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Media Bio Bio tech OGM E MASS MEDIA IN ITALIA II Rapporto MediaBiotech

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Un’informazione discontinua, spesso poco approfondita, dal taglio quasi esclusivamente politico, che utilizza, con rare eccezioni, un linguaggio troppo tecnico e uno stile che evoca guerra e scontro più che un sano confronto tra le parti. E’ questo il quadro dell’informazione sulle biotecnologie che emerge dal Rapporto “Ogm e mass media in Italia”, uno studio curato dalla Fondazione Diritti Genetici sulle maggiori testate di informazione radio-televisiva e di carta stampata nell’autunno del 2007, in occasione della Consultazione nazionale su Ogm e modello agroalimentare.

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MediaBioBiotech

OGM E MASS MEDIA IN ITALIAII Rapporto MediaBiotech

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIAII Rapporto MediaBiotech

(2008)

A cura di Grazia BasileProf. associato di Linguistica generale (Università degli Studi di Salerno)

Con la collaborazione di Simona Galasso e Maria Teresa Valenti(Fondazione Diritti Genetici)

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INDICE

Prefazione di Mario Capanna pag. 5Introduzione di Simona Galasso pag. 6Comitato dei Garanti MediaBiotech pag. 7

PARTE GENERALEA. Presentazione del lavoro pag. 9B. Metodologia di analisi pag. 14

PARTE I – OGM E STAMPA ITALIANA1. Analisi quantitativa pag. 17

2. Analisi qualitativa di primo livello su tutti gli articoli pag. 212.1 Tipologia degli articoli pag. 212.2 Tipo di testualità pag. 232.3. Caratteristiche della titolatura pag. 24

3. Analisi qualitativa di secondo livello su un campione di articoli pag. 253.1 Le variabili quantitative pag. 253.2 Le variabili qualitative pag. 30

3.2.1. Conoscenze pregresse nel lettore pag. 303.2.2. Connessione con altri temi pag. 313.2.3. Tipologia di presentazione pag. 313.2.4. Tipo di valutazioni pag. 323.2.5. Variabili morfo-sintattiche e semantico-lessicali del testo pag. 333.2.6. Analisi sematico-sintattica del titolo pag. 35

PARTE II – OGM E INFORMAZIONE RADIO-TV1. Analisi quantitativa pag. 37

2. Analisi qualitativa di primo livello su tutti i servizi pag. 392.1 Tipologia del servizio pag. 392.2 Tipo di testualità pag. 402.3. Caratteristiche della titolatura pag. 40

3. Analisi qualitativa di secondo livello su un campione di servizi pag. 403.1 Le variabili quantitative pag. 403.2 Le variabili qualitative pag. 44

3.2.1 Conoscenze pregresse nel pubblico pag. 453.2.2 Connessione con altri temi pag. 453.2.3 Tipologia di presentazione pag. 463.2.4 Tipo di valutazioni pag. 473.2.5. Variabili morfo-sintattiche e semantico-lessicali del servizio pag. 47

Conclusioni pag. 51Riferimenti bibliografici pag. 55Appendice A - Griglie di analisi pag. 57Appendice B - Elenco metafore pag. 60Appendice C – Elenco tecnicismi pag. 63

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Prefazione

“Tutti gli uomini tendono alla conoscenza”, diceva Aristotele. Un’affermazione che può ri-cordarci la profonda e originaria vocazione della scienza in un momento in cui sembriamoaverla dimenticata, quella ad essere un “bene pubblico”.

Oggi ogni forma di conoscenza è stata ridotta a merce. Abbiamo perso quel carattere co-munitario conquistato dal sapere nel XVII secolo, facendo tornare la scienza a un ermeti-smo pre-rivoluzione scientifica che genera soltanto diffidenza. Da una fase in cui la crescitadel sapere appariva come uno strumento di intervento sempre più mirato ed efficace sullarealtà, nonché risolutivo di tutti i problemi degli esseri umani, siamo passati ad un’altra incui la crescita esponenziale di questi interventi genera soprattutto insicurezza e instabilità.Viviamo ormai in quella che negli anni Ottanta Ulrich Beck definiva la “società del rischio”,una realtà in cui il rapporto tra produzione di ricchezza e produzione di rischio si è inver-tito, costringendoci a dare priorità alla seconda rispetto alla prima. In questo contesto nonè possibile lasciare la ricerca biotecnologica e la comunicazione scientifica sotto il domi-nio esclusivo del mercato e di interessi privati. È necessario sottoporle a un rapporto più di-retto ed equilibrato con i bisogni reali dei cittadini, restituirle a un terreno di confrontocomune, accettato dagli scienziati, fatto rispettare dai decisori politici e, soprattutto, con-diviso dalla società.

Per questo motivo nell’autunno del 2007 la Coalizione ItaliaEuropa – liberi da Ogm, pro-mossa dalla Fondazione Diritti Genetici e formata dalle maggiori organizzazioni degli agri-coltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e mediaimpresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della coopera-zione internazionale, delle autonomie locali, ha dato vita alla Consultazione nazionale suOgm emodello agroalimentare. In centinaia di manifestazioni ed eventi organizzati in tuttaItalia, i cittadini hanno potuto conoscere e approfondire temi legati alla qualità del cibo, allasicurezza alimentare, alle tecniche di ingegneria genetica applicate all’alimentazione, edesprimersi direttamente sul modello di consumo e produzione in cui più si riconoscevano.È stato un momento di grande democrazia partecipata, la realizzazione di un modello finoad ora inedito di governance della partecipazione pubblica all’innovazione, un modo con-creto e consapevole di essere cittadini e non semplicemente consumatori. E anche una oc-casione in più offerta al mondo dell’informazione per portare all’attenzione del grandepubblico temi così importanti ma troppo spesso dimenticati, provando a scrivere per il fu-turo dei mass media un’agenda di priorità diversa, fondata su questioni socialmente rilevanti.

Mario CapannaPresidente Fondazione Diritti Genetici

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Introduzione

La questione biotecnologica è paradigmatica di un certo cambiamento in atto nel mondodella scienza e della sua comunicazione. È ormai stato dimostrato, infatti, che il modelloclassico della comunicazione scientifica, quello ottocentesco, di traduzione dei dati dalcomplesso al semplice con l’obiettivo della alfabetizzazione del pubblico, non è più suffi-ciente. La divulgazione deve avvenire non soltanto nell’ambito dei contenuti, ma a più li-velli e in varie direzioni, mostrando non solo le scoperte ma anche i metodi, i processi, idibattiti e, perché no, i litigi della scienza. Bisogna cioè far vedere, della scienza, anche ilcontesto, nonché le implicazioni sociali, politiche, etiche, soprattutto quando tocca cosìprofondamente le nostre vite, come nel caso delle innovazioni biotecnologiche.

Da questo punto di vista i mass media giocano un ruolo fondamentale. Essi dovrebberosemplificare la scienza senza banalizzarla, renderla notiziabile senza cedere alla spettaco-larizzazione, comunicare l’innovazione senza spacciare conoscenze incerte per asserzioni de-finitive, mantenere alto l’interesse senza puntare sull’impatto emotivo. Assecondare,insomma, quei principi di universalismo, comunitarismo, disinteresse, dubbio sistematico,che Robert Merton, fondatore della sociologia della scienza, individuava come gli impera-tivi istituzionali a fondamento dell’ethos della scienza moderna e della sua comunicazione.

Il Progetto MediaBiotech, osservatorio di monitoraggio dell’informazione giornalistica sugliOgm, promosso dalla Fondazione Diritti Genetici in collaborazione con il Ministero dellePolitiche agricole, alimentari e forestali, nasce proprio con l’obiettivo di analizzare e codi-ficare questo rapporto cruciale tra la scienza e la sua comunicazione nel settore specificodelle biotecnologie. Attraverso lo studio delle modalità linguistiche e comunicative con cuii mass media seguono questi argomenti, intende offrire uno strumento operativo che siautile sia al mondo scientifico sia a quello dei media, con il fine ultimo di migliorare il dia-logo tra scienza e società: “Non serve immaginare paradisi terrestri né minacciare panoramiinfernali. Occorre piuttosto coinvolgere sempre più nello sviluppo delle tecnoscienze i mol-teplici soggetti sociali interessati, integrandone competenze scientifiche, interessi, espe-rienze e punti di vista diversi in un processo decisionale partecipato e dunque condiviso”1.

Simona GalassoFondazione Diritti Genetici

Coordinamento Progetto MediaBiotech

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1 M.Cini, Barriere che cadono: scienza ed etica nell’era dell’economia, in C.Modonesi, G.Tamino (a cura di), FastScience, Milano, Jaca Book 2008.

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Comitato dei Garanti MediaBiotech

Bruno AmbrosiGiornalista, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti

Giovanni BolleaNeuropsichiatra infantile, fondatore e direttore dell’Istituto di neuropsichiatria infantile

Jean Pierre BerlanDirettore ricerca I.N.R.A, Istitut National de la Recherche Agronomique, C.T.E.S.I. -Montpellier

Barbara CarazzoloGiornalista Famiglia Cristiana

Sandro CurziGiornalista, consigliere Rai

Bruno DallapiccolaOrdinario di Genetica Umana, Università La Sapienza, Roma

Tullio De MauroOrdinario di Linguistica generale, Università La Sapienza, Roma

Massimo FiniGiornalista e scrittore

Bertrand JordanGenetista, direttore del CNRS, Centre National de la Recherche Scientifique, Marseille

Curzio MalteseGiornalista La Repubblica

Mirta Marques SeréGiornalista El Pais e scrittrice

Giovanni MonastraDirettore Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione, INRAN

Sergio PariniGiornalista, caporedattore centrale Donna Moderna

Riccardo QuintiliGiornalista, direttore responsabile Il Salvagente

Ignacio RamonetProfessore di Teoria della Comunicazione, Università Denis Diderot di Parigi (Paris VII),ex direttore Le Monde diplomatique

Giuseppe RotilioNutrizionista, membro del Comitato di valutazione del CNR

Marco RovedaFondatore di LifeGate

Vauro SenesiGiornalista e vignettista, il manifesto

Alberto SeveriGiornalista, ex direttore Tg1, Tg3, Televideo Rai

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Nel ricordo diTommaso Russo Cardona*

PARTE GENERALE

A. PRESENTAZIONE DEL LAVORO

Il progetto Ogm emassmedia in Italia 2008, di cui presentiamo sotto forma di dossier l’ela-borazione e i risultati, si inserisce nell’ambito delle attività dell’Osservatorio MediaBiotechpromosso dalla Fondazione Diritti Genetici, in collaborazione con il Ministero delle Politi-che Agricole, Alimentari e Forestali. È un lavoro che, sia negli obiettivi che nella metodolo-gia, si ispira a un progetto realizzato nel 2005 da Grazia Basile e Tommaso Russo Cardona2,e che rispetto a quest’ultimo presenta similarità e differenze illustrate nella sezioneMeto-dologia di analisi.

L’analisi delle strategie di presentazione dell’informazione giornalistica sugli Ogm, sia a li-vello di carta stampata che di servizi radio-TV, ha costituito e costituisce – a nostro giudi-zio - un osservatorio privilegiato per riflettere su cosa vuol dire nella società dellaglobalizzazione comunicare questioni e contenuti di carattere scientifico-tecnologico chehanno a che fare con le abitudini e le pratiche di vita di tutti i cittadini.

Se volgiamo lo sguardo al periodo che parte dal secolo dei lumi (il cui motto, come ha sin-tetizzato Immanuel Kant, è “abbi il coraggio di usare il tuo proprio intelletto! Questa è dun-que la parola d’ordine dell’illuminismo”3) fino alla metà del ventesimo secolo, possiamoosservare che il ruolo degli scienziati non era stato, di fatto, mai messo seriamente in di-scussione. A partire dalla solida fede di Jean-Antoine-Nicolas Caritat, marchese di Condor-cet, e degli altri illuministi in quelle che ironicamente Giacomo Leopardi aveva definito“dell’umana gente le magnifiche sorti e progressive”, i passi in avanti della scienza eranoconsiderati sinonimo di progresso, una sorta di grimaldello con cui scardinare gli effetti de-leteri della superstizione e dell’ignoranza4.Questa fiducia incondizionata nei confronti del progresso scientifico inizia però a subirequalche incrinatura già all’inizio dell’Ottocento, quando comincia a sollevarsi qualche vocecritica, sia pur isolata, sulle conseguenze negative del progresso per l’umanità, e subisce undrammatico crollo in seguito all’esplosione della bomba atomica nell’agosto del 1945.Oggi possiamo individuare anche altre cause (ad esempio l’inquinamento atmosferico, leconseguenze dell’esplosione demografica, la manipolazione genetica ecc.) che, nondimeno,fanno spesso vacillare, in tutti gli strati sociali dell’opinione pubblica, il senso di sicurezzae di fiducia negli effetti benefici e salvifici dei progressi scientifici rompendo il contratto trascienza e società5.

* Tommaso Russo Cardona, ricercatore di Filosofia del Linguaggio presso la Facoltà di Lettere e Filosofia del-l’Università degli Studi della Calabria, è stato, insieme a Grazia Basile, autore del primo rapporto dell’Osser-vatorio MediaBiotech.2 V. il dossier Ogm e stampa italiana, Consiglio dei Diritti Genetici, pubblicato nel 2006, riportato in bibliografia.3 Kant, 1784; trad. it., 1995: 45.4 Cfr. Levi-Montalcini, 1994: 37.5 V. Levi-Montalcini, 1994: ibidem.

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Questa rottura va però inquadrata all’interno di riflessioni più ampie su che cosa vuol direoggi fare scienza. Il termine scienza è una sorta di termine ombrello che riguarda sia disci-pline che si occupano delle leggi che regolano i rapporti tra entità astratte (come ad esem-pio la matematica), sia discipline inerenti lo studio di entità inanimate (come nel caso dellachimica o della geologia) sia l’osservazione della vita e delle caratteristiche degli organismiviventi (come nel caso della biologia).Nell’uso corrente, tuttavia, il termine scienza abbraccia anche le applicazioni e i sottopro-dotti tecnologici che derivano dall’utilizzo delle conoscenze fisiche, chimiche, biologicheecc. Più che di scienza riteniamo che si debba parlare di scienze, di saperi intrecciati a pra-tiche e ad applicazioni relativi alle varie sfere di azione e di interazione della specie umana.Le scienze, i saperi scientifici, così come quelli filosofici, artistici, letterari, fanno intrinse-camente parte della struttura delle società contemporanee, definendone e influenzandonela natura e gli sviluppi. Oggi ci sono infatti vaste aree di interesse pubblico, come la salute,le risorse energetiche e alimentari, il pubblico impiego, la conservazione della natura, checaratterizzano la nostra società e che presentano elementi di rischio che è compito discienze come l’ecologia, la climatologia, l’epidemiologia e l’economia riuscire ad evitare oquanto meno ad attutire6.Inoltre, come è stato evidenziato da John Ziman nel 2002, oggi la ricerca scientifica non èpiù confinata all’interno delle università, ma siamo entrati nella cosiddetta era post-acca-demica7, in cui le decisioni rilevanti per lo sviluppo della conoscenza sono prese sì dalle co-munità scientifiche, ma in collaborazione con una serie variegata di altri gruppi sociali. Apartire dal XIX secolo, ma soprattutto nel corso del XX e del XXI, si sono moltiplicati i gruppidi scienziati che lavorano nelle e per le industrie o su obiettivi specifici per i vari stati8.Oltre a ciò, le conoscenze scientifiche iniziano a essere usate in maniera sistematica per pro-durre innovazioni tecnologiche con un conseguente alto impatto sociale9.

Le conoscenze scientifiche possono quindi, a buon diritto, esser considerate parte inte-grante della nostra cultura, della nostra attività sociale e del nostro comunicare. Come af-fermano Yurij Castelfranchi e Nico Pitrelli (2007), la scienza, insieme all’arte, alla religione,alla politica, plasma il nostro modo di vedere il mondo, di pensare, sognare, pianificare.Essa, insomma, insieme a saperi di altra natura, ci fornisce un sistema di simboli, concetti,valori che ci aiutano a dare un senso alla realtà, a cercare risposte alle nostre domande e,soprattutto, a formularne di nuove10.

L’antica torre d’avorio in cui scienziati e sapienti venivano immaginati nel loro splendido iso-lamento non esiste più e la comunità scientifica si trova sempre più ad assumere decisionirilevanti per lo sviluppo della ricerca insieme a tutta una serie di non esperti, siano essi i po-litici della propria nazione, i burocrati di Bruxelles, i manager delle multinazionali interes-sati a finanziare una ricerca, oppure il grande pubblico11. Il radicamento dei saperi e dellecomunità scientifiche all’interno del tessuto delle nostre società e dei processi decisionali

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6 Cfr. Ziman, 2007: 25.7 Cfr. Ziman, 2002.8 V. per esempio i National Institutes of Health nati negli Stati Uniti per sostenere e coordinare le attività diricerca biomedica.9 Cfr. Greco, 2007: 42.10 V. Castelfranchi – Pitrelli, 2007: X.11 Cfr. Greco, 2007: 54.

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per esse rilevanti fa sì che si parli sempre più spesso di responsabilità sociale della scienza12

e della necessità di comunicare la scienza al pubblico/ai pubblici di non esperti13.Come ha ben sottolineato Edgar Morin ne I sette saperi necessari all’educazione del futuro(2001),

“più profonda diventa la frattura tra una tecnoscienza esoterica, iperspecializzata e icittadini, e più la frattura acuisce la dualità tra coloro che sanno – la cui conoscenzaè peraltro frazionata, incapace di contestualizzare e globalizzare – e coloro che nonsanno, ovvero l’insieme dei cittadini”14

Per evitare questa deriva è necessario che la scienza sia comunicata in maniera efficace, nonper un filantropico desiderio di divulgare o, per usare uno slogan, per “democratizzare” laconoscenza. Se, come abbiamo visto poc’anzi, nel corso del XX secolo il contratto tra scienzae società si è rotto, la scienza di oggi, se vuole caratterizzarsi come socially accountable15,deve porsi in maniera più “riflessiva” nei confronti della società, interrogandosi sul valoresociale di ciò che fa, sul suo impatto ambientale, politico, economico, sui problemi etici chesolleva. Solo a queste condizioni è possibile ricucire la rottura e pensare a una nuova formadi dialogo, a una sorta di nuovo patto sociale fra la scienza, la tecnologia, il mercato e lasocietà civile16.

Gli interrogativi posti dagli sviluppi delle biotecnologie e dell’ingegneria genetica, il fattoche si discuta di Ogm, di procreazione medicalmente assistita, di clonazione ecc. ci confermache è inimmaginabile pensare a un qualsivoglia scenario di sviluppo scientifico e tecnolo-gico senza che vengano affrontati i nodi problematici relativi a ciò che intendono e vo-gliono le istituzioni di ricerca, i cittadini, la politica e il mercato. Si può vivere bene senzasapere che cos’è l’entropia o che cosa sono i quark, ma si vive sicuramente meno bene sesi ignorano gli effetti che può produrre sul nostro organismo un’alimentazione basata suiprodotti transgenici.Proprio perché la scienza non rappresenta più l’esclusivo oggetto di attenzione di ristretteélites culturali e proprio perché la vita della società civile è oggi permeata delle ricadute pra-tiche e operative di ciò che un tempo sembrava materia di un interesse necessariamente cir-coscritto17, è doveroso che le parti in causa si impegnino a realizzare il patto sociale cuiabbiamo accennato sopra e che questo assuma la forma di un dialogo, di un’interazione ef-fettiva fra ricercatori, burocrati, cittadini e operatori della comunicazione.

La conoscenza scientifica ha un carattere eminentemente politico nel senso che si misuracon la vita della p’lij, ne investe la sfera etica e la legittimità delle scelte politiche, equindi è bene e doveroso che i cittadini della p’lij, destinatari delle ricadute pratichedella scienza, diventino parte attiva esprimendo le proprie opinioni laddove questa entranelle maglie della vita di tutti i giorni.

12 Cfr. Greco, 2005.13 Cfr. Greco, 1999.14 Morin, 2001: 118.15 Cfr. Castelfranchi – Pitrelli, 2007: 12.16 Cfr. Castelfranchi – Pitrelli, 2007: XIII.17 Cfr. Donghi, 2006: IX.

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Come abbiamo già visto in Ogm e stampa italiana, il primo dossier dell’Osservatorio Media-biotech18, negli ultimi anni si è a poco a poco affermata come legittima esigenza da partedei cittadini il loro diritto di conoscere (right to know)19 e, di conseguenza, una nuova con-cezione di governo della scienza. A questo proposito negli ultimi anni si parla di governancedella scienza, nel senso di “conduzione, amministrazione”20, dunque non nel senso di “go-verno, sistema, regime” (significati che troviamo invece nell’inglese government), ma inquello di “modo di governare, di rendere trasparenti le proprie procedure”. Tullio De Mauroinserisce il termine governance tra gli internazionalismi più usati negli ultimi anni nel sensodi “governo non solo come istituzione politica, ma come modo di regolare la vita sociale,economica ecc. di una comunità, impresa, istituzione ecc.”21.

Comunicare la scienza è dunque un fatto di governance, è un modo corretto di intendere il rap-porto tra istituzioni e cittadini e che implica la “necessità di procedere nell’esplorazione di nuovistrumenti concettuali e giuridici che permettano di contemperare le posizioni e gli interessidegli attori in gioco, di costruire soluzioni condivise, di declinare in parallelo i due concetti dilibertà e responsabilità”22. Comunicare la scienza è insomma un’esigenza etica che rientra nellemaglie dei processi delle società che intendono definirsi autenticamente democratiche.

Che cos’è che si può divulgare? Certo, non possiamo semplicisticamente affermare che leconoscenze specialistiche delle varie discipline scientifiche siano immediatamente tradu-cibili e disponibili alla curiosità del vasto pubblico e che basti “comunicare” determinaticontenuti per colmare il divario tra la scienza, da una parte, e un non meglio identificatopubblico, dall’altra. Come afferma Pino Donghi (2006), non possiamo certamente pensaredi divulgare le tecniche o gli aspetti di dettaglio, ma quel che si può e anzi si deve divul-gare è ciò che sottende il processo di governance della scienza, in particolare i modi d’istru-zione delle policies, ossia le strategie e le scelte di politica scientifica attraverso le quali sipossono governare i fattori di sviluppo della società, incrociando le grandi emergenze diquesti anni: i mutamenti climatici, gli organismi geneticamente modificati, il rinnovo dellefonti energetiche23.

Divulgare la scienza (secondo l’etimologia del verbo divulgare dal latino dis con valore di-spersivo e vulgare “spargere in pubblico”, da vulgus “popolo”) vuol dire dunque porsi nellaprospettiva di “spargere” saperi, di rendere comprensibili ai cittadini contenuti tecnico-spe-cialistici che toccano la loro vita quotidiana e questo significa porsi di fronte a una que-stione che è, a un tempo, etica e politica.Se i cittadini riescono a conoscere, comprendere ed esprimere opinioni sensate, a prenderedecisioni consapevoli nel campo d’azione della scienza, allora siamo di fronte davvero a unfatto di civiltà, a un momento importante per le società che si candidano a guidare il cam-biamento sociale24.

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18 Cfr. Basile – Russo, 2006.19 Cfr. Tallachini – Terragni, 2004: 144.20 Ossia di “the action of manner of governing; the fact that a person etc. governs” – cfr. Littel – Fowler – Coulson,1973, s.v.21 De Mauro, 2006: 41.22 Cfr. Tallachini – Terragni, 2004: 147.23 Cfr. Donghi, 2006: XVI.24 Cfr. Donghi, 2006: 85.

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A questo fine gli scienziati dovrebbero avere il dovere professionale di conoscere i mecca-nismi e di acquisire le tecniche della comunicazione di massa in modo che anche i nonesperti abbiano tutte le opportunità di apprendere il massimo di conoscenze in merito aiproblemi scientifici che sono obbligati a dibattere e a risolvere, divenendo così sufficiente-mente consapevoli delle potenzialità e dei rischi connessi con la scienza e la tecnologia.La comunicazione scientifica si è insomma trasformata da orpello a vera e propria neces-sità25 e la sua mission dovrebbe essere interpretata nei termini di una intersoggettivizza-zione della scienza come impresa umana generale, di cui la conoscenza è solo un aspetto,a cui dovrebbe affiancarsi un incremento del livello complessivo di responsabilità per quantoriguarda la ricerca scientifica26.In questo senso – ci sembra – la partecipazione dei cittadini alla Consultazione nazionale suOGM e modello agroalimentare del 200727 può essere considerata come un buon esempio diassunzione concreta di responsabilità da parte dei cittadini su un tema, quale quello dellaqualità del cibo che mangiamo tutti i giorni, che riguarda la vita e la salute di noi tutti.

Sullo sfondo di queste tematiche si inserisce il secondo ciclo di attività dell’Osservatorio Me-diaBiotech che intende analizzare il modo in cui a livello linguistico e testuale i mass media(in particolare i quotidiani di impianto “generalistico”, i quotidiani e le riviste di opinione ela radio e la TV) hanno affrontato e proposto al pubblico un argomento quale quello degliOgm e del modello di sviluppo agroalimentare che, al pari di altri di carattere scientifico, èormai entrato nella vita e nell’esperienza comune di tutti i cittadini. L’intento è mettere aconfronto i punti di vista valutativi e le strategie argomentative e testuali di coloro, comei giornalisti dei quotidiani, della stampa di opinione e della radio e della TV, che devonorendersi mediatori di punti di vista ed interessi diversificati per comunicarli all’opinionepubblica.Si tratta di un compito non facile dal momento che i tempi e i modi di lavoro degli scien-ziati sono assai diversi da quelli dei giornalisti: come hanno sottolineato Castelfranchi ePitrelli, i media esigono velocità, mentre la scienza ha bisogno di profondità28. I media, inol-tre, non possono essere considerati come una sorta di filtro che ha il compito di ridurre lacomplessità banalizzandola, ma vanno intesi come uno spazio dotato di una specifica au-tonomia, indipendenza e potere29.

Il ruolo dei mass media e dei giornalisti è a questo proposito di importanza cruciale, essi co-stituiscono i mediatori di un sapere che, nel momento in cui giunge a riguardare la vitaquotidiana di tutti i cittadini, esce dal chiuso dei circuiti accademici e coinvolge l’interasocietà.

25 Cfr. Greco, 2007: 55.26 Cfr. Quaranta, 2007.27 La Consultazione nazionale su Ogm e modello agroalimentare è stata una iniziativa promossa dalle 32 mag-giori organizzazioni dell’agroalimentare, della moderna distribuzione, dell’ambientalismo, del consumerismo,della scienza, del volontariato, della cooperazione internazionale, degli enti locali, riunite nella Coalizione “Ita-liaEuropa – liberi da Ogm”. Dal 15 settembre al 15 novembre 2007 sono state organizzate migliaia di iniziativediffuse su tutto il territorio nazionale, nelle quali i cittadini hanno potuto approfondire temi legati alla qualitàdel cibo e rispondere al quesito “Vuoi che l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità, siano il cuore dello sviluppo,fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da Ogm?”.Informazioni su www.liberidaogm.org e www.fondazionedirittigenetici.org, sezione iniziative.28 Cfr. Castelfranchi – Pitrelli, 2007: 18.29 Cfr. Castelfranchi – Pitrelli, 2007: 19.

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E gli Ogm rappresentano a questo riguardo un caso paradigmatico, una sorta di crocevia didelicate questioni relative al rapporto di ogni società con le sue tradizioni alimentari, al pro-blema della libertà della ricerca scientifica, alla questione etica dei limiti da porre alle sueapplicazioni e alla questione dell’influenza del mercato su queste applicazioni della scienza,specialmente quelle in grado di cambiare le basi e le abitudini della vita quotidiana.

B. METODOLOGIA DI ANALISI

Come abbiamo accennato nella Presentazione, questo secondo progetto dell’OsservatorioMediaBiotech si ispira negli obiettivi e nella metodologia alla prima edizione del 200630, puressendovi sia aspetti di continuità che aspetti di carattere innovativo.La continuità sta innanzi tutto nell’obiettivo primario, ossia nell’analisi dettagliata dellestrategie di presentazione dell’informazione giornalistica sugli Ogm, e nella metodologia,ossia nell’esplicitazione di variabili di carattere sia quantitativo che qualitativo attraversol’utilizzo, per ciascun articolo facente parte del corpus di riferimento, di una grigia di ana-lisi già messa a punto nell’ambito del primo progetto dell’Osservatorio MediaBiotech e oraadattata ai fini di questa nuova indagine.Gli aspetti innovativi riguardano invece l’ampliamento e la diversificazione significativa dellefonti di informazione comprendente anche alcune trasmissioni radiofoniche e televisive.

In questo progetto sono stati analizzati gli articoli usciti sulla stampa (quotidiani e periodici)e alcune trasmissioni radiofoniche e televisive relativi al periodo della Consultazione nazionalesu Ogm e modello agroalimentare del 2007, considerando, in particolare:

a) il periodo intorno al 25 luglio 2007 (data della conferenza stampa in cui siè svolta la presentazione ufficiale della Consultazione nazionale sugli Ogm);

b) il periodo intorno al 10 settembre 2007 (data delmeeting di presentazione);c) il periodo dal 15 settembre al 15 novembre (date di inizio e fine

ufficiali della Consultazione);d) il periodo successivo al 15 novembre fino al 10 dicembre (relativo ai

commenti e discussioni sui risultati della Consultazione).

Il corpus di analisi è stato costituito a partire da:

• la stampa “generalista” costituita dai quotidiani maggiormente vendutiin Italia;

• la stampa “di opinione” (quotidiani e periodici);• le trasmissioni radiofoniche e televisive dei periodi presi in esame.

La raccolta del corpus ha seguito dei criteri in parte “oggettivi” (tenendo conto dei quoti-diani di maggior tiratura nazionale) e in parte dettati dalla necessità di rappresentare lemaggiori correnti di opinione del paese. Per questo sono state selezionate le testate rite-nute più significative ai fini della presente indagine.

30 V. Basile – Russo, 2006

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Sono stati presi in esame tutti gli articoli pubblicati sugli Ogm nei periodi sopra indicati apartire dalle seguenti fonti:

• le quattro testate giornalistiche maggiormente vendute in Italia (Corrieredella sera, la Repubblica, Il Sole 24 ore, La Stampa, in alcuni casi corredateda inserti quali Repubblica–Salute, D La Repubblica delle Donne);

• i quotidiani “di opinione” maggiormente rappresentativi delle tendenze edegli schieramenti politici presenti in Italia (il manifesto, Il Riformista,Liberazione, l’Unità, il Giornale, Libero, Avvenire);

• i settimanali “di opinione” maggiormente diffusi in Italia (FamigliaCristiana, l’Espresso, Panorama);

• alcuni periodici che hanno dato spazio ai temi affrontati durante la Consul-tazione nazionale (Left,Agrisole,Oggi, L’Informatore Agrario, Il Salvagente).

• alcune trasmissioni radiofoniche e televisive scelte come campione rappre-sentativo della discussione relativa al periodo della Consultazione nazionale.

Ciascun articolo e ciascun servizio radio o TV è stato analizzato secondo apposite griglie dianalisi (v. Appendice A) e i dati ricavati hanno consentito di sviluppare valutazioni sia quan-titative che qualitative sulle diverse strategie di presentazione dell’informazione sugli Ogme il modello di sviluppo agroalimentare nella stampa “generalista”, in quella di opinione enelle riviste che si sono rivelate maggiormente sensibili ai temi sopra esposti così come neiservizi radio e TV scelti come campione.

Sono state condotte, sia per quanto riguarda la carta stampata che i servizi radio e TV, duetipi di analisi:

1) un’analisi quantitativa e qualitativa di primo livello su tutto il corpus diarticoli e servizi radio e TV che sono stati scritti o trasmessi dal 25 luglioal 10 dicembre 200731;

2) un’analisi qualitativa di secondo livello, più approfondita, su un campione32.

Per la costruzione del campione di carta stampata sono stati selezionati gli articoli di quo-tidiani e periodici ritenuti particolarmente significativi in base a criteri di ordine quantita-tivo (ampiezza, posizione, ecc.) e qualitativo (articolazione dell'argomento, presenza etipologia di apparati, ecc.). Per il campione radiotelevisivo sono stati selezionati i servizi/tra-smissioni ritenuti più rappresentativi dei settori di informazione, approfondimento e intrat-tenimento.Complessivamente il campione è costituito da 43 pezzi (30 articoli di carta stampata e 13servizi/trasmissioni radio-TV) e rappresenta il 25,9% del totale del corpus analizzato (co-stituito da 166 pezzi, fra 114 articoli di carta stampata e 52 servizi/trasmissioni radio-TV).

31 Cfr. Griglie 1, 2, 3 e 4 riportate nell’Appendice A.32 Cfr. oltre e Griglie 5, 6 e 7 riportate nell’Appendice A.

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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PARTE I – OGM E STAMPA ITALIANA

1. ANALISI QUANTITATIVA

Nei periodi di presentazione, svolgimento e conclusione della Consultazione nazionale suOgm e modello di sviluppo agroalimentare (25 luglio - 10 dicembre 2007), i media di cartastampata, tra quotidiani e periodici monitorati, hanno mostrato nei confronti dell’argomentoun’attenzione piuttosto discontinua (Grafico 1), concentrata in particolare in due momenti:

- la presentazione dell’iniziativa (10,1%)- la sua conclusione (7,4%).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 1. Attenzione dedicata dalla stampa italiana agli Ogm: periodo di riferimento 25 luglio– 10 dicembre 2007.

Mediamente basso l’interesse nelle fasi centrali della campagna, con due picchi significa-tivi alla fine di settembre e alla fine di ottobre. Il primo coincide con il periodo immediata-mente successivo al meeting di presentazione della Coalizione “Italia-Europa – liberi daOgm” e può essere ancora ricondotto alla fase iniziale dell’evento; il secondo corrispondeinvece all’approvazione di quattro nuovi organismi transgenici da parte della Commissioneeuropea.

La notiziabilità dell’argomento appare dunque legata da un lato alla sua percezione comeevento di cronaca (presentazione e avvio della Consultazione; pubblicazione dei primi risul-tati) e dall’altro, come mostrano i dati rilevati in occasione dell’autorizzazione europea dei

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE ARTICOLI NEL TEMPO25 LUGLIO 2007 - 10 DICEMBRE 2007

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quattro Ogm (6%) e della presentazione della Consultazione alla stampa estera (4,7%), al-l’assunzione di un carattere internazionale.

Se confrontiamo il periodo interessato dalla Consultazione con i sei mesi precedenti e conquelli successivi, si nota (Grafico 2) un forte aumento dell’attenzione mediatica nei confrontidell’argomento Ogm proprio in coincidenza con lo svolgimento dell’iniziativa. Quest’ultimaha determinato infatti un incremento del 22,3% della visibilità mediatica del tema in og-getto, rispetto ai sei mesi precedenti.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 2. Attenzione dedicata dalla stampa italiana agli Ogm - confronto fra tre periodi.

In generale l’attenzione dedicata all’argomento è stata maggiore nella stampa quotidiana(78%) rispetto a quella periodica (22%).Fra i grandi quotidiani nazionali, quelli che hanno dedicato più spazio all’argomento per nu-mero di articoli sono stati – come si vede nel Grafico 3 - l’Unità (16,5%), il manifesto e laRepubblica (entrambi al 14,8%), seguiti da Liberazione (13%), Il Sole 24 ore (9,6%), il Cor-riere della Sera e il Giornale (entrambi al 7,8%).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 3. Distribuzione percentuale degli articoli per testata - analisi quotidiani

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DISTRIBUZIONE PERCENTUALE ARTICOLI NEL TEMPO - CONFRONTO FRA 3 PERIODI

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE ARTICOLI PER TESTATA - ANALISI QUOTIDIANI

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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In particolare, il quotidiano l’Unità ha ospitato per tutta la durata della campagna una ru-brica settimanale di aggiornamento a cura di Mario Capanna, Presidente della FondazioneDiritti Genetici, mentre il manifesto e Liberazione hanno dedicato agli Ogm e alla Consul-tazione nazionale uno speciale di approfondimento durante la fase iniziale33.

I quotidiani che hanno riservato all’argomento più spazio in termini di lunghezza degli ar-ticoli (calcolata attraverso la media delle righe e delle parole utilizzate), sono stati la Re-pubblica, Il Riformista, il manifesto, il Giornale, Il Sole 24 ore.

Per quanto riguarda la stampa periodica (Grafico 4), più di un terzo degli articoli sono statipubblicati da Agrisole, settimanale sull’agroalimentare de Il Sole 24 ore (36,4%), seguito daIl Salvagente (30,3%), Left - Avvenimenti (12,1%), Oggi (9,1%), l’Informatore agrario, Pano-rama, L’Espresso, Famiglia Cristiana (tutti attestati intorno al 3%).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 4. Distribuzione percentuale degli articoli per testata – analisi periodici

Se consideriamo il parametro della lunghezza degli articoli, hanno dedicato maggiore spazioall’argomento per lunghezza degli articoli l’Informatore agrario, Oggi, l’Espresso, Panorama.

Riguardo alla collocazione dei pezzi all’interno di ogni singola testata – come si può osser-vare nel Grafico 5 - la maggior parte degli articoli dei quotidiani sono stati pubblicati in uninserto o supplemento (27,8%), nelle sezioni Politica (19,1%), Lettere/Commenti e Cronaca(entrambe al 15,8%). Una buona percentuale compare nella sezione Economia (7,8%) edEsteri (6,9%). Poco frequente la collocazione in specifiche sezioni dedicate alla scienza(3,5%) e ai temi agricoltura/alimentazione (1,7%).Se osserviamo i periodici, invece, gli articoli che hanno una collocazione specifica compa-iono soprattutto nella sezione Politica (24,2%). Nella maggior parte dei casi, però, i pezzinon sono inseriti in una area tematica particolare (63,7%).

33 Lo speciale de il manifesto è del 25 luglio e quello di Liberazione del 29 luglio 2007.

DISTRIBUZIONE ARTICOLI PER TESTATA - ANALISI PERCENTUALE PERIODICI

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 5. Collocazione degli articoli – analisi comparata quotidiani e periodici

Analizzando gli articoli collocati in un inserto o supplemento (Grafico 6), notiamo che lamaggior parte dei pezzi compare all'interno di numeri speciali dedicati agli Ogm (56,2%) edi inserti riguardanti la salute (18,7%).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 6. Caratteristiche degli inserti/supplementi

La maggior parte degli articoli pubblicati sui quotidiani sono di taglio basso (42%) e di ri-lievo medio (68%); quelli apparsi sui periodici sono soprattutto di rilievo medio (55%)34

(Grafico 7).

34 Il rilievo è stato calcolato in base alle dimensioni dell’articolo stesso (grande, piccolo, medio).

COLLOCAZIONE ARTICOLI - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

CARATTERISTICHE DEGLI INSERTI/SUPPLEMENTI

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 7. Rilievo degli articoli – analisi comparata quotidiani e periodici

2. ANALISI QUALITATIVA DI PRIMO LIVELLO SU TUTTI GLI ARTICOLI

L’intero corpus degli articoli è stato sottoposto a un’analisi di tipo qualitativo – denominatadi primo livello - volta ad individuare la tipologia degli articoli, il tipo di testualità preva-lente e le caratteristiche della titolatura.

2.1 Tipologia degli articoli

Sono stati individuati otto tipi di articoli:

a) l’articolo di cronaca, un resoconto giornalistico in cui i fatti del giornotendono a essere riportati in maniera oggettiva e imparziale;

b) il cosiddetto “pastone”, un tipo di articolo piuttosto frequente nellastampa italiana in cui il resoconto dei fatti e degli eventi accaduti èaccompagnato da commenti, punti di vista, valutazioni espressi dagliattori in gioco in modo - per dir così – giustappositivo35.

c) l’editoriale, un articolo di un giornale o di una rivista collocato solitamentein prima pagina e scritto per lo più dal direttore del giornale (o della rivista),in cui emerge la linea politica e ideologica della testata;

d) l’articolo di opinione, in cui il direttore del giornale o un opinionista auto-revole affronta un argomento di attualità o di interesse collettivo in manieraapprofondita e critica, non facendo mancare i suoi commenti personali;

e) l’intervista, in cui una figura autorevole viene chiamata a esprimere il suopunto di vista a partire da domande poste dal giornalista;

35 Cfr. Dardano, 1973: 108.

RILIEVO ARTICOLI - CONFRONTO QUOTIDIANI E PERIODICI

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f) il reportage, un servizio scritto o realizzato da un cronista, da un corri-spondente o da un inviato speciale e avente il carattere di inchiesta o diapprofondimento;

g) la lettera, spazio all’interno della testata o della rivista in cui giornalistio figure autorevoli del mondo della politica, della scienza ecc. dialoganotra loro sotto forma di lettera esprimendo le loro opinioni e punti di vistasu questioni di pubblico interesse;

h) l’articolo a tipologia mista, riconducibile ad almeno due tipi (ad esempiocronaca e opinione insieme).

Come possiamo osservare nel Grafico 8, nei quotidiani analizzati è risultata prevalente latipologia dell’articolo di opinione (30,4%), seguito dal “pastone” (21,7%), dal pezzo di cro-naca (20%) e poi, in misura di molto inferiore, da interviste, articoli a tipologia mista, re-portage, lettere ed editoriali. Nei periodici, invece, la percentuale più alta è quella costituitada articoli cosiddetti “pastone” e da quelli che presentano una tipologia mista (24,2% in en-trambi i casi), seguiti dagli articoli di cronaca (18,2%), reportage, pezzi di opinione e inter-viste, mentre non ci sono né lettere né editoriali.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 8. Tipologia degli articoli – analisi comparata quotidiani e periodici

Nei quotidiani sono risultati quindi prevalenti gli articoli in cui sono fortemente marcati ipunti di vista e le opinioni del giornalista, di contro a un tipo di presentazione più ogget-tiva come accade nel caso degli articoli di cronaca o nella tipologia “pastone”.

I periodici invece presentano una tipologia testuale meno soggettiva, in quanto le percentualimaggiori sono costituite da articoli “pastone”, da quelli a tipologiamista e da articoli di cronaca36.

36 Scendendo più nel dettaglio e analizzando gli articoli cosiddetti a “tipologia mista”, ci accorgiamo che sia nelcaso dei quotidiani che in quello dei periodici la maggior parte degli articoli di questo tipo è riconducibile al ge-nere cronaca e a quello pastone (il 54,5% nel caso dei quotidiani e il 62,5% nel caso dei periodici) e, a seguire,da quelli riconducibili alla cronaca e agli articoli di opinione (il 27,3% nel caso dei quotidiani) e da quelli riferi-bili al genere cronaca e reportage insieme (il 37,5% nel caso dei periodici).

TIPOLOGIA DEGLI ARTICOLI - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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2.2 Tipo di testualità

Abbiamo poi preso in considerazione il genere testuale prevalente e - come si può osser-vare nel Grafico 9 – sono emersi i seguenti dati:

a) la maggior parte degli articoli (42,6% nei quotidiani e 51,5% neiperiodici) è riconducibile al genere informativo-espositivo, che mira apresentare innanzi tutto informazioni e dati, mettendo in secondo pianocommenti e valutazioni;

b) segue il tipo argomentativo (33,9% nei quotidiani e 15,1% nei periodici),costituito da testi che mirano a dimostrare una tesi e si articolano in unaserie di argomenti a favore, e che vengono concatenati logicamente perarrivare alla conclusione;

c) una buona percentuale è costituita anche dalla tipologia mista (21,7%nei quotidiani e 33,3% nei periodici);

d) quasi assenti i testi di tipo divulgativo (presenti solo nei quotidiani e pariall’1,7%).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 9. Tipo di testualità – analisi comparata quotidiani e periodici

Per quanto riguarda i quotidiani, il dato relativo al tipo di testualità (prevalenza del tipo in-formativo-espositivo-argomentativo) sembrerebbe un po’ stridere con quello relativo alla ti-pologia degli articoli presenti (maggioranza degli articoli di opinione). Questo fenomeno sipuò però spiegare se consideriamo due fattori:

TIPO DI TESTUALITA' - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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1) in primo luogo, la percentuale di poco inferiore della testualità di tipoargomentativo (33,9%);

2) in secondo luogo, considerando la tipologia testuale mista si rileva chequella costituita da testi che sono al tempo stesso di tipo informativo-espositivo e argomentativo raggiunge l’80%, a conferma del fatto che neiquotidiani è marcata la presenza di articoli che tendono a esprimereopinioni e punti di vista.

Anche nel caso dei periodici la percentuale di testi di tipo sia informativo-espositivo (51,5%)che argomentativo (15,1%) è alta (complessivamente 66,6%), a indicazione del fatto cheanche nei periodici non mancano prese di posizione o esposizioni di punti di vista.

2.3 Caratteristiche della titolatura

A conclusione di questa analisi abbiamo considerato le caratteristiche della titolatura37,ossia lo spazio che precede ciascun articolo38, che abbiamo distinto in due tipologie:

1) neutro-oggettivo, ossia un semplice richiamo ai fatti senza alcun puntodi vista;

2) valutativo-interpretativo-problematico, ossia l’espressione marcata di unavalutazione, di una presa di posizione ecc.

I dati relativi alla titolatura sono presentati nel Grafico 10.

37 Come afferma Maurizio Dardano (cfr. Dardano, 1973: 59), la titolatura ha una funzione molto importante inquanto costituisce la chiave interpretativa di ciascun articolo e del suo codice di lettura, poiché serve, da unlato, a presentare quei tratti che si intendono mettere in evidenza e, dall’altro, a riassumere le unità di conte-nuto che verranno poi trattate analiticamente nell’articolo.38 Lo spazio che precede ciascun articolo è spesso suddiviso in tre parti:a) l’occhiello, la cui funzione è quella di richiamare l’attenzione del lettore sul tema dell’articolo; in sostanza servea introdurre il fatto di cui parlerà l’articolo anticipando alcuni elementi essenziali del contesto in cui si collocala notizia;b) il titolo vero e proprio che ha la funzione di esporre l’argomento fondamentale dell’articolo;c) il sottotitolo che solitamente fornisce una sommaria articolazione dei contenuti e serve a riassumere i momentichiave del testo.

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 10. Caratteristiche della titolatura – analisi comparata quotidiani e periodici

Sia nel caso dei quotidiani che in quello dei periodici abbiamo un dato particolarmente si-gnificativo: la prevalenza di una titolatura di tipo valutativo-interpretativo-problematico (il63% nel caso dei quotidiani e il 55% nei periodici), in cui viene fornita una valutazionedella notizia presentata, contro una percentuale più ridotta (37% per i quotidiani e 45% peri periodici) in cui titolo, occhiello e sottotitolo sono più neutri e tendenti all’imparzialità.

C’è insomma una prevalenza di titoli cosiddetti “soggettivanti” e di carattere emotivo, controquelli cosiddetti “oggettivanti” e di carattere più neutro39 e, in molti casi, l’espandersi della ti-tolatura soggettivante è andato di pari passo con un fatto tipografico, ossia con la stampa deltitolo a caratteri particolarmente marcati e tendenti a occupare un grosso spazio40.

3. ANALISI QUALITATIVA DI SECONDO LIVELLO SU UN CAMPIONE DI ARTICOLI

Come abbiamo visto nella sezione dedicata alla metodologia, sia per la carta stampata cheper i servizi radio e TV è stata condotta anche un’analisi più dettagliata – denominata di se-condo livello – volta ad approfondire alcuni aspetti quantitativi e qualitativi di ogni singoloelemento del campione41.

3.1 Le variabili quantitative

Per quanto riguarda le variabili di tipo quantitativo, per ciascuno degli articoli del cam-pione abbiamo preso in esame:

39 Sulla distinzione tra titoli soggettivanti e oggettivanti cfr. Loporcaro, 2005, 20062: 75.40 Cfr. Loporcaro, 2005, 20062: 76.41 Cfr. i criteri esposti alla fine della sezione B della Parte Generale – Metodologia di analisi.

CARATTERISTICHE TITOLATURA - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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1) lo spazio in termini di righe (rigaggio) dedicato alla cronaca degli eventi, alladescrizione/spiegazione degli Ogm, alle informazioni di tipo istituzionale, acommenti e valutazioni;

2) lo spazio occupato da eventuali immagini, la loro tipologia e funzione;3) l’eventuale presenza di box, la dimensione dello spazio da essi occupato

e la loro funzione;4) l’eventuale presenza di fonti da cui sono tratte le informazioni presenti nei box;5) i protagonisti di ciascun articolo.

Cominciamo a esaminare il RIGAGGIO.Se osserviamo il Grafico 11, possiamo notare i seguenti fenomeni:

a) la percentuale di righe in cui sono presenti commenti, valutazioni,esposizioni di punti di vista soggettivi, costituisce la netta maggioranza,sia nel caso dei quotidiani (44,3%) che in quello dei periodici (58%);

b) segue la percentuale di righe dedicata al resoconto oggettivo degli eventi(il 39% nel caso dei quotidiani e il 25% nei periodici);

c) la percentuale di righe dedicata a informazioni di carattere istituzionale,ossia a informazioni relative ad aspetti di natura legislativa, al dibattitoistituzionale sia nel nostro Paese che nell’Unione europea, ecc. riguardail 14,5% degli articoli nei quotidiani e il 12% nei periodici;

d) la percentuale di righe dedicata alla descrizione e spiegazione degli Ogmè il 2,2% per i quotidiani e il 5% per i periodici.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 11. La struttura degli articoli attraverso l’analisi del rigaggio – confronto tra quotidianie periodici

Abbiamo poi preso in esame la presenza o meno di IMMAGINI.Come è stato sottolineato da più parti42, la presenza di immagini serve a vivacizzare la notizia,

42 Cfr., tra gli altri, Loporcaro, 2005, 20062: 90 sgg.

STRUTTURAARTICOLI - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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e il ricorso a impianti iconografici viene spesso raccomandato ai giornalisti come mezzo diavvicinamento del giornale al pubblico dei lettori, in quanto, grazie alle immagini, la realtàirrompe all’interno della carta stampata non per via di elaborazione razionale, quanto piut-tosto di percezione sensibile43. Nella comunicazione della scienza le immagini hanno spessouna funzione evocativa, servono a coinvolgere il lettore: esse possono mettere in luce undettaglio che serve a richiamare un tutto, sottolineare i lineamenti austeri o gioviali di unoscienziato, proporre relazioni inaspettate fra oggetti di natura apparentemente diversa ecc.

Nel caso delle immagini presenti nel campione esaminato possiamo osservare (Grafico 12)un comportamento diverso tra quotidiani e periodici.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 12. Tipologia delle immagini – analisi comparata quotidiani e periodici

Mentre gli articoli presenti nei quotidiani tendono a non avere alcun tipo di immagine di ac-compagnamento (52,2%), nei periodici la tendenza si inverte (22,2%). In questi ultimi, in-fatti, la maggioranza degli articoli è accompagnata da immagini, in particolare da fotografie(66,7%) e, in percentuale molto più bassa, da grafici (11,1%), mentre sono assenti i disegni.Nei quotidiani le fotografie sono presenti nel 39,1% degli articoli, a seguire troviamo i gra-fici e i disegni (4,3% per entrambe le tipologie)

Anche per quanto riguarda la funzione delle immagini, quotidiani e periodici si compor-tano in maniera diversa (Grafico 13).

43 V. Loporcaro, 2005, 20062: 93.

SPAZIO DEDICATO ALLE IMMAGINI - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 13. Funzione delle immagini – analisi comparata quotidiani e periodici

Nei quotidiani la funzione delle immagini è prevalentemente descrittiva (60%): esse ten-dono a fornire una riproduzione fedele di un ambiente naturale, di un evento ecc., mentrenel caso dei periodici le immagini hanno una funzione prevalentemente evocativa (71%),ossia tendono a richiamare alla mente qualcos’altro che non è immediatamente presente epercepibile: per esempio la foto di uno scienziato che maneggia una provetta ha la funzionedi evocare la professionalità, l’interesse per la ricerca, ecc.

Oltre alle immagini, gli articoli analizzati presentano anche altri elementi di contorno qualiriquadri, tabelle, grafici ecc., genericamente denominati “BOX”.Nel Grafico 14 sono riportati i dati relativi alla presenza o meno di box di accompagnamento.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 14. Presenza box – analisi comparata quotidiani e periodici

Sia nei quotidiani che nei periodici la grande maggioranza degli articoli (77% nei quotidianie 87% nei periodici) non è accompagnata da apparati.

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FUNZIONE IMMAGINI - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

PRESENZA BOX - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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Lì dove presenti, i box hanno fondamentalmente due funzioni (Tabella 1):

1) approfondire tutti quegli aspetti relativi agli Ogm che non trovano spazioall’interno dei singoli articoli;

2) fornire una sintesi di quanto esposto più dettagliatamente nel testo principale.

In nessun caso troviamo apparati destinati a dare spazio alle “voci in campo”, ossia a cita-zioni dei protagonisti dell’articolo messe in particolare evidenza.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Tabella 1. Caratteristiche testuali e informative degli apparati – totale quotidiani e periodici

Nella quasi totalità dei casi (95,4% per i quotidiani e 100% per i periodici) i box non pre-sentano l’indicazione della FONTE da cui sono tratte le informazioni in essi contenute, e, lìdove sono segnalate (4,6% dei box presenti nei quotidiani) si tratta di fonti istituzionali, ilcui status è pubblicamente riconosciuto, come nel caso di enti di ricerca, ministeri ecc. (adesempio l’ISAAA - International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications).

Infine, sono stati analizzati i PROTAGONISTI degli articoli del nostro campione.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 15. Protagonisti degli articoli – analisi comparata quotidiani e periodici

Come possiamo osservare nel Grafico 15, nel caso dei quotidiani la maggioranza dei protagonistiè costituita da politici (46,9%), seguita da rappresentanti di organizzazioni ambientaliste, sinda-cali ecc. (40,7%); nel caso dei periodici, invece, questi ultimi costituiscono la netta maggioranza(72,7%), mentre i politici sono presenti solo nellamisura del 18,2%. In entrambi i casi gli scienziatisono una minoranza (12,5% nei quotidiani e 9,1% nei periodici) e mancano del tutto i giornalisti.

PROTAGONISTI DELL'ARTICOLO - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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3.2 Le variabili qualitative

Il campione è stato sottoposto anche ad una dettagliata analisi di tipo qualitativo tesa adapprofondire:

a) il livello di conoscenze pregresse supposte nel lettore medio;b) se e in che misura gli articoli esaminati presentano una qualche connessione

con altri temi e se sì con quali, e l’eventuale connessione e/o allarmerispetto ai problemi della salute e della sicurezza dei cittadini;

c) il tipo di presentazione degli Ogm prevalente, distinguendo tra presentazionioggettive, valutative, interlocutorie e problematiche;

d) le valutazioni prevalenti sugli Ogm, distinguendo tra valutazioni neutre,positive e negative;

e) alcune variabili di tipo morfo-sintattico, quali la presenza di formeimpersonali, passivi, modi verbali finiti o indefiniti;

f) alcune variabili di tipo semantico-lessicale, quali la presenza di tecnicismi(con o senza spiegazione) e di figure retoriche;

g) l’analisi semantico-sintattica del titolo, in particolare la presenza di frasiverbali vs. frasi nominali;

h) l’occorrenza o meno del termine Ogm (o di sinonimi stretti) nel titolo.

3.2.1. Conoscenze pregresse nel lettore

Cominciamo ad esaminare il livello di conoscenze pregresse supposte nel lettore medio diciascun articolo.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 16. Conoscenze pregresse supposte nel lettore – analisi comparata quotidiani e periodici

Come possiamo osservare nel Grafico 16, la maggior parte degli articoli del nostro cam-pione presuppone da parte del lettore un livello di conoscenze medio (59,1% nei quotidianie 75% nei periodici) e medio-alto (41% nei quotidiani e 12,5% nei periodici), il che sta aindicare quanto sia diffusa la tendenza dei giornali italiani a dare per scontata una cono-scenza di tipo tecnico-specialistico quale quella relativa agli Ogm.

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CONOSCENZE PREGRESSE NEL LETTORE - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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3.2.2. Connessione con altri temi

Nel campione preso in esame il tema degli Ogm è stato molto spesso affrontato insieme adaltri (82% nei quotidiani e 100% nei periodici).

Sia nel caso dei quotidiani (28,6%) che in quello dei periodici (41,7%) il tema maggiormentetrattato è quello degli eventuali rischi per la salute dei cittadini (Grafico 17), seguito da:

• allarme per i rischi ambientali ed eventuali pericoli di contaminazione;• impatto che l’introduzione degli Ogm può avere sull’economia;• rapporto cibo/territorio;• qualità e tutela del patrimonio agricolo e agroalimentare italiano;• questioni legate alla ricerca scientifica, alla resa agricola e alle soglie

di sicurezza;• impatto degli Ogm su questioni generali di carattere sociale ed etico.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 17. Temi connessi con gli Ogm – analisi comparata quotidiani e periodici

Per quanto riguarda, in particolare, la connessione e/o l’allarme relativamente ai problemidi salute e sicurezza dei cittadini, il 63,6% degli articoli contenuti nei quotidiani e il 100%di quelli contenuti nei periodici presenta riferimenti espliciti alle conseguenze che l’uso diOgm può avere sulla salute e sulla sensazione di sicurezza della popolazione.

3.2.3. Tipologia di presentazione

Abbiamo poi analizzato il tipo di presentazione prevalente riguardo agli Ogm, distin-guendo fra quattro tipi di presentazioni:

1) oggettiva, in riferimento a quegli articoli in cui non sono esposti néopinioni o punti di vista di politici ed esperti, né valutazioni da parte delgiornalista, ma solo descrizioni imparziali di eventi accaduti;

TEMI CONNESSI - CONFRONTO QUOTIDIANI E PERIODICI

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2) valutativa, in cui risulta evidente una presa di posizione da parte deiprotagonisti dell’articolo, o più raramente da parte del giornalista;

3) interlocutoria, in riferimento a quegli articoli non apertamente schieratiné a favore né contro gli Ogm, ma contenenti citazioni o dichiarazioni dipolitici, esponenti del mondo ambientalista, scienziati ecc.;

4) problematica, in cui, più che una semplice presa di posizione, vieneesplicitamente sostenuta una tesi, accompagnata da tutti i possibiliargomenti a favore o contro.

Come possiamo osservare nel Grafico 18, la maggior parte delle presentazioni sono di na-tura valutativa (47,8% nel caso dei quotidiani e 55,6% nei periodici), seguite da presenta-zioni di tipo interlocutorio e problematico, mentre in nessun caso troviamo presentazionidi tipo oggettivo.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 18. Presentazione dell’informazione sugli Ogm – analisi comparata quotidiani eperiodici

3.2.4. Tipo di valutazioni

Relativamente al tipo di valutazioni prevalenti sugli Ogm, sono state individuate:

1) valutazioni “neutre”, sia nel caso degli articoli in cui non traspariva alcunapresa di posizione, sia in quelli in cui le valutazioni a favore e quellecontrarie erano presenti in ugual misura;

2) valutazioni “positive”, per quegli articoli in cui era evidente una nettapresa di posizione a favore;

3) valutazioni “negative”, per quegli articoli decisamente contrari.

Come possiamo vedere nel Grafico 19, la maggior parte degli articoli analizzati manifestanouna posizione negativa nei confronti degli Ogm (45,4% nel caso dei quotidiani e 75% nei pe-riodici), una percentuale inferiore contiene invece una valutazione di tipo neutro, e solo il18,2% dei quotidiani esprime valutazioni di carattere positivo nei confronti degli Ogm.

PRESENTAZIONE DEGLI OGM - CONFRONTO QUOTIDIANI E PERIODICI

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 19. Valutazione degli Ogm – analisi comparata quotidiani e periodici

3.2.5. Variabili morfo-sintattiche e semantico-lessicali del testo

Prendiamo ora in considerazione alcune variabili relative al lessico usato per parlare degliOgm, sia a livello morfo-sintattico che a livello semantico-lessicale.

A livello morfo-sintattico abbiamo valutato la presenza di forme impersonali, di forme condiatesi passiva e di modi verbali di tipo finito vs. quelli di tipo indefinito.Come possiamo osservare nella Tabella 2, la maggior parte delle forme verbali presenti negli ar-ticoli del nostro campione (considerando insieme sia i quotidiani che i periodici) è riconducibile amodi finiti (60%), ossia amodi (come l’indicativo, il congiuntivo, il condizionale, l’imperativo) che,esplicitando le indicazioni relative al tempo, al numero e alla persona, sono forme verbali tipichedi uno stile espositivo più esplicito e chiaro, a differenza di quanto accade nel caso di uso di modiverbali indefiniti (come l’infinito, il gerundio e il participio) che invece occultando la persona e(tranne il participio) il numero, possono risultare di natura più ambigua e meno perspicua.C’è poi un uso non marcato di verbi in forma impersonale (3,6%) e di verbi di forma passiva(5,5%), che sono entrambi dei meccanismi spersonalizzanti, in quanto mettono l’agente insecondo piano a vantaggio di un’esposizione più neutra e impersonale delle informazioni44.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Tabella 2. Variabili morfo-sintattiche – analisi quotidiani e periodici

VALUTAZIONE DEGLI OGM - ANALISI QUOTIDIANI E PERIODICI

44 L’uso di verbi in forma impersonale e passiva serve, in sostanza, a mettere in evidenza quello che nelle frasiattive sarebbe l'oggetto, collocando invece in secondo piano l'agente, che si trasforma in un complemento (detto,per l’appunto, complemento d'agente) oppure scompare del tutto.

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Nelle presentazioni di natura marcatamente soggettiva i verbi in forma impersonale e alpassivo tendono ad essere presenti in misura ridotta, a favore di un tipo di presentazionechiaramente agentiva, in cui è ben esplicitato chi dice o fa qualcosa. La percentuale ridottadi verbi impersonali o al passivo nel nostro campione può essere correlata alla forte presenzadi presentazioni di natura valutativa, in quanto si tratta di presentazioni di tipo agentivo incui i protagonisti dell’articolo esprimono i propri punti di vista e nel far questo si servonodi modi verbali di tipo finito in cui il tempo, il numero e la persona sono chiari e definiti, adifferenza di quanto accade nei modi verbali indefiniti in cui tali informazioni sono espressein forma sintetica e non esplicita.

A livello semantico-lessicale abbiamo considerato due tipi di vocaboli, i tecnicismi (ossiale parole il cui uso è circoscritto a un ambito specialistico costituito da una particolare at-tività, tecnologia o scienza) accompagnati o meno da una spiegazione, e le figure retoriche.Se osserviamo la Tabella 3 vediamo che all’interno di un insieme di vocaboli costituito datecnicismi (con e senza spiegazioni) e figure retoriche (in questa sede abbiamo preso inconsiderazione le metafore e le metonimie45), queste ultime sono la maggioranza (il 68,6%sul totale di figure retoriche e tecnicismi con e senza spiegazione presenti nel nostro cam-pione), e che, per quanto riguarda i tecnicismi prevalgono quelli senza spiegazione (30,5%),mentre quelli accompagnati da una spiegazione non arrivano nemmeno all’1%, il che sicu-ramente costituisce un ostacolo a una chiara ed esplicita comprensione dei temi trattati46.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Tabella 3. Variabili semantico-lessicali – analisi quotidiani e periodici

I tecnicismi presenti nel nostro campione sono riconducibili ad alcuni linguaggi speciali-stici47. I settori tecnico-specialistici maggiormente presenti sono la chimica, la biochimica,la biologia, la farmacia, la politica e il diritto48.

34

45 Parliamo di metafora quando un’espressione è usata, riferita a un’entità o a un concetto diverso da quello chepropriamente denota, per esprimere una somiglianza o analogia tra le due entità o i due concetti (ad esempioquando diciamo Giulio è un coniglio stiamo usando la parola coniglio in senso metaforico, sfruttando un’analo-gia tra certe caratteristiche (vere o presunte) dei conigli e certe caratteristiche degli esseri umani; si ha invecemetonimia quando una parola assume un significato aggiuntivo in base a una relazione di “contiguità” con l’en-tità o il concetto che essa letteralmente designa, come quando usiamo il nome dell’autore per riferirci alla suaopera (per esempio Ho letto tutto Calvino), quello del contenitore per riferirci al contenuto (per esempio Bere trebicchieri di birra), quello della sede per riferirci all’istituzione che ha sede in essa (per esempio Palazzo Chigi harilasciato una dichiarazione).46 Per quanto riguarda sia i tecnicismi che le figure retoriche abbiamo preso in considerazione non le singole oc-correnze (i cosiddetti tokens, realizzazioni concrete di un singolo elemento linguistico), bensì i tipi (types), ossiale unità astratte alle quali le occorrenze sono riconducibili. Per esempio, nella frase Anno nuovo vita nuova ci sonodue occorrenze del tipo nuovo.47 A questo proposito abbiamo consultato il Grande dizionario italiano dell’uso (1999) di Tullio De Mauro (abbre-viato GRADIT) e abbiamo utilizzato le marche d’uso in esso presenti.48 Cfr. tabella in Appendice C.

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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Le metafore (i typesmetaforici) presenti nel campione sono invece riconducibili soprattuttoai seguenti ambiti di attività ed esperienza:

a) Stati d’animo e interazioni umane (12,45%)b) Guerra, ambito militare e sim. (12,45%)c) Sport (11,24%)d) Corpo umano e percezione (8,84%)e) Comunicazione (7,23%)

Seguono poi le metafore riferite genericamente alle attività umane, alla viabilità e ai mezzidi trasporto, a paesaggi, fenomeni e prodotti della natura, all’ambito culinario, politico-so-ciologico, geometrico, cinematografico, medico-sanitario, burocratico, all’edilizia, al tempo,al mondo commerciale e bancario, all’ambito matematico, al mondo animale, al gioco, allasfera dei colori, alla scrittura, all’ambito religioso e cerimoniale, storico-filosofico, informa-tico, alla gravidanza e alla nascita, alle cose preziose. Da segnalare poi una piccola percen-tuale di usi metaforici particolarmente creativi formulati dagli stessi giornalisti (2,41%)49.

C’è dunque una prevalenza di metafore legate all’ambito militare in genere, a quello spor-tivo e, soprattutto, agli stati d’animo e alle interazioni fra gli esseri umani, dato innovativorispetto a quanto rilevato nel I rapporto MediaBiotech, Ogm e stampa italiana, dove que-st’ultimo campo metaforico era assente50.Per quanto riguarda le metonimie, invece, troviamo solo pochi casi in cui si nomina la cittàper far riferimento all’istituzione che in essa si trova: per esempio Bruxelles, per riferirsialla sede dell’Unione europea e Londra per riferirsi alla sede del governo britannico.

3.2.6. Analisi sematico-sintattica del titolo

L’analisi si è infine conclusa prendendo in esame la struttura dei titoli degli articoli, in partico-lare la presenza di frasi verbali o nominali e l’occorrenza del termine Ogm (o di sinonimi stretti)51.Nel 56% dei casi è stato evidenziato l’uso della frase nominale, probabilmente perché più fun-zionale a una comunicazione rapida, d’effetto, che arriva subito al tema del messaggio.La maggior parte dei titoli (65%) contiene il termine Ogm o un suo sinonimo stretto (Tabella 4).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Tabella4.Occorrenzadel termineOgm(odi sinonimi stretti) nel titolo–analisi quotidiani eperiodici

49 Per l’elenco completo delle metafore cfr. Appendice B.50 Cfr. Basile – Russo, 2006, pagg. 40 e sgg.51 Per frase nominale si intende un tipo di proposizione in cui categorie grammaticali diverse dal verbo svolgonofunzione verbale, assolvendo così sintatticamente al compito del predicato, come, per esempio, in Bella questa!;Qui tutto bene; Giovedì gnocchi; Ultime notizie dall’estero ecc. (cfr. Serianni, 1988; ed. 1997: § II.14., p. 62).

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PARTE II – OGM E INFORMAZIONE RADIO-TV

1. ANALISI QUANTITATIVA

Dall’analisi quantitativa dei media radiotelevisivi monitorati durante il periodo della Con-sultazione nazionale emerge che l’attenzione verso il tema degli Ogm e del modello agroa-limentare (Grafico 1) è stata piuttosto discontinua, concentrata in particolare nella faseconclusiva (12%) e in quella di avvio della campagna (8%). Durante le fasi centrali del pe-riodo considerato i picchi più significativi sono stati registrati in occasione di due eventi dicarattere internazionale: l’incontro a Roma della Rete delle Regioni europee ogm-free (8%)e la manifestazione organizzata dalla Coalizione “ItaliaEuropa – liberi da Ogm” presso lasede dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (6%).Come per i media della carta stampata, anche nel caso dell’informazione radiotelevisival’argomento assume dunque una maggiore visibilità quando rientra nell’ambito della puracronaca - avvio della Consultazione nazionale sugli Ogm e presentazione dei risultati finali- o quando acquista un carattere internazionale.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 1. Attenzione dedicata dall’informazione radio/TV agli Ogm: periodo di riferimento 25luglio – 10 dicembre 2007.

L’argomento è stato trattato soprattutto negli spazi dedicati all’informazione (60%), maanche all’interno di specifici programmi di approfondimento (34%) e, in misura minore, diintrattenimento (6%)52 (Grafico 2).

52 Il monitoraggio è stato effettuato sulle seguenti testate radio-televisive suddivise in 3 settori: 1) radio - ser-vizi di informazione: GR1, GR2, Radio 24; 2) radio - servizi di approfondimento: Gr Parlamento, Radio Anch'io,Radio Rai1 - Radio City, Radio Europa, GR1, Radio Gorizia1, Nuova Spazio Radio, Radio Svizzera Italiana; 3) TV– servizi di informazione: Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Studio aperto, TgLa7; 4) TV - trasmissioni di approfondimento:Porta a Porta, Primo Piano, Sky Tg24 Pomeriggio, RaiNews24 - Tempi Dispari, Ambiente Italia; 5) TV – programmidi intrattenimento: Striscia La Notizia, Unomattina, Crozza Italia.

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE SERVIZI RADIO/TV25 LUGLIO 2007 - 10 DICEMBRE 2007

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 2. Distribuzione percentuale per settore dei servizi radio/TV

All’interno degli spazi dedicati all’informazione, i Tg nazionali che hanno dedicato mag-giore attenzione all’argomento sono stati il Tg3 (31,6%), il Tg1 e il Tg2 (entrambi al 26,3%)(Grafico 3). Nessun servizio è stato dedicato dal Tg4 e da Studio Aperto.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 3. Distribuzione percentuale dei servizi fra i principali Tg

Per quanto riguarda la collocazione oraria (Grafico 4), i servizi sono andati in onda soprat-tutto nelle edizioni serali (52%) e in quelle del mattino (22%); a seguire troviamo quelle po-meridiane e notturne (13%) .

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DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER SETTORE DEI SERVIZI RADIO-TV

DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DEI SERVIZI FRA I PRINCIPALI TG

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 4. Collocazione oraria dei servizi Tg

2. ANALISI QUALITATIVA DI PRIMO LIVELLO SU TUTTI I SERVIZI

L’intero corpus dei servizi e trasmissioni radio e TV è stato sottoposto a un’analisi qualitativadi primo livello, tesa a individuare:

a) la tipologia del serviziob) la tipologia testualec) le caratteristiche della titolatura

2.1 Tipologia del servizio

I tipi di servizio individuati sono stati:

a) cronaca, resoconto giornalistico in cui i fatti del giorno tendono a essereriportati in maniera oggettiva e imparziale;

b) opinione, in cui un giornalista autorevole affronta un argomento di attualitào di interesse collettivo in maniera approfondita e critica, non facendomancare i suoi commenti personali;

c) intervista, in cui una figura autorevole viene chiamata a esprimere il suopunto di vista a partire da domande poste dal giornalista;

d) reportage, servizio realizzato da un cronista, da un corrispondente o daun inviato speciale e avente il carattere di inchiesta e/o di approfondimento;

e) tipologia mista, non riconducibile ad un unico tipo testuale, ma almeno adue (ad esempio a un servizio di cronaca e a un’intervista).

COLLOCAZIONE ORARIA DEI SERVIZI TG

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Per quanto riguarda i servizi televisivi (TV di informazione, approfondimento e intratteni-mento) la quasi totalità dei pezzi è a tipologia mista. Da evidenziare solo il 34% dei servizidella TV di approfondimento costituito da interviste.Anche per quanto riguarda la radio, il discorso è analogo: la totalità dei pezzi presenta unatipologia mista.

2.2 Tipo di testualità

Siamo passati poi ad analizzare la tipologia testuale di ciascun servizio radio-TV, per valu-tare se si trattava di un pezzo di carattere:

a) informativo-espositivo, che mira a presentare innanzi tutto delle infor-mazioni e dei dati mettendo in secondo piano commenti e valutazioni;

b) argomentativo, che intende dimostrare una tesi e si articola in una serie diargomenti a favore e concatenati logicamente per arrivare alla conclusione;

c) divulgativo, quando fornisce spiegazioni e chiarimenti;d) a tipologia “mista”.

Sia per quanto riguarda i servizi televisivi che per quelli radiofonici, si è trattato prevalen-temente di pezzi a tipologia mista.

2.3 Caratteristiche della titolatura

Per concludere è stata analizzata la titolatura, valutando volta per volta la capacità di cia-scun titolo di porsi da un punto di vista neutro-oggettivo, ossia di fornire un semplice ri-chiamo ai fatti senza esprimere alcun parere, oppure da un punto di vista di tipovalutativo-interpretativo-problematico, ossia di fornire una qualche presa di posizione.Solo nel caso della TV di informazione i titoli sono stati per metà di tipo neutro-oggettivi eper metà di tipo valutativo-interpretativo-problematico, mentre sia nella TV di approfon-dimento che in quella di intrattenimento sono stati interamente di tipo neutro-oggettivo,così come per i servizi radiofonici.

3. ANALISI QUALITATIVA DI SECONDO LIVELLO SU UN CAMPIONE DI SERVIZI

Anche per i servizi radio e TV è stata condotta un’analisi più dettagliata su campione– denominata di secondo livello – volta ad approfondire aspetti quantitativi e qualitativi.

3.1 Le variabili quantitative

Per quanto riguarda le variabili di tipo quantitativo, abbiamo preso in esame:

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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a) lo spazio in termini di minuti dedicati alla cronaca degli eventi, alladescrizione e spiegazione degli Ogm, alle informazioni di tipo istituzionale,a commenti e valutazioni;

b) lo spazio occupato da eventuali immagini (ovviamente solo nel caso dellaTV), la loro tipologia e funzione;

c) l’eventuale presenza di box, la dimensione dello spazio da essi occupatoe la loro funzione;

d) l’eventuale presenza di fonti da cui sono tratte le informazioni presenti neiservizi radio-TV;

e) i protagonisti di ciascun servizio.

Cominciamo a esaminare lo SPAZIO, in termini di minuti (Grafico 5), che la TV ha dedicatoalle varie tipologie di informazione.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 5. La struttura del servizio TV – percentuale minuti dedicati

Dall’osservazione dei dati emerge che:

1) la TV di informazione ha dedicato spazio prevalentemente alle notizie dicronaca (51,7%) e a commenti e valutazioni (48,3%), mentre mancanodel tutto minuti dedicati alla descrizione e spiegazione degli Ogm e ainformazioni istituzionali;

2) la TV di approfondimento invece è stata orientata prevalentemente afornire commenti e valutazioni (48,9%), e in misura piuttosto consistentea dar spazio a momenti più divulgativi di descrizione e spiegazione degliOgm (32,3%) e dell’influenza che possono avere nella vita degli esseriumani, mentre solo il 18,8% dei minuti è occupato dalla cronaca deglieventi e sono del tutto assenti le informazioni istituzionali;

3) la TV di intrattenimento ha dedicato spazio soprattutto a commenti evalutazioni (52,6%), in misura inferiore alla cronaca degli eventi (42,3%)e pochissimo alla descrizione e spiegazione degli Ogm (5,1%). Anche inquesto caso sono del tutto assenti le informazioni istituzionali.

STRUTTURA DEL SERVIZIO - ANALISI TV

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Vediamo ora cosa accade nel caso dei programmi radiofonici (Grafico 6):

1) nella radio di informazione un grosso spazio è occupato dal resocontodegli eventi (64,6%), mentre la percentuale di minuti dedicati a commentie valutazioni è inferiore (35,4%) e nullo è lo spazio dedicato alla descrizionee spiegazione degli Ogm e alle informazioni istituzionali;

2) nella radio di approfondimento, invece, lo spazio maggiore è quelloriservato a commenti e valutazioni (47,8%), seguito da quello dedicato allacronaca degli eventi (28,3%), da quello occupato da informazioni istituzionali(14,1%) e infine da quello dedicato alla descrizione e spiegazione degliOgm (9,7%).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 6. La struttura del servizio radiofonico – percentuale minuti dedicati

Abbiamo poi preso in esame, nel caso dei servizi televisivi, la presenza di IMMAGINI e, comepossiamo osservare nel Grafico 7, la TV di informazione e quella di approfondimento fannoprevalentemente ricorso ai filmati (75% nella prima e 50% nella seconda) e in misura in-feriore alle fotografie (25% per entrambe). La TV di intrattenimento, invece, non presentaalcuna immagine specificamente riferita all’argomento.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 7. Spazio immagini servizi/trasmissioni TV

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STRUTTURA DEL SERVIZIO - ANALISI RADIO

SPAZIO IMMAGINI - SERVIZI TV

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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Per quanto riguarda i filmati, sia nel caso della TV di informazione che in quella di appro-fondimento (Tabella 1), la maggior parte riguarda l’ambiente e scene di vita agricola, unapercentuale inferiore la ricerca scientifica, a seguire i momenti del dibattito politico sugliOgm e infine un’ultima percentuale (l’11% solo nel caso della TV di informazione) è re-lativa ad altro, ad esempio a interviste ad esperti o protagonisti della Consultazione na-zionale.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Tabella 1. Tipologia filmati – analisi comparata di TV di informazione e TV di approfondimento

Le immagini hanno, nel caso della TV di informazione carattere eminentemente evocativo(il 67% vs. il 33% di immagini con funzione meramente descrittiva), ossia mettono in evi-denza un aspetto che serve a richiamare una problematica più generale, mentre nella TV diapprofondimento le immagini con funzione descrittiva e quelle con funzione evocativa sonopresenti entrambe al 50%.

Abbiamo poi valutato l’eventuale presenza di FONTI da cui sono tratte le informazioni deiservizi radio-TV: sono risultate del tutto assenti nel caso della TV di informazione e in quelladi intrattenimento e presenti solo nel caso della TV di approfondimento (33%). In questocaso si tratta di fonti di tipo istituzionale. Nei servizi radiofonici, invece, non è mai segna-lata la fonte da cui sono state tratte le informazioni.

In conclusione sono stati analizzati i PROTAGONISTI di ciascun servizio del nostro cam-pione, considerando soprattutto la presenza di esponenti del mondo politico e dellascienza.

Nella TV di informazione sono maggiormente riportate le opinioni di politici e rappresen-tanti di organizzazioni (50%), mentre nei servizi di approfondimento prevalgono netta-mente le opinioni degli scienziati (67%). Le opinioni delle due categorie sono distribuiteequamente, invece, nella TV di intrattenimento (Grafico 8).

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 8. I protagonisti dei servizi televisivi

Per quanto riguarda i servizi radiofonici, nella radio di informazione è esclusivamente il giorna-lista che riporta le notizie e le informazioni sugli Ogm, senza mai dare voce alle opinioni degliscienziati né a quelle dei politici e dei rappresentanti di organizzazioni. Nei servizi della radio diapprofondimento, invece, vengono riportate le opinioni di entrambe le categorie (Tabella 2).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Tabella 2. Protagonisti dei servizi radiofonici

3.2 Le variabili qualitative

Come per la carta stampata, ognuno dei servizi radio-TV del campione è stato poi sottopo-sto a una dettagliata analisi di tipo qualitativo tesa ad approfondire:

a) il livello di conoscenze pregresse supposte nell’ascoltatore e telespettatoremedio;

b) se e in che misura i servizi radio-TV esaminati presentano connessioni conaltri temi, e l’eventuale connessione e allarme rispetto ai problemi dellasalute e della sicurezza dei cittadini;

c) il tipo di presentazione prevalente, distinguendo tra presentazioni ogget-tive, valutative, interlocutorie e problematiche;

d) le valutazioni prevalenti sugli Ogm, distinguendo tra valutazioni neutre,positive e negative;

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PROTAGONISTI DEI SERVIZI - ANALISI TV

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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e) alcune variabili di tipo morfo-sintattico, quali la presenza di forme impersonalie di passivi;

f) alcune variabili di tipo semantico-lessicale, quali la presenza di tecnicismi(con o senza spiegazione) e di figure retoriche.

3.2.1 Conoscenze pregresse

Iniziamo con l’esaminare il livello di conoscenze presupposte nell’ascoltatore e telespetta-tore medio radio-TV.

Nella quasi totalità dei casi esaminati, si suppone che il telespettatore medio abbia a pro-posito degli Ogm un livello di conoscenze buono (il 100% nel caso della TV di informazione,il 67% in quella di approfondimento e il 50% in quella di intrattenimento), che non sia cioèné scarsamente né troppo informato, insomma quanto basta per seguire senza problemiuna trasmissione TV; da sottolineare come nel 50% dei servizi della TV di intrattenimentonon si presuppone invece alcun livello di conoscenze pregresse e quindi i giornalisti si pre-dispongono a maggiori sforzi di chiarificazione.

A livello radiofonico, sia la radio di informazione che quella di approfondimento presuppon-gono unicamente un ascoltatore con un livello di conoscenze medio.

3.2.2 Connessione con altri temi

Il tema degli Ogm viene trattato insieme ad altri nella TV di informazione e in quella di ap-profondimento (entrambe al 75%) così come nella TV di intrattenimento (50%).Nel caso dei servizi radiofonici, invece, abbiamo dei risultati non omogenei, in quanto nellaradio di informazione il tema è affrontato sempre da solo, mentre in quella di approfondi-mento sempre insieme ad altri.

Il Grafico 9 ci mostra quali sono i temi correlati alla trattazione degli Ogm nei servizi radio-televisivi.

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Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 9. Temi correlati agli Ogm – radio-TV

Si tratta prevalentemente di temi legati alla salute e alla qualità della vita (34%), alla qua-lità del cibo e alla sicurezza alimentare, così come al problema della fame nel mondo (in en-trambi i casi al 18%), al ruolo della scienza, ai riflessi sull’economia, all’ambiente eall’agricoltura sostenibile (tutti al 9%), e a questioni legate all’etica (3%).

Per quanto riguarda, in particolare, la connessione e l’allarme relativamente a problemi disalute e sicurezza dei cittadini, è possibile affermare che la grande maggioranza dei servizitelevisivi presenta espliciti riferimenti (75% nella TV di informazione, 100% in quella di ap-profondimento, 50% in quella di intrattenimento) alle conseguenze che l’uso di Ogm puòavere sulla qualità della vita e sulla fiducia dei consumatori.

3.2.3 Tipologia di presentazione

Passiamo ora ad analizzare il tipo di presentazione dell’informazione sugli Ogm prevalentenei servizi radio-TV.

Nell’analisi televisiva i servizi di informazione e i programmi di intrattenimento sono en-trambi caratterizzati per metà da presentazioni di carattere valutativo e per metà da pre-sentazioni di tipo problematico (nella TV di informazione) o interlocutorio (nella TV diintrattenimento). Nella TV di approfondimento c’è invece una netta prevalenza delle pre-sentazioni interlocutorie (66,7%) seguite da quelle valutative (33,3%).

A livello radiofonico le presentazioni sono interamente di natura valutativa (nei servizi diinformazione), mentre si dividono equamente in valutative e interlocutorie nella radio di ap-profondimento.

Questi dati ci mostrano che si tratta di presentazioni in cui prevalgono esposizioni di puntidi vista e prese di posizione soggettivi.

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TEMI CORRELATI - SERVIZI RADIO-TV

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OGM E MASS MEDIA IN ITALIA

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3.2.4 Tipo di valutazioni

Consideriamo ora le valutazioni prevalenti circa gli Ogm, osservando i dati riportati nelGrafico 10.

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 10. Valutazione degli Ogm - Analisi TV

Mentre i servizi della TV di informazione tendono a dare una valutazione degli Ogm in ter-mini prettamente negativi (75%) e, in misura minore, a dare voce a valutazioni positive(25%), nella TV di approfondimento la maggior parte delle valutazioni è di tipo neutro(67%), e nella TV di intrattenimento sono presenti entrambe in misura eguale.

Per quanto riguarda i servizi radiofonici, invece, la totalità dei pezzi della radio di informa-zione contiene valutazioni degli Ogm di tipo negativo, mentre nella radio di approfondi-mento i servizi contengono valutazioni per metà di carattere negativo e per metà neutro;mancano del tutto valutazioni di tipo positivo.

3.2.5 Variabili morfo-sintattiche e semantico-lessicali del servizio

L’analisi si è conclusa con lo studio delle variabili relative al lessico usato, sia a livello morfo-sintattico che a livello semantico-lessicale.

A livello morfo-sintattico abbiamo valutato la presenza di forme impersonali, di forme alpassivo e di modi verbali di tipo finito vs. quelli di tipo indefinito.

L’analisi delle forme verbali si è concentrata solo sulla presenza di forme impersonali e diforme verbali di tipo passivo. Possiamo rilevare un uso consistente di forme passive nella TVdi informazione (68,4%) e, in misura minore, nella TV di approfondimento, mentre le formeimpersonali sono frequentissime (80%) nella TV di intrattenimento. Come abbiamo già dettonell’analisi della carta stampata, l’uso di verbi in forma impersonale e di verbi al passivo è

VALUTAZIONE - SERVIZI TV

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indice di una tendenza a usare dei meccanismi spersonalizzanti, nei quali l’agente vienemesso in secondo piano a vantaggio di una trattazione più neutra e impersonale delle in-formazioni.

La nostra analisi di carattere semantico-lessicale si è infine conclusa considerando in chemisura i servizi radio-TV usano due tipi di vocaboli, i tecnicismi (con e senza spiegazione)e le figure retoriche (Grafico 11).

Fonte: elaborazione dati Fondazione Diritti Genetici

Grafico 11. Variabili semantico-lessicali – analisi radio/TV

All’interno di un insieme di vocaboli costituito da tecnicismi (con e senza spiegazioni) e fi-gure retoriche, i tecnicismi sono usati in grandissima misura senza una spiegazione (37,7%nei servizi di informazione, 34,4% nei servizi di approfondimento e 50% nei servizi di in-trattenimento). Solo nell’1,9% dei servizi di approfondimento e nel 5,6% dei servizi di in-trattenimento essi sono accompagnati da una spiegazione.Le figure retoriche (in questa sede abbiamo considerato le metafore e le metonimie) sonopresenti in misura piuttosto consistente: esse sono il 68,3% nei servizi di informazione, il63,7% nei servizi di approfondimento e il 44,4% nei servizi di intrattenimento.

I tecnicismi presenti nel nostro campione di servizi radio-TV, sono stati ricondotti ai rispet-tivi linguaggi specialistici e ad alcuni principali settori tecnico-scientifici: biochimica, bio-logia, chimica, economia.

Siamo passati infine all’analisi delle figure retoriche riconducendo le metafore presenti nelcampione di servizi radio-TV in prevalenza ai seguenti ambiti di attività ed esperienza:

a) Metafore riferite alla guerra, all’ambito militare e sim. (13,45%)b) Metafore riferite (genericamente) alle attività umane (12,61%)c) Metafore riferite all’ambito della comunicazione (11,76%)

48

53 A tal proposito sono state utilizzate le indicazioni presenti nel GRADIT di Tullio De Mauro (v. De Mauro, 1999).54 Cfr. tabella in Appendice C.

VARIABILI SEMANTICO-LESSICALI

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Seguono poi le metafore riferite al gioco e al corpo umano, quelle di ambito sportivo, quelleriferite a un percorso, alla viabilità, ai mezzi di trasporto, a creature e prodotti della fanta-sia, alla sfera degli stati d’animo e delle interazioni umane, all’ambito matematico, a pae-saggi, fenomeni e prodotti della natura, all’edilizia e alle costruzioni, all’ambito dellagravidanza e alla nascita, a quello burocratico/ legislativo/ istituzionale e a quello com-merciale/ bancario. Una percentuale inferiore riguarda invece l’ambito geometrico, il rife-rimento a cose preziose, al mondo animale, al tempo, al settore culinario, a quello religiosoo cerimoniale, cinematografico/teatrale/musicale, a quello storico/filosofico, a quello le-gato alla scrittura, alla composizione di un testo e simili. Una piccola percentuale (5,04%)riguarda usi metaforici particolarmente creativi da parte del giornalista (come ad esempio"Cibo Frankenstein")55.

Anche nel caso dei servizi radio e TV i types metaforici legati al tema della guerra e all’am-bito militare sono presenti in misura considerevole, mentre le metafore sportive sono pre-senti in misura inferiore rispetto a quanto accade per i quotidiani e per i periodici. Unanotevole presenza di item metaforici è poi costituita da quelli legati alle attività umane ingenere e alla sfera della comunicazione.Per quanto riguarda le metonimie, anche nei servizi radio-TV, esse hanno a che fare con icasi in cui si nomina la città per far riferimento all’istituzione che in essa si trova: per esem-pio Bruxelles, per riferirsi alla sede dell’Unione europea e Roma per riferirsi alla sede del go-verno italiano.

55 Per un elenco completo delle metafore cfr. Appendice B.

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CONCLUSIONI

A conclusione della nostra analisi vediamo dunque quali sono stati i suoi aspetti più significa-tivi, riepilogando i dati relativi alla carta stampata e all’informazione radio-TV.

Per quanto riguarda la tipologia di articolo e servizio più utilizzata, abbiamo rilevato che nellacarta stampata i quotidiani hanno scelto una presentazione più marcatamente soggettiva del-l’argomento, in quanto è lì che hanno trovato maggiormente spazio i punti di vista e le opinionidei giornalisti, contro un tipo di presentazione più oggettiva che è stata privilegiata dai perio-dici.Nell’informazione radiotelevisiva, invece, c’è stato un maggiore bilanciamento tra lo spa-zio dedicato alla presentazione oggettiva dei fatti di cronaca e quello riservato all’esposi-zione di riflessioni e punti di vista da parte del giornalista.

A livello di genere testuale, sia negli articoli che nei servizi radio-TV abbiamo osservato unaprevalenza del genere informativo-espositivo e, a un’analisi più dettagliata, una grandequantità di testi riconducibili al tipo informativo-espositivo e a quello argomentativo, ele-mento che va a sottolineare la presenza, nei quotidiani, di articoli che tendono a esprimerepunti di vista, riflessioni, argomentazioni personali ecc.Quest’ultimo dato è rafforzato – almeno per quanto riguarda la carta stampata - dall’ana-lisi della titolatura, in cui, sia nel caso dei quotidiani che in quello dei periodici, è presenteuna netta prevalenza di titoli di carattere valutativo-interpretativo-problematico, in cui giàemerge una qualche valutazione della notizia che verrà poi esposta nell’articolo, mentre iservizi radio-TV tendono a fornire dei titoli di tipo più neutro e oggettivo.

Passando all’analisi qualitativa di secondo livello, condotta in maniera più approfondita sulcampione di articoli e servizi radio e TV, la tendenza a un’esposizione più marcatamente sog-gettiva e valutativa emerge a vari livelli, sia se si considera lo spazio in termini di righe, negliarticoli, e in termini di minuti, nei servizi radio-TV, sia se si considera la tipologia di presen-tazione, che in entrambi i casi, stampa e radio-TV, mostra una tendenza analoga.

Questi elementi ci indicano che i giornalisti tendono a presentare il tema degli Ogm in terminisoprattutto valutativi, ossia a fornire presentazioni in cui prevalgono esposizioni di punti divista, riflessioni e prese di posizione soggettivi; solo in seconda istanza seguono le presenta-zioni di tipo interlocutorio, ossia quelle che contengono sia i punti di vista a favore, sia quellicontrari, senza che ci sia però una presa di posizione evidente né in un senso né in un altro.

Sempre per quanto riguarda l’ambito delle valutazioni, gli Ogm tendono a essere valutatiin maniera prevalentemente negativa sia negli articoli a stampa che nella TV di informazionee nei servizi radiofonici.

La loro trattazione avviene per lo più insieme ad altri argomenti, in particolare: eventuali rischi per

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la salute dei cittadini, rischi ambientali ed eventuali pericoli di contaminazione, rapporto cibo/ter-ritorio, questioni legate alla ricerca scientifica, all’etica, alla resa agricola e ai limiti di sicurezza,problema della fame nel mondo, riflessi sull’economia, ambiente e agricoltura sostenibile.

Questi temi sono però stati affrontati prevalentemente da politici, rappresentanti di enti eorganizzazioni, piuttosto che da rappresentanti del mondo della scienza. Gli articoli di cartastampata, infatti, sono stati collocati soprattutto nelle sezioni di politica e attualità e, in mi-sura minore, in quelle di economia e di esteri. Poco frequente è risultata la collocazione inspecifiche sezioni dedicate alla scienza e ai temi legati all’agricoltura e all’alimentazione.

Gli aspetti messi in luce finora ci danno quindi la misura di un dibattito volto quasi esclu-sivamente a dar voce alle opinioni, alle valutazioni e alle argomentazioni dei vari protago-nisti in gioco, in un modo che ricorda spesso la competizione, sia quella sportiva che quellafra due schieramenti militari opposti, inserita sullo sfondo delle attività e delle interazionifra gli esseri umani. Questo è particolarmente evidente se analizziamo i tipi metaforici mag-giormente ricorrenti nel nostro lavoro: c’è una prevalenza di metafore legate agli statid’animo e alle interazioni fra gli esseri umani, seguite da quelle legate al tema della guerrae all’ambito militare in genere e dalle metafore di ambito sportivo, per finire con quelle le-gate alle attività umane in genere e alla sfera della comunicazione.Analogamente a quanto avevamo osservato nel dossier Ogm e stampa italiana56, anche inquest’indagine le metafore di ambito militare e sportivo sono particolarmente salienti e siinseriscono all’interno della sfera più generale delle attività umane e delle relazioni recipro-che fra gli esseri umani, che possono essere (e anzi spesso sono) tutt’altro che pacifiche,come se ci fosse una naturale tendenza a concepire le dinamiche relazionali e comunica-tive come una sorta di campo aperto in cui due punti di vista diversi, due fazioni – in que-sto caso una pro e una anti Ogm - si contrappongono e si sfidano come se si trovassero suun campo di battaglia o se partecipassero a una competizione sportiva, senza mai vera-mente comunicare tra loro. Questo è indice del fatto che quotidiani e periodici tendono aconcentrarsi prevalentemente sulla dimensione politica del tema degli Ogm, dando spazioalle contrapposte posizioni ideologiche pro o contro l’utilizzo delle agrobiotecnologie, piut-tosto che puntare a fornire un’informazione scientifica e divulgativa adeguata.La carenza più grave che abbiamo evidenziato è infatti quella legata alla scarsità di un’in-formazione davvero efficace, come emerge dall’osservazione di tre fenomeni:

a) una scarsa presenza, nella carta stampata, di box, riquadri, apparati ecc.dedicati alla spiegazione e all’approfondimento di aspetti legati agli Ogm,e dalla mancanza, o scarsa presenza, sia nella carta stampata che neiservizi radio e TV, della segnalazione delle fonti dalle quali sono tratte leinformazioni fornite;

b) la presupposizione che il lettore o l’ascoltatore abbia già un certo livellodi conoscenze relativamente al tema degli Ogm così come rispetto ad altritemi ad esso correlati. Infatti la maggior parte degli articoli e dei servizianalizzati nel campione presuppone un livello di conoscenze medio senon in alcuni casi medio-alto;

c) una massiccia presenza di tecnicismi usati senza una spiegazione.

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56 Cfr. Basile – Russo, 2006.

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Si tratta di tre aspetti a nostro avviso particolarmente salienti che ci danno la misura diquanto il dibattito sugli Ogm tenda a una specializzazione e del fatto che si è ancora in pre-senza di una divulgazione poco efficace e poco idonea a informare e coinvolgere la mag-gioranza dei cittadini italiani.

La nostra analisi di tipo quantitativo e qualitativo, così come un’attenta e dettagliata con-siderazione degli aspetti linguistico-testuali che caratterizzano tale informazione, sono statigli strumenti che ci hanno consentito di valutare a pieno le strategie che hanno definito ecaratterizzato il dibattito sugli Ogm durante la Consultazione nazionale che - come ab-biamo sostenuto nella parte generale di presentazione del lavoro – ha costituito un impor-tante momento di democrazia partecipata, in quanto i cittadini si sono concretamente eresponsabilmente espressi su un tema, quale quello degli Ogm e della qualità dei prodottiche arrivano tutti i giorni sulla nostra tavola, che ha a che fare con le nostre abitudini ali-mentari e i nostri stili di vita.

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Riferimenti bibliografici

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Appendice A

Griglia 1: Analisi quantitativa di tutti gli articoli (quotidiani e periodici)Articolo (titolo, testata, data)Totale paroleTotale righe

Variabili quantitative:1. Collocazione articolo (rubrica dedicata, e se sì quale, o altro)2. Taglio articolo (alto, medio, basso)3. Rilievo articolo (grande, medio, piccolo)

Griglia 2: di analisi di tutti i servizi/ trasmissioni radio-tvServizio/Trasmissione (titolo, testata, data)Totale minuti

Variabili quantitative:1. Collocazione servizio/trasmissione (rubrica dedicata, e se sì quale, o altro)2. Rilievo servizio/trasmissione (grande, medio, piccolo)

Griglia 3: Analisi qualitativa di I livello di tutti gli articoli (quotidiani e periodici)Articolo (titolo, testata, data)

Variabili di carattere testuale e informativo:1. Tipologia articolo (cronaca, intervista, editoriale, articolo di opinione, reportage, pastone)2. Tipologia testualità (testo informativo-espositivo, argomentativo, divulgativo, altro)3. Caratteristiche titolo (neutro-oggettivo, valutativo-interpretativo-problematico, altro)

Griglia 4: Analisi qualitativa di I livello di tutti i servizi radio e TVServizio/Trasmissione (titolo, testata, data)

Variabili di carattere testuale e informativo:1. Tipologia servizio (cronaca, intervista, servizio di opinione, reportage, altro)2. Tipologia testualità (testo informativo-espositivo, argomentativo, divulgativo, altro)3. Caratteristiche titolo (neutro-oggettivo, valutativo-interpretativo-problematico, altro)

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Griglia 5: Analisi qualitativa di II livello su un campione di articoli (quotidiani e periodici)Articolo (titolo, testata, data)

Variabili quantitative:1. Rigaggio cronaca eventi2. Rigaggio descrizione/spiegazione Ogm3. Rigaggio informazioni istituzionali4. Rigaggio commenti e valutazioni

Spazio immagini:1. Sì tipologia (foto/disegno/grafico)

funzione (descrittiva, evocativa)2. NoPresenza box:1. Sìspazio occupato (piccolo, medio, grande)2. No

Protagonisti dell’articolo (politici, scienziati, giornalisti, rappresentanti di organizzazioni, altro)

Variabili qualitativeA. Struttura dell’informazione:

1. Conoscenze pregresse supposte nel lettore (nessuna, media, medio-alta)2. Come è affrontato il tema degli Ogm:2a. da solo2b. con altri (quali?)

3. Presentazione (oggettiva, valutativa, interlocutoria, problematica)

B. Come sono presentati gli Ogm:1. Valutazione (positiva, negativa, neutra)2. Riferimento opinioni autorità scientifica (Sì/No)3. Riferimento opinioni autorità politica o istituzioni (sindacati, organiz-zazioni ecologiste ecc.) (Sì/No)4. Connessione con problemi di salute sicurezza ecc. (Sì/No)

C. Variabili di carattere morfo-sintattico e lessicale:1. Tecnicismi senza spiegazione2. Tecnicismi con spiegazione3. Figure retoriche4. Forme impersonali5. Forme passive

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Griglia 6: Analisi qualitativa di II livello su un campione di servizi/trasmissioni radio e TVServizio/Trasmissione (titolo, testata, data)

Variabili quantitative:1. Minuti dedicati a cronaca eventi2. Minuti dedicati a descrizione/spiegazione Ogm3. Minuti dedicati a informazioni istituzionali4. Minuti dedicati a commenti/valutazioni

Spazio immagini:1. Sì tipologia (foto/disegno/grafico/filmato: agricoltura-ambiente, scienza,

politica, altro)funzione (descrittiva, evocativa)

2. NoPresenza fonti:1. Sì tipologia (istituzionale/non istituzionale)2. No

Protagonisti dell’articolo (politici, scienziati, giornalisti, rappresentanti di organizzazioni, altro)

Variabili qualitativeA. Struttura dell’informazione:

1. Conoscenze pregresse supposte nel lettore (nessuna, media, medio-alta)2. Come è affrontato il tema degli Ogm:2a. da solo2b. con altri (quali?)

3. Presentazione (oggettiva, valutativa, interlocutoria, problematica)

B. Come sono presentati gli Ogm:1. Valutazione (positiva, negativa, neutra)2. Riferimento opinioni autorità scientifica (Sì/No)3. Riferimento opinioni autorità politica o istituzioni (sindacati, organiz-zazioni ecologiste ecc.) (Sì/No)4. Connessione con problemi di salute sicurezza ecc. (Sì/No)

C. Variabili di carattere morfo-sintattico e lessicale:1. Tecnicismi senza spiegazione2. Tecnicismi con spiegazione3. Figure retoriche4. Forme impersonali5. Forme passive

Griglia 7: Analisi qualitativa di II livello di carattere semantico-lessicale: approfondimento(quotidiani e periodici)Analisi semantico-sintattica del titolo: Frase verbale/Frase nominale

1. Occorrenza del termine Ogm (o di sinonimi stretti) nel titolo (Sì/No)2. Nominalizzazioni: Sì (esempi) / No3. Sigle e acronimi: Sì (esempi) / No4. Modi verbali: Modi finiti / Modi indefiniti5. Caratteristiche testuali e informative degli apparati (presenza di sintesi/approfondimenti/

voci in campo).

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Appendice B

CARTA STAMPATA - ELENCO DELLE METAFORE PIÙ UTILIZZATE:

1) Metafore riferite alla sfera degli stati d’animo e delle interazioni umane: (12,45%) abella posta, apertura, aver parte, avere il (proprio) peso, caldeggiare, complotto, dare peso,demonizzare, doppio gioco, essere di dominio pubblico, essere in ballo, fare leva, far parte,farsi pregare, linciare, mantenere alto, mettere alla prova, nascondersi dietro il fumo, nodo,passione, perdere pezzi, portare avanti, prendersela, pressione, scagliarsi, senza se e senza ma,soffocare le aspettative, sostenere le ragioni, sposare la causa, umore, vedere una minaccia2) Metafore riferite alla guerra, all’ambito militare e sim.: (12,45%) asse (strategico),avanzata, bandiera bianca, battaglia, battersi, bollente fronte, bottino, chiamare a rac-colta, dare un colpo, (essere) di stanza, essere nel mirino, essere su fronti opposti, fronte,guerra totale, in un colpo solo, logica di bande, lotta, minare, offensiva, ombrello, piantarele basi, pistola fumante, presa di mira, puntare (i destini), resa, sconfitta, scontro, segnareil passo, tornare alla carica, trappola3) Metafore di ambito sportivo: (11,24%) affondo, a tutto campo, campo, correre il ri-schio, essere al timone, essere nel mirino, giocarsi, in campo, in campo aperto, in testa, lan-ciare, mettere a rischio, mettere in campo, mettere in moto, partita, prendere posizione,puntare, rete, rilanciare, rimpallo (mediatico), scelta di campo, scendere in campo, sfida,smarcarsi, spinta, stoppare, tappeto, traguardo4) Metafore riferite al corpo umano e alla percezione: (8,84%) alzare la soglia, chiu-dere gli occhi, cuore, dare fiato, entrare nel vivo, esserci occhi e orecchie, fare di testa pro-pria, fare un passo indietro, farsi sentire, guardarsi, impatto, levarsi, mandare a gambeall’aria, (rimanere) nelle mani, sedere gomito a gomito, sognante, stare a cuore, stare inpiedi, tenere alta la guardia, testa, vedere dalla propria, venire meno5) Metafore riferite alla comunicazione: (7,23%) aprire un dibattito, botta e risposta,bufala, chiamare, chiamare in causa, dare per certo, dire no, essere in dialogo, in sintonia,lasciare la questione aperta, luogo comune, no, non usare mezzi termini, ok, parola, respin-gere al mittente, richiedere risposte, sì6) Metafore riferite (genericamente) alle attività umane: (6,43%) aprire spazi, cartello(di forze), cassetta degli attrezzi, chiudere bottega, dare un (duro) colpo, fare a pezzi, in-sabbiamento, insabbiare, macchina organizzativa, menarla per le lunghe, mettere a punto,porre fine, sgomberare, sollevare l’interesse, tessere le maglie7) Metafore riferite a un percorso, alla viabilità, ai mezzi di trasporto e sim.: (5,64%)accelerare il cammino, andare in (una) direzione, aprire la strada, di frontiera, essere inmarcia, motore, punto di partenza, ruotare attorno, semaforo rosso, stop, urto, via, via al-ternativa, via libera8) Metafore riferite a paesaggi, fenomeni e prodotti della natura: (4,02%) campagna,fiore all’occhiello, fiorire, frutto, oasi, orticello, patata bollente, piovere, punta dell’iceberg,uragano9) Metafore di ambito culinario: (3,21%) buona tavola, congelare, essere il sale, piattoforte, pizzico di sale, sfornare, sostenibilità (dei cibi), torta10) Metafore di ambito politico, sociologico e sim.: (3,21%) affossare, attentato alla li-bertà, banco di prova, blocco, fare outing, fuga dei cervelli, piattaforma comune, tolle-ranza zero11) Metafore di ambito geometrico: (2,81%) al centro, baricentro, essere diviso a metà,linea, linea comune, spirale, vertice12) Metafore di ambito cinematografico, teatrale, musicale ecc.: (2,41%) accendere i ri-flettori, andare in scena, balletto, colpo di scena, copione, coro di proteste13) Metafore legate alla salute, alla medicina: (2,41%) contagio, coagulare, corredo ge-netico, fare bene, ricaduta, suicidio14) Usi metaforici particolarmente creativi (da parte del giornalista): (2,41%) bisturi ge-netico, cibo Frankenstein, mangiarsi le culture, nodo del contendere, piazzare bretelle emuseruole (alla ricerca), tempio della cultura mondiale

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15) Metafore di ambito burocratico, legislativo, istituzionale: (2,01%) dettare le deci-sioni, latitanza, omologazione, prendere atto, sovranità alimentare16) Metafore riferite all’edilizia, alle costruzioni e sim.: (1,61%) crepa, edificare, piazza,pilastro17) Metafore riferite al tempo: (1,61%) il tempo stringe, scoccare l’ora, segnare un mo-mento, stagione18) Metafore di ambito commerciale, bancario e sim.: (1,61%) carrello della spesa, darel’avallo, spendersi, target19) Metafore di ambito matematico: (1,20%) contare, dividere, fare i conti20) Metafore riferite al mondo animale: (1,20%) fare la parte del leone, mettere le bri-glie, zampino21) Metafore riferite al gioco: (1,20%) aprirsi i giochi, posta in gioco, rilanciare la palla22) Metafore riferite alla sfera dei colori: (1,20%) tenere all’oscuro, tingersi di giallo,trasparenza23) Metafore legate alla scrittura, alla composizione di un testo e sim.: (1,20%) espri-mere sulla carta, mettere a punto, mettere il proprio nome24) Metafore di ambito religioso, cerimoniale e sim.: (0,80%) con tutti i crismi, in pompamagna25) Metafore riferite a cose preziose: (0,40%) oro nero26) Metafore riferite alla gravidanza e alla nascita: (0,40%) dare vita27) Metafore di ambito storico, filosofico ecc.: (0,40%) oscurantismo28) Metafore di ambito informatico: (0,40%) input

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RADIO/TV – ELENCO DELLE METAFORE PIÙ UTILIZZATE

1) Metafore riferite alla guerra, all’ambito militare e sim.: (13,45%) allargare il fronte,attentato, battaglia, bomba atomica, bottino, conquistare (una posizione), di retroguardia,esplosivo, essere su due sponde diverse, fronte, guerra, lotta, portabandiera, portare sottoil dominio, scontrarsi, scontro2) Metafore riferite (genericamente) alle attività umane: (12,61%) avere luogo, but-tare all’aria, buttare nella spazzatura, cannibalizzare, cartello, chiudere bottega, complessodi forze, farcela, fare a pezzi, insabbiamento, insabbiare, sfamare (i paesi poveri), spaziare,strumento, tessere (legami)3) Metafore riferite all’ambito della comunicazione: (11,76%) all’insaputa, bufala, chie-dere a alta voce, con una voce sola, dar voce, dire no, dire sì, in sintonia, luogo comune,portavoce, no, sì, tracciare una strada, voce del popolo4) Metafore riferite al gioco: (8,40%) entrare in gioco, essere in gioco, (essere) le cartesul tavolo, giocare, mettere sotto scacco, mischiare le carte, pezzi di Lego, portare sul ta-volo, uscire in campo, volano strategico5) Metafore riferite al corpo umano e alla percezione: (8,40%) andare al cuore, andareavanti, cuore, fare a meno, fare effetto, lunga mano, portare indietro, stare a cuore, starecoi piedi per terra, venire meno6) Metafore di ambito sportivo: (5,88%) alzare il tiro, barriera, giocarsi la palla, lanciare,mettere in campo, scalare, tappeto7) Metafore riferite a un percorso, alla viabilità, ai mezzi di trasporto e sim.: (5,04%)accelerata, aprire la strada, dal basso, salire sul treno, via di mezzo, via libera8) Usi metaforici particolarmente creativi (da parte del giornalista): (5,04%) asino vo-lante, cibo Frankenstein, invaghirsi delle proprie convinzioni, petrolio, sostenibilità am-bientale, trascinare verso il Medioevo intellettuale.9) Metafore riferite a creature, prodotti della fantasia e sim.: (4,20%) Cenerentola,età dell’oro, fare mitologia, miracolo, mostro10) Metafore riferite alla sfera degli stati d’animo e delle interazioni umane: (4,20%)(non) esserci spazio, farsi una ragione, (essere) l’ultimo anello della catena, portare dallapropria parte, tenere alto11) Metafore di ambito matematico: (3,36%) avere a che spartire, dividere, fare i conti,tenere conto12) Metafore riferite a paesaggi, fenomeni e prodotti della natura: (2,52%) alle stelle,clima, orizzonte13) Metafore riferite all’edilizia, alle costruzioni e sim.: (2,52%) cornice, soglia, tassello14) Metafore riferite alla gravidanza e alla nascita: (2,52%) culla, la grande madre (ditutte le battaglie)15) Metafore di ambito burocratico, legislativo, istituzionale: (2,52%) prendere atto,verdetto16) Metafore di ambito commerciale, bancario e sim.: (2,52%) mettere in banca, valoreaggiunto17) Metafore di ambito geometrico: (0,84%) mettere al centro18) Metafore riferite a cose preziose: (0,84%) oro nero19) Metafore riferite al mondo animale: (0,84%) cavallo20) Metafore riferite al tempo: (0,84%) (essere) in corso21) Metafore di ambito culinario: (0,84%) ben di Dio22) Metafore di ambito religioso, cerimoniale e sim.: (0,84%) vocazione23) Metafore di ambito cinematografico, teatrale, musicale ecc.: (0,84%) in ballo24) Metafore di ambito storico, filosofico ecc.: (0,84%) autunno caldo25) Metafore legate alla scrittura, alla composizione di un testo e sim.: (0,84%) puntointerrogativo

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Appendice C

CARTA STAMPATA - ELENCO TECNICISMI MAGGIORMENTE UTILIZZATI

1) Agricoltura: agrobiotech, agro biotecnologia2) Alimentazione: tracciabilità3) Biochimica: amido, DNA, micotossina, ormone, proteina, tossina4) Biologia: bacillum thuringiensis, batterio, cellula staminale, ibrido, teratogeno5) Biologia/Ecologia: biodiversità6) Biologia /Genetica: transgenico7) Botanica: disseminazione, euforbiacea, tubero8) Burocratico (Linguaggio): avocare, cofirmare, ratifica9) Chimica: amilopectina, amilosio, biofuel, diossina, fumonisima, metanolo, pesticida10) Commercio: consumerista11) Diritto: cogente, contenzioso, de facto, imprimatur, moratoria12) Diritto/Burocratico (Linguaggio): nulla osta13) Diritto/Politica: collusivo, esecutivo14) Ecologia: ecosistema15) Economia: asset, dumping, filiera, monopolistico, rendita16) Economia/Commercio: export, import17) Economia/Industria: comparto18) Economia/Sociologia: globalizzazione19) Entomologia: (farfalla) monarca, Danaus plexippus, lepidottero, piralide20) Farmacia: aminoglicosidico, butirosina, gentamicina, kanamicina, neomicina, paramoticina21) Genetica: gene22) Industria: agroalimentare, agroenergia23) Letteratura: bucolico24) Medicina: cancerogeno, epidemiologico, meningite infettiva25) Medicina/Biologia: biomedico, immunitario26) Medicina/Veterinaria: mucca pazza27) Politica: authority, bipartisan, lobbistico, lobby, tecnocrate28) Scientifico (Linguaggio): biotech, biotecnologia, biotecnologico29) Tecnologia: tecnofobo30) Zootecnia: mangimistica, mangimistico

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RADIO/TV - ELENCO TECNICISMI MAGGIORMENTE UTILIZZATI

1) Agricoltura: agronomico, innesto2) Biochimica: acido folico, biocarburante, DNA, micotossina, nucleotide, proteina, tossina3) Biologia: clone, DNA ricombinante, ingegneria genetica, prione4) Biologia/Economia: biodiversità5) Biologia/Ecologia: biodiversità, ibrido6) Biologia/Genetica: transbiologico, transgene, transgenico7) Botanica: peronospora, sorgo8) Chimica: antiossidante, diossina, fumonisina, pesticida9) Chimica/Botanica: fitofarmaco10) Chimica/Fisica: molecola11) Commercio: fatturato12) Diritto: legislazione13) Diritto/Amministrazione: regolamentazione14) Economia: comparto, filiera, marketing15) Economia/Commercio: export16) Entomologia: piralide17) Genetica: gene18) Industria: agroalimentare19) Informatica: portale20) Medicina: epidemiologico, spina bifida21) Politica: lobby, pronunciamento22) Politica/Economia: protezionista23) Scientifico (Linguaggio): biotech, biotecnologia, biotecnologico24) Statistica: trend25) Zootecnia: mangimistica

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La Fondazione Diritti Genetici

La Fondazione Diritti Genetici, promotrice del progetto MediaBiotech, è unorganismo di ricerca e comunicazione sulle biotecnologie, che promuovee organizza ricerca scientifica indipendente e comunicazione sociale sultema dell’innovazione biotecnologia, riservando particolare attenzione allesue implicazioni ambientali e sociali.

Con attività di ricerca, studio, informazione, progettazione, si proponedi diffondere una cultura interdisciplinare della scienza e di promuovereconcrete azioni di governance e government dell’innovazione biotecnolo-gica, consapevole del ruolo sociale della ricerca e della necessità di crearemodelli condivisi di sviluppo, operando per realizzare un modello ineditodi intermediazione culturale e nuove forme di partecipazione sociale allosviluppo scientifico e tecnologico.

Nel corso della sua storia la Fondazione Diritti Genetici ha sviluppatoun’identità trasversale, di confine, e realizzato numerosi progetti, inizia-tive, studi e pubblicazioni collaborando con Ministeri, Università, presti-giosi istituti di ricerca, riviste internazionali, organizzazioni espressionedella società civile, ricercatori e scienziati di fama internazionale, mante-nendo, quale criterio guida, l’interdisciplinarietà.

www.fondazionedirittigenetici.org

Ministero delle PoliticheAgricole,Alimentari e Forestali

Con il contributo di