5.3_Aree protette.Tipologia ed economia

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Capofila SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “RAFFAELE MASI” Partner “AMICI DELLA TERRA” CLUB DELL’IRPINIA – ONLUS POR Campania FSE 2007-2013 Asse IV “Capitale Umano” Obiettivo Specifico: i2) “Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità” Obiettivo Operativo: 2 “Migliorare le caratteristiche, l’attrattività, nonché l’accessibilità dell’offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell’innovazione” Avviso pubblico “A scuola… di ecologia” DISPENSE DIDATTICHE Modulo 5 Biodiversità 5.3) argomento: 5.3) argomento: Le aree protette. Tipologia ed economia Le aree protette. Tipologia ed economia

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DISPENSA DEL CORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE. I DESTINATARI DELL’ INTERVENTO SONO 20 GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO -R.MASI- DI ATRIPALDA (AV), I QUALI SONO STATI COINVOLTI IN UN PERCORSO FORMATIVO (FORMALE E INFORMALE) DI TIPO SPERIMENTALE TESO A SENSIBILIZZARLI SULLE TEMATICHE AMBIENTALI E AD IMPATTARE SUL LORO STILE DI VITA E SU QUELLO DELLE RISPETTIVE FAMIGLIE. POR Campania FSE 2007-2013 - Asse IV Capitale Umano Obiettivo Specifico i2: Aumentare l’accesso all’istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità. Obiettivo Operativo 2: Migliorare le caratteristiche, l’attrattività , nonchè l’accessibilità dell’offerta di formazione per gli adulti in particolare nel settore della ricerca e dell’innovazione. - Avviso pubblico: A scuola di ecologia

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POR Campania FSE 2007-2013Asse IV “Capitale Umano”

Obiettivo Specifico: i2) “Aumentare l’accesso all’i struzione e alla formazione

iniziale, professionale e universitaria, migliorand one la qualità”Obiettivo Operativo: 2 “Migliorare le caratteristic he, l’attrattività, nonché

l’accessibilitàdell’offerta di formazione per gli adulti in partic olare nel settore della

ricerca e dell’innovazione”

Avviso pubblico “A scuola… di ecologia”

DISPENSE DIDATTICHE

Modulo 5

Biodiversità

5.3) argomento:5.3) argomento:

Le aree protette. Tipologia ed economiaLe aree protette. Tipologia ed economia

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Economia dei Territori ProtettiEconomia dei Territori ProtettiEconomia dei Territori ProtettiEconomia dei Territori Protetti

� Le aree protette in Italia

� Legislazione nazionale e regionale

� La strategia della UE per le aree protette

� Sviluppo e programmazione nelle aree protette

MODULO 5 BIODIVERSITA

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Un poUn po’’ di storiadi storia� La storia delle aree protette in Italia può essere

schematicamente divisa in due parti� Prima del 1991� Dopo il 1991 (“Legge Quadro sulle Aree Protette”, L. 394/91)

� Prima del 1991:� I parchi nazionali “storici”

� P.N. GranParadiso, P.N. Abruzzo (1922-1923)� P.N. Circeo, P.N. Stelvio (1934-1935) tra 1994 e 21998� Il P.N. della Calabria (1968)

� Altri 6 P.N. istituiti negli anni ’80

� Dopo il 1991:� 6 PN istituiti dalla stessa legge� Altri 8 (di cui 6 al sud e uno, il PN della Sila, in sostituzione del PN

della Calabria) tra 1994 e 1998

� Totale: 24 PN per un’area complessiva di oltre 1,5 milioni di ha (oltre il 5% del totale nazionale)

� Ma anche: oltre (la lista è in continuo aggiornamento) 1100 aree protette di tipologia (molto) varia

� …e oltre 3 milioni di ha di copertura complessiva (>10% totale nazionale)

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I 24 Parchi I 24 Parchi NazionaliNazionali

� La lista ufficiale delle aree protette è disponibile presso il sito del Ministero dell’Ambiente (ma si veda anche il sito www.parks.it)

� I più recenti PN:� PN Alta Murgia (Puglia)� PN Sila (precedentemente della

Calabria)� PN Val d’Agri e Lagonegrese

(Basilicata)

� Solo sue regioni (entrambe a statuto speciale) senza alcun PN:� Sicilia� Friuli-Venezia-Giulia

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Le Tipologie Le Tipologie –– livello nazionale (L. 394/91) livello nazionale (L. 394/91) � Parchi Nazionali (n.24)

� sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere

l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione.

� Aree Naturali Marine Protette e Riserve Naturali Marine (n. 26;)(es. Riserva naturale marina Isole Tremiti)

� Riserve Naturali Statali (146)� Definizione di Riserva Naturale da 394/91: sono costituite da aree

terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna, ovvero presentino uno o più ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. Le riserve naturali possono essere statali o regionali in base alla rilevanza degli elementi naturalistici in esse rappresentati

� Altre Aree naturali protette statali (n. 1)

� “Santuario per i mammiferi marini”

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Le Tipologie Le Tipologie –– livello regionale livello regionale (locale) (L. 394/01)(locale) (L. 394/01)

� Parchi Naturali Regionali (140)� sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di

mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell'ambito di una o più regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valoripaesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali

� Riserve Naturali Regionali (circa 371)

� Altre Aree Naturali Protette Regionali (434)

� Classificate e definite dalle regioni� sono aree che non rientrano nelle precedenti classi. Si dividono in aree di

gestione pubblica, istituite cioè con leggi regionali o provvedimenti equivalenti, e aree a gestione privata, istituite con provvedimenti formali pubblici o con atti contrattuali quali concessioni o forme equivalenti.

� Monumenti naturali, oasi, parchi urbani e suburbani, biotopi…

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La cartinaLa cartina

� Una cartografia di tutte le aree protette italiane si trova al sito:

� http://www.parks.it/mappe/ap.php

� Ulteriori interrogazioni possono essere condotte regione-per-regione e tipologia-per-tipologia

� Informazioni più dettagliate possono essere ricavate dalla relativa bancadati:

�http://www.parks.it/dbparks/index.html

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Le finalitLe finalitàà comuni comuni Pur nella diversità di tipologie/situazioni sopra ricordate un'area protetta può essere definita come un territorio più o meno vasto, dove é presente una concentrazione particolarmente significativa di valori naturali, gestito e organizzato in modo da perseguire le seguenti finalità:

1) Conservare gli ambienti naturali presenti sul territorio e gli organismi che in esso vivono consentendo la naturale evoluzione e il mantenimento degli equilibri esistenti; 2) Restaurare e recuperare gli ambienti degradati e le aree marginali, nonché ricostruire gli equilibri ecologici; 3) Promuovere lo sviluppo sociale, economico e culturale delle popolazioni interessate, incentivando le attività compatibili con le istanze ambientali; 4) Sviluppare la ricerca scientifica effettuata in modo continuo e interdisciplinare, la didattica e l'informazione ambientale; 5) Permettere la fruizione turistica, le attività ricreative e del tempo libero, nei limiti di carico sostenibili dagli ecosistemi, e privilegiando gli aspetti di contatto con la natura e le culture locali.

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Territorio e popolazione nei Parchi Nazionali Territorio e popolazione nei Parchi Nazionali

FONTE: Compagnucci – Mazzoni (2002)

I due

PN

più

rece

nti

sono

man

cant

iP

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iona

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ell’a

lta M

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Economia nei Parchi Nazionali Economia nei Parchi Nazionali ––AgricolturaAgricoltura

FONTE: Compagnucci – Mazzoni (2002)

MessaggioMessaggio --chiavechiave :: Nei PN, Nei PN, gran parte della gran parte della superficie superficie èè area area agricola quindi agricola quindi

gestita da gestita da agricoltoriagricoltori

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Economia nei Parchi Economia nei Parchi NazionaliNazionali–– Altri Altri settori settori

FONTE: Compagnucci – Mazzoni (2002)

MessaggioMessaggio --chiavechiave : Ma : Ma le economie dei PN le economie dei PN non sono economie non sono economie

agricole; manifattura e agricole; manifattura e servizi rimangono i servizi rimangono i

settorisettori --chiavechiave

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LL’’evoluzione dei Parchi evoluzione dei Parchi Nazionali (1951Nazionali (1951--1998) 1998)

FONTE: Compagnucci – Mazzoni (2002)

Messaggio-chiave : Alcune economie dei PN mostrano notevole dinamismo ed attrattività nel lungo-periodo

• Variazione residenti (1951-1998) • Variazione occ. manifatt. (1951-1991)

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La legislazione sulle Aree protette: un poLa legislazione sulle Aree protette: un po’’ di storiadi storia� Per un lungo periodo la disciplina dei Parchi si è limitata alle leggi istitutive di Parchi Nazionali “storici”

� Un primo passaggio importante è l’art. 83 del d.p.r. n. 616 del 1977 in tema di competenze stato-regione

� Questo articolo trasferisce alle regioni funzioni amministrative circa le aree protette. Però:

� Inquadra il problema nell’ambito della disciplina urbanistico-territoriale piuttosto che di protezione della natura

� Introduce un conflitto in materia tra stato e regioni: in teoria lo stato non avrebbe potuto più istituire nuovi parchi

� Interventi successivi della Corte Costituzionale (1984, 1987, 1988)� In tema di competenze stato (Ministero Ambiente)-regioni (Titolo V Costit.)

� Inquadramento nella disciplina della protezione della natura (art. 9 Costit.)

� Sollecitazione di una Legge Quadro sulle aree protette che risolvesse le questioni

� ”Legge quadro sulle Aree Protette”: legge 394/1991

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LL’’Italia dei parchiItalia dei parchi

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LL’’Italia dei parchiItalia dei parchi

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LL’’Italia dei parchiItalia dei parchi

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La legislazione nazionale e regionale La legislazione nazionale e regionale sulle Aree protettesulle Aree protette1. ”Legge quadro sulle Aree Protette”: legge 394/19 91• Richiama l’art. 9 della Costituzione• Chiarisce le competenze

Parchi – Riserve Nazionali: Stato Parchi e aree protette regionali

- Zone con diverso grado di protezione nei Parchi- riserva integrale- riserva generale orientata- aree di protezione- aree di promozione socio-economica

- Organi di gestione dei Parchi NazionaliL’Ente Parco (art. 9 Legge 394/91) è ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica autonoma. Sono organi dell’Ente: •· il Presidente; •· il Consiglio Direttivo; •· La giunta esecutiva;•· il Collegio dei revisori dei conti;•· la Comunità del Parco. - Strumenti di gestione dei Parchi Nazionali•· Piano per il Parco; •· Regolamento delle attività nel Parco; •· Nulla osta; •· Programma pluriennale economico e sociale

2. Legge Regionale (Regione Campania) del 1995: Nom e per l’istituzione delle aree protette naturali

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La legge quadro: pro e controLa legge quadro: pro e contro

Pro:� Ha messo ordine nella definizione e funzione delle varie tipologie di aree

protette� Ha chiarito le competenze di Stato, Regioni e altri enti locali� Ha fissato la missione delle aree protette, nell'ambito della finalità generale

e prioritaria della conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale, in maniera precisa ed articolata

� Ha dotato le aree protette (Parchi) di un chiaro regime di governancenonché di importanti strumenti di piano, di gestione/regolazione e di controllo

Contro:� E ben presto diventata obsoleta ed è stata più volte intergrata e modificata

soprattutto in relazione alle competenze stato-regioni e alle politiche della UE� La legge n. 59 del 1997 (Legge Bassanini) conferisce funzioni amministrative agli enti locali� La legge n. 426 del 1998 (Ronchi-ter), ribadisce l’esclusiva competenza regionale sulle aree protette di interesse regionale e locale e istituisce la Rete Ecologica Nazionale� Riforma del Titolo V

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Normativa e politica Normativa e politica comunitaria comunitaria -- 11

� In tema di aree protette la normativa comunitaria è stata sostanzialmente assente per lungo tempo, a parte i principi generali in tema di materia ambientale sanciti dai Trattati delle UE

� La Direttiva 79/409/CEE (“direttiva uccelli”) prevede l’istituzione delle ZPS (Zone di Protezione Speciale ) per gli uccelli selvatici

� La Direttiva 92/43/CEE (“direttiva habitat”) salvaguardia gli habitat naturali� Introduce le ZSC (Zone Speciali di Conservazione )

� Ha avviato il programma di istituzione della Pan-European EcologicalNetwork (PEEN) o Rete Ecologica Comunitaria anche detto “Natura 2000”

� La PEEN è costituita da ZPS+ZSC o “Siti di Natura 2000”

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� Il sostegno finanziario della UE a Natura 2000 consiste di due tipi di strumenti:

� I fondi strutturali della UE� Parte del Programma LIFE (LIFE+ per il periodo 2007-2013) chiamata LIFE

Natura (circa 100 milioni di € di finanziamento per il periodo 2007-2013)� Natura 2000 è un progetto ambizioso di lungo periodo con l’obiettivo di creare

una Rete Ecologica Europea armonizzando i regimi di protezione, spesso assai diversi, dei vari paesi e regioni: tale armonizzazione dovrebbe essere conseguita mediante le rispettive Reti Ecologiche Nazionali. In Italia tale Rete èstata creata aggiungendo nel 1996 (Ronchi ter) i siti di Natura 2000 alla pre-esistente tassonomia (ex 394/91).

� L’UE riconosce ampia autonomia a stati e regioni nel proporre e gestire i siti di Natura 2000. In particolare, per quanto riguarda la Direttiva 92/43, questi propongono dei siti (Siti di Importanza Comunitaria, SIC) che l’UE dovrà poi approvare (a questo punto diventando ZSC) nonché controllarne la corretta gestione.

� Tuttavia, questa armonizzazione con i regimi nazionali/regionali non è stato finora semplice. I due sistemi concorrenti (quello UE e quello nazionale) sono più spesso sovrapposti che armonizzati:

� Non tutte le aree protette secondo le normative nazionali/regionali sono siti di Natura 2000

� Non tutti i siti di Natura 2000 appartengono ad aree protette secondo la definizione nazionale/regionale

Normativa e politica Normativa e politica comunitaria comunitaria -- 22

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Barometro Natura Barometro Natura -- 11

� Il “successo” di Natura 2000 varia tra i vari paesi della UE e ciò nonostante il reale diverso pregio naturalistico

Nature 2000 sites as % on total national areas, 200 4% dei siti di Natura 2000 sulla superficie nazional e totale

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Barometro Natura Barometro Natura -- 22

� L’UE verifica la costruzione delle Reti Ecologiche Nazionali con il Barometro Natura (bi-annuale) che evidenzia i piùrecenti progressi compiuti. Il piùrecente è del dicembre 2009

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Natura 2000: siti italiani Natura 2000: siti italiani (parzialmente sovrapposti) (parzialmente sovrapposti)

ZPSZPS ZSCZSC

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Natura 2000 nelle regioni Natura 2000 nelle regioni italianeitaliane

� Il “successo” di Natura 2000 differisce tra le regioni italiane e anche in questo caso al di là degli specifici valori naturalistici.

% of protected areas on total regional area

% di aree protette sull’area regionale totale

Implementation of Natura 2000 in Italian regions, 2006Implementazione di Natura 2000 nelle regioni italia ne, 2006

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Aree protette Aree protette ““internazionaliinternazionali””

� Oltre alle aree protette designate dalle norme nazionali/regionali e dai siti Natura 2000, ci sono ulteriori territori protetti sulla base di accordi o convenzioni internazionali.

� In particolare, nel caso della Convenzione di Ramsar (sulla protezione delle zone umide) ci sono 50 siti protetti in Italia:

� Nel complesso, il totale della superficie sottoposta a protezione in Italia secondo i vari regimi è di oltre 5 milioni di ha, circa il 19% dell’area totale nazionale. Ciò fa dell’Italia, almeno apparentemente, uno dei paesi della UE con maggior grado di protezione.

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Sviluppo nelle aree protette: Sviluppo nelle aree protette: programmazione e gestioneprogrammazione e gestione

La combinazione della legge 394/91 con i nuovi indirizzi a livello di UE (Natura 2000), ha prodotto un sostanziale cambiamento di cultura e di attitudine rispetto alla programmazione e alla gestione delle aree protette.

� La creazione di un ente locale autonomo (l’Ente Parco) prevalentemente impegnato in questioni di carattere tecnico-scientifico ma a cui viene anche richiesta l’adozione di buone pratiche dal punto di vista gestionale e della programmazione

� Ciò ha presto favorito l’imporsi di una logica integrata nella gestione della aree protette dove l’integrazione è sia tra le problematiche naturalistico-ecologiche e quelle socio-economiche ma anche l’Ente Parco e le aree contigue e autorità locali/regionali.

� Ha progressivamente imposto nuove forme di governance di queste aree così come l’adozione di logiche innovative di programmazione e nuovi strumenti gestionali.

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Organi di governo nelle aree Organi di governo nelle aree protette (parchi)protette (parchi)

La legge nazionale definisce tale struttura gestionale/organizzativa per i parchi (sia nazionali che regionali):

Organi di gestione dei Parchi L’Ente Parco (o Consorzio; talora C.M. e province) (art. 9 Legge 394/91) è ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica autonoma. Sono organi dell’Ente, in ordine gerarchico: � il Consiglio Direttivo: di diversa composizione e nomina se parco nazionale (Ministero) o regionale (Regione) � il Presidente: nominato dal Ministero o dalla Regione tra i suoi componenti del Consiglio Direttivo; è il rappresentante legale del Parco� la giunta esecutiva: nominata dal Consiglio Direttivo; è organo tecnico con compiti di verifica di correttezza gestionale ed efficienza sotto la supervisione del Consiglio Direttivo . � la Comunità del Parco: costituita da presidenti di Regioni e Province, nonchésindaci dei comuni e presidenti delle Comunità Montane coinvolte; rappresentano le popolazioni e le comunità locali all’interno dell’Ente Parco. �il Collegio dei revisori dei conti: ha funzione di controllo/riscontro contabile ed èperciò autonomo rispetto Al Consiglio Direttivo. E’ di nomina ministeriale o regionale.

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Strumenti di gestione e Strumenti di gestione e programmazione nei parchiprogrammazione nei parchi

Strumenti di gestione dei Parchi Nazionali

� Piano per il Parco (PpP): realizza la tutela dei valori naturali ed ambientali del parco; ha anche valore di piano paesistico ed urbanistico ed è sovraordinato a tutti gli altri strumenti paesistici-urbanistici di qualsiasi livello. Pianifica le diverse zone di tutela nell’ambito del parco (zonizzazione). E’ perciò lo strumento più critico e controverso.� Programma pluriennale economico e sociale (PPES): ha lo scopo di valorizzare e sviluppare le attività compatibili con gli obiettivi del parco stesso, favorendo la crescita economica, sociale e culturale, delle comunità insediate nel Parco.� Regolamento delle attività nel Parco: disciplina l’esercizio delle attivitàconsentite nel territorio del parco secondo quanto previsto dalla legge dal PpP e (in parte) PPES.

� Nulla osta: consiste nel rilascio delle concessioni o autorizzazioni relative ad ogni intervento, opera o impianti all’interno del Parco da parte del Consiglio Direttivo o della Giunta;

A parte il nulla osta, deciso dal consiglio direttivo, il resto va anche approvato da Comunità del Parco, Province, Regione e altri Enti Locali.

Ord

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Piano per il ParcoPiano per il Parco

pian

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parc

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Pianificazione e programmazione: Pianificazione e programmazione: aspetti criticiaspetti critici

� Difficoltà nel coordinare e rendere operativi tutti gli strumenti, soprattutto il PPES

� In particolare, il coordinamento tra PpP e PPES è problematico� Riconciliare vincoli (conservazione) e opportunità

(sviluppo)� Primato del PpP (vincoli) sul PPES (opportunità)� Conflitti tra Comunità del Parco e organi tecnici del

Park� Correzione della relazione tra i due strumenti nella

Legge 426/98 e in diverse leggi regionali

� Chiarire gli obiettivi del PPES� E’ necessaria forte selettività� E’ necessario identificare settori o attività-chiave � E’ necessario dare priorità agli interventi

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� Nelle aree protette le attività economiche compatibili/sostenibili per eccellenza sono l’agricoltura ed il turismo: entrambe possono ricavare valore dalla conservazione della natura e, allo stesso tempo, facilitare la stessa conservazione� queste attività rendono esplicito il fatto che le aree protette non sono necessariamente un ostacolo allo sviluppo� non tutte le forme di agricoltura e di turismo sono però compatibili con la conservazione e sono perciò necessarie strategie appropriate per renderle tali

Es.: Promuovere il turismo nelle Es.: Promuovere il turismo nelle aree protettearee protette

� Turismo: secondo il più recente Rapporto Ecotur, nel 2007 le presenze turistiche nelle aree protette italiane sono state 97 milioni per un fatturato di circa 10 miliardi di €. Le forme prevalenti di fruizione sono le seguenti: - Centri Visita- Centri di Educazione Ambientale - Aree Faunistiche

- Sentieri attrezzati- Itinerari di ciclo-escursionismo

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� Concentrazione temporale della domanda� congestione nei mesi di Luglio-Agosto� necessari programmi di destagionalizzazione� va incrementata l’integrazione con l’offerta turistica fuori parco (offerta integrata)

� Carenza di adeguate (infra)strutture specifiche� strutture non compatibili (grandi hotel, grandi parcheggi…) � barriere architettoniche (difficoltà di accesso e fruizioni anche per bambini ed anziani…)� carenza di informazione (spesso neanche in inglese...) � incremento delle strutture ricettive compatibili: turismo rurale e agriturismo� programmi specifici di informazione e fruizione per bambini e anziani� certificazione dell’offerta turistica del Parco: Carta di Qualità, Carta del Turismo Sostenibile, Certificazione ambientale EMAS, ISO 14001 …

Promuovere il turismo nelle aree Promuovere il turismo nelle aree protette: protette: aspettiaspetti critici ecritici e soluzionisoluzioni

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Rete ecologicaRete ecologicacampanacampana

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