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iscrizione C.C.I.A.A. n. R.E.A. 303223
www.ingegneria-geologia.com Comune di - City/Town of:
DESENZANO DEL GARDA
Provincia di - Province of:
BRESCIA
Progetto - Project
AMPLIAMENTO IMMOBILE COMMERCIALE
Progettista - Designer:
Dott. Geol. Paolo Chioatto
Ordine dei Geologi della Regione del Veneto n. 380
REVISIONI
Review
REV. Rev.
DATA Date
DESCRIZIONE Description
00 17-08-2010 Emissione
TITOLO - Title:
RELAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA
COMMESSA
Job PCH 780/10
RELAZIONE Report
REDATTO
Drawn DPC
VERIFICATO
Checked IDS APPROVATO
Approved IPC FORMATO Format
TAVOLA Sheet:
DATA
Date 16-08-2010 DATA
Date 17-08-2010 DATA
Date 17-08-2010 SCALA Scale
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Sommario I PREMESSA
II COROGRAFIA
III RELAZIONE GEOLOGICA
3.1 Inquadramento geomorfologico
3.2 Inquadramento geologico
3.3 Inquadramento idrogeologico
3.4 Indagini geologiche in sito
3.4.1 Metodologia
3.4.2 Risultati
3.5 Lineamenti geomorfologici della zona
3.6 Successione litostratigrafica locale
3.7 Caratteri geostrutturali generali, geometria e caratteristiche delle superfici di discontinuità
3.8 Schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea
3.9 Elaborati grafici
3.10 Considerazioni sul modello geologico
IV RELAZIONE GEOTECNICA
4.1 Descrizione del programma delle indagini e delle prove geotecniche
4.1.1 Risultati
4.2 Caratterizzazione fisica e meccanica dei terreni e delle rocce e definizione dei valori caratteristici dei parametri geotecnici
4.3 Opere di fondazione - fondazioni superficiali
4.3.1 Valutazione della capacità portante dei terreni – Parametri geotecnici
4.3.2 Valutazione dei cedimenti
4.4 Caratterizzazione sismica del sito
4.4.1 Categoria di suolo
4.4.2 Amplificazione stratigrafica
4.4.3 Amplificazione topografica
4.4.4 Sintesi dei parametri di caratterizzazione sismica
4.5 Commento alle analisi svolte
V CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
VI RACCOMANDAZIONI E PRESCRIZIONI
APPENDICE A CARTOGRAFIA GEOLOGICA
APPENDICE B CARTOGRAFIA GEOTECNICA
APPENDICE C BIBLIOGRAFIA
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Verona, Agosto 2010
I PREMESSA
In ottemperanza a quanto previsto dal D.M. 14 gennaio 2008 “Norme tecniche per le costruzioni”
(GU n. 29 del 04-02-2008 Suppl. Ord. n. 30) e dalle norme vigenti viene redatto il presente
documento contenente:
• Relazione Geologica (§ 6.2.1 NTC):
- caratterizzazione e modellazione geologica del sito con la definizione: dei lineamenti
geomorfologici della zona nonché gli eventuali processi morfologici ed i dissesti in atto o
potenziali e la loro tendenza evolutiva; della successione litostratigrafica locale, con la
descrizione della natura e della distribuzione spaziale dei litotipi, del loro stato di
alterazione e fratturazione e della loro degradabilità; dei caratteri geostrutturali generali,
la geometria e le caratteristiche delle superfici di discontinuità; dello schema della
circolazione idrica superficiale e sotterranea.
• Relazione Geotecnica (§ 6.2.2 NTC)
- scelta del tipo di opera o d’intervento e programmazione delle indagini geotecniche;
- caratterizzazione fisico - meccanica dei terreni e delle rocce e definizione dei modelli
geotecnici di sottosuolo.
Il progetto oggetto della presente Relazione è redatto per la realizzazione dell’ampliamento di un
fabbricato commerciale in Comune di Desenzano del Garda (BS).
II COROGRAFIA
La zona oggetto d’indagine è posta a Sud dell’abitato di Desenzano del Garda (BS). L’intera zona
presenta importanti tracce d’antropizzazione per la sovrapposizione dei diversi interventi,
soprattutto agricoli e urbanistici ed edilizi. L’area indagata presenta una quota assoluta
approssimativa di circa 130 s.l.m..
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III RELAZIONE GEOLOGICA
La relazione geologica è redatta secondo quanto previsto nelle NTC 2008 e nella relativa
Circolare, ed in particolare lo studio geologico è stato esteso ad una zona significativa in relazione
al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si colloca.
I metodi e le tecniche di studio, l’approfondimento e il dettaglio delle analisi e delle indagini sono
stati commisurati alla complessità geologica del sito, alle finalità progettuali e alle peculiarità dello
scenario territoriale ed ambientale in cui si opera.
Lo studio geologico, nell’ambito del progetto, definisce:
•••• i lineamenti geomorfologici;
•••• i processi morfologici ed i dissesti in atto o potenziali e la loro tendenza evolutiva;
•••• la successione litostratigrafica con la descrizione distribuzione spaziale dei litotipi, del loro
stato di alterazione e fratturazione e della loro degradabilità;
•••• i caratteri geostrutturali generali, la geometria e le caratteristiche delle superfici di
discontinuità
•••• lo schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea.
La Relazione Geologica è corredata da elaborati grafici (carte e sezioni geologiche, planimetrie e
profili per rappresentare in dettaglio aspetti significativi o specifici tematismi, ecc) in scala
adeguata al dettaglio degli studi eseguiti e dalla documentazione delle indagini appositamente
effettuate e di quelle derivate dalla letteratura tecnico - scientifica o da precedenti lavori.
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3.1 INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO
Solo durante gli ultimi due milioni d’anni il territorio raggiunse gradualmente la sua attuale
configurazione. Il sollevamento orogenetico dell’area montuosa è stato parzialmente bilanciato
dai processi erosivi ed i detriti trasportati dai fiumi hanno colmato gradualmente il bacino
subsidente che separava gli Appennini dalle Alpi Meridionali, formando la Pianura Padana e
Veneta. Inoltre, si susseguirono almeno cinque periodi a clima freddo (glaciazioni), durante i quali
le valli maggiori furono invase da lingue di ghiaccio che localmente superavano il migliaio di metri
di spessore; ad ogni fase fredda (glaciale) seguiva un periodo a clima caldo (cataglaciale). I
depositi morenici del Veneto sono costituiti da materiali detritici trasportati dai ghiacciai
prevalentemente nel corso dell’ultima glaciazione (Würmiana).
La successiva tabella riepiloga sinteticamente le glaciazioni principali.
Era Glaciale
Nome Alpino Nome Nord Americano
Nome Nord Europeo
Nome Inglese Fase Periodo
(migliaia anni) MIS Epoca
Flandrian Interglaciale attuale – 12 MIS1 Olocene
1a Würm Winsconsiniana Weichsel o
Vistula Devensian Glaciale 15 – 70
MIS2-4 5a-d
Pleistocene
Riss - Würm Sangamon Eemian Ipswichian Interglaciale 110 – 130 MIS5e
2nd Riss Illinoian Saale Wolstonian Glaciale 125 – 200 MIS6
Mindel - Riss Yarmouth Holstein Hoxnian Interglaciale 200 – 425 MIS7
3rd – 6th Mindel Kansan Elster Anglian Glaciale 240 – 455
Günz - Mindel
Aftonian Cromerian Interglaciale 455 – 620
7th Günz Nebraskan Menapian Beestonian Glaciale 620 – 680
Waalian Interglaciale 470 – 540
Donau II Glaciale 540 – 550
Tiglian Interglaciale 550 – 585
Donau I Glaciale 585 – 600
Pastonian Interglaciale 600 – 800 MIS63
Pre – Pastonian Glaciale 800 – 1300
Bramertonian Interglaciale 1300 – 1550
Nell’area in esame gli agenti modellatori sono stati i ghiacciai e i diversi scaricatori fluvioglaciali
che, dilavando i depositi morenici delle varie fasi glaciali, hanno dato origine ad una morfologia
ondulata con terrazzi di diversa altezza, a loro volta modellati dal corso dei fiumi in periodi
successivi, mentre in epoca attuale hanno modificato la morfologia originale gli interventi antropici
per la coltivazione del suolo, per l’urbanizzazione e per l’edificazione.
La morfologia del territorio è legata agli eventi glaciali, fluvioglaciali ed alluvionali, gli elementi
principali sono le colline moreniche raggiungono anche altezze rilevanti, delimitate da scarpate
talora marcate. Gli elementi secondari presentano spesso morfologie addolcite dai successivi
interventi antropici, ed in modo particolare quelli di minore rilievo risultano difficilmente
riconoscibili.
Morfologicamente l’area indagata presenta evidenze legate agli interventi antropici
d’urbanizzazione e edificazione che hanno in parte obliterato le forme legate ai processi
alluvionali, fluvioglaciale e fluviali tipici di questo settore.
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3.2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO
Il territorio indagato è costituito dalla cerchia morenica del ghiacciaio del Garda con elementi
attribuibili per la cerchia esterna al Riss e per quella interna al Würm.
In allegato è riportato lo stralcio della Carta Geologica tratta dal PRG del Comune di Desenzano
(Crestana – Lentini – Ziliani, 2004): con la sigla “Fg” (colore azzurro) sono riportati i depositi
fluvioglaciali; con la sigla “Mc” sono riportati i depositi morenici di cordone.
Non esistono evidenze di elementi strutturali e/o tettonici in prossimità dell’area.
La litologia dei terreni costituenti l’area è rappresentata essenzialmente da depositi d’origine
fluvioglaciale e d’età rissiana, costituiti da depositi poligenici di sabbie e ghiaie, a varia
granulometria, con ciottoli, in matrice limoso – sabbiosa, con alterazione a matrice
prevalentemente argillosa; con sovrapposti depositi rimaneggiati e/o riporti di origine antropica,
legati alle attività agricole, alle opere di urbanizzazione e di edificazione.
3.3 INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO
L'area in esame è interessata da un regime idrologico del tipo sub - litoraneo padano,
predominante in quasi tutta l’Italia settentrionale, caratterizzato da due massimi che si presentano
in primavera e in autunno e da minimi, in estate e in inverno.
Sotto l’aspetto idrogeologico l’area è costituta da alluvioni ghiaiose e sabbiose ad alta
permeabilità ed elevato drenaggio, la falda è posta ad una quota assoluta compresa tra 80 e 90 m
slm (Carta idrogeologica - PRG 2004).
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3.4 INDAGINI GEOLOGICHE IN SITO
Le indagini in sito sono state sviluppate in funzione dell’accessibilità dell’area, della conoscenza
del sito e delle indagini svolte in aree prossime al sito.
3.4.1 METODOLOGIA
Il metodo d’indagine è consistito nel:
• Rilievo geologico e geomorfologico di dettaglio dell’area.
• Esecuzione di saggi con escavatore meccanico, ubicati secondo l’accessibilità dei luoghi e la
presenza di sottoservizi interrati.
• Verifica di indagini in aree contermini al sito.
3.4.2 RISULTATI
In sintesi i risultati delle indagini si possono riassumere nel seguente schema:
Strato Prof. da p.c. m Descrizione litologica
A
1,00 Terreno rimaneggiato a prevalente matrice limoso - sabbiosa.
B
Depositi fluvioglaciali e/o alluvionali ghiaioso – sabbiosi con ciottoli in
matrice sabbiosa medio – fine poligenici.
3.5 LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI DELLA ZONA
Morfologicamente l’area indagata presenta evidenze legate agli interventi antropici per utilizzo
agronomico dell’area ed all’urbanizzazione che si è susseguita negli anni.
Non si riscontrano processi morfologici in atto e non vi sono dissesti in atto o potenziali.
3.6 SUCCESSIONE LITOSTRATIGRAFICA LOCALE
La litologia dei terreni costituenti l’area è rappresentata essenzialmente da depositi fluvioglaciali
correlabili alle diverse fasi dell’evoluzione dell’area.
I depositi sono formati da sabbie medio – fini e ghiaie con ciottoli, a varia granulometria, più o
meno addensate, che si interdigitano sia verticalmente che orizzontalmente in modo complesso.
Superficialmente i depositi presentano differenti gradi di alterazione e/o pedogenizzazione,
connessi al differente livello di esposizione agli agenti esogeni.
Nell’area il livello pedogenizzato e/o alterato ha spessori compresi tra 1,00 e 1,50 m.
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3.7 CARATTERI GEOSTRUTTURALI GENERALI, GEOMETRIA E CARATTERISTICHE DELLE SUPERFICI DI
DISCONTINUITÀ
Non vi sono evidenze di ulteriori elementi strutturali.
3.8 SCHEMA DELLA CIRCOLAZIONE IDRICA SUPERFICIALE E SOTTERRANEA
La granulometria dei terreni condiziona la geometria e le caratteristiche degli acquiferi sotterranei.
Un altro elemento di condizionamento del quadro idrogeologico generale è l’intervento antropico,
che si manifesta attraverso le irrigazioni, la formazione di canali e fossi per l’irrigazione e lo
scarico delle acque.
I depositi hanno un grado di permeabilità elevato, con variazioni significative sia orizzontali e sia
verticali dovute alla presenza di livelli a granulometria fine che limitano la permeabilità.
Nel corso delle indagini non è stata rilevata falda freatica.
3.9 ELABORATI GRAFICI
La relazione è correlate dai seguenti elaborati grafici, riportati in appendice:
• carte e sezioni geologiche da bibliografia.
3.10 CONSIDERAZIONI SUL MODELLO GEOLOGICO
I risultati delle indagini e degli studi effettuati possono essere considerati adeguati alla tipologia
d’intervento, tuttavia si raccomanda la verifica puntuale delle assunzioni fatte mediante rilievi e
controlli geologico – geotecnici nelle fasi realizzative delle opere di progetto.
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IV RELAZIONE GEOTECNICA
La Relazione Geotecnica contiene i risultati ottenuti dalle indagini e prove geotecniche, descrive la
caratterizzazione e la modellazione geotecnica dei terreni interagenti con l’opera, e riassume i
risultati delle analisi svolte per la verifica delle condizioni di sicurezza e la valutazione delle
prestazioni nelle condizioni d’esercizio del sistema costruzione - terreno.
La Relazione Geotecnica riporta:
• la descrizione delle opere e degli interventi;
• le problematiche geotecniche e le scelte tipologiche;
• la descrizione del programma delle indagini e delle prove geotecniche;
• la caratterizzazione fisica e meccanica dei terreni e delle rocce e definizione dei valori
caratteristici dei parametri geotecnici;
• le verifiche della sicurezza e delle prestazioni: identificazione dei relativi stati limite;
• gli approcci progettuali e valori di progetto dei parametri geotecnici;
• i modelli geotecnici di sottosuolo e metodi di analisi;
• i risultati delle analisi e loro commento.
La relazione è corredata da una planimetria con l’ubicazione delle indagini, sia quelle
appositamente effettuate, sia quelle di carattere storico e di esperienza locale eventualmente
disponibili, dalla documentazione sulle indagini in sito e in laboratorio, dalle sezioni stratigrafiche.
La vita nominale dell’opera strutturale di progetto VN è ≥ 50 anni
La classe d’uso è definita: II.
Le azioni sismiche su ciascuna costruzione sono valutate in relazione al periodo di riferimento VR
che si ricava moltiplicandone la vita nominale VN per il coefficiente d’uso CU :
VR = VN × CU = 50 × 1,0 = 50 anni
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4.1 DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA DELLE INDAGINI E DELLE PROVE GEOTECNICHE
Il metodo d’indagine è consistito nel:
• Rilievo geologico e geomorfologico di dettaglio dell’area.
• Esecuzione di saggi con escavatore meccanico, ubicati secondo l’accessibilità dei luoghi e la
presenza di sottoservizi interrati.
• Verifica di indagini in aree contermini al sito.
4.1.1 RISULTATI
Strato Descrizione litologica
A Terreno rimaneggiato a prevalente matrice limoso - sabbiosa.
B
Depositi fluvioglaciali e/o alluvionali ghiaioso – sabbiosi con ciottoli in matrice sabbiosa
medio – fine poligenici.
4.2 CARATTERIZZAZIONE FISICA E MECCANICA DEI TERRENI E DELLE ROCCE E DEFINIZIONE DEI VALORI
CARATTERISTICI DEI PARAMETRI GEOTECNICI
Dall’analisi dei dati delle indagini disponibili e dal controllo di dati bibliografici, è possibile
esprimere alcune valutazioni sulle caratteristiche fondamentali dei terreni individuati nell’area
indagata.
Strato Descrizione litologica Coesione DaN/cm2 ϕ
γ KN/m3
A
Terreno rimaneggiato a prevalente matrice limoso - sabbiosa.
Caratteristiche geotecniche: SCADENTI 0,10 20° 18,0
B
Depositi fluvioglaciali e/o alluvionali ghiaioso – sabbiosi con ciottoli in
matrice sabbiosa medio – fine poligenici.
Caratteristiche geotecniche: MEDIOCRI - BUONE
0,00 35° 19,0
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4.3 OPERE DI FONDAZIONE - FONDAZIONI SUPERFICIALI
Il piano di fondazione deve essere situato sotto la coltre di terreno vegetale nonché sotto lo strato
interessato dal gelo e da significative variazioni stagionali del contenuto d’acqua.
Nelle verifiche di sicurezza devono essere presi in considerazione tutti i meccanismi di stato limite
ultimo, sia a breve sia a lungo termine.
Gli stati limite ultimi delle fondazioni superficiali si riferiscono allo sviluppo di meccanismi di
collasso determinati dalla mobilitazione della resistenza del terreno e al raggiungimento della
resistenza degli elementi strutturali che compongono la fondazione stessa.
La verifica di stabilità globale deve essere effettuata secondo l’Approccio 1:
- Combinazione 2: (A2+M2+R2)
tenendo conto dei coefficienti parziali riportati nelle Tabelle 6.2.I e 6.2.II per le azioni e i parametri
geotecnici e nella Tabella 6.8.I per le resistenze globali.
La rimanenti verifiche devono essere effettuate, tenendo conto dei valori dei coefficienti parziali
riportati nelle Tab. 6.2.I, 6.2.II e 6.4.I, seguendo almeno uno dei due approcci:
Approccio 1:
- Combinazione 1: (A1+M1+R1)
- Combinazione 2: (A2+M2+R2)
Approccio 2:
- (A1+M1+R3)
Di seguito sono riportarti i valori dei coefficienti parziali per le azioni, l’effetto delle azioni, per i
parametri geotecnici del terreno e per le verifiche agli stati limite ultimi di fondazioni superficiali.
Tabella – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni.
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Tabella – Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno
Tabella - Coefficienti parziali γR per le verifiche agli stati limite ultimi di fondazioni superficiali.
VERIFICA COEFFICIENTE PARZIALE
(R1) COEFFICIENTE PARZIALE
(R2) COEFFICIENTE PARZIALE
(R3)
Capacità portante γR = 1,0 γR = 1,8 γR = 2,3
Scorrimento γR = 1,0 γR = 1,1 γR = 1,1
4.3.1 VALUTAZIONE DELLA CAPACITÀ PORTANTE DEI TERRENI – PARAMETRI GEOTECNICI
Per la valutazione della capacità portante dei terreni si devono considerare i coefficienti parziali
precedentemente esposti per l’approccio di calcolo scelto.
Approccio 1 Combinazione 1: (A1+M1+R1)
Parametri geotecnici
Strato Coesione DaN/cm2 ϕ
γ KN/m3
Bappr.1 comb.1 0,00 35° 19,0 Approccio 1 Combinazione 2: (A2+M2+R2) Parametri geotecnici
Strato Coesione DaN/cm2 ϕ
γ KN/m3
Bappr.1 comb.2 0,00 29° 19,0 Approccio 2 (A1+M1+R3) Parametri geotecnici
Strato Coesione DaN/cm2 ϕ
γ KN/m3
Bappr.2 0,00 35° 19,0
4.3.2 VALUTAZIONE DEI CEDIMENTI
Per la stima dei cedimenti si è adottato il criterio di Poulos e Davis (1974) che ha dato i seguenti
risultati:
Capacità portante DaN/cm2
Cedimento cm
≤ 1,50 < 1,00
> 1,50
≤ 2,50 < 1,50
> 2,50 > 2,50
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4.4 CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL SITO
Per la caratterizzazione sismica del sito ci si avvale di quanto previsto dalle Norme. La
suddivisione delle categorie di suolo è riportata di seguito.
Tabella 3.2.II (NTC 2008) – Categorie di sottosuolo Categoria Descrizione
A Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s,
eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.
B
Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).
C
Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).
D
Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà
meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).
E Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di
riferimento (con Vs > 800 m/s)
4.4.1 CATEGORIA DI SUOLO
Per l’area indagata e per la tipologia di opera progetta la tipologia di suolo individuata è: C.
4.4.2 AMPLIFICAZIONE STRATIGRAFICA
Per sottosuolo di categoria A i coefficienti SS e CC valgono 1.
Per le categorie di sottosuolo B, C, D ed E i coefficienti SS e CC possono essere calcolati, in
funzione dei valori di FO e T*C relativi al sottosuolo di categoria A, mediante le espressioni fornite
nella Tab. 3.2.V, nelle quali g è l’accelerazione di gravità ed il tempo è espresso in secondi.
I valori dei coefficienti SS e CC sono riportati nel paragrafo di sintesi della caratterizzazione
sismica.
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4.4.3 AMPLIFICAZIONE TOPOGRAFICA
Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta sismica
locale, si utilizzano i valori del coefficiente topografico ST riportati nella Tab. 3.2.VI, in funzione
delle categorie topografiche definite in § 3.2.2 e dell’ubicazione dell’opera o dell’intervento.
La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione topografica è definita da un decremento
lineare con l’altezza del pendio o rilievo, dalla sommità o cresta fino alla base dove ST assume
valore unitario.
Il valore del coefficiente ST è riportato nel paragrafo di sintesi della caratterizzazione sismica.
4.4.4 SINTESI DEI PARAMETRI DI CARATTERIZZAZIONE SISMICA
Tipologia di suolo: C
Categoria topografica: T1
Stato limite TR (anni) ag (g) FO T*C (s)
SLO 30 0,040 2,602 0,227
SLD 50 0,055 2,489 0,247
SLV 475 0,156 2,452 0,275
SLC 975 0,202 2,486 0,277
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4.5 COMMENTO ALLE ANALISI SVOLTE
Per l’effettuazione delle analisi precedentemente illustrate si sono assunte le seguenti condizioni:
1. La vita nominale dell’opera strutturale di progetto VN è ≥ 50 anni.
2. La classe d’uso è definita: II.
3. Il periodo di riferimento è :VR = VN × CU = 50 × 1,0 = 50 anni.
4. Dai parametri relativi si ottiene la seguente caratterizzazione sismica:
Tipologia di suolo : C
Categoria topografica: T1
Stato limite TR (anni) ag (g) FO T*C (s)
SLO 30 0,040 2,602 0,227
SLD 50 0,055 2,489 0,247
SLV 475 0,156 2,452 0,275
SLC 975 0,202 2,486 0,277
In fase di progettazione esecutiva bisogna comunque procedere a:
• La verifica diretta delle caratteristiche geotecniche dei terreni sia in fase di scavo sia in fase di
realizzazione delle opere di fondazione.
• La ridefinizione del modello geologico – geotecnico definitivo connesso alle strutture
effettivamente da realizzare.
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V CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
In conformità a quanto in precedenza esposto, a quanto previsto dalle norme vigenti si
riassumono le caratteristiche e la situazione dell’area indagata:
1. l’area ricade in un settore di transizione tra la catena Alpina e la pianura Padano – Veneta nel
quale gli elementi morfologici dominanti sono collegati ai processi gravitativi, tettonici, fluvio –
glaciali, carsici, alluvionali ed all’antropizzazione.
2. Nella zona non vi sono processi morfogenetici attivi, dissesti idrogeologici potenziali o in atto.
3. I parametri geotecnici e geomeccanici possono essere così sintetizzati:
Strato Descrizione litologica Coesione DaN/cm2 ϕ
γ KN/m3
A
Terreno rimaneggiato a prevalente matrice limoso - sabbiosa.
Caratteristiche geotecniche: SCADENTI 0,10 20° 18,0
B
Depositi fluvioglaciali e/o alluvionali ghiaioso – sabbiosi con ciottoli
in matrice sabbiosa medio – fine poligenici.
Caratteristiche geotecniche: MEDIOCRI - BUONE
0,00 35° 19,0
5. La vita nominale dell’opera strutturale di progetto VN è ≥ 50 anni.
6. La classe d’uso è definita: II.
7. Il periodo di riferimento è :VR = VN × CU = 50 × 1,0 = 50 anni.
8. Dai parametri relativi si ottiene la seguente caratterizzazione sismica:
Tipologia di suolo : C
Categoria topografica: T1
Stato limite TR (anni) ag (g) FO T*C (s)
SLO 30 0,040 2,602 0,227
SLD 50 0,055 2,489 0,247
SLV 475 0,156 2,452 0,275
SLC 975 0,202 2,486 0,277
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VI RACCOMANDAZIONI E PRESCRIZIONI
In base a quanto precedentemente esposto si raccomanda e prescrive quanto segue:
• La verifica diretta delle caratteristiche geotecniche dei terreni sia in fase di scavo sia in fase di
realizzazione delle opere di fondazione.
• In fase di progettazione esecutiva delle strutture sono da verificare le ipotesi e le condizioni
geologico – geotecniche assunte per la formulazione della presente relazione.
• La ridefinizione del modello geologico – geotecnico definitivo connesso alle strutture
effettivamente da realizzare.
• Gli scavi necessari alla posa e realizzazione delle strutture interrate, opportunamente
dimensionate, dovranno essere eseguiti adottando adeguate misure di sostegno del terreno.
• Durante l’esecuzione di tutte le operazioni di scavo e di posa delle strutture, si deve
provvedere all’allontanamento delle acque di falda, d’infiltrazione e meteoriche dagli scavi, in
quanto tale fenomeno porterebbe all’alterazione e degrado delle strutture del terreno
predisponendo ad una situazione di pericolo per la stabilità dei fronti scavo e degli edifici
circostanti.
• Si deve provvedere, nel caso d’eventi meteorici, alla predisposizione d’opportuni mezzi di
protezione degli scavi dall’infiltrazione e dal ruscellamento, per gli stessi motivi di cui al punto
precedente.
• Si deve provvedere alla realizzazione di un adeguato sistema di impermeabilizzazione e
drenaggio delle strutture interrate.
Dott. Geol. Paolo Chioatto
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APPENDICE A CARTOGRAFIA GEOLOGICA
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Stralcio della Carta Geologica tratta dal PRG del Comune di Desenzano (Crestana – Lentini –
Ziliani, 2004): con la sigla “Fg” (colore azzurro) sono riportati i depositi fluvioglaciali; con la sigla
“Mc” sono riportati i depositi morenici di cordone.
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APPENDICE B CARTOGRAFIA GEOTECNICA
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Con il riquadro rosso è indicato il punto d’indagine
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APPENDICE C BIBLIOGRAFIA
A.G.I. – Ass. Geotecnica italiana 1999 XX Convegno Nazionale Geotecnica – Sviluppi nell’esecuzione e nell’impiego delle indagini geotecniche. A.G.I. – Ass. Geotecnica italiana 1977 Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione di indagini geotecniche. Bowles J.E. McGraw – Hill. 1991 Fondazioni. Progetto e analisi Cestelli Guidi C. Hoepli. 1987 Geotecnica e tecnica delle fondazioni Dip.Ingegneria strutt. Politecnico, Soc. Ingegneri-Architetti Torino - XI Ciclo conf. Geotecnica, Torino 1993 Parametri di progetto da prove in situ. Favaretti M., Cortellazzo G. Seminario SILP, Padova 1994 Progressi nelle prove in posto: i recenti metodi di indagine e loro interpretazione. Favaretti M., Moraci N. – O.R. Geologi Veneto - I° Ciclo di conferenze di Geotecnica – Mestre 1997 I cedimenti delle fondazioni superficiali: metodi di calcolo e criteri di accettabilità Favaretti M., Moraci N. – O.R. Geologi Veneto - I° Ciclo di conferenze di Geotecnica – Mestre 1997 La capacità portante delle fondazioni superficiali. Lancellotta R. Zanichelli 1993 Geotecnica. Ministero Università e Ricerca Sc. Com. Cons. C.U.N. n.4 “Scienze della Terra” S.E.L.C.A. 1997 Carta Altimetrica e dei Movimenti Verticali del Suolo della Pianura Padana - Scala 1:250.000 Ministero Università e Ricerca Sc. Com. Cons. C.U.N. n.4 “Scienze della Terra” S.E.L.C.A. 1997 Carta Geomorfologica della Pianura Padana - Scala 1:250.000 MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE - Decreto 14 gennaio 2008 (G.U. 4 febbraio 2008 n. 29 - S. O. n. 30) Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI – Circ. 2/2/2009 n. 617 C.S.LL.PP. (G.U. n.47 26/02/2009 - S.O. n. 2) Istruzioni per l’applicazione delle“Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008 Ordine dei Geologi della Toscana II° corso di aggiornamento1994 Caratterizzazione dei terreni e delle rocce per la realizzazione di infrastrutture: teoria, tecnologie ed esempi. Servizio Geologico Nazionale (vari AA) “Carta geologica d’Italia” - scala 1:100.000. Servizio Geologico Nazionale – Regione Veneto 1990 “Carta geologica del Veneto” - scala 1:250.000. - “Carta geomorfologica del Veneto” - scala 1:250.000. Terzaghi K. UTET 1992 Geotecnica. Viggiani C. Hevelius 1999 Fondazioni