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Capitolo VII.

Il mercato del lavoro

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1. Un viaggio nel mercato del lavoro

Forza lavoro: lavoratori occupati + lavoratori in cerca di occupazione Tasso di partecipazione: rapporto tra la forza lavoro e la popolazione civile in età

lavorativa Tasso di disoccupazione: rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro

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1. Un viaggio nel mercato del lavoro

FIG. 7.1. Popolazione, forza lavoro, occupazione e disoccupazione nell’UE 27 (in milioni), 2008

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Tasso di partecipazione femminile e maschile in Europa nel 2008. Fonte Eurostat

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1. Un viaggio nel mercato del lavoro

FIG. 7.4. Il tasso di disoccupazione medio in Europa, 2008 (a)

Fonte: Eurostat

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1. Un viaggio nel mercato del lavoro

FIG. 7.5. Il tasso di disoccupazione medio in Europa, 2008 (b)

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2. La determinazione dei salari • I lavoratori percepiscono solitamente un salario superiore al loro salario di riserva, cioè il salario che li rende indifferenti tra lavorare ed essere disoccupati. • I salari di solito dipendono dalle condizioni prevalenti sul mercato del lavoro: quanto più basso è il tasso di disoccupazione, tanto maggiori sono i salari. Due linee interpretative: anche in assenza di contrattazioni collettive (contrattazioni tra sindacati e imprese), i lavoratori hanno una certa forza contrattuale che usano per ottenere salari più elevati. le imprese stesse, per varie ragioni, possono voler pagare salari superiori a quello di riserva.

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2.1. Contrattazione

La forza contrattuale di un lavoratore dipende da: • il costo, in caso di dimissioni, che l’impresa paga per sostituirlo; • la difficoltà a trovare un nuovo lavoro. Conseguentemente: la forza contrattuale dipenderà: - dalla natura/qualificazione del lavoro; - dalle condizioni prevalenti sul mercato del lavoro.

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2.2. La teoria dei “salari di efficienza”

Prescindendo dalla forza contrattuale dei lavoratori, le stesse imprese possono voler pagare un salario superiore a quello di riserva: - per avere lavoratori più produttivi, incentivati da una migliore remunerazione; - diminuire il tasso di avvicendamento dei lavoratori (turnover): la riduzione di turnover tende ad aumentare la produttività. Pagare un salario più elevato è quindi uno strumento di incentivazione dei lavoratori: gli economisti chiamano le teorie che legano la produttività o l’efficienza dei lavoratori al salario percepito teorie dei “salari di efficienza”.

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2.2. La teoria dei “salari di efficienza”

Come le teorie basate sulla contrattazione, anche le teorie dei salari di efficienza suggeriscono che i salari dipendono: - dalla natura del lavoro; - dalle condizioni del mercato del lavoro.

Le imprese che considerano il morale e l’impegno dei lavoratori come elementi essenziali alla qualità del lavoro pagheranno di più. Il salario è influenzato anche dalle condizioni prevalenti sul mercato del lavoro: un elevato numero di posti di lavoro vacanti rende conveniente per i lavoratori dare le dimissioni.

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2.3. Salari, prezzi e disoccupazione

La precedente discussione sulla determinazione dei salari suggerisce un’equazione dei salari come segue: Dove il salario nominale aggregato, W, dipende da tre fattori: 1. il livello atteso dei prezzi, Pe; 2. il tasso di disoccupazione, u; 3. una generica variabile, z, che rappresenta tutte le altre

variabili che influenzano la determinazione dei salari.

W P F u ze= ( , )( , )− +

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Livello atteso dei prezzi I salari sono fissati in termini nominali quando il livello dei prezzi non è ancora noto.

Pe↑ ⇒ W↑ Il tasso di disoccupazione • Il tasso di disoccupazione influenza negativamente il livello

dei salari. • Un tasso di disoccupazione elevato indebolisce il potere

contrattuale dei lavoratori. u↓ ⇒ W↑

2.3. Salari, prezzi e disoccupazione

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Gli altri fattori, z

Quali variabili? – Indennità di disoccupazione – Salario minimo – Livello di protezione dei lavoratori

Relazione positiva tra z e il livello dei salari

z↑ ⇒ W↑

2.3. Salari, prezzi e disoccupazione

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I prezzi dipendono dai costi che, a loro volta, dipendono dalla funzione di produzione - la relazione tra gli input impiegati e l’output prodotto. • Assumiamo che le imprese producano beni usando un unico fattore produttivo, il lavoro: Dove Y è la produzione, N l’occupazione e A la produttività del lavoro. • Assumiamo ora che A=1 (un lavoratore produce una unità di prodotto), la funzione di produzione diventa:

3. La determinazione dei prezzi

Y AN=

Y N=

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Un modo semplice per definire come le imprese fissano i prezzi è rappresentato dalla seguente equazione: Dove µ è il ricarico del prezzo sul costo di produzione, indicato generalmente come markup. In concorrenza perfetta si ha che P = W, dunque µ = 0. Se le imprese hanno potere di mercato, µ sarà positivo e il prezzo P sarà superiore al costo W di un fattore uguale a (1+ µ). A un maggior livello di regolamentazione del mercato dei beni (product market regulation) corrisponde un più ridotto grado di concorrenza

3. La determinazione dei prezzi

P W= +( )1 µ

)()(

+= Pmrfµ

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Assumiamo che, nella determinazione dei salari, i salari nominali dipendano dal livello effettivo dei prezzi, P, piuttosto che dal livello atteso dei prezzi Pe. L’equazione dei salari diventa: Dividendo entrambi i lati per il livello dei prezzi, si ottiene: Quanto maggiore è il tasso di disoccupazione, tanto minore sarà il salario reale scelto da chi fissa i salari.

4.1. L’equazione dei salari

W PF u z= ( , )

WP

F u z= ( , )( , )− +

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L’equazione dei prezzi diventa: Invertendo entrambi i lati di questa equazione, si ottiene: Il salario reale fissato dalle imprese è una funzione delle decisioni di prezzo. Un aumento del markup fa aumentare i prezzi a parità di salari, facendo in tal modo diminuire il salario reale.

4.2. L’equazione dei prezzi

PW

= +( )1 µ

WP

=+1

1( )µ

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4.2. L’equazione dei prezzi

Fig. 7.12. Le equazioni dei salari, dei prezzi e il tasso naturale di disoccupazione. Il tasso naturale di disoccupazione è il tasso di disoccupazione tale per cui il salario reale scelto nella determinazione dei salari è uguale al salario reale che scaturisce dalla determinazione dei prezzi.

WS: W/P = F (u, z)

PS: W/P = 1/(1 + µ )

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4.3. Salari reali di equilibrio e disoccupazione

Eliminando W/P dall’equazione dei salari e sostituendola nell’equazione dei prezzi otteniamo: Il tasso di disoccupazione di equilibrio, un, deve essere tale per cui il salario reale scelto nella determinazione dei salari sia uguale al salario reale derivante dalla fissazione dei prezzi ed è chiamato tasso naturale di disoccupazione.

F u zn( , ) =+1

1 µ

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4.3. Salari reali di equilibrio e disoccupazione

Fig. 7.13. Sussidi di disoccupazione e tasso naturale di disoccupazione. Un aumento dei sussidi di disoccupazione porta a un aumento del tasso naturale di disoccupazione.

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4.3. Salari reali di equilibrio e disoccupazione

Fig. 7.14. Markup e tasso naturale di disoccupazione. Un aumento del markup provoca una riduzione del salario reale e un aumento del tasso naturale di disoccupazione.

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4.3. Salari reali di equilibrio e disoccupazione

Fattori come i sussidi di disoccupazione e la legislazione antitrust riflettono caratteristiche della struttura dell’economia. Ecco perché il termine migliore per il tasso naturale di disoccupazione potrebbe essere tasso strutturale di disoccupazione.

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4.4. Dalla disoccupazione all’occupazione

Sia U la disoccupazione, N l’occupazione e L la forza lavoro, allora: Se l’occupazione in funzione della forza lavoro e del tasso di disoccupazione è: Allora il livello naturale di occupazione sarà:

uUL

L NL

NL

= =−

= −1

N L u= −( )1

N L un n= −( )1

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4.5. Dall’occupazione alla produzione

Se il livello di produzione naturale si raggiunge quando l’occupazione è pari al suo livello naturale, esso è dato da: cioè: un = 1 – (Yn /L) Ricordando l’equazione dei prezzi: e usando le equazioni appena derivate, il livello naturale di produzione è definito implicitamente da:

Y N L un n n= = −( )1

)1(1,1

µ+=

− z

LYF n

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Il salario reale risultante dal processo di determinazione dei salari è una funzione decrescente del tasso di disoccupazione Il salario reale derivante dalla determinazione dei prezzi è costante L’equilibrio sul mercato del lavoro richiede che il salario reale scelto nella determinazione dei salari sia uguale al salario reale derivante dalla determinazione dei prezzi e ciò determina il tasso di disoccupazione di equilibrio Questo tasso di disoccupazione è noto come tasso naturale di disoccupazione Associato al tasso naturale di disoccupazione sono il livello naturale di occupazione e di produzione

4.5. Dall’occupazione alla produzione