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4°Stormo Amedeo D'Aosta

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4°Stormo Amedeo

D'Aosta

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Il 4°Stormo Il 4°Stormo è intitolato alla memoria del Duca Amedeo D’Aosta, nome di prestigio del panorama nazionale, che lo Stormo ha potuto annoverare tra i propri comandanti, e non solo per le nobili origini ma soprattutto per le doti umane e di aviatore che lo hanno contraddistinto. Nato a Torino nel 1918, inizia molto presto la carriera militare, non ancora maggiorenne entra al Collegio Militare della “Nunziatella”, subito partecipa come artigliere volontario al primo conflitto mondiale combattendo sul Carso, sul Sabotino, sul Tagliamento e sul Piave, durante le azioni belliche di Palazzo e Redipuglia ottiene i gradi da Ufficiale di complemento e con il termine della guerra viene arruolato in servizio permanente. Nel 1924 si laurea in legge all’Università di Palermo, nel 1926 con la missione in Africa grazie alla guida di Arturo Ferrarini Amedeo D’Aosta ottiene il brevetto di pilota, soddisfando cosi la sua passione aviatoria. Nel 1932 corona unsogno fortemente voluto, ottiene il trasferimento nella allora giovane Regia Aeronautica andando a comandare il 21°Stormo da ricognizione con il grado di Colonnello; l’anno successivo diventa comandante del 4°Stormo a Gorizia (1 maggio 1933) e con questo passaggio, anche se contro la volontà dei suoi superiori, il Colonnello Amedeo D’Aosta cambia specialità da pilota ricognitore a pilota da caccia, per questo cambio di specialità effettua il passaggio da velivoli “Romeo” a velivoli Fiat CR.Asso e CR.30 che gli permettono di addestrasi al nuovo ruolo. Nella primavera del 1934 diventa Generale di Brigata Aerea e assume il comando della 3a Brigata (1° e 4° Stormo), altro importante avanzamento di carriera nel 1936 ottenendo il grado di Generale di Divisione Aerea con alle dipendenze la 1^ e la 3^ Brigata Aerea. Dopo molti anni di permanenza il Duca d’Aosta lascia Gorizia con il grado di Generale di Squadra Aerea e di Vicerè d’Etiopia, luogo dove però rimangono impressi i valori di disciplina, di senso d’umanità e d’umiltà da lui trasmessi in tutti gli uomini che ha avuto modo di conoscere e comandare negli anni trascorsi in Friuli, questo a fatto in modo di renderlo un personaggio popolarissimo e che ha generato un vasto accrescimento di attaccamento all’Arma. Nella sua nuova veste di Vicerè non si risparmia per portare la pace in un paese africano martoriato da guerre e scontri interni, con il suo aeroplano personale si prodiga ad agire personalmente per portare ovunque le sue idee, purtroppo la guerra ha interrotto i suoi progetti e nonostante la resa e l’ordine di rientrare in patria ordinata

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da Roma egli decide di rimanere in Etiopia dove il 17 maggio del 1941 assiste alla cerimonia dell’ammaina bandiera e agli onori alle truppe inglesi, nonostante il rango alui riconosciuto segue la sorte dei suoi uomini in un campo di prigionia a Nairobi in Kenya, il gesto di non aver voluto abbandonare i suoi ideali gli costano la vita nel marzo del 1942.

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Il 4°Stormo dipende dal Comando delle Forze Aerotattiche di Attacco e Ricognizione e della Difesa Aerea di Milano, alto Comando alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore è stato creato nel settembre del 2007 con la fusione di due distinti enti, il primo era il Comando delle Forze Aerotattiche di Attacco e Ricognizione con sede sempre a Milano e il secondo era il Comando delle Forze Aerotattiche della Difesa Aerea con sede a Bari. Alle dipendenze del 4°Stormo Amedeo d’Aosta abbiamo due gruppi di volo: il 9°Gruppo C.I. (Caccia Intercettori) e il 20°Gruppo O.C.U. (Operational Conversion Unit), e un gruppo di servizio tecnico denominato 904°Gea (Gruppo Efficienza Aeromobili), questi tre Gruppi sono evidenziati in specifiche schede accedendo tramite i link, per il corretto funzionamento il 4°Stormo si avvale anche del 404° G.S.T.O. (Gruppo Servizi Tecnici Operativi) e il 504° G.S.L.O. (Gruppo Servizi Logistici Operativi) sempre alle dirette dipendenze del Comando di Stormo abbiamo anche il Servizio Amministrativo e l’Infermaria di Corpo. I compiti principali assegnati allo Stormo sono assicurare la difesa aerea e il controllo dello spazio aereo diinteresse nazionale dell’area nord/centro, inoltre deve garantire la conversione operativa dei piloti assegnati alla linea Eurofighter Typhoon di tutta la Forza Aerea Nazionale. Il 4°Stormo di oggi è sinonimo di Eurofighter, primo reparto della nostra Aeronautica

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Militare a ricevere il nuovo caccia europeo ha vissuto con l’avvento del nuovo millennio un forte impulso di rinnovamento, sia infrastrutturale, tecnologico e di capacità operativa, definirlo la punta di diamante della nostra Forza Aerea sarebbe sicuramente riduttivo nei confronti degli altri reparti che compiono quotidianamente lo stesso importante lavoro, però non si può negare il fatto che con l’avvento del nuovo caccia qui a Grosseto si sono accentrati forti interessi dell’opinione pubblica e non solo. Due sono le date fondamentali di questo percorso: il 16 marzo 2004 con l’arrivo del primo Typhoon biposto destinato al 20°Gruppo, mentre il 19 aprile 2005 viene consegnato sempre direttamente da Caselle il primo esemplare monoposto che viene preso in carico dal 9°Gruppo. Ritornando al 4°Stormo queste due fasi sono state sicuramente le più emblematiche ma fanno ormai parte del recente passato. Dopo una prima fase che ha impegnato tutto il personale della base toscana per prepararsi come unità di conversione operativa con il compito di ricevere e preparare i nuovi piloti destinati al Typhoon, c’è stato ovviamente anche il costante impegno nel preparasi a ritornare Combat Ready per assolvere il compito principale della difesa aerea dei cieli nazionali, altro compito che ha visto impegnato il 4°Stormo, anche se non ultimo per importanza, con il proprio personale tecnico/manutentivo ha dovuto rinnovarsi completamente per assistere la nuova linea di volo. Sempre rimanendo in tema di obbiettivi raggiunti ricordiamo un’altra data emblematica, il 16 dicembre del 2005 quando per la prima volta una coppia di Typhoon armati hanno dato nuovamente il via in quel di Grosseto al servizio di sorveglianza dello spazio aereo, in termine tecnico anglosassone il QRA (Quickly Response Alert), servizio di pronta allerta dove in caso di richiesta del COFA (Comando Operativo Forze Aeree) di Poggio Renatico i caccia devono decollare in 15 minuti per intercettare eventuali aerei sospetti, questo avviene solo dopo un anno dall’entrata in servizio del primo Eurofighter, mentre dobbiamo aspettare al marzo del 2007 quando durante il servizio di allerta assegnato al 4°Stormo viene realizzata la prima intercettazione reale. Tralasciando gli eventi specifici nel frattempo si svolge costantemente senza tregua un intenso lavoro per qualificare entrambi gli equipaggi dei due Gruppi Combat Ready, questo “status” ormai consolidato permette allo Stormo con piloti di entrambi i Gruppi di iniziare anche attività addestrative specifiche partecipando ad esercitazioni nazionali e internazionali, per esempio vediamo che nel 2007 per la prima volta in Sardegna all’edizione annuale della Spring Flag partecipano i Typhoon di Grossseto con entrambi i Gruppi di volo del 9° e 20°, in contemporanea iniziano anche i trasferimenti all’estero ad esercitazioni come le TLP (Tactical Leadership Programme), che si svolge in Belgio a Florennes, mentre per permettere ai piloti di confrontarsi con i colleghi europei appartenenti a Forze Aeree dotate anche loro del Typhoon, alcuni equipaggi misti partecipano al Typhoon Meet di Moron in Spagna, oppure anche alla Swift Panther in Inghilterra. Mentre più come reparto in generale, con elicotteri AB 212ICO, il 4°Stormo nel 2006 ha contribuito con una settantina di militari integrati in una speciale Task Force alla missione ISAF (International Security Assistance Force) in Afghanistan. Visto il recente passato passiamo al presente di oggi quando ha visto il 4°Stormo affrontare nelle prime settimane dello scorso mese di giugno un test valutativo

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(Taceval), valutazione tattica voluta ed effettuata da un Team apposito della Nato che nel contesto dell’esercitazione “Operation Discrete Jury” ha messo “sotto torchio” tutta la struttura, nell’arco dei dieci giorni di durata della valutazione, un team composto da ufficiali e sottufficiali provenienti da Paesi facenti parte della Nato e da Paesi partner della stessa, hanno valutato molteplici attività dello Stormo quali le operazioni di volo, la manutenzione, il pronto soccorso, il supporto logistico, le telecomunicazioni, sopravvivenza delle forze etc. Una significativa parte del personale dello Stormo ha poi sostenuto anche esercitazioni pratiche di tiro svoltesi nel mese di agosto con armi portatili, test teorici e pratici per valutare lo stato di reale preparazione del personale stesso su procedure, regole d’ingaggio e quant’altro necessario in caso di impegno futuro del dipendente 9°Gruppo di Volo in scenari di crisi reale. Si è trattata in sintesi di una valutazione globale che ha interessato il Reparto nel suo complesso: dall’azione di comando, alla gestione logistica di uomini e mezzi in uno scenario di crisi simulato e appositamente creato dal team valutativo. Tutto questo, avendo superato il test dell’Alleanza Atlantica a pieni voti, evidenzia come il 4°Stormo è pienamente efficiente a tutti i livelli, ora i Typhoon della base aerea di Grosseto sono pronti in caso di necessità ad effettuare rischieramenti all’estero per operazioni di Peace Keeping e di Peace Making, quindi non si può non rimarcare che il 4°Stormo diventa così il primo reparto di volo, dotato di velivoli Eurofighter, ad ottenere questa importante certificazione Nato.

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Classe 1966 (09/08/66) il Colonnello Achille Cazzaniga ha un trascorso di lunga durata nella mia “cara” base piemontese di Cameri, per ben tre anni è stato una “Tigre”, ovviamente questo dopo aver frequentato l’Accademia Aeronautica nel 1985 con ilcorso Eolo IV, mentre nel 1989 ha conseguito il brevetto di pilota militare negli “States” a Sheppard presso l’ENJJPT (Euro-Nato Joint Jet Pilot Training), l’anno seguente effettua la conversione operativa al 20°Gruppo destinazione linea F 104. Nel 1991 come già scritto diventa una “Tigre” con una piccola parentesi di un anno presso l’Accademia Aeronautica dove è stato Ufficiale di Inquadramento del Corso Pegaso IV. Nel 1995 “abbandona” Cameri per frequentare il Corso Normale presso la Scuola di Guerra di Firenze. Terminato il corso nel 1996 ottiene l’abilitazione sul Velivolo Tornado ADV (Air Defence Variant) presso la base di Coningsby in Inghilterra, qui vi rimane per altri tre anni come Ufficiale di scambio presso il 111th Fighter Squadron di Leuchars. Al ritorno in Italia viene trasferito al 36°Stormo di Gioia Del Colle (Bari) dove ricopre in ordine il ruolo di Capo Sezione Operazioni del 21°Gruppo, Comandante del 12°Gruppo dal 2001 al 2002. Nel 2002 via da Gioia del Colle viene trasferito nella vicina Bari presso il Comando della Brigata Caccia Intercettori come Addetto della 2a Sezione “Addestramento e Standardizzazione” Ufficio Operazioni e Addestramento, nel 2004 ottiene il Comando della medesima sezione anche se nel frattempo la dicitura del comando è mutata in Divisione Caccia “Aquila”. Terminata l’esperienza a Bari il trasferimento è a Roma come Vice Capo del 2° Ufficio “Pubblica Informazione e Comunicazione” dell’Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore Aeronautica dal settembre 2005 all’agosto del 2008 Con oltre 2200 ore di volo per la maggior parte su Jet e una molteplice serie di corsi effettuati in Italia e all’estero il Colonnello Cazzaniga assume il Comando del 4°Stormo il 3 settembre dello scorso anno.

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La Storia Il 4°Stormo nasce il 1° giugno del 1931, l’aeroporto designato per accogliere il nuovo reparto è Campoformido in provincia di Udine, al nascente reparto vengono fatti confluire il IX Gruppo e il neo costituito X Gruppo, l’evento avviene in occasione delle grandi manovre del 1931, svoltesi durante il mese di agosto nei territori friulani, il “Quarto” cosi può annoverare tra le proprie file alcune tra le più famose squadriglie della prima guerra mondiale, fra tutte spicca la 91^, conosciuta come la “Squadriglia degli Assi”, di notevole importanza sono anche le tradizioni della 73^, 84^ e 90^. Ultimate le manovre lo Stormo consolida la propria struttura e acquisisce i primi Fiat CR.20 Asso in sostituzione dei vecchi CR.20. Il 10 ottobre del 1931 la costituzione del Reparto è definitivo e viene classificato come Stormo Caccia Terrestre, quest’ultimo evento è preceduto anche dal trasferimento da Campoformido a Gorizia. Una parte rilevante della notorietà del 4°Stormo di oggi è dovuta all’effige di cui si avvale, il Cavallino Rampante, che assieme al Grifo Rampante, furono gli emblemi che contraddistinsero l’aereo di Francesco Baracca, il Cavallino Rampante compare al 4°Stormo in sostituzione dell’Uomo Alato che fu adottato dallo Stormo fin dalla sua nascita e abbandonato nel 1933, sul finire del 1932 i due Gruppi di Volo dello Stormo adottano entrambi un simbolo con il Cavallino Rampante, nero su bianco per il X e bianco su nero per IX, a questo punto visto la forte componente simbolica anche lo Stormo decide di adottare questo simbolo, all’inizio non si conosce l’esatta composizione mentre nel 1935 si hanno testimonianze ufficiali che è un Cavallino bianco su sfondo nero, simbolo che ancora oggi senza aver perso nulla perpetua il fascino che lo contraddistingue. Il lavoro di addestramento è continuo e permette anche la creazione di una pattuglia acrobatica che si esibisce in Italia ed all’estero, in questi anni allo Stormo approdano i primi CR.32 al posto dei CR.20 Asso, mentre nel 1936 lo Stormo riceve il suo battesimo del fuoco in Africa settentrionale e subito dopo in Spagna. Dalla Spagna all’Albania l’impegno del reparto è senza soste ed alla fine del 1939 si presenta la necessita di sostituire i vecchi aeroplani con dei nuovi Fiat CR.42, nuovi velivoli che nonostante il proficuo utilizzo dimostrano di essere già obsoleti rispetto ai Messercchmitt Bf 109 tedeschi ed agli Hurricane inglesi. Con l’ingresso dell’Italia in guerra nel 1940 i due Gruppi del 4°Stormo vengono momentaneamente separati anche se per breve tempo, in poco tempo lo Stormo viene ricomposto in Africa e alla fine del 1940 rientra in patria a Gorizia, con il rientro in patria la bandiera del 4°Stormo viene insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militare e in aggiunta vengono consegnati i nuovi Macchi MC.200 Saetta, dopo la campagna dei Balcani nel 1941 i due Gruppi del IX e X vengono di nuovo separati e il primo inizia ad acquisire quello che è stato definito il migliore caccia italiano della seconda guerra mondiale, il Macchi MC.202 Folgore, da qui al 1942 è un susseguirsi di missioni svolte prevalentemente in Africa Settentrionale e su Malta, alla fine del 1941 anche il X viene dotato di MC.202. Con l’ingresso in Guerra degli Stati Uniti e la superiorità inglese il sacrificio del personale del “Quarto” comincia a pesare e purtroppo sono molti i caduti sia tra gli specialisti che tra i piloti, cominciata la ritirata dall’Africa settentrionale lo Stormo arretra su basi più sicure fino ad arrivare a Castel Benito. Nonostante la ritirata questo

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è il periodo di maggior prestigio per il 4°Stormo “Francesco Baracca” ritenuto dagli avversari un’unità d’èlite per le capacità dimostrate in combattimento nonostante la manifesta superiorità degli alleati. Con il ritorno a Campoformido dopo un breve periodo di riposo il 4°Stormo viene impegnato nella “campagna” di Roma e in Sicilia, quando riceve i nuovi, anche se pochi esemplari, Macchi MC.205 Veltro la situazione ormai è irrecuperabile, infatti con lo sbarco degli alleati inizia il lungo calvario del post-armistizio dove una parte delle forze della Regia Aeronautica rimane fedele all’alleato tedesco mentre una parte partecipano alla cobelligeranza con le forze alleate, il “Quarto” tutto sommato riesce a rimanere unito e opera nel contesto del Raggruppamento Caccia inquadrato nella “Balkan Air Force” evitando così duelli fratricidi con i colleghi che invece sono rimasti all’Aeronautica Nazionale Repubblicana. Dal novembre del 1943 all’estate del 1944 si dimostra uno dei periodi più duri dell’esistenza dello Stormo stesso, con il passaggio nelle forze colliberanti vengono svolte molteplici missioni con i nuovi alleati americani e inglesi, l’impegno è svolgere missioni di appoggio tattico, scorte, crociere e ricognizione, periodo dove comunque nessuno si risparmia e ancora molti sono i caduti in particolar modo in Africa settentrionale, l’estate del ’44 vede anche l’arrivo dei primi velivoli di provenienza americana P 39 Airacobra, velivoli difficili da pilotare ma meglio armati rispetto ai nostri. La fine del conflitto vede il 4°Stormo basato a Galatina Lecce, giusto per fare un minimo di riepilogo nei cinque anni della guerra lo Stormo caccia ha svolto quasi 20.000 missioni di guerra con 585 abbattimenti attribuiti e ha perso ben 66 piloti e una sessantina di specialisti e avieri, queste cifre però non devono far dimenticare che hanno militato nei ranghi del “Quarto” più di 40 “Assi” della caccia italiana e che ben 14 Medaglie d’Oro sono state conferite ai suoi piloti facendo si che lo Stormo è giustamente ricordato come “Stormo degli Assi”. Il periodo post-bellico dal 1946 al 1953 può considerarsi quello della ricostruzione e con l’arrivo dei primi P 38J Lightning il reparto può continuare ad addestrarsi con un minimo di efficienza, mentre nel 1947 con lo spostamento a Napoli Capodichino arrivano anche i primi P 51D Mustang. Con l’ingresso dell’Italia nella Nato comincia un nuovo periodo, arrivano al reparto i primi aviogetti DH 100 Vampire aprendo così le porte del 4°Stormo all’era del “getto”, nel 1952 con questi aviogetti viene istituita anche una piccola pattuglia acrobatica di “Vampiri” che riscuote un discreto successo, con la riorganizzazione dell’Aeronautica Militare lo Stormo viene trasformato in Aerobrigata, tre sono i gruppi al momento della trasformazione alle dipendenze, gli “storici” IX e X a cui si è aggiunto il XII; nel 1956 l’Aerobrigata viene trasferita a Pratica di Mare e riceve i primi Canadair CL 13 Mk4, versione costruita su licenza in Canada del famosissimo F 86E Sabre. Con il nuovo caccia viene costituita una nuova pattuglia acrobatica, denominata “Cavallino Rampante” che partecipa a tantissimi Air Show riscuotendo sempre un grandissimo successo. A partire dal 1959 fino a meta del 1961 i tre Gruppi dell’Aerobrigata vengono gradatamente trasferiti temporaneamente a Grosseto, nel novembre del 1962 con il trasferimento della Bandiera di Guerra all’aeroporto Baccarini di Grosseto termina la temporaneità e la sede diventa quella definitiva. L’aeroporto di Grosseto sede del 4°Stormo è intitolato al Tenente pilota Corrado

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Baccarini, nato a Grosseto il 30 novembre del 1914 egli è insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Le prime informazione dell’aeroporto di Grosseto risalgono all’inizio del secolo scorso quando furono create delle strisce erbose intorno al centro urbano, solo durante il primo conflitto mondiale viene realizzata una pista utilizzata per collaudare il velivolo SVA costruito dall’Ansaldo nella vicina Liguria. Un ulteriore incremento di attività avviene dal 1935 con l’istituzione di una scuola di primo periodo della Regia Aeronautica, mentre durante la seconda guerra mondiale sono i tedeschi gli utilizzatori dell’aeroporto grossetano. Dopo i pesanti bombardamenti da parte alleata e la conseguente ritirata italo/tedesca la base aerea viene utilizzata dagli americani dove dislocano diversi Squadron con P 47D Thunderbolt, A 20B Havoc e A 26B Invader, questi vi rimarranno sino al termine del conflitto. Dopo un periodo di parziale abbandono verso la fine degli anni cinquanta sono ancora gli americani ad interessarsi della base aerea, che una volta sistemata diventa base di allerta per i Reparti dell’USAF (United States Air Force) dotati di F 100D/F Supersabre dove vi rischierano per coprire i turni di allerta QRA (Quickly Response Alert), oltre agli americani anche la nostra Aeronautica Militare è presente a Grosseto, mentre dal 1959 con l’arrivo della 4^Aerobrigata il connubio 4°Stormo aeroporto di Grosseto diventa indissolubile. Dopo questo breve cenno “dovuto” all’aeroporto di Grosseto torniamo alle vicende storiche del 4°Stormo, nel 1963 inizia forse la parte più “emozionante” del Reparto con l’arrivo del caccia supersonico F 104G Starfighter facendo diventare il IX Gruppo della 4^Aerobrigata il primo reparto dell’Aeronautica Militare a dotarsi di un Jet supersonico, arrivano anche gli F 86K Sabre Dog al XII ma esso viene trasferito presto a Gioia del Colle, la 4^ non solo perde il XII ma nel 1967 l’Aerobrigata viene scissa per tornare Stormo e vede il trasferimento del X Gruppo al 9°Stormo. Con la scissione dell’Aerobrigata si evidenzia anche il problema delle insegne, e delle intitolazioni, il “Quarto” viene intitolato al Duca Amedeo d’Aosta mentre il 9°Stormo porta via in dote la denominazione Francesco Baracca, anche le insegne cambiano e quella del 4° viene modificata con l’inserimento dello scudo sormontato dal Nodo Savoia e la Corona Ducale. Nel 1970 arrivano i primi F 104S in sostituzione dei vecchi “G” e poco cambia in quanto gli impegni dello Stormo in ambito Nato si moltiplicano, in particola modo negli anni ottanta quando lo Stormo partecipa con frequenti rischieramenti in Sicilia per svolgere assieme ad altri Stormi dell’Aeronautica Militare la copertura della difesa aerea nel settore Sud. Nel 1985 entra a far parte del 4°Stormo il 20°Gruppo Addestramento Operativo, ente già presente sulla base toscana ma alle dipendenze del 3° Reparto dello Stato Maggiore Aeronautica e del Comando Generale delle Scuole. Un altro passo importante per l’ammodernamento della linea di volo avviene nel 1987 con l’aggiornamento degli “Starfighter” alla versione ASA (Aggiornamento Sistema d’Arma), un’ulteriore aggiornamento ASA-M, dove M sta per “modificato” avviene alla fine degli anni 90 ed in particolare ne giova la versione biposto TF 104G che ormai comincia ad essere abbastanza “vetusta”. Gli anni novanta e inizio duemila sono per il reparto molto intensi con i turni di allarme

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in Sicilia, le campagne di tiri in Sardegna a Decimomannu, le TLP (Tactical Leadership Programme), le attività per conto nato in Ex Jugoslavia e Kosovo, nonché molteplici Squadron Exchange e attività di routine sia a Grosseto che in altre basi nazionali ed estere. Con la prospettiva di ricevere i primi Eurofighter la base necessita di importanti ristrutturazioni quindi il 4°Stormo con i suoi Gruppi per continuare la propria necessita operative deve “emigrare” su basi alternative per alcuni mesi, una volta completatiparte dei lavori può farvi rientro e finalmente dal 16 marzo 2004 con l’arrivo del primo EF 2000 Typhoon può iniziare una nuova era che si protrarrà in un futuro molto lontano.

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L'autore desidera ringraziare il Col. Cazzaniga, Ten.Col. Argieri, Magg. Truppo, Ten.Col. Trigilio

M.llo Fiorillo, M.llo Gerunda, M.llo Marsicano Inoltre per la perfetta collaborazione uno speciale ringraziamento al Ten.Testa (SMA

Roma) Testo e foto di Giorgio Ciarini

Giugno 2009