7 novembre 2007, SOGGETTO - massimofalsetta.com · "E' a prova di proiettile il vetro?" - chiede....

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www.massimofalsetta.com/calibro10 www.massimofalsetta.com | [email protected] | [email protected] Calibro 10 Decalogo Criminale 7 novembre 2007, ll boss Salvatore Lo Piccolo, indicato da molti come il nuovo capo di Cosa Nostra, viene arrestato dopo 24 anni di latitanza. Nel suo covo, diligentemente bat- tuto a macchina, viene ritrovato un documento intitolato “Diritti e Doveri”. Su quel foglio di carta compaiono numerati i dieci comandamenti dell’organizzazione più potente del mondo. Sono semplici e non trascurabili. Non c’è possibilità di redenzione; l’unica regola è seguirli alla lettera, pena la morte. A quei dieci comandamenti è ispirata questa storia. ••• Un pallido sole d’autunno colora di rosso un cielo sereno che volge al tramonto, gli stessi colorati riessi che ltrando da una persiana socchiusa, si riettono sulle lenti scure dei grandi occhiali, montatura bianca, che adornano lo spigoloso volto di Nina, un'avvenente donna sulla trentina, dagli occhi di ghiaccio e dalle labbra carnose, compagna del taciturno Paradais, cassiere e portavoce del Capo, leader della più grande organizzazione criminale della città. Nina ha lo sguardo proiettato oltre la persiana che ssa pensierosa, dalla cucina del suo splendido attico, mentre è intenta, complice un autunno ancora caldo, ad assaporare un ghiacciolo al limone, di quelli bianchi con la crema gialla. Le sue labbra sul ghiaccio danno un tocco erotico alla semplice pre- parazione di una moka di caè. Cosa che non le riesce facile perché alle sue spalle si avvinghia Bian- cosarti, un giovane pressoché suo coetaneo, che rubandole parte del rosso riesso, le sussurra al- l’orecchio l’intenzione di voler fare sesso con lei, mentre la sua mano scivola dolcemente ad accarez- zarle la gamba scoprendone gli autoreggenti neri no alla seducente biancheria di pizzo nero, nasco- sta sotto un leggerissimo vestitino bianco a pois neri. La donna sembra assecondare il gioco, pur re- spingendo, nel teatrino del tira e molla, il giovane. Non è disposta infatti a concedersi no a quando quest'ultimo non avrà accettato la sua "singolare" proposta. Nina vuole infatti a tutti i costi far entrare Biancosarti nell'Organizzazione, cosa che può avvenire (secondo i dieci comandamenti della stessa) solo se Paradais, l’ignaro compagno di Nina, in quan- to già membro del Gruppo, lo presenterà al Capo. "Voglio che tu diventi uno dei nostri", Nina ripe- te al giovane amante, ma i suoi piani sono ben altri! Nina sa che il giovane Biancosarti cederà presto al suo volere... Unico vero ostacolo: convincere il taciturno Paradais, suo marito, a presentare il giovane al Capo... ma una fortuita circostanza po- trebbe risolvere il tutto. Biancosarti, l'amante della donna, sta infatti acquistando una partita di centinaia di migliaia di eu- ro di banconote false dall’Organizzazione, mediante l’intermediazione di Paradais; cosa che ha già fatto in passato per cifre meno importanti, tanto è vero che fu proprio in occasione di uno di que- sti scambi che conobbe Nina, divenendone suo amante. L’acquisto di soldi falsi è semplice e logico nelle sue dinamiche: si paga un ammontare di banco- note false con soldi veri… ed è qui che entra in scena il piano della scaltra donna: Nina vuole convincere Paradais, suo marito, a truare l’Organizzazione tenendo per sè i soldi veri che Bianco- sarti gli consegnerà e girando al Capo il dovuto in banconote false. Il Capo non dubiterebbe mai della fedeltà del taciturno Paradais che potrebbe così intascare una grossa somma di denaro. SOGGETTO

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7 novembre 2007, ll boss Salvatore Lo Piccolo, indicato da molti come il nuovo capo di Cosa Nostra, viene arrestato dopo 24 anni di latitanza. Nel suo covo, diligentemente bat-tuto a macchina, viene ritrovato un documento intitolato “Diritti e Doveri”. Su quel foglio di carta compaiono numerati i dieci comandamenti dell’organizzazione più potente del mondo. Sono semplici e non trascurabili. Non c’è possibilità di redenzione; l’unica regola è seguirli alla lettera, pena la morte. A quei dieci comandamenti è ispirata questa storia.

•••

Un pallido sole d’autunno colora di rosso un cielo sereno che volge al tramonto, gli stessi colorati ri!essi che "ltrando da una persiana socchiusa, si ri!ettono sulle lenti scure dei grandi occhiali, montatura bianca, che adornano lo spigoloso volto di Nina, un'avvenente donna sulla trentina, dagli occhi di ghiaccio e dalle labbra carnose, compagna del taciturno Paradais, cassiere e portavoce del Capo, leader della più grande organizzazione criminale della città.

Nina ha lo sguardo proiettato oltre la persiana che "ssa pensierosa, dalla cucina del suo splendido attico, mentre è intenta, complice un autunno ancora caldo, ad assaporare un ghiacciolo al limone, di quelli bianchi con la crema gialla. Le sue labbra sul ghiaccio danno un tocco erotico alla semplice pre-parazione di una moka di ca#è. Cosa che non le riesce facile perché alle sue spalle si avvinghia Bian-cosarti, un giovane pressoché suo coetaneo, che rubandole parte del rosso ri!esso, le sussurra al-l’orecchio l’intenzione di voler fare sesso con lei, mentre la sua mano scivola dolcemente ad accarez-zarle la gamba scoprendone gli autoreggenti neri "no alla seducente biancheria di pizzo nero, nasco-sta sotto un leggerissimo vestitino bianco a pois neri. La donna sembra assecondare il gioco, pur re-spingendo, nel teatrino del tira e molla, il giovane. Non è disposta infatti a concedersi "no a quando quest'ultimo non avrà accettato la sua "singolare" proposta.

Nina vuole infatti a tutti i costi far entrare Biancosarti nell'Organizzazione, cosa che può avvenire (secondo i dieci comandamenti della stessa) solo se Paradais, l’ignaro compagno di Nina, in quan-to già membro del Gruppo, lo presenterà al Capo. "Voglio che tu diventi uno dei nostri", Nina ripe-te al giovane amante, ma i suoi piani sono ben altri!

Nina sa che il giovane Biancosarti cederà presto al suo volere... Unico vero ostacolo: convincere il taciturno Paradais, suo marito, a presentare il giovane al Capo... ma una fortuita circostanza po-trebbe risolvere il tutto.

Biancosarti, l'amante della donna, sta infatti acquistando una partita di centinaia di migliaia di eu-ro di banconote false dall’Organizzazione, mediante l’intermediazione di Paradais; cosa che ha già fatto in passato per cifre meno importanti, tanto è vero che fu proprio in occasione di uno di que-sti scambi che conobbe Nina, divenendone suo amante.

L’acquisto di soldi falsi è semplice e logico nelle sue dinamiche: si paga un ammontare di banco-note false con soldi veri… ed è qui che entra in scena il piano della scaltra donna: Nina vuole convincere Paradais, suo marito, a tru#are l’Organizzazione tenendo per sè i soldi veri che Bianco-sarti gli consegnerà e girando al Capo il dovuto in banconote false. Il Capo non dubiterebbe mai della fedeltà del taciturno Paradais che potrebbe così intascare una grossa somma di denaro.

SOGG

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" Il Biancosarti vuole in cambio solo essere presentato al Capo " - dice Nina. " E' un bravo ragazzo e sa il fatto suo! Potrebbe esserci utile. " - dice al marito. Una semplice tru#a, si potrebbe pensare, che vedrebbe i due uomini e la donna arricchirsi alle spalle del Capo ed il giovane Biancosarti ini-ziare la sua carriera " criminale " all'interno dell'Organizzazione, ma i veri piani di Nina, l'occulta or-ganizzatrice del gioco, sono ben altri.

Biancosarti, a#ascinante, con l’aria del bravo ragazzo ma folle e inattendibile come pochi teme che venendo scoperto possa fare una brutta "ne ma la “passerina” e la sensualità della donna (uni-te alla prospettiva di una carriera criminale da "pezzo grosso") sono armi troppo potenti e Bianco-sarti accetta la proposta di Nina. Questa fa scivolare in basso le mutandine e toglie il vestito. Fan-no l’amore.

•••

Il telefono bianco a corona squilla. Nina non si è ancora rivestita, ma su tacchi 10 e sesso villoso in vi-sta si dirige a rispondere. E' Paradais, suo marito. Fissa con lui un incontro per lo scambio dei soldi, all’ormai prossimo alla chiusura, piccolo cinema di periferia, per l’ultimo spettacolo.Un piccolo imprevisto complica la situazione: salutata la donna che si prepara per questo incon-tro, Biancosarti, complice la sua mancanza di ritegno e attenzione, è costretto a cercare la " pillola del giorno dopo" per le farmacie notturne.

Il giovane è per strada, capelli ingelatinati, passo spedito; giacca rossa e stivaletto bianco, lo ren-dono appariscente e di$cile da non notare.

A questo punto è comico il parallelo tra le due scene, quella del cinema dove la bella donna cerca di dimostrare la serietà e l’a$dabilità del giovane a suo marito, uomo sulla cinquantina, capelli bianchi, espressione silenziosa e imperturbabile e Biancosarti che alla prima farmacia avanza la sua richiesta e dopo il ri"uto del dottore a consegnare il farmaco senza la dovuta prescrizione medica, si fa aiutare dalla sua pistola a tamburo, appoggiandola al vetro blindato .

Vista la situazione, il farmacista non oppone resistenza, ma ha pochi secondi, scanditi dal conto alla rovescia a voce alta di Biancosarti, per recarsi alla cassettiera dei medicinali e tornare, senza ovviamente avvisare la polizia, cosa che funambolicamente riesce tuttavia a fare.

Consegnata la pillola, sembra che tutto sia andato liscio per il farmacista, ma Biancosarti (intuen-do forse il fatto che il farmacista ha avvisato le forze dell'ordine) decide di rivolgergli una doman-da... "E' a prova di proiettile il vetro?" - chiede. "Certo" - risponde questi. "E chi te lo ha detto?" - riprende il giovane. " Me lo hanno assicurato il miei superiori. " - risponde "ducioso il farmacista. " Ne sei proprio sicuro? " chiede Biancosarti che, irritato da come le persone possano essere così sottomesse e "duciose verso i potenti, spara perforando il vetro e il cranio dell’impiegato, allonta-nandosi successivamente con passo deciso.

Complice il buio della deserta sala, Nina trova il " seducente " modo di convincere suo marito ad accettare la sua proposta e lo saluta. Il taciturno non potrebbe mai dubitare della fedeltà della sua bellissima moglie, ma i fatti dimostreranno il contrario.

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In un altro punto della città troviamo il giovane Biancosarti fuggire in un rocambolesco insegui-mento a piedi per i vicoli della città. A raggiungerlo è un poliziotto che contro ogni previsione invece di arrestarlo gli si avvicina con ansia all'orecchio: "Dimmi che l'hai portata!". Biancosarti sor-ride e consegna all'agente corrotto una bustina di polvere bianca. Il cellulare squilla: è Nina che comunica al giovane che il marito ha accettato di presentarlo al Capo e di prendere parte al piano dello scambio dei soldi. Tutto sta procedendo secondo il segreto piano di Nina.

•••

Un ignaro spettatore è però presente all'attività di spacciatore di Biancosarti. E' Paradais, marito di Nina, che casualmente si trova a passare in taxi riconoscendo senza esitazione il poliziotto in bor-ghese con il quale il giovane sta trattando. "Non si fanno a#ari con gli sbirri " dice il decalogo e Pa-radais lo sa bene. Il taxi continua nella corsa e seguiamo il taciturno tesoriere dell'Organizzazione giungere ad uno dei suoi appuntamenti abituali di lavoro. L'appuntamento questa volta si chiama "Sabrina".

Sabrina è un piccolo usuraio grasso e basso così soprannominato per il fatto d’essere fan estremo della showgirl Sabrina Salerno della quale, lui dice bugiardamente, d'essere stato l’amante. Para-dais deve riscuotere dall’Usuraio quanto da lui dovuto all’Organizzazione. Paradais non gira con scorte; lui è la voce del Capo e poco impiega a terrorizzare il basso e go#o usuraio che dichiara di essere a corto di liquidi a causa del caro euro. Paradais non si scompone, limitandosi a dire che riferirà al Capo di queste sue lamentele, certo che questo non sarà da lui gradito. Un compito co-me gli altri per il taciturno ma questa volta il vigliacco usuraio potrà rendergli un servizio impor-tante.

Sabrina infatti rischia davvero grosso e implora Paradais di lasciargli altri due giorni per trovare i soldi mancanti. Paradais, insospettito dall'aver visto poco prima Biancosarti in compagnia degli sbirri, decide di sfruttare il terrore di Sabrina per costringerlo a compiere per lui una grottesca missione: convertire i soldi falsi che ha ricevuto da Nina e Biancosarti in banconote buone da consegnare al Capo. In questo modo lui non tradirà il Leader e si chiamerà fuori dal gioco. Nessu-no potrà incastrarlo.

•••

Nel frattempo, Biancosarti freme dalla voglia di rivedere la sua amante per gli ultimi dettagli, rice-vere il denaro e consegnare il farmaco, il luogo scelto per far questo è una piccola chiesa.

È nella sua comica e a#annosa corsa a scambiare ovunque le banconote che il bu#o usuraio sor-prende i due amanti amoreggiare nella chiesa dove si era recato per mollare un po’ di banconote in cambio degli spiccioli raccolti con le o#erte. La situazione si ribalta improvvisamente a suo fa-vore: ora è lui a poter ricattare Paradais: i cornuti non possono far parte dell’Organizzazione. Se lui riferisse quanto ha visto al Capo, Paradais sarebbe condannato.

Ed è per questo che Sabrina al successivo incontro con Paradais, essendo riuscito a convertire solo parte dei soldi, fa scattare una balbettante minaccia: " ho visto tua moglie con un altro e lo dirò al Capo " . Paradais, gelido come ghiaccio, non si fa intimidire, porge il telefono a Sabrina invitandolo a chiamare subito il Capo. Sabrina vigliaccamente desiste.

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Il tempo scorre e l'ora dell'appuntamento con il Capo è giunta. Come in una partita a poker, ognuno dei tre indosserà una maschera di sale per non far trasparire nulla di ciò che a#olla le loro menti.

Nina è splendida, vestita di nero, indossa un enorme cappello rotondo... prende a braccetto il ma-rito, elegante e impeccabile, e con passo deciso attraversano con l’usciere una pista da ballo gre-mita di persone danzanti a ritmo di dance "no alla porta che dà accesso all’abitazione del Capo, nel locale stesso.

L’usciere li annuncia, ma il Capo è impegnatissimo e non può ancora riceverli ma li invita - riferisce un assistente del Capo - a divertirsi. " Biancosarti in fondo " - ha detto il Capo - " non è ancora pre-sente. Sarà un pò in ritardo. Meglio che vi divertiate un pochetto. Fate come a casa vostra."

Nina ne appro"tta per divertirsi e dare sfogo al turbine emotivo che ha dentro. Mentre il suo compagno sorseggia un martini osservandola tranquillamente seduto, fa il suo ingresso in abito giallo, l’atteso Biancosarti scortato dallo stesso usciere.

Ora il Leader è pronto a riceverli.

•••

La scena che si presenta ai loro occhi appena varcata la porta dell' " u$cio " del Capo, svela l’im-portante impegno di quest'ultimo per il quale poco prima non aveva potuti riceverli. Un anziano assistente che ricorda nelle sembianze Capannelle ne “I Soliti Ignoti” gli sta avvolgendo il busto, sul quale preventivamente aveva spalmato dei fanghi Guam, con della pellicola trasparente, come vuole questa procedura di dimagrimento e benessere.

Lasciata la rimbombante dance all’esterno, qui risuona una grottesca canzone meridionale “U Ciucciu” di Otello Profazio, a tema con il piatto che il Capo sta preparando, in questa gigante cuci-na all’americana: peperoni fritti con patate.

Invita i tre ad accomodarsi e il suo assistente a prendersi cura dei suoi due Dobermann accucciati lì accanto, mentre spende qualche parola di benvenuto prima di procedere allo scambio dei soldi e all’iniziazione del nuovo “ presentato”.

E mentre i peperoni friggono, accade l'imprevedibile.

Nina mette in atto il piano che "n dall'inizio aveva nascosto a tutti: scattando all'improvviso pren-de la parola. " Sono soldi falsi " - svela al Capo rivelando il tradimento consumato ai danni del Lea-der dal "dato Paradais e dal giovane Biancosarti. Il Capo - Nina ne è diabolicamente certa, questo era il suo piano - ora ucciderà i due traditori e lei diventerà così la sua nuova compagna e la donna più potente dell'Organizzazione.

Ma il Capo stranamente è titubante… questa è una reazione che Nina non si aspettava. In quel momento da una porta di servizio entra, portando una manciata di olive nere, Sabrina, l'usuraio, che veloce come è apparso se ne scappa imbarazzato fuori dalla stanza.

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Realizziamo all'istante: Il Capo ha saputo tutto da Sabrina che gli ha raccontato di aver visto Nina tradire Paradais con Biancosarti all’interno della chiesa. Ora anche lei è una traditrice. Il piano della donna crolla miseramente.

Ognuno cerca disperatamente di giusti"carsi... ma il Capo non può più credere a nessuno.

Sarà il Fato a decidere chi sarà l'unica persona "data… ossia quella che resterà in vita dopo il ma-cabro gioco che da li a poco avrà inizio.

Entra una bella ragazza, femminile e aggraziata, dalla pelle bianco-porcellana e gli occhi grigi. È il suo taglio di capelli corti, tirati indietro col gel e la riga di lato, che le conferiscono un aspetto leg-germente mascolino. Porta su un vassoio tre pistole a tamburo che consegna dopo aver enuncia-to la parabola di Gesù de " Il Padrone e la Vigna " (*). Con ogni arma da fuoco un solo proiettile. Tutto è pronto per una “Roulette Russa” all’ultimo colpo.

Il Capo farà le domande; per ogni risposta giudicata mendace, un giro al tamburo della pistola e un colpo, con una sola probabilità su sei di beccarsi una pallottola in tempia. Vince l‘ unico che sopravvive.

La tentazione è quella di fuggire, ma appena voltate le spalle, i dobermann sono pronti a scattare trattenuti dall’anziano signore e come ulteriore precauzione un nano, con due fucili a pompa, dal basso a#erma deciso di essere alla giusta altezza per far volare loro le cervella.

Il gioco ha inizio.Le domande, sulla vita personale dei tre, sugli a#ari e sui rapporti con l’Organizzazione hanno ini-zio, sull’eco della voce del presentatore Jerry Scotti che in un televisore alle spalle del capo sta conducendo il suo “ Chi vuol essere milionario”.

Alla domanda rivolta dal Capo a Biancosarti sul motivo del suo ritardo, il giovane tenta di giusti"-carsi, nascondendo i suoi tra$ci illeciti con la polizia. In quell'istante il popolare presentatore di Canale 5 recita: “E' la tua risposta de"nitiva?”, il Capo continua: "E allora spara!” .

Biancosarti è il primo a cadere.

La seconda è Nina, rea di nascondere il tradimento ai danni di Paradais. Anche per lei non c'è scampo.

Dunque è il brizzolato a salvarsi, cosa che sarebbe accaduta "n dall’inizio del gioco perché il proiettile consegnato dalla ragazza è di quel tipo che serve solo a far rumore.

Paradais infatti non aveva tradito il suo Capo ne alcuno dei comandamenti che regolano l’Orga-nizzazione.

Sabrina ha svolto infatti il suo compito di spia "no in fondo raccontando al Capo, anche del tenta-tivo di Paradais di convertire in soldi veri i soldi falsi ricevuti da Biancosarti in modo da non tradire in alcun modo la "ducia del Leader. Paradais è stato fedele "no in fondo, e pur essendo nella po-sizione di tradire il Capo non l'ha fatto. Il cassiere non ha violato nessuno dei comandamenti.... se

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non uno, quello che vieta ai cornuti di far parte dell’organizzazione. Le regole sono regole e non possono essere violate.

Il Capo decide di sigillarlo eternamente in un pilastro di cemento armato di una costruzione edile. Il cemento gettato dall’alto con la speciale gru, lo sommerge interamente mentre lui non fa tra-sparire alcuna emozione.

Mentre scorrono i titoli di coda, senza cambiare inquadratura, si scopre che Paradais resterà per sempre presente in un pilastro di una nuova e splendida costruzione che va crescendo (in un montaggio " accellerato " ) e che riconosciamo alla "ne essere una splendente.... caserma dei cara-binieri.

•••

(*) « C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'a"dò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vi-gnaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio #glio dicendo: Avranno rispetto di mio #glio! Ma quei vignaioli, vi-sto il #glio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo caccia-rono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? »   

Titolo: Calibro 10

Genere: Pulp all’italiana

Autore : Falsetta Massimo Ivan

Soggetto per lungometraggio: prima stesura 15\07\08