5. Ponti termici e infiltrazioni · I ponti termici non sono una fatalità, ma sono errori di...

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MANUALETTO – Guida per clienti – redatto da Per. Ind. Zoldan Andrea www.zclima.it ______________________________________________________________________________________________________ 5. Ponti termici e infiltrazioni 5.1. Introduzione Nella progettazione dell’isolamento termico degli edifici, oltre al corretto dimensionamento dell’isolamento delle strutture opache e finestrate, è di enorme importanza verificare che non vi siano ponti termici o infiltrazioni. 5.2. Ponti termici Si definisce ponte termico la parte della struttura di un edificio che presenta caratteristiche termiche significativamente diverse da quelle circostanti. In particolare la presenza di un ponte termico consente flussi di calore più rapidi rispetto a quelli della struttura isolata. I ponti termici determinano due possibili inconvenienti: - Raffreddamento delle zone più prossime, con conseguente creazione di condensa e quindi di muffe; - riduzione del potere isolante complessivo della parete; Un ponte termico incide negativamente sull'isolamento di un edificio perché costituisce una via privilegiata per gli scambi di calore da e verso l'esterno. Le cause principali della formazione dei ponti termici sono: - Discontinuità tra materiali e tra le strutture (angoli, pilastri, tramezze, travi); - Discontinuità geometriche (terrazze, scale, balconi, sporgenze) - Discontinuità dell’isolamento. I punti più critici sono: - I pilastri e le travi nelle strutture in c.a.; - I pavimenti appoggiati a terreno; - Le parti dei serramenti a contatto con le pareti; - Le tramezze nel caso di isolamento dall’interno; - I cassonetti delle finestre; Le dispersioni dei ponti termici possono essere calcolate mediante il valore di trasmittanza lineare (in w/ mK) moltiplicando lo stesso per la lunghezza del ponte termico. Di seguito vengono illustrati alcuni ponti termici e relativa trasmittanza lineare tratti dalla UNI EN ISO 14683.

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5. Ponti termici e infiltrazioni

5.1. Introduzione

Nella progettazione dell’isolamento termico degli edifici, oltre al corretto dimensionamento dell’isolamento delle strutture opache e finestrate, è di enorme importanza verificare che non vi siano ponti termici o infiltrazioni.

5.2. Ponti termici

Si definisce ponte termico la parte della struttura di un edificio che presenta caratteristiche termiche significativamente diverse da quelle circostanti.

In particolare la presenza di un ponte termico consente flussi di calore più rapidi rispetto a quelli della struttura isolata.

I ponti termici determinano due possibili inconvenienti:

- Raffreddamento delle zone più prossime, con conseguente creazione di condensa e quindi di muffe;- riduzione del potere isolante complessivo della parete;

Un ponte termico incide negativamente sull'isolamento di un edificio perché costituisce una via privilegiata per gli scambi di calore da e verso l'esterno.

Le cause principali della formazione dei ponti termici sono:- Discontinuità tra materiali e tra le strutture (angoli, pilastri, tramezze, travi);- Discontinuità geometriche (terrazze, scale, balconi, sporgenze)- Discontinuità dell’isolamento.

I punti più critici sono:

- I pilastri e le travi nelle strutture in c.a.;- I pavimenti appoggiati a terreno;- Le parti dei serramenti a contatto con le pareti;- Le tramezze nel caso di isolamento dall’interno;- I cassonetti delle finestre;

Le dispersioni dei ponti termici possono essere calcolate mediante il valore di trasmittanza lineare (in w/mK) moltiplicando lo stesso per la lunghezza del ponte termico.

Di seguito vengono illustrati alcuni ponti termici e relativa trasmittanza lineare tratti dalla UNI EN ISO 14683.

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I ponti termici non sono una fatalità, ma sono errori di progettazione e/o esecuzione, quindi evitabili a priori con un minimo di cura da parte di progettisti e maestranze.

Nelle costruzioni meno recenti infatti era d’uso installare l’isolamento verso il lato interno della parete e quindi era inevitabile la formazione di ponti termici.

Una possibile soluzione, invece, è costituita dall'isolamento a cappotto.

Un'altra possibilità è data dalla demolizione delle parti che costituiscono il ponte termico (es: balconi, sporgenze di tetti, ecc.).

Ovviamente nella ricostruzione si farà ben attenzione a non commettere gli stessi errori, i balconi ad esempio, anziché essere gettati insieme alla soletta saranno sostituiti da balconi autoreggenti (tipo palafitte) collegati all'edificio tramite tasselli.

In alternativa, per il caso specifico possono essere installate delle armature termicamente disaccoppiate o isolare completamente il balcone

Di seguito si riportano alcuni esempi per l’attenuazione dei ponti termici:

BALCONE ISOLATO TOLTALEMNTE

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BALCONE CON DISACCOPPIAMENTO TERMICO

ISOLAMENTO DEL TETTO PIANO

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ISOLAMENTO PARETE A CONTATTO CON TERRENO

ISOLAMENTO TERMICO IN CORRISPONDENZA DI UNA FINESTRA

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ISOLAMENTO TERMICO DEL CASSONETTO DELLE FINESTRE

5.3. Infiltrazioni

Oltre ai ponti termici, nonostante un buon isolamento termico, non si riescono ad ottenere i risparmi energetici determinati aritmeticamente.

In molti casi questo è dovuto a costruzioni non stagne, vale a dire permeabili all’aria e al vento.

Questi vizi costruttivi si osservano soprattutto (ma non esclusivamente) nelle costruzioni di tipo leggero, per esempio di legno e tetti.

Già le minime fughe nell’involucro dell’edificio (per esempio nella barriera vapore o nei raccordi di finestre, lucernari, camini e pareti culminanti) provocano delle enormi dispersioni di calore a causa di un ricambio aria incontrollato.

In inverno fuoriesce l’aria calda e umida degli interni che può provocare danni da condensa alla costruzione.

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5.4. Controllo mediante blower door test e termografia.

L’impermeabilità all’aria degli edifici, e quindi l’eventuale presenza di infiltrazioni, viene determinata in base a dei valori indicativi che possono essere verificati mediante il cosiddetto “Blower-Door-Test” che va eseguito prima di applicare il rivestimento interno, dato che altrimenti risulterà difficile apportare delle migliorie a livello di tenuta al vento.

Negli edifici dotati di sistemi di ventilazione controllati come gli edifici a basso consumo energetico e le case passive il “Blower-Door-Test” rientra ormai nello standard della tecnica.

Per la verifica e l’eliminazione dei ponti termici, è possibile invece effettuare un’indagine termografia a raggi infrarossi.

Grazie a questa verifica infatti si possono controllare i punti freddi delle strutture ed intervenire adeguatamente.

BLOWER DOOR TESTIl test completo si articola in diverse fasi:

1. nella prima fase viene creata e mantenuta una differenza di pressione tra l’interno e l’esterno costante di 50 Pa; durante questa fase viene ispezionata l’intera superficie dell’involucro edilizio alla ricerca dei punti non ermetici che causano le maggiori perdite di carico termico per infiltrazione;

2. nella seconda fase viene generata un depressione decrescente, a partire da valori pari a circa 70 Pa e si prosegue a passi di 5 Pa sino a raggiungere un valore finale di 25 Pa. Per ogni step vengono registrati i volumi d’aria che si perdono attraverso i punti di permeabilità e viene calcolato l’indice di quantità d’aria penetrata in un ora (n50);

3. nella terza fase viene creata una sovrapressione e viene ripetuta la sequenza di cui alla fase precedente. Questo per valutare anche le dispersioni dovute alle diverse guarnizioni. Il risultato finale del test rappresenta il numero di ricambi orari del volume di aria interna che si ha attraverso le fessure dell’involucro, la cui sommatoria definisce la perdita totale.

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ANALISI TERMOGRAFIA

Per mezzo di un'immagine termografica è possibile rilevare le differenti temperature esistenti su una superficie, in modo da individuare eventuali anomalie nell'esecuzione della coibentazione oppure determinare ponti termici strutturali.

L’effettuazione di una diagnosi termografica in combinazione con il Blower Door test rappresenta l’approccio ideale per l’individuazione e lo studio nel dettaglio delle dispersioni termiche causate dalla tenuta all’aria dell’involucro edilizio.