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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

7a_EAIEE_ FUSIONE_NUCLEARE_TOKAMAK

(ultima modifica 01/12/2017)

INTRODUZIONE

Il Fabbisogno Energetico Mondiale

Situazione attuale e proiezioni per il futuro

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Le fonti di energia sono classificate in :

• fonti di energia tradizionali

Le fonti di energia tradizionale sono quelle che utilizzano i

combustibili fossili per ottenere energia meccanica e/o

elettrica. Esse costituiscono fonti di energia non rinnovabili.

Attualmente con queste fonti si genera l’aliquota maggiore di

energia prodotta.

• fonte di energia alternativa

Le fonti di energia alternativa producono energia meccanica e/o

elettrica con processi differenti da quelli delle fonti

tradizionali.

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Esempi di fonti energetiche alternative :

• Energia nucleare: generata con la fissione o con la fusione

• Energia idroelettrica

• Energia geotermica

• Energia eolica

• Energia solare: generata con le centrali solari termiche o centrali

fotovoltaiche)

• Energia del moto ondoso e delle maree

• Energia prodotta dalla dissociazione molecolare (rifiuti urbani,

biomassa…)

• Energia marina

• Agroenergie

1.biogass: prodotto dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno dei residui

organici provenienti da rifiuti.

2.produzione di biocarburante: biodisel, green diesel, olio di colza, biometanolo etc.

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Grid Parity

Per valutare la convenienza economica dell’utilizzazione

di una fonte di energia alternativa

↓ occorre calcolare la grid parity .

La grid Parity è la condizione per la quale l’energia elettrica prodotta

con metodi alternativi (energie rinnovabili), ha lo stesso costo di

produzione della energia tradizionale che viene fornita dalla rete elettrica

esistente***.

*********************************************************************************

Per rete elettrica esistente si intende la rete reale attuale, che è alimentata da diverse tipi di fonti di

energia (tradizionale e non, rinnovabile e non).

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Grid Parity

Attualmente non è stato raggiunto il grid parity per tutte le fonti di

energia alternative.

Per esempio per l’energia solare

• questo traguardo è stato raggiunto in aree con sole abbondante e

alti costi per l'energia tradizionale, come in California, Spagna e

Hawai, ma

• questo traguardo non è stato raggiunto in molti altri paesi, dove

le condizioni climatiche non sono favorevoli o/e esiste ancora il

vantaggio economico dell’approvvigionamento di combustibili

tradizionali.

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Le fonti energetiche nel mondo

industrializzato

M. Usai 6

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è relativa a quella prodotta da 1t di petrolio grezzo

Il TOE (Tonne of Oil Equivalent) rappresenta la quantità di energia

rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e

vale circa 42 GJ

(1 TOE) 41,868 GJ o 11,639 MWh, quindi)

1 TOE ≈ 42 109 J o ≈ 12 106Wh

(1 MTOE=106 TOE ≈ 42 P J o ≈ 12 T Wh, quindi

1 MTOE=106 TOE ≈ 42 1015 J o ≈ 12 1012 Wh

***********************************************************************************

(P =peta= 1015 T=tera= 1012 G =giga= 109 M=mega= 106 1 Wh ≡ 3 600J)

Unità di misura per quantificare i consumi di energia

M. Usai 7

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8 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

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10

5

1

1000 1200 1400 1600 1800 1920 1970 2000 2030

Negli ultimi decenni il il consumo mondiale di energia nel pianeta ha subito rapidi cambiamenti.

In 30 anni dal 1970 al 2000 il consumo mondiale di energia è raddoppiato Nel 2000 ha raggiunto i 10 miliardi di TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) Per i 30 anni successivi al 2000 è previsto un ulteriore aumento del 50%

M. Usai

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Abitanti (milioni)

Consumi di energia (milioni di TEP)

Il consumo pro capite è diverso nei paesi del mondo e non è

proporzionale al numero di abitanti, ma è legato alla ricchezza del paese

M. Usai

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Un nord americano consuma 26 barili di petrolio all’anno

Un italiano consuma 12 barili di petrolio all’anno

Un cinese consuma 2 barili di petrolio all’anno (ma questo ultimo dato tenderà a crescere sensibilmente nei prossimi anni)

M. Usai 10

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Se tutti gli abitanti del pianeta consumassero

energia come gli abitanti del nord America, il

pianeta dovrebbe supportare consumi di energia

14 volte quelli attuali, con conseguenze

economiche, sociali ed ambientali nemmeno

immaginabili.

Una prospettiva non sostenibile.

M. Usai

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Come sono ripartite le fonti d’energia nel mondo ?

M. Usai 12 Consumo più alto

L’America del Nord continua a essere il paese con il maggior consumo di energia

anche se la % di energia consumata rispetto alla totale consumata nel mondo

è diminuita per l’aumento dei consumi dei paesi emergenti dell’Asia

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1 MTOE 12 miliardi kWh

Consumi di energia relativi alle diverse fonti

M. Usai

Carbone % ↑

Petrolio % ↓

Gas naturale % ↑

Nucleare % ↑

Idroeletrico % ↑

Legna da ardere % ↓

Geotemico /solare/

eolico % ↑

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tendenza

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione M. Usai

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L’alta aliquota della energia prodotta con il petrolio potrebbe essere prodotta con le

centrali nucleari a fissione, ma non tutti i paesi le utilizzano e molti intendono

dismettere le centrali esistenti per i grossi problemi relativi allo stoccaggio dei residui

di combustione radioattivi.

La disponibilità dell’Uranio necessaria

per la fissione nucleare è prevista per un

massimo di 100 anni.

Stiamo andando incontro al picco di

disponibilità dell’uranio, analogamente

al picco disponibilità del petrolio ( già

raggiunto nel 2004)

Per la Fusione è prevista una

disponibilità dei materiali richiesti di

1.000.000 di anni.

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7a_EAIEE_FUSIONE_

NUCLEARE_Introduzi

one

Andamento negli anni estrazione petrolio in miliardi di barili / anno Nel 2004 abbiamo già raggiunto il picco di produzione del petrolio e le previsioni indicano

una diminuzione costante delle possibilità di approvvigionamento per il futuro

M. Usai 17

2004

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Quanto dureranno le fonti di energia convenzionali? Il deficit di energia rispetto al valore richiesto (shortfall)

dovrà essere fornito con fonti alternative

M. Usai 20

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Vantaggi e svantaggi delle fonti alternative rispetto alle fonti di energia fossili

M. Usai 21

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

L’ 80 % di tutta l’energia mondiale proviene da fonti fossili ( petrolio + gas + carbone )

petrolio gas carbone nucleare idro biomassa

35%

21% 23%

6,7% 2,4%

11%

Quale tipo di energia consumiamo sul pianeta ?

M. Usai 22

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distribuzione in % dei giacimenti di gas distribuzione in % dei giacimenti di petrolio

nordamerica

centrosud

america

europa exunione

sovietica

mediooriente

africa estremooriente

6,0 9,6

1,8 6,3

65,1

7,0 4,2 4,9 4,6 3,5

37,8

35,0

7,4 6,9

M. Usai

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Quale prezzo paghiamo nell’uso delle fonti fossili ?

• Piogge acide prodotte dall’immissione nell’atmosfera di Zolfo

• Continuo aumento della concentrazione dei gas serra nella atmosfera terrestre

come; anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), protossido di azoto (N2O)

e dell‘Ozono (O3) Aumento dell’effetto serra

CO

2 [

ppm

]

270

290

310

330

350

1000 1200 1400 1600 1800 2000

anno

M. Usai 24

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Effetto serra • Aumento della temperatura della superficie terrestre

• Aumento delle precipitazioni

• Diminuzione dei ghiacciai

• Crescita del livello del mare

M. Usai 25

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Energia e fusione: le sfide del futuro

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Si prevede che il fabbisogno mondiale di energia

•aumento del 50% del valore attuale nei prossimi 30 anni e che

• raddoppi nei prossimi 50 anni,

a causa di:

• aumento della popolazione* e

• aumento dei consumi di energia pro capite in molti paesi emergenti.

Il massimo aumento della domanda presumibilmente verrà dai paesi

in via di sviluppo come la Cina e l’India.

* benché alcune previsioni stimano che ci sarà un piccolo calo dell’incremento della popolazione verso la

fine del secolo, tuttavia, ci stiamo ancora dirigendo verso circa 9 miliardi di persone entro il 2050

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione\

Linee guida mondiali attuali

• Utilizzare meno petrolio e più gas e/o carbone

• Ricorrere ad una rigorosa politica di uso intelligente dei

combustibili

• Sviluppare tutte le tecnologie che non producono CO2.

Una soluzione alternativa

potrebbe essere

La fusione termonucleare controllata

M. Usai 27

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L'Europa, come le altre zone del mondo industrializzato, ha

poche risorse proprie, che consentono di produrre energia

senza emissioni di gas a effetto serra. Per arrestare il continuo

aumento della dipendenza dall'energia importata, occorre

mettere a punto nuove fonti di energia pulita.

Si prevede che la fusione termonucleare controllata come

fonte di energia, sarà realizzabile entro la metà del secolo

(2050).

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione 29

L’obiettivo finale dell’uso del processo fisico della

fusione termonucleare controllata

sarà quello di

• sostituire le centrali termoelettriche per coprire l’aliquota

più alta della richiesta di energia (fondamentalmente quasi

tutta la base della richiesta costante dei diagrammi di

carico)

e

• assumere un ruolo significativo nell'offrire una soluzione

sostenibile e sicura al fabbisogno di energia dell'Europa e

del mondo.

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Vantaggi della fusione

La fusione presenta alcuni vantaggi significativi per le considerazioni ambientali,

operative e di sicurezza.

• Le risorse di combustibile di base richiesto sono abbondanti in natura e si

trovano praticamente ovunque sulla Terra :

Deuterio →D o H2 e Litio→Li

(il Litio è necessario per produrre il Trizio → T o H3);

• Il residuo della fusione è l’Elio (He) un gas “nobile” (poco reattivo, come i

combustibili di base non tossico, esistente nell’atmosfera)

• Si prevede che il combustibile intermedio (Trizio → T o H3) sarà prodotto dal

Litio →Li nel mantello del reattore. La disponibilità del Trizio è dunque legata

a quella del Litio ( la sua disponibilità è prevista per la durata di 1.000.000 di

anni).

• Il Trizio è un materiale radiattivo, ma per il funzionamento giornaliero di una

centrale elettrica a fusione la quantità richiesta di Trizio è limitata, ciò consentirà

di ridurre fortemente i problemi legati allo stoccaggio di materiale radioattivo.

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Disponibilità di risorse della fusione

Il funzionamento di un reattore a fusione richiede una miscela di

combustibile di due isotopi dell’idrogeno:

Deuterio (D) e Trizio (T) in quantità limitate infatti

100 mg di miscela Deuterio- Tritio

producono una quantità di energia

equivalente a quella producibile con una 1 tonnellata di carbone.

M. Usai 31

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Disponibilità di risorse della fusione

Il Deuterio (D o H2) e il Trizio (T o H3), detto

anche idrogeno-3) sono isotopi dell’idrogeno.

L’Idrogeno ha un nucleo composto da un solo

protone,

il Deuterio ha un nucleo è composto da un

protone e un neutrone

Esso constituisce lo 0.01% dell’idrogeno presente in natura ed

è quindi abbondante in qualsiasi materiale contenente idrogeno

(come l’acqua: un litro d’acqua contiene circa 120 mg di

Deuterio)

il Trizio ha un nucleo è composto da un protone e

due neutrone.

Esso è praticamente inesistente in natura perché è un elemento

instabile e decade spontaneamente.

La disintegrazione del Trizio comporta l'emissione di particelle

β e la trasformazione in Elio-3 , materiale non radiottivo.

M. Usai 32

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

• Le scorie secondarie sono costituite dalle strutture metalliche del reattore che si attivano nel periodo di funzionamento.

• In figura sono riportati i tempi di decadimento complessivo delle scorie secondarie e l’inquinamento dai rifiuti:

• ≈ 100 anni per la fusione

• da 100 a 1000 anni per la fissione

Produzione di scorie primarie e secondarie

M. Usai 33

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Vantaggi della fusione

• L'energia di fusione costituisce una fonte di energia sostenibile, su grande

scala.

• Rispetto alla energia eolica, solare e delle maree ha il vantaggio di essere

indipendente dalle condizioni climatiche e consente un'erogazione continua

e in quantità considerevoli per tutto l'arco di tempo giornaliero e annuale.

• I raggi beta β generati negli impianti a fusione nucleare, possono essere

assorbiti solo dagli strati più esterni della pelle umana, perché solo le

particelle beta con energia più elevata possono penetrare attraverso la

pelle ( circa il 10% negli impianti a fusione nucleare).

• e così generalmente non sono pericolosi per la vita a meno che la

sorgente non venga inalata o ingerita. In questo caso i danni sarebbero

invece maggiori di quelli causati da qualsiasi altra radiazione ionizzante.

Per dosaggi elevati comparirebbero tutti i sintomi tipici dell‘avvelenamento

per radiazione.

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Capacità di penetrazione dei raggi alfa α, beta β e gamma γ

La radiazione alfa α, beta β e gamma γ interagiscono profondamente con la

materia, provocando una intensa ionizzazione, poiché sono in grado di distruggere

i legami chimici.

Questo fenomeno è estremamente accentuato per le particelle γ, meno per le β e

ancora meno per le α.

i raggi γ sono assorbiti anche da

grossi spessori di calcestruzzo spessore alcuni mm

spessore alcuni cm

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Rutherford dimostrò che :

•i raggi α sono costituiti da nuclei di elio, aventi carica 2+ e numero di massa 4; essi sono

indicati con il simbolo ,

•i raggi β sono fasci di elettroni veloci, che sono indicati con il simbolo , che non hanno

massa rilevante e che portano una carica negativa:

•i raggi γ sono radiazioni elettromagnetiche, come la luce e i raggi X, ma con frequenza ed

energia maggiori.

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2 H

10

1

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Vantaggi della fusione

• L’unico materiale radiattivo presente nel processo della fusione è dunque

il Trizio.

• Il 90% delle scorie dovute al Trizio hanno una bassa radioattività che si

esaurisce in 12,5 anni.

Gli impianti a fusione nucleare potrebbero ridurre notevolmente le quantità

di materiale di stoccaggio di materiale radiottivo, che ha caratterizzato i

processi attuali della fissione nucleare che produce scorie ad altissima

radioattività che impiegano da 100 a 1000 anni per esaurirsi e quindi un

lungo periodo di tempo che coinvolge molte generazioni future.

• Le centrali a fusione producono un gas di scarico non radioattivo (Elio) e

• non producono gas ad effetto serra che influisce sul riscaldamento globale.

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Svantaggi della fusione

Attualmente non è ancora possibile controllare il processo della

fusione nucleare e

l’obiettivo

da raggiungere è che le centrali a fusione nucleare abbiano

intrinseche caratteristiche di sicurezza, ossia

dovranno essere impossibili gli incidenti di:

•runaway → ( perdita del controllo del processo) o di

•meltdown → (danneggiamento del cuore del reattore per sovra-

temperatura)

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La fusione

Il fenomeno fisico naturale della fusione avviene continuamente nel

sole e nelle stelle.

Gli atomi degli elementi leggeri, come l'idrogeno, che si trovano al

centro del Sole, con temperature di circa 15 milioni di gradi Celsius

( 15 106 C°) e pressioni gravitazionali elevatissime, si scontrano e

si fondono. Per via delle grandissime dimensioni del Sole, questo

processo produce grandi quantità di energia.

Sulla Terra, gli scienziati hanno costruito impianti capaci di

produrre temperature 10 volte più elevate di quelle presenti

all'interno del Sole ( >150 106 C°), per rendere possibile l'uso della

fusione come fonte energetica utilizzabile sulla Terra.

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Alle alte temperature gli atomi diventano completamente ionizzati - ossia gli

elettroni e i nuclei atomici si separano, formando uno stato della materia

chiamato plasma.

Il plasma , al contrario dei gas, per la sua costituzione è molto sensibile ai

campi magnetici.

Un aspetto negativo consiste nella necessità di far lavorare l’impianto a

temperature molto elevate, richieste per ottenere un plasma che

garantisca un funzionamento efficiente degli impianti a fusione nucleare .

il gas viene riscaldato a temperature superiori ai 150 milioni di gradi Celsius

(150 106 C°) per generare il plasma. Per produrre energia a questa

temperatura, esso deve essere contenuto e regolato, infatti a queste

temperature non esistono materiali che possano entrare in contatto con il

plasma senza danneggiarsi irrimediabilmente.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Poiché il plasma, contrariamente ai gas, è molto sensibile ai campi

elettromagnetici, esso può essere contenuto e regolato mediante

campi magnetici molto potenti.

La sfida della ricerca attuale per la fusione nucleare

consiste

nell'utilizzare le conoscenze scientifiche e tecnologiche sul

fenomeno della fusione, per confinare e regolare il plasma e quindi

poter usufruire di una fonte di energia affidabile, sicura, rispettosa

dell'ambiente e producibile in grandissima quantità.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

La fusione nucleare è stata studiata per scopi bellici e per

scopi pacifici.

Sebbene i materiali combustibili Deuterio e il Litio (per la

produzione del Trizio) sono facilmente reperibili per tutti i

paesi del mondo,

↓ la fusione nucleare è realizzabile con applicazioni

multifisiche avanzate e dunque lo studio e la ricerca

finalizzate al suo futuro utilizzo, comportano :

• il coinvolgimento di molti centri di ricerca specialistici e

• finanziamenti economici importanti da parte di più paesi.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

L’importanza dello studio per l’applicazione di questa tecnologia

fu percepita da diversi paesi europei e nel 1985 Gorbaciov

ipotizzo’ un progetto per la realizzazione di una centrale a

fusione nucleare .

Il suo progetto è stato portato avanti sino ai nostri giorni e

attualmente sono coinvolti nel progetto 34 governi (più della metà

della popolazione mondiale) e si prevede

nella migliore delle ipotesi di poter produrre energia elettrica con

questo tipo di centrali solo nel 2050 ( anche se originariamente si

prevedeva di raggiungere l’obiettivo nel 2030).

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

• Nel 1985 Gorbaciov propone a USA, Europa e Giappone il progetto per costruire un nuovo reattore per lo sviluppo della fusione per scopi pacifici, il progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor)

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Breve storia della ricerca nel campo della fusione nucleare

• I primi studi risalgono agli anni 20-30 del ventesimo secolo (Rutherford e altri)

• Negli anni 50 viene realizzata la fusione nella bomba H a reazione termo-nucleare , messa a punto dal premio Nobel per la pace Andrej Sacharov e Igor’ Tamm insignito del premio Nobel per la Fisica.

Essi progettano il primo Tokamak.

• Nel 1962 A. Sacharov protestò con il segretario del partito comunista Nikita Chruscev per una nuova serie di esperimenti atomici che riteneva ingiustificati e non necessari, ma non venne ascoltato. Da allora il fisico divenne uno scienziato dissidente.

• Negli anni 60-70 lo studio della fusione si è diffuso presso tutti i maggiori paesi industrializzati. Allora si prometteva che dopo 30 anni sarebbe diventata l’energia del futuro. In particolare il trattato EURATOM (European Atomic Energy Community) ha istituito la Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom stata istituita nel 1957 ed è operativa da giugno 1960).

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All the World’s Tokamaks

More than 50 devices

T3 DIII-D JET

ITER

4m 4m

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The plan

JET ITER DEMO

Volume 90 m3 840 m3 1000 – 2400 m3

Fusion power 16.1 MW 500 MW 1.8 – 2.1 GW

Power factor

(Q)

0.65 10 15 – 40

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•La Comunità Europea dell‘Energia Atomica (EURATOM) è stata inizialmente istituita per coordinare i programmi di ricerca degli Stati Membri per l'uso pacifico dell'energia nucleare.

Oggi essa aiuta a raggruppare le conoscenze, le infrastrutture, e il finanziamento dell'energia nucleare e garantisce la sicurezza dell'approvvigionamento dell'energia atomica nel quadro di un sistema di monitoraggio centralizzato.

• Negli anni 70 l’ENEA realizza nei laboratori di Frascati il primo Tokamak FT (Frascati Tokamak) operativo dal 1977 e il Tokamak FTU (Frascati Tokamak Upgrade) operativo dal 1990.

• http://www.enea.it/it/Ricerca_sviluppo/lenergia/nucleare/fusione-nucleare

• https://www.youtube.com/watch?v=7snQW8ItHsE

• Nel 1978 inizia la realizzazione del JET (Joint European Torus) nei pressi di Oxford, il primo Tokamak costruito dalla Comunità Europea, che ottiene risultati incoraggianti.

• http://www.ccfe.ac.uk/JET.aspx

• https://www.youtube.com/watch?v=-MHRmxCEvwc

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

JET (Joint European Torus) Oxford UK nel centro

UKAEA United Kingdom Atomic Energy Autority

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

JET (Joint European Torus) Oxford UK nel centro

Sezione trasversale della camera di fusione del reattore JET

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

JET (Joint European Torus) Oxford UK nel centro

UKAEA United Kingdom Atomic Energy Autority

Grandezze caratteristiche del JET

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

• Il 5 Febbraio 2007 Giappone ed EURATOM hanno firmano un

accordo di collaborazione per attività comuni nel campo delle ricerche

sulla energia da fusione nucleare.

• L’ENEA = Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo

sviluppo economico sostenibile è l’unica interfaccia italiana con

EURATOM e, sulla base di una delibera del CIPE del 1983, coordina e

pianifica, attraverso specifici accordi di collaborazione o di

associazione con altri organismi di ricerca nazionale, tutte le ricerche

nel campo della fusione attraverso il Contratto di Associazione

EURATOM-ENEA.

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Le ricerche coordinate dall’ENEA sono svolte in collaborazione con:

• il CNR (Istituto di Fisica del Plasma di Milano),

• il Consorzio RFX di Padova,

• il Politecnico di Torino,

• il Consorzio CREATE (Università di Cassino, Napoli e Reggio

Calabria),

• l’Università di Catania e

• le Università di Roma Tor Vergata e La Sapienza.

Il gruppo di ricerca dell’Associazione EURATOM-ENEA è, per volume

di attività, secondo solamente a quello tedesco. Nella collaborazione

europea riveste particolare rilevanza la gestione comune del grande

esperimento di fusione JET (Joint European Torus-Regno Unito), in cui

l’ENEA ha un ruolo importante.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

EURATOM partecipa, attraverso l’Agenzia Europea Fusion for

Energy (F4E), alla realizzazione del progetto internazionale ITER

avviato nel 2006, per lo sviluppo dell’energia da fusione, per la

costruzione di un impianto a Cadarache nella Provenza in Francia,

che vede attualmente coinvolti:

• l’UE Unione Europea,

• la Federazione Russa,

• gli Stati Uniti, il Giappone,

• la Cina, l’India e

• la Corea del Sud.

L’ENEA è inoltre presente nell’ Advisory Committee dell’EURATOM Supply Agency,

operativa dal 1960, che agisce sotto la supervisione del Commissario Europeo per l’Energia.

La missione dell’Agenzia è quella di garantire che tutti gli utenti della UE godano di un

regolare ed equo approvvigionamento di minerali e combustibili nucleari (materie grezze e

materiali speciali fissili).

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https://www.iter.org/

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Attualmente il progetto ITER, come si vede nella mappa mondiale che

mostra i paesi coinvolti e coordinati dal programma europeo, si pone

come la più importante collaborazione scientifica internazionale ed è un

punto di riferimento per il mondo scientifico.

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I futuri sviluppi della fusione a confinamento magnetico:

•il progetto internazionale per la costruzione di un reattore nucleare,

ITER (International Thermonuclear Experimental), la cui

costruzione sorgerà in Francia a Cadarache* (Provenza),

(*Cadarache è un centro di ricerca nucleare già esistente prima dell’inizio dei

lavori per l’ITER, nel territorio comunale di Saint-Paul les Durance a 35 km a

nord-est di Aix en Provence).

•gli studi sul reattore commerciale a fusione .

Parallelamente vengono compiuti studi sulle applicazioni industriali

e tecnologiche dei plasmi, ricerca su nuovi materiali in grado di

sopportate le temperature di esercizio, che vengono svolti in diversi

centri di ricerca (in Italia presso il Consorzio RFX a Padova e i

centri di ricerca dell’ENEA) .

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Il limite principale per l’applicazione dei Tokamak è legato alla

potenza dei campi magnetici che devono contenere il plasma ,

affinchè esso non tocchi mai il contenitore toroidale (vessel).

Quando si riuscirà a produrre magneti sufficientemente potenti

i tokamak diventeranno reattori in grado di produrre enormi

quantità di energia. Per ottenere campi magnetici intensi

occorre realizzare bobine che possano essere attraversate da

correnti elevate e per questo motivo si cerca di realizzarle con i

superconduttori che devono lavorano a temperature molto

basse per ridurre la loro resistenza (fisica della criogenia)e le

insostenibili perdite di potenza per effetto Joule.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Per ottimizzare il funzionamento il Tokamak del JET e dell’ITER sono stati modificati e

presentano una sezione a forma della lettera D.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Vedi http://www.iter.org/video/301

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Tokamak foundations

Piattaforma

Impianto ITER

2014

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Stato attuale di avanzamento dei lavori https://www.youtube.com/watch?v=uhwQlDxJuzQ

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Esempio di macchina per il trasporto eccezionale delle parti da assemblare Un rimorchio di 800 ton ha viaggiatoininterrottamente per 3 notti per raggiungere l’ITER, partendo da Marsiglia

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ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia)

Impianto completato era previsto per il 2016-2018,

attualmente la data è stata spostata al 2027-2030

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ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia)

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ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia)

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ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia)

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ITER (International Thermonuclear Experimental), Caradache (Francia)

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Sezione del Tokamak

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ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), Caradache

(Francia)

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Si sottolineano alcuni numeri significativi per comprendere

l’enormità del progetto:

•150.000.000 °C temperatura necessaria per innescare la fusione

•23000 t (tonnellate) il peso degli elementi da assemblare

•500 numero dei ricercatori che lavorano all’ITER

•15 miliardi di euro è il costo totale presunto per raggiungere gli

obiettivi progettuali

•15 miliardi di euro è il costo presunto di gestione annuale

dell’impianto

•20 anni la vita prevista per il reattore a fusione ITER

(tempo entro il quale si dovrebbero ammortizzare i costi)

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Lo schema concettuale per le future centrali elettriche a fusione

si basa sulle linee di ricerca attuali; in particolare il Tokamak,

che a scopo dimostrativo ha già generato per pochi secondi

energia pari a 16 MW.

Problema

I meccanismi della fusione non sono ancora sufficientemente

conosciuti per una dimostrazione scientifica e tecnologica

esaustiva della fusione, anche se la Ricerca Scientifica per la

tecnologia richiesta per costruire una centrale elettrica

commerciale sta andando avanti.

L'approccio coordinato e collaborativo adottato dall'Europa ha

reso possibile l'attuazione di progetti congiunti, che è culminata

con il JET (Joint European Torus) sito ad Abingdon (Regno

Unito).

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Sito del JET (Joint European Torus) ad Abingdon vicino ad Oxford nel Regno Unito.

Culham Science Centre, Abingdon Oxfordshire OX14 3DB United Kingdom

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

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Il volume del plasma nel JET

raggiunge circa 150 metri cubi

Nella prima figura è riportata una

immagine dell’interno del JET.

Si noti la sezione non è quella circolare

del toro ma è stata modificata a forma

di D per favorire il prelevamento delle

impurità del processo di fusione nella

parte inferiore dove è stato inserito il

Divertore.

Nella seconda figura è interessante

vedere l'immagine della macchina

precedente con il plasma riscaldato al

suo interno che diventa luminescente.

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JET (Joint European Torus)

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Reattore Tokamak visto dall'esterno con tutti

i collegamenti alle molte e sofisticate

apparecchiature

per il controllo dell’intero sistema.

Il Jet è ancora il più potente al mondo.

Il JET essendo molto complesso, sofisticato e

costoso e richiede tante competenze

eccellenti e finanziamenti elevati.

Per questi motivi attualmente ogni Stato

membro non può intraprendere

autonomamente la costruzione, anche se i

paesi più ricchi intendono costruire un

impianto autonomamente nella fase DEMO.

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Il JET attualmente è la sola macchina in grado di funzionare con il

combustibile composto da deuterio e trizio, ossia con il combustibile

che si intende utilizzare nelle future centrali elettriche commerciali a

fusione.

Circa 2000 tra scienziati e tecnici lavorano attualmente alla necessaria

gamma di progetti nel campo della fisica e della tecnologia della

fusione in più di 30 laboratori sparsi negli Stati membri e nei paesi

associati.

Questa operazione congiunta e coordinata ha dato vita a un modello di

“Spazio Europeo della Ricerca” ed ha collocato l'Europa

all'avanguardia mondiale nella ricerca sulla fusione.

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Dimensioni a confronto degli impianti ITER e JET

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Collaborazione

ITER è una collaborazione multinazionale tra paesi coinvolti nella

ricerca sulla fusione a livello mondiale. Si basa sul consenso tra tutti i

partecipanti. In un certo modo, estende al mondo intero il modello di

ricerca e sviluppo europeo che ha avuto successo nel programma

Euratom (The European Atomic Energy Community) sulla fusione

con JET.

Studi concettuali e di ingegneria per ITER hanno portato ad un

disegno progettuale dettagliato, finalizzato nel 2001. Questo disegno

è stato sostenuto da un grande programma di ricerca che ha stabilito

la fattibilità pratica di ITER e ha coinvolto l’industria per la

costruzione di prototipi in scala reale dei componenti fondamentali di

ITER. I risultati positivi dei test su questi componenti, come i

magneti superconduttori, hanno dato uno slancio importante alla

fiducia nel progetto.

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Oltre a scienziati e ingegneri della fusione, il progetto ITER

richiederà una vasta gamma di personale altamente qualificato.

Le sfide

La costruzione e il funzionamento di ITER sono una sfida

internazionale di alto livello per la scienza, l’ingegneria e la

tecnologia, perché si lavora al limite della conoscenza umana.

Questa sfida è basata sugli esperimenti di fusione più

importanti, come il JET di Euratom, JT-60 in Giappone e il

TFTR negli Stati Uniti, e gli esperimenti di fusione nel

programma Euratom: tutti hanno fornito esperienza e dati

sulla fisica e tecnologia della fusione in preparazione a ITER.

La sfida scientifica è grande e fortemente alimentata dal bisogno

globale di fonti di energia pulita e sostenibile.

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Ubicazione

ITER a Cadarache ( Provenza- Francia)

Il reattore ITER (International Thermonuclear Experimental

Reactor) sarà costruito presso il sito europeo prescelto, a

Cadarache nel sud della Francia. A Cadarache esiste già un

grande centro di ricerca per l’energia , del Commissariato per

l’Energia Atomica francese.

Il contributo europeo al progetto ITER sarà gestito da una

organizzazione europea che avrà sede a Barcellona,

Spagna.

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ITER è stato progettato in modo da poter essere costruito sul

territorio di uno qualsiasi dei paesi partecipanti. Il progetto

finale del reattore ha definito un elenco di criteri, che ogni

area scelta per l’ubicazione di ITER avrebbe dovuto

soddisfare.

Dopo parecchie discussioni, il sito di Cadarache è stato

selezionato da una lista di quattro possibili siti nel mondo. Il

sito di costruzione copre una superficie totale di circa 40

ettari, con altri 30 ettari disponibili per uso temporaneo

durante la costruzione.

I requisiti fondamentali per il sito ITER comprendevano:

• una capacità di raffreddamento termico di circa 450 MW e

• una fornitura di energia elettrica fino a 120 MW.

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Ubicazione

ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor ) a Cadarache ( Provenza- Francia)

Ubicazione del complesso di ITER

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Costi dell’Impianto

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Reattore ITER: componenti principali

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Percentuale dei costi previsti

L’Italia ( ENEA) in collaborazione con l’ASG Superconductors ( ex Ansaldo Magneti

stabilimento nei pressi del porto di La Spezia), sta realizzato insieme al Giappone i

superconduttori per le bobine superconduttrici, dell’ITER, che rappresentano la parte

fondamentale del sistema per la realizzazione del reattore e, come riporta il grafico, la più

costosa.

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https://www.youtube.com/watch?v=oibMeHoMJEs

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Le bobine per Iter sono a forma di anello, di 300 tonnellate l’uno, alti 16 metri e

larghi 9,5.

Ognuno contiene 700 metri di cavi in lega di niobio stagno, trattati e inseriti in

armature di acciaio inossidabile con un procedimento lungo e articolato. Dovranno

essere 70 e tutte precise al decimo di millimetro, nonostante le dimensioni.

A fine anni 90 la il settore magneti dell’Ansaldo era da smantellare, ma la famiglia

Malacalza, nel 2001 ha rilevato l’azienda, l’ha rinominata ASG Superconductors

e l’ha rimessa al centro della sfida dell’industria al servizio della ricerca.

Attualmente le competenze acquisite hanno permesso all’azienda creare altre due

aziende:

• la Columbus che produce cavi superconduttivi, anche per il Cern, e

• la Paramed, che fa sistemi di risonanza magnetica “all’aperto”, eliminando i

problemi di claustrofobia.

Vedi http://www.paramedmedicalsystems.com/medical-systems/filiera-high-tech-0000703.html

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

ITER - la prossima fase

ITER - come “itinerario” - è un progetto internazionale di ricerca

e sviluppo concepito per compiere il grande passo successivo

nello sviluppo dell'energia di fusione, prendendo come punto di

partenza le conoscenze fisiche costituite e la tecnologia

collaudata. L’ITER rappresenta il primo progetto completo

dell'impianto di fusione con le dimensioni di una centrale

elettrica convenzionale.

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ITER - la prossima fase

Negli ultimi dieci anni, l’ITER è diventato un piano

ingegneristico dettagliato, pronto ad essere realizzato, per cui

i modelli o prototipi dei principali componenti tecnologici sono

stati costruiti dall'industria e sono stati collaudati sotto tutti gli

aspetti. In base a questa esperienza, l'industria ha valutato i

costi di costruzione in maniera approfondita.

Attualmente si sta procedendo all’assemblaggio delle diverse

parti.

La collaborazione internazionale necessaria per produrre le

specifiche progettuali di ITER ha utilizzato un meccanismo

inedito poiché ha coordinato questo progetto di grande

impegno tecnico riunendo formazioni multiculturali e

geograficamente lontane e disperse.

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Cooperazione mondiale

Per la specificità e singolarità di tutti i componenti del sistema

esistono pochi ricercatori in grado di coordinare e

comprendere tutte le problematiche inerenti l’intero

impianto, che sarà realizzato per produzione di energia

utilizzando il processo della fusione nucleare.

Questo risultato scientifico ragguardevole è stato reso possibile

dall'intervento dei maggiori scienziati e tecnici appartenenti

a centri di ricerca, a università e a imprese industriali di tutto

il mondo, che hanno costituito una compagine forte di

centinaia di addetti, nell'ambito di una collaborazione

strettamente subordinata alla logica del progetto.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Per costruire e far funzionare l’ITER sarà necessaria una

collaborazione di livello mondiale.

Per la costruzione dell'impianto sono stati proposti siti su tre

continenti. Unione europea, Canada, Giappone, Federazione

Russa e, dal 2003, Stati Uniti d'America, Repubblica popolare

cinese e Repubblica di Corea, sono impegnati nei negoziati con

cui sarà organizzata l'attuazione del progetto.

Si prevede che saranno coinvolti anche altri paesi interessati.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

I negoziati per la progettazione dell’ITER riguardano:

• la costruzione,

• il funzionamento e

• la dismissione di ITER, ma anche voci come

• la divisione dei costi,

• la struttura direttiva,

• i diritti di proprietà intellettuale e

• il sito.

Le attività tecniche di sostegno continuano a mantenere l'integrità

del progetto, studiano gli adattamenti progettuali per particolari

siti e avviano i preparativi per l'elaborazione della

documentazione per la concessione della licenza.

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Energia di fusione

Il progetto ITER comprenderà gran

parte delle soluzioni tecnologiche

necessarie per una futura centrale

elettrica a fusione.

Il tokamak ITER, alto 24 metri e

largo 30 metri, sarà più piccolo

di una centrale elettrica

convenzionale.

93

Produrrà energia termica con una potenza massima di 500 MW,

in un plasma di fusione toroidale con un volume di 800 m3

contenuto mediante forti campi magnetici. L'impianto offrirà

una dimostrazione della produzione di energia per una durata

prolungata, nella prospettiva finale di un funzionamento a

regime costante.

uomo

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Il reattore ITER produrrà energia in quantità da 5 a 10 volte

superiore alla quantità di energia necessaria per

mantenere il plasma a temperatura di fusione (150

milioni di gradi Celsius), dimostrando in tal modo la

fattibilità dell'energia di fusione e della “combustione”

continua.

Fisici ed ingegneri potranno sviluppare e ottimizzare le

tecnologie, i componenti e le strategie di regolazione per

le successive centrali a energia di fusione.

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Strategia a lungo termine:

Produzione commerciale di energia

Secondo la programmazione prevista per la produzione di

energia di fusione, la produzione commerciale sarà

disponibile entro 50 anni.

Dopo ITER sono previste due ulteriori generazioni di

macchine sperimentali:

DEMO sarà utilizzato per dimostrare tutte le tecnologie che

accompagnano il reattore e per produrre, per la prima

volta, quantità significative di elettricità a partire

dall'energia di fusione; mentre

PROTO funzionerà come un prototipo di centrale elettrica,

che integrerà gli eventuali dettagli tecnologici restanti e

dimostrerà la fattibilità della produzione elettrica a titolo

commerciale.

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Accelerazione degli studi per la fusione

Un recente studio di esperti ha elaborato un'impostazione

“accelerata” che potrebbe dimostrare la fattibilità

tecnica dell'energia di fusione su un arco di tempo di 25-

30 anni, a partire dalla costruzione del sistema ITER.

Per ottenere questo risultato, occorre eseguire in parallelo

fasi di ricerca sequenziali, come la realizzazione

congiunta dell'IFMIF (International Fusion Materials

Irradiation Facility) nel contesto della cooperazione

internazionale, mentre alcune delle sperimentazioni

tecnologiche previste per DEMO dovrebbero essere

integrate nell'esperimento ITER.

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Accelerazione degli studi per la fusione

Si possono individuare due fasi internazionali di ricerca che

saranno sviluppate e coordinate parallelamente :

L’IFMIF (International Fusion Materials Irradiation Facility) è

finalizzato al progetto, sviluppo, costruzione e test di un prototipo di

acceleratore a energia ridotta, da costruire in Europa e installare in

Giappone. In particolare sviluppa studi e ricerche per ottimizzare e

testare materiali da sottoporre a sollecitazioni estreme tipiche in

prossimità del plasma per un reattore a fusione.

All’ITER seguirebbe un unico esperimento DEMO/PROTO, che

produrrebbe un prototipo credibile di reattore a fusione per la

produzione di energia elettrica.

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Le due fasi internazionali di ricerca con la realizzazione congiunta dell'IFMIF

integrato nell'esperimento ITER, saranno sviluppate e coordinate parallelamente,

A queste due fasi seguirà un unico esperimento DEMO/PROTO

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DEMO/PROTO

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IFMIF: schema di funzionamento

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

102

Le organizzazioni impegnate in attività di progettazione IFMIF

EU

Commissariat à l'Energie Atomique (CEA, France)

Ente per le Nuove tecnologie, l'Energia e L'Ambiente (ENEA,Italy)

Forschungszentrum Karlsruhe (FZK,Germany)

Institut fur Angewandte Physik-Universitat Frankfurt (IAP,Germany)

JAPAN

Japan Atomic Energy Research Institute (JAERI)

RUSSIAN FEDERATION

Institute for High Energy Physics (IHEP)

USA

Argonne National Laboratories (ANL)

Los Alamos National Laboratories (LANL)

Oak Ridge National Laboratories (ORNL)

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Recentemente L’EURATON, considerati:

• i ritardi accumulati nelle scadenze delle fasi di ricerca sui

materiali che avrebbero dovuto rivestire il contenitore del

plasma e

• la forte lievitazione dei costi di questa fase della ricerca

rispetto a quelli preventivati,

ha stabilito di iniziare a realizzare i materiali dei componenti che

si affacciano sul plasma (prima parete interna del contenitore e

divertore) in tungsteno, che attualmente è il materiale più

resistente alle alte temperature, mentre si continuerà a sviluppare

in parallelo fase di ricerca sui materiali con alta percentuale di

grafite che richiede tempi superiori rispetto a quelli preventivati.

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Evoluzione e sviluppo previsti della tecnologia della fusione

nucleare

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Il tokamak Tore Supra è situato nel centro di ricerca nucleare di Cadarache

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Evoluzione e sviluppo previsti della tecnologia della fusione nucleare

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Giappone

EURATOM: Inghilterra

EURATOM: Francia

Giappone

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Il programma europeo di ricerca sulla fusione

Il programma europeo è quindi totalmente coordinato e integrato a

livello europeo.

Esso viene attuato mediante due meccanismi principali: Contratti

di associazione tra Euratom e Stati membri UE (o

organizzazioni di tali Stati) e Stati terzi associati con l'Euratom.

Tutti gli Stati membri partecipano in questo modo, oltre alla

Svizzera (dal 1979) e più recentemente la Repubblica ceca,

l'Ungheria, la Lettonia e la Romania. I ricercatori della

Bulgaria, della Repubblica slovacca e della Slovenia

partecipano a più riprese nell'ambito di contratti a termine

relativi a progetti specifici.

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The European Fusion Development Agreement (EFDA)

L‘EFDA o European Fusion Development Agreement

(Accordo Europeo sullo Sviluppo della Fusione) è un accordo tra

le istituzioni europee di ricerca sulla fusione e la Commissione

europea per rafforzare il loro coordinamento la collaborazione, e

la partecipazione ad attività collettive.

Le sue attività includono il coordinamento delle fisica e della

tecnologia nei laboratori dell'Unione europea, lo sfruttamento del

più grande esperimento del mondo fusione, il Joint European

Torus (JET) nel Regno Unito, la formazione e lo sviluppo della

carriera dei contributi dell'Unione europea e fusione alle

collaborazioni internazionali.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

L‘EFDA o European Fusion Development Agreement

(Accordo Europeo sullo Sviluppo della Fusione) fa parte del

programma europeo EURATON (European Atomic Energy

Community) della commissione europea.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

La costruzione dell’ITER ha avuto inizio e si è programmato

che il primo plasma di ITER si accenderà nel 2016.

http://www.iter.org/

In particolare

http://www.iter.org/video

http://www.efda.org/

The European Fusion Development Agreement (EFDA)

http://www.efda.org/usercases/students_and_educators.htm

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Il costo presunto per la realizzazione dell’ITER era stato

supposto doppio rispetto al costo attuale della produzione di

energia con centrali termiche che utilizzano il petrolio come

combustibile, ma occorre tener conto che la disponibilità di

petrolio è in diminuzione ed è destinata ad esaurire.

Con il passare del tempo i reattori potranno diventare una vera

alternative per soddisfare richiesta di energia elettrica,

attualmente coperta dalle centrali tradizionali termiche.

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M. Usai 7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

In termini macroscopici nelle centrali a fusione nucleare:

1kg di questo combustibile rilascia 108 kWh di energia e

dovrebbe provvedere alle richieste di una stazione di 1 GW di

potenza elettrica per un giorno.

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Finalità principale

La finalità principale dello sviluppo di questa tecnologia si può riassumere in queste belle parole:

Con altre sorgenti energetiche, la fusione partecipa allo sforzo che deve permettere di proporre alle generazioni future qualcosa di meglio che una terra svuotata delle sue risorse (principalmente petrolio e carbone) e ingombra dei suoi rifiuti ( CO2 , scorie radioattive, etc..).

Si tratta allo stesso tempo di ragione e giustizia, dato che questo proviene da chi ha consumato senza freno.

J.Waisse, IAEA (2002)

M. Usai 112

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Al di là dei bei propositi e delle belle parole lo

Stato Attuale della tecnologia

è schematizzabile nei seguenti punti fondamentali

• La fusione nucleare è realizzabile

• E’ un’energia pulita e disponibile in quantità praticamente illimitata

• E’ di interesse strategico per il mondo e in particolare per l’Italia che ha poche altre risorse energetiche

• Ma i tempi attualmente previsti per i progetti per la sua realizzazione sono troppo lunghi a causa di: – Investimenti insufficienti

– Burocrazia

– Tempi decisionali troppo lunghi

– Pianificazione finalizzata più alla sperimentazione che al raggiungimento di obiettivi concreti.

– Difficoltà di affrontare lo studio nella sua interezza. Il fenomeno della fusione è dovuto a molti fenomeni fisici che avvengono in parallelo con costanti di tempo diverse. Lo sviluppo della ricerca richiede alte competenze che attualmente sono disponibili settorialmente. In altre parole attualmente sono pochi i ricercatori che hanno le competenze necessarie per studiare e valutare la complessità di tutti i fenomeni e in grado di coordinare lo sviluppo della ricerca nella totalità degli aspetti.

M. Usai 113

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7a_EAIEE_FUSIONE_NUCLEARE_Introduzione

Al di là dei bei propositi e delle belle parole lo

Stato Attuale della tecnologia

è schematizzabile nei seguenti punti fondamentali

• E’ possibile accelerare i progetti di realizzazione facendo maggiori investimenti, semplificando gli iter burocratici e finalizzando i progetti al raggiungimento di obiettivi concreti in tempi brevi.

• Inoltre gli interessi economici in gioco sono enormi e tanti i paesi interessati e questo complica ulteriormente lo sviluppo.

M. Usai 114

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M. Usai 115

Le associazioni EURATOM

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Euratom - CEA (France, Cadarache)

Euratom - CIEMAT (Espagne, Madrid)

Euratom - Confédération Suisse

CRPP-Lausanne Euratom - DCU (Irlande))

DCU- Dublin

UCC -Cork

Euratom - ENEA (Italie)

ENEA-Frascati (FTU)

ENEA-CNR Milano

ENEA-Padoue (RFX)

Euratom - TEC (Groupement d'Association)

- Belgique Ecole Royal Militaire (Bruxelles)

SCK/CEN-Mol

- Pays-Bas FOM

NRG-Petten

- Allemagne FZJ-Jülich (TEXTOR)

Euratom - FZK (Allemagne, Karlsruhe)

Euratom - HAS (Hongrie, Budapest)

RMKI-KFKI-Budapest

KFKI-AEKI-Budapest

Euratom - République Hellénique (Grèce)

NTUA - National Technical University of Athens

Demokritos (Athènes)

The University of Ioannina,

Euratom - IPP (Allemagne, Garching)

Euratom - IPP-Prague (République Tchèque)

Euratom - IST (Portugual, Lisbonne)

Euratom - NASTI (Roumanie, Bucarest)

Euratom - NFR (Suède, Stockholm)

Alvén Laboratory-Stockholm

Chalmers-Göteborg

Euratom - ÖAW (Autriche, Vienne)

Institut für Allgemeine Physik-Vienne

University of Innsbruck,

Österreichisches Forschungszentrum-Seibersdorf,

Technische Universität Graz,

Atominstitut der österreichischen Universitäten-Vienne,

Euratom - RISOE (Danemark, Roskilde)

Euratom - TEKES (Finlande, Helsinki)

Euratom - UKAEA (UK, Culham

Le associazioni EURATOM

M. Usai 116

Italia

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www.ccfe.ac.uk

www.euro-fusion.org

www.iter.org

How to find out more…

Culham Centre

for Fusion Energy

@fusionenergy

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)

M. Usai 118

http://www.fusione.enea.it/WHERE/fusit.html.it

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Alcuni siti internet di maggiore interesse

• Consorzio RFX

http://www.igi.pd.cnr.it/

• Joint European torus (JET)

http://www.jet.uk/

• Max planck Institute for plasma physics (IPP)

http://www.ipp.mpg.de/

• ENEA

http://ftu.frascati.enea.it/

• CEA Cadarache

http://www-cad.cea.fr

M. Usai 119

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Indirizzi utili

ITER: http://www.iter.org/

EFDA: http://www.efda.org/

JET: http://www.jet.efda.org/

ENEA: http://www.fusione.enea.it/

Dr. Rosa Antidormi & Christopher Ibbott

Direzione generale Ricerca

E-mail:

[email protected]

[email protected]

http://ec.europa.eu/research/energy/fu/article_1122_en.htm

Pubblicazione prodotta da:

Commissione europea

Direzione generale Ricerca

E-mail: Research DG contacts

http://ec.europa.eu/research

Unità Informazione e comunicazione

B-1049 Bruxelles

Fax: +32 2 295 82 20

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