50 anni di Energia Nucleare al Centro Ricerche ENEA Casaccia · applicazioni pacifiche...

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Il Centro Ricerche Casaccia, il più grande complessodi laboratori e impianti dell’ENEA, compie i suoi primicinquanta anni. Le "vicende storiche" del Centro sonostrettamente legate all’intreccio di eventi di naturascientifica e politica che hanno coinvolto l’Ente.Nel 1952 nasce, presso il CNR, il CNRN (ComitatoNazionale per le Ricerche Nucleari) il cui scopo èacquisire e diffondere conoscenze scientifiche sulleapplicazioni pacifiche dell’energia nucleare allescienze biologiche, agricole, alla fisica dei materiali eall’elettronica.Nel 1960 il Governo italiano cede all’EURATOM ilCentro Ricerche di Ispra del CNRN e, sull’onda delgrande entusiasmo seguito alla prima Conferenzasull’uso pacifico dell’energia nucleare organizzata aGinevra nel 1955 dall’ONU, il Parlamento trasforma ilCNRN in CNEN (Comitato Nazionale per l’EnergiaNucleare). Il CNEN si organizza come struttura disviluppo tecnologico in stretto collegamento conl’industria, per la progettazione e realizzazione diimpianti nucleari e del ciclo del combustibile.

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Gran parte della ricerca tecnologica sviluppata pressoil Centro di Ispra viene trasferita nel Centro dellaCasaccia, che diventa il cuore della ricerca nucleareapplicata in Italia, nonché il luogo nel quale formare itecnici italiani nel campo dei reattori nucleari.Negli anni settanta, la crisi energetica accelera larealizzazione di nuove centrali nucleari per laproduzione di energia elettrica. Il CNEN ha il compitodi sviluppare la ricerca e la promozione industriale. La“Casaccia” conosce in questi anni un grande sviluppocon la nascita di laboratori e impianti di livellointernazionale.Nei primi anni ottanta, l’interesse per le energie dafonte rinnovabile porta alla trasformazione del CNENin ENEA (Comitato nazionale per la ricerca e losviluppo dell’Energia Nucleare e delle EnergieAlternative), con lo scopo di affiancare alla ricercanucleare anche quella sulle fonti rinnovabili, l’usorazionale dell’energia e il suo impatto ambientale.L’incidente di Chernobyl nel 1986 porta a riconsiderarela politica energetica nucleare italiana e per tutti glianni

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anni novanta le attività di ricerca della Casaccia siconcentrano prevalentemente nei settori dell'energiada fonte rinnovabile, dell'ambiente e delle nuovetecnologie.Ma anche dopo l’uscita dell’Italia dal programmanucleare e le ulteriori riforme dell’Ente avvenute nel1999, 2003 e nel 2009 (anno in cui l’Ente vienesoppresso e trasformato in Agenzia nazionale per lenuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economicosostenibile) il Centro non ha mai abbandonato la suainiziale vocazione. Ricercatori e tecnici hannocontinuato a lavorare all’interno di infrastrutture diricerca e impianti sperimentali, mantenendoquell’insieme di conoscenze e competenze cherappresentano oggi per il Paese un patrimonio diinvidiabile valore.Nelle pagine che seguono è possibile ripercorrereattraverso una serie di immagini commentate alcunetappe salienti di questi cinquanta anni di energianucleare nel Centro.

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TRIGA RC1

Il reattore nucleare di ricerca TRIGA RC-1 (Training, Research,Isotopes, General Atomics - Reattore Casaccia 1) è un reattoretermico a piscina del tipo Triga Mark II, acquisito nel 1960 dallaGeneral Atomic nell’ambito dell’iniziativa USA Atoms for Peace.La potenza del reattore, originariamente pari a 100 kW, è stataportata nel 1963 a 1 MW su progetto CNEN. Il reattore, tuttora infunzione, trova applicazioni in tutti quei settori della ricercaapplicata nei quali si renda necessario l’utilizzo di una sorgenteintensa di neutroni. Può, in particolare, essere utilizzato per:radiografia e tomografia a neutroni per lo studio in vari settoridell’industria (aerospaziale, automobilistica, petrolifera ecc.) nelcampo delle analisi non distruttive (corrosione, analisi strutturaleecc.); produzione di radioisotopi per la diagnostica industriale;produzione di radioisotopi per la diagnostica (Fluoro 18 per la PET)e la terapia medica con studi su radiofarmaci non commerciali edi nuova generazione e sviluppo di protocolli innovativi di cura(alcuni già brevettati e in uso); irraggiamento neutronico dimateriali; indagini nel campo della conservazione del patrimonioartistico (indagini su dipinti e reperti archeologici, analisi strutturaledi statue e manufatti ecc.); qualificazione di rivelatori di neutroni;supporto alla didattica nei corsi di Ingegneria Nucleare.

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ROSPO

Il reattore sperimentale ROSPO (Reattore Organico SperimentalePotenza zerO) ha raggiunto la prima criticità nel 1963 ed è statoutilizzato inizialmente per lo studio dei noccioli di reattori conmoderatore organico. Successivamente è stato trasformato – suprogetto CNEN – e utilizzato per esperimenti critici e studi dineutronica per la propulsione navale, in appoggio allarealizzazione della nave nucleare Enrico Fermi. In seguito allasospensione dei programmi prima citati, il ROSPO è stato utilizzatoper esperienze di verifica e messa a punto di metodi di calcolo sureticoli di reattori.

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RANA

RANA (Reattore Analisi Neutronica in Acqua), reattoresperimentale a piscina moderato ad acqua naturale confunzionamento a bassa potenza (max 9 kW), refrigerato perconvezione naturale, ha raggiunto la prima criticità nel 1965.Dopo l’impiego per lo studio sistematico di sezioni di assorbimentointegrali è stato utilizzato per lo studio delle proprietà neutronichedei combustibili nucleari, in appoggio al programma di sviluppodi nuovi noccioli per i reattori di potenza.

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RITMO

Il reattore sperimentale RITMO (Reattore Ingegneria e TecnologiaMateriali a potenza zerO) ha raggiunto la prima criticità nel luglio1965 ed è stato adibito a ricerche sperimentali sul riciclo delPlutonio nei reattori termici moderati ad acqua. A tale scopo èstato realizzato un nocciolo a due zone contenenti elementi aPlutonio che ha raggiunto la prima criticità nel dicembre 1968.

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TAPIRO

Il reattore sperimentale TAPIRO (TAratura PIla Rapida a potenzazerO), realizzato dal CNEN in collaborazione con l’industriaitaliana, ha raggiunto la prima criticità nel 1971. È una sorgente dineutroni veloci in grado di fornire un flusso di intensità moltoelevata. È stato utilizzato per esperienze integrali su problemi dischermaggio e per esperienze a supporto dello start-up delreattore PEC, nonché per esperienze di irraggiamento conneutroni nel campo della biologia e della genetica vegetale. Ilreattore può fornire una vasta gamma di spettri neutronici etrova, attualmente, applicazioni in vari settori per: la validazionedei codici di calcolo di nocciolo impiegati nella progettazionedei reattori di IV Generazione; lo studio del danneggiamentodovuto a neutroni veloci; la sperimentazione per la produzione didati nucleari; la valutazione del danno indotto da neutroni sucomponentistica esposta a campi neutronici; la qualificazione dicatene di rivelazione innovative; supporto alla didattica nei corsidi Ingegneria Nucleare.

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Laboratorio di Ingegneria Nucleare

Il Laboratorio di Ingegneria Nucleare metteva a disposizione ditutti i laboratori e programmi del CNEN, e anche di Enti esterni,competenze e apparecchiature di calcolo per le seguentiapplicazioni: analisi dinamica e simulazione di processi; raccoltaed elaborazione statistica di dati sperimentali; progetto funzionaledei sistemi di controllo e sicurezza. Il Laboratorio utilizzavacalcolatrici e simulatori speciali (foto a fianco), ai quali dal 1967si è aggiunto un complesso di calcolo ibrido (analogico-numerico), particolarmente adatto alla simulazione dei processiindustriali e allo sviluppo dei sistemi di controllo di processo concalcolatori in linea.

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Ciclo del combustibile

Negli anni 80 il Dipartimento più numeroso e articolato dell’ENEAera il Dipartimento Ciclo del Combustibile. Delle 600 persone delDipartimento 205 operavano in Casaccia, nell’esercizio di alcuniimpianti (vedi pagine seguenti) e in attività di studio esperimentazione riguardanti pressoché tutte le fasi del ciclo delcombustibile: depositi di uranio naturale; arricchimentodell’uranio; fabbricazione di elementi di combustibile; esami dipost-irraggiamento del combustibile proveniente dai reattori aifini della fabbricazione di elementi di combustibile per reattoriveloci; ritrattamento del combustibile; trattamento econdizionamento dei residui radioattivi. Nella foto a fianco:scatole a guanti dell’Impianto Plutonio.

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Impianti per lo sviluppo del ciclo delcombustibile

Tra i principali impianti del Centro Ricerche Casaccia utilizzati perstudi sul ciclo del combustibile si ricordano:- le Celle calde (foto a fianco) per operare su materiali altamenteradioattivi in condizioni di completa sicurezza- l’Impianto Plutonio per lo studio delle diverse tecniche difabbricazione del combustibile nucleare a base di Plutonio- l’Impianto di fabbricazione di elementi di combustile metallici eceramici- le Celle di riprocessamento per prove in piccola scala di processidi ritrattamento su combustibili nucleari irradiati- l’Impianto di trattamento dei rifiuti liquidi attivi- la Hall tecnologie chimiche per prove sui componenti degliimpianti pilota di ritrattamento realizzati in altri Centri CNEN(EUREX, Saluggia; ITREC, Trisaia) e sulla loro strumentazione.

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Sviluppo componenti e sistemi per impiantinucleari termici ad acqua

Una delle attività principali del CNEN ha riguardato lo sviluppo deicomponenti e sistemi di impianti nucleari, in collaborazione conl’industria nazionale. Con riferimento agli impianti termicirefrigerati ad acqua, sono stati realizzati presso il Centro RicercheCasaccia numerosi impianti e laboratori per prove sperimentalicon miscele bifasi acqua-vapore per ricerche su elementi dicombustibile e scambiatori di calore, esperienze di scambiotermico, di idraulica e termo-meccanica. Tra i principali impianti,si ricordano: l’impianto ARAMIS (foto a fianco) per lacaratterizzazione in scala di separatori di vapore di centralinucleari PWR; l’impianto ERICA (Esperienza RICircolazione Acqua)per studi di idrodinamica del fondo del generatore di vapore,realizzato nell’ambito della collaborazione ENEA-Ansaldo; ilcircuito LARA per studi sui separatori di vapore svolti nell’ambitodella collaborazione ENEA-Ansaldo-Breda.

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VAPORE

L’impianto VAPORE consente di effettuare prove termomecca-niche e fluidodinamiche su componenti e sistemi di impiantinucleari e convenzionali. Progettato dall’ENEA, è statocompletato nel 1986 e potenziato nel 1992. È costituito da unpressurizzatore per impianti nucleari che funge da generatore divapore e serbatoio di accumulo. Alimenta, con portate regolabilidi vapore saturo o di acqua satura, componenti e sistemi tipicidei circuiti primari e secondari di impianti nucleari e di impianticonvenzionali, riproducendo le sollecitazioni di processo e lecondizioni ambientali necessarie per la qualifica funzionale delleapparecchiature in prova. L’impianto è stato impiegato, tral’altro, per: attività di verifica sperimentale del sistema di scaricodi reattori BWR della General Electric; la qualificazione in Gestionedella Qualità, per conto Nuovo Pignone, della fornitura di valvoledi sfioro-sicurezza destinate alla centrale nucleare di Montalto diCastro; attività di qualifica in GQ, per conto di Westinghouse, delsistema completo di depressurizzazione automatica del reattorePWR AP600 e per la determinazione sperimentale delle solle-citazioni sulle strutture del piping e dell’edificio reattore.

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Sviluppo componenti e sistemi per impiantinucleari veloci a sodio

Le attività di supporto allo sviluppo dei componenti e sistemi diimpianti nucleari hanno riguardato anche gli impianti nucleariveloci a Sodio. L’Area sperimentale tecnologie Sodio del CentroRicerche Casaccia (foto a fianco), realizzata nell’ambito delProgramma Reattori Veloci, era costituita da due hall peresperienze relative al nocciolo del reattore PEC (reattore veloceprevisto nel Centro Ricerche del Brasimone per la Prova diElementi di Combustibile) e a componenti dell’impiantodimostrativo di potenza. L’Area comprendeva, tra l’altro: uncircuito da 1000 kW Sodio-acqua-vapore per esperienze discambio termico, misure di distribuzione di temperature, perdite dicarico e prove tecnologiche; il circuito ENA 1 per studitermoidraulici e termo-meccanici sulla barretta dell’elemento dicombustibile del PEC; il circuito ENA 2 per studi di transitori idraulicie termici in Sodio; l’impianto CPC 2 per lo studio dei parametri disicurezza dei reattori veloci (esperimenti di shock termico in Sodiosu particolari del canale sperimentale del PEC).

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Studi di scambio termico e termofluidodinamica

Gli studi sullo scambio termico e sulla termofluidodinamica delnocciolo dei reattori nucleari sono stati condotti inizialmente, sindalla fine degli anni 60, nello storico Laboratorio TecnologieReattori, poi Laboratorio Scambio Termico ed infine Istituto diTermofluidodinamica. Lo svolgimento di tali ricerche sperimentali,con lo sviluppo dell’associata modellistica teorica, ha consentitoall’ENEA di diventare in questo settore un centro di eccellenzariconosciuto a livello scientifico internazionale, che ha contribuitoin maniera significativa allo sviluppo delle conoscenzefondamentali dell’ebollizione, con particolare riferimento allostudio della crisi termica, sia in condizioni stazionarie chetransitorie. Numerose pubblicazioni scientifiche hanno consentitola creazione di banche dati internazionali rilevanti per la messa apunto di codici di calcolo di sicurezza. Sono stati, inoltre, propostimodelli per il calcolo della crisi termica tuttora utilizzati per ladeterminazione del flusso termico critico in canali di noccioliraffreddati ad acqua.

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Sicurezza sismica degli impianti nucleari

Il CNEN ha acquisito, sin dagli anni 70, la leadership nella ricercanel campo dell’input sismico, costituendo con l’ENEL unacommissione per lo studio dei problemi sismici negli impiantinucleari. In tale ambito è stata progettata e realizzata la reteaccelerometrica nazionale, sono state installate reti locali ed èstato fornito supporto per la progettazione strutturale degliimpianti. Le attività nel settore sono proseguite e ampliate neltempo estendendosi anche al settore civile. L’ENEA effettual’analisi della pericolosità sismica e della risposta sismica locale aifini della caratterizzazione sismica dei siti, e fornisce lecaratteristiche dei terremoti attesi, dati fondamentali per laprogettazione delle strutture degli impianti nucleari, per i quali èrichiesto un grado di sicurezza ben superiore a quello dellecostruzioni ordinarie. L’ENEA, inoltre, effettua prove sperimentalisu tavola vibrante su modelli in scala di strutture e componenti eprove non distruttive su materiali e strutture in situ. Tra queste,vanno evidenziate le prove di caratterizzazione dinamica evibrazioni forzate, che consentono di verificare l’effettivocomportamento dinamico di una struttura e di prevederne ilcomportamento in occasione di un sisma. Dagli anni 80, l’ENEAha anche effettuato studi e ricerche nel campo delle tecnologieantisismiche innovative, quali l'isolamento sismico (foto a fianco ela dissipazione energetica, che garantiscono un grado disicurezza non perseguibile con tecniche tradizionali erappresentano, quindi, una scelta obbligata per gli impianti

nucleari.

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Servomeccanismi

Il CNEN ha svolto sin dagli anni 60 ricerche nel campo deiservomeccanismi, che hanno riguardato tre linee principali:strumentazione di misura, controllo e regolamentazioneautomatica; comandi a distanza e sistemi di manipolazioneremotizzata; progettazione e sviluppo di sistemi meccanici diprecisione. Tra le varie apparecchiature comandate a distanza,presso il Centro Casaccia sono stati progettati e costruiti neglianni 60 due servomanipolatori del tipo MASCOT. Il prototipoMASCOT 1 (foto a fianco) è stato installato nell’impianto diirraggiamento del reattore del CAMEN di Pisa, il prototipoMASCOT III nell’impianto di ritrattamento ITREC del CentroRicerche Trisaia. La licenza di costruzione del MASCOT III è stataceduta all’industria; si tratta di uno dei primi esempi ditrasferimento all’industria dei risultati delle ricerche applicatesvolte dal CNEN.

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Simulatore di ingegneria

Il simulatore di ingegneria ES-1000 è stato sviluppato negli anni1984-85 presso il centro Westinghouse ITTC (Instrumentation,Technology & Training Center) di Pittsburg (PA, USA) ed installatonel Centro Casaccia nel maggio 1986. L’ES-1000 è stato realizzatomodificando un simulatore full scope pre-esistente, relativo ad unimpianto nucleare PWR Westinghouse caratterizzato da 3 circuitidi refrigerazione e da una potenza di 2775 MWt, molto simile alPWR-PUN (Progetto UNificato) italiano. Il simulatore, basato su unmain system costituito da un computer SEL-GOULD Concept32/8750 e da un gemello utilizzato come spare system, eraprovvisto di una consolle di comando tramite la quale glioperatori o i modellisti potevano operare l’impianto nucleare econtrollare l’evoluzione dello scenario prescelto utilizzandodisplay, tastiere, dispositivi rappresentanti componenti genericidella sala controllo dell’impianto reale. Le principali funzionalitàpreviste erano: riprodurre in tempo reale tutte le procedureoperative normali e incidentali; sperimentare sequenze operativealternative; studiare sequenze incidentali; effettuare studi diinterazione uomo-macchina; testare sistemi di controlloalternativi; condurre programmi di pre-addestramento operatori.

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Qualificazione componenti e sistemi

Il processo di qualificazione è uno dei principi cardine diprogettazione e realizzazione di impianti e, in particolare, dellecentrali nucleari. Consiste nel sottoporre i sistemi, i componenti ele strutture rilevanti ai fini della sicurezza ad un complesso sistemadi prove sperimentali, alle specifiche condizioni ambientalidovute ad un incidente o ad un rischio esterno, per verificare cheessi continuino a svolgere le funzioni per le quali sono statiprogettati con la massima affidabilità, consentendo dimantenere sotto controllo il reattore in qualunque situazione.Presso il Centro Ricerche Casaccia sono concentrati, in un unicosito, un complesso di importanti laboratori e infrastrutturesperimentali di prova in cui è possibile condurre l’intero processodi qualificazione di componenti, dispositivi e sistemi inerenti lasicurezza nucleare: il Laboratorio di Prove Dinamiche edAmbientali, il Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica (fotoa fianco), l’Impianto di Irraggiamento Gamma “Calliope”,l’Impianto “Vapore”. Presso la Casaccia ed altri Centri ENEA sonopresenti, inoltre, competenze tecnico-scientifiche e una serie dilaboratori in grado di offrire un ampio ventaglio di ricerche, misuree prove a supporto dell'attività di qualificazione, dallo stadio distudio preliminare, alla fase di pre-qualifica fino al supporto alleverifiche funzionali durante il processo di qualifica vero e proprio.

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CALLIOPE

L’impianto di irraggiamento γ CALLIOPE, progettato e realizzatodal CNEN nel 1970, è una facility di tipo a piscina, con sorgenteradioisotopica di 60Co (energia ≈ 1,25 MeV). L’impianto èutilizzato per attività di ricerca e servizio: irraggiamenti gamma dirilevanza scientifica e industriale; servizio di irraggiamento conemissione di certificazione dosimetrica; attività di ricerca edidattica con Università ed Enti di Ricerca; laboratoriodosimetrico. Le principali applicazioni riguardano: lo studio deglieffetti dell’irraggiamento γ sulle proprietà chimico-fisiche deimateriali (polimeri, fibre ottiche, cristalli e amorfi); esperienze incampo biologico finalizzate alla messa punto di processi dirisanamento nel settore agroalimentare, ambientale e recuperodi beni culturali; l’irraggiamento di componenti dell’industriaaerospaziale, nucleare ed elettronica in condizioni cheriproducono l’ambiente radioattivo ostile nel quale questidispositivi si troveranno a lavorare.

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Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti

Presso il Centro Ricerche Casaccia opera l'Istituto Nazionale diMetrologia delle Radiazioni Ionizzanti (INMRI), che svolge in Italiala funzione di Istituto Metrologico Primario nel settore delleradiazioni ionizzanti in base al ruolo assegnato all'ENEA dallaLegge n. 273/1991. L'Istituto svolge anche le funzioni previste dalD. Lgs. 17 marzo 1995, n. 230 e dal D. Lgs. 27 maggio 2000, n. 241in relazione all'obbligo di taratura e ai criteri di approvazione deglistrumenti di misura delle radiazioni ionizzanti per l'esercizio dellaradioprotezione. L'INMRI realizza i campioni nazionali primari per lamisura delle radiazioni ionizzanti. L’esistenza di questi sistemicampione è il presupposto per garantire a livello nazionalel’affidabilità delle misure delle radiazioni ionizzanti in tutti i settorid’interesse e la loro riferibilità a livello internazionale. I sistemicampione sviluppati presso l’INMRI comprendono circa 20 lineesperimentali per la misura assoluta delle grandezze associate alleradiazioni ionizzanti. A questi apparati di misura sono associatiimpianti d’irraggiamento (per radiazione alfa, beta e gamma),macchine a raggi x, sorgenti neutroniche, sorgenti di numerosiradionuclidi, un acceleratore di elettroni da 20 MeV (foto afianco).

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Radioprotezione

Il primo Whole Body Counter (foto a fianco) è entrato in funzionenel Centro Ricerche Casaccia nel 1966 ed era utilizzato per lamisura in vivo della radioattività gamma delle persone. Era unadelle apparecchiature utilizzate nelle attività di radioprotezioneche sono andate nel tempo consolidandosi all’interno dell’Entefino alla costituzione dell’Istituto di Radioprotezione. L’Istituto,presente in molti Centri ENEA, oltre a garantire il rispetto dellanormativa di radioprotezione per le attività ENEA, svolge attivitàdi ricerca e qualificazione. In costante rapporto e confronto conla realtà internazionale (i.e. ICRP, ICRU, IAEA, EURADOS, ISPRA,ISO, IEC, UNI), l’Istituto è in grado di fornire servizi tecnicispecialistici di radioprotezione: servizi di dosimetria esternapersonale ed ambientale per tutti i tipi di radiazione; servizi dimonitoraggio per contaminazione interna per radionuclidiemettitori alfa, beta e gamma (misure in vivo, con Whole BodyCounter, e misure in vitro su campioni biologici); servizi di misure diradioattività (fisiche, chimiche o radiochimiche) per tutti iradionuclidi di interesse nucleare o i radionuclidi naturali, sucampioni ambientali, alimentari o assimilati potenzialmentecontaminati provenienti da impianti o infrastrutture; servizi dimonitoraggio della concentrazione di gas radon, dei radionuclidifigli, indici di concentrazione thoron e consulenze per valutazionidi rischio da radionuclidi naturali o alfa emettitori; servizi ditaratura per strumenti e rivelatori di radiazioni.

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Ricerche sugli effetti e applicazioni delleradiazioni in agricoltura

Il Campo gamma del Centro Casaccia (foto a fianco) hacostituito la prima area sperimentale dei paesi della Comunitàeuropea dell’energia atomica (Euratom) per le applicazionidell’energia nucleare in agricoltura. Realizzato nel 1960, è statoutilizzato per lo studio degli effetti radiobiologici e per lamutagenesi delle piante. Era una delle infrastrutture delLaboratorio di genetica vegetale poi divenuto Laboratorio per leApplicazioni delle Radiazioni in Agricoltura. Il Laboratorio era natoa seguito della Conferenza di Ginevra Peaceful Uses of AtomicEnergy, in cui erano emerse quattro proposte di ricerca,interessanti per l’agricoltura italiana: “l’induzione di mutazioni nelmigliorare le colture agrarie; un nuovo mezzo di lottabiologica…la tecnica degli insetti sterilizzati con irradiazionegamma; l’applicazione del metodo dei radioisotopi allo studiodelle relazioni terreno-fertilizzanti-pianta; l’irradiazione deglialimenti al fine di assicurarne la conservazione”. Nel LaboratorioCNEN tali linee si svilupparono molto rapidamente e, nel corsodegli anni, hanno sempre rappresentato un filo conduttore per lericerche ENEA: dalla radiogenetica attraverso le colture in vitro el’ingegneria genetica fino alle attuali scienze omiche; dallatecnica dell’insetto sterile alla protezione delle colture agrarie ealla produzione integrata; dai radioisotopi alla NMR e allagestione degli ecosistemi; dalla irradiazione delle derratealimentari alle mild technologies e alla diagnostica avanzatanell’industria alimentare.

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Ricerche sugli effetti delle radiazioni inorganismi animali

Gran parte delle ricerche di radiobiologia e di radiotossicologia sibasa sull’uso di animali da esperimento, tipicamente piccoliroditori. A tale scopo il CNEN ha sviluppato tecniche diallevamento, selezione e produzione di specie animali. LoStabulario del CNEN (foto a fianco), è stato realizzato nel 1966 perl’allevamento e la selezione di ceppi puri di animali da utilizzarein ricerche di radiobiologia e protezione sanitaria, ed era uno deipiù moderni in Europa. Nel corso degli anni, gli studi hannoriguardato soprattutto gli effetti delle radiazioni su roditori. Lericerche erano orientate allo studio dei meccanismi del dannoradiobiologico a vari livelli, dalle macromolecole all’interoorganismo. Gli esperimenti sugli effetti a breve e a lungo termine,utilizzando diverse qualità di radiazioni sia ionizzanti che non-ionizzanti, hanno contribuito allo sviluppo di protocolli diirraggiamento di supporto alla radioterapia e all’avanzamentodelle conoscenze, fondamentali e applicate, in camporadiobiologico e radioprotezionistico.

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Tecniche nucleari applicate ai beni culturali

Risalgono agli inizi degli anni 80 le prime attività ENEA volte allaconoscenza, conservazione, fruizione e valorizzazione delpatrimonio artistico e culturale del Paese. Partendo dal bagaglioscientifico accumulato con le attività di ricerca e sviluppo nelsettore nucleare, i tecnici ENEA hanno iniziato, a fianco degliesperti del settore dei beni culturali, un processo di adattamento,orientamento ed ampliamento delle proprie conoscenzetecnologiche per rispondere alla specifica domanda provenientedal settore. Negli interventi diagnostici effettuati su opere d’artesono state utilizzate tecniche basate sull’uso di radiazioni,ionizzanti e non, e particelle, quali: fluorescenza x, radiografia egammagrafia, riflettografia infrarossa, spettrofotometriacolorimetrica, attivazione neutronica. Gli interventi di diagnosticaeseguiti hanno permesso di suggerire cure mirate per il restauro dialcune importanti opere d’arte, quali la Danae del Correggio, laCroce di Giotto in S. Maria Novella a Firenze (foto a fianco), laBuonaventura del Caravaggio, gli affreschi di Raffaello, quelli diGiotto nella Basilica di Assisi, i mosaici della Cappella del SanctaSanctorum e quelli di S. Clemente a Roma, i materiali lapidei dellaBiblioteca di Adriano ad Atene e la Chimera di Arezzo. Agli oltre1000 interventi diagnostici effettuati, si sono affiancati studi piùcomplessi e completi, finalizzati a contribuire alla interpretazionedei processi creativi, in cui sono state utilizzate anche tecnologieanalitiche innovative.

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Edito dall’ENEAUnità Comunicazione

A cura di: Diana SavelliGrafica: Cristina Lanari

Stampato presso il Laboratorio Tecnografico ENEA (Frascati)

Ottobre 2010

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