiusura) e di negoziazione continua. MTF (MERCATO TELEMATICO DEI FONDI) Segmento di Mercato gestito da Borsa Italiana dedicato alla quotazione e alla negoziazione di ETF (Exchange Traded Funds), di OICR di tipo chiuso e di OICR di tipo aperto indicizzati. E' operativo dal settembre 2002. MULTIPLO DI MERCATO Termine proprio dell'analisi fondamentale, i multipli di mercato sono rapporti tra i prezzi di mercato (quotazioni) di uno strumento azionario e una data grandezza di bilancio. Le grandezze di bilancio più comunemente impiegate sono utili, valore contabile del capitale proprio, vendite. I risultanti multipli sono noti come: prezzo/utile per azione (price to earnings, P/E), prezzo/valore di libro (price to book value, P/B); prezzo/flusso di cassa per azione (price to cash flow from operations, P/CFO) e prezzo/vendite (price to sales, P/S). Essi sono impiegati al fine di dedurre il valore intrinseco (o fondamentale) di una data azione (nota come azione target). N NAKED OPTION Opzione a cui non è associata una posizione di segno opposto sul sottostante. La vendita di un'opzione scoperta (o naked option) si realizza quando il writer (o venditore) non possiede una posizione di segno opposto sull'attività sottostante il contratto di opzione. Tale strategia comporta l'assunzione di una

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posizione molto rischiosa poiché il soggetto che si trova in posizione corta può subire una perdita illimitata (qualora il mercato si muova a suo sfavore) a fronte di un profitto limitato al premio incassato. NASDAQ - NATIONAL ASSOCIATION OF SECURITIES DEALERS AUTOMATED QUOTATION Mercato telematico statunitense, fondato nel 1971 dalla National Association of Securities Dealers e inizialmente destinato alle imprese di piccole e medie dimensioni e a elevato potenziale di crescita. Le negoziazioni sul Nasdaq si svolgono mediante un sistema telematico basato sull'intervento di operatori market maker. Il Nasdaq è stato il primo mercato al mondo a introdurre le contrattazioni su base elettronica e telematica. Sul Nasdaq sono trattati tioli di oltre 3000 società emittenti per volumi che ne fanno il maggiore mercato mondiale. Le negoziazioni sul Nasdaq avvengono mediante un sistema di market makers che pubblicano quotazioni impegnative sul sistema telematico. NOTA INFORMATIVA Documento redatto dall'emittente in occasione di una sollecitazione al pubblico risparmio e riguardante le caratteristiche dei titoli offerti. NOTA INTEGRATIVA Documento contabile, che fa parte del bilancio di esercizio, finalizzato a fornire informazioni particolareggiate su alcune voci contabili e sui criteri di valutazione adottati. NOVAZIONE La novazione è una modalità di estinzione delle obbligazioni contrattuali per mezzo della quale all'obbligazione originaria ne è sostituita una nuova avente oggetto o titolo diverso. NYSE - NEW YORK STOCK EXCHANGE Il New York Stock Exchange (NYSE) è il maggiore mercato azionario del mondo per capitalizzazione e il secondo (dopo il Nasdaq) per numero di società quotate. Sul NYSE le negoziazioni avvengono mediante asta fisica continua guidata da uno specialist. Lo specialist, oltre a guidare l'asta verso l'equilibrio tra acquirenti e venditori, ha anche l'obbligo di garantire che il mercato si svolga in modo equo e ordinato, intervenendo con proprie quotazioni a compensare l'eventuale temporaneo sbilancio tra domanda e offerta. O OBBLIGAZIONE A PREMIO Titolo obbligazionario in cui il prezzo di rimborso è superiore al prezzo di emissione

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OBBLIGAZIONE A TASSO FISSO Le obbligazioni a tasso fisso sono titoli obbligazionari che offrono al possessore un rendimento che viene calcolato sulla base di un tasso di interesse nominale predeterminato (nel regolamento di emissione) che non si modifica nel corso della vita dell'operazione. Nella maggior parte dei casi questi titoli corrispondono gli interessi sotto forma di cedole periodiche costanti, rientrano comunque nella categoria dei titoli a tasso fisso anche le obbligazioni zero coupon. OBBLIGAZIONE A TASSO VARIABILE Titolo obbligazionario che corrisponde un rendimento calcolato in base a un tasso di interesse che può subire variazioni nel corso della vita del prestito. OBBLIGAZIONE ORDINARIA Una obbligazione ordinaria è un titolo di credito che conferisce al possessore il diritto di ricevere il rimborso del capitale nominale alla scadenza del prestito obbligazionario più una remunerazione a titolo di interesse sotto forma di cedole periodiche. OBBLIGAZIONI Un'obbligazione è un titolo di credito che rappresenta una frazione, di uguale valore nominale e con i medesimi diritti, di un'operazione di finanziamento. Il sottoscrittore o il possessore dell'obbligazione diventa creditore della società emittente e la quale è invece obbligata a rimborsare il capitale investito a scadenza. Gli elementi caratteristici di un titolo obbligazionario sono:

• il tasso di interesse nominale, che può essere fisso per tutta la durata dell'obbligazione, oppure variabile (predeterminato oppure indicizzato);

• la durata; • la cedola, che può essere pari a zero (obbligazione zero coupon) oppure

periodica a scadenze predeterminate; • la modalità di rimborso, che può essere ordinaria (rimborso in un'unica

soluzione a scadenza, oppure rimborso progressivo a determinate scadenze), oppure straordinaria (rimborso anticipato oppure riacquisto sul mercato);

• il prezzo di rimborso, che può essere fisso oppure variabile. L'emittente gode di ampia libertà sia nella determinazione del contenuto di tali elementi caratteristici, sia nella possibilità di incorporare nel titolo obbligazionario alcuni elementi opzionali tipici dei contratti derivati. Pertanto, le categorie di obbligazioni esistenti sul mercato sono numerose. OBBLIGAZIONI GOVERNATIVE Le obbligazioni governative rappresentano i titoli del debito pubblico, ossia i titoli di debito emessi da un governo per finanziare il fabbisogno statale. Se i titoli sono emessi dal governo di un paese sviluppato vengono comunemente assimilati a titoli privi di rischio (risk free) per via del limitato rischio di insolvenza dell'emittente.

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In Italia i più diffusi titoli del debito pubblico (titoli di stato) sono i seguenti: BOT, BTP, CCT, CTZ, BTP. OGGETTO SOCIALE L'oggetto sociale individua l'attività che i soci, stipulando il contratto sociale, intendono effettuare. OICR - ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO Gli organismi di investimento collettivo del risparmio sono i fondi comuni di investimento e le Sicav. OPA - OFFERTA PUBBLICA D'ACQUISTO Offerta rivolta al pubblico degli investitori e finalizzata all'acquisto di strumenti finanziari. L'offerta pubblica di acquisto (OPA) è quindi uno strumento finalizzato a facilitare l'acquisizione del controllo di una società i cui titoli sono diffusi sul mercato e che contemporaneamente garantisce equità nella distribuzione dei premi di maggioranza. L'OPA risulta utile nei casi in cui chi detiene il controllo non sia disposto a cederlo e pertanto l'acquirente si rivolge direttamente a tutti gli altri azionisti. L’OPA garantisce parità di trattamento nei confronti di tutti gli investitori; infatti, questi possono partecipare ad un’operazione finanziaria in condizioni di assoluta uguaglianza in termini di informazioni, prezzo e garanzie. OPEN INTEREST Numero di contratti futures o di opzione acquistati (venduti) dagli operatori e non ancora rivenduti (riacquistati), in un dato istante temporale. OPEN INTEREST (CONTRATTI APERTI) Numero di contratti futures o di opzione acquistati (venduti) dagli operatori e non ancora rivenduti (riacquistati), in un dato istante temporale. L'operazione di acquisto (vendita) di un contratto (futures o opzione) da parte di un soggetto che precedentemente non lo aveva venduto (acquistato), su un dato sottostante e una data scadenza (e per le opzioni anche per un dato prezzo di esercizio) incrementa il numero di contratti aperti di un'unità, mentre l'operazione di vendita (acquisto) di un contratto su una data scadenza da parte di un soggetto che precedentemente lo aveva acquistato (venduto) riduce il numero di contratti aperti di un'unità. Nei mercati degli strumenti derivati quindi le posizioni aperte sono costituite dal numero di operazioni di acquisto/vendita a termine che non sono state chiuse dagli investitori con operazioni di segno contrario (vendita/acquisto). Se la posizione non viene chiusa prima della scadenza, si procederà alla consegna fisica dell'attività sottostante (underlying) se il mercato prevede la liquidazione mediante consegna fisica. Per alcuni strumenti derivati (es. su indici azionari), data la natura intangibile dell'attività sottostante, la liquidazione non comporta la consegna dell'underlying, ma avviene attraverso regolamento monetario (cash settlement).

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OPV - OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA L'offerta pubblica di vendita (o OPV) costituisce lo strumento attraverso il quale una società offre agli investitori la totalità o una parte delle proprie azioni con diritto di voto, con l’intento di allargare o comunque di modificare la propria compagine sociale; tramite una OPV si realizzano anche le operazioni di privatizzazione. Qualora l'offerta pubblica di vendita sia finalizzata alla quotazione si ha una cosiddetta "initial public offering" (IPO). L'OPV può assumere differenti configurazioni in funzione dei soggetti destinatari dell'offerta stessa. Si distinguono pertanto: • offerte pubbliche, destinate al pubblico indistinto degli investitori; • offerte istituzionali, destinate unicamente agli investitori istituzionali; • collocamenti privati, riservati ad un numero limitato di soggetti selezionati. Nel caso in cui i destinatari dell'OPV siano i risparmiatori retail, si configura una fattispecie di sollecitazione all'investimento, pertanto la società emittente dovrà darne preventiva comunicazione alla CONSOB, consegnando contestualmente il prospetto informativo dell'operazione e realizzare tale operazione nel rispetto degli obblighi previsti dal Testo Unico della Finanza. OPZIONE Le opzioni sono contratti derivati che attribuiscono al compratore il diritto di acquistare o vendere un'attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato. Le opzioni sono contratti derivati asimmetrici in quanto soltanto il venditore è obbligato a soddisfare le volontà del compratore; quest'ultimo, invece, detiene il diritto di decidere se esercitare o meno la facoltà implicita nel contratto. Gli elementi caratteristici di una opzione sono: • il sottostante (o underlying): esso può essere un titolo azionario, un indice, una valuta estera (o un tasso di cambio) un contratto future, una merce (commodity) oppure una qualsiasi attività finanziaria o reale. Tutte le opzioni scritte sul medesimo sottostante costituiscono una "serie". • la facoltà. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di acquistare, in data futura, il sottostante vengono denominate opzioni call. Le opzioni che conferiscono al possessore la facoltà di vendere il sottostante, vengono denominate opzioni put. Tutte le opzioni dello stesso tipo (call oppure put) costituiscono una "classe". • la scadenza. Le opzioni che conferiscono al possessore il diritto di esercitare la facoltà esclusivamente il giorno che coincide con la scadenza del contratto, vengono denominate opzioni europee, mentre le opzioni che conferiscono al possessore il diritto di esercitare la facoltà in un qualsiasi giorno entro la scadenza del contratto, vengono denominate opzioni americane. • il prezzo di esercizio (o prezzo base o strike price) rappresenta il prezzo al quale il possessore dell'opzione call oppure put può, rispettivamente, acquistare o vendere l'attività sottostante.

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OPZIONE AMERICANA Le opzioni americane si caratterizzano per il fatto che il loro possessore ha il diritto di decidere se esercitare o meno la facoltà in un qualsiasi momento durante la vita del contratto. Le opzioni americane possono essere sia di tipo call che di tipo put. OPZIONE CALL Contratto a termine che attribuisce al compratore il diritto di decidere se acquistare oppure no un'attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato. OPZIONE COPERTA (COVERED CALL O COVERED PUT) La vendita di un'opzione coperta si realizza quando il writer (o venditore) possiede una posizione di segno opposto sull'attività sottostante il contratto di opzione. Esistono due tipologie di opzioni coperte: • covered call: vendita di una call accompagnata dall'acquisto del sottostante; • covered put: vendita di una put accompagnata dalla vendita del sottostante. Tale strategia permette al venditore dell'opzione di coprirsi dal rischio legato alle variazioni di prezzo del sottostante. Infatti, l'eventuale perdita sull'opzione viene controbilanciata perfettamente dal guadagno sul sottostante. OPZIONE PUT Contratto a termine che attribuisce al compratore il diritto di decidere se vendere oppure no un'attività sottostante a (oppure entro) una certa data a un prezzo prefissato. OPZIONE SCOPERTA La vendita di un'opzione scoperta (o naked option) si realizza quando il writer (o venditore) non possiede una posizione di segno opposto sull'attività sottostante il contratto di opzione. Tale strategia comporta l'assunzione di una posizione molto rischiosa poiché il soggetto che si trova in posizione corta può subire una perdita illimitata (qualora il mercato si muova a suo sfavore) a fronte di un profitto limitato al premio incassato. ORGANI SOCIALI Gli organi sociali sono gli organismi cui è demandata la gestione, l'amministrazione e il controllo di una società. OTC (O MERCATO OTC = OVER THE COUNTER) Un Mercato Mobiliare non Regolamentato (Over the Counter, OTC) è un luogo, fisico o virtuale, non soggetto ad alcuna regolamentazione specifica relativa all’organizzazione e al funzionamento del mercato stesso, in cui gli operatori si incontrano al fine di collocare, scambiare o rimborsare valori mobiliari. L'assenza di regolamentazione riguarda il fatto che il funzionamento di tale mercato, i titoli e gli operatori ammessi non sono assoggettati alla disciplina

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specifica e alla autorizzazione delle Autorità di Vigilanza in materia di Mercati Regolamentati e non sono iscritti nell'apposito albo. Le modalità di contrattazione non sono standardizzate ed è possibile stipulare contratti "atipici". In generale i titoli trattati in un mercato OTC sono meno liquidi rispetto a quelli trattati sui mercati ufficiali. In Italia i mercati OTC assumono la configurazione di Sistemi di Scambi Organizzati (SSO). P P/B (PRICE/BOOK O PREZZO/VALORE CONTABILE) Rapporto tra il prezzo di mercato (quotazione) di un'azione e il valore del capitale proprio della società risultante dal bilancio (valore di libro) per azione. E' noto sia come Price/Book Value (P/B) sia come Prezzo/Valore di Libro o Prezzo/Valore Contabile. P/CFO (PREZZO/FLUSSO DI CASSA PER AZIONE) Rapporto tra il prezzo di mercato dell'azione e il flusso di cassa per azione. Si esprime anche come rapporto tra la capitalizzazione di borsa e il cash flow from operations dell'emittente. E' noto anche come Price to Cash Flow from Operations (P/CFO). P/E (PREZZO/UTILE PER AZIONE) Rapporto tra la quotazione (prezzo di mercato) dell'azione di una società e gli utili per azione. Si esprime anche come rapporto tra la capitalizzazione di borsa dell'emittente e gli utili conseguiti. E' noto sia come Price/Earnings (P/E) sia come Prezzo/Utile per Azione (P/U). Indica quante volte il prezzo dell'azione incorpora gli utili attesi e quindi quante volte l'utile di una società è contenuto nel valore che il mercato le attribuisce. Quanto più P/E è alto, tanto maggiori sono le aspettative degli investitori sulla crescita della società. Infatti, un valore elevato di P/E indica che il mercato è disposto a pagare molto per avere il livello di utili al denominatore, in quanto crede nella capacità dell'azienda di incrementarli ulteriormente. Nell'ipotesi di utili costanti, P/E rappresenta il numero di anni necessari all'investitore per recuperare il capitale investito. E' possibile calcolare diversi valori di P/E a seconda degli utili considerati: si parla di "trailing P/E" se si considerano gli utili realmente conseguiti dall'emittente e risultanti dall'ultimo bilancio di esercizio; si parla di "forward P/E" (o P/E anticipato) quando si considerano al denominatore gli utili attesi stimati dagli analisti per il primo anno successivo al momento della stima. P/E è il multiplo più ampiamente utilizzato per i seguenti motivi:

a) E' una statistica intuitivamente attraente che collega il prezzo agli utili correnti;

b) E' semplice da calcolare e per la maggior parte dei titoli è ampiamente disponibile;

c) E' un'approssimazione di altre grandezze dell'azienda, quali crescita e rischio.

Questo indicatore presenta peraltro alcuni punti di debolezza:

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a) Ae esso si associa uno sfasamento temporale tra utile e prezzo (confronto tra un dato contabile e un dato di mercato);

b) la politica gestionale e contabile seguita dal management delle società può, attraverso diverse politiche di ammortamento e accantonamento, influire sulla determinazione degli utili.

Il rapporto P/E non è un indicatore molto significativo per la valutazione delle società legate ad Internet e caratterizzate da una forte crescita. Infatti, per queste società i dati di bilancio annuale sono poco rappresentativi del tasso di crescita, che può subire incrementi trimestrali rilevanti (pari al 50% ed oltre). Per tener conto di questa crescita si considera un altro indicatore: "Price/Earning to Growth" (PEG). PANIERE Viene definito paniere un portafoglio di attività finanziarie o reali. Un paniere è costituito da un insieme di attività non necessariamente omogenee tra loro. Esso può rappresentare il sottostante di uno o più strumenti derivati, l'insieme dei titoli sulla base dei quali è costruito un indice, oppure un semplice indicatore rappresentativo di un particolare mercato (come ad esempio il paniere utilizzato dall'ISTAT per calcolare le variazioni dei prezzo al consumo), oppure può rappresentare una sorta di "contenitore" all'interno del quale vengono inserite attività omogenee (come ad esempio il paniere dei titoli di proprietà di una banca destinati all'attività di trading). PARITÀ Numero di strumenti finanziari associati all'esercizio di un'opzione, di un warrant o di un covered warrant. PAY OUT RATIO (ANCHE "DIVIDEND PAY OUT RATIO) Rapporto tra i dividendi distribuiti ai soci e gli utili realizzati dalla società. PEG (PRICE/EARNINGS TO GROWTH) Rapporto tra l'indicatore price/earnings (P/E) e il tasso di sviluppo annuale previsto per gli utili di una società. Questo multiplo di mercato è stato appositamente costruito per valutare le azioni di società operanti nel settore Internet, caratterizzate da un elevato tasso di crescita. Il PEG viene applicato alle società caratterizzate da uno sviluppo continuo. Una società è in via di sviluppo se presenta, per un periodo di almeno quattro anni, un livello di crescita maggiore della crescita media del settore di appartenenza. Se il rapporto P/E di una società è superiore al tasso di crescita e quindi il PEG risulta maggiore di uno, ciò significa che il titolo della società è relativamente costoso; viceversa, se P/E è inferiore al tasso di crescita e quindi il PEG è minore di uno, ciò è visto dagli analisti come un segno favorevole all'acquisto. Poiché questo indicatore si basa su una stima del tasso di crescita, il suo valore è tanto più attendibile, quanto maggiore è il numero di analisti a cui viene richiesta la stima e quanto più le valutazioni fornite si avvicinano tra loro.

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PERDITA IN CONTO CAPITALE Perdita derivante da un’attività di compravendita di strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, Titoli di Stato, derivati, valute), pari alla differenza negativa tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto, depurata di eventuali interessi maturati e degli oneri accessori. PERFORMANCE Performance, in italiano prestazione, in alcuni casi utilizzato come sinonimo di variazione. Nella sua accezione più semplice il termine indica quindi la variazione di uno strumento nell’unità di tempo. La performance può essere misurata in termini assoluti o relativi. La performance di uno strumento finanziario è la sua capacità di variare in base alla unità di tempo ed ad un suo determinato valore di riferimento. La performance relativa di uno strumento invece misura capacità di uno strumento finanziario di variare in base alla unità di tempo ed allo stesso determinato valore di riferimento rilevato per lo strumento e per un altro elemento rispetto al quale si voglia fare un confronto. In analisi di forza relativa, quando uno strumento finanziario viene confrontato con un altro, si parla di tendenza a sovra performare o a sotto performare a seconda che mediamente lo strumento oggetto dell’analisi riesca a fare meglio, in termini di variazione per unità di tempo, dell’altro strumento utilizzato nel confronto. PERIODO DI COLLOCAMENTO In una operazione di sollecitazione all'investimento il periodo di collocamento rappresenta l'arco temporale all'interno del quale i destinatari dell'offerta possono aderire alla proposta dell'emittente o del venditore sottoscrivendo o acquistando parte dei titoli oggetto dell'offerta stessa. Solitamente tale periodo dura tra i 5 e i 10 giorni. PESO Il peso rappresenta l'incidenza di un'azione nella determinazione di un indice borsistico. Esso è pari al rapporto tra la capitalizzazione del titolo e la capitalizzazione complessiva del paniere di titoli che costituiscono l’indice stesso. Per effetto delle operazioni sul capitale, i pesi dell'indice sono rivisti periodicamente, con cadenza diversa a seconda della piazza e dell'indice, in un processo denominato "rebalancing dell'indice". PHI Indicatore che quantifica la variazione del prezzo di un’opzione al variare del rendimento atteso dell’attività sottostante (underlying), a parità degli altri fattori incidenti sul prezzo del derivato. PIANO DI STOCK OPTION Il termine stock option indica in senso ampio l'offerta, da parte di una società, di azioni ai propri dipendenti o collaboratori. I soggetti che vengono scelti potranno ricevere gratuitamente sia azioni della società di appartenenza sia di

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un'altra società del gruppo ovvero acquisire il diritto ad acquistare o sottoscrivere, entro una data scadenza futura (expiration date), un determinato numero di azioni della propria società ad un prezzo predefinito (exercise price). PIANO INDUSTRIALE Il piano industriale rappresenta il documento nel quale i manager illustrano le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obiettivi strategici, l'evoluzione delle determinanti del valore e dei risultati attesi. Generalmente, il principale obiettivo di un piano industriale è di consentire al management di definire in che modo l'impresa intende accrescere il valore per gli azionisti. PLUSVALENZA Con riferimento alle operazioni di investimento finanziario, la plusvalenza (capital gain) è il saldo positivo derivante dalla compravendita di valori mobiliari. Il capital gain è tassato con un'aliquota del 12.5%. La tassazione è prelevata secondo diverse modalità a seconda dei "regimi" di risparmio (dichiarazione, risparmio amministrato, risparmio gestito). PORTAFOGLIO Il portafoglio è l'insieme di diverse attività detenute da un investitore. La proporzione del valore di ciascuna attività sul valore totale del portafoglio è nota come peso di portafoglio. Ovviamente, la somma dei pesi di tutte le attività in portafoglio deve essere pari ad uno. PREMIO Il termine premio può assumere due significati. In primo luogo, esso può rappresentare l'importo pagato dall’acquirente al venditore di un’opzione, di un warrant o di un covered warrant per assicurarsi il diritto di acquisto o vendita dell’attività sottostante (underlying asset). In secondo luogo, esso può identificare il contratto che conferisce al compratore, dietro pagamento di un corrispettivo, la facoltà di ritirare la quantità di strumenti finanziari sottostanti, al prezzo unitario definito base di un contratto a premio. Il mercato dei premi (MPR) di Borsa Italiana è stato chiuso il 14 febbraio 2003. PREMIO DI EMISSIONE Differenza percentuale tra il prezzo di conversione di un'obbligazione convertibile e il prezzo di mercato dell'azione di compendio. PREZZO DI COLLOCAMENTO Prezzo al quale viene venduto un titolo sul mercato primario. PREZZO DI EMISSIONE Il prezzo di emissione è il prezzo stabilito dall'emittente per la vendita del titolo sul mercato primario.

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Tale prezzo può essere determinato in maniera univoca dall'emittente (o dal consorzio di collocamento), come nel caso delle operazioni di collocamento retail, oppure può scaturire da un'asta tra operatori istituzionali, come nel caso di operazioni riservate ad investitori istituzionali, oppure nel caso dei Titoli di Stato. Esso può riguardare sia titoli non ancora diffusi tra il pubblico sia itoli già diffusi tra il pubblico (in caso di aumenti di capitale). Il prezzo di emissione delle azioni non può essere inferiore al valore nominale, sia durante la fase di primo collocamento sia per emissioni successive dovute ad aumenti di capitale sociale. PREZZO DI RIFERIMENTO Nei mercati MTA, MTAX, Expandi e SeDeX il prezzo di riferimento è dato dal prezzo di asta di chiusura. Qualora non risulti possibile determinare tale prezzo, il prezzo di riferimento viene posto pari alla media ponderata dell'ultimo 10% delle quantità negoziate al netto delle quantità scambiate mediante la funzione cross-order. PREZZO DI RIMBORSO Il prezzo di rimborso rappresenta il prezzo che viene corrisposto alla scadenza al possessore di un titolo obbligazionario o di un titolo azionario. PREZZO FORWARD Il prezzo a termine (o prezzo forward) è il prezzo che un acquirente si impegna a versare per acquistare un bene oppure un'attività finanziaria la cui consegna avviene con un differimento temporale rispetto al momento in cui viene stipulato il contratto di compravendita. L'acquirente e il venditore di tale contratto sopportano il rischio che, al momento (futuro) della consegna, il prezzo pattuito alla stipula del contratto sia diverso dal prezzo spot negoziabile sul mercato al momento della stipula del contratto. PRICE INDEX (INDICE SECCO) Metodologia di calcolo dell'indice dove il corso dei titoli è considerato al netto dei dividendi. La distribuzione dei dividendi si traduce in una riduzione nel valore del titolo, e di conseguenza dell'indice. Gli indici secchi (o price indices) sono costruiti in modo tale da incorporare sempre il valore dei titoli al netto dei dividendi eventualmente staccati. Questo presenta lo svantaggio di avere una serie storica con, teoricamente, dei salti di valore derivante da uno stacco considerevole di un titolo ad elevata capitalizzazione o lo stacco di dividendi di tanti titoli nello stesso giorno. In tal modo, potrebbe risultare una performance dell'indice negativa anche a seguito di una crescita positiva del valore medio dei titoli rappresentati. Per ovviare a tale problema si ricorre spesso all'utilizzo di indici total return, in grado di incorporare nel calcolo della performance i dividendi staccati.

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PRICE RANGE Intervallo di prezzo all’interno del quale viene individuato il prezzo finale di sottoscrizione dei titoli oggetto di una Offerta pubblica iniziale (IPO). PRIVATE EQUITY Il private equity è una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high grow companies) effettuata prevalentemente da investitori istituzionali con l'obiettivo di ottenere un consistente guadagno in conto capitale dalla vendita della partecipazione acquisita o dalla quotazione in borsa. L'attività di private equity non comporta unicamente l'apporto di capitale di rischio, ma riguarda anche una serie di attività connesse e strumentali alla realizzazione dell'idea imprenditoriale; fondamentale è l’apporto professionale dello stesso investitore nell’attività della società, di fatto questi partecipa alle decisioni strategiche dell’impresa apportando le proprie conoscenze ed esperienze professionali lasciando all’imprenditore e al management la gestione operativa. Lo stesso investitore istituzionale può essere una figura di prestigio dell’ambiente finanziario, comportando notorietà per l’azienda stessa e facendo sì che il mercato stesso manifesti fiducia nella società al momento della sua quotazione. Se la società in cui si è investito ha successo, l'uscita dell'investitore istituzionale si ha quando la società ha raggiunto lo sviluppo previsto. Nel caso di insuccesso l’investitore abbandona quando si rende conto che non è più possibile risolvere la situazione di crisi. Il disinvestimento può avvenire:

• con la quotazione in Borsa dei titoli della partecipata; • con la vendita dei titoli ad un’altra società o investitore istituzionale; • con il riacquisto della partecipazione da parte del gruppo imprenditoriale

originario; • con la vendita a nuovi e vecchi soci.

Quando l'investitore istituzionale entra in una società high growth durante la fase di start up si parla di "venture capital". PRODOTTI STRUTTURATI I prodotti strutturati sono strumenti il cui profilo rischio-rendimento è dato dalla combinazione delle caratteristiche di uno strumento elementare, nella maggior parte dei casi un'obbligazione con o senza cedola, e uno o più strumenti derivati (opzioni oppure swap). I prodotti strutturati, sebbene generati dalla somma di due diversi profili di rischio, vengono venduti come un unico strumento: l'acquirente assume implicitamente la posizione di acquirente della componente obbligazionaria e, contestualmente, acquirente o venditore della componente derivata. I prodotti strutturati in cui il sottoscrittore acquista implicitamente il derivato, sono tutti prodotti a capitale garantito, viceversa, nel caso in cui il sottoscrittore effettui una vendita implicita del derivato, lo strumento diventa un prodotto atipico e non garantisce l'integrale restituzione del capitale versato. Alla categoria dei prodotti strutturati appartengono le obbligazioni strutturate.

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PROSPETTO DI QUOTAZIONE Documento redatto dall'emittente che ha richiesto la quotazione in borsa dei propri strumenti finanziari, che deve essere approvato dalla Consob e pubblicato prima della data stabilita per l'avvio delle negoziazioni. PROSPETTO INFORMATIVO Documento che deve essere obbligatoriamente redatto e pubblicato dall'emittente che intende svolgere attività di sollecitazione del pubblico risparmio. PUT Vedi "opzione americana" e "opzione put" Q QUOTAZIONE Inserimento di uno strumento finanziario nel listino dei titoli quotati di un determinato mercato mobiliare. QUOTAZIONE Inserimento di uno strumento finanziario nel listino dei titoli quotati di un determinato mercato mobiliare. QUOTAZIONE (LISTING) Inserimento di uno strumento finanziario nel listino dei titoli quotati di un determinato mercato mobiliare. R RAPPORTO DI CAMBIO Numero di azioni o quote della società derivante da un'operazione di fusione, che i soci di una società che si estingue, a seguito della fusione stessa, ricevono in cambio della loro partecipazione originaria. RAPPORTO DI ESERCIZIO Il rapporto di esercizio (o multiplo) è la quantità di attività sottostante controllata da un'opzione. Il termine è impiegato di norma con riferimento ai covered warrant e ai warrant. Se ad esempio un warrant call ha un rapporti di esercizio di 0,2 significa che per sottoscrivere un'azione è necessario disporre di 5 warrant. Il numero di warrant necessario per sottoscrivere un'azione è detto anche parità. La parità è l’inverso del multiplo. RATEO Il rateo indica l'ammontare di interesse o di dividendo che matura dall'ultima data di godimento sino alla data di liquidazione dell'operazione di vendita di un titolo.

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RATING Giudizio assegnato da un'agenzia specializzata indipendente, espresso da un codice alfanumerico, riguardante il merito di credito di una società emittente titoli o di una particolare emissione di titoli. REGIME DEL RISPARMIO AMMINISTRATO Regime di tassazione dei redditi introdotto dal decreto legislativo del 16 giugno 1998. Il regime del risparmio amministrato riguarda il caso in cui l’investitore affida i propri risparmi in deposito a un intermediario, generalmente attraverso un contratto di amministrazione e custodia, senza tuttavia delegarne la gestione. L’investitore delega l’intermediario per tutti gli adempimenti di natura fiscale: è l’intermediario a calcolare, per ogni operazione, l’imposta dovuta e a versarla al fisco in base all'aliquota corrente, garantendo il pieno anonimato dell’investitore. Le imposte sono così calcolate solo sulle plusvalenze (capital gain) effettivamente realizzate a seguito di un’attività di compravendita ed è possibile effettuare la compensazione tra minusvalenze (capital loss). La compensazione può avere luogo solo tra redditi della stessa natura: ad esempio, non è possibile compensare la plusvalenza realizzata da partecipazioni qualificate (almeno pari al 25% del capitale o al 20% dei diritti di voto in assemblea ordinaria, per le società non quotate, ed al 5% del capitale o al 2% dei diritti di voto per le società quotate) con la minusvalenza realizzata da partecipazioni non qualificate. Se il saldo tra plusvalenze e minusvalenze è negativo, questo potrà essere sottratto dalle plusvalenze realizzate nei successivi quattro anni. REGIME DEL RISPARMIO GESTITO Regime di tassazione dei redditi introdotto dal decreto legislativo del 16 giugno 1998 che riguarda il caso in cui il risparmio sia gestito da un intermediario finanziario specializzato (Banca, Società d’intermediazione mobiliare, fondo comune d’investimento aperto o chiuso e SICAV). In tal caso il complesso dei redditi incassati o maturati nel corso dell’anno (interessi, dividendi, plusvalenze) è soggetto a un’imposta del 12,5%, con compensazione delle minusvalenze (se il saldo tra plusvalenze e minusvalenze è negativo, questo potrà essere sottratto dalle plusvalenze realizzate nei successivi quattro anni). L’imposta viene pagata dall’intermediario che gestisce i risparmi dell’investitore ed è calcolata sul risultato netto della gestione maturato, confrontando cioè la valorizzazione del portafoglio investimenti alla fine dell’esercizio con quella all’inizio. Pertanto l’investitore è esente da obblighi nei confronti del Fisco, in quanto ad essi adempie il gestore del suo risparmio e gode del vantaggio dell’anonimato. Caratteristica distintiva di questo metodo è che sono tassate le plusvalenze maturate, ossia stimate sulla base del valore delle attività possedute in portafoglio a una certa data. In questo modo l’intermediario può effettuare una

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compensazione tra guadagni e perdite eventuali nel patrimonio finanziario del risparmiatore, anche tra redditi da capitale e redditi diversi. REGIME DELLA DICHIARAZIONE Regime di tassazione dei redditi introdotto dal decreto legislativo del 16 giugno 1998 in cui l'investitore provvede autonomamente ad adempiere agli adempimenti fiscali associati all'investimento dei propri risparmi. Il regime della dichiarazione prevede che tutti gli adempimenti di natura fiscale relativi alla gestione dei propri risparmi devono essere compiuti dal risparmiatore per proprio conto. Una volta calcolata la plusvalenza (capital gain) complessiva realizzata nel periodo d’imposta, il risparmiatore deve indicare tale ammontare sulla propria dichiarazione dei redditi, perdendo il vantaggio dell’anonimato (garantito invece dagli altri due regimi del risparmio amministrato e del risparmio gestito). L’aliquota applicata può essere del 12,5% (aliquota base) o del 27% (aliquota applicata alle plusvalenze risultanti dalla cessione di partecipazioni “qualificate”, ossia almeno pari al 25% del capitale o al 20% dei diritti di voto in assemblea ordinaria, per le società non quotate, ed al 5% del capitale o al 2% dei diritti di voto per le società quotate) a seconda della tipologia della plusvalenza. L’imposta è pagata con cadenza annuale sull’incremento del capitale maturato ma non ancora realizzato con la dismissione dell’investimento; essa è, quindi, anticipata al fisco e saldata al momento della vendita dell’attività finanziaria, calcolando l’ammontare dovuto sulla frazione dell’anno in corso. E’ possibile effettuare una compensazione tra guadagni e perdite in conto capitale. La compensazione può avere luogo solo tra redditi della stessa natura: ad esempio, non è possibile compensare la plusvalenza realizzata da partecipazioni qualificate con la minusvalenza realizzata da partecipazioni non qualificate. Se il saldo tra plusvalenze e minusvalenze è negativo, questo potrà essere sottratto dalle plusvalenze realizzate nei successivi quattro anni. Il regime dichiarativo è obbligatorio per i possessori di partecipazioni qualificate e per chi eredita attività finanziarie. Nel caso in cui le attività finanziarie oggetto della tassazione sono detenute in portafoglio per un periodo superiore all’anno, si applica l’equalizzatore. RELAZIONE TRIMESTRALE Documento informativo che deve essere obbligatoriamente redatto dalle società con azioni quotate in borsa. RENDITA Una rendita consiste in una successione di capitali di pari ammontare che vengono corrisposti a intervalli regolari durante un orizzonte temporale di riferimento. Gli elementi fondamentali di una rendita sono:

• le rate, ossia i flussi periodici; • il tasso di interesse, ossia il tasso al quale vengono capitalizzati o

scontati i flussi di cassa;

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• la durata, ossia l'orizzonte temporale di riferimento; • il numero di periodi o numero di rate, ossia il numero di pagamenti che

risultano equamente distribuiti all'interno dell'orizzonte temporale. Sulla base di tali elementi è possibile distinguere le rendite in:

• rendite posticipate, in cui ogni rata viene corrisposta alla fine del periodo cui si riferisce;

• rendite anticipate, in cui ogni rata viene corrisposta all'inzio del periodo cui si riferisce;

• rendite immediate, in cui la corresponsione delle rate inizia subito; • rendite differite, in cui la corresponsione delle rate inizia dopo un

intervallo temporale, di ampiezza variabile, denominato periodo di differimento;

• rendite perpetue, in cui l'orizzonte temporale di riferimento risulta illimitato.

Di ogni rendita è possibile calcolare: • il valore attuale, ossia la somma del valore attuale (scontato) di ogni rata

che verrà corrisposta in futuro; • il montante, ossia la somma del valore futuro (capitalizzato) di ogni

singola rata che verrà corrisposta dall'istante iniziale sino alla scadenza. RESISTENZA Nell'ambito dell'analisi tecnica la resistenza indica il livello di prezzo in cui ci si attende che una tendenza rialzista subisca una temporanea interruzione a causa di una concentrazione di offerta. Spesso tale livello di prezzo corrisponde a cifre tonde (ad esempio 1, 5 oppure 10) in quanto esse rappresentano prezzi psicologici, ossia soglie di prezzo su cui gli investitori basano spesso le loro decisioni. L'analisi tecnica ha osservato che nella maggior parte dei casi il livello di resistenza durante un movimento al rialzo tende a trasformarsi in supporto durante un ribasso (supporto secondario). RETTANGOLI In analisi tecnica, i rettangoli sono figure di consolidamento caratterizzate da una serie di oscillazioni dei prezzi all'interno di un canale formato da due rette parallele orizzontali di cui quella superiore individua un livello di resistenza, mentre quella inferiore un livello di supporto. La rottura di una delle due linee di supporto o di resistenza fornisce un segnale in merito alla futura evoluzione della tendenza. In corrispondenza di queste aree solitamente si osservano volumi inferiori rispetto ai normali trend (volumi che però risultano superiori che nelle altre figure di continuazione, soprattutto quando il rettangolo che si forma è piuttosto "spesso") e ciò conferma che il mercato si trova in "pausa". Rispetto alle altre figure di continuazione i rettangono possono avere una durata estremamente lunga, anche alcuni mesi. I rettangoli vengono anche denominati "aree di accumulazione" oppure "aree di distribuzione" quando sono seguiti rispettivamente da una ripresa del trend rialzista o ribassista.

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All'aumentare dell'area del rettangolo (lunghezza, ossia durata e larghezza, ossia spessore dell'attività durante la fase di congestione) dovrebbe anche aumentare la dimensione del movimento che consegue; è possibile impostare un obiettivo di prezzo proiettando l'altezza del rettangolo a partire dal punto di rottura. REVERSE CLIQUET Obbligazione strutturata il cui rendimento dipende dalla differenza tra un tasso fisso predeterminato e la somma dei rendimenti periodici negativi di un'attività sottostante. REVERSE CONVERTIBLE Titolo obbligazionario atipico che conferisce al portatore il diritto di ricevere una remunerazione elevata in cambio dell'opzione riconosciuta all'emittente di rimborsare a scadenza il valore nominale oppure un quantitativo di azioni il cui valore è inferiore al capitale investito. La reverse convertible appartiene alla categoria delle obbligazioni strutturate. Essa è data dalla combinazione di un'obbligazione ordinaria a breve termine (di durata inferiore all'anno) e una opzione put implicitamente venduta dal sottoscrittore all'emittente. REVISIONE DEGLI INDICI Processo mediante il quale si modificano le componenti in termine di pesi e componenti (constituents) di un indice di borsa. Le modalità di revisione di un indice sono diverse a seconda della piazza e del segmento di mercato. In Italia è prevista una revisione ordinaria basata su una modifica dei titoli del paniere con cadenza semestrale, a marzo e a settembre. RIACQUISTO Riacquisto sul mercato di azioni o obbligazioni da parte della società emittente. Nel caso di buy-back di azioni, l'operazione è generalmente interpretata dal mercato come segno che il management della società è ottimista sul futuro e ritiene il prezzo corrente dell'azione sottovalutato. Si tratta anche di una modalità di distribuire flussi di cassa agli azionisti o di restituire risorse inutilizzate, nonché per ottenere azioni da riservare a piani di azionariato dei dipendenti oppure di stock option. RIMBORSO DEL CAPITALE Restituzione, da parte dell’emittente, del capitale versato dall’obbligazionista o dall'azionista al momento della sottoscrizione o dell’acquisto del titolo. Esistono diverse modalità attraverso cui l’emittente può estinguere il debito contratto nei confronti degli obbligazionisti. Il rimborso del capitale può avvenire in un’unica soluzione, alla scadenza dell’obbligazione, oppure si può definire un piano di ammortamento con la restituzione periodica di quote del capitale versato. Tra le condizioni del prestito obbligazionario si può includere una clausola che dà la possibilità all’emittente di procedere ad un rimborso anticipato di tutto il capitale, interrompendo, così il pagamento delle cedole di interesse. Nel caso di obbligazioni emesse in valuta estera, l’investitore può

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chiedere il rimborso in una valuta diversa, spostando il rischio di cambio in capo all’emittente. RISCHIO DI CAMBIO Rischio legato ad una variazione del rapporto di cambio tra due valute, che incide sul valore di un bene espresso in una valuta estera. RISCHIO DI INSOLVENZA Rischio che il debitore non sia in grado di adempiere ai suoi obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale. RISCHIO DI LIQUIDITÀ Rischio che un titolo non possa essere venduto a un prezzo equo con bassi costi di transazione e in breve tempo. RISCHIO PAESE Rischio di interruzione del pagamento di prestiti da parte di mutuatari esteri a causa dell'interferenza di un governo sovrano estero. Si riferisce anche al rischio di default di un governo estero su un prestito emesso (o garantito) dallo stesso governo. ROAD SHOW Processo che prevede la predisposizione di una serie di incontri tra la comunità degli investitori istituzionali e il management di una società che intende realizzare un'operazione di offerta dei propri titoli. ROE - RETURN ON EQUITY (REDDITIVITÀ DEL CAPITALE PROPRIO) Misura del rendimento contabile di un'azienda. E' data dal rapporto tra il reddito netto e il patrimonio netto di una società risultanti dal bilancio di esercizio. ROI - RETURN OF INVESTMENTS (REDDITIVITÀ DEL CAPITALE INVESTITO) Redditività operativa che costituisce la misura della remunerazione del capitale investito in azienda a titolo di debito o di rischio. E' data dal rapporto tra risultato operativo e capitale investito. ROTTURA Nell'ambito dell'analisi tecnica la rottura identifica una situazione in cui il prezzo di un'attività finanziaria sfonda, al ribasso o al rialzo, una trend-line, un supporto, una resistenza oppure un altro indicatore di momentum. La rottura può rappresentare un segnale di inversione di tendenza nell'andamento del prezzo. RSI - RELATIVE STRENGTH INDEX (INDICE DI FORZA RELATIVA) Nell'ambito dell'analisi tecnica l'indicatore di forza relativa (o Relative Strength Index - RSI) è utilizzato per segnalare la forza interna di un titolo o di un

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indice rispetto a un periodo prestabilito in modo tale da evidenziare le zone di ipercomprato (segnale di vendita) e le zone di ipervenduto (segnale di acquisto). RUMORS I rumors sono notizie rilevanti (non ufficiali) ma difficilmente verificabili riguardanti operazioni e vicende di emittenti con titoli quotati (per esempio un aumento di capitale). Difficilmente si è in grado di verificare con certezza la veridicità e l'attendibilità di un rumor; solo a seguito di una nota ufficiale della società interessata, che ufficializza o smentisce la voce circolata, si può realmente capire la fondatezza di un rumor. La diffusione di tali notizie nasce dalla presenza di gap informativi tra i diversi soggetti che partecipano al mercato e sono finalizzate a sfruttare eventi ritenuti price sensitive non ancora ufficiali e destinati ad impattare, una volta confermate, sul valore delle azioni. S SCADENZA DERIVATI AZIONARI Uno degli elementi essenziali degli strumenti derivati (sia simmetrici sia asimmetrici) è la scadenza, ovvero il termine dopo il quale la prestazione oggetto del contratto cessa di esistere. Tutti gli strumenti derivati sono individuati da una scadenza. I contratti su derivati azionari negoziati presso l'Italian Derivatives Market (Idem) scadono il terzo venerdì del mese di scadenza alle 9:05. Se si tratta di un giorno di borsa chiusa, il contratto scade il primo giorno di borsa aperta precedente. SCORPORO Operazione mediante la quale una società o un ramo di essa vengono apportati presso ad altra società esistente o di nuova costituzione ricevendo come contropartita non denaro, ma azioni della società conferitaria. SGR (SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO) Le SGR (o Società di Gestione del Risparmio) possono svolgere diverse attività tra cui la principale è quella di gestione collettiva, ossia l'istituzione e/o la promozione di fondi comuni di investimento. A questa si aggiungono la gestione su base individuale di portafogli di investimento per conto terzi, l'istituzione e la gestione di fondi pensione, la custodia e l’amministrazione di quote di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) di propria istituzione, la consulenza in materia di investimenti in strumenti finanziari e le attività connesse o strumentali indicate nel Testo Unico dell'Intermediazione Finanziaria. SHORT SELLING Vendita "a nudo" di un azione o un derivato di cui non si è al momento possessori. La presunzione è quella di guadagnare dal previsto ribasso del titolo prima di chiudere l'operazione con l'acquisto dello stesso (buy to cover).

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SICAV (SOCIETÀ DI INVESTIMENTO A CAPITALE VARIABILE) Le Società di Investimento a Capitale Variabile (SICAV), introdotte in Italia nel 1992, rientrano negli OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) insieme ai fondi comuni d’investimento. La peculiarità delle SICAV, che rappresenta anche la differenza rispetto ai fondi comuni, è che l’investitore diventa azionista della società e, quindi, acquisisce una serie di diritti patrimoniali (diritto agli utili e al rimborso del capitale a seguito della richiesta di riscatto) e amministrativi. SIM (SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE MOBILIARE) Società per azioni con sede legale e direzione generale in Italia autorizzata a svolgere i servizi di investimento e i servizi accessori previsti dal Testo Unico dell'Intermediazione Finanziaria. SOLLECITAZIONE ALL'INVESTIMENTO Ogni offerta, invito a offrire o messaggio promozionale, in qualsiasi forma rivolti al pubblico, finalizzati alla vendita o sottoscrizione di prodotti finanziari (secondo l'articolo 1 del Testo Unico sull'Intermediazione Finanziaria). SOSPENSIONE DELLE NEGOZIAZIONI La sospensione delle negoziazioni è un'interruzione non programmata del normale processo di contrattazione di uno strumento finanziario. SOSTITUTO D'IMPOSTA Persona fisica o giuridica che ha il compito di effettuare il prelievo fiscale sui redditi, sul patrimonio o sui proventi del soggetto percepiente per conto dell'Erario. SOTTOSCRITTORE Con il termine sottoscrittore si individua un qualsiasi soggetto, sia persona fisica sia persona giuridica, che aderendo all'offerta di sottoscrizione di strumenti finanziari ne diventa titolare, contro il pagamento dello strumento oggetto di offerta. SOTTOSTANTE Gli strumenti derivati sono così denominati in quanto il loro valore (e il loro prezzo) derivano dal valore di una determinata variabile detta sottostante. In funzione della natura del sottostante (o underlying) è possibile distinguere tra: • derivati su azioni; • derivati su indici; • derivati su tassi di interesse; • derivati su tassi di cambio (o su valute); • derivati sul rischio di credito; • derivati su merci (o commodities); • derivati su obbligazioni.

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SOVRAPPREZZO Il sovrapprezzo rappresenta la somma richiesta, in aggiunta al valore nominale, per la sottoscrizione di azioni di nuova emissione in sede di aumento del capitale sociale. Tale somma aggiuntiva confluisce in un'apposita riserva patrimoniale ed è parte del patrimonio netto della società. SPECIALIST Lo specialista (o specialist) è un intermediario che svolge funzioni di market making, impegnandosi a sostenere la liquidità di uno o più titoli azionari mediante l'esposizione continua di proposte di acquisto e di vendita a prezzi che non si scostino tra di loro di una percentuale (spread) superiore a quella stabilita da Borsa Italiana. I compiti dello specialist riguardano:

• il sostegno alla liquidità del/dei titolo/i; lo specialist deve ripristinare prontamente le proposte eseguite sino al raggiungimento di un quantitativo minimo giornaliero;

• la gestione del book istituzionale, destinato ad accogliere le proposte di negoziazione istituzionali (di elevato ammontare);

• la pubblicazione di almeno due analisi finanziarie all'anno riguardanti le società emittenti, nonché brevi analisi in occasione dei principali eventi societari;

• la promozione di incontri, almeno due volte l'anno, tra il management della/e società e la comunità finanziaria.

In Italia, lo specialist è presente sui mercati MTA, Expandi, MTAX, SeDeX, sul mercato dei fondi chiusi e degli OICR indicizzati, nei mercati TAH, TAHX, EuroMOT, MOT e IDEM. SPIKES Indicatore di analisi tecnica grafica formato da tre massimi, il secondo dei quali si trova in posizione inferiore rispetto agli altri due. SPIN-OFF Operazione mediante la quale una società o un ramo di essa vengono apportati presso ad altra società esistente o di nuova costituzione ricevendo come contropartita non denaro, ma azioni della società conferitaria. SPLIT (FRAZIONAMENTO) Operazione di riduzione del valore nominale di un' azione, con conseguente aumento delle azioni in circolazione, lasciando invariato l'ammontare del capitale sociale. Il frazionamento è un'operazione sul capitale sociale che può rendersi opportuna quando le azioni hanno raggiunto una quotazione di borsa così elevata da renderne oneroso l'acquisto da parte degli investitori retail. Gli azionisti vedono contemporaneamente aumentare il numero di azioni in portafoglio e diminuire il loro valore, senza che ciò si traduca in una variazione nel controvalore totale dell'investimento. In un mercato perfetto il frazionamento non dovrebbe avere nessuna influenza sul prezzo dell'azione;

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nella realtà si possono osservare variazioni dovute alla precedente formazione di una domanda insoddisfatta. STAR Segmento del mercato MTA sul quale sono negoziati titoli a media capitalizzazione che rispettano particolari requisiti in termini di informativa societaria e di corporate governance. STOP LOSS Procedura "difensiva" per la limitazione del rischio utilizzata nel trading tramite l'immissione di un ordine di vendita sui propri titoli in portafoglio, ordine da effettuarsi in concomitanza del calo del prezzo del titolo oltre una certa soglia predefinita. STRADDLE (OPZIONE DOPPIA) Acquisto contemporaneo di un'opzione call e un'opzione put aventi il medesimo sottostante, il medesimo strike price e la medesima scadenza. L'acquisto contestuale di un'opzione call e una put con medesime caratteristiche genera un guadagno nel caso in cui la variazione di prezzo del sottostante (sia al rialzo che al ribasso) sia di entità superiore alla somma dei due premi versati per acquistare le opzioni. Tale strategia (nota anche come straddle) è adatta nel caso in cui ci si attenda una variazione relativamente elevata, in aumento o in diminuzione, su un determinato sottostante. A scadenza, infatti, una delle due opzioni risulterà in the money, mentre l'altra risulterà out of the money. L'entità del guadagno dipenderà dalla differenza tra il payoff dell'opzione che risulta in the money e la somma dei premi versati per acquistare entrambe le opzioni. STRAP Strategia operativa che prevede l'apertura di una posizione lunga su due call e una posizione lunga su una put con medesimo prezzo di esercizio. STRIKE PRICE (PREZZO DI ESERCIZIO) Il prezzo di esercizio (o strike price) è il prezzo al quale il possessore di un'opzione può esercitare la facoltà. Nel caso di opzione call esso rappresenta il prezzo al quale è possibile acquistare l'attività sottostante, mentre nel caso di opzione put esso rappresenta il prezzo al quale è possibile vendere il sottostante. STRIP Strategia operativa che prevede l'apertura di una posizione lunga su una call e una posizione lunga su due put con medesimo prezzo di esercizio. STRUMENTI FINANZIARI Insieme di tutti i prodotti finanziari e di ogni altra forma di investimento di natura finanziaria.

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SUPPORTO Nell'ambito dell'analisi tecnica il supporto indica il livello di prezzo in cui ci si attende che una tendenza ribassista subisca una temporanea interruzione a causa di una concentrazione di domanda. Spesso tale livello di prezzo corrisponde a cifre tonde (ad esempio 1, 5 oppure 10) in quanto esse rappresentano prezzi psicologici, ossia soglie di prezzo su cui gli investitori basano spesso le loro decisioni. L'analisi tecnica ha osservato che nella maggior parte dei casi il livello di supporto durante un movimento al ribasso tende a trasformarsi in resistenza durante un rialzo (resistenza secondaria). SWAP Uno swap è un contratto derivato simmetrico con il quale due soggetti si impegnano a scambiare periodicamente delle somme di denaro calcolate applicando al medesimo capitale (detto nozionale) due diversi parametri riferiti a due diverse variabili di mercato. Il capitale nozionale, invece, è oggetto di scambio tra le parti soltanto in alcune tipologie di swap. Lo swap è uno strumento molto simile al forward rate agreement con la differenza che il contratto non prevede un unico scambio, bensì una serie di pagamenti futuri. Gli swap non sono negoziati sui mercati regolamentati, ma vengono di volta in volta stipulati mediante accordi bilaterali tra le parti interessate (mercato over the counter - OTC). T TASO EURIBOR Tasso di interesse a breve termine corrisposto sui depositi interbancari in euro. L'Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è stato introdotto il 1° gennaio 1999 a seguito dell'adozione dell'euro e rappresenta il tasso di interesse del mercato interbancario dei depositi in euro per le operazioni di breve durata tra banche primarie. L'Euribor è calcolato dalla Federazione Bancaria Europea (che rappresenta le banche appartenenti ai paesi dell'UE); viene calcolato sulle operazioni con scadenza a una settimana e con scadenza da 1 a 12 mesi con base fissata al 31 dicembre 1998 alle ore 11 in Europa Centrale (ore 10 di Londra), con valuta 4 gennaio 1999. TASSO DI RENDIMENTOEEFFETTIVO A SCADENZA Tasso di rendimento che consente di eguagliare, in senso finanziario, il prezzo pagato per acquistare un titolo di debito con la somma dei valori attuali di tutti i flussi futuri, sia in linea interessi che in linea capitale, che maturano a beneficio del possessore. TASSO INTERBANCARIO Tasso di interesse che matura su un deposito interbancario.

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TEORIA DI DOW L’andamento di mercato può essere scomposto in tre trend. Dow individua tre tipi di trend: quello Primario o Major trend di una durata perlomeno di un anno all’interno del quale si possono distinguere il "trend Secondario" della durata di alcune settimane e di direzione opposta al "trend Primario" e il "trend Minore" di una durata generalmente inferiore alle tre settimane nella stessa direzione del "trend Primario". THETA Indicatore che esprime la variazione del prezzo di uno strumento derivato al ridursi della vita residua. TITOLO Strumento finanziario rappresentativo di quote di capitale di rischio o di capitale di debito di una società. TITOLO A BREVE TERMINE I titoli a breve termine circolano sul mercato monetario, per questo vengono anche denominati titoli del mercato monetario. Essi possiedono due caratteristiche:

• rischio di insolvenza relativamente contenuto, poiché, per via della loro breve durata è abbastanza improbabile che l'emittente non rimborsi il capitale. Questi strumenti, infatti, vengono solitamente emessi da soggetti caratterizzati da un elevato standing creditizio;

• scadenza all'emissione inferiore o al massimo pari a 12 mesi. Tra i principali titoli a breve termine presenti sul mercato italiano vi sono i BOT e le cambiali finanziarie. TITOLO A MEDIO-LUNGO TERMINE Titolo con durata residua superiore a 12 mesi. TITOLO AL PORTATORE Titolo non intestabile ad alcun soggetto. Il possesso del titolo garantisce la piena titolarità a chi lo detiene ed è sufficiente per l'esercizio dei diritti relativi. Il trasferimento del titolo avviene attraverso la consegna materiale dello stesso. TITOLO DI STATO I titoli di Stato (o titoli del debito pubblico) vengono emessi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per finanziare il fabbisogno statale. Poiché sono garantiti dallo Stato italiano essi vengono considerati privi di rischio di insolvenza e corrispondono rendimenti contenuti rispetto a strumenti più rischiosi. Le principali tipologie di titoli di Stato attualmente in circolazione sono: buoni ordinari del tesoro, certificati di credito del tesoro, buoni del tesoro poliennali, certificati del tesoro zero coupon, buoni ordinari del tesoro, buoni del tesoro poliennali indicizzati all'inflazione.

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TRADING L'insieme delle attività che definiscono la negoziazione. TRAILING P/E Il trailing PE è il rapporto prezzo/utili basato sui dati finanziari dei 12 mesi più recenti. Se la società è quotata e quindi è possibile impiegare dati trimestrali, si prendono in considerazione le informazioni relative agli ultimi quattro trimestri. Pertanto, gli ultimi quattro dati dell'utile trimestrale sono sommati e poi impiegati come denominatore nel calcolo del rapporto. TREND Il trend, o tendenza in italiano, è oggetto di studio in analisi tecnica. Secondo i graficisti i mercati finanziari si muovono infatti seguendo delle tendenze, o trend, ben definiti. Il trend viene individuato da una serie di massimi e minimi successivamente crescenti nel caso di una tendenza al rialzo, decrescenti in caso di una al ribasso, e rimane tale fino a che non si verifica la condizione contraria. Sta all'analista tecnico riuscire a individuare la fase direzionale del mercato e riconoscere i potenziali livelli critici di inversione o di continuazione. In caso sia impossibile individuare una direzione dominante nell'andamento dei prezzi è più corretto parlare di trend laterale piuttosto che di assenza di trend. La tendenza può quindi assumere tre direzioni, al rialzo, al ribasso, e laterale. TRENDLINE (LINEE DI TENDNZA) In analisi tecnica, le linee di tendenza (o trend-line) vengono tracciate per evidenziare eventuali trend nell'andamento del prezzo di un titolo. In particolare, si ha una linea di tendenza: • rialzista, quanto è possibile collegare con una linea retta due o più punti di minimo tra loro crescenti; • ribassista, quando è possibile collegare con una linea retta due o più punti di massimo tra loro decrescenti. Le linee che congiungono i massimi successivi decrescenti rappresentano un "livello di resistenza", mentre le linee che congiungono i minimi successivi crescenti rappresentano un "supporto". Secondo l'analisi tecnica, la rottura delle linee di tendenza può in alcuni casi, se prolungata e duratura, evidenziare l'inversione del trend. TRIANGOLO Nell'ambito dell'analisi tecnica i triangoli sono figure che possono rappresentare un consolidamento o un'inversione di una tendenza in corso. Essi possono essere di due tipi: simmetrici o rettangoli.

• Triangoli simmetrici: è una figura composta da una serie di due o più rialzi e reazioni nelle quali ciascun successivo punto di massimo è più basso di quello che l'ha preceduto, mentre il minimo di ciascuna reazione è più alto del precedente. In questa configurazione le linee che uniscono i massimi convergono verso le linee che uniscono i minimi.

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• Triangoli rettangoli: rappresentano una categoria speciale dei precedenti in quanto uno dei due lati (ovvero una delle due linee di tendenza) è orizzontale.

TUIF (TESTO UNICO SULL'INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA) Il Testo Unico sull'Intermediazione Finanziaria (TUIF) è stato introdotto nel 1998 con il decreto legislativo n. 58. Esso riveste un'importanza fondamentale in quanto ricompatta in sè gran parte della normativa primaria emanata negli ultimi trent’anni, la razionalizza e la rende compatibile con l'intero spettro della disciplina comunitaria in tema di mercati finanziari. Il TUIF compone di sei parti: le Disposizioni comuni, la Disciplina degli Intermediari, la Disciplina dei mercati e della gestione accentrata di strumenti finanziari, quella degli emittenti, le Sanzioni e quindi le Disposizioni transitorie e finali. U UNDERPRICING Fenomeno tipico delle operazioni di OPV e IPO che si verifica quando il prezzo di collocamento è inferiore al prezzo di mercato dei titoli al momento della quotazione. V VALORE DI LIBRO (VALORE CONTABILE) Il valore di libro (o valore contabile) del capitale azionario è dato dal somma del capitale sociale azionario, dei sovrapprezzi pagati in occasione di aumenti di capitale e degli utili accantonati nel tempo a riserve dall'impresa. Come tale rappresenta il cumulo dei valori storici dei mezzi finanziari conferiti (o non prelevati) dagli azionisti. VALORE DI MERCATO Importo al quale è scambiato sul mercato uno strumento finanziario. Il valore di mercato di uno strumento finanziario è determinato dall'incontro tra offerta e domanda sul mercato; è agevolmente disponibile per i titoli quotati e attivamente scambiati. Il valore di mercato del capitale di una società quotata è dato dal prezzo corrente di un'azione (nel caso più semplice che la società abbia emesso una sola categoria di azioni) moltiplicato per il numero di azioni in circolazione (capitalizzazione di borsa). VALORE INTRINSECO Il valore di un’opzione può essere scomposto in due componenti: il valore intrinseco e il valore temporale. Il valore intrinseco è pari al valore del derivato nel caso di esercizio immediato. Per le opzioni call il valore intrinseco è pari alla differenza tra il prezzo corrente dell’attività sottostante e il prezzo d'esercizio, se tale grandezza è positiva; è pari a zero invece se tale differenza è negativa (prezzo di esercizio superiore al prezzo corrente). Per le opzioni put il valore

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intrinseco è pari alla differenza tra prezzo di esercizio e prezzo corrente dell'attività sottostante, se tale grandezza è positiva; è pari a zero invece se tale differenza è negativa (prezzo corrente superiore al prezzo di esercizio). Quando un'opzione ha valore intrinseco positivo lo strumento derivato è detto "in the money"; le opzioni "at the money" e "out of the money" hanno valore intrinseco nullo. VALORE TEMPORALE Componente, insieme al valore intrinseco, del valore di un'opzione. Il valore temporale è dato dalla differenza tra il prezzo dell'opzione e il suo valore intrinseco. VARIAZIONE DEL CAPITALE SOCIALE In occasione di modifiche del capitale sociale, la società emittente comunica alla CONSOB e alla società di gestione del mercato, che ne assicura la diffusione entro il giorno successivo, il nuovo ammontare del capitale, il numero di azioni e le categorie delle stesse in cui questo è suddiviso. Sono individuabili due principali operazioni che comportano una variazione del capitale sociale: l'aumento (gratuito o a pagamento) e la diminuzione (volontaria o per perdita). VEGA Indicatore che esprime la variazione del prezzo di uno strumento derivato al variare di un punto percentuale della volatilità dell'attività sottostante. VOLATILITÀ Indicatore che misura l'incertezza o la variabilità del rendimento di un'attività finanziaria. VOLUME Numero di titoli scambiati nell'arco di un determinato periodo. Il volume è un indicatore della liquidità di una determinata attività finanziaria; più è elevato il volume degli scambi e più è liquido lo strumento. Un aumento/diminuzione considerevole del volume è, in genere, seguito da una forte variazione nel prezzo del titolo, indice dell'aumentato/calato interesse degli investitori per il titolo o per il mercato. Per tale motivo il volume è uno strumento piuttosto utilizzato in analisi tecnica per esaminare l'andamento e la consistenza delle contrattazioni di un titolo, con l'obiettivo di prevederne l'andamento futuro. W WARRANT Strumento finanziario derivato che attribuisce al possessore il diritto di acquistare (warrant call) o di vendere (warrant put) l'attività sottostante a (oppure entro) una determinata scadenza ad un prezzo predeterminato. Il warrant è uno strumento derivato molto simile ad un'opzione che conferisce al

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possessore una facoltà di acquisto (call) o di vendita (put) da esercitarsi a oppure entro una certa scadenza (se di tipo europeo oppure americano) su una determinata attività sottostante e ad un prezzo prefissato. Il warrant (di tipo call) è particolarmente utilizzato dalle società al fine di rendere più appetibili le proprie obbligazioni (obbligazioni cum warrant) oppure al fine di raccogliere nuove risorse mediante aumenti di capitale. Il warrant è uno strumento che può circolare separatamente rispetto al titolo principale e può essere negoziato sul mercato MTA. Il warrant si differenzia dall'opzione per il fatto di essere un titolo (e non un contratto), per una maggiore durata e per la mancanza di un sistema di margini. Y YIELD CURVE Distribuzione dei rendimenti effettivi di un insieme di titoli obbligazionari in tutto identici, salvo che per la loro scadenza, in funzione della loro vita residua. Z ZERO COUPON BOND Obbligazioni prive di cedole, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di emissione e quello di rimborso.

Fonte: rielaborazione definizioni on-line