69 Ministerul Muncii - Piata Muncii in Olanda

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Esperienze internazionali Olanda testi di Prof. Frank Hendrickx Maria Filippa Plotino 18 Coordinamento editoriale Alessandro Vaccari Spinn - Servizi per l’impiego network nazionale - è il progetto che Italia Lavoro realizza, nell'ambito del PON 2000 - 2006, per conto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale « » I edizione settembre 2006 Revisione testi a cura di Carlo del Giudice

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Prezentarea dinamicii pietei muncii, cu date statistice privind rata ocuparii si somajului, descriere a SPO, a politicilor active si pasive implementate si organizarea sistemului de formare. Se examineaza si raspunsul tarii fata de strategia europeana de ocupare

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Esperienzeinternazionali

Olandatesti di

Prof. Frank Hendrickx

Maria Filippa Plotino

18Coordinamento editoriale

Alessandro Vaccari

Spinn - Servizi per l’impiego network nazionale - è il progetto che Italia Lavoro realizza, nell'ambito del PON 2000 - 2006,

per conto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale« »

I edizione settembre 2006

Revisione testi a cura di Carlo del Giudice

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Indice

Prefazione di Lea Battistoni pag. 9

Carta d’identità dell’Olanda 13

Capitolo 1Profilo politico-istituzionale e quadro macroeconomico 15

1. Introduzione 152. Quadro politico - istituzionale 173. Quadro macroeconomico 22

3.1 L’economia olandese tra crisi e riforme 223.2 Il quadro macroeconomico attuale 263.3 Struttura dell’economia e settori produttivi 29

Capitolo 2I Servizi per l’impiego 35

1. La regolamentazione del mercato del lavoro: modelli organizzativi, tecniche di regolazione, modelli di Servizi per l’impiego

1.1 Introduzione e sviluppo del modello organizzativo olandese 351.2 SWI 381.3 SUWI 391.4 Il modello SUWI 40

2. Sviluppo dei provvedimenti a disciplina del mercato del lavoro (SPI e SPRI) 41

2.1 Sviluppo del Servizio pubblico per l’impiego 412.2 Servizi privati per l’impiego 432.3 La nuova legge sulle agenzie private per l’impiego 46

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2.4 Il ruolo del settore pubblico rispetto a quello del settore privato: la privatizzazione dei servizi di reintegro 47

2.5 Il ruolo dei livelli regionali/territoriali: le municipalità 483. Servizi privati per l’impiego 49

3.1 Introduzione: sviluppo delle agenzie private per l’impiego 493.2 Agenzie di impiego: modelli, requisiti legali e finanziari 50

4. Servizi pubblici per l’impiego 544.1 L’amministrazione pubblica dei Servizi per l’impiego 544.2 Il modello e il ruolo del Servizio pubblico per l’impiego:

organizzazione e struttura dei servizi 554.3 Tipologie di servizi offerti e destinatari:

servizi per i lavoratori e servizi per i datori di lavoro 584.4 La qualità dei Servizi pubblici per l’ impiego 64

5. Sanzioni 676. Lo status giuridico dei lavoratori nel mercato del lavoro 687. Sistemi informatici per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro 71

Capitolo 3Politiche attive per l’occupazione 73

1. Politiche attive per l’occupazione e misure per migliorare l’accesso al mercato del lavoro 73

1.1 Soggetti competenti per la direzione e l’attuazione delle politiche attive per il lavoro 73

1.2 Progettazione di politiche del lavoro regionali/territoriali 751.3 Politiche di lifelong learning: monitoraggio e valutazione 751.4 Politiche di migrazione 761.5 Politiche di Welfare to Work 761.6 Politiche e azioni per l’emergenza lavoro

nell’economia sommersa 831.7 Accesso al mercato del lavoro per persone disabili 841.8 Incentivi per le iniziative pubblico-private 841.9 Programmi per l’invecchiamento attivo 861.10 Misure che favoriscono l’accesso al mercato del lavoro

per lavoratori svantaggiati 862. Sistemi di sussidio per la disoccupazione 89

2.1 Tipi di struttura sussidiaria per la disoccupazione 892.2 Ente incaricato dei sussidi di disoccupazione 912.3 Collegamento fra fornitore e Servizi per l’impiego 96

2.4 Collegare le politiche e i servizi per l’occupazione attiva con i programmi di sussidio per la disoccupazione: dai servizi sociali ai programmi di assistenza in materia di lavoro 96

Appendice 113

Bibliografia e pagine web consultate 115

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Prefazione

Il progetto Spinn prosegue quest’anno con la realizzazione dinuovi volumi della riuscita e apprezzata collana di “Esperienze interna-zionali” che vuole delineare – attraverso l’analisi dei vari Paesi membridell’Unione europea di vecchia e recente adesione, di quelli semplice-mente candidati e di altri Paesi del bacino del Mediterraneo – lo statodell’arte in materia di mercato del lavoro e dei Servizi per l’impiego inqueste aree geografiche.

In questo contesto cresce la necessità per l’Italia di doversiadeguare al fenomeno della mobilità transnazionale dei lavoratori, cosìcome è sempre più attuale il tema della delocalizzazione delle impresecausato anche dall’inarrestabile processo di globalizzazione delle econo-mie dei singoli Paesi. Conseguentemente emerge in maniera sempre piùpressante il bisogno che il sistema produttivo del Paese – la legislazioneed il mercato del lavoro – si dotino di tutti gli strumenti utili e necessariper non farsi trovare impreparati di fronte a queste importanti sfide.

In un periodo storico nel quale tra gli obiettivi più importantiabbiamo il calo della disoccupazione, e la capacità di assicurare occasio-ni lavorative al maggior numero di persone possibile, il nostro Paesedeve continuare nel cammino già intrapreso dell’abbandono dei sostegnial reddito – tipico strumento di politica passiva – per incentivare invece

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l’ingresso stabile nel mercato del lavoro. Un percorso diretto sempre piùverso le politiche per l’occupabilità, che stimoli gli investimenti in capita-le umano e innovazione, puntando sugli strumenti di supportoall’orientamento e alla formazione e sul sostegno alla ricerca per aumen-tare la qualità dei processi, dei prodotti e dei lavori.

L’Italia condivide questa sfida sia con i suoi partner europei siacon il resto del mondo, come d’altra parte si evince chiaramente dalledirettive europee. Ma per posizione geografica e storia, essa è al centrodi un più vasto processo di integrazione tra i popoli, che investe sia ilVecchio Continente sia i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Il volume sull’Olanda è il primo di una serie che opera un ap-profondimento particolare delle politiche del lavoro e della situazionedei Servizi per l’impiego nei singoli paesi, avvalendosi delle professiona-lità che operano nei diversi contesti: in questo caso abbiamo ilcontributo del professor Frank Hendrickx, docente di Diritto del Lavoroall’Università di Leuven (Lovanio).

Il confronto e lo scambio di conoscenze ed esperienze sonopresupposti fondamentali del progetto Spinn, infatti questi volumi inten-dono favorire il dialogo e l’approfondimento per arrivare in Europa asoluzioni condivise dei grandi problemi che investono il mercato del la-voro.

Lea Battistoni

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Preferisco dipingere gli occhi degli uomini

che le cattedrali,

perchè negli occhi degli uomini

c’è qualcosa che non c’è nelle cattedrali,

per quanto maestose e imponenti siano.

Vincent Van Gogh

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Carta d’identità dell’Olanda

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Nome completoRegno dei Paesi Bassi

Forma di governoMonarchia costituzionale

Stemma

Bandiera

Superficie41.526 kmq (di cui 33.883 terra e7.643 acqua)

Popolazione 739.000 abitanti

Suddivisione amministrativa12 Province: Drenthe, Flevoland,Friesland, Gelderland, Groningen,Limburg, Noord-Brabant, Noord-Holland, Overijssel, Utrecht,Zeeland, Zuid-Holland

Capitale Amsterdam (739.000 abitanti)

MonetaEuro

LinguaOlandese, Frisone

Composizione etnicaOlandesi 83%, altri 17%, il 9% deiquali di origine non occidentale:Indonesiani, Turchi, Marocchini,Surinamesi

ReligioneCattolica (31%), Riformista tedesca(13,5%), Calvinista (7%),Mussulmana (5,5%), nessuna (41%),altre (2,5%), il 41% dichiara di nonessere religioso

Città principali Amsterdam, L'Aia, Rotterdam eUtrecht

Membro diBenelux, BIS, CE, CERN, EAPC,EBRD, EIB, EMU, ESA, EU, FAO, G-10, IADB, IAEA, IBRD, ICAO, ICC,ICCt, ICFTU, ICRM, IDA, IEA, IFAD,IFC, IFRCS, IHO, ILO, IMF, IMO, Inter-pol, IOC, IOM, IPU, ISO, ITU, MIGA,MONUC, NATO, NEA, NSG, OECD,ONUB, OPCW, OSCE, PCA, UN, UN-CTAD, UNESCO, UNHCR, UNIDO,UNTSO, UPU, WCL, WCO, WEU,WHO, WIPO, WMO, WToO, WTO, ZC

Amsterdam

Maastricht

UtrechRotterdam

TheHague(L’Aia)

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1. Profilo politico-istituzionale e quadro macroeconomico

1. Introduzione

I Paesi Bassi, impropriamente chiamati con il nome Olanda(Olanda – settentrionale e meridionale – è il nome delle due province oc-cidentali costiere, l’area più popolata del Paese), costituiscono l’area piùestesa del Regno dei Paesi Bassi, che comprende anche le isole caraibi-che delle Antille Olandesi e di Aruba.

Uno dei Paesi più densamente popolati al mondo, l’Olanda èfamosa soprattutto per la sua peculiarità territoriale: circa il 50% dellasuperficie si trova a meno di 1 metro sopra il livello del mare (il puntopiù basso, Zuidplaspolder, si trova a -7m e quello più elevato, Vaalser-berg, a 322m s.l.m.).

La lotta per sottrarre il territorio al mare e ai fiumi è un temaricorrente della storia e della geografia olandese. Infatti, buona parte delterritorio (ad es. l'intera provincia di Flevoland) è costituita da polders,ovvero da terreni portati via al mare o a lagune e paludi costiere. L’idro-grafia del territorio, un intricato sistema di fiumi che ha origine dallaSchelda e che forma un complicato delta, ha contribuito ad una divisio-ne del Paese in due parti, non solo dal punto di vista geografico ma an-che culturale e religioso, come evidenziato dai differenti dialetti parlatinel Nord e nel Sud e ancor più dalla predominanza cattolica nella regio-ne a sud dei fiumi, e protestante (calvinisti) a Nord.

La posizione geografica (in corrispondenza degli estuari dei tremaggiori fiumi dell’Europa occidentale, il Reno, la Mosa e la Scheda) èsempre stata un fattore molto importante nello sviluppo dell’economia.Essa ha consentito all’Olanda di diventare sempre più punto di partenzaed arrivo per il commercio transatlantico (oltre alle vicine isole britanni-

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nione pubblica e l’intera classe politica hanno ammesso che il multicul-turalismo era un capitolo della storia contemporanea che doveva essererivisto, poiché aveva messo a nudo una fragilità a livello d’identità na-zionale di un Paese simbolo dell’Occidente.

Rita Verdonk, Ministro dell’immigrazione, ha ottenuto l’approva-zione in Parlamento della sua proposta di legge (marzo 2006), che obbli-ga i futuri immigrati a superare un test d’integrazione nel consolatoolandese del Paese di appartenenza e solo dopo, in caso di superamen-to dell’esame, l’aspirante immigrato può ricevere il permesso di soggior-no. L'esame è a pagamento e gli immigrati che vogliono vivere nel Paesedevono versare anticipatamente 350 euro. Secondo il Ministro, proprioper il fatto che il test non è gratuito, solo chi è veramente intenzionato astudiare per poter vivere nel “Paese dei tulipani” sarà disposto ad af-frontare la prova. Secondo alcune stime, ogni anno ci sarebbero circa15mila extracomunitari pronti a sostenere il test d’integrazione, molti deiquali hanno già mariti, mogli o parenti residenti in Olanda. Nel Paese vi-vono già circa 3,1 milioni di immigrati su una popolazione di 16 milionicirca di abitanti.Se Amsterdam è la città più tollerante e, per molti aspetti, anche la più li-bera che conosciamo, la sua grandezza sta in particolare nel riconoscereche l’indispensabile complemento alla libertà è la responsabilità.

In un Paese dove l'assistenza sanitaria nazionale si fa caricodelle operazioni per cambiare sesso e dove è consentito l’uso di drogheleggere, può forse stupire osservare negli atteggiamenti della gente unforte senso del dovere e del rispetto delle regole. L’Olanda è riuscita aconiugare le sue inclinazioni libertarie con un'organizzazione tra le piùdisciplinate al mondo e tale binomio ha consentito e consente al Paesedi continuare il percorso di crescita che lo vede fra i migliori al mondocome livello di vita degli abitanti.

2. Quadro politico-istituzionale

L’Olanda è una Monarchia costituzionale con sistema parlamen-tare dal 1848, anno in cui si è provveduto ad una revisione radicale dellaCostituzione, adottata fin dalla fondazione del Regno, nel 1815. Essa, ol-tre a fissare la divisione dei poteri tra il sovrano e le istituzioni governa-

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che), e i porti di Amsterdam, e ancor più di Rotterdam, sono fra i più at-tivi al mondo. La Compagnia Olandese delle Indie Occidentali, già nel XVII secolo, ge-stiva i commerci con le numerose colonie che gli olandesi avevano fon-dato in India, Indonesia, e nelle Americhe. La Rivoluzione Francesedecretò la fine della Repubblica delle Sette Province Unite e il Congressodi Vienna (1815) restaurò lo Stato olandese, trasformandolo inmonarchia. Il regno perse vari possedimenti extraeuropei, ma vi furonoaccorpati il Belgio e il Lussemburgo. L’indipendenza per questi due Paesiarrivò rispettivamente nel 1830 e nel 1890. Nel 1948 l’Olanda formòl'unione doganale del Benelux.

L’Olanda proclamò la propria neutralità in entrambe le guerremondiali, ma se nella prima guerra mondiale essa venne sostanzialmen-te rispettata, durante la seconda il Paese subì l’invasione e l’occupazio-ne da parte della Germania nazista. A partire dal 1949, l’Olanda rinunciò a gran parte del suo impero colo-niale. Grazie anche agli aiuti americani del Piano Marshall, la perdita del-le colonie non portò a difficoltà economiche, al contrario l'economiaolandese attraversò una fase di rapida crescita.

Dopo essere stata coinvolta nella seconda guerra mondiale,l’Olanda ha abbandonato la sua tradizionale neutralità, favorendo l'inte-grazione europea, le relazioni transatlantiche, lo sviluppo nel Terzo Mon-do, la diffusione della democrazia e il rispetto del diritto internazionale edei diritti umani. Infatti, la politica estera olandese è dominata dall'im-pegno a creare o rafforzare le istituzioni internazionali di cui fa parte. Stato fondatore dell’Unione europea, il Paese è membro dell'ONU, dellaNATO, del Consiglio d'Europa e dell'OSCE.

L’Olanda è considerata da sempre il laboratorio più avanzatodel multiculturalismo. Sorto sull’acqua e aperto agli scambi, non solocommerciali, il Paese ha perseguito una politica di tolleranza intercultu-rale con l’obiettivo di una pace sociale e di una convivenza fra le varieetnie. Sulla base del relativismo culturale (ogni società è unica e diversada tutte le altre) ha accettato senza riserve i nuovi residenti. All’indoma-ni dell’assassinio di Theo van Gogh il 2 novembre del 2004, avvenutonel centro di Amsterdam per mano di un terrorista islamico olandese diorigine marocchina, un cittadino considerato socialmente integrato, l’opi-

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siedono 75 membri nominati dai Consigli provinciali e in carica per quat-tro anni, e una Camera Bassa (Tweede Kamer) che ha maggiori poteri le-gislativi ed è composta da 150 membri eletti ogni quattro anni asuffragio universale diretto, con sistema proporzionale. La Camera Altanon può proporre o emendare la legislazione, ma può solo confermare(o respingere) le leggi approvate dalla Camera Bassa.

La Costituzione prevede anche un Consiglio di Stato (Raad vanState) composto da membri della famiglia reale e da membri esterni no-minati dalla Corona (ovvero dal sovrano e dal governo). Il governo con-sulta il Consiglio di Stato, prima di sottoporre le leggi al Parlamento, eha funzioni di controllo sull'esecutivo.

Il governo attualeLe elezioni anticipate del 22 gennaio 2003 hanno portato alla

vittoria di misura del Partito Cristiano Democratico (CDA) guidato da JanPeter Balkenende.

L'attuale esecutivo è sostenuto da una coalizione tra il CDA delPremier Balkenende, il partito liberale VVD e quello liberal-progressistaD66. Sono dunque all'opposizione i socialisti, che con Wim Kok avevanoguidato l'esecutivo dal 1998 al 2002.

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tive, contiene delle linee guida relativamente alla monarchia, alla demo-crazia rappresentativa, al ruolo della legge e al decentramento dello sta-to unitario.

La Costituzione olandese, all'Articolo 1, prevede il trattamentoparitario per tutti coloro che risiedono nel proprio Stato, senza alcunadiscriminazione per motivi di religione, credo, opinioni politiche, razza,sesso o altro. Ma così come devono essere rispettati i diritti, lo devonoessere anche i doveri, quali l'obbligo di versare le imposte e l'obbligoscolastico. Infatti, tra le altre questioni, la stessa Costituzione prevedeche così come gli olandesi originari sono tenuti ad accettare e a rispetta-re i nuovi arrivati, anche questi ultimi arrivati devono accettare i doveriimposti e le responsabilità sociali prescritte dal governo locale.

Il monarcaIl governo olandese non comprende solo i Ministri e i rispettivi

Segretari di Stato, ma anche il sovrano: questo rende l’Olanda una na-zione unica tra le monarchie occidentali, la maggior parte delle quali nonprevede un ruolo del monarca all'interno del governo.

La regina Beatrice, monarca e capo di Stato dal 30 aprile 1980,non ha responsabilità politica e non deve pertanto rispondere al Parla-mento. I suoi compiti principali sono la scelta del Primo Ministro dopo leelezioni, e la nomina dei giudici. Al sovrano spettano, inoltre, numerosidoveri ufficiali, tra cui la presentazione del discorso annuale del Tronoche fissa i programmi legislativi del governo per il successivo anno par-lamentare. La famiglia reale discende dal principe William of Orange (1533-1584).Sposata con il principe Claus (morto nel 2002), la regina Beatrice haavuto tre figli: Willem Alexander (1967), Johan Friso (1968) e Constantijn(1969). In Olanda la successione al trono è ereditaria e legata al primo-genito, sia maschio che femmina.

Il governoIl potere esecutivo è affidato al governo, guidato dal Primo Mi-

nistro, che solitamente è il capo del partito (o della coalizione di partiti)che ha vinto le ultime elezioni. Il potere legislativo è esercitato da un Parlamento bicamerale (vicino almodello tedesco), composto da una Camera Alta (Eerste Kamer), dove

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CAMERA BASSA (% PER PARTITO)

CDA 31%

PVDA 25%VVD 20%

VERDI 7%

PARTITO SOCIALISTA 7%

D66 4%

ALTRI 8%

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Per via del ruolo fondamentale che l'uso e la regolazione delleacque riveste per il Paese, esso è anche diviso in 37 distretti che hannoautorità sulla gestione delle acque, ciascuno dei quali è retto da un Con-siglio la cui nomina avviene attraverso regolari elezioni. Questa forma didivisione amministrativa è addirittura più antica del Regno dei Paesi Bas-si, essendo apparsa per la prima volta nel 1196.

Il sistema giudiziarioLa giustizia civile e penale viene amministrata attraverso 19

Corti Distrettuali, 5 Corti d’Appello e la Corte Suprema dell’Olanda, i cuigiudici sono nominati a vita dal sovrano. Il sistema giudiziario olandese prevede quindi tre livelli:

Livello giudiziario 3 Corte SupremaLivello giudiziario 2 Corte d’AppelloLivello giudiziario 1 Corte Distrettuale

Il primo livello di giudizio è quello emesso dalla Corte Distret-tuale suddivisa a sua volta in 4 Divisioni: distrettuale, civile, penale eamministrativa. Il secondo livello riguarda la Corte d’Appello. L’Olanda ne conta 5 e sitrovano ad Amsterdam, L’Aia, Arnhem, Leeuwarden e Den Bosch. Anchele Corti d’Appello sono suddivise a loro volta in Divisioni.

La Corte Suprema, terzo livello giudiziario, è situata a L’Aia. È la più alta Corte di giustizia per le cause penali e civili. Comprende unPresidente, 6 vicepresidenti e 25 giudici. Essa ha il potere di annullareun verdetto emesso dalle Corti inferiori nel caso in cui la legge non ven-ga applicata correttamente, ma senza riesaminare i fatti che hanno por-tato al verdetto.

L'Aja, internazionalmente riconosciuta come la capitale mondia-le della giustizia, è sede della Corte Penale Internazionale (CPI), il primoTribunale permanente competente per genocidi, crimini di guerra e con-tro l'umanità, del Tribunale Penale Internazionale (TPI), del Tribunale Ju-goslavo, della Corte Internazionale di Giustizia, della Corte Permanentedi Arbitrato e di varie altre organizzazioni internazionali.

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L'Alleanza Cristiano Democratica (Christen-Democratisch Appèl,CDA) è il principale partito di centro-destra, mentre il Partito Popolareper la Libertà e la Democrazia (Volkspartij voor Vrijheid en Democratie,VVD), liberale e conservatore, è considerato il più a destra dei grandipartiti storici. La coalizione di governo conta 78 voti su 150 nella CameraBassa e di 41 voti su 75 nella Camera Alta, comprendendo anche Demo-crazia 66 (Democraten 66, D66), partito liberal-democratico.

Il Partito Laburista (Partij van de Arbeid, PvdA), partito di cen-tro-sinistra su posizioni socialdemocratiche, guida, come numero di seg-gi, l’opposizione. Segue il Partito Socialista (Socialistische Partij, SP), unpartito di estrema sinistra, la lista Pim Fortuyn (Lijst Pim Fortuyn, LPF),un partito di destra populista e (secondo alcuni) xenofoba che prende ilnome dal suo fondatore Pim Fortuyn, assassinato nel 2002, e i Verdi(GroenLinks, GL). I 5 seggi rimanenti sono distribuiti fra l'Unione Cristia-na (ChristenUnie, CU), un partito cristiano concentrato su temi comeaborto, eutanasia e matrimonio omosessuale, e il Partito Politico Rifor-mato (Staatkundig Gereformeerde Partij, SGP), ancor più conservatoredella CU, che sostiene di basare le proprie posizioni direttamente sullaBibbia.

Le amministrazioni localiCiascuna delle 12 province è governata da un Consiglio provin-

ciale, che ha potere legislativo a livello locale e nomina un proprio ese-cutivo, anche se esiste un commissario provinciale nominato dallaCorona. Tutte le province sono a loro volta suddivise in Municipalità chein totale sono 483 e sono governate da un Consiglio municipale, sebbe-ne la nomina del Sindaco sia prerogativa della Corona.

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CAMERA BASSA - NUMERO DI SEGGI PER PARTITO

CDA

PvdA W

D

Partito

Socia

lista

List P

imFo

rtuny

nVe

rdi

D66

Altri

44 42

28

9 8 8 6 5

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Ma nell’ultimo ventennio l’Olanda ha realizzato importanti pro-gressi. Cruciale in tal senso, nel 1982, l’accordo di Wassennar sulla poli-tica dei redditi, in base al quale i sindacati si impegnavano allamoderazione salariale in cambio di piani per aumentare l’occupazione.Veniva così mitigato un grave malessere olandese degli anni ’70: la per-dita di competitività dovuta ad aumenti salariali superiori agli incrementidi produttività. A cominciare dal 1982 il PIL è cresciuto mediamente del3% annuo, il tasso di disoccupazione ha cominciato significativamentead abbassarsi, il deficit di bilancio si è tramutato in un surplus dal 1999,il debito nel 2001 è calato fino al 52,8% del PIL.

Le politiche olandesi attirano nuovamente l’attenzione interna-zionale, ma questa volta positivamente. Si è parlato di miracolo olande-se: certamente la comunità internazionale prende atto che lacombinazione di riforma del welfare, rigore delle politiche di bilancio e,insieme, creazione di posti di lavoro col mantenimento di un livello com-plessivo soddisfacente di sicurezza sociale, si è rivelata determinante perun reale cambiamento di rotta nell’economia del Paese.

Si è messa in evidenza la straordinaria proporzione di olandesi,uomini e donne, con un lavoro part-time; la stabilità della moderazionesalariale; il successo con cui il Paese ha raggiunto i criteri di convergen-za dell’Unione economica e monetaria europea; l’assenza di agitazionisociali e l’approccio consensuale con cui nel Paese si sono affrontate lepolitiche sociali. Non si può non rilevare, inoltre, che l’Olanda è statol’unico Paese dell’Unione europea a dimezzare, nel decennio 1986-1996,il tasso di disoccupazione dal quasi 14% del 1983 a poco più del 6% nel1997, ben al di sotto dell’11% medio dell’Unione europea.

Tre i cambiamenti importanti messi in atto politicamente chehanno determinato la ripresa dell’economia olandese. Innanzitutto ilcontrollo delle spese collettive, con la riduzione del deficit pubblico. Ilriassetto delle finanze pubbliche ha contribuito a portare l’inflazione egli interessi a bassi livelli. Quindi la moderazione del costo della manodopera. Nel 1982, come inprecedenza riportato, i datori di lavoro e i prestatori d’opera concluseroun accordo teso al ripristino dell’occupazione sulla base della modera-zione del costo della manodopera, il già citato Accordo di Wassenaar. Illavoro aveva la priorità rispetto al reddito.

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3. Quadro macroeconomico

3.1 L’economia olandese tra crisi e riforme

L’Olanda, oltre ad essere parte integrante del mercato unico eu-ropeo e a rientrare nel novero degli Stati che hanno adottato l’euro, ètra i Paesi economicamente e socialmente più sviluppati (il Rapporto2004 dell’United Nations Development Programme sull’indice di sviluppoumano la conferma al 5° posto nel mondo) e tra quelli con il redditopro-capite più elevato (oltre 29mila USD a testa a fine 2002). Nonostanteil Paese negli anni ’70 abbia attraversato il Dutch desease, il “malessereolandese”, è riuscito a recuperare “miracolosamente” (il “Dutch Miracle”)un ruolo economico di primo piano, diventando un modello da imitare.

Per oltre un ventennio, a partire dagli anni ‘80, l’Olanda ha sa-puto raggiungere importanti traguardi sia per quanto riguarda le riformestrutturali, sia dal punto di vista delle performance macroeconomiche.Ma, nonostante questi decisi progressi, anche il modello olandese ha co-minciato a fare i conti con le difficoltà causate da un'economia partico-larmente avversa all'export a causa del rallentamento del ciclo e deicommerci mondiali. Il ruolo da protagonista sulla scena del commercio mondiale e il rappor-to preferenziale con la Germania, hanno reso il Paese particolarmentevulnerabile alla sfavorevole congiuntura internazionale. Tra la fine del2002 e l’inizio del 2003, l’Olanda è nuovamente scivolata in recessionetecnica, sancita dal calo congiunturale del PIL.

Il “Dutch Miracle”Nel 1986, il sociologo svedese Göran Therborn etichettò l’Olan-

da come il Paese dal “fallimento occupazionale più spettacolare, forse,fra tutti i paesi del mondo capitalistico avanzato”. Due anni prima la di-soccupazione aveva raggiunto in effetti il livello di 800.000 persone:quasi il 14% della forza lavoro, più un numero quasi uguale di lavoratori,tra prepensionamenti e sussidi di inabilità, esclusi dal mercato del lavo-ro. Secondo i calcoli dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Svilup-po Economico, l’OCSE, la cosiddetta “disoccupazione allargata” – idisoccupati registrati non disponibili al lavoro, i beneficiari di pensioni diinvalidità, i prepensionati e chiunque inserito nelle liste dell’assistenzasociale – era arrivata al 27%.

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sizione concorrenziale dell’Olanda, negli ultimi anni sottoposta ad unaforte pressione a causa dell'aumento del valore dell'euro e dell'incre-mento del costo della mano d'opera.

Un’economia “aperta”Ma il “Poldermodel” non ha immunizzato l’Olanda dalla crisi in-

ternazionale. La crescita economica ha cominciato a rallentare all’inizio del2001, fino a cadere in recessione nella seconda metà dell’anno. Tra aprilee settembre 2002 il PIL è tornato ad esprimere variazioni congiunturali po-sitive, ma vicine allo zero e tipiche di un’economia in stagnazione, per sci-volare nuovamente in recessione tecnica tra il quarto trimestre 2002 e ilprimo 2003. Era d’altra parte inevitabile che la crisi internazionale penaliz-zasse l’Olanda a causa della sua decisa apertura verso l’estero.

Il Paese, seguendo la sua secolare tradizione, continua a basa-re gran parte della sua economia sul commercio con l’estero, settoreprincipe per questo piccolo Stato affacciato sul Mare del Nord. Da sem-pre la posizione geografica ha in qualche modo costretto gli olandesi aguardare al mare, ed essi sono stati molto abili nel fare di necessità vir-tù: il complesso portuale di Rotterdam si classifica primo in Europa e se-condo nel mondo in relazione al tonnellaggio di merci in transito. Inoltreben il 60% del PIL deriva dal commercio internazionale.

Ma proprio per l’elevato grado di apertura, il sistema economi-co olandese corre il rischio di essere esposto all'influenza di fattori eso-geni quali ad esempio l'ormai consolidato apprezzamento dell'euro suldollaro oppure la capacità di ripresa delle diverse aree geo-economiche.Non solo, come economia “aperta” risente fortemente degli avvenimentiche hanno luogo sulla scena internazionale. Il declino economico a livello mondiale appesantito dal crollo della bor-sa, dall'attacco dell'11 settembre 2001, dalla guerra in Iraq e dallo scop-pio dell'epidemia della SARS, ha avuto forti ripercussioni sull'economiaolandese. Infatti, il ritmo di crescita economica registrato in Olanda allafine degli anni ’90 (+3,7% l’incremento medio annuo del PIL nel periodo1997-2000) si è interrotto a partire dal 2001 e ha avuto come conse-guenza la contrazione degli investimenti da parte delle aziende, costrettea fronteggiare ingenti passività di bilancio, inflazione elevata e apprezza-mento dell’euro, minando la competitività dei prodotti olandesi e portan-do l’economia del Paese in recessione, tanto che nel 2003 si è parlato

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Infine, a partire dai primi anni ’80, l’energica revisione del si-stema della previdenza sociale. La maggior parte dei livelli dei sussidivennero ribassati al 70% dell’ultimo salario percepito, invece dell’80% inuso fino ad allora. Il salario minimo stabilito per legge venne congelatoper un decennio per cui anche i sussidi rimasero indietro rispetto agliaumenti salariali medi.

Negli anni ‘90 a tale politica di riforme sono state aggiunte mi-sure atte a rafforzare la struttura economica. L’obiettivo è stato quello difar funzionare meglio i mercati per merci, servizi, capitali e lavoro così daindurre gli imprenditori a ribassare i prezzi e a realizzare prodotti e servi-zi nuovi e migliori.

Il “Poldermodel”Il lavoro ha costituito la priorità della politica del governo olan-

dese nel decennio 1986-96, ma anche negli anni successivi, poiché si èritenuto fosse il metodo migliore per realizzare un’espansione economicacon larghe basi a sostegno, optando per un’impostazione strutturale ri-volta ai fattori che causano la disoccupazione.

In primo luogo si sono create le giuste condizioni attraverso unulteriore riassetto delle finanze pubbliche. Il rafforzamento della strutturaeconomica e lo sviluppo moderato del costo salariale hanno costituito,quindi, la chiave per una maggiore occupazione.Tale combinazione di obiettivi politici è stata definita Poldermodel o eco-nomia del consenso. Non si tratta affatto di un modello statico, bensì diun processo rivolto alla realizzazione di un’economia solida e dinamica.

Al fine di promuovere la stabilità economica, l’Olanda affronta iproblemi in modo strutturale: il dibattito e la trattativa sono elementichiave della cultura olandese da secoli, come dimostra il contatto strettoe regolare esistente tra i sindacati, le organizzazioni dei datori di lavoroe i consulenti nominati dal governo. I lavoratori e gli imprenditori man-tengono contatti costanti, mentre lo Stato interferisce il meno possibilenelle relazioni industriali. Anche in un periodo di bassa congiuntura, co-me quello che sta attualmente attraversando l’Olanda, il "poldermodel"continua ad esercitare il proprio influsso. Esso consente, infatti, agli im-prenditori e ai lavoratori di raggiungere un accordo per attenersi, neiprossimi anni, alla moderazione salariale e migliorare in tal modo la po-

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Il maggior contributo a questo risultato dovrebbe derivare soprat-tutto dalla nuova ripresa della domanda interna, dovuta ad un aumento delpotere di acquisto, oltre ad un rinnovato sviluppo della spesa pubblica.

Inoltre, dovrebbe migliorare anche la posizione competitiva delleimprese, grazie anche al previsto deprezzamento dell’euro ed alla crescitamoderata dei salari. A fronte di tale quadro positivo, occorre comunque farei conti con l’incertezza, dovuta al prezzo del petrolio, in quanto si ipotizzache, qualora esso rimanga elevato (ad es. sui 65 dollari al barile), la crescitaeconomica potrebbe essere più bassa di mezzo punto percentuale.

Stabile nel 2005, l’inflazione tenderà ad aumentare soprattutto inrelazione all’aumento dei beni di importazione favoriti dall’aumento delladomanda interna. Ma insieme all’import crescerà l’export e nel biennio2005-2006 si stima un aumento del surplus nella bilancia commerciale,mentre il deficit netto sui trasferimenti sarà sostanzialmente stabile.

La bilancia dei trasferimenti è molto sensibile al contributo deiPaesi Passi al budget dell’Europa, in quanto è uno dei maggiori contribuentiin relazione al PIL. Ad ogni modo il surplus si amplierà e aumenterà moltonel 2006.

Anche le proiezioni delle istituzioni economiche internazionali (FMI,OCSE) e dell’Ufficio Centrale di Pianificazione per l’analisi di politica econo-mica (CPB), evidenziano per il 2006 una ripresa dell’economia olandese,sempre grazie soprattutto alla ripresa delle esportazioni e nonostante l’an-damento ancora insufficiente del consumo privato.

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addirittura di contrazione dell'economia (consumi privati e investimentilordi fissi che avevano guidato gli anni del boom, hanno finito per pesa-re negativamente sulla crescita del PIL).

Il 2004 fa registrare un andamento altalenante dell’economiaolandese, originato principalmente dalla crescita delle esportazioni. La crescita del PIL si colloca all’1,5% secondo l’Ufficio olandese perl’Analisi della Politica Economica (1,7% in base alle ultime stime pubbli-cate dall’Ufficio Centrale di Statistica olandese-CBS).

3.2 Il quadro macroeconomico attuale

Il tasso di crescita dell’economia olandese ha raggiunto, nel2005, l’1,1%, più basso del 2004 (1,7%) ma ben al di sopra degli indica-tori relativi agli anni 2002-2003. Tale risultato è derivato dal tasso di cre-scita più lento dell’economia mondiale, oltre che dallo svilupposfavorevole del reddito reale disponibile.

Sono sempre le esportazioni la forza trainante della continua, sep-pur modesta, ripresa nel 2005, oltre ad una leggera crescita negli investi-menti, guidati soprattutto da tassi più alti di affidabilità e capacitàorganizzativa e dall’implementazione di progetti di ristrutturazione che pro-seguiranno per tutto il 2006, quando la crescita si attesterà intorno al 2%.

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PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI 2001-2004

INDICATORI 2001 2002 2003 2004

PIL A PREZZI CORRENTI (€ MLD) 429,3 445,2 454,3 475,5

PIL (US$ MLD) 384,5 420,6 514,4 591,4

VAR. % 1,4 0,6 -0,9 1,3

INFLAZIONE (%) 4,1 3,3 2,1 1,2

BILANCIA COMMERCIALE (US$ MLD)

IMPORTAZIONI CIF (US$ MLD) 183,7 188,7 229,5 274,1

ESPORTAZIONI FOB (US$ MLD) 204,5 208,3 254,7 312,8

SALDO 20,8 19,6 25,2 38,7

RISERVE INTERNAZIONALI (US$ MLD-ESCL. ORO) 9 9,6 11 10,1

TASSO DI CAMBIO (US$/€) 0,90 0,94 1,13 1,24

FONTE: EIU, ECONOMIST INTELLIGENCE UNIT: COUNTRY REPORT MAGGIO, 2005.

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI (%)

2005 2006*

TASSO DI CRESCITA DEL PIL 1,5 2

TASSO DI INFLAZIONE 1,5 1,8

BILANCIA COMMERCIALE (US$ MLD)

IMPORTAZIONI FOB 307,5 330,1

ESPORTAZIONI FOB 351,6 376,4

SALDO 44,1 46,3

* PROIEZIONI

FONTE: EIU, ECONOMIST INTELLIGENCE UNIT: COUNTRY REPORT MAGGIO, 2005.

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maggiore attenzione è sicuramente il rapporto deficit/PIL. A questo pro-posito, le previsioni riguardanti questo Paese continuano ad essere entrola norma, dato che, dopo aver registrato nel 2005 un deficit dell’1,2%(esso era risultato pari al 2,1% nel 2004), si prevede per il 2006 un defi-cit pari all’1,5%, dunque ben al di sotto della fatidica soglia del 3%. Diconseguenza l’andamento del deficit statale (rapporto debitopubblico/PIL), dopo aver raggiunto il 53% nel 2005, dovrebbe registrarelo stesso valore anche quest’anno, registrando una situazione di granlunga migliore rispetto a quella di altri Paesi della zona euro.

3.3 Struttura dell’economia e settori produttivi

Come in gran parte delle economie più sviluppate, anche perl’Olanda il settore trainante risulta essere quello dei servizi che contribui-sce per molto più della metà del PIL, circa il 70% (di cui il 60% circarappresentato dal commercio internazionale). L'attività industriale edestrattiva, con particolare riferimento alla raffinazione del petrolio, al set-tore alimentare e all'elettronica, produce circa il 25% del PIL. L’Olanda èanche un importante produttore di gas naturale. Il settore agricolo con-tribuisce per meno del 3% del PIL ed impiega un’uguale percentuale dipopolazione attiva.

Gran parte delle attività connesse direttamente o indirettamen-te alla distribuzione e all’immagazzinamento delle merci si concentra inprossimità dell’imbocco delle principali vie d’acqua del Paese: Zeeland,Rijnmond, nei pressi di Rotterdam ed il North Sea Canal, vicino Amster-dam. Nella zona di Rotterdam sono localizzate le principali raffinerie delPaese, così come le principali società di trasbordo.

Nel Nord (province di Groningen, Friesland e Drenthe) si con-centrano prevalentemente le attività agricole, oltre ad alcune imprese digrandi dimensioni quali la Friesland Dairy Foods, la Koninklijke PTT Ne-

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La crescita del PIL dovrebbe essere pari all’1,9% per il FMI(+1,7% OCSE, +2,0% CPB). Un ulteriore motivo della ripresa deriverebbeanche dalla volontà del governo di prevedere una maggiore spesa per laformazione e l’innovazione ed un alleggerimento del carico fiscale. Secon-do l’OCSE, nel 2006 la domanda interna dovrebbe crescere dell’1,2%(+1,75% secondo il CPB) sempre in virtù dell’ottimo andamento nel settoredegli investimenti fissi lordi. Per contro, i consumi privati dovrebbero forte-mente ridursi nel 2006 fino a -3,6% per l’OCSE e -3,25% per il CPB.

Nel 2006, secondo il CPB il tasso d’inflazione dovrebbe conti-nuare a ridursi fino a raggiungere lo 0,5%. Il FMI indica invece che il2006 registrerà una deflazione pari a -2,9%. Tale dato risulterebbe pura-mente statistico poiché, solo per il 2006, l’entrata in vigore della riformadell’assistenza pubblica del settore sanitario avrà un effetto deflazionisti-co dovuto all’esclusione della voce “spese private per l’assistenza sani-taria” dal paniere dei consumi. In assenza di tale modifica dei fattori dicalcolo, il tasso d’inflazione resterebbe positivo anche per il 2006. Nellastessa ottica occorre interpretare il dato pubblicato dall’OCSE (-3,7%).

Il tasso di disoccupazione, che nel 2004 si era attestato al6,4%, si è mantenuto pressoché stabile attestandosi al 6,5%. Tale risul-tato è, quindi, da imputare alla stagnazione dell’offerta di lavoro, conse-guenza del fatto che le persone hanno preferito non far parte della forzalavoro (dedicandosi, nel caso, ad attività di formazione) oppure abban-donarla. Quest’anno, invece, la disoccupazione dovrebbe diminuire eraggiungere il 5,75%, grazie alla ripresa della crescita della produzione.

Tra i parametri del “Patto di Stabilità e di Crescita”, cui sonotenuti i Paesi dell’Unione Economica e Monetaria, quello cui si presta

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PROIEZIONI DI ALCUNI INDICATORI ECONOMICI PER L’ANNO 2006

FMI OCSE CPBTASSO DI CRESCITA DEL PIL 1,9% 1,7% 2,0%

TASSO DI CRESCITA DOMANDA INTERNA 1,5% 1,2% 1,75%

TASSO D’INFLAZIONE -2,9% -3,7% 0,5%

DISOCCUPAZIONE 5,3% 6,1% 6,25%

RAPPORTO DEFICIT/PIL 2,4% 1,7% 2,2%

DEBITO/PIL (IN %) 59,7% N.D. 58,4%

FONTE: FMI, OCSE, CPB.

CONTRIBUTO DEI DIVERSI SETTORI ALLA FORMAZIONE DEL PIL (2005)

SETTORE %SERVIZI 73,5

INDUSTRIA 24,4

AGRICOLTURA 2,1

FONTE: CIA, THE WORLD FACTBOOK.

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Per quanto riguarda l'interscambio commerciale dell’Olanda coni Paesi dell'Ue, il valore dell'export è ammontato a 86,84 mld di euro(circa il 77,4% della quota Olanda/mondo), mentre quello dell’import èstato pari a 55,18 mld di euro (circa il 56,6%). Bisogna notare, comun-que, che una quota variabile tra il 35% ed il 40% delle esportazioniolandesi è costituito da merci riesportate verso i Paesi di quest’area.

Nello stesso periodo l’Italia è risultato essere il nono partnerolandese quale fornitore, con esportazioni pari a 2,55 mld di euro(+2,9% rispetto allo stesso periodo del 2004) ed una quota del 2,6% sultotale delle importazioni olandesi, subito dopo Germania, Belgio, U.S.A.,Cina, Regno Unito, Francia, Russia e Giappone. In relazione alle esporta-zioni olandesi, l'Italia si conferma il quinto acquirente, con un ammonta-re complessivo pari a 6,53 mld di euro (+4,7% allo stesso periodo del2004) ed una quota sul totale delle esportazioni olandesi pari al 5,8%,dopo Germania, Belgio, Francia, Regno Unito, ma precedendo U.S.A.,Spagna, Svezia e Svizzera.

IndustriaIl settore produttivo olandese è caratterizzato anch'esso da una

prospettiva internazionale e opera a stretto contatto con il commercio: iprodotti vengono esportati ovunque nel mondo, le aziende hanno im-pianti produttivi dislocati in un gran numero di Paesi e collaborano atti-

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derland e Gasunie. La provincia di Utrecht svolge un ruolo di primo pianonel campo dei servizi commerciali, mentre nella parte orientale del Paeseè possibile trovare aziende agricole operative nel settore dell’allevamen-to e delle colture estensive, ed imprese con una spiccata vocazione nelsettore della chimica (Azko Nobel).

La maggior parte delle imprese di grandi dimensioni si concen-tra nel sud e nella parte occidentale del Paese: nel Nord Brabant è pre-sente in larga misura l’industria elettronica (Philips, Océ, Tulip) mentrenel Limburgo è possibile trovare l’industria chimica, con il gruppo DMS,e automobilistica con la Nedcar (Mitsubishi e Volvo).

Commercio internazionaleL’Olanda vanta un'economia avanzata, caratterizzata da elevati

livelli di reddito pro-capite. Il principale motore della crescita resta ilcommercio internazionale, che rappresenta circa il 60% del PIL totale.

Negli ultimi anni, il terziario è stato caratterizzato da una cre-scita che lo ha portato a essere il maggior settore economico dell’Olandae il commercio costituisce l'attività maggiore del terziario, cui seguono itrasporti, le comunicazioni, l'edilizia, i servizi alle imprese, il settore ban-cario e quello assicurativo.

I partner commerciali più importanti sono Germania, Belgio,Francia, Regno Unito in Europa e, nel mondo, gli Stati Uniti, Paesi dovesono diretti due terzi del totale delle esportazioni dell’Olanda. La Germa-nia si conferma il primo partner nella graduatoria sia dell’export olande-se (26,37 mld di euro pari a +7,4%), che in relazione all’import (19,17mld di euro pari a +8,6%). Con riferimento alle altre aree geo-economiche, si constata un andamen-to positivo per le esportazioni (continente americano: +13,5%; Asia:+14,2%), così come per le importazioni olandesi (continente americano:+9,8%; Asia: +7,7%).

Con l'allargamento dell'Unione europea, il commercio olandesecon i nuovi Paesi membri sta registrando una rapida crescita. L'esporta-zione delle merci in questi Paesi è aumentata del 17% già nel periodo1993-2002, mentre il totale delle esportazioni in quel periodo è stato pa-ri all'8%.

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INTERSCAMBIO OLANDA-MONDO

ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI

PAESE GEN-MAG VAR % QUOTA PAESE GEN-MAG VAR % QUOTA

2005 2005/ 2005 2005/(MLN DI EURO) 2004 (MLN DI EURO) 2004

TOTALE 112,37 +10,1 100,0 TOTALE 97,51 +8,3 100,0

GERMANIA 26,37 +7,4 23,4 GERMANIA 19,17 +8,6 19,6

BELGIO 13,57 +10,7 12,0 BELGIO 10,59 +7,1 10,8

FRANCIA 10,60 +5,2 9,4 U.S.A. 7,83 +7,0 8,0

R. UNITO 10,45 +1,6 9,3 CINA 6,79 +27,7 6,9

ITALIA 6,53 +4,7 5,8 R. UNITO 6,08 +3,0 6,2

U.S.A. 5,24 +10,5 4,6 FRANCIA 5,05 +5,8 5,1

SPAGNA 4,39 +8,6 3,9 RUSSIA 3,22 +42,9 3,3

SVEZIA 2,37 +15,1 2,1 GIAPPONE 2,62 -7,4 2,7 SVIZZERA 1,76 +13,6 1,5 ITALIA 2,55 +2,9 2,6

FONTE: UFFICIO CENTRALE DI STATISTICA – CBS.

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AgricolturaL’agricoltura contribuisce per il 3% alla formazione del PIL, ed

impegna una percentuale analoga della popolazione attiva. Grazie all'ele-vata meccanizzazione, l'agricoltura olandese fornisce grandi surplus chepossono essere destinati all'industria alimentare od esportati. Negli ulti-mi anni il governo ha varato una politica di incentivi per le attività agricole,tali da far sì che l’Olanda sia tra i primi produttori in Europa di grano, pata-te, barbabietole da zucchero e, ovviamente, fiori da bulbo e tulipani che, apartire dal XVII secolo, sono diventati una sorta di simbolo nazionale.

Risorse energeticheNella zona settentrionale dell’Olanda si trovano grandi riserve di

gas naturali, che fanno di questa nazione il maggior produttore dell'Europaoccidentale. Le compagnie di trivellazione operano nei settori del gas natu-rale e del petrolio sia a terra sia nell'area olandese della piattaforma conti-nentale: i fondali del Mare del Nord.

Il porto di Rotterdam riveste un ruolo determinante per l'approvvi-gionamento energetico dell'Europa occidentale. Ingenti quantità di greggiodestinate al mercato europeo transitano per il porto di Rotterdam, che di-spone di grandi raffinerie e aziende di trasbordo specializzate. I gasdotti tra-sportano il greggio e i suoi derivati direttamente dal porto di Rotterdam aicentri industriali della Germania e del Belgio.

L'esistenza di raffinerie e di impianti in mare aperto ha determina-to la nascita di una vasta gamma di attività a servizio dell'industria del pe-trolio e del gas. Quattro grandi produttori di carpenteria metallica, peresempio, progettano e costruiscono intere raffinerie, impianti chimici e im-pianti in mare aperto. E ci sono altre dozzine di società che si sono spe-cializzate in ogni tipo di attrezzature. Numerosi istituti di ricerca olandesihanno laboratori per la simulazione delle condizioni di mare aperto.

Infrastrutture e trasportiCirca il 75% di tutte le importazioni ed esportazioni europee

transita per l’Olanda e gli olandesi si stanno adoperando per assicurareche questo predominio sia assicurato anche in futuro.

Geograficamente, l’Olanda occupa un'area cruciale nell'ambitodegli scambi tra i Paesi europei. Avendo creato una rete efficiente di in-

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vamente con le aziende straniere. I settori produttivi più importanti sonol'industria chimica, l'industria della trasformazione dei prodotti alimenta-ri e l'industria metallurgica. Anche le industrie tecniche per il settoreelettrico e della stampa risultano ben sviluppate.

L'industria metallurgica è specializzata nella produzione di mac-chinari: particolare in questo settore è l'utilizzo massiccio di sistemi dicontrollo elettronico nei macchinari, che ha reso questi ultimi particolar-mente idonei alle industrie alimentari e chimiche, come anche ai veicolidi trasporto. Tutto ciò ha dato una forte spinta allo sviluppo dell'indu-stria elettronica. I computer e le varie componenti e periferiche dei com-puter hanno contribuito in misura rilevante alla crescita delleesportazioni nel 2002, soprattutto nei mercati emergenti nell'Europa cen-trale e orientale.

Pur registrando un calo nel 2003, la produzione nel settore deiservizi commerciali ha comunque fornito buone prestazioni nell'ambitodelle aziende specializzate in telecomunicazioni e degli enti finanziari.Sembrerebbe che le tecnologie dell'informazione e della comunicazioneabbiano un gran potenziale di crescita nel settore del terziario, sicura-mente se associate all'innovazione.

Con la regolamentazione sul "Sussidio per l'innovazione neiprogetti di cooperazione", entrata in vigore il primo gennaio 2004, loStato olandese promuove la collaborazione nel settore della ricerca edello sviluppo.

Le aziende e gli enti pubblici di consulenza vengono stimolatiad effettuare ricerche e a sviluppare collaborazioni a livello nazionale einternazionale. Avvalendosi delle conoscenze e competenze reciproche,le aziende possono affrontare con maggior anticipo la concorrenza, mi-gliorare la propria posizione a livello di know-how e rafforzare in tal mo-do il potere innovativo dell'economia olandese. Circa 5.000 societàolandesi portano avanti le proprie attività di ricerca avendo come obiet-tivi lo sviluppo di nuovi prodotti e una maggiore efficienza produttiva.

Le sei maggiori multinazionali del Paese – Philipps, Shell, AkzoNobel, DSM e Unilever – sono in prima fila nella ricerca e nello sviluppoindustriale.

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2. I Servizi per l’impiego

A cura del Prof. Frank Hendrickx

1. La regolamentazione del mercato del lavoro: modelli organizzativi, tecniche di regolazione, modelli di Servizi per l’impiego

1.1 Introduzione e sviluppo del modello organizzativo olandese

Scopo fondamentale della politica economico-sociale olandese èraggiungere una situazione rispetto alla quale ciascun individuo sia il piùautosufficiente possibile. La crescita del tasso di partecipazione della for-za lavoro è vista come lo strumento chiave sia per ridurre la dipendenzadai sussidi che per creare le basi per un sistema di sicurezza sociale, suffi-cientemente forte da fronteggiare i cambiamenti della società, quale l’in-vecchiamento della popolazione. Le politiche attive per il mercato dellavoro fanno parte di questo obiettivo e sono progettate per creare un’ef-fettiva offerta di lavoro e per inserire le persone nel mercato del lavoro.

Quadro generaleIn Olanda, le politiche attive per il mercato del lavoro conserva-

no uno stretto legame con la politica di sicurezza sociale, spesso indica-ta come una politica passiva del mercato del lavoro. L’importanza di farentrare gli individui nel mondo del lavoro dipende da problemi finanzia-ri, poiché una consistente parte della popolazione dipende dai sussidi disicurezza sociale.Il Paese ha tradizionalmente tre sistemi di sussidi legati all’assicurazionedei lavoratori: la Legge sull’Assicurazione d’Invalidità (WAO) e la Leggesulla Disoccupazione (WW). Oltre al sistema di assicurazione, esiste an-che il sistema dei sussidi di mantenimento (il tradizionale ABW), che pre-senta ambiti di applicazione relativamente ampi.

Come in tutti gli stati assistenziali, il numero di persone che di-pende dai sussidi e, di conseguenza, la spesa per la sicurezza sociale ha

frastrutture, molte aziende estere hanno scelto il Paese come base per leloro operazioni in Europa. Questa tendenza ha portato alla creazione di un“meganodo”: un centro logistico, multimodale e altamente qualificato. L’Olanda è al primo posto per quanto riguarda il trasporto delle merci sustrada. Le società olandesi curano, in tale settore, più di un quarto deltotale trasporto internazionale intereuropeo, disponendo di una rete au-tostradale estesa e moderna che si collega al network europeo di auto-strade(la rete stradale supera i 124.000 km, a cui vanno aggiunti 2.200km di autostrade).

La rete ferroviaria olandese è sviluppata in maniera capillarecosì come quella stradale. Il trasporto ferroviario, sia di passeggeri chedi merci, viene curato dalla olandese Spoorwegen. La rete ferroviaria è dicirca 3.000 Km.

Il traffico aereo, sia per trasporto passeggeri che merci, è moltosviluppato ed ha il suo centro nell'aeroporto internazionale di Schipholtra Amsterdam e L'Aja, che è il quarto per importanza in Europa e per iltrasporto delle merci si trova al terzo posto.

Gli olandesi realizzano più del 40% del trasporto internazionaleper via fluviale. Esiste in Olanda una fitta rete di vie d'acqua interne na-vigabili, formate da fiumi (Rijn, Waal, Maas, Amstel, ecc.) e da canali checollegano il Paese anche con Germania, Francia e Svizzera. La lunghezzacomplessiva delle vie d'acqua è di 5.046 Km (1998).

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si dipartimenti dello stesso ministero, devono essere sviluppate e rea-lizzate congiuntamente;

• politica di sviluppo interattiva: si sta introducendo il principio di inte-rattività;

• liberalizzazione: il governo è andato troppo in là nei suoi tentativi disviluppo della legislazione al fine di coprire ogni situazione concepibi-le; servono meno regolamentazioni e una più coesa – e perciò più tra-sparente – definizione delle regole;

• rete di sicurezza e attività: ciascuna persona dovrebbe badare a sestessa: bisognerebbe offrire reti di sicurezza solo se strettamente ne-cessario; ma anche dove c’è una rete di sicurezza, un atteggiamentoattivo è il principio guida, piuttosto che la protezione che incoraggia lapassività;

• diritti e doveri: per limitare abusi e truffe, il governo deve attirare l’at-tenzione sul legame tra diritti e doveri.

La riforma del 1990Alla fine del 1990, sono stati realizzati in Olanda due significati-

vi processi di ristrutturazione globale nell’ambito della sicurezza socialee delle politiche attive del mercato del lavoro: lo SWI, l’Ente per il Lavo-ro e per il Reddito e la SUWI, Struttura per l’Implementazione del Lavoroe del Reddito.La questione chiave nel momento della realizzazione della SUWI, è stata la divisione degli incarichi tra settori pubblici e privati. InOlanda, durante gli anni ’90, si è registrata una tendenza generale versola privatizzazione della sicurezza sociale. Successivamente, si è fattomarcia indietro.

Le recenti riforme che hanno portato alla legge sulla disoccupa-zione e sul sistema di assicurazione per l’invalidità, sono state realizzatecon due obiettivi primari: la prevenzione e il reintegro. Le riforme eranointese da una parte a prevenire le domande per i sussidi (limitazionequantitativa) e dall’altra a promuovere gli sbocchi nel lavoro (reintegro).Per raggiungere questi obiettivi, si stanno responsabilizzando semprepiù i lavoratori e i datori di lavoro.

Le riforme sono culminate nella realizzazione della struttura perla sicurezza sociale, per l’intermediazione al lavoro e per il reintegro, at-traverso la Legge SUWI. La nuova legge, entrata in vigore dal 1° gennaio

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raggiunto – durante gli anni ‘70 e ’80 – un livello senza precedenti. Que-sti problemi si sono manifestati, in particolar modo in Olanda, con un in-credibile aumento delle richieste di sussidi di invalidità e un bassolivello di partecipazione nel mercato del lavoro, in particolare tra le don-ne ed i lavoratori più anziani. Nonostante il recupero dell’economia du-rante la seconda metà degli anni ‘80, il numero dei disabili hacontinuato a crescere. Gradualmente, la stessa organizzazione per la si-curezza sociale e il sistema della politica del mercato del lavoro hannocominciato ad essere visti come la principale causa di tale tendenza.

Vi è stata la crescente convinzione che l’alto livello di dipen-denza dai sussidi potesse essere interpretato, prima di tutto, come unproblema istituzionale. Gli anni ’90 sono stati caratterizzati da una signi-ficativa spinta verso un cambiamento nella struttura della sicurezza so-ciale. Questo processo è cominciato con la Commissione Buurmeyer, cheha analizzato il problema del crescente numero di persone disabili nellapopolazione (WAO). Da allora vi è stato un ampio numero di riforme. Laquestione principale in questo contesto è stata l’integrazione di “lavoro”e “reddito”, con il lavoro posto al di sopra del reddito.

Il processo di tale cambiamento degli ultimi decenni può esse-re descritto sulla base delle seguenti caratteristiche, che hanno influen-zato le più recenti riforme in Olanda:• decentralizzazione: mentre il governo centrale ha la totale responsabili-

tà sia per lo sviluppo che per la realizzazione delle politiche del lavo-ro, i livelli di amministrazione più bassi, in particolare gli enti locali,cominciano gradualmente a giocare un ruolo sempre più importante;

• autonomia e privatizzazione: sulla base della recente scoperta del princi-pio che un governo non deve fare “tutto” da solo, numerose agenzieamministrative hanno acquisito maggiore autonomia che le “distanzia”dalla politica, o si stanno totalmente o parzialmente privatizzando; ciòrende auspicabili forme di cooperazione tra il governo e i servizi privati;

• efficienza, efficacia e forze di mercato: l’obiettivo del processo di auto-nomia e privatizzazione è rendere l’amministrazione più efficiente edefficace; il governo stesso è sempre più orientato sulla base di taliprincipi; dal momento che le agenzie amministrative di sicurezza so-ciale operano in regime di mercati protetti, è necessario che sperimen-tino “la disciplina di mercato”;

• politica unificata: le iniziative politiche dei diversi ministeri o dei diver-

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Inoltre, venne istituito un Istituto Nazionale per il Lavoro e ilReddito (LIWI) come autorità amministrativa indipendente che mantenes-se il controllo sui CWI. Su richiesta del Ministro per gli Affari Sociali e perl’Impiego, uno degli altri compiti del LIWI era quello di eseguire un con-trollo sull’attuazione delle leggi riguardanti il lavoro e il reddito. In que-sta fase di preparazione il LIWI ha avuto un importante ruolo dicoordinamento, sia a livello di politica nazionale che riguardo al lavorodi implementazione dei CWI.

1.3 SUWI

La posizione del governo, esposta nel gennaio 2000, sullaStruttura per l’Amministrazione del Lavoro e del Reddito (SUWI), si basa-va sull’Accordo di Coalizione del 1998.

Questo accordo forniva un resoconto dettagliato sul significatodei cambiamenti concreti del Servizio pubblico per l’impiego e la sicurez-za sociale.

Le decisioni del governo riguardavano i seguenti aspetti:• priorità del lavoro (“lavoro prima del reddito”);• uno “sportello unico”, una migliore e più veloce attivazione per coloro

che hanno diritto ai sussidi e per coloro che non ne hanno diritto;• un’amministrazione più efficace ed efficiente. I miglioramenti ammini-

strativi dovrebbero massimizzare il numero di persone aiutate ad esse-re reintegrate nel lavoro il più velocemente possibile, dando allostesso tempo garanzie a coloro per cui non è possibile, immediata-mente o successivamente, l’accesso ai sussidi.

Gli elementi chiave di questa riforma possono essere riassunti come segue:• il lavoro amministrativo della raccolta dei contributi, della gestione

delle richieste e del pagamento dei sussidi viene affidato ad un unicoente pubblico, l’Agenzia Amministrativa per l’Assicurazione dei Lavora-tori (UWV);

• il reintegro dei disoccupati e degli invalidi viene effettuato da agenzieprivate per conto di altri enti;

• la nascita dell’Istituto Nazionale per il Lavoro e il Reddito (LIWI) e deiCentri per il Lavoro e il Reddito (CWIS) finalizzati a fornire servizi dimediazione per l’impiego.

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2002, è considerata la più importante fra le riforme sociali olandesi. Nelpresentarla, il governo olandese l’ha definita un’ “operazione rivoluzionaria”.

Essa ha messo temporaneamente fine al periodo di riforme ini-ziato nel 1995 come processo di cooperazione che coinvolgeva gli enti in-teressati: gli uffici del pubblico impiego, le associazioni di imprese(diventate UVI nel 1996) e i servizi sociali municipali. Allora l’obiettivo eraquello di “raggruppare incarichi di realizzazione attraverso consultazioni re-ciproche”; a tal fine sono stati costituiti un gruppo guida e un progetto or-ganizzativo sotto il nome SWI: Cooperazione per il Lavoro e per il Reddito.

La parola d’ordine iniziale era cooperare senza ridurre in alcunmodo la responsabilità formale di ogni singola organizzazione.

All’interno della SUWI, tuttavia, l’obiettivo era l’integrazionepiuttosto che la cooperazione. Con la parola d’ordine lavoro al di sopradel reddito si sono sostituiti gli enti esistenti con i sussidi e la mediazio-ne del lavoro, attraverso un istituto per sussidi e un istituto per l’inter-mediazione al lavoro.

1.2 SWI

Nel 1995, sulla base di una richiesta del governo alle allora isti-tuzioni centrali competenti per la politica del mercato del lavoro e dellasicurezza sociale e al CBA (Ente Centrale del Servizio per l’Impiego Pub-blico), si costituì l’Ente per il Lavoro e per il Reddito, al fine di favorire lacooperazione tra le autorità locali, l’Ente Regionale del Servizio per ilPubblico Impiego (RBA), e le agenzie amministrative per la sicurezza so-ciale (UVI). L’obiettivo di tale processo era migliorare l’efficienza nel rein-tegro attraverso una più corretta individuazione delle persone dareintegrare e una migliore cooperazione e distribuzione delle responsabi-lità tra le parti interessate.

Questo processo di cambiamento era destinato a culminare, il1° gennaio 2001, nella creazione di una struttura, comprendente 131 CWI,che offriva servizi pubblici, a livello locale e regionale, in modo da far in-contrare domanda e offerta nel mercato del lavoro (in altre parole, essadoveva adempiere alle funzioni del Servizio pubblico per l’impiego).

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2. Sviluppo dei provvedimenti a disciplina delmercato del lavoro (SPI e SPRI)

2.1 Sviluppo del Servizio pubblico per l’impiego

In Olanda, come in molti paesi industrializzati, gli imprenditoriprivati hanno anticipato le autorità pubbliche nell’offerta di servizi di col-locamento per i datori di lavoro e i lavoratori. A differenza di altri Paesi in-dustrializzati, le parti sociali non hanno giocato un ruolo fondamentale.

Nel 1902 alcune municipalità aprirono delle borse del lavoroper assistere i datori di lavoro nella copertura dei posti vacanti e i lavo-ratori nel trovare un impiego.

Nel 1930 fu approvata una legge che introduceva un Serviziopubblico per l’impiego a livello municipale (Legge del Collocamento delLavoro). Dieci anni dopo esso passava sotto la competenza dello Stato esuccessivamente, nel 1954, veniva supervisionato dal Ministero degli Af-fari Sociali. Il Servizio pubblico per l‘impiego divenne quasi monopolistae vennero bandite le imprese private a scopo di lucro.

La riforma del 1991Prima del 1991, il Servizio pubblico per l’impiego olandese era

una direzione generale del Ministero degli Affari Sociali e dell’Impiego.L’istituzione, fondata nel 1940, aveva il monopolio formale nei colloca-menti ed era organizzata in modo centralizzato. Lo scopo principale erail collocamento per chi era in cerca di lavoro, attraverso risorse finanzia-rie del governo. Esistevano alcuni elementi di decentramento: ogni pro-vincia aveva il suo ufficio distrettuale con ruoli principalmenteamministrativi.

Nel 1991 lo SPI venne trasformato in istituto indipendente. At-traverso la riforma del 1991 (la Legge per il Servizio per l’impiego), il Ser-visio pubblico per l’impiego divenne un’organizzazione non governativadecentralizzata che doveva affrontare la concorrenza delle agenzie priva-te. Secondo tale legge, il principale compito dello SPI era promuovere unefficiente funzionamento del mercato del lavoro.

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1.4 Il modello SUWI

Una caratteristica di questo modello è la struttura legale del-l’organizzazione che prevede due rami, l’UWV e il LIWI. In entrambi i casiil governo ha optato per un modello di autorità indipendente. Il governostabilisce la politica generale ed i parametri, ma non è direttamentecoinvolto nell’amministrazione affidata, ad un ente separato nominatocome supervisore per la legalità e l’efficienza delle attività.

Esiste un legame diretto tra le autorità locali e i CWI, gli entilocali sono infatti responsabili per il reintegro di coloro che fanno do-manda all’Assistenza Nazionale. Questi esternalizzano il lavoro di reinte-gro affidandolo alle agenzie private. Il Fondo per il Lavoro e il Reddito(FWI) concede agli enti locali gli incentivi finanziari per condurre una po-litica di reintegro efficace.

I clienti per i quali non può essere trovato un impiego riceve-ranno immediatamente una “catena di servizi” comprendenti: il tratta-mento iniziale (CWI), la valutazione della richiesta e il pagamento deisussidi (UWV, enti locali), e il reintegro finale. Pertanto la necessità dicoordinamento, in questa fase, non verrà ridotta.

Le agenzie pubbliche per l’impiego e le agenzie per i sussidiscompaiono, sostituite da due nuove organizzazioni nazionali.

Per i sussidi è stato istituito l’Ente di Implementazione per l’As-sicurazione dei Lavoratori (UWV), che sostituisce i cinque enti esistentiper implementazione e per l’assicurazione sociale (UVIs) e l’Istituto Na-zionale per l’Assicurazione Sociale (LISV).

Nel campo dell’intermediazione al lavoro, una serie di compitinell’area dei “servizi base” (che erano prima svolti da SPI centralmenteorganizzate, da UVI e dalle municipalità) sono passate sotto la responsa-bilità dell‘Organizzazione per il Lavoro e per il Reddito (CWI) che gestisceun’ampia rete nazionale di 131 Centri per il Lavoro e per il Reddito.

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2.2 Servizi privati per l’impiego

Prima del 1991Prima dell’inizio degli anni ‘90 esistevano tre principali tipi di

Servizi privati per l’impiego. Una prima categoria erano le agenzie di ge-stione del personale, che offrivano un’ampia varietà di servizi nell’areadell’organizzazione e della gestione delle risorse umane. Conquistatauna posizione forte nel ruolo di esperti e consulenti, queste imprese svi-lupparono gradualmente una varietà di nuovi servizi, inclusi quelli legatial reclutamento del personale.

Un’altra parte di questo ramo comprendeva le imprese specia-lizzate nei consigli psicologici e nelle valutazioni psicometriche, nel con-testo delle procedure di selezione. La seconda metà degli anni ‘70 videl’inizio del periodo del boom industriale e i datori di lavoro ebbero diffi-coltà nel trovare e selezionare i lavoratori.

In maniera analoga, negli anni ’70, cominciò la crescita dellaseconda categoria dello SPRI, le agenzie di lavoro temporaneo (TWA). Ilnumero dei lavoratori temporanei triplicò da 18.000 nel 1970 a 53.000alla fine degli anni ’70. Durante la recessione dei primi anni ’80 il nume-ro di lavoratori temporanei scese a circa 30.000. Dal 1983 la domandadel numero dei lavoratori salì rapidamente a più di 90.000 nel 1986, perpoi scendere ad un tasso di crescita molto più moderato.

Tre sono le ragioni per la crescita d’importanza delle TWA neglianni ’70 e ’80. Prima di tutto, le TWA riuscirono ad attirare lavoratori co-me donne e studenti che volevano lavorare per brevi periodi. In secondoluogo, le TWA crearono un segmento nel gradino più basso del mercatodel lavoro. Terzo, divennero un meccanismo molto importante per i lavo-ratori che cercavano lavoro a tempo indeterminato e per i datori di lavo-ro che lo offrivano.

Prima del 1990, una terza importante categoria riguardò leagenzie non-profit che si occupavano di particolari profili, occupazioni otipologie di persone. Ma c’erano anche altre organizzazioni munite di li-cenze, come le istituzioni di formazione o le organizzazioni volontarieche si occupavano della cura di ex-prigionieri o del reintegro di lavorato-ri disabili nel mercato del lavoro.

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Alla guida dello SPI vi era un Consiglio centrale (CBA). In seguitoalla riforma vennero installati 28 Consigli regionali (RBA), ognuno con ilsuo ufficio ed un’elevata autonomia nella gestione delle risorse finanziarie.Con l’ulteriore riorganizzazione dello SPI nel 1997, il numero dei Consigliregionali è stato ridotto a 18. Gli RBA sono divenuti responsabili delleagenzie per l’impiego, dei centri per l’addestramento professionale e dialtri servizi specializzati. La principale distinzione tra il CBA e gli RBA èche il Consiglio centrale si occupa dei compiti che richiedono una politi-ca regolatrice ed esecutiva a livello centrale, mentre i Consigli regionalicontrollano gli uffici nelle proprie aree.

La riforma del 1991 ha trasformato anche lo SPI in un‘organiz-zazione tripartitica. Il CBA, come gli RBA, consiste nell’organizzazione deidatori di lavoro, dei lavoratori e governo (il che significa, nel caso delCBA, il Dipartimento degli Affari Sociali, Istruzione & Scienze e Affari Eco-nomici e, nel caso degli RBA, i membri delle municipalità).

La riforma del 1997Nel 1997 entra in vigore una nuova legge sui Servizi per l’im-

piego. Oltre al compito di promuovere un efficiente funzionamento delmercato del lavoro, viene aggiunta una clausola riguardante i servizi peril collocamento delle persone con particolari difficoltà nella ricerca dellavoro, rendendo il ruolo degli SPI meno evidente.Da questo momento il Servizio pubblico per l’impiego coopera anche conintermediari privati per offrire un’ampia gamma di servizi ai datori di lavoro.

Negli anni ’90 era cresciuta la consapevolezza che, più cheogni altra cosa, sarebbe stato opportuno stimare la distanza delle perso-ne in cerca di lavoro, dal mercato del lavoro e classificarli di conseguen-za. Come risultato di ciò, sono state definite quattro categorie adottatein tutte le regioni dal gennaio 1999: 1) persone in cerca di lavoro pronteper un’immediata collocazione; 2) prospettive di impiego che necessita-no di qualche miglioramento – nel senso di misure che durino meno diun anno; 3) prospettive di impiego che richiedono un più globale miglio-ramento – più di un anno; 4) scarse prospettive di impiego.Inoltre, questo sistema indicava i tipi di interventi e servizi che erano di-sponibili per la persona in cerca di lavoro. Sulla base della classificavenne elaborata una proposta individuale di piano di azione, nella qualeveniva pienamente coinvolta la persona disoccupata.

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Critiche al previo consenso per il licenziamentoSecondo la Delibera Straordinaria sulle Relazioni di Lavoro

(Art.6), tranne qualche eccezione, ogni licenziamento senza il consensolo SPI era nullo e privo di senso. lo SPI (oggi il CWI) poteva rifiutare ilconsenso, ma non poteva imporre severi pagamenti al datore di lavoro.In alternativa il datore di lavoro poteva richiedere alla Corte Civile di re-scindere il contratto. Le parti di un contratto di lavoro potevano chiederealla Corte Civile una rescissione dal contratto di impiego sulla base del-l’art. 7.685 del Codice Civile olandese. Il giudice rescindeva il contrattose c’erano “seri fondamenti”. Questa era una procedura veloce e sempli-ce con poche formalità. Di solito il giudice ordinava che una parte pa-gasse un indennizzo all’altra.

A queste prime forme di controllo ne seguivano altre di caratte-re giudiziario ex post facto, un'ampia gamma di cause e situazioni nellequali la legge vietava completamente il licenziamento e infine periodiobbligatori di osservazione che potevano durare fino ad un anno.

Pressione per la riformaLa critica all’intero sistema era di poco trasparente, superfluo e

confusionale. L’esitazione del governo ad adeguare il sistema fece in mo-do che l’economia stessa trovasse alcune scorciatoie favorendo cambia-menti radicali attraverso un uso più diffuso dei cosiddetti contratti dilavoro flessibili – contratti informali, contratti a chiamata, contratti di la-voro a tempo determinato, lavoratori assunti attraverso agenzie di lavorotemporaneo, contratti freelance e contratti semi-autonomi.

Il dibattito politico sulla riforma della legge sui licenziamentipassò da una soluzione all’altra, solo nella metà degli anni ’90 s’intravi-de un compromesso. Il Paese era governato da una coalizione di forze disinistra (i socialdemocratici) e di centro-destra (i liberali). Quest’ultime ei datori di lavoro insistevano sulla necessità di moderare la crescita deilivelli salariali, disposti al compromesso sulla questione dei licenzia-menti e dei contratti flessibili, in cambio di una moderazione nella cre-scita dei salari.

Il movimento sindacale olandese, spesso considerato tanto ri-formista quanto pragmatico, avrebbe rinunciato alle richieste di salari ec-cessivi se fosse stata mantenuta la legge sui licenziamenti. Ed era

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1991Il monopolio formale dello SPI finì nel 1991. Le attività dei ser-

vizi privati aumentarono in maniera significativa dopo questa demonopo-lizzazione. Tra il 1988 e il 1995 il numero di TWA e il numero di lavoratoritemporanei quasi raddoppiò.

Di fatto le TWA e lo SPI sono tra loro in concorrenza. Le agen-zie a scopo di lucro per la ricerca e la selezione di dirigenti e manager eper il ricollocamento del personale, lavorano in settori specifici del mer-cato del lavoro. Questo è un particolare tipo di reclutamento, selezione ericerca, che riguarda principalmente le funzioni più alte.

La situazione è un po’ diversa nel caso del ricollocamento delpersonale. In numerosi casi, i sindacati hanno fatto pressioni per i servizidi ricollocamento per i lavoratori interessati. Una buona parte dei servizidi ricollocamento è stata effettuata dalle TWA.

Un effetto importante della demonopolizzazione è la coopera-zione tra le TWA, o le agenzie private di reclutamento da un lato, e loSPI dall’altro. Due novità riguardanti le TWA: in primo luogo, i datori dilavoro potrebbero assumere dei disoccupati di lungo termine come lavo-ratori temporanei a costi ridotti; un altro ambito di cooperazione tra leagenzie pubbliche e il settore privato riguarda il nuovo ruolo delle muni-cipalità nelle politiche del mercato del lavoro. Le municipalità sono per legge obbligate a cooperare con il Serviziopubblico per l’impiego. In realtà, anche le agenzie a scopo di lucro nesono coinvolte.

Accordo flessibilità-sicurezza del 1996L’accordo flessibilità-sicurezza nel 1996 ha rappresentato una

significativa apertura del mercato alle agenzie private per l’impiego.

Negli anni ’80 e ’90, la pressione per una radicale revisionedella legge sui licenziamenti era alta. C’era ampia disoccupazione nelPaese e molti economisti videro la legge sui licenziamenti come una del-le principali cause. La legge olandese sui licenziamenti era consideratauno dei sistemi più rigidi d’Europa. Le procedure esistenti richiedevanoche ciascun licenziamento fosse approvato da terzi, dal funzionario digrado più elevato o dalla Corte Civile locale.

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Interessante era il modo in cui le nuove leggi affrontavano icontratti di lavoro flessibili, diventati il principale strumento per raggirareil peso delle severe leggi sui licenziamenti. La maggior parte delle restri-zioni esistenti sulle assunzioni dei lavoratori da agenzie di lavoro tempo-raneo erano state abolite; inoltre, la legge prevedeva un periodo ditempo massimo per l’assegnazione dei lavoratori temporanei allo stessoposto di lavoro (12 mesi). Infine era proibito il distacco dei lavoratoritemporanei nell’edilizia.

2.4 Il ruolo del settore pubblico rispetto a quello del settore privato: la privatizzazione dei servizi di reintegro

I Servizi pubblici e privati per l’impiego sono in concorrenza traloro. Fino all’abolizione del monopolio dello SPI nel 1991 e sicuramentefino all’accordo sulla flessibilità e sicurezza nel 1996, ciò non sembravaessere una preoccupazione per i responsabili della politica olandese. Al contrario, l’impressione era che i Servizi privati potessero essere con-siderati come importanti attori nel campo della politica del mercato dellavoro. Contribuivano agli obiettivi del governo, che riguardavano l’inse-rimento delle persone nel mercato del lavoro e la riduzione, ove possibi-le, del ruolo del governo.

Tuttavia, un’altra particolare caratteristica che non è stata trattatain maniera approfondita nel presente rapporto, è la privatizzazione dei ser-vizi per il reintegro attraverso l’introduzione della concorrenza di mercato.

Nella nuova struttura che ha seguito la riforma SUWI, l’attenzio-ne è sulla competitività ad operare nell’area del reintegro, ed è stato lostesso governo a porsi tale obiettivo.

Sia l’UWV che le municipalità assumono il ruolo di acquirenti.L’UWV, in quanto responsabile dei problemi del reintegro di coloro chericevono sussidi per disoccupazione e disabilità, ha il compito di stimo-lare le offerte per l‘approvvigionamento e l’implementazione di tutti iservizi per il reintegro. Le municipalità, responsabili dei sussidi alla popolazione, devono con-formarsi a numerosi provvedimenti di approvvigionamento mentre acqui-stano servizi per il reintegro.

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disposto a rinunciare alla sua resistenza ideologica contro i contratti dilavoro flessibili se la legge avesse assicurato ai lavoratori atipici maggio-ri diritti e sicurezza sul lavoro.

In un simile clima sociopolitico maturò una significativa negoziazione:• i datori di lavoro – in cambio di una moderazione nella crescita dei sa-

lari richiesta dai sindacati – accettavano che la legge sui licenziamentirestasse essenzialmente com’era;

• i sindacati – che avuto la meglio sulla legge sui licenziamenti, avrebbe-ro voluto lasciare le cose com’erano in modo che i lavoratori fosseroprotetti dai licenziamenti – accettavano che i datori di lavoro ottenes-sero più ampi margini nell’uso dei contratti di lavoro flessibili;

• i datori di lavoro – ottenuti più ampi margini nell’uso dei contratti dilavoro flessibili, specialmente per il lavoro a tempo determinato, per leagenzie di lavoro temporaneo e per il lavoro a chiamata – accettaronouna maggior protezione dei lavoratori nei contratti di lavoro flessibili.

2.3 La nuova legge sulle agenzie private per l’impiego

Nel 1996, le parti sociali approvarono un progetto che riguarda-va flessibilità e sicurezza, riassunti nella parola flexicurity, attraverso dueleggi del Parlamento del 14 maggio 1998: la Legge sul Distacco dei Lavo-ratori da parte degli Intermediari e la Legge sulla Flessibilità e Sicurezza.

La prima legge regolava le operazioni delle agenzie private perl’impiego. La seconda conteneva modifiche a diverse leggi. I cambiamen-ti più importanti furono introdotti nel Codice Civile, dove veniva introdot-ta maggiore flessibilità nel contesto del lavoro atipico.

Il governo cambiò quasi totalmente la legislazione seguendo lelinee create dalle parti sociali. Questa nuova forma di cooperazione tral’organizzazione dei datori di lavoro e le confederazioni nazionali dei sin-dacati cominciò a essere conosciuta come il “Modello Polder”.

Basato sulla più antica tradizione di stretta cooperazione a li-vello nazionale, le organizzazioni capirono che le politiche per il lavorodovevano essere cambiate in modo da affrontare l’alta disoccupazione ela nuova domanda derivante dalla globalizzazione delle industrie.

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Per quanto riguarda il loro ruolo istituzionale, le più importanti conse-guenze della Legge SUWI sono:• il flusso di coloro che chiedono un sussidio di sussistenza è passato

dalle municipalità ai CWI;• alle municipalità è stata data la responsabilità per il reintegro dei non

idonei e di quelli idonei ai sussidi. In passato questa era responsabili-tà dello SPI;

• il ruolo centrale per le municipalità è la gestione dei singoli casi, in al-tre parole significa valutare caso per caso i percettori di sussidi.

Le municipalità hanno infine la responsabilità di erogare i sus-sidi di sussistenza. L’erogazione deve aver luogo nei CWI (spesso al difuori dell’autorità delle municipalità e non necessariamente ubicate neglistessi Comuni). Questo è legato a un trasferimento di personale ai CWI(circa il 10% del personale dei servizi sociali municipali). Come è statodetto prima, le municipalità possono ricevere varie forme di fondi dalgoverno centrale per iniziative di reintegro.Inoltre, è compito delle amministrazioni comunali istituire programmi re-gionali per la politica del mercato del lavoro. In questo contesto, gli ac-cordi sui programmi regionali sono fatti in modo tale da aiutare arisolvere le imperfezioni nel mercato regionale del lavoro. L’UWV, le mu-nicipalità, i datori di lavoro e i lavoratori sono obbligati a partecipare aquesto processo di consultazione.

3. Servizi privati per l’impiego

3.1 Introduzione: sviluppo delle agenzie private per l’impiego

Influenza delle riforme legaliGli interventi legali più importanti che hanno segnato lo svilup-

po delle agenzie private per l’impiego e che le hanno portato alla loroattuale situazione in Olanda sono duplici.Il primo è la riforma del 1991 che riguardava i Servizi pubblici per l’im-piego, che pose fine al monopolio statale.

Un secondo elemento si riferisce all’accordo flessibilità-sicurez-za del 1996, che creò il terreno adatto per una nuova legislazione nel-l’area dell’intermediazione del mercato del lavoro. Le nuove forme di

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Il governo olandese opta per un mercato completamente priva-to, con soli intermediari privati. Il dipartimento del reintegro del prece-dente SPI è stato privatizzato. La parte privata e quella pubblica sonostate divise. Da un lato i provvedimenti dei servizi di base (informazionee reclutamento) sono affidati ai Centri per il Lavoro e per il Reddito(CWI) sotto una gestione indipendente, con una cooperazione integratacon simili dipartimenti nelle diverse municipalità. Dall’altro lato le attivitàdi reintegro dello SPI sono state privatizzate nella forma di fornitori diservizi di reintegro privati, chiamate anche compagnie di integrazione,che offrono servizi in condizione di parità con altri fornitori, in base aibandi emessi da istituti erogatori di sussidi, UWV e le municipalità.

2.5 Il ruolo dei livelli regionali/territoriali: le municipalità

Un momento chiave del processo delle riforme olandese è sta-to quello che ha tolto al settore pubblico l’erogazione diretta dei servizi,inaugurando la concorrenza del settore privato.

Sebbene all’inizio il governo olandese proteggesse il ruolo delloSPI nell’erogazione dei servizi per i disoccupati di lungo termine, questomercato è stato aperto alla concorrenza del settore privato e del non-profit.

Da quando i sussidi di disoccupazione sono limitati in terminidi durata, molti disoccupati di lungo termine finiscono per percepire isussidi di sostentamento, la cui erogazione compete alle municipalità,responsabili anche degli strumenti nell’area del lavoro sovvenzionato.La legge SUWI ha avuto anche ripercussioni sui compiti delle municipali-tà, nonostante queste sembrino essere meno radicali rispetto agli altri ti-pi di istituzioni per i sussidi (UVI) e allo SPI.

Le municipalità hanno un interesse finanziario a far uscire lepersone dai programmi di sostentamento. In passato le municipalità po-tevano chiedere il 90% dei fondi necessari per i sussidi di sostentamen-to dal governo centrale. Gradualmente, questa quota si è abbassata. Ciòha implicato anche che, ricevendo sussidi in base ai risultati conseguitidal governo centrale, le amministrazioni comunali avessero maggior fles-sibilità ed autonomia, per esempio nell’acquisto di servizi privati e per illavoro, attraverso la gestione dei singoli casi.

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La WAADI è stata creata per disciplinare tutti i servizi non pub-blici per l’impiego e per regolare la disponibilità di persone ed aziendecon impiego temporaneo. La ragione principale per l’approvazione dellaWAADI era che la regolamentazione dei servizi non pubblici per l’impie-go, nella formulazione della Legge del 1996, non sembrava più appro-priata. Nonostante l’abolizione degli obblighi per ottenere una licenzaper collocare i lavoratori, sembravano necessari altri provvedimenti.

La WAADI contiene due concezioni dei Servizi di intermediazio-ne del mercato del lavoro, comparabili con ciò che è stato fatto nellaConvenzione ILO 181 sulle agenzie private per l’impiego. Nella LeggeWAADI, i Servizi per l’impiego sono definiti come servizi per conto di unlavoratore, di una persona in cerca di lavoro, o entrambi. Questi servizisono legati all’assistenza nel trovare sia lavoratori che lavoro. L’obiettivofinale è determinare un contratto di impiego o un posto nel settore pub-blico. Ciò riguarda la ricerca e la selezione di imprese, la ricerca di diri-genti e manager, ecc.

Il distacco dei lavoratori è definito nella Legge WAADI come lafornitura di lavoratori ad un’azienda. I lavoratori coinvolti operano sottola guida o supervisione della suddetta azienda. Non hanno un contrattodi lavoro con l’azienda, dove momentaneamente eseguono il loro lavoro.

La WAADI impone le seguenti condizioni sui Servizi per l’impiego:• non sono autorizzati a richiedere alle persone in cerca di lavoro di fare

qualcosa in cambio dell’assistenza;• le persone in cerca di lavoro non possono essere assegnate ad

un’azienda (né sezione) dove si crede ci sia in corso uno sciopero, unaserrata o protesta sindacale;

I seguenti provvedimenti riguardano l’assegnazione dei lavoratori da par-te di intermediari privati (come le agenzie di lavoro temporaneo).

Le agenzie di lavoro temporaneo:• non possono richiedere soldi (o altri contributi) ai lavoratori per l’assi-

stenza;• devono informare il lavoratore per iscritto e in anticipo per quanto ri-

guarda le qualifiche professionali e le condizioni di lavoro richieste;• devono pagare i lavoratori secondo il proprio contratto collettivo o

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lavoro flessibile, e più in particolare l’ingresso degli attori privati nel mer-cato del lavoro, come le agenzie di lavoro temporaneo, potevano servirecome potenti strumenti per migliorare le politiche del mercato del lavoro.

Sviluppo dello SPRIIl ruolo delle agenzie private per l’impiego aumentò in modo

significativo dopo la demonopolizzazione dello SPI. Tra il 1988 e il 1995,il numero delle agenzie di lavoro temporaneo, come anche il numero dilavoratori temporanei, raddoppiò. L’aumento non si è mai fermato.

Sempre più persone in cerca di lavoro usano sia lo SPI che leTWA come canali di ricerca. Ciò vale particolarmente per le persone giova-ni, ma anche per le donne o per le persone con competenze particolari.

Le agenzie a scopo di lucro per la ricerca, la selezione e il ricol-locamento lavorano tuttora in specifici segmenti del mercato del lavoro;ciò avviene soprattutto per quanto riguarda la ricerca e la selezione didirigenti e manager, quindi i profili elevati. La situazione è un po’ diversaper i ricollocamenti. In numerosi casi i sindacati hanno fatto pressioniper i servizi di ricollocamento per i lavoratori interessati. E in altri casi leimprese sono state obbligate a risarcire i lavoratori, cosa che ha creatoun incentivo a coinvolgere le agenzie di ricollocamento. Deve essere sot-tolineato che questa forma di ricollocamento su larga scala venne, ingran parte compiuta, dai TWA.

3.2 Agenzie di impiego: modelli, requisiti legali e finanziari

ModelliPer quello che riguarda i Servizi privati per l’impiego, ci sono

vari attori come i servizi di ricerca e selezione, le agenzie di reclutamen-to specializzate nella ricerca diretta e nella ricerca di dirigenti e manager,i servizi di ricollocamento, le agenzie di lavoro temporaneo e le organiz-zazioni non-profit che forniscono servizi per il reintegro.

La legge WAADILa regolamentazione delle agenzie private per l'impiego risponde

alla Legge sul Collocamento dei Lavoratori attraverso Agenzie di Interme-diazione (Wet Allocatie Arbeidskrachten door Intermediairs, WAADI, 1998).

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La Legge sul Servizio per l’impiego del 1991 cambiò anche ladefinizione di collocamento al lavoro. In contrasto con il passato, anchealtri mediatori come gli uffici di ricollocamento e le agenzie per la ricercae la selezione, ora avevano l’obbligo della licenza.

Un cambiamento significativo avvenne attraverso l’accordo diflessibilità e sicurezza del 1996. Il sistema di licenze riguardanti le agen-zie di lavoro temporaneo venne abolito il 1° luglio 1998, mentre il siste-ma di licenze per il servizio di mediazione degli impieghi è ancora invigore. Ciò ha comportato un significativo aumento nel mercato delleagenzie di lavoro temporaneo.

Queste agenzie non sono ufficialmente impegnate nel colloca-mento dei lavoratori, ma in pratica numerose aziende usano il lavorotemporaneo come un mezzo di selezione per i lavoratori che voglionoimpiegare a tempo indeterminato, e le persone in cerca di lavoro lousano come canale di ricerca per lavori a tempo indeterminato. Perciò,il lavoro temporaneo è diventato il principale sostituto del collocamen-to al lavoro.

Di recente, la discussione sulle licenze è tornata in primopiano. L’abolizione delle licenze per le agenzie di lavoro temporaneo eramotivata dal concetto che: i compiti governativi dovevano essere limitati,permettere alle forze di mercato di operare poteva avere un effetto posi-tivo nella riduzione dei costi, e che rispondeva alla volontà di deregola-mentazione.

Tuttavia, negli ultimi tempi alcuni problemi riguardanti le agen-zie di lavoro temporaneo, come comportamenti fraudolenti o illegali e al-tro (problemi con i pagamenti, l’uso di lavoratori illegali, cattivecondizioni di lavoro e il mancato rispetto delle regole sull’orario di lavo-ro), hanno suggerito al governo di fare un passo indietro sulla via dellelicenze.

Il governo cerca un metodo che introduca una sorta di licenzain base alla quale possano essere evitati gli oneri troppo pesanti da unpunto di vista economico. In questo contesto, il governo vorrebbe im-porre il deposito cauzionale sotto forma di garanzia finanziaria sulleagenzie private per l’impiego, secondo il modello belga.

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contratto collettivo dell’azienda in cui il lavoratore sta lavorando. Sequesti contratti collettivi non includono provvigioni per il pagamentodel personale dell’agenzia, il lavoratore riceverà lo stesso salario deglialtri lavoratori che svolgono la stessa sua mansione.

La WAADI stabiliva che – in certe circostanze – il Ministro pergli Affari Sociali e per l’Impiego può emanare un ordine amministrativoche permetta di applicare regole supplementari al distacco dei lavoratoriin uno o più settori dell’industria o segmenti del mercato del lavoro.Questo può significare che saranno necessari autorizzazioni per questisettori (o segmenti).

Autorizzazione e/o sistema di licenze per le agenzie private per l’impiegoIn base alla vecchia Legge del Servizio per l’Impiego (1930), lo

SPI, prima del 1990, monopolizzava il contesto del collocamento nelmercato del lavoro. Già nel 1913 una “Commissione di Stato sulla Disoc-cupazione” raccomandò la graduale abolizione delle agenzie a scopo dilucro mediante un sistema di licenze. Tuttavia, solo nel 1930 questa rac-comandazione divenne legge. Grazie ad essa solo le agenzie che esiste-vano prima ebbero una licenza. Le agenzie private si diffusero semprepiù nel Paese.

Dopo la seconda guerra mondiale, le regolamentazioni diven-nero più restrittive. Le agenzie di impiego non-profit furono sottopostead un sistema di licenze obbligatorio. Ne furono rilasciate pochissime.

Le restrizioni continuarono per molti anni, e riguardarono leagenzie private di selezione e la prevenzione degli abusi, che erano lamaggiore preoccupazione. Le restrizioni erano anche legate alla convin-zione che lo SPI dovesse conservare il monopolio dei collocamenti di la-voro. Tale monopolio formale finì nel 1991. Da allora sono statiautorizzati altri enti, previa licenza rilasciata dal CBA. Le condizioni eranole seguenti:• le persone in cerca di lavoro non dovevano pagare più del reale costo

del collocamento al lavoro;• nessun collocamento al lavoro poteva aver luogo per imprese che fos-

sero in sciopero, escluse o occupate;• nessuna distinzione poteva essere fatta tra le diverse categorie di per-

sone alla ricerca di lavoro.

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4.2 Il modello e il ruolo del Servizio pubblico per l’impiego: organizzazione e struttura dei servizi

Modello: l’approccio globaleRecentemente, il governo olandese ha introdotto il cosiddetto

approccio globale. L’obiettivo è evitare alle persone di far parte dellaclasse dei disoccupati di lungo termine. L’approccio si basa sulle lineeguida europee delle politiche per l’impiego. I destinatari dell’approccioglobale sono persone recentemente diventate disoccupate e i disoccupa-ti di lungo termine. Il governo intende offrire a tutte le persone disoccu-pate un posto in un programma di reintegro lavorativo o attività sociale,prima di essere classificati come disoccupati di lungo termine.

La catena di lavoro e redditoIl CWI, il Servizio pubblico per l’impiego, è un anello di una ca-

tena chiamata la catena di lavoro e reddito.I soggetti per i quali non viene trovato un impiego, ricevono immediata-mente una “catena di servizi” comprendente: il trattamento iniziale(CWI), la valutazione della richiesta e il pagamento dei sussidi (UWV, au-torità locali) e il reintegro finale (agenzie per il reintegro).

Più dettagliatamente, il modello può essere così descritto: leagenzie pubbliche per l’impiego e le agenzie per i sussidi che esistevanoin precedenza, sono scomparse. Al loro posto sono state create due nuo-ve organizzazioni nazionali:• per i sussidi, un singolo ente di erogazione per l’Assicurazione dei La-

voratori (UWV) sostituisce cinque enti di erogazione per l’assicurazionesociale (UVI) e l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione Sociale (LISV).

• nel campo della mediazione al lavoro, numerosi compiti nell’ambitodei “servizi base” che prima erano coperti dallo SPI centralmente orga-nizzate, da UVI e dalle municipalità sono diventati responsabilità del-l’Organizzazione per il Lavoro e per il Reddito (CWI), che gestisce unarete nazionale di 131 Centri per il Lavoro e per il Reddito nelle ammini-strazioni locali.

Il nuovo istituto, denominato UWV, è responsabile per la rac-colta dei contributi per la sicurezza sociale, per l’accertamento delle ri-chieste (approvazione dei sussidi di invalidità) e il pagamento deisussidi. E’ anche responsabile per il reintegro, ma non è autorizzato a

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Schemi di accreditamento: enti privati con un ruolo istituzionale nel mer-cato del lavoro

Si è detto in precedenza che un momento chiave del processodi riforma olandese è stato quello di allontanare il settore pubblico dalladistribuzione diretta dei servizi e aprire alla competitività con il settoreprivato.

Nonostante il governo olandese inizialmente proteggesse ilruolo dello SPI nella distribuzione dei servizi per i disoccupati di lungotermine, anche il collocamento nel mercato è stato contestato ed è statoreso competitivo con il settore privato e non-profit.

Infatti, i soggetti privati più istituzionalizzati come le agenzieprivate per il reintegro sono state incaricate da enti ufficiali, come le mu-nicipalità, a fornire i servizi per il reintegro.

4. Servizi pubblici per l’impiego

4.1 L’amministrazione pubblica dei Servizi per l’impiego

Il Servizio pubblico per l’impiego è il CWI, il Centro per il Lavoroe il Reddito; esso dipende dal Ministero per il Lavoro e per gli Affari Sociali.

Il governo olandese ha optato per un modello di autorità indi-pendente, in modo che il governo centrale ceda un po’ di autonomia.

Infatti il governo centrale stabilisce la politica e i parametri ge-nerali, ma non è direttamente coinvolto nell’amministrazione: un enteseparato supervisiona sulla legalità e l’efficienza dell’autorità indipen-dente.

In Olanda, da sempre, le parti sociali (organizzazioni dei datoridi lavoro e dei lavoratori) sono state coinvolte nell’amministrazione delloSPI e nei programmi di sicurezza sociale.

In seguito al processo di revisione queste hanno visto ridurre illoro coinvolgimento nella progettazione e realizzazione di una politicaattiva del mercato del lavoro e di sicurezza sociale.

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per gli Affari Sociali e per l’Impiego.L’organizzazione comprende:• una rete nazionale di 131 Centri di Lavoro e Reddito (CWI) che offrono

un’ampia gamma di servizi;• sei distretti diretti da un manager, il cui ruolo principale è supportare i

CWI nel raggiungere il loro obiettivo;• il livello centrale, che elabora principalmente le strutture politiche.

Il Ministro per gli Affari Sociali e per l’Impiego è responsabileper la Legge SUWI. Egli ha soprattutto responsabilità politica. Tuttavia siè scelto di separare la politica, l’attivazione e il monitoraggio: il legisla-tore ha trasferito responsabilità e competenze riguardanti l’attuazione adenti amministrativi autonomi, come ad esempio i CWI.La responsabilità politica del Ministro per gli Affari Sociali e per l’Impiegoè pertanto focalizzata su alcuni aspetti chiave. Questi comprendono: ilcontrollo e l’attivazione del piano annuale e del piano finanziario, l’ap-provazione della decisione di stabilire un rendiconto annuale, l’accerta-mento di una relazione annuale e lo stato dei conti.

Il Ministro può anche nominare, sospendere e licenziare i mem-bri del Consiglio Direttivo e ha, inoltre, la facoltà di emanare istruzioni edecisioni in contrasto con le loro delibere.Il Ministro e il CWI hanno, quindi, entrambi delle responsabilità riguardo acome gli obiettivi stabiliti dalla legge debbano essere portati a termine. Il Ministero per gli Affari Sociali e per l’Impiego stabilisce gli indicatori diprestazione e gli obiettivi per l’anno a venire. Egli ha responsabilità poli-tiche per la coerenza nelle catene SUWI. A tal proposito si predeve che ilCWI tenga consultazioni regolari con i suoi partner concatenati (in partico-lare, l’Istituto per i Programmi di Sussidi dei Lavoratori, le municipalità eanche l’Associazione delle Municipalità olandesi).

Il fondo per le attività dell’organizzazione del CWI è stanziatodal budget del Ministero per Affari Sociali e per l’Impiego. Un piano operativo annuale, stabilito dall’Organizzazione CWI, viene usa-to come base per la determinazione del fondo ed è basato sulle attivitàstimate e sulle prestazioni del CWI.

L’Organizzazione Centrale per il Lavoro e il Reddito firma uncontratto di gestione con ogni CWI (regionale).

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realizzarlo: l’UWV perciò ricopre il ruolo dell’acquirente. Questa nuovadefinizione dell’istituto di esecuzione ha precisato le relazioni pubblico-privato. La raccolta dei contributi, il pagamento dei sussidi e l’accerta-mento delle richieste sono considerate funzioni pubbliche, mentre leattività di reintegro sono funzioni private. Ciò significa anche che non cisarà più una società di reintegro pubblica.

Il CWI (con i suoi uffici regionali) si occupa dell’intermediazionenei servizi pubblici per l’impiego. Gli uffici sono responsabili per la rac-colta dei dati necessari alla gestione delle richieste dei sussidi (sia per leassicurazioni di disoccupazione che per i sussidi di sussistenza).

I compiti dei CWI riguardano l’incontro tra la domanda e l’offertanel mercato del lavoro; la consulenza alle persone in cerca di lavoro e aidatori di lavoro; l’intermediazione per persone in cerca di lavoro e datoridi lavoro; i database nazionali di posti vacanti e di candidati; l’immissionee la raccolta dati per coloro che fanno domanda di sussidio con un testiniziale; la divisione in flussi e la qualità dei processi di entrata. Il targetdel CWI è rappresentato da persone in cerca di lavoro che richiedono unsussidio per la disoccupazione, persone non aventi diritto ai sussidi, lamaggior parte di coloro che richiedono un sussidio di sussistenza, e lepersone coperte dalla ANW (Legge sui Dipendenti Superstiti). Per i lavo-ratori che sono malati, il processo per il reintegro comincia dal datore dilavoro. Il CWI indirizza le persone che necessitano di ulteriore supportoalla municipalità o all’UWV con una (non vincolante) raccomandazione direintegro.

Insieme all’UWV e ai CWI, le municipalità sono tuttora respon-sabili nell’attuazione delle regolamentazioni dei sussidi di sussistenza.Devono lavorare insieme ai CWI per quanto riguarda l’affluenza di coloroche fanno richiesta di un sussidio di sussistenza. Inoltre, esse sono re-sponsabili all’interno della struttura del SUWI per l’acquisizione di per-corsi di reintegro e la gestione dei singoli casi per tutti i soggetti cherichiedono un sussidio di sussistenza.

Organizzazione e strutturaIl CWI è uno degli enti amministrativi indipendenti creati dalla

legge SUWI; è guidato da un Consiglio Direttivo responsabile del perse-guimento degli obiettivi di sua competenza e che risponde al Ministro

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queste informazioni vengono inoltrate per via elettronica all’autorità lo-cale che deve valutare se la persona ha diritto o meno al sussidio e, incaso affermativo, occuparsi del successivo pagamento.

Un altro elemento importante è la determinazione della difficol-tà del collocamento nel mercato del lavoro: a tale scopo è stato svilup-pato uno strumento che consente di inserire la persona in questione inuna categoria specifica.

ServiziSono stati sviluppati i seguenti obiettivi principali:• il CWI assicura l’esistenza di un mercato del lavoro trasparente;• riempie i posti vacanti di lavoro;• è il garante della Legge per i Sussidi per i Disoccupati (WW), della Leg-

ge di Assistenza Nazionale e della Legge sui Provvedimenti riguardantiil Reddito per le Persone più Anziane o Parzialmente Inabili e Disoccu-pate (IOAW) (inclusa la preparazione per il reintegro);

• è il partner concatenato al Lavoro e Reddito;• procede alle richieste di dimissione e ai permessi di lavoro.

Inoltre sono erogati i seguenti servizi, in modo che che il CWI assicuri latrasparenza del mercato del lavoro:• servizi sulle premesse del CWI per via telefonica e su Internet;• attività commerciali;• offerta di consulenza;• offerta di seminari.

Il CWI fornisce l’accesso ai posti vacanti ai candidati, insiemead informazioni e annunci, informazioni sui sussidi e sulle assicurazionisociali, una guida ai servizi sociali (panoramica sugli enti rilevanti) e cosìvia. Ciò è reso possibile mediante:• posti vacanti di lavoro affissi in bacheche;• terminali elettronici che danno accesso alla lista dei posti vacanti;• computer per gli utenti con accesso ad Internet;• volantini e giornali di lavoro, riportanti informazioni in aggiunta a quel-

le elettroniche.

L’’aspirante lavoratore, può usare un computer in qualunqueposto o momento per accedere alle informazioni del CWI sul sito web

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4.3 Tipologie di servizi offerti e destinatari: servizi per i lavoratorie servizi per i datori di lavoro

Il servizio basilare dello SPI prevede agevolazioni generali perl’incontro di domanda e offerta nel mercato del lavoro ed è diretto a tut-ti gli aspiranti lavoratori. I servizi forniti comprendono la consulenza, gliannunci e le informazioni relative ai posti vacanti. Lo SPI riceve un con-tributo statale per tale servizio.

IntroduzioneIl CWI è il punto di riferimento per tutti i potenziali richiedenti di

indennità che cercano un lavoro e che necessitano di indennità.

È un istituto pubblico che si occupa di una serie di funzioni com-prendenti diversi servizi come la gestione della banca dati nazionale deiposti vacanti (ovvero la borsa lavoro), l’intermediazione attiva, la divulga-zione delle informazioni, la consulenza, la preparazione dei candidati al la-voro e al sussidio, la determinazione della difficoltà nell’immettere isoggetti nel mercato del lavoro e l’accertamento della possibilità di rein-trodurli nel programma.

L’idea di un singolo punto di accesso (ovvero uno sportello uni-co) è centrale nell’approccio del CWI: in contrasto con ciò che era solitoaccadere, un “cliente” alla ricerca di lavoro e/o un richiedente di indenni-tà, deve in primo luogo avere a che fare con un solo funzionario. Que-st’ultimo porta avanti la nuova richiesta di lavoro e sussidio. Ciòsignifica che, durante il primo contatto, compila tutti i dati amministrativinecessari per inserire l’aspirante lavoratore nel mercato del lavoro e perpassare la richiesta di sussidio ai termini della Legge sull’Assistenza Na-zionale. Ciò include: la registrazione dei dati personali (identificazione),la registrazione del codice fiscale e di sicurezza sociale, la motivazionedella richiesta di sussidio e la descrizione dell’esperienza lavorativa edella formazione.

Oltre a registrare i propri dati personali, la persona interessatariceve un modulo che può essere utilizzato per richiedere un sussidio,come indicato nella Legge per l’Assistenza Nazionale. Dopo un controllogenerale, per assicurarsi che i dati siano completi – e se non dovesseesserci lavoro immediatamente disponibile per la persona in questione –

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Nell’autunno del 2003, il governo ha deciso che classificare lepersone in cerca di lavoro in quattro gruppi, secondo la loro posizionerispetto al mercato del lavoro, non aveva senso. Tale approccio non ri-solveva la situazione: molte persone disoccupate che, secondo la valuta-zione iniziale avevano una buona possibilità di trovare lavoro,rimanevano per lungo tempo disoccupate e viceversa.

L’Organizzazione Centrale per il Lavoro e per il Reddito ha per-tanto sviluppato una proposta per un metodo alternativo di divisionedegli aspiranti lavoratori, che sarebbe stata sperimentata a livello locale.Il risultato è stato discusso dal Ministero per gli Affari Sociali e per l’Im-piego e tutti gli enti coinvolti nel lavoro e reddito.

La nuova proposta lasciava maggior spazio agli accordi regio-nali e locali, e ai servizi creati per i clienti. Tuttavia, il Ministro continuaa ritenere estremamente importanti i punti di partenza nazionali.

Alla fine del 2003 si è deciso che in futuro il Centro per il Lavo-ro e per il Reddito e le municipalità o l’Istituto per i Programmi per iSussidi dei Dipendenti (UWV) potevano, a determinate condizioni, esserediversificati rispetto alla divisione dei compiti stabiliti dalla legge.

Le istituzioni potevano portare a termine esperimenti locali inmodo da conferire una struttura il più efficiente possibile. Nel quadro de-gli esperimenti, il CWI e le municipalità o l’UWV potevano scambiarsi icompiti: per esempio il CWI poteva consentire alle municipalizzate o al-l’UWV di determinare quanto aiuto servisse ad una persona per trovarelavoro. Una condizione per l’esperimento è stato il coinvolgimento delCWI nella pubblicazione di annunci riguardanti l’idoneità di una personaper i sussidi e/o un aiuto nel cercare lavoro.

Come partner a catena nel Lavoro e Reddito, il CWI fornisce iservizi di garanzia della attività e registro dei sussidi.

Con il principale obiettivo CWI procede alle richieste di dimissioni e dipermesso di lavoro:• il CWI valuta le richieste di licenziamento, inoltrate dai datori di lavoro,

utilizzando la struttura legislativa vigente per questa procedura, peresempio la Delibera Straordinaria sulle Relazioni del Lavoro del 1945

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Werk.nl, compresa la banca nazionale dei posti vacanti di lavoro e de-gli aspiranti lavoratori. Tutti i nuovi posti vacanti sono messi in videogiornalmente mediante teletext (sia interattivo che lineare). Il serviziodi teletext si rivolge in particolare a persone non completamente fami-liari con Internet.

Gli utenti che desiderano far domanda per i posti di lavorovacanti messi su internet o teletext, possono chiamare il Centro contat-ti con il cliente. Il centro fornirà un aiuto diretto o inoltrerà la richiestadi informazioni al CWI.

Gli strumenti della borsa del lavoro possono essere utilizzatidai clienti come strumenti self-service oppure dai dipendenti CWI cheforniscono supporto e servizi personali ai clienti.

Il servizio con il principale obiettivo CWI riempie i posti di la-voro mira a trovare i candidati per i posti vacanti. I datori di lavoro pos-sono inserire gli annunci relativi ai posti di lavoro sul sito www.werk.nl epossono anche offrire dei posti di lavoro al centro CWI, per posti di lavo-ro vacanti, attraverso la richiesta di un servizio personale.

Gli aspetti chiave del servizio per i datori di lavoro comprendo-no il rapido inserimento dei posti vacanti, un periodo di 72 ore di servi-zio con accordi specifici per il riempimento dei posti vacanti, unconfronto tra i candidati, una pubblicità con l’utilizzo dei migliori metodidi ricerca e selezione, un profilo di lavoro e periodo di tirocinio, la distri-buzione dei posti vacanti e un’assistenza dove necessaria.

I seguenti servizi sono inclusi nell’obiettivo principale, CWI is the gate-keeper, il garante (inclusa la preparazione al reintegro):• la creazione di profili dei clienti (stabilendo l’itinerario di lavoro e indi-

cando i diritti ai sussidi);• attività di mediazione, di attivazione, incontri con aspiranti lavoratori e

rafforzamento dei requisiti;• l’analisi del mercato del lavoro.

Negli ultimi anni, il CWI ha usato una tecnica di profiling (divi-sione in profili) che divide i clienti in quattro gruppi in base alle loropossibilità di trovare lavoro.

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In primo luogo, questo strumento è usato per collocare il clien-te in un quadro generale. A questo scopo viene utilizzato un questiona-rio per verificare il curriculum e la sua formazione.

Successivamente un diagramma decisionale colloca il cliente alla fase 1o 4, o “in sospeso”. Il significato di queste fasi è il seguente:• Fase 1: la persona coinvolta può trovare immediatamente impiego. Non

sono richieste misure per facilitare l’inserimento. Tuttavia, potrebbeutilizzare il servizio base fornito dal CWI, compresa la funzione di in-formazione e di avviso e il servizio sui posti vacanti di lavoro.

• Fase 4: a causa di seri impedimenti personali, la persona coinvolta de-ve dipendere da una serie di provvedimenti orientati all’attivazione so-ciale, assistenza o aiuto. Gli strumenti sono solo un’opzione a lungotermine.

• In sospeso: le persone vengono assegnate a tale categoria se non èdel tutto chiaro quanto sia difficile il loro collocamento.

Nel caso in cui i clienti vengano collocati nella fase 4 e “in so-speso”, la fase generale di assegnazione è sempre seguita da una se-conda, più dettagliata discussione che esamina le opportunità del clientee il quadro generale (la situazione del mercato), affinché l’assegnazionein una particolare fase possa essere corretta, qualora fosse necessario.

Per il gruppo “in sospeso”, segue una seconda classificazione.Tale classificazione non riguarda difficoltà precise, ma un’analisi dellepossibili vie attraverso le quali tali difficoltà possono essere superate.Ciò porta ad una fase successiva: oltre alla possibilità di essere collocatonella fase 1 o 4, il cliente può essere collocato nella fase 2 o 3. Il signifi-cato di queste fasi è riportato di seguito:• Fase 2: la persona in questione è considerata adatta per il mercato del

lavoro nel lasso di tempo di un anno, se verranno usati strumenti ap-propriati per facilitarne l’assunzione.

• Fase 3: è piuttosto difficile inserire la persona e sono necessarie misu-re che durino almeno un anno, al massimo due, per facilitare l’accessonel mercato del lavoro.

Una raccomandazione di reintegro viene disposta successiva-mente sulla base della seconda classificazione, e tale raccomandazioneviene inviata alle agenzie che pagano l’assistenza.

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(BBA) e la Delibera per il Licenziamento, nelle quali gli interessi deldatore di lavoro e dei lavoratori vengono attentamente pesati e la de-cisione viene presa tenendo conto di un giustificato licenziamento;

• il CWI valuta le richieste dei datori di lavoro per i permessi di lavorodei lavoratori extracomunitari. Nella valutazione delle richieste, il para-metro utilizzato riguarda l’adeguatezza dei lavoratori nel mercato dellavoro olandese o negli Stati dell’area economica europea.

Meccanismi di coordinamentoNel progettare un servizio ottimale per i clienti e le operazioni

in maniera tale che siano efficienti, i CWI e le agenzie che pagano le in-dennità (le autorità locali in caso di assistenza nazionale e l’UWV perl’assistenza ai disoccupati e ai disabili) lavorano insieme e coordinano leloro procedure. Si evita così il rischio di una duplicazione e di errori neitrasferimenti tra le organizzazioni. Quando vi è un contatto col cliente,ogni sforzo è fatto per raggiungere accordi con premesse condivise. Leorganizzazioni private coinvolte nel reintegro e che agiscono come inter-mediari, come per esempio i servizi per la salute sul lavoro, le agenzie diimpiego e le agenzie specialistiche per il rientro, possono avere qui i lo-ro uffici.

Uno degli obiettivi dello sportello unico è semplificare le fasidel collocamento. La conoscenza reciproca dell’attività è essenziale pereliminare ogni divario culturale tra le organizzazioni coinvolte nei proces-si di sistemazione dell’impiego e del reintegro. In questo senso, la defi-nizione di premesse condivise è un metodo importante per raggiungereil coordinamento.

È compito dell’Istituto Nazionale per il Lavoro e per il Redditodiscutere e stabilire queste premesse condivise con le autorità locali (inuna città o regione).

Dalla divisione in fasi all’itinerario di qualificaDall’inizio del 1999, l’Indice delle Opportunità è stato usato per

determinare la difficoltà d’inserimento nel mercato del lavoro (stimandole possibilità di lavoro). L’obiettivo di tale metodo è determinare l’aiutonecessario in modo da guidare il cliente nel reinserimento nel mondodel lavoro. Allo stesso modo, è uno strumento per fornire ai clienti stessiuna miglior conoscenza delle loro opportunità sul mercato del lavoro.

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Dall’altro lato deve preparare l’attuazione di un certo numerodi cambiamenti politici importanti. Inoltre, è troppo presto per verificareil mercato dei servizi privati per il reintegro.

Requisiti dei datori di lavoro per richiedere il consenso ai Servizi pubbli-ci per l’impiego per il licenziamento

Nel complesso, il Servizio pubblico per l’impiego, il CWI, ècoinvolto nella cessazione e nell’interruzione temporanea del contrattodi lavoro. Ciò ha la forma di consenso preventivo per i licenziamenti in-dividuali e una notifica in caso di licenziamenti collettivi.

Licenziamenti individualiIl CWI è l’istituto responsabile per il permesso di licenziamenti

individuali. Questo permesso governativo preventivo è basato sulla Deli-bera Straordinaria delle Relazioni di Lavoro (BBA, 1945).Il BBA contiene provvedimenti sull’inizio e la fine del rapporto di lavoroe sui possibili problemi. La legge regola diversi aspetti, compreso il fattoche un datore di lavoro deve ricevere preventivamente l’approvazionedell’organizzazione pubblica di Servizio per l’impiego (l’OrganizzazioneCentrale per il Lavoro e Reddito) prima di cessare un contratto di lavoro.Il BBA fornisce una struttura legale per le regolamentazioni riguardantil’approvazione del licenziamento. Tale delibera specifica, inoltre, in quali casi non è richiesta l’approvazio-ne del CWI. Il BBA contiene anche provvedimenti sulla durata minima diuna giornata lavorativa, ed eccezioni alla regola. Inoltre, ai datori di la-voro viene offerta la possibilità di costituire uno schema delle liquidazio-ni nel caso in cui l’azienda non possa fornire sufficiente lavoro, a causadi una temporanea sospensione dell’attività o periodo di rallentamento.Questo tipo di programma necessita l’approvazione del Ministro per gliAffari Sociali e per l’Impiego.La Delibera di Licenziamento (OB, 1998) specifica i regolamenti e le proce-dure per le decisioni del Centro di Lavoro e Reddito (CWI) perché sia con-cesso ad un datore di lavoro il permesso di terminare il contratto con unoo più dipendenti. Tale delibera comprende anche una lista delle agenzieche la CWI dovrà consultare in caso di richieste di licenziamento.

L’Organizzazione Centrale per il Lavoro e Reddito giudica se illicenziamento è giustificato. Nel prendere tale decisione, considera le op-zioni e gli interessi del datore di lavoro e dei lavoratori in questione, ed

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Dal 2005, l’assegnazione per fasi è sostituita dall’itinerario diqualifica: itinerario A e itinerario B.

Per i “clienti dell’itinerario A”, viene redatta una relazione di la-voro, nella forma di scheda di sintesi, che sarà comunicata all’ente deiservizi sociali, se il cliente non verrà assunto entro un periodo che va datre a nove mesi. L’istituzione del servizio sociale può accertarsi dell’offer-ta o meno del programma per il reintegro. In alternativa, l’ente serviziosociale può accertare se il CWI deve continuare la sua attività guida.I dati dei “clienti dell’itinerario B”, saranno inseriti anch’essi in una rela-zione, con un minimo di dati necessari per accedere all’istituto dei sussi-di sociali. Una volta trasferiti all’istituto di assistenza, sarà avviato unprogramma di reintegro.

Servizi specifici per datori di lavoroIl CWI offre dei servizi specifici anche ai datori di lavoro, nello specifico:• offre consulenze legali ai datori di lavoro in riferimento alle leggi sul

lavoro, e sulla ricerca e selezione;• mantiene un database riassuntivo attuale ed accessibile;• mantiene accordi cooperativi regionali per lo scambio del personale;• è coinvolto attivamente nella ricerca del personale, su richiesta dei da-

tori di lavoro;• svolge selezioni e preselezioni di candidati adatti, su richiesta dei da-

tori di lavoro;• si occupa della cessazione del rapporto di lavoro;• si occupa delle richieste per i permessi di lavoro.

4.4 La qualità dei Servizi pubblici per l’ impiego

La Legge SUWI, che ha avuto un significativo impatto sulla gestione delloSPI, è abbastanza recente e tuttora in attuazione. È troppo presto perstimare la qualità dei servizi pubblici per l’impiego. Alcuni enti, come ilCWI e l’UWV, sono stati coinvolti nelle prime fasi delle riforme per riusci-re ad avere una propria organizzazione. Ciò ha inciso sulla cooperazione reciproca, così come sulle autorità localie anche nell’area delle nuove tecnologie. Anche l’agenzia previdenziale sitrova di fronte ad una sfida doppia. Da un lato deve trasformarsi da unamolteplicità di organizzazioni in una unica, migliorando la sua efficienza,efficacia e qualità.

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una notifica scritta all’organizzazione sindacale che rappresenta i dipen-denti (come avviso) e al Centro di Lavoro e Reddito.Ogni anno, il CWI trasmette all’Ispettorato del Lavoro del Ministero degliAffari Sociali e dell’Impiego circa 120 notifiche. Le leggi non si applicanoai licenziamenti per i quali non è richiesto il consenso formale del CWI oper i licenziamenti per ragioni riguardanti unicamente il dipendente coin-volto. La legge non regola la fine del contratto di impiego per il lavorostagionale. In caso di fallimento del datore di lavoro coinvolto, la leggestabilisce se il contratto di impiego dovrà terminare.Di norma, il CWI impiegherà almeno un mese per procedere all’applica-zione dell’autorizzazione, dopo il ricevimento della stessa. Questo perio-do serve per le negoziazioni tra i datori di lavoro e i sindacati, ilcomitato aziendale, il Centro per il Lavoro e il Reddito e le autorità go-vernative, in relazione al numero proposto di licenziamenti e alle condi-zioni di licenziamento.La richiesta delle organizzazioni rappresentanti i lavoratori riguarda al-meno i seguenti problemi:a) le opzioni per prevenire o ridurre il numero annunciato di licenziamenti;b) le possibilità di attenuare le conseguenze del licenziamento, aderendoad un piano sociale (in particolare per contribuire al ricollocamento o al-la ri-formazione professionale).

La legge specifica in dettaglio il tipo di informazioni relative al-l’impresa che il datore di lavoro deve spedire con la notifica del licenzia-mento collettivo. La conseguente autorizzazione a procedere è moltosimile a quella per il licenziamento individuale.

5. Sanzioni

La Legge WAADI sulle agenzie private per l’impiego, ha lasciatoinvariati i tradizionali controlli e le relative sanzioni, infatti è sotto la super-visione dei funzionari dell’Ispettorato del Lavoro (che è un dipartimento delMinistero per l’Impiego e per gli Affari Sociali), ed è prevista la possibilità diimporre multe. Lo stesso governo ha tuttavia riconosciuto che la legge del1990 non rispondeva perfettamente alle esigenze, ma ad oggi non ci sonoproposte per un suo miglioramento futuro.Un aspetto veramente importante è il problema della responsabilità del pa-gamento delle imposte e dei contributi previdenziali nel caso in cui i lavo-

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anche gli altri interessi specificati nella delibera di licenziamento. Se ildatore di lavoro fornisce un’argomentazione convincente riguardo al fat-to che uno o più lavoratori debbano essere licenziati a causa di “que-stioni economiche”, il CWI approva la cessazione del contratto inquestione secondo una serie di principi stabiliti dalla legge.

In genere si applica la regola: “ultimo arrivato, primo ad usci-re”. Ciò significa che per ogni categoria di lavori intercambiabili in un’im-presa, i lavoratori che sono entrati nell’impresa per ultimi saranno i primiad essere licenziati. Se il datore di lavoro lo desidera, in circostanze spe-cifiche (se il gruppo da licenziare riguarda più di 10 lavoratori contempo-raneamente in un’area di attività), i lavoratori possono essere licenziatiin “modo disordinato”.

Il CWI può permettere un ordine diverso di licenziamento per lavoratoriindividuali a rischio licenziamento (possibilmente su richiesta del datoredi lavoro).

Il decreto stabilisce cinque possibili ragioni per un licenziamen-to in base a “ragioni diverse da quelle economiche”: a) incapacità del la-voratore; b) obiezioni morali del lavoratore; c) comportamento dibiasimo o negligenza da parte del lavoratore; d) serie e persistenti rottu-re del rapporto di lavoro; e) malattia del lavoratore. Ognuna di questepossibili ragioni riguarda requisiti specifici relativi alla motivazione e allosforzo che il datore di lavoro deve compiere per prevenire il minacciatolicenziamento.

Nel 2005, il CWI ha stimato circa 100.000 richieste. Le statisti-che mostrano che i permessi di licenziamento vengono rilasciati nell’85%dei casi in cui è richiesto per la prima volta e che la possibilità di otte-nere un permesso nel secondo tentativo è quasi del 100%. In alternativaper ottenere il permesso a priori dal CWI, il datore di lavoro può richie-dere alla Corte di giustizia civile di rescindere il contratto di lavoro.Licenziamenti collettiviI licenziamenti collettivi sono regolati dalla Legge di Notifica dei Licen-ziamenti Collettivi (WMCO, 1976). Essa regola le procedure da applicarenel caso in cui un datore di lavoro voglia terminare il contratto di lavoroper almeno 20 dei suoi lavoratori, impiegati in una particolare area, en-tro un periodo di tre mesi. In questo caso, si richiede al datore di lavoro

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Stampa, Internet, televisione e altri annunciGli annunci di lavoro sono regolati dalla legge General Equal

Treatment Act (AWGB, 1994).La legge proibisce espressamente al datore di lavoro discriminazioni direligione, principi morali, posizioni politiche, razza, sesso, nazionalità,tendenze sessuali o stato matrimoniale. La discriminazione è proibita so-prattutto negli annunci di lavoro.

Proibizione di indagini su opinioni e prassi discriminatorieÈ una particolare attenzione del legislatore olandese quella nei

confronti di prassi e pratiche discriminatorie nel contesto della ricerca eselezione. Il problema è maggiormente indirizzato sia alla regolamenta-zione della privacy, sia ai provvedimenti anti-discriminazione riferiti al-l’impiego.

Protezione di dati sensibiliLa legge olandese sulla protezione dati, in accordo con gli

standard europei, prevede regole addizionali riguardanti specifici tipi didati personali, che sono definiti “dati sensibili”. L’articolo 16 nella Leggesulla Protezione Dati sostiene il principio basilare secondo cui i dati sen-sibili, in linea di principio, non dovrebbero essere presi in considerazio-ne nelle decisioni di ricerca e selezione.

Discriminazione sul lavoroL’Articolo 1 della Costituzione olandese, sulla parità di tratta-

mento, è stato elaborato attraverso tre leggi specifiche: Equal TreatmentAct (AWGB); Act on Equal Treatement of men and women at work (WGB)(Legge sulla parità di trattamento degli uomini e donne al lavoro) e nelCodice civile. Il Codice civile ha, al suo interno, articoli che proibisconola discriminazione tra uomini e donne sul luogo di lavoro ed anche tradipendenti a tempo determinato e indeterminato. Recentemente, sonopassate altre leggi anti-discriminatorie, ad esempio in riferimento all’età.

WGBL’Act on Equal Treatment of Men and Women at Work (WGB,

1980) rappresenta l’attuazione della direttiva emessa dal Consiglio Euro-peo (9 febbraio 1976). Essa contiene provvedimenti che mettono al ban-do (direttamente o indirettamente) distinzioni tra uomini e donne:“distinzioni dirette” che includono temi quali la gravidanza, il parto e la

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ratori siano messi a disposizione di un’impresa utente, come per esempionel contesto delle agenzie per il lavoro temporaneo. Questo problema èsempre stato un punto cruciale nella politica per combattere le frodi.Tradizionalmente, prima del 1998, la legge olandese riteneva che le respon-sabilità del pagamento delle tasse e dei contributi previdenziali fossero del-le imprese che usufruivano dei lavoratori forniti dalle agenzie (anche seufficialmente tale responsabilità è delle agenzie per l’impiego temporaneo).

Tuttavia le imprese possono sollevarsi da tale responsabilità se è provato che:• informano i centri previdenziali dell’assunzione (del lavoratore) e• impiegano lavoratori assunti da agenzie di lavoro temporaneo autorizzate.

L’abolizione del sistema della concessione delle autorizzazioniper imprese di lavoro temporaneo richiede, di conseguenza, la riorganiz-zazione del sistema. La nuova formula prevede che le imprese che usu-fruiscono dei lavoratori forniti dalle agenzie, possono evitare ilpagamento delle tasse e dei contributi previdenziali dimostrando di ac-cantonare una somma di denaro, uguale all’ammontare delle tasse e deicontributi, in un apposito conto bancario.

6. Lo status giuridico dei lavoratori nel mercato del lavoro

La privacy e l’incontro di domanda e offerta di lavoroAnche in Olanda si è dibattuto a lungo sul tema della privacy.

La struttura giuridica olandese offre diversi modi possibili per difenderela privacy dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro, soprattuttonelle fasi di ricerca e selezione.

Il tema della privacy sui dati personali dei lavoratoriIn Olanda, il diritto alla privacy riceve una protezione costitu-

zionale attraverso l’articolo 10 della Costituzione olandese, la quale af-ferma che ognuno ha il diritto al rispetto della propria privacy. Nel 2000,il Paese adotta una nuova legge sulla protezione dei dati, attenendosialla Direttiva europea 95/46 sulla protezione dei dati. La legge sulla protezione dati si applica alla relazione datore di lavoro-dipendente, sebbene rimanga una struttura di protezione dati non speci-ficatamente concepita per questo contesto.

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sionale, e in accordo a tale legge, viene proibita ogni forma di discrimi-nazione. Solo in casi di giustificazioni ben fondate, si ritengono legittimitrattamenti ineguali (in base all’età). La Commissione ha poteri di sorve-glianza sulla corretta attuazione e applicazione della legge.

7. Sistemi informatici per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro

BKWIBKWI è l’acronimo di Bureau Keteninformatisering Werk en In-

komen, la Sezione per la catena di informazione sul lavoro e sul reddito.Tale organizzazione promuove lo scambio di dati relativi ai beni e servizi.La BKWI opera come un’organizzazione di servizi, procacciando agevola-zioni, assistenza intermediaria e di supporto, sia tecnica (standard di in-terscambio, attrezzature per il lavoro in rete), sia funzionale (politica,contratti e legislazioni). La BKWI è il collegamento tra le organizzazionicooperanti nel campo del lavoro e del reddito.

Standard informativiAll’interno del settore del lavoro e del reddito, anche chiamato

dominio-SUWI, diverse parti devono lavorare insieme in modo da prov-vedere ad un lavoro o al reddito per i disoccupati, oppure per coloro chesono in fase di riabilitazione.

Sono principalmente quattro le organizzazioni attive in questocampo: l’organizzazione CWI, responsabile principalmente di provvederead un organizzato ufficio di copertura regionale per i disoccupati; l’orga-nizzazione UWV, responsabile di tutti gli schemi assicurativi dei datori dilavoro; l’organizzazione SVB, responsabile delle pensioni di anzianità edell’assistenza ai bambini; i servizi sociali municipali che portano a ter-mine la legge sui benefici sociali.In diversi processi di lavoro, per esempio tra l’ufficio di copertura dellaCWI e l’ufficio di servizio della UWV, le informazioni devono essere con-divise tra i professionisti coinvolti. Per questo scopo è stato progettatouno strumento di standardizzazione, chiamato SuwiML. Questo sistemadi informazione è basato sul registro dati SUWI (che definisce il significa-to dei dati e la loro codifica) e sullo standard internet XML (ExtensibleMarkup Language).

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maternità, e “distinzioni indirette” su ciò che riguarda le qualità/abilitàpiuttosto che il sesso, come ad esempio lo stato civile o le circostanzefamiliari, che portano a distinzioni in base al sesso, salvo queste ultimesiano oggettivamente giustificate.

Legge WGB riguarda la ricerca e la selezione sia di un futuro di-pendente sia di un libero professionista. In senso stretto tale legge nonsi applicherà ai lavoratori in alcun caso. Tra le altre condizioni, la leggebandisce le discriminazioni sul sesso durante i processi di ricerca, di pro-mozione e al termine del contratto di lavoro. Condizioni simili si applica-no alle libere professioni, ai percorsi di formazione e di esame. In certicasi la legge concede alle donne trattamenti preferenziali e comprendeanche provvedimenti sulla parità di retribuzione, per eque quantità diore lavorate, e sul trattamento paritario di uomini e donne per ciò checoncerne i provvedimenti pensionistici.

AWGBIl General Equal Treatment Act (AWGB 1994) è entrato in vigore

il primo settembre del 1994. Questa legge proibisce espressamente aldatore di lavoro di fare discriminazioni in merito a: religione, principimorali, convinzioni politiche, razza, sesso, nazionalità, orientamenti ses-suali o stato civile.Entrambe le leggi (sulla parità di trattamento tra uomini e donne e laAWGB) fanno distinzione tra “distinzioni dirette” e “indirette”, fare per-tanto distinzioni indirette tra le persone non è proibito, se oggettiva-mente giustificato.La discriminazione è proibita riguardo soprattutto a:• annunci di lavoro e trattamento durante la procedura applicativa,• l’inizio e la fine di un contratto di lavoro (in settori privati e pubblici),• le condizioni di lavoro, • opportunità di formazione durante o precedentemente l’inizio del con-

tratto di lavoro, prospettive di carriera, promozioni ecc.Una Commissione per il Trattamento Paritario ha l’autorità di

indagare – o come risposta ad una richiesta scritta o per sua stessa ini-ziativa – se si sono verificate discriminazioni ingiustificate.

Discriminazioni sull’etàIl 1° maggio 2004 è entrata in vigore la Legge ”Act on Equal

Treatment” in riferimento all’età nell’impiego e nella formazione profes-

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3. Politiche attive per l’occupazione

A cura del Prof. Frank Hendrickx

1. Politiche attive per l’occupazione e misureper migliorare l’accesso al mercato del lavoro

1.1 Soggetti competenti per la direzione e l’attuazione delle poli-tiche attive per il lavoro

In Olanda, i soggetti competenti per l’attuazione delle politicheattive per il lavoro sono sia i ministeri competenti in materia, sia altri at-tori pubblici e privati.

I ministeri responsabili nel campo delle politiche del mercato del lavorosono:• il Ministero per gli Affari Sociali e per l’Impiego (politiche per il merca-

to del lavoro orientate alla domanda e all’offerta);• Ministero degli Affari Economici (politiche economiche strutturali);• Ministero delle Finanze (politiche sul budget e sulle imposte);• Ministero dell’Istruzione, Cultura e Scienza (formazione culturale e pro-

fessionale).

Il Ministero per gli Affari Sociali e per l’Impiego è il soggettoprincipale in quanto responsabile del coordinamento delle politiche olan-desi in materia di mercato del lavoro. Tradizionalmente la sua azione si èfocalizzata sull’offerta di mercato.

Nell’ultimo decennio del secolo scorso, tuttavia, un obiettivoimportante del Ministero è stato quello di sviluppare la domanda dei da-tori di lavoro per le categorie di lavoratori meno qualificati e meno paga-ti. Ma, in un contesto di carenze di lavoro difficilmente colmabili e seriproblemi di incrocio tra domanda ed offerta, solo di recente le politicheorientate all’offerta hanno conosciuto una rinascita.

Servizi e sistemi di informazione (esterni) per l’incontro di domanda e of-ferta e siti Web per i servizi pubblici per l’impiego

Chi è in cerca di lavoro ha la possibilità di visitare diversi sitiweb, sia in Olanda che in Europa. Le differenze riguardano soprattutto laloro base (fornitori pubblici o privati), il formato (i database dei posti dilavoro o i database di riassunto) o l’obiettivo (persone giovani, personepiù anziane) e i diversi settori.

Per mostrare l’ampia varietà di siti sul lavoro, segue una picco-la panoramica dei siti web più importanti in Olanda:

• www.werk.pagina.nl: una panoramica di siti riferiti a soggetti• www.werk.nl: il sito web della CWI con un database sui posti di lavorodisponibili e uno sugli aspiranti lavoratori• www.allevacaturesites.nl: una panoramica su database di posti vacantiorganizzati per regione geografica, obiettivo (target group) e settore.• www.vacature.Overzicht.nl: una panoramica su databases di posti va-canti disposti secondo branche, incluse imprese di ricerca e selezione(personale);• www.askjim.nl: motore di ricerca• www.megajobs.nl: ritenuto il più ampio database sulle offerte di lavo-ro in Olanda; ha effettivamente un alto numero di offerte, anche interna-zionali.• www.monsterboard.nl: database di offerte di lavoro• www.nationalevacaturebank.nl: database di offerte di lavoro• www.stepstone.nl: database di offerte di lavoro• www.volkskrantbanen.nl: sito che cerca negli annunci di lavoro riporta-ti sui giornali.

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1.2 Progettazione di politiche del lavoro regionali/territoriali

Fino alla metà degli anni ’90, i comitati del Servizio Pubblico perl’Impiego regionale avevano sviluppato una politica del mercato del lavoroche rispondeva alle esigenze dei mercati del lavoro regionali. L’abolizionedello SPI ha posto fine anche al compito dei comitati regionali.

Con l’introduzione di incentivi finanziari alle municipalità (vede-re sopra), l’approccio alla politica del mercato del lavoro da regionale èpassato a livello locale. Ogni municipalità deve sviluppare piani e misureper coloro che sono alla ricerca di lavoro in merito all’assistenza sociale,così da reintegrarli. Tali misure possono variare da città a città, secondola situazione del mercato del lavoro e delle peculiarità della popolazionedisoccupata.

1.3 Politiche di lifelong learning: monitoraggio e valutazione

Nell’agenda politica olandese, la formazione permanente (life-long learning) è considerata condizione importante per un ulteriore svi-luppo della società e un’importante spinta per migliorare lacompetitività, un obiettivo chiave della Strategia di Lisbona.Le politiche della formazione permanente sono coordinate da uno spe-ciale gruppo di esperti. Nell’ambito di queste politiche è necessario sot-tolineare la responsabilità di ogni singolo lavoratore ad assicurarsil’impiego attraverso l’aggiornamento costante.

Da quando la formazione permanente è vista sia nell’interessedelle imprese che dei dipendenti, si pensa che molte misure riguardantitale politica saranno attuate all’interno delle aziende e saranno previsteall’interno degli accordi collettivi tra i datori di lavoro e i sindacati, di so-lito sotto la dicitura “employability”.

Durante gli anni ’90, gli investimenti da parte delle imprese nellaformazione sono raddoppiati. Tuttavia, la maggior parte della formazione ètuttora molto specifica, in relazione alle specificità dell’impresa.Un terzo degli accordi collettivi stipulati in Olanda contiene una serie diprovvedimenti riguardanti il miglioramento della “employability” dei la-voratori.

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Enti pubbliciOltre allo Stato, lo sviluppo e l’attuazione delle politiche del

mercato del lavoro vede il coinvolgimento di altri attori pubblici.

Con l’introduzione della Legge SUWI (Structure for the Admini-stration of Work and Income) per l’implementazione del lavoro e del red-dito, tre sono le principali organizzazioni, centrali nella catena del lavoroe del reddito:• le comunità locali, responsabili delle politiche del reintegro, compresi i

programmi riguardanti l’impiego sovvenzionato indirizzato a coloro chebeneficiano dell’assistenza sociale;

• l’Istituto per i Programmi sui Sussidi dei Lavoratori, UMW, icaricato diincoraggiare i disoccupati e i disabili che ricevono benefici sociali al la-voro, ad essere maggiormente indipendenti;

• l’Organizzazione Centrale del Lavoro e del Reddito, CWI/SPI, che ha ilcompito di “profilare” gli aspiranti lavoratori e far incrociare domandae offerta nel mercato del lavoro.

Ad un livello politico più elevato, un Consiglio per il Lavoro eReddito, RWI, informa il governo sulle politiche del mercato del lavoro.

Enti privatiCon l’approvazione della nuova legge del 2002, SUWI, e la Leg-

ge sull’Assistenza sul Sociale e sul Lavoro, WWB, del 2004, i programmiattuali per il reintegro sono stati trasferiti a fornitori privati. In altre paro-le, è stato creato un mercato dei servizi per il reintegro, e sono stati pri-vatizzati quelli del Servizio pubblico per l’impiego (PES, PublicEmployment Service) .

Una nuova categoria di attori ha quindi fatto il suo ingresso: icosiddetti fornitori di servizi per il reintegro del settore privato. A lorocompetono i contratti per il reintegro con le agenzie per i sussidi (ovveroi vari servizi sociali municipali o l’UWV, l’Istituto per la Struttura Sussidia-ria dei Lavoratori) e con i datori di lavoro.

I sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro cercano di rag-giungere i propri obiettivi attraverso Contratti Collettivi di Lavoro (CAO).Ovviamente anche i singoli, dipendenti e datori di lavoro hanno delle re-sponsabilità nella politica del mercato del lavoro.

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Obiettivo della nuova legge è quello di aumentare il numero deibeneficiari di indennità e assistenza sociale alla ricerca di un primo impie-go o che ritornano al lavoro retribuito. La nuova normativa conferisce allemunicipalità la responsabilità centrale nel promuovere il reintegro di coloroche ricevono indennità e assistenza sociale, di coloro che non hanno dirit-to a ricevere indennità e di coloro che ricevono indennità in riferimento aleggi precedenti. La Legge WWB attribuisce sempre alle municipalità unaverifica rispetto alla volontà dei beneficiari di assistenza sociale (causa disoccupazione) di abbreviare il loro periodo di disoccupazione.

Altri incentivi finanziari sono stati introdotti negli anni passatiper “attivare” i disoccupati in cerca di lavoro. I requisiti per l’indennitàcausa disoccupazione sono diventati più rigidi; viene richiesto un periodolavorativo di 39 settimane su 52 (in precedenza era 26 settimane su 52).

La Legge WWB rimpiazza il National Assistance Act (AlgemenBijstandswet, ABW) e il Jobseekers Employment Act (Wet InschakelingWerkzoekenden, WIW), insieme ad altri testi legislativi.

La WWB sarà trattata in maggior dettaglio successivamente, nelquadro delle misure di assistenza sociale rispetto alle politiche del mer-cato del lavoro.

WSW (Wet Sociale Werklvoorziening, Legge sull’Impiego Protetto)Sin dalla sua introduzione, nel 1969, la Legge sull’Impiego Pro-

tetto, ha offerto l’opportunità di un lavoro appropriato in un luogo di la-voro protetto, progettato nello specifico per la categoria dei disabili. Il 1°gennaio 1998 è entrata in vigore la nuova Legge WSW, tuttora lo stru-mento principale per il reintegro delle persone disabili.

Cambiamenti significativi riguardano una definizione più precisadella categoria, la possibilità del collocamento o del distaccamento daun lavoro ordinario, e la normalizzazione dei rapporti di lavoro. Si stabi-lisce che debbano esserci danni fisici, intellettuali o mentali, clinicamen-te dimostrabili. Il criterio non è più la disabilità in sé, ma le limitazioni inrelazione al lavoro che deve essere svolto. L’obiettivo della legge, infatti,è quello di creare opportunità di lavoro a coloro i quali, sebbene sianoin grado di lavorare, non possono farlo in condizioni normali.

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Per promuovere tale politica a livello delle imprese, il governoha promosso diverse iniziative. I cosiddetti consulenti di “employability”visitano le piccole e medie imprese per individuare i problemi che esseincontrano nell’organizzare la formazione. Inoltre vengono distribuiti i co-siddetti certificati EVC, Erkenning van Verworven Competenties, ossia do-cumenti formali sulle competenze ed esperienze acquisite sul lavoro, nonin formali programmi di formazione.

1.4 Politiche di migrazione

Con l’entrata dei dieci nuovi Stati membri nel 2004, l’Ue ha ini-ziato ad aprire gradualmente le porte ai lavoratori dell’Europa dell’est.La richiesta di nuovi lavoratori, vista la diminuzione della crescita dellapopolazione e la domanda per lavoratori a breve termine, altamentequalificati, ha costretto il governo olandese ad allentare gli impedimentirispetto ai lavoratori stranieri. Tali “lavoratori della conoscenza” (“kno-wledge workers”) lavorano soprattutto nelle industrie tecnologiche ed inaltre aree dove manca la manodopera altamente qualificata. Tuttavia ilrecente afflusso di lavoratori stranieri, soprattutto polacchi, ha riguardatoquasi esclusivamente lavori agricoli non qualificati e poco retribuiti, so-prattutto nelle serre. Sembra che i lavoratori stranieri facciano sponta-neamente il lavoro che gli olandesi non farebbero mai, e per salari piùbassi. Sebbene molti di questi lavoratori non hanno i permessi di lavororichiesti, i datori di lavoro sono disposti a rischiare una multa di 8000euro per ogni lavoratore straniero illegalmente impiegato.

1.5 Politiche di Welfare to Work

In Olanda, le politiche di Assistenza al Lavoro sono note anchecome politiche di reintegro, politiche di ritorno al lavoro, o politiche dellavoro “prima di tutto”. Di seguito una panoramica delle principali misure riguardanti il Welfareto Work:

WWB (Wet Werk en Bijstand, Legge sull’Impiego e l’Assistenza Sociale)Il 9 ottobre 2003, il Parlamento ha adottato la Legge sull’Im-

piego e sull’Assistenza Sociale (WWB), in vigore il 1° gennaio 2004.

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nistrativa), ma assistito in un ambiente di lavoro normale. Tuttavia, lepersone nel gruppo WSW possono anche firmare un contratto di lavorocon un datore di lavoro regolare. Se necessario il lavoratore verrà super-visionato sul posto di lavoro (“lavoro supervisionato”). In questo caso ilmunicipio ha previsto un sussidio a favore del datore di lavoro per com-pensare la minor produttività e per coprire i costi di integrazione profes-sionale e di supervisione sul posto di lavoro.

Ogni persona beneficiaria di un lavoro protetto è iscritta in unalista di attesa. Solo le persone iscritte a tale lista possono essere assun-te dal municipio. È importante che il candidato sia entusiasta di iniziareil lavoro protetto, va precisato che le indennità pagate ai disoccupati oagli inabili al lavoro non vengono mai tagliate, nel caso non accettino illavoro protetto o decidano di lasciarlo.

La Legge sull’Impiego Protetto prevede, per coloro che benefi-ciano di lavoro protetto, analoghe posizioni legali e condizioni lavorativedel dipendente che lavora in condizioni normali. Le condizioni di lavorosono regolate dal Contratto Collettivo sull’Impiego Protetto (CAO-SWS),raggiunto dopo contrattazioni tra le Associazioni Municipali Olandesi(VNG), nell’interesse dei datori di lavoro e delle associazioni sindacali. Ilcontratto collettivo contiene, tra le altre cose, provvedimenti sull’orariodi lavoro, sulle ore lavorative, sulla paga e sugli straordinari.

La Legge WSW è principalmente finanziata dallo Stato. Le mu-nicipalità ricevono un sussidio governativo per intraprendere i lavori ne-cessari, come provvedere al lavoro protetto municipale, o perl’assegnazione di sussidi ai datori di lavoro regolari che firmano un con-tratto di lavoro con una persona rientrante nella categoria WSW. Il Mini-stero per gli Affari Sociali e per l’Impiego è responsabile dellasupervisione dell’attuazione di questa legge da parte dei Consigli muni-cipali. L’Ispettorato del Lavoro e Reddito monitora l’attivazione da partedel Ministero.

Nel corso degli anni il governo e le municipalità hanno cercato diridurre la lista di attesa per lavori protetti. Un sottobiettivo di questa leggeè di incoraggiare coloro che sono impiegati in lavori WSW a trovare lavoroal di fuori del lavoro protetto. Tuttavia, il trasferimento ad un lavoro regola-re è spesso un’opzione non proponibile per la maggioranza della categoria.

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La categoria delle persone disabili comprende le persone sottoi 65 anni le quali, a causa di limitazioni fisiche, mentali o psicologiche,sarebbero in grado di svolgere unicamente lavori in condizioni adattate.

Una persona è considerata capace di intraprendere un lavoro regolare sepossiede i seguenti requisiti:• performance minima del 10%;• capacità di lavorare come minimo un’ora piena per volta;• necessità di una supervisione limitata;• capacità di portare a termine più di una funzione.

La WSW supporta le municipalità affinché portino avanti unapolitica dell’impiego che vada incontro ai singoli bisogni delle personedisabili. Il Comune, quindi, cerca di assicurare che venga offerto, al mag-gior numero di persone possibile, un contratto per un lavoro in condizio-ni protette. Se richiesto, il Comune può consentire che l’impiego protettosia fornito da un ente legale designato. Le municipalità spesso si consor-ziano, sotto forma di cooperative o di unità amministrative. Una commis-sione indipendente per le ammissioni – i cui membri includono, tra glialtri, un esperto del lavoro, un esperto del mercato del lavoro, un medi-co e uno psicologo – accerta che i candidati abbiano i requisiti di am-missione e ne fa comunicazione al Consiglio municipale collocando lapersona in una delle tre categorie di inabilità al lavoro (leggera, modera-ta, grave). La commissione valuta anche se le persone della categoriaWSW possono e vogliono lavorare per un datore di lavoro regolare, conuna supervisione professionale, e se sono adatte alla formazione profes-sionale. Se si verificano tali condizioni le municipalità, l’Istituto per laStruttura Sussidiaria dei Lavoratori (UWV) e l’Organizzazione Centrale peril Lavoro e Reddito (CWI) lavorano insieme per aiutare la persona a tro-vare un regolare lavoro. Ciò vale anche per i lavoratori che si ritiene sia-no in grado di lavorare in condizioni normali entro un anno. L’avvisodella commissione è valido solo per un periodo di tempo limitato (di so-lito un massimo di due anni). Tutti i lavoratori WSN vengono, a scadenzadi tale periodo, nuovamente e regolarmente valutati.

Le persone nel gruppo WSW lavorano solitamente in impresedi lavoro protette. È comunque possibile che una persona sia assistitada un’impresa di lavoro protetta presso un datore di lavoro regolare. Il dipendente lavora, quindi, ufficialmente per il municipio (o unità ammi-

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base del cosiddetto reintegration dossier (dossier sul reintegro). Fattoquesto, la responsabilità passa alla relativa agenzia di assistenza sociale(l’UWV o il municipio). Il Servizio pubblico per l’impiego (CWI) è respon-sabile dell’assistenza di tutti gli altri inabili al lavoro che non ricevonoindennità.

Il datore di lavoro attribuisce ai fornitori di servizi previdenzialie per la salute e/o ai fornitori di servizi per il reintegro, la responsabilitàdelle attività per il reintegro dello staff di inabili al lavoro.

L’UWV è responsabile per l’attuazione degli strumenti REA, siain relazione ai datori di lavoro che ai dipendenti inabili al lavoro, e hadegli obblighi nei confronti dei fornitori di servizi di reintegro. Qualun-que datore di lavoro che assume un inabile al lavoro o trasferisce unapersona del gruppo di riferimento REA in un’altra posizione all’internodella impresa, può richiedere all’UWV un certo numero di assegni di in-dennità sui costi. Esistono degli sconti sul pagamento dei contributi pre-videnziali (dal 1° gennaio 2002), o sussidi addizionali per attrezzaturespecifiche, un sussidio per attività di reintegro (dal 1° gennaio 2002) eper la distribuzione del salario (pagando, per esempio, uno stipendiopiù basso di quello richiesto dai CAO, o dalla legge, nel caso in cui unimpiegato inabile al lavoro è chiaramente meno produttivo degli altri, inconsiderazione dello stipendio che questi percepisce).

Dal 1° gennaio 2002 i datori di lavoro che assumono un lavora-tore più anziano (con più di 58 anni), hanno diritto ad un incentivo pre-mio. Tale incentivo consiste in uno sconto annuale sul premioassicurativo per le indennità ai disabili.

La legge REA offre anche strumenti di reintegro agli inabili allavoro. Gli inabili al lavoro possono richiedere alla UWV provvedimentiatti alla detenzione, ristabilimento ed incoraggiamento della “appropria-tezza” al lavoro. Essi si riferiscono alla formazione professionale e cultu-rale o altre attività per il reintegro/integrazione in un lavoro regolare(solo per gli inabili al lavoro non impiegati). Altri esempi sono attrezza-ture per il trasporto, il supporto personale, le attrezzature di comunica-zione ecc. Ultimamente, la REA fornisce anche strumenti specifici per ilreintegro degli inabili che svolgono lavoro autonomo. Questi includonoun‘indennità per la perdita di guadagni, l’erogazione di un supplemento

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Recentemente il governo ha annunciato piani per sollevare lemunicipalità dalla responsabilità per la procedura di ammissione per illavoro protetto. L’obiettivo è di trasferire il compito all’OrganizzazioneCentrale per il Lavoro e Reddito (CWI). Ciò è stato realizzato per l’appun-to recentemente, a partire dal 1° gennaio 2005.

REA (Wet op de Reintegrati van Arbeidsgehandicapten, Legge sul Reinte-gro nell’Impiego degli Inabili al Lavoro)

La Legge sul Reintegro nell’Impiego degli Inabili al Lavoro(REA) è in vigore dal 1° luglio 1998. Contiene misure per persone inabilial lavoro e per gli ammalati cronici che possono, con qualche aiuto, tro-vare lavoro presso un datore di lavoro regolare. L’obiettivo è fornire adentrambi (datori di lavoro e inabili al lavoro) gli strumenti per favorire ilreintegro/integrazione al lavoro e quello di rendere più facile e finanzia-riamente invogliante il reintegro/integrazione.

La legge REA richiede al datore di lavoro, alle organizzazioni didatori di lavoro e ai dipendenti di promuovere, in misura ragionevole,pari opportunità per l’impiego delle persone con disabilità al lavoro e didipendenti privi di disabilità.

Il gruppo obiettivo REA consiste in disabili al lavoro al di sottodei 65 anni, comprendendo essenzialmente tutti gli aspiranti lavoratori che,per malattia o disabilità, sono incapaci di riprendere il loro lavoro originarioo di intraprendere un lavoro alternativo. L’UWV, l’Istituto per la StrutturaSussidiaria dei Lavoratori, e le municipalità giocano un ruolo importante neldeterminare se una persona appartiene al gruppo obiettivo REA.

La REA formula una divisione chiara delle responsabilità relati-ve alle attività di reintegro. Il datore di lavoro è responsabile del reinte-gro del suo dipendente, inabile al lavoro, all’interno della sua impresa.Qualora si stabilisca che non esiste un lavoro adatto a lui all’interno del-l’impresa, il datore di lavoro continua ad averne la responsabilità per ilreintegro, ma questa volta presso un altro datore di lavoro. Tale respon-sabilità permane per tutta la durata del contratto di lavoro.

Prima di raggiungere la soglia per la quale è possibile richiede-re un’indennità causa disabilità, (generalmente dopo nove mesi di assen-za per malattia), il datore di lavoro deve dimostrare di aver compiutouno sforzo sufficiente per reintegrare il suo dipendente disabile, sulla

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Un’importante (e vincolante) misura è l’introduzione del cosid-detto reintegration report (relazione di reintegro). Nella relazione, alla fi-ne del primo anno di malattia, il datore di lavoro e il lavoratore devonoassumersi la responsabilità riguardo ai passi intrapresi per accelerare ilritorno al lavoro. L’Agenzia di Attivazione per la Sicurezza Sociale (UWV)verifica tale relazione e può, se necessario, imporre sanzioni sia al dato-re di lavoro che al dipendente.

La legge conferisce al dipendente un ruolo importante nellastesura della relazione di reintegro. La relazione deve essere sottopostaall’esame del dipendente stesso, quando è richiesta l’indennità a causadi disabilità. E’ possibile che venga richiesta al datore di lavoro e al di-pendente una seconda opinione dall’agenzia di attuazione, sulla esisten-za o meno di un lavoro appropriato nell‘agenzia, o se siano o no statesviluppate soddisfacenti attività per il reintegro. Il datore di lavoro e ildipendente possono, inoltre, richiedere congiuntamente che l’indennitàcausa disabilità sia posticipata.

Un decreto accompagna la legge e precisa gli interventi minimiche devono essere messi in atto durante il primo anno di malattia, inmaniera tale da dimostrare che sono stati compiuti sforzi sufficienti per ilreintegro. L’Agenzia di Attivazione per la Sicurezza Sociale (UWV) puòusare tale decreto per verificare l’operato dei datori di lavori e dei lavo-ratori stessi.

1.6 Politiche e azioni per l’emergenza lavoro nell’economia som-mersa

Il lavoro sommerso ( o “lavoro non dichiarato”) contribuisce inOlanda a quasi il 14% del PIL, per la maggior parte trattasi di lavori svol-ti nel settore agricolo, edile, turistico, e nella lavorazione della carne edel pesce. Circa 100.000 lavoratori dell’economia sommersa vengono im-piegati attraverso agenzie per il lavoro temporaneo, anch’esse a loro mo-do “sommerse”. La maggior parte di questi lavoratori sono stranieri chenon hanno diritto ad un lavoro in Olanda. I restanti 20.000 lavoratori so-no, tra gli altri, percettori olandesi di indennità sociali (indennità causadisoccupazione, assistenza sociale e inabilità al lavoro) per i quali nonviene pagato alcun contributo fiscale o previdenziale.

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di reddito e un prestito per iniziare un’attività a chiunque intenda diventa-re lavoratore autonomo. Inoltre, alcuni recenti cambiamenti al sistema REAhanno introdotto il cosiddetto contratto di reintegro individuale. Nel siste-ma tradizionale della UWV, un inabile al lavoro riceveva un’offerta di unprogramma di reintegro, svincolato dalla UWV e dato ad un fornitore diservizi sul mercato privato. Il governo si è reso conto che era necessariodare agli inabili al lavoro la possibilità di programmi alternativi su misurao tramite un’impresa specifica per il reintegro. Pertanto, dal 14 luglio 2004,la persona può optare per un contratto di reintegro individuale.

WVP (Wet Verbettering Poorewachter)Nel novembre 2001, il parlamento olandese ha adottato il Gate-

keeper Improvement Act (Wet Verbettering Poorewachter, WVP), il cuiobiettivo è migliorare la procedura durante il primo anno di malattia, svi-luppando nuove regole sulla sua registrazione, sul collocamento e sul“periodo di attesa WAO” (sul WAO si veda quanto segue), sia per i di-pendenti che per il datore di lavoro. Entrata in vigore il primo aprile2002, la legge cerca, inoltre, di chiarire la divisione di responsabilità tradatori di lavoro, dipendenti, servizi per la salute e la sicurezza e le agen-zie di attuazione, durante il primo anno di malattia.

Per consentire ai dipendenti in malattia di ritornare al lavoroprima possibile, sono state sviluppate norme che specificano lo sforzominimo da fare per il reintegro da parte del datore di lavoro, dei serviziper la salute e sicurezza, e del dipendente. Tali norme che si applicanoagli sforzi fatti per incoraggiare le persone a ritornare al lavoro, chiari-scono la posizione che deve essere presa dai datori di lavoro e dai di-pendenti. Ciò agevola l’Ente di Attuazione per la Sicurezza Sociale(UWV), nell’accertare che gli sforzi per il reintegro del lavoratore risultinosoddisfacenti.

La legge esplicita i diritti e gli obblighi di datori di lavoro e di-pendenti, durante il primo anno di malattia. Ai datori di lavoro che nonriescono a fare abbastanza per favorire il ritorno al lavoro del loro dipen-dente malato, può essere richiesto di continuare a pagargli lo stipendioper un ulteriore anno. I dipendenti malati che si rifiutano di cooperarepossono vedere i loro salari bloccati o, se ciò non fosse sufficiente, pos-sono essere licenziati. Prima che venga emesso il permesso vincolante dilicenziamento, è richiesto un avviso dall’agenzia di attuazione.

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so”, essenzialmente un’attuazione pubblica dei servizi di reintegro ad“aperto”, mercato libero). Di conseguenza, la valutazione ottimale delleattività di reintegro non è ancora stata raggiunta, ma in futuro è previstoun miglioramento e, a questo proposito, il ministero preposto continueràa monitorarne gli sviluppi. Si renderanno evidenti tutti i possibili sforziper salvaguardare la qualità dei servizi forniti dalle aziende private direintegro. Le procedure d’appalto sfoceranno in contratti di reintegro tratitolari pubblici e aziende private di reintegro e queste dovranno garanti-re precisi ed efficaci finanziamenti di fondi pubblici. Ciò implica, fra le al-tre cose, un più forte accento sul ”finanziamento orientato al risultato” euna chiara definizione di cosa si intende con ”reintegro durevole nell’im-piego” per le aziende di reintegro.

La Legge KLIQAgli inizi del 2000, il Ministro per il Lavoro e gli Affari Sociali ha

chiesto al Servizio Pubblico per l’Impiego olandese (Arbvo 1996) di stabi-lire una netta divisione interna nelle responsabilità sui servizi. Sono statecreate, all'interno del suddetto Servizio, le seguenti cinque funzioni:• Servizi di base (la rete nazionale di uffici di Servizio per l’Impiego con

circa 3.000 dipendenti);• KLIQ (una rete nazionale ramificata per il collocamento e l’idoneità al

lavoro, con circa 3.300 dipendenti);• Centri di Formazione Professionale (circa 1.000 dipendenti);• Facent (Servizi di Facilitazione (circa 300 dipendenti);• ESF-Olanda (circa 70 dipendenti).

Tutte sono diventate in gran parte autonome e responsabili peri propri servizi all'interno di Arbvo. Le responsabilità e la struttura deiServizi per l’Impiego (Legge PES 1996) sono cambiate radicalmente acausa della Legge SUWI.

Un cambiamento importante è che l'Organizzazione Centraleper il Lavoro e il Reddito (CWI) limiterà il suo lavoro rispetto alla fornitu-ra dei servizi di base, quali il Servizio pubblico per l’impiego. In relazio-ne a questo, le rimanenti quattro funzioni sono state trasferite ad altreorganizzazioni (pubbliche) o sono state privatizzate.

La privatizzazione più radicale ha interessato la ”divisione delreintegro” del Servizio pubblico per l’impiego. Tale privatizzazione è re-

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Sebbene non esista alcuna definizione ufficiale di “lavoro som-merso”, sono state prese diverse misure legislative a riguardo. Sono leg-gi che riguardano soprattutto gli immigrati e i lavoratori migranti, il loromonitoraggio spetta all’Ispettorato del Lavoro. Recentemente i politicihanno potenziato i controlli in tal senso e aumentato le multe previste. Iprincipali obiettivi delle visite e dei monitoraggi aziendali sono le agen-zie per il lavoro temporaneo e le imprese agricole, le quali sono note perl’utilizzo (relativamente poco costoso) di lavoratori illegali, soprattuttodell’Europa dell’est.

1.7 Accesso al mercato del lavoro per persone disabili

Con circa un milione di persone disabili, il governo olandese hainteresse a ridurre il numero dei percettori di indennità assicurative perdisabilità. Negli ultimi anni, le proposte legislative hanno riguardato larevisione di inabilità al lavoro per molti disabili di lungo periodo. Tutti irichiedenti in grado di compiere qualche lavoro possono ricevere un fi-nanziamento uguale all’ammontare dell’indennità. Essi possono utilizzarequesto fondo di reintegro personale per finanziare, tra le altre cose, atti-vità di orientamento alla carriera e di formazione professionale, le qualipossono essere acquistate attraverso l’UWV, l'Istituto per la StrutturaSussidiaria dei Lavoratori. I datori di lavoro ricevono un incentivo finan-ziario di 2000 euro annui per tre anni se assumono lavoratori disabili. Ailavoratori con disabilità mentali o fisiche, per i quali è praticamente im-possibile un regolare impiego, viene offerto un lavoro protetto.

1.8 Incentivi per le iniziative pubblico-private

Legge SUWI (Struttura dell'Organizzazione dell'Applicazione nell’areadell’Impiego e del Reddito): un mercato privato per il reintegro.

L’esternalizzazione delle attività di reintegro alle agenzie privateè un elemento caratteristico della nuova struttura esecutiva. La LeggeSuwi stabilisce che gli appaltatori pubblici (ovvero l'Istituto per la Strut-tura Sussidiaria dei Lavoratori e dei Comuni), quelli privati, ovvero i da-tori di lavoro, debbano acquistare i servizi di reintegro su libero mercato.Al momento si è ancora in una fase transitoria (passando da “quasi chiu-

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donne, contro il 77% per gli uomini. L'obiettivo principale del governo èdi arrivare al 65% entro il 2010.

Per promuovere e sostenere la partecipazione delle donne diorigine straniera, è stata istituita una commissione provvisoria ed indi-pendente denominata PaVem (Participatie van vrouwen uit etnische min-derheidsgroepen). Il suo ruolo è sostenere le politiche comunali per lapartecipazione delle donne appartenenti a minoranze etniche.

Un'altra iniziativa è una convenzione stipulata nel 2002 fraCWI, Organizzazione Centrale per il Lavoro e Reddito, istituzioni di for-mazione professionale, l'Unione Olandese dei Rivenditori ed altre.

GiovaniIl governo olandese ha lanciato un programma di azioni volte a

contrastare il prematuro abbandono dell’istruzione e della formazione daparte dei giovani che altrimenti arriverebbero sul mercato del lavoro senzaalcuna qualifica. L’idea è di ridurre del 30% entro il 2006 il numero di co-loro che abbandonano la scuola prematuramente, e del 50% entro il 2010. Per il periodo 2004-2007 sono state messe in atto le seguenti misure: :• incentivi fiscali per la formazione dei giovani;• finanziamento integrativo per il CWI per consulenze individuali, forma-

zione, corsi brevi;• istituzione di un’Unità per la Disoccupazione Giovanile;• sperimentazione del cosiddetto passaporto del mercato del lavoro, che

attesti la qualifica e lo sviluppo personale del giovane.

Minoranze EtnicheNel 1994 entrò in vigore una legge per promuovere l’accesso

proporzionale all’occupazione per le minoranze etniche (Legge WBEAA) emodificare il comportamento dei datori del lavoro. A tale scopo, venneroistituiti tre obblighi per i circa 20.000 datori di lavoro con più di 35 per-sone sul libro paga: essi dovevano mantenere un registro del personaleche documentasse le minoranze etniche occupate; redigere e renderepubblico un rapporto annuale in cui confrontare la percentuale delle mi-noranze etniche nella loro impresa a quella presente in tutta la regione;dovevano formulare un piano d'azione interno contenente la situazioneall'interno dell'azienda per quanto riguardava le politiche di gestione delpersonale e dell’ambiente di lavoro per gli immigranti, i loro obiettivi ed

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golata dalla legge KLIQ. Lo scopo della legge è trasferire l'operazione direintegro del Servizio pubblico per l’impiego (vedi legge PES 1996) adun'azienda privata, una società pubblica a responsabilità limitata, e re-golamentare un certo numero di funzioni riguardo al suo trasferimento.La legge regola, inoltre, la creazione di un'azienda privata di proprietàdello Stato, della quale è unico azionista. Lo scopo di questa è operarein accordo col mercato per i servizi di reintegro. L’azienda, in ogni caso,è destinata a fornire i servizi di reintegro che il Servizio pubblico perl’impiego (seguendo la legge PES 1996) offre agli aspiranti lavoratori, dif-ficili da collocare. Inoltre, l’azienda KLIQ offre servizi per aiutare i lavora-tori disabili a trovare lavoro, così come i servizi per aiutare i datori dilavoro a trovare personale e ad effettuare attività di reintegro per l’Istitu-to per i Programmi sui Sussidi dei Lavoratori e i Comuni.L’azienda KLIQ è privata ed opera su tutto il territorio nazionale. Ognianno fornisce servizi a più di 20.000 persone.

1.9 Programmi per l’invecchiamento attivo

Nel dibattito creatosi sul posticipo dell’età pensionabile da 65anni a 67 o anche 70, il governo olandese ha annunciato misure perscoraggiare l’utilizzo del programma di pensionamento anticipato, attra-verso l’abolizione dei previsti incentivi fiscali. Queste proposte di leggeattendono ancora la loro promulgazione. Come misura sostitutiva saràintrodotto un cosiddetto piano di risparmi a vita, attraverso il quale i la-voratori potranno conservare ogni anno fino al 12% del loro stipendioper i programmi di permesso, per permessi di breve durata (ad esempioper prendersi cura delle persone a carico, permessi sabbatici) oppure peril pensionamento anticipato.

1.10 Misure che favoriscono l’accesso al mercato del lavoro perlavoratori svantaggiati

DonneOltre alla legislazione sulla parità di trattamento, il governo

olandese ha fatto ulteriori sforzi per aumentare la partecipazione delledonne nel mercato del lavoro. Nel 1987, solo una donna su tre aveva unimpiego. Nel 2002, il tasso di partecipazione si è alzato al 54% per le

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L'Ispettorato del Lavoro è stato incaricato di sorvegliare sull’at-tuazione della legge. In caso di mancanza di conformità a questa, dovràinviare una dichiarazione scritta al datore di lavoro, al consiglio del lavo-ro o alla rappresentanza sindacale, così come alle pertinenti organizza-zioni rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori e al ramoregionale dell’Organizzazione Centrale per il Lavoro e il Reddito (CWI).Questa dichiarazione insieme ai rapporti annuali dell'azienda saranno adisposizione del pubblico al CWI e su Internet.

La legge SAMEN è entrata in vigore nell’aprile del 1998 ed èprovvisoria. Data la posizione strutturalmente scarsa nel mercato del la-voro, di persone appartenenti a minoranze etniche, la durata della leggeè stata estesa al 1 gennaio 2004. Sino ad oggi i risultati hanno indicatola sostanziale conformità alla legge SAMEN da parte dei datori di lavoro.Essa è decaduta il 1 gennaio 2004. Il governo crede di avere realizzato ilsuo obiettivo cioè quello di aumentare la consapevolezza fra i datori dilavoro. Il Consiglio dei Ministri, tuttavia, rimane a favore di una registra-zione volontaria fatta dalle aziende.

A seguito della legge SAMEN, è stata annunciata la creazione diun Centro Nazionale sulla Gestione della Diversità (Landelijk Centrum Di-versiteitsmanagement, LCD), poi istituito nel corso del 2004. Esso è ri-volto ai datori di lavoro pubblici e privati e si propone di fornire loroinformazioni e consigli su esempi di “buone pratiche”. Successivamentesarà sviluppato uno strumento di gestione che permetterà alle aziendedi scoprire i pro e i contro delle politiche multiculturali, riguardo alle ri-sorse umane. Attualmente sta per essere lanciata una “rete di ambascia-tori” dei datori di lavoro, focalizzata su accordi relativi alla diffusionedelle “buone pratiche”.

2. Sistemi di sussidio per la disoccupazione

2.1 Tipi di struttura sussidiaria per la disoccupazione

In Olanda esistono due sistemi di pagamenti di sussidi in rela-zione all’assicurazione dei lavoratori: la Legge della Pensione di Invalidi-tà (WAO) e la Legge sulla Disoccupazione (WW), oltre al relativamenteesteso Sistema di Indennità di Sussistenza (ABW).

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i dettagli delle misure da attuare per raggiungere una rappresentazioneproporzionale nell'azienda.

La Legge WBEAA è stata esaminata nel mese di ottobre del1996. Anche se la valutazione ha mostrato che questa ha avuto effettipositivi sull'atteggiamento dei datori di lavoro, la sua esecuzione non èstata decisiva. Ciò è principalmente dovuto ad una mancanza di soste-gno da parte del pubblico.

Nel novembre dello stesso anno, le parti sociali della Fondazio-ne del Lavoro (l'istituzione centrale di dialogo sociale del Paese) hannoraggiunto un nuovo accordo per stimolare l'accesso delle minoranze et-niche nel mercato del lavoro.

Successivamente hanno consigliato al governo di modificare laLegge WBEAA. Per migliorare il contributo della legge al fine del nuovo ac-cordo tra le parti sociali e per aumentare l'efficacia della WBEAA (riducen-do il carico amministrativo sui datori di lavoro), il governo ha proposto insede parlamentare diverse correzioni ricevendo un vasto appoggio politico.

Nell’aprile del 1998, la legge rivista e modificata, è stata ap-provata dal Parlamento ed è stata adottata come Legge di Incoraggia-mento alla Partecipazione nell’Impiego delle Minoranze Etniche (WetStimulering Arbeidsdeelname Minderheden, SAMEN). Essa è concepitacome strumento atto a sostenere le diverse aziende nell’attuazione dellepolitiche multiculturali delle risorse umane.

I cambiamenti più importanti sono:• il rapporto annuale presentato al ramo regionale dell'Organizzazione

Centrale per il Lavoro e il Reddito (CWI) anziché alla Camera di Com-mercio. Il CWI segnala annualmente al Ministro del Lavoro e degli Affa-ri Sociali il numero di datori di lavoro che hanno presentato i lororapporti annuali;

• il datore di lavoro è ora obbligato a pubblicare un documento, anzichédue, contenente i dati sul tasso di partecipazione delle minoranze et-niche nell'organizzazione, e le misure necessarie per portare tali datiin linea col tasso di partecipazione generale della forza lavoro;

• la supervisione della Legge si basa sul Codice civile anziché sul Codicepenale.

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Assistenza: ABW e WWBOgni cittadino olandese o straniero legalmente residente in

Olanda, di 18 anni o più, che non possegga le risorse per provvedere aibisogni basilari, ha il diritto all’assistenza. Alcuni gruppi come gli studen-ti e i detenuti, però, sono esclusi. Il reddito del candidato (per esempiostipendi o reddito derivante dagli investimenti), esclusi l’indennizzo per ifigli a carico e l’affitto, è dedotto dagli importi degli indennizzi ABW, del-l’assistenza speciale e dei premi per aver accettato il lavoro.

2.2 Ente incaricato dei sussidi di disoccupazione

I programmi di assicurazione dei lavoratori ed altre analogheiniziative quali i programmi di invalidità Wajong (Legge dei Provvedimen-ti di Invalidità, Persone Giovani Disabili), WAZ (Legge di Assicurazione diInvalidità per Lavoratori autonomi) e la Toeslagenwet vengono ricondotteall’Ente di Gestione Nazionale dei sussidi di assicurazione dei lavoratori(UWV). Questa organizzazione decide sul diritto all’indennità, sul paga-mento della stessa, sull’accumulo dei contributi e sulla gestione dei fon-di monetari relativi ai sussidi, in relazione ai programmi di assicurazionedei lavoratori. L’UWV è un ente di diritto pubblico e i suoi poteri sonoregolati dalla Legge sulla Gestione del Lavoro e del Reddito.

L’UWV è stato introdotto nel 2002, dopo una riorganizzazionedella gestione dei sussidi. È il risultato di anni di discussione. Dopo ipiani iniziali per privatizzare le agenzie per i sussidi, il governo ha cam-biato completamente parere: la gestione deve essere eseguita dall’UWV,un ufficio centrale di diritto pubblico con uffici locali. L’UWV è il succes-sore del LISV, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Poiché le deci-sioni sulla gestione dei sussidi, e tutte le sentenze emesse discusse inquesto report, riguardano ancora il LISV, è opportuno menzionare alcunedelle caratteristiche di questa organizzazione.

Formalmente, tutte le decisioni sui sussidi ed i contributi basatisui programmi di assicurazione dei lavoratori sono state assunte dalLISV. In pratica, in base ad un accordo con il LISV, le agenzie per i sussi-di hanno gestito le indennità, raccolto i contributi ed assistito i benefi-ciari nell'individuazione del lavoro. Per quest’ultimo compito eranecessaria la cooperazione con gli uffici di collocamento ed i comuni. Le

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Il collocamento degli aspiranti lavoratori è svolto in ugual mi-sura dal sistema di indennità di sussistenza, e i sistemi di disoccupazio-ne e di invalidità. Il dibattito fa riferimento a queste tre differentitipologie di sussidi.

Disoccupazione: WWScopo della Legge sui Sussidi di Disoccupazione è assicurare i

lavoratori contro l'impatto economico della disoccupazione: sono previ-ste indennità nel caso di disoccupazione involontaria per chi ha meno di65 anni. La durata di tale indennità dipende dalla anzianità di servizioed è compresa fra i sei mesi (nel caso di un’anzianità di quattro anni) e icinque anni (nel caso di un’anzianità di 40 anni o più). Una volta che viene versata l’indennità, il disoccupato ha diritto a riceve-re un’ulteriore indennità per altri due anni (o 3,5 anni nel caso di perso-ne con 57,5 anni o più) e il 70% dello stipendio minimo lordo.Successivamente si ha diritto a ricevere l’indennità ABW (Legge di Assi-stenza Nazionale).

Inabilità lavorativa: WAO e WIALe persone impiegate sotto i 65 anni d’età sono assicurate per

un’indennità nel caso di perdita di reddito a causa di disabilità. Le per-sone sono classificate come inabili se, a causa diretta di una malattia,sono totalmente o parzialmente incapaci di guadagnare, con il lavoroche sono ancora in grado di svolgere, il normale reddito guadagnato dapersone sane che svolgono analoghe competenze. Questo diritto si ap-plica a persone inabili per un periodo ininterrotto di 52 settimane. L’in-dennità è percepita per cinque anni. Il premio viene riesaminato entroun anno da quando è stato stipulato. Successivamente l’indennità WAOcomprenderà un’indennità di perdita di reddito, basata sulla paga gior-naliera, la cui durata dipende dall'età e un’indennità di continuazione,basata sulla paga giornaliera di continuazione, senza alcuna scadenza.

Il 1 gennaio 1998, il premio WAO è stato trasferito dall'impiega-to al datore di lavoro, a norma della legge "PEMBA" (che riguarda la dif-ferenziazione del premio e il funzionamento del mercato nelleassicurazioni di invalidità professionali). Il premio WAO è inoltre diventa-to parzialmente dipendente dal rischio di inabilità professionale a caricodel datore di lavoro, il quale può ora farsi carico del rischio di inabilitàdei dipendenti per un determinato periodo di tempo.

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Sociale Verzekeringen, Ctsv). Dal 1 gennaio 2002, tale ente non esistepiù: ora fa parte del Dipartimento degli Affari Sociali e dell’Impiego ed èdenominato Ispettorato del Lavoro e del Reddito. Questo nuovo Ispetto-rato, oltre i lavoratori e i programmi di previdenza sociale, controlleràanche i cosiddetti provvedimenti sociali, quali i sussidi di sussistenza. Diconseguenza, un vantaggio della nuova organizzazione è un approcciointegrato alla supervisione dei programmi di previdenza sociale. Ciò si-gnifica che la cooperazione fra gli enti di gestione dei sussidi avvieneanche allo scopo di supervisionare. Un possibile svantaggio è che partedell'area di azione del nuovo servizio è di competenza del Ministero, dicui esso stesso fa parte.

L'Ispettorato studia la gestione dei sussidi, compreso l'esamedell'applicazione delle regole dei sussidi (che le regole politiche sianoconformi alla legge, i dati sulle pensioni d’invalidità siano affidabili, lagestione dei sussidi abbia valutato se una persona sia realmente disoc-cupata o incapace di lavorare, ecc.).

UWVLa Legge SUWI è entrata in vigore il 1 gennaio 2002. In questo

contesto, le cinque agenzie esecutive per l’assicurazione sociale (Cadans,Gak, Guo, Uszo e Sfb), l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (LISV) sisono fusi per formare un unico organismo pubblico, l'Istituto per laStruttura Sussidiaria dei Lavoratori (UWV). Esso collabora con l'Organiz-zazione Centrale per il Lavoro e il Reddito ed i Comuni per fornire i servi-zi nella serie di iniziative del reddito e del lavoro. La creazione dell’UWVè più di un semplice cambiamento nell'organizzazione: è un nuovo ap-proccio alla previdenza sociale. L’obiettivo è continuare a lavorare a me-no che ciò non sia possibile. Questo ne determina lo scopo: stimolare,in breve tempo, il lavoro. Qualora questo non fosse possibile, l’Istitutoassicura prontamente un sussidio. Si prevede che questa iniziativa abbiabisogno di parecchi anni per essere attuata.

Fra i compiti specifici dell’UWV:• l’attuazione, fra le altre cose, delle assicurazioni di invalidità, dell’assi-

curazione dell‘indennità di malattia, dell'assicurazione per la disoccu-pazione e di alcune altre leggi per il reintegro e relative leggi diattuazione;

• la promozione dell'occupazione di coloro che ricevono sussidi grazie a

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agenzie per i sussidi hanno funzionato a livello nazionale, ciascuna lavo-rando in un settore particolare. Tutte le decisioni sono state prese a no-me del LISV e sotto la sua responsabilità.

Un secondo elemento della riorganizzazione è che il pagamentodelle indennità e gli sforzi per il reintegro verrà fatto attraverso il CWl(Centro per il Lavoro e il Reddito), per il quale coopereranno strettamen-te gli enti di gestione dei sussidi di assicurazione sociale (UWV e SVB),le agenzie comunali per l’assistenza sociale e gli uffici di collocamento. IlCentro per il Lavoro e il Reddito è governato dal CWI che ha sostituitogli uffici di collocamento.

Il CWI è basato sul modello di “sportello unico” sia per le do-mande sui sussidi sia per le attività di reintegro. In altre parole, al mo-mento di fare domanda per un sussidio viene chiesto al richiedentecome procede la ricerca di un nuovo lavoro e lo stesso viene informatosull'assistenza ai tentativi di reintegro (quali opportunità di formazione,sovvenzioni, ecc).

Le attività di reintegro sono state privatizzate. Le aziende pri-vate e gli uffici di collocamento possono competere, per le mansioni dicollocamento, ad un'asta. Essi vengono remunerati per ogni collocamen-to riuscito, oltre a stipulare i contratti con i datori di lavoro e con l’entedi gestione dei sussidi per il reintegro dei disoccupati.

La maggior parte dei programmi di previdenza sociale sono ge-stiti dalla Banca di Assicurazione Sociale, SVB. Questo è un ente di dirit-to pubblico e i suoi poteri sono regolati dalla legge sulla Struttura dellaGestione del Lavoro e del Reddito. La direzione è costituita dai consiglie-ri nominati dalle organizzazioni dei lavoratori, delle organizzazioni dato-riali e dai consiglieri indipendenti, nominati a loro volta dal Ministro delLavoro e degli Affari Sociali. Questa organizzazione è responsabile del-l’AOW (indennità di anzianità), dell’ANW (indennità ai superstiti) e degliAKW (assegni familiari).

Fino al 2002 esisteva un consiglio di supervisione indipendenteper i programmi di assicurazione sociale (ovvero per i programmi di assi-curazione dei lavoratori e di previdenza sociale), il Comitato per la Su-pervisione dei Programmi di Previdenza Sociale (College van Toezicht

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tività a supporto delle operazioni d’affari, fanno capo al Consiglio di Am-ministrazione. Fra le altre responsabilità, il Consiglio decide la missione,gli obiettivi, i valori, le procedure standard e la strategia dell’UWV.

Dal 1 gennaio 2002, il CWI è responsabile del mantenimentodel registro della disoccupazione (Legge sui Sussidi di Disoccupazione,WW). Di conseguenza, nel 2001, 330 dipendenti delle amministrazioni in-caricate alla previdenza sociale sono stati trasferiti all’organizzazioneCWI per svolgere tale compito.

La Legge SUWI stabilisce che l’UWV, il CWI ed i Comuni devonoaccertarsi che sia assegnato un responsabile del caso al cliente, comecontatto permanente nei suoi rapporti con tali enti.

La legge, inoltre, afferma che l’UWV deve accertarsi che ci siauna strutturata e adeguata partecipazione del cliente all'esecuzione dellemansioni sancite dalla legge (sia centralmente che localmente).

Il Ministero degli Affari Sociali e dell'Impiego incoraggia l’UWVa raggiungere tali risultati facendo accordi in base alle prestazioni sulreintegro dei disoccupati aventi diritto al sussidio di disoccupazione, edei lavoratori disabili. Un obiettivo del Ministero è accertarsi che i sus-sidi di disoccupazione (WW) promuovano il reintegro dei lavoratori di-soccupati. Coloro che percepiscono un sussidio di disoccupazione e non riescono atrovare accesso al mercato del lavoro dovranno ricevere, entro un anno,l’offerta di un aiuto sotto forma di un corso o di uno strumento che ridu-ca o neutralizzi le difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro (adesempio l“approccio completo”).

I corsi sono subappaltati dall’UWV in base alla legislazione edalle regolamentazioni sviluppate dal Ministero degli Affari Sociali e del-l'Impiego.

L’UWV non è finanziato da sovvenzioni governative ma dai fon-di di previdenza sociale attivati dall’UWV. Un bilancio preventivo annualee un programma annuale per l'anno successivo, presentato per l’appro-vazione al Ministro per il Lavoro e gli Affari Sociali, servono come baseper la creazione dei fondi.

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tali leggi (l’UWV è responsabile dell’ “approccio completo” per i disoc-cupati che hanno ricevuto il sussidio per la disoccupazione);

• il controllo e l’amministrazione di fondi monetari per i programmi diprevidenza sociale gestiti dall’UWV;

• il dovere di garantire che vengano fornite informazioni corrette ai dato-ri di lavoro, ai dipendenti, ai destinatari di benefici, agli assicurati, agliaspiranti-lavoratori, ai coordinamenti regionali e agli altri interessati al-l'applicazione delle assicurazioni e delle leggi elencate e dei compitisopra descritti;

• su richiesta di un datore di lavoro o di un dipendente, il diritto di esa-minare e decidere se una persona sia adatta ad un lavoro, e il dirittodi intervenire in caso di disputa fra il datore di lavoro e il dipendente,sul diritto di pagamento o sul salario;

• su richiesta di un datore di lavoro, di un dipendente o di un’azienda”auto-assicurata”, il diritto di esaminare e decidere in merito a diversequestioni inerenti il rapporto datore di lavoro – dipendente malato;

• il dovere di dare informazioni, su richiesta del Ministro per il Lavoro egli Affari Sociali, al fine di accertare la fattibilità di piani e regolamen-tazioni politiche;

• alla richiesta di un datore di lavoro o di un dipendente, il diritto di for-nire informazioni su aspetti di incapacità lavorativa e reintegro riguar-danti l’assicurazione sociale.

Per quanto riguarda l'organizzazione, l’Istituto per la StrutturaSussidiaria dei Lavoratori (UWV) è un ente amministrativo indipendente,generato a norma della Legge SUWI, diretto da un Consiglio di Ammini-strazione formato da quattro persone. Il Consiglio è responsabile del-l'amministrazione quotidiana dell’UWV e dell’adempimento dellemansioni e competenze assegnate all’UWV con la Legge SUWI. Il Consi-glio di Amministrazione viene nominato dal Ministro per il Lavoro e gliAffari Sociali. Oltre al Consiglio di Amministrazione, Il Ministro per il La-voro e gli Affari Sociali nomina un Consiglio Consultivo. Il Consiglio diAmministrazione chiede il parere del Consiglio Consultivo prima di pre-sentare al Ministro il programma politico pluriennale, il programma an-nuale, il rapporto annuale, il bilancio preventivo, lo stato dei contiannuale, ecc.

Le varie divisioni di direzione e gli uffici di direzione, responsa-bili dell'attuazione della legislazione sull’assicurazione sociale e sulle at-

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• supplemento allo stipendio: le persone disoccupate che accettano il la-voro pagato meno rispetto al loro sussidio di disoccupazione, possonoricevere un supplemento sullo stipendio per alzare lo stesso al livellodel sussidio. Il supplemento sullo stipendio evita alla persona che go-de del sussidio di disoccupazione, di subire una riduzione del proprioreddito dopo avere accettato il lavoro;

• uso preventivo dei fondi: nel contesto del WW, i fondi monetari posso-no essere usati preventivamente per i lavoratori che sono a rischio di-soccupazione entro un periodo di quattro mesi. L'agenzia che li erogapuò usare i fondi per finanziare iniziative, quali formazione o media-zione, onde prevenire la disoccupazione;

• formazione: vengono estese le opportunità di formazione ed istruzionementre si continua a percepire il sussidio di assicurazione contro la di-soccupazione;

• passaggio al lavoro autonomo: una persona che percepisce il sussidiodi assicurazione contro la disoccupazione e che inizia una nuova attivi-tà come lavoratore autonomo, può continuare a ricevere il sussidioWW per sei mesi;

• conclusione della propria attività: un lavoratore autonomo che chiudela sua attività può richiedere il sussidio di disoccupazione per un pe-riodo massimo di tre anni.

Dal WAO al WIACi sono un milione di persone che ricevono una pensione di in-

validità (DB) (il 9% della popolazione in età lavorativa), potenzialmenteil più grande bacino del lavoro inattivo da rendere operativo attraversole riforme di politica sociale.

La Legge sull'Inabilità al Lavoro (WAO) assegna un pensione diinvalidità (DB) in caso di una perdita parziale o totale della capacità diguadagno, indipendentemente dalla causa. Il sistema è stato riformatoparecchie volte ma senza ottenere una riduzione sostenibile del numerodi beneficiari.

Più recentemente, tuttavia, sono emersi chiari segni di miglio-ramento. Nel 2003 il numero totale dei beneficiari è diminuito per la pri-ma volta in sette anni. Il numero delle richieste è sceso di un quarto,riflettendo un declino del numero dei percettori dell'indennità per malat-tia (SB) nel 2002, registrato anche nel 2003.

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2.3 Collegamento fra fornitore e Servizi per l’impiego

L’ UWV ed i Comuni sono gli enti principali all’attuazione dellepolitiche per i servizi sociali e l’assistenza al lavoro. Questi due enti sonoassociati fra loro, e in questo senso, collegati con il CWI (il Servizio Pubbli-co per l’Impiego) in una serie di iniziative per il lavoro e per il reddito.

2.4 Collegare le politiche e i servizi per l’occupazione attiva con i programmi di sussidio per la disoccupazione: dai servizi sociali ai programmi di assistenza in materia di lavoro

Esperimenti di legge WWQuattro nuovi strumenti sono stati introdotti il 1 agosto 2000

per permettere ai disoccupati aventi diritto al sussidio di disoccupazione,di ritornare a lavorare. Ciò è stato fatto attraverso la Legge sulle Speri-mentazioni (Wet Experimenten WW).

La WW aggiunge un nuovo articolo alla Legge sui Sussidi di Di-soccupazione. Lo scopo del programma è incoraggiare coloro che godonodel sussidio di disoccupazione ad entrare nel lavoro, ma anche evitare il ri-schio che i lavoratori vengano tolti dal registro perdendo i sussidi.Questa legge rende possibile la sperimentazione su determinati strumen-ti di reintegro e sul loro uso in un contesto più ampio e universale. In teoria, le sperimentazioni dovrebbero proseguire per quattro anni, mapossono essere prorogate per altri due anni, con un numero massimo dipartecipanti.

I destinatari di questo programma sono le aziende, le organizza-zioni non-profit, le istituzioni governative, i percettori del sussidio di assi-curazione e di disoccupazione e le persone a rischio di licenziamento.

Sulla base dell’Articolo 130 della Legge WW, sono state avviate sei tipi disperimentazione:• collocazioni in prova: le persone disoccupate che ricevono il sussidio

WW possono lavorare per un datore di lavoro su una base di prova,per un massimo di tre mesi, per verificare la prospettiva reale di uncontratto di lavoro alla conclusione del periodo di prova;

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Una prima regola permette ad una persona invalida che trovalavoro, se non è in grado di svolgerlo, il diritto di ricevere ancora l’in-dennità. Ciò è importante perchè una persona invalida può essere dispo-sta ad accettare il lavoro, ma può rimanere ancora incerta riguardo allesue effettive capacità a fare quel lavoro. I motivi per non essere in gradodi lavorare possono provenire dalla sua disabilità, ma possono anche ve-nire da altri fattori, per esempio l'incertezza sulle possibilità di svolgerela parte esecutiva del lavoro. In tali casi, questo lavoro non può essereusato per valutare la sua incapacità lavorativa, così come abbiamo vistoin precedenza. Per incoraggiare un tale soggetto ad accettare il lavoro, lalegge lo assicura sulle sue condizioni di indennità che non cambiano perun periodo massimo di tre anni. Invece, il reddito derivante da questolavoro viene dedotto dalla sua indennità. Di conseguenza, se smette difare questo lavoro, riceverà il vecchio sussidio.

Se una persona comincia a fare un lavoro per il quale, al contra-rio della situazione precedente, è ritenuto adatto, il suo livello di indennitàviene modificato (riceverà un sussidio più basso o il suo diritto a benefi-ciarne terminerà). Supponiamo che la sua incapacità lavorativa aumentidopo un certo periodo di tempo. Secondo le normali regole per richiedereil sussidio, è necessario attendere un periodo di 52 settimane. Poiché taleregola potrebbe scoraggiare una persona dall'accettare questo lavoro, vie-ne individuato un periodo di attesa più breve per gli ex-percettori di in-dennità, durante i cinque anni successivi a quando l’indennità è stataritirata; entro questo periodo, infatti, il periodo di attesa è di quattro setti-mane se l'invalidità ha la stessa causa dell'invalidità precedente. L'effettodi questa norma è che diventa più interessante per questa persona accet-tare un nuovo lavoro. Nel caso di un aumento dell'incapacità, dopo pocotempo riceve di nuovo l’indennità di invalidità.

La Legge REALa Legge sul Reintegro dei Lavoratori Disabili (REA, 1998) è sta-

ta introdotta per dare una struttura generale alle misure di reintegro perlavoratori che sono inabili. Una persona inabile al lavoro, ai sensi dellalegge, è una persona che, a causa della malattia o di carenze, ha impe-dimenti nel conseguire o nel realizzare un lavoro. I beneficiari di determi-nati programmi specifici (come WAG, WAZ or Wajong) appartengono aquesta categoria in tutti i casi. Ma anche altri possono essere consideraticome inabili al lavoro, se ne soddisfano la definizione.

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Una parte della diminuzione è dovuta ai miglioramenti istitu-zionali. In primo luogo, una legge sul miglioramento dei metodi di sele-zione, entrata in vigore il 1 aprile 2002, che ha introdotto obblighireciproci più rigorosi sugli sforzi di reintegro per i lavoratori con indenni-tà di malattia di lunga durata (SB) ed i loro datori di lavoro (si veda so-pra per una trattazione della legge). In secondo luogo, le cinque agenzie pubbliche DB sono state fuse in unasingola, l’UWV, il 1 gennaio 2002, riducendo l'influenza degli interessi delsettore sull'autorità di DB.

In terzo luogo, l'effetto della sperimentazione con i premi WAOa livello aziendale (Pemba) introdotta nel 1998, è cresciuto quando i pre-mi sono diventati sempre più differenziati per medie e grandi aziende. È probabile, tuttavia, che parte della diminuzione sia di natura ciclica: unmercato del lavoro in crisi conduce solitamente ad abbassare i numeri dicasi di malattia dato che i dipendenti temono di perdere il loro lavoro.Inoltre, il numero di richieste dipende anche dai dibattiti sociali sul pro-blema dell’invalidità.

Da qui in avanti, vengono discussi i tentativi principali per rein-tegrare i lavoratori invalidi nel mercato del lavoro

IntroduzionePossono essere distinti tre tipi di incentivi volti ad incoraggiare

coloro che percepiscono indennità, a riprendere il lavoro:• incentivi che rimuovono gli impedimenti nella WAO all’accettazione di

un lavoro o per i datori di lavoro nell'impiegare una persona invalida; • incentivi che favoriscono l’entrata nel lavoro dei disabili e per i datori

di lavoro che assumono una persona invalida (questi incentivi sonostati riorganizzati e raccolti in una nuova legge, la legge REA);

• disincentivi nella forma di contributi più alti per il datore di lavoro, perun lavoratore che diventa invalido.

Misure per il reintegro contenute nel WAO Varie regole sono state inserite nella WAO affinché i percettori

di indennità riprendano il lavoro. La maggior parte di tali regole sonostate descritte nella sezione precedente e sono ricapitolate qui per dareuna panoramica delle misure per promuovere il reintegro dei percettoridi indennità nel lavoro.

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Dai primi dati di valutazione sulla Legge Pemba, segue che, du-rante l'anno 2000, per il 96% delle imprese con meno di 15 dipendenti,il contributo totale per WAO è diventato più basso. Per il 43% delle im-prese più grandi (con più di quindici dipendenti), il contributo totale perWAO è diventato più alto nel 2000. Ciò è coerente con l’osservazioneche i richiedenti di WAO vengono dalle imprese più grandi.

Valutazione delle Misure per il ReintegroEsiste una vasta gamma di incentivi e disincentivi rispettiva-

mente per il reintegro e il licenziamento dei lavoratori invalidi. Se un la-voratore diventa destinatario della indennità WAO verrà imposto aldatore di lavoro un contributo differenziale. Se decide di mantenere que-sto dipendente, riceverà un'esenzione dall'obbligo a pagare i contributidei datori di lavoro. Questo lavoratore può ricevere una riduzione di im-posta ed il datore di lavoro non deve pagare un contributo differenziale.Nell'insieme queste sembrano essere delle disposizioni generose.

Finora, tuttavia, questi strumenti non sembrano aver avuto suc-cesso. I fondi disponibili non sono stati esauriti. Ai datori di lavoro oc-corre un tempo considerevole per essere informati sulle nuovedisposizioni di sovvenzione. Anche se le condizioni per il datore di lavo-ro sono facili da adempiere (si può ottenere un lavoratore disabile “a co-sto zero” – vale a dire la somma delle sovvenzioni e le riduzioni suicontributi portano ad oneri salariali bassi per i primi anni), i datori di la-voro sembrano ancora fare un uso insufficiente degli incentivi. Gli impiegati delle agenzie per le indennità sostengono di non averetempo per incoraggiare i datori di lavoro ad assumere un lavoratore in-valido. Il loro lavoro è, infatti, ancora limitato a calcolare l’ammontaredella indennità.

Quando è stata introdotta, nel 1998, la Legge sulla promozio-ne del reintegro delle persone disabili nel lavoro, il governo ha valuta-to che avrebbe portato ad un supplemento di 6.500 collocamenti. Neltotale ci sarebbero stati, secondo la valutazione di governo, 63.000collocamenti l’anno.

I primi dati di valutazione mostrano che, nel 1999, dei 1.600progetti di collocamento previsti, nei primi nove mesi dell'anno ne sonostati realizzati soltanto 259: è stato usato soltanto il 10% dei fondi.

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La Legge REA è amministrata dall’UWV. I costi sono pagati dalFondo per il Reintegro, finanziato da altri fondi quali il Fondo di Invalidi-tà (col quale sono pagate le indennità WAO) ed il fondo WW (sussidi didisoccupazione), col quale sono pagate le indennità WW.

Incentivi relativi ai contributi dei datori di lavoroNel 1998, il finanziamento della Legge WAO è stato completa-

mente modificato dalla Legge PEMBA. Lo scopo delle nuove regole èrendere i datori di lavoro più responsabili dei costi delle indennità. Se-condo le nuove regole deve essere pagato un contributo di base, lostesso per tutti i datori di lavoro.

Oltre al contributo di base, deve essere pagato un contributodifferenziale, che è basato sul numero di dipendenti che hanno avuto di-ritto al sussidio WAO durante gli ultimi tre anni. Questi contributi devonofinanziare i costi dei primi cinque anni di sussidi WAO pagati ai suoi di-pendenti. Di conseguenza, più alto è il numero di (ex) dipendenti che ri-chiedono la pensione di invalidità, più alto è il contributo.

Per un’impresa grande, il contributo differenziale massimo è il3,24% del libro paga.

Un datore di lavoro può anche decidere, in alcune circostanze,di sostenere egli stesso il rischio del pagamento delle indennità WAOdurante i primi cinque anni. A questo scopo si può acquisire un’assicura-zione privata. I dipendenti ricevono le stesse indennità come se fosseroassicurati secondo la Legge WAO. In questo caso, il datore di lavoro nondeve pagare il contributo relativo all’impresa.

Ci sono state alcune decisioni della Corte Centrale d’Appello,che ha dichiarato parzialmente illegittime alcune regole procedurali ri-guardo alla Legge Pemba. Un esempio è che quando il dipendente nonpermette al suo datore di lavoro di leggere la scheda relativa alla sua in-dennità, il datore di lavoro non ha il diritto ad avere tale informazione;soltanto un medico, rappresentante del datore di lavoro, ne ha il dirittoe comunque non è autorizzato a divulgarla al datore di lavoro. La CorteCentrale d’Appello ha stabilito che questa regola era in contrasto con lecondizioni di un giusto processo richieste all'Articolo 6 della Convenzio-ne Europea sui Diritti Umani.

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pendio nel caso di malattia, per un massimo di 104 settimane, anzichédi 52 settimane. Questa legge è entrata in vigore il 1 Gennaio 2004. Ciò significa che la Legge sul miglioramento del monitoraggio, da quelmomento in avanti, si occupa dei primi due anni di malattia e che il di-pendente può soltanto fare domanda per un sussidio WAO alla fine delsecondo anno di malattia, con l’uso del rapporto di reintegro.

Questa legge è discussa in modo più dettagliato in seguito.

Invalidità parziale secondo la WAOGli effetti delle politiche di reintegro rimanevano ancora delu-

denti, nonostante i tentativi di miglioramento. Il problema principale èche risultava difficile prestare a tutti i richiedenti un’attenzione individua-le, in effetti necessaria. Invece, sono state approntate misure più generi-che, come la ridefinizione del concetto dell'inabilità al lavoro el’introduzione di condizioni per il pagamento dell’indennità.

Un problema importante è stato posto dall’invalido parziale. Ilnumero di persone che ricevono un’indennità di invalidità parziale (DB) èdecollato durante gli anni '90. Mentre la prima ondata di queste personesi è tipicamente ritirata dal mercato del lavoro, più recentemente unnuovo gruppo di lavoratori, destinatari del DB parziale, è emerso e hasempre più modificato il dibattito politico. Nel 1999 già il 50% dei desti-natari di DB parziale continuava a lavorare presso lo stesso datore di la-voro. L'importanza del DB parziale ha continuato a crescere negli annirecenti, particolarmente fra le donne, nella seconda metà delle loro vitelavorative.

Di conseguenza, fornendo al malato ed al datore di lavoro fortiincentivi di reintegro e una valutazione di invalidità indipendente e di al-ta qualità, sono ovvie le sfide per la riforma sull’invalidità. Tuttavia, co-me presupposto per il reintegro, il sistema di indennità dovrebbe anchediventare meno invogliante. Secondo uno studio recente dell’OECD sullepolitiche di invalidità in 20 paesi, l’Olanda è uno dei Paesi più generosiin termini di indennità e di copertura.

Di conseguenza, limitare l'assorbimento del DB completo ai ca-si veramente seri, un criterio rigoroso e l'accesso con sbarramento al DBparziale per i casi più delicati, sono ulteriori sfide.

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Le ragioni sono: mancanza d’informazione e di tempo, rifiuto diaccollarsi il rischio di assumere un lavoratore disabile.

La sostituzione dell‘indennità con l’esenzione dai contributi daparte dei datori di lavoro, ha significato rendere più facile l’ottenimentodel supporto ai datori di lavoro, ma è ancora incerto se le misure hannoavuto gli effetti desiderati.

Alla fine del 2001 è stato pubblicato un rapporto della Commis-sione di Controllo del bilancio olandese (Algemene Rekenkamer) sullemisure di reintegro per le persone inabili. La conclusione è stata che nonci sono dati evidenti sul successo delle misure per il reintegro. Non cisono neanche informazioni sulla durata e la qualità dei collocamenti nellavoro. I dati presentati dal Ministro sul reintegro delle persone inabilinel lavoro sono stati considerati troppo ottimistici dalla Commissione diControllo del bilancio. Eppure, da una ricerca di questa Commissione, èapparso che l’86% di coloro che sono stati reintegrati, dopo un anno eraancora al lavoro. Nel 75% dei casi il lavoro era per più di venti ore setti-manali e il 60% ha lavorato con un contratto a tempo indeterminato.Tuttavia i contratti fra la gestione delle indennità e le imprese per il rein-tegro erano, dal punto di vista della Commissione di Controllo del bilan-cio, insufficientemente finalizzati all’impiego a lungo termine e allaqualità del lavoro. Si è chiesto al Ministro di formulare criteri più rigorosiper gli obiettivi di reintegro. Il Ministro ha accettato sia le conclusioniche i suggerimenti.

La legge sul miglioramento del monitoraggioIn passato, in Olanda, le regolamentazioni sull’inabilità lavorati-

va hanno causato problemi al bilancio. Inoltre, hanno posto un problemariguardo all'idoneità al lavoro e all'adattabilità della forza lavoro. Le nuo-ve regole su questo tema hanno preparato un nuovo terreno per l’occu-pazione e l'adattabilità continua dei lavoratori. La cosiddetta Legge sulmiglioramento del monitoraggio (Wet Verbetering Poortwachter, WVP,2001) è un esempio abbastanza recente. I lavoratori ammalati e i lorodatori di lavoro devono cooperare nel reintegro dei lavoratori.

La nuova legge può essere vista come il primo passo verso unnuovo approccio alla malattia e all'invalidità. Un secondo passo è statofatto con la legge riguardante l'estensione dell'obbligo a pagare lo sti-

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consiste in due parti: la Legge sulla riabilitazione delle persone parzial-mente invalide (WGA) e la Legge sulla provvigione di reddito per le per-sone interamente invalide (IVA).

Con la nuova legge tutti coloro che ne vengono coinvolti – di-pendenti, datori di lavoro, assicuratori e l'Istituto di Assicurazione degliImpiegati (UWV) – faranno tutto il possibile per aiutare i lavoratori par-zialmente invalidi nell’impiego, o li aiuteranno a rimanere nell'impiego.Essa entrerà in vigore durante il primo e secondo anno della malattiadella persona. A partire dal 1 gennaio 2004, il datore di lavoro è obbliga-to, in caso di malattia, a continuare a pagare all'impiegato il 70% deisuoi stipendi per due anni. Inoltre, sia il datore di lavoro che il dipen-dente sono responsabili delle azioni che porteranno al ritorno al lavoro.

Alla fine del secondo anno della malattia, l’UWV valuterà se en-trambe le parti hanno fatto tutto il possibile per mantenere il lavoratoreparzialmente invalido, nell'impiego o per farlo ritornare al lavoro. Nel ca-so di una risposta affermativa, un lavoratore parzialmente invalido (conpiù del 35 per cento di invalidità) sarà autorizzato ad una pensione diinvalidità, secondo la Legge WGA che incoraggia le persone a lavorare (oad aumentare le loro ore lavorative), poiché all’aumento delle ore lavora-tive corrisponde l’aumento del reddito totale. La WGA, inoltre, fornisceun incentivo ai datori di lavoro: i datori di lavoro che aiutano una perso-na parzialmente invalida nell’impiego, o che mantengono impiegata unapersona parzialmente invalida, non sono obbligati a continuare a pagaregli stipendi qualora la persona interessata, nei successivi cinque anni, sidovesse ammalare. In tal caso, l’UWV sarebbe responsabile del paga-mento dello stipendio. Inoltre, un datore di lavoro ottiene uno scontosui premi di assicurazione sociale se prende o mantiene una personaparzialmente invalida sul suo libro paga. Anche il premio flessibile per ilWGA è un incentivo per i datori di lavoro: più un dipendente parzialmen-te invalido lavora, più il premio è ridotto, mentre il premio può aumenta-re se la persona riduce le sue ore lavorative.

La WGA provvede ad una pensione di invalidità della previden-za sociale basata sull'ultimo stipendio guadagnato. Successivamente sipuò avere diritto ad un ulteriore sussidio. A tal proposito viene fatta unadistinzione fra i lavoratori parzialmente invalidi che lavorano e quelli chenon lavorano. Un lavoratore parzialmente invalido che non lavora, o non

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Il governo ha elaborato, e parzialmente attuato, una strategiaper venire incontro alle sfide sopra descritte, creando le Donner II propo-sals (2001). Oltre a ridurre la facilità di accesso, l'obiettivo è di renderemobile l’offerta di lavoro fra i percettori di indennità. Innanzitutto questoimplica ridurre al massimo il gruppo dei destinatari di DB. Inoltre la cre-scita risultante dei destinatari parziali di DB deve essere incanalata versoil lavoro part-time attraverso degli incentivi finanziari. Gli elementi chiavedella riforma che sarà introdotta nel 2006 sono: • una definizione medica più rigorosa dell’invalidità totale e una limita-

zione dei casi permanenti;• un innalzamento della perdita minima della capacità di guadagno, per

essere idonei al DB parziale, dal 15 al 35%; inoltre il livello del DBparziale deve dipendere dall'uso della capacità di guadagno residuo.

Il nuovo WAO sarà progettato principalmente per le personeche sono completamente invalide. Per le persone parzialmente invalide,l'idea è di farle tornare di nuovo al lavoro.

Dal reddito al lavoro: WIALa WAO (Legge di assicurazione di invalidità) è stata sostituita

il 1 gennaio 2006 dalla Legge sul Reddito Relativo alla Capacità Lavorati-va (WIA). Questa Legge WIA pone l'enfasi sul lavoro. Attraverso incentivifinanziari, i datori di lavoro e i dipendenti vengono incoraggiati a faretutto il possibile per aiutare le persone parzialmente invalide a trovareun lavoro o a mantenerlo. Allo stesso tempo, ci sarà la protezione delreddito per coloro che non possono più lavorare. Ciò significa un cam-biamento della legislazione attuale sull’invalidità, dove l'enfasi è sul so-stegno al reddito.

Ciò è contenuto in un progetto di legge sul reddito relativo allacapacità lavorativa, cui il Consiglio di Gabinetto ha aderito, dopo unaproposta del Ministro del Lavoro e degli Affari Sociali. La ragione perportare avanti il progetto di legge è il grande numero di persone che ri-chiede un’indennità secondo la Legge sull’Assicurazione di Invalidità. Sela politica rimane invariata, è probabile che il numero di persone inabiliaumenterà ancora in futuro.

La nuova legge pone l'enfasi su che cosa le persone possonoancora fare, invece che su cosa sono diventate incapaci di fare. La legge

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I lavoratori che sono totalmente invalidi sono equiparati ai la-voratori parzialmente invalidi. Essi ricevono un sussidio pari al 70% delprecedente stipendio fino a quando rimangono totalmente invalidi.

I dipendenti che perdono meno del 35% del loro stipendio nonsono soggetti alla legge per i parzialmente invalidi, ma rimangono il piùa lungo possibile al servizio del datore di lavoro.

La WAO corrente rimane in vigore per i casi attuali. Tuttavia cir-ca 450.000 di loro verranno rivalutati e tale riesame sarà basato tra l'al-tro sull'età. Ciò assicura che i giovani con le migliori probabilità diritorno al lavoro vengano valutati per primi. Le persone di 55 anni e ol-tre non saranno rivalutate. La rivalutazione avverrà in base ai nuovi re-quisiti, entrati in vigore dal 1° ottobre 2004. Il nuovo strumentocomporterà, nel tempo, un risparmio di 1,7 miliardi di euro l’anno.

WWBIl 9 ottobre 2003, il Parlamento ha adottato la Legge sull’Im-

piego e l’Assistenza Sociale (Wet Werk en Bijstand, WWB 2003). Questalegge è entrata in vigore il 1 gennaio 2004.

Lo scopo della nuova legge è di aumentare il numero dei desti-natari del sussidio di assistenza sociale che trovano lavoro per la primavolta o che ritornano al lavoro retribuito. Inoltre è stata concepita perdare ai Comuni una responsabilità centrale alla promozione del reintegrodei destinatari del sussidio di assistenza sociale, di quelli non aventi di-ritto ai sussidi e di quelli che ricevono i sussidi grazie alla Legge Genera-le sui parenti superstiti (Anw).

La Legge WWB sostituisce la Legge di Assistenza Nazionale(ABW), la Legge sull’Impiego degli Aspiranti Lavoratori (WIW), la Legge suiFondi, la Legge sulle Provvigioni di Reddito per i Disoccupati Anziani o Par-zialmente Invalidi (IOAW), la Legge sulle Provvigioni di Reddito per gli ex-Lavoratori Autonomi Anziani o Parzialmente Invalidi (IOAZ) ed il Decreto sulMiglioramento dei Lavori e del Livello Base (I/D-Programma dei Lavori).

L'idea centrale è quella che segue: ci si aspetta che ogni citta-dino olandese si sostenti avendo un lavoro. Se ciò non è possibile e nonci sono altri provvedimenti disponibili, allora interviene il governo.

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lavora abbastanza, ha diritto ad un beneficio del 70% dello stipendiominimo moltiplicato per la percentuale di invalidità, determinata in baseal grado di perdita dello stipendio in conseguenza dell'invalidità. Unapersona che lavora otterrà un’indennità integrativa del 70% della diffe-renza fra l'ultimo stipendio guadagnato e lo stipendio guadagnato nel-l'impiego. È necessario che la persona interessata lavori un sufficientenumero di ore.

Il governo concede al datore di lavoro la possibilità di sceltanel sostenere il rischio di invalidità dei suoi stessi impiegati, essendocoperto da assicurazione privata o dall’UWV. Per permettere la liberaconcorrenza fra l’UWV e gli assicuratori, il Gabinetto ha deciso di dispor-re un supplemento al premio UWV, secondo i dettami del WGA.

Gli assicuratori devono destinare il capitale in anticipo per po-ter pagare i sussidi per dieci anni. Devono calcolare questo nei premi,mentre l’UWV non richiede un tal cuscinetto di sicurezza e potrebbequindi comportare premi più bassi. Tuttavia, il supplemento sul premiodi WGA non significa che i datori di lavoro pagano di più in premi, poi-ché a fronte di questo supplemento è prevista una riduzione del premioIVA. In base alle norme della corrente Legge sull’Assicurazione di Invali-dità (WAO), soltanto i datori di lavoro pagano i premi. Il premio, inoltre,diminuirà durante i prossimi anni in seguito all'estensione dell'obbligodei datori di lavoro a pagare gli stipendi degli impiegati per due anni an-ziché uno.

Protezione del reddito secondo la nuova legge WIAPer un lavoratore che è completamente e permanentemente in-

valido, il ritorno a lavoro non è possibile.

Il criterio individuato dal governo per assegnare un sussidio ad un lavo-ratore che si dichiara invalido totale permanente, è che costui non sianelle condizioni di guadagnare più del 20% del suo ultimo stipendio,non avendo inoltre prospettiva di recupero. Il sussidio sarà basato sul-l’indice del reddito. L’IVA fornisce un sussidio che è basato sull’ultimostipendio guadagnato (fino a un massimo del 70% dello stipendio ora-rio) e, da allora in poi, una successiva indennità (70% dello stipendiominimo, aumentato di una somma che cresce secondo la lunghezza delperiodo durante il quale la persona ha lavorato).

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Il reddito da lavoro sarà dedotto totalmente dai sussidi di assi-stenza sociale. Tuttavia, sono state assegnate un certo numero di ridu-zioni di imposta: per figli a carico (c’è anche una riduzionesupplementare), per giovane invalido, per genitore single (se hanno il fi-glio più piccolo sotto i cinque anni di età vi è un’ulteriore riduzione), in-fine riduzione di imposta di combinazione.

Ulteriori disposizioni sono state create per lasciare libero unpagamento una tantum che il cliente può ricevere quando inizia un lavo-ro (non più di 1,944 euro l’anno nel 2004).

I requisiti contenuti nella legge riguardanti il lavoro e il reinte-gro si applicano a tutti coloro che hanno meno di 65 anni. La legge nonpermette più che interi gruppi di destinatari di sussidio siano esentati.Tuttavia, un Comune può fare un'eccezione al requisito secondo i singolicasi. I Comuni devono considerare i desideri dei genitori soli con figlisotto i 12 anni e le opzioni per combinare il lavoro e la cura dei figli. Perle persone sopra i 57 anni e mezzo, l’attivazione sociale (lavoro volonta-rio o cura dei bambini) può fornire un'alternativa, qualora non ci fosseuna prospettiva di lavoro. Quelli oltre i 65 anni non sono obbligati a tro-vare un impiego.

La legge permette a quelli interessati di ricevere un sostegnocomunale di reintegro. Le persone in questione includono chiunque rice-va le indennità a norma della Legge di Assistenza Nazionale (Abw) o del-la Legge Generale sui Parenti Viventi (Anw), così come quelli non aventidiritto alle indennità. Il Comune decide innanzitutto se il sostegno è ne-cessario per trovare lavoro, in parte in base a suggerimenti per il reinte-gro dal CWI.

b. Pratiche lavorative atte a portare le persone dalle indennità verso ilreintegroLa legislazione deve offrire più occasioni e maggiori stimoli per il reintegroe la partecipazione, ed i Comuni dovrebbero introdurre tutti gli strumentinecessari. Per provvedere a questo, la legge rende disponibile un fondoper il reintegro da usare a discrezione di ogni Comune. Quest’ultimo deci-de se la persona in questione ha realmente bisogno di un corso di forma-zione per trovare lavoro e, in caso affermativo, quale provvedimento èadatto, preferendo la strada più breve per un’occupazione sostenibile.

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Analogamente interviene se qualcuno non può provvedere allapropria sussistenza attraverso il lavoro.

Per la realizzazione ottimale di questo obiettivo, il sistema del-le disposizioni deve funzionare efficacemente. Non sempre è stato così.Per far sì che le persone passino dai sussidi al lavoro, è necessario chea ciascun cliente sia offerto un servizio su misura. I Comuni hanno di-chiarato che per realizzare questo sono necessari una più grande libertàpolitica, poche regolamentazioni e pochi requisiti amministrativi. Quandovengono assegnate maggiori competenze, vi sono maggiori responsabilità.Come tale, la proposta della Legge sull’Impiego e l’Assistenza Sociale èbasata sullo stanziamento completo dei sussidi di assistenza sociale.

La WWB sviluppa le opinioni e le circostanze menzionate so-pra, in primo luogo mettendo a fuoco i diritti e i doveri degli appaltatorie dei Comuni al fine di incoraggiare sempre più persone a ritornare al la-voro, in secondo luogo, consolidando più testi legislativi, e in terzo luo-go, introducendo una deregolamentazione di ampia portata e unariduzione del numero di requisiti amministrativi.

Elementi principali

a. Diritti e doveri di cittadini e ComuniIl punto di partenza per il cliente/destinatario del sussidio è un ”requisi-to generale per il reintegro”. La legge è basata sul principio di ”lavorogeneralmente accettato” (anziché sul concetto di ”lavoro adatto” in usofino al 2004). Il livello del sussidio pagato è legato alla responsabilitàmostrata dal cliente e al limite fino a cui arrivano i doveri. Ciò rendepossibile ai Comuni correggere più rapidamente il comportamento inde-siderato dei clienti.

Il Comune deve fornire il supporto adatto: è responsabile perl'offerta dei servizi a coloro che non possono trovare il lavoro da soli edeve fornire aiuto equilibrato alle varie categorie. Oltre al lavoro per ilreintegro, il cliente ha diritto a un supporto dal Comune.

Il punto di partenza è ancora che i clienti ed i loro rappresen-tanti devono essere coinvolti nell’attuazione di questa Legge. I primi po-trebbero anche sollevare un'obiezione o depositare un appello.

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d. Innovazione delle politicheI Comuni verranno attrezzati per facilitare il ritorno delle persone al lavo-ro e fornire un reddito garantito. A questo scopo, è stata data una consi-derevole libertà politica. Ciò non significa che i Comuni non hanno piùbisogno di discrezionalità. Il governo crede che la discrezionalità debbaessere concessa, se genera occasioni per migliorare l'efficienza del siste-ma. La legge quindi comprende un provvedimento che permette che unComune effettui una sperimentazione qualora vengano prese disposizionidifferenti da quelle contenute in vari articoli della stessa legge.

e. Reddito garantitoIl provvedimento di un reddito garantito continua ad essere una funzio-ne chiave anche in un approccio indirizzato allo spostamento della genteverso il reintegro. La legge non altera il sistema corrente degli standardcentrali e dei permessi comunali. Tuttavia, i cambiamenti saranno fatti inbase ai mezzi. Nell'assegnare l'assistenza sociale speciale, sono stateabolite le disposizioni di categoria: l'assistenza viene assegnata soltantosu base individuale. Ciò indica chiaramente che la politica dei redditi èuna materia dello Stato. Soltanto i malati cronici e gli invalidi sono esen-ti da questa regola fino al 2006 (anno programmato per l’introduzionedel nuovo sistema di cura). La legge prevede un permesso supplementa-re per le persone che hanno ricevuto non più del reddito minimo per unlungo periodo e non hanno prospettive di trovare lavoro.

f. FinanziamentiLa maggiore responsabilità politica dei Comuni deve essere consideratainsieme ai meccanismi dei fondi. Ai Comuni è stata data la responsabilitàfinanziaria completa dell’esecuzione di questa legge. Il finanziamentocompleto è progettato - insieme alla libera destinazione delle risorse pertrovare un lavoro alla gente - per dare ai Comuni il massimo incentivo adaiutare ogni persona a trovare un lavoro e nel modo migliore possibile.La base per il sistema dei fondi è che il governo copra i rischi legati allasituazione economica, mentre i rischi relativi alla politica comunale sonocoperti dai Comuni.

Il governo fornisce i Comuni di un fondo comprendente una”sezione del reddito” e una ”sezione del lavoro”. Il fondo per la sezionedel reddito cambia in conformità con gli sviluppi economici. Le risorseche i Comuni hanno avanzato dalla sezione del lavoro sono restituite al

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Il Comune fornisce il supporto necessario all'individuazione dellavoro ed offre servizi quali la formazione, le sovvenzioni per il costo dellavoro, l'attivazione sociale, i premi, la cura dei figli. Il Comune delineala politica per il reintegro e assicura alle parti interessate un approccioequilibrato per il quale è esso stesso responsabile.

La legge suppone che la creatività, l'efficacia e l'efficienza delmercato debbano essere sfruttate per trovare la strada più breve per unaregolare occupazione. Un mercato del reintegro che funzioni correttamen-te può permettere ai Comuni di offrire una vasta gamma di attività e diottenere il risultato migliore per i fondi assegnati.

I Comuni hanno quindi bisogno di esternalizzare più attività direintegro possibili alle aziende. Le attività relative al lavoro sovvenziona-to ed anche di mediazione al supporto e ad ogni ”buona pratica di eser-cizio del datore di lavoro” autorizzata, hanno la necessità di essereesternalizzate. Il Comune può scegliere di venire incontro ai suoi delicatiobblighi in modi differenti. Tuttavia, è consigliato il pagamento in granparte basato sui risultati. Ciò dovrebbe garantire che le aziende per ilreintegro individuino la strada più breve per un’occupazione sostenibile.

In primo luogo, un risultato è lo spostamento sostenibile dallesovvenzioni ad un lavoro regolare (oltre sei mesi). Per il gruppo dei “dif-ficili da collocare”, l'occupazione sostenibile può essere un obiettivotroppo difficile. Il lavoro sovvenzionato o l'attivazione sociale possonoessere strumenti che aiutano queste persone a ritornare al mercato dellavoro. A seconda della politica comunale, questi strumenti possono an-che considerarsi come un risultato.

c. Semplificazione e deregolamentazioneSemplificare la legislazione è un importante strumento quando si svilup-pa un metodo di lavoro focalizzato su ”deflusso” e reintegro. Questasemplificazione è stata realizzata in diversi modi. L'idea è sempre statadare più spazio al Comune per fare le proprie scelte.

Ciò implica convertire gli obblighi in responsabilità, sostituendole indennità con sussidi ridotti, abolendo le regole esecutive, limitandola legislazione più dettagliata e riducendo il numero di resoconti che de-vono essere presentati al governo.

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governo. I Comuni possono usare i fondi monetari dalla sezione di reddi-to come vogliono. Il trasferimento dal sistema corrente di fondo limitatoa un sistema di fondo completo, sarà organizzato in modo da assicurareche i rischi rimangano gestibili. Il funzionamento del sistema sarà valuta-to a tempo debito.

g. Supervisione governativaNel controllo dei singoli Comuni, il Ministro per il Lavoro e gli Affari So-ciali verificherà se l'esecuzione sia conforme alla legge. Il Comune in séha la responsabilità primaria del controllo, come con la Legge sull’Assi-stenza Nazionale (Abw). Il controllo del governo avverrà attraverso l'Ispet-torato del Lavoro e del Reddito, sotto l'autorità del Ministro per il Lavoroe gli Affari Sociali. Contrariamente all’Abw, questa forma di controllo noncoinvolge una valutazione delle prestazioni dei singoli Comuni.

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INDIRIZZI UTILI IN IN OLANDA

Ufficio ICE

(ITALIAANS INSTITUUT VOOR BUITENLANDSE HANDEL)

CANCELLERIA CONSOLARE

Westermarkt 2, IV

1016 DK Amsterdam

INDIRIZZO POSTALE:

POSTBUS 10852

1001 EW Amsterdam

Tel. +31 020 - 540.88.00

Fax +31 020 - 644.80.66

e-mail: [email protected]

www.ice.gov.it/estero2/amsterdam

AMBASCIATA D’ITALIA

ALEXANDERSTRAAT 12

2514 JL Den Haag

Tel. +31 070 - 302.10.30

Fax +31 070 - 361.49.32

e-mail [email protected]

www.amblaja.esteri.it

CONSOLATO GENERALE D’ITALIA

Vijzelstraat 79

1017 HG Amsterdam

Tel. +31 020 - 624.00.43

Fax +31 020 - 626.24.44

e-mail [email protected]

www.solcon.nl/consolato

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA

PER L’OLANDA

De Ruyterkade 5

1013 AA Amsterdam

Tel. +31 020 - 7513363

Fax +31 020 - 7519931

e-mail: [email protected]

www.italianchamber.nl

ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA

Keizersgracht 564

1017 EM Amsterdam

Tel. +31 020 - 626.53.14

Fax +31 020 - 638.35.96

e-mail [email protected]

www.italcult.demon.nl/

ENIT (NATIONAL ITALIAANS VERKEERSBUREAU)

Stadhouderskade 2

1054 ES Amsterdam

Tel. +31 020 - 616.82.44

Fax +31 020 - 618.85.15

e-mail: [email protected]

Appendice

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PRINCIPALI CAMERE DI COMMERCIO

OLANDESI:

KAMER VAN KOOPHANDEL AMSTERDAM

De Ruyterkade 5

1013 AA Amsterdam

Postbus 2852

1000 CW Amsterdam

Tel. +31 020 - 531.40.00

Fax +31 020 - 531.47.99

e-mail: [email protected]

KAMER VAN KOOPHANDEL ROTTERDAM

Blaak 40

Postbus 450

3000 AL Rotterdam

Tel. +31 010 - 402.77.77

Fax +31 010 - 414.57.54

[email protected]

IN ITALIA

AMBASCIATA DEI PAESI BASSI

Via M. Mercati 8

00197 Roma

Tel. + 39 06 - 322.11.41

Fax +36 06 - 322.14.40

e-mail: [email protected]

www.olanda.it

SEDE PROVVISORIA DALL’1/6/2005 AL 2006

Via della Camilluccia, 701/703

00135 Roma

Tel. +39 06 - 36767.1

Fax. +39 06 - 36767.256

CONSOLATO GENERALE DEI PAESI BASSI

E UFFICIO COMMERCIALE

Via San Vittore 45

20123 Milano

Tel. +39 02 - 485 5841

Fax +39 02 - 485 584 52

e-mail: [email protected]

www.holland.it

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SITI WEB DI INTERESSE

UNIONE EUROPEA

http://europa.eu.int

MINISTERO DEGLI AFFARI SOCIALI E LAVORO

http://www.minszw.nl

MINISTERO DEGLI AFFARI ECONOMICI

http://www.minez.nl

"CENTRAAL PLAN BUREAU"- UFFICIO OLANDESE PER L'ANALISI DELLA POLITICA ECONOMICA

http://www.cpb.nl

EVD, AGENZIA PER IL COMMERCIO ESTERO DEI PAESI BASSI

http://www.evd.nl

CAMERE DI COMMERCIO OLANDESI SU INTERNET

http://www.kvk.nl

ORGANISATION FOR ECONOMIC CO-OPERATION AND DEVELOPMENT

http://oecd.org

UFFICIO CENTRALE DELLA STATISTICA

http://www.cbs.nl

ISTITUTO NAZIONALE PER IL COMMERCIO ESTERO

http://www.ice.gov.it.htm

DE NEDERLANDSCHE BANK, BANCA CENTRALE DEI PAESI BASSI

http://www.dnb.nl

AMBASCIATA DEL REGNO DEI PAESI BASSI A ROMA

http://www.mfa.nl/rom/italtrade