ABBANDONO SCOLASTICO E BULLISMO:QUALI RISCHI TRA I GIOVANI?

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ABBANDONO SCOLASTICO E BULLISMO: QUALI RISCHI TRA I GIOVANI? Roma, aprile 2011

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ABBANDONO SCOLASTICO E BULLISMO: QUALI RISCHI TRA I GIOVANI?

Roma, aprile 2011

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Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani ?

Il Progetto “Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani?” è finanziato dal Ministero dell’Interno - Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione - nell’ambito del PON Sicurezza per lo sviluppo – Obiettivo convergenza 2007-2013 - Asse II “Diffusione della legalità”. Obiettivo Operativo 2.6. “Contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza”.

Aggiudicatario del bando di gara a procedura aperta è risultato il Raggruppamento Temporaneo di Impresa (RTI) composto dalla Fondazione Centro Studi Investimenti Sociali - CENSIS (capofila), l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali - IPRS, l’Ente Nazionale Acli di Istruzione Professionale - ENAIP, l’Associazione Consorzio Scuola Lavoro - CSL e gli Studi Tecnici Amministrativi Mutue Prestazioni Aziendali - Stampa.

Beneficiari del progetto sono i giovani studenti di età compresa tra i 12 e i 18 anni.

Le tematiche considerate sono il bullismo, la dispersione scolastica e, più in generale, il disagio giovanile.

Il progetto ha la durata complessiva di 24 mesi, a partire dal 1/4/2011.

Obiettivi Obiettivo del progetto è quello di realizzare un intervento di prevenzione primaria e di recupero dei ragazzi coinvolti nei fenomeni della dispersione scolastica e del bullismo, per la diffusione della sicurezza e della legalità.

Più in particolare attraverso l’intervento si intendono raggiungere i seguenti obiettivi:

▪ potenziare le attività dei Centri per la dispersione istituiti presso gli Istituti scolastici coinvolti nel Progetto rendendoli il punto di riferimento della rete dei soggetti attivati nel corso del Progetto;

▪ individuare e diffondere modelli d’intervento sia di prevenzione primaria, rivolti cioè a tutti i giovani adolescenti a rischio, sia di recupero, rivolti individualmente ai giovani drop out e a protagonisti di fenomeni di bullismo;

▪ sostenere i docenti, le famiglie e gli operatori del territorio nei processi di educazione e formazione dei giovani;

▪ far acquisire ai giovani comportamenti e stili di vita improntati alla sicurezza e alla legalità attraverso interventi che sviluppino l’apprendimento di competenze socio-emotivo-relazionali;

▪ promuovere il benessere e lo sviluppo dell’adolescente implementando le interazioni e le sinergie tra i diversi soggetti presenti nel sistema locale di riferimento.

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Attività Il progetto si divide in due fasi: unapPrima fase (FASE A) di Analisi della dispersione scolastica e del bullismo e di ricerca di buone pratiche (dal primo al sesto mese del progetto) e una Seconda fase (FASE B) di realizzazione degli interventi di prevenzione primaria e di recupero nelle scuole e nel territorio (dal settimo al ventiquattresimo mese). Questa seconda fase prevede, tra l’altro, l’istituzione, presso ciascun istituto scolastico coinvolto, di un Centro con funzione di consultorio-laboratorio. All’interno del Centro, e sul territorio circostante, si svolgeranno attività di animazione, formazione, consulenza psicologica, recupero, individualizzate e di gruppo, rivolte ai giovani, alle famiglie, ai docenti, agli operatori.

Nella Prima fase, l’attività di ricerca - tanto per la parte relativa all’analisi del contesto socio-economico quanto per la parte relativa all’analisi delle buone pratiche - si allargherà anche al di là dei territori in cui si trovano gli istituti scolastici, con l’obiettivo di offrire una rappresentazione completa del disagio giovanile nelle quattro regioni dell’Obiettivo Convergenza e di raccogliere materiali sulle buone pratiche attivate anche in altri contesti, nazionali ed esteri.

Nella Seconda fase le attività si concentreranno invece sui territori in cui si trovano gli istituti scolastici segnalati all’interno del bando di gara e oggetto del Protocollo di intesa siglato tra il Ministero dell’Interno ed il Ministero della Pubblica Istruzione.

Tutte le fasi del progetto saranno accompagnate da attività di sensibilizzazione e comunicazione finalizzate a creare una rete permanente sul territorio e a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Dove si svolgono le attività

Sono stati identificati 9 Istituti scolastici che erano già stati individuati nell’ambito del PON 2000-2006 come “Centri di Risorse contro la dispersione scolastica e il disagio giovanile”. Nel presente Progetto questi istituti vanno intesi come Poli al centro di reti di scuole ed operatori per le attività da svolgere. Gli istituti scolastici sono:

- per la Regione Calabria: Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici “Sandro Pertini” di Crotone; Istituto tecnico industriale “A. Panella” di Reggio Calabria;

- per la Regione Campania: Istituto tecnico commerciale “Gallo” di Aversa (Ce), Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici “Miano” di Napoli, Istituto professionale per l’industria e l’Artigianato“ Sannino - Petriccione” di Napoli;

- per la Regione Puglia: Istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci- Liceo E. Majorana” di Mola di Bari e Istituto professionale per i servizi commerciali “Gorjux” di Bari;

- per la Regione Sicilia: Istituto tecnico commerciale geometra e turismo “Duca degli Abruzzi” di Palermo e Istituto comprensivo “S. Giovanni La Punta”, di Catania.

Sostenibilità

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La sostenibilità sarà assicurata dalla partecipazione ed adesione al progetto delle reti di soggetti, pubblici e privati, attivi sui singoli territori tra cui, i dirigenti scolastici, i docenti, i giovani a rischio e le famiglie; ma anche gli Uffici scolastici regionali, gli operatori dei Consultori familiari, i N.O.T presso le Prefetture U.T.G, i Sert, le AA.SS.LL, i Tribunali dei minori, le Forze dell’ordine, i servizi sociali, del privato-sociale, delle parrocchie impegnate in attività per ragazzi.