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L’INDUSTRIA NUCLEARE ITALIANA DALLA SOPRAVVIVENZA ALLA RINASCITA Roberto Adinolfi Dir. Gen. ANSALDO Nucleare

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L’INDUSTRIA NUCLEARE ITALIANADALLA SOPRAVVIVENZA ALLA

RINASCITA

Roberto AdinolfiDir. Gen. ANSALDO Nucleare

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Un po’ di storia …

• Anni ’70: l’industria italiana investe pesantemente per la realizzazione di centrali ad acqua leggera, sia BWR (Caorso, Montalto) che PWR (ENEL 5^ e 7^)

• Inizio anni ’80: pubblici e privati raggiungono un accordo,nasce il Progetto Unificato Nucleare (PWR)

• Le scelte post-referendarie comportano la cancellazione di 6 progetti in corso e la fermata delle quattro centrali operanti

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Le conseguenze post-referendum

• Le strutture manufatturiere vengono riconvertite ,con costi superiori ai 20.000 M.di di vecchie lire (solo Ansaldo deve riconvertire ca. 2.000 colletti bianchi)

• I grandi costruttori (Fochi, Belleli) entrano in crisi• ANSALDO e FIAT costituiscono, su indicazione politica,

un “presidio nucleare” di ca. 300 unità, che comincia a collaborare ai programmi per lo sviluppo di reattori a sicurezza intrinseca e passiva.

• Inizio anni ’90: tagliati i fondi per la ricerca, FIAT si ritira definitivamente dal settore

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Gli anni ’90: l’eclisse del nucleare

• ANSALDO resta l’unica azienda italiana attiva nel settore

• Più dell’85% dell’attivitàall’estero

• Nel 1996, viene messa in funzione Cernavoda 1(più di 52 TWh prodotti, pari al 10% dei consumi)

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Gli anni ’90: il nuovo nucleare ANSALDO

• Più di 140 anni-uomo nello sviluppo dei PWR passivi• Sviluppo di componenti innovativi PWR & BWR

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Gli sviluppi degli ultimi anni

• Su stimolo del prof. Rubbia, ENEA e ANSALDO studiano l’Accelerator Driven Systemper il bruciamento delle scorie a lunga vita

• Nasce l’iniziativa Generation IV per lo studio della futura generazione di impianti

• L’esperienza ADS dà vita a progetti europei per la trasmutazione di attinidi e per reattori veloci a piombo, coordinati da ANSALDO.

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Le prospettive

• La domanda di energia primaria a livello mondiale è stimata crescere del 60%entro il 2030

• La domanda di elettricità, nello stesso periodo, èstimata raddoppiare

• Il contributo del nucleare, anche nelle ipotesi piùconservative, non diminuirà(se non forse in Europa)

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GWe

NorthAmerica

WesternEurope

EasternEurope

Far East WorldTotal

IAEA, July 2006

2005 2030 low 2030 high

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Perché il nucleare?

Per la sicurezza degli approvvigionamenti

• Nel 2002-2005 il fabbisogno della Cina è aumentato di 66 MTep

• Nello stesso periodo, l’Europa ha avuto lo stesso incremento e gli USA addirittura per 106 MTep

• Siamo in presenza di una crisi generata lato domanda, e quindi destinata a durare più a lungo delle precedenti.

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Perché il nucleare?

Per contenere l’effetto serra

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Perché il nucleare?

In Europa

• Nel caso di completo abbandono del nucleare, le emissioni di CO2 nell’Unione Europea crescerebbero del 23% rispetto al livello di riferimento del 1990.

• Con l’esaurimento dei giacimenti del Mar del Nord, la dipendenza dall’estero dell’Unione Europea passa dal 47,2% al 67% nel 2030.

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Il mercato del decommissioning

• Lo smantellamento accelerato viene scelto da un sempre maggior numero di utilities

• In Italia, SOGIN preposta a gestire un programma da ca. 3,5 M.di €

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Estensione della vita residua

• La buona performance degli impianti nucleari USA alla base di una corsa all’estensione della vita utile

Rinnovata la licenza a 46 impianti

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L’industria italiana oggi

ANSALDO Nucleare

• Costituita a novembre 2005, con ca. 170 dipendenti• Impegnata nel completamento della II^ unità di

Cernavoda• Impegnata nel service ai VVER in Russia/Ucraina• Impegnata nel decommissioning in Italia e all’estero

una esperienza recente e completa di realizzazione,tra le poche in Europa

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L’industria italiana oggi

Nuovi attori

• Il gruppo Camozzi, attivo nella costruzione di componenti nucleari per il mercato del Replacement

• Il gruppo Techint, attivo nella progettazione di sistemi waste e nella costruzione di impianti

• Il Consorzio ACTEC per il decommissioning in Italia

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L’industria italiana oggi

Nuovi prodotti: il reattore AP1000• Il primo impianto industriale a fare totale affidamento su

sistemi di sicurezza passivi • Il primo impianto di generazione III+ ad ottenere la

Design Certification• Prescelto nell’ultimo anno per richieste di Combined

Licences per 12 nuove unità• In via di adattamento agli European Utilities

Requirements (programma EPP)• In gara per programma cinese “Innovative reactors”

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L’industria italiana oggi

Nuovi prodotti: componenti innovativi• ANSALDO, Camozzi e Techint

si propongono in Cina per la realizzazione del ContainmentVessel AP 1000

• Assicura lo smaltimento del calore residuo all’atmosfera dopo incidente, ricorrendo alla sola circolazione naturale sia all’interno che all’esterno

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L’industria italiana oggi

Nuove opportunità• Numerosi Paesi dell’Est Europa (Romania, Bulgaria,

Slovacchia) sono interessati a nuove centrali nucleari

• ENEL sta cercando di diversificare il suo mix produttivo, investendo in carbone e nucleare

• La Gran Bretagna intende sostituire gli impianti dismessi

L’Industria italiana è un credibile partner per futurerealizzazioni in Europa

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L’industria italiana oggi

… e in Italia?Costruire centrali nucleari richiede:• infrastrutture tecnologiche capaci di formare il personale

• processi di approvazione ed autorizzazione atti a garantire la sicurezza degli investitori

• capacità di operare scelte strategiche di medio-lungotermine ampiamente condivise

condizioni che oggi non esistono

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Cosa fare per …

… ricreare le infrastrutture

• Serio decollo del programma di decommissioning

• Supporto alla partecipazione di aziende italiane a progetti all’estero

• Partecipazione ai programmi internazionali di sviluppo delle nuove tecnologie

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Cosa fare per …

… assicurare sicurezza agli investimenti

• Rivisitare i meccanismi autorizzativi e predisporre incentivazioni all’investimento, analogamente a quanto fatto negli USA

• Favorire gli sforzi in corso a livello europeo per uniformare le regole in campo nucleare e dare soluzione al problema delle scorie

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Cosa fare per …

…operare scelte strategiche condivise e durature

?Senza risposta, nessun futuro industriale

per il nostro Paese