6 marzo primariE a roma SE vota n’artra vorta? E chi ‘ccE crEdE … · quadrati (quanto Napoli,...

8
SE VOTA N’ARTRA VORTA? E CHI ‘CCE CREDE PIÙ? 6 MARZO PRIMARIE A ROMA

Transcript of 6 marzo primariE a roma SE vota n’artra vorta? E chi ‘ccE crEdE … · quadrati (quanto Napoli,...

SE vota n’artra vorta? E chi ‘ccE crEdE più?

6 marzoprimariE a roma

SE vota n’artra vorta? E chi ‘ccE crEdE più?

Ci credo io, perché sono nato a Roma e a Roma vivo. E a roma, ogni giorno, m’incazzo.

Con la metro che non va, coi parchetti sfasciati, coi rifiuti per terra, con le buche per strada, con le auto in tripla fila.

Ma poi mi dico, che senso ha? Non posso prendermela con la mia città, non posso unirmi al coro di disprezzo che oggi va tanto di moda sui social, sui giornali e nelle tv di mezzo mondo. Io devo difenderla, la mia Roma. E soprattutto, da cittadino, da politico, devo fare qualcosa per farla rinascere.

per questo mi candido a fare il sindaco.

Perché sono una persona onesta che ama la sua città, ma soprattutto perché so che né l’amore, né l’onestà, da soli, possono salvare Roma.

ci vogliono idee, fatti, azioni.

Qui provo a spiegarvene cinque. Sono pezzi dell’idea di città che ci stiamo facendo in questi mesi, percorrendola in lungo e in largo, incontrando migliaia di romani. Sono solo un inizio, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.

diamoci da fare. crediamoci insieme.

Roberto Giachetti

Ci Credo io.

il dEcEntramEnto

è cEntralE

Se pretendiamo che l’assessore ai lavori pubblici conosca ogni angolo di una città di 1.285 chilometri quadrati (quanto Napoli, Milano, Torino e Palermo messe assieme) stiamo freschi.

I municipi servono a questo. A governare la vita dei quartieri guardandoli da vicino. Ma senza effettivi poteri e senza soldi, i municipi sono solo gli ennesimi, inutili carrozzoni.

niente scuse. più potere d’azione, deleghe, fondi e personale ai Municipi (che diventeranno veri e propri comuni). Ma verifica rigorosa e puntuale di ogni centesimo speso.

chE farE

l’ordinario è straordinario

Strade sporche, parchi abbandonati, spazi pubblici inutilizzabili. Colpa dell’amministrazione? Certo, ma non solo. Nemmeno un sindaco coi superpoteri può risollevare Roma dal degrado, anche perché ci vorrebbero le super-finanze (e non ci sono). È necessario che amministrazione e cittadini stringano un patto civile, per dar vita a una opera straordinaria di manutenzione ordinaria, che faccia tornare a splendere la nostra città.

assegnare lavori pubblici solo in totale trasparenza e sotto stretto controllo. creare convenzioni con le associazioni, con i comitati di quartiere e con il volontariato. concedere spazi a canoni agevolati, e promuovere sgravi fiscali per chi investe migliorando la città.

chE farE

il tEmpo è prEzioso

Qualcuno dice che i romani sono lenti. Ma anche Usain Bolt, se dovesse spostarsi nel traffico di Roma, o fare un certificato in Campidoglio, o prendere un autobus dell’Atac, sembrerebbe una lumaca.

Eppure basta poco. Basta smetterla di pensare che «tanto a Roma è sempre così» e cominciare a intervenire in modo massiccio e puntuale sulle situazioni problematiche. Con metodi nuovi, che sostituiscano alle generiche dichiarazioni d’intenti, obiettivi chiari, in tempi precisi e che consentano ai cittadini una verifica costante dei risultati ottenuti.

Entro i primi 100 giorni, monitorare tutto il traffico romano, individuare le aree critiche, attivare servizi digitali per il trasporto pubblico, razionalizzare le fermate, attivare semafori intelligenti.

chE farE

l’ESiStEntE è rivoluzionario

È dovere di un buon amministratore saper volare alto, progettare il futuro, dare alla città una vision (come dicono quelli bravi). Ma c’è un altro dovere, che viene prima di questo. Quello di rimettere i piedi per terra, guardare ai tanti cantieri lasciati a metà, ai bulloni da stringere, ai parchi abbandonati, alle zone dimenticate. Insomma realizzare tanti piccoli e grandi sogni che, lasciati a metà, sono diventati gli incubi quotidiani di tutti i romani. Riaprire un parco storico o aggiustare una strada, a Roma, può essere un atto rivoluzionario. Facciamolo.

censire 100 opere da terminare, e assegnare a ognuna di esse una data trasparente e impegnativa di conclusione dei lavori.

chE farE

la Stanza dEl Sindaco è pEr strada

Chi vuole governare Roma da una stanza del Campidoglio, attraverso Whatsapp, non ha capito niente. Roma devi viverla, se vuoi capirla. E devi capirla, se vuoi governarla. Le delibere, le leggi, le ordinanze, non si applicano da sole, non hanno poteri sanzionatori. Bisogna controllare, verificare, strada per strada, guardare con i propri occhi, ascoltare le voci dei cittadini e, nel caso, tornare indietro e cambiare idea, se qualcosa non funziona.

La nuova classe dirigente non si riconosce dall’anagrafe, ma dalle energie che è disposta a investire in questo lavoro enorme e quotidiano di presidio della città.

una giunta territoriale mensile con sindaco e assessori che ascoltano i cittadini dei quartieri e si sottopongono a una verifica diretta delle cose fatte e di quelle ancora da fare.

chE farE

6 marzoprimariE a roma

ScEgli roberto giachEtti

si vota dalle 8 alle 22

scopri il seggio più vicino su robertogiachetti.it

per votare basta aver compiuto 16 anni, portare la tessera elettorale (se sei maggiorenne) o un documento di identità (se hai meno di 18 anni) e due euro.

giachettiroberto

@bobogiac - @bobogiacsindaco

roberto giachetti