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Le dinamiche della domanda turistica nel Lazio tra inefficienze e opacità nella rilevazione dei dati statistici a cura dell’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali Indagine Istituzionale

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Le dinamiche della domanda turistica nel Laziotra inefficienze e opacità nella rilevazione dei dati statistici

a cura dell’Istituto Eures Ricerche Economiche e Sociali

Indagine Istituzionale

Giugno 2016

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

I molti tavoli del dibattito pubblico, della convegnistica specializzata e della programmazione istituzionale sul tema dell’economia turistica in Italia, convergono nel considerare tale settore uno dei principali asset per l’economia di numerose regioni del Paese, se non la loro vera e propria vocazione di area. Gli ultimi dati elaborati dal WTTC (World Travel & Tourism Council 2015) indicano infatti per l’Italia un contributo totale del settore turismo al PIL pari al 10,2% (considerandone cioè gli effetti diretti, indiretti e indotti), che in valori assoluti significano 167,5 miliardi di euro, con evidenti potenzialità di crescita sia nel breve sia nel medio-lungo periodo e registra un numero di occupati (diretti e indiretti) pari ad oltre 2,6 milioni (rappresentando l’11,6% del totale degli occupati in Italia). Accanto alla dimensione complessiva del settore, occorre inoltre considerare che i diversi segmenti dell’economa turistica, così come le differenti articolazioni di un’offerta che integra sempre più la ricettività alberghiera con la complementare e la privata, costituiscono specifiche direttrici che richiederebbero strategie e linee di intervento mirate; allo stesso modo l’articolazione e la crescente specializzazione della domanda sembrano spingere verso una prospettiva di sviluppo che sappia giustapporre in modo sinergico le potenzialità dei diversi “turismi”, quali il tradizionale turismo di massa, un turismo business (congressuale in primis), ed un turismo sostenibile, capace di generare opportunità anche all’esterno dei tradizionali poli di attrazione centripeta, rispondendo ad una domanda turistica che sempre più concentra le proprie aspettative sulla qualità dell’esperienza del viaggio. Ciò significa, conseguentemente, una ricerca e una possibile soddisfazione delle aspettative del turista legate alla rispondenza dei servizi, ma anche alla capacità complessiva di accoglienza di una città o di un territorio, affinché in una competizione ormai su scala globale, l’Italia ed i suoi territori esprimano un’attrattività capace di acquisire crescenti quote di una domanda mondiale in costante crescita.I dati recentemente pubblicati dall’Istat sull’andamento della domanda turistica in Italia evidenziano per il 2015 una crescita del 2,7% per gli arrivi e dell’1,9% per le presenze, con positivi risultati sia per la domanda dei residenti (+2,1% gli arrivi e +1,9% le presenze) sia per quella dei non residenti (+3,2% gli arrivi e +1,9% le presenze), più marcata negli esercizi complementari (+3,5% gli arrivi e +2% le presenze) rispetto agli alberghieri (+2,4% e +1,8%).A fronte di un andamento complessivamente positivo, anche nel medio periodo, i risultati registrati dalle singole regioni italiane appaiono fortemente disomogenei, evidenziando come la contrazione dei consumi sul piano interno, e soprattutto i fattori tipo esogeno che hanno condizionato i flussi turistici negli ultimi anni (dalla crescita della domanda globale, alla ridefinizione degli equilibri geo-economici del pianeta, alle dinamiche del mercato valutario, all’instabilità dei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, per citare i principali), siano stati recepiti nei diversi territori.Entrando nel merito dei risultati relativi al decennio compreso tra il 2005 e il 2014, ultimo anno per il quale sono disponibili dati consolidati comparabili su base regionale e provinciale (fonte Istat), occorre in primo luogo sottolineare come nel periodo considerato l’Italia abbia visto crescere di oltre 22,5 milioni il numero delle presenze turistiche, passate da 355,3 a 377,8 milioni,

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con un incremento complessivo del 6,3%. Molto differenti, come sopra anticipato, i risultati delle singole regioni, con una crescita straordinaria delle presenze turistiche in Lombardia (+29,4%, pari a +7,8 milioni, passando da 26,5 a 34,3 milioni), in Piemonte (+27,9%, pari a +2,9 milioni) e in Puglia (+22,6% e +2,4 milioni di presenze), ma anche in Toscana e in Veneto (+13,2% e +9,1%), dove in valori assoluti l’aumento ha consistito in oltre 5 milioni di presenze. Sul fronte opposto si segnala la perdita di oltre un milione di presenze turistiche tra il 2005 e il 2014 nelle Marche e in Campania (rispettivamente -9,1% e -5,6% delle presenze), e di poco inferiore anche nel Lazio (-901.000 presenze tra il 2005 e il 2014, pari ad un decremento del 2,8%, concentrate tuttavia nel quinquennio 2005-2010, quando si riducono di oltre 1 milione). Significativo, al riguardo, come la regione della Capitale, il cui patrimonio storico-artistico-culturale rappresenta un attrattore di valore unico a livello mondiale, veda ridursi in misura consistente la domanda turistica, in presenza di una sua significativa crescita su scala nazionale. Occorre sottolineare al riguardo la cronica e imperdonabile scarsa disponibilità dei dati sui fluissi turistici nella nostra regione che, a partire dal 2011, porta l’Istituto Nazionale di Statistica a replicare i medesimi dati nel corso degli anni per diversi territori per responsabilità attribuite alla carenze di trasmissione dei dati “da parte dell’Ente intermedio di rilevazione”. Una carenza che pone non pochi interrogativi sulla solidità dei dati disponibili, ma che riporta comunque una fotografia costruita attraverso le ultime rilevazioni effettuate. Al di là delle effettive responsabilità di tali gravi carenze, che appaiono più il frutto dell’inefficienza che non la conseguenza della mancanza di risorse, occorre ricordare al riguardo la presenza nella nostra regione, di una Agenzia Regionale del Turismo, con una dotazione di personale pari a 100 unità, “preposta allo svolgimento di attività tecnico-operative di interesse regionale in materia di turismo” che include nella propria missione quella di “fornire supporto e assistenza tecnica alla struttura regionale competente in materia di turismo per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali nonché all'Osservatorio regionale del turismo…”. Dal sito della Regione Lazio non è stato per noi tuttavia possibile accedere ai dati relativi al costo della stessa. E non si deve dimenticare che ancora oggi opera nella regione una seconda agenzia, denominata ATLazio, formalmente in liquidazione da ottobre 2010 ma che ancora riunisce i propri organi Amministrativi e che, nel verbale di Assemblea del 15 ottobre 2015 riporta che “il fondo complessivo stanziato per la procedura liquidatoria è stato pari a 3.405.718 euro, in gran parte utilizzato per fare fronte ai costi del personale dipendente”, che soltanto nell’ultimo biennio si aggirano intorno al mezzo milione di euro annuo (591.000 nel 2013 e 497.000 nel 2014): un costo che serve a retribuire 7 dipendenti ancora a carico dell’Agenzia (2 Dirigenti e 5 Impiegati), che si somma agli oltre 112.000 euro per i compensi agli Amministratori e Sindaci.

Tornando all’analisi dei dati sui flussi turistici, soffermando l’attenzione sulle regioni del Sud, appare utile segnalare tre evidenze significative, che sembrano rimandare a “modelli” e dinamiche differenti: la prima è data dalla crescita delle presenze turistiche in Sicilia, concentrate negli ultimi anni (+1,3 milioni tra il 2010 e il 2014, dopo il leggero decremento nel quinquennio precedente), probabilmente favorita dalla crisi del turismo nei Paesi del Nord Africa (Egitto e Tunisia, in primis); la seconda è la già citata crescita delle presenze in Puglia, che ha saputo assorbire la maggiore

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domanda dei residenti, derivante dalla instabilità internazionale, sottraendo probabilmente importanti quote di mercato ad altre regioni “concorrenti” quali il Lazio, la Campania, l’Abruzzo, il Molise e la Calabria; la terza è data dai risultati della Sardegna, il cui turismo in forte espansione tra il 2005 e il 2010 (+2 milioni di presenze), ha subito negli ultimi anni una regressione, anche per effetto di politiche scarsamente incentivanti legate in primo luogo al costo del trasporto marittimo.

Tabella 1 - Dinamica delle presenze turistiche nelle regioni italianeAnni 2005, 2010, 2014. Valori assoluti e variazioni assolute e %

2005 2010 2014 Var. 2014-2010 Var. 2014-2005Var.% Var.ass. Var.% Var.ass.

Piemonte 10.209.190 12.365.022 13.061.306 5,6 696.284 27,9 2.852.116Valle D’Aosta 3.188.648 3.107.827 2.986.319 -3,9 -121.508 -6,3 -202.329Lombardia 26.494.968 31.126.864 34.293.526 10,2 3.166.662 29,4 7.798.558Trentino 40.651.182 43.759.449 43.798.842 0,1 39.393 7,7 3.147.660Veneto 56.725.305 60.820.311 61.863.257 1,7 1.042.946 9,1 5.137.952Friuli V.G 8.391.287 8.665.896 7.606.911 -12,2 -1.058.985 -9,3 -784.376Liguria 13.832.991 13.754.235 13.474.247 -2,0 -279.988 -2,6 -358.744Emilia Romagna 36.248.957 37.674.889 35.384.389 -6,1 -2.290.500 -2,4 -864.568Toscana 38.106.293 42.031.975 43.150.721 2,7 1.118.746 13,2 5.044.428Umbria 5.820.925 5.626.727 5.858.979 4,1 232.252 0,7 38.054Marche 12.497.502 10.792.486 11.354.343 5,2 561.857 -9,1 -1.143.159Lazio 31.709.665 30.696.554 30.808.575 0,4 112.021 -2,8 -901.090Abruzzo 6.951.210 7.306.951 6.282.674 -14,0 -1.024.277 -9,6 -668.536Molise 747.805 559.245 419.597 -25,0 -139.648 -43,9 -328.208Campania 19.130.974 18.556.993 18.060.075 -2,7 -496.918 -5,6 -1.070.899Puglia 10.829.774 12.982.987 13.274.254 2,2 291.267 22,6 2.444.480Basilicata 1.954.865 1.890.108 2.100.083 11,1 209.975 7,4 145.218Calabria 7.838.849 8.147.269 7.762.931 -4,7 -384.338 -1,0 -75.918Sicilia 13.721.381 13.503.839 14.866.938 10,1 1.363.099 8,3 1.145.557Sardegna 10.203.401 12.172.923 11.362.839 -6,7 -810.084 11,4 1.159.438Italia 355.255.172 375.542.550 377.770.806 0,6 2.228.256 6,3 22.515.634

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Veneto

Trentino

Toscana

E.Romagna

Lombardia

LAZIO

Campania

Sicilia

Liguria

Puglia

Piemonte

Sardegna

Marche

Calabria

Friuli V.G.

Abruzzo

Umbria

Aosta

Basilicata

Molise

61,863

43,799

43,151

35,384

34,294

30,809

18,060

14,867

13,474

13,274

13,061

11,363

11,354

7,763

7,607

6,283

5,859

2,986

2,100

420

56,725

40,651

38,106

36,249

26,495

31,710

19,131

13,721

13,833

10,830

10,209

10,203

12,498

7,839

8,391

6,951

5,821

3,189

1,955

748

Presenze negli eserecizi ricettivi delle regioni italiane Anni 2005, 2014. Valori assoluti in migliaia

2005 2014

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

Le dinamiche sopra evidenziate, pur incidendo sui singoli valori regionali, modificano soltanto parzialmente la graduatoria regionale relativa all’assorbimento della domanda turistica: il Veneto, con oltre il 16% del totale delle presenze turistiche nazionali, si colloca infatti al primo posto sia nel

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

2005 sia nel 2010 sia nel 2014, seguito in tutti gli anni considerati dal Trentino Alto Adige, dalla Toscana e dall’Emilia Romagna. Significativo, al riguardo, il fatto che le quattro regioni sopra citate assorbano quasi il 50% dell’intera domanda turistica nazionale, mentre le ultime 7 regioni (Calabria, Friuli V.G, Abruzzo, Umbria, Valle d’Aosta, Basilicata e Molise), raccolgono complessivamente appena l’8,9% della domanda (a fronte del 9,3% del 2005). Tra il 2005 e il 2014 si assiste inoltre al “sorpasso” del Lazio da parte della Lombardia, che sale dal sesto al quinto posto nella graduatoria, superando la regione Capitolina che la precedeva nel 2005; la “Regione di Roma”, diversamente da quanto accade per la maggior parte delle Regioni-Capitali europee, non soltanto non assume affatto una posizione di leadership nella graduatoria nazionale, ma assorbe una quota quasi marginale della domanda, pari nel 2014 ad appena l’8,2% delle presenze turistiche totali, peraltro anche in calo rispetto al già modesto risultato del 2005 (8,9%).Tornando al quadro generale, risultano stabili le posizioni in coda alla graduatoria, mentre occorre segnalare il forte arretramento della regione Marche (dal 10° al 13° posto), superata dal 2010 da Puglia, Piemonte e Sardegna.

Tabella 2 - Distribuzione percentuale delle presenze turistiche in Italia per regioneAnni 2014, 2010, 2005. Valori percentuali e graduatoria

2014 2010 2005 Variazioni 2014/2005

nella graduatoria

regionale

% assorbimento

domanda turistica

Posizione graduatoria regionale

% assorbimento

domanda turistica

Posizione graduatoria regionale

% assorbimento

domanda turistica

Posizione graduatoria regionale

Veneto 16,4 1 16,2 1 16,0 1 ---Trentino 11,6 2 11,7 2 11,4 2 ---Toscana 11,4 3 11,2 3 10,7 3 ---Emilia Romagna 9,4 4 10,0 4 10,2 4 ---Lombardia 9,1 5 8,3 5 7,5 6 +1Lazio 8,2 6 8,2 6 8,9 5 -1Campania 4,8 7 4,9 7 5,4 7 ---Sicilia 3,9 8 3,6 9 3,9 9 +1Liguria 3,6 9 3,7 8 3,9 8 -1Puglia 3,5 10 3,5 10 3,0 11 +1Piemonte 3,5 11 3,3 11 2,9 12 +1Sardegna 3,0 12 3,2 12 2,9 13 +1Marche 3,0 13 2,9 13 3,5 10 -3Calabria 2,1 14 2,2 15 2,2 15 +1Friuli V.G 2,0 15 2,3 14 2,4 14 -1Abruzzo 1,7 16 1,9 16 2,0 16 ---Umbria 1,6 17 1,5 17 1,6 17 ---Valle D’Aosta 0,8 18 0,8 18 0,9 18 ---Basilicata 0,6 19 0,5 19 0,6 19 ---Molise 0,1 20 0,1 20 0,2 20 ---Italia 100,0 --- 100,0 --- 100,0 --- ---

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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Passando all’osservazione dei dati su scala provinciale, con particolare attenzione alla dinamica che ha interessato le prime dieci province italiane per numero di presenze turistiche, il risultato più evidente è che soltanto Roma registra un loro decremento nel decennio 2005-2014, a fronte di una crescita, peraltro generalmente molto significativa, in tutte le altre province considerate. Più in particolare, sulla base degli ultimi dati disponibili elaborati dall’Istat, la provincia di Roma perde tra il 2005 e il 2014 oltre 700 mila presenze turistiche, passate da 26.759.000 a 26.055.000, con un decremento del 2,6% rispetto al valore iniziale. Sul fronte opposto, oltre al forte consolidamento di Venezia, che tra il 2005 e il 2014 vede crescere le presenze turistiche di quasi 4 milioni (da 30,3 a 34,1 milioni, pari a +12,5%), particolarmente significativo risulta l’incremento delle presenze a Milano (+28,5%, pari a +3,1 milioni, passando da 10,7 a 13,8 milioni), a Firenze (+25% e +2,6 milioni), a Verona (+20,5% e +2,5 milioni) ed anche a Brescia (+19,4% e +1,4 milioni di presenze).In particolare i risultati di Verona e di Brescia, sembrano segnalare una maggiore capacità sinergica dei rispettivi sistemi turistici regionali, dove la forte crescita dell’attrattività turistica del Capoluogo è accompagnata da un positivo risultato anche negli altri territori. Anche il sistema turistico del Trentino Alto Adige appare caratterizzato da una capacità di crescita sinergica e omogenea, riscontrabile infatti sia nella provincia di Bolzano (+8,8% e +2,3 milioni di presenze) sia in quella di Trento (+5,9% e +860.000 presenze tra il 2005 e il 2014), mentre in Campania al buon risultato di Napoli (+12,4% e +1,3 milioni di presenze), non è seguito alcun effetto traino sul sistema regionale, che ha invece registrato nel decennio considerato una contrazione delle presenze.

Venezia

Bolzano

Roma

Trento

Rimini

Verona

Milano

Firenze

Napoli

Brescia

34,052

28,429

26,055

15,370

15,070

14,429

13,839

12,864

11,600

8,846

30,275

26,139

26,759

14,512

15,014

11,974

10,756

10,290

10,318

7,411

Presenze negli eserecizi ricettivi delle 10 principali province turistiche italiane. Anni 2005-2014. V.A. in migliaia

2005 2014

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Tabella 3 – Dinamica delle presenze turistiche nelle prime 10 province italiane per presenze turisticheAnni 2005, 2010, 2014. Valori assoluti e variazioni assolute e percentuali

2005 2010 2014 Var. 2014-2010 Var. 2014-2005Var.% Var.ass. Var.% Var.ass.

Venezia 30.275.185 33.400.084 34.051.835 2,0 651.751 12,5 3.776.650Bolzano 26.139.034 28.568.205 28.428.922 -0,5 -139.283 8,8 2.289.888Roma 26.759.024 25.752.160 26.055.239 1,2 303.079 -2,6 -703.785Trento 14.512.148 15.191.244 15.369.920 1,2 178.676 5,9 857.772Rimini 15.013.693 15.572.253 15.070.414 -3,2 -501.839 0,4 56.721Verona 11.973.806 13.576.933 14.429.311 6,3 852.378 20,5 2.455.505Milano 10.755.942 11.589.857 13.839.456 19,4 2.249.599 28,7 3.083.514Firenze 10.289.964 11.307.324 12.864.059 13,8 1.556.735 25,0 2.574.095Napoli 10.318.259 9.792.574 11.599.514 18,5 1.806.940 12,4 1.281.255Brescia 7.411.442 8.464.905 8.846.331 4,5 381.426 19,4 1.434.889

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

Ampliando l’osservazione all’intera articolazione provinciale, l’indice di turisticità (il rapporto tra giornate di presenza turistica nel complesso degli esercizi ricettivi e abitanti), ovvero una misura relativa della “vocazione turistica” di un territorio, evidenzia in primo luogo come in Italia nel 2014 tra le prime 30 posizioni siano presenti soltanto 3 province del Sud Italia, a fronte di ben 27 del Centro-Nord. Ciò significa che in numerosi territori italiani la presenza di forti vantaggi comparativi in termini naturalistici e climatici, ma anche storico-culturali, appare in larga misura vanificata dall’inadeguatezza delle politiche di sviluppo turistico, così come dai forti ritardi nelle infrastrutture, nei servizi e nella qualità dell’accoglienza. Considerando che oggi nel turismo, più che negli altri settori, la dimensione esperienziale, cioè l’intera articolazione degli stimoli incontrati durante l’esperienza di viaggio diviene prevalente nell’orientare la domanda, la competizione tra territori assume sempre maggiore centralità, anche rispetto agli stessi “attrattori naturali” di cui dispongono. Ciò premesso, Bolzano si conferma nel 2014, così come nel 2005, la provincia con l’indice più elevato (55 presenze turistiche italiane e straniere per abitante), seguita da Rimini (con un indice pari a 45), da Venezia (39,7) e da Trento (28,6). All’interno della graduatoria proposta, la prima provincia del Sud risulta essere Vibo Valentia, al 15° posto, con un indice pari a 13,2, in netto miglioramento rispetto al risultato del 2005 (quando era al 18° posto con un indice pari a 11,7). Si sottolinea ancora una volta il risultato negativo della provincia di Roma (legato anche alle sue dimensioni demografiche che superano i 4,3 milioni di residenti), collocata al 34 posto nella graduatoria nazionale, con un indice pari a 6 presenze turistiche per abitante nel 2014, perdendo tre posizioni rispetto alla 31° posizione del 2005, quando l’indice di turisticità risultava pari a 7,1.

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Tabella 4 – Indice di turisticità (presenze turistiche/abitante) nelle province italiane Confronto 2005-2014. Indice e posizione nella graduatoria provinciale

Provincia 2005 2014 Provincia (continua)

2005 2014Indice Posizione Indice Posizione Indice Posizione Indice Posizione

Bolzano 54,8 1 55,0 1 Terni 3,4 53 3,3 59Rimini 52,9 2 45,0 2 Napoli 3,4 54 3,7 54Venezia 36,9 3 39,7 3 Brindisi 3,3 55 4,0 51Trento 29,2 4 28,6 4 Catanzaro 3,3 56 3,7 55Aosta 25,8 5 23,2 7 Trapani 3,2 57 5,4 40Grosseto 24,9 6 25,0 5 Trieste 3,1 58 3,9 52Belluno 24,1 7 17,8 10 Chieti 3,1 59 2,6 70Savona 21,3 8 18,3 8 Arezzo 3,0 60 3,4 58Livorno 20,9 9 23,7 6 Siracusa 3,0 61 3,6 57Siena 17,0 10 18,2 9 Como 3,0 62 4,3 49Ravenna 16,9 11 15,8 12 Ragusa 2,9 63 2,6 69Imperia 15,9 12 13,2 16 Milano 2,9 64 4,3 48Verbania 14,2 13 16,3 11 Campobasso 2,7 65 1,5 85Verona 14,0 14 15,6 13 Palermo 2,7 66 2,2 71Forlì-Cesena 13,4 15 12,0 18 Frosinone 2,5 67 2,1 73Sondrio 12,8 16 13,9 14 Novara 2,5 68 2,7 67Gorizia 12,7 17 9,7 20 Agrigento 2,3 69 2,9 64Vibo Valentia 11,7 18 13,2 15 Piacenza 2,2 70 1,7 80Teramo 11,1 19 10,8 19 Torino 2,2 71 2,7 68Sassari 11,0 20 5,1 43 Vicenza 2,1 72 2,0 75Ascoli Piceno 11,0 21 9,0 22 Oristano 2,1 73 3,0 63Firenze 10,9 22 12,7 17 Modena 2,1 74 1,7 81Udine 10,1 23 9,1 21 Rieti 1,9 75 0,9 96Pesaro Urbino 9,4 24 8,5 25 Cuneo 1,9 76 2,8 66Lucca 9,2 25 8,7 23 Viterbo 1,9 77 3,1 62Pistoia 8,6 26 7,9 26 Prato 1,9 78 2,1 74Perugia 8,1 27 7,7 27 Pordenone 1,8 79 1,4 87Nuoro 7,7 28 5,9 36 Reggio Emilia 1,7 80 0,8 99Rovigo 7,2 29 6,1 33 Catania 1,7 81 1,8 79Ferrara 7,1 30 6,9 31 Potenza 1,7 82 1,8 78Roma 7,1 31 6,0 34 Treviso 1,7 83 1,8 77Salerno 7,0 32 4,9 45 Vercelli 1,6 84 1,6 83La Spezia 6,8 33 8,5 24 Isernia 1,5 85 0,9 95Massa-Carrara 6,8 34 5,3 41 Lecco 1,5 86 1,4 86Macerata 6,5 35 6,0 35 Bergamo 1,4 87 1,7 82Pisa 6,5 36 7,6 28 Varese 1,3 88 2,2 72Matera 6,4 37 7,1 29 Reggio Calabria 1,3 89 1,1 92Brescia 6,3 38 7,0 30 Taranto 1,3 90 1,9 76Ancona 6,3 39 5,7 38 Biella 1,2 91 1,2 91Foggia 6,3 40 6,9 32 Alessandria 1,2 92 1,5 84Crotone 6,2 41 5,7 39 Lodi 1,0 93 0,9 94Messina 6,0 42 5,8 37 Pavia 1,0 94 0,7 101Latina 5,7 43 4,5 47 Mantova 1,0 95 1,3 90Padova 5,1 44 5,1 44 Caserta 0,9 96 0,8 98L'Aquila 4,9 45 3,2 61 Bari 0,9 97 1,3 89Cosenza 4,0 46 3,7 53 Asti 0,9 98 1,3 88Parma 4,0 47 3,6 56 Cremona 0,7 99 0,8 97Lecce 3,9 48 5,3 42 Enna 0,6 100 0,7 100Cagliari 3,7 49 4,8 46 Avellino 0,6 101 0,4 102Genova 3,6 50 4,1 50 Benevento 0,5 102 0,3 103Bologna 3,5 51 3,2 60 Caltanissetta 0,5 103 0,9 93Pescara 3,4 52 2,9 65 ITALIA --- ---

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

I negativi risultati riscontrati per il Lazio nel confronto 2005-2014, risultano parzialmente mitigati dall’analisi della provenienza della domanda turistica, dove a fronte di un fortissimo decremento rilevato per le presenze italiane (-2,4 milioni pari a -18,8%) si rileva una significativa crescita delle presenze straniere, aumentate di 1,5 milioni (+7,5%), passando da 19,2 a 20,7 milioni nel 2014. Tale variazione, considerando che il turismo dei non residenti comporta vantaggi economici maggiori, consente quindi di limitare il danno che l’inadeguatezza delle politiche adottate hanno prodotto sull’economia della provincia. Considerando infatti il danno effettivo, dovuto cioè all’avvenuta riduzione dei turisti e quindi delle spese, questo ammonta a 50 milioni di euro (considerando una spesa media giornaliera degli stranieri pari a 113 euro ed una degli italiani pari a 90 euro); considerando tuttavia i risultati che l’economia del Lazio avrebbe ottenuto con un andamento delle presenze turistiche almeno uguale a quello registrato complessivamente in Italia, pari a +6,3% tra il 2005 e il 2014 (derivante da una diminuzione del 7,6% per le presenze italiane e da una crescita del 25,8% per quelle straniere), la mancata crescita ammonterebbe a ben 4 milioni di presenze turistiche e -540 milioni di euro di entrate dirette (considerando cioè la sola spesa turistica degli stranieri), con conseguenti ricadute in termini occupazionali e tributari.

Tabella 5 - Dinamica delle presenze turistiche nelle regioni italiane in base alla nazionalità dei turistiAnni 2005, 2010, 2014. Valori assoluti e var.%

2005 2014 Var. % 2014-2005Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Tot Ita Stra

Piemonte 10.209.190 5.748.813 4.460.377 13.061.306 7.909.347 5.151.959 27,9 37,6 15,5Valle D’Aosta 3.188.648 2.171.485 1.017.163 2.986.319 1.774.665 1.211.654 -6,3 -18,3 19,1Lombardia 26.494.968 13.513.079 12.981.889 34.293.526 14.616.223 19.677.303 29,4 8,2 51,6Trentino 40.651.182 19.095.615 21.555.567 43.798.842 17.556.034 26.242.808 7,7 -8,1 21,7Veneto 56.725.305 24.579.789 32.145.516 61.863.257 20.557.253 41.306.004 9,1 -16,4 28,5Friuli V.G 8.391.287 5.052.286 3.339.001 7.606.911 3.474.140 4.132.771 -9,3 -31,2 23,8Liguria 13.832.991 10.104.214 3.728.777 13.474.247 8.152.563 5.321.684 -2,6 -19,3 42,7Emilia R. 36.248.957 28.001.935 8.247.022 35.384.389 25.561.408 9.822.981 -2,4 -8,7 19,1Toscana 38.106.293 20.162.033 17.944.260 43.150.721 19.996.574 23.154.147 13,2 -0,8 29Umbria 5.820.925 3.923.537 1.897.388 5.858.979 3.722.253 2.136.726 0,7 -5,1 12,6Marche 12.497.502 10.623.119 1.874.383 11.354.343 9.288.895 2.065.448 -9,1 -12,6 10,2Lazio 31.709.665 12.482.093 19.227.572 30.808.575 10.133.418 20.675.157 -2,8 -18,8 7,5Abruzzo 6.951.210 6.039.782 911.428 6.282.674 5.412.386 870.288 -9,6 -10,4 -4,5Molise 747.805 688.192 59.613 419.597 377.440 42.157 -43,9 -45,2 -29,3Campania 19.130.974 10.979.735 8.151.239 18.060.075 9.883.348 8.176.727 -5,6 -10 0,3Puglia 10.829.774 9.349.559 1.480.215 13.274.254 10.726.949 2.547.305 22,6 14,7 72,1Basilicata 1.954.865 1.732.933 221.932 2.100.083 1.885.072 215.011 7,4 8,8 -3,1Calabria 7.838.849 6.617.448 1.221.401 7.762.931 6.144.221 1.618.710 -1 -7,2 32,5Sicilia 13.721.381 8.640.835 5.080.546 14.866.938 7.759.570 7.107.368 8,3 -10,2 39,9Sardegna 10.203.401 7.247.638 2.955.763 11.362.839 6.046.540 5.316.299 11,4 -16,6 79,9Italia 355.255.172 206.754.120 148.501.052 377.770.806 190.978.299 186.792.507 6,3 -7,6 25,8

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Lazio

Veneto

Trentino

Lombardia

Friuli V.G

Toscana

Sicilia

Sardegna

Campania

Aosta

Liguria

Piemonte

Umbria

Emilia R.

Calabria

Puglia

Marche

Abruzzo

Basilicata

Molise

Italia

67.1

66.8

59.9

57.4

54.3

53.7

47.8

46.8

45.3

40.6

39.5

39.4

36.5

27.8

20.9

19.2

18.2

13.9

10.2

10.0

49.4

60.6

56.7

53.0

49.0

39.8

47.1

37.0

29.0

42.6

31.9

27.0

43.7

32.6

22.8

15.6

13.7

15.0

13.1

11.4

8.0

41.8

Indice di internazionalizzazione (presenze straniere/totale presenze) delle regioni italiane. Anni 2005-2014. Graduatoria

2005 2014

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

Le dinamiche della domanda turistica nelle province del Lazio

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Passando infine ad analizzare le dinamiche della domanda turistica nelle cinque province del Lazio, occorre in primo luogo premettere che, nonostante la dichiarata centralità del settore turistico per lo sviluppo dell’economia di Roma e del Lazio, per diversi anni la rilevazione della domanda da parte dell’Istat ha subito per la nostra regione rilevanti problemi, fino a dover replicare tra il 2011 e il 2013 i medesimi valori per carenze legate alla trasmissione dei dati “da parte dell’Ente intermedio di rilevazione” (tale carenza si estende al 2014 per le province di Viterbo e Latina e parzialmente per Roma). Tali difficoltà possono peraltro aver condizionato la stessa qualità della produzione dei dati locali, con possibili sovradimensionamenti o sottodimensionamenti degli effettivi risultati, soprattutto per le province minori. Tenendo quindi presente tale premessa, è possibile osservare come il decremento rilevato tra il 2005 e il 2014 su scala regionale (-2,8% e -901.000 presenze) e per la provincia capitolina (-2,6% pari a -703.000 presenze), trovi conferma anche nelle altre province, con la sola rilevante eccezione della provincia di Viterbo: per quest’ultima i dati disponibili indicano infatti nel decennio considerato un incremento del 78% delle presenze turistiche, salite da 578 mila nel 2005 a 993 mila nell’ultima rilevazione (2011, su cui ancora si basa il dato 2014), dopo peraltro aver raggiunto il valore di 1.081.000 unità nel corso del 2010. Per quanto riguarda invece le altre province si conferma nel decennio una significativa contrazione delle presenze turistiche, con valori particolarmente negativi a Rieti, dove le presenze risultano più che dimezzate (-51,1% e -148,000 unità), ma anche a Frosinone (-13,9% e -169.000 unità) e a Latina (-10,9% e -315.000 unità). Valori negativi, in misura tuttavia più contenuta, si riscontrano anche per l’ultimo quinquennio, quando anche Viterbo subisce un forte arretramento delle presenze (-8,2%), così come avviene a Frosinone (-6,2%), mentre più contenuta risulta la contrazione a Latina (-1,2%) e Rieti (-0,9%). In ripresa, invece, il turismo a Roma, che registra nel 2014 un valore leggermente superiore a quello del 2010 (+1,2% pari a +303 mila presenze), compensando seppur soltanto parzialmente il milione di presenze perduto tra il 2005 e il 2010 (da 26,8 a 25,8 milioni di unità).

Tabella 6 - Dinamica delle presenze turistiche nelle province del Lazio Anni 2005, 2010, 2014. Valori assoluti e variazioni assolute e percentuali

2005 2010 2014 Var. 2014-2010 Var. 2014-2005Var.% Var.ass. Var.% Var.ass.

Viterbo 557.927 1.081.367 993.061 -8,2 -88.306 78,0 435.134Rieti 289.812 143.043 141.772 -0,9 -1.271 -51,1 -148.040Roma 26.759.024 25.752.160 26.055.239 1,2 303.079 -2,6 -703.785Latina 2.881.519 2.597.819 2.566.346 -1,2 -31.473 -10,9 -315.173Frosinone 1.221.383 1.122.165 1.052.157 -6,2 -70.008 -13,9 -169.226LAZIO 31.709.665 30.696.554 30.808.575 0,4 112.021 -2,8 -901.090ITALIA 355.255.172 375.542.550 377.770.806 0,6 2.228.256 6,3 22.515.634

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Considerando più in dettaglio la dinamica delle presenze turistiche italiane e straniere nelle province del Lazio, sempre ricordando le premesse legate alla qualità dei dati disponibili e dei processi di raccolta degli stessi nella nostra regione, si rileva innanzitutto come a Viterbo nel corso del decennio siano quasi raddoppiate le presenze dei turisti italiani (+98,6%, da 390 mila a 774 mila), in particolare a seguito di una profonda trasformazione e di una crescita competitiva delle sue strutture complementari, che hanno contribuito alla valorizzazione complessiva del territorio provinciale; molto positiva, ancorché più contenuta, la crescita delle presenze turistiche straniere (+30,3%). Del tutto antitetica la situazione a Rieti, con una perdita del 51,5% delle presenze italiane e del 49% di quelle straniere e, pur con decrementi più ridotti, a Latina (-11,7% e -10,9%) e a Frosinone (-19,1% e -1,3%). A Roma, come sopra osservato, è invece la componente della domanda straniera, in crescita dell’8% su base decennale, a limitare le forti perdite delle presenze riscontrate nella dinamica della domanda turistica degli Italiani. Una dinamica, questa, che su scala nazionale determina una significativa espansione delle presenze (+6,3% pari a +22,5 milioni), grazie ad una crescita della componente straniera (+25,8%) molto superiore al decremento di quella italiana (-7,6%), mentre nel Lazio le variazioni relative alle due componenti, come in più occasioni evidenziato, portano ad una perdita complessiva di oltre 900 mila presenze turistiche.

Tabella 7 - Dinamica delle presenze turistiche italiane e straniere nelle province del Lazio Anni 2005, 2014. Valori assoluti e variazioni percentuali

2005 2014 Var. % 2014-2005

Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri

VT 57.927 389.606 168.321 993.061 773.699 219.362 78,0 98,6 30,3RI 289.812 245.305 44.507 141.772 119.055 22.717 -51,1 -51,5 -49,0RM 26.759.024 8.546.627 18.212.397 26.055.239 6.390.007 19.665.232 -2,6 -25,2 8,0LT 2.881.519 2.437.554 443.965 2.566.346 2.152.087 414.259 -10,9 -11,7 -6,7FR 1.221.383 863.001 358.382 1.052.157 698.570 353.587 -13,9 -19,1 -1,3LAZIO 31.709.665 12.482.093 19.227.572 30.808.575 10.133.418 20.675.157 -2,8 -18,8 7,5

Italia355.255.17

2206.754.12

0148.501.05

2377.770.80

6190.978.29

9186.792.50

7 6,3 -7,6 25,8Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

Le variazioni sopra osservate contribuiscono a modificare la propensione all’internazionalizzazione della domanda turistica che, come evidenziato nelle pagine precedenti, risulta nel Lazio la più elevata del Paese (67,1 nel 2014, a fronte di 49,4 in Italia), ed in crescita in tutte le province, con valori particolarmente elevati per Roma (dove il 75,5% delle presenze deriva da turisti stranieri) e più contenuti nelle altre: tra queste il più alto valore si rileva a Frosinone (33,6%), seguita da Viterbo (22,1), Latina (16,1) e Rieti (16); tuttavia se a Rieti, Frosinone e Latina, l’aumento dell’indice di internazionalizzazione è dovuto ad un decremento delle presenze italiane superiore a quello delle presenze straniere, a Roma questo deriva da una opposta dinamica (crescono infatti gli stranieri e diminuiscono gli italiani), mentre a Viterbo è la conseguenza della brillante performance nell’assorbimento della domanda italiana, che supera di molto il già positivo risultato riscontrato per la domanda straniera.

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Viterbo

Rieti

Roma

Latina

Frosinone

LAZIO

22.1

16.0

75.5

16.1

33.6

67.1

30.2

15.4

68.1

15.4

29.3

60.6

Indice di internazionalizzazione (presenze straniere/totale presenzei delle province del Lazio. Anni 2005-2014.

2005 2014

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

L’ultima notazione, all’interno del presente lavoro, riguarda infine il dato della permanenza media, che potrebbe costituire un antidoto alla diminuzione degli arrivi turistici ma che, come evidenziano i dati sulle presenze analizzati nel presente lavoro, non opera in tale direzione.Il dibattitto su come aumentare la permanenza media dei turisti è ampio e articolato, e chiama in causa questioni di carattere generale ma anche e soprattutto il tema della qualità e dell’integrazione dell’offerta storico-artistico-culturale con quella dei servizi e con l’offerta di intrattenimento, che caratterizza il successo di altre grandi metropoli europee (certo più deboli di Roma e del Lazio in relazione alla prima delle componenti citate). Pur non costituendo tale aspetto, oggetto di approfondimento del presente lavoro, appare comunque necessario sottolineare come la permanenze media dei turisti, che già nella nostra regione risulta inferiore a quella media nazionale (3,5 giorni in Italia e 3 giorni nel Lazio), presenti una contrazione tra il 2005 e il 2014, passando da 3,2 a 3 giorni, riscontrabile pur con differenti dimensioni in tutte le province: particolarmente consistente la riduzione dei giorni medi a Rieti (-1,4, passando da 3,8 a 2,4), ma rilevante anche a Latina (-0,5 giorni, da 5,4 a 4,9), a Frosinone (-0,4 giorni, da 3 a 2,6) ed a Roma (-0,3 giorni), dove la permanenza media dei turisti scende al valore minimo di 2,8 giorni, a fronte dei 3,1 del 2005, con evidenti negativi effetti sull’economia del territorio.

Tabella 8 - Permanenza media dei turisti nelle province del LazioAnni 2005, 2010, 2014. Indici e differenze

2005 2010 2014 Differenze2014-2010 2014-2005

Viterbo 5,0 4,9 4,9 0,0 -0,1Rieti 3,8 2,4 2,4 0,0 -1,4Roma 3,1 2,9 2,8 -0,1 -0,3Latina 5,4 4,7 4,9 0,2 -0,5Frosinone 3,0 2,6 2,6 0,0 -0,4LAZIO 3,2 3,0 3,0 0,0 -0,2ITALIA 4,0 3,8 3,5 -0,3 -0,5

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Eures Ricerche Economiche e Sociali Dinamiche della domanda turistica nel Lazio

Fonte: EURES Ricerche Economiche e Sociali, Elaborazioni su dati Istat

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