8 Dicembre 2015 Papa Francesco apre la Porta Santa per il ... · Papa Francesco apre la Porta Santa...

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N.4- Dicembre 2015 Trimestrale - Anno XLIV POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza 8 Dicembre 2015 Papa Francesco apre la Porta Santa per il Giubileo della Misericordia

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n.4- Dicembre 2015Trimestrale - Anno XLIV

POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in A.P. 70% - CN Piacenza

8 Dicembre 2015Papa Francesco apre la Porta Santa

per il Giubileo della Misericordia

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Pontedell’Olio: la Comunità accoglie

“Don Mauro.. un incontro, un volto, una parola”. Dopo un'estate afosa, ecco un settembre di cambiamenti, voluti e inaspettati. Don Mauro fa il suo ingresso a Ponte dell'Olio per lavo-rare insieme a Don Giuseppe e far ritrovare una via alla comunità di Ponte dell'Olio. Un grazie a Don Gigi che ci ha condotto negli ultimi anni e un gran-de augurio di buon mandato va a Don Mauro, che dopo esperienze diverse, dalla SS.Trinità a Piacenza al lavoro in missione passando per gli anni di insegnamento all'Università Cattolica arriva nella nostra comunità pronto a dare il suo contributo e a mettersi di nuo-vo in gioco in questa nuova avventura.

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il nuovo parroco don Mauro BianchiPer ricordare questa giornata d'ingresso e di festa pubbli-chiamo il saluto che la comunità ha rivolto a Don Mauro alla fine della celebrazione, dopo il conferimento dell'inca-rico da parte del nostro vescovo Gianni Ambrosio.

Grazie di cuore a tutti per la vostra presenza, grazie a Mons. Ambrosio e ai parroci quì presenti, grazie a tutti voi che avete voluto esserci per salutare un arrivo, atteso e aspettato.Oggi più che un inizio a molti di noi può sembrare un tra-guardo, una tappa di un'estate afosa, turbolenta, di silenzi chiesti, che invece silenzi non sono stati perchè siamo curiosi di natura e chissà quando conosceremo l'arma della discre-zione, nessuno escluso.C'è anche una componente di amore nella nostra curiosità, un amore che tutto sommato ci ha aiutato a te-nerci vivi in queste settimane, a dire "Io ci sono", a parlare della nostra parrocchia con quell'orgo-glio con cui si difende la propria famiglia davanti a una provocazione. Abbiamo cercato di non far sentire Don Giuseppe troppo solo, abbiamo aperto le porte di quel portone per far passare l'acqua ma tenendo i cardini ben stretti.Questo spero aiuterà Don Mauro, che non trove-rà una parrocchia scarica ma speriamo pronta a tramutare il disorientamento per la partenza di Don Gigi da cui tanto abbiamo ricevuto in nuova forza e tempo da dedicare alle vite degli altri. Di lavoro non manca questa parrocchia, dal cate-chismo al sostegno agli anziani, dalla comunità dove la parrocchia ha sempre avuto un ruolo importante alle tappe della religiosità, dall'impegno della caritas al lavoro insieme al vicariato della val Nure. E forse è proprio questo che non ci ha fatto scoraggiare, la testa era impegnata, il corpo anche...Dobbiamo anche dirti che erediti un lavoro importante, fatto nei mandati precedenti, da chi ti ha preceduto. Caratteri diversi, professionalità che si colmavano a vicenda ci hanno cresciuto come una comunità aperta, moderna, piccola ma preziosa come uno scrigno. Tu ci porti, come abbiamo sentito dire, l'esperienza di par-rocchie grandi, il lavoro in una missione dove si impara la vera carità e l'apprezzare il poco e l'essenziale. Ma questo è solo quello che abbiamo letto...il tutto arriverà da domani in poi...Caro Don Mauro, impareremo a camminare a fianco a te e a Don Giuseppe, studiando il vostro passo, il vostro andare sui sentieri come una guida traccia la via per chi sta arrivando dietro. Ci affideremo ai vostri consigli sperando a volte di potere a nostra volta portarvi qualcosa di nostro, per lasciare un segno nella vostra vita.Un pensiero importante va ai ragazzi, educatori...loro sono stati l'esempio più bello da seguire. Hanno saputo accompagnare Don Giuseppe nelle sfide estive, hanno realizzato forse uno dei miglior campeggi degli ultimi anni e proprio qualche sera fa hanno fatto capire a chiare lettere a Don Giuseppe, al vicario Don Giuseppe Illica che ha partecipato al consiglio pastorale e a tutti noi che, pur affranti da quello successo, erano pronti e se possibile di considerarli sempre, sia dove ci possa essere del lavoro da fare, ma anche esperienze da vivere. Spero che troverai in loro un gruppo su cui contare. Il nostro augurio a te a Giuseppe vorremmo farlo attra-verso una poesia, che sia oggi l'inizio di un percorso fruttuoso. Samuele

"Remano due una barca,l'uno conosce le stelle,l'altro conosce le tempeste,guiderà l'unoattraverso le stelle,

guiderà l'altroattraverso le tempeste,e alla fine proprio alla fineil mare nel ricordo sarà blu"

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EditorialeIl Giubileo della Misericordia

è per ciascuno di noiSiate misericordiosi, come è misericordioso il Pa-dre vostro, scrive Luca nel suo Vangelo (Lc 6,36). Sulle porte delle nostre chiese sono appesi lun-ghi manifesti con la figura stilizzata di un uomo che si carica sulle spalle un altro uomo, immagi-ne del racconto di Luca, che conosciamo come parabola del buon samaritano (Lc 10, 29-37). In basso al manifesto leggiamo la scritta: Misericor-diosi come il Padre. In chiesa, nelle riunioni, ne-gli incontri di catechesi risuona spesso la parola misericordia.

Perché tutto questo? Perché intendiamo acco-gliere l’invito che Papa Francesco ha lanciato a tutti coloro che intendono seguire Gesù nella vita concreta e a tutti coloro che intendono col-

tivare l’umanità di ogni uomo e ogni donna. Il Papa ha infatti annunziato il Giubileo della Misericordia per l’anno 2015-2016, che sarà aperto l’8 dicembre di quest’anno, solennità di Maria Immacolata. Questa volta il Papa, per la prima volta nella storia dei Giubilei, prima di aprire la Porta santa in Vaticano, l’ha aperta nella cattedrale di Bangui, capitale della martoriata Repubblica Centrafricana, durante il viaggio apostolico in quel Paese, fortemente voluto, nonostante i seri pericoli per la sicurezza. E il Signore ha reso possibile questo au-dace ed evangelico progetto del suo servo Francesco.

Perché l’apertura proprio in questa data? Scrive il Papa:Questa festa liturgica indica il modo dell’agire di Dio fin dai primordi della nostra storia. Dopo il peccato di Adamo e Eva, Dio non ha voluto lasciare l’umanità sola e in balia del male. Per questo ha pensato e voluto Ma-ria santa e immacolata nell’amore, perché diventasse la Madre del Redentore dell’uomo. Dinanzi alla gravità del peccato, Dio risponde con la pienezza del perdono.

Perché oggi un Giubileo della Misericordia? Risponde Papa Francesco:Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata ad offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo della distrazione, ma, al con-trario, per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale...E’ per questo che l’Anno Santo dovrà mantenere vivo il desiderio di saper cogliere i tanti segni della tenerezza che Dio offre al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli e abbandonati e anche senza speranza di essere perdonati e di sentirsi amati dal Padre...Un Anno in cui essere toccati dal Signore Gesù e trasformati dalla sua misericordia, per diventare noi pure testimoni di misericordia.Proviamo a riflettere un momento: la nostra vita di tutti i giorni ci guadagna o ci perde se offriamo o riceviamo relazioni improntate a misericordia? Qualcuno dirà: abbiamo ben altro a cui pensare oggi, la misericordia è una bella parola, ma le urgenze sono altre. Proprio tenendo presente queste urgenze, il Papa dichiarava nel suo recente viaggio apostolico in alcuni Paesi dell’America Latina:Le cose non stanno andando bene in un mondo dove ci sono tanti contadini senza terra; le cose non stanno andando bene quando esplodono molte guerre insensate e la violenza fratricida aumenta nei nostri quartieri; le cose non stanno andando bene quando il suolo, l’acqua, l’aria e tutti gli esseri della creazione sono sotto costante minaccia. E allora, se riconosciamo questo, diciamolo senza timore: abbiamo bisogno e vogliamo un cambiamento. La globalizzazione della speranza, che nasce dai popoli e cresce tra i poveri, deve sostituire questa globalizzazione dell’esclusione e dell’indifferenza.

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Di fronte alla realtà attuale, di fronte alla tante situazioni di violenza nel mon-do - abbiamo ancora nella mente e nel cuore l’orrore della strage di Parigi - di fronte anche alle violenze che avvengono nelle famiglie, Papa Francesco ci in-vita a volgere lo sguardo alla misericordia del Signore, perché manifesti la sua tenerezza di Padre, perché si chini su di noi per aiutarci, perdonarci e, forti di questa esperienza personale, siamo resi capaci di donare misericordia, perdono, riconciliazione.

Che cosa vuol dire, concretamente, per noi, vivere la misericordia?Per primo vuol dire prendere consapevolezza della misericordia con cui il no-stro Dio ci incontra e sentire la gioia di rispondere a questo dono, donandolo a nostra volta nelle relazioni di ogni giorno: in famiglia, sul lavoro, a scuola, sul mercato...Il nostro Vescovo, mons. Gianni, ha scritto a tutti noi della Diocesi di Piacenza-Bobbio, una lettera pastorale per l’anno 2015-2016, che porta lo stesso titolo dei manifesti che troviamo fuori dalle chiese: Misericordiosi come il Padre, in-vitandoci ad accogliere l’appello di Papa Francesco. Nella lettera del Vescovo vengono ricordate quelle che, nella tradizione cristiana, sono indicate come le opere di misericordia: dare da mangiare agli affamati; dare da bere agli assetati; vestire i nudi; ospitare i forestieri; visitare i malati; liberare i prigionieri; seppellire i morti; istruire gli igno-ranti; consigliare i dubbiosi; consolare gli afflitti; correggere i peccatori; perdonare chi ha offeso; sopportare le persone che ti danno fastidio; pregare Dio per tutti.

L’invito è di fidarci del Signore che, attraverso Papa Francesco, ci offre un buon cammino per testimoniare che siamo ancora capaci, guardando il volto di Gesù Cristo, di crescere in umanità.

Don Mauro

Tappe dell’apertura

dell’Anno giubilare della misericordia

Martedì 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione della B.V. Maria: Papa Francesco apre la Porta Santa a Roma

Domenica 13 dicembre ore 16:30 a partire dalla basilica di S. Antonino per la Catte-drale:

il nostro Vescovo apre la Porta del Giubileo a livello diocesano

Venerdì 1 gennaio, festa di Maria Santissima, Madre di Dio: Santuario della B.V. della Quercia in Bettola, ore 16:

il nostro Vescovo apre la Porta del Giubileo per il vicariato della Val Nure

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Trimestrale d’informazione e attualitàFondato nel 1971: da don Dante ConcariDirettore responsabile: don Mauro Bianchi

Collaboratori: Paolo Labati ([email protected]), don Piero Lezoli, Sabrina Mazzocchi, Loris Caragnano, Ennio Torricella, Lucia Bolzoni Rusconi, Lorenzo Migliorini, Federico Zanelli, Miche-la Migliorini, Gianmarco Zanelli, Alberto Burgazzi, Michele Malvicini, Michele Anselmi, Chiara Ratti, Elena Fogliazza, Gianmarco Ratti, Gian Carlo Anselmi, Claudia Cigalla, Manuela Gentissi.Per le fotografie: Foto Cavanna, Oreste Grana, Filippo Mulazzi, Foto Gaudenzi, Foto Stefano Maggi - “Il colore del Sole”.Proprietario: Parrocchia San Giacomo - Pontedell’Olio - Via Veneto,7Autorizzazione del Tribunale di Piacenza n. 714 del 03.04.2014Redazione, amministrazione e pubblicità: Pontedell’Olio - c/o Parrocchia Tel. 0523 875328Stampa: Grafiche Lama - Piacenza, Strada Dossi di Le Mose 5/7 Tel. 0523 592859 Le collaborazioni sono sempre gradite. Articoli, suggerimenti, notizie, lettere possono essere invia-te a: - fax 0523 871610 - E-mail: [email protected]

Testi e fotografie non si restituiscono se non dietro espressa richiesta.

Sezione di VigolzoneAugura a tutti Buon Natale e un Felice Anno Nuovo

ricco di salute, serenità e pace

Gli Alpini di Pontedell’Olio augurano a tutti un felice Natale

e un sereno anno 2016

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Celebrazioni religioseperiodo natalizio

21 dicembre:- Vigolzone, Celebrazione penitenziale (ore 21)

22 dicembre:- Pontedell’Olio - San Giacomo Ore 9,30: Messa con possibilità di confessioni

23 dicembre:- Pontedell’Olio, Celebrazione penitenziale (ore 21)

24 dicembre:- Riva (ore 22)- Vigolzone, Messa di Mezzanotte (ore 23)- Villò (ore 23)- Bicchignano, Torrano, Camiano (ore 23)- Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 24)

25 dicembre - Natale- Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10-18)- Folignano (ore 9) - Ricovero Balderacchi (ore 9)- Castione (ore 9,30)- Torrano (ore 9,30)- Biana (ore 10,30)- Villò (ore 10) - Carmiano (ore 10,30) - Riva - Veano (ore 11) - Cassano (ore 11,15) - Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)- Albarola (ore 9,30) - Montesanto (ore 15)

26 dicembre – Santo StefanoPontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10)Riva – Balderacchi (ore 9) Vigolzone (ore 8,30 – 11,15) Torrano (ore 9,30) Villò (ore 10) Pontedell’Olio - San Rocco (ore 18)

31 dicembre- Ponte dell’Olio – San Rocco: Messa e canto del Te Deum (ore 18) - Vigolzone (ore 17,00: Messa e canto Te Deum) - Villò (ore 18,30: Messa del Ringraziamento)

1° Gennaio 2014- Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10-18) - Ricovero Balderacchi (ore 9)- Folignano (ore 9) - Torrano (ore 9,30) - Villò (ore 10) - Riva (ore 11)- Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)

Epifania – 6 gennaio 2014- Riva - Madonna della Neve (ore 7,30)- Pontedell’Olio - San Giacomo (ore 8-10-18)- Ricovero Balderacchi (ore 9)- Folignano (ore 9) - Torrano (ore 9,30)- Riva (ore 11) - Vigolzone (ore 8,30 – 11,15)

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ApprofondimentiAvvento-Natale: incontro con il Dio di misericordia e di tenerezza

Siamo nel tempo di Avvento-Natale, un tempo in cui tutti invitati ad entrare, vincendo la tentazione che può far pensare: un altro Avvento! Ma so già cos'è, l'ho già sentito tante volte, cosa posso aspettarmi di nuovo?

E proprio qui sta la caratteristica di questo tempo: la novità di Dio per noi. Noi siamo abituati a misurare il tempo sulla base delle cose con cui riempirlo, ma il nostro Dio ci vuole aiutare ad intendere il tempo come occasione riuscita o mancata per l'incontro con Lui. Per questo ci offre anche quest'anno l'Avvento e ci dice: se ci pensi bene, forse l'Avvento scorso l'hai vissuto in modo distratto, sei rimasto fuori, ma io, che sono il tuo Dio e ti voglio bene, te lo propongo ancora, non per ripetere il passato, ma per offrirti una nuova opportunità. Fidati di me e della Chiesa che, in mio nome, ti rivolge l'invito.In questo Avvento e poi Natale, la nostra Chiesa ci vuole aiutare a riscoprire un tratto caratteristico del Dio che Gesù Cristo, il Figlio, ci ha mostrato: il volto della misericordia del Padre, che si prende cura dei suoi figli e figlie, vuole offrire a tutti un amore che ha i tratti della tenerezza. Per questo, mentre fuori dalla chiesa è appeso il manifesto della misericordia del Padre, dentro la chiesa incontriamo l'icona, cioè una pittura della tradizione orientale, che raffigura Maria con in braccio il bambino Gesù, la Madonna della tenerezza. Questa immagine ci rimanda al Dio della tenerezza. Questo autentico volto di Dio fa a tutti un gran bene, pensando ai terribili fatti di sangue e di morte che sono accaduti di recente. Di fronte alla barbarie di alcuni uomini e donne, che hanno rinnegato la loro umanità, il tempo che iniziamo a vivere ci fa presente un Dio umile, un Dio "svuotato", come si esprime Papa Francesco, invitandoci a guardare il volto di Cristo. E aggiungeva: "Guardando il suo volto che cosa vediamo? Innanzitutto il volto di un Dio svuotato, di un Dio che ha assunto la condizione di servo, umiliato e obbediente fino alla morte...E quel volto ci guarda. Dio diventa sempre più grande di se stesso abbassandosi. Se non ci abbassiamo non potremo vedere il suo volto". Misericordia e tenerezza sono il medesimo volto di Dio e, uniti a Lui, possiamo essere resi capaci di vivere anche noi, negli incontri in famiglia, al lavoro, a scuola, con le persone, relazioni che recano il segno della misericordia e della tenerezza. Quando ci prendiamo cura di una persona con pazienza, con affetto, senza giudizio, superando tante barriere invisibili che separano, allora possiamo dire che stiamo facendo una espe-rienza di misericordia e di tenerezza.In questo tempo di tante violenze, con tante persone pessimiste, il nostro Dio ci lancia la sfida della tenerez-za, non possiamo perderla!Auguri di buon cammino

di Avvento-Natale

Unità pastorale Ponte dell’Olio-Vigolzone

Pellegrinaggio diocesano a Roma

7-9 marzo 2016

Giubileo della MisericordiaQuota partecipazione € 260,00 circa

Caparra € 80,00Programma dettagliato nelle parrocchie

Iscrizioni al più presto

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Con la prima domenica di Avvento, vale a dire il 29 novembre scorso, siamo entrati nel nuovo anno della Chiesa, l’anno liturgico, che terminerà con l’Avvento del prossimo anno. Il Vangelo che verrà proclamato alle domeniche

sarà quello di Luca, mentre nell’anno appena passato era quello di Marco.Sappiamo che tutti e quattro i Vangeli ci presentano Gesù Cristo, il Figlio di Dio venuto a condividere la nostra storia. Nessun Vangelo è più importante di un altro, ognuno, accanto alla maggioranza dei gesti e della parole di Gesù che ha in comune con gli altri, ha anche alcune caratteristiche proprie.Quali sono le principali caratteristiche del Vangelo di Luca che non incontriamo negli altri tre?Un primo tratto originale è l’insistenza con cui viene sottolineata la misericordia di Dio, manifestata dal Figlio Gesù. Possiamo pensare che, anche per questo, Papa Francesco ha indetto il Giubileo della Misericordia proprio nell’anno in cui viene proclamato il Vangelo di Luca.Citiamo alcuni brani noti dove è messa in risalto la misericordia di Dio. Possiamo ricordare il bel cantico di Maria, co-nosciuto con il nome latino di Magnificat (Lc 1, 46-55): Maria testimonia che la misericordia di Dio è per sempre, di generazione in generazione.Pensiamo alla parabola nota come il buon samaritano (Lc 10, 25-37), raccontata da Gesù in risposta alla domanda di un dottore della legge: verso chi devo avere misericordia?Poi le tre parabole del capitolo 15: quella della pecora perduta (Lc 15,4-7), della moneta perduta (Lc 15, 8-10), del Padre misericordioso (Lc 15, 11-32).In Luca è forte l’attenzione ai poveri, a coloro che non contavano al tempo di Gesù. Meditando i capitoli 1 e 2 del Vange-lo, i cosiddetti Vangeli dell’infanzia di Gesù, viene sottolineata la gioia dell’annuncio della salvezza. Questa gioia è espe-rimentata principalmente dai poveri del popolo, dai piccoli, dagli umili. I protagonisti di questi capitoli sono ebrei che nulla, all’apparenza, distingue dagli atri: Zaccaria ed Elisabetta, genitori di Giovanni Battista, sterili nella loro vecchiaia, Maria e Giuseppe, l’umile serva e il falegname di Nazaret, i pastori di Betlemme, scelti per ricevere per primi l’annuncio gioioso della nascita del Salvatore, gli anziani che vivono nel tempio.Accompagnati da Luca, siamo invitati a rinnovare l’incontro personale con il Signore Gesù, che ci lancia l’appello: siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

don Mauro

Luca, il Vangelo della gioia e della misericordia

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Macelleria Burgazzidi Burgazzi Marco

Via Vittorio Veneto, 196 -

29028 Pontedell’Olio

Tel e Fax. 0523 877774

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Dio della Tenerezza

Un abbraccio reciproco, madre e figlio che si stringono l’uno nell’altro; hanno bisogno dell’amore, della protezione e della presenza dell’altro. La madre ha bisogno della creatura che ha generato, che con amo-

re ha cresciuto e accolto nel suo grembo; si è fatta rifugio per un figlio che a piccoli gesti e a piccoli passi imporrà la sua presenza nelle vite delle persone che lo circondano. Il figlio ha bisogno della madre, che lo sosterrà e lo accompagnerà, alle volte senza fare notare la sua presenza, in tutte le scelte che il figlio deciderà di affrontare. La tenerezza sta nella ricerca e nel sostegno l’uno dell’altro. Il figlio si muove per abbracciare la madre con tutto se stesso, e ricerca il modo migliore per potersi stringere sempre di più a colei che fin da subito ha sentito un amore nuovo e intenso per la nuova vita che si stava creando. La madre lo tiene tra le braccia, e non servono parole per fargli capire che lo sta proteggendo e accogliendo: c’è tra loro un linguaggio che solo loro possono intendere. Si può solo immaginare l’affetto che entrambi provano, ma non quanto intenso questo possa essere. La madre rivolgendosi a chi li osserva, sembra presentare suo figlio a chi sta loro intorno, orgogliosa di quel nuovo nato che ha messo al mondo. Diventando madre, dal giorno stesso in cui ha saputo che una nuova vita sarebbe nata dentro di lei, è cresciuta e maturata, ha cambiato il modo di vedere la vita. Tutto ciò che avrebbe visto, avrebbe assunto un nuovo significato. Una madre vede non solo con i propri occhi e il proprio cuore, ma anche attraverso lo sguardo e i sentimenti del proprio figlio.

La tenerezza sta nell’essere più dolci, più amorevoli verso gli altri e fa uscire la parte dolce e umile di ogni es-sere umano, rende più mansueto il carattere, anche quello più spigoloso. La tenerezza fa nascere gesti piccoli, ma di grande valore affettivo: una carezza, un abbraccio, un bacio, uno sguardo. Tutto ciò vale più di tante parole, pronunciate con un tono che può risultare inopportuno in determinate situazioni, parole alle volte percepite come banali. I gesti hanno un valore immenso, sono universali, non sono mai scontati e lasciano in chi li riceve e in chi li fa una sensazione di benessere, anche se momentaneo.

“Tornando a casa, troverete i bambini, date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la ca-rezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare: dite una parola buona.” Le parole di Papa Giovanni XIII, raccolgono con semplicità tutta la tenerezza e la serenità che ogni persona ha necessità di avere nella propria vita. I bambi-ni hanno bisogno della carezza per essere rassi-curati in quanto piccoli, per fare capire loro che c’è chi li protegge e chi li aiuta a crescere. Gli adulti hanno bisogno di una carezza per non sentirsi soli. I bambini non si tirano mai indietro di fronte alla tenerezza, gli adulti per orgoglio si fanno vedere forti, ma poi una carezza li rassi-cura e parla attraverso la serenità dello sguardo.

Manuela Gentissi

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Domenica pomeriggio 6 dicembre, nella chiesa di S. Giacomo, si è svolta la prima rassegna di voci bianche e giovanili, "Un crescendo di note". Hanno partecipato il Coro Tre note sopra il cielo, di Pontedell'Olio, il Coro Clap and Jump e il Coro Free Spirit di Casaliggio, il Coro Voci bianche di S. Sisto, Piacenza. La foto ritrae i tre cori assieme.

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Vigolzone cammina verso i 50 anni della chiesa parrocchiale

Nell’ambito delle iniziative inerenti ai 50 anni dalla consacrazione della nuova chiesa, la comunità parroc-chiale ha fissato due incontri con mons. Giuseppe Illica, vicario generale, per due momenti di formazione

spirituale che condurranno i “missionari” della parrocchia al mandato che riceveranno il 20 dicembre.I presenti sono stati chiamati a riflettere su alcuni brani della Scrittura (Isaia 40,1-5.10-11 e il vangelo di Luca che narra la nascita di Gesù)Sono emerse diverse riflessioni sul senso missionario dei brani, in particolare sul compito che avranno i mis-sionari di “aprire le strade” a chi incontreranno sul loro cammino durante il prossimo anno, soprattutto nei confronti dei più chiusi, diffidenti, timorosi. Allo stesso modo si rende necessaria la meditazione sul percorso che Dio sceglie per portarci alla salvezza: la salvezza non viene più dal “tempio” come per gli Ebrei, ma viene dall’Uomo deposto in un’umile mangiatoia; Dio passa dal tempio all’Uomo. E’ tutto un percorso, un movimen-to che noi, decisamente più stanziali facciamo fatica a capire, mentre Maria ed i pastori, senza indugio hanno rotto la loro stanzialità per seguire la chiamata.Da parte sua, don Illica si è detto felice che per festeggiare il cinquantesimo di consacrazione di un tempio non si sia fatto ricorso agli stereotipi della festa, fuochi d’artificio e banchetti, ma alla missione perché ri-cordare come la chiesa si costruisce significa andare alle radici proprie della chiesa stessa che si traducono nell’annuncio del vangelo. Ha invitato i presenti ad essere missionari nel solco di Gesù che non necessaria-mente portava la gente in chiesa, ma andava incontro alla gente, e preoccupandosi delle sue paure perché la missione è anche consolazione. Del resto la missione, come un cerchio abbraccia dapprima i missionari che diventano i primi destinatari della missione stessa come lo furono Maria e i pastori.Prendendo spunto dal libretto di qualche anno fa della diocesi “Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia” don Illica ha poi messo in evidenza le quattro caratteristiche per essere una comunità missionaria:

1) Una fede consapevole, viva e gioiosa accompagnata da un sostegno vicendevole, da una preghiera vera e non bigotta e da una celebrazione dell’Eucarestia sem-plice, ma sentita. Tutto ciò deve creare dei missionari che sanno soffrire con chi è nella sofferenza senza esse-re i primi a lamentarsi, non essere attaccati ai soldi, ma testimoni dell’onestà e della giustizia.

2) Una comunità che vive la fraternità: i missionari non sono invidiosi, non cedono alla maldicenza, alla gelosia, alla sopraffazione.

3) Essere accoglienti con tutti: coltivare in fraternità i rapporti di paese; la gente va accolta per strada prima ancora che in casa propria. La gente non ha bisogno di giudizi, del resto chi sono io per giudicare?

4) Tutta la comunità deve essere missionaria perché è missionaria in ciò che fanno i vari membri: i catechisti, anche i più giovani sono chiamati a vivere ed annun-ciare il vangelo, la caritas si deve aprire a tutti indistin-tamente, i consigli pastorali portano nella comunità la loro voce, il loro annuncio.

Al termine dell’incontro è stato rinnovato l’invito per la prossima meditazione che si terrà, sempre con don Illica, il giorno 28 dicembre.

sabrina

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Vita dalle parrocchie

“Io accolgo te” Con queste parole inizia la prima formula del consenso nella liturgia del matrimonio.

Questo è il cuore di ciò che sarà celebrato nel giorno delle nozze. “Accogliersi nella coppia” significa intuire la grandezza e la bellezza straordinaria dell’altro. Significa fare esperienza dello stesso sguardo di Dio che non si ferma alla superficie, ma sa vedere le nostre grandi poten-zialità. Accogliere significa imparare a entrare nella sfera interiore dell’altro con delicatezza e saggezza. L’accoglienza vera apre il cuore all’altro e genera la nascita della “logica del noi”.

(+ Enrico Solmi)

VICARIATO DELLA VAL NURE UNITA’ PASTORALE DI S. GIORGIO Casa Parrocchiale – tel. 0523.371156 Venerdì 12 febbraio 2016 ore 21

UNITA’ PASTORALE DI PODENZANO Casa del Giovane Tel. 0523.556725 – 0523.556112

Martedì 10 novembre 2015 ore 21

UNITA’ PASTORALE DI PONTEDELL’OLIO Casa Parrocchiale tel. 0523.875328 - cell. 338.1306291

Venerdì 8 gennaio 2016 ore 21

UNITA’ PASTORALE DI PONTENURE Casa Parrocchiale – tel. 0523.511342 Venerdì 5 febbraio 2016 ore 21

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La Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) a Cracovia (Polonia): una grande opportunità per i giovani dei gruppi parrocchiali

Nella città polacca di Cracovia avrà luogo, dal 25 al 31 luglio 2016, la Giornata Mondiale della Gioventù. Si tratta di un grande incontro di giovani di tutto il mondo, guidati dal desiderio di riconoscersi in Gesù

Cristo, sotto la guida di Papa Francesco.

Chi può partecipareTutti i giovani dai 16 ai 35 anni (tutti i nati entro il 31 dicembre 2000). I minorenni dovranno avere un’auto-rizzazione firmata dai genitori e un tutor maggiorenne di riferimento.

I cittadini dell’Unione Europea dovranno avere la carta d’identità valida e la tessera sanitaria.

Cosa si fa alla GMGSi fa amicizia con altri giovani, si partecipa a liturgie, catechesi, incontri con comunità religiose, si va a concerti e spettacoli. La settimana culmina nella veglia e nella messa conclusiva, presieduta da Papa Francesco. La not-te tra il 30 e il 31 luglio, dopo la celebrazione della veglia, presieduta dal Papa, i partecipanti pernotteranno

all’aria aperta. Tutti dovranno portare sacco a pelo e materassino.

Quanto costaIl costo massimo sarà di euro 560,00, comprensivo di trasporto bus andata e ritorno, pacchetto CEI Cracovia che comprende alloggio con prima colazione, vitto (pranzo-cena), assicurazione, trasporto pubblico nell’area della GMG, kit del pellegrino e gadget. Termine per l’iscrizione: 26 febbraio 2016, con versamento di una caparra pari a euro 250,00.

Unità pastorale di Pontedell’Olio - Vigolzone

Incontri per le coppie che si sentono chiamate al matrimonio cristiano

Primo incontro venerdì 8 gennaio 2016 ore 21 nella parrocchia di Pontedell'OlioNella pagina a fianco il calendario degli incontri nelle altre Unità Pastorali

Nel prossimo gennaio inizieranno, nella nostra Unità pastorale, gli incontri per le coppie che intendono celebrare il sacramento del matrimonio. La Chiesa offre questa iniziativa pastorale per un dovere di re-

sponsabilità verso le persone, ben consapevole che il contesto culturale in cui viviamo è sfavorevole ad un impegno a lunga durata, addirittura tutta la vita. Sui media appaiono spesso statistiche che indicano il calo dei matrimoni, non solo religiosi, ma anche civili. Noi dobbiamo ricordare, tuttavia, anche le tantissime famiglie che sostengono la durata, che si mantengono fedeli alla promessa fatta reciprocamente, di fronte a Dio.Agli incontri per la preparazione al matrimonio cristiano partecipano sia fidanzati, sia coppie che da tempo vivono insieme, che spesso hanno già anche figli. Che cosa faremo negli incontri che terremo nei locali della parrocchia di Pontedell'Olio, a partire da venerdì 8 gennaio prossimo? Papa Francesco, in una delle catechesi sulla famiglia, dedica la riflessione sui fidanzati e si sofferma anche sulla preparazione al matrimonio: “Il cammino di preparazione al matrimonio va impostato avvalendosi an-che della testimonianza semplice, ma intensa di coniugi cristiani. E puntando anche qui sull'essenziale: la Bibbia, da riscoprire insieme, in maniera consapevole; la preghiera, nella sua dimensione liturgica, ma anche in quella preghiera domestica, da vivere in famiglia, i sacramenti, la vita sacramentale, la confessione,... in cui il Signore viene a dimorare nei fidanzati e li prepara ad accogliersi veramente l'un l'altro con la grazia di Cristo; e la fraternità con i poveri, con i bisognosi, che ci provocano alla sobrietà e alla condivisione”.Facendo tesoro di queste indicazioni e vivendo gli incontri in un clima di semplicità, di apertura, di dialogo siamo convinti che faremo cose belle, di cui essere tutti contenti.

don Mauro, Stefano, Valentina

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Nell’ottobre del 1966, alla presenza del vescovo Mons. Umberto Mal-

chiodi e del Card Mario Nasalli Rocca, veniva consacrata la nostra chiesa. Sono passati 50 anni e ci apprestiamo a vivere come comunità cristiana questo anno un po’ speciale che inizierà con la celebra-zione eucaristica, il 20 dicembre prossi-mo, presieduta da Mons. Giuseppe Illi-ca, vicario generale della nostra diocesi. Non vuole essere un anno di ricordi e di celebrazioni che guardano al passato, anzi! La storia della nostra comunità e le iniziative che verranno organizzate in tal senso, devono servire a renderci più con-sapevoli del grande dono di essere comu-nità cristiana e della responsabilità che abbiamo di fronte alle generazioni futu-re. E’ senz’altro un anno profondamente legato all’Anno Santo della misericordia, con tutto quello che questo comporta: il fatto stesso che la nostra chiesa sia stata consacrata l’anno dopo la chiusura del Concilio vaticano II e che questo Anno Santo sia stato indetto l’8 dicembre, a 50 anni dalla chiusura del Concilio stesso, mette in risalto lo stile ecclesiale che que-sto momento deve avere.E’ un modo per esprimere la gratitudine a coloro, vivi e defunti, sacerdoti e sin-goli credenti che in questi 50 anni hanno contribui-to a far crescere la nostra comunità, non solo con la struttura della nostra chie-sa e della canonica, ma soprattutto verso chi in un modo o in un altro ha la-vorato con impegno per far crescere la comunità dei credenti in uno stile di co-munione e di missionarietà: è questo il primo compito di una comunità cristiana. Dice Pietro allo storpio in Atti 3: “non ho né oro né argento, quello che ho te lo do; nel nome di Cristo al-zati e cammina”. Il Vangelo come dono grande per noi e per l’umanità che incon-triamo. Proprio per questo

Vigolzone, 50 anni della nostra chiesa: una sosta attiva per guardare al futuro

vorremmo che quest’anno fosse un anno di crescita in questa dimensione di co-munione e di apertura verso tutti. Dentro il cammino normale della nostra comu-nità saranno proposte alcune iniziative concrete tra cui un concorso di foto, po-esia, prosa e disegno sul tema: “la mia chiesa ha cinquant’anni” riservato ai ra-gazzi della scuola primaria di primo e se-condo grado di Vigolzone. Inoltre verrà organizzata una mostra di carattere sto-rico sui cinquant’anni della nostra chiesa e sulla storia della chiesa di Vigolzone in generale. Ma la cosa più importante e impegnativa è vivere come comunità cristiana una dimensione di ascolto e dia-logo con tutti per essere sempre di più quella chiesa in uscita di cui parla costan-temente papa Francesco: siamo chiamati ad accoglierci a vicenda, sia chi visita sia chi accoglie; sia credenti che non cre-denti. Nell’incontro fraterno si possono creare quelle relazioni che favoriscono uno stile di dialogo e di apertura positivi per tutti. L’idea è quella di un impegno di tutti coloro che a vario titolo operano dentro la comunità cristiana: rendersi di-sponibili a visitare le famiglie, preceden-

temente avvertite, per uno scambio di ascolto, dialogo circa la vita della comunità. L’accogliersi a vicenda sarà un esperienza positiva per tutti. In questa prospettiva il 20 dicembre nella messa inaugurale di questo anno speciale verrà conferito il mandato a tutti coloro che si renderanno disponibile a fare ciò: catechisti, membri del consiglio pastorale, mi-nistri della Comunione, ani-matori della Caritas ecc. Con l’augurio che quest’anno sia davvero di crescita per tutti, approfitto dell’occasione per augurare un Buon Natale e un Buon anno nuovo a tut-ti, nello stile dell’Anno Santo della misericordia che ci ac-compagna tutti. Don Piero Lezoli

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Pellegrinaggio al Santuario di Monte Berico

Vigolzone - Anche quest’anno, come è ormai tradizione, un numeroso gruppo di fedeli di Vigolzone e Villò accompagnato da Don Piero e dall’instancabile Giovanna ha partecipato al pellegrinaggio set-

tembrino: destinazione Vicenza Santuario di Monte Berico.Appena arrivati, abbiamo potuto ammirare dal piazzale del Santuario un paesaggio meraviglioso arrivando a scorgere la cittadina di Asiago e il Monte Grappa.Le origini del Santuario di Monte Berico sono legate alle due apparizioni della Madonna a Vincenza Pasini, una donna che portava cibo al marito che lavorava sul colle: la prima del 7 marzo del 1426, la seconda del 1 agosto 1428. La Madonna prometteva la fine della peste e chiedeva che in quel luogo le fosse dedicata una chiesa. La Basilica-Santuario è ora costituita dall’insieme di due chiese: una di stile gotico, completata nella seconda metà del 1400 e l’altra di stile barocco, terminata nel 1700. Sopra l’altare maggiore c’è la veneratissima imma-gine della Madonna: una statua policroma scolpita nel marmo nel 1430. Dalla Città di Vicenza si può acce-dere al Monte Berico attraverso una teoria di portici, costruiti nella seconda metà del 1700 e formati da 150 arcate, quanti sono i grani del ‘vecchio’ Rosario: ogni dieci arcate si incontra una Cappella nella quale sono dipinti i singoli Misteri. In mattinata don Piero ha concelebrato la messa nella quale veniva festeggiato il 50° anniversario di nozze di una coppia accompagnata da tutta la famiglia. Tutti insieme abbiamo pregato per la popolazione alluvionata e per le vittime dello straripamento del Nure. Il pranzo a base di piatti tipici vicentini nel ristorante vicino alla chiesa è stato particolarmente allegro in quan-to venivano venduti i tanti liquori del posto, tra cui l’Amaro Monte Berico. Tra un amaro e l’altro si decide di dividerci in due gruppi: il primo si dirige verso il parco del Palladio, il secondo scende a piedi sotto i portici ed arriva a Vicenza presso il Duomo, stupenda cattedrale dedicata a Santa Maria Annunciata: un organista del Vaticano sta facendo le prove per il concerto della sera; tutti ascoltano rapiti. Si prosegue per il centro storico fra bancarelle di fiori e di sapori: impossibile non fare una sosta per poi proseguire verso la chiesa di san Michele anch’essa del 1200.La giornata volge al termine …risaliamo sul pullman e fra una preghiera, un canto e tante barzellette ed aned-doti che ci fanno fare grasse risate iniziamo a progettare la meta e l’itinerario della prossima gita parrocchiale. Arrivati a Vigolzone stanchi, ma felici abbiamo scoperto che queste giornate insieme sono utili perché rinsal-dano i rapporti personali e creano Comunità.

Margherita Poggioli e Francesca Sartori

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La Frutteria di Cigalla Antonio

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Augura Buon Natale

e Felice Anno Nuovo

di Consani Silvia

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Auguri a tutti di Buon Natale e Felice Anno Nuovo

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Augura a tutti Buone Feste e un sereno

Anno Nuovo

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Pontedell’Olio

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A tuttiBuone Feste

La Pro Loco di Vigolzone auguraBuon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti i sostenitori

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Pontedell’Olio: i remigini del 1976

In foto gli alunni delle due sezioni “A” e “B”Tutti i nati nel 1970 si sono ritrovati sabato 14 novembre per un momento di festa assieme....e ci chiedono di pubblicare la loro foto del primo anno di scuola per ricordare gli indimenticabili Maestri Mariuccia Re-

mondini, scomparsa quest’anno e Giovanni Trioli.

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Pontedell’Olio - Via Vittorio Veneto, 139 - Tel. 0523 877124

In foto gli “artisti” che si sono esibiti a Villò.

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Natale in prima pagina!!

Questo è il titolo della nuovissima Recita di Natale che si terrà Sabato 19 Dicembre alle ore 21 presso il Salone Parrocchiale di Villò. Ancora una volta in scena attori piccoli e un po’ più grandi, alle prese con

la preparazione frenetica dell’arrivo di Gesù! Ma andrà tutto per il meglio? Che cosa combineranno gli angeli? E il Padreterno che cosa dirà ? Venite a scoprirlo e a passare una bella serata in compagnia. I bambini e tutti noi vi aspettiamo numerosi!!

Beatrice

Cantare per …. BENE!!!La musica esprime ciò che è impossibile da dire e su cui è impossibile tacere.

(Victor Hugo)

Questo il titolo della bella iniziativa che si è tenuta sabato 24 ottobre scorso nel salone parrocchiale di Villò: un concerto di beneficenza per sostenere le popolazioni alluvionate della nostra valle. L’evento è

stato possibile grazie al coraggio e all’inventiva di Mauro Fusco e Gianni Mantovani, che hanno speso energie e tempo per organizzare il tutto. Durante il concerto si sono esibiti diversi cantanti e cantautori, singolar-mente e a coppie, dando il meglio di loro e trasmettendo a noi che ascoltavamo un messaggio importante: è necessario esserci, non importa come e in che misura; quando qualcuno da la propria disponibilità per qualcosa di importante è già un dono grandissimo. Perché senza le persone che quella sera con coraggio si sono esibite, senza gli organizzatori, senza la presenza del pubblico ad ascoltare e applaudire ora non sarei qui a raccontare tutto ciò, e sarei un po’ più povera dentro di me. Cantare per riaccendere una luce in un momento triste, difficile e angosciante; cantare per scaldare i cuori e gli sguardi della gente, cantare perché è bello stare insieme!! E se si sta insieme per un qualcosa di più grande credo che sia ancora più bello!! Del resto la musica è una risorsa indispensabile, che ci salva. È stato bello per me aver partecipato al concerto, ascoltare ed emozionarmi scoprendo che dietro ad un semplice testo si nasconde un significato potente e unico. Credo che tutte le persone che quella sera erano presenti siano tornate a casa arricchite e consolate dalla forza e dalla verità nell’incontrare l’altro in un contesto semplice ma essenziale. E speriamo che la bella serata sia servita ad aiutare coloro che erano i destinatari dei proventi del concerto (ricordo che il ricavato è stato di 500 euro), aiutarli materialmente ma soprattutto a farli sentire meno soli. “… Dove due o tre sono riuniti nel mio nome … Io sarò con loro …..”

Beatrice

Scuola Materna Il 13 novembre scorso è stato venduto l’asilo di Villò, non più utilizzato da circa 25 anni. Il consiglio eco-

nomico ed il consiglio pastorale della Parrocchia di Villò hanno dato il loro consenso dopo che se ne era parlato in chiesa e coinvolto i parrocchiani in alcune assemblee pubbliche. Quando è stato costruito l’edificio in questione, i Conti Nasalli hanno donato il terreno, il Comune di Vigol-zone ha costruito l’asilo con ogni aiuto possibile da parte del cardinale Mario Nasalli Rocca il quale, una volta che l’asilo è stato costruito, ha chiesto al Comune di donarlo alla parrocchia con l’impegno perpetuo che restasse per l’infanzia di Villò. Nell’autorizzare la vendita dell’immobile, il Comune ha chiesto che una parte del ricavato (150000 euro ) dalla vendita andassero alla scuola materna di Vigolzone, perchè quest’ultima svolge da tempo il servizio anche per i bambini di Villò. La cifra concordata è stata di 32000 euro. Per questo Il Consiglio di Amministrazione della Scuola Materna di Vigolzone, riconoscente, ringrazia la Parrocchia di Villò e l’Amministrazione comunale di Vigolzone per il contributo ricevuto. Nella serata del 12 dicembre, durante la tradizionale cena di s. Lucia un aula della scuola sarà dedicata, con l’apposizione di una targa, alla memoria della Marchesa Katia Nasalli Rocca a cui il vecchio Asilo di Villò era intitolato. Don Piero lezoli

Notizie da Villò

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Vita dalle associazioni.... dal Gruppo Alpini di Pontedell’Olio

Raduno a Busto Arsizio - Il 18 ottobre scorso la rappresentanza del Gruppo Alpini di Pontedel-l’Olio ha partecipato al raduno del 2° Raggruppamento (Lombar-dia ed Emilia Romagna) tenutosi a Busto Arsizio. I presenti hanno avuto modo di visitare in quella città il Museo del Tessile, ricco di testimoninanze del passato.Nel pomeriggio gli Alpini han-no raggiunto “Volandia”, Museo dell’Aeronautica, situato nelle vecchie officine della “Caproni” (nei pressi della Malpensa).

Colletta Alimentare - Sabato 28 novembre gli Alpini del gruppo pontolliese hanno contribuito alla buona riuscita della ormai tradizionale colletta alimentare nei due supermercati aderenti all’iniziativa: Famila e Coop.Sono stati raccolti circa 12 quintali di derrate alimentari destinate alle mense della carità che si trovano sia a Piacenza sia in provincia.Un grazie sincero vada a tutte le persone che, con generosità, hanno donato per i più bisognosi.

Incontro alpino - Recentemente diversi coscritti del 1940 di Tezze sul Brenta, quasi tutti alpini, sono stati invitati da Silvano Rimondi a trascorrere una giornata nella Valnure. Con molti di loro si era già avviato

da tempo un bel rapporto di amicizia, in quanto alcuni erano stati commilito-ni di Rimondi.Dopo la S. Messa celebrata a Carmia-no da don Luigi Carini, il capogruppo delle Penne Nere locali, Luigi Garolfi, ha accompagnato il gruppo a visitare le nostre fornaci.Gli ospiti sono stati colpiti dalla buona conservazione del complesso industria-le ed hanno chiesto informazioni sulla loro storia e sul loro utilizzo.La visita si è conclusa all’agriturismo A.M.A. di Vigolzone in amicizia e al-legria.

di Luigi Garolfi

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“Che cosa fa l’Anspi di Pontedell’Olio?” La domanda potrebbe sembrare provocatoria ma in realtà è un quesito che poniamo a noi stessi per cercare di dare un significato ad un progetto che la parrocchia porta avanti per offrire alla nostra comunità un’op-portunità e un servizio. L’Anspi è un’associazione di promozione sociale che si autofinanzia ossia non grava sulle casse della Par-rocchia di Ponte dell’Olio e per farlo, nel corso degli anni si è indirizzata verso quelle iniziative che danno all’intera comunità pontolliese un aiuto concreto e la possibilità di fruire di servizi per i nostri ragazzi. Nel corso degli anni le attività di doposcuola e grest hanno incontrato il favore di tante famiglie, distinguen-dosi per la validità e l’accuratezza del servizio offerto e non perdendo mai di vista la qualità ad un costo che impatti al minimo sulle tasche delle famiglie. Queste iniziative però non generano i proventi necessari per far fronte alle spese che quotidianamente si presentano, le bollette per i consumi di luce, gas e acqua, la manu-tenzione ed il rinnovamento di tutte quelle strutture ed attrezzature che permettono di organizzare le varie attività. Inoltre abbiamo sempre più frequentemente richieste per il potenziamento di dei servizi offerta ma le forze attive e le finanze disponibili non ci consentono oggi di fare di più. Le idee non mancano, in primis la ferma volontà di offrire ai nostri ragazzi passatempi, forme di divertimento, luoghi di aggregazione acco-glienti, sicuri, coinvolgenti, costruttivi ed educativi, ma la forza del volontariato sta nel numero di persone che dona una parte del proprio tempo libero, del proprio “saper fare” al servizio di una comunità che ha sempre più bisogno. Vogliamo trovare il modo di sopravvivere perché crediamo di poter offrire un aiuto prezioso e distintivo, vogliamo coinvolgere più persone con e nel nostro entusiasmo. Serve sia aiuto finanziario che un numero sempre maggiore di persone che siano disposte a dedicare un poco del loro tempo al nostro proget-to. Il bilancio approvato dall’ Assemblea lo scorso 7 novembre chiude con un disavanzo di 700 euro a fronte di oltre 5000 euro di spese sostenute. Occorrerebbe ora continuare e potenziare le iniziative svolte, effettuare costantemente la manutenzione delle strutture in uso, rifare almeno uno dei campi da calcio, supportare il gruppo di giovani che sta iniziando ad aprire il sabato sera....ma per farlo occorrono più braccia e...più risorse ....a buon intenditor...poche parole.

Claudio, Nadia e Elena (del Direttivo Anspi )

E proprio nella sede dell’Anspi - domeni-ca 25 ottobre u.s. si è preparata la “po-

lentata benefica” consumata nei locali di Teleponte. L’iniziativa ha voluto essere un piccolo gesto di aiuto concreto verso coloro che sono rimasti colpiti dall’alluvione dello scorso 14 settembre.

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Via Papa Giovanni XXIII, 3 - 29020 Vigolzone (PC)Tel.: 0523 870284 - Fax: 0523 870097

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Giornata Provinciale del Ringraziamento ColdirettiPontedell’olio - Domenica 15 novembre 2015

Pontedell’Olio tinta di giallo domenica 15 novembre per accogliere gli associa-

ti alla Coldiretti venuti da tutta la Provincia per il loro tradizionale incontro annuale. La Messa solenne in San Giacomo è sta-ta concelebrata dal Vescovo Monsignor Gianni Ambrosio, dal consigliere eccle-siastico di Coldiretti don Stefano Segalini e da don Mauro Bianchi. A seguire la benedizione dei mezzi agricoli ed in piazza la Mostra degli Antichi Mestie-ri. Presenti trattori d’epoca e gli “Sbandiera-tori Città di Firenze”. Grazie all’iniziativa sono state effettuate nella giornata donazioni per le comunità della Valnure colpite dall’alluvione.

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Pontedell’Olio: “I Sapori del Borgo”Domenica 8 novembre è andata in scena

la diciassettesima edizione de "I Sapori del Borgo", uno degli eventi che ormai identi-fica Ponte dell'Olio nel panorama provinciale delle manifestazioni enogastronomiche. Buon cibo, degustazioni, ristoranti in piazza, giochi culinari hanno creato un percorso di sapori e colori autunnali che non bisognava perdere. Centinaia di persone infatti non si sono lascia-te sfuggire questa ghiotta occasione e si sono riversate per le vie del paese, tra gli stand in borgata e i ristoranti della Val Nure in Piazza I Maggio. Più di 50 espositori provenienti da svariate zone d'Italia hanno arricchito il nostro paese. I visitatori hanno potuto assaggiare specialità piacentine e non, dalla coppa piacentina ai cerali del Pavese, dalla mozzarella di bufala Campana ai testaroli della Lunigiana, senza dimenticare squisitezze come la focac-cia di Recco, le patate di Groppallo, i dolci siciliani .. il tutto accompagnato da ottimi vini delle nostre vallate. Miglior espositore, per il secondo anno consecutivo, è stato votato il salumificio "G.Bignami", che con i suoi

assaggi ha conquistato il cuore di parecchi vo-tanti. Filo conduttore della giornata insieme al cibo, è stata la musica. La Banda ha aperto la manifestazione con l'inaugurazione e la sfilata in borgata, hanno poi continuato dal mezzo-giorno e per tutto il pomeriggio diversi gruppi popolari che hanno trovato la cornice idea-le all'interno della manifestazione. Il folk e la musica dell'appennino ha risuonato dunque fino a sera, tra bicchieri di vin brûlé e gutturni superiori accompagnati da salame cotto e po-lenta, pisarei, caldarroste...E' stato un trionfo culinario per celebrare l'au-tunno e le sue prelibatezze, un'occasione per comprare e rifornire le provviste prima dell'in-verno. Un grazie va al cielo azzurro intenso che ha accompagnato la manifestazione per tutta la giornata, e a tutte le persone che han-no reso possibile il grande evento con la loro professionalità, il tempo dedicato all'allesti-mento e la voglia di rendersi utili.Ora si guarda già alla diciottesima edizione, perchè non ci si deve accontentare e come ogni cuoco cerca di rendere perfetta la sua ricetta, noi cercheremo di arricchire e rende-re unica una manifestazione in cui crediamo molto.

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Ristorante - Pizzeria

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Augura Buone Feste

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Momenti felici

Gaia davanti alla chiesa di Veano dove è stata battezzata un anno fa. Sono con lei don Piero e i geni-tori Roberta e Alberto.

Nei giorni scorsi si sono ritrovati per un allegro convivio, in un ristorante della zona, tutti gli amici della classe 1939 di Pontedellolio e Vigolzone. Per l'occasione l'amico Gino Carini ha composto e re-citato una poesia in dialetto a ricordo dei bei tempi andati.

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Momenti felici

Alcuni coscritti della classe 1945 di Ponte dell’olio e Bettola, hanno festeggiato, in una trattoria a Cassano i 70 anni, allietati da “Romano” con musica, canti e balli.

I quarantenni di Vigolzone

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Nella chiesa di San Giacomo a Ponte-dell’Olio lo scorso 12 luglio si sono

uniti in matrimonio Claudia Cigalla e Nicolas Beccari.Ai neo sposi congratulazioni ed augu-ri dagli amici della Parrocchia e dal “Ponte”.

(Foto Gaudenzi - Bettola)

Buon compleanno, maestra Mariuccia! Il 26 novembre scorso tutto il personale della scuola elementa-re di Ponte Dell’Olio, il sindaco, il parroco, i colleghi di un tempo e tanti ex alunni hanno festeggiato

i 100 anni della maestra Mariuccia Cavanna, che ha insegnato per 40 anni in quella scuola e ha lasciato in tutti un bellissimo e grato ricordo.

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Anche quest’anno, il terzo sabato d’otto-bre, i diplomati del 1961 dell’Avviamen-

to Professionale di Ponte dell’olio si sono riuniti e festeggiato l’avvenimento. Un pensiero particolare è andato anche

a quelli che ci hanno lasciato. Per l’occa-sione i presenti hanno donato una targa ricordo al promotore dei raduni annua-

li: Piero Montanari.

Maria Alberici per il compimento dei 90 anni con gli auguri dai pronipoti

Chiara, Sofia e Matteo.

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Incontro Mussulmani - Cristiani

Sabato 14 novembre, il giorno seguente alla strage di Parigi, si è svolto un incontro del gruppo cristiano-islamico di Piacenza alle ore 16, presso la cascina Magnana.

Ho partecipato a questo evento per la curiosità di incontrare e conoscere il mondo musulmano del nostro territorio e per cercare di capire come stabilire rapporti costruttivi e convergenti per azioni concrete e visibili per la pace.A Piacenza, come in molte altre zone del nostro Paese, già da tempo, sono stati avviati tra cristiani e mussul-mani rapporti di reciproca conoscenza e collaborazione, con buoni risultati. E’ veramente valido ed efficace tutto ciò che si costruisce “dal basso”, con rapporti personali di pace, di stima, di concreto amore scambievole fra le comunità cristiane e tutti coloro che sono di buona volontà.L’incontro è cominciato con una preghiera comunitaria dei mussulmani, a cui abbiamo assistito con silenzioso rispetto, per poi continuare con la presentazione dell’attività di una cooperativa impegnata nell’accoglienza e nell’assistenza dei profughi nell’ambito di un programma delle Nazioni Unite, che prevede l’inserimento graduale nella società con l’insegnamento della lingua italiana, con la formazione professionale e con l’edu-cazione al volontariato.Successivamente siamo passati a momenti di dialogo con l’intervento di alcuni ragazzi: tra i più significativi quelli di un afghano e di un somalo che hanno sottolineato il fatto di essere nati, non per loro scelta, in nazioni devastate dalla violenza della guerra che ha distrutto le loro famiglie ed i loro beni, lasciandoli senza nulla e senza la prospettiva di un futuro.A questo punto sono intervenuto affermando che, per evitare la guerra anche da noi, si ‘custodisca’ il gran-de bene della pace aumentando sempre più le occasioni costruttive di ascolto, di dialogo e di conoscenza reciproca, valorizzando gli aspetti positivi di ognuno ed affrontando le diversità e le difficoltà con sincerità e benevolenza.Prima di consumare la cena preparata da alcuni volontari del gruppo islamico-cristiano in collaborazione con i ragazzi profughi, i cristiani presenti, cattolici e protestanti, hanno recitato il Padre nostro, ascoltato con rispetto deferente dai mussulmani.Sono convinto che bisogna evitare il più possibile l’isolamento delle comunità di persone provenienti da altre nazioni, culture e religioni, partecipando a tutte le occasioni di incontro e di collaborazione che si presentano, per prevenire conflitti ed incomprensioni.La conoscenza reciproca ed il dialogo sincero ci aiutano a concretizzare la trasparenza necessaria per supe-rare pregiudizi e reciproche avversioni adottando per esempio, nei riti e nelle liturgie, la lingua della terra di adozione.

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Contrappunti• “Come dice Papa Francesco”, “ci ricorda Papa Francesco”, “l’esortazione di Papa Francesco” …. non c’è vescovo, prete, associazione ecclesiale ….ca-techista, sagrestano, per tacere degli altri laici, che non colgono ogni possibile occasione per citare il pensiero del Papa.Ci sta, naturalmente, vista l’intensità e la forza in-novativa del suo messaggio e la sua capacità di farsi capire da tutti.Tutti sappiamo però bene che l’ambito in cui viene contrastata con maggior vigore la sua azione rifor-matrice è proprio quello interno alla Chiesa stessa.Che fare per evitare che sia lasciato solo o quasi e il suo pontificato venga catalogato tra qualche anno come una meteora che ha vanamente cercato di ri-portare la Chiesa all’originario spirito del Vangelo? A me viene in mente che se le chiese locali iniziassero a prendere posizione ufficialmente, pubblicamente (con comportamenti conseguenti) a sostegno dell’i-dea di Chiesa perseguita da Jorge Bergoglio non sa-rebbe male. Non ho tuttavia notizia (spero sia una mia lacuna) di Consigli presbiteriali, consigli pa-storali diocesani, di unità pastorali, parrocchiali, ecc…… che abbiano finora assunto iniziative simili. Chi vuole provarci ? noi, per esempio ?

• Dal prossimo 1° gennaio la nostra diocesi ridise-gna la mappa delle parrocchie con aggregazioni e varo di grandi Unità pastorali. E’ una scelta imposta dalla progressiva e inarrestabile riduzione del nume-ro di sacerdoti.Speriamo che l’operazione non sia troppo tardiva, visto che da qualche decennio questa tendenza è sot-to gli occhi di tutti: sfogliando l’annuncio diocesano del clero di 20 o 30 ani fa era evidente il costante aumento dell’età media dei preti piacentini e la mar-

cata sproporzione tra nuove ordinazioni e decessi. C’era tutto il tempo per preparare a dovere laici cui affidare la guida delle comunità locali anche se que-sto avrebbe comportato, e comporterebbe oggi, una inevitabile, anche se parziale, cessione di sovranità dei presbiteri: forse è per questo motivo che poco o nulla è stato fatto. Forse ci sono ancora in giro troppi (non tutti) preti gelosi del proprio ruolo, del proprio ego, del proprio orto, piccolo o grande che sia.

• Quelli che per tutta la settimana affollano le tra-smissioni televisive e saturano i social network, pro-clamandosi difensori ed interpreti più autentici dello spirito del Natale cristiano e poi la domenica chis-sà dove spariscono visto che le chiese sono sempre meno frequentate. Ecco, quelli lì, non so perché ma mi fanno venire in mente “quelli che pensano che Gesù Bambino sia Babbo Natale da piccolo, oh yeah” (“Quelli che…..”, Beppe Viola – Enzo Jannacci).

• Le azioni dimostrative e i tentativi di intimidazioni di cui qualche settimana fa sono state oggetto molte sedi della Caritas (Piacenza inclusa), da parte di un gruppo di neonazisti, hanno almeno un pregio: mar-care distintamente il confine tra chi non immagina – per mille ragioni – una vita possibile oltre l’ “io” e percepisce ostile e pericoloso tutto ciò che è fuori da sé, e chi, magari con fatica, vuole provare a vive-re come un “noi”. La distinzione è rozza e semplice ma skinhead e Caritas sono davvero paradigmatici di due mondi ideali per i quali non riesco a trovare una via di conciliazione.Di pensiero. Non altrettanto di persone, perché nella vita tutto può accadere.

Gianmarco Ratti

Il Circolo G.E.V.augura a tutti,

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L’Associazione Culture per lo Svilup-po Locale di Vigolzone ha allestito

quest’anno una mostra dedicata alla Gran-de Guerra in occasione dell’anniversario del suo inizio.E’ stata questa anche l’occasione per l’inau-gurazione del nuovo Centro Civico, che oc-cupa le vecchie scuole elementari e medie in viale Castignoli.L’argomento è stato trattato in modo loca-le, ma preceduto da un inquadramento più generale del periodo storico in cui tutto è avvenuto.I tabelloni iniziali riportavano infatti i moti-vi che hanno determinato questo evento e il Dopoguerra, cui è seguita la trattazione di vari temi più specifici come la vita dei sol-dati, gli animali al fronte, la posta, le armi, i campi di prigionia, il ruolo delle donne, le distruzioni del patrimonio artistico e i giornali di trincea, con riguardo alla satira di guerra, sicuramente una autentica sorpresa.Impressionanti i numeri dei caduti e dei feriti.Rilievo è stato dato anche al ruolo di Piacenza come città militare ed ospedaliera.Nell’affrontare la parte dedicata al paese di Vigolzone si è parlato delle varie istituzioni assistenziali sorte in questa epoca, come l’Asilo Orfani di Guerra, e dei Caduti vigolzonesi, identificati nei ritratti ricavati dai Mo-numenti ai Caduti esistenti nell’intero territorio comunale, e dalle relative notizie trovate.Importante è stata la ricerca condotta nell’archivio comunale, ricco di documenti storici quali i manifesti per la chiamata alle armi, ma anche più intimi come le richieste di pensioni e le comunicazioni dei decessi.Molto belle le raccolte di fotografie, scattate da alcuni soldati, e la corrispondenza di una famiglia di Carmia-no, che comprende lettere e cartoline spedite dal fronte e che danno un’immagine più vicina alla guerra.Concludevano la rassegna reperti autentici come elmetti, medaglie, pubblicazioni edite durante il periodo bellico e documenti originali, tutto reso possibile dai prestiti effettuati da diversi collezionisti e dal Comune. Tutto il lavoro è stato curato dal gruppo di ricerca, costituito da Liliana Cravedi, Roberta Milza, Silvia Milza, Andrea Rossi (che ha provveduto anche all’impaginazione dei testi e dei tabelloni esplicativi), Umberto Gan-di, Daniele Capitelli, Claudio Camoni, Lorenzo Ghetti e Ferruccio Pizzamiglio, con l’attento coordinamento di Filippo Lombardi, appassionato studioso dell’argomento. Un disegno di Domenico Somma chiude il catalogo, la cui stampa è stata curata da Paolo Provesi.Notevole è stato il riscontro da parte del pubblico, sia nel primo giorno di apertura che in quelli successivi,

e da parte delle scuole comunali locali che hanno organizzato le visite. Il prossimo appuntamento sarà dedicato, nel 2016, alla Chiesa a Vigolzone, in occasione del cinquan-tesimo anniversario della costruzione dell’attuale tempio di San Mario.

Una mostra dedicata alla grande guerra

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Festa dell’Albero- Vigolzone, 22 novembre 2015E’ una tradizione consolidata a Vigolzone: a novem-bre il GEV, il Gruppo Escursionistico Vigolzonese, insieme all’amministrazione comunale, festeggia la giornata dell’Albero per dare il benvenuto ai bimbi dell’ultimo anno, il 2014. Un modo semplice ma si-gnificativo per salutare l’ingresso nella nostra comu-nità.Quest’anno il GEV ha voluto, con questa iniziativa, celebrare altre due ricorrenze importanti: il centena-rio della Prima Guerra Mondiale e il 70esimo della Guerra di Liberazione. E ha individuato un albero come testimone della memoria storica di questi even-ti.La scelta è caduta sul sempreverde in fondo a viale Rusconi: è infatti inserito in un ideale percorso che richia-ma i più alti valori democratici: infatti, per chi arriva da sud, l’ingresso a Vigolzone avviene attraverso via della Pace e prosegue con via della Libertà. Proprio da qui, spostandoci lateralmente su via Fermi, alla rotonda, che è rappresentata proprio dall’abete, da oggi si trova l’Albero della Memoria.All’ombra dei suoi rami, domenica 22 novembre si sono trovati genitori e bimbi, componenti del GEV e rap-presentanti dell’Amministrazione comunale, oltre a tanti cittadini.Leonardo Bacchi, presidente del Gruppo Escursionistico Vigolzonese, e il sindaco di Vigolzone Francesco Rolleri hanno scoperto la targa dedicata all’Albero della Memoria e alla Festa dell’Albero 2015. Quindi Don

Piero Lezoli ha impartito la benedizio-ne alla pianta. Infine, ad ogni bambi-no, è stato dato il benvenuto ufficiale nella comunità con la consegna di un attestato.

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Zuppa inglese al pandoro

Rubrica di cucinaRicetta di Antonietta Spelta

INGREDIENTI:

- 1 Pandoro da gr.700 circa - 5 Tuorli - 130 gr. zucchero - 50 gr. farina bianca 00 o frumina - 600 gr. latte- mezza stecca di vaniglia o mezza bustina vanillina- 50 gr. Cioccolato fondente in tavoletta

- circa 150 gr. di frutta secca (albicocche, noci, dat-teri) - q.b. Cacao amaro o zucchero a velo- eventualmente qualche amarena al liquore - 1/2 Bicchiere alchermes e mezzo di vino bianco secco- 4 Grappolini ribes rosso

1) Sbattere i tuorli con lo zucchero fino a ottenere una crema spumosa; unire la farina e, poco per volta, il latte precedentemente scaldato con i semi di vaniglia, cuocere la crema mescolandola finchè si sarà addensata, poi dividetela in 2 parti; circa 40% va lasciata bianca e il 60% unita al cioccolato spezzettato.

2) Tagliare il pandoro a fette orizzontali alte circa 1 centimetro. Ne serviranno 5 fette.Mescolare il vino con l’alchermes.Spezzettare circa 100 grammi di frutta secca lasciando indietro qualche pezzetto che servirà per il decoro.Foderare una teglia col bordo apribile del diametro di circa 20/22 centimetri con un disco di carta forno, mettere una fetta di pandoro sul fondo e spennellarla il liquore.Prendere due fette di pandoro, tagliarle a metà e rivestire i bordi della teglia, spolverare di zucchero a velo; versare circa metà della crema al cioccolato sulla fetta di pandoro inzuppata di liquore,mettere un’altra fetta di pandoro, spennellarla con l’alchermes, distribuire la frutta secca spezzettata e le amarene e versare sopra la crema bianca. Mettere un’ultima fetta di pandoro e versare la rimanente crema al cioccolato. Mettere in frigorifero per almeno 4 ore.

Preparare la frutta brinata per decorare il dolce.Sbattere leggermente un albume, preparare il ribes e qualche pezzetto di frutta secca e amarene, intingere la frutta nell’albume e rigirarli nello zucchero semolato.

Togliere il bordo della teglia e far scivolare il dolce su un piatto da torta. Decorare con la frutta brinata ed eventualmente anche con un alchechengi.Si possono preparare delle coppette singole. In questo caso si fanno gli strati di pandoro e prima di servire si mettono delle fette sottili di pandoro nel forno , si fanno grigliare leggermente e si inseriscono nelle coppette verticalmente, si spolvera con cacao o zucchero a velo e si decora con frutta brinata.

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Domenica 11 ottobre in occasione della Fiera d’Autunno sono stati inaugurati i primi spazi pronti del Cen-tro Civico comunale, i cui lavori di consolidamento e ristrutturazione finanziati dal bando “6000 Campa-

nili” sono da poco terminati. Al piano terra delle ex scuole medie è stato realizzato un grande salone che può ospitare fino a cento posti a sedere, ed è attrezzato per accogliere incontri pubblici, presentazioni, spettacoli e concerti e all’occorrenza potrà trasformarsi anche in sala da ballo. L’allestimento e l’arredamento del salone polivalente, affidati al vigolzonese Luigi Chinosi di Studio 120, sono stati curati con molta attenzione perché idealmente questo luogo dovrebbe diventare il cuore del centro civico, lo spazio pubblico coperto che a Vi-golzone è sempre mancato. Al primo piano dello stesso edificio, invece, lo spazio espositivo è stato inaugurato con la tradizionale mostra allestita dall’associazione Culture per lo Sviluppo Locale che quest’anno era dedicata alla Grande Guerra. Attualmente sono in fase di ultimazione anche tutti gli altri locali, che a partire da gennaio potranno essere destinati ai diversi usi definiti dal percorso partecipato condotto negli anni passati. Oltre al centro prelievi, con l’anno nuovo saranno trasferiti nei nuovi spazi attrezzati il centro educativo per i bambini delle scuole ele-mentari e il centro di aggregazione dei ragazzi delle medie, che oltre a due aule dedicate con tavoli e sedie potranno usufruire di un laboratorio per le attività manuali e di una stanza da gio-co. Parallelamente, al piano terra delle vecchie scuole elementari partirà grazie al Circolo dei Lettori l’allestimento della biblioteca-ludoteca-mediateca, che verosimilmente sarà attiva entro metà del 2016. Terminati gli spazi, è tempo di riempire il Centro Civico di contenuti. “Come avevamo spiegato durante il percorso di pro-gettazione Vigolzone Partecipa, chiariscono gli amministratori, la costruzione del centro civico non finisce con l’ultimazione dei la-vori, ma continua all’infinito perché si tratta di un luogo che vive grazie alla partecipazione attiva e al contributo di tutti i cittadini. A breve approveremo in consiglio comunale il regolamento per la gestione degli spazi che andrà a individuare le regole di fun-zionamento del centro civico e ad armonizzare tutte le esigenze già manifeste e quelle che emergeranno. Al momento già diver-se associazioni hanno chiesto di poter usufruire degli spazi per organizzare attività, ma speriamo che altre arrivino nei prossimi mesi. L’obiettivo è quello di avere il centro civico aperto tutta la settimana e vissuto da persone di ogni età, anche provenienti da fuori comune”.

Centro Civico a Vigolzone: gli spazi sono pronti, ora bisogna pensare ai contenuti

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CORO L’OTTAVA NOTA

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In una bellissima e calda giornata d’autunno, la sesta edizione della Fiera organizzata da Comune, Proloco e Comitato Commercianti non ha deluso le aspettative e ha portato a Vigolzone migliaia di visitatori. Secondo

una formula ormai consolidata, la kermesse coniuga shopping, enogastronomia e cultura con diverse iniziati-ve che si svolgono durante tutto l’arco della giornata, alle quali quest’anno si è aggiunta la solidarietà verso le persone e i territori duramente colpiti dall’alluvione del 14 settembre a cui sono stati devoluti il ricavato della prima edizione della marcia “La via della Felicità” organizzata dalla G.M. Alta Valnure e i proventi degli stand gastronomici allestiti dalla Proloco in piazza Serena.Oltre ai consueti appuntamenti segnaliamo per questa edizione l’esilarante spettacolo di Bromos Circo con clown, giocoleria, musica ed equilibrismo, la sfilata con abiti, accessori e acconciature dei trasgressivi anni Settanta organizzata da Emotion Art e Aesthetic Center e la mostra dedicata a Vigolzone e la Grande Guerra, allestita nel nuovo Centro Civico dall’associazione Culture per lo Sviluppo Locale.

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Fiera d’Autunno a Vigolzone: successo baciato dal sole

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Festa degli Anziani - E’ dagli anni Novanta che la Caritas Parrocchiale festeggia gli anziani del paese.

Anche quest’anno la lieta ricorrenza è iniziata con la Santa Messa celebrata dal nostro parroco don Piero Le-zoli .I doni portati all’altare durante l’offertorio,appositamente predisposti dalla Caritas sono stati in seguito distribuiti alle famiglie bisognose del paese. La festa ,che ha visto una folta partecipazione, è poi proseguita nel salone parrocchiale dove tutti gli anziani sono stati festeggiati Il suono della fisarmonica e le spiritose barzellette del sig. Pastorelli hanno accompagnato l’incontro convi-viale a base di pizza e torte, tra le quali spiccava quella donata dal sindaco dott. Francesco Rolleri.Si è conclusa la serata in armonia e allegria con la consueta foto di gruppo scattata dall’impareggiabile Sig.Oreste Grana al quale vanno i più sentiti ringraziamenti da parte del gruppo Caritas.

Caritas Parrocchiale - La parrocchia di Vigolzone, al fine di meglio rispondere ai bisogni della Comunità ed alle emergenze del territorio, ha avviato un gruppo Caritas animato da volontari che, dagli

anni novanta, è inserito nell’attività pastorale della Parrocchia (sotto la supervisione e la responsabilità del Parroco) ed è collegato con la Caritas Diocesana e le altre Caritas Parrocchiali presenti sul territorio.

Il Gruppo Caritas nel corso dell’anno svolge abitualmente le seguenti attività e servizi:• Organizza due volte l’anno iniziative aventi lo scopo di reperire fondi per il finanziamento delle proprie attività, attraverso la raccolta, il confezionamento di torte e l’allestimento del banco vendita; • Raccolta alimentare due volte l’anno;• Distribuzione alimenti due volte al mese per le famiglie più bisognose e una volta al mese per quelle meno bisognose secondo le segnalazioni pervenute dal Comune;• Raccolta e distribuzione abbigliamento una volta al mese (o secondo le urgenze e le esigenze);• Visita agli anziani della casa di riposo Balderacchi di Riva due volte all’anno;• Nel periodo natalizio visita agli anziani ed agli ammalati del nostro territorio con scambio degli auguri e distribuzione di piccoli doni; • In autunno organizzazione della festa degli Anziani del paese nel salone parrocchiale;• Provvede a pagamenti diversi per le bollette gas, luce, acqua, ecc. secondo le segnalazioni di necessità per-venute dal Comune;• Provvede ai necessari adempimenti relativi a due adozioni a distanza (una con l’Associazione “L’albero della vita” e l’altra con le Suore del Buon Pastore).

- Il giorno 20 settembre 2015 la Caritas ha contribuito alla raccolta fondi per gli alluvionati versando alla Diocesi di Piacenza e Bobbio Euro 1.000- Il giorno 11 ottobre 2015 in occasione della festa d’autun-no (castagnata),la Caritas ha donato il ricavato delle torte agli alluvionati della Valnure Euro 1260.00- Durante l’ultimo Consiglio Caritas del giorno 8 ottobre 2015 è stato deciso all’unani-mità di provvedere al sostegno di una bambina di Haiti che vive nel quartiere più pove-ro della città ,quale adozio-ne a distanza, verrà versata all’anno la somma di 312.00 Euro all’Associazione “ l’Albe-ro della Vita”.

... da Vigolzone

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Dalla scuola maternaVigolzone - Iniziato l’anno scolastico da un mese circa, ci siamo ritrovati per festeggiare i nostri nonni. Da alcuni anni i veri protago-nisti della giornata sono i nonni, insieme ai loro nipotini; i primi si sono cimentati nell’organizzazione di alcuni piccoli spettacoli, mentre i bambini nelle mattine precedenti, si sono trasformati in cuochi, pre-parando un’ottima merenda per tutti. Il gruppo dei tre anni si è occu-pato delle bevande spremendo succose arance, i bambini di quattro si sono improvvisati panettieri preparando una fragrante focaccia mentre i cinque anni da buoni pasticceri hanno infornato gustose torte allo

yogurt. Il pomeriggio si è aperto con una poesia che i bambini hanno dedicato ai loro nonni. Diversi nonni hanno proposto divertenti esibizioni come: il racconto animato di una giornata tipo in fattoria, un ballo di gruppo sulle note de “l’amico è” e un’allegra filastrocca di altri tempi…Abbiamo approfittato della presenza di un nonno compositore e cantante, chiedendogli di esibirsi in una canzone scritta appositamente per questo evento.Anche quest’anno i bambini di cinque anni hanno partecipato al Progetto “L’Ospedale cresce con noi” e l’8 Ottobre si sono recati a Piacenza per partecipare ai laboratori con tema “La sana alimentazione”. I bambini sono stati coinvolti in un gioco, ad ognuno è stato assegnato un ingrediente necessario per la realizzazione di un frullato, preparato girando simbolicamente tutti insieme in cerchio. Successivamente hanno assistito alla preparazione del gelato, hanno scoperto il percorso fatto dalle spighe di grano ed infine hanno assaggiato una sana merenda fatta con i prodotti derivati dalla lavorazione del grano (pizza e focaccia).A metà novembre è già tempo di pensare al Natale e di prepararsi a questa festività così speciale per tutti i bambini e le famiglie. Così abbiamo iniziato ad imparare canzoni e poesia a tema natalizio, dimostrando da subito grandi doti canore.Anche la nostra scuola deve essere pronta per l’occasione così abbiamo preparato decorazione ed addobbi per “ve-stire” di nuovo pareti e corridoi. I bambini divisi per grup-pi di età hanno realizzato tre diversi lavoretti: i bambini di tre anni con l’impronta della loro mano colorata hanno stampato sul das un divertente Babbo Natale, quelli di quattro anni hanno colorato di rosso e incollato la pasta formato “Ziti” realizzando una splendida stella resa lumi-nosa dall’aggiunta di brillantini. Infine i bambini di cinque anni dopo aver colorato un cartoncino con pastello a cera blu, con la pasta formato “penne”.Ora è tempo di essere tutti più buoni……vogliamo che Santa Lucia passi anche da noi!Ah, dimenticavamo ….

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Sabato 19 Settembre abbiamo fatto una camminata su in collina. Dalla scuola siamo andati a visitare il Museo della vite e del vino presso l’Azienda Agricola “LaTosa”. Eravamo in 100 ragazzi della Scuola Secondaria di 1°. Il sig .Ferruccio Pizzamiglio ci ha accol-ti presso la propria azienda e ci ha introdotti nel museo spiegan-doci tutto ciò che vi e’ esposto: dagli strumenti tipici della nostra tradizione vitivinicola per la coltivazione della vite, per la lavo-razione dell’uva, per la conservazione dei pregiati prodotti, alla p regevo le raccolta di documenti conservat i nella biblio-teca. Attra-verso que-sta uscita a b b i a m o

ripercorso la storia degli strumenti che i nostri nonni e bisnonni utilizzavano per la raccolta delle uve, la pigia-tura, ecc. Abbiamo inoltre potuto capire che per allestire un museo occorre studio, professionalità e passione. Fu costruito nel 1955 per conservare nel tempo la memoria di tecniche e strumenti dall’ottocento ad oggi. Vi è inoltre la biblioteca con settemila testi sui temi della viticoltura ed una ricca raccolta cartografica. Qualcuno di noi ha voluto esprime la sua opinione sulla visita. Ecco le loro considerazioni:“Ho potuto osservare il grande lavoro faticoso ma sod-disfacente della produzione del vino, una attività appas-sionante con una lunga storia alle spalle da raccontare a gran voce” (Alessia)“La cosa che mi è piaciuta di più è stata la macchina della pigiatura e l’armadio dove tenevano il vino per miglio-rarlo. Interessanti anche le numerose cartine con tutte le vigne.usavano strumenti molto accurati, semplici ma ef-ficaci. Mi ha impressionato la quantità di libri.” (Riccardo)“Interessante scoprire come i nostri nonni pigiavano e facevano la vendemmia senza nessuna macchina” (Giacomo).“Mi ha colpito la biblioteca. Il classico odore dei libri mi ha riempito le narici incuriosendomi ancora di più

su cosa ci potesse essere scritto. Quei libri sono, a parer mio, la risorsa più importante del museo perché sono le prove scritte di come lavoravano anni e anni fa nei vigne-ti. Se togliessero la biblioteca, toglierebbero una parte fondamentale del museo. Inoltre, ammiro tanto chi li ha scritti, deve aver avu-to passione e soprattutto pazienza in quello che faceva” (Emilia)

I ragazzi delle medie

Visita didattica per i ragazzi delle medie di Vigolzone

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Augura a tutti Buon Natale e Felice Anno Nuovo

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L’affollatissima sala Panini a Palazzo Galli si è rivelata insufficiente ad accogliere il pubblico attento di appassionati per la presentazio-

ne del libro “sulle orme delle opere di Ricchetti con Arisi” espressione di un’autentica, disinteressata e vivificante passione per l’arte”. Credo che non ci sia definizione migliore, per qualificare l’iniziativa editoria-le, di queste parole con le quali il giornalista Pierluigi Magnaschi ha voluto essere presente alla manifestazione pur trovandosi altrove per impegni di lavoro.

Il libro, voluto e curato da Renato Passerini, storico ed apprezzato collaboratore anche de “il Ponte”, è il diario di “lavoro” del concitta-dino Oreste Grana, anch’egli storico ma ancora in pista, collaboratore del nostro giornaletto parrocchiale con le sue foto a documentare gli eventi del paese e non solo. Le pagine dell’opera raccolgono e danno sistemazione agli appunti di Oreste che annotava i suggerimenti e le dritte di Arisi prima di intervenire sul campo a riprendere le opere di Ricchetti, ma racconta anche i problemi e le soddisfazioni che il lavoro comportava e, naturalmente, le opere di Rcchetti. La collaborazione con Arisi cominciò nel 1996. A quell’epoca, Arisi stava preparando il centenario di Ricchetti a Palazzo Gotico e potè visionare il materiale raccolto in precedenza da alcuni membri del gruppo Fotoamatori di Podenzano, composto dal nostro Oreste, Sante

Benedetti (che a Vigolzone è nato ed vi ha abitato per lungo tempo), Camillo Murelli. Il materiale fotografico (diapositive per lo più), riguardava il lavoro di Ricchetti nella parrocchiale di Podenzano e commissionato a più riprese dall’allora parroco don T. Pallaroni. Da qui comincia, per il gruppo di fotoamatori, una colla-borazione con Arisi che li porterà a girare in lungo e in largo Piacenza, la sua provincia e non solo. Così, “i tre moschettieri” come erano affettuosamente chiamati, realizzano una sorta di repertorio di gran parte delle opere di Ricchetti documentato con le foto delle opere. Il libro rende disponibile per tutti il prezioso lavoro durato all’incirca un anno, (1996/97) svolto dai fotografi che, con passione e impegno, hanno saputo fermare e trasferire nei loro scatti “un’emozione, una contiguità, un’affinità creativa”. Così ancora Magnaschi e non si può che concordare con lui sul valore di testimonianza della passione dei “tre moschettieri” per l’arte in generale e per la fotografia in particolare, passione che conserva con religiosa pazienza e dedizione le tracce della bellezza per tramandarle alla generazioni a venire. Ennio Torricella

Sulle orme delle opere di Ricchetti con Arisi

A fianco, da sinistra: Murelli, Arisi, Benedetti, Grana al tempo del-la collaborazione con Arisi che, con la dedica, ha dimostrato tutto il suo apprezzamento per i collaboratori. Sopra, i tre moschettieri oggi, con Passerini alla presentazione del libro a palazzo Galli.

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Sembra ormai passato il tempo in cui lo stato si rivolgeva al gioco d’azzardo in ter-mini “positivi”, per risolvere un problema. Dal 2016 aumentano le tasse sulle gio-

cate e l’aumento non potrà essere trasferito sul consumatore finale. Sempre dal 2016, vengono a scadere le licenze per queste attività e nel bando di gara si prevedono quindicimila licenze contro le diciassettemila oggi esistenti. Duemila licenze in meno, dunque, con una mega sforbiciata alle tabaccherie per le quali le licenze sono più che dimezzate. Sono queste infatti assieme ai bar a diffondere, con la loro capillare presenza, il male del gioco d’azzardo su tutto il territorio nazionale ed anche nelle più sperdute periferie. Anzi, stando alla ten-denza a spostare queste attività lontano dai

centri urbani, inevitabilmente si concentreranno nelle periferie ad accrescere difficoltà e disagi a chi ne ha già in abbondanza.Le informazioni sopra riportate sono tratte da un articolo di libertà a firma di Marcello Esposito, docente di International Financial Ma-kets all’università di Castellanza. Piacenza, nel suo piccolo, vanta in proposito primati molto negativi. A Piacenza c’è il più alto numero di pazienti in carico al Sert dell’intera Regione: sono 156 i casi ac-certati nel 2014, un numero molto elevato se si pensa che quelli del capoluogo Bologna sono 141. Un dato purtroppo in forte aumento: nel 2010 i pazienti erano infatti 68. Se n’è parlato sabato 27 giugno 2016 alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, teatro del convegno organizzato da Svep “Dalla trappola del gioco d’azzardo alla rete della solidarietà” che ha dato voce agli esperti di fama nazionale, ma anche a baristi ed esercenti che hanno detto no alle slot ai quali è stato consegnato un attestato di merito per una scelta di gestione che esclude l’installazione di slot nei loro locali. Via Roma e via Taverna hanno dato il via ai “quartieri etici”, quartieri nei quali alcuni esercizi commerciali hanno cominciato ad esporre il marchio “slot free” ad indicare l’assenza di macchinette mangiasoldi e non solo. L’intento dei commercianti è quello di proporre ai consumatori una possibilità di consumo consapevole, escludendo consapevolmente loro per primi attività economiche a rischio di ludo-patie. “Essere colpiti da un fulmine è 18 volte più facile di un 6 al SuperEnalotto” è quello che hanno stabilito gli studenti del Respighi con il calcolo matematico delle probabilità e lo hanno pi raccontato in un video trasmes-so anche da Telelibertà. ennio torricella

La buona notizia

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Anno Nuovo

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L’Associazione Culture per lo Sviluppo Locale promuove ogni anno una mostra dedicata alla scoperta e conoscenza del territorio.

Quest’anno il tema affrontato è stato la Grande Guerra, mentre l’anno prossimo sarà la volta della Chiesa a Vigolzone.L’occasione è data dall’anniversario dei primi cinquant’anni dall’edificazione dell’attuale edificio, inaugurato nel 1966: verranno trattati diversi temi, da quello dell’istituzione ecclesiastica a quello architettonico, che comprenderanno tutto il territorio comunale, e quindi anche le chiese, pievi, oratori e i mistadelli, sia quelli ancora in funzione che quelli ormai in abbandono o che hanno mutato l’originaria destinazione.Si è quindi alla ricerca di materiale inerente all’argomento, come fotografie e documenti su processioni, ceri-monie, eventi, personaggi come don Franco Molinari e sui vari edifici come la chiesa vecchia di San Giovanni Battista.Tutto quanto verrà raccolto sarà riprodotto e restituito subito ai proprietari.I riferimenti sono:Ferruccio Pizzamiglio 0523-870727Andrea Rossi 0523-870766

1) Quando Giacomo Puccini si stabilì a Torre del Lago fu accolto bene. Con i contadini si trovò subito in sintonia. Gli piaceva giocare a carte, cacciare, parlare di donne, ma di musica non parlava mai. Eppure proprio a Torre del Lago nacquero i capolavori che lo resero famoso in tutto il mondo. Faceva una partita a carte e magari, mentre gioca-va, gli veniva l’ispirazione. “Torno subito”, diceva. Correva in casa, componeva qualche appunto e tornava a giocare. Rimane famoso lo stratagemma che Puccini usa di notte: poiché la moglie Elvira (gelosissima) è abituata a sentirlo suonare fino all’alba, incarica un contadino di strimpellare sul pianoforte al suo posto, mentre lui si allontana alla chetichella. Una notte la moglie si accorge che “Giacomo” sta suonando sempre lo stesso accordo. Scende e si tro-va davanti il contadino, mortificatissimo. Seguono scenate furibonde.2) La pasta ripiena era una ricetta cui Rossini non poteva

resistere, lui stesso ideò una variante: i maccheroni Rossi-ni. Il musicista un giorno scelse una siringa d’argento, la riempì di purè di tartufi e, con pazienza, iniettò in ciascun maccherone questa salsa incomparabile. Poi, sistemata la pasta in una casseruola come un bambino nella culla, i maccheroni finirono la cottura tra vapori che stordivano. Rossini restò là, immobile, affascinato, sorvegliando il suo piatto preferito e ascoltando il mormorio dei cari come se prestasse orecchio alle note armoniose della Divina Commedia.3) Nel 1820 Rossini compose la “Messa di Gloria”. Sten-dhal nel 1824 scriveva: ”Ho udito un prete gridare: ”Ros-sini, se tu bussi alla porta del Paradiso con questa messa, malgrado tutti i tuoi peccati, S. Pietro non potrà fare a meno di aprirti!”4) “Ogni difficoltà su cui si sorvola diventa un fantasma che turberà i nostri sonni” ( F.Chopin)

... da Vigolzone

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Vigolzone: Controllo del Vicinato

Nel 2014, in Italia, l’indice di delittuosità (rapporto tra reati per numero di abitanti) è calato del 7,7%: 150mila delitti in meno rispetto al 2013. Omicidi -11,7%, rapine -13%,

furti -1,5%, omicidi contro le donne – 9,4%. Sono dati che fanno solo piacere e, dando per scontato siano il frutto non solo di coincidenze fortunate, possiamo timidamente affermare, o almeno sperare, che qualcosa comincia a funzionare.A Piacenza in particolare anche i furti sono diminuiti, ma ci collochiamo sempre nella parte alta della classifica e con una geografia diversa. I ladri hanno dedicato più attenzione alla pro-vincia e un po’ meno alla città. Le ragioni di questo cambiamento non sono note, e possono essere le più svariate. Di certo possiamo dire che la provincia e Vigolzone in particolare, non è stata a guardare e si è messa in moto facendo la cosa giusta da fare in questi casi: vigilare, tenere gli occhi aperti, allertare le forze dell’ordine. Facile a dirsi e un po’ meno a farsi. Pochi di noi sanno come ragiona un ladro, moltissimi di noi sono lontani da casa per la maggior parte del tempo. Che fare allora? Per capire un po’ meglio, abbiamo rivolto alcune domande a Claudio Moro-soli, l’anima ed il punto di riferimento di una iniziativa chiamata “controllo di vicinato” e che, grazie a lui, è attecchita rapidamente e con forza.

Come è nata l’iniziativa? Di fronte al continuo aumento dei furti, avevo sentito parlare di questo modo di “aiutarsi”. Così mi sono informato, sono andato dove già c’era qualche esperienza in corso e poi mi sono detto che valeva la pena provare. Il lavoro più lungo di solito, è farle partire le iniziative, come è andata? Devo dire che è stato sorprendente. L’adesione e la partecipazione sono state immediatamente massicce ed entusiaste. È piaciuta l’idea non solo perché utile per provare a difendersi dai ladri ma anche per lo spirito di solidarietà e di aiuto reciproco che mette in moto. Le istituzioni hanno fatto la loro parte e, a tal proposito, un ringraziamento particolare va alle forze dell’ordine, i carabinieri della stazione di Pontedellolio ed il comandante della polizia municipale per la loro preziosa collaborazione e sostegno. Devo dire, a proposito dell’amministrazione, che l’adesione ed il sostegno sono stati e sono trasversali e collaborativi da parte di tutte le componenti. A loro va il mio ringra-ziamento personale e, credo, di tutto il paese, in particolare all’assessore delegato alla sicurezza. Grazie ai cittadini ed a loro, oggi Vigolzone ha 23 squadre ed il territorio comunale è praticamente tutto coperto.Come funziona l’organizzazione? Ogni gruppo ha un referente, siamo collegati via cellulare in modo che possiamo tenerci in contatto in tempo reale più con immagini che con chiacchiere, ci siamo dati delle regole che sono molto utili ed importanti. Per es., sono state eliminate tutte le formule social di contatto e presen-tazione del tipo “ ciao, sono ….”, “come stai”, “posso disturbati”, “scusa” ecc. fanno perdere tempo prezioso. Tutti lavoriamo ed il tempo è importante, senza contare che pochi secondi possono essere determinanti e fare la differenza tra lasciarsi scappare un ladro o bloccarlo. Risultati pratici del lavoro? Secondo me i risultati sono molto importanti e tangibili su più fronti. Per es., ci sono anche valori immateriali che in questo modo si rinforzano e si diffondono: tantissime persone che, pur abitando a Vigolzone da anni e non si conoscevano tra loro, per questa via sono entrati in contatto, hanno stretto rapporti a volte anche di amicizia. Gli atteggiamenti di solidarietà si allargano, migliora il senso e la per-cezione del bene e degli spazi comuni, che, alla fine, diventano più sicuri e fruibili. Ma ci sono anche risultati molto concreti, economici. La presenza di un controllo di vicinato strutturato, consente di stipulare contratti di sorveglianza con istituti di vigilanza a prezzi più contenuti.In pratica, cosa si tratta di fare per esercitare il controllo di vicinato? La prima cosa è dire no all’indifferen-za per quel che sta accadendo vicino a noi, tipicamente, “non sono affari miei, perché dovrei”? Poi, tenere gli occhi e le orecchie aperte. Movimenti, rumori insoliti, presenza di persone in orari o luoghi insoliti sono tutti segnali sospetti. Bisogna conoscere i luoghi e i loro punti deboli, per es. un vicino assente perché in vacanza o al lavoro, strade poco frequentate e poco illuminate, assenza di sorveglianza naturale che sono negozi, traffico pedonale e veicolare. Individuati questi elementi occorre tenere gli occhi e le orecchie aperte e segnalare con tempestività le eventuali anomalie. Il controllo di vicinato non è “fare la ronda”, non comporta rischi, non ha bisogno di addestramento. È una forma di attenzione e cura che il cittadino sviluppa per il suo quartiere nel suo insieme che così tende a trasformasi in una comunità solidale.Falsi allarmi? Qualcuno, soprattutto all’inizio ma, francamente, ne temevo di più.Grazie Claudio

Ennio Torricella

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I recenti interventi di riorganizzazione degli enti locali, la creazione ed il potenziamento delle Unioni di comuni, l'obbligo che la legge impone ai comuni sotto una certa soglia di abitanti di gestire le funzioni

fondamentali insieme ad altri territori, il progetto di riforma Costituzionale che prevede l'eliminazione delle province dal nostro ordinamento giuridico, l'introduzione del concetto di Area Vaste, sono tutti processi che coinvolgono anche il nostro territorio e che presentano numerose sfide ma altrettante opportunità trasforme-ranno radicalmente il rapporto cittadino-comune.La Regione Emilia Romagna è da sempre all'avanguardia nelle politiche che stimolano e agevolano ai processi di aggregazione dei comuni nelle unioni. Oggi il focus si è spostato da quest'ultime alle fusioni di comuni, con la finalità di creare strutture più solide, integrate, più efficienti e quindi meno costose, in grado di meglio far fronte alla crescente complessità delle istanze dei cittadini.Le Amministrazioni di Ponte dell'Olio e di Vigolzone hanno deliberato di procedere con uno studio di fatti-bilità per capire, dati alla mano, quali sarebbero stati gli effetti di una fusione fra i due comuni. Dal punto di vista prettamente economico, strutturale e funzionale, i risultati sono molto incoraggianti: i due comuni sono praticamente uno lo specchio dell'altro separati solo dal torrente Nure, con una parte pianeggiante ed un lungo sviluppo in area collinare e pedemontata, i bilanci sono solidi e non presentano criticità degni di nota, il livello di servizi offerti sono quantitativamente e qualitativamente elevati, alcune strutture non presenti in un comune lo sono nell'altro e già oggi accolgono utenze di tutti e due i territori, insomma non esistono dati oggettivi che possano far pensare a nulla di diverso se non ad una totale integrazione e ad un potenziale miglioramento del raggio servizi comunali sui due territori.Come incentivo a questa forma di aggregazione, la Regione Emilia Romagna mette a disposizione una serie di finanziamenti che varia in base alle dimensioni dei comuni. Deliberando la fusione fra i due comuni entro la fine del 2015 e dando inizio al percorso istituzionale di ascolto del territorio e di consultazione dei cittadini con apposito referendum, se la fusione dovesse andare in porto il nuovo comune potrà fare affidamento a circa 550.000 euro l'anno per 10 anni. Tenuto conto della situazione delle casse comunali è evidente che un tale volume di risorse rappresenta un punto molto importante per valutare questa opportunità e dal 2016 in poi i finanziamenti sono previsti in costante diminuzione, ma è importante anche tenere conto della storia dei nostri territori.Ponte dell'Olio e Vigolzone sono sempre stati legati a doppio filo in un rapporto di competizione, buon vici-nato, collaborazione, memorabili sfide sportive. Prima della costruzione delle scuole medie a Vigolzone negli anni settanta, Ponte dell'Olio ospitava l'istituto di avviamento professionale e le scuole medie frequentati da studenti di tutte e due i comuni, la piscina comunale di Ponte dell'Olio è sul territorio di Vigolzone e genera-zioni di giovani dei due comuni hanno imparato a nuotare proprio in quella vasca, il mercato del martedì di Ponte dell'Olio ha sempre rappresentato un'attrazione commerciale anche per Vigolzone. Il tessuto produttivo pontolliese ha in passato attirato lavoratori dai comuni vicini, mentre oggi sono più i lavoratori di Ponte che trovano occupazione nel territorio comunale di Vigolzone. Importanti frazioni di quest'ultimo comune poi da sempre gravitano su Ponte dell'Olio per i servizi scolastici e rappresentano un bacino importante per il com-mercio pontolliese. Gli elementi tecnici e culturali ci sono tutti per poter pensare alla creazione di un nuovo comune coeso, forte, di grande attrazione per il resto del territorio piacentino e non solo (non dimentichia-mo che a Ponte dell'Olio ed a Vigolzone ci sono alcune delle manifestazioni culturali ed enogastronomiche più importanti di tutta la provincia). Le amministrazioni dei due comuni sono perfettamente allineate sulla necessità di cogliere questa opportunità con grande determinazione e nessuno dei consiglieri comunali di maggioranza o minoranza dei due territori ha bocciato a priori la possibilità di procedere con la fusione. Nel mese di novembre sono partiti una serie di incontri con associazioni e cittadini per presentare dati e caratte-ristiche di questo ambizioso progetto. Siamo ormai davanti ad una realtà di interdipendenze internazionali, regionali, interprovinciali che ci chiedo-no di guardare con grande orgoglio alle nostre origini ed alle nostre radici, ma allo stesso tempo di valorizzare le nostre competere e le nostre capacità ed eccellenze in un'arena sempre più ampia e delocalizzata.Se sapremo superare i campanilismi e guardare al domani con rinnovato entusiasmo, consegneremo ai nostri figli un comune importante, che sarà il punto di riferimento della vallata e non solo, che conserverà tutta la storia e la tradizione di Ponte dell'Olio e di Vigolzone, senza paura di confrontarsi con le sfide che il futuro ci vorrà riservare.

Le Amministrazioni Comunali di Ponte dell'Olio e di Vigolzone

Dai Comuni di Pontedell’Olio e Vigolzone

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Ricordiamoli

Mazzocchi Giuseppina ved.Bergonzin.22.03.1929 - m.02.11.2015

Briggi Caterina “Rina”n.03.10.1924 - m.16.10.2015

Fontanesi Armandon.07.03.1941 - m.07.10.2015

Pagliughi Rina ved. Gazzolan.26.02.1922 - m.28.10.2015

Montanari Maria ved. Arvedin.31.05.1919 - m.25.10.2015

Orlandi Giovannin.29.04.1929 - m.06.10.2015

Poggioli Angelan.18.10.1938 - m.28.10.2015

Faccini Luisa ved. Agnellin.13.03.1932 - m.25.11.2015

Silva Maria Ritan.10.06.1928- m.19.10.2015

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Agenti Ada in Ghezzi n.27.01.1948 - m.21.11.2015

Spelta Leonardon. 08.01.1925 - m.07.11.2015

Curtarelli Alfonsa ved. Civardin.15.09.1937 - m.24.11.2015

Albertazzi Gianpieron.12.05.1956 - m.26.10.2015

Tagliaferri Antonio (meccanico)n.18.04.1939 - m.01.11.2015

Sirdi Franca in Rondan.03.05.1957 - m.27.10.2015

Calandroni Carlon.28.08.1925 - m.14.11.2015

De Vespri Francescan.26.10.1919 - m.12.11.2015

Bonfanti Maria ved. Cavazzin. 22.04.1923 - m.03.09.2015

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Cadamosti Giuseppe (mago)n.06.02.1940 - m.05.10.2015

Zucchini PaolaVigolzone

Rizzi Vincenzina ved. Marli (Cenza)n.06.11.1922- m.26.10.2015

Cardinali Giovannin.31.03.1935 - m.11.11.2015

Cella Luiginan.27.10.1934 - m.06.11.2015

Rimonti Luigin.07.02.1936- m.26.10.2015

Baio Emman.20.07.1925 - m.12.11.2015

Bosi Severino (Rino)n.11.05.1951 - m.07.11.2015

Lucca Colomban.21.06.1914 - m.10.09.2015

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Ci ha lasciati il dott. Luciano GattiDopo la laurea in medicina a Parma, si è specializzato, sempre a Parma, in pe-diatria. Inizia la sua carriera professionale come co-fondatore della clinica S. Gia-como di Pontedellolio in cui ha svolto la funzione di assistente di medicina ed chirurgia. Il suo primo ambulatorio lo apre a Villò e, successivamente a Vigolzone dove rimane fino al’età di 70 anni, quando decide di lasciare ed andare in pensio-ne. Ha continuato però l’attività di medico come direttore sanitario della casa di riposo Longobucco di Calendasco. I decenni vissuti a Vigolzone hanno lasciato una lunga scia di ricordi e riconoscenza. Per tante famiglie è stato una importan-te figura di riferimento. Trovavano in lui il medico competente che sapeva però trasmettere anche buon umore e sicurezza, in tempi in cui, diversamente da oggi, questi aspetti erano generalmente considerati estranei alla professione. Eravamo abituati a contare su di lui perché, in qualsiasi momento del giorno e della notte, a natale o a capodanno, lui c’era. “Al ta fa i ragg con i occ”. Il dialetto colorito e fulmineo di un suo paziente entusiasta, rende molto bene l’occhio clinico del professionista che sapeva rapidamente ed efficacemente valutare con grande perizia i sintomi evidenti e nascosti nell’insieme delle condizioni generali del paziente. Grazie dottore per essere stato con noi.

Bergonzi Giuseppina ved. Moggi n.07.02.1938 - m.06.12.2015Vogliamo ringraziarti, Giuseppina, per il dono delle tue mani operosee per aver saputo fare del servizio in questa Comunità un dono prezioso.Grazie per le attenzioni che hai avuto per ogni personaanche nella fragilità della tua salute.Oggi, la testimonianza della tua vita e la tua fede solidailluminano la periferia dei nostri cuori.Ti accompagniamo nella Luce di questo incontro.E’ una Luce così speciale … e misericordiosache per una volta tanto, nemmeno le tue amiche della pulizie della chiesa,dovranno preoccuparsi di aver lasciato – in tua assenza -qualche ragnatela in giro!Sorridici ancora …. La Comunità Parrocchiale di Villò

Scomparso Gian Maria Visconti di Modrone. Si è spento nella notte del 3 dicembre scorso nella sua Grazzano, Giammaria Visconti di Modrone, conte di Lonate Pozzolo, secondogenito del Duca Luigi e nipote di Giuseppe Visconti di Modrone, ideatore a inizio del secolo scorso, del borgo di Grazzano. Nato a Roma il 7 maggio 1935, laureato in giurisprudenza, dirigente dell’azienda farmaceutica Carlo Erba, ha gui-dato per anni, insieme ai fratelli Anelli, l’ Agricola Grazzano sas, azienda leader nel settore zootecnico delle bovine da latte ed è stato Presidente dell’Unione Agricoltori di Piacenza tra il 1976 al 1984. Legatissimo alla moglie Violante Caracciolo, scomparsa improvvisamente nel 2003, lascia i figli Luchino, Verde, ed i nipoti Giovanni e Violante. Per tanti anni ha seguito il suo secondo amore, l’Inter, come dirigente accompagnatore sotto la guida di Angelo Moratti, ha poi rivestito la carica di Vicepresidente dal 1995 al 1999, con la presidenza del figlio Massimo. Grande appassionato di arte e musica, la sua amicizia col maestro Muti l’ha portato ad organizzare per diversi anni “Musica in castello”, dove l’Orchestra giovanile Cherubini si esibiva nel cortile del castello di Grazzano. Persona riservata ma sempre disponibile con tutti, nobiluomo con una signorilità innata, i suoi modi affabili e cortesi lasciano tra i grazzanesi un ricordo gentile di Visconti di Modrone, per tutti “il Conte”. Nella foto lo vediamo qualche tempo fa a Grazzano insieme a Sandro Mazzola, suo grande amico, durante la presentazione di un libro in un’indimenticabile serata di emozioni e amarcord calcistico a tinte naturalmente nerazzurre.

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Orari delle S.Messe nei comuni di Ponte dell’Olio e Vigolzone

S.Messe ferialiOre 8.30 Ricovero Balderacchi in RivaOre 9.30 solo il martedì, San Rocco in Ponte dell’OlioOre 15.00 TorranoOre 16.30 Carmiano (orario invernale)Ore 16.30 Grazzano Visconti (orario invernale)Ore 17.00 Grazzano Visconti (orario estivo)Ore 17.00 Vigolzone orario invernaleOre 18.00 Vigolzone orario estivo (08:30 nei mesi di: Luglio – Agosto) Ore 18.00 escluso il martedì, San Rocco in Ponte dell’OlioOre 18.30 Carmiano (orario estivo)

S.Messe prefestive del sabatoOre 10.30 Clinica San Giacomo in Ponte dell’OlioOre 18.00 San Rocco in Ponte dell’OlioOre 18.00 Vigolzone (ore 17.00 orario invernale)Ore 18.00 Grazzano ViscontiOre 18.30 Carmiano (ore 16.30 orario invernale)

S.Messe domenicaliOre 8.00 San Giacomo in Ponte dell’OlioOre 8.30 VigolzoneOre 9.00 Ricovero Balderacchi in RivaOre 9.00 FolignanoOre 9.30 Torrano Castione terza, quarta, quinta domenica del mese (da Pasqua a Natale) Albarola due domeniche al mese Bicchignano ultima domenica (o sabato) del mese (da Pasqua a Natale) Veano penultima domenica (o sabato) del mese (da Pasqua a Natale)Ore 10.00 San Giacomo in Ponte dell’Olio VillòOre 10.30 Carmiano Biana (domeniche alterne con Montesanto ore 15.30)(da Pasqua a Natale) Grazzano ViscontiOre 11.00 San Martino in RivaOre 11.15 VigolzoneOre 11.15 Cassano (da Pasqua a Natale)Ore 15.30 Montesanto (domeniche alterne con Biana ore 10.30)(da Pasqua a Natale)Ore 18.00 San Rocco in Ponte dell’Olio (ultima domenica del mese in San Giacomo)

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