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E-mail: [email protected] [email protected] 1 Lettera del Provinciale 3 Verbale CP 4/12 (Firenze, 23-25 ottobre 2012) 18 Note della Consulta di ottobre 2012 19 Consiglio Continentale della Formazione 21 Vieni! Seguimi... 25 Daniele Comboni parla ancora 30 Carovana Missionaria della Pace 2012 35 Corrispondenza / p. Giulio Albanese / p. Giorgio Padovan / p. Jeremias dos Santos Martin INSERTO DUE MODELLI DI MISSIONE 33 Coordinamento dei gruppi LMC italiani 4/2012 18 novembre - 33ª domenica del T. Ordinario

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E-mail: [email protected] [email protected]

1 Lettera del Provinciale

3 Verbale CP 4/12 (Firenze, 23-25 ottobre 2012)

18 Note della Consulta di ottobre 2012

19 Consiglio Continentale della Formazione

21 Vieni! Seguimi...

25 Daniele Comboni parla ancora

30 Carovana Missionaria della Pace 2012

35 Corrispondenza / p. Giulio Albanese / p. Giorgio Padovan / p. Jeremias dos Santos Martin

INSERTO – DUE MODELLI DI MISSIONE

33 Coordinamento dei gruppi LMC italiani

4/2012 18 novembre - 33ª domenica del T. Ordinario

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CALENDARIO INCONTRI PROVINCIALI

2012-2013

NOVEMBRE 20-22 Raduno Equipes GIM a Firenze 22 Assemblea Prov. PV a Firenze 26-30 Assemblea dei Superiori a Pesaro 30 Raduno CP a Pesaro

GENNAIO 2013 7-10 Assemblea Prov. AMEV a Pesaro 15-18 CP a Pesaro FEBBRAIO 19-23 Forum - CIMI MARZO 4-8 Assemblea degli Economi

ASSEMBLEA DEI SUPERIORI

Pesaro

26 - 30 novembre 2012

Si comincia con la cena di lunedì 26 novembre

e si finisce con il pranzo di venerdì 30 novembre.

PER UN SORRISO...

Giochi Olimpici…

All'inizio della solenne cerimonia d'inaugurazione dei giochi olimi-pici, l'oratore prescelto si presenta alla folla oceanica per il discorso ufficiale e dice boccheggiando: "...O ...O ...O ...O ...O" L'assistente lo interrompe con una gomitata e gli sussurra: "Non è necessario che leggere il simbolo dei Giochi olimpici!" _

Due ragazzi inglesi notano un turista tedesco alle Olimpiadi di Lon-dra che ha perso la strada. Il tedesco ferma due signore per la strada e chiede loro: 'Entschuldigung, sprechen Sie Deutsch?' Le due signore si guardano con aria sconsolata, non avendo capito nulla. 'Excusez-moi, parlez vous français?', riprova l'uomo. Le due donne continuano a guardarlo in maniera inespressiva. 'Parlate ita-liano?', ancora nessuna risposta dalle donne. 'Hablan ustedes Espa-nol?', ma le signore londinesi restano in silenzio. Il tedesco se ne va sconsolato. Uno dei due ragazzi inglesi che hanno assistito a tutta la scena dice: 'Forse sarebbe il caso che anche noi imparassimo una lingua straniera!' 'Ma perché?', risponde il secondo, 'quel tedesco ne sapeva quattro e non gli è servito a niente!'

Taxi Un passeggero nel taxi tocca la spalla del tassista per chiedergli qualcosa. Il tassista fa un grido strepitoso, perde il controllo della vettura, manca per poco un pullman, sbatte contro un marciapiede e si ferma a pochi centime-tri da una vetrina. Ci sono un paio di secondi di silenzio totale, e poi il tas-sista dice: - La prego non lo faccia mai più. Mi ha spaventato a morte! Il passeggero si scusa e dice: - Non immaginavo che lei si sarebbe spaventato così semplicemente toc-candole una spalla!!! - Vabbé non è proprio colpa sua, ma oggi è il mio primo giorno di lavoro come tassista, sa negli ultimi 25 anni ho guidato sempre un carro funebre...

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Large. Per un vangelo senza confini e gliene siamo grati. L'evento Sinodale e il mese missionario che stiamo vivendo costituiscono un contesto significativo per la Sua opera e ne ricevono un intelligente contributo. Auspicando con Lei che i cristiani si lascino investire dalla forza dello Spirito per una nuova evangelizzazione, colgo l'occasione per porgerLe i più cordiali saluti.

Nel Signore dev.mo, João Braz Card. de Aviz Giustizia e pace in Brasile...

Buongiorno e un sorriso.

L’ arcivescovo di Belo Horizonte, Mons. Wal-mor, é venuto per vede-re e conoscere il lavoro che facciamo nella Casa Comboniana Giustizia e Pace. Ha voluto toccare con mano l' attività di medicina naturale e il

biomagnetismo. E ha detto che stiamo facendo un servizio molto utile e necessario con la gente. Un abbraccio grande e forte,

p. Giorgio Padovan

Ringraziamento dal Sud Africa Caro P. Corrado, Con gioia abbiamo ricevuto il contributo della Provincia Italiana per il progetto di ricostruzione del Centro di Studio Daniele Comboni. Siamo riconoscenti a voi e a tutti i vostri benefattori che, nonostante la crisi finanziaria, aiutano le varie attività di evangelizzazione. Abbiamo già iniziato i lavori e speriamo di completare la costruzione per la fine dell’anno, e così speriamo di dare un impulso all’animazione mis-sionaria nella nostra Provincia e nella Chiesa locale. Di nuovo molte grazie per il vostro prezioso aiuto, e preghiamo perché San Daniele Comboni ci accompagni nel nostro servizio missionario.

P. Jeremias dos Santos Martin

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Lettera del Provinciale

Cari confratelli,  

  durante le prime settimane dopo l’intercapitolare ho notato nelle vostre domande un vero interesse nell’avere informazioni sull’assemblea. In alcuni incontri abbiamo avuto occasione di parlarne. La “Familia Com-boniana” di novembre, con le brevi note esposte, ne ha presentato alcuni argomenti; ora siamo in attesa della lettera del Consiglio Generale sull’as-semblea intercapitolare. Invito a leggerla e farne oggetto di riflessione sin-golarmente e in comunità, appena l’avremo in mano.

Ho vissuto l’intercapitolare come un momento di grazia. L’ascolto del CG e dei provinciali, l’informazione sui percorsi di confratelli e delle province, la riflessione condotta fraternamente durante quei giorni di in-tenso lavoro mi ha mostrato ancora una volta il volto di Gesù che “vive, opera e salva” i popoli e sostiene il nostro lavoro. Non è facile oggi la mis-sione, neanche in Italia, ma percepire che Gesù opera nella difficile realtà contemporanea diventa per noi un punto forza, ce lo insegna il Comboni “questa terribile prova, lontano dallo scoraggiarci, aumenta il nostro co-raggio (SS 5171). La presa di coscienza della difficile situazione attuale rafforza la nostra missione. Vedo l’intercapitolare come un dono. Ho colto segni della presenza dello Spirito nella preghiera che ha accompagnato le nostre giornate, nella la pace e nella comunione che ci ha donato anche nei momenti più tesi e intensi per la faticosa ricerca di percorsi nuovi. Abbia-mo vissuto con il desiderio di leggere “l’oggi di Dio e vivere il presente” per individuare scelte mature di missione e di vita per le nostre comunità.

Nei nostri incontri abbiamo avuto anche l’opportunità di approfon-dire la presa di coscienza della situazione attuale dell’Istituto, constatando che vivere la missione rimane la passione dei confratelli. L’entusiasmo di dare la vita per il Regno è segno di una forte vita spirituale. Abbiamo tut-tavia sentito la necessità di aiutare quelli che si sono seduti che hanno per-so l’entusiasmo e la passione per la missione, che si sono accomodati nel loro guscio e fanno fatica a vivere la conversione che la missione conti-nuamente richiede.

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Infine l’intercapitolare è stato un cammino in continuità con la no-stra tradizione e con l’ultimo Capitolo, cercando di valutare quanto è stato realizzato ed il cammino ancora da compiere per implementarne le propo-ste. Alcuni chiedono “Cosa avete deciso?” si può rispondere che si sono prese decisioni, ma più che dettare norme o istituzionalizzare atteggiamen-ti si sono delineati cammini da percorrere e quali passi concreti compiere. Così mi pare sia per la “Ratio Missionis” (ci attendevamo forse delle rego-le, definizioni, ma il documento più che codificare il presente apre al futu-ro), per il cammino verso la nuova configurazione dell’Istituto, per la con-tinentalità …

Il mese di ottobre ci ha arricchito di altri stimoli, che dobbiamo ac-cogliere come doni grandi dell’amore del Signore. Mi riferisco alla ricor-renza del 50° dell’apertura del Vaticano II, l’inizio dell’anno delle fede, il Sinodo sulla “Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede” che ci proiettano verso il futuro con speranza ed allo stesso tempo ci sfidano a un rinnovato impegno per la missione, coinvolgendoci personalmente e come provincia. “Sta a noi rendere concretamente accessibili esperienze di Chiesa, moltiplicare i pozzi a cui invitare gli uomini e le donne assetati e lì far loro incontrare Cristo. Qualcuno si chiederà come fare tutto questo….

Non ci sentiamo intimoriti dalle condizioni dei tempi che viviamo. Il nostro è un mondo pieno di contraddizioni e di sfide, ma resta creazione di Dio, ferita sì dal male, ma sempre il mondo che Dio ama, terreno suo, in cui può essere rinnovata la semina della Parola perché torni a dare frutto. Non c’è spazio per il pessimismo… Non ci nascondiamo i problemi che tali sfide pongono…” (Messaggio del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazio-ne 2012).

Questi eventi rendono più pressante l’esortazione a vegliare che la liturgia continuamente ripete in questi giorni. Vegliare è un atteggiamento che deriva dall’amore, vissuto con fedeltà e umiltà, nella consapevolezza di essere servi e quindi di dover amministrare beni che non sono nostri ma di Dio. “Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà svegli” (Lc 12, 37). A volte rimandiamo a tempi migliori il nostro agire, il nostro esprimerci, a tempi in cui ci sarà più comprensione. Il vangelo ci richiama a esprimerci adesso, perché è adesso il venire di Dio. Buon Avvento.

P. Corrado Masini Superiore Provinciale

Bologna, 15 novembre 2012

Corrispondenza

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Da Roma e dal… Vaticano!  Caro Padre Corrado,  Pace e Bene!  Ho sentito della tua salute. Spero che tu abbia superato quella "crisetta" cardiaca. D'altronde sei una persona sensibile e le sollecitazioni emotive della nostra pro-vincia devono provarti non poco. Ma sono certo che il Si-gnore ti darà la forza per continuare a svolgere il tuo difficile ministero.  Condivido con te la lettera nel file allegato che ho ri-cevuto stamane dal cardinale Prefetto dei Religiosi sul mio ultimo libercolo, Missione Extra Large. Stando a quello che mi ha scritto, pare che lo abbia gradito nei contenuti. La cosa mi fa piacere perché significa che certe idee, ben radicate nel mondo missionario, dopotut-to, sono accettate anche a livello di Santa Sede. Ho in-viato anche al Papa una copia del libro.  Il giorno 15 novembre sarò a Pesaro per la chiacchierata con gli amici della Cimi. Nel frattempo ricordami al Si-gnore.  Con affetto, 

p. Giulio Albanese  Ecco la lettera del Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: Reverendo Padre,

abbiamo ricevuto il gentile omaggio del Suo recente saggio Missione extra

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Palermo,Lecce,Bari,Chieti,Firenze,Bologna,Padova,Milano,Venego-noeGozzano.

Il coordinamento non vuole essere un organo decisionale, maunostrumentodellarete,checercadifavorirelapartecipazionediret-taeattivadituttiigruppi.Questopoggiasuundoppioprincipio:auto-nomiaeconsensocarismatico,teologicoepastorale.L’autonomiaim-plica cheogni gruppoprende ledecisionipiu convenienti alpropriopercorso,mentre il consenso (carismaticoe teologico-pastorale) e laforzaarticolatricealivellonazionale.IdueconsensinasconodatuttiigruppidiLMCpresentisuterritorio.Fruttidiquestodoppioprincipiosonounambientedemocratico,unsensodiresponsabilitaedicorre-sponsabilita con gli altri gruppi e con la famiglia comboniana, sia alivellolocalechenazionale.

Trepersone,ognidueanni,simettonoaserviziodelcoordina-mentonellaraccoltadelleistanzedaivarigruppi,perdarecontinuitaaivariprocessilocalienazionali,perosenzapoteredecisionaleoope-rativo.

IgruppiterritorialidiLMCsipropongono,conrinnovatadeter-minazioneaseguitodiquestocamminocollettivo: come luoghi di impegno sul territorio nella difesa della vita, della

pace, della giustizia, del creato, nell’accoglienza enella riconoscenzadelvaloredelledifferenze.Neltessereretisuprincipidisolidarietaereciprocita, per un rapporto vero e autentico con i Paesi a sud delmondo.comeluoghidivocazioneediformazioneperiLMCcomerealtaincuii“partenti”possanocontinuareaviverelamissio-

narietaallororientro.

Comecoordinamentoriconosciamo, inparticolare,nellecomu-nitaresidenzialiLMCunesperienzaprivilegiatadipresenzamissiona-riasulterritorio,testimonianzadelleprimecomunitacristianeespa-zioapertoachiparte.Nutriamoildesideriodiricercareunavicinanzachenonsiasoloterritoriale,maoperativaedicomunioneconlaFami-gliaComboniana inItalia. Inquestosensocipiacerebbecostruire in-sieme un percorso sulle questioni che oggi interrogano lamissione.Siamo iduciosi che il dialogo interno alla Famiglia Comboniana trareligiosi,religioseelaicipossacontinuareepossaaprirenuovestrade.

Insolidarieta,

IlCoordinamentodeigruppiLMCitaliani

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Verbale del Raduno 4/2012 del Consiglio Provinciale

Firenze, 23-26 ottobre 2012

1/4/12 Presenti: p. Corrado Masini (provinciale), fr. Claudio Bozza, p. Danilo Castello, p. Antonio Guglielmi, p. Venanzio Milani, p. Celestino Prevedello, p. Giovanni Taneburgo, p. Rinaldo Ronzani (segretario). Il Provinciale e i Consiglieri danno il benvenuto al neo-eletto consigliere P. Celestino Prevedello che prende il posto di P. G. Cavallini.

Preghiera e riflessione

2/4/12 Fr. Claudio Bozza introduce il raduno del CP guidando un momen-to di preghiera e condivisione basato sul brano evangelico di Mc 10,17-30. Nella sua riflessione, Fr. Claudio presenta alcuni spunti che legano il bra-no evangelico alla nostra vocazione missionaria e alla sua dinamica di rin-novamento che caratterizza la vita del missionario. Poi invita i membri del CP a fare memoria di alcuni nostri confratelli che sono riusciti a rinnovarsi e a fare un cambio consistente nella loro vita. Questa riflessione e condivi-sione ha permesso al CP di vedere quanta vitalità ed entusiasmo c’è nel cuore di tanti confratelli che si lasciano sfidare dai cambiamenti e li vivo-no come momenti di grazia e crescita per loro e per la missione. Lettura e approvazione del Verbale

3/4/12 Il CP valuta ed approva il Verbale del Raduno precedente (3/2012) tenutosi a Limone. ANIMAZIONE MISSIONARIA-EVANGELIZZAZIONE

Rapporto del Segretariato AMEV

4/4/12 Il CP legge il rapporto del Segretariato AMEV che si è tenuto a Pesaro (1-2 ottobre 2012) e, alla luce della riflessione e discussione si orienta come segue: Equipe AMEV con altre forze della Famiglia Comboniana: come già espresso nel verbale del raduno di luglio (74/12), il CP invita il Segretaria-to e gli animatori AMEV dei luoghi dove le Suore e/o i LMC sono presen-

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ti a studiare come implementare programmi di AM e nuove forme di colla-borazione, tenendo presente che all’incontro del CP con il CP delle Suore Comboniane se ne è già parlato e che c’è disponibilità sia da parte delle Suore che dei LMC a cooperare in questo senso. Commissione Migrantes: il CP rafforza la Commissione Migrantes con nuovi membri e un nuovo coordinatore nella persona di P. Giorgio Poletti. Il CP invita il nuovo coordinatore a fissare al più presto la data del raduno anche in vista del rinnovo della Carta dell’Immigrazione. Il CP ha preso nota anche delle altre questioni presentate dal Segretariato che riguardano aspetti particolari della vita della Provincia. Carovana Missionaria della Pace: dai commenti fatti è stata una iniziativa positiva. Il CP chiede a P. Zolli di preparare una relazione/valutazione sul-la Carovana mettendo in luce anche le finalità della stessa. Assemblea Provinciale AMEV

5/4/12 Il CP prende in visione il piano e le proposte presentate dal Segre-tariato per la prossima assemblea AMEV sul tema: “Essere missione oggi, a 50 anni dal Concilio Vaticano II” che si svolgerà a Pesaro dal 7 al 10 gennaio 2013. Avendo approvato il programma dell’Assemblea, il CP in-vita gli operatori AMEV a partecipare. L’assemblea AMEV è chiamata a presentare alla Provincia e al CP proposte concrete per stimolare il nostro stile di presenza come comunità di animazione ed evangelizzazione qui in Italia. Intanto il CP propone P. Zolli come Segretario dell’AMEV per un altro anno. LAICI

Laici Missionari Comboniani

6/4/12 P. Milani dà al CP una positiva valutazione della Convivenza dei LMC europei che si è celebrata a Verona (2-7 agosto 2012) e alla quale hanno partecipato circa 70 persone. La convivenza ha raggiunto il suo sco-po che era quello di riunire insieme i LMC che hanno fatto esperienza di missione e di conoscere il Comboni e il suo carisma. Anche dal punto di vista economico, i LMC sono riusciti ad autofinanziarsi, e questo è certa-mente un buon passo sulla strada di una certa indipendenza anche finan-ziaria. Nella stessa riunione il gruppo Italiano ha dichiarato di identificarsi in Laici Missionari Comboniani escludendo altre terminologie. Nei LMC si identificano sia coloro che partono per la missione (e che avranno una

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Lettera del Coordinamento dei gruppi LMC italiani

A p. Corrado Masini Superiore Provinciale e suo Consiglio A sr. Franca Artini Superiora Provinciale e suo Consiglio

A sr. Maria Rota Superiora Provinciale e suo Consiglio A Isabella Dalessandro Responsabile Generale e suo Consiglio

Carissimiecarissime,

il13e14ottobre2012sietenutoaPalermopressolacomunita“LaZattera” l'incontrodel coordinamentodeigruppidiLaiciMissio-nariCombonianiitaliani.Conquestaletteravorremmoinformarvidelpercorsocheillaicatocombonianoharealizzatoinquestianni.

LastoriadellaicatoallasequeladiGesuCristosulleormediSanDanieleCombonihaconosciutounanuovarinascitaconl’incontrodiRomadel2009.Inquestoincontrovarireferentideigruppiterritorialidilaicisisonoincontratiperconoscersiefarerete.Apartiredaquelmomentol’incontrosieripetutocircaduevolteall’anno.Nelmesedimaggio del 2011, a Firenze, si e realizzata un’assemblea sul temadell’Identita.Lı,ivarigruppi,raccontandosi,hannocontestualizzatolapropriaidentitamissionariaecomboniana.

Questocamminocontinuo,partecipatoeindivenirehaportatoa riscoprire la “reciprocitàel’interdipendenza” comenuovi volti dellamissioneoggi.Soprattuttolareciprocitacihapermessoprendereattodelladiversitadipresenzasulterritorio,anchesemossidallostessocarismamissionarioecomboniano.Questa ri lessionecihaportatiariconoscerci tutti comeLaiciMissionariComboniani(LMC): siamolaici immersinella storia,missionaripervocazionecristianae, comefruttodell'animazionemissionariadeiCombonianiedelleCombonia-ne, continuiamo a vivere del carisma del fondatore. Riconosciamo ilvaloreuniversaledellamissione,volendosuperarnel'accezionepura-mente geogra ica e sottolineando l’importanza che questa sia allostesso tempoAdgentese Intergentes. In questa ottica, che sentiamoprofeticaper laChiesa, sonoLMCsia i laicipartentiper lamissione,chelerealtaterritorialielecomunitaresidenziali.

Diconseguenza,a livellonazionale, il coordinamento e adoggicompostoda:- laicipartentie rappresentantidellerealta territorialidi:Agrigento,

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tendo a giovani di età vicina alla nostra la convinzione che un cambiamen-to è possibile. Le realtà positive incontrate nel nostro percorso in Campa-nia hanno fatto comprendere ancora meglio che lo slogan della carovana, I CHANGE, non è utopia ma è reale.

Nel popoloso quartiere di Scampia, l’incontro con l’associazionismo locale e gli istituti religiosi impegnati nella promozione umana ci hanno offerto un’immagine diversa da quella stereotipata negativa propagata dai mass media. La Casa Arcobaleno che ci ha ospitato è abbellita da una ric-chezza di colori che contrasta con lo squallore dell’architettura popolare di Scampia e ci ha fatto riscoprire ciò che diceva Dostoyevsky: la bellezza salverà il mondo.

Ultima tappa della carovana è stato il Rione Sanità, uno dei quartieri storici della città di Napoli. La tavola rotonda a conclusione della giornata ci ha messo al corrente delle tante iniziative che dal basso stanno sorgendo a favore della gente di questo territorio. Degni di nota sono il Centro la Tenda di don Antonio Vitiello per i senza fissa dimora, la Cooperativa La Paranza iniziata da don Antonio Loffredo che valorizza i siti storici del rione incrementando il turismo e creando opportunità di lavoro per i gio-vani; il Last minute Market che recupera dai supermercati prodotti in sca-denza per poi distribuirli ai poveri e il Microcredito che in collaborazione con Banca Etica aiuta l’avvio di piccole attività. La coordinatrice della campagna per l’acqua bene comune ha invitato a continuare la lotta contro le lobby che vogliono privatizzarla a dispetto della volontà espressa nel referendum da 27.000.000 italiani a favore del diritto all’acqua per tutti.

Domenica 30 settembre. La carovana ha concluso il suo percorso con la celebrazione eucaristica nella Basilica extra moenia presso le cata-combe di San Gennaro. Presieduta da don Gianni Cesena, direttore nazio-nale di Missio, l’eucaristia è terminata con la cerimonia di invio con la quale tutti i partecipanti sono stati invitati a rinnovare il proprio impegno adottando nuovi stili di vita. I binari che portano al cambiamento possibile sono sobrietà; nuovo rapporto con le cose passando dal consumismo al consumo critico; nuovo rapporto con le persone recuperando la ricchezza delle relazioni umane; nuovo rapporto con la natura basandosi sulla re-sponsabilità ambientale e nuovo rapporto con la mondialità superando l’assistenzialismo a favore della giustizia sociale.

Prossimo appuntamento la carovana missionaria della pace 2014 in Calabria? Un’idea bisbigliata da alcuni, ma da tenere in considerazione visto l’interesse suscitato nei partecipanti alla carovana appena conclusasi.

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formazione specifica al riguardo), sia coloro che rientrano, come quelli che operano sul territorio italiano. L’Assemblea internazionale dei LMC si terrà a Maia (3-8 dicembre 2013) con diverse riflessioni e contributi sull’identità e missione dei LMC.

Coordinamento dei LMC Italiani

7/4/12 Il CP prende atto del raduno del Coordinamento dei LMC avvenu-to a Palermo (13-14 ottobre 2012) al quale hanno partecipato diversi rap-presentanti dei LMC dell’Italia. E’ stata anche letta la lettera che il Coor-dinamento dei LMC Italiani ha inviato a noi, ai CP delle Suore Combonia-ne in Italia e delle Secolari nella quale si delinea il percorso che il laicato comboniano ha realizzato in questi anni (vedi p. 33-34). Nella sua riflessione, il CP sottolinea che la Provincia Italiana è sempre più coinvolta nel cammino dei LMC e desidera accompagnarli e offrire loro sostegno e supporto. Nello stesso tempo, il CP incoraggia i LMC: - a definire meglio la loro identità (chi può dirsi LMC, il cammino da fare, ecc.), sottolineando la spiritualità comboniana (necessità di approfondire vita, attività e pensiero di Comboni) e la dimensione dell’animazione mis-sionaria e dalla evangelizzazione come viene vissuta nell’Istituto e nella Provincia Italiana; - a trovare modi concreti di collaborazione a livello locale con la comunità sul territorio e con la Chiesa locale e, dove possibile, di formare delle equipes a livello di Famiglia Comboniana. Il CP decide di rafforzare la Commissione provinciale Laici e appoggia l’idea di organizzare un incontro per i confratelli incaricati di seguire i gruppi dei LMC che si incontrano nelle nostre comunità.

La Zattera (Palermo)

8/4/12 P. Milani, con le osservazioni anche di P. Guglielmi, presenta una breve relazione sulla situazione dei LMC di Palermo e il documento con il bilancio economico e le attività della Zattera. Al termine della relazione e della discussione, il CP: - incoraggia i LMC a continuare nelle varie attività di animazione ed evan-gelizzazione; - riceve il rapporto economico che hanno inviato e che sarà valutato anche dall’Economo Provinciale; - si augura che vengano presto trovate altre famiglie o almeno una terza;

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- è informato che il Consiglio dei Saggi pare abbia esaurito il suo scopo e missione: resta comunque un punto fermo per La Zattera l’impegno a con-frontarsi con il responsabile dei Laici della provincia e la comunità com-boniana di Palermo per verificare il cammino. PROMOZIONE VOCAZIONALE

Relazione del Segretario

9/4/12 P. C. Prevedello presenta brevemente le attività che riguardano la PV e la Formazione di base. - GIM: il GIM di Padova è partito bene con un buon numero di giovani al GIM 1 (circa 35) e 10 al GIM 2. A Venegono la nuova equipe GIM porta avanti il suo lavoro tra i giovani con buone speranze. Anche al Sud il GIM è partito bene. Una relazione dettagliata sui GIM e sulle attività estive (campi, ecc.) sarà presentata dopo l’assemblea della PV di novembre, quando le equipes GIM incontreranno. - Postulato: al momento non ci sono postulanti, ma sembra che un candi-dato possa entrare nel secondo semestre dopo aver completato la laurea in giurisprudenza. - Noviziato: i nostri 4 novizi procedono bene. - Scolasticato: l’anno scolastico è iniziato bene con 11 scolastici.

L’assemblea della PV si terrà a Firenze il 22 novembre 2012 al termine del raduno delle equipes GIM (20-22 novembre). A questa Assemblea sarà invitato anche il Segretario dell’AMEV.

Corso di FP e Assemblea Promotori Vocazionali e Formatori

10/4/12 P. Prevedello presenta brevemente le conclusioni del Corso di FP e Assemblea Pro-motori Vocazionali e Formatori (Maia, 1-14 luglio 2012) sottolineando il coinvolgimento delle Comunità nella promozione vocazionale e nella preghiera per le vocazioni.

… L’impegno per la promozione vocazionale elaformazionenellesuevarietappeeunapriori-ta particolarmente sentita nelle CircoscrizioniComboniane. Si sente il bisognodiun impegnopiu decisonella scelta e preparazione speci icadeipromotoriedeiformatori(AC‘09, 76).

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clandestinità diventando così facilmente ricattabili dalla criminalità orga-nizzata.

A Caserta, la cooperativa sociale neWhope, promossa da suor Rita con alcune consorelle Orsoline, opera per il recupero delle donne vittime della tratta offrendo loro la possibilità di un percorso che comprende aspetti psicologici, legali, educativi affinché ritrovino la loro dignità. At-traverso il lavoro della sartoria, la cooperativa neWhope mette in condizio-ne queste donne di utilizzare i loro talenti e permette loro di godere un’au-tonomia economica. Il progetto di neWhope è un laboratorio di crescita umana dove si sperimenta la parità tra chi aiuta e chi è aiutato.

Nella giornata dedicata all’ambiente, la carovana si è fermata a Se-nerchia e precisamente all’Oasi Valle della Caccia presso le sorgenti d’ac-qua pura di un affluente del fiume Sele. Qui, guidati da padre Domenico Guarino, abbiamo celebrato il rito della Pachamama per ringraziare Dio del dono della madre terra. Ognuno di noi attraverso questo rito ha preso consapevolezza dell’importanza di sentirci in comunione con la terra e della necessità di accrescere il nostro impegno per la salvaguardia del creato: la posta in gioco è la sopravvivenza del genere umano e della vita del nostro pianeta. A questo riguardo padre Alex Zanotelli ci ha ricordato più volte il grave problema dell’inquinamento della terra e dell’acqua in Campania di cui è principalmente responsabile la camorra. Allarmante è la situazione nelle zone a nord di Napoli (la terra dei fuochi) dove la combu-stione di roghi tossici causa la dispersione continua di diossina e nel cosid-detto triangolo della morte che comprende Nola, Marigliano e Acerra dove sono stati versati rifiuti tossici industriali. Nelle campagne del Casertano sono state sepolte tonnellate di rifiuti altamente tossici provenienti dal po-lo chimico di Marghera. È stato riscontrato che l’inquinamento della terra e delle acque sta causando un incremento esponenziale di malattie come tumori e leucemie nella popolazione che vive in quelle zone. Alla sera del-lo stesso giorno, nel carcere ICATT di Eboli i detenuti ci hanno fatto par-tecipi di uno spettacolo teatrale preparato da loro. Abbiamo compreso co-me l’attività teatrale richiede autodisciplina ed è uno strumento importante per i detenuti al fine di raggiungere un equilibrio interiore e un riscatto sociale.

A Salerno abbiamo condiviso i temi trattati dalla carovana con gli studenti degli ultimi anni in tre istituti scolastici superiori. Attraverso que-sta esperienza noi giovani da spettatori siamo diventati testimoni trasmet-

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Ecco il documento finale preparato dai partecipanti alla

CAROVANA MISSIONARIA DELLA PACE 2012 Regione Campania 25 – 30 settembre 2012

Noi pellegrini della carovana missionaria della pace ci sentiamo di elevare un canto di grazie a Dio perché nelle tappe del nostro cammino nella bella e martoriata terra della Campania ci ha mostrato segni meravigliosi di speranza. Da Pozzuoli a Castelvolturno, da Caserta a Senerchia, Eboli, Salerno e nei quartieri di Scampia e Sanità di Napoli abbiamo incontra-to persone e comunità che di fronte ai poteri della mafia, alla distruzione dell’ambiente e allo sfruttamento degli esseri umani nella trat-ta non si sentono scoraggiati e testimoniano che c’è una via di uscita dalla rassegnazione e dall’indifferenza. Animati da un profondo sen-

so di giustizia sono impegnati in prima fila per rimuovere le radici di ogni forma di oppressione sociale e distruzione ambientale rifiutando ogni logi-ca di assistenzialismo che fin d’ora sembra aver caratterizzato le politiche locali.

A Pozzuoli, Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo vittima innocente uccisa in una sparatoria tra due clan mafiosi, ha trasformato il dolore della perdita in un impegno di giustizia nel suo territorio. Facendosi promotrice di incontri tra familiari delle vittime della camorra e giovani detenuti nel carcere di Nisida, Alessandra ci ha fatto comprendere che ac-canto all’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura c’è bisogno di un coinvolgimento della società civile perché chi si è macchiato di vari reati possa redimersi e contribuire positivamente alla crescita della comu-nità.

A Castel Volturno, al centro Fernandes che è punto di rifermento di svariate centinaia di immigrati, ci ha colpito la testimonianza di alcuni di loro che hanno saputo ritrovare la loro dignità umana nonostante le molte-plici difficoltà che uno straniero sperimenta in un ambiente sociale degra-dato. Di fronte a questo siamo stati sfidati a respingere la tentazione di rifiutare lo straniero. Il sistema di leggi italiane invece di favorire l’inte-grazione degli immigrati nella società italiana, li costringe a vivere nella

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FORMAZIONE PERMANENTE

Verbale della Commissione 11/4/12 Viene letto il verbale dell’incontro del Segretariato (Verona, 14 settembre 2012). Alla luce della riflessione che segue, il CP chiede alla Commissione di implementare in particolare alcune delle proposte che sono state presentate per l’anno 2013, tenendo presente anche il tema del 2013: “Fraternità e cammini di riconciliazione”. In particolare: - Pubblicare quattro inserti nel Notiziario dedicati al tema della “Fraternità e cammini di riconciliazione”. - Gli esercizi spirituali saranno sul tema della fraternità e riconciliazione. - Nell’anno della fede, riflettere sul tema: la fede in Daniele Comboni (Fede e Africa, Fede e Civiltà, fede e il missionario). P. Furioli potrebbe scrivere qualche articolo su questo tema. - La commissione è invitata a segnalare ai confratelli libri e articoli che ci aiutano a rileggere in chiave missionaria i principali documenti del Vaticano II. Su invito della commissione, P. Danilo Castello ha scritto un articolo-riflessione “Dalla Missione all’Evangelizzazione. 50 anni dall’Ad Gentes”che sarà inviato a tutti i confratelli. Assemblea Superiori (Pesaro, 26-30 novembre 2012) 12/4/12 P. Ronzani presenta il programma per l’assemblea dei Superiori che si terrà a Pesaro da lunedì 26 sera fino a venerdì 30 pranzo sul tema: Evangelizzazione e Fondo Comune Totale. Nella mattina del primo giorno Luciano Benini ci guiderà in una riflessione ad ampio raggio sul tema dell’economia in prospettiva evangelica secondo la logica del dono, della gratuità e della fraternità. Nel pomeriggio P. L. Codianni alla luce della situazione economica della Provincia presenterà il Piano di politica econo-mica della Provincia e i passi per l’implementazione del FCT. Si darà spazio anche alla presentazione di altre questioni che riguardano la vita della provincia. L’ultimo giorno, in continuazione al tema dell’ultima as-semblea, P. G. Crea presenterà il seguente tema: “Come i soldi e l’econo-mia segnano anche le relazioni comunitarie”, offrendoci alcune piste-proposte per crescere nella dimensione del dono e della gratuità. L’ultima mattina ci sarà un intervento di don Ezio Falavegna per celebrare il 50º anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e sottolinearne la pro-spettiva missionaria oggi. L’Eucarestia conclusiva sarà presieduta da Mons. Giovanni Tani, arcivescovo di Urbino.

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CANAM

13/4/12 P. Taneburgo informa il CP sul raduno del gruppo ristretto della CANAM (Brescia, 24 settembre 2012) con il Dott. Perina per dare inizio alla preparazione di un Organigramma comune ai vari Centri che dovreb-bero operare ‘in rete’. In vista di rendere un servizio più efficace ai confra-telli anziani e ammalati, e in linea con le nuove norme legislative, diversi passi sono stati fatti in questi mesi, come: - L’analisi dei costi dei CAA, la preparazione di un Programma di Contabilità comune a tutti i Centri, in particolare Verona, Brescia, Milano. - Migliore organizzazione del lavoro e del personale dipendente. Nella discussione che segue, il CP: - incoraggia la CANAM a definire l’Organigramma e a gestire le varie questioni del personale dipendente in collaborazione con l’Economo Pro-vinciale; - ribadisce la necessità di garantire una certa rotazione per i confratelli che sono impegnati nelle strutture CANAM. ECONOMIA

Incontro con il Segretario

14/4/12 Mercoledì 24 ottobre, P. Luigi Codianni, Economo Provinciale, incontra il CP e presenta la sua relazione sulla situazione economica della provincia, sottolineando i seguenti punti:

1. Lettera Circolare a tutti i Comboniani Italiani sulle eredità e beni: Le nuove norme del diritto civile ci chiedono di aggiornare il nostro Diretto-rio Provinciale sulla questione delle eredità e dei beni che riceviamo dalla famiglia, o altri, nonché delle offerte, donazioni, pensioni, ecc. L’econo-mato suggerisce di preparare una lettera circolare da presentare all’Assem-blea dei Superiori e poi inviarla ai confratelli italiani.

2. Assemblea degli Economi: L’assemblea degli economi delle comunità si realizzerà a Pesaro dal 4-8 Marzo 2013. Nell’incontro del prossimo segre-tariato si farà la programmazione delle giornate di lavoro che vedranno i confratelli impegnati soprattutto nello studio e implementazione del FCT. Sono stati invitati anche Fr. Giusti (CG) e P. Lurati (Economo Generale).

3. Visita di Mons. Brock: La fondazione Liebenau, legata alla Conferenza Episcopale Tedesca e che si occupa di assistenza ad anziani, ha studiato la possibilità di investire nel Nord Italia considerando la domanda che c’è di

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libertà responsabile e’ il car-dine attorno a cui ruota la formazione. Le Regole, Comboni le ha volute centra-te su pochi principi con la fiducia e certezza che poi ciascuno le avrebbe sapute adattare alle varie circostan-ze. La vita non e’ ubbidienza ad una regola ma fedeltà ad una persona.

Il Futuro – Per quanto riguarda gli esercizi, il corso per il 2013 e’ già sta-to fissato : da lunedì pomeriggio 2 Settembre al sabato pomeriggio 7 Settembre. Il tema e’ stato perfezionato col sottotitolo La mistica della Missione. E’ l’anno della Fede e il decimo anniversario della canonizza-zione del Comboni. Ho già scritto a P. Pierli e sono in attesa della sua di-sponibilità per venirci in aiuto.

L'ultimo libro di padre Giulio Albanese, ha il titolo di "Missione XL. Per un Vange-lo senza confini". L'intento è quello di pro-vocare, scrive P. Giulio nella prefazione, quel cristianesimo algido e ingessato, a volte paludato, fatto di candelabri e mer-letti, che sta allontanando sopratutto i gio-vani dalle comunità. Mentre oggi è la Parola che più che mai deve uscire dalle sacrestie, per entrare a pieno titolo nelle vicende umane: a 360°, in misura… XL, extra large! Come senza più aspettare deve oggi scen-dere in campo la Chiesa? Come la missio-narietà può diventare realtà concreta di opere di evangelizzazione e non solo "malattia del mattone"? A queste e tante altre domande con altret-tante provocazione risponde P. Giulio. Ci aiuta a riflettere sulla centralità dell’annuncio della Buona Notizia, ridando così slancio, senso e significato alla nostra esistenza e vocazione missionaria!

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sio di Limone sia profondamente vero: La Spiritualità del Comboni e’ an-cora tutta da forgiare. Metodo – Siamo partiti dalla convinzione che il metodo induttivo dell’esperienza sia incomparabilmente superiore al metodo deduttivo cha sa di teorie astratte. Per questo sono stati definiti un “bagno” di spiritualità ispirata dal Comboni al posto giusto ricco di stimoli e per un periodo di tempo adeguato senza troppe lungaggini e rigorismi. La struttura – Gradualmente stanno emergendo i quattro pilastri della Spiritualità del Comboni. 1. La dimensione contemplativa: che il Comboni stesso riassume in un testo molto citato e che si colloca proprio all’inizio delle Regole. “…tener gli occhi fissi su Gesù Cristo”. Comboni diceva: non fare la meditazione questo sì e’ peccato. Il Card. Martini da poco scomparso trovava in questo tempo normalmente riservato al mattino lo sprint e la sorgente segreta di serenità gioiosa per tutta la giornata.. Del resto e’ il metodo di Gesù che passa parte della notte in preghiera e riempiva poi le sue giornate dell’an-nuncio gioioso della vicinanza amorosa del Padre. Comboni era un con-templativo in azione. 2. La dimensione mistica: “amandolo teneramente”. Comboni a un certo punto della sua vita si e’ sentito amato in maniera incondizionata e di qui e’ nato un processo di trasfigurazione che lo accompagnerà per tutta la vita.. Confronta l’enorme differenza tra la prima e la seconda lettera a Don Pietro Grana parroco di Limone. La prima tormentata dal dubbio e dall’in-certezza. La seconda traboccante di fiduciosa certezza. Cosa era avvenuto nel lasso di tempo tra il 4 luglio e il 13 agosto? Comboni durante gli Eser-cizi alle Stimmate e dopo il colloquio con P. Marani e’ profondamente cambiato. Il posto dell’io attorno a cui ruotava tutta la sua focosa spiritua-lità viene occupato da Cristo Gesù (13 Agosto 1857). “Fidati di Cristo” gli dirà P. Marani. E lui scriverà a Don Pietro Grana: “ io mi fido di Cristo e della Madonna”. E ha trovato quella forza (di partire) che prima non ave-va. Di qui dice Lozano e’ iniziato il processo di emarginazione dell’io. Non per niente la “positio” chiama quest’anno l’anno della fede. - Combo-ni sarai sempre più un innamorato di Cristo. 3. Dimensione personale – Quando ti senti amato così in maniera incon-dizionata la risposta non potrà essere che una sola: Donazione totale di sé. Proprio come fa chi si sente innamorato. 4. Dimensione di libertà interiore: dono che il Comboni ha avuto da na-tura, perfezionato al Mazza per l’influsso dei Rosminiani. Per Rosmini la

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posti letto per accogliere gli anziani. Hanno chiesto ai confratelli della DSP e anche alla nostra provincia se c’era un interesse ad alienare degli immobili. Il segretariato, in dialogo con il provinciale, ha deciso di far vi-sitare al prelato le comunità di Arco, Venegono e Rebbio. Questa visita avverrà in gennaio 2013. 15/4/12 Per quanto riguarda le Comunità, P. Codianni ha toccato i se-guenti punti: - Contabilità e bilanci semestrali: una prima revisione dei bilanci seme-strali delle comunità fa vedere che continua il trend negativo. Diverse co-munità non sono preparate a fare i preventivi e c’è una difficoltà oggettiva da parte di alcuni economi di fare contabilità. I bilanci semestrali arrivati sono stati 21 su 24. Diverse comunità hanno speso più del budget, mentre altre hanno speso meno del budget. - Personale dipendente: In questi mesi si è fatto uno studio nella maggior parte delle comunità per bilanciare la presenza del personale sugli effettivi bisogni della comunità e parificare gli stipendi del personale che hanno pari mansioni rispettando chiaramente il consolidato fino ad oggi. - Fotovoltaico: continua lo studio per istallare il fotovoltaico nelle comuni-tà di Bari, Lucca, Padova e Pesaro per poi presentarlo al CP. - Contratti di manutenzioni e dei servizi con i fornitori: tutti i nuovi con-tratti di manutenzioni e dei servizi con i fornitori, dal 1º gennaio 2013, devono essere firmati con la validità di un anno. Il possibile rinnovo deve essere discusso e controfirmato. Non accettiamo più contratti che si rinno-vano tacitamente. Per i vecchi contratti si aspetta la scadenza e per i rinno-vi sarà usata la stessa prassi. - Bari: Le attività relative alla ristrutturazione di parte della casa per l’Eco-tel non possono essere implementate per mancanza di fondi. Si cercano altri soggetti che possono essere interessati alla struttura. - Nuovo CAA di Castel D’Azzano: Il Segretariato dell’Economia presenta il nuovo progetto al CP per l’approvazione. La questione con l’Architetto Gugole non è ancora risolta completamente. Al consiglio comunale di Ca-stel D’Azzano abbiamo già presentato la nuova bozza di convenzione e aspettiamo la risposta. - Lecce: Purtroppo quando sono stati fatti i lavori di ristrutturazione della struttura di Lecce non è stata chiesta l’agibilità del reparto GIM e dei gara-ge. Per continuare il lavoro di organizzazione dei documenti per procedere al passaggio della struttura dal CG alla PI è necessario fare dei lavori per richiedere l’agibilità delle due unità. P. Codianni ha suggerito a P. Claudio Lurati di sospendere temporaneamente i lavori e di fare solo il passaggio della casa di Bari. - Milano: Considerato la richiesta dell’ASL di Milano di avere un revisore

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contabile nelle strutture RSA e l’accesso agli estratti conto delle banche, l’economato ha deciso di separare la contabilità della struttura RSA dalla comunità. A partire da gennaio 2013, la comunità avrà due conto correnti e un piano di conti separato per la rendicontazione.

- Venegono: La commissione ad hoc per lo Studio della casa di Venegono, considerate le difficoltà a reperire altra sede e a vendere la proprietà, ha affidato allo Studio BLU la preparazione di un preventivo per la sistema-zione delle stanze della parte centrale della casa. Nel segretariato dell’Eco-nomia è stata presentata anche la possibilità di ristrutturare la parte ex-noviziato del Castello per allocare 5 appartamenti per i LMC. Nel segreta-riato sono state sollevate alcune questioni ma non si è arrivati ad una deci-sione su Venegono. Il CP prevedendo che ci saranno spese aggiuntive chiede che la questione sia studiata bene dall’economato. 16/4/12 Altri punti:

- Ristrutturazione dell’Economato: Con l’implementazione del FCT è ne-cessario rivedere lo spazio “fisico” e di gestione delle attività che hanno una diretta correlazione con il segretariato dell’economia: economato, pro-cura, anagrafe, ONLUS e progetti. Fr. Dal Santo Tarcisio sta entrando in pieno nell’attività dell’economato.

- Eredità e legati alle Onlus: È necessario studiare una nuova configura-zione giuridica della Mondo Aperto Onlus che tenga in conto più diretta-mente la figura del Collegio. Per la Fondazione non ci sono problemi per-ché il socio unico è il Collegio e quindi le donazioni possono essere ripas-sate alla provincia senza problemi. 17/4/12 Al termine della presentazione di P. Codianni e della discussione, il CP invita l’economato Provinciale a seguire le varie questioni aperte e, su alcune di esse, si orienta come segue:

1. Lettera Circolare a tutti i Comboniani Italiani sulle eredità e beni: ac-cetta la proposta del’Economato di presentare la lettera all’Assemblea dei Superiori prima di spedirla ai confratelli, e chiede di inserire nella lettera anche la questione dei progetti. Il testo da inserire nel Direttorio verrà stu-diato e poi presentato alla DG.

2. Associazione Avoco: il CP decide di estinguere l’Avoco e, visto il parere favorevole del Segretariato dell’Economia, ratifica la nuova associazione di volontariato denominata SERVOCO (Servizio Volontari Comboniani). Gli uffici competenti hanno redatto lo Statuto per renderla operativa. Fon-

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laici missionari comboniani hanno passato una giornata con noi questa estate. Don Mario Trebeschi , la Kidane’ e l’omelia tenuta dal Superiore nella cosiddetta Cattedrale ( un ambiente per le celebrazioni religiose ac-canto alla casa Natale li ha aiutati a re-impossessarsi della passione per la Missione che ha reso grande e significativa la vita del Comboni. Di questo come anche della mostra “Salvare l’Africa con l’Africa” che illustra in maniera geniale attraverso 12 figure africane (sei uomini e sei donne) come “il Sogno di un uomo sia diventato realtà nella vita di tanti”. Fra poco incomincerà il suo viaggio nelle parrocchie e nelle scuole per mostrare un altro volto dell’Africa. L’Africa del futuro e della speranza.. Ci e’ già stata chiesta da Rai2 che e’ stata qui per un’intervista nel primo anniversario di Mons. Cesare Mazzolari di Rumbek.

Limone e i Comboniani - Secondo il dettato del Consiglio Provinciale del marzo 2005 il nostro compito qui a Limone e’ di “aiutare tutti coloro che vi si recano – appartenenti al mondo comboniano in primis – ad incon-trare la figura del nostro padre e fondatore. Oltre i due corsi di esercizi per comboniani e comboniane numerosi come partecipazione e ben riusciti, non abbiamo mai avuto tanti confratelli come quest’anno in visita a Limone. Tutti si sono trovati bene. Un paio di con-fratelli (Rocco e Pellerino) hanno fatto gli esercizi da soli aiutati da P. An-drea. Tutta la comunità ha cercato di collaborare nel creare e mantenere il necessario clima di silenzio e raccoglimento. Gli esercizi a Limone hanno alcune caratteristiche che e’ bene ricor-dare. Prima di tutto con quelli di quest’anno siamo già alla quarta edizio-ne. Ha incominciato P. Teresino Serra attorno alla data del 15 marzo. Era-vamo nel 2010. Quelli attorno alla data del 10 Ottobre sono stati predicati da P. Glenday. Quest’anno il corso di Settembre e’ stato predicato da P. Taneburgo e quello di Ottobre dal P. Generale. Come vedete abbiamo cer-cato persone con due caratteristiche: una profonda conoscenza del Combo-ni e una larga esperienza della vita della congregazione. Il Tema – Gli esercizi fatti a Limone non sono come gli altri.. Innan-zitutto una prima catechesi viene da ciò che qui si vede, si tocca, si esperi-menta. Il luogo stesso parla e se c’e’ un adeguato spirito di raccoglimento si può percepire qualcosa di indicibile di ineffabile di unico. Di conse-guenza non saranno necessari lunghi discorsi ma molta preghiera. E’ un rigenerarsi ad una fonte che ci appartiene. Naturalmente tutto verte attorno alla Spiritualità del Comboni. Sono convinto che quanto ha detto anni fa Gian Paolo Pezzi in un simpo-

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lasciarci le sue impressioni e ha scritto: “Due cose mi hanno impressionato nel piano di rigenerazione dell’Africa: primo il ruolo del laicato e secondo il ruolo della donna – e poi ha soggiunto – Se la Chiesa oggi vuole rigene-rarsi deve passare ancora attraverso queste strade” e poi chiede a Daniele Comboni di renderlo partecipe del suo spirito e della sua passione per il Regno di Dio”. Nel viaggio di ritorno dopo averlo ringraziato per le tre lettere pastorali già scritte mi ha promesso di completare il ciclo con una quarta sulla missionarieta’ della Chiesa locale. Due settimane dopo vengo a sapere che ha raccontato l’episodio di fronte a 250 preti della diocesi chiedendo umilmente la loro collaborazione. La cosa non si e’ ancora ma-terializzata a causa del Sinodo in corso. Mi son detto: veramente Daniele Comboni parla ancora e vuol far sentire la sua voce. Sono tanti anche i gruppi che non si accontentano di una visita veloce ma decidono di passare alcuni giorni o un weekend con noi quasi per in-contrare al vivo Daniele Comboni. Da gennaio a fine Settembre ne ho con-tati 37: Scouts, molto numerosi.. Intere classi delle superiori. Abbiamo avuto per diversi weekend il liceo classico e quello scientifico dei Mazzia-ni di Verona. Gruppi di Famiglie ecc,. ecc. Nel convegno di Limone degli ex Comboniani uno di loro ha lasciato scritto “ Comboni mi fece la grazia di guardare veramente e decisamente verso l’Alto. Ora lui e’ entrato in casa mia. Lo prego. Ogni volta che ho chiesto un favore mi ha sempre esaudito”. Inoltre abbiamo avuto numerose coppie o persone singole che chiedono di passare alcuni giorni di riposo e di preghiera nella nostra co-munità.- Una persona proveniente dalla Germania scrive “Ein Ort der Ruhe und Besinnung, wundebar! “ (Un luogo di pace e di meditazione, meraviglioso).

Non possiamo non fare un cenno anche ai così detti “Giovedì in Monastero” iniziativa della Pastorale del Turismo per il Garda, gestiti da P. Andrea. Le sue meditazioni attirano sempre una cinquantina di persone per ogni giovedì di luglio e agosto.

Così pure non possia-mo passare sotto silen-zio la visita dei postu-lanti d’Europa e novi-zi che si sono poi fer-mati per un corso di esercizi predicati da Joaquin Valente. I

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damentalmente ci sono quattro novità rispetto alla precedente: 1. È una entità privata riconosciuta secondo le norme del diritto civile; 2. Solo Comboniani faranno parte del direttivo; 3. L’immatricolazione dei volon-tari è gestito dall’economato; 4. I consiglieri provinciali saranno membri di diritto del direttivo. Lo statuto sarà “sostenuto” da un regolamento inter-no che spiegherà le modalità del funzionamento dell’associazione. Dopo la redazione e l’approvazione finale dei due strumenti si farà un libretto per distribuirlo nelle comunità. Il CP elegge P. Milani Presidente della Servo-co.

- Nuovo CAA di Castel D’Azzano: approva il nuovo progetto e chiede all’Economato di presentare il preventivo e il piano dei lavori. Bari: invita la Comunità a cercare altre persone/organizzazioni interessate ad usare parte della casa.

- Lecce/Bari: dà il benestare alla sospensione dei lavori a Lecce, e al pas-saggio della casa di Bari alla PI.

- Limone: Vista la richiesta del Sig. Montagnoli Arturo, proprietario del ristorante Dalco adiacente al nostro terreno, di poter usufruire dell’esube-ro/disavanzo dell’acqua del serbatoio che alimenta la nostra struttura, e del parere favorevole del Segretariato dell’Economia, il CP chiede che venga coinvolta anche la comunità di Limone - oltre al Comune - visto che il sovrappiù di acqua era usato per il giardino.

18/4/12 RICHIESTE DI AIUTO Il CP approva le seguenti richieste di aiuto: Verona CM: per l’acquisto del camioncino; Sr E. Kidané: per il numero speciale di Combonifem.

FINANZIAMENTO DI PROGETTI

19/4/12 Visti i pareri della Commissione Progetti, riunita a Verona il 3 ottobre 2012, il CP approva il finanziamento dei seguenti progetti: 1. BNE / p. Bombieri & fr. Soffientini – costruzione salone per formazione umana 2. BS / p. H. O. Alvares – educazione sui diritti umani popolazioni indige-ne 3. CA / p. Zaffanelli – sostegno per spese postulato 4. CN / p. Corbetta – finitura ambulatorio + materiali per ORL 5. CN / fr. G. Maroso – garage e tettoia per essiccare legname

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6. DCA / pp. Pezzei & C. Romero – contributo per acquisto casa per AM 7. KE / p. T. Herreros – Pozzi in varie scuole 8. MO / p. G. Palagi – acquisto carta per la rivista Vida Nova - Anchilo 9. U / p. Besigye & fr. Drago – contributo costruzione chiesa a Butinde Altra questione di Economia

20/4/12 Commissione ad hoc per Venegono: P. Milani presenta breve-mente le conclusione alle quali è giunta la Commissione per la casa di Ve-negono al termine del suo studio e incarico. Non avendo trovato soluzioni a come mantenere la nostra presenza in Zona, suggerisce di ristrutturare il Castello al fine di renderlo adeguato all’accoglienza di confratelli anziani, del GIM, e anche dei LMC e propone la vendita di Rebbio. Il CP studia la proposta: - se da una parte è importante rimanere a Venegono per la nostra lunga tradizione di presenza, di attività GIM e di AM nel territorio, e per il fatto che siamo punto di riferimento e centro di attrazione per la diocesi di Mi-lano, - d’altra parte si vede anche la difficoltà di unire in una unica struttura fi-nalità diverse (anziani. GIM, AM, LMC), oltre al fatto che il Castello ri-chiede un impegno consistente a vari livelli, non ultimo la necessità di ga-rantire personale efficiente per molti anni; - Rebbio è ben inserita nel territorio: come struttura per anziani risponde alle necessità che abbiamo e dà anche la possibilità di ministero essendo vicina alla città di Como.

Alla luce della discussione che segue, il CP: - sottolinea che il futuro di Venegono è connesso anche ad un possibile acquisto del Castello da parte della Fondazione Liebenau, legata alla Con-ferenza Episcopale Tedesca. Una risposta in merito ci verrà data dopo la visita di Mons. Brock in Italia in gennaio 2013. - ritiene opportuno consultare la base (i confratelli in Italia) sul futuro di Venegono e di chiedere anche il parere della DG sulle possibilità di vendi-ta o ristrutturazione prima di prendere qualsiasi decisione; - incarica P. Milani e P. Ronzani di preparare una lettera che sarà inviata ai confratelli in cui si presentato gli interrogativi, i vantaggi, le difficoltà e le opzioni. Il progetto della ristrutturazione e relativo costo siano studiati dal Segreta-riato dell’Economia.

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P. Castello condivide alcune riflessioni su Limone:

“Daniele Comboni parla ancora”

Usiamo il nome di questa rubrica che da anni abbiamo introdotto in tutti i bollettini parrocchiali della zona per dare uno sguardo in questo scorcio dell’anno (tempo di valutazioni) alla vita, attività, iniziative, attor-no alla casa Natale del Fondatore. E parliamo prima del movimento di pel-legrini cha va crescendo sempre più.

Pellegrini – La sacralità del luogo che ha dato i natali a un grande della spiritualità e strategia missionaria esercita una forte attrattiva in molti che si mettono in pellegrinaggio e vengono qui quasi per ricevere forza e ispi-razione da chi ha saputo vivere la propria esistenza da innamorato di Cri-sto e dei fratelli più poveri e abbandonati. Il loro numero va crescendo. Da gennaio a fine settembre ho contato più di 2000 firme nell’Albo d’oro (il libro dei pellegrini). Naturalmente il numero dei pellegrini è stato molto più elevato. Non e’ facile tenere il con-to. Le loro riflessioni rappresentano quella forza di illuminazione che San Daniele ancora esercita, espressa nel linguaggio semplice e narrativo della fede autentica e genuina dei visitatori. Molti restano sorpresi e attratti dal percorso multimediale: una cosa unica dicono tutti: Grazie del messaggio. Grazie Daniele. Per il tuo sogno anche noi ci siamo fatti sognatori. In bi-blioteca abbiamo 34 volumi di commenti, riflessioni e preghiere dei pelle-grini in Italiano, ma molti sono in tedesco. La parola che ricorre di più e’ Ruhe. La pace e la serenità che si respira in questo luogo. Abbiamo inizia-to la traduzione in vista di una pubblicazione che si potrebbe intitolare “I racconti dei pellegrini a Limone”. Sarebbe bello poterlo pubblicare nell’anno della fede e nel primo decennio dalla canonizzazione del Fonda-tore. Un esempio di linguaggio di teologia narrativa che risponde bene allo spirito e terminologia della Nuova Evangelizzazione. Alcune riflessioni hanno una certa autorevolezza e forza intuitiva par-ticolare come quella per esempio del Vescovo di Brescia Luciano Monari che trovandosi nelle vicinanze a predicare un corso di esercizi sotto mia sollecitazione e’ venuto a visitare in forma privata la nostra comunità. Do-po aver sostato insieme in preghiera nella cappella della Casa Natale e dopo aver visto con calma il percorso multimediale in cui Daniele Combo-ni vi rende partecipi della sua passione per la Missione, gli ho chiesto di

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mente valorizzati e spesso torna il ritornello, gli altri non capiscono nulla. Può essere che abbiamo conosciuto confratelli che pensano in questo mo-do ma preferisco mantenere vivo il ricordo di tanti altri confratelli che sen-za tanto chiasso continuano a credere nella loro vocazione missionaria e testimoniano il vangelo con la loro vita.

Brevemente vorrei invitare ognuno di voi a fare memoria di alcuni nostri confratelli che sono riusciti a rinnovarsi, a fare un cambio consi-stente nella loro vita. In questo momento di preghiera abbiamo quindi ricordato tanti confratelli — vivi e defunti — che hanno saputo rinnovarsi e far tesoro dei cambia-menti della vita con grande spirito di fede, ottimismo e fiducia nel Signore fino al dono totale della loro vita.

Essere Missione Oggi Verso un nuovo immaginario

missionario

Questa bella pubblicazione, curata da P. Fernando Zolli, riprende dieci anni di dialogo, riflessioni e simposi a Limone sul Garda tra il mondo missionario com-boniano e alcuni teologi e studiosi della realtà mondiale ed europea oggi. In un momento di cambi strutturali, nuovi ambiti sfidano la missione anche tra noi. E si impongono nuove proposte, nuovi messaggi e nuovi linguaggi. Si impone anche un nuovo stile di vita. Mobilità umana, legge del mercato, que-stione socio-ambientale sono tra i princi-pali segni dei tempi che sfidano i missio-

nari ad adottare nuovi linguaggi, a “pro-vocare” le comunità ecclesiali, a cercare nuovi paradigmi che non siano più quelli coloniali e piramidali. In altre parole, non si può più restare in Italia, in Occidente, per occuparsi esclusivamente di “animazione missionaria”, bensì per “essere” missione. E’ insomma già in corso di definizione un vero e proprio “nuovo immagi-nario missionario” che ha bisogno solo di essere riconosciuto e promosso. Perché più pertinente per il tempo che l’umanità sta vivendo. E più vicino, anche, a quello della Chiesa nascente e subapostolica.

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21/4/12 Casa per i Laici di Venegono: Nel pomeriggio di giovedì 25 otto-bre, Davide e Giuliano, in rappresentanza dei LMC di Venegono, danno al CP una breve relazione del cammino fatto dal gruppo di Venegono e del loro desiderio di trovare una struttura adeguata per poter realizzare il pro-getto di vivere insieme come “comunità famiglie” (due sono già pronte), oltre ad essere un punto di appoggio per i LMC in partenza e al loro rien-tro. Informano il CP che stanno lavorando su due ipotesi e che una deci-sione è richiesta a breve termine: - acquisto della Corte ad Abbiate Guazzone (VA) per una costruzione ex novo, o ristrutturazione di una ala del Castello di Venegono. Qualora la Provincia creda nel progetto e lo consideri fattibile, propongo-no la creazione di una commissione mista (laici e religiosi) per la imple-mentazione del progetto. Il CP: - apprezza il cammino che i LMC hanno fatto in questi anni e la loro co-stanza nel portare avanti il progetto, nonostante i vari problemi e incom-prensioni; - crede nel progetto LMC, come pure vede bene che alcuni LMC si costi-tuiscano in comunità tipo ACF; sottolinea tuttavia che costituirsi in comu-nità famiglie non è essenziale alla vocazione dei LMC; - visto che i LMC stanno crescendo, crede importante che abbiano una sede che può servire anche come centro di preparazione alla partenza e di accoglienza al rientro; - avverte la necessità di ulteriore riflessione, informazioni e consultazione della base prima di una decisione finale, dal momento che la scelta (Abbiate Guazzone o Venegono) è legata alla questione del futuro della casa di Venegono. Il Provinciale informerà i LMC di Venegono sulle decisioni del CP. FONDAZIONE NIGRIZIA

22/4/12 P. Milani presenta i cambiamenti di personale che sono avvenuti (partenza di P. Cavallini e P. Moretti e arrivo di P. Milani e P. Tresoldi) e che avverranno nei prossimi mesi (partenza di P. Colombo e arrivo di P. Munari). Nella “nuova” comunità c’è un buon clima. Buono è anche il rapporto con la comunità di Casa Madre e la collaborazione per il ministe-ro e Giornate Missionarie. E’ necessario l’impegno di tutti per far funzio-nare bene la Fondazione, e l’Organigramma che si sta preparando aiuterà a chiarire i ruoli e competenze per lavorare meglio ed evitare eventuali con-flitti. Per quanto riguarda la riduzione delle spese, si sta già lavorando nel-

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la revisione dei contratti e delle spese straordinarie. Il prossimo anno Mon-diario sarà pubblicato in gennaio e il Calendario a settembre anche per permetterne una vendita maggiore. RAPPORTI DALLE ZONE

23/4/12 Il CP ascolta la relazione degli incontri di Zona che sono stati fatti nelle scorse settimane. Zona Sud: P. A. Guglielmi presenta alcuni punti dell’incontro della Zona Sud che si è svolto a Bari (15-16 ottobre 2012). La relazione del prof. Mi-chele Capriati su Etica ed economia di sviluppo, ha introdotto la riflessio-ne e condivisione sul Piano di politica economica della Provincia guidato da P. Codianni. P. Masini ha poi presentato alcuni punti importanti dell’in-tercapitolare e l’incontro è terminato con una presentazione delle varie comunità. Zona Nord-Est: P. C. Prevedello presenta i punti salienti dell’incontro del-la Zona Nord-Est che si è tenuto a Padova (25 settembre 2012). Anche a questo incontro è intervenuto P. Codianni per presentare il FCT. Ora si rende necessario informare tutte le comunità sul FCT dal momento che solo un gruppo ristretto di confratelli prende parte al raduno zonale. Zona Centro: P. V. Milani riassume i vari temi affrontati nel raduno della Zona Centro che si è tenuto a Pesaro ( 16-17 ottobre 2012). Dopo una bre-ve presentazione delle comunità e una relazione di P. M. Sardella sulla Nuova Evangelizzazione, P. Munari ha presentato il Piano di politica eco-nomica della provincia che è stato discusso anche a livello di gruppi. P. Masini ha presentato i temi dibattuti all’intercapitolare e l’incontro è ter-minato con power-point sulla vita comunitaria e diverse informazioni sulla vita Provincia. Zona Nord-Ovest: P. D. Castello dà una breve relazione dell’incontro della Zona Nord-Ovest tenutosi a Brescia (25 settembre 2012). Dopo una rela-zione di Don Dottolo sulla Nuova Evangelizzazione, e la sua dimensione pastorale, P. Piazza ha presentato il power-point sulla vita comunitaria. Purtroppo non c’è stato tempo per le relazioni delle comunità. Il prossimo incontro è stato fissato per il 7 maggio 2013 con la presenza di P. G. Fer-rari sx.

Il CP apprezza il fatto un buon numero di confratelli partecipi agli Incontri di Zona, e invita la Zona Nord-Ovest a studiare vie per presentare ed ap-profondire il Piano di politica economica della Provincia e il FCT come ci si era prefissati. Il prossimo incontro di Zona per tutte le Zone si farà in

se fossero dei padri eterni, in alcuni casi sono riusciti a circondarsi di po-chi fedelissimi che rispondono a tutte le loro richieste. Hanno una perso-nalità molto forte, disponibilità economica maggiore degli altri e non mo-strano dubbi da un punto di vista pastorale. Hanno insomma le idee molto chiare o meglio non vogliono metterle in discussione perché fin dall’inizio del loro cammino missionario si è sempre fatto così ed è bene continuare a fare così. L’unica loro paura è quella di tornare in Italia perché viene a crol-lare tutto quello che hanno costruito nel tempo. Nel caso di rientro forza-to, faticano a mettere la loro esperienza missionaria a servizio delle chiese locali elaborando un nuovo stile vita che sia una testimonianza evangelica.

“Allora Gesù lo fissò” Gesù non lo umilia. Oh che esagerato, anzi lo ama, lo ama profondamente. Fissare un individuo significa penetrare den-tro la sua realtà lo sguardo di Gesù è sempre volto a una comunicazione di vita, d’amore . Gesù non dice come a volte i traduttori riportano “una sola cosa ti manca”, come se mancasse la ciliegina sulla torta, incoraggia piutto-sto la persona invitandola a guardare il momento presente prova a fare un altro passo, ce la puoi fare.

Non a caso il Comboni che conosceva personalmente le difficoltà della missione e la necessità di formare i nuovi missionari con vero spirito di sacrificio, scrive che “Essi si formano questa disposizione essenzialissima col tener sempre fissi gli occhi in Gesù Cristo, amandolo teneramente “… (Scritti 2721 – 2892). Tenere sempre fissi gli occhi in Gesù Cristo è una condizione essen-ziale per rinnovare la nostra relazione personale con Gesù e allo stesso tempo confermare o meglio aggiornare le motivazioni per il bene nostro e della missione.

“Quello che hai dallo ai poveri e poi avrai un tesoro in cielo”, in altre parole Dio sarà la tua sicurezza. Questa persona è andata da Gesù per avere di più, e Gesù invece lo invita a dare di più. L’evangelista ci ha presentato questo individuo che corre, sicuro di se stesso pensando di possedere mol-ti beni, in realtà ne era lui posseduto. L’incontro con il Signore non gli ha fatto bene e se ne va rattristato perché non ha il coraggio, non si fida, non sa bene cosa vuol dire lasciar tutto. L’esperienza di tanti nostri confratelli che hanno sperimentato la missione, non ha fatto loro bene, e se ne vanno dall’Istituto rattristati, pro-babilmente sentono di non essere stati sufficientemente capiti dai superio-ri, aspettative sognate non realizzate, insomma non si sentono sufficiente-

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lo; e vieni! Seguimi!". Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.”

“C’è un tale”, l’evangelista non ci dice chi sia, può essere un giovane ma può essere invece una qualsiasi persona, oppure può essere tranquilla-mente un comboniano, “che gli corre incontro”. Corre come se avesse bisogno di una guarigione, corre come quelli che elemosinano chiedendo a Gesù un cambiamento radicale, corre per chiedere al Signore qualcosa di grande, cosa deve fare per ereditare la vita eterna. Da un punto di vista teologico è uno calibrato perché non dice cosa devo fare per meritarmi la vita eterna perché la vita non si merita ma si accoglie. Si tratta di un giovane che ha fatto un percorso autentico di discernimento con il GIM.

In questi anni al CAA ho incontrato molti comboniani alcuni dei quali non sono più in grado di correre dopo molti anni di missione, giusta-mente meritano il dovuto riposo. Mi sorprendo sempre quando incontro comboniani di mezza età o giovani che hanno perso la voglia di correre, che non si pongono nuovi traguardi nella loro vita, ma preferiscono vivac-chiare, passare da un corso universitario all’altro, tirare avanti o peggio li vedi spesso concentrati in se stessi a individuare piccoli dolori fisici per poi richiedere cure mediche. In realtà non ci sono cure specifiche ma ba-sterebbe riacquistare più fiducia in se stessi e mettersi in gioco senza pau-ra.

Gesù, nella sua risposta a questo tale, lo rimanda a Dio, ai comanda-menti e non enumera tutti i comandamenti, ma soltanto i doveri nei con-fronti degli altri. L’evangelista insinua che in questo tale che si avvicina a Gesù ci sia un problema. “Onora il padre e la madre” onorare significava il

mantenimento economico, era disonorevole lasciare i genitori nell’indigenza. Questo individuo si riempie la bocca dalla conten-tezza perché aveva osservato tutto quanto fin dalla giovinezza.

Quanti confratelli si riempiono la bocca dalla contentezza nel raccontare agli altri quello che hanno fatto o che sono stati in missione a tal punto che il protagonista principale dell’evangelizzazione non è Gesù Cristo ma lui sono. Infatti tanti dei nostri confratelli in missione si comportano come

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occasione della visita del P. Generale alla Provincia Italiana. Il CP invierà per tempo un calendario di tali incontri e delle visite alle comunità di ogni Zona. PERSONALE

24/4/12 ASSEGNAZIONI:

Dolzan p. Antonio: Verona S. Tomio Munari p. Giovanni: Verona CCM Zabeo fr. Guido: Arco 25/4/12 NOMINE:

Spagnolo p. Marillo: superiore di Troia (15.11.2012) Radice p. Antonio: vice superiore di Venegono (15.11.2012) Zolli p. Fernando: superiore di Firenze (15.11.2012) e lo propone Segreta-rio AMEV per un altro anno; Crimi p. Claudio: Coordinatore della comunità di Gozzano.

CONGRATULAZIONI P. Piergiorgio Rossi è stato nominato Direttore Diocesano dell’Ufficio Missionario dell’Arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado dall’arcivescovo Giovanni Tani.

P. Stefano Mario Vanzetto in data 21 giugno 2012 ha consegui-to la Licenza in Diritto Canonico presso la Facoltà di Diritto Ca-nonico San Pio X di Venezia, con voto finale “summa cum laude”. Titolo della Tesi: “Can. 1274: Ipotesi a confronto per una perequa-zione tra Enti". Il Relatore è stato il Prof. Mons. Luigi Mistò, attua-le Segretario dell'APSA.

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Segretariati e Commissioni

26/4/12 Alla luce delle varie proposte emerse dai segretariati e commis-sioni e del movimento del personale, il CP decide di aggiornare il segreta-riato PV e alcune commissioni che risultano composte come segue: Segretariato PV: P. C. Prevedello (segretario), P. A. Guglielmi (referente), Fr. A. Degan, P. J. Villaseñor e P. M. Balducci. Commissione Migrantes: P. Giorgio Poletti (coordinatore), P. A. Bonato, Fr. M. Citterio, P. C. Crimi e P. M. Fugazza. Commissione Laici: P. V. Milani (coordinatore), P. C. Longhi, P. O. Rai-mondo, P. M. Robol, P. L. Spezia e P. S. Vanzetto. VARIA

Visita alla Provincia da parte del Superiore Generale 27/4/12 P. Masini informa il CP che in aprile 2013 il Superiore Generale farà la visita ufficiale alla Provincia Italiana. Si studia un programma da sottoporre e concordare con il P. Generale e che prevede: una giornata con il P. Generale a livello di Zona; la visita alle comunità della Zona non ancora viste dal P. Generale; un incontro con il CP al termine della visita. Durante la visita il P. Generale sarà accompagnato dal Provinciale e dal Consigliere di Zona. Ecco le date degli incontri di Zona: Zona Nord Est: 8 aprile a Padova (il P. Generale arriverà a Padova il 6 sera per partecipare alla festa degli Amici domenica 7) Zona Nord Ovest: 11 aprile a Brescia Zona Sud: 15 pomeriggio - 16 pomeriggio a Bari Zona Centro: 22 pomeriggio - 23 pomeriggio a Pesaro. Negli incontri di Zona il consigliere presenterà la situazione delle comuni-tà, seguito da un intervento del P. Generale e la celebrazione della S. Mes-sa. Incontro con la comunità di Firenze 28/4/12 Nel pomeriggio di giovedì 25 ottobre, il CP incontra la comunità religiosa di Firenze. Dopo aver ringraziato il CP per la visita e per l’in-contro, p. Zolli e gli altri confratelli presenti presentano la situazione della comunità, i molteplici impegni di collaborazione con la Chiesa Locale, i LMC, vari CDM della Toscana, e le attività pastorali in zona (immigrati, scuole, accoglienza, dialogo interreligioso, ecc.). Nella condivisione e ri-flessione si riflette anche su quale sia la prospettiva per Firenze nel piano provinciale, dal momento che nel passato era stato chiesto alla Comunità

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Riflessione proposta da Fr. C. Bozza nel momento di preghiera all’i-nizio del raduno del Consiglio Provinciale a Firenze

Vieni! seguimi... Quando ho saputo che ero stato scelto per organizzare la preghiera per il consiglio, non sapevo che pesce pigliare, anche perché il mese di ottobre è ricco di avvenimenti e ricorrenze importanti e significative. Ne ricordo alcune: La Festa del Comboni appena celebrata nelle nostre comunità; La Carovana della Pace, appena conclusa; Il Sinodo dei vescovi che si conclude domenica; L'Anno della fede, voluto da papa Benedetto XVI, nel il 50º anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II; La Giornata Missionaria Mondiale.

Alla fine ho preferito commentare in alcune sue parti il testo del vangelo della seconda domenica di Ottobre, Mc 10, 17-30 che parla del gio-vane ricco: è un testo che normalmente viene scelto per giovani in discer-nimento vocazionale, ma credo che questo testo interpelli tutti, giovani e meno giovani, in fase di discernimento e oltre. Inoltre essendo alla mia pri-ma esperienza in consiglio non pensavo che i confratelli occupassero buo-na parte della nostra discussione con il risultato che non sempre riusciamo a fare la scelta migliore per la singola persona e per il bene della comunità. Perciò partendo dal mio osservatorio nell’accoglienza dei confratelli anzia-ni e ammalati vi propongo una piccola riflessione mettendo in risalto alcu-ne caratteristiche dei nostri confratelli e poi prima di concludere la pre-ghiera vi coinvolgerò in un piccolo esercizio.

Ecco la parte centrale del brano evangelico: Mc 10, 17-30 “Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?". Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre". Egli allora gli disse: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza". Allo-ra Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cie-

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Sulla PROMOZIONE VOCAZIONALE sono state scelte le seguenti priorità:

- Che il primo Venerdi del mese, dedicato al Sacro Cuore di Gesù le comunità europee abbiano un momento comune di preghiera per le vocazioni.

- Che ogni província abbia almeno una comunità vocazionale “vieni, vedi e vivi” aperta all’accoglienza dei giovani.

- Che le equipes della PV visitino le varie comunità per animarle vocazionalmente.

- Che ogni due anni si organizzi un campo giovanile comboniano a livello continentale. Per l’anno prossimo, in occasione del decennale della canonizzazione di Comboni, si propone un campo itinerante europeo da Verona a Limone.

- Che i promotori vocazionali si riuniscano a livello europeo ogni due anni.

Il consiglio continentale di settore chiede al coordinatore continentale, P. Alberto Silva, di contattare fratel Roberto Misas e fratel Alberto Lamana a proposito del progetto di una pagina Web continentale in sintonia con quanto deciso precedentemente nell’assemblea di Ellwangen.

3. Come iniziative continentali vengono proposte: - il raduno ogni due anni dei promotori vocazionali. - che i provinciali pensino ad identificare un candidato per prepararsi

come maestro per il Noviziato. Il Consiglio propone alcuni nomi al coordinatore di settore da partare a conoscenza degli altri provinciali.

- attenzione ad avere un animatore vocazionale nella casa di Limone. Il prossimo incontro continentale del settore si terra’ a Granada dal 7 al 17 Luglio 2014.

Lo Spirito che ha suscitato in Combonil’amoreper gli africani, continua a gui-darciversoipoveriegliultimi.E’ lo stesso Spirito che ci spinge ad unprofondo rinnovamento, personale ecomunitario, nell’amore: dono ricevutoe vissuto come consacrazione, vienemanifestatoeoffertonellamissione(AC‘09,19).

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di cercare una struttura più semplice, magari anche una parrocchia e porta-re avanti i nostri impegni senza lasciare Firenze, visto che la Chiesa locale desidera che noi rimaniamo qui, e anche perché Firenze è un punto centra-le per le attività AMEV in Toscana. Il CP ribadisce che l’assegnazione di 3 confratelli “giovani” alla comunità è un segno chiaro del desiderio della provincia di rafforzare le attività AMEV di Firenze, e invita la comunità a tenere gli occhi aperti per trovare una struttura più semplice e consona alle nostre esigenze. Il Provinciale poi annuncia alla comunità che P. Zolli è nominato Superiore e invita la comunità a fare un sondaggio per poi nomi-nare anche il vice superiore. Da ultimo, il CP incoraggia la comunità a continuare con gioia il suo servizio di presenza missionaria nel territorio, di animazione missionaria e di accoglienza dei sacerdoti africani. Intercapitolare

29/4/12 In attesa del documento conclusivo del CG, P. Masini condivide con il CP alcuni dei temi affrontati durante l’Intercapitolare tenutasi a Ro-ma Eur dal 2 al 22 settembre 2012. La Direzione Generale ha proposto questo schema di lavoro: dal Capitolo ad oggi: cosa è stato fatto, cosa ri-mane da fare e come procedere. L’intercapitolare ha preso in esame, tra gli altri, i seguenti argomenti importanti per l’Istituto: la Ratio Missionis, la Continentalità, gli scolasticati inseriti, il servizio missionario degli scola-stici, la Regola di Vita, il Fondo Comune Totale, gli accorpamenti, le asse-gnazioni del personale, e i confratelli anziani e ammalati. Si è anche deci-so di rivedere lo Statuto del capitolo e si è scelto il tema del prossimo ca-pitolo: I Missionari Comboniani nella Nuova Evangelizzazione. P. Masini ha descritto l’Intercapitolare come un momento di grazia; i provinciali si sono messi in ascolto delle situazioni in cui siamo presenti, attraverso le varie relazioni. Alla luce della Parola di Dio hanno cercato di leggere i cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo in modo particolare nel Medio Oriente. Le relazioni hanno evidenziato la vivacità del nostro Istitu-to e l’importanza di mantenere vivo il Carisma, vissuto nel dono della vo-cazione alla missione, in particolare di fronte ai confratelli stanchi, non motivati o scoraggiati, è importante aiutarli a fare memoria e riappropriar-si del dono ricevuto. FORUM CIMI

30/4/12 P. Masini informa il CP sul FORUM 2013 che si terrà a Foligno-Trevi (18-23 febbraio) sul tema: “Educarci-educare alla missione: cammi-no di comunione ecclesiale”. Il CP suggerisce i nomi di 10 confratelli che

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Consiglio Generale

Note della Consulta di o obre 2012

ASSEGNAZIONI alla Provincia Italiana

P. Bedin Alessandro (dal 1.11.2012) P. Garbagnati Alessandro (dal 1.1.2013) P. Mazzon Renato “ P. Menegatti Cornelio “ P. Prandi Mariano “ ASSEGNAZIONI dalla Provincia Italiana ad altre Province P. Frattini Lorenzo al Congo (dal 1.1.2013) P. Minurri Raffaele all’Ecuador “

“Benvenuti” ai confratelli assegnati all’Italia

e auguri ai padri Frattini e Minurri che ritornano in Congo e Ecuador.

saranno invitati a prendervi parte. Un posto viene anche riservato ai LMC. Prossimo raduno del CP: a Pesaro il 30 novembre pomeriggio, subito dopo l’Assemblea dei Superiori.

Gli occhi di un popolo nomade non sono uguali a quelli di un popolo sedentario

(Proverbio Samburu, Kenya).

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Dal verbale dell’assemblea del CONSIGLIO CONTINENTALE DELLA FORMAZIONE

delle PROVINCE EUROPEE

Dal 2 al 14 luglio si è svolto a Maia (Portogallo) l’Assemblea sulla Pastorale Vocazionale Giovanile e la Formazione di Base dei Missionari Comboniani in Europa. All’incontro erano presenti 15 comboniani, provenienti da Germania, Spagna, Italia, Polonia e Portogallo, oltre al superiore provinciale coordinatore del settore, p. Alberto de Oliveira Silva, e il segretario generale della Formazione, p. Opargiw Jphn Baptist. La nostra Provincia è stata rappresentata da P. Celestino Prevedello e Fr. Alberto Degan.

Dopo aver dedicato la prima settimana alla formazione permanente dei promotori vocazionali e dei formatori, si sono ascoltate le relazioni dei rappresentanti dei vari paesi e del segretario generale della formazione. Poi è stata fatta una programmazione per il futuro nel contesto della nostra presenza e missione in Europa. 1. Il Consiglio chiede formalmente a fratel Alberto Degan di fare parte del Consiglio europeo. Fratel Alberto Degan accetta la proposta di fare parte ufficialmente del Consiglio come rappresentante dei “fratelli comboniani”. 2. Ai presenti viene consegnato il testo finale della Assemblea Contientale della PV-FdB. P. John ricorda ai presenti la responsabilitá che hanno di fare poi circolare il documento e soprattutto di attualizzarlo. Propone quindi di studiare bene le proposte di modo che i provinciali abbiano chiare indicazioni da parte del Consiglio. Sulla COMUNITA’ è stata scelta una priorità (A) ed un caldo invito (B): A) Che abbia un impegno pastorale per offrire ai giovani una

esperienza missionaria coi poveri che li porti ad una esperienza piu’ autentica di Dio.

B) Che la FP delle provincie proponga a tutti i confratelli un cammino di crescita personale in cui si dia spazio all’interiorizzazione e al progetto personale di vita nell’ambito del modello d’integrazione.

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nari che vivono la missione partendo da una malattia; abbiamo trovato missionari che vivono la loro missione partendo da una situazione moral-mente deplorevole, che non vorrebbero avere…Queste situazioni che il P. Enrique Sanchez, nella sua lettera del Sacro Cuore nel 2011, qualifica di "croce", costituiscono per i confratelli il luogo a partire dal quale essi vi-vono alla maniera della vedova del Vangelo. Conclusione

Al termine di questa presentazione, possiamo dire che vivere la mis-sione al modo dello scriba o della vedova è una scelta di vita. Dio presenta continuamente le due opzioni per ciascuno di noi e ci invita a scegliere la missione al modo della vedova. Come Dio nel libro del Deuteronomio, il Signore, ha posto davanti a Israele la vita e la morte, invitandolo a sceglie-re la vita, perché possa vivere felice nella terra promessa, ci presenta ugualmente le due opzioni di missione, e ci incoraggia a scegliere missio-ne-vedova, per la nostra felicità, quella degli altri e la vita della missione. Avremo il coraggio di scegliere la missione alla maniere della vedova, con le parole e soprattutto con atti?

P. Katsan Fidèle, mccj

San Daniele Comboni, con la sua opera conti-nua da ispirare la nostra attività di missione, in particolare con la sua passione, la donazione della propria vita ai più poveri, la fiducia in Dio, la lealtà alla Chiesa, la capacità di sopportazio-ne nella prova e il senso di speranza che pervade il suo essere e il suo agire (AC ‘09, 56.8).

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Due modelli di missione:

modello “scriba” e modello “vedova"

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo in-segnamento: "Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle si-nagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa". Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una ve-dova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allo-ra, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: "In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro super-fluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere". (Mc 12, 38-44). Introduzione: Guardando più da vicino le cose della nostra vita Il testo di Marco mette a confronto due modi di vivere la missione. Una missione focalizzata su se stessi e le apparenze, seguendo l'esempio di scribi e farisei e la missione centrata su Dio e quindi vissuta come dona-zione totale nella spoliazione, al servizio degli altri, specialmente i poveri, coloro che il documento di Aparecida chiama "os descartaveis", incarnata dalla vedova. Infatti, nel secondo caso, si tratta di seguire l'esempio di Ge-sù, che da ricco che era, si è fatto povero per arricchirci (Filippesi).

Entrambi i modelli di missione sono presenti nelle missioni combo-niane e fanno parte della vita vissuta delle nostre comunità. Sarebbe inte-ressante osservarli più da vicino, senza paura o falso moralismo e optare per la missione vissuta sotto il segno della croce e della spoliazione. In definitiva si tratta di seguire le orme di Gesù, il Messia sconcertante, come lo presenta il Vangelo di San Marco.

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In questa breve esposizione, cercherò in primo luogo di situare il testo nel contesto generale del Vangelo di Marco, quindi passerò al com-mento di questo testo, attualizzandolo partendo dalla missione e per termi-nare farò un breve approfondimento del testo, allargando gli orizzonti. 1. Situare il testo

La pericope su cui meditiamo è un frammento della seconda parte del Vangelo di Marco, che possiamo chiamare: la rivelazione del Messia (Mc 8,27-16,8). In particolare è parte del brano che mostra il giudizio su Gerusalemme compiuto da Gesù (Mc 11,1-13,27), giudizio in atti con la purificazione del tempio e l’episodio del fico disseccato; giudizio in paro-le, che consiste nelle ultime controversie (11,27-12,44) e si conclude con il discorso apocalittico (13,1 a 37). Questo testo, infatti, è l'ultimo esempio che Gesù ha dato ai suoi discepoli prima di affrontare il momento decisivo della sua vita: passione, morte e risurrezione. Questo testo ha dunque l'odore di un testamento, cioè un esempio su cui il discepolo di Gesù deve tornare continuamente, se vuole mantenere viva la memoria del maestro. Marco, infatti, mostra chia-ramente nel suo racconto che Gesù è la fonte, l'ispirazione e il modello per l'azione evangelizzatrice dei suoi discepoli.

Possiamo dividere il testo in due parti:

1. la prima parte è la denuncia di tutti quelli che, reclamandosi alla reli-gione, si accaparrano il potere e l'onore e vivono dell’apparire (12,38-40);

1. la seconda parte presenta l'esempio della povera vedova che nella sua povertà ha dato al tempio tutto ciò che aveva per vivere (12,41-43). Il collegamento tra le due parti è fatto dalla parola “vedova”. I beni delle vedove sono divorati dagli scribi. La vedova, nella sua povertà, ha da-to tutto quello che aveva per vivere al tesoro del tempio; il tempio di pietra è l'immagine di Cristo, il vero tempio, che sarà distrutto e rico-struito in tre giorni. Marco vuole forse dirci che la vedova è stata ridot-ta in povertà perché i suoi beni furono divorati dagli scribi?

2. Commento e attualizzazione

Cercherò di commentare il testo di questa sezione in modo semplice e nello stesso tempo vorrei mostrare, partendo da esempi concreti, com’è vissuto nelle nostre missioni.

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stesso fino alla morte per l’opera della Rigenerazione della Nigrizia” "(S 2654) o "il candidato deve avere una volontà ferma di consacrarsi a Dio per la Rigenerazione della Nigrizia fino alla morte” "(E 2804). Nello stesso modo che la consacrazione è per tutta la vita, anche la missione lo è, perché la missione e la consacrazione sono intimamente legate, secondo Vita consecrata. In questo senso, la missione non può es-sere vissuta in prova.

Quando penso a questa missione vissuta nell’abnegazione e nella spoliazione, nel servizio dei poveri, molti nomi pullulano nella mia memo-ria; alcuni sono ancora al lavoro, altri hanno raggiunto la casa del Padre. Tra quest’ultimi cito tra gli altri Padre Ezechiele Ramin, conosciuto dagli amici come "Lele", martire della terra; P. Ettore Frisotti, tutta una vita dedicata alla causa afro; noi ave-vamo l’abitudine di chiamarlo affettuosamente "nero onorario".

Cito monsignor Franco Masserdotti con il suo cuore di madre, un cuore che respirava missione. Un giorno mi ha fatto una confiden-za, che pensava di rinunciare all'episcopato, vale a dire alla responsabilità di una diocesi per partire… in missione.

Concludo citando quello che ci ha lascia-to da poco il 12/01/2012, P. Franco Pellegrini, con il quale ho avuto l'op-portunità di vivere. Mi resta di lui "una fede vissuta come gratuità e la gioia di essere un missionario". Dal Togo-Ghana-Benin, cito P. Grotto Francesco, P. Augusto Zan-canaro, P. Peppino Basso, P. Cuniberto Zeziola, Fr. Adone Santi, Fr. Bet-tani Bernardo, Fr. Virginio Negrin, P. Jean Pierre Legonou, P. Re Pierino, ecc. c) Vivere la missione partendo dalla nostra miseria

Il missionario non è un superuomo, ha certamente i suoi limiti. In questo senso ci siamo incontrati alle volte con dei missionari, sui quali pesa il fardello della missione e che sono diventati inaciditi, che trattano male la gente e la insultano in ogni momento. Abbiamo incontrato missio-

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Quando ero a San Paolo, dicevo gli scolastici che dovevano avere il coraggio di difendere la programmazione comunitaria davanti alle solleci-tazioni delle comunità ecclesiali e non essere sempre i primi a cedere e con relativa facilità. Un secondo modo di vivere la missione sotto il segno di scriba si chiama progetto personale e personalizzato. Ognuno di noi ha fatto espe-rienza nella sua provincia di questi progetti che sbucano da un giorno all'altro, frutti dell’iniziativa di un confratello, non sottoposti al discerni-mento comunitario e provinciale. Indubbiamente questi progetti hanno lo scopo di risolvere una situazione di penuria, di povertà... Alcuni tentano di giustificare l'esistenza di questi progetti con l’affermazione: "In ogni caso, sta facendo del bene alla gente." È vero? Il Provinciale deve talvolta fare delle acrobazie per fare in modo che questo progetto diventi progetto pro-vinciale. Collegato a questo, abbiamo la storia dei conti personali, che movi-mentano enormi quantità di denaro. Un confratello mi ha detto un giorno: “Quel confratello amministra più soldi lui di tutta la provincia”. Alcuni credono che con l'introduzione del Fondo Comune To-tale, i progetti e conti personali spariranno. Ciò sarà possibile solo e se ci mettiamo tutti in un atteggiamento di conversione che ci farà passare da una missione vis-suta sotto il segno dello scriba alla missione vissuta al modo della vedova. b) La missione vuole il necessario e non il superfluo

Nel linguaggio comboniano, questo si esprime attraverso la "missio ad vitam". Il termine deve essere interpretato nel senso della quantità e dell'intensità dell’impegno, cioè quanto la missione ci sta a cuore, impegna tutto il nostro essere. Quantità nel senso della missione lungo tutta la nostra esistenza. Ho avuto l'op-portunità di parlare con un confratello, un giorno, che, vedendo la difficoltà dei giovani di oggi di impegnarsi per un progetto a vita, ha parlato della possibilità di missione comboniana a tempo. Questo falserebbe l'i-dea originale di Comboni che affermava "Non sarà ammesso nell'Istituto nessuno Ecclesiastico o Secolare, il quale non si giudichi disposto a consacrare tutto se

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Gesù diceva ancora nel suo insegnamento

Gesù ama insegnare. L'evangelista Marco lo presenta così. Dopo il suo battesimo, Gesù predica che "Il regno di Dio si è avvicinato" Per Marco Gesù è colui che inse-gna alle folle e ai suoi discepoli. Quando vede le folle che lo seguo-no nel deserto e non hanno nulla da mangiare, Gesù ha pietà di loro e si mette a insegnare loro molte cose (6.34), mostrando quindi qual è la loro fame profonda. Paradossalmente, il Vangelo di Marco presenta pochissimo del suo discorso mentre dà grande spazio ai miracoli. Forse Marco vuole farci ca-pire che Gesù ha insegnato soprattutto con il suo modo di vivere e di agire. Marco ci fa capire che il servizio principale del missionario è di in-segnare cioè comunicare alle persone la Buona Novella del Regno di Dio. Questa è l'esperienza che abbiamo avuto dai primi missionari Comboniani nella parrocchia di Vogan, in Togo. Questi uomini di Dio, barbuti, andava-no di villaggio in villaggio, secondo l'esempio di Gesù, con il solo scopo di proclamare la Buona Novella della liberazione. Quanto bene hanno fat-to questi missionari per il nostro popolo, schiavo della paura del vodù e degli spiriti maligni. Tra tanti altri, cito il P. Augusto Zancanaro, di vene-rata memoria. Il suo coraggio di affermare la verità, anche se questo di-sturbava le autorità locali, resta fino ad oggi rimane nella memoria colletti-va dei cristiani di Vogan.

In Brasile, invece, ho fatto l’esperienza delle missioni popolari, un tempo forte di evangelizzazione di missione itinerante, di casa in casa. In Ciad, la pratica era di trascorrere giorni e giorni con la gente dei villaggi, con il solo scopo di comunicare lo spirito del Vangelo: oggi di meno. La Chiesa deve recuperare l'evangelizzazione fatta per contatto di-retto con le persone, fatta “corpo a corpo", come si dice in Brasile. In que-sto senso, secondo José Pagola, teologo spagnolo, la Chiesa ha bisogno di conversione, perché ha perso il suo stile itinerante che Gesù suggerisce. Il suo passo è lento e pesante e deve recuperare lo stile evangelico.

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Il primo insegnamento di Gesù è un avvertimento.

“Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere i saluti nelle piazze, occupare i primi seggi nelle sinagoghe e se-dere ai primi posti nei banchetti”. Il testo parallelo di Matteo aggiunge: agiscono in tutto per ottenere l'approvazione da parte degli uomini. Gesù ci mette in guardia contro l'atteggiamento interiore che governa questi comportamenti: attirare l'attenzione delle persone per averne riconoscenza. Il missionario deve essere una pietra nascosta, dice Comboni.

Passeggiare in lunghe vesti, con la talare… In alcune diocesi del Togo, portare la talare è un obbligo. I sacerdoti non possono uscire senza la veste. La veste è vista come segno dell’identità sacerdotale. Ci sono stati casi in cui il vescovo ha rifiutato di ricevere un sacerdote, perché non aveva la veste. Ne ho fatto io stesso l’esperienza. Ritornando dalla missio-ne in Brasile, sono andato a salutare il mio vescovo, di venerata memoria, Jean Marie Dossavi, ma senza la veste. Sono stato ricevuto, ma dopo forti critiche. Qui Gesù ci mette in guardia contro gli scribi che amano passeggia-re in lunghe vesti. Questo cosa vuol dire? P. Alessandro Trabucchi, che amava viaggiare in veste, mi ha detto un giorno a Roma, quando ero scola-

stico "L’abito non fa il monaco, ma aiuta il monaco a fare il monaco". Mi ha detto che un giorno in treno, una signora che viveva una situazione drammatica, gli si avvicinò e spontaneamente gli aprì il suo cuore. Così poté aiutarla proprio perché portava la ve-ste. Qui in Ciad, portare la veste può an-che creare confusione, possiamo anche es-sere considerati musulmani, forse questo è il motivo per cui non è richiesta. Forse an-che a causa del grande calore da febbraio a giugno? Mettere la tonaca può essere ambiguo: può essere interpretato come un segno d’identi-tà del sacerdote, in alcuni paesi come il Togo, ma può anche servire come un lascia-passare, uno strumento di favoritismo nei servizi pubblici. Quante volte abbiamo os-

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quentazione assidua, perseverante e quotidiana di Colui che si è consegna-to totalmente per noi. Questa frequentazione ha la nostra precedenza nella nostra agenda quotidiana? 3. Approfondire e ampliare gli orizzonti: Una missione vissuta sotto il segno dello scriba o della vedova

Come ho detto all'inizio della presentazione, questi due modi di vi-vere la missione si intrecciano nella missione comboniana. Una missione centrata su se stessi, alla ricerca di protagonismo personale e una missione vissuta in spoliazione, senza cercare la gloria personale, in ultima analisi, una missione vissuta dal punto di vista della fede.

a) Una missione vissuta nella prospettiva dello scriba

Il primo modo di vivere la missione al modo dello scriba è di viverla a tal punto da non avere più tempo per se stessi, per Dio e per la comunità. Tutti noi abbiamo avuto l'esperienza di questi confratelli nella comunità che corrono dalla mattina alla sera, incapaci di dire di no alle richieste pastorali, anche se non sono determinanti. Spesso questi con-fratelli interpretano queste sollecitazioni, come segno dell’amore delle persone nei loro confronti: "La gente mi vuole bene”. Il loro rapporto con la comunità è di servizio dovuto a loro più che una relazione di famiglia. La comunità è considerata un hotel, che offre il servizio dei pasti e di lavanderia ma senza un legame affettivo ed effettivo con lei. Nessun sacrificio è fatta a nome della comunità. Gli strumenti di animazione della comunità proposti dal superiore sono considerati come un impedimento alla realizzazione degli impegni pastorali, eretti come un assoluto. In questi casi, la difficoltà a pregare è falsamente giustificata dal-la mancanza di tempo, ma in realtà è la mancanza di amore per Dio. Chi non riesce a trovare il tempo per la preghiera, si può chiedere se ama dav-vero Dio. Allo stesso modo, chi non trova mai il tempo per la sua comuni-tà, deve chiedersi sinceramente se ama la comunità o semplicemente i ser-vizi che la comunità gli rende.

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Questa vedova ci rinvia ad un’altra del Vecchio Testamento, che ha accolto l'uomo di Dio, Elia: la vedova di Sarepta (1 Re 17,7-15). In questo testo, abbiamo la storia di un credente e una credente. Nella situazione di penuria alimentare a causa della siccità, Dio manda Elia a una povera ve-dova. Secondo i criteri umani, ci aspetteremmo che Dio lo avesse mandato da un grande fazendeiro (grande proprietario di terreno), le cui riserve di grano dell’anno precedente sono abbondanti. Invece Dio gli dice: "Alzati, và in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho dato ordine a una ve-dova di là per il tuo cibo". La fede dell'uomo di Dio richiama quella della vedova. Elia domanda acqua e pane cotto: la vedova risponde con sinceri-tà: "Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pu-gno di farina nella giara e un po’ di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per mio figlio: la mangeremo e poi moriremo". “Non temere”, le dice l’uomo di Dio. Solamente “prepara prima una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio”. La vedova obbedì all’uomo di Dio e fece quanto le ave-va detto e mangiarono tutti. La farina della giara non si esaurì e l'orcio dell'olio non si svuotò, secondo la parola che Yahvé aveva detto attraverso il ministero di Elia.

Dare tutto a Dio è un atto di fede ed è più che un gesto volontarista: è credere che Dio è provvidenza, il nostro Dio è il Dio della vita, ed è in grado di mantenerla al di là di ogni calcolo umano . Su questo punto le due vedove si incontrano. Allora, dice il testo, Gesù chiamò i suoi discepoli e disse loro: "In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di

tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro su-perfluo, essa invece, nel-la sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto ave-va per vivere".

Il discepolo è co-lui che dà al Signore il necessario e non il super-fluo. Dio non ama vivere di briciole. Non si può imparare a dare tutto se non attraverso la fre-

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servato che nelle assemblee, nelle riunio-ni, nelle cene, il sacerdote, una volta rico-nosciuto come tale, è servito per primo, anche se è l'ultimo arrivato, e questo a volte anche contro la sua volontà. Essere vestiti con abiti lunghi può far sì che la gente voglia metterci al primo posto per gentilezza, volenti o nolenti.

A volte i simboli esteriori del sa-cerdozio sono utilizzati in modo opportu-nista. Così, in Brasile, presso la Facoltà di Teologia Nostra Signora dell’Assunzione a San Paolo, il Preside della Facoltà fece questa osservazione ai seminaristi: “Nelle grandi celebrazioni vi vestite con il clergyman, cercando la riconoscenza della gente, ma non vi fate riconoscere quando andate a bere nei bar di San Paolo. Là siete contenti di restare nell’anonimato”. E’ quello che mi rac-contava uno dei miei scolastici in Brasile.

L’identità sacerdotale non dovrebbe essere ricercata nei valori? In tutto ciò la cosa più importante, con o senza la veste, è vestirsi di Cristo come dice San Paolo, incarnare nella nostra vita i sentimenti e l’agire del Nazareno.

- Amano ricevere i saluti nelle piazze e sentirsi chiamare "rabbi", ag-giunge Matteo. Questa è la ricerca di riconoscimento da parte delle perso-ne che effettivamente non è cattiva, ma diventa un problema se costruiamo la nostra vita solamente su ciò a tal punto che quando facciamo uno sforzo che non è riconosciuto da altri, si crea in noi un grande disagio. A volte può anche diminuire il nostro zelo nel prestare un servizio comunitario o apostolico. Non dobbiamo dimenticare la nostra dignità di "servi inutili".

- Gli scribi divorano le case delle vedove, cioè le case con i beni che contengono. Ciò che è contraddittorio è che fanno finta di fare lunghe pre-ghiere dopo aver divorato i beni dei poveri. Gesù ripete qui un motivo pro-fetico: le pratiche religiose non vanno di pari passo con l'ingiustizia e lo sfruttamento dei poveri e dei bisognosi. Queste lunghe preghiere non sono esaudite perché sono fatte da mani macchiate di sangue innocente.

Qui in Ciad, le vedove non sono ridotte alla miseria a causa dei ric-chi, ma dei familiari del marito defunto, che s’impadroniscono dei beni del

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morto, a volte senza permettere che la vedova possa far fronte alle necessi-tà dei bambini. In questo senso, Mons. Matthias Ngarteri, Arcivescovo di N'Djamena ha iniziato un'azione pastorale degna di elogio. Infatti, per sot-trarre le vedove a questa tradizione nefasta, ha istituito il rito della vedo-vanza, con l'obiettivo di sostenerle, invitando i cristiani ad aiutarla. I nostri confratelli Moissala, Padre Joseph Delgado, monsignor Miguel Sebastian, e Padre Claudio Gasbarro durante il conflitto del 1979 in Ciad tra “sudisti” e musulmani, hanno svolto un’azione eroica per la difesa del-le vedove dei musulmani assassinati. Infatti, in risposta al massacro di su-disti nelle città del nord, ad opera dei musulmani del nord, la gente del sud ha iniziato ad eliminare i musulmani che vivevano nelle città del sud. I nostri confratelli non sono rimasti a braccia conserte davanti al massacro, ma hanno tentato con tutti i mezzi possibili di far partire alcuni musulmani verso il Centrafrica, anche a rischio della loro vita e hanno dato assistenza alle vedove dei musulmani. Questo “far causa comune” con le famiglie musulmane non è pia-ciuto alle comunità cristiane, che hanno iniziato a minacciarli, interpretan-do questo gesto come un tradimento. Mons. Sebastian, per mostrare soli-darietà con i musulmani ha cominciato a vestirsi come un musulmano. Questo gesto, interpretato da alcuni come una provocazione, rimane co-munque un modo per fare causa comune.

- Seduto presso il tesoro, Gesù osservava... Ed ecco tanta gente che getta delle monete. I nostri confratelli euro-

pei, per coscientizzarci sulla buona utilizzazio-ne dei beni, hanno l'a-bitudine di dire che "coloro che sostengono la missione sono i po-veri e non i ricchi". Le nostre missioni sono sostenute da tante pic-cole somme di denaro che vengono inviate dalla generosità di molti pensionati, vedo-ve e vedovi.

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In mezzo a questa folla, c'erano dei ricchi che davano abbondante-mente del loro superfluo; forse, una ricchezza che è il risultato dello sfrut-tamento dei poveri, frutto di ingiustizia o di furto o semplicemente di sa-voir-faire personale. Nel caso di una ricchezza acquisita in modo illecito, il dono fatto alla Chiesa può essere un mezzo per avere la coscienza a posto davanti a Dio. Ma la comunità missionaria in che modo deve comportarsi davanti a questa offerte? Ci vuole molto discernimento poiché può essere un modo per chiuderci la bocca e diminuire il carattere profetico della nostra consa-crazione missionaria. In una delle nostre missioni, ad una data importante per il regime, gli alleati del dittatore, sono partiti per chiedere la celebra-zione di una messa ad un confratello, proponendogli la somme di 200.000 F CFA per l’intenzione. Il confratello ha avuto un problema di coscienza e per risolvere il dilemma, si è indirizzato al Vicario Generale. Quest'ultimo ha risposto: “Non fartene un problema, Padre. Il vescovo ha appena rice-vuto due milioni per celebrare secondo questa intenzione”. In un altro paese africano, il presidente dittatore aveva l’abitudine di offrire come regalo un’auto di lusso a ogni vescovo, il giorno della sua ordinazione episcopale. Ovviamente non tutti sono caduti in questa trappo-la. Una minoranza ha resistito alla tentazione della bestia. Una minoranza il cui nome è scritto nel libro della vita.

La stessa tentazione aleggia attual-mente sopra la Conferenza Episcopale di un paese africano. Il Presidente sta proponendo un dono di 40 miliardi per la costruzione di strutture ecclesiali. Sembra che i vescovi espatriati siano contro questa dono, ma quel-li del paese sono favorevoli, dicendo: “Anche i cristiani sono cittadini del paese. Anche loro hanno il diritto di beneficiare dei proventi dell’oro nero. Che Dio ci aiuti a discernere il meglio come Chiesa”.

- Poi venne una povera vedova che gettò due monetine, un quarto d'assi. La vedova qui rappresenta una delle categorie più po-vere della Bibbia, assieme agli orfani e agli stranieri.