4/2013 Eco della Rossa

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Anno LX - 2013 - N. 4 bim. - 9/10/2013 Poste italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, CN/AN PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE E CULTURA Contributi per sostenere il periodico CCP n. 14236608 intestato Parroco Santuario Cuore Immacolato di Maria 60048 Serra San Quirico Staz. (Ancona) Tel. (0731) 86030 Via A. Moro, 4 [email protected] SANTUARIO CUORE IMMACOLATO DI MARIA L L ’ECO ’ECO DE DE LA LA ROSSA ROSSA www.ecodellarossa.it Il Papa ai catechisti: “Custodite e alimentate la memoria di Dio” Testimoni del nostro tempo Cari fratelli e sorelle, quest’anno celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale mentre si sta concludendo l'Anno della fede, occasione importante per rafforzare la nostra amicizia con il Signore e il nostro cammino come Chiesa che annuncia con coraggio il Vangelo. In questa prospettiva, vorrei proporre alcune riflessio- ni. La fede è dono prezioso di Dio, il quale apre la nostra mente perché lo possiamo conoscere ed amare. Egli vuole entrare in relazione con noi per farci partecipi della sua stessa vita e rendere la nostra vita più piena di significato, più buona, più bella. Dio ci ama! La fede, però, chiede di essere accolta, chiede cioè la nostra personale risposta, il coraggio di affidarci a Dio, di vivere il suo amore, grati per la sua infinita miseri- cordia. E' un dono, poi, che non è riservato a pochi, ma che viene offerto con generosità. Tutti dovrebbero poter speri- mentare la gioia di sentirsi amati da Dio, la gioia della sal- vezza! Ed è un dono che non si può tenere solo per se stessi, ma che va condiviso. Se noi voglia- mo tenerlo soltanto per noi stes- si, diventeremo cristiani isolati, sterili e ammalati. L’annuncio del Vangelo fa parte dell’essere discepoli di Cristo ed è un impegno costante che anima tutta la vita della Chiesa. "Lo slancio missionario è un segno chiaro della maturità di una comunità ecclesiale" (Benedetto XVI). Ogni comu- nità è “adulta” quando professa la fede, la celebra con gioia nella liturgia, vive la carità e annuncia senza sosta la Parola di Dio, uscendo dal proprio recinto per portarla anche nelle “periferie”, soprattutto a chi non ha ancora avuto l’opportu- nità di conoscere Cristo. La solidità della nostra fede, a livello personale e comunitario, si misura anche dalla capacità di comunicarla ad altri, di diffonderla, di viverla nella carità, di testimoniarla a quanti ci incontrano e condividono con noi il cammino della vita. Dobbiamo avere sempre il coraggio e la gioia di proporre, con rispetto, l’incontro con Cristo, di farci portatori del suo Vangelo. Gesù è venuto in mezzo a noi per indicare la via della salvezza, ed ha affidato anche a noi la missione di farla conoscere a tutti, fino ai confini della terra. Spesso vediamo che sono la violenza, la menzogna, l’errore ad essere messi in risal- to e proposti. E’ urgente far risplendere nel nostro tempo la vita buona del Vangelo con l’annuncio e la testimonianza, e questo dall’interno stesso della Chiesa. Perché, in questa pro- spettiva, è importante non dimenticare mai un principio fondamentale per ogni evange- lizzatore: non si può annuncia- re Cristo senza la Chiesa. Evangelizzare non è mai un atto isolato, individuale, privato, ma sempre ecclesiale. E questo dà forza alla missione e fa sentire ad ogni missionario ed evange- lizzatore che non è mai solo, ma parte di un unico Corpo anima- to dallo Spirito Santo.. Nella nostra epoca, la mobilità diffusa e la facilità di comunicazione attraverso i new media hanno mescolato tra loro i popoli, le conoscenze, le esperienze. Per motivi di lavoro intere famiglie si spostano da un continente all'altro; gli scambi professio- nali e culturali, poi, il turismo e fenomeni analoghi spingono a un ampio movimento di perso- ne. A volte risulta difficile per- sino per le comunità parroc- chiali conoscere in modo sicuro e approfondito chi è di passag- gio o chi vive stabilmente sul territorio. Inoltre, in aree sem- pre più ampie delle regioni tra- dizionalmente cristiane cresce il numero di coloro che sono estranei alla fede, indifferenti alla dimensione religiosa o ani- mati da altre credenze. A tutto ciò si aggiunge il fatto che ancora un'ampia parte dell'uma- nità non è stata raggiunta dalla buona notizia di Gesù Cristo. Viviamo poi in un momento di crisi che tocca vari settori del- l'esistenza, non solo quello del- l’economia, della finanza, della sicurezza alimentare, dell’am- biente, ma anche quello del senso profondo della vita e dei valori fondamentali che la ani- mano. Anche la convivenza umana è segnata da tensioni e conflitti che provocano insicu- rezza e fatica di trovare la via per una pace stabile. In questa complessa situazione, dove l'o- rizzonte del presente e del futu- ro sembrano percorsi da nubi minacciose, si rende ancora più urgente portare con coraggio in ogni realtà il Vangelo di Cristo, che è annuncio di speranza, di riconciliazione, di comunione, annuncio della vicinanza di Dio, della sua misericordia, della sua salvezza, annuncio che la potenza di amore di Dio è capace di vincere le tenebre del male e guidare sulla via del bene.. Vorrei incoraggiare tutti a farsi portatori della buona noti- zia di Cristo e sono grato in modo particolare ai missionari e alle missionarie, ai presbiteri fidei donum, ai religiosi e alle religiose, ai fedeli laici - sempre più numerosi - che, accogliendo la chiamata del Signore, lascia- no la propria patria per servire il Vangelo in terre e culture diver- se. Ma vorrei anche sottolineare come le stesse giovani Chiese si stiano impegnando generosa- mente nell’invio di missionari alle Chiese che si trovano in dif- ficoltà - non raramente Chiese di antica cristianità - portando così la freschezza e l’entusia- missionarie non è mai una per- dita, ma un guadagno. Un pen- siero infine ai cristiani che, in varie parti del mondo, si trova- no in difficoltà nel professare apertamente la propria fede e nel vedere riconosciuto il diritto a viverla dignitosamente. Sono nostri fratelli e sorelle, testimo- ni coraggiosi - ancora più numerosi dei martiri nei primi secoli - che sopportano con per- severanza apostolica le varie forme attuali di persecuzione. Non pochi rischiano anche la vita per rimanere fedeli al Vangelo di Cristo. Desidero assicurare che sono vicino con la preghiera alle persone, alle famiglie e alle comunità che soffrono violenza e intolleranza e ripeto loro le parole consolan- ti di Gesù: "Coraggio, io ho vinto il mondo" (Gv 16,33). Benedetto XVI esortava: ""La Parola del Signore corra e sia glorificata'’ (2Ts 3,1): possa questo Anno della fede rendere sempre più saldo il rapporto con Cristo Signore, poiché solo in Lui vi è la certezza per guar- dare al futuro e la garanzia di un amore autentico e duraturo" . È il mio auspicio per la Giornata Missionaria Mondiale di que- st’anno. Benedico di cuore i missionari e le missionarie e tutti coloro che accompagnano e sostengono questo fondamen- tale impegno della Chiesa affin- ché l’annuncio del Vangelo possa risuonare in tutti gli ango- li della terra, e noi, ministri del Vangelo e missionari, speri- menteremo “la dolce e confor- tante gioia di evangelizzare” 60° Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale LA CHIESA ANNUNCI CON CORAGGIO IL VANGELO Chiesa delle Marche “Alzati e va ...” smo con cui esse vivano la fede che rinnova la vita e dona spe- ranza. Vivere in questo respiro universale, rispondendo al man- dato di Gesù "andate dunque e fate discepoli tutti i popoli" (Mt 28, 19) è una ricchezza per ogni Chiesa particolare, per ogni comunità, e donare missionari e E’ morto il 21 marzo a Sarmeola, (PD), monsignor Giovanni Nervo. Aveva 94 anni. Nel 1971 era stato il primo presidente di Caritas Italiana. “Un esem- plare di vita, di fede, preghie- ra e dedizione ai fratelli , specialmente ai più poveri, e alla chiesa, nella semplicità e quotidianità”: così l’ha ricordato mons. Giuseppe Merisi, attuale presidente Caritas. Il suo più stretto col- laboratore ci racconta di lui. E’ difficile presentare in poche righe una figura ricca e poliedrica come è stata quella di Monsignor Giovanni Nervo. Sotto il profilo umano, era dotato di una spiccata intelligenza e di memoria for- midabile, sostenute da una volontà ferrea, che gli con- sentiva di portare a compi- mento i progetti iniziati, superando anche gli ostaco- li. Prima di essere chiamato a Roma dalla Conferenza Episcopale Italiana, nel 1951 aveva istituito a Padova la Scuola Superiore di servizio sociale Onarmo, dalla quale uscirono centinaia di assi- stenti sociali. Alla guida di Caritas Italiana rimase fino al1986. Oltre a strutturare l’organismo centrale, si impegnò a promuovere la nascita delle Caritas in tutte le diocesi italiane. La sua capacità organizzativa si manifestò anche in occasio- ne di numerose, gravi emer- genze: il terremoto in Guatemala del 1976, nello stesso anno il terremoto del Friuli, in cui riuscì a coinvol- gere 80 Caritas diocesane. Come segno di r5iconosci- mento del suo impegno umanitario, l’Università di Udine gli conferì nel 1996 una laurea Honoris causa in economia e commercio, con speciale riferimento al suo impegno per la ricostruzione in Friuli. Oltre a grande orga- nizzatore .Nervo è stato eccezionale educatore. Si preoccupò di sviluppare incontri in diocesi e parroc- chie, con il volontariato e le associazioni educative , tra- mite numerosi scritti. In que- sto modo contribuì a costrui- re una nuova cultura della carità cristiana, fatta di con- divisione e non solo di ele- mosina, di promozione umana e non solo di assi- stenza. Ha inoltre educato alla pace e alla non violenza, promuovendo nella Chiesa Italiana il servizio dei giova- ni, alternativo al servizio militare. Centomila giovani, nel corso degli anni, hanno fruito della convenzione Caritas con il ministero della difesa: molti di loro hanno maturato attraverso il servi- zio ai poveri, scelte coraggio- se di vita. nervo è stato infine educatore nell’incontro con ogni persona e nella costru- zione delle relazioni umane: aveva un rispetto innato per tutti coloro che incontrava, un senso profondo di gratitu- dine, l’attenzione per le pic- cole cose della vita quotidia- na. Questa dimensione pre- ziosa della persona di don Giovanni è stata riconosciuta dall’Università di Padova: lui che si vantava di avere un unico titolo scolastico la licenza di quinta elementa- re, nel 2003 ha ricevuto una seconda laurea ad honoris causa proprio in Scienza del- l’educazione. Nella motiva- zione, si legge che “il suo contributo di grande tensione morale ed educativa è stato fattore significativo di rinno- vamento della coscienza sociale del paese”. grata del Concilio Vaticano II, riconosciamo la bontà delle parole profetiche con cui il beato Giovanni XXIII volle indirlo cinquant’anni orsono “ in un momento in cui la Chiesa avverte più vivo il desiderio di irrobustire la sua fede con forze nuove”, noi vescovi annuncia- mo il II Convegno Ecclesiale Regionale che si celebrerà dal 22 al 24 novembre, a conclu- sione dell’anno della fede. Questo tempo con le sue sfide, antiche e nuove, interpella profondamente le nostre comu- nità ecclesiali e in particolare le 824 parrocchie che formano il tessuto spirituale della nostra regione. La ricchezza delle tra- dizioni e la capillare diffusione dell’esperienza cristiana non ci esonerano dalla necessità di rinnovare lo slancio missiona- rio. Ci sentiamo sollecitati e spinti dalla Parola del Signore a Filippo:”Alzati e va …” .nel- l’incontro e nel dialogo con l’e- tiope è sintetizzata è sintetizza- ta l’esperienza missionaria Allora, guardandovi, mi chiedo: chi è il catechista? E’ colui che custodisce e ali- menta la memoria di Dio; la custodisce in se stesso e la sa risvegliare negli altri. E’ bello questo: fare memoria di Dio, come la Vergine Maria che, davanti all’azione mera- vigliosa di Dio nella sua vita, non pensa all’onore, al presti- gio, alle ricchezze, non si chiude in se stessa. Al con- trario, dopo aver accolto l’an- nuncio dell’Angelo e aver concepito il Figlio di Dio, che cosa fa? Parte, va dall’anzia- na parente Elisabetta, anch’essa incinta, per aiutar- la; e nell’incontro con lei il suo primo atto è la memoria dell’agire di Dio, della fedeltà di Dio nella sua vita, nella storia del suo popolo, nella nostra storia: "L’anima mia magnifica il Signore … per- ché ha guardato l’umiltà della sua serva … di generazione in generazione la sua miseri- cordia" (Lc 1,46.48.50). Maria ha memoria di Dio. In questo cantico di Maria c’è anche la memoria della sua storia personale, la storia di Dio con lei, la sua stessa esperienza di fede. Ed è così per ognuno di noi, per ogni cristiano: la fede contiene proprio la memoria della sto- ria di Dio con noi, la memoria dell’incontro con Dio che si muove per primo, che crea e salva, che ci trasforma; la fede è memoria della sua Parola che scalda il cuore, delle sue azioni di salvezza con cui ci dona vita, ci purifi- ca, ci cura, ci nutre. Il cate- chista è proprio un cristiano che mette questa memoria al servizio dell’annuncio; non per farsi vedere, non per par- lare di sé, ma per parlare di Dio, del suo amore, della sua fedeltà. Parlare e trasmettere tutto quello che Dio ha rivela- to, cioè la dottrina nella sua totalità, senza tagliare né aggiungere. Il catechista allo- ra è un cristiano che porta in sé la memoria di Dio, si lascia guidare dalla memoria di Dio in tutta la sua vita, e la sa risvegliare nel cuore degli altri. E’ impegnativo questo! Impegna tutta la vita! Lo stes- so Catechismo che cos’è se non memoria di Dio, memoria della sua azione nella storia, del suo essersi fatto vicino a noi in Cristo, presente nella sua Parola, nei Sacramenti, nella sua Chiesa, nel suo amore? Cari catechisti, vi domando: siamo noi memo- ria di Dio? Siamo veramente come sentinelle che risve- gliano negli altri la memoria di Dio, che scalda il cuore? Il catechista è uomo della memoria di Dio se ha un costante, vitale rapporto con Lui e con il prossimo; se è uomo di fede, che si fida veramente di Dio e pone in Lui la sua sicurezza; se è uomo di carità, di amore, che vede tutti come fratelli; se è uomo di “hypomoné”, di pazienza, di perseveranza, che sa affrontare le difficoltà, le prove, gli insuccessi, con serenità e speranza nel Signore; se è uomo mite, capace di comprensione e di misericordia. Preghiamo il Signore perché siamo tutti uomini e donne che custodi- scono e alimentano la memo- ria di Dio nella propria vita e la sanno risvegliare nel cuore degli altri. Amen. Segue a pag. 5 Invitati dal Santo Padre Benedetto XVI a fare memoria

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Bimestrale di informazione,cultura e religione di Serra San Quirico e dintorni

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Anno LX - 2013 - N. 4 bim. - 9/10/2013Poste italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, CN/AN

PERIODICO BIMESTRALED’INFORMAZIONE E CULTURA

Contributi per sostenereil periodico

CCP n. 14236608intestato Parroco

Santuario Cuore Immacolatodi Maria

60048 Serra San Quirico Staz.(Ancona)

Tel. (0731) 86030Via A. Moro, 4

[email protected]

SANTUARIOCUOREIMMACOLATODI MARIA

LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSAwww.ecodel larossa. i t

Il Papa ai catechisti:“Custodite e alimentate la memoria di Dio”

Testimoni del nostro tempo

Cari fratelli e sorelle,quest’anno celebriamo la

Giornata Missionaria Mondialementre si sta concludendol'Anno della fede, occasioneimportante per rafforzare lanostra amicizia con il Signore eil nostro cammino come Chiesache annuncia con coraggio ilVangelo. In questa prospettiva,vorrei proporre alcune riflessio-ni.

La fede è dono prezioso diDio, il quale apre la nostramente perché lo possiamoconoscere ed amare. Egli vuoleentrare in relazione con noi perfarci partecipi della sua stessavita e rendere la nostra vita piùpiena di significato, più buona,più bella. Dio ci ama! La fede,però, chiede di essere accolta,chiede cioè la nostra personalerisposta, il coraggio di affidarcia Dio, di vivere il suo amore,grati per la sua infinita miseri-cordia. E' un dono, poi, che nonè riservato a pochi, ma che

viene offerto con generosità.Tutti dovrebbero poter speri-mentare la gioia di sentirsiamati da Dio, la gioia della sal-vezza! Ed è un dono che non sipuò tenere solo per se stessi, mache va condiviso. Se noi voglia-mo tenerlo soltanto per noi stes-si, diventeremo cristiani isolati,sterili e ammalati. L’annunciodel Vangelo fa parte dell’esserediscepoli di Cristo ed è unimpegno costante che animatutta la vita della Chiesa. "Loslancio missionario è un segnochiaro della maturità di unacomunità ecclesiale"(Benedetto XVI). Ogni comu-nità è “adulta” quando professala fede, la celebra con gioianella liturgia, vive la carità eannuncia senza sosta la Paroladi Dio, uscendo dal propriorecinto per portarla anche nelle“periferie”, soprattutto a chinon ha ancora avuto l’opportu-nità di conoscere Cristo. Lasolidità della nostra fede, a

livello personale e comunitario,si misura anche dalla capacitàdi comunicarla ad altri, didiffonderla, di viverla nellacarità, di testimoniarla a quantici incontrano e condividono connoi il cammino della vita.Dobbiamo avere sempre ilcoraggio e la gioia di proporre,con rispetto, l’incontro conCristo, di farci portatori del suoVangelo. Gesù è venuto inmezzo a noi per indicare la viadella salvezza, ed ha affidatoanche a noi la missione di farlaconoscere a tutti, fino ai confinidella terra. Spesso vediamo chesono la violenza, la menzogna,l’errore ad essere messi in risal-to e proposti. E’ urgente farrisplendere nel nostro tempo lavita buona del Vangelo conl’annuncio e la testimonianza, equesto dall’interno stesso dellaChiesa. Perché, in questa pro-spettiva, è importante nondimenticare mai un principiofondamentale per ogni evange-lizzatore: non si può annuncia-re Cristo senza la Chiesa.Evangelizzare non è mai un attoisolato, individuale, privato, masempre ecclesiale. E questo dàforza alla missione e fa sentiread ogni missionario ed evange-lizzatore che non è mai solo, maparte di un unico Corpo anima-to dallo Spirito Santo.. Nellanostra epoca, la mobilità diffusae la facilità di comunicazioneattraverso i new media hannomescolato tra loro i popoli, leconoscenze, le esperienze. Permotivi di lavoro intere famigliesi spostano da un continenteall'altro; gli scambi professio-

nali e culturali, poi, il turismo efenomeni analoghi spingono aun ampio movimento di perso-ne. A volte risulta difficile per-sino per le comunità parroc-chiali conoscere in modo sicuroe approfondito chi è di passag-gio o chi vive stabilmente sulterritorio. Inoltre, in aree sem-pre più ampie delle regioni tra-dizionalmente cristiane cresce ilnumero di coloro che sonoestranei alla fede, indifferentialla dimensione religiosa o ani-mati da altre credenze. A tuttociò si aggiunge il fatto cheancora un'ampia parte dell'uma-nità non è stata raggiunta dallabuona notizia di Gesù Cristo.Viviamo poi in un momento dicrisi che tocca vari settori del-l'esistenza, non solo quello del-l’economia, della finanza, dellasicurezza alimentare, dell’am-biente, ma anche quello delsenso profondo della vita e deivalori fondamentali che la ani-mano. Anche la convivenzaumana è segnata da tensioni econflitti che provocano insicu-rezza e fatica di trovare la viaper una pace stabile. In questacomplessa situazione, dove l'o-rizzonte del presente e del futu-ro sembrano percorsi da nubiminacciose, si rende ancora piùurgente portare con coraggio inogni realtà il Vangelo di Cristo,che è annuncio di speranza, diriconciliazione, di comunione,annuncio della vicinanza diDio, della sua misericordia,della sua salvezza, annuncioche la potenza di amore di Dio ècapace di vincere le tenebre delmale e guidare sulla via del

bene.. Vorrei incoraggiare tutti afarsi portatori della buona noti-zia di Cristo e sono grato inmodo particolare ai missionari ealle missionarie, ai presbiterifidei donum, ai religiosi e allereligiose, ai fedeli laici - semprepiù numerosi - che, accogliendola chiamata del Signore, lascia-no la propria patria per servire ilVangelo in terre e culture diver-se. Ma vorrei anche sottolinearecome le stesse giovani Chiese sistiano impegnando generosa-mente nell’invio di missionarialle Chiese che si trovano in dif-ficoltà - non raramente Chiesedi antica cristianità - portandocosì la freschezza e l’entusia-

missionarie non è mai una per-dita, ma un guadagno. Un pen-siero infine ai cristiani che, invarie parti del mondo, si trova-no in difficoltà nel professareapertamente la propria fede enel vedere riconosciuto il dirittoa viverla dignitosamente. Sononostri fratelli e sorelle, testimo-ni coraggiosi - ancora piùnumerosi dei martiri nei primisecoli - che sopportano con per-severanza apostolica le varieforme attuali di persecuzione.Non pochi rischiano anche lavita per rimanere fedeli alVangelo di Cristo. Desideroassicurare che sono vicino conla preghiera alle persone, allefamiglie e alle comunità chesoffrono violenza e intolleranzae ripeto loro le parole consolan-ti di Gesù: "Coraggio, io hovinto il mondo" (Gv 16,33).Benedetto XVI esortava: ""LaParola del Signore corra e siaglorificata'’ (2Ts 3,1): possaquesto Anno della fede renderesempre più saldo il rapportocon Cristo Signore, poiché soloin Lui vi è la certezza per guar-dare al futuro e la garanzia di unamore autentico e duraturo" . Èil mio auspicio per la GiornataMissionaria Mondiale di que-st’anno. Benedico di cuore imissionari e le missionarie etutti coloro che accompagnanoe sostengono questo fondamen-tale impegno della Chiesa affin-ché l’annuncio del Vangelopossa risuonare in tutti gli ango-li della terra, e noi, ministri delVangelo e missionari, speri-menteremo “la dolce e confor-tante gioia di evangelizzare”

60°

Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale

LA CHIESA ANNUNCI CON CORAGGIO IL VANGELO

Chiesa delle Marche “Alzati e va ...”

smo con cui esse vivano la fedeche rinnova la vita e dona spe-ranza. Vivere in questo respirouniversale, rispondendo al man-dato di Gesù "andate dunque efate discepoli tutti i popoli" (Mt28, 19) è una ricchezza per ogniChiesa particolare, per ognicomunità, e donare missionari e

E’ morto il 21 marzo aSarmeola, (PD), monsignorGiovanni Nervo. Aveva 94anni. Nel 1971 era stato ilprimo presidente diCaritas Italiana. “Un esem-plare di vita, di fede, preghie-ra e dedizione ai fratelli ,specialmente ai più poveri, ealla chiesa, nella semplicitàe quotidianità”: così l’haricordato mons. GiuseppeMerisi, attuale presidenteCaritas. Il suo più stretto col-laboratore ci racconta di lui.E’ difficile presentare inpoche righe una figura riccae poliedrica come è stataquella di Monsignor GiovanniNervo. Sotto il profilo umano,era dotato di una spiccataintelligenza e di memoria for-midabile, sostenute da unavolontà ferrea, che gli con-sentiva di portare a compi-mento i progetti iniziati,superando anche gli ostaco-li. Prima di essere chiamatoa Roma dalla ConferenzaEpiscopale Italiana, nel 1951aveva istituito a Padova laScuola Superiore di serviziosociale Onarmo, dalla qualeuscirono centinaia di assi-stenti sociali. Alla guida diCaritas Italiana rimase finoal1986. Oltre a strutturarel’organismo centrale, siimpegnò a promuovere lanascita delle Caritas in tuttele diocesi italiane. La suacapacità organizzativa simanifestò anche in occasio-ne di numerose, gravi emer-genze: il terremoto inGuatemala del 1976, nellostesso anno il terremoto delFriuli, in cui riuscì a coinvol-gere 80 Caritas diocesane.Come segno di r5iconosci-mento del suo impegnoumanitario, l’Università diUdine gli conferì nel 1996una laurea Honoris causa ineconomia e commercio, conspeciale riferimento al suoimpegno per la ricostruzione

in Friuli. Oltre a grande orga-nizzatore .Nervo è statoeccezionale educatore. Sipreoccupò di sviluppareincontri in diocesi e parroc-chie, con il volontariato e leassociazioni educative , tra-mite numerosi scritti. In que-sto modo contribuì a costrui-re una nuova cultura dellacarità cristiana, fatta di con-divisione e non solo di ele-mosina, di promozioneumana e non solo di assi-stenza. Ha inoltre educatoalla pace e alla non violenza,promuovendo nella ChiesaItaliana il servizio dei giova-ni, alternativo al serviziomilitare. Centomila giovani,nel corso degli anni, hannofruito della convenzioneCaritas con il ministero delladifesa: molti di loro hannomaturato attraverso il servi-zio ai poveri, scelte coraggio-se di vita. nervo è stato infineeducatore nell’incontro conogni persona e nella costru-zione delle relazioni umane:aveva un rispetto innato pertutti coloro che incontrava,un senso profondo di gratitu-dine, l’attenzione per le pic-cole cose della vita quotidia-na. Questa dimensione pre-ziosa della persona di donGiovanni è stata riconosciutadall’Università di Padova: lui

che si vantava di avere ununico titolo scolastico lalicenza di quinta elementa-re, nel 2003 ha ricevuto unaseconda laurea ad honoriscausa proprio in Scienza del-l’educazione. Nella motiva-zione, si legge che “il suocontributo di grande tensionemorale ed educativa è statofattore significativo di rinno-vamento della coscienzasociale del paese”.

grata del Concilio Vaticano II,riconosciamo la bontà delleparole profetiche con cui ilbeato Giovanni XXIII volleindirlo cinquant’anni orsono “in un momento in cui la Chiesaavverte più vivo il desiderio diirrobustire la sua fede con forzenuove”, noi vescovi annuncia-mo il II Convegno EcclesialeRegionale che si celebrerà dal22 al 24 novembre, a conclu-sione dell’anno della fede.Questo tempo con le sue sfide,antiche e nuove, interpellaprofondamente le nostre comu-

nità ecclesiali e in particolare le824 parrocchie che formano iltessuto spirituale della nostraregione. La ricchezza delle tra-dizioni e la capillare diffusionedell’esperienza cristiana non ciesonerano dalla necessità dirinnovare lo slancio missiona-rio. Ci sentiamo sollecitati espinti dalla Parola del Signore aFilippo:”Alzati e va …” .nel-l’incontro e nel dialogo con l’e-tiope è sintetizzata è sintetizza-ta l’esperienza missionaria

Allora, guardandovi, michiedo: chi è il catechista? E’colui che custodisce e ali-menta la memoria di Dio; lacustodisce in se stesso e lasa risvegliare negli altri. E’bello questo: fare memoria diDio, come la Vergine Mariache, davanti all’azione mera-vigliosa di Dio nella sua vita,non pensa all’onore, al presti-gio, alle ricchezze, non sichiude in se stessa. Al con-trario, dopo aver accolto l’an-nuncio dell’Angelo e averconcepito il Figlio di Dio, checosa fa? Parte, va dall’anzia-na parente Elisabetta,anch’essa incinta, per aiutar-la; e nell’incontro con lei ilsuo primo atto è la memoriadell’agire di Dio, della fedeltàdi Dio nella sua vita, nellastoria del suo popolo, nellanostra storia: "L’anima miamagnifica il Signore … per-ché ha guardato l’umiltà dellasua serva … di generazionein generazione la sua miseri-cordia" (Lc 1,46.48.50).Maria ha memoria di Dio. Inquesto cantico di Maria c’èanche la memoria della suastoria personale, la storia diDio con lei, la sua stessaesperienza di fede. Ed è cosìper ognuno di noi, per ognicristiano: la fede contieneproprio la memoria della sto-ria di Dio con noi, la memoria

dell’incontro con Dio che simuove per primo, che crea esalva, che ci trasforma; lafede è memoria della suaParola che scalda il cuore,delle sue azioni di salvezzacon cui ci dona vita, ci purifi-ca, ci cura, ci nutre. Il cate-chista è proprio un cristianoche mette questa memoria alservizio dell’annuncio; nonper farsi vedere, non per par-lare di sé, ma per parlare diDio, del suo amore, della suafedeltà. Parlare e trasmettere

tutto quello che Dio ha rivela-to, cioè la dottrina nella suatotalità, senza tagliare néaggiungere. Il catechista allo-ra è un cristiano che porta insé la memoria di Dio, si lasciaguidare dalla memoria di Dioin tutta la sua vita, e la sarisvegliare nel cuore deglialtri. E’ impegnativo questo!Impegna tutta la vita! Lo stes-so Catechismo che cos’è senon memoria di Dio, memoriadella sua azione nella storia,del suo essersi fatto vicino a

noi in Cristo, presente nellasua Parola, nei Sacramenti,nella sua Chiesa, nel suoamore? Cari catechisti, vidomando: siamo noi memo-ria di Dio? Siamo veramentecome sentinelle che risve-gliano negli altri la memoriadi Dio, che scalda il cuore? Ilcatechista è uomo dellamemoria di Dio se ha uncostante, vitale rapporto conLui e con il prossimo; se èuomo di fede, che si fidaveramente di Dio e pone inLui la sua sicurezza; se èuomo di carità, di amore, chevede tutti come fratelli; se èuomo di “hypomoné”, dipazienza, di perseveranza,che sa affrontare le difficoltà,le prove, gli insuccessi, conserenità e speranza nelSignore; se è uomo mite,capace di comprensione e dimisericordia. Preghiamo ilSignore perché siamo tuttiuomini e donne che custodi-scono e alimentano la memo-ria di Dio nella propria vita ela sanno risvegliare nel cuoredegli altri. Amen.

Segue a pag. 5Invitati dal Santo Padre

Benedetto XVI a fare memoria

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VITA DEL SANTUARIOProcessione automobilistica

Prima mini maratona serrana

IN FESTA CON MARIA

Serra S. Quirico veste moda! Ottavo anno insieme!

Dio tu sei la vita

19 agosto - Concerto del M° Kevin Galiè

Mostra fotografica della Pro Loco

Metti insieme un sabatopomeriggio d’agosto e oltre 50atleti di tutte le età… Risultato?Prima Mini Maratona Serrana!Una grande festa che ha carat-terizzato con un tocco di com-petizione e di allegria in più legiornate in onore del CuoreImmacolato di Maria. La MiniMaratona, partita dal Piazzaledel Santuario, ha riempito dinumerosi spettatori i punti piùsuggestivi di Serra: Piazza

della Libertà, Copertelle est,Mura di cinta, Porta Pesa, arri-vo, sempre al Santuario, fulcrodella nostra festa. Un graziespeciale ai promotori, ai colla-boratori e a tutti gli sponsor! Eun grazie particolare a tutti imaratoneti con l’augurio chel’anno prossimo saremo di più,perché… “Si può correre ocamminare, l’importante èpartecipare!”.

Gli organizzatori

Ragazzi 13-17 - 1¡ Simonelli Filippo Ragazze 13-17 - 1» Cantiani Maria 2» Bravi Susanna3» Mazzarini Noemi Uomini 18-49 - 1¡ Gravante Antonio 2¡ Piccioni Gonario3¡ Salari Piccica MicheleDonne 18-49 - 1» Borri Lucia 2» Ricciotti Giorgia3» Zampetti LuanaUomini over - 1¡ Ballelli Sandro 2¡ Barnes Derek Ian3¡ Lucarelli StefanoDonne over - 1» Cuicchi GabriellaGruppo pi numeroso - Quelli che L importante partecipare!Premio speciale all over degli over - Fiorentini Nazzareno

..e' quasi l'ora della partenza, sifanno le ultime foto con gli amiciprima di partire, non ci si parla piùtra i partecipanti,solo battutecorte...la tensione per l'evento si fasentire...una minimaratona noncompetitiva, si, ma è pur sempreuna gara...ci raccogliamo dietro lalinea di partenza inconsapevoli dicosa debba accadere....l'emozionesale ed ecco il via, si parte insie-me...amici, conoscenti, tutti insie-me, gli sguardi diventano seri e ilsilenzio regna tra i corridori, perquelli come me che sono passati perquelle strade milioni di volte , tuttosembra nuovo, ora ci si sente partedell'evento...e' bello vedere ai latidelle strade persone che ti sostengo-no....a un certo punto si svolta asinistra e si inizia a salire...ora nonè più un gioco...inizia la sofferen-za....il gruppo si allunga e si inizia-no a selezionare i compagni diviaggio che hanno la tua stessa

andatura...le gambe fanno maleperché non sono abituate , ma isostenitori lungo la strada ti fannosentire un atleta e quindi vai oltre illimite...finalmente si arriva in piaz-za, sembrano passate delle ore main realtà sono passati solo pochiminuti....ora le gambe iniziano agirare, si scende, manca il fiato ...Anche il panorama dalle mura sem-bra incitare....in lontananza si vedeun corridore in difficoltà , aumentol'andatura come se dovessi lottareper il primo posto....tutto il miocorpo e' al limite e questa sensazio-ne più che darmi dolore mi stimo-la...riesco a superare chi mi avevapassato in salita...e ora la volatafinale con la famiglia che mi incitae il pubblico che mi sostiene....sonoarrivato...stremato , ma contentodella mia piccola impresa...unagrande emozione, mi sono sentitoveramente un atleta per un giorno.

GP

Il più piccolo ... il più grande

O Signore,Tu sei la luce che dal buio ci parla.Tu sei il respiro e la vita!Tu fai per tutti la strada della vita.Tu sei la sorgente della pace eterna.Il tuo Spirito è nei nostri pensieri.Il Tuo esempio dà la forza almondocontro la cattiveria.La Tua verità ci conduce verso la porta della libertà.Tu sei immortale,onnipotente Padre.

Keller Christine

La festa in onore delCuore Immacolato diMaria, anche quest’annoha visto l’impegno genero-so di molte persone, cheringrazio sentitamente anome dell’intera comunità.Oltre al programma ormaitradizionale sono stateideate anche iniziativenuove, come in parte sipuò vedere in questa pagi-na: plaudiamo alla fantasiae alla dedizione degli orga-nizzatori. L’esito, sotto ilprofilo economico, non èstato del tutto soddisfacen-te, ma diciamo … modera-tamente positivo, sia perl’incertezza meteorologica,sia per la situazione eco-nomica che induce ovvia-mente a spendere meno,sia forse per il proliferare diiniziative analoghe nellezone limitrofe e in periodiravvicinati. Ribadiamo chei proventi di questa attività,certamente la più impe-gnativa che il Comitatoaffronta nell’arco dell’anno,vengono utilizzati dallaParrocchia per le necessa-rie migliorie alla struttura,al fine di renderla più effi-cace e accogliente per levarie attività. Quest’anno,

come forse ha notato chientra nel Santuario, si staprocedendo al rifacimentodella cappella del ”Cristomorto”, affidata alla stessapittrice, Caterina Prato,che tempo fà ha realizzatoquella parallela di S.Barbara, in modo che lachiesa abbia una unifor-mità di stile. Ora la situa-zione economica dellaParrocchia si sta facen-do molto pesante, perchéle offerte, non riescono piùa coprire neppure le spesedelle varie utenze e tasse.Si cerca di fare attenzioneai consumi e ancor più nedovremo fare, soprattuttonel riscaldamento, poichédavvero “il metano ti dàuna mano”… a vuotare lecasse. Ma se da un latoquesto ci fa essere solidalicon tante famiglie chefanno fatica ad arrivare allafine del mese, dall’altro cicostringe a fare appelloalla generosità di tutti persuperare questo periododifficile. Ancora un grandegrazie ed un invito a cam-minare uniti, sentendocitutti partecipi della vitadella comunità.

Don Michele

La splendida cornice dellascalinata della Chiesa di SantaMaria del Mercato ha fattoanche quest’anno da sfondo alsuggestivo défilé di modadella nostra Serra! La pioggiaha messo a rischio l’evento,ma grazie alla determinazionedegli organizzatori e all’entu-siasmo delle tante persone cheattendevano il défilé con l’om-brello abbiamo ottenuto unaltro successo! Il forte ventoche si è poi abbattuto su Serraha reso ancor più indimentica-bile lo spettacolo! Un graziespeciale a tutti i negozi chehanno partecipato: “Imma-gine” di Angeli di Rosora,“Sguardi” di Jesi, “Emozioni”di Castelplanio, “Santilocchi”di Pozzetto di Castelplanio,Bondoni Piante e Fiori eCentro Relax di Serra SanQuirico. Infine un grazie parti-colare ai bimbi e alle bimbeche hanno sfilato e ai lorogenitori che pazientemente lihanno seguiti, a don Michele,al presentatore Lorenzo, al tec-nico audio e luci Massimo,alle fantastiche ballerine del-l’oratorio guidate da Silvia e aimodelli e alle modelle capita-nati da Lucia!

Esibizione al bocciodromo della casa-famiglia“Rosso di sera”

Squadra vincitrice torneo “D. Elvio Scipioni”

Sosta di preghiera a S. Elena

Serra’s Got Talent

Vetrina di talenti

Automotoraduno: visita all’azienda vinicola “CASALFARNETO”

Direttore responsabile:Michele Giorgi

Capo Redattore: DonataCattaneoRedattori:

Laura Corinaldesi, Teresa GiorgiEva-Edvige Martorelli

Autorizzazione Tribunale diAncona

n. 122 dell’8-5-1952Stampanova - Jesi (AN)

Via Abruzzetti, 12Telefono (0731) 207556

Fax (0731) 214549

Balloall’Oratorio

chepassione!

Per il prossimo numeroche uscirà prima di Natale

si accettano articolifino al 7 dicembre

email: [email protected]

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4/13 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 3

MONDO GIOVANICampo ragazzi a S. Liberato

Dal saper donare all’essere donoCampo giovani animatori

“QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO”

Lascia un’impronta di fede ... di missionarietà

Benedizione degli zaini

MESSE AL CIMITEROVenerdì 1 novembre ore 15,00

Sabato 2 novembre ore 8,30 - 15,00Domenica 3 - 10 novembre ore 15,00

Quest’anno, per la primavolta, ha avuto luogo un’inizia-tiva che ha visto coinvolte insie-me le 13 Diocesi delle Marche:il Campo MissionarioRegionale, promosso dallaPastorale Giovanile Regionale,in collaborazione con i centrimissionari delle Marche e gliuffici Migrantes e in comunionecon i Vescovi delle nostreDiocesi. Circa 100 giovani sisono spostati in diverse cittàdella regione per fare un’espe-rienza di Chiesa Missionaria inconcomitanza con il grandeevento della GMG di Rio deJaneiro. Dalla nostraArcidiocesi di Camerino-S.Severino Marche sono partiteper il campo due animatrici:Francesca e suor Michela e duegiovani: Cecilia e Cristiano.Ecco come Cecilia ci raccontala sua esperienza:" Un po’ percuriosità, un po’ per mettermialla prova, un po’ per trovarenuovi stimoli ho deciso di par-tecipare al primo CampoMissionario Regionale dal 20 al28 luglio. Ho percepito imme-diatamente un’aria diversa, fre-sca, gioiosa, giovane …

NUOVA!!! Circa 100 ragazzi di13 Diocesi marchigiane diverse,ognuno con un proprio dialetto,con delle proprie abitudini, conun proprio percorso di fede matutti uniti nel Suo Amore. Sin dasubito abbiamo fatto amicizia,ci siamo relazionati, diventandoun’unica grande famiglia: unitanei momenti felici ma anche inquelli difficili. Siamo approdatiin diverse città marchigiane:

Pesaro, Ancona, Ascoli Piceno,Porto Recanati e CivitanovaMarche. La mattina sveglia all'alba, carico dei bagagli e par-tenza in pullman verso unasempre nuova e diversa cittàpronta ad accoglierci.Camminando sotto il solecocente, bussando ai portonidelle case è iniziata la nostraraccolta di alimenti a lunga con-servazione da destinare allaCaritas cittadina e parallela-mente prendeva vita anche ilnostro compito di messaggeri dipace! Curiose sono state le rea-zioni. Alcuni ci hanno accoltoin casa a braccia aperte, special-mente le persone sole e glianziani, altri, forse per paura odiffidenza, ci hanno chiuso ilportone in faccia, ma nonostan-te i “NO” siamo andati avantisempre con il sorriso, fieri ditestimoniare Gesù!! Nel pome-riggio poi si sono svolte le cate-chesi, curate dai padri missio-nari: Fra Damiano, cappuccino,missionario in Benin da 4 anni,e Padre Adriano Sella, apostolodei nuovi stili di vita. Ogni seradopo cena è andato in scena unnostro spettacolo nella piazza

della città che ci ospitava, doveci siamo messi in gioco tutti:chi con il canto, chi con ladanza e chi con la recitazione.Gli ultimi due giorni, 27 e 28luglio, siamo stati a Loreto,dove tanti altri ragazzi ci hannoraggiunto per ascoltare insiemele parole del Santo Padre indiretta da Rio. Ed è così che cisiamo salutati domenica pome-riggio, con il mandato delVescovo Tonucci di “Andare efare discepoli tutti i popoli”,affinché la nostra MISSIONEcontinui anche dopo il campo!!Eh sì, perché anche nelle nostrepiccole realtà parrocchiali ediocesane dobbiamo essere laNUOVA Chiesa, la ChiesaMISSIONARIA, quella che èvicina a chi è più debole, a chisoffre, a chi è solo ed emargina-to, a chi è dimenticato, cercan-do di testimoniare sempre ilVangelo e di impegnarci sin dasubito ad essere dono per glialtri ed ad amarci gli uni e glialtri … perché IL VEROCAMPO INIZIA QUANDOFINISCE!!".

Cecilia Canestrari

Come ogni anno, alcuniragazzi animati da voglia, corag-gio e spirito d’iniziativa hannoorganizzato assieme a Donata eDon Michele il camposcuola checome sempre è stato divertentis-simo. La partenza era stata previ-sta per il 29 luglio e infatti lamattina di quella giornata d’esta-te come tante, noi ragazzi, omeglio ragazze perché dimaschio ce n’era solo uno, siamopartite con i pulmini dal piazzaledel Santuario di Serra SanQuirico stazione anche noi ani-mate dalla voglia di scoprirequali sorprese, giochi e piccoleavventure ci aspettavano. Ladestinazione di quest’anno è

ti! Partite di pallavolo, corse,enigmi, puzzle, giochi d’acqua epreghiere intorno al fuoco cihanno fatto trascorrere una setti-mana alquanto divertente, spas-sosa e piena di emozioni: alle-gria, pace, a volte anche unpochino di spirito di competizio-ne ma in fondo in fondo non con-tava molto per noi chi avrebbevinto e chi no. Siamo stati beneinsieme e questo penso sia statouno degli scopi più importantiche gli animatori volevano rag-giungere attraverso l’iniziativadel campeggio. Come sempre lasettimana si è conclusa con l’arri-vo dei genitori dei ragazzi, con laSanta Messa e il pranzo, dopo del

Diciassette giovani di SerraSan Quirico sono partiti sabato31 agosto alla volta dellaLombardia per vivere un’espe-rienza di comunità e condivisio-ne. Siamo arrivati a destinazioneai Piani Resinelli in provincia diLecco in una baita a 1336 metri.Non avevamo troppi percorsi pre-parati, ma la voglia di imparare astare insieme e metterci al servi-zio l’uno dell’altro. Non c’eranocuochi e tutti abbiamo provato acimentarci in cucina: abbiamocosì tagliato le verdure, cucinatola pasta, apparecchiato, insom-ma ci siamo garantiti pasti ottimie fantasiosi. Visti i quasi 500 kmche dividono le Marche dallaLombardia abbiamo scelto diandare alla scoperta delle tantee diverse bellezze di questaregione partendo però dalla pas-seggiata in montagna. La piùbella è stata quella in Valtellinache ha aperto davanti ai nostriocchi scenari mozzafiato,accompagnati da una aria soleg-giata ma frizzante. Ma si sa iragazzi amano anche la grandecittà e hanno goduto fino a tardasera Milano, visitando l’interes-sante museo di Storia Naturale, ilDuomo, ma soprattutto sbircian-

do nei vari negozi del centro percomprare qualcosa di veramentealla moda. In un’altra giornataanche Bergamo ci ha accolto conle sue bellezze artistiche, néabbiamo potuto esimerci dal visi-tare, seppure fugacemente, alcu-ni caratteristici “luoghi manzonia-ni”di Lecco. E’ bello vedere il loroentusiasmo e lo stupore negliocchi e nei sorrisi, e la felicità distare insieme tra amici, con chi siama e con chi ha percorso untratto della vita insieme. Non cisiamo dimenticati però cheaccanto a noi c’è il Signore che ciguida: il mattino con le lodi e la

sera con la compieta abbiamopregato, se pur stanchi qualchevolta. Abbiamo letto e commen-tato il messaggio di PapaFrancesco ai giovani della GMG,che ci ha regalato parole bellissi-me facendoci riflettere per la loroincisiva semplicità. I giorni sonovolati, ma l’unione tra noi è cre-sciuta veramente: qualche picco-lo screzio è sfumato quando tuttici siamo conosciuti meglio eabbiamo apprezzato i doni di cia-

scuno. Anche noi adulti abbiamoimparato che per stare con iragazzi dobbiamo ritornare gio-vani e non pretendere sempreche vedano la vita come noi:l’età, i sogni e i desideri sonodiversi, ma se sappiamo amarli licomprenderemo. Una bellaesperienza davvero, la secondaper questo gruppo di giovani ani-matori che sta crescendo nellabellezza del donarsi agli altriattraverso l’oratorio, il catechi-smo, i campi-scuola e allieta lenostre parrocchie con tanta sanaallegria. Speriamo di riuscire acrescere anche spiritualmente,soprattutto per indicare ai ragaz-zi che la via del Vangelo è unastrada buona, che non ci toglieniente, che ci lascia vivere inpiena libertà, dando valore pienoalla vita e allontanandoci da erro-ri che rovinano l’esistenza.Grazie sempre a don Micheleche con la sua infinita pazienzaguida un gregge scalpitante digiovani puledri.

Donata

stata San Liberato, una piccolafrazione di San Ginesio, un“angolo di paradiso”, così sichiamava il posto… E forse loera davvero… Un posto immersonel verde dove respirare aria fre-sca di montagna. Davvero un pic-colo angolo di paradiso. La mat-tina è stata occupata dal lungoviaggio di trasferimento chepenso è durato più o meno dueorette. Arrivati a destinazionecominciò la vera e propria setti-mana di gara tra le squadre cheerano state formate: I LadyGalloe LittleTack. La settimana è con-tinuata con giochi, a volte diffici-li, a volte più semplici ma daquanto mi risulta e da ciò che mihanno detto tutti i compagni siadella mia squadra che dell’altrasono stati sempre molto diverten-

quale alcuni di noi hanno potutoancora passare del tempo assie-me prima di tornare a casa.Secondo me questa settimana èstata la più bella di tutti e tre glianni di campo scuola a cui hopartecipato perché ci sono statecose diverse dal solito, la concor-renza era tutta al femminile esoprattutto, lo ammetto, mi sonodivertita sempre, anche se a volteero spaventata da prove che cre-devo troppo difficili e che troppotardi mi rendevo quanto fosserosciocchezze. Spero che questainiziativa non si vada perdendonel tempo perché anche se è solouna settimana che del resto passatroppo in fretta è una settimanaindimenticabile, questo almenosecondo me.

Alessandra

Il campeggio degli animatoridell'anno 2013/2014 ha occupa-to la settimana che andava dal31 di agosto al 6 di settembre;quest'anno la meta è stata Piandei Resinelli un paesino vicinoLecco in Lombardia. Questocampo scuola per me è stataun'esperienza indimenticabile:non era il mio primo campeg-gio, ma era il primo che passavocon la presenza di sole personeadulte, o comunque piú grandidi me di qualche anno. La setti-mana non è stata tutta rose efiori: come da programmaabbiamo fatto diverse passeg-giate che si sono rivelate vera-mente interessanti..faticose, mainteressanti. Siamo saliti susentieri che conducevano a luo-ghi immersi nel verde della

natura in cui i pochi rumori chesi potevano sentire erano quellidello scorrere dell'acqua di unfiume o del campanaccio di unacapra al pascolo. Ma oltre allelunghe passeggiate abbiamovisitato anche alcuni paesinicome per l'appunto Pian deiResinelli, Lecco e le indimenti-cabili, a parer mio, Bergamo eMilano. Queste sono città moltodiverse l'una dall'altra, ma tuttehanno un grande fascino datodal patrimonio artistico e cultu-rale che, direi con grande fortu-na, abbiamo avuto la possibilitàdi visitare. La settimana è pas-sata in un batter d'occhio masperiamo che ciò che abbiamoappreso non passi altrettantovelocemente!

Giovanna SentinelliSabato 31 agosto la combric-

cola dei giovani animatori dell'o-ratorio, sapientemente guidatada Don Michele, Donata eMarco, è partita alla volta di unanuova avventura: il campo-scuo-la a Piani Resinelli in provincia diLecco! Il viaggio è stato lungo mamolto divertente così, tra pisolinie risate, siamo arrivati alla baitaSegantini (mt. 1339), la nostrameta: un luogo davvero meravi-glioso, pacifico e suggestivo,incastonato tra le montagne neb-biose della Lombardia. I primidue giorni, infilate le scarpe daginnastica, siamo andati passeg-giando per i sentieri montani diLecco: faggeti, cascate e ruscellici hanno accompagnato duranteogni nostra camminata! Quantaallegria e quanti scherzi.. Il terzogiorno abbiamo visitato le duecittà di Varenna e Bellagio, spo-standoci in un modo per noi inu-suale: in traghetto! Navigando inmezzo al lago abbiamo ammiratograndi e possenti montagne cheterminavano a picco sull'acqua, ilcielo di un azzurro intenso ed ilriflesso del sole che che si spec-

chiava sul lago: veramente unpaesaggio incantevole! ABellagio è cominciato lo shop-ping sfrenato: souvenir, gelati,granite su e giù per strade e stra-dine della città. Al rientro quellasera eravamo distrutti e malaticcie solo grazie alle preghiere colDon il giorno dopo eravamo tuttisani come pesci! È arrivato ilgrande giorno: la visita di MILA-NOO!

Grazie alla metro e al tram,

ze ed imparare a rispettarci: que-sto è stato possibile grazie allapresenza costante del Signore inogni gesto buono e in ogni sorri-so ma anche nei momenti di liti-gio. Questa esperienza ci ha disicuro resi persone migliori.

Arianna

abbiamo visitato: Il Duomo,laScala, il Castello Sforzesco, l'ele-gante galleria Vittorio EmanueleII, il rispettivo corso e ovviamen-te... i suoi negozi! Poi cena da McDonald 's o con un bel "PaninoGiusto" e passeggiata lungo i fia-beschi Navigli, centro della movi-da milanese.

Il giorno seguente, per tornarein contatto con la natura, unabella camminata in Valtellina contre guide d'eccezione (le dolcicaprette) ci voleva proprio: abbia-mo anche fatto una traversata digruppo su un fiumiciattolo d'ac-qua gelida con tanto di tuffo!Giovedì giro turistico di BergamoAlta e ritorno divertente in funico-lare e infine, l'ultimo giorno: visitae acquisti a Barzio, pranzo dagourmet al ristorante e viaggio diritorno. Penso che questo camposia stato molto utile per apprez-zare i pregi altrui, consolidare l'a-micizia tra di noi ma soprattuttoper conoscere le nostre debolez-

Federico B. e Sara: bella gio-ventù oggi come ieri ...

A Roma

29-9-2013: dal Papa con i catechisti c’eravamo anche noi

22 settembre chiediamo la benedizione per l’inizio dell’anno scolastico

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4 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/13

ATTIVITA’ PASTORALISTIAMO ASPETTANDO PROPRIO TE Marco Staffolani

passionista ... con passione

Salita al Monte Murano

Speciale Oratorio

ORARIMERCOLEDI’dalle 16.00 alle 18.00

SABATOdalle 16.30 alle 19.00

Che bello ci possiamo incon-trare all'Oratorio con gli amici ei compagni anche quando fuori èfreddino o piove. Il sabato dopouna settimana faticosa di scuolao lavoro e il per alcuni il cate-chismo, ci possiamo divertireproponendo dei giochi, cucinan-do, facendo dei lavoretti, la clas-sica partita di calcio o bigliardi-no, possiamo anche preparareuna recita da regalare ai nostrigenitori, nonni e amici...e tantealtre BELLE cose ancora.Mentre facciamo tutte questecose senza accorgerci appren-diamo il rispetto gli uni con glialtri che implica la comprensio-ne dell'altro, l'empatia, la tolle-ranza, l'amicizia, senza porci ilgiudizio delle azioni altrui odelle altre persone, perché noi civogliamo bene e consacriamo lenostre energie e la nostra intelli-genza al servizio dei nostri simi-li. Apprendiamo il rispetto delluogo che ci ospita e quindi laterra, facendo la raccolta diffe-renziata, scegliendo e utilizzan-do materiali riciclabili per inostri laboratori. Apprendiamoil rispetto del nostro corpofacendo attività motorie come ladanza o giochi vari, e alimentan-doci con alimenti né troppodolci, né troppo grassi, né trop-po salati, e volte impariamoanche come cucinarli. In ognicosa che facciamo, ricordiamoche siamo un dono per chi ciaccoglie con lo spirito del servi-

zio gli uni verso gli altri. É pro-prio bello stare insieme così eanche se a volte incontriamodelle difficoltà ci possiamoascoltare insieme, magari par-lando senza aggressività e quin-di senza gridare. In questomomento di difficoltà economi-ca in cui molte famiglie sono incrisi non solo economica, maanche sociale: le domenicheOratorio Day vengono proposteper trovare degli spazi dove leFamiglie possano incontrarsi eritrovare il senso dell'educazio-ne anche in maniera laica.Ricordiamo la Dichiarazione diGinevra dei diritti del Fanciullo,documento redatto nel 1924dalla Società delle NazioniUnite al Principio decimo decla-ma: il fanciullo deve essere pro-tetto contro le pratiche che pos-sono portare discriminazionereligiosa e ad ogni altra formadi discriminazione. Deve essereeducato in uno spirito di com-prensione, di tolleranza, di ami-cizia fra i popoli, e di Pace eFratellanza Universale, e nellaconsapevolezza che deve consa-crare le sue energie e la suaintelligenza al servizio dei pro-pri simili.

Se tu credi in questi principi ehai più di 5 anni, non ci sonoscuse, scegli di venireall'Oratorio potrai sentirti accol-to e aiutare tutti a crescere piùuniti. GRAZIE!!!!

Una mamma

FLASH DI VITA PARROCCHIALEBATTESIMI MATRIMONI

MELONI IRENE - 8-9-2013 FERRINI DANILO - 6-10-2013 VENNARUCCI ROBERTO e TINTI STEFANIA - 16-6-2013

PIETRINI GIANLUCA e ARTECONI SILVIA - 20-7-2013BROCANELLI DILETTA - 29-9-2013

CICILIANIGIANNI eQUAGLIANICARLA7-7-2013

Nozzed’argento

ANMIA di BENNY e SHAILA - 30-6-2013 in Kerala (India)

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

28-9-2013LATINI LUIGI e GIULI ROSA

Nozze d’oro

URBANI OLIVO e LATINI MARISA

Nozze d’argento

Testimoni della fede

Domenica 6 ottobre - Mandato ai catechisti

DOMENICA 27 OTTOBREOratorio day

ricomincia il cammino di pastorale familiareore 15.30 al Teatro Parrocchiale

Serra Stazione

Carissimo rivolgiamoquest’appello proprio atee a tutta la tua famiglia.Abbiamo bisogno di tutti voiqui all’Oratorio L’Amicizia diSerra San Quirico ! Piùsiamo, più idee ci vengono,più ci divertiamo! Lo sape-te che l’Oratorio è uno spa-zio che appartiene a tuttala comunità e che svolgeuna funzione di aggrega-zione e formazione.“Fanciulli”di tutte le età(bambini piccoli accompa-gnati dai genitori, bambinidai sei anni anchesoli,genitori,nonni,zii) pote-te uscire da casa vostraper recarvi in quella chediventerà la vostra secon-da casa: l’Oratorio!Accoglienza è la parolad’ordine! Le attività le deci-diamo insieme.

Possiamo fare moltissi-me cose ! Giocare, fare icompiti, ballare, recitare,cantare, suonare dei stru-menti musicali,fare deisport, partecipare a labora-

tori dove potreste impararea fare tante cosenuove,cucinare. Ciascunodi noi può portare il propriocontributo. Babbi voleteguardare i vostri figli gioca-re a calcio e magari faredue tiri con loro vi aspettia-mo a braccia aperte. Aveteuna passione,delle abilitàparticolari,delle conoscen-ze, venite a condividerle. VIATTENDIAMO!! L’Oratorioe le attività che vi si svolgo-no sono da distinguersi dal“catechismo”. Puoi venireindipendentemente daltuo credo religioso,dallatua nazionalità, sia che tusia ricco o povero, sia unbirbante o un “secchio-ne”, sia bravo a far qual-cosa o meno …. duechiacchiere ci scappanosempre.

VIENI!!! Vieni a dareun’occhiata,a curiosare,afarti conoscere e a cono-scere chi già è lì e staaspettando …… proprio te,proprio voi.

Marco Staffolani, un giovanedella nostra comunità parroc-chiale, che qui è nato e cresciu-to, qui ha ricevuto i sacramentidell’iniziazione cristiana, sabato14 settembre, presso ilSantuario di S. Gabrieledell’Addolorata in provincia diTeramo, ha fatto la professioneperpetua nella Congregazionedei Passionisti. Da Serra S.Quirico dove abitano, lo hannoaccompagnato i genitori insiemeai più stretti familiari, al parroco,don Michele, e ad un gruppo diamici della zona. La solennecelebrazione, nella quale altri tregiovani passionisti si consacra-vano definitivamente alla vitareligiosa, è stata presieduta dalprovinciale del luogo e concele-brata da altri religiosi e dai par-roci dei candidati. Attorno a

Marco, abbiamo visto con soddi-sfazione passare, per unabbraccio augurale, tanti giovanie famiglie, provenienti da variluoghi : sono le persone che egliha incontrato in questi anni dipreparazione e con le quali haintessuto un rapporto di amiciziae di fede. Il prossimo grandeappuntamento, non molto lonta-no, sarà il diaconato e infinepoco più avanti, forse entro ilprossimo anno, la consacrazio-ne sacerdotale. In attesa di que-sti eventi accompagniamo con lapreghiera il cammino di Marco equello dei nostri giovani, ai quali,dalla testimonianza di Marco,ricevano il coraggio di un “si”generoso al Signore che ancorapassa e chiama ad un impegnoserio di vita ...

(m.g.)

ALL’ORATORIO DUE MERCOLEDI’AL MESE (2° e 4°) dalle ore 18 alle ore 19

LEZIONELEZIONE DIDI PILAPILATESTES PERPER ADULADULTITI

15 settembre - Ardimentosi che salutano l’estate ...

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Feste alla Casa di Riposo

UN’ESTATE DA RICORDARE

LA VOCE DI AVACELLI

10° anniversario di don Mauro Costantini

LA VOCE DI SAN QUIRICO

Chiesa delle Marche “Alzati e va ....”

Tornati alla Casa del Padre

Segue da pag. 1

della Chiesa al cui centro c’èsempre l’annuncio di Gesù(Atti 8,26-40). E’ un mandatosempre nuovo e attuale, cherisuona oggi anche per il popo-lo di Dio che è nelle Marche. Iltema del convegno regionale“Vivere e trasmettere oggi lafede nelle Marche”alla lucedel passo biblico degli atti degliapostoli ci richiama la necessità

di fondare la nostra in Cristo, ilcrocifisso Risorto, e il coraggiodi potare tutto ciò che ci è dipeso e coniugare sempre piùl’essere credenti con l’esserecredibili. A partire dalla fami-glia, dalla parrocchia tutti i bat-tezzati sono invitati con unostile di concreta e costruttivacomunione a dare il propriocontributo per promuovere per-

corsi di vita buona, educandocigli uni gli altri a vivere e testi-moniare la bellezza delVangelo. Guardiamo a questaopportunità di crescita comuneofferta dal Convegno conumiltà e spirito di servizio,come popolo sacerdotale e pro-fetico. Possiamo camminareinsieme, alzando lo sguardoverso l’alto per riconoscere che

il Signore, unitamente allachiamata a seguirlo, ci da anchela forza per poter attuare ciòche chiede. Queste le ragionedi un rinnovato coraggio e diuna profonda fiducia.Confidiamo nella preghiera ditutti e in particolare dei mona-ste4ri di clausura e dei malati.Affidiamo alla VergineLauretana, patrona della regio-

ne, i propositi e le attese dellenostre Chiese alle quali ilSignore dona questa preziosaoccasione di arricchimentoumano e spirituale per esseresempre più testimoni credibilidella fede ed educatori alla“Vita buona del Vangelo” .

Dal messaggio dei Vescovidelle Marche

COSTANTINI ERGILIOn. 15-12-1919 † 26-7-2013

CANTIANI CLEOFEn. 30-9-1932 † 27-9-2013

Avvincente commedia teatrale “Mejo ‘na socera oggi che’nadisgrazia domà”

Giochi per bambini ...

Domenica 15 settembre a San Ansovino

Cavalieri templari cattolici

Un’estate intensa anchequella da poco trascorsa,con il paese ad animarsi ditante presenze, venute a tra-scorrere qualche giorno ditranquillità, lontano dal caoscittadino. Diverse le iniziati-ve, che si sono succedute,anche se non tutte possiamodocumentarle, per mancanzadi spazio e di… documenti.Ricordiamo il sempre riuscitopercorso gastronomico difine luglio, la festa delPatrono S. Lorenzo, i giochivari per piccoli e grandi , lospettacolo teatrale dellaencomiabile compagnialocale “fusi & sfusi” che nonfinisce mai di divertirci nellenotti estive e la cena comuni-taria il giorno di Ferragosto,la celebrazione con annessamerenda nella incantevole

chiesina di S. Ansovino, sot-toposta ancora a restauro,che ha attirato anche l’inte-resse (come da foto) di unospettacolare drappello di“cavalieri templari cattolici”.

Ora che l’estate è finita,cosa bolle in pentola?Intanto il circolo Acli si statrasferendo nei locali dell’ex-ufficio postale, per una rece-zione più ampia; il pranzo diS.Martino che viene propo-sto per domenica 10novembre alle “Betulle”.Trasferta della compagniateatrale in quel di Serra de’Conti 28 dicembre 2013. Einfine con l’ideazione dell’instancabile don Elvio vaprendendo forma una pub-blicazione che consegni aiposteri “Mille anni di storiae di storie”.

Sono passati dieci anni dallaimprovvisa scomparsa di DonMauro Costantini, parroco aSerra S.Quirico ma la suamemoria tra noi è sempre viva.Così mercoledì 25 settembre, lacomunità parrocchiale ha volutoricordarlo con commozione egratitudine. Un primo momentodi questo ricordo è stato vissutocon la celebrazione eucaristica,molto partecipata, nella chiesaparrocchiale di S. Quirico, pre-sieduta da Mons. AntonioNapolioni, vicario diocesano perla pastorale e suo compagno distudi. Hanno concelebrato isacerdoti della zona, ai quali sisono aggiunti i monaci silvestri-ni, presenti a Serra S. Quiricofino al 1989, dove hanno lascia-to la splendida chiesa baroccadedicata a S. Lucia. Presentialla celebrazione anche i con-giunti di Don Mauro e rappre-sentanze dell’amministrazionecomunale e dell’Istituto teologi-co marchigiano, dove egli haofferto le sue alte capacitàcome docente e come segreta-rio. Non ha potuto invece pren-der parte, mons. ClaudioGiuliodori, vescovo di Macerata,compagno carissimo di DonMauro, perché impegnato altro-ve, che ha inviato il suo saluto e

assicurato la sua preghiera. Ilsecondo momento di questamemoria è stato realizzato lasera del medesimo giorno, nellaricordata chiesa di S. Lucia, conun concerto strumentale, orga-nizzato dall’Associazione orga-nistica vallesina, che ha chia-mato ad esibirsi tre validi artisti,Riccardo Sabatini all’ organo(pregevole strumento seicente-sco dell’organaro romanoGiovanni Maria Testa), EnricaSabatini (viola da gamba) edEmanuela di Cretico(flautodolce). Degna conclusione diuna giornata vissuta all’insegnadel ricordo e della gratitudineper l’opera spirituale, culturaleed umana svolta dal compiantosacerdote, che tanto si è impe-gnato anche per rivedere apertaquesta bella chiesa, gravemen-te danneggiata dal terremotodel 1997. Purtroppo non hapotuto vedere terminati i lavoricon la riaperta al culto e alle visi-te, di tanti ammirati turisti, diquesto prezioso gioiello artisti-co, definito “il più bel baroccodelle Marche”. Dal cielo donMauro, benché ormai abituato… ai cori angelici, avrà senz’al-tro gradito questa manifestazio-ne.

don Michele

60° anni di vita religiosa

Domenica 1 settembre: il circolo in allegria con gli ospiti della casa

Nazzarena Cuicchi: con il dipinto di Giovanni P. II nella sua casa di via Ungherini

Solenne concelebrazione a San Quirico

Concerto “Ensemble Rosa Antica” a S. Lucia

Suor Maria Pia Guiducci eSuor Clementina Bastari, duemarchigiane doc, hanno festeg-giato i loro sessanta anni si vitareligiosa tra le Suore Gianelline.Suor Pia ne ha trascorsi circa lametà nelle varie comunità degliStati Uniti dedicando il suo servi-zio ai bambini della scuola prima-

ria; Suor Clementina nelle variecomunità d’Italia. A loro auguria-mo che la presenza nella casa diRiposo sia una ulteriore testimo-nianza per tutti coloro che incon-trano e il Signore susciti, tra i gio-vani, ancora tanta generosità ecoraggio per donarsi totalmentea Lui.

“Quanno comannava er Papa re”Con la collaborazionedell Associazione marchigia-na Amici di GiuseppeGioacchino Belli e con ilPatrocinio del Comune,domenica 7 settembre inpiazza della Libert si tenuto un partecipato spet-tacolo, intitolato Quannocomannava er Papa re con lalettura di brani del Poetaromanesco. I lettori nonprofessionisti (Fabio, Pamela, Stefano , Massimiliano edEmanuela), ma ugualmentebravi, sotto la regia diCristiano ci hanno fatto

ascoltare pungenti sonetti,in dialetto romanesco. Laserata, davvero piacevole, stata condotta per la partestorica dall assessore allacultura Marta Cerioni, men-tre, Manlio Baleani, che hacurato la selezione dei testi,spiegava di volta in volta lospirito ed i sentimenti delpoeta. L autore ha donatoalla Croce verde di Serra,l intero incasso della venditadi questo libro ed di altraraccolta sempre dedicata alBelli ( In viaggio nelleMarche con G.G. Belli )

... e giochi per adulti

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6 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/13

PARROCCHIADI S. LORENZO

Tel.0731/814866

cell. parroco 333 7206497

SERVIZI RELIGIOSI:

- Messe festiveore 10,00

- ore 11,15

- Messa prefestivaore 17,30

LA VOCE DI MERGO

Nuova edicola

Oratorio “La farfalla”

Nozze d’oro

La comunità in festacon il parroco

Nuovo Anno Pastorale

I giovani a Rio21 - 28 luglio

Convegno missionario

GRIZI SILVIO e PAOLUCCI ERMELINDA - 8-9-2013

Domenica 1 settembre, si ètenuto a Recanati il XXVIIConvegno Missionario che radu-na benefattori anche della nostraparrocchia e missionari intornoalla solidarietà in favore del conti-nente Africano.

Il tema trattato, in occasionedell’anno della fede indetto dalPontefice emerito è stato “Alzati eva… vivere e trasmettere oggi lafede”

Ospite del convegnoMonsignor Giancarlo Vecerrica,vescovo di Fabriano, invitato perspiegare e approfondire con varieriflessioni il tema trattato: cos’è lafede e come urge più che mai tra-smetterla a causa del forte calodella pratica religiosa, quindianche educare alla vita evangeli-ca.

Aprire il cuore per coglierel’essenziale è accendere la luce(fede) che illumina la vita e que-sto convegno è un’occasione perla vita.

Non si vince il buio parlandodella luce ma “accendendo laluce” Gesù è la luce del mondo

che dobbiamo tenere sempre vivaper poterla testimoniare.

I missionari che operano inEtiopia e nel Benin hanno docu-mentato le varie opere realizzate eesposto il programma per il pros-simo anno, sperando nella grandegenerosità dei benefattori.

Il convegno si è concluso conla celebrazione eucaristica seguitada un pranzo conviviale

Il proposito che ognuno haportato nel cuore ritornando acasa, è di essere portavoce delleriflessioni fatte e di metterle inatto a proposito delle adozioni adistanza per il prossimo Natale.

Papa Francesco più volte haincoraggiato noi cristiani con que-ste parole “Non dobbiamo averpaura della bontà e della tenerez-za” e questa è un’occasione perfar ardere il nostro cuore perdonare con più generosità.

Preghiamo affinché la luceaccesa resti sempre viva e illumi-ni i nostri occhi per vedere Gesùnel fratello bisognoso.

Rosanna

Sabato 28 settembre u.s.un gruppo numeroso di fede-li della nostra parrocchia si èritrovato presso l’edicola divia Fontisa, detta “ FigurettaPietrini”, dove il parroco hacelebrato la S. Messa prefe-stiva, al termine della qualeha benedetto la statuinadella Madonna e la nuovaEdicola.

L’Edicola sacra è stataricostruita interamente, aseguito di un incidente stra-dale che l’aveva distruttaalcuni mesi fa, ad opera d’ar-te, da un giovane selcinodella nostra parrocchia,Federico Montesi, al qualeva un sentito grazie da tuttala comunità ed in particolareda coloro che venereranno

profondamente la BeataVergine Maria.

Oltre all’esecutore mate-riale i ringraziamenti vannoespressi anche nei confrontidi tutti coloro che volontaria-mente e lodevolmente sisono prodigati, con le propriebraccia, alla realizzazionedell’Edicola e dell’addobboall’area circostante.

Un ringraziamento ancheal proprietario dell’agrituri-smo “Country House” dovetutti i partecipanti si sonointrattenuti per consumareun gustoso e abbondanterinfresco portato da casa eofferto volontariamente dallebrave e fantasiose parroc-chiane presenti.

Venera

Il 28 luglio scorso, la comu-nità parrocchiale di Mergo havissuto una giornata speciale:l’85° compleanno delParroco.

Per l’occasione è stataorganizzata una festa che si èsvolta nel parco pubblicodavanti alla chiesa di Angelied è stata animata dai bambi-ni e ragazzi del catechismocon canti, poesie e lettere diaffetto.

Un gruppo di adulti ha into-nato un simpatico cantoaugurale, sulle note dellaconosciuta canzone diCelentano “Azzurro”, con ilquale sono stati ricordatianche gli anni passati diquando era cappellano milita-re in aereonautica a Rimini.

Don Giovanni ha poi presola parola, anche un po’ com-mosso, per ringraziare dellapartecipazione affettuosa edha invitato tutti a collaborarepiù intensamente e costante-mente con lui perché gli anniormai cominciano a pesaresopra le spalle.

La festa è terminata in dol-cezza con un’abbondantemerenda-cena per tutti i par-tecipanti, gentilmente offertadal parroco con la promessa

di replicare tutto tra 5 anni.Non è finita qui! Domenica

11 agosto, in occasione dellafesta del patrono SanLorenzo, la comunità haavuto l’onore della presenzadel Vescovo FrancescoGiovanni Brugnaro che hacelebrato la S. Messa nellachiesa parrocchiale alla pre-senza delle autorità.

Durante l’Omelia ilVescovo ha comunicato ilprolungamento del mandatocome parroco a Don Giovannipregando tutti i fedeli diessergli vicino con affetto epreghiere e di supportarlonelle necessità inerenti al suoministero sull’esempio deldiacono San Lorenzo.

Dopo la S. Messa, ilParroco, anche questa volta,ha offerto un gustoso pranzoai membri del consiglio pasto-rale, ad alcuni stretti collabo-ratori e ai sacerdoti della vica-ria che è stato consumato insana allegria.

GRAZIE DI CUORE DonGiovanni per la pazienza eamore con cui ha guidato lacomunità e per aver accettatodi continuare il suo mandatoanche se le costerà maggiorisacrifici visto la sua età.

Tornata alla Casa del Padre

Cari Amici, siamo all’iniziodi un nuovo ANNO PASTO-RALE; abbiamo in manol’AGENDA PASTORALEDIOCESANA 2013-2014: aquesta sintonizzeremo ilnostro programma parroc-chiale.

Intanto partiamo, con slan-cio, con l’anno catechistico.

Alcuni della nostraComunità sono andati aRoma da Papa Francesco:sono tornati ancor più deter-

minati a collaborare con ilParroco per un anno pastora-le fruttuoso per la Comunità.

L’anno della fede sta perterminare, ma noi, rincuorati erafforzati nella fede da unanno di riflessioni e preghiere,siamo ancor più determinati,con l’aiuto di Dio, a viverlasempre più coerentemente etrasmetterla ai nostri ragazzi,giovani e fratelli tutti.

Il Parroco

Francesca con i bambini di Camacari

"Alla partenza per laXXVIII giornata mondialedella gioventù a Rio deJaneiro avevo delle aspetta-tive, ma non avrei mai imma-ginato che questa esperien-za mi avrebbe segnata cosìtanto nel profondo. Le straor-dinarie parole del Papa sonostate più che incoraggianti.Mi hanno permesso poi neigiorni successivi, di viverel'esperienza missionaria inmodo pieno e coerente conle parole di Gesù, che vede-vo nelle persone con cuientravo in contatto. Infattidopo la settimana a Rio deJaneiro, siamo partiti per duesettimane di missione nellostato del Bahia dove si toc-cano veramente le povertà diogni genere. Sicuramente ho

portato a casa più consape-volezza, più entusiasmo, piùmotivazioni e più speranza.Quello che ho ricevuto cosìgratuitamente è un dono cheporterò sempre con me eche cercherò di condividerecon altri giovani.Appena tornata in Italia hosubito raggiunto le mie ami-che, Elisa, Silvia e Caterinaal campo dell’acg aMacereto dove abbiamo vis-suto, insieme a tanti altri gio-vani, un’esperienza moltobella, guidati da Suor Gina,Don Marco e da tutti gli edu-catori e animatori nell’inda-gare nelle nostre debolezzee nel trovare anche i mezziper superarle.”

Francesca Galassi

Pronti? Lunedì 7 Ottobredalle 16:00 alle 18:00 riaprire-mo le porte dell’oratorio per la4 volta!

L’oratorio è come un bam-bino, più cresce e più impara afare meglio le cose; cercandodi migliorare sempre le anima-trici Cecilia e Serena quest’an-no propongono attività interes-santi come recital e musicalper Natale, attività educativein collaborazione con laCaritas parrocchiale e con lacasa famiglia rosso di sera,attività creative di decorazionecon materiale riciclato, e cisarà spazio per chi vuole gio-care a tombola, dama, scacchi,ballare e ascoltare la musica.

Saranno proiettati anchefilm e cartoni animati grazieall’acquisto del nuovo proiet-tore parrocchiale.

Due volte al mese ci sarà lapartita di calcetto a Serra SanQuirico in palestra con l’ani-matore Lorenzo Montesi (met-teremo le date in fondo alle

chiese e manderemo gli inviti).Inoltre 2 appuntamenti da

non perdere:- VENERDI 11 OTTO-

BRE Incontro con il pedago-gista e logopedista Dott.Cingolani sul mondo degliadolescenti. Sono invitati tuttii genitori alle ore 21.15 pressoil teatrino parrocchiale.

- GIOVEDI 31 OTTO-BRE (Vigilia di ogni santi)FESTA DELLA LUCE in ora-torio

Chiediamo a tutti un aiutoper migliorare, suggerimenti,nuove iniziative, volontari perle pulizie dei locali, insommaun interessamento da parte ditutti coloro che hanno a cuorela nostra piccola comunità par-rocchiale, sano ambiente dovefar crescere i nostri figli.

Con la speranza di unavostra collaborazione vi aspet-tiamo con gioia perché comediceva Sant’Agostino…"Nutrela mente soltanto ciò che larallegra".

GIANNINA BORGOGNONIn. 29-2-1928 † 8-9-2013

Ero ancora adolescente quan-do iniziavo ad avere paura diperderti, abbiamo fatto un lungocammino insieme e purtroppo

inesorabile il giorno delle tene-bre è arrivato!

Mi lasci un vuoto incolmabilee in un dolore atroce.

Non basterebbero le stelle delcielo per ringraziarti di tuttoquello che hai fatto per me!

Perdonami per tutte le volteche non ci siamo compresi e nonti ho trattato come dovevo.

La vita ti ha riservato provedurissime che abbiamo vissutoinsieme: quante ansie, quantepreoccupazioni, ma oggi ringra-zio Dio per avermi concesso distarti sempre vicino.

Ora che non ci sei più voglioimmaginarti senza più sofferenze,e nella pace eterna che meriti!

Dio solo sa quanto mi man-cherai, spero tanto di sentire iltuo amore nella mia esistenza, eda quaggiù, in un mare di lacri-me, ti dico arrivederci nella casadel padre celeste.

Carlo

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Appuntamentocon il medico

a cura della Dottoressa EDWIGE RIPANTI

. . . VARIE VARIE VARIE . . .

La grande gara della solidarietà

Caro amico

C R O C E V E R D E

In queste ultime settimane, alcunicittadini ci hanno chiesto di rinunciareall’acquisto di una nuova ambulanzaperché pensano che avendone in dota-zione già quattro, siano più che suffi-cienti per portare avanti il serviziorichiesto per le nostre zone.Ribadiamo ancora una volta che pereffettuare il servizio di Emergenza 118bisogna avere almeno due ambulanze,questo perché i mezzi hanno spessobisogno dell’intervento di manuten-zione o di meccanici ed elettrauti ecc.; inoltre capita di frequente che dopoun intervento non ci siano più le con-dizioni di pulizia e disinfettazione chedevono essere presenti nel mezzo. Lachiamata di intervento successiva puòavvenire immediatamente e questonon permetterebbe ai militi di avere iltempo necessario di provvedere aqualsiasi tipo di operazione, se non alcambio dell’ambulanza, dopo averavvisato via radio la Centrale del 118di Ancona, la quale deve sempre esse-re al corrente del mezzo in uso Ormaitutti sanno che abbiamo due ambulan-ze che effettuano questo indispensabi-le servizio, ma che presto una verràdeclassata, rimarrà quindi operativaper altri tipi di servizi sanitari ma nonpotrà più effettuare emergenza 118.Questa ambulanza con sigla S1 è per-fettamente efficiente, da poche ore èrientrata alla base da un viaggio inSicilia, dove Mosè e Giuliano, duenostri dipendenti, hanno trasportato un

paziente in precarie condizioni percor-rendo oltre 2mila chilometri in 29 ore.Il problema che si presentava di conti-nuare o meno il servizio di Emergenza118 acquistando o no un’altra ambu-lanza è stato superato. Il Presidentesupportato dall’intero ConsiglioDirettivo ha deciso di firmare il con-tratto con relativo impegno di spesa dioltre 70mila euro, disponendo find’ora che tutte le apparecchiaturemedicali verranno trasferite dalla S1attuale alla prossima S3 per eliminarequalsiasi costo aggiuntivo. Ci risultache qualcuno, saputa la notizia, abbiacommentato che se l’ordinazione èavvenuta significa che i soldi per lacopertura della spesa ci sono.Per completare l’informazione dicia-mo che l’impegno di spesa per lanostra Associazione è di 100mila europerché una normativa della RegioneMarche ci ha imposto di acquistareimmediatamente un pulmino disabili,di cui siamo sprovvisti, con spiccatecaratteristiche, mettendo fin da subitoin pericolo l’effettuazione dei trasportisanitari quali dialisi giornaliere, esamistrumentali ecc. Non abbiamo risorsefinanziarie sufficienti, ma non abbia-mo soprattutto volontari disponibili aricoprire la richiesta necessaria per iservizi che il mercato dei trasportisanitari richiede.

A questo punto, lo sappiamo tutti,rimarrebbe la chiusura dopo ben 27anni di onorata attività della Croce

Verde di Serra San Quirico. Se ciòavvenisse, saremmo in tanti a lamen-tarci ma pochissimi ad aver offerto unpiccolo aiuto materiale; tutti possonofare qualcosa, non ci sono scuse per ipiù, ma siamo maestri se non addirit-tura professori a trovare alibi e motiva-zioni.

Quando tutto lasciava intravedereuna prossima cessazione dell’attività,è arrivato un improvviso e ben accettospiraglio di luce con una serie di pro-poste concrete, alcune già realizzate ealtre in via di definizione, che ci hannopermesso di assumere le decisioniprese. Infatti la situazione non lascia-va intravedere un cambiamento per-ché: gli accordi economici intrapresida tempo con la Regione Marche perla rimodulazione delle tariffe legate airimborsi chilometrici non hanno porta-to nelle casse dell’Associazione nean-che un centesimo, i contributi previ-denziali per i dipendenti sono salitialle stelle, gli incentivi promessi per leassunzioni non sono arrivati, c’è statoun aumento della spesa dovuto algasolio e alla riparazione dei mezzi einfine un calo di fatturato da 2 o 3milaeuro mensili. Ma una serie diAssociazioni e Gruppi serrani hannocapito le nostre difficoltà e sono scesein campo perché hanno capito che laCroce Verde è un importante patrimo-nio e salvarla significherebbe avere ildiritto alla salute per tutti. Aiuti con-creti sono arrivati dall’iniziativa

“Serra In Sella”, dal ConsiglioDirettivo dell’Avis comunale di SerraSan Quirico, dal Club Juventus DOC“Serra 08”, dall’Associazione “Amicidi Giuseppe Gioacchino Belli” cheattraverso la distribuzione del libro diManlio Baleani ha permesso di incas-sare una buona cifra. Nel frattem-po è partita l’iniziativa “Un calendarioper tutti”, che vede impegnati ,oltrealla Croce Verde, l’Assessorato allaCultura del Comune di Serra SanQuirico, l’Istituto Comprensivo “DonMauro Costantini”, l’Accademia LeMuse e lo Studio Photo ModelAgency. Verrà distribuito su un vastoterritorio un calendario che vedrà pro-tagonisti i ragazzi delle scuole, i qualifotograferanno monumenti e paesaggidi tutto il territorio serrano. Inoltre ci ègiunta notizia che altre Associazioni sistanno mobilitando per organizzareiniziative che possano permettere conil loro contributo l’acquisto dell’am-bulanza. Questa mobilitazionegiunge improvvisa ed inaspettata ed èla conferma tangibile che i serrani,quando vogliono, sanno dimostrarecon cuore la loro umanità e la loro sen-sibilità. Tutti possono partecipare allagrande gara della solidarietà con le ini-ziative che ritengono più opportune.

Progetto ambulanza :GRUPPO VENETO BANCA –

IBAN: IT 63 B05035 376154155700024

Elvio Evangelisti

Caro zio Simone

Tornate alla Casa del Padre

Ricordo di Simone Loroni

E’ da poco iniziato un nuovo giorno,si, un altro giorno di questa meravigliosa avventurache è il cammino della nostra vita.Quella mattina Simone partì dalla sua casacon l’inseparabile compagna di sempre: la sua allegria. Lo a spettava una giornata con tante cose da fare,ma di questo lui non se ne preoccupava l’entusiasmo che era in lui faceva sembraresemplice qualsiasi cosa da realizzare.Quel giorno, in una mattinata come le altre,Simone ci ha lasciato, se n’è andato così, in silenzioe ha lasciato tutti noi con il cuore ricolmo di una commozione profonda,gli occhi bagnati dal pianto.La vita sorrideva a Simone e lui ricambiava quel sorriso, la sua era una gioia vera,la si vedeva sgorgare come acqua di sorgente,e da quella sorgente noi desideriamo bere.

Si, vogliamo che la nostra sete non abbia fine,che non abbia mai fine il ricordo di te.In quel giorno abbiamo invocato il nome del Signore:Ti preghiamo Signore, aiutaci a lenire questo immenso dolore. Ti ringraziamo per tutti i giorni che Simone ha vissuto questa vita,dona anche a noi Signore, di poter vivere i nostri giorni con un po’ di quel sorriso.Caro Simone, il tuo meraviglioso cammino della vita,in quel giorno, solo per un istante si è fermato,ma non è ancora finito.Preghiamo il Signore, affinché ti dia ancora tante cose da fare là, proprio là, nel posto che lui ha preparato nello splendore del Paradiso.

Maurizio Argalia

caro collega, medicoveterinario, dott. Simo-ne Loroni. A questo gio-vane di valore, la gratitu-dine di tutti e mia perso-nale per averci tantevolte aiutati ad alleviarele sofferenze dei nostriamici animali, da lui cosìamati da farne un percor-so di vita, di professione,di scelta profonda.Ancora lo vedo, chino, aprestare le ultime curealla mia gatta malata, altermine di un pomerig-gio estivo, con serenità ededizione.

CENTINARI RITA in TOGNIn. 21-11-1930 † 20-6-2013

GRASSI VITTORIA ved. BRUSCHIn. 10-2-1921 † 22-6-2013

DOTTORI VALDESINA ved. SCHIAVONIn. 8-10-1934 † 26-7-2013

BONDONI GIANFRANCAn. 14-10-1944 † 11-6-2013

BONDONI COSTANTINA (BRUNA)n. 1-8-1925 † 22-6-2013

Quanto amorequanto vuotosenza più te caro amico,quanto hai datodella tua generosità.In punta di piedi hai camminato con chiti ha amato tanto.Ma, il disegno divino

ti ha portato via.Un angelo ti avrà accompagnatonegli spazi azzurri,della grande immensità del cielo,e al Signore noi, più solichiediamo all’infinitoperché.

Mirella Ortolani

Ciao zio, il nostro nonpuò essere un addio per-ché oramai fai parte inte-grante della nostra vita edevi continuare a esser-ci.. Per noi, non sei statoun semplice zio, ma unapersona speciale ed envalido riferimento in ognioccasione. Con il tuo stiledi vita sereno, allegro escherzoso hai riempito lenostre giornate, graziealla tua complicità siamoriusciti ad ottenere ciòche più ci piaceva. Ci hai

anche trasmesso la tuapassione per la Juventus,e non dimenticare che cihai anche promesso chesaremmo andati tuttiinsieme a vedere unapartita a Torino.. Beh, noici andremo e tu verraicon noi a fare il tifo. Zio, igiorni passeranno, noidiventeremo grandi, matu ci sarai sempre.. neipensieri, nei gesti dellavita quotidiana e nel sor-riso della piccola Aurora,che crescerà con noicome una sorella. La soli-da unione, che è la veraricchezza della nostrafamiglia, ci fa pensareche tu non ci abbandone-rai mai. E, anche se tiauguriamo di trovare unparadiso migliore di quel-lo che avevi già nellanostra famiglia, tu rimanicon noi a darci la forzaper andare avanti.

Con affetto, Eva eAndrea.

(Lettera letta il giornodel funerale, 18 settembre)

Caro Simone,tutti noi della Croce Verde

di Serra San Quirico, militi,dipendenti, soci e compo-nenti del Direttivo siamoincreduli, profondamenteaddolorati, smarriti.

Non bastano le parole peresprimerti il nostro grazieper la bontà, la generosità,la disponibilità, lo spirito disolidarietà che hanno con-traddistinto il tuo vivere tra dinoi.

I consigli che ci hai dato

sono stati sempre preziosi, ilsorriso e il saluto che ciriservavi ogni giorno eranoun incoraggiamento, quasiun invito a portarli a tutticoloro che avremmo incon-trato nel nostro servizio.

Sei stato un grande amicodella Croce Verde, ora chesei un Angelo veglierai, oltreche sui tuoi cari, anchesull’Associazione affinchésia sempre capace di accor-rere con sollecitudine eumanità in aiuto di chi soffre.

Non è facile esprimere conparole le sensazioni, i senti-menti, i pensieri, su un fattoche ha colpito profondamente ilnostro animo. Inizio ringrazian-do le famiglie di Simone per lebellissime parole di “ringrazia-mento” per la partecipazione allutto. Hanno percepito che ledecine e decine di persone chesi sono avvicinate al loro caro,non lo facevano, come spessoaccade, per usanza o per abi-tudine. Ognuno di noi si è sen-tito per alcuni giorni padre omadre, moglie o fratello di quelragazzo magnifico, di quelragazzo bravo e buono che nonmeritava una fine così tragica.Ci si avvicinava in silenzio, unrispettoso silenzio che nascon-deva un pianto o una preghieranon tanto per lui, quanto per isuoi genitori, la sua giovanesposa, la sua piccola bambinae per tutta la sua grande fami-glia che cercava di tenerselostretto per l’ultima volta. Non homai assistito ad un commiatocosì partecipato, dove nonc’era voglia di far chiacchieresul come e sul perché, maognuno nel suo cuore riviveva ilricordo che quasi lo riportava invita. E anch’io l’ho ricordato, findalla nascita, avvenuta lo stes-so mese di mio figlio. Noimamme osservavamo orgo-gliose i nostri bambini, notava-mo le differenze di peso, dialtezza, immaginando la loro

figura da grandi. E poi il battesi-mo, nello stesso periodo insie-me agli amici che li accompa-gneranno nella scuola mater-na, elementare e media. Erabravo a scuola Simone, e infat-ti ha continuato gli studi, ha fre-quentato con profittol’Università e ha iniziato unaprofessione, quella di veterina-rio, che era il suo sogno e il suotraguardo inseguito concostanza e fatica. La sua nonera solo una professione, maera anzitutto una passione:Simone si prendeva cura deglianimali con amore e non riescoa dimenticare quando visitavaaccuratamente il mio gattino,che ha salvato due volte damorte certa, e lo coccolava conuna dedizione che andava oltrela semplice professionalità.Ricordiamo tutti le sue doti inte-riori, l’abbiamo visto crescereinsieme ai nostri figli, diventareun uomo responsabile, ele-mento vivo e partecipe dellanostra comunità. Nonostante lebelle e commoventi parole del-l’omelia di don Michele, non siriesce ad accettare la morte diuna figlio prima dei genitori: èingiusto e contro natura. Donoa Diana e a tutti i suoi unacopia dell’Eco in cui i nostri figlisono “nati alla grazia” comescriveva don Elvio, una copiache ho conservato gelosamen-te in tutti questi anni.

Liliana B.

Quali parole trovare peresprimere quello che già i nostrivisi sgomenti e le lacrime nonesprimono già? Perché un’inte-ra comunità è in lutto? Un pic-colo paese, oltre ai suoi difetti,ha la dote di sentirsi, in questecircostanze terribili, una fami-glia. Una famiglia che si stringeattorno agli affetti più cari di unamico, compagno, collega chese ne va, improvvisamente. Nonè solo per la giovane vita spez-zata, ma per quello che lui harappresentato per ciascuno dinoi. E’ facile descrivere le dotidi Simone, per chi lo conosce eha avuto il privilegio di condi-videre con lui momenti di vita:di vita familiare, di lavoro, diimpegno sociale. Quello che ciha trasmesso sono i valori

essenziali dell’esistenza: ilrispetto degli altri, la disponibi-lità, la solidarietà, l’educazionee sempre con il sorriso sullelabbra. Mai come in questo casoè giusto dire che è il figlio, ilfratello, il marito, il padre, l’a-mico che tutti vorrebbero avere.So che la stima era reciproca edio sono veramente onorata diavere la sua. Un poeta ha detto”Passeranno i mesi, cambie-ranno le stagioni, finché scen-derà una sorta di pace ed anchese non sentiremo più il rumoredei passi familiari o il suonodella sua voce che ci chiama,coglieremo nell’aria un’atmo-sfera d’amore, una personaviva”.

Patrizia D.

Ai lettori che seguonofedelmente da anni lospazio dedicato allascienza medica dico chequesto è il momento dellutto, del dolore, dell’in-credulità per la morte del

Poco dopo aver appreso la notiziaho scritto: si è spento per sempre unraggio di sole! Più passano i giorni epiù mi accorgo di quanto sia veritieroquesto pensiero. Caro Simone, vogliorivolgermi a te per dirti quello chesento dentro e che è condiviso contutti quelli che ti hanno conosciutoall’interno della nostra associazione.Io non ti vedo ma so che tu mi sei vici-no in questo momento. Il vortice deipensieri e dei sentimenti mi pervadee faccio a fatica ad esternare con leparole. Ho condiviso con te tantimomenti in questi 5 anni di Club. Nonvorrei essere scortese con gli altri col-laboratori se affermo che per me eril’unico che mi dava sicurezza e soste-gno nelle decisioni a volte difficili daprendere. Il tuo sorriso, la tua fermez-za, la disponibilità, l’amicizia, la condi-

visione, l’ironia, la sportività, l’amoregrande e appassionato per la nostraJuve, potrei continuare ancora perchétu eri tutto questo ed altroancora...Non posso e non vogliodimenticare. Il dolore è forte, chiudogli occhi e l’immagine del tuo viso sor-ridente mi addolcisce. Provo tenerez-za, il sentimento di una madre versoun figlio che si è allontanato non persuo volere, ma per un disegno moltopiù grande di noi. Non lo condivido,purtroppo bisogna accettarlo. CaroSimone, il nostro club è stato fin dall’i-nizio una grande famiglia.Fisicamente non ti vedremo più matutti noi che ti abbiamo voluto bene econtinueremo a considerarti sempreuno di noi. La tua dolce Federica e l’a-matissima Aurora continueranno astarci vicino come sempre. In lorovivremo non solo il tuo ricordo, ma lapresenza di un ragazzo diventato unAngelo che da lassù continuerà a gui-darci e volerci bene.

Mi sembra di sentire una voce gri-dare: Forza Juve. E’ la tua voce,Simone. E’ il saluto che dal cielomandi a tutti noi juventini ed al tuoClub che tanto amavi. Grazie Simoneper averti incontrato, grazie per esse-re stato la persona bella che ilSignore ha mandato sulla mia strada.Dal profondo del mio cuore e da tuttoil Club Juventus “ SERRA 08” unsaluto ed un abbraccio sempre bian-conero!

CIAO SIMONE.Elda Evangelisti

Presidente dello Juventus Club“Serra 08”

Un po’ di quel sorriso

Page 8: 4/2013 Eco della Rossa

8 LL’ECO’ECO DEDE LALA ROSSAROSSA 4/13

NOTIZIARIO DI CRONACAGemellaggio Mergo-Chevaigné-XaghaFrate Mago: marchigiano dell’anno Concorso fotografico

nazionale “Il parco in foto”

LA VOCE DI CASTELLAROAuguri dottoressa

Tendopoli: “Io ma non più io”

DA SASSO

Il Comitato d’onoredell’Università Politecnicadelle Marche ha conferito a P.Gianfranco Priori (in arte“Frate Mago”) il 24° PremioInternazionale Portonovo – “Imarchigiani dell’anno 2013”,per meriti conseguiti nell’am-bito della solidarietà e dellospettacolo non solo in Italia,ospite del salotto più famosonazionale, “Il MaurizioCostanzo Show” e di altre tra-smissioni televisive, ma anchein Canada, chiamato dallecomunità degli italiani emigra-ti. Egli è benemerito per averposto la firma a diverse scuole,asili, case famiglia, pozzi estrutture sanitarie negli statiafricani dell’Etiopia e delBenin. Ha anche favorito la

nascita di diverse associazionidi volontariato nella nostraregione, riuscendo a coinvolge-re imprenditori, sportivi e isti-tuzioni nell’avventura dellapromozione umana nel sud delmondo.

Particolarmente apprezzatoè stato il suo impegno a favoredei piccoli orfani dell’Etiopiaper i quali ha promosso nelnostro territorio l’iniziativadelle “adozioni a distanza” daparte di migliaia di famiglie: intal modo più di 20.00 bambinihanno potuto frequentare lascuola, strada privilegiata diaccesso ad una occupazione.

P. Gianfranco è una vecchiaconoscenza delle nostre par-rocchie, dove ha animato variincontri.

7 settembre: intitolata la palestra comunale alla memoria diClaudio Pasquini, indimenticabile atleta della Serrana

29 settembre: pranzo a favore della ricerca per la distrofiamuscolare

“Il nostro soggiorno inItalia è stato un bellissimosuccesso: i 19 ragazzi e i18 adulti hanno riportatoricordi magnifici dell’ac-coglienza nelle famiglie edi tutte le cose che hannofatto insieme. Ci è piaciu-ta molto la visita di SerraSan Quirico conMaddalena e Daniela.Siamo molto riconoscentia loro.”

Marie - FranceMailhos, Chevaigné

Sabato 7 settembre pres-so il bellissimo Chiostro di S.Lucia, ha preso il via la sera-ta conclusiva de “IL PARCOIN FOTO”, il concorso foto-grafico nazionale organizza-to dal Parco NaturaleRegionale della Gola dellaRossa e di Frasassi - il"cuore verde" delle Marche -in collaborazione con StudioPhoto. Nei due mesi di dura-ta della suggestiva competi-zione fotografica sono statieffettuati ben cinque photo-trekking gratuiti in altrettantelocalità del Parco, sempre incompagnia delle Guide delParco e con la supervisionedei responsabili di StudioPhoto, per permettere ai par-tecipanti (e alle loro famiglie)di percorrere in tutta sicurez-za sentieri, esplorare grottee cavità, scoprire flora efauna, alla ricerca dell’attimogiusto per gli scatti chesarebbero confluiti poi nellagara. Belle esperienze digruppo, nuove amicizie,grande solidarietà tra i parte-cipanti che si scambiavanoconsigli (e…obiettivi!) ed…emozioni, come nell’ultimauscita a Vallemontagnana,quando, tra i click e gliapplausi, l’esperto JacopoAngelini ha liberato unapoiana curata dal Centrorecupero animali selvaticiCRAS WWF del Parco. Ilchiostro era gremito da par-tecipanti e le loro immanca-

bili famiglie, da autorità -Comunali e Regionali- delParco e della ComunitàMontana, le guide che hannopartecipato ai photo trekking,e tanti altri.

L’esperta giuria, presiedu-ta dal noto fotografo/pittoreALFONSO NAPOLITANO,ha decretato i nove vincitori(tre per ognuna delle sezioniin cui si strutturava ilConcorso).

il Presidente dellaComunità Montana FabrianoFABRIZIO GIULIANI ha pre-miato il primo classificatodella sez panorami VINCEN-ZO MOLLARETTI OnorevoleDeputato EMANUELELODOLINI ha premiatoELISA ROSSINI per la sezBIODIVERSITA’ Il Sindaco diSerra San Quirico MASSI-MO CANTIANI ha premiatoMARIKA BONCI per la sezBORGHI

Agli altri classificati oltre iltrofeo, tantissimi premi offertida note strutture all’internodel territorio del PARCO(cene, soggiorni in SPA ecc)altri e a tutti i partecipanti unattestato e il PASS “FOTO-GRAFO DEL PARCO”. Tuttele foto pervenute sono stateesposte all’interno del chio-stro di S. Lucia a Serra, poiad Arcevia e questa settima-na andrà a Genga , unadelle altre tre mète previsteper le MOSTRE ITINERAN-TI de IL PARCO IN FOTO.

10 agosto: concerto della corale di Moie nella festa del Patrono Domenica 6 ottobre: benedizione degli zainetti e ... dei bambini

“Io ma non più io”: è statoquesto il tema affrontato nella33° Tendopoli, svoltasi alla finedi agosto a S. Gabrieledell’Addolorata. Questo slogan,ripreso da una frase diBenedetto XVI, è una sintesi diciò che diceva San Paolo, “nonsono più io che vivo, ma Cristoche vive in me”. Proprio in que-sta Tendopoli, l’ argomento èstato affrontato in due diverseprospettive: la prima la sperso-nalizzazione dell’uomo di oggiche non sa più chi è e perchévive, e la seconda, studiare per-ché solo Gesù, che abita l’uo-mo, lo rende tale. Queste visio-ni della vita ci sono state illustra-te da varie testimonianze di per-sone che sono passate dallaperdita della propria “identità”alla riscoperta di essa attraversol’incontro con il Signore. DaniloQuinto, ex membro del partitoradicale, racconta come fu pro-prio l’incontro con sua moglie,donna credente, che determinòuna svolta nella sua vita e glifece iniziare un cammino di con-versione. Ora è felice insiemealla sua famiglia. La testimo-

nianza di Ania Goledzinowskaex “top model” polacca: ha avutouna difficile vita con stupri eaggressioni, poi per lei è arriva-to il successo e la bella vita…Dopo alcuni anni, spinta da unamico ad andare a Medjugorie,iniziò la sua conversione: oggi èospite in una comunità marianae dedica il suo tempo ai lavoridomestici e alla preghiera. Leistessa vittima di cattiverie ciparla di perdono perché ha capi-to che tutti possono avere unaseconda opportunità nella vita eche tutti dobbiamo avere la forzadi perdonare.

Altra ospite è stata MaraSantangelo, campionessa mon-diale di tennis: nonostante ilgrande successo era infeliceinternamente. Fu solo grazieall’incontro con la Madonna aMedjugorie, che scoprì in Dio laforza per rialzarsi dalla disfattaesistenziale. Partecipe allaTendopoli anche Laura Coccia,una ragazza con paralisi graveche non ha mai smesso di lotta-re per avere i propri diritti. Avevasempre sognato di correre alleparaolimpiadi e, nonostante l’im-

pedimento dei medici riuscì apartecipare e a vincere. Macosa ci ha insegnato tutto que-sto?

Che tutti possiamo sbagliarema ognuno di noi ha la possibi-lità di trarre profitto dagli erroricommessi e rimediare perdiventare persone migliori. Maquesto è possibile solo rivolgen-dosi a Dio, che riesce a riempi-re la tua vita. La Tendopoli è un’esperienza unica che tuttidovrebbero fare perché aiuta ariflettere su tante cose: si vivedistaccati da tutto ciò che a casariteniamo essenziale e che poiin realtà scopri non esserlo. Ilmessaggio fondamentale che cilascia ogni anno è che quandonella vita ci sentiamo stanchi edepressi, perché non riusciamoa raggiungere i traguardi che cisiamo imposti o che non ci sen-tiamo apprezzati o capiti, nondobbiamo piangerci addosso oincolpare la società, ma soloavere fiducia e speranza perchéqualunque cosa accada c’èGesù, quell’amico che ci ama,che ci aiuta a rialzarci quandocadiamo, che è sempre con noi:

solo seguendo Lui la nostra vitaci può apparire molto più bella epiena di significato. In soli 5 gior-ni si può cambiare: la preghiera,la riflessione, il dialogo con glialtri, i canti …ci danno la caricaper iniziare un nuovo anno discuola e nella parrocchia!!Volevamo quindi ringraziare tuttigli organizzatori, in particolarePadre Francesco Cordeschi.Abbiamo vissuto nuove emozio-ni difficili da spiegare, ma soloda vivere. “Spera nel Signore, siiforte”.

Le tendopoliste Giulia Pittorie Arianna Montesi

L’11 luglio scorso LUCIACIMARELLI si è laureata bril-lantemente con 110 su 110 e lode,con encomio della commissione,presso l’Università degli Studi diCamerino in ScienzeBiomolecolari e Biofunzionalidiscutendo la tesi: “Sonde mole-colari basate su acidi nucleici didiatomee bentoniche. Disegno,sviluppo e applicazione per ilmonitoraggio delle acque dolci”.La laurea magistrale ha dato pienocompimento alla laurea breve inBiotecnologie conseguita pressola stessa Università. Complimentied auguri alla neo-dottoressaLucia Cimarelli.

1 ottobre 2013Cara Lucia…. sono trascorsi

più di due mesi dalla tua laurea….

è stato un giorno stupendo, moltoemozionante per me e per tutte lepersone che ti erano accanto.

Ti auguro di continuare a per-seguire con entusiasmo ciò che tiappassiona e in cui credi.

Un affettuoso abbraccio, Vale

Riceviamo e pubblichiamo

All’Avvocato Massimo CantianiSindaco del Comune di Serra SanQuirico.

Gent. mo Sig. Sindaco, sono unasignora di Ancona. Le mie radicifamiliari sono di Sasso di Serra SanQuirico. Le scrivo per farle presentela situazione di totale degrado eabbandono in cui versa il piccolomonumento ai Caduti situato nellapiazzetta del paese. Ho scritto altrevolte in proposito, ma nessuno si èmai degnato di rispondermi. Il pic-colo spazio “sacro” ( se questa paro-la ha ancora un significato ) meritatutto il rispetto dovuto al grandeevento storico e il decoro dignitosoper i caduti che sono lì ricordati. E’doveroso agire prima che il monu-mento possa crollare. La prego gen-tilmente di farmi sapere se interveni-re è compito del Comune oppure cisi debba rivolgere ad associazioni

per la tutela dei monumenti.Confidando in una Sua attesa e gra-dita risposta. La saluto cordialmen-te.

Giuliana Ferretti Ancona 19 aprile 2012