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RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Quadro d’insieme* Questo capitolo offre un’analisi integrata dell’insieme di politiche attuate dai diversi soggetti del sistema pub-

blico per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane e per l’attrazione di investimenti esteri ed è organizzato come segue. Nel quadro d’insieme si presentano l’evoluzione delle politiche messe in atto dal Mini-stero dello Sviluppo Economico e una sintesi delle principali attività svolte nel 2018 dai vari enti che costituiscono il sistema. Per agevolare la consultazione del capitolo, in questa edizione si è scelto di fornire una rappresenta-zione sintetica dei suoi contenuti attraverso una tabella, consultabile alla � ne del quadro d’insieme, che riporta i principali strumenti utilizzati indicandone l’organo di indirizzo politico e l’ente responsabile dell’attuazione.

Nei paragra� successivi vengono esaminate le attività svolte nei due ambiti dei servizi reali e � nanziari di so-stegno agli scambi internazionali e agli investimenti diretti esteri in uscita e dei servizi reali per l’attrazione degli investimenti diretti esteri in entrata. In� ne vengono illustrate alcune attività recenti in materia di monitoraggio e valutazione degli interventi.

Politiche governative

In occasione della legge di bilancio 2019, il Governo ha ribadito la � ducia nell’importante sforzo � nanziario rap-presentato dal Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l’attrazione degli investimenti (di seguito “Piano straordinario”), istituito con il DL n. 133/2014, convertito con modi� cazioni dalla L. 11 novembre 2014, n. 164, incrementando lo stanziamento previsto per il secondo anno del triennio 2018-2020, che si assesta a 140 milioni di euro.

L’obiettivo preposto è garantire il proseguimento delle linee di intervento previste dal DL 133/2014, assicuran-do all’Agenzia ICE stanziamenti in linea con quelli sino ad ora gestiti, nell’ottica di rendere strutturale lo sforzo compiuto. Ulteriori importi risultano inoltre stanziati per azioni speci� che a date ad altri soggetti, quale la pro-mozione dell’agroalimentare all’estero, pari a 7 milioni di euro per il triennio.

A tali fondi straordinari triennali si aggiungono gli stanziamenti già previsti in via ordinaria per il piano promo-zionale – che si assestano su un valore medio di circa 17 milioni di euro annui – e gli ulteriori fondi del Piano stra-ordinario per il made in Italy (di seguito Piano made in Italy), a regime a partire dal 2004 – con uno stanziamento de� nitivo di 9,1 milioni di euro nel 2018 e uno di 11,1 milioni di euro nel 2019.

Oltre alle suddette risorse, programmate e coordinate dalla Direzione Generale per l’internazionalizzazione e la promozione degli scambi, il MiSE ha provveduto, attraverso la Direzione Generale per l’incentivazione delle attività d’impresa, al proseguimento del Piano Export Sud – programma quadriennale di interventi di sostegno all’inter-nazionalizzazione delle PMI, start-up, consorzi e reti di imprese localizzate nelle regioni meridionali (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) e nelle regioni c.d. “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna) – � nanziato dal Programma operativo nazionale “Imprese e Competitività” 2014-2020 FESR (PON I&C), la cui attuazione è a data all’Agenzia ICE.

Le risorse aggiuntive del Piano Export Sud sono volte a superare la disparità tra le aree territoriali italiane

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Coordinamento editoriale del capitolo a cura di Stefania Spingola (ICE). Ha collaborato Beatrice Taraborelli (ICE). Supervisione di Fabrizio Onida (Università Bocconi). * Quadro d’insieme redatto da Federica David, Ministero dello Sviluppo Economico (sottoparagrafo Politiche governative) e Stefania Spingola, ICE (sottoparagrafo Sintesi delle attività del 2018).

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nell’apporto alle esportazioni nazionali, concentrato prevalentemente nelle regioni del Nord. Le iniziative sono programmate e realizzate in stretta collaborazione con gli organismi territoriali competenti per l’internazionaliz-zazione e con la rete di u ci esteri di Agenzia ICE. Il Piano, articolato in linee di intervento, comprende azioni di natura promozionale e di natura formativa, nonché azioni di supporto alla sua gestione e realizzazione.

Le risorse messe in campo dal Governo sono rilevanti, considerando il contesto caratterizzato dal perdurare di vincoli stringenti per la spesa pubblica, ed emblematiche riguardo al riconoscimento del valore dell’internazio-nalizzazione all’interno della nostra economia, in termini sia di prodotto interno lordo (PIL) sia di occupazione.

Il Piano straordinario si propone di incidere sul posizionamento del sistema economico sui mercati internazio-nali e di sostenere la ripresa dell’economia in una fase in cui i segnali di dinamismo delle esportazioni confermano l’internazionalizzazione come leva strategica per consolidare la crescita. Gli obiettivi pre� ssi riguardano l’amplia-mento del numero delle imprese, in particolare piccole e medie, che lavorano con l’estero, la crescita delle quote italiane del commercio internazionale, la valorizzazione dell’immagine del made in Italy nel mondo ed il sostegno alle iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia.

I risultati del primo triennio (2015-2017) sono stati illustrati nell’edizione scorsa di questo Rapporto. Per quan-to attiene al triennio in corso (2018-2020) i suddetti macro obiettivi, tuttora validi, vanno considerati in misura addizionale rispetto ai risultati � nora raggiunti, per quanto riguarda l’aumento del valore dell’export, il numero complessivo di aziende esportatrici e il volume degli IDE attratti nel Paese.

In tale ambito si evidenzia come nelle stime 2019 FDI Con� dence Index ATKearney il nostro paese guadagni ulteriori due posizioni e si collochi tra i primi otto mercati più attrattivi dal punto di vista degli investimenti diretti esteri.

I risultati ottenuti dalle imprese italiane sui mercati internazionali nel 2018 e l’andamento recente degli IDE in entrata sono stati già illustrati nei capitoli precedenti di questo Rapporto.

A tali positivi risultati contribuiscono sia le risorse messe in campo dal sistema Italia (attività dei piani promo-zionali del made in Italy assieme al Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del gruppo CDP) sia il consoli-darsi dell’innovativo approccio sinergico che il Governo ha de� nito per il supporto all’internazionalizzazione delle imprese, costituito da una combinazione tra strategia condivisa (Cabina di regia, Comitato attrazione investimen-ti, Polo export, gruppi di lavoro sui mercati prioritari), impiego di nuovi strumenti – voucher per temporary export managers (TEM), accordi con la grande distribuzione organizzata (GDO) ed azioni mirate nell’ambito e-commer-ce) ed azioni volte a impattare sull’e cienza operativa.

La strategia condivisa si de� nisce negli incontri della Cabina di regia per l’internazionalizzazione, che si riuni-sce con cadenza annuale; il coordinamento tra istituzioni e soggetti privati valorizza il ruolo strategico dell’azione di sostegno all’internazionalizzazione – alla luce dell’evoluzione congiunturale e del riemergere di spinte protezio-nistiche – per attivare il potenziale delle imprese italiane rimasto ancora inespresso.1

In tale sede vengono indicati, in considerazione del contesto geopolitico e delle dinamiche economiche, i mer-cati di riferimento ed i settori di intervento delle principali azioni previste dal Piano nonché le missioni strategiche.

Il ruolo delle missioni imprenditoriali a guida politica, indirizzate su paesi particolarmente promettenti in con-siderazione sia dei tassi di crescita sperimentati negli ultimi anni che della complementarità con alcuni speci� ci settori del sistema produttivo italiano e del livello complessivo delle relazioni bilaterali, resta centrale. Le missio-ni rappresentano un intervento sinergico con le azioni promozionali settoriali e geogra� che previste dal Piano straordinario, con una capacità di ampli� cazione delle strategie di intervento su obiettivi di medio-lungo termine a favore di macro-settori e mercati determinati. I mutamenti degli scenari geopolitici internazionali vengono co-stantemente monitorati e si lavora a nché risulti una continuità dell’azione promozionale nei paesi target, con un

1 Ai sensi dell’articolo 14, comma 18-bis del decreto legge 98 del 2011 e successive integrazioni e modi� cazioni, della Cabina fanno parte MiSE e MAECI, che la co-presiedono insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) per le materie di sua competenza, oltre al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), e al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo (MiPAAFT), Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Unioncamere, Alleanza cooperative italiane, Associazione Bancaria Italiana, Con� ndustria e Rete imprese Italia; hanno partecipato alla riunione del settembre 2018 anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e l’Agenzia ICE.

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preciso calendario di follow up e un monitoraggio costante degli sviluppi.Tra le missioni realizzate nel 2018 si ricordano, in ordine di realizzazione, quelle in Albania, nelle province

cinesi del Liaoning e dello Shandong, in Georgia e Azerbaijan, in Cina, India, Vietnam, Corea del Sud e Giappone.Importanti incontri internazionali presidiati sono stati l’Indio-Italian Technology Summit, dove l’Italia ha rap-

presentato il paese partner, il China International Import Expo, in concomitanza del quale è stata organizzata la V edizione del Business Forum Italia-Cina, e la task force italo-russa sui distretti e le PMI.

Per il 2019 la Cabina di regia, riunitasi a settembre 2018, ha indicato come priorità geogra� che dell’azione promozionale, i seguenti paesi:

Marocco e Tunisia;

convenendo sull’opportunità di mantenere lo stretto raccordo tra la strategia promozionale e determinate pri-orità geogra� che, allo scopo di massimizzare i ritorni degli investimenti a fronte di una ponderata ed e cace concentrazione degli stessi.

In particolare le missioni di sistema per l’anno in corso riguarderanno Emirati Arabi Uniti (già realizzata) e Mes-sico (prevista nel secondo semestre); inoltre è stata realizzata una missione a guida politica in Tunisia.

Importante è anche l‘attenzione posta verso i mercati asiatici ed in particolare la Cina. Nel 2019 sono stati siglati tre memorandum d’intesa con questo paese (sulla Belt and Road Initiative, sul commercio elettronico e sulle startup), � nalizzati al rafforzamento dell’export verso l’enorme mercato cinese, al coinvolgimento delle no-stre imprese per la realizzazione di progetti infrastrutturali lungo la “Nuova via della seta”, all’inclusione dei nostri porti nelle rotte del commercio internazionale, a promuovere la cooperazione tra le imprese e i consumatori del commercio elettronico operanti in Italia e in Cina, a favorire la cooperazione scienti� ca e tecnologica tra startup italiane e cinesi.

Tali accordi fanno parte delle 29 intese, istituzionali e commerciali, sottoscritte tra Italia e Cina nei settori del commercio, dell’energia, dell’industria, delle infrastrutture e del settore � nanziario, al � ne di promuovere un raf-forzamento delle relazioni economico-commerciali tra i due paesi, nel rispetto delle linee strategiche dell’Unione Europea e della nostra collocazione euro-atlantica.

Si ricorda, in tale ambito, che presso il Ministero dello Sviluppo Economico è attiva la task force Cina, presie-duta da MiSE e MAECI, volta all’elaborazione, in cooperazione e dialogo fra governo, associazioni di categoria e società civile, di una nuova strategia nazionale di sistema, destinata a rafforzare le relazioni economiche e com-merciali con quel mercato.

Seguendo gli orientamenti delineati dalla Cabina di regia ed in base alle tipologie di azione individuate dall’ar-ticolo 30, comma 2, del decreto-legge Sblocca Italia, il MiSE, in concerto con il MAECI e con il MiPAAFT, de� nisce la ripartizione dei fondi del Piano straordinario volti alla realizzazione di una serie articolata di iniziative, attuate principalmente da Agenzia ICE, sia sul territorio nazionale che all’estero.

Tra le novità previste dal piano per il 2019, oggi più che mai particolarmente attento alle esigenze delle PMI, si evidenzia ad esempio il progetto, totalmente innovativo, Scale Up & Sale Lab, riservato alle start up titolari di bre-vetti, non ancora presenti sui mercati internazionali. Tale intervento comprende sia una formazione specialistica con forte caratterizzazione pratica – per sviluppare e consolidare le competenze tecnico-manageriali – sia una fase di stage all’estero per favorire opportunità di business e la ricerca di partner di investimento.

Tale strumento mira ad ampliare l’offerta di servizi relativi all’azione “informazione e formazione”, cruciale, in

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sinergia con altri strumenti quali i vouchers TEM, per lo sviluppo di competenze abilitanti necessarie alle imprese orientate ad uno sviluppo internazionale.

In linea generale i principali strumenti messi in campo dalle amministrazioni centrali sono sintetizzati, insieme a quelli degli altri principali attori, nella tabella a chiusura del quadro d’insieme, in cui si rimanda per i dettagli alle relative pagine di approfondimento ivi indicate.

Tra i progetti del MiSE con ricadute nell’ambito dell’internazionalizzazione e della promozione degli scambi si segnala l’avvio di sperimentazioni nell’applicazione della blockchain per la tracciabilità e la certi� cazione dei prodotti made in Italy nel settore tessile, che verranno successivamente estese anche nell’agroalimentare, e la prosecuzione dei “vouchers per la digitalizzazione” per le micro, piccole e medie imprese, � nalizzati all’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico.

Al � ne di facilitare un più � essibile adeguamento della rete dell’Agenzia ICE alle esigenze dei mercati esteri ed alla gestione di una massa crescente di risorse promozionali, è proseguito l’impegno a sostenere il sistema dei “desk”, strutture di a ancamento alle sedi estere con compiti specialistici e settorialmente circoscritti.

Nel 2019, è stato avviato un processo di razionalizzazione di tale sistema, che porterà alla disattivazione di 15 desk ed all’apertura di sette nuovi desk – Toronto e Pechino (vini), Tokyo (moda e gioielleria, agroalimentare), Osaka (beni di consumo), Minsk (innovazione), Houston (gioielleria).

Al termine di tale processo i desk attivi risulteranno 37, di differenti tipologie ed operanti in diversi paesi, come indicato nella seguente tabella.

Si ricorda, in particolare, che i desk per l’attrazione degli investimenti sono frutto di uno stretto raccordo tra Agenzia ICE e la rete diplomatico-consolare e svolgono attività di studio del mercato locale, di scouting della do-manda e lead generation di potenziali investitori esteri, di analisi dell’offerta italiana e matching delle opportunità, di promozione del sistema Paese e dell’offerta italiana.

Il Regno Unito rappresenta il quinto paese per destinazione delle nostre esportazioni, che nel paese ammonta-no ad oltre 23 miliardi di euro, ed il secondo come dimensione del surplus commerciale, circa 11 miliardi di euro; pertanto la questione Brexit viene attentamente monitorata dal Governo attraverso una task force, presieduta dal consigliere diplomatico del Primo Ministro ed in cui sono presenti tutte le istituzioni nazionali che risultano coinvolte.

Nell’ambito di tale task force è stato deciso di costituire presso l’u cio ICE di Londra uno speci� co sportello di assistenza alle imprese. Tale sportello, attivo dal 15 aprile 2019, ha il compito di coordinare i vari soggetti coinvolti nella gestione del dopo Brexit, in modo da fornire alle imprese italiane un supporto adeguato in caso di necessità, nonché di informare e formare le aziende esportatrici ed importatrici italiane, in particolare PMI, con riguardo alla transizione post Brexit.

Stati Uniti(5), Canada(2), Cina, Giappone(3), Emirati Arabi Uniti(2), Perù, Costa d'Avorio, Etiopia, Tanzania, Gibuti, Uganda, Ruanda, Angola, Kenya, Camerun

Stati Uniti, Russia, India, Singapore, Francia

Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Cina, Giappone, Turchia, Regno Unito, Singapore

Progetti europei

Attrazione investimenti

Innovazione

Settoriale

Belgio

23

5

9

1

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In conclusione, merita ricordare come siano state aggiornate le linee direttrici SIMEST, per renderne il ruolo an-cor più e cace, anche alla luce dell’avvenuta costituzione nell’ambito del Gruppo CDP del nuovo Polo dell’export e dell’internazionalizzazione.

La Legge 27 dicembre 2017, n.205 (legge di bilancio 2018), all’art.1, commi 269 e 270, ha introdotto importanti novità nel sostegno del credito all’export (Fondo 295/73) e nel Comitato Agevolazioni. Sul Fondo 295 la legge di bilancio ha disciplinato le modalità per modi� care la metodologia del calcolo degli accantonamenti per la coper-tura dei rischi di variazione dei tassi di interesse e di cambio, e ha ridisegnato la governance a dandola al CIPE, sulla base di proposte del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Eco-nomico. Per il Comitato agevolazioni si è intervenuti sulla composizione (ridotta da 7 a 5 membri), nonché sulle competenze e sul funzionamento. A tali disposizioni è stato dato corso attraverso la nomina del nuovo Comitato agevolazioni e con l’emanazione del Decreto interministeriale, con il quale il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro dell’Economia e delle Finanze hanno de� nito competenze e funzionamento del Comitato, “organo competente ad amministrare” i fondi gestiti da Simest ex lege n 295/73 e 394/81.

Con un apposito Decreto interministeriale su proposta del MiSE e di concerto con il MEF è stata anche am-pliata l’operatività del Fondo ex lege 394/81. Grazie a questo intervento normativo sono state aperte due nuove linee di � nanziamento agevolato dedicate a progetti di internazionalizzazione tramite l’utilizzo dello strumento del temporary export manager e di progetti di e-commerce.

Sintesi delle attività del 2018

Nel corso del 2018 il sistema pubblico di sostegno all’internazionalizzazione ha assistito direttamente circa 90.000 soggetti italiani, perlopiù imprese produttrici di beni o servizi ma anche associazioni, organizzazioni terri-toriali e imprese di consulenza di diverso genere, che hanno redistribuito a un’utenza ancora più ampia l’assisten-za ricevuta.

I fondi complessivamente spesi per i servizi promozionali hanno registrato nel 2018 un ulteriore aumento2, anche se più contenuto rispetto a quello dell’anno precedente (tavola 7.1). Sono cresciute in misura consistente la spesa promozionale dell’ICE, che ha raggiunto, grazie alle importanti assegnazioni del Piano straordinario, la cifra record di 144 milioni di euro (contro i 124 del 2017) e quella delle Regioni e province autonome, che ha toccato i 112 milioni di euro, a fronte dei valori di poco superiori agli 80 milioni registrati nel biennio precedente. Si è invece ridotta in modo rilevante, dopo la forte crescita dell’anno precedente dovuta al potenziamento della misura dei voucher per l’acquisizione di servizi di temporary export management 3, la spesa del MiSE 4 , nel 2018 circoscritta ai soli contributi a favore delle camere di commercio italiane all’estero.

2 Al netto del dato relativo al sistema camerale, al momento non disponibile.3 Si consideri, tuttavia, che i fondi assegnati nel 2017 alla misura dei voucher erano destinati a progetti da realizzarsi nel 2018-2019, pertanto le erogazioni hanno avuto inizio nel 2018 e si concluderanno alla � ne del 2019.4 Si fa riferimento agli strumenti gestiti direttamente dal MiSE (tavola 7.2).

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1.912 2.497 69 26 54 9 15 23 6

Regioni (3) - - - 81 83 112 - - -

ICE (4) 38.948 36.068 38.450 134 124 144 13 15 16

Camere di commercio (5) 36.180 34.679 30.371 35 35 nd - - -

SACE-SIMEST (6) - 21.300 21.070 17.900 25.298 28.586 672 949 888

Cassa Depositi e Prestiti (7) 21 16 21 4.949 3.372 4.489 7.752 19.975 39.016

Ministero dello Sviluppo Economico (2)

Tavola 7.1 - Sostegno pubblico all’internazionalizzazione, quadro d’insieme dei servizi promozionali e � nanziariValori in milioni di euro

(1) Per ICE i fondi spesi includono il contributo degli utenti ai costi, per CCIAA inclusi contributi e incentivi erogati alle imprese per conto di terzi.(2) Programmi di sostegno gestiti direttamente a favore di associazioni, camere di commercio italiane all’estero, consorzi, enti e istituti e vou-cher previsti dal Decreto legge 133 del 2014. Il contributo degli utenti ai costi è stato stimato.(3) Fondi spesi equivalenti alla somma di fondi del bilancio regionale, fondi europei e, laddove previsti, contributi privati.(4) Fondi e utenti (numero di partecipazioni) per attività promozionali, inclusi utenti esteri.(5) Imprese partecipanti ad attività promozionali e partecipanti ad attività formative. Il dato di spesa 2018 sarà disponibile da settembre 2019.(6) Dato non disponibile per il 2016 essendo cambiati i criteri di rilevazione delle imprese clienti.(7) Numero di operazioni � nanziate; le imprese clienti possono aver stipulato più di un contratto. L’operatività di CDP in termini di imprese clienti è anche contabilizzata nell’operatività di SACE.Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, Regioni, ICE, Unioncamere, Cassa Depositi e Prestiti, SACE, SIMEST

L’andamento del numero di soggetti bene� ciari degli interventi è risultato in linea con le variazioni intervenute nell’impiego dei fondi, in aumento nel caso dell’ICE, in calo per il MiSE (si consideri al riguardo che il dato relativo ai bene� ciari dei voucher è stato rilevato nel 2017, ma le erogazioni sono avvenute nel biennio successivo). In ulteriore diminuzione le imprese coinvolte nelle attività realizzate dal sistema camerale, in corrispondenza con il progressivo calo dei principali interventi di promozione svolti dalle CCIAA, nel quadro del nuovo scenario scaturito dalla riforma delle competenze camerali in tema di internazionalizzazione. Sul ridimensionamento complessivo del contributo degli utenti ai costi ha inciso soprattutto la misura dei voucher. In lieve aumento è risultato invece l’apporto � nanziario dei privati alle attività dell’ICE, in un contesto di generale incremento dell’attività realizzata; è rimasta pertanto sostanzialmente invariata l’incidenza del contributo privato sulla spesa complessiva.

Sul fronte dei servizi � nanziari per l’internazionalizzazione, fortemente integrati nelle attività del gruppo Cassa Depositi e Prestiti (CDP), si registra un ulteriore incremento delle risorse mobilitate. I fondi impiegati nel 2018 dal Polo dell’export e dell’internazionalizzazione, attraverso le linee di intervento di SACE e SIMEST, hanno superato i 28,5 miliardi di euro, con una crescita del 13 per cento rispetto all’anno precedente. Dopo il calo del 2017, sono aumentate anche le risorse impiegate da CDP attraverso l’operatività di Export Banca, salite a 4,5 miliardi dai 3,4 dell’anno precedente; è inoltre quasi raddoppiato il volume complessivo delle operazioni � nanziate, grazie soprat-tutto all’aumento della quota � nanziata dal settore bancario.

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RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Quadro di sintesi dei principali strumenti gestiti dal sistema pubblico di sostegno all’internazionalizzazione

Progetti promozionali di � liera, a supporto di speci� ci comparti pro-duttivi in vari mercati, articolati in iniziative tra: partecipazioni col-lettive a � ere settoriali internazionali, mostre autonome, workshop e seminari, missioni di operatori esteri a � ere e distretti produttivi, campagne di comunicazione, desk di assistenza su speci� che te-matiche, azioni di formazione

Piano Promozionale Agenzia ICE, pag. 299 MiSE ICE

Interventi di promozione e formazione a favore delle PMI localizzate nelle “regioni meno sviluppate” (Calabria, Campania, Puglia, Basili-cata, Sicilia) e nelle “Regioni in transizione” (Abruzzo, Molise, Sar-degna)

Piano straordinario per la promo-zione del made in Italy e l’attrazione degli investimenti DL n. 133/2014 (conv. e modif. L. 164/2014), p. 299

Fondi FESR PON Imprese e competi-tività 2014-2020 - Asse III - Competi-tività PMI: Piano Export Sud 2,pag. 299; pag. 306

� cazione e origine delle merci

accordi di libero scambio tra l’UE e i Paesi terzi

Iniziative straordinarie di forma-zione e informazione sulle oppor-tunità offerte dai mercati esteri alle imprese, in particolare picco-le e medie

Descrizione strumento / linea di attivitàStrumento / linea di attività Regia Gestione

della manifestazione

Supporto alle più rilevanti mani-festazioni � eristiche italiane di livello internazionale

Sostegno alle � liere food, wine e private label attraverso:� ere di richiamo

Valorizzazione delle produzioni di eccellenza in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all’este-ro dei marchi e delle certi� cazioni di qualità e di origine delle impre-se e dei prodotti

Accordi di partnership con catene della grande distribuzione per l’inserimento a scaffale di prodotti italiani in alcune tra le più im-portanti catene distributive operanti nei principali mercati esteri (Stati Uniti, Canada ed Europa), per i settori moda-persona e agro-alimentare

Sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mer-cati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione

MiSE ICE

MiSE

MiSE

MiSE

ICE

ICE

MiSE ICE

MiSE ICE

ICE Azioni di comunicazione e campagne di informazione e sensibi-lizzazione sul prodotto autentico italiano per le � liere dell’agroali-mentare e della moda

Assoca-mere-stero

Realizzazione di campagne di promozione strategica nei mer-cati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding Attività di comunicazione e formazione a sostegno del settore

agroalimentare, volte a promuovere le produzioni agroalimentari italiane e a contrastare il fenomeno dell’Italian sounding

MiSE

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE 285

RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

ICE

ICE

retailer on-line e con marketplace globali per i settori moda, persona, home design e agroalimentare/vini in Stati Uniti, Canada e Cina

l’internazionalizzazione

moda e arredo-design riferite a Europa, Cina e Stati Uniti

Sostegno all’utilizzo degli stru-menti di e-commerce da parte delle piccole e medie imprese, pag. 304

ICE

Interventi di promozione in aree geogra� che prioritarie (Stati Uni-ti, Cina, principali paesi europei ed asiatici) per i settori dei beni di consumo (moda/persona, arredamento e industria creativa) e della tecnologia industriale

MiSE ICE

Realizzazione di tipologie pro-mozionali innovative per l’acqui-sizione e la � delizzazione della domanda dei mercati esteri

Descrizione strumento / linea di attivitàStrumento / linea di attività Regia Gestione

MiSE

MiSE

Sostegno ad iniziative di promo-zione delle opportunità di investi-mento in Italia, nonché di accom-pagnamento e assistenza degli investitori esteri

e assistere in loco operatori esteri interessati ad investire in Italia

Associazioni di categoria� ere ed organizzazione di eventi � nalizzati alla

promozione degli investimenti esteri

Voucher per l’internazionalizza-zione 2017, pag. 291

Erogazione di contributi a fondo perduto in forma di voucher alle PMI per l’acquisizione di servizi di Temporary Export Manager

Invitalia

MiSE

MiSE

imprenditoriali di followup a visite istituzionali

per Roma 2018);� liera su mercati di particolare

interesse (India, Paesi del Golfo);

Summit italo-indiano di New Delhi)

Piano straordinario per la promozio-ne del Made in Italy L 350/2003,pag. 291; pag. 299

Contenitore di iniziative di promozione integrata attuate con il sup-porto della rete diplomatico-consolare e degli Istituti italiani di cultu-ra all’estero con rassegne tematiche dedicate:

MAECIPiano di promozione integrata Vivere ALL’Italiana,pag. 293

MAECI

Azioni di supporto per la partecipa-zione delle imprese alle gare interna-zionali, pag. 296

In gara con noi - Tender Lab: percorso di formazione, informazione e accompagnamento specialistico sulle gare d’appalto internazio-nali

ICEMAECI

Attrazione di talenti stranieri,pag. 298

MiSE

Strumento operativo a supporto dell’internazionalizzazione, attra-verso l’attrazione di giovani talenti, provenienti da paesi strategici per il sistema produttivo italiano. Il programma è articolato in un percorso di formazione specialistico in Italia (favorito dall’erogazio-ne di borse di studio ad hoc), completato da un internship presso aziende italiane

MAECI/ICE/Uni-Italia

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286 IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Concessione di contributi a favore delle CCIE

Assicurazione della vendita dilazionata di beni strumentali e di consumo dal rischio di mancato pagamento per eventi di natura commerciale e politica, mancato recupero dei costi per revoca del contratto, indebita escussione delle � deiussioni e distruzione, dan-neggiamento, requisizione e con� sca dei beni esportati temporane-amente.

Garanzia del � nanziamento a medio/lungo termine erogato da inter-mediari creditizi al cliente estero per l’acquisto di beni o servizi o per l’esecuzione di lavori infrastrutturali.

Ottenimento di liquidità attraverso la cessione pro soluto dei crediti assicurati

SACE SIMEST

Sostegno all’export,pag. 328

Contributo, a valere su Fondo rotativo, agli interessi su � nanziamenti concessi da banche italiane o straniere

SACE SIMEST

Comitatointermi-nisteriale(MiSE - MEF - MAECI)

Contributi alle Camere di Commercio Italiane all’Estero, pag. 289

Protezione dal rischio di mancato pagamento dei crediti commer-ciali verso clienti italiani ed esteri.

Anticipazione sui crediti e gestione amministrativa del credito.

Recupero dei crediti insoluti, anche non oggetto di copertura assi-curativa, mediante attività stragiudiziali e giudiziali in tutto il mondo

SACE SIMEST

Assicurazione e monetizzazione dei crediti,pag. 329

Descrizione strumento / linea di attivitàStrumento / linea di attività Regia Gestione

MiSE MiSE

Finanziamento, diretto e indiretto, di operazioni di esportazione e internazionalizzazione delle imprese

CDPExport Banca,pag. 326

Gruppo CDP-PoloUnico per l’Interna-zionaliz-zazione

Gruppo CDP-PoloUnico

Gruppo CDP-PoloUnico

Garanzie per gare e appalti,pag. 329

Supporto all’emissione delle � deiussioni richieste da clienti esteri nella partecipazione di gare d’appalto e nell’aggiudicazione di lavori e commesse.

Concessione delle garanzie richieste per obblighi di legge (es. rim-borsi Iva e diritti doganali).

Protezione dai rischi della costruzione

SACE SIMEST

Gruppo CDP-PoloUnico

Agevolazione delle linee di credito a medio/lungo termine concessi dagli istituti di credito alle imprese per attività di internazionalizza-zione.

Finanziamento dei piani di crescita internazionale delle imprese at-traverso emissioni obbligazionarie sottoscritte dal Fondo Sviluppo Export.

Finanziamenti per l’internazionaliz-zazione,pag. 330

SACE SIMEST

Gruppo CDP-PoloUnico

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE 287

RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Descrizione strumento / linea di attivitàStrumento / linea di attività Regia Gestione

Acquisizione di partecipazioni di minoranza nel capitale sociale di una impresa in Italia o all’estero.

Assicurazione dal rischio di perdita di capitali, utili e interessi deri-vanti da eventi di natura politica riferibili ad atti espropriativi, guerra e disordini civili, restrizioni valutarie e violazione di contratto stipula-to con controparte pubblica locale

Investimenti all’estero,pag. 330

Contributo agli interessi, a valere su Fondo rotativo, a fronte di un � nanziamento bancario concesso all’impresa italiana per l’acquisi-zione diquote di capitale in società estera (extra UE)

Comi-tatointermi-niste-riale(MiSE - MEF - MAECI)

Gruppo CDP-PoloUnico

SACE SIMEST

SACE SIMEST

Comi-tatointermi-niste-riale(MiSE - MEF - MAECI)

SACE SIMEST

Comi-tatointermi-niste-riale(MiSE - MEF - MAECI)

SACE SIMEST

Partecipazione al capitale di imprese estere attraverso il Fondo di Venture Capital,pag. 330

Partecipazione al capitale di imprese italiane in aree strategiche a valere su Fondo rotativo

Programmi di inserimento sui mercati extra UE, Studi di fattibilità e programmi di assistenza tecnica,Patrimonializzazione delle PMI esportatrici, Partecipazione a � ere, mostre e missioni di sistema,pag. 330

Finanziamento a tasso agevolato a valere sul Fondo rotativo 394

Piani promozionali,pag. 320

Strumento di carattere annuale o pluriennale che de� nisce:

� nanziamenti utilizzati (fondi di bilancio regionale e/o fondi europei)

diretti delle Regioni)

Cabina di Regia per l’ItaliaInterna-zionale/Confe-renza delleRegioni

Regioni/Agenzieregio-nali o miste conCamere diCom-mercio

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288 IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Incentivi � nanziari previsti in apposite leggi regionali per l’acqui-sto di:

� ci servizi alle imprese (export manager, corsi di forma-zione, ecc)

� ere ed eventi promozionali

RegioniAgenzie regionali

Incentivi,pag. 320

Policy prevista nei piani promozionali e nelle leggi regionali, re-alizzata attraverso:

all’investitore� cazione normativa

� nanziari

Comitato AttrazioneInvestimenti/Conferenza delle Regioni

Regioni/Agenzieregionali perl’attrazione diinvestimenti

Attrazione Investimenti,pag. 339

seminari, country presentation)

di aziende potenzialmente esportatrici sui mercati esteri

Cabina di Regia per l’ItaliaInternazionale/Unioncamere

Camere diCommercio

Attività promozionali,pag. 324

� cati di origine, dichiarazioni e visti necessari per l’importazione nei mercati esteri

sospensione dal pagamento dei dazi per � ere e mostre, presentazione campioni commerciali, utilizzo di materiale professionale, sportivo e scienti� co

UnioncamereL. 580/1993 eD. Lgs. 219/2016

Camere diCommercio

Attività certi� cative per l’estero, pag. 325

Descrizione strumento / linea di attivitàStrumento / linea di attività Regia Gestione

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289

RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

7.1 COMMERCIO ESTERO E INTERNAZIONALIZZA-ZIONE PRODUTTIVA

7.1.1 Ministero dello Sviluppo Economico*

Il MiSE, anche nel corso del 2018, ha mantenuto il proprio sostegno � nanziario a una pluralità di sogget-ti, con la � nalità di svolgere attività di promozione del made in Italy attraverso gli strumenti normativi indicati nella tavola 7.2. I dati presentati dettagliano erogazioni, numero dei progetti e valore complessivo per ogni stru-mento gestito direttamente dal MiSE.

Di seguito vengono analizzati, per ciascuno stru-mento, i risultati raggiunti e le statistiche concernenti l’utilizzo da parte delle imprese dei contributi pubblici.

Tavola 7.2 - Fondi erogati dal MiSE per legge di riferimento. Strumenti gestiti direttamenteValori in milioni di euro, numero progetti e quote in percentuale

(1) Il numero dei progetti si riferisce al numero delle aziende bene� ciarie; il valore dei progetti comprende, oltre ai fondi erogati, il co� nanzia-mento delle singole imprese.(2) I fondi sono stati concessi durante il 2017. La somma indicata - pari a 43 milioni di euro - sarà resa disponibile ai titolari dei progetti realiz-zati nel biennio 2018 - 2019, nel corso di quest’anno.Fonte: elaborazioni Osservatorio Economico su dati della Divisione V - D.G. Politiche Internazionalizzazione e Promozione Scambi del MiSE

Decreto legge 83 del 2012 – Contributi a favore dei con-sorzi per l’internazionalizzazione

Dallo scorso anno questa misura, basata sul Decre-to legislativo 83 del 2012, non risulta più attiva. I contri-buti in essa previsti hanno sostenuto lo svolgimento di

* Redatto da Mariaconcetta Giorgi, Fabio Giorgio e Andrea Scano, MiSE

speci� che attività promozionali realizzate dai Consorzi per l’internazionalizzazione con la � nalità di supportare le PMI nei mercati esteri, incentivare la diffusione nei mercati internazionali dei loro beni e servizi, nonché accrescere la conoscenza delle autentiche produzioni italiane presso i consumatori esteri per contrastare sia il fenomeno dell’Italian sounding che la contraffazione dei prodotti agroalimentari.

Legge 518 del 1970 a favore delle Camere di commercio italiane all’estero (Ccie)

Le Ccie - tramite attività di informazione, a anca-mento, supporto e tutoraggio – svolgono, dal punto di vista dell’internazionalizzazione, importanti funzioni e

compiti per la promozione degli interessi delle imprese e della competitività delle economie locali.

Lo scorso anno le 69 Ccie accreditate presso il MiSE hanno presentato programmi per un costo com-plessivo previsto pari a poco più di 28,7 milioni di euro. Dal confronto con l’anno 2017 si evince un calo sia

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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290

RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Gra� co 7.1 - Ripartizione per area geogra� ca dei programmi delle Camere di commercio italiane all’esteroPercentuali. Anno 2018

Fonte: elaborazioni Osservatorio Economico su dati della Div. V - D.G. Politiche Internazionalizzazione e Promozione Scambi del MiSE

del numero delle Camere che delle spese approvate. È tuttavia aumentato il valore dei contributi erogati dal MiSE (+17 per cento). Inoltre, sempre dal raffronto con il 2017, si rileva che sono uscite dal novero dei sogget-ti accreditati le Ccie di Repubblica Dominicana (Santo Domingo), Costa Rica (San José), Paesi Bassi (Amster-dam), Australia (Perth) e della regione nordorientale del Brasile (Fortaleza), mentre si sono aggiunte quelle degli Emirati Arabi Uniti (Dubai), della Turchia (Izmir), del Cile (Santiago) e dello stato brasiliano del Rio Gran-de do Sul (Porto Alegre).

Dal punto di vista della presenza geogra� ca si nota che circa il 32 per cento, cioè 22, delle Camere accre-ditate sono dislocate all’interno dell’Unione Europea a 28, di cui tre in Francia, con le sedi di Lione, Marsiglia e Nizza, e due sia in Germania (Francoforte e Monaco) sia in Spagna (Barcellona e Madrid) sia in Grecia (Ate-ne e Salonicco).

Fuori dall’ambito comunitario signi� cativa risulta la presenza – con 16 sedi (pari ad oltre il 23 per cento del totale) – in America centro-meridionale. La metà di queste presta la propria attività tra il Brasile (5 sedi) e l’Argentina (3 sedi).

Nella parte settentrionale del continente americano, si segnalano le 5 Ccie presenti negli Stati Uniti (Chica-go, Houston, Los Angeles, Miami e New York) e le 3 in Canada (Montreal, Toronto e Vancouver). Per quanto riguarda il continente asiatico se ne trovano 7 in Asia orientale, 3 in Medio Oriente e 1 in Asia centrale.

Altre 5 Ccie accreditate operano in paesi europei non aderenti all’Unione Europea, di cui 2 in Turchia (Istanbul e Izmir), mentre 3 sono presenti in Oceania, e più precisamente in Australia (Brisbane, Melbourne e Sydney).

Le ultime 4, in� ne, sono dislocate nel continente africano, di cui 3 nella regione settentrionale e 1 in quella sub-sahariana (a Johannesburg).

Una situazione analoga si riscontra andando a con-siderare la ripartizione geogra� ca dei costi previsti. L’area più importante è sempre l’Unione Europea a 28, con una quota più consistente rispetto all’incidenza del numero di Camere (38,2 per cento), seguita dall’Ameri-ca settentrionale (16,2 per cento), dall’America centro meridionale (12,5 per cento) e dall’Asia orientale (12,2 per cento). Anche i contributi ai costi fanno registrare una distribuzione simile in termini di incidenza relativa di ogni area geogra� ca (gra� co 7.1).

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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291

RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

Decreto Ministeriale del 17 luglio 2017 – Voucher per l’internazionalizzazione.

Sono attualmente in corso le erogazioni dei vou-cher avviate a luglio 2018 (e relative ai soli voucher early stage), che termineranno dopo novembre 2019, termine ultimo per ricevere le richieste di erogazione dai bene� ciari.

Tale erogazione si riferisce alla seconda edizione della misura di sostegno a fondo perduto dei voucher per l’acquisizione di servizi di temporary export ma-nager (TEM) avviata nel 2017, che mira a diffondere speci� che competenze manageriali al � ne di accom-pagnare la crescita delle imprese italiane sui mercati internazionali.

La misura, con oltre 5 mila domande ricevute, ha su-scitato grande interesse. Le risorse a disposizione, pari a 43,1 milioni di euro, hanno consentito di concedere 2.379 voucher ad altrettante imprese distribuite su tut-to il territorio nazionale, attraverso la pubblicazione, fra gennaio e maggio 2018, degli elenchi delle imprese be-ne� ciarie.

La dotazione � nanziaria è stata ampliata ricorren-do a fondi europei del PON Imprese e Competitività: ciò ha consentito di � nanziare le istanze delle aziende con sede nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, mettendo loro a disposizione comples-sivamente 18 milioni di euro.

Non a caso, due delle quattro regioni con la risposta più signi� cativa sono state meridionali: la Campania, con il 12 per cento dei voucher per un importo impe-gnato di circa 5 milioni di euro; la Puglia, circa l’11 per cento dei voucher con un impegno di 4,6 milioni di euro; le quote di maggior rilievo sono state assorbite dalla Lombardia, con circa il 21 per cento e dal Veneto, con oltre il 12 per cento.Le tipologie di voucher previste erano due:

1. voucher early stage, pari a 10.000 euro a fronte di un contratto di servizio con una società TEM del valore minimo di 13.000 euro;

2. voucher advanced stage, pari a 15.000 euro, in-crementabili � no a 30.000 euro, a fronte di un contratto di servizio con una società TEM del valore minimo di 25.000 euro.

Con quest’ultima formula si è inteso premiare le

performance reali delle imprese bene� ciarie: esse do-vranno infatti dimostrare la crescita dei volumi di ven-dita all’estero in seguito all’utilizzo del voucher ed alla relativa strutturazione di un valido progetto di penetra-zione dei mercati esteri a seguito dell’a ancamento del TEM. L’impegno di risorse è stato del 30 per cento per voucher early stage, mentre ben il 70 per cento è stato rivolto ai voucher più strutturati di tipo advanced.

L’attività di promozione straordinaria del MiSE nel 2018

Il Ministero dello Sviluppo Economico nel 2018 ha continuato a sostenere progetti a valere sui fondi di promozione straordinaria del made in Italy, a dati a enti e associazioni, nonché a svolgere missioni istitu-zionali.

Più in particolare, nel settore dei beni di consumo, sono state realizzate le seguenti azioni:

Progetto True Italian Taste: nell’ambito della Con-venzione con Assocamerestero è proseguita la realiz-zazione del progetto “Campagne di promozione strate-gica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding” (annualità 2016-2017-2018). Il progetto consiste in attività di comunicazione e forma-zione a sostegno del settore agroalimentare in un’ottica di intervento strategico nei mercati esteri, teso a pro-muovere le produzioni agroalimentari italiane e a con-trastare il fenomeno dell’Italian sounding. I mercati di destinazione sono l’area NAFTA e l’Europa, in un’ottica di mantenimento e consolidamento degli investimenti già fatti nelle precedenti annualità nei mercati maturi, e nuove aree geogra� che del continente asiatico, in un’ottica di scouting di mercati ancora poco esplorati (Giappone, Cina - compresa Hong Kong, Corea del Sud, Singapore, Thailandia, Vietnam).

È proseguito il progetto “Complementarietà tra le � liere cacao-frutta tropicale-tessile tra Italia e America Latina - Focus Perù, Cile e Costa Rica”, avviato nel 2016 in collaborazione con Simest e Agenzia ICE, con attività di scouting e con azioni di collaborazione commerciale e di formazione.

Più in particolare, il progetto è così articolato:Focus Perù: il focus ha l’obiettivo di promuovere la

collaborazione commerciale e industriale bilaterale per creare � liere privilegiate del cacao, della frutta tropica-

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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le e delle � bre tessili (alpaca e cotone), per assicurare un approvvigionamento costante e sostenibile nel tem-po di materie prime di altissima qualità in linea con gli standard produttivi italiani. Nel 2018 il progetto è pro-seguito con il follow up dello scouting già avviato e con la negoziazione di una intesa tecnica di cooperazione pluriennale e continuativa MiSE-Ministeri omologhi pe-ruviani, quale quadro istituzionale entro il quale realiz-zare azioni future, in collaborazione con il MAECI e con le istituzioni di riferimento della controparte.

Focus Cile: nel 2018 è stato avviato il progetto “GDO in Cile” nei settori abbigliamento-calzature-comple-menti d’arredo, con l’obiettivo di ampliare il numero di PMI italiane fornitrici delle catene di GDO cilene, an-che attraverso il private label, di aumentare il volume dell’export delle PMI già fornitrici della GDO, di sfruttare la diffusione della GDO nel paese e nei paesi limitro� per incrementare la diffusione del made in Italy.

Focus Costa Rica: il progetto, che ha per obiettivo quello di promuovere la collaborazione commerciale e industriale bilaterale, volta a creare � liere privilegia-te del cacao, della frutta tropicale e nel settore delle biomasse, è proseguito nel 2018 con il follow up dello scouting avviato nel 2016, in particolare con lo studio di fattibilità per i sistemi meccanici per la valorizzazio-ne dei residui colturali dell’ananas, realizzato in part-nership con MiPAAF-CREA.

Nel settore beni di consumo in Myanmar è prose-guita la realizzazione del progetto “Certi� cazione e tracciabilità delle pietre di colore e creazione di part-nership internazionali tra aziende birmane ed italiane”, realizzato dall’Investment and Technology Promotion O ce (ITPO) Italy della United Nations Industrial De-velopment Organization (UNIDO), con l’obiettivo di pro-muovere la certi� cazione e la tracciabilità delle pietre di colore secondo requisiti di responsabilità sociale. Nel 2018 si sono svolte azioni propedeutiche alla con-clusione del progetto.

Nell’ambito del settore agroalimentare, si è conclu-so il progetto “Promozione delle certi� cazioni agro-a-limentari del made in Italy - segmenti Kosher-Halal” (in collaborazione con Federalimentare, UCEI, CICI – ente attuatore Fiere di Parma S.p.a.). Obiettivo del progetto è sensibilizzare le PMI italiane in merito all’esistenza e alla valenza delle certi� cazioni alimentari Kosher e

Halal, nella prospettiva di incrementare le iniziative di internazionalizzazione e la capacità competitiva delle imprese italiane sui mercati esteri, anche in considera-zione del vasto interesse nutrito a livello internazionale verso le certi� cazioni alimentari religiose. Il progetto si è chiuso con la realizzazione di Road Show nel Cen-tro-Sud Italia in collaborazione con il sistema camerale.

7.1.2 Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale*

La Farnesina e l’approccio integrato alla promozione dell’Italia all’estero

Il 2018 ha visto rafforzarsi ulteriormente il ventaglio di attività e iniziative del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) volte a favorire una maggiore proiezione internazionale del sistema produttivo italiano nel suo complesso, valoriz-zandone, in un quadro coerente agli interessi del paese, le componenti economiche, tecnologiche, scienti� che e culturali italiane all’estero.

Numerose sono state le iniziative promosse e co-ordinate dalla Farnesina a sostegno del sistema eco-nomico nazionale, coerentemente agli indirizzi stabiliti dalla Cabina di Regia per l’Italia Internazionale, con il coinvolgimento sia della struttura centrale sia delle se-zioni economiche di ambasciate e consolati in tutto il mondo. A livello centrale grande impegno è stato pro-fuso nell’organizzazione di eventi di presentazione del-le opportunità dei paesi, dedicati alla Cina e alla Russia, oltre agli approfondimenti dedicati al settore delle co-struzioni (presentazione del rapporto sulle imprese di costruzioni italiane all’estero), alla � liera dell’energia e alle opportunità di procurement offerte dal Gruppo Ban-ca Mondiale e dalla Banca Interamericana di Sviluppo.

Sempre in un’ottica di servizio alle imprese, è pro-seguita l’attività informativa resa attraverso le piat-taforme e gli strumenti sulle opportunità economi-co-commerciali all’estero gestite dal MAECI, quali infoMercatiEsteri (tavola 7.3) ed ExTender (tavola 7.4), sistema informativo su gare d’appalto internazionali e grandi progetti, alimentato grazie al contributo di am-basciate, consolati, u ci ICE e Camere di commercio italiane all’estero. Nel 2018 il sistema ha veicolato un

* Redatto da Stefano Nicoletti, Carlo Siciliano, Edoardo Berzi, Dario Armini, Mattia Lupini, Paola Chiappetta, MAECI.

292

RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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totale complessivo di 8.424 informazioni (tra gare e an-ticipazioni di grandi progetti). Sempre in tema di appalti internazionali, è stato inoltre varato un progetto speci� -co denominato “In gara con Noi – Tender Lab” di cui si dirà in dettaglio più avanti.

Tav. 7.3 - Servizi informativi a sostegno dell’internazionaliz-zazione delle imprese italianeValori assoluti

Fonte: MAECI (Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese)

Nel 2018 si è ulteriormente rafforzato il dialogo con associazioni di categoria, gruppi industriali e � nanziari nazionali, piccole e medie imprese, nell’ottica di favori-re l’espansione delle loro attività sui mercati esteri. In questo quadro, si sono svolti incontri di vertice e riu-nioni per l’approfondimento delle tematiche settoriali e geogra� che, per la de� nizione delle strategie di pene-trazione nei mercati esteri, nonché per gestirne le even-tuali criticità e problematiche. Sempre in tema di colla-borazione pubblico-privato, si segnala anche la � rma di due dichiarazioni d’intenti rispettivamente con: Asso-lombarda/Con� ndustria Lombardia e con il Consiglio Centrale Piccola Industria di Con� ndustria, � nalizzate a rafforzare l’interazione tra la rete diplomatico-conso-lare e le imprese aderenti alle associazioni.

Nel 2018 è proseguita l’azione di promozione del marchio Italia nel suo complesso, portata avanti dal MAECI, con il programma “Vivere ALL’Italiana” che ha sancito ormai da oltre tre anni il concetto di promozio-ne integrata istituzionale, capace di mettere a fattor co-mune tutti i vantaggi competitivi associati al “marchio Italia” e all’italianità come stile di vita.

L’obiettivo è coniugare i vari aspetti della promozio-ne del sistema paese in un approccio integrato, secon-do assi prioritari ben de� niti: design/moda, archeolo-

Rete diplomatico-

consolareCcie

Agenzia ICE

TotaleRete

diplomatico-consolare

CcieAgenzia

ICETotale

Unione Europea 943 504 2164 3611 42 1 28 71

Europa (extra UE) 641 0 281 922 66 0 50 116

Americhe 92 0 292 384 57 1 20 78

Mediterraneo e Medio Oriente

266 81 715 1062 70 10 25 105

Africa Subsahariana

276 0 334 610 56 0 39 95

Asia e Oceania 354 224 674 1252 64 0 54 118

Totale 2.572 809 4.460 7.841 355 12 216 583

Area Geografica

ittegorp idnarg us inoizapicitnAotlappA'd eraG

Tavola 7.4 - ExTender - bandi di gara e anticipazioni su grandi progetti nel 2018: ripartizione per aree geogra� che e rete di alimentazioneValori assoluti

Fonte: MAECI (Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese)

293

RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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gia/tutela del patrimonio, arti visive, cinema, lingua e letteratura, editoria, promozione del sistema universi-tario italiano, cucina italiana, turismo e territori, spetta-colo dal vivo (musica, teatro, danza), scienza, ricerca, innovazione.

Alcuni di questi settori, a loro volta, sono oggetto di rassegne periodiche, a cadenza � ssa con appunta-menti che si svolgono contemporaneamente in tutto il mondo (design, ricerca, cinema, lingua, arte contem-poranea, cucina) con il supporto della rete degli u ci diplomatico-consolari e degli istituti italiani di cultura (tavola 7.5 e gra� co 7.2).

Nel 2018 sono stati organizzati 8.789 eventi in 250 città di 110 paesi, in aumento di circa il 10 per cento rispetto al 2017 e del 49 per cento rispetto ai 5.886 eventi del 2016.

Alle rassegne tematiche si a ancano quelle ge-ogra� che, di durata annuale, che hanno l’obiettivo di accendere i ri� ettori sulle aree prioritarie per il conso-lidamento della presenza italiana. Nel 2018 ha avuto luogo “Italia-Culture-Mediterraneo”, rivolta a tutta l’area Medio Oriente e Nord Africa (MENA) con oltre 500 di-verse iniziative.

A seguire si fornisce una sintesi sulle attività e i ri-sultati di alcune delle rassegne tematiche di promozio-ne integrata organizzate nell’ambito del piano “Vivere ALL’Italiana” per il 2018.

SettoreNumero iniziative

6212oviv lad olocattepS

Cinema 1681

Lingua, Letteratura, Editoria 1336

1611anailati anicuC

Arti visive 776

Scienza, Ricerca e Innovazione 442

104irotirreT e omsiruT

Design / Moda 357

422acimonoce aizamolpiD

Archeologia/tutela del patrimonio 205

Promozione sistema universitario 80

Totale 8.789

Tavola 7.5 - Iniziative di promozione integrata realizzate nell’ambito del piano Vivere ALL’italiana nel 2018: ripartizio-ne per settoreValori assoluti

Fonte: MAECI (Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese)

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

UnioneEuropea

Asia e Oceania Americhe Europa (extra UE) Mediterraneo e MO Africa Sub-Sahariana

Gra� co 7.2 - Iniziative di promozione integrata del piano Vivere ALL’italiana: ripartizione per aree geogra� che (2018)Valori assoluti

Fonte: MAECI (Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese)

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RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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Iniziative di promozione integrata rivolte al cinema, al design e alla lingua italiana

Rassegna “Fare Cinema”L’Italia ha una grande tradizione di cinema di quali-

tà, è il paese che ha vinto il maggior numero di Oscar per la categoria “miglior � lm in lingua straniera”, e la sua produzione cinematogra� ca contemporanea deve essere sostenuta come parte integrante della promo-zione del marchio Italia nel mondo, anche in conside-razione delle positive ricadute, dirette e indirette, eco-nomiche, turistiche e di immagine, che l’industria del cinema italiano porta con sé all’estero.

Su queste basi il MAECI ha realizzato nel 2018 la prima edizione della Rassegna “Fare Cinema”, con l’o-biettivo di promuovere all’estero, con il supporto della rete diplomatico-consolare e degli istituti italiani di cul-tura, la produzione cinematogra� ca italiana di qualità. Un progetto che, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC), si fonda su una strategia pluriennale e sull’azione di squadra con gli attori pubblici e privati del settore cinematogra� co, in particolare ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematogra� che Audiovisive e multimediali) e Istituto Luce-Cinecittà. “Fare Cinema” fa parte delle azioni pre-viste dal piano di promozione integrata “Vivere ALL’Ita-liana”, all’interno del quale il cinema rappresenta uno degli assi prioritari.

La prima edizione di “Fare Cinema” si è svolta nella settimana tra il 21 e il 27 maggio 2018 ed è stata de-dicata ai mestieri del cinema, cioè a tutte quelle pro-fessioni – attori, registi, sceneggiatori, direttori di foto-gra� a, scenogra� , compositori, costumisti, truccatori, montatori, effetti speciali ecc. – che compongono la complessa macchina della produzione cinematogra� -ca e che contribuiscono al successo del cinema italia-no in Italia e all’estero. Oltre 400 gli eventi organizzati: 144 testimonial/ambasciatori del cinema in 112 diver-se città (69 paesi) hanno parlato del cinema italiano at-traverso conferenze, incontri con il pubblico, seminari, racconti ed esperienze di un lavoro quotidiano, fatto di passione, creatività e grandi competenze tecniche.

Giornata del ContemporaneoLa Giornata del Contemporaneo è l’appuntamento

annuale per la celebrazione e la diffusione dell’arte contemporanea, promossa da AMACI (Associazione dei Musei di Arte Contemporanea in Italia) con il soste-gno � nanziario del MiBAC, che nel 2018 ha avuto luogo il 13 ottobre. Per l’occasione, tutti i musei e le collezioni d’arte contemporanea aderenti all’iniziativa (compresa la collezione Farnesina, per il terzo anno consecutivo), hanno aperto le loro porte gratuitamente al pubblico dei visitatori fornendo a tutti l’opportunità di conoscere meglio musei, fondazioni e gallerie, di visitare atelier d’artista, prendere parte a dibattiti, visite guidate e la-boratori, entrando attivamente in contatto con l’arte del presente.

Per la prima volta nel 2018, la “Giornata del Contem-poraneo” è stata promossa, attraverso la rete del MA-ECI, anche all’estero, divenendo per tutti la rassegna internazionale “Giornata del Contemporaneo – Italian Contemporary Art”. Le ambasciate, i consolati ma so-prattutto gli istituti italiani di cultura hanno organizzato, nel periodo 8-13 ottobre 2018, eventi, dibattiti, presen-tazioni, mostre, incentrate sul tema della cultura arti-stica contemporanea, cercando di promuovere l’intero sistema produttivo dell’arte contemporanea in Italia: non solo artisti e opere, dunque, ma produttori, curatori, allestitori, direttori di musei, critici, riviste e libri d’arte, tutti testimonial del sistema dell’arte contemporanea in Italia.

Seconda giornata mondiale del design italianoLa nascita della cultura del design in Italia è ricon-

ducibile all’esperienza della bottega rinascimentale, in cui competenze diverse si fondevano per realizzare prodotti innovativi e dall’elevato contenuto estetico. Da allora, la ricerca nel settore del disegno industriale si è sviluppata in Italia attraverso un continuo dialogo fra scuole di design e correnti artistiche, mettendo in colle-gamento la spiccata tradizione artigianale italiana con l’innovazione tecnologica.

Il design, inoltre, identi� ca una vera e propria ca-tegoria dello spirito italiano che racchiude in sé tanti degli elementi che il pubblico internazionale associa al made in Italy. In un mondo in cui la domanda di Italia è in continua crescita, il design consente di poter fruire di una “esperienza di Italia” grazie a oggetti che uniscono la bellezza e l’originalità del disegno alla qualità delle

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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materie prime e ai metodi di produzione, espressione delle culture e delle tradizioni dei diversi territori.

Dopo il lancio del 2017, la seconda edizione della Giornata del design italiano nel mondo, celebrata il 1° marzo 2018, mostra un bilancio decisamente positivo, registrando un incremento di circa il 50 per cento delle attività realizzate, grazie ad un’azione di squadra attiva-ta dal MAECI in collaborazione con il MiBAC, la Trienna-le di Milano, Agenzia ICE, il Salone del mobile di Milano, l’Associazione per il disegno industriale, la Fondazione Compasso d’Oro e la Fondazione Altagamma. In totale, in 120 città del mondo si sono svolti più di 230 eventi.

L’Italian Design Day 2018 si è caratterizzato per il focus su “design e sostenibilità”: 130 “ambasciatori” del design, tra professionisti, accademici e comuni-catori, hanno promosso l’innovazione, l’industria e il “saper fare” italiani, confrontandosi con la comunità creativa, accademica e d’affari dei paesi ospiti. Attra-verso il coinvolgimento degli istituti di alta formazione, dei grandi marchi di settore, degli studi professionali e delle PMI a elevato tasso di innovatività è stato pos-sibile attivare una sorta di “laboratorio tematico” sulle soluzioni che il mondo del progetto italiano ha presen-tato alle controparti locali. Oltre 100, infatti, sono stati gli atenei, gli enti e le aziende private locali associati all’iniziativa.

Settimana della lingua italiana nel mondoLa Settimana della lingua italiana nel mondo è una

manifestazione promossa dalla rete diplomatica e de-gli Istituti italiani di cultura ogni anno nella terza set-timana di ottobre intorno a un tema che funge da � lo conduttore per l’organizzazione di un vasto programma culturale focalizzato alla diffusione della lingua italiana. Per il numero di attività messe in cantiere in contem-poranea e in tutto il mondo, la Settimana della lingua, � n dalla sua prima edizione nel 2001, ha rappresentato l’appuntamento privilegiato di promozione linguistica del MAECI. Un risultato raggiunto grazie al crescente coinvolgimento delle comunità dei connazionali e degli italofoni all’estero, delle istituzioni culturali locali e di una schiera di scrittori, poeti, artisti, professori e acca-demici che hanno animato le varie edizioni partecipan-do a centinaia di conferenze, convegni, letture, corsi di aggiornamento, dando vita a un dialogo interculturale

con altri scrittori, artisti, intellettuali e rappresentanti della società civile in tantissimi paesi.

L’edizione 2018 della Settimana della lingua italiana nel mondo, programmata dal 15 al 21 ottobre, è stata dedicata al tema: “L’italiano e la rete, le reti per l’italia-no”. In oltre 1.000 eventi organizzati in più di 110 paesi, è stato affrontato il rapporto tra la lingua italiana e le nuove tecnologie, viste sia come fattore di mutamento dell’italiano sia come strumento per una sua ulteriore diffusione. Lo stesso tema, inoltre, è stato il � lo con-duttore della terza edizione degli Stati generali della lingua italiana, tenutisi a Roma il 22 e 23 ottobre. Nel corso dell’evento sono stati tra l’altro presentati i dati aggiornati sull’insegnamento della lingua italiana nel mondo (2.145.000 studenti registrati nell’anno accade-mico 2016/17).

In gara con Noi – Tender Lab

Nel quadro delle iniziative di diplomazia econo-mica, il MAECI ha promosso e � nanziato nel 2018 un progetto di ampia portata sul tema delle gare d’appalto internazionali. L’iniziativa, progettata e realizzata dall’A-genzia ICE, denominata “In Gara con Noi - Tender Lab”, ha messo a disposizione delle piccole e medie imprese italiane un percorso di formazione, informazione e ac-compagnamento integrato sulle gare d’appalto interna-zionali per servizi, forniture e lavori.

Tra le ragioni che hanno ispirato la genesi di que-sto progetto, la consapevolezza che le aziende italiane hanno ancora poca familiarità nei confronti delle gare d’appalto, sebbene esse rappresentino uno strumento privilegiato per fare business all’estero e per accedere ad un mercato potenziale che vale circa 126 miliardi di euro all’anno.

Svariati sono i fattori che contribuiscono a determi-nare la posizione di debolezza delle nostre aziende in tale ambito: fattori dimensionali, mancanza di experti-se e di approccio, scarsa conoscenza di meccanismi, regole e procedure di partecipazione alle gare, man-canza di strategie mirate, senza contare le di coltà di intercettare le opportunità che possono scaturire dai grandi eventi internazionali (come le Expo, le manife-stazioni sportive, ecc.) e dal procurement delle istitu-zioni � nanziarie internazionali.

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In questo senso, Tender Lab ha inteso contribuire a colmare in qualche misura il gap di conoscenza, di formazione speci� ca e di informazione sui tenders internazionali, offrendo alle imprese la possibilità di accedere ad un vero e proprio laboratorio aperto per acquisire know how e strategie per approcciare il mer-cato dei tenders e di familiarizzare con le procedure e le regole di procurement delle istituzioni � nanziarie in-ternazionali.

Un ambito, quest’ultimo, al quale la Farnesina, ha destinato – già a partire dal 2015 – numerose iniziative � nalizzate a diffondere una maggiore conoscenza del-le opportunità e dei meccanismi di partecipazione al

procurement delle organizzazioni internazionali e delle banche di sviluppo regionali (solo nel 2018 si segnala-no le due giornate ospitate alla Farnesina e dedicate ri-spettivamente alla Banca Mondiale e al Gruppo Banca Interamericana di Sviluppo).

L’approccio innovativo di Tender Lab è stato quello di offrire alle imprese un percorso completo di forma-zione e informazione sulle gare d’appalto erogato diret-tamente sul territorio e articolato in tre fasi.

Per i dettagli sull’articolazione del progetto e la pre-senza delle aziende nelle varie fasi previste, si rimanda al riquadro a cura dell’Agenzia ICE.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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“INVEST YOUR TALENT IN ITALY 2.0” - TALENTI STRANIERI PER L’INTERNA-ZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE di Paola Chiappetta e Selene Colombo*

Il programma Invest Your Talent in Italy 5, rilanciato e rafforzato in tutte le sue componenti a partire dal 2015, è uno strumento operativo di sistema destinato a supportare l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la messa a disposi-zione di capitale umano proveniente dai mercati esteri.

Il programma prevede l’erogazione di borse di studio per la frequenza di un percorso di alta formazione presso università italiane - laurea magistrale o ma-ster nei settori dell’ingegneria/alte tecnologie, design/architettura, economia/management – completato da un periodo di tirocinio in azienda (indicativamente della durata di tre mesi).

È proprio quest’ultimo elemento del programma che offre alle aziende l’op-portunità di potersi avvalere gratuitamente di risorse formate in Italia, impiegare il loro talento e la loro conoscenza dei mercati di provenienza per ampliare gli orizzonti e le strategie di approccio ai mercati esteri.

Nella terza edizione, 11 sono state le Università (su 25 aderenti al Progetto) che hanno ospitato studenti stranieri con borse di studio di Invest Your Talent: LUISS, IULM, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università La Sapienza, Università degli studi di Brescia, Università di Ferrara, Università degli studi di Firenze, Università Milano Bicocca, Università degli studi di Pisa e Università di Roma Tor Vergata.

Le richieste di partecipazione al programma sono cresciute passando da 1.600 domande nel 2017/18 a 1745 candidature di studenti stranieri nel 2018/19 provenienti da 15 paesi: Azerbaijan, Brasile, Colombia, Egitto, Etiopia, Ghana, In-dia, Indonesia, Iran, Kazakhstan, Messico, Repubblica Popolare Cinese, Tunisia, Turchia e Vietnam (individuati in linea con le indicazioni strategiche della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione).

Oltre 200 tra lauree magistrali e master, offerti in lingua inglese, nelle aree di Ingegneria/Alte Tecnologie, Design/Architettura, Economia/Management.

Complessivamente per l’edizione 2018/2019 sono state assegnate 90 borse di studio (in aumento rispetto alle 80 borse erogate nel 2017-18).

A completamento del percorso formativo, gli studenti assegnatari di borsa sono stati destinati a 90 tirocini presso aziende italiane distribuite su tutto il ter-ritorio.

* MAECI

5 Programma realizzato dal MAECI, in collaborazione con Agenzia ICE e Uni-Italia (associazione sen-za scopo di lucro costituita nel 2010 tra il MAECI, il MIUR, il Ministero dell’Interno e la Fondazione Italia-Cina con l’obiettivo di favorire l’attrazione di studenti e ricercatori stranieri verso le università italiane) e con il sostegno di Unioncamere e Con� ndustria.

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7.1.3 Agenzia ICE

Promozione*

Anche per il 2018 l’Agenzia ICE ha potuto contare, per l’attività di promozione, su una consistente dota-zione di fondi, in continuità con l’anno precedente, so-prattutto grazie alla prosecuzione del � nanziamento del Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l’attrazione degli investimenti. Complessivamen-te, i fondi MiSE destinati all’ICE nel 2018 sono stati pari a 165,6 milioni di euro, in continuità con il 2017, anno in cui lo stanziamento era stato di 162 milioni. La par-te prevalente di tali risorse è destinata al � nanziamen-to delle misure del Piano straordinario (120 milioni di euro). La restante parte riguarda il Programma promo-zionale ordinario 6, tradizionale commessa MiSE gesti-ta dall’ICE con interventi piani� cati annualmente sulla base delle linee di indirizzo strategico de� nite dalla Ca-bina di Regia (20 milioni), il Programma straordinario di promozione del made in Italy, che sostiene dal 2004 campagne promozionali destinate a speci� ci mercati e settori in un’ottica di complementarietà rispetto al piano ordinario (11,1 milioni) ed il Piano Export Sud 2 (PES 2), piano quadriennale destinato ad otto regioni del Mezzogiorno, incluse quelle in transizione, con un budget di 14,5 milioni per la seconda annualità.7

Ai fondi assegnati dal MISE per i principali program-mi di promozione si sono aggiunte altre commesse di minore entità da parte di altri enti e istituzioni, tra cui le Regioni, e di privati.

Nel 2018 si è registrato il livello più alto di spesa nel-la storia dell’ICE (143,7 milioni di euro), in netto aumen-to rispetto al 2017 (123,6 milioni), come evidenziato dal gra� co 7.3. Le attività del programma promoziona-le ordinario e straordinario hanno rappresentato, anche nel 2018, la parte più rilevante della promotion attuata dall’ICE, avendo determinato una spesa complessiva di 125,1 milioni di euro (l’87 per cento del totale) di cui

112,1 di fondi pubblici. Le azioni realizzate nell’ambito del Programma straordinario per il made in Italy, � nan-ziato sempre dal MiSE con fondi addizionali rispetto a quelli destinati al piano annuale, hanno fatto registrare una spesa di 5,8 milioni di euro, mentre per quanto ri-guarda le iniziative del Piano Export Sud si è registra-ta una spesa di 10,5 milioni di euro, che ha riguardato prevalentemente attività inserite nel primo programma operativo (2017) e nel secondo programma operativo (2018).

In totale i programmi sopra elencati, unitamente ad altri fondi MiSE di minore entità, hanno fatto registrare una spesa di 16,6 milioni, di cui 15,2 di contributo pub-blico.

Nel quadro degli interventi del Piano straordinario sono state inoltre completate alcune code di attività destinate alla promozione dell’agroalimentare per 580 mila euro, � nanziate con fondi del Ministero delle Poli-tiche Agricole.

Oltre agli articolati programmi di promozione � nan-ziati dal MiSE, o comunque a prevalente � nanziamento pubblico, che prevedono per taluni interventi anche una contribuzione � nanziaria delle aziende partecipanti, l’A-genzia ICE ha realizzato attività � nanziate direttamente con fondi di privati (imprese, consorzi, associazioni) e progetti commissionati in forma privatistica da enti e istituzioni (Ministeri, Regioni, organismi internazionali ecc.). Complessivamente, il contributo � nanziario del-le aziende alle attività dei piani MiSE e le attività com-missionate direttamente da privati sono aumentati in termini assoluti rispetto al 2017 (da 14,7 a 15,8 milioni di euro), mentre la loro incidenza sulla spesa totale è rimasta in linea con l’anno precedente (11 per cento).

L’ammontare del � nanziamento privato varia note-volmente in funzione delle tipologie di intervento, con-centrandosi in particolare su alcune attività: l’86 per cento (pari a 13,5 milioni) proviene infatti dalla compar-tecipazione � nanziaria delle imprese alle manifestazio-ni � eristiche. In relazione a tale tipologia di iniziativa,

* Redatto dall’U cio Coordinamento Promozione del made in Italy, ICE.

6 Gli interventi del Programma promozionale ordinario vengono de� niti attraverso un processo articolato che vede il coinvolgimento degli u ci della rete estera dell’ICE che, congiuntamente con le ambasciate, formulano proposte di attività in relazione a ciascun mercato, e il successivo confronto con le categorie produttive ed il mondo associativo in generale. La selezione delle attività da realizzare viene effettuata tenendo conto delle linee di indirizzo strategico de� nite dalla Cabina di Regia per l’Italia Internazionale. 7 Il PES 2 si avvale di una dotazione � nanziaria complessiva di 50 milioni di euro a valere sulle risorse del Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività 2014-2020 ed è articolato in quattro piani operativi annuali. Il piano prevede azioni di formazione e promozione a favore delle PMI localizzate nelle regioni meno sviluppate (con un PIL pro-capite inferiore al 75 per cento della media UE: Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia) e quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna), in continuità con il precedente piano rivolto alle regioni della convergenza. Per approfondimenti si rimanda al riquadro contenuto in questo capitolo.

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Gra� co 7.3 - Spesa promozionale dell’ICE per principali componentiMilioni di euro, inclusi contributi dei privati a qualsiasi titolo

Fonte: ICE

la quota del co� nanziamento privato sulla spesa com-plessiva raggiunge il 28 per cento, dato rimasto stabile nell’ultimo biennio (era pari al 24 per cento nel 2016); tale dato rappresenta un importante indicatore del gra-dimento da parte delle aziende nei confronti delle atti-vità dell’ICE.

La partecipazione delle imprese italiane all’attività di promozione realizzata dall’ICE ha registrato nel 2018 un notevole incremento rispetto al 2017, coerentemen-te con il maggior livello di spesa registrato. Complessi-vamente i partecipanti italiani sono stati 22.854, contro i 19.695 del 2017. Rispetto al numero complessivo di partecipazioni, quelle a pagamento – per lo più ricondu-cibili alle manifestazioni � eristiche – sono state 5.355

(4.373 nel 2017)8 , mentre i clienti singoli – al netto del-le partecipazioni plurime – sono stati 3.300 (2.702 nel 2017).9 Sono stati coinvolti nell’attività promozionale 15.596 operatori esteri e sono stati organizzati circa 79.000 incontri con operatori italiani, prevalentemente nell’ambito dalle iniziative realizzate in occasione delle azioni di potenziamento del sistema � eristico italiano.

Anche nel 2018 l’Agenzia ha dato attuazione alle mi-sure previste nel quadro degli interventi del Piano stra-ordinario e degli altri programmi di promozione in coe-renza con le linee guida della Cabina di Regia per l’Italia Internazionale, supportando il potenziamento di grandi eventi � eristici italiani, concludendo accordi con cate-ne distributive nei principali mercati, realizzando im-

8 Il dato si riferisce al numero complessivo di partecipazioni registrate ai vari interventi realizzati; pertanto include anche le partecipazioni ripetute di uno stesso cliente a più iniziative.9 Una parte dei clienti promozionali è rappresentata da enti o associazioni che organizzano attività per conto di gruppi di imprese; pertanto il numero di partecipanti reali risulta sottostimato.

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portanti campagne di comunicazione per promuovere l’immagine del made in Italy all’estero e per contrastare il fenomeno dell’Italian sounding, attuando iniziative innovative per promuovere l’accesso all’e-commer-ce10 e continuando a mettere in atto, nel contempo, le tradizionali iniziative di supporto alle piccole e medie imprese come ad esempio le partecipazioni collettive alle principali � ere internazionali di settore, le attività di incoming, gli interventi di formazione ed informazione, tra cui i road-shows per l’internazionalizzazione.

Le risorse promozionali sono state destinate pre-valentemente al comparto agroalimentare, che ha as-

Sistemi merceologici

2015 2016 2017 2018 2015 2016 2017 2018

Moda, persona e tempo libero 26,5 38,3 36,5 40,4 32,1 34,4 34,4 31,9

Agro-alimentare 24,2 37,1 34,2 46,4 29,3 33,3 32,3 36,7

Meccanica ed elettronica(1)21,9 23,5 22,6 26,4 26,5 21,1 21,3 20,9

Casa e ufficio 9,0 11,2 11 10,3 10,9 10,1 10,4 8,1

Chimica e ambiente(2)1,0 1,3 1,7 3,1 1,2 1,2 1,6 2,4

Totale promozione settori 82,6 111,4 105,9 126,6 100,0 100,0 100,0 100,0

Quota su spesa totale - - - - 75,3 82,9 85,7 88,1

Formazione(3)3,7 4,9 5,3 4,0 - - - -

Attrazione investimenti - 3,7 3,4 3,1 - - - -

Collaborazione industriale 2,3 1,6 1,3 1,0 - - - -

Plurisettoriale(4)21,0 12,7 7,7 9,0 - - - -

Totale 109,7 134,3 123,6 143,7 100,0 100,0 100,0 100,0

Spesa per attività promozionali Quota sul totale

Tavola 7.6 - Spesa promozionale per sistemi merceologiciValori in milioni di euro e quote percentuali

(1) Incluso subfornitura elettronica ed elettrotecnica.(2) Prodotti e attrezzature.(3) Comprende anche il progetto Alti Potenziali e i Road-shows per le PMI(4) Attività di promozione rivolta a più settori (missioni imprenditoriali, manifestazioni espositive plurisettoriali, azioni di comunicazione), studi ed analisi, attività di supporto alla promotion non classi� cabile settorialmente (acquisto banche dati, comunicazione istituzionale e relazioni esterne etc.).Fonte: ICE

sorbito il 36,7 per cento dei fondi (46,5 milioni di euro), con una quota di investimento crescente dal 2015 e al sistema moda persona-tempo libero, con il 31,9 per cento (40,4 milioni di euro) (tavola 7.6). Importante, ma in ridimensionamento nel periodo considerato, la quota destinata al comparto meccanica ed elettronica, pari al 20,9 per cento del totale (26,4 milioni). A segui-

re la spesa a sostegno degli altri sistemi merceologici, dall’ambito casa-u cio (8,1 per cento), alla chimica e ambiente (2,4 per cento, in crescita). Tale distribuzione delle risorse ri� ette gli indirizzi prioritari delineati dal Piano straordinario, che vede nei due aggregati dell’a-groalimentare e del sistema moda gli ambiti privile-giati delle linee di intervento previste, soprattutto per quanto riguarda le azioni con le catene della GDO, con i players operanti nell’e-commerce, e l’organizzazione di campagne di comunicazione e di contrasto all’Italian sounding.

Per quanto riguarda l’attività di promozione a carat-

tere trasversale, non connotata settorialmente, si evi-denzia la rilevanza degli interventi di formazione, di at-trazione degli investimenti esteri 11 e di attività relative alla collaborazione industriale, che nel loro complesso hanno assorbito poco meno del 6 per cento delle risor-se.

Dal punto di vista dell’orientamento geogra� co

10 Per approfondimenti, si veda il riquadro La strategia digitale ICE alla � ne di questo paragrafo.11 Alle politiche di attrazione degli investimenti esteri è dedicato il par. 7.2 di questo Rapporto.

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dell’attività realizzata (tavola 7.7), il Nord America si conferma anche nel 2018 la più importante area di in-tervento, con il 39 per cento delle risorse (pari a 37,3 milioni di euro), quota in netto aumento rispetto al 2017; i fondi sono stati principalmente destinati agli Stati Uniti (34,6 milioni di euro) che rimangono il pri-mo mercato di destinazione dell’attività promozionale. In crescita anche l’attività rivolta ai mercati dell’Asia e Paci� co, che hanno raggiunto i 30,5 milioni di euro (pari al 31,9 per cento del totale), con la Cina principale destinazione degli interventi (14 milioni di euro circa), mentre quelli europei hanno assorbito il 24,5 per cento della spesa, pari a 23,4 milioni, dei quali oltre la metà rivolti a Francia, Germania e Regno Unito. Sempre rile-vante l’impegno � nanziario a sostegno delle iniziative a favore dell’internazionalizzazione svolte in Italia, tra le quali rientrano i progetti di potenziamento dei grandi eventi � eristici, le azioni di incoming di operatori esteri, la formazione, i convegni e i seminari.

Le manifestazioni espositive all’estero hanno conti-

Aree geografiche

2015 2016 2017 2018 2015 2016 2017 2018

America settentrionale 23,3 32,6 29,2 37,3 34,2 40,1 35,8 39,0

Asia e Pacifico 19,4 23,7 25,9 30,5 28,5 29,1 31,8 31,9

Europa 18,3 19,1 20,9 23,4 26,9 23,5 25,6 24,5

America centro-meridionale 3,0 3,3 3 2,6 4,4 4,1 3,7 2,7

Africa 4,0 2,6 2,5 1,9 5,9 3,1 3,1 2,0

Totale promozione per aree 68,0 81,3 81,4 95,6 100,0 100,0 100,0 100,0

Quota su spesa totale - - - - 62,0 60,6 65,8 66,5

Vari (1)20,9 11,1 7,1 5,4 - - - -

Italia(2)20,8 41,8 35,1 42,7 - - - -

Totale 109,7 134,3 123,6 143,7 100,0 100,0 100,0 100,0

elatot lus atouQilanoizomorp àtivitta rep asepS

Tavola 7.7 - Spesa promozionale per aree geogra� cheValori in milioni di euro e quote percentuali

(1) Azioni promozionali e di comunicazione su più aree geogra� che, nuclei operativi e desk che servono più paesi, studi e analisi.(2) Azioni di potenziamento del sistema � eristico italiano, incoming di operatori esteri, azioni di formazione e Roadshow per l’internazionaliz-zazione, sistemi gestionali di supporto alla promotion, comunicazione istituzionale e relazioni esterne.Fonte: ICE

nuato a rappresentare, come in passato, la tipologia di intervento prevalente; ad esse è stato destinato il 33,1 per cento delle risorse complessive (pari a 47,6 milioni di euro), quota in calo rispetto allo scorso anno (tavola 7.8). Sono invece cresciuti gli stanziamenti per il po-tenziamento delle principali manifestazioni � eristiche italiane (23,9 per cento della spesa totale), per le azioni di comunicazione (15,4 per cento), rappresentate pre-valentemente dalle campagne di contrasto all’Italian sounding e per le nuove misure a supporto della digital economy, volte a favorire l’accesso alle piattaforme di-gitali e a promuovere l’e-commerce (8,1 per cento).

Si segnala inoltre l’organizzazione di due missioni imprenditoriali all’estero (Albania e Georgia-Azerbai-jan), in coincidenza con visite governative e istituzio-nali, in occasione delle quali l’ICE ha accompagnato le aziende italiane partecipanti con lo scopo di esplora-re nuovi mercati e stabilire contatti con le controparti estere.

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RAPPORTO ICE 2018-2019L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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Tipologia di intervento

2015 2016 2017 2018 2015 2016 2017 2018

730,439,246,748,547,541,74evitisopse inoizatsefinaM ,0 33,1

Potenziamento fiere italiane e missioni in Italia 14,6 27,1 27,2 34,4 13,3 20,2 22,0 23,9

Azioni con la GDO 4,5 12,1 12,7 11,8 4,1 9,0 10,2 8,2

Azioni di comunicazione e pubblicitarie 14,1 22,5 12,4 22,2 12,8 16,7 10,0 15,4

Attività di formazione, seminari e convegni 10,1 14,2 11,4 9,7 9,2 10,6 9,2 6,8

Azioni di supporto alla digital economy (comprende e-commerce)

- 5,7 6,6 11,7 - 4,2 5,3 8,1

15,20,12,21,27,2oretse'lla ilairotidnerpmi inoissiM ,6 1,7 0,7

Attività di supporto informativo e assistenza tecnica (1) 4,1 2,6 1,9 4,5 3,7 1,9 1,5 3,1

Altre attività di supporto alla promotion(2) 12,4 2,2 3,7 0,8 11,3 1,7 3,0 0,6

Totale 109,7 134,3 123,6 143,7 100,0 100,0 100,0 100,0

Spesa per attività promozionali Quota sul totale

Tavola 7.8 - Spesa promozionale per tipologia d’interventoValori in milioni di euro e quote percentuali

(1) Indagini di mercato, studi, desk, task force, siti web.(2) Sistemi gestionali per la promotion, banche dati, comunicazione istituzionale e relazioni esterne etc.Fonte: ICE

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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LA STRATEGIA DIGITALE DELL’ICEdi Gruppo di lavoro e-commerce*

La strategia digitale dell’ICE (https://www.ice.it/it/e-commerce) è uno dei punti chiave delle attività a sostegno del made in Italy sui mercati internazionali, dominati dalla crescente importanza del marketing multicanale, in cui le vendite al dettaglio attraverso i canali digitali sono destinate a superare nel 2019 i 3.400 miliardi di dollari 12 rispetto ai 2.800 miliardi del 2018. L’obiettivo dell’ICE è duplice: agevolare ed incentivare l’accesso delle aziende italiane, soprattutto PMI, ai ca-nali distributivi online (marketplaces internazionali e retailers digitali), e generare tra co in grado di sostenere la performance economica degli stores gestiti dalle nostre imprese, con interventi focalizzati in Cina, Stati Uniti, Unione Europea, pae-si che guidano la crescita del commercio elettronico internazionale.

La strategia si articola in tre pilastri: marketplaces globali per generare tra co sui negozi

virtuali italiani presenti sulle piattaforme; retailers digitali (c.d. e-tailers) che acquistano prodotti italiani e

li promuovono all’estero sulle proprie piattaforme attraverso piani di marke-ting mutlicanale concordati con ICE;

retail tradizionale ai canali e-commerce dei partner internazionali coinvolti.L’Italia sconta un ritardo importante: è in quartultima posizione davanti solo a

Grecia, Bulgaria e Romania nella classi� ca della Commissione Europea in base ai parametri del Digital Economy and Society Index (DESI) 2018, che considerano connettività, capitale umano, utilizzo di internet, integrazione con le tecnologie digitali e servizi pubblici digitali. Solo il 7,9 per cento delle piccole e medie impre-se italiane vende online, contro la media dell’UE pari al 17,2 per cento. L’Italia è in ritardo, ma possiede un enorme potenziale. Una strategia che punta ad inter-venire sul tema della visibilità e del coinvolgimento dei segmenti di consumatori che guidano le tendenze ed i volumi d’acquisto del commercio elettronico passa necessariamente dal tema degli investimenti di marketing digitale e tradizionale necessari a guadagnare un buon posizionamento sul mercato digitale per i pro-dotti italiani. A tale riguardo l’ICE offre, attraverso iniziative dirette inizialmente al canale B2C e B2B2C, un insieme di interventi di formazione e promozione, volti a incrementare il numero delle PMI italiane capaci di esportare attraverso i canali online. Ciò consentirà di sviluppare competenze strategiche per accedere ai canali digitali, applicabili con successo nei progetti promozionali realizzati con alcuni tra i principali attori dell’e-commerce internazionale, al � ne di sviluppare una presenza incisiva nei canali distributivi digitali.

Nelle attività con i marketplaces spicca il progetto HelloITA, attivo sulle piatta-forme TMall e TMall Global di Alibaba Group, che ha già generato quasi 20 milioni

* ICE

12 Fonte: Statista

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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di visitatori unici e quasi 100 mila followers, con un � usso di tra co importante per i circa cento brand italiani presenti. Inoltre nel marzo 2019 HelloITA è risulta-to primo classi� cato nella speciale classi� ca di Alibaba, che analizza le diverse categorie in cui concorrono i marchi più prestigiosi presenti nella piattaforma cinese confrontandone la performance in base all’aumento dei followers, alla creazione dei contenuti e all’interazione con i fan. HelloITA ha ottenuto il primo posto in termini di interazione con i fan in tutte le categorie dei marchi e nella creazione di contenuti.

Il 7 maggio 2019 è stato inoltre lanciato da ICE un progetto con Amazon per l’inserimento di 600 PMI italiane (350 delle quali non hanno mai esportato) in una vetrina dedicata al made in Italy con un piano marketing che offrirà un � usso di tra co aggiuntivo per le imprese partecipanti in alcuni tra i principali mercati al mondo per il commercio elettronico: Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti. Un progetto importante e dedicato in maniera speci� ca alle piccole e medie imprese, soprattutto alle aziende che si avvicinano per la prima volta ai canali digitali e-commerce e a quelle ancora in ritardo sul percorso dell’export, con� dando nella possibilità, offerta da canali distributivi online come Amazon, di aprire opportunità di business immediate a fronte di investimenti contenuti, gra-zie ad un piano marketing trasversale di ICE in grado di generare tra co, visibilità e vendite senza dover sostenere eccessivi costi di marketing digitale individuale.

Sono stati inoltre siglati accordi con importanti retailers digitali internazionali, che prevedono investimenti da parte delle controparti nell’acquisto dei prodotti e nell’inserimento di nuove aziende italiane e linee di prodotto nei propri cata-loghi digitali. Tra questi meritano una menzione l’accordo con Yoox, che ha vi-sto l’acquisto di quasi 3.000 referenze di prodotto di 120 PMI italiane (di cui 46 aziende newcomers, ovvero precedentemente non presenti sulla piattaforma) per uno shop in shop in Cina e negli Stati Uniti attivo da � ne settembre 2018, che ha generato tra co e vendite per brand emergenti della moda italiana. Inoltre, per il mercato britannico ed il settore agroalimentare, spicca l’accordo con Ocado.com, uno dei principali retailers digitali britannici: il progetto ha generato un in-cremento del 15 per cento delle referenze italiane presenti ed un raddoppio del valore al consumo generato dai prodotti italiani al termine della promozione.

A tali attività promozionali si a ancano corsi di formazione sul territorio (www.exportraining.ice.it/it/) che nel 2019 serviranno oltre 1.200 aziende, con formati progettati in maniera speci� ca per l’acquisizione delle competenze ne-cessarie a vendere ed esportare online con successo. Un programma di forma-zione ed accompagnamento orientato a trasformare le conoscenze in competen-ze, addestrando le imprese e le loro risorse ai temi più rilevanti per l’export online come il web marketing, la redazione di business plans digitali e caci, il social media marketing.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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PIANO EXPORT SUD 2 – UNA VISIONE D’INSIEME DELLE PRIME DUE AN-NUALITÀdi Federica Sperti*

Il Piano Export Sud 2 è un programma quadriennale de� nito con lo scopo di assicurare continuità alle azioni messe in atto attraverso il Piano Export Sud per le Regioni della Convergenza – ad esso immediatamente precedente – estenden-do nel contempo gli interventi ad ulteriori tre regioni bene� ciarie.

Il Piano, giunto a maggio 2019 a conclusione della sua seconda annualità, si avvale di uno stanziamento di 56,5 milioni di euro 13, distribuiti tra le regioni cosid-dette “meno sviluppate” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e quelle “in transizione” (Abruzzo, Molise e Sardegna). L’obiettivo del PES 2 è promuovere la competitività delle imprese medie, piccole e micro (MPMI) del Mezzogiorno d’Italia, trasformando le aziende potenzialmente esportatrici in esportatrici abi-tuali e incrementando la quota di esportazione ascrivibile alle regioni del Mezzo-giorno in rapporto al totale nazionale. Tale obiettivo viene perseguito attraverso lo svolgimento di interventi di formazione e promozione, con attività organizzate dall’Agenzia ICE in collaborazione con le Regioni interessate.

Le prime due annualità del Piano hanno visto l’impegno di un budget totale di 28.050.000 euro (13,5 milioni per il primo anno, 14,5 milioni per il secondo), desti-nato alla realizzazione di 163 iniziative, che hanno registrato 5.321 partecipazioni aziendali (904 dalle regioni in transizione e 4.417 dalle regioni meno sviluppate).

L’attività del Piano si struttura in otto linee di intervento, a partire da due � loni di attività principali:

A. Attività formative e di coachingB. Iniziative promozionali in Italia e all’esteroLe azioni di formazione mirano ad accrescere la capacità imprenditoriale del-

le imprese, aumentando anche il loro livello di competitività sui mercati esteri, attraverso tre tipologie di moduli formativi:

A.1: Percorso formativo ICE EXPORT LAB, che prevede un massimo di 25 partecipanti e che si svolge in tre fasi: formazione in aula; a ancamento personalizzato; incubazione all’estero;A.2: Corsi brevi su innovazione e proprietà intellettuale con a ancamento (� no ad un max. di 30 partecipanti). A.3: Seminari tecnico-formativi di orientamento ai mercati internazionali e di tipo specialistico e azioni di follow-up.Le linee di intervento delle attività promozionali sono quattro, e possono aver

luogo in Italia o all’estero: B.1: Partecipazione a � ere internazionali nei settori identi� cati;B.2: Azioni di incoming presso i principali distretti/aree produttive delle otto

* ICE

13 Alla dotazione � nanziaria iniziale di 50 milioni di euro assegnata al PES2, si sono aggiunti 6,5 milioni di fondi residui della prima edizione del Piano.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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regioni;B.3: Azioni sui media e sulle reti commerciali estere (distributori, agenti, im portatori e GDO) per promuovere l’offerta di prodotti e servizi delle imprese italiane; B.4: Eventi di partenariato internazionale in Italia e all’estero, � nalizzati alla valorizzazione e/o al trasferimento di prodotti ad alta tecnologia e di beni immateriali tra cui la BIAT (Borsa dell’Innovazione e dell’Alta Tecnologia).

289235 251

898

807

670

233

494 483

295

Promozione

Formazione

289

63

235

140

251

898

807

670

117 136

64

233

146

494 483

295

0

100

200

Abruzzo Molise Sardegna Basilicata Calabria Campania Puglia Sicilia

Promozione

Formazione

1000

900

800

700

600

500

400

300

Le regioni che mantengono nei due anni partecipazione maggioritaria sia alle attività di formazione che a quelle promozionali sono la Campania, la Puglia e la Sicilia; tra le regioni in transizione spicca l’Abruzzo, che dimostra una tendenza più elevata all’adesione alle iniziative promozionali (gra� co 1).

Gra� co 1 - Partecipanti alle iniziative del PES2 (prima e seconda annualità) per regione e attivitàValori assoluti

Fonte: elaborazione su dati ICE

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298

681

1.552

796

1.561

228179

298

681

1.552

796

1.561

228179

0

200

Eventi di partenariato

Azioni sui media e sulle reti

commerciali

Incoming Partecipazione a fiere

Seminari tecnico-informativi

Innovazione e proprietà

intellettuale

Export Lab

1800

1600

1400

1200

1000

800

600

400

Gra� co 2: Partecipanti alle iniziative del PES2 (prima e seconda annualità) per linea di interventoValori assoluti

Fonte: elaborazione su dati ICE

Con riferimento alle speci� che tipologie di intervento, il maggior numero di adesioni si registra, per quanto riguarda l’attività formativa, per i seminari tec-nico-formativi di orientamento ai mercati internazionali, mentre con riferimento alle azioni di promozione, alle azioni di incoming di operatori esteri sul territorio (gra� co 2).

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Nella seconda annualità le attività di promozione hanno riguardato una serie di partecipazioni a � ere internazionali, alcune delle quali hanno riscosso partico-lare successo in termini sia di partecipazioni che di risultato, come le due edizio-ni di Who’s Next tenutesi a Parigi (settore tessile e abbigliamento), la Prodexpo a Mosca per il settore agroalimentare, la International Jewelry a Tokyo per la gioielleria e ore� ceria e l’Aeromart a Tolosa, rivolta ad aziende operanti nell’alta tecnologia.

Le azioni per l’incoming di operatori esteri hanno trovato attuazione in tutte le regioni coinvolte nel Piano, con particolare riferimento al settore agroalimentare; nell’ambito di questa linea di intervento, “Tesori Nascosti – Viaggio nella gioielle-ria del Sud” è l’iniziativa che ha registrato la maggiore partecipazione.

Tra le azioni di promozione sui media/reti commerciali estere meritano di es-sere citate le “borse vini”, che hanno raccolto sia nella prima che nella seconda annualità un gran numero di adesioni in tutti i luoghi di svolgimento, dal Regno Unito al Giappone, dalla Norvegia al Vietnam e al Messico.

Tra gli eventi di partenariato internazionale, la BIAT continua a risultare un’i-niziativa ben riuscita e molto e cace per supportare le imprese innovative nella valorizzazione e commercializzazione dei risultati della loro attività di R&S, sia sotto forma di brevetti che di prodotti/servizi ad alto contenuto tecnologico. L’edi-zione 2019 di questo evento itinerante si è tenuta a Bari, mentre la precedente si era tenuta a Napoli. La BIAT si pone l’obiettivo di sostenere la proiezione estera di imprese innovative, reti di impresa, start-up, poli tecnologici e università, facilitan-do la collocazione di beni materiali e immateriali nei mercati internazionali, ma anche, a seconda della fase di sviluppo dell’idea, aprendo le strade al reperimen-to di � nanziamenti o partnership per il prosieguo del progetto. L’iniziativa poggia sul matchmaking mirato tra offerta e domanda commerciale e tecnologica, tra startup, MPMI innovative e università italiane da un lato, e controparti straniere dall’altro (grandi imprese, venture capitalist, ecc.), che vengono selezionate e invi-tate dalla rete estera degli u ci ICE sulla base degli interessi veri� cati.

Gra� co 3: Ripartizione dei partecipanti alle iniziative promozionali del PES2 (prima e se-conda annualità) per settoreValori assoluti

Fonte: elaborazioni su dati ICE

Agroalimentare

Moda - persona

Alta tecnologia, ICT

Mobilità

Arredo e Costruzioni

Ambiente ed Energie rinnovabili

Plurisettoriale

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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Servizi di informazione, assistenza, consulenza*

L’ICE offre alle imprese un’ampia gamma di servi-zi di informazione, assistenza e consulenza, a titolo gratuito e a pagamento, con l’obiettivo di supportare le PMI italiane ad orientarsi nel primo approccio ai mer-cati esteri, accedere a nuovi sbocchi, radicarsi laddove già presenti.

Un primo generale servizio a disposizione di tutta l’utenza è costituito dal supporto dell’U cio Relazio-ni con il Pubblico (URP) che, da un lato, fornisce in-formazioni generali e di primo orientamento, sia sulle prospettive di internazionalizzazione, sia sulle attività dell’ICE e, dall’altro lato, provvede allo smistamento agli u ci della struttura delle richieste di assistenza re-lative a speci� ci mercati. Il servizio URP è intervenuto nel corso del 2018 per far fronte a richieste da parte di 2.354 soggetti (imprese, enti, privati ecc.), tra assisten-za via email, telefonica e visite presso la sede centrale.

Il 2018 è stato il primo anno di integrale applicazio-ne del nuovo catalogo dei servizi dell’ICE Agenzia, en-trato in vigore a settembre 2017; pertanto il confronto dei dati 2018 con quelli relativi agli anni precedenti va fatto con cautela, tenendo conto di una serie di cam-biamenti (introduzione di nuovi servizi, passaggio da gratuità a pagamento per altri, etc.). Nel gra� co 7.4, la riduzione del numero di servizi gratuiti erogati è proba-bilmente legata a questo passaggio, oltre al fatto che sono state nettamente migliorate e aumentate le infor-mazioni messe a disposizione delle aziende sul nuovo portale dell’Agenzia, riducendo la necessità di rivolger-si agli u ci della rete estera per richiedere “Informazio-ni generali e di primo orientamento”; quest’ultimo ser-vizio resta comunque, anche nel 2018, il più richiesto (tavola 7.9).

Per i servizi a pagamento, a fronte di una lieve con-trazione del numero di servizi erogati, che ha interessa-to le principali tipologie di servizio, si è avuto un aumen-to del loro valore medio, indicatore di un orientamento verso servizi a maggior valore aggiunto.

Con un’offerta di servizi rinnovata, si è ritenuto op-portuno avviare forme diversi� cate di promozione e pubblicizzazione, � nalizzate sia a far conoscere le novità ai clienti già acquisiti, sia a raggiungere un più ampio bacino di potenziali clienti. Sulla scia di questa

Gra� co 7.4 - Servizi personalizzati e clientela Valori assoluti

Fonte: ICE

nuova impostazione, è in corso di progettazione una campagna digitale di promozione dei servizi a cata-logo, che verterà sulla multicanalità e sulla diffusione informativa tramite motori di ricerca, social network, annunci sui siti e video.

Roadshow per l’internazionalizzazione “Italia per le imprese”

L’attività di informazione e supporto in favore delle imprese è stata svolta anche con la prosecuzione nel 2018 del progetto Roadshow “Italia per le Imprese”, che diffonde sul territorio la conoscenza degli stru-menti pubblici a sostegno dell’internazionalizzazione e concorre alla de� nizione di piani individuali di accom-pagnamento nei mercati esteri. Il progetto – la cui at-tuazione è a data all’ICE – vede impegnati insieme i soggetti pubblici e privati della Cabina di Regia per l’Ita-

* Redatto dagli U ci Coordinamento Marketing e Servizi alle Imprese, ICE.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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Tavola 7.9 - Principali servizi personalizzati erogati dall’Agenzia ICEValori assoluti

* Servizio disponibile a partire dal 01.09.2017, con l’entrata in vigore del nuovo Catalogo.Fonte: ICE

Informazioni generali e di primo orientamento Gratuito 11.086 13.931 12.666

Ricerca clienti e partner esteri A pagamento 531 577 510

Altri eventi di promozione e di comunicazione A pagamento 345 382 302

Organizzazione incontri d affari A pagamento 290 303 281

otnemagap A ereif a enoizapicetraP 78 168 159Informazioni riservate su imprese estere e italiane A pagamento 219 238 145

otnemagap A*iretse irotarepo iliforP 31 121

Organizzazione di degustazioni agroalimentari A pagamento 54 87 106Organizzazione di business tour di operatori esteri in Italia A pagamento 60 73 99

89910otiutarGiretse irotarepo aznetsissA

Tipo di servizioTipologiadi servizio

Numero servizi

lia Internazionale e si sostanzia in un programma itine-rante, su tutto il territorio nazionale, di seminari tecnici e di incontri con le imprese.14

Nel 2018, il Roadshow “Italia per le imprese” ha por-tato 652 imprese a conoscere l’attività dell’ICE durante le otto tappe organizzate nel corso dell’anno, generan-do 180 incontri con funzionari dell’Agenzia, volti a de-� nire piani di formazione e assistenza personalizzati. Tutte le aziende incontrate nel corso delle tappe hanno proseguito il rapporto con ICE grazie a servizi di ricerca partner ed attività formativa (tavola 7.10). Il gradimen-to da parte delle aziende in merito agli incontri con il personale ICE durante il Roadshow è risultato elevato, come emerge dai dati di customer satisfaction rilevati in maniera diretta con i partecipanti al termine degli in-contri (4,4 il punteggio raggiunto, su una scala da 1 a 5).

Nel corso degli anni l’evento è stato rinnovato e per-fezionato nel formato e nell’organizzazione, portando ad una migliore selezione della platea dei soggetti par-

14 Per ulteriori dettagli sul formato dell’evento, gli organizzatori e le tappe si consulti il sito web: http://www.roadshow.ice.it/it/home.

tecipanti: il numero di tappe è diminuito, puntando su nuovi territori interessanti, e la sessione seminariale è diventata più snella, aumentando spazi e tempi dedica-ti agli incontri con le aziende. Nei primi anni, inoltre, gli inviti erano gestiti da un soggetto terzo ed erano � naliz-zati a promuovere una partecipazione molto estesa ma indifferenziata; dal 2016, l’ICE si occupa direttamente del reclutamento, de� nendo un target più strutturato raggiunto sia attraverso il contatto diretto dei clienti già nel portafoglio istituzionale, sia con attività di comu-nicazione mirate; la selezione degli invitati è diventata dunque più mirata, rivolgendosi a soggetti con effettivi interessi e potenzialità di internazionalizzazione. A ciò si aggiunga che le edizioni antecedenti al 2016 garanti-vano ai partecipanti una priorità nell’assegnazione dei voucher TEM concessi dal MISE, che costituiva un for-tissimo elemento di richiamo.

Lo svolgimento del Roadshow contribuisce all’ac-quisizione di nuova clientela e � delizza quella già esi-stente. Ulteriori effetti di avvicinamento delle aziende

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RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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all’ICE sono stati riscontrati con un’analisi svolta a � ne 2018 sui partecipanti alle tappe del 2017, con l’obietti-vo di valutare se, in concomitanza o successivamente alla partecipazione, il comportamento delle aziende nei confronti dell’ICE sia cambiato o meno. Il gruppo di soggetti analizzati è costituito da aziende e altri enti che nel 2017 hanno partecipato ad una delle tappe del Roadshow e che sono stati regolarmente censiti nelle banche dati ICE; nell’ambito di questi, l’attenzione si è concentrata sui partecipanti che sono anche clienti ICE nei vari anni della serie storica. Alcuni di questi parte-cipanti avevano già rapporti con l’ICE prima dell’anno 2017, ma il numero di clienti e il correlato numero di servizi acquisiti risultano signi� cativamente aumentati sia nell’anno di partecipazione sia nell’anno successi-vo. Inoltre, sempre per il 2017, si è osservato che 156 operatori, pari al 14,7 per cento dei partecipanti censiti, sono divenuti per la prima volta clienti ICE a seguito della partecipazione all’evento.

2015 2016 2017 2018

Tappe 15 16 10 8

Partecipanti (*) 2.426 2.003 1.146 652

Incontri al tavolo con ICE-Agenzia

653 436 340 180

Servizi ricerca clienti/partner gratuiti

131 171 133 65

Servizi formativi gratuiti 250 170 187 166

Percentuale di aziende incontrate che ha ricevuto servizio gratuito

58 78 94 100

Tavola 7.10 - Il Roadshow “Italia per le imprese” in numeriValori assoluti e percentuali

* I partecipanti includono aziende, intermediari, enti pubblici, banche ed altri soggetti.Fonte: ICE

Accordi

L’ICE de� nisce numerosi accordi con varie organiz-zazioni, pubbliche e private, italiane ed estere, al � ne di svolgere meglio le funzioni previste dalla legge, amplia-re il portafoglio clienti e consolidare le relazioni ester-ne.

Il 2018 ha visto il proseguimento del processo di sistematizzazione degli accordi e convenzioni, nato dall’esigenza di rivedere e sempli� care una componen-te attiva della politica dei servizi dell’ICE, in una logi-ca di costante monitoraggio e di uniformità dei criteri di impianto e rinnovo. L’obiettivo perseguito è quello di potenziare la base dei clienti e il radicamento sul territorio dell’Agenzia, con particolare attenzione agli accordi operativi di fornitura servizi (tali accordi, sot-toscritti con portatori di interessi collettivi, mirano a promuovere l’utilizzo dei servizi dell’Agenzia, gratuiti e a pagamento, presso le aziende clienti/associate dei partner).

È proseguito inoltre l’impegno dell’ICE nell’ambito degli accordi sottoscritti con enti � era esteri o italiani, per i quali l’ente opera in qualità di agente rappresen-tante, pubblicizzando in modo mirato determinate � ere verso potenziali partecipanti, a fronte di un corrispetti-vo che l’ente � era riconosce all’ICE sulla vendita di spa-zi espositivi. Nel 2018 risultavano attivi 23 accordi per la rappresentanza di circa 60 saloni espositivi.

Per quanto concerne le partnership con il territorio, il 2018 ha visto il coinvolgimento non solo delle Came-re di commercio, di cui si parlerà nel dettaglio più avan-ti, ma anche delle Regioni e delle strutture territoriali di Con� ndustria. 15

Gli accordi sottoscritti con le Camere di commer-cio16 � no al mese di maggio 2019 sono 27. Di questi, 24 sono gli accordi giunti nel 2019 alla loro seconda an-nualità prevedendo, pertanto, sconti maggiori sui corri-spettivi dei servizi, dato il raggiungimento della soglia obiettivo comune di 100 iniziative. I risultati raggiunti complessivamente in questo primo anno di operativi-tà possono essere considerati positivi, sotto almeno due pro� li: il primo è quello dell’incremento, rispetto al

15 Nel corso dell’anno sono stati sottoscritti accordi-quadro con la Regione Autonoma di Sardegna, la Regione Molise e la Regione Calabria, nonché con Con� ndustria Venezia-Rovigo e Con� ndustria Sardegna.16 Gli accordi con le Camere di Commercio Italiane sono conclusi in base ad una nuova tipologia di coinvolgimento prevista dal protocollo di intesa tra MiSE ed Unioncamere e dalla successiva intesa operativa tra Agenzia ICE ed Unioncamere stessa, sulla base di quanto previsto dal D.lgs. 219/16 di riforma del sistema camerale, che ha modi� cato l’ambito di competenza delle camere in tema di promozione all’estero delle imprese, in attuazione della delega di cui all’art. 10 della L.124/2015. Si veda al riguardo il riquadro di D. Mauriello, “L’accordo di collaborazione ICE – Unioncamere”, pubblicato nel Rapporto ICE “L’Italia nell’economia internazionale” 2017-2018, pp. 392-393.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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2017, del numero di CCIAA che operano quali partner sui territori per l’erogazione di servizi ICE a pagamen-to. A fronte di 27 accordi � nalizzati 16 sono stati con-clusi con CCIAA che non avevano mai avviato alcuna collaborazione, né mai acquisito servizi ICE. Il secondo riguarda l’incremento del numero dei servizi resi in col-laborazione con le CCIAA aumentato di oltre il 50 per cento rispetto al 2017 e conseguentemente dei servizi a corrispettivo, che hanno fatto registrare un aumen-to in valore di oltre il 10 per cento rispetto al 2017. Gli accordi con le CCIAA contemplano anche la possibi-lità che esse ospitino le tappe di Start Export, un pro-getto itinerante avviatosi a maggio 2019 che prevede 30 tappe di incontri individuali e di presentazione dei servizi ICE. L’iniziativa si rivolge ad un pro� lo speci� co di aziende caratterizzate da una propensione all’export ancora embrionale, ma con forte potenziale di stabiliz-zazione e crescita.

Formazione e accompagnamento sui mercati esteri*

Coerentemente con le indicazioni della Cabina di Regia, il piano di attività formativa dell’ICE nel 2018 si è arricchito di nuovi progetti, sia in termini di temati-che che di mercati e settori di riferimento, ha ampliato il suo raggio di azione sul territorio, ha esteso la quota di corsi online e in webinar, ha rafforzato le partnership territoriali e tecniche e ha raggiunto il numero massimo di partecipanti degli ultimi sette anni.

Sono stati attivati complessivamente 140 interventi a favore di 4.690 partecipanti tra aziende, operatori e studenti esteri, professionisti e neolaureati italiani, in crescita del 96 per cento rispetto al 2017 (tavola 7.11).

Le aziende che hanno partecipato alle attività for-mative, alcune delle quali prendendo parte a più inizia-tive, sono state oltre 3.600 (+86 per cento rispetto al 2017), dando luogo a circa 4.170 partecipazioni com-plessive; 700 tra le aziende partecipanti hanno usufru-ito per la prima volta di servizi ICE. Ad imprenditori e manager è stato dedicato l’89 per cento dei corsi orga-nizzati; la restante parte dell’attività formativa è stata rivolta a giovani potenziali export manager (sono stati formati 395 studenti) e a 127 operatori esteri e giovani talenti stranieri.

Da oltre 50 anni l’ICE Agenzia forma i futuri export

manager, attraverso i CORCE rivolti a neolaureati, da inserire nelle piccole, medie e grandi aziende italiane. Il Master consente di acquisire una preparazione che agevola l’inserimento nel mercato del lavoro. L’attua-le tasso di placement, raggiunto a distanza di nove mesi dalla conclusione del corso, è del 94 per cento. Il CORCE De Franceschi, da oltre dieci anni, è certi� -cato ASFOR. Altre iniziative a favore di giovani laureati vengono realizzate in collaborazione con università e business schools.

Novità assoluta del 2018 è stata la partecipazio-ne di 246 giovani studenti al corso online su marke-ting internazionale e tecniche per il commercio estero “Export Tips”.

Nel 2018 l’attività formativa rivolta alle aziende si è posta il duplice obiettivo di favorire il consolidamento della presenza all’estero delle aziende già esportatrici (grandi, medie e piccole), alcune delle quali già � deliz-zate ai servizi formativi dell’ICE (il 31 per cento delle aziende servite) e nel contempo di estendere la base di aziende esportatrici, rivolgendo azioni speci� che ad imprese non ancora internazionalizzate e futuri export manager e professionisti.

L’incremento del numero di iniziative (+33 per cento rispetto al 2017), tra corsi di breve, media e lunga du-rata, ha consentito di diffondere in modo più capillare le “competenze abilitanti” in modo diversi� cato a se-

Tavola 7.11 - Attività di formazioneValori assoluti

Fonte: ICE

* Redatto dall’U cio Servizi Formativi, ICE.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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conda dei due differenti target. Oltre al trasferimento delle conoscenze (in aula in forma collettiva), gli utenti, attraverso l’a ancamento aziendale, hanno a nato il proprio pro� lo comportamentale in modalità più virtuo-se verso i mercati esteri.

Il gradimento delle aziende, a fronte di un numero maggiore di iniziative formative realizzate, si è confer-mato molto elevato, in linea con gli anni precedenti: il giudizio medio ottenuto dalla rilevazione di customer satisfaction è stato pari a 4,6, su una scala da 1 a 5.

Un ruolo importante nel raggiungimento di questi si-gni� cativi risultati ha giocato la presenza capillare sul territorio e l’utilizzo progressivo e incrementale di we-binar e corsi online (“Export Tips – L’export in pillole”).

La presenza sul territorio (nell‘ultimo biennio sono stati attivati servizi formativi in 90 province su 107) ha ulteriormente rafforzato le partnership con Camere di commercio, associazioni imprenditoriali e artigiane, aziende cooperative e altre istituzioni (università come LUISS e Cattolica, banche come Intesa San Paolo, par-chi tecnologici, enti di ricerca, centri di innovazione), � no a raggiungere nel 2018 il numero complessivo di 262 partner. Sono stati incrementati gli incontri tecni-co-specialistici su temi di attualità e orientamento ai mercati, attraverso interventi di breve durata, pur man-tenendo una massa critica di nuovi percorsi di accom-pagnamento all’estero, realizzati attraverso interventi di media e lunga durata. Questi ultimi sono costituiti da servizi integrati in cui si alternano fase di aula, au-dit aziendali, coaching individuale, check-up persona-lizzato in azienda e assistenza in Italia e all’estero (in-cubazione) con modalità mirate su ciascuna azienda partecipante. La collaborazione con le Regioni, con cui è aumentata l’interazione, ha condotto anche all’a -damento ad ICE di programmi formativi on demand, come nel caso della Sardegna, della Calabria e dell’E-milia Romagna.

Inoltre, per superare la scarsa conoscenza degli strumenti pubblici a sostegno dell’internazionalizza-zione da parte delle PMI, è continuata l’intensa azione formativa di orientamento ai mercati durante e a segui-to delle tappe del Roadshow - Italia per le Imprese, che nel 2018 ha raggiunto 166 aziende.

I risultati conseguiti nel 2018 sono anche il frutto di una strategia che ha privilegiato l’innovazione nelle

tematiche didattiche e di assistenza. Con l’obiettivo di sviluppare e consolidare la presenza delle aziende ita-liane all’estero per accrescere la quota di export digi-tale, sono stati incrementati gli interventi riguardanti le tematiche del web marketing e dell’e-commerce. Sono stati de� niti complessivamente 17 prodotti formativi diversi, tarati in base alle esigenze territoriali e setto-riali e alla dimensione aziendale degli utenti. Priorità è stata data al progetto “Digital Export Academy”, volto a sviluppare il potenziale e le opportunità delle PMI, attraverso una formazione incentrata totalmente sul mondo digitale applicato ai processi di internaziona-lizzazione. Per sperimentare e acquisire gli strumenti necessari a operare competitivamente sui mercati, le aziende hanno seguito un percorso speci� co con i mo-duli affrontati in aula e con simulazioni e laboratori.

Nuovi progetti formativi sono stati dedicati alla te-matica doganale: il corso itinerante in 15 tappe “Dazio zero”, in collaborazione con Agenzia delle dogane e dei monopoli e Con� ndustria, ha riguardato la classi� ca-zione e origine delle merci, nonché i regimi preferenzia-li previsti dagli accordi conclusi ed in corso di negozia-to da parte della UE con Paesi terzi.

Su incarico del MAECI, è stato realizzato il progetto “In gara con noi – Tender Lab!”, corso itinerante con l’obiettivo di modi� care i comportamenti delle aziende italiane riguardo alla partecipazione alle gare d’appal-to internazionali, criticità storica del nostro sistema.17

Sono stati inoltre rafforzati gli interventi volti a proteg-gere e promuovere il capitale immateriale di proprietà intellettuale, ottenendo signi� cativi risultati soprattutto con le misure attivate all’interno del Piano Export Sud 2.18

È stata intensi� cata la collaborazione con il Polo SACE – SIMEST del gruppo CDP, realizzando il primo corso congiunto itinerante in 14 tappe (“Export 360°”), che ha formato le aziende sui temi del marketing di-gitale e sulle strategie di accesso ai mercati esteri, fornendo assistenza personalizzata con esperti prove-nienti dalla faculty ICE ed esperti di mercato/settore di SACE E SIMEST. Gli interventi sono stati realizzati sia in presenza che in modalità webinar, in collegamento con le sedi estere.

Nell’ambito del tavolo MPMI 19, sono state realizzate numerose iniziative formative in tema di gestione dei

17 Per approfondimenti, si rimanda al riquadro dedicato al progetto all’interno di questo capitolo.18 Per approfondimenti, si rimanda al riquadro dedicato a tali interventi all’interno di questo capitolo.19 Il Tavolo MPMI è un tavolo di consultazione permanente delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative delle micro, piccole e medie imprese, con la funzione di organo di partenariato delle politiche di sviluppo rivolte alle suddette imprese, in raccordo con le Regioni.

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trasporti, contrattualistica internazionale, disciplina doganale, strategia di marketing digitale, con focus mercato/settore e, nel quadro del Piano Export Sud 2, sono stati organizzati nuovi interventi formativi rivolti in particolare alle piccole e micro imprese: analisi mira-te settore/paese (vini/Canada e Cina), il corso “Digital for export” in chiave settoriale, nuovi formati dedicati a web marketing e social media (ciclo web focus), inter-venti dedicati alle tecniche di comunicazione e nego-ziazione in occasione di eventi promozionali (“Essere Con-Vincenti” e “Mi presento”).

In� ne, per la prima volta, sono stati introdotti, con il nuovo catalogo dei servizi ICE, servizi formativi on demand per Regioni, Camere di commercio, associa-zioni imprenditoriali di categoria e territoriali. Tra le sperimentazioni, merita particolare menzione il primo corso totalmente online su web, che ha consentito di estendere signi� cativamente il numero di partecipanti alle attività formative nel 2018: “Export Tips”, corso in pillole su marketing e tecniche per il commercio estero, ha costituito il presupposto per un successivo rafforza-mento di tutti i corsi online, in webinar e in e-learning, che troverà attuazione nel 2019-2020.

Intensa è stata l’attività in collaborazione con gli u ci ICE della rete estera (58 gli u ci coinvolti), ren-dendo possibile l’offerta di una vasta gamma di servizi integrati tra formazione, assistenza e promozione. Con riferimento ai paesi oggetto dell’azione formativa, sono stati progettati, nel rispetto delle linee guida della Cabi-na di regia, interventi speci� ci per mercati complessi ad alto potenziale, come gli Stati Uniti, quali “Upgrading”, o per i mercati in crescita, come la Polonia, e iniziative a favore di India e Africa subsahariana che troveranno realizzazione nel 2019. “Upgrading” è un prodotto riser-vato ad aziende strutturate già esportatrici, che intende fornire supporto anche di tipo consulenziale per favo-rire il passaggio a forme di internazionalizzazione più evolute. Il Progetto India ha previsto azioni propedeuti-che di formazione per selezionate aziende del settore dei macchinari per l’industria agroalimentare, per con-sentire loro di proseguire la loro esplorazione in India con azioni di scouting.

Tra le attività rivolte agli stranieri, è stato realizzato un corso di formazione a favore dei funzionari della ne-onata agenzia di promozione del Myanmar - Myantrade

– della durata di tre giornate formative. Si è svolta inol-tre la quarta edizione del corso di export management e sviluppo imprenditoriale “Origini Italia”, in collabora-zione con il MIB – School of Management di Trieste, destinato a giovani laureati stranieri di origine italiana.

Anche nel 2018 l’ICE ha partecipato al programma Invest your talent in Italy, in collaborazione con il MA-ECI, per la formazione di giovani talenti stranieri attra-verso un percorso di aula presso gli atenei partner del progetto con successivo tirocinio in azienda.20

Recependo le direttive della Cabina di regia, è stata inoltre � nalizzata la progettazione di “Lab-Innova Afri-ca”, che prevede nel 2019 azioni di formazione per ope-ratori esteri dell’agroalimentare in cinque paesi (Etio-pia, Uganda, Mozambico, Tanzania, Angola), con azioni di ritorno in Italia che prevedono viaggi di studio e visite a manifestazioni � eristiche di riferimento.

Tra le novità del 2019 si evidenzia il progetto “Glo-bal Start-up Program”, un percorso integrato di svilup-po all’estero riservato alle start up innovative italiane, volto a consolidare le competenze tecnico-manageriali attraverso formazione specialistica in aula e successi-vo stage all’estero di tre mesi, presso incubatori sele-zionati in paesi di interesse prioritario.

20 Per approfondimenti si rimanda al riquadro dedicato al programma a cura del MAECI all’interno di questo capitolo.

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“IN GARA CON NOI – TENDER LAB” - ACCORDO AGENZIA ICE / MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALEdi Roberta D’Arcangelo*

Nel corso del 2018 ICE Agenzia ha progettato e realizzato il progetto “In gara con noi-Tender Lab”, ideato, promosso e � nanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’obiettivo di accompagnare le PMI italiane nelle gare di appalto internazionali per servizi, forniture e lavori.

Con l’obiettivo di migliorare le strategie imprenditoriali e la capacità compe-titiva per affrontare la s� da delle gare internazionali, il progetto ha offerto alle aziende un percorso di accompagnamento integrato in tre fasi complementari di formazione in aula, approfondimenti informativi (fruibili in aula oppure a distanza tramite collegamento webinar) e un servizio di accompagnamento personalizza-to erogato on demand ad un nucleo selezionato di aziende a supporto della loro strategia sulle gare.

Le tre fasi del percorso di accompagnamento sono state così articolate: 1. un corso di formazione itinerante di due giornate, replicato in sette tappe

territoriali (Ancona, Napoli, Torino, Vicenza, Bologna, Bari, Milano). Per ciascuna tappa, dopo una sessione plenaria dedicata allo scenario delle gare internazionali, i partecipanti hanno sperimentato la preparazione di un’offerta competitiva attraverso simulazioni ed esercitazioni pratiche in tre laboratori tematici paralleli dedicati alle gare per servizi, per lavori e per forniture;

2. 10 approfondimenti informativi sulle principali opportunità di gara offerte da Nazioni Unite, Banca Mondiale, Unione Europea, Expo Dubai e Coppa del Mondo FIFA in Qatar, alla presenza di relatori internazionali di grande pro� lo e speciali-sti degli appalti degli organismi internazionali e nazionali coinvolti, selezionati in collaborazione con gli u ci ICE di Bruxelles, Tirana, Dubai, Doha e la rete diplo-matica del MAECI. A conclusione dei seminari, sono stati organizzati complessi-vamente oltre 400 incontri B2B tra aziende ed esperti;

3. un servizio personalizzato di accompagnamento erogato ad un numero ri-stretto di aziende (22 bene� ciari) selezionate con bando tra quelle che avevano preso parte alle prime due fasi del progetto e che hanno avanzato una speci� ca richiesta di assistenza a supporto della propria strategia aziendale o nella prepa-razione di un’offerta di gara già identi� cata.

“In gara con noi-Tender Lab” si è avvalso della collaborazione di docenti spe-cializzati della faculty di ICE-Agenzia, esperti in appalti internazionali e funzionari della rete diplomatica consolare MAECI ed ICE, oltre che del supporto organizza-tivo di numerosi partner territoriali.

L’iniziativa ha suscitato grande interesse, con oltre 1.000 presenze complessi-ve in aula e tramite webinar, in rappresentanza di 600 aziende e operatori italiani, con una customer satisfaction complessiva pari a 4,5/5. Oltre la metà delle azien-de raggiunte attraverso le tappe formative e informative non aveva mai parteci-

*ICE

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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pato a gare internazionali, a fronte di un 43 per cento di operatori con esperienza pregressa; si tratta in maggioranza di aziende di micro e piccole dimensioni (55 per cento di aziende con fatturato sotto i 2,5 milioni di euro), con una presenza signi� cativa di operatori più strutturati (un’impresa su 5 con fatturato superiore ai 15 milioni di euro), localizzate per tre quarti nelle regioni del Centro-Nord d’Italia.

Al � ne di dare continuità al progetto, in� ne, sono stati realizzati due prodotti multimediali di autoformazione: un’agevole “Guida operativa per partecipare alle gare internazionali” e un portale che raccoglie - nei due percorsi “Mi formo” e “Mi informo” - tutti i materiali e le sessioni video di “In Gara Con Noi – Tender Lab”, entrambi fruibili on line all’indirizzo www.ingaraconnoi.it.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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ATTIVITÀ FORMATIVE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALEdi Giorgia Evangelisti*

I diritti di proprietà intellettuale costituiscono una leva aziendale strategica per la crescita, da coltivare e tutelare per garantire l’innalzamento della compe-titività internazionale delle aziende italiane. Infatti, le aziende italiane orientate allo sviluppo internazionale oggi non possono prescindere dalla valorizzazione e dalla difesa dei loro asset intangibili unici e inimitabili: marchi di identità del pro-dotto, tecnologie da brevettare, disegni industriali, know-how, segreti industriali.

Notoriamente, la tutela brevettale è una pratica non su cientemente diffusa in Italia e anche le aziende che hanno registrato il proprio marchio o sono in possesso di brevetti, sono con� nate nella dimensione nazionale o al massimo europea, e pertanto più vulnerabili alla contraffazione e alla copia illegale.

Nell’ambito del Piano Export Sud 2 sono state realizzate attività di formazione specialistica ad hoc, con l’obiettivo di presentare le s� de e le opportunità legate ai diritti di proprietà intellettuale e alla loro gestione e diffondere la conoscenza sulle tutele disponibili, sia in campo nazionale che internazionale.

Per le imprese che desiderano internazionalizzarsi e hanno interesse a svilup-pare e tutelare il patrimonio immateriale di idee, creatività, know-how derivante dagli investimenti in ricerca e innovazione, ICE offre una formazione tecnico-pra-tica sugli aspetti giuridici, tecnologici e di mercato e una attività di accompagna-mento personalizzata. L’ Agenzia inoltre sostiene le PMI nel fronteggiare la rapida evoluzione dello scenario competitivo mondiale e della normativa sulla proprietà intellettuale, favorendo il necessario e costante aggiornamento tecnico delle im-prese, supportato da esperienze pratiche e sotto il coordinamento di esperti in materia.

I partecipanti dei corsi di formazione organizzati nell’ambito del Piano Export Sud sono stati PMI, ricercatori, poli tecnologici e di ricerca, start-up innovative e inventori presenti sui territori destinatari dell’intervento, che hanno condiviso le loro esperienze, sia i casi di successo, sia eventuali limiti e di coltà.

Le categorie di interventi attuati sono state di tipo informativo/formativo e di tipo risolutivo:

*ICE

Normativa dei brevetti, marchi (IGP e DOP), disegni, segretoindustriale, copyright software e diritto d’autore

Contrattualistica e trasferimento tecnologico, licensing out

Analisi di anteriorità di marchio e disegno, di brevetto omodello di utilità

Finalizzazione di un contratto

Avvio di azioni a tutela della proprietà intellettuale e cessione dilicenza

Formulazione strategia di protezione e valorizzazione dellaproprietà intellettuale

Registrazione di marchio o disegno; deposito brevetto diinvenzione o modello di utilità

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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I corsi specialistici hanno coinvolto � nora oltre 300 aziende italiane, 138 del-le quali hanno usufruito di un’attività di accompagnamento personalizzato. Tale attività è stata pensata per guidare le aziende ad una tutela professionale del-la proprietà intellettuale (brevetti, marchi, copyright, design, segreto industriale) passando dalla generazione, alle procedure di protezione internazionale, all’ana-lisi dei requisiti ed alla loro applicazione.

Al � ne di de� nire i valori di utilità generati per il sistema delle imprese italia-ne, è stata condotta un’indagine sulle attività di accompagnamento svolte nel periodo 2016-2018 su un campione di 138 aziende che hanno partecipato alle iniziative formative nelle regioni Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Dall’indagine è emerso che le attività di accompagnamento hanno generato la creazione di un sostanziale know-how all’interno delle aziende e dei centri di ri-cerca coinvolti, con un complessivo miglioramento nell’accesso e nell’utilizzo dei diritti di proprietà intellettuale da parte delle PMI.

L’analisi delle 138 schede di intervento ha permesso di riscontrare come dal 2016 al 2018 le tematiche affrontate durante l’attività di accompagnamento delle aziende si siano conseguentemente evolute da un modello di servizio base di formazione e informazione incentrato sugli aspetti normativi (38 casi) ad un mo-dello di servizio più specialistico rivolto all’elaborazione di strategie di protezione e valorizzazione della proprietà intellettuale, alla creazione e al potenziamento del portafoglio, all’assistenza per la registrazione di marchi e disegni e per la � nalizzazione di contratti per la gestione e protezione degli asset di proprietà intellettuale.

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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7.1.4 Regioni*

Anche nel 2018 la Conferenza delle Regioni ha ef-fettuato il consueto monitoraggio sulle attività di inter-nazionalizzazione svolte dalle Regioni e dalle Province Autonome. L’obiettivo è quello di veri� care, da un lato, il peso di tali politiche e delle relative risorse utilizzate e, dall’altro, la loro rispondenza agli indirizzi e alle stra-tegie stabilite annualmente nell’ambito della Cabina di Regia per l’Italia Internazionale. Come si evince dai dati a disposizione, il 2018 ha fatto registrare un conside-revole incremento delle risorse � nanziarie spese dalle Amministrazioni regionali, che hanno infatti superato i 112 milioni di euro rispetto agli 83 milioni del 2017, per corrispondenti politiche che hanno interessato più di 10.000 imprese su tutto il territorio nazionale.

Sul piano normativo e programmatico, il 2018 ha visto l’emanazione di nuovi piani promozionali delle Regioni, che hanno confermato la strategia di interven-to già consolidata negli anni passati e realizzata attra-verso strumenti operativi complementari, per aiutare le imprese a proiettarsi sui mercati esteri e sostenere le esportazioni. In particolare, con l’insieme delle azioni previste dalle Regioni nei loro programmi per l’interna-zionalizzazione e nelle leggi di incentivo � nanziario, le imprese si sono dotate di competenze di management e strumentazioni tecniche per la realizzazione di studi e progetti di mercato ed hanno partecipato ad eventi e vetrine internazionali, nonché bene� ciato di interventi indiretti a regia regionale. Questi ultimi si sono indiriz-zati a rafforzare la capacità del sistema economico di operare nei mercati internazionali, attraverso azioni quali la cooperazione tecnologica ed industriale, la ri-cerca di partner ed investitori, le azioni di promozione di prodotti verso speci� ci mercati, l’individuazione de-gli interlocutori e l’organizzazione di iniziative di inco-ming di buyers, nonché l’organizzazione di azioni di co-municazione e marketing sul territorio. Si tratta, quindi, di piani di promozione complessi ed articolati che, nei casi di Lazio, Puglia, Emilia-Romagna, Sardegna e Pie-monte, hanno previsto ingenti risorse comunitarie per il � nanziamento delle azioni. Si è poi confermata la stra-tegia di integrazione tra le politiche regionali di interna-zionalizzazione e le strategie a favore dell’innovazione (Smart Specialization Strategy) per rafforzare la com-

petitività dei sistemi produttivi, sfruttando le opportu-nità offerte dall’economia digitale. Numerosi, in questo senso, sono stati i bandi emanati a sostegno dei pro-cessi di internazionalizzazione delle PMI dalle Regioni Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombar-dia, Sardegna, Sicilia e Toscana. D’altra parte sono pro-seguiti anche nel 2018 i contributi diretti alle imprese per percorsi avanzati di internazionalizzazione, erogati dalle Regioni Lombardia, Marche, Molise, Piemonte e dalle Province Autonome di Trento e di Bolzano, che sono stati spesso varati in collaborazione anche con altri soggetti (Camere di Commercio, Associazioni di categoria, Aziende speciali).

Inoltre, si è consolidato l’obiettivo di promuovere ori-ginali esperienze agroalimentari e turistiche attraverso la loro integrazione con i sistemi produttivi d’eccellen-za. Ci si riferisce, ad esempio, ai casi di Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Toscana, Umbria e Ve-neto, che hanno previsto l’integrazione delle azioni in campo economico con quelle in ambito agroalimenta-re/turistico/culturale.

Ma la tendenza a realizzare strategie regionali di sviluppo territoriale sempre più complesse si rinviene anche con riferimento alla previsione di azioni promo-zionali di sistema: progetti paese, grandi eventi, � ere, interventi di internazionalizzazione legati a progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione ed alle start-up high tech. Degna di nota appare in tale campo, l’esperienza più avanzata della Regione Emilia-Romagna con il suo programma Go Global.

Dall’analisi dei dati � nanziari riguardanti le risorse utilizzate nel 2018 dalle Regioni e Province Autonome in materia di politiche per l’internazionalizzazione (com-prensivi dei fondi regionali ed europei e dell’eventuale contributo dei privati) emerge, come già sottolineato in premessa, che le spese effettuate hanno superato i 112 milioni di euro, registrando un forte incremento rispetto al 2017 (83 milioni di euro) (tavola 7.12). Un aspetto in-teressante riguarda la tipologia delle risorse utilizzate, che ha visto nel 2018 un raddoppio dell’impiego delle risorse della programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimenti Europei (SIE) rispetto all’anno precedente, accompagnata dalla riduzione del ricorso alle risorse regionali. Nello speci� co, nel 2018 la spesa relativa alle risorse comunitarie è stata di più di 80 milioni di euro

* Redatto da Giulia Pavese, Rita Arcese e Pamela Ciavoni, Conferenza delle Regioni

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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(a fronte di 39,1 milioni nel 2017), mentre la quota di risorse regionali è stata di poco superiore a 26 milioni di euro (a fronte dei 36 milioni nel 2017). Ciò è dovuto sostanzialmente alle attività messe in campo dalle Re-gioni per l’attuazione della programmazione comunita-

ria 2014-2020, interessata peraltro nel 2018 dalla veri� -ca di metà periodo in riferimento al raggiungimento dei target intermedi di spesa (cd. performance framework).

2016 2017 2018 2016 2017 2018

Italia nord-occidentale 9,2 2,5 13,6 11,4 3,0 12,1

Piemonte 2,6 1,3 5,5 3,2 1,5 4,9

Valle d'Aosta - 0,2 - - 0,2 -

Lombardia 6,1 0,3 7,5 7,5 0,4 6,7

Liguria 0,5 0,7 0,5 0,6 0,8 0,5

Italia nord-orientale 42,5 24,3 38,9 52,6 29,2 34,7

Trentino-Alto Adige 26,9 13,6 14,4 33,3 16,3 12,8

Veneto 6,0 0,3 2,0 7,4 0,4 1,8

Friuli-Venezia Giulia 2,2 6,1 2,3 2,7 7,4 2,1

Emilia-Romagna 7,4 4,3 20,1 9,2 5,1 18,0

Italia centrale 15,7 28,9 29,7 19,4 34,8 26,5

Toscana 6,9 19,5 12,9 8,5 23,4 11,5

Umbria 3,4 1,6 1,9 4,2 2,0 1,7

Marche 0,6 0,9 2,8 0,7 1,1 2,5

Lazio 4,8 6,9 12,1 5,9 8,3 10,8

Mezzogiorno 13,5 27,5 29,9 16,7 33,1 26,7

Abruzzo 0,2 0,0 0,1 0,2 0,0 0,1Molise 1,0 0,2 0,0 1,2 0,2 0,0Campania 2,0 5,9 0,9 2,5 7,1 0,8Puglia 5,6 4,0 2,5 6,9 4,8 2,2Basilicata 0,5 0,2 0,2 0,6 0,2 0,2Calabria 1,1 2,4 8,5 1,4 2,9 7,6Sicilia 0,0 4,8 3,9 0,0 5,7 3,5Sardegna 3,1 10,0 13,8 3,8 12,1 12,3

Totale Regioni 80,8 83,2 112,0 100,0 100,0 100,0

elatot lus atouQ(1) iseps idnoF

Tavola 7.12 - Attività di sostegno all’internazionalizzazione promossa dalle RegioniMilioni di euro e pesi percentuali

(1) Includono sia gli incentivi sia le attività realizzate direttamente dalle Regioni.Fonte: elaborazioni ICE su dati Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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Da una lettura dei dati aggregati, si registra in pri-mis nel 2018 un incremento delle risorse impiegate in tutte le aree geogra� che. Nello speci� co, si evidenza come nelle Regioni dell’Italia nord-occidentale la spe-sa a favore dell’internazionalizzazione sia aumentata considerevolmente passando dai 2,5 milioni di euro nel 2017 ai 13,6 milioni di euro nel 2018, trainata da una notevole ripresa della spesa della Regione Lombardia con 7,5 milioni di euro (0,3 milioni di euro nel 2017). Tale andamento positivo si conferma anche nelle Re-gioni del Mezzogiorno, in cui la spesa a favore dell’in-ternazionalizzazione è passata dagli oltre 27 milioni di euro del 2017 a circa 30 milioni di euro nel 2018, spinta dalla considerevole ripresa della spesa delle Re-gioni Sardegna, con 13,8 milioni di euro (10 milioni di euro nel 2017) e Calabria, con 8,5 milioni di euro (2,4 milioni di euro nel 2017). Nelle Regioni dell’Italia cen-trale la spesa è cresciuta moderatamente, passando dai 28,9 milioni di euro ai 29,7 milioni di euro nel 2018, con il contributo importante della Regione Lazio (12,1 milioni di euro la spesa nel 2018, contro i 6,9 milioni del 2017) e delle Marche (da 0,9 milioni nel 2017 a 2,8 nel 2018), mentre in diminuzione appare il dato della Regione Toscana che tuttavia, con una spesa di 12,9 milioni di euro (19,5 nel 2017), ha mantenuto un’elevata incidenza sul totale nazionale. Tendenze simili emer-gono anche nelle Regioni dell’Italia nord-orientale, la cui spesa è passata dai 24,3 milioni di euro del 2017 a 38,9 milioni di euro nel 2018, in considerevole recu-pero rispetto alla forte contrazione registrata nel 2017, grazie sostanzialmente al signi� cativo aumento della spesa dell’Emilia-Romagna (da 4,3 milioni del 2017 a 20 milioni di euro nel 2018). Si rileva che l’insieme delle risorse spese ha interessato complessivamente più di 10.000 imprese su tutto il territorio nazionale.

Analizzando, poi, la suddivisione degli interventi per settori di attività, emerge che questi si sono concentra-ti nelle cinque aree tematiche della specializzazione in-telligente individuate nella programmazione dei Fondi europei 2014-2020, con la � nalità di sostenere gli inve-stimenti legati alle speci� che traiettorie tecnologiche de� nite dalle Regioni. Si è pertanto puntato su azioni integrate di internazionalizzazione-innovazione, nella convinzione che tale binomio sia una leva vincente per stimolare la domanda interna e per spingere l’accelera-

tore sulla crescita. A tal proposito, si rileva che anche nel 2018 nell’area tematica “Salute, alimentazione e qualità della vita” sono stati realizzati numerosi inter-venti a sostegno dell’internazionalizzazione, soprattut-to nel comparto dell’agrifood, in particolare, da parte delle Regioni Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Sardegna, Toscana e Umbria. Per l’area tematica “Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente” e per quella dell’“Aerospazio” gli interventi sono ricon-ducibili prevalentemente alle Regioni Campania, Lazio, Piemonte, Puglia, Sardegna e alla Provincia Autonoma di Trento. Particolare attenzione ai progetti sulla nauti-ca e sull’economia del mare si segnalano da parte delle Regioni Liguria, Puglia e Sardegna. È proseguito, inoltre, il sostegno per l’area del turismo, patrimonio culturale e industria creativa in particolare da parte delle Regio-ni Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Puglia, Umbria, Sardegna, Toscana e Veneto. In� ne, le Regioni hanno continuato a sostenere la realizzazione di attività di servizi a supporto delle politiche di interna-zionalizzazione (Toscana, Umbria, Sicilia e Sardegna) nonché di promozione sui mercati esteri in una logica integrata e di sistema, che coinvolge più � liere e/o set-tori produttivi in paesi identi� cati. Tale approccio è sta-to adottato soprattutto dalle Regioni Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e Toscana.

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IncentiviAttivitàgestite

dir.

Italia nord-occidentale 3,8 0,0 1,4 0,0 0,0 0,3 2,0 6,3 1,3

Piemonte … - … - … - - … …

Valle d'Aosta - - - - - - - - -

Lombardia 3,5 - 1,4 - - 0,2 2,0 6,3 0,8

Liguria 0,3 - - - 0,0 0,1 0,0 0,0 0,5

Italia nord-orientale 17,3 11,6 1,2 3,5 0,1 0,1 5,0 31,1 7,8

Trento 0,4 - 0,4 0,4 … … … 1,3 …

Bolzano 8,6 - - - - - 4,5 8,6 4,5

Veneto 1,3 0,0 - 0,0 0,1 0,1 0,5 0,5 1,5

Friuli-Venezia Giulia 2,3 - - - - 0,1 - 0,6 1,8

Emilia-Romagna 4,7 11,6 0,8 3,0 … … 0,0 20,1 0,0

Italia centrale 13,4 - 0,1 1,2 1,4 0,9 5,3 15,8 6,6

Toscana 8,9 - - - 1,3 0,9 1,8 10,0 2,8

Umbria 1,7 - 0,1 - 0,2 - - 1,7 0,3

Marche 0,8 - - 1,2 - - 0,8 1,8 1,1

Lazio 2,1 - - … 0,0 0,1 2,6 2,3 2,5

Mezzogiorno 11,9 - 4,0 0,1 2,8 1,3 9,8 13,4 16,5

Abruzzo 0,0 - - - 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0

Molise 0,0 - - - - - - 0,0 -

Campania 0,4 - - - - 0,0 0,4 0,0 0,8

Puglia 1,4 - - - - 0,9 0,2 0,3 2,2

Basilicata 0,1 - - 0,1 - 0,0 0,0 0,1 0,1

Calabria 3,7 - - - - - 4,8 - 8,5

Sicilia - - - - - - 3,9 0,1 3,8

Sardegna 6,1 - 4,0 0,0 2,8 0,4 0,5 12,8 1,0

Totale Regioni (2) 46,4 11,6 6,7 4,8 4,4 2,7 22,2 66,5 32,2

Altre attivitàpromozionali

(1)

Totale(2)Partecipazione

a fiereSupporto all'investi-

mento estero

Export manager e

consulenze per l'internaziona-

lizzazione

Contributi ai consorzi per l’internaziona-

lizzazione o ad aggregazioni di

imprese

Missioni di

all’estero

Seminari eworkshopimprese

italiane

Tavola 7.13 - Attività di sostegno all’internazionalizzazione promossa dalle Regioni, anno 2018Milioni di euro, totali ripartiti fra incentivi alle imprese e attività realizzate direttamente dalle Regioni

(1) Corsi di formazione, missioni di imprese estere in Italia e organizzazione b2b, attività promozionali per EXPO 2020 e altre attività promo-zionali.(2) Il totale della spesa in questa tavola non coincide con il totale generale della tavola precedente per la presenza in quest’ultimo di dati per i quali la disaggregazione non è disponibileLegenda: … : il fenomeno esiste, ma i dati non sono conosciuti; - : il fenomeno non esisteFonte: elaborazioni ICE su dati Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

In termini di tipologia di attività realizzate, la strate-gia ormai consolidata messa in campo dalle Regioni utilizza strumenti di incentivazione integrati, compren-denti sia gli aiuti diretti alle imprese (attraverso avvisi pubblici), sia gli interventi a titolarità regionale (promo-zione sui mercati esteri ed attrazione di investimenti). Gli incentivi diretti alle imprese prevedono l’erogazione di “Voucher Fiere”, per la partecipazione agli eventi � e-

ristici internazionali e di “Voucher Servizi” per la parzia-le copertura delle spese per l’acquisto dei servizi fun-zionali alla de� nizione ed alla realizzazione di progetti di promozione internazionale presentati dalle imprese. Spesso tali attività (partecipazione a � ere, organizza-zione di seminari e workshop, B2B) vengono realizzate in � liera, all’interno di progetti articolati messi in atto dalle Regioni e, pertanto, in molti casi risulta di cile

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scorporare il dato di spesa per ciascuna singola atti-vità. Con riferimento agli incentivi diretti alle imprese, la spesa appare comunque elevata ed è riconducibile in primis ad iniziative riguardanti la partecipazione del-le imprese a � ere (più di 34 milioni di euro), supporto all’investimento estero (più di 11 milioni di euro), acqui-sizione di consulenze ed export manager e consulenze per l’internazionalizzazione (quasi 7 milioni di euro), contributi ai consorzi (circa 5 milioni di euro) (tavola 7.13). In linea generale, spiccano per numero di inizia-tive le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Sardegna e Toscana e si segnala la Provincia Autonoma di Bolzano per la sua incidenza sul sostegno delle imprese per la partecipazione a � ere internazionali.

La disaggregazione delle attività realizzate diret-tamente dalle Regioni per tipologia di attività mostra un’elevata incidenza della partecipazione ad eventi � eristici, che ha fatto registrare nel 2018 una spesa di quasi 12 milioni di euro, in contrazione rispetto al 2017 (27,4 milioni di euro), distribuiti in modo abbastanza uniforme tra tutte le Regioni e Province Autonome. Si segnalano tuttavia la Calabria che, con circa 4 milioni di euro, ha concentrato sulle attività � eristiche il 50 per cento delle risorse � nanziarie a disposizione, nonché il Friuli Venezia Giulia, il Lazio e la Puglia. Di rilievo, in� ne, nel 2018 appaiono le attività relative all’organizzazio-ne di seminari e workshop, con quasi 3 milioni di euro spesi in totale, a testimonianza di un impegno mirato anche alla diffusione delle informazioni sulle politiche.

Per quanto riguarda i paesi di destinazione degli in-terventi, rispetto ai dati dello scorso anno, si segnala l’aumento della tendenza ad azioni verso i paesi euro-pei, con una spesa di circa 34 milioni di euro e circa 900 iniziative realizzate. In aggiunta, nel 2018 si evi-denziano consistenti risorse spese anche per interventi in America settentrionale (circa 6 milioni di euro) e in Asia (5,5 milioni di euro). Altra tendenza consolidata ed in aumento rispetto allo scorso anno, sia in termi-ni di numero delle iniziative che di spesa prodotta nel 2018, è quella di realizzare interventi “pluripaese”, con circa 6 mila aziende coinvolte ed una spesa di circa 18 milioni di euro. In particolare, le Regioni Emilia-Roma-gna e Puglia hanno concentrato la loro spesa maggiore in progetti “pluripaese”. La Regione Toscana è l’unica ad aver realizzato interventi in Oceania e la sua azione

si rivolge verso la quasi totalità delle aree geogra� che censite.

La spesa per le attività delle Regioni e Province Au-tonome è stata realizzata nel 2018 soprattutto in modo diretto o tramite organismi in house, con più di 900 iniziative e quasi 43 milioni di euro spesi, a cui hanno contribuito � nanziariamente anche soggetti privati. Un buon numero di azioni, circa 270, sono state tuttavia attivate dalle imprese e da reti di imprese, per un totale di 19,5 milioni di euro. Dal punto di vista � nanziario una spesa importante, circa 11 milioni di euro, è stata rea-lizzata tramite l’ICE dalla Regione Sardegna, mentre la Lombardia ha fatto registrare il valore più alto di spesa in progetti che hanno coinvolto la Regione e le Camere di Commercio, con circa 4 milioni di euro.

Sul versante delle collaborazioni con altri soggetti istituzionali e/o privati messe in atto nello scorso anno per la realizzazione dei progetti di internazionalizza-zione, il dato più rilevante che risulta dall’indagine è la spesa realizzata con le Unioncamere regionali e con le Associazioni di categoria, che è stata svolta soprattut-to da Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Piemonte, con un valore di circa 5 milioni di euro e per attività le-gate prevalentemente ai settori agroalimentare e ma-nifatturiero.

7.1.5 Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura*

Le competenze delle Camere di Commercio nel campo dell’internazionalizzazione sono state sostan-zialmente modi� cate in seguito al decreto legislativo n. 219 del 2016, che su questo tema ha voluto dare ri-levanza al loro ruolo di rete di contatto con le imprese nei diversi territori del paese. Secondo quanto previsto dal decreto di riforma del sistema camerale, infatti, fra le competenze obbligatorie delle Camere rientra la pre-parazione ai mercati esteri delle PMI attraverso attività di informazione, formazione, supporto organizzativo e assistenza, da realizzare sul versante interno. L’obietti-vo, peraltro ribadito da Unioncamere nell’ambito della Cabina di Regia per l’Italia Internazionale, è di mettere i potenziali esportatori in condizione di essere assistiti nel loro sforzo per raggiungere i mercati esteri di inte-resse, garantendo un costante raccordo con le azioni

* Redatto da Domenico Mauriello e Alessandra Procesi, Unioncamere.

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messe in campo dall’ICE 21 e dal Gruppo CDP, da un lato, e dal sistema delle Regioni, dall’altro.

Pur in questo nuovo scenario, l’attività rivolta a favo-rire l’internazionalizzazione continua dunque a rivestire un ruolo di rilievo nell’ambito delle azioni delle CCIAA a sostegno delle imprese (tavola 7.14),22 nella sua con-sueta declinazione nei due grandi � loni complementari, promozionale e amministrativo.

Per quanto riguarda il � lone promozionale, nel 2018 tutte le principali attività svolte dalle CCIAA per l’inter-

nazionalizzazione hanno fatto registrare decrementi rispetto all’anno precedente, eccetto quella dell’acco-glienza delle delegazioni straniere, che ha fatto segna-re un lieve incremento.

In particolare sul versante dei servizi offerti, è con-tinuata la signi� cativa riduzione, registrata già a partire dal 2017, delle attività all’estero, a partire dall’organiz-zazione di missioni commerciali e dalla partecipazione a � ere, a cui si accompagna una sempre minore pre-

2015 2016 2017 2018

Antenne e desk all'estero gestiti direttamente dall 63AAICC e 22 16 14

Partecipazione a fiere e mostre all'estero 616 614 308 275

Ricevimento delegazioni estere in Italia 737 306 236 246

22oretse'lla ilaicremmoc inoissim id enoizazzinagrO 9 215 106 104

792.81ilanoizomorp àtivitta da itnapicetrap eserpmI 19.051 18.180 15.436

Partecipanti ad attività formative 24.736 17.129 16.499 14.935

Utenti di attività di consulenza 23.879 20.010 15.496 12.596

Certificati di origine 735.902 823.335 731.614 728.529

Carnet Ata 9.231 9.079 9.458 9.549

Altri documenti per l'estero 483.815 529.090 505.555 606.917

Fondi erogati (milioni di euro) 40,20 34,60 35,20 ND (1)

Tavola 7.14 - Principali indicatori sull’attività di sostegno all’internazionalizzazione delle CCIAAValori assoluti; dati riferiti alla totalità delle 83 Camere di commercio

‘(1) dato disponibile da settembre 2019.Fonte: Osservatorio camerale Unioncamere

senza di antenne e desk all’estero gestiti direttamente dalle CCIAA, che sono passati dai 151 del 2013 agli ap-pena 14 del 2018. In� ne, nel 2018 è stata rilevata una diminuzione del numero di imprese partecipanti ad attività promozionali e formative. Esaminando il detta-glio delle iniziative di promozione svolte nel 2018 dalle CCIAA a livello territoriale, emerge come le strutture ca-merali del Nord-Est detengano il primato, per numero di iniziative realizzate, in tre delle cinque categorie di attività oggetto di analisi, ovvero partecipazione a � ere

e mostre all’estero, missioni commerciali all’estero e preparazione o seguito di attività di promozione all’e-stero. Quanto al ricevimento di delegazioni estere in Italia, hanno prevalso le CCIAA dell’Italia nord-occiden-tale, mentre si sono distinte quelle dell’Italia meridiona-le per l’organizzazione di workshop formativi, seminari e country presentations (tavola 7.15).

Parallelamente al � lone promozionale, le Camere di commercio svolgono tradizionalmente l’attività certi-

21 L’intesa operativa ICE-Unioncamere de� nisce un percorso strutturato di collaborazione che prevede, tra l’altro, la stipula di accordi biennali tra ICE e le singole Camere di commercio con un programma di iniziative da svolgere in collaborazione. Si confronti la sezione dedicata ai servizi dell’ICE, per la parte relativa agli accordi, all’interno del paragrafo 7.1.3.22 I dati sull’attività promozionale delle CCIAA sono raccolti dall’Osservatorio camerale con un’approfondita indagine annuale che coinvolge tutte le sedi.

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Regioni e ripartizioniPartecipazione a

fiere e mostre all'estero

Ricevimento di delegazioni estere

in Italia

Missioni commerciali

all'estero

Workshop formativi,

seminari, country presentation

Assistenza pre e post

partecipazione ad attività a estero

(follow-up)

Italia Nord-occidentale 43 99 9 131 20

Italia Nord-orientale 151 71 80 105 77

532369243elartnec ailatI

3282397474onroigozzeM

551695401642572 elatoT

Tavola 7.15 - Azioni di sostegno all’internazionalizzazione svolte dalle CCIAA nel 2018 per macro-ripartizione geogra� caNumero di iniziative; dati riferiti alla totalità delle 83 Camere di commercio

Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio camerale Unioncamere

� cativa per l’estero, rilevante non solo per la quantità delle certi� cazioni prodotte su richiesta delle impre-se italiane, ma anche per la funzione di garanzia della loro a dabilità nei confronti di vari interlocutori esteri, come autorità doganali, banche, partner commerciali.

In questo contesto è in corso una profonda trasfor-mazione delle procedure che va nella direzione di sem-pli� care le formalità richieste alle imprese, soprattutto grazie all’introduzione di processi di digitalizzazione sempre più avanzati e dell’applicazione di standard in-ternazionali quali� cati.

Si tratta, dunque, di un’attività di concreto sostegno per lo svolgimento di operazioni di commercio interna-zionale. Tra le certi� cazioni più importanti rientrano i Carnet Admission Temporaire - Temporary Admission (Carnet Ata), rilasciati per conto di Unioncamere, e i certi� cati di origine, la cui competenza è stata asse-gnata alle CCIAA sin dal 1955 ed è stata confermata dalla Legge 580 del 1993, così come modi� cata dal Decreto legislativo 219 del 2016.

I dati sul rilascio di tali documenti, che in linea ge-nerale rappresentano un indicatore indiretto dell’an-damento dell’economia e dell’export, nel 2018 hanno continuato a registrare numeri importanti e per alcune tipologie di documenti una sostanziale crescita, come risulta dai dati esposti nella tavola 7.14.

7.1.6 - Gruppo Cassa Depositi e Prestiti*

Introduzione

A partire dal 2016, il Gruppo Cassa Depositi e Pre-stiti (CDP) ha ridisegnato e sviluppato il suo modello di intervento in favore delle imprese. La nuova strategia prevede un sostanziale aumento delle risorse da mo-bilitare a sostegno della competitività internazionale delle imprese e una maggiore articolazione e acces-sibilità delle soluzioni disponibili per lo sviluppo all’e-stero, attraverso l’integrazione dell’offerta di prodotti e servizi tra le società del Gruppo, l’ottimizzazione dei canali d’accesso mediante il rafforzamento della rete commerciale e il potenziamento della digitalizzazione. Tale modello poggia sulla costituzione del Polo italia-no dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, con l’obiettivo dichiarato di offrire alle imprese italiane, in particolare quelle di piccola e media dimen-sione, un punto d’accesso unico e integrato ai servizi offerti da CDP e SACE-SIMEST per competere e cresce-re sui mercati esteri.

Il ruolo di CDP nelle attività di export credit

Nel corso del 2018 è proseguita l’attività di CDP a sostegno dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese italiane attraverso l’operatività di Export Banca,

* Redatto da Cinzia Guerrieri (CDP), Fabiola Carosini e Veronica Quinto (SIMEST), Ivano Gioia e Stefano Gorissen (SACE).

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che trova applicazione nel � nanziamento di operazioni relative all’esportazione di beni e servizi, all’esecuzione di lavori da parte di imprese italiane o � liali collegate/controllate estere e alla loro internazionalizzazione.

L’operatività di Export Banca si è rafforzata nell’ul-timo anno, sia in termini di contratti stipulati che di volumi � nanziati, tornando su valori prossimi a quel-li realizzati nel 2016, dopo la � essione registrata nel 2017 (tavola 7.16). Nel dettaglio, le risorse mobilitate23 da CDP nel 2018 si sono attestate a circa 4.489 mi-lioni di euro (+33 per cento rispetto al 2017), a fronte di un numero di operazioni salito a 12 (+71 per cento rispetto al 2017). Conseguentemente, l’importo medio � nanziato tra il 2017 e il 2018 si è ridimensionato, pas-sando da più di 480 milioni di euro a circa 374 milioni di euro. Rispetto agli anni precedenti, si può osservare un incremento del peso dei � nanziamenti a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, che ha raggiunto il 39 per cento dell’importo mobilitato da Export Banca.

Il valore complessivo dei � nanziamenti, compresa la quota � nanziata dal sistema bancario, nel 2018 è ammontato a quasi 40 miliardi di euro, raddoppiando quello dell’anno precedente. In particolare, la quota CDP si è ulteriormente ridotta al 12 per cento, prose-guendo il trend avviato nel 2017 a favore di un aumento della quota � nanziata dal sistema bancario. Si è raf-forzato, quindi, l’“effetto leva” generato dagli strumenti di export � nance, con una percentuale di contribuzione da parte degli istituti bancari privati che ha s� orato il 90 per cento del totale del � nanziamento. Tutte le opera-zioni continuano a essere condotte in modalità diretta, ovvero tramite � nanziamento al debitore � nale, confer-mando il ruolo di CDP come interlocutore diretto.24

Da un punto di vista settoriale, il peso della cantie-ristica navale si è progressivamente ridotto nel tempo, nonostante rappresenti ancora quasi la metà delle ope-razioni di export � nance nel triennio 2016-2018, contro il 71 per cento nel periodo 2013-2015. Anche il settore dell’energia ha ridotto signi� cativamente la sua inciden-za, passando dal 18 per cento nel periodo 2013-2015 a circa il 6 per cento nel triennio più recente. In forte aumento risulta invece il settore delle infrastrutture e costruzioni, che ha rappresentato quasi il 20 per cento del portafoglio nel periodo in esame, raddoppiando la

2016 2017 2018

Totale contratti stipulati 13 7 12

7631tiderc tropxE

Internazionalizzazione - 1 5

Importo finanziato da CDP 4.949 3.372 4.489

949.4tiderc tropxE 2.872 2.725

005enoizazzilanoizanretnI 1.764

Importo totale finanziato 7.752 19.975 39.016

5,119,618,36PDC atouQ

5,884,382,63ehcnab atouQ

-

Tavola 7.16 - Contratti stipulati da Export banca e importi � nanziatiUnità, milioni di euro e quote percentuali

quota rispetto al triennio precedente. Il peso del settore della difesa, nullo nel triennio 2013-2015, è stato pari al 24 per cento nel 2016-2018, grazie soprattutto all’ incremento rilevato nel 2017. In� ne, la principale novi-tà ha riguardato il settore dell’automotive, dove per la prima volta nel 2018 sono state effettuate operazioni, seppur di entità molto contenuta (gra� co 7.5).

Crocieristico/Navale Energia

Difesa Infrastrutture e CostruzioniAutomotive

19,9%

49,7%

6,1%

23,9%

Gra� co 7.5 - Contratti stipulati da Export banca per settore merceologicoPercentuali, anni 2016-2018

Fonte: Cassa Depositi e Prestiti

23 In generale, le risorse mobilitate sono de� nite come le risorse � nanziarie messe a disposizione da CDP direttamente (es. � nanziamenti e titoli, garanzie, equity) o tramite la gestione di risorse di terzi (es. gestione fondi pubblici). 24 L’intervento di CDP può essere realizzato secondo modalità indiretta o diretta. Nel primo caso, CDP fornisce alla banca la provvista neces-saria a nché quest’ultima possa effettuare il � nanziamento al debitore � nale. Nel secondo caso, CDP � nanzia direttamente il debitore � nale, anche in co� nanziamento con altri istituti di credito.

Fonte: Cassa Depositi e Prestiti

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RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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La geogra� a degli interventi nel triennio 2016-2018 è concentrata per il 45 per cento nella regione ameri-cana, in � essione rispetto al 66 per cento registrato nel periodo 2013-2015. In lieve aumento, invece, la quota di � nanziamenti destinati al mercato europeo, a ri� esso soprattutto dei maggiori � nanziamenti a sup-porto dell’internazionalizzazione realizzati nel 2018. È continuata la crescita dell’area mediorientale, che ha visto quintuplicare la propria quota, passando dal 5 per cento del 2013-2015 al 25 per cento nel triennio più re-cente. In� ne, è calata leggermente la quota dei paesi africani (gra� co 7.6).

Africa AmericaMedio Oriente Unione Europea

23,9%

25,3%

5,7%

45,1%

Gra� co 7.6 - Contratti stipulati da Export banca per area di destinazionePercentuali, anni 2016-2018

Fonte: Cassa Depositi e Prestiti

Attività e risultati del Polo SACE-SIMEST

Nel 2018 il Polo dell’export e dell’internazionalizza-zione SACE-SIMEST ha mobilitato oltre 28 miliardi di euro di risorse, in aumento del 13 per cento rispetto al 2017, portando complessivamente a 72 miliardi di euro le risorse mobilitate negli ultimi tre anni (tavola 7.17). Il portafoglio di impegni è salito a 114 miliardi di euro (+22 per cento rispetto al 2017), con 21mila aziende servite, il 98 per cento delle quali piccole e medie.

SACE SPA

SIMEST

SACE BT

SACE FCT

10.579 17.738 19.423

746661545

4.044 3.192 4.756

3.6603.7082.732

Tavola 7.17 - Polo dell’export e dell’internazionalizzazione - Risorse mobilitate per società*Valori in milioni di euro

* Al netto delle risorse mobilitate dalle società controllate, relative a operazioni di export credit garantite da SACE. Fonte: SACE-SIMEST

Le imprese italiane possono bene� ciare di un’offer-ta integrata di prodotti e servizi – molti dei quali acces-sibili online – per rafforzare la propria competitività in tutte le sfere di sviluppo sui mercati internazionali.

Rafforzare la competitività dell’export A supporto delle operazioni di export, le aziende

italiane possono avvalersi di soluzioni assicurativo-� -nanziarie che consentono di vendere i loro prodotti e servizi, offrendo ai propri clienti esteri dilazioni di paga-mento più estese o � nanziamenti a condizioni favore-voli, a vantaggio della loro competitività commerciale. Nel corso del 2018 SACE ha mobilitato complessiva-mente 14 miliardi di euro a sostegno dell’export italia-no, di cui 9 miliardi in sinergia con SIMEST, che è inter-venuta attraverso l’erogazione di un contributo in conto interessi.25 Inoltre, SIMEST ha accolto richieste di con-tributi su polizze a copertura dei rischi di mancato pa-gamento o revoca del contratto (credito fornitore) pari a 265 milioni di euro. L’area dell’Unione Europea rappre-senta il 35,7 per cento delle nuove operazioni di credito all’esportazione sostenute nel 2018; si tratta di un mer-cato tradizionale per l’export italiano che, complici le operazioni nel settore crocieristico, ha fatto registrare una crescita rispetto allo scorso anno. In aumento an-che le operazioni in Medio Oriente e Nord Africa (che rappresentano il 30,5 per cento delle risorse mobilita-te) con Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti a trainare l’intera area, nell’Europa emergente e nei Paesi CSI (17,9 per cento), in particolare Serbia e Azerbaijan,

25 SIMEST gestisce per conto del MiSE il Fondo 295/73, fondo pubblico destinato all’erogazione di contributi in conto interessi con la � nalità, tra l’altro, di ridurre il costo dei � nanziamenti export erogati a committenti esteri che acquistano beni di investimento dall’Italia attraverso la stabilizzazione del tasso d’interesse di tali � nanziamenti a un tasso � sso agevolato.

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e nell’Africa subsahariana (8,3 per cento) in cui spicca-no paesi meno esplorati come Kenya e Ghana (gra� co 7.7). I settori che maggiormente hanno bene� ciato del supporto di SACE-SIMEST sono il crocieristico (39,2 per cento), comparto in cui è stata sostenuta l’intera � liera di PMI subfornitrici dei grandi cantieri navali, l’elettrico (le risorse mobilitate a sostegno dell’export di questo settore sono aumentate del 61 per cento e rappresentano l’8,1 per cento del totale) e le infrastrut-ture e costruzioni (8 per cento). Se si guarda invece alla numerosità delle transazioni, il settore che ha mag-giormente bene� ciato di queste operazioni è l’industria meccanica (34 per cento), comparto d’eccellenza del made in Italy, che coinvolge soprattutto le PMI.

Per ottenere le garanzie richieste dal committente estero per poter partecipare a gare di appalto o aggiu-dicarsi contratti e commesse, le imprese possono ot-tenere da SACE l’emissione, diretta o in collaborazione, con il sistema bancario o assicurativo, di garanzie con-trattuali e � deiussioni per obblighi di legge. Inoltre, la

Unione Europea Medio Oriente e Nord Africa

Paesi europei extra-Ue e CSI Africa Subsahariana

Asia e Oceania Americhe

Gra� co 7.7 - Risorse mobilitate da SACE a sostegno dell’export per area geogra� ca Percentuali, anno 2018

Fonte: SACE-SIMEST

società operativa SACE BT offre anche prodotti in gra-do di proteggere dai rischi connessi alla fabbricazione di impianti e alla realizzazione di opere civili. Nel 2018 sono stati mobilitati complessivamente 2,3 miliardi di euro di garanzie in questo ambito. Tra i settori che maggiormente hanno bene� ciato del sostegno, l’oil & gas, le infrastrutture e costruzioni e l’industria mecca-nica.

Per migliorare e regolarizzare la gestione dei � ussi � nanziari, le aziende possono inoltre accedere all’assi-curazione dei crediti commerciali a breve termine (of-ferta da SACE tramite la società operativa SACE BT), in riferimento sia a singole transazioni sia all’intero fattu-rato realizzato sul territorio domestico e all’estero. At-traverso questa operatività, nel 2018 sono state mobili-tate risorse per 3,2 miliardi di euro, di cui 300 milioni in sinergia con SACE FCT. Le aziende che hanno usufruito dei prodotti di SACE BT sono prevalentemente PMI (77 per cento) e appartengono ai settori del commercio all’ingrosso (18,8 per cento), dei servizi di comunica-zione e informazione (17,1 per cento) e dell’industria estrattiva ed energetica (10,9 per cento).

Un ulteriore strumento è rappresentato dallo scon-to o dallo smobilizzo dei crediti vantati. Le soluzioni di factoring offerte da SACE (tramite la società operativa SACE FCT) consentono alle imprese di generare liquidi-tà attraverso la cessione pro solvendo o pro soluto dei crediti vantati verso controparti italiane o estere, priva-te o pubbliche. Oltre all’attività di factoring tradizionale, sono disponibili servizi di reverse factoring dedicati alla grande industria italiana e ai suoi fornitori, per soste-nere la � liera produttiva, ottimizzando i � ussi di paga-mento. SACE FCT ha smobilizzato 4,2 miliardi di euro nel 2018 (9 per cento), di cui circa 561 milioni relativi a operazioni di export credit garantite da SACE.

In� ne, in caso di necessità di recupero crediti, le aziende possono utilizzare il servizio offerto da SACE (tramite la società operativa SACE SRV), specialmente utile in caso di operazioni nei mercati emergenti. Nel 2018 SACE SRV ha gestito 25.000 mandati, servendo oltre 2.700 imprese e recuperando crediti in Italia e all’estero per 32,5 milioni di euro. I paesi in cui sono stati conseguiti i principali recuperi dell’anno sono Tur-kmenistan, Italia ed Emirati Arabi Uniti.

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Investire all’estero In un contesto in cui le catene globali del valo-

re incidono profondamente sui � ussi d’investimento e interscambio a livello mondiale, come evidenziato nei capitoli precedenti, per le aziende esportatrici as-sicurarsi un presidio diretto in loco può rivelarsi una scelta vincente, specie nei mercati geogra� camente e culturalmente più distanti. Costituire joint venture o sviluppare altre forme di presenza nei propri mercati di riferimento è infatti un volano di competitività e uno strumento a supporto delle strategie commerciali, sia per inserirsi in nuove destinazioni sia per rafforzare le proprie quote in mercati già acquisiti. Nell’ultimo anno SIMEST ha effettuato partecipazioni dirette in imprese per 131 milioni di euro (+23 per cento rispetto al 2017), a cui si aggiungono 21,4 milioni di partecipazioni del Fondo pubblico di Venture Capital 26 gestito per conto del Ministero dello Sviluppo Economico e contributi su apporti di capitale sociale (equity loans) per 81 milioni. Al 31 dicembre 2018 SIMEST ha in portafoglio 245 par-tecipazioni (nel gra� co 7.8, la ripartizione dei paesi).

Italia Cina Usa Germania SudafricaTurchia Messico Madagascar Russia Altri Paesi

Gra� co 7.8 - Partecipazioni dirette di SIMEST per paesePercentuali, anno 2018

Fonte: SACE-SIMEST

Inoltre, considerata l’instabilità geopolitica che sta interessando diverse aree del mondo a elevata presen-za di aziende italiane, può essere funzionale la Polizza Investimenti di SACE per proteggere sia gli apporti di capitale all’estero (equity), sia i prestiti a partecipate estere e limitare o compensare le perdite o il mancato rimpatrio di somme relative all’investimento (ad esem-pio dividendi, pro� tti, rimborsi di � nanziamenti soci) a seguito di guerre e disordini civili, restrizioni valutarie, esproprio diretto o indiretto, revoca di contratti stipula-ti con controparti pubbliche locali. Dal 2018 inoltre, la Polizza Investimenti copre anche il rischio di business interruption, ossia dei danni derivanti dall’interruzione temporanea dell’attività produttiva. Nel corso del 2018, le risorse mobilitate da SACE in quest’ambito hanno raggiunto 1,5 miliardi di euro, relativi soprattutto a ope-razioni realizzate nel continente africano.

Finanziare la crescita delle imprese sui mercati interna-zionali

Lo sviluppo internazionale di un’azienda non può prescindere dalla capacità di ottenere � nanziamenti e credito per sostenere le sue strategie di crescita. In que-sto senso le imprese italiane possono bene� ciare dei � nanziamenti agevolati gestiti da SIMEST27, per conto del Ministero dello Sviluppo Economico, destinati a so-stenere diverse tipologie di attività: dalla realizzazione di studi di fattibilità all’avvio di strutture commerciali in paesi terzi, dallo sviluppo di programmi di assistenza tecnica per la formazione di personale alla partecipa-zione a mostre, � ere e missioni di sistema, � no alla pa-trimonializzazione delle PMI esportatrici. Nel corso del 2018 SIMEST ha approvato 248 milioni di euro di � nan-ziamenti agevolati per l’internazionalizzazione (+68 per cento rispetto al 2017), principalmente a favore di PMI. Complessivamente sono stati raggiunti 49 paesi esteri tra cui spiccano Stati Uniti, Cina e Albania.

Un altro strumento a disposizione delle imprese per facilitare l’accesso ai � nanziamenti è rappresen-tato dalle garanzie di SACE, con le quali le aziende italiane possono � nanziare il capitale circolante e gli investimenti connessi all’internazionalizzazione. Nel 2018 SACE ha garantito 2,1 miliardi di euro in questa operatività (+87 per cento rispetto al 2017). Dedicata alle piccole e medie imprese, la garanzia per l’interna-

26 SIMEST, gestore del fondo pubblico di Venture Capital, può acquisire un’ulteriore quota del capitale sociale di imprese italiane già partecipate da SIMEST che operano in paesi di particolare interesse per l’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano.27 SIMEST gestisce per conto del MiSE il Fondo rotativo 394/81, istituito per la concessione di � nanziamenti a tasso agevolato (pari al 10 per cento del tasso di riferimento UE) a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri.

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zionalizzazione delle PMI è lo strumento che, attraver-so accordi con banche (soprattutto del territorio), le supporta nell’accesso ai � nanziamenti � nalizzati a una molteplicità di obiettivi: sostegno del capitale circolan-te, investimenti diretti all’estero, investimenti in Italia in ricerca e sviluppo, spese per acquisto o rinnovo di macchinari e impianti, attività di comunicazione e mar-keting, partecipazioni a � ere. Nel 2018 SACE ha garan-tito 147 milioni di euro di � nanziamenti per un totale di 262 PMI sostenute, attive in un ampio spettro di settori (gra� co 7.9).

Agroalimentare Industria meccanica

Servizi non finanziari Industria metallurgica

Chimico/Petrolchimico Beni di consumo

Altri settori

Agroalimentare Industria meccanica

Servizi non finanziari Industria metallurgica

Chimico/Petrolchimico Beni di consumo

Altri settori

Gra� co 7.9 - Risorse mobilitate da SACE a sostegno dell’in-ternazionalizzazione delle PMI per settore Percentuali, anno 2018

Fonte: SACE-SIMEST

In una fase in cui il mercato dei capitali rappresenta sempre più un canale integrativo strategico per l’ap-provvigionamento di risorse � nanziarie, un ulteriore strumento a disposizione delle imprese è il Fondo Svi-luppo Export. Nato su iniziativa di SACE e gestito da Amundi Sgr, il Fondo ha una capacità di 350 milioni di euro, di cui 175 milioni messi a disposizione da SACE e altrettanti � nanziati dalla BEI, la Banca Europea per gli Investimenti, con la garanzia di SACE. Riservato a investitori professionali, è dedicato all’investimento in titoli obbligazionari con cedola a tasso � sso o varia-bile e con rimborso rateale o a scadenza, emessi da imprese italiane non quotate con vocazione all’export e all’internazionalizzazione. Attraverso le emissioni sot-toscritte dal Fondo, è � nanziabile un’ampia gamma di attività: da investimenti diretti all’estero, come acqui-sizioni, fusioni o joint venture, a investimenti in Italia in ricerca e sviluppo, da spese per acquisto o rinnovo di macchinari e impianti, ad attività di comunicazione e marketing. Nel 2018 SACE ha sostenuto emissioni obbligazionarie per un importo complessivo di 41 mi-lioni di euro, in calo rispetto all’anno precedente (131 milioni) a fronte di una minore richiesta di sostegno da parte delle aziende.

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7.2 INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN ENTRATA

7.2.1 Ministero dello Sviluppo Economico*

Il Piano straordinario per il rilancio internazionale dell’economia italiana, varato dal Governo con il decre-to-legge n. 133 del 2014 – il cosiddetto “Sblocca Italia” – si è posto l’obiettivo di rilanciare il made in Italy sui mercati esteri, puntando non soltanto sull’incremento dei valori dell’export ma anche su una maggiore attra-zione di investimenti esteri, facendo leva sulle poten-zialità del sistema produttivo e sulle opportunità offer-te dall’evoluzione dello scenario internazionale.

Sono state ideate una serie di misure, � nalizzate non soltanto alla promozione delle opportunità di in-vestimento in Italia, ma anche all’accompagnamento e all’assistenza agli investitori esteri interessati a in-sediarsi sul territorio nazionale. In particolare, è stata attuata una riorganizzazione complessiva della gover-nance relativa all’attrazione degli investimenti esteri, con l’obiettivo di migliorare il coordinamento delle poli-tiche, guidare e cacemente l’intero ciclo del processo di attrazione e favorire la sinergia tra le diverse ammi-nistrazioni centrali e locali.

Tale riorganizzazione ha delineato con maggiore chiarezza la mission dei due soggetti istituzionali depu-tati alla materia – l’Agenzia ICE e Invitalia – demandan-do al primo, anche in considerazione della propria rete di u ci nel mondo, un ruolo di interlocutore primario per gli investitori stranieri interessati al mercato italia-no, attraverso una struttura dedicata al suo interno e una serie di desk per l’attrazione degli investimenti in alcuni paesi prioritari e assegnando, invece, a Invitalia l’incarico di supportare l’insediamento degli investitori esteri anche attraverso l’impiego degli strumenti � nan-ziari nazionali di incentivazione. Al riguardo va aggiun-to che, nell’ambito della programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020 – e, in particolare, del “Program-ma Operativo Nazionale Imprese e Competitività” – Invi-talia ha il compito di individuare progetti di investimen-to di imprese estere di natura strategica per lo sviluppo della struttura produttiva delle regioni del cosiddetto Mezzogiorno a cinque, che comprende la Basilicata, la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia.

Un altro elemento essenziale della nuova governan-ce è rappresentato dal Comitato Attrazione Investimen-ti Esteri, un organismo a guida politica, presieduto dal Ministro dello Sviluppo Economico, con funzioni sia di raccordo delle politiche attuate dai soggetti pubblici in materia di investimenti esteri e attrattività del sistema Italia sia di supporto alla realizzazione di investimenti esteri sul territorio nazionale. A tal � ne il Comitato può “prendere in carico” uno speci� co progetto, a ancando l’investitore estero, tanto nell’individuazione delle pro-cedure per il rilascio delle autorizzazioni o dei permessi necessari per la sua realizzazione, quanto nell’intera-zione con le amministrazioni competenti (centrali, re-gionali o locali), per consentire una rapida conclusione delle procedure. Le attività appena descritte sono quel-le che connotano maggiormente l’operato del Comita-to perché puntano a contrastare alcuni dei fattori che limitano maggiormente la capacità dell’Italia di attrarre investimenti dall’estero: la complessità delle regole, la lunghezza dei processi decisionali dell’amministrazio-ne pubblica, il limitato matching tra i servizi domandati dagli investitori esteri e quelli offerti dalle istituzioni pubbliche.

7.2.2 - Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazio-ne Internazionale**

Il MAECI svolge un ruolo fondamentale nella diffu-sione delle informazioni sulle opportunità di investi-mento in Italia per gli interlocutori esteri. Attraverso il lavoro della sede centrale e della rete diplomatico-con-solare – anche in collaborazione con gli u ci e i desk ICE dedicati all’attrazione degli investimenti – si assi-cura un canale di informazione permanente ai poten-ziali investitori.

La Farnesina è coinvolta attivamente in diversi co-mitati e gruppi interistituzionali che hanno lo scopo di attrarre investimenti esteri: dal Comitato interministe-riale attrazione investimenti esteri, presieduto dal MiSE, con lo scopo di formulare proposte per rendere più ef-� caci le attività di attrazione degli investimenti e favori-re progetti di investimento in Italia, al Gruppo di lavoro sugli indici internazionali, con lo scopo di promuovere attività mirate per migliorare la collocazione del paese

* Redatto da Maurizio Cotrona, MiSE.** Redatto da Marco Leone e Claudio Ramunno, MAECI.

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nelle graduatorie internazionali. Il MAECI, inoltre, parte-cipa al Comitato Visto Investitori 28, che ha il compito di vagliare i progetti di investimento legati alle richieste di visto e al Gruppo di coordinamento delle attività per l’e-sercizio dei poteri speciali per la protezione degli asset strategici nazionali (c.d. Golden Power).

La Farnesina – insieme a MiSE e ICE – ha sviluppa-to un rapporto continuativo anche con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, contribuendo nel 2018 alla realizzazione del Tour italiano attrazione investimenti (con tappe in Lombardia, Toscana e Friuli Venezia Giulia) e intensi� cando i rapporti e le attività con le Regioni italiane.

Ha inoltre contribuito, nel 2018, alla realizzazione all’estero – con l’Agenzia ICE – di diversi eventi, come ad esempio il seminario German-Italian Innovation Con-ference a Berlino, le tappe dell’Invest in Italy Road Show di Seoul e Tokyo e gli incontri dal titolo Italy Inbound: Look No Further. Foreign Direct Investments in Italy, or-ganizzati dallo studio legale Hogan Lovells e svoltisi in diverse città (Londra, Milano, Monaco, Pechino, Singa-pore, Tokyo, Zurigo).

In� ne, si segnala la � rma del protocollo d’intesa per la crescita delle imprese italiane con Borsa Italiana ed Elite SpA (2017), che ha istituzionalizzato una sponta-nea collaborazione sviluppatasi negli anni e l’organiz-zazione iniziative volte ad approfondire la ri� essione sul rapporto tra l’immagine del paese, la sua colloca-zione nelle principali graduatorie internazionali e l’at-trazione degli investimenti dall’estero. Si segnala in particolare la presentazione del rapporto 2018 Global Attractiveness Index (GAI) pubblicato da The European House Ambrosetti, in occasione del seminario organiz-zato alla Farnesina “Indici e reputazione: strategie per l’attrattività a confronto” (novembre 2018).

7.2.3 Agenzia ICE*

La struttura ICE dedicata all’attività di attrazione investimenti esteri, che ha completato la propria arti-

colazione organizzativa da poco più di un anno, è com-posta da varie unità operative: i quattro u ci che fanno capo al Coordinamento attrazione investimenti esteri29, i nove desk attrazione investimenti esteri dell’Agenzia ICE, collocati nelle principali piazze � nanziarie (Londra, Istanbul, Dubai, Pechino, Hong Kong, Singapore, Tokyo, San Francisco e New York) e il personale di Invitalia che opera presso l’ICE, in base alla convenzione del 2017, sia nell’ambito del gruppo di lavoro integrato ICE-Invitalia 30, sia nella funzione di accompagnamento dell’investitore sul territorio.

A partire dal secondo semestre 2018 è stata raffor-zata l’attività di creazione di competenze all’interno di alcuni u ci esteri in paesi di particolare importanza in termini di provenienza degli IDE attraverso la costitu-zione di speci� che unità preposte all’attrazione degli investimenti (le cosiddette FDI Unit) anche con il sup-porto di personale locale specializzato. Gli FDI Analyst svolgono un’attività di pubblicizzazione delle opportu-nità d’investimento in Italia e dei vantaggi ed incentivi offerti dalla normativa italiana.

L’intera struttura opera in coordinamento con il Co-mitato Attrazione Investimenti Esteri presso il MiSE e con le Regioni.

I nove desk e le unità di attrazione di investimenti all’estero, unitamente all’U cio di supporto operativo agli investitori esteri intercettano le richieste di infor-mazioni e manifestazioni di interesse degli investitori fornendo loro una prima assistenza di orientamento; il gruppo di lavoro integrato e gli u ci di coordinamen-to, promozione investimenti e partenariato e analisi settoriale presentano l’offerta italiana di opportunità di investimento, attraverso vari strumenti quali � ere, roadshow, rapporti settoriali, documenti informativi e i due siti investinitaly.com e investinitalyrealestate.com e forniscono supporto e orientamento all’investitore; in� ne, l’accompagnamento dell’investitore sul territo-rio viene svolto dal gruppo operante presso l’Agenzia ICE, dalla rete dei desk e dalle Regioni con il supporto dell’ICE.

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RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

* Redatto dall’U cio Coordinamento Attrazione Investimenti Esteri, ICE.

28 Il nuovo visto per investitori stranieri, istituito nel 2017, consiste in un visto biennale con una procedura di richiesta veloce, sempli� cata e interamente digitale.29 L’area dedicata all’attrazione degli investimenti in Italia è articolata nelle seguenti linee di attività: Promozione investimenti, Partenariato e analisi settoriale, Supporto operativo agli investitori esteri, gestite da speci� ci u ci. L’U cio di coordinamento coordina l’attività della struttu-ra, favorisce l’interazione tra i vari soggetti coinvolti nell’attrazione investimenti esteri, redige le linee guida dell’attività e cura casi emblematici, in coordinamento con i partner istituzionali (MiSE e Presidenza del Consiglio dei Ministri).30 Il gruppo di lavoro integrato ICE-Invitalia promuove gli investimenti tramite partecipazione ad eventi, organizzazione di roadshow e produ-zione di contenuti; organizza e coordina la raccolta di informazioni strutturate provenienti da soggetti terzi; supporta ICE e Invitalia per la pre-disposizione di accordi e convenzioni funzionali all’attività; elabora analisi e studi di settore e predispone un portafoglio di offerta strutturato.

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Gra� co 7.10 - Desk e unità dedicate all’attrazione di investimenti esteri presso la rete estera dell’ICE Dati a maggio 2019

Fonte: ICE

L’azione di scouting degli investitori esteri si con-centra in primo luogo sulla selezione dei mercati su cui operare con priorità, attraverso una mappatura delle imprese che hanno già investito in Italia (utilizzo di da-tabase quali FDI Markets e Reprint) e si sviluppa attra-verso l’attività di lead generation, con l’obiettivo di crea-re incontri con nuovi investitori, approfondire i contatti già avviati e ampliare il network dell’Agenzia. A tal � ne vengono effettuate missioni all’estero su mercati iden-ti� cati, previa selezione dei nominativi di maggior inte-resse con i quali avviare il dialogo con il supporto degli u ci dell’Agenzia. A sostegno della lead generation, gli u ci esteri stabiliscono contatti in loco con istituti bancari, agenzie di governo, assicurazioni, studi legali, commercialisti, rappresentanze diplomatiche, consola-ri, camerali e associazionistiche, volti a incrementare le opportunità di interessare potenziali investitori esteri ad investire in Italia.

La raccolta dell’offerta di opportunità di investimen-to in Italia viene effettuata essenzialmente attraverso le Regioni, sulla base di 16 accordi tra l’Agenzia ICE e altrettante Regioni italiane e tramite altre fonti pub-

bliche. Su tali basi si crea un database di opportunità ed elementi relativi alle condizioni d’investimento che vengono poi veicolati ai desk, agli u ci ICE e alle Am-basciate. Uno strumento fondamentale dell’attività è il portale web www.investinitalyrealestate.com che l’U cio partenariato cura raccogliendo le opportunità d’investimento provenienti dagli altri enti promotori (Agenzia del Demanio, Ministero della Difesa, Mini-stero dell’Economia e delle Finanze). La vetrina www.investinitalyrealestate.com raccoglie e promuove oltre 400 immobili pubblici in vendita o in concessione de-maniale e ha portato sinora a circa 50 tra alienazioni e concessioni. Altri settori focus della raccolta di offerta sono le biotecnologie e lifesciences, l’ICT, il manifattu-riero, la logistica e le infrastrutture. Attualmente vi sono in portafoglio oltre 70 opportunità d’investimento.

L’attività promozionale si articola su più linee d’a-zione, tra cui l’organizzazione di road-shows, l’organiz-zazione di padiglioni Italia a � ere, la partecipazione ad altri eventi di promozione similari, e lo sviluppo della comunicazione esterna. Nel 2018 è stata organizzata la partecipazione a tre � ere del comparto immobiliare

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Gra� co 7.11 - Manifestazioni di interesse ad investire in Italia raccolte dalla rete ICEDistribuzione percentuale. Dati al 30 aprile 2019

0,05

0,10

0,15

0,20

0,25

Paesi con desk AIE Paesi senza desk AIE

(MIPIM a Cannes, MAPIC a Cannes e IHIF a Berlino) con numerosi altri attori del sistema Italia attivi nella pro-mozione degli investimenti (Regioni, Città metropolita-ne e altri enti o associazioni di settore). Nel complesso sono stati presentati oltre 380 progetti immobiliari ed incontrati oltre 230 investitori esteri. Si è partecipato alla Transport Logistics di Shanghai e al World Invest-ment Forum a Cernobbio, incontrando circa 60 investi-tori. Sono stati organizzati tre road-shows Invest in Italy a Seoul, New York e Tokyo, che hanno coinvolto oltre 200 partecipanti. Altri road-shows sono stati organiz-zati in concomitanza della JP Morgan Healthcare Con-ference di San Francisco, della AIM di Dubai, della BIO di Boston e della German Italian Innovation Conference di Berlino, con circa 300 partecipanti. Riguardo all’at-tività di comunicazione esterna, il sito web dedicato (www.investinitaly.com) è stato integrato nel sito istitu-zionale www.ice.it con aggiornamenti e nuove funzioni. È stato inoltre realizzato l’aggiornamento della Guida paese sull’Italia e della Guida agli investimenti in Italia (“Doing Business in Italy”).

Le funzioni di supporto agli operatori esteri svolte dall’ICE si concentrano sulla prima assistenza attra-verso la quale vengono fornite informazioni di base relative ad aspetti legali e � scali, ad incentivi � nanziari

e � scali, visti ed immigrazione, permessi e autorizza-zioni, alla normativa del lavoro, oltre a dati di settore e sull’aftercare verso gli investitori già presenti in Italia.

Il servizio di accompagnamento, svolto da Invitalia insieme ai desk attrazione investimenti dell’ICE, preve-de: nella fase di pre-insediamento, presa di contatto e sviluppo di relazioni con gli enti istituzionali e territoriali coinvolti, supporto nella scelta della localizzazione ed identi� cazione delle criticità e strutturazione del piano operativo; nella fase di realizzazione, risoluzione di pro-blematiche relative all’attività aziendale, a ancamento nelle fasi di sviluppo o diversi� cazione del progetto, monitoraggio e coordinamento delle fasi procedurali con gli enti istituzionali e territoriali, supporto nella riso-luzione delle criticità, interventi presso le autorità pre-poste e in� ne accompagnamento sul territorio; nella fase di post-insediamento, supporto per l’ampliamento o la diversi� cazione dell’attività dell’investitore estero già presente in Italia.

Nel corso del 2018 l’area attrazione investimenti dell’ICE ha gestito oltre 300 casi di potenziali investitori a cui è stata offerta assistenza di vario livello, che ha contribuito alla � nalizzazione di 16 investimenti esteri in Italia. A dicembre 2018 erano 22 le aziende già pre-senti in Italia alle quali il gruppo di lavoro ICE - Invitalia ha fornito un’attività di assistenza aftercare, che in al-cuni casi ha generato nuovi progetti di investimento.

Tra i principali progetti � nalizzati si segnala il nuo-vo stabilimento della giapponese Ebara a Gambellara (Vicenza), il più grande in Europa, inaugurato a marzo 2018, per la produzione di elettropompe per uso indu-striale e domestico.

Al 30 aprile 2019 l’area attrazione investimenti ave-va in gestione 182 operatori esteri, in maggioranza provenienti dai desk (gra� co 7.11). Alcuni dei progetti in gestione hanno una prospettiva di conclusione con-creta già nel 2019, come ad esempio l’investimento in R&D nel settore delle tecnologie per la refrigerazione, a Pecognaga (Mantova) annunciato dalla giapponese Daikin a dicembre 2018, in occasione del road-show or-ganizzato a Tokyo.

Fonte: ICE

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GLI INDICI INTERNAZIONALI DI ATTRATTIVITÀ PER GLI IDE E LA POSIZIO-NE DELL’ITALIA: UN AGGIORNAMENTOdi Leonardo Piani*

Il posizionamento dell’Italia negli indici internazionali di attrattività non è sem-pre coerente con la realtà macroeconomica del paese, la sua performance, il suo stato di sviluppo e il suo collocamento nello scacchiere geopolitico ed economi-co internazionale. Se in alcuni casi tale posizionamento evidenzia gap reali, per altri è stata ravvisata la necessità di un approccio e di metodologie più ogget-tive e a dabili nella valutazione dell’attrattività e della competitività dei paesi. La mancata congruità di posizionamento contribuisce a produrre conseguenze negative sulla percezione del paese da parte degli investitori esteri.

In questo quadro, il documento conclusivo della sesta riunione della “Cabina di Regia per l’Italia Internazionale” tenutasi il 17 ottobre 2017 ha stabilito l’attiva-zione di una strategia volta a migliorare in maniera sistematica il posizionamen-to dell’Italia nelle diverse graduatorie internazionali elaborate da organizzazioni ed enti, sia pubblici che privati. A tal � ne, lo stesso documento ha previsto la costituzione di un Gruppo di Lavoro (GDL) ad hoc, composto da rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dell’Economia e delle Finanze, nonché della Banca d’Italia, dell’A-genzia ICE e dell’Istat. In particolare, al GDL, che si è insediato il 12 marzo 2018, è stato a dato il compito di approfondire le metodologie di costruzione di tali indici per accertare i fattori che contribuiscono a determinare il posizionamento � nale dell’Italia e proporre eventuali interventi normativi, in grado di migliorare la rappresentazione complessiva del paese che emerge dalle graduatorie interna-zionali.

Negli ultimi mesi, il GDL ha effettuato un’ampia ricognizione dei più in� uenti indicatori, selezionandone quattordici, sulla base sia del loro grado di diffusione presso la comunità internazionale degli affari, sia del posizionamento dell’Ita-lia, di cui ha vagliato criteri e procedure di elaborazione, per individuare limiti o punti di debolezza, nonché possibili forme di interazione con l’istituzione o l’ente responsabile dell’indicatore stesso. Il GDL ha quindi concentrato la propria atten-zione su cinque di essi, alla luce di talune caratteristiche comuni, ovvero: l’ampia risonanza, la possibilità di impatto, il posizionamento insoddisfacente dell’Italia e il ruolo di fonte di riferimento per altri indici internazionali. Su questi, sono in atto dei piani operativi volti a focalizzare, nel breve e nel medio periodo, attività, risorse e interlocutori necessari al raggiungimento degli obiettivi in capo al GDL.

In ordine ai cinque indici in questione, il GDL ha dapprima svolto un’indagine

* ICE

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metodologica sui sotto-indicatori che compongono il risultato complessivo. Se-lezionando i sotto-indicatori con in� uenza depressiva nel posizionamento, sta tuttora interloquendo sia con le istituzioni interessate per materia di competenza sia con l’ente erogatore e i suoi istituti partner a livello locale. In alcuni casi il GDL è intervenuto nel perfezionamento del campione intervistato in termini settoriali e dimensionali, allineandosi sempre più alle linee guida dell’ente erogatore, ovvero prevedendo l’inserimento del GDL stesso, o di parte di esso, come istituto partner nazionale.

(1) L’indicatore misura in $ il valore complessivo dei marchi di un paese.

Tavola 1- Posizionamento dell’Italia in base ai principali indicatori di attrattività per gli investimenti diretti esteri

Ranking Score Ranking Score Ranking Score

Rule of Law Index World Justice Project 31/113 0,65/1 31/113 0,65/1 28/113 0,65/1

Index of Economic Freedom

The Heritage Foundation

79/180 62,5/100 79/180 62,5/100 80/180 62,2/100

FDI Confidence Index AT Kearney 13/25 1,57/2,50 10/25 1,57/2,50 8/25 1,67/2,50

Global Attractiveness Index

The European House Ambrosetti

17/144 61,8/100 16/144 62/100 n.d. n.d.

Doing Business Banca Mondiale 50/190 72,25/100 46/190 72,70/100 51/190 72,56/100

Global Competitiveness Index

World Economic Forum

43/137 4,54/7 31/140 70,8/100 n.d. n.d.

World Competitiveness Index

.d.n36/44001/406,0736/24001/935,0736/44DMI

Nation Brands Brand Finance 9/100 $2.034 mld 8/100 $2.214 mld n.d. n.d.

Corruption Perceptions Index

Transparency International

54/180 50/100 53/180 52/100 n.d. n.d.

Country RepTrak Reputation Institute 14/55 73,8/100 13/55 75,0/100 n.d. n.d.

.d.n.d.n.d.n33/1.d.n33/2CwPxednI xaT latigiD

IndicatoreIstituzione che elabora l'indicatore

910281027102

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Focalizzando sulle variazioni intervenute nel posizionamento dell’Italia nell’ul-timo anno (tavola 1), si evidenzia un avanzamento di due posizioni (dalla 10° all’8°) all’interno della graduatoria dell’FDI Con� dence Index 2019 di AT Kearney, che misura il grado di attrattività di un paese per gli investimenti esteri. Anche il Global Competitiveness Index 2018 del World Economic Forum, in virtù di una nuova metodologia più attenta agli stadi di sviluppo dei paesi, ha registrato un avanzamento di dodici posizioni per l’Italia (dalla 43° alla 31°). Il paese si collo-ca invece al primo posto nel Digital Tax Index 2018 di PricewaterhouseCoopers (PwC), che considera l’attrattività � scale per gli investimenti in modelli digitali di business. Altri passi in avanti sono stati notati nel Global Attractiveness Index 2018 di The European House Ambrosetti (dalla 17° alla 16°), nel Nation Brands 2018 di Brand Finance (dalla 9° all’8°), nel Country RepTrak 2018 di Reputation Institute (dalla 14° alla 13°) e nel Rule of Law Index 2019 del World Justice Project (dalla 31° alla 28°). D’altra parte, resta ancora insoddisfacente la posizione dell’I-talia nel Doing Business 2019 della Banca Mondiale (51°), nel Corruption Percep-tions Index 2018 di Transparency International (53°) e nel World Competitiveness Index 2019 di IMD (44°).

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7.2.4 Regioni*

Le premesse per la riorganizzazione della governan-ce tra l’amministrazione centrale e le Regioni in ma-teria di attrazione degli investimenti esteri sono state declinate in modo operativo nell’ambito del Comitato Attrazione Investimenti Esteri. A questo riguardo, è da segnalare la nomina della Regione Toscana quale rap-presentante delle Regioni italiane all’interno di tale or-ganismo, che si è rinnovato nella sua composizione a gennaio 2019. In tale contesto la Conferenza delle Re-gioni ha provveduto a censire gli strumenti regionali in materia di attrazione investimenti tramite una speci� ca rilevazione, i cui risultati sono stati forniti ai Ministeri competenti quale strumento conoscitivo e di governan-ce. Numerose le attività introdotte dalle Regioni in ma-teria di attrazione degli investimenti esteri, tra queste: la creazione di cataloghi degli investimenti da presen-tare a potenziali investitori esteri, la mappatura delle aree industriali, road shows tematici/multisettore in cui esporre le eccellenze, la cooperazione commerciale e scienti� ca con paesi ed università. Si conferma anche per il 2018 la tendenza generalizzata a intensi� care le missioni istituzionali con lo scopo di portare le ec-cellenze territoriali all’estero e di attrarre nuovi investi-menti e, su questo versante, numerose iniziative hanno coinvolto anche l’ICE.

Nel corso del 2016 e del 2017 sono state sottoscrit-te speci� che intese bilaterali fra quindici Regioni, il Mi-nistero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia ICE, che si sono però concretizzate operativamente nel 2018, attraverso la predisposizione di un modello uni� cato di de� nizione delle attività condivise tra Regioni, Agenzia ICE ed Invitalia, per lo sviluppo di strategie e strumenti complementari per l’attrazione di investimenti esteri. Nel merito, si è trattato di de� nire un piano di azione sui temi della creazione e promozione dell’offerta ter-ritoriale e dell’assistenza all’investitore. Sulla base delle attività sopra descritte, le Regioni, l’Agenzia ICE e Invitalia, con il coordinamento della Conferenza delle Regioni, hanno de� nito un addendum operativo che ha costituito un passaggio importante sia sul piano isti-tuzionale, per dare seguito ai predetti protocolli, che sul piano operativo, per fornire concretezza alle azioni volte a valorizzare l’offerta territoriale per i potenziali

investitori. Anche sul fronte della promozione si è fatto un

passo in avanti signi� cativo con la condivisione fra le Regioni e l’Agenzia ICE dell’agenda annuale degli ap-puntamenti internazionali a cui presentarsi come siste-ma paese. La Conferenza delle Regioni ha a ancato, infatti, l’ICE nell’azione di coordinamento delle Regioni per la loro presenza agli eventi di carattere settoriale al quale si è aderito nel 2018 (MIPIM 2018; World Ma-nifacturing Forum, German-Italian Innovation Conferen-ce). Si segnala, inoltre, il contributo delle Regioni alla vetrina Investinitaly Real Estate, predisposta dall’ICE e dedicata alle opportunità di investimento nel settore turistico alberghiero. All’interno di tale contesto, in� ne, si è confermata anche per il 2018 l’azione volta ad in-tensi� care il raccordo tra le Regioni ed i desk ICE con il tradizionale appuntamento che si è tenuto presso la Conferenza delle Regioni nel febbraio 2018, che ha consentito di presentare, anche ai responsabili della rete estera, le opportunità di investimento che possono offrire i territori italiani.

Sempre in ambito di diffusione delle migliori pra-tiche ed esperienze, MiSE, MAECI, Conferenza delle Regioni e Agenzia ICE hanno organizzato una serie di seminari, in collaborazione con le singole Regioni. L’ini-ziativa, che ha preso il nome di Tour Italiano Attrazione Investimenti, ha fatto tappa a Firenze, Milano e Trieste.

All’ambito dell’attrazione di investimenti è stato in-� ne ricondotto anche il tema delle Zone Economiche Speciali (ZES), previste dall’art. 4 del DL 91/2017 “Cre-scita del Mezzogiorno” per favorire l’insediamento e la crescita delle imprese garantendo condizioni favorevo-li in termini economici, � nanziari ed amministrativi. L’in-dividuazione delle ZES regionali e interregionali è stata funzionalmente collegata agli interventi di attrazione di investimenti con l’istituzione di un Gruppo di lavoro speci� co fra le Regioni e l’Agenzia ICE che si è insedia-to a dicembre 2018.

* Redatto da Giulia Pavese, Rita Arcese e Pamela Ciavoni, Conferenza delle Regioni

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Le agenzie di promozione degli investimenti diretti esteri in Italia e in Euro-pa: funzionano davvero? Dove?1

di Riccardo Crescenzi*, Marco Di Cataldo* e Mara Giua**

Le agenzie di promozione degli investimenti diretti esteri (IDE) rappresentano uno strumento di politica pubbli-ca sempre più comune. Negli ultimi anni queste agenzie sono aumentate considerevolmente di numero (da 112 nel 2002 a 170 nel 2018 quelle registrate presso l’Associazione mondiale WAIPA - World Association of Invest-ment Promotion Agencies), tanto che nel mondo i paesi privi di Agenzie di promozione degli investimenti (IPA, dall’acronimo inglese) sono oggi una minoranza (Charlton e Davis, 2007; OCSE, 2015). Sulla capacità delle agen-zie di assolvere al loro compito, il dibattito accademico e di politica economica è aperto e in continuo sviluppo. In generale, l’evidenza condivisa dalla letteratura scienti� ca internazionale è che esse riescano ad attrarre nelle aree e nei settori da loro assistite una quantità di investimenti maggiore rispetto a quella che vi sarebbe con� uita in loro assenza (come riferimento principale si veda Harding e Javorcik, 2011). Nel corso del tempo, la crescita dei � ussi globali d’investimento e l’aumento della loro complessità hanno aperto nuovi interrogativi sul tema delle po-litiche e degli strumenti per l’attrazione degli investimenti esteri. Negli ultimi decenni, ad esempio, sono diventate sempre più comuni le agenzie subnazionali, che promuovono regioni, città o luoghi speci� ci, ma il loro impatto è ancora inesplorato. Pesa, innanzitutto, il vincolo rappresentato dalla totale mancanza di dati sul fenomeno, anche in economie avanzate come quelle dell’Unione Europea. Quali agenzie esistono? Da quanto tempo sono attive? In quali settori? Con quali metodi e risorse portano avanti le proprie strategie? Tutte queste informazioni dovreb-bero essere mappate sia a livello nazionale che a livello e sub-nazionale. Ma dopo il 2005 (anno della survey sulle agenzie prodotta dalla Banca Mondiale, che ha coinvolto anche alcuni paesi europei), un unico censimento è stato prodotto in materia (OCSE, 2018), e ha riguardato le sole agenzie nazionali.

È in questo contesto che, nell’ambito del Progetto MASSIVE (Multinationals, Institutions and Innovation in Europe), � nanziato dallo European Research Council per lo studio delle relazioni tra lo sviluppo locale e gli odierni processi globali dell’economia e della governance, è stata attivata una linea di ricerca � nalizzata a colmare questo vuoto di dati e di evidenze empiriche per fornire nuove risposte sul ruolo delle politiche pubbliche nell’attrazione dei � ussi d’investimento. In particolare, attraverso un apposito questionario, è stato ricostruito in modo compa-rabile e sistematico il quadro sulle agenzie esistenti in 25 paesi europei (22 Stati membri dell’UE, a cui si aggiun-gono Albania, Norvegia e Turchia) e sulle strategie che esse applicano per l’attrazione di investimenti esteri nei diversi settori dell’economia. La copertura dell’indagine consente di studiare i fenomeni nelle regioni appartenenti a paesi con diversi status (stati membri dell’UE-15, nuovi stati membri, paesi candidati e paesi della politica euro-pea di vicinato), ad aree geogra� che diverse (ad esempio Europa orientale/occidentale; paesi mediterranei/con-tinentali) e con diverse strutture di investimento/industriali/produttive (ad esempio in termini di grado di apertura commerciale). Per otto paesi su 25, l’indagine sulle agenzie di promozione è stata estesa al livello sub-nazionale: Belgio, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Polonia, Spagna e Svezia.

I dati così raccolti sono stati combinati con quelli relativi ai � ussi di investimenti diretti esteri green� eld in en-trata nelle regioni europee (a livello NUTS-2 o NUTS-3) dal 2003 al 2017, mantenendo una ripartizione settoriale. Questi dati provengono dal dataset del Financial Times, fDi Markets, che raccoglie informazioni dettagliate sulla

1 La ricerca che ha prodotto i risultati discussi in questo approfondimento è stata � nanziata dallo European Research Council nell’ambito del programma Horizon 2020 H2020/2014-2020 (Grant Agreement n 639633-MASSIVE-ERC-2014-STG). * London School of Economics** Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Economia e Centro Rossi-Doria

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APPROFONDIMENTO

APPROFONDIMENTO

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data e la localizzazione degli investimenti (origine e destinazione), le imprese coinvolte e il settore speci� co di investimento, il valore � nanziario (in milioni di dollari) e i posti di lavoro creati. Il dataset così composto copre quasi il 90 per cento dei � ussi di investimento verso l’Europa, esclusa la Russia, e fornisce dati che consentono di rispondere a rilevanti domande di ricerca sul funzionamento e l’impatto delle agenzie di promozione degli investi-menti diretti esteri. Al momento, la ricerca si sta focalizzando sugli effetti delle strategie settoriali delle agenzie di attrazione degli investimenti, sul ruolo che in questo contesto svolgono le agenzie di attrazione sub-nazionali, sulla distribuzione territoriale dei � ussi a cui danno luogo agenzie che operano a diverso livello territoriale, sulla distribuzione dei bene� ci tra settori/territori e sull’impatto territoriale degli investimenti attratti.

Un risultato generale che emerge dai dati raccolti è la grande eterogeneità delle azioni per la promozione di in-vestimenti esteri tra e nei paesi europei, determinata dalla coesistenza di agenzie nazionali/regionali, dalla scelta tra promozione trasversale o targeting settoriale, dal diverso grado di competitività nei territori e dall’orientamen-to della promozione verso settori più o meno in linea con i vantaggi comparati nazionali/regionali e più o meno avanzati o tradizionali.

Nella restante parte di questo approfondimento si sintetizzano alcune delle caratteristiche principali delle agenzie di promozione degli investimenti esteri in Europa e in Italia. In particolare, ci si focalizza dapprima sulla motivazione e il funzionamento delle IPA e sul quadro generale delle agenzie nazionali e regionali attive nei paesi europei. Successivamente, si analizza il contesto italiano, relativamente ai � ussi di IDE in entrata e alle strategie di attrazione attive e si discutono alcune recenti evidenze empiriche per l’Europa e per l’Italia basate sull’analisi dei dati raccolti attraverso il censimento delle agenzie di promozione degli investimenti.

Agenzie di promozione degli investimenti esteri: motivazione, funzionamento, contesto europeo

Concettualmente, le agenzie di promozione di investimenti sono giusti� cate dall’esistenza di asimmetrie in-formative e di costi di transazione nei mercati dei capitali (Loewendhal, 2001; Lim, 2008), a causa dei quali il capitale privato può distribuirsi nello spazio seguendo segnali diversi da quelli di mercato (Portes e Rey, 2005). Per risolvere questo fallimento del mercato, dunque, le agenzie di promozione dovrebbero eliminare le asimmetrie informative e ridurre i costi d’ingresso delle imprese in nuovi mercati, assicurandosi che le decisioni di produzione delle imprese siano guidate dal potenziale delle economie ospitanti al netto di qualsiasi altro costo. Nell’adem-piere a questa funzione, le agenzie di promozione degli investimenti dovrebbero favorire l’ingresso di capitali capaci di contribuire allo sviluppo dell’economia ricevente, sia direttamente che attraverso l’indotto per le imprese locali, il potenziamento tecnico e la diffusione della conoscenza, la maggiore produttività, migliori condizioni sul mercato del lavoro e l’aumento del grado di internazionalizzazione locale. L’azione delle agenzie di promozione degli investimenti si può declinare in quattro funzioni chiave: (1) assistenza agli investitori, ovvero il supporto per la risoluzione di speci� ci problemi connessi con l’investimento (es. assistenza nell’espletamento di pratiche burocratiche); (2) advocacy, cioè attività di sensibilizzazione dei decisori di politica pubblica per l’approvazione di regolamenti più favorevoli all’attività di investitori esteri, o la rimozione di ostacoli agli investimenti; (3) marketing dei luoghi, delle produzioni e dei vantaggi comparati locali; (4) generazione di investimenti, con la ricerca attiva degli investitori (OCSE, 2015; WWG, 2017). Quest’ultima funzione tende ad essere prioritaria nella prassi e fre-quentemente le agenzie la svolgono concentrandosi su alcuni settori, ritenuti strategici (Sirr et al., 2012). Come accennato in precedenza, le agenzie possono essere responsabili/promotrici di un intero territorio nazionale o di regioni o città speci� che.

I dati raccolti dall’indagine condotta per il progetto MASSIVE mettono in luce la grande varietà di modelli di promozione degli investimenti dei paesi europei. In alcuni casi, le attività di promozione degli investimenti sono gestite esclusivamente da un’unica agenzia nazionale, incaricata di individuare il luogo più appropriato per gli investimenti privati di capitali all’interno del paese. In altri casi, la responsabilità dell’orientamento degli investi-menti è condivisa dalle IPA nazionali con quelle regionali e locali, che possono competere tra di loro per attrarre

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investitori privati verso la regione speci� ca in cui operano. I principali modelli d’intervento possono essere così sintetizzati:

1) tutti i paesi hanno un’agenzia nazionale, con l’eccezione del Belgio, dove sono istituite le sole agenzie regionali;2) in alcuni paesi è attiva la sola agenzia nazionale e nessuna agenzia regionale (ad esempio in Grecia e Irlanda); 3) tra i paesi dove sono istituite sia agenzie nazionali che regionali, la Polonia ha proceduto all’attivazione di tutte le agenzie regionali nello stesso momento in tutte le regioni;4) in altri casi si registra la presenza dell’agenzia nazionale a ancata da agenzie regionali solo in quelle regioni che abbiano deciso di dotarsene (ad esempio in Italia, Germania, Spagna);5) altri paesi a ancano all’agenzia nazionale agenzie sub-nazionali a diversi livelli, alcune responsabili di gran di territori come le regioni e altre concentrate su singole città (ad esempio in Svezia e Regno Unito).In quasi tutti i casi le agenzie mostrano un certo grado di collaborazione e coordinamento tra il livello naziona-

le e quello regionale. Stessa tendenza riguarda le relazioni tra le agenzie regionali all’interno del paese.A livello di strategia di attrazione, in� ne, la maggior parte delle agenzie nazionali si concentra su alcuni settori

speci� ci. Anche tra le agenzie regionali quello selettivo è il modello d’intervento più diffuso.

Flussi di IDE e strategie di attrazione: il contesto italiano in Europa

In Italia, l’attrazione degli investimenti diretti esteri è demandata all’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Secondo l’indagine MASSIVE, a maggio 2018 risultavano esistere speci� che agenzie o unità preposte all’attrazione degli investimenti esteri nella maggior parte delle regioni (solo

Sì No Totale Sì No

Energia elettrica e Gas - 15.999 15.999 1 20

Commercio - 15.139 15.139 2 19

Trasporti 2.648 9.313 11.961 3 18

Metallurgico 45 5.912 5.957 5 16

Immobiliare 742 4.704 5.446 8 13

Servizi di back office - 5.347 5.347 4 17

Tessile e Abbigliamento 1.539 3.375 4.913 4 17

Automobilistico 1.083 3.130 4.213 7 14

Attività finanziarie - 4.189 4.189 1 20

Elettronica 172 3.612 3.785 6 15

Biotecnologie 409 2.721 3.130 7 14

Alimentare 929 1.937 2.866 10 11

Chimica 345 2.251 2.596 5 16

Alberghiero e ristorazione 416 1.689 2.106 6 15

Software 579 1.325 1.904 8 13

Meccanica 209 453 661 9 12

Attività estrattive - 90 90 - 21

Costruzioni - 36 36 3 18

Agricoltura - 30 30 3 18

Strategia regionale Strategia regionale

inoigeRitnemitsevnI

Tavola 1 – Flussi di investimenti diretti esteri nelle regioni italiane nel periodo 2003-2017, per settore e presenza di una stra-tegia regionale di attrazione degli IDEMilioni di dollari

Fonte: fDi Markets e MASSIVE Project Survey 2018.Nota: per la Regione Trentino-Al-to Adige si considerano le due Province Autonome di Trento e Bolzano

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sei regioni italiane ne sono attualmente sprovviste). Dai dati raccolti, risulta come ciascuna di esse abbia promos-so uno o più settori nel periodo dal 2003 al 2018. Diverse strategie di attrazione hanno dunque accompagnato i � ussi di IDE verso il territorio italiano, sia a livello regionale che di settore. Elaborando questi dati è possibile mostrare, per ciascun settore economico, i � ussi di nuovi IDE ricevuti, ripartiti a seconda della presenza o meno di almeno una strategia regionale dedicata alla loro attrazione, e il numero di regioni con/senza una strategia attiva (tavola 1).

I � ussi di IDE di maggiore rilievo sono riscontrabili nel settore energetico, nel commercio e nei trasporti. Le strategie settoriali delle regioni sembrano concentrarsi invece su altro: alimentare (dieci le regioni che hanno mes-so in atto strategie attive per l’attrazione di IDE in questo settore), meccanica (nove regioni impegnate in questo senso), software e immobiliare.

Andando oltre il quadro descrittivo, la domanda generale a cui si vorrebbe poter rispondere alla luce dei dati evidenziati nella tavola 1 è la seguente: le regioni che mettono in atto una propria strategia di attrazione settoriale riescono ad attrarre più IDE di chi non lo fa? Crescenzi, Di Cataldo e Giua (2019) nel saggio ‘FDI in� ows in European regions: What role for investment promotion agencies?’ impiegano metodologie controfattuali per isolare l’effetto causale delle strategie delle agenzie di promozione degli investimenti e valutare se le agenzie nazionali e regionali servano ad attrarre un ammontare di IDE maggiore rispetto a quello che con� uirebbe nelle regioni/settori trattati in loro assenza, ovvero nei settori economici fuori dalla loro strategia e nelle regioni prive di agenzia. Perché le differenze nei � ussi di IDE possano essere correttamente attribuite alla strategia di attrazione, le stime devono fare riferimento a un campione controfattuale di osservazioni, e cioè a un campione di regioni-settori che pre-sentano, come unica differenza, quella di essere o meno oggetto, in un certo anno, di una strategia di attrazione sub-nazionale. In questo modo, dunque, si identi� ca l’effetto della strategia, e cioè l’ammontare di IDE che, al netto di tutti gli altri fattori condizionanti sia territoriali che settoriali che congiunturali (ad es. struttura produttiva, grado di competitività della regione, fase del ciclo economico) è con� uito in quella regione-settore per via dell’agenzia. Procedendo in questo modo 2, i risultati per tutta l’Europa suggeriscono un ruolo positivo ed economicamente signi� cativo soprattutto delle agenzie regionali, con un approccio che risulta più e cace quando prevede la de� ni-zione di uno speci� co piano di targeting verso settori chiave piuttosto che un’azione che coinvolga orizzontalmen-te tutti i settori economici. Più ambigue sono le evidenze sul ruolo delle IPA nazionali: selezionare singoli settori in questo caso non aiuta la capacità attrattiva. Al contrario, concentrandosi su settori speci� ci, le agenzie nazionali rischiano di condurre a un ‘gioco a somma nulla’, esacerbando la concentrazione degli IDE nelle regioni a maggio-re attrattività a scapito dei contesti regione-settore meno attraenti. Un altro risultato rilevante è che il ruolo delle agenzie regionali sembra essere particolarmente e cace proprio nelle regioni economicamente svantaggiate, e nei confronti dei settori ad alta intensità di conoscenza (knowledge intensive).

Guardando più speci� camente al caso italiano, l’analisi ha mostrato che l’Italia è uno dei paesi dove effettiva-mente le agenzie esistenti hanno successo nel conseguire il loro obiettivo, attraendo, nei settori di cui si occupano e nei territori in cui operano, un ammontare di investimenti esteri maggiore di quello che vi sarebbe con� uito in loro assenza. Inoltre, vista la particolare con� gurazione istituzionale dell’Italia per l’attrazione di IDE, i risultati mettono in luce che l’e cacia delle strategie delle agenzie di investimento in una regione può condizionare la capacità delle aree limitrofe di attrarre gli IDE nello stesso settore. Se regioni vicine hanno scelto di puntare agli stessi settori, si può innescare un meccanismo di concorrenza territoriale tale che l’e cacia delle agenzie sub-na-zionali viene a mancare, con uno spiazzamento dell’effetto aggiuntivo di attrazione IDE. In questo senso, essere i primi è particolarmente vantaggioso: la prima tra una serie di regioni vicine ad istituire un’agenzia in un determina-to settore raccoglie i maggiori bene� ci in termini di IDE in entrata. D’altra parte, a ancare l’agenzia nazionale con un’agenzia più locale può essere un’opzione e cace per una regione più svantaggiata e periferica, qualora la sua

2 Le tecniche controfattuali utilizzate sono il Difference in Differences e il Synthetic Control Method.

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specializzazione settoriale sia forte e coincidente con quella di regioni particolarmente competitive e centrali che ricadono sotto la stessa azione della comune agenzia nazionale. In questo caso, infatti, gli investimenti attratti in un settore dall‘agenzia nazionale si indirizzerebbero poi più facilmente nelle regioni più competitive. Di contro, come anticipato sopra, avere la propria agenzia regionale non è e cace in assoluto: se l’obiettivo è attrarre inve-stimenti in settori già parte della strategia di attrazione di regioni vicine, ad esempio, attivarsi per aprire la propria agenzia non sempre porta ai risultati sperati.

Conclusioni

La rilevanza pratica di questi risultati incoraggia a proseguire nella raccolta sistematica di dati sulla natura, struttura ed entità delle politiche pubbliche per l’internazionalizzazione di paesi e regioni e nella loro analisi con idonei metodi controfattuali. Lo studio delle azioni per la promozione degli IDE deve essere esteso, da un lato, per comprendere se i nuovi investimenti attratti dalle agenzie di promozione abbiano effetti addizionali in termini di nuovi (e migliori) posti di lavoro e di sviluppo economico e, dall’altro, per incorporare nell’analisi il fenomeno delle catene globali del valore (Crescenzi, Pietrobelli e Rabellotti, 2014). Molto importante per la materializzazione di questi impatti è la valutazione dei bene� ci delle politiche pubbliche volte a facilitare lo sviluppo di legami e rela-zioni con le imprese locali nei diversi contesti nazionali e regionali.

Bibliogra� a

Charlton, A. e N. Davis, Does Investment Promotion Work?, “B.E. Journal of Economic Analysis & Policy”, n. 7, 2007, pp. 1-21.

Crescenzi R., Pietrobelli C. e R. Rabellotti, Innovation Drivers, Value Chains and the Geography of Multinational Corporations in Europe, “Journal of Economic Geography”, Volume 14, n. 6, 2014, pp. 1053-1086.

Crescenzi, R., Di Cataldo, M. e M. Giua, FDI in� ows in European regions: What role for investment promotion agencies?, mimeo, 2019.

Harding, T., e B. Javorcik, Roll out the Red Carpet and They Will Come: Investment Promotion and FDI In� ows, “Economic Journal”, Volume 121, n.557, 2011, pp. 1445–76.

Lim S., How investment promotion affects attracting foreign direct investment: Analytical argument and empiri-cal analyses, “International Business Review”, n. 17, 2008, pp. 39-53.

Loewendahl, H., A framework for FDI promotion, “Transnational Corporations”, Volume 10, n. 1, 2001, pp. 1–42.OCSE, Investment promotion and facilitation, 2015.OCSE, Mapping of Investment Promotion Agencies in OECD Countries, 2018.Portes, R. e H. Rey, The Determinants of Cross-Border Equity Flows, “Journal of International Economics”, n. 65,

2005, pp. 269–96.Sirr, G.; Garvey, K.; Gallagher, N., A quantitative approach of guiding the promotional efforts of IPAs in emerging

markets, “International Business Review”, Volume 21, n. 4, 2012, pp. 618–630.Wells, L., e Wint, A., Marketing a country, Foreign Investment Advisory Service (FIAS) Occasional Paper n. 13,

2011.What Works Centre for Local Economic Growth (WWG). Investment Promotion Agencies (IPAs), WWG, London,

2017.

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7.3 MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEGLI IN-TERVENTI

7.3.1 Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale*

Per il terzo anno consecutivo è stato monitorato l’impatto, sull’economia italiana, delle attività di diplo-mazia economica svolte dalla rete diplomatico-con-solare. L’analisi, condotta dalla società Prometeia, è stata incentrata sulle gare internazionali aggiudicate ad aziende italiane e su altri contratti conclusi all’este-ro nel 2017, in relazione ai quali vi è stata un’azione di sostegno da parte della rete diplomatico-consolare ita-liana.

In termini di valore aggiunto sul PIL, proventi � scali ed effetti occupazionali, i risultati emersi dalla rileva-zione hanno confermato l’azione positiva di diplomazia economica; alla base dell’indagine: 785 progetti, per un valore globale di 51 miliardi di euro, avviati in oltre 80 paesi da 240 aziende italiane (il 49 per cento di dimen-sioni piccole e medie) per un totale di ricavi a favore delle imprese pari a 23 miliardi di euro (tavola 7.18). Rispetto alla rilevazione dello scorso anno, si eviden-zia peraltro una positiva crescita del valore dei progetti aggiudicati alle PMI (dal 15 per cento al 30 per cento).

Fonte: MAECI

Tavola 7.18 – Analisi di impatto: sintesi progetti e aziende partecipantiValori assoluti e miliardi di euro

I servizi di accompagnamento erogati dalle am-basciate e dai consolati nel mondo hanno riguardato principalmente: interventi presso le autorità locali per

* Redatto da Paola Chiappetta, MAECI.

31 L’impatto diretto considera il valore aggiunto, l’occupazione e il gettito � scale generati in Italia dalle imprese interessate dal progetto nato dal contratto � rmato o dalla gara vinte; l’impatto indiretto considera il valore aggiunto, l’occupazione e il gettito � scale generati lungo la � lie-ra dei fornitori dell’impresa interessata dal progetto; l’impatto indotto considera il valore aggiunto, l’occupazione e il gettito � scale generati grazie ai consumi dei dipendenti dell’impresa interessata dal progetto e dalle imprese di � liera coinvolte.

la risoluzione di controversie (34,1 per cento), sensibi-lizzazione delle autorità locali in relazione alla parte-cipazione alle gare d’appalto (32,6 per cento), accom-pagnamento nello sviluppo di business con le autorità locali (30,1 per cento) e attività di orientamento al mer-cato (18,9 per cento).

Da un punto di vista geogra� co, l’area sulla quale si è concentrato il maggior numero di progetti assistiti dalla rete diplomatico- consolare è il Nord Africa e Me-dio Oriente con un totale di 220 operazioni di aziende italiane per un valore di poco inferiore ai 10 miliardi di euro. A seguire l’Europa (con 114 progetti) e l’Asia (con 98 progetti per un valore totale di quasi 19 miliardi di euro).

Considerando anche gli effetti indiretti e indotti, il valore aggiunto generato in Italia dai progetti esteri so-stenuti dalla Farnesina nel 2017 è stato di quasi 16 mi-liardi di euro, pari all’1 per cento del Pil 31, 6,1 miliardi di euro di gettito � scale e 238.000 posti di lavoro (tavola 7.19). Per ogni euro di valore aggiunto creato nelle im-prese coinvolte in progetti supportati dalla Farnesina si generano nell’economia italiana 2 euro in aggiunta a quello creato direttamente, grazie all’effetto su � lie-ra e indotto. Il moltiplicatore del valore aggiunto risulta pari a 3 e superiore a quello rilevato dalle edizioni pre-cedenti, indicativo di un sostegno a progetti con � liere italiane più lunghe.

Oltre all’attività di assistenza speci� ca sulle gare e sui contratti, l’analisi di Prometeia ha misurato – per il secondo anno consecutivo – anche l’impatto genera-to dalle attività legate alla rimozione delle barriere non tariffarie alle esportazioni italiane. Oltre al complesso lavoro diplomatico che viene svolto sui tavoli negoziali per i grandi accordi commerciali, che consentono alle imprese italiane di allargare i propri orizzonti di mer-cato, esiste infatti una sfera di attività condotta dalle ambasciate che concerne la rimozione di singole bar-riere all’ingresso dei mercati, determinate da standard tecnici o sanitari e � tosanitari.

Circa 100 gli interventi effettuati su un totale di 22 settori in 35 mercati che hanno avuto come esito la ri-mozione di misure non tariffarie. La stima econometri-ca prende in considerazione il differenziale tra aumen-to dell’export effettivo e potenziale (ossia l’aumento di

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esportazioni che si avrebbe mantenendo la misura in essere) nei 22 settori coinvolti dalla rilevazione, la mag-gior parte dei quali legati all’agroalimentare. L’export in-crementale, che così si genera, è stato stimato in 19,8 milioni di euro nel 2017 per le misure su cui ambascia-te e amministrazioni tecniche sono intervenute l’anno precedente.

Fonte: MAECI

Tavola 7.19 – Risultati in termini di impatto diretto, indiretto, indotto e complessivo dell’attività di diplomazia economicaMiliardi di euro e migliaia di unità

7.3.2 Agenzia ICE*

Anche nel 2018 l’ICE ha inteso misurare l’e cacia delle proprie attività attraverso la valutazione dell’im-patto dei servizi erogati sull’export delle aziende clienti.

La misurazione è stata effettuata in collaborazione con Istat che ha messo in relazione le banche dati della clientela ICE che ha usufruito di servizi promozionali e di assistenza nel 2016 con gli archivi dei microdati sulle imprese attive nel commercio internazionale allo sco-po di veri� care l’andamento delle loro esportazioni nei due anni successivi. I risultati ottenuti e la metodologia adottata sono illustrati nel riquadro alla � ne di questo paragrafo. Come già avvenuto nel 2017, l’Agenzia ha inserito l’indicatore di impatto nell’ambito del proprio

Piano della performance, come uno degli indicatori strategici per la valutazione della performance dell’en-te in relazione alla propria missione istituzionale.

Anche la valutazione dell’e cacia qualitativa ester-na, tramite le analisi sulla soddisfazione della clientela, rappresenta uno strumento fondamentale per valutare la qualità dei servizi offerti e assume rilievo nell’ambito

* Redatto da Stefania Spingola, ICE.

del sistema di misurazione della performance dell’ICE. Da circa oltre dieci anni l’ICE rileva il grado di soddisfa-zione delle aziende partecipanti ad eventi promozionali, sulla base di questionari raccolti al termine dell’evento. Nel 2018 sono stati elaborati 4.155 questionari (4.710 nel 2017), compilati in occasione di varie tipologie di iniziative. Il grado medio di soddisfazione sui servizi forniti dall’ICE prima e durante lo svolgimento dell’ini-ziativa promozionale, valutato dagli operatori mediante il parametro giudizio globale, si è attestato a 4,38 su una scala da 1 a 5, in incremento rispetto al risultato del 2017 (gra� co 7.12).

Negli ultimi anni l’Agenzia ha inoltre a dato indagi-ni di customer satisfaction a società esterne specializ-zate allo scopo di rilevare sulla base di una metodolo-

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Gra� co 7.12 - Soddisfazione complessiva dei partecipanti alle attività promozionali dell’ICEMedia semplice, scala da un minimo di 1 a un massimo di 5

Fonte: ICE

gia omogenea la soddisfazione della clientela per tutte le attività svolte.

Anche per il 2018 è stata commissionata ad una società esterna 32 la realizzazione, con cadenza se-mestrale, di un’indagine integrata sulla soddisfazione della clientela riferita sia ai servizi promozionali che ai servizi di assistenza/consulenza e formazione, a titolo gratuito e dietro corrispettivo. La ricerca ha esplorato il grado di soddisfazione per il servizio nel dettaglio dei diversi aspetti organizzativi e a livello globale, uni-tamente alla propensione a servirsi ancora di ICE. Nel complesso sono state effettuate 5.024 interviste, nei settori della promozione, della formazione e dell’assi-stenza, con metodologia CATI/CAWI.

Per quanto riguarda i servizi promozionali l’indagine mostra alti livelli di soddisfazione per tutte le tipologie di intervento indagate. Nel complesso, il gradimento da parte delle aziende è risultato pari ad una media di 4,33 (in una scala da 1 a 5) per l’organizzazione dell’e-vento e di 4,19 per la sua e cacia. La propensione a partecipare ad una nuova edizione dell’evento è gene-

ralmente molto alta ed espressa positivamente da 8 aziende su 10. I servizi di formazione mostrano elevati livelli di soddisfazione per tutti gli aspetti analizzati, sia di tipo organizzativo (4,46 il giudizio medio) che riferiti all’e cacia complessiva dell’evento (4,39). Ben l’86 per cento degli intervistati si dichiara propenso a ricorrere nuovamente alle iniziative formative dell’ICE.

L’indagine sui servizi di assistenza/consulenza ha riguardato i servizi a corrispettivo e gratuiti erogati dal-la rete di u ci all’estero dell’ICE. Dalle interviste effet-tuate si evidenzia un buon livello di soddisfazione per i servizi a corrispettivo e gratuiti forniti dalla rete estera (con giudizi medi pari rispettivamente a 4,03 e 4,05) e valutazioni molto positive dell’interazione avuta con gli u ci nei due ambiti di attività (4,17 e 4,06).

Sulla totalità del campione si registra una diffusa soddisfazione per i servizi dell’ICE. Il servizio ICE appa-re essere un importante contributo alla crescita dell’a-zienda sui mercati esteri in particolare per le aziende che hanno usufruito dei servizi di promozione.

32 L’indagine è stata realizzata dalla società Scenari.

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VALUTAZIONE DI IMPATTO DELLE ATTIVITÀ DELL’ICE di Alessandro Blankenburg*

Obiettivo della valutazione d’impatto di un programma di sostegno pubblico alle imprese è la misurazione della sua e cacia, ovvero lo stabilire se e quanto esso abbia contribuito a modi� care in senso positivo i comportamenti degli im-prenditori. Per una corretta misurazione occorre riuscire a determinare l’effetto “addizionale”, cioè l’impatto realmente attribuibile all’intervento, al netto di ciò che sarebbe accaduto comunque, anche in sua assenza.

L’analisi presentata in questo riquadro mira a valutare l’effetto del sostegno offerto dall’Agenzia ICE nel 2016 alle imprese che hanno usufruito di alcuni tipi di servizi (assistenza personalizzata e eventi di promozione), confrontando l’an-damento delle esportazioni delle imprese clienti rispetto a quello di imprese che non vi hanno fatto ricorso.

Grazie alla collaborazione con l’Istat, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy, è stato possibile effettuare un’integrazione tra le banche dati gestionali dell’ICE e gli archivi dei micro-dati sulle imprese attive nel commercio internazio-nale. Il dataset così predisposto comprende un numero molto ampio di variabili, relativo a oltre 195mila imprese che, nel 2016, risultavano classi� cate come im-prese esportatrici.33

Tra queste, sono state identi� cate (in base alle partite IVA) 3.748 imprese clienti ICE, di cui 467 hanno usufruito nel 2016 di servizi di assistenza e 3.075 hanno partecipato ad attività promozionali (circa 200 hanno usufruito di entram-bi i servizi).

Per identi� care l’effetto dell’intervento, si sono confrontati i risultati delle im-prese clienti con un gruppo di imprese non clienti, ma simili. In questo modo si tiene conto del fatto che la performance esportativa può essere in� uenzata da una serie di caratteristiche delle imprese, come la dimensione aziendale, la presenza su mercati più o meno dinamici, e altro. Il confronto con imprese si-mili permette di isolare la differenza dovuta unicamente al trattamento (ovvero all’intervento dell’ICE). Queste imprese simili rappresentano quindi il “campione di controllo”, ovvero una stima di quanto sarebbe potuto avvenire alle imprese clienti in assenza di un supporto dell’ICE (situazione controfattuale).

Per identi� care queste imprese si ricorre a opportuni metodi statistici, attra-verso la costruzione di un indice che ne sintetizza le caratteristiche rilevanti (de-nominato Propensity Score, PS). Il PS, sulla base delle caratteristiche di partenza delle aziende, misura la loro probabilità di essere clienti dell’Agenzia.

* ICE. Si ringraziano Stefano Menghinello, Mirella Morrone, Lorenzo Soriani (Istat) per la collaborazio-ne nel matching degli archivi e per l’elaborazione del dataset. Si ringrazia Guido Pellegrini (Università La Sapienza) per i preziosi suggerimenti sull’applicazione delle tecniche di PSM.

33 Elaborazioni precedenti all’entrata in vigore della legge del 27 febbraio 2017 n. 19 che, a partire dal 1° gennaio 2018, stabilisce nuove soglie che determinano l’obbligatorietà di risposta degli operatori alla rilevazione mensile Intrastat.

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Per la stima del PS si sono individuate, tra le numerose variabili presenti nel dataset Istat, quelle più rilevanti, indicative delle caratteristiche di impresa: di-mensione aziendale, settore di appartenenza, area di provenienza, propensione all’export, produttività del lavoro, capitale umano, indicatori sulla diversi� cazione export per prodotti e per mercati. Dopo aver calcolato il PS, applicando la tecnica del Propensity Score Matching (PSM) è stato individuato un gruppo di controllo, risultato dall’abbinamento, sulla base dell’eguaglianza del PS, tra aziende bene� -ciarie (clienti) e non bene� ciarie (non clienti).

Inoltre, dal momento che nel 2018 la percentuale di imprese attive sui mercati esteri risultava essere sensibilmente diversa tra i due gruppi, per renderli omoge-nei sono state selezionate solo le aziende che risultavano esportatrici anche in quell’anno.34

Sulla base della letteratura economica e degli studi empirici esistenti 35 per il calcolo del Propensity Score è stato utilizzato il seguente algoritmo:

Identi� cato il PS le imprese sono state abbinate sulla base di un algoritmo di matching, e si sono confrontate le differenze riguardo la crescita delle espor-tazioni (periodo 2016-2018).37 Le stime ottenute con la tecnica del Propensity Score Matching indicano un impatto positivo e statisticamente signi� cativo dei servizi ICE sul fatturato export delle imprese clienti (tavola 1).38

34 Come prova di robustezza è stato considerato anche il campione completo, ovvero quello che inclu-de tutte le imprese esportatrici (attive e non sui mercati esteri nel 2018). I risultati sostanzialmente non si modi� cano35 Amornkitvikai, et al. (2012), Carneiro et al. (2011), De Nardis, S. (2010), D’Aurizio et al. (2015), Giunta A. (2017), Iapadre L., (2016), Navaretti G. et al (2007).36 : si riferisce all area di provenienza dell impresa (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole) : include le variabili Fatturato e Addetti (divisa in 4 classi:0_9, 10_49,50_249, 250 ) : include le variabili settoriali: Agricoltura, Costruzioni, Estrazione, Manifattura, Commercio, Trasporto e Turismo, Energia, Ri� uti, Altri Servizi : è il rapporto tra Export e Fatturato : è il rapporto tra Fatturato e Addetti, o Fatturato per addetto : è il rapporto tra Costo del lavoro e Addetti, o Costo del Lavoroper addetto : include le variabili «numero di paesi di export» (diviso in 6 classi: 1, 2, 3_5,6_9,10_19,20) e «numero di prodotti di export» (diviso in 5 classi: 0,1,2 5, 6 10, >10).Per F(.) in questo caso si è utilizzata la funzione logistica cumulata37 L’algoritmo utilizzato è il Nearest Neighbor Matching 1, che prevede che per ogni unità trattata, ov-vero per ogni cliente, venga associato un non trattato, ovvero un non cliente, con il Propensity Score più simile. 38 La corretta applicazione delle tecniche di matching presuppone l’assunzione di due proprietà fon-damentali: la proprietà di non confondimento e l’esistenza di un supporto comune. La bontà della stima del PS richiede un test sul bilanciamento delle covariate. Il bilanciamento delle covariate, che viene testato attraverso un test statistico detto balance test, garantisce che sia i bene� ciari che i non bene� ciari abbiano caratteristiche simili, ovvero presentino differenze staticamente non signi� cative, per un dato livello di PS, e quindi mimino una selezione casuale. Nelle diverse speci� cazioni adottate l’esistenza di un supporto comune appare garantita ed è dimostrato un elevato livello di bilanciamen-to tra le variabili (>0,05).

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IL SOSTEGNO PUBBLICO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

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La prima speci� cazione, che riguarda la totalità delle imprese clienti ICE attive sui mercati esteri nel 2018 (per i servizi qui considerati), mostra che queste han-no incrementato le esportazioni del 7,3 per cento nel biennio 2017-2018, mentre il gruppo di controllo ha registrato una variazione pari a -1,4 per cento, con una differenza di 8,7 punti percentuali nel tasso annualizzato di crescita delle espor-tazioni 2016-2018, tra imprese clienti e non (gra� co 1).

Gra� co 1 - Imprese clienti ICE: andamento delle esportazioni rispetto al gruppo di con-trollo.(1)

N.3.748 imprese ICE; variazioni percentuali riferite al 2018 rispetto al 2016; imprese con export 2018>0

(1)Imprese che hanno usufruito di servizi di assistenza personalizzata e di servizi promozionaliFonte: elaborazioni ICE in collaborazione con Istat su dati ASIA-COE

Anche limitando l’analisi alle sole imprese che hanno usufruito dei servizi pro-mozionali l’impatto dell’Agenzia si conferma positivo e signi� cativo, con 7,9 punti percentuali di differenza rispetto al gruppo di controllo (gra� co 2).

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Gra� co 3 - Imprese micro-piccole: anda-mento delle esportazioni dei clienti ICE ri-spetto al gruppo di controllo. N.2.782 imprese ICE; variazioni percentuali rife-rite al 2018 rispetto al 2016; imprese con export 2018>0

Outcome Algoritmo Trattati Controllo Differenza T-stat SampleS.E.

Tavola 1. Effetti stimati per i diversi campioni consideratiVariazioni percentuali 2016-2018

* bassa signi� catività statistica** media signi� catività statistica*** alta signi� catività statisticacexp1618=(((exp18/exp16)^1/2)-1)*100Fonte: elaborazioni ICE

In� ne, come atteso, l’effetto del sostegno ICE risulta ancor più ampli� cato se si restringe il campione alle imprese piccole e piccolissime (ovvero con un nume-ro di addetti inferiore a 50): in questo caso la differenza tra i tassi di crescita delle esportazioni risulta pari a 11,9 punti percentuali, a testimoniare il ruolo positivo svolto dall’Agenzia, in particolare per le imprese di minori dimensioni che neces-sitano maggiormente di un supporto all’export (gra� co 3).

Gra� co 2 - Imprese partecipanti ad attività promozionali: andamento delle esportazio-ni dei clienti ICE rispetto al gruppo di con-trollo. N.3.251 imprese ICE; variazioni percentuali rife-rite al 2018 rispetto al 2016; imprese con export 2018>0

Fonte: elaborazioni ICE in collaborazione con Istat su dati ASIA-COE

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1 Per maggiori informazioni e dettagli si rimanda al Capitolo 1 della Guida alla lettura, Annuario Istat-ICE Commercio estero e attività interna-zionali delle imprese, edizione 2018.

Appendice metodologica

Classi� cazioni

Le tavole del Rapporto ICE presentano i dati relativi al commercio internazionale secondo diverse linee di anali-si: merceologica, geogra� ca, territoriale e per dimensione d’impresa. Le classi� cazioni di tipo geogra� co e merce-ologico, che come le altre seguono la ripartizione utilizzata nelle statistiche u ciali, vengono di seguito descritte.1

Le classi� cazioni geogra� che a cui si fa generalmente riferimento in questo Rapporto, ovvero i paesi e le re-lative aree geogra� che di appartenenza, sono quelle de� nite da Eurostat nella geo-nomenclatura. La tabella che segue riporta la classi� cazione delle aree geogra� che per l’anno 2018.

Tavola 1 – Classi� cazione dei paesi per aree geogra� che

Unione europea (UE)Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Paesi europei non Ue

Albania, Andorra, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Faer Øer, Gibilterra, Islanda, Kosovo (dal 1° giugno 2005), Liechtenstein, Montenegro (dal 1° giugno 2005), Norvegia, Repubblica moldova, Russia, San Marino, Santa Sede (Stato della Città del Vaticano), Serbia (dal 1° giugno 2005), Svizzera, Turchia, Ucraina.

Africa settentrionale Algeria, Ceuta, Egitto, Libia, Marocco, Melilla, Sahara occidentale, Tunisia.

Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Comore, Congo1 , Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Guinea, Guinea equatoriale, Guinea-Bissau, Kenya, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Maurizio, Mayotte, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Repubblica Centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Repubblica unita di Tanzania, Ruanda, Sant’Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, São Tomé e Principe, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sud Africa, Sudan, Sud Sudan, Swaziland, Territorio britannico dell’Oceano Indiano, Togo, Uganda, Zambia, Zimbabwe.

Africa settentrionale

Canada, Groenlandia, Saint-Pierre e Miquelon, Stati Uniti.America settentrionale

Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi, Argentina, Aruba, Bahamas, Barbados, Belize, Bermuda, Bolivia, Bonaire, Sint Eustatius e Saba, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Curaçao, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Isole Cayman, Isole Falkland, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini americane, Isole Vergini britanniche, Messico, Montserrat, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Repubblica dominicana, Saint-Barthélemy, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e le Grenadine, Santa Lucia, Sint Maarten, Suriname, Trinidad e Tobago, Uruguay, Venezuela.

America centro-meridionale

Arabia Saudita, Armenia, Azerbaigian, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Giordania, Iraq, Israele, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Repubblica islamica dell’Iran, Siria, Territorio palestinese occupato, Yemen.

Medio Oriente

Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, India, Kazakistan, Kirghizistan, Nepal, Pakistan, Sri Lanka, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan.

Asia centrale

Birmania, Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, Indonesia, Laos, Macao, Malaysia, Maldive, Mongolia, Singapore, Taiwan, Thailandia, Timor-Leste, Vietnam.

Asia orientale

Australia, Figi, Guam, Isola Christmas, Isole Cocos (Keeling), Isole Cook, Isole Heard e McDonald, Isole Marianne settentrionali, Isole Marshall, Isole minori periferiche degli Stati Uniti, Isola Norfolk, Isole Pitcairn, Isole Salomone, Kiribati, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Polinesia francese, Samoa, Samoa americane, Stati Federati di Micronesia, Tokelau, Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Wallis e Futuna.

Oceania

Antartide, Georgia del Sud e Isole Sandwich australi, Isola di Bouvet, Terre australi e antartiche francesi.

Altri territori

1 Denominazione ufficiale della Repubblica del Congo, capitale Brazzaville

AREE GEOGRAFICHE PAESI

APPENDICE METODOLOGICA352

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Per le aree geogra� che che hanno cambiato la propria composizione nel tempo – l’Unione Europea, l’Area euro, l’aggregato dei Paesi candidati UE e i Paesi europei non UE – la serie storica relativa agli anni precedenti è stata ricostruita in base alla composizione attuale dell’area.

Per quanto riguarda la composizione merceologica, la classi� cazione utilizzata nei dati commentati nel rap-porto è quella ATECO 2007 2 secondo la denominazione italiana, de� nita CPA a livello europeo, che raggruppa le merci in attività economiche con riferimento alla classi� cazione europea NACE Rev. 2. Attraverso una speci� ca tabella di corrispondenza NC-CPA, elaborata dall’Istat, è possibile associare le singole merci della NC (Nomencla-tura Combinata 3) alla quinta cifra dell’ATECO 2007.

Sistemi di indagine

Il sistema di indagini sul commercio estero di merci, gestito dall’Istat con la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane come ente intermedio di rilevazione e partner tecnico-organizzativo, è costituito da due elaborazioni sta-tistiche. La prima riguarda gli scambi di beni con i paesi extra- Ue, per i quali si richiede agli operatori commerciali la compilazione del Documento amministrativo unico (DAU) per ogni singola operazione. Per gli scambi di beni con i paesi UE si utilizza invece il modello Intrastat, che dal 1993 sostituisce il documento doganale e consiste in una dichiarazione redatta, con cadenza mensile (in alcuni casi trimestrale), dagli operatori commerciali con riferimento ai movimenti di merci in entrata e in uscita.

A partire dal 1° gennaio 2018 è intervenuta una sempli� cazione normativa 4 per ridurre l’onere sui rispondenti alle indagini statistiche sul commercio estero. Tale modi� ca normativa ha imposto la revisione, da parte di Istat, dei dati 2017 e 2018 relativi agli operatori del commercio con l’estero e alle imprese esportatrici e la ricostruzione delle serie storiche � no al 2013.5 La sempli� cazione normativa ha comportato una riduzione dei soggetti eco-nomici obbligati a rispondere mensilmente all’indagine Intrastat, ottenuta attraverso l’innalzamento delle soglie statistiche di esenzione, sia per gli acquisti (importazioni), sia per le cessioni (esportazioni):

6

Le statistiche sul commercio estero escludono le merci in transito, tra cui anche quelle introdotte nei depositi doganali e magazzini generali, dal totale delle merci scambiate con l’estero, che tiene conto quindi soltanto di quelle effettivamente immesse in consumo.

I dati relativi agli scambi con l’estero di merci fanno riferimento a due aggregati distinti, operatori economici e imprese commerciali. Per gli operatori economici, soggetti identi� cati sulla base della partita IVA, sono a dispo-sizione informazioni aggiornate all’ultimo anno solare, mentre non sono presenti informazioni di carattere strut-turale (es. numero di addetti); queste sono invece disponibili per le imprese che effettuano scambi con l’estero, per le quali tuttavia i dati disponibili presentano un minor livello di aggiornamento. La produzione dei dati sulla struttura delle imprese che effettuano scambi con l’estero è stata recentemente armonizzata a livello europeo (sistema TEC - Trade by Enterprise Characteristics) per rendere possibili confronti tra i sistemi imprenditoriali dei diversi paesi dell’Unione.

Il calcolo delle quote di mercato delle esportazioni dell’Italia e degli altri principali paesi, con dettaglio settoria-le, viene svolto dall’ICE attraverso l’analisi dei dati forniti dalla società TDM (Trade Data Monitor), che raccoglie e

2 Si rinvia alla sezione del sito Istat dedicata alle classi� cazioni https://www.coeweb.istat.it/3 La Nomenclatura Combinata è la classi� cazione europea delle merci utilizzata per le statistiche sul commercio estero.4 I riferimenti normativi sono i seguenti: Legge 27 febbraio 2017 n. 19; Determinazione Prot. N. 194409/2017 dell’Agenzia delle entrate, di concerto con il Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli e d’intesa con l’Istituto nazionale di statistica.5 Gli operatori del commercio con l’estero sono soggetti economici identi� cati sulla base della partita IVA, che risultano aver effettuato almeno una transazione commerciale con l’estero nel periodo considerato. Invece, le imprese esportatrici/importatrici sono imprese dell’industria e dei servizi che, sulla base dell’integrazione tra l’Archivio statistico delle imprese attive (ASIA) e quello degli operatori economici del commercio estero, risultano aver effettuato transazioni commerciali con l’estero nel periodo considerato.6 Cfr. M.S. Causo e S. Russo, L’effetto delle sempli� cazioni Intrastat sulla qualità delle statistiche sugli scambi di merci con i paesi UE, in Rap-porto ICE 2017-2018 “L’Italia nell’economia internazionale”.

APPENDICE METODOLOGICA 353

RAPPORTO ICE 2018-2019 L’ITALIA NELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE

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armonizza i dati su importazioni e esportazioni dai singoli istituti nazionali di statistica. Tali dati vengono inoltre utilizzati per effettuare l’analisi constant-market-shares (CMS), che mira a scomporre, per un dato intervallo tem-porale, la variazione della quota di mercato delle esportazioni di un paese in tre distinti effetti: effetto competitivi-tà, effetto struttura ed effetto adattamento.

Oltre all’interscambio di merci, nel Rapporto si presentano anche i dati sull’interscambio di servizi e sugli inve-stimenti diretti esteri, ricavati dai � ussi di bilancia dei pagamenti e dalle consistenze della posizione patrimoniale dell’Italia, prodotti dalla Banca d’Italia. Le fonti utilizzate per la rilevazione di queste informazioni includono rile-vazioni censuarie, dati amministrativi e indagini campionarie (queste ultime per i servizi di turismo, di trasporto di merci e per quelli � nanziari). Dal 2014 la Banca d’Italia, in conformità a quanto avvenuto negli altri paesi dell’Unione Europea, ha adottato i nuovi standard internazionali su bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero (BPM6, sesta versione del Manuale della Bilancia dei Pagamenti), previsti dal Fondo Monetario Internazionale.

In questo Rapporto vengono usati anche gli indicatori di competitività calcolati dalla Banca d’Italia sulla base dei prezzi alla produzione del settore manifatturiero, con riferimento a 62 paesi concorrenti.7

Riguardo alle imprese multinazionali, dal 2007 il Regolamento europeo prevede per i singoli stati dell’Unione la produzione di statistiche armonizzate a livello europeo, dette FATS (Foreign A liates Statistics), per valutare struttura, attività e competitività delle a liate estere. L’Istat pertanto a livello nazionale rileva annualmente in-formazioni sulle imprese a controllo estero residenti in Italia (Inward FATS statistics) e sulle imprese a controllo nazionale residenti all’estero (Outward FATS statistics). Le imprese a liate su cui viene svolta questa rilevazio-ne sono quelle attive nel settore estrattivo, manifatturiero e nei servizi, che corrispondono ai settori da B a N e P-Q-R-S della classi� cazione delle attività economiche Ateco 2007. Per le informazioni sulle imprese a controllo estero residenti in Italia, l’Istat fa riferimento a una pluralità di fonti informative, tra cui un’apposita rilevazione realizzata con periodicità biennale, mentre, per le imprese a controllo nazionale residenti all’estero, la principale fonte di riferimento è rappresentata dai bilanci di impresa, in particolare dall’elenco di partecipazioni incluso nelle loro Note integrative.

Sempre in riferimento alle imprese multinazionali e alle loro caratteristiche, il Rapporto si serve delle informa-zioni fornite dalla banca dati Reprint, sviluppata da R&P in collaborazione con il Politecnico di Milano e ICE-Agen-zia, che censisce le imprese italiane con partecipazioni all’estero e le imprese italiane partecipate da multinazio-nali estere. A differenza delle rilevazioni Inward e Outward FATS dell’Istat, Reprint rileva anche le partecipazioni azionarie di minoranza e fornisce un aggiornamento all’ultimo anno solare. Ogni anno, i dati integrano lo stock esistente di partecipazioni con le principali nuove iniziative (operazioni di fusione e acquisizione, investimenti green� eld e dismissioni) attivate da imprese italiane all’estero e da imprese estere in Italia. La copertura della banca dati Reprint comprende il settore primario, quello secondario e la gran parte delle attività terziarie, esclusi i servizi � nanziari e immobiliari.

7 Per ulteriori informazioni sulla metodologia si rimanda a Felettigh A., Giordano C., Oddo G., Romano V. (2015), Reassessing price-competiti-veness indicators of the four largest euro-area countries and of their main trading partners, in Questioni di Economia e Finanza (Occasional papers), n. 280, Roma, Banca d’Italia.

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Guida alla lettura

Le convenzioni adoperate nelle tavole statistiche del Rapporto sono:

Linea ( - ) a) il fenomeno non esiste;b) il fenomeno esiste e viene rilevato, ma i casi non si sono verificati.

Quattro puntini ( .... )a) il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono per qualsiasi ragione;b) il fenomeno esiste, ma non è stato possibile calcolare l’indicatore perché i valori sono nulli o non significativi.

Due puntini ( .. ) a) i numeri non raggiungono la metà della cifra dell’ordine minimo considerato;b) l’esiguità del fenomeno rende i valori calcolati non significativi.

Per variazioni superiori a 999,9 per cento.Tre segni più ( +++ )

Dato oscurato per la tutela del segreto statistico.Asterisco ( * )

I dati relativi ai periodi più recenti sono in parte provvisori e pertanto suscettibili di rettifiche nelle successive edizioni. I dati contenuti in precedenti pubblicazioni che non concordano con quelli del presente volume si intendono revisionati.

Dati provvisori

I numeri relativi (percentuali, rapporti di composizione, indicatori economici ecc.) sono generalmente calcolati su dati assoluti non arrotondati, mentre molti dati contenuti nel presente volumesono arrotondati (al migliaio, al milione ecc.). Rifacendo i calcoli in base a tali dati assoluti si possono pertanto avere dati relativi che differiscono leggermente da quelli contenuti nel volume.

Numeri relativi

I valori monetari sono espressi in dollari per le statistiche a livello mondiale. I valori relativi alle statistiche europee sono espressi in euro. Anche i valori monetari relativi alle statistichenazionali sono denominati esclusivamente in euro.

Valori monetari

APPENDICE METODOLOGICA 355

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