4_Sistemi Elettronici a Radio-Frequenza (RETI ADATTATRICI)-6
-
Upload
sascia1775 -
Category
Documents
-
view
4 -
download
0
Transcript of 4_Sistemi Elettronici a Radio-Frequenza (RETI ADATTATRICI)-6
21
CIRCUITI RISONANTI E RETI ADATTATRICI
Circuito risonante
Un circuito risonante contiene al suo interno elementi reattivi che immagazzinano energia sottoforma di energia elettrica ed
energia magnetica. Un semplice circuito risonante è schematizzabile attraverso la connessione ( in serie o in parallelo) di una
capacità e di una induttanza. Come noto, il circuito è in grado di mantenere, nell’ipotesi di capacità ed induttanza ideali,
l’energia all’interno dando origine ad un trasferimento di energia tra i due componenti; tale trasferimento avviene in modo
sinusoidale, con una pulsazione detta di risonanza che vale
Come detto sopra, in assenza di perdite, l’energia nel tempo si conserva, tuttavia il caso precedentemente descritto è un caso
ideale che non si verifica mai, se non altro in quanto ogni componente presenta perdite che riducono nel tempo l’energia
presente all’interno del circuito.
Le perdite spesso vengono volutamente introdotte per prelevare un segnale sinusoidale proveniente dal comportamento
risonante della coppia L-C (Induttanza – Capacità). Un esempio di ciò può essere l’amplificatore in classe C, descritto in
figura. In questo circuito l’energia del circuito risonante viene dissipata nella resistenza di carico . Tuttavia il transistor
“ricarica” il circuito attraverso impulsi di corrente; tale comportamento consente di ottenere alti
livelli di rendimento*, non ottenibili con altri tipi di amplificatori (Classi A e B).
Un’osservazione fondamentale a proposito di un circuito risonante con generatore e perdite
riguarda il bilanciamento energetico per un comportamento stazionario a regime: infatti affinché il
valore dell’energia media immagazzinata negli elementi reattivi non cambi è necessario che il
generatore fornisca a questi tanta energia quanta ne viene dissipata nella resistenza.
Un modo per caratterizzare un circuito risonante è il tempo impiegato da questo per scaricarsi,
ovvero per caricarsi.
Per riuscire a valutare una situazione del genere consideriamo un circuito risonante parallelo RLC alimentato da un
generatore di corrente. Supponiamo che per il circuito sia scarico per cui si avrà
e sia inoltre per . All’istante il generatore viene acceso ed offre al circuito un gradino di corrente di
ampiezza I. nelle ipotesi, attuali, poiché la trasformata di Laplace del segnale del generatore, essendo un gradino vale:
e poiché all’istante induttanza e capacità sono scarichi, si può calcolare la funzione di rete del circuito
dove . Il denominatore di II grado mostra la presenza di due poli
* MARIETTI, SISTEMI ELETTRONICI A BANDA FRAZIONALE STRETTA , Cap. 6 par. 4
Componenti integrati Circuiti risonanti e reti adattatrici
22
In particolare, mentre la parte immaginaria (sotto radice) descrive le oscillazioni del circuito, la parte reale descrive la carica
del circuito. Si noti che, in generale, in un circuito con componenti reattivi in cui non variano condizioni tra la fase di carica
e di scarica, la velocità di ambedue le fasi è la stessa. In questo caso poiché stiamo trattando la carica del circuito, il
contributo alla carica degli elementi reattivi sarà descritto da un’espressione del tipo:
dove indica la sola componente di carica e è il valore (costante) della tensione di uscita a regime (rimane solo la
parte reale, resistiva), e vale:
raggiunge il valore quando . Introducendo il termine
Detto fattore di merito del circuito risonante parallelo†, allora risulta essere:
ovvero, per caricarsi (o scaricarsi) fino al 63% circa (ovvero ) il circuito ha bisogno di periodi. Ciò
significa che un circuito con elevato Q impiega molto tempo a caricarsi, ma impiega anche molto tempo a scaricarsi
sensibilmente. Dunque se, come nel caso dell’amplificatore in classe C, ad ogni periodo avviene un rifornimento di energia al
circuito da parte di un generatore di impulsi di corrente, la rete risonante “non si accorge” della presenza della resistenza che
dissipa e del generatore che fornisce energia. Se ha un elevato Q, nella durata di un singolo periodo si scarica poco.
Reti adattatrici
Consideriamo una rete due porte alimentata da un generatore di corrente con una sua ammettenza . Se indichiamo con
l’ammettenza di ingresso della rete, è noto che se e non sono uguali si ottengono effetti indesiderati di
riflessione sul segnale dalla rete al carico e di non trasferimento massimo di potenza.
Per ovviare a questo inconveniente è utile interporre tra il generatore e il carico una rete adattatrice.
Per affrontare l’argomento relativo alle principali reti adattatrici utilizzate in pratica è bene ricordare le regole‡ di
trasformazione delle connessioni serie-parallelo RC e RL: una connessione ( ) serie può essere equivalentemente
rappresentata da una connessione ( ) parallelo utilizzando la seguente tabella, in cui vengono riportate le
espressioni dei fattori di merito delle connessioni:
† MARIETTI, SISTEMI ELETTRONICI A BANDA FRAZIONALE STRETTA , Cap. 1 par. 2
‡ MARIETTI, SISTEMI ELETTRONICI A BANDA FRAZIONALE STRETTA , Cap. 3 par. 1
Componenti integrati Circuiti risonanti e reti adattatrici
23
se
Prima di cominciare una breve panoramica sulle reti utilizzate in pratica facciamo qualche precisazione su circuiti risonanti e
reti:
In un circuito, alla risonanza, gli elementi reattivi si “palleggiano” tra loro l’energia immagazzinata. Ciò significa che
non portano alcun contributo energetico alla resistenza. In pratica è come se non ci fossero; d’altra parte la
definizione di risonanza di un circuito è caratterizzata dal comportamento puramente resistivo di tale circuito;
Le reti adattatrici sono caratterizzate fondamentalmente da tre parametri:
o Banda passante
o Frequenza di risonanza
o Rapporto di trasformazione tra le resistenze alle sue porte.
Tra banda passante, frequenza di risonanza e fattore di merito Q vale la seguente relazione
Circuiti risonanti parallelo
Questi circuiti hanno il vantaggio di essere molto semplici da realizzare. Tuttavia, avendo due gradi di libertà (L,C) e
dovendo garantire un determinato rapporto di trasformazione, non permette di poter fissare a piacere i valori di e
contemporaneamente.
Circuiti antirisonanti con presa centrale
Componenti integrati Circuiti risonanti e reti adattatrici
24
Questi due esempi (rispettivamente a presa centrale sul ramo induttivo e capacitivo) offrono la possibilità di fissare a piacere
il rapporto di trasformazione, la banda e la frequenza di risonanza. Infatti, considerando per brevità solo il primo circuito, si
possono effettuare le seguenti trasformazioni (cfr. tabella precedente):
Poiché il precedente circuito ha un fattore di merito
Ed inoltre poiché il precedente circuito risuona ad una frequenza
Ed ancora, poiché e dipendono fortemente dai valori di e , noto (ovvero il valore della resistenza del generatore
alla risonanza) e si può utilizzare C per fissare il fattore di merito e di conseguenza la banda . In questo modo
abbiamo soddisfatto la richiesta di poter agire indipendentemente sulle principali specifiche della rete adattatrice.
Ovviamente si può fare una trattazione analoga per quanto riguarda il circuito antirisonante con presa centrale sul ramo
capacitivo.
Rete di Colpitts
La rete di Colpitts è una rete a costituita da due capacità e e un’induttanza , che per scopi analitici rappresentiamo
come connessione in serie di due induttanze e tali che risulti .
Cominciamo l’analisi dalla rete ideale (ovvero senza perdite e dunque priva di elementi resistivi) col calcolo della pulsazione
di risonanza . Poiché e si trovano in serie tra loro e in parallelo con si ha:
A questo punto scegliamo come valore un valore tale che l’induttanza risuoni, alla frequenza , con il condensatore
, ovvero che risulti:
Componenti integrati Circuiti risonanti e reti adattatrici
25
Si ottiene di conseguenza:
e dunque anche risuona con alla pulsazione di risonanza del circuito. Questa caratteristica sarà utile tra breve.
Consideriamo adesso una rete di Colpitts caricata con delle resistenze e in parallelo a e rispettivamente, che
inglobino anche le perdite dei due condensatori.
Detti e i fattori di merito dei condensatori, calcolati attraverso e , si può dimostrare che la frequenza di
risonanza del circuito viene modificata leggermente dalla presenza delle resistenze. Si ha per la rete caricata:
Nell’ipotesi in cui si ritorna ai risultati precedenti.
Valutiamo il rapporto di trasformazione della rete adattatrice attraverso le solite trasformazioni alla risonanza:
Alla risonanza e risuoneranno e dunque si scambieranno energia senza interferire nel circuito. Il risultato è che
ai fini dell’analisi può essere considerata, del blocco , , , sola la resistenza .
Ancora una volta, alla risonanza, e risuonano. Il risultato è che per si avrà:
Nell’ipotesi in cui sia la resistenza a cui bisogna adattare il carico , e se è effettivamente adattato a , ovvero
si ha
e dalla precedente
Componenti integrati Circuiti risonanti e reti adattatrici
26
da cui
Dunque è possibile regolare il rapporto di trasformazione della rete attraverso la progettazione delle sole capacità e ,
nell’ipotesi di e relativamente elevati.
Calcoliamo ora il fattore di merito complessivo della rete: si ha:
Il fattore di merito totale varrà:
Si noti infine che dalla conoscenza di e di è possibile risalire alla banda della rete.