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R.G. 21927/10 – 25/07/2011 c/ Berriola Luca ed altri 1 TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZIONE I^ PENALE DIBATTIMENTALE (Collegiale) VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE PAGINE VERBALE: n. 124 Redattore: Spinazzola Alessia Caratteri: 302.859 PRESIDENTE: Dott. MEZZOFIORE GIUDICE: Dott.ssa SANTOLINI GIUDICE: Dott.ssa CUPPONE PUBBLICO MINISTERO: Dott. BOMBARDIERI PUBBLICO MINISTERO: Dott.ssa PASSANITI PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10 A CARICO DI: BERRIOLA LUCA ED ALTRI UDIENZA DEL 25/07/2011 – AULA OCCORSIO ESITO: RINVIO AL 27/07/2011 – AULA OCCORSIO ___________________________________________________

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A CARICO DI: BERRIOLA LUCA ED ALTRI PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10 UDIENZA DEL 25/07/2011 – AULA OCCORSIO VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE PAGINE VERBALE: n. 124 R.G. 21927/10 – 25/07/2011 c/ Berriola Luca ed altri (Collegiale) 1 Redattore: Spinazzola Alessia Caratteri: 302.859 TRONDOLI ALBERTO Da Pag. 44 a pag. 78 INDICE ANALITICO PROGRESSIVO R.G. 21927/10 – 25/07/2011 c/ Berriola Luca ed altri ESAME DEL TESTE ESAME DEL TESTE ESAME DEL TESTE ESAME DEL TESTE 2

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA SEZIONE I^ PENALE DIBATTIMENTALE

(Collegiale)

VERBALE DI UDIENZA REDATTO DA FONOREGISTRAZIONE

PAGINE VERBALE: n. 124

Redattore: Spinazzola Alessia Caratteri: 302.859

PRESIDENTE: Dott. MEZZOFIORE GIUDICE: Dott.ssa SANTOLINI

GIUDICE: Dott.ssa CUPPONE PUBBLICO MINISTERO: Dott. BOMBARDIERI PUBBLICO MINISTERO: Dott.ssa PASSANITI

PROCEDIMENTO PENALE N. 21927/10

A CARICO DI: BERRIOLA LUCA ED ALTRI

UDIENZA DEL 25/07/2011 – AULA OCCORSIO

ESITO: RINVIO AL 27/07/2011 – AULA OCCORSIO

___________________________________________________

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INDICE ANALITICO PROGRESSIVO

ESAME DEL TESTE

BEVERLEY FARROW Da pag. 03 a pag. 11

ESAME DEL TESTE

FAINA STEFANO Da Pag. 11 a pag. 43

ESAME DEL TESTE

TRONDOLI ALBERTO Da Pag. 44 a pag. 78

ESAME DEL TESTE

PARISI STEFANO Da Pag. 78 a pag. 123

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TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA

SEZIONE I^ PENALE DIBATTIMENTALE – AULA OCCORSIO (Collegiale)

Presidente: Dott. Mezzofiore

Giudice a latere: Dott.ssa Santolini

Giudice a latere: Dott.ssa Passaniti

Pubblico Ministero: Dott. Bombardieri e

Pubblico Ministero: Dott.ssa Passaniti

Cancelliere: Dott.ssa Bonfigli

Ausiliario tecnico: Sig.ra Emma Recchia Udienza del 25/07/2011 - Aula Occorsio Procedimento penale n. 21927/10 A CARICO DI: BERRIOLA LUCA ED ALTRI La Costituzione delle Parti è come da verbale di udienza.

RIPRENDE L’ESAME DEL TESTE

BEVERLEY FARROW

P: Buongiorno, lei è sempre sotto la dichiarazione di impegno, non occorre che la rilegga, se solo ricorda ai fini della trascrizione il suo nome e cognome, lei si chiama? DICH. FARROW: Beverley Farrow, nata a Briston il primo dicembre 1962. P: sì. Prego allora il Pubblico Ministero. PM. BOMBARDIERI: sì, poche domande per ultimare il suo esame Dottoressa. Senta, la volta scorsa già noi avevamo detto, perché lei si era occupata dell’internal audit relativo alle carte prepagate, al 2003, giusto? DICH. FARROW: sì. PM. BOMBARDIERI: le era stato chiesto se successivamente lei si era occupata anche incidentalmente di traffico telefonico, delle operazioni relative al traffico telefonico e mi pare che avesse risposto di no.

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DICH. FARROW: no. PM. BOMBARDIERI: le avevamo chiesto anche se su incarico di Mersi, perché ne aveva parlato con Mersi che era diventato il direttore dell’internal audit e lei aveva risposto di no, io vorrei farle vedere, le esibirei delle mail, sono gli allegati 13b, l’allegato 13b è già ai vostri atti, che una mail indirizzata da lei a Mersi e che gira a sua volta una mail che lei indirizza a Andrew Dains (Trascrizione fonetica) e l’indirizzo è [email protected], se riconosce questa mail e se ci dice allora cosa aveva ad oggetto questa mail, sono due mail tra lei ed Andrew Dains e che lei poi gira a Mersi Luca. Se le legge e ci riassume il contenuto. DICH. FARROW: sì, leggo la prima da me. PM. BOMBARDIERI: sì. DICH. FARROW: devo dire prima che non mi ricordo assolutamente, poi anche nelle ultime... nei due interrogatori non abbiamo mai parlato di questo, quindi proprio mi ero assolutamente dimenticata. PM. BOMBARDIERI: dimenticata. DICH. FARROW: (legge la mail in lingua inglese). PM. BOMBARDIERI: lei è madrelingua se vuole la può tradurre. DICH. FARROW: la traduco. “Come ho detto nella nostra conversazione telefonica di questo oggi pomeriggio...”... PM. BOMBARDIERI: Dottoressa chiedo scusa, le chiederei di parlare un po’ più piano perché nelle trascrizioni poi ci sono delle cose che non sono comprensibile. DICH. FARROW: okay! “Il Dipartimento di internal audit di <<Fastweb>> è stato incaricato dal comitato di controllo interno per svolgere un revew e un’analisi dei processi di ricavi. Uno dei processi è quello relativo al servizio di interconnessione, come tale stiamo esaminando le operazioni che sono state intrattenute con <<Diadem yuokey>>, ovviamente abbiamo potuto completare i flussi informativi passando tramite la rete di <<Fastweb>> ma non sappiamo il dettaglio da dove arriva, da origina il traffico prima che entri sulla nostra rete, perché non è stato documentato dal personale di <<Fastweb>> e quindi non è presente negli archivi o nella corrispondenza tra voi e noi, per mappare il processo intero strettamente per i nostri scopi interni, apprezzeremo qualsiasi informazione che ci potrebbe fornire riguardante i vostri clienti, anche semplicemente di un esempio di uno di questi. Possiamo solo presumere che le chiamate in entrata dalla parte vostra originano dai siti internet o direttamente dalle pubblicità che pubblicizzano i servizi, questi potrebbero essere corretti o assunzioni non precise, apprezzerei un po’ di aiuto se ce lo potete dare e per favore contattami se avessi bisogno”. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Un attimo allora, intanto ci dice la data di questa prima mail? DICH. FARROW: la data è del 15 dicembre del 2006.

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PM. BOMBARDIERI: l’ora? DICH. FARROW: poi... PM. BOMBARDIERI: l’ora mi scusi, che ora è? DICH. FARROW: scusi! Alle 15:30. PM. BOMBARDIERI: ed indirizzata da lei? DICH. FARROW: indirizzata da me ad Andrew Dains. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Adesso che lei ha letto questa mail, lei fa riferimento in questa mail ad una conversazione. DICH. FARROW: sì. PM. BOMBARDIERI: lei ricorda adesso, riesce a ricostruire se ha parlato, con chi ha parlato? DICH. FARROW: guardi, io veramente non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: non ricordava. DICH. FARROW: assolutamente. PM. BOMBARDIERI: e questo nessuno lo dubita. DICH. FARROW: e poi lei non mi aveva neanche mai chiesto e quindi non mi ricordo proprio. PM. BOMBARDIERI: allora Dottoressa, facciamo così... DICH. FARROW: sì, mi dica. PM. BOMBARDIERI: ...siccome adesso io le sto facendo leggere queste cose e sono mail sue, adesso che le sta leggendo, che fa riferimento a questa conversazione, se lei fa mente locale a quel periodo, Mersi, cioè come nasce questo suo interessamento a questa vicenda della interconnessione e quindi a “Diadem”, se ce lo può spiegare. DICH. FARROW: io posso solo pensare che visto che... PM. BOMBARDIERI: ma lei non ricorda niente su questo punto? DICH. FARROW: guardi, adesso ma veramente molto vagamente, non ho fatto proprio mente locale, perché... PM. BOMBARDIERI: ho capito, ma adesso, faccia mente locale adesso. DICH. FARROW: ecco, allora, io posso pensare qua che magari Luca Mersi mi avesse coinvolto semplicemente perché io parlo in inglese ed Andrew Dains è inglese e tutto questo posso pensare, perché comunque... PM. BOMBARDIERI: lei, scusi, lei è l’unica che parla inglese dentro “Fastweb” che lei sappia? DICH. FARROW: sono l’unica madrelingua diciamo. PM. BOMBARDIERI: lei è l’unica madrelingua, la Cioffi parlava inglese, lei ha detto la volta scorsa che la Cioffi è venuta in Inghilterra con lei perché parlava inglese. DICH. FARROW: sì. PM. BOMBARDIERI: i rapporti commerciali con i soci inglesi li teneva lei? Quelli che necessitavano... DICH. FARROW: io? PM. BOMBARDIERI: eh! DICH. FARROW: no. PM. BOMBARDIERI: no. C’era altro personale che teneva questi rapporti con... DICH. FARROW: io non sono mai stata nella parte commerciale.

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PM. BOMBARDIERI: quindi se ho capito bene, la scorsa volta lei ci ha detto che la Cioffi che parlava inglese teneva... era quella che nel caso delle carte prepagate teneva i rapporti commerciali con “L.B.B.” e “P.G.T.”? DICH. FARROW: io ho detto che era quella che gestiva gli ordini in entrata e in uscita. PM. BOMBARDIERI: e teneva i rapporti... DICH. FARROW: per le fun card però. PM. BOMBARDIERI: per le fun card DICH. FARROW: poi successivamente per il traffico non ho la più pallida idea. PM. BOMBARDIERI: non lo sa. Comunque lei era quella che parlava inglese e che si relazionava ai clienti short? DICH. FARROW: sì. Quando ho cominciato qua dicevo: “come hai detto nella nostra conversazione telefonica...”... PM. BOMBARDIERI: lei si ricorda questa conversazione telefonica? DICH. FARROW: assolutamente no, non mi ricordo proprio di aver mai chiamato Andrew Dains. PM. BOMBARDIERI: anche perché siccome è un cliente di cui lei non si occupava qualcuno avrebbe dovuto dargli il numero, avrebbe dovuto sentirlo, avrebbe dovuto sentirlo, avrebbe dovuto... DICH. FARROW: sì sì, proprio... PM. BOMBARDIERI: ...avrebbe dovuto parlare con qualcuno, non si ricorda? DICH. FARROW: assolutamente no. PM. BOMBARDIERI: va bene. Andiamo avanti allora nella risposta. DICH. FARROW: faccio anche l’altra. PM. BOMBARDIERI: di quand’è la risposta? DICH. FARROW: da Andrew Dains a me, alle 17:55. PM. BOMBARDIERI: del? DICH. FARROW: del 18 dicembre. PM. BOMBARDIERI: quindi quella è del 15... DICH. FARROW: e questa è del 18. PM. BOMBARDIERI: la sua richiesta è del 15 e la risposta è del 18. DICH. FARROW: allora, “Cara Beverley, relativamente alla tua richiesta per il dettaglio dei clienti, capisco che è puramente per scopi interno, ma non è nostro polity a rilevare qualsiasi informazione commerciale, però posso dire che non sappiamo da dove ha origine il traffico in modo specifico e altrettanto che non sappiamo cosa succede a questo traffico dopo l’interconnessione con <<Fastweb>>, oltre che è terminato in modo corretto. Abbiamo un soft switch che io sinceramente non so cosa vuole dire, con un numero di server e altri attrezzi tecnici a Parigi, tramite la quale riceviamo il traffico via Voip, una porzione del traffico ricevuto, quello destinato per (incomprensibile) è dirottato a <<Fastweb>> via

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nostra interconnessione la con la vostra rete, come voi anche noi presumiamo che il traffico infatti potrebbe originare da siti internet o da pubblicità, se posso essere di ulteriore aiuto mi contatti”. PM. BOMBARDIERI: dopo questa mail poi ce ne sono ulteriori? DICH. FARROW: e poi io l’ho mandato sei minuti dopo a Luca Mersi. PM. BOMBARDIERI: a Luca Mersi, benissimo! Lei quindi non ricorda niente di questo a parte queste due mail lei non ricorda di contatti... DICH. FARROW: non mi ricordo proprio. PM. BOMBARDIERI: lei conosceva Andrew Dains? DICH. FARROW: no, assolutamente no, non ho... proprio non mi ricordo questa roba qua. PM. BOMBARDIERI: ho capito, va bene. PM. PASSANITI: senta Dottoressa Farrow, volevo esibirle questo allegato, che è il nostro allegato 26, si chiama “Section Carte Prepagate Business con “C.M.C.”, anomalia dei test di dettaglio”. DICH. FARROW: sì. PM. PASSANITI: questo lo ha fatto lei? DICH. FARROW: sì, lo avevo detto anche l’altro giorno mi sembra. PM. PASSANITI: lo aveva detto anche l’altro giorno. Ecco, io volevo capire, in quel documento si fa riferimento a due società, “C.M.C.” e “Web Wizard”, e lei dice chiaramente riconducibili alla stessa entità economica, cioè sono lo stesso soggetto e le stesse considerazioni vengono fatte per “L.B.B.” e “P.G.T.”. DICH. FARROW: sì, società separate legalmente. PM. PASSANITI: lei è in grado di spiegarci perché c’è per fare la stessa cosa, cioè per acquistare e vendere carte prepagate si utilizzano due strumenti contrattuali diversi, lo sa il perché, glielo hanno spiegato, lo ha capito? DICH. FARROW: allora, la prima tra “C.M.C.” e “Fastweb” era un mandato senza rappresentanza dove noi prendevamo le carte, le vendevamo alla “L.B.B.” però per conto di “C.M.C.” che vorrebbe dire che “C.M.C.” si approvvigionava delle carte direttamente, non noi, invece nell’altro caso “Fastweb” comprava le carte da “Web Wizard e le vendeva a “P.G.T.”. PM. PASSANITI: quale è la modalità che inizia prima? DICH. FARROW: cioè era quella che... PM. PASSANITI: il rapporto inizia come, con un mandato o con una compravendita diretta? DICH. FARROW: con un mandato di rappresentanza, “L.B.B.” e “C.M.C.” se mi ricordo bene. PM. PASSANITI: e come mai, io vorrei capire come mai... DICH. FARROW: ma sono due formule di vendere in modo diverso, la transazione sotto può essere anche la stessa cosa, però... PM. PASSANITI: perché lei lo dice chiaramente lì che è la

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stessa cosa, il margine uguale e... DICH. FARROW: sì sì, il margine infatti sul bilancio di “Fastweb” è un margine in fondo dal conto economico che era esattamente uguale. PM. PASSANITI: ma io vorrei capire perché. DICH. FARROW: ma è una formula contrattuale, se noi avevamo mandato senza rappresentanza per forza avevamo tipo un’agenzia di un intermediario. PM. PASSANITI: ma chi lo ha scelto, cioè lei si ricorda che di questa cosa avete parlato con gli inglesi? DICH. FARROW: no, io... PM. PASSANITI: la necessità di differenziare in due diverse tipologie contrattuali l’acquisto e la vendita di queste card da chi partiva? DICH. FARROW: allora, la formula contrattuale non è stata decisa nella parte amministrativa, ma è stata decisa nella parte commerciale immagino, la parte amministrativa si deve occupare di contabilizzare in modo coerente con l’impostazione contrattuale, nel primo caso era agenzia e/o intermediario e quindi completavamo il margine, invece nell’altra era una semplice compravendita e quindi di ricavi e costi, quindi non sta all’amministrazione decidere l’impostazione, poi per i revisori... PM. PASSANITI: ma chi l’ha sceglie questa impostazione, cioè chi ha scelto di fare per questo tipo di operazione due contratti diversi? DICH. FARROW: non lo so, non lo so io questo. PM. PASSANITI: non lo sa. Senta, lei quando è tornata dal viaggio a Londra ha consegnato i suoi memo, i memo che abbiamo visto prima e questa relazione a chi? DICH. FARROW: no, allora io ho scritto il meno il giorno dopo che sono tornata da Londra, quelli datati 17... no, quelli della visita del 17 luglio... PM. PASSANITI: sì. DICH. FARROW: ...ho parlato con Paolo il mio responsabile del contenuto e poi sono state archiviate queste carte. PM. PASSANITI: ha parlato o gli ha consegnato anche il memo, cioè gli ha consegnato un documento o ha solo parlato? DICH. FARROW: no, se mi ricordo bene ci siamo seduti nel mio ufficio e abbiamo parlato verbalmente del contenuto del memo. PM. PASSANITI: senta, lei ha verificato il motivo nell’operazione commerciale della presenza di “Fastweb” in questa operazione, del perché “C.M.C.”, “Web Wizard”, “L.B.B.” e “P.G.T.” non effettuassero questa compravendita direttamente? DICH. FARROW: allora, mi sembra che anche a questo ho risposto l’altro giorno, “Fastweb” praticamente aveva probabilmente una capacità più a livello finanziario per entrare in un business, questo business portava a “Fastweb” un margine, quindi come avevo detto l’altro giorno i nostri costi finanziari erano

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inferiore al margine realizzato, noi all’epoca aveva della cassa e che probabilmente la struttura del “C.M.C.”, eccetera, che era molto più piccolo ovviamente di “Fastweb”, magari non si poteva permettere. PM. PASSANITI: senta, lei ha accertato rapporti, perché io non me lo ricordo se lo ha detto o no, e non avevo purtroppo la trascrizione, lei ha accertato l’esistenza di rapporti finanziari tra “C.M.C.”, “Web Wizard”, “L.B.B.” e “P.G.T.”? DICH. FARROW: cosa vuole dire, se ho cercato contratti? PM. PASSANITI: se ha accertato l’esistenza di rapporti finanziari, commerciali... DICH. FARROW: no, assolutamente, anche questo lo avevo detto l’altro giorno che... no finanziaria, avevo chiesto se c’erano rapporti commerciali e non c’erano, credo, credo che avevo detto, finanziari invece avevo scritto... PM. PASSANITI: aveva scritto? DICH. FARROW: esatto, il quel memo della “C.M.C.” datato 28 luglio. PM. PASSANITI: e che cosa aveva detto in quel memo? DICH. FARROW: che c’era un finanziamento tra il gruppo “C.M.C.” e l’inglese, infatti avevo scritto, se mi ricordo bene, non ci sono rapporti commerciali e invece c’era quel finanziamento. PM. PASSANITI: e a quanto ammontava questo prestito se lo ricorda? DICH. FARROW: allora, all’epoca mi sembra di ricordare che era circa quarantamilioni di euro. PM. PASSANITI: quarantaduemilioni e mezzo. DICH. FARROW: sì. PM. PASSANITI: la ragione di questo prestito le è stata spiegata da qualcuno, lei da chi lo ha appreso, dagli inglesi o... DICH. FARROW: no, io l’ho appreso, come lei vede, nel mio memo quando sono andata da “C.M.C.”, mi ha raccontato il Signor Focarelli, che poi non so perché me lo ha raccontato come avevo già detto in precedenza, però loro avevano fatto questo finanziamento e praticamente comunque le Parti, tutte le Parti coinvolte nelle transazioni, quindi la società inglese, la società “Fastweb” e la società o le società del gruppo “C.M.C.” avevano un interesse economico nello sviluppare questo business, quindi a me sinceramente a me non riguardava perché non erano più i nostri soldi una volta che noi avevamo pagato il fornitore, il fornitore quello che fa con i suoi soldi non sono affari di “Fastweb”, però immagino che sia stato proprio per cercare di finanziare la crescita di questo business. PM. PASSANITI: va bene, per ora basta Presidente. P: sì, controesami? Ci sono domande? La Parte Civile no, i Difensori? Avvocato Rossi per Focarelli. AVV. ROSSI: buongiorno.

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DICH. FARROW: buongiorno. AVV. ROSSI: Avvocato Rossi Difesa Focarelli. Scusi, io volevo che lei mi chiarisse un attimo le percentuali dei ricevi core non core di cui ha parlato già la scorsa volta, in particolare quale sia stato il trend negli anni dal 2002 in poi, perché appunto forse non è chiarissimo, stavo riguardando la sua deposizione, anche quella che ha reso alla Procura nel marzo del 2007. Quindi mi sa dire quali sono le percentuali di ricavi core e non core rispettivamente nell’anno 2002 e nell’anno 2003. DICH. FARROW: allora, mi sembra che ci sia stata proprio un’inversione del trend, perché nel 2002 mi sembra di ricordare, perché sono nelle carte, ma non mi ricordo bene, che i core erano intorno al quaranta per cento e invece il non core al sessanta, invece l’anno dopo questo trend proprio si è capovolto e quindi il non core è al trentasei per cento e i core erano al settanta. AVV. ROSSI: quindi nell’anno 2003 c’è stata una flessione dei ricavi non core? DICH. FARROW: sì, diciamo questo che il business di “Fastweb” era basato sulla telefonia e l’internet, eccetera, questo era il nostro business core che stavamo sviluppando, eravamo ovviamente una società molto giovane, eccetera, quindi lo sviluppo... la maggior forza era di sviluppare il business core, poi a sostenere c’erano altre linee di business che noi abbiamo sempre chiamato non core e poi non appena che il core business decolla del tutto ovviamente al core si dà molto meno peso e concentrazione. AVV. ROSSI: quindi è l’operazione fun card del 2003, giusto? DICH. FARROW: fun card era esclusivamente il 2003. AVV. ROSSI: il 2003. DICH. FARROW: perché nel 2002 c’erano tantissimi ricavi da... i numeri premium. AVV. ROSSI: grazie! Senta poi un’altra cosa venendo proprio alla ultima domanda che le ha fatto il Pubblico Ministero, lei conferma quindi che questa informazione sul finanziamento di quarantadue milioni da “C.M.C.” alle società inglesi le fu data da Carlo Focarelli? DICH. FARROW: sì sì, perché ho parlato con lui quando sono andata a Roma. AVV. ROSSI: quindi personalmente da Carlo Focarelli in occasione della sua visita presso “C.M.C.”? DICH. FARROW: sì. AVV. ROSSI: le ha detto Carlo Focarelli se fosse stato stipulato un contratto, un documento? DICH. FARROW: in questo dettaglio non mi ricordo, cioè... AVV. ROSSI: lei è stata poi successivamente informata o in qualche modo ha appreso del successivo ripianamento di questo finanziamento? DICH. FARROW: no, assolutamente, non avevo assolutamente

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riscontri successivi. AVV. ROSSI: quindi non sa neanche... non ha visto gli atti, i documenti che sono stati poi... DICH. FARROW: no, assolutamente. AVV. ROSSI: ...sottoscritti in relazione proprio a questo ripianamento? DICH. FARROW: no, perché ripeto, noi come “Fastweb” non c’entravamo nulla e quindi non avevo neanche titolo a chiedere documenti tra due società che concentravamo. AVV. ROSSI: va bene, grazie! P: ci sono altre domande? Nessuno deve fare controesame. Grazie, può andare! Facciamo entrare il teste Faina.

ESAME DEL TESTE FAINA STEFANO

P: buongiorno! Questa è la formula di impegno a dire la verità, la deve leggere a voce alta. DICH. FAINA: (Il testimone assolve la formula di impegno a dire la verità). P: sì, le sue generalità, lei si chiama? DICH. FAINA: Stefano Faina. P: sì, dove è nato e quando è nato? DICH. FAINA: nato a Milano, il 29 gennaio 1969 e residente a Milano. P: sì, allora prego il Pubblico Ministero, può procedere all’esame. PM. PASSANITI: grazie Presidente! P: prego! PM. PASSANITI: senta Dottor Faina, lei quando ha cominciato a lavorare in “Fastweb”? Ci può spiegare un po’ come ci arriva, per quanto tempo lavora? DICH. FAINA: sono entrato nel gruppo nel 2000, ho lavorato diciamo nell’ambito dell’amministrazione, sono stato responsabile della parte di bilancio consolidato e ho lasciato il gruppo a metà del 2006, dal 2000 al 2006 mi sono appunto occupato di amministrazione. PM. PASSANITI: in “Fastweb” è entrato quando? DICH. FAINA: in “Fastweb” nel maggio del 2000. PM. PASSANITI: nel maggio del 2000 e ha ricoperto che incarico? DICH. FAINA: responsabile del bilancio. PM. PASSANITI: sempre e solo quello fino a che non è andato via? DICH. FAINA: no no, poi io sono stato... nel 2001 sono passato nel capogruppo “Ebiscom” come responsabile sempre del bilancio e della contabilità, nel 2003 sono rientrato in “Fastweb” e

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sono rimasto in “Fastweb” in quel caso come direttore amministrativo nel 2003 e sono rimasto in “Fastweb” fino al 2006. PM. PASSANITI: quindi quando entra in “Fastweb” nel 2003 l’operazione fun card è in svolgimento, le si ricorda di questa operazione? DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: ecco, può dirci che cosa si ricorda, come nasce questa operazione, che caratteristiche aveva? DICH. FAINA: come nasce sinceramente non me lo ricordo, mi ricordo che era una delle tante operazioni, cioè erano una serie diciamo contratti e quindi come tale, diciamo, la funzione amministrazione è fondamentalmente si occupava di processarli secondo quelle che erano le caratteristiche dei singoli contratti, mi ricordo sicuramente che c’era questo. PM. PASSANITI: senta, lei si ricorda di una riunione sul tema delle carte prepagate del 15 luglio del 2003? DICH. FAINA: mi ricordo... adesso non mi ricordo la data, ma mi ricordo sicuramente una riunione. PM. PASSANITI: allora guardi, io gliela faccio vedere, posso esibire al teste il verbale di riunione del 16 luglio del 2003, è il nostro allegato 45 e lui era presente unitamente ad altri. P: sì, prego! DICH. FAINA: sì, mi ricordo. PM. PASSANITI: si ricorda ha detto, la guardi un poco. DICH. FAINA: sì sì, mi ricordo. PM. PASSANITI: allora, intanto ci spiega il perché di quella riunione e chi partecipa a quella riunione oltre a lei? DICH. FAINA: allora, vedo che hanno partecipato Emanuele Angelidis. PM. PASSANITI: chi era Angelidis in quel momento? DICH. FAINA: se non ricordo male all’epoca doveva essere amministratore delegato di “Fastweb”. PM. PASSANITI: prima di Angelidis chi era l’amministratore delegato? DICH. FAINA: se vado a memoria sinceramente non me lo ricordo, però... PM. PASSANITI: va bene, lo vedremo poi più avanti. DICH. FAINA: Mario Rossetti, Alberto Trondoni, Delia Gandini, Stefano Parisi, Bruno Zito, Massimo Zarboni, io e Paolo Fundarò. PM. PASSANITI: quindi c’era l’amministratore delegato, c’era Rossetti ha detto? DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: e che incarico rivestiva in quel momento Rossetti se lo ricorda? DICH. FAINA: Rossetti era direttore dell’area finance di “Ebiscom”, quindi della capogruppo. PM. PASSANITI: la riunione è, vedo nell’intestazione, comunque

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di “Ebiscom” o... DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: è così? DICH. FAINA: questo lo vedo diciamo dall’intestazione senz’altro. PM. PASSANITI: si ricorda, adesso che ha visto il documento, si ricorda perché è stata indetta questa riunione, quale era il problema, che cosa era successo, di che cosa avete discusso, che iniziative sono state prese? DICH. FAINA: ma diciamo che vedo, diciamo... leggo l’obiettivo della riunione, mi ricordo che diciamo in questa riunione mi fu chiesto di discutere e di verificare alcune cose con la società di revisione in relazione al trattamento contabile di questa operazione. PM. PASSANITI: e dovrebbe essere un po’ più preciso, perché è proprio su questo che lei è stato sentito, quale era il problema che le è stato posto e in che termini lei si è dovuto rapportare, che cosa ha chiesto alla società di revisione? DICH. FAINA: ma diciamo che il problema... non mi risultava che ci fossero particolari problemi, era la verifica di un trattamento contabile come diciamo compete alla mia funzione, competeva in ambito appunto di amministrazione, quindi diciamo verificare che di alcune ipotesi piuttosto che fosse corretto il trattamento contabile. PM. PASSANITI: ma quali erano queste ipotesi, di che cosa stiamo parlando se si ricorda? DICH. FAINA: stavamo parlando dei rapporti legati diciamo alla fornitura e vendita diciamo di questo prodotto, quindi di queste fun card. PM. PASSANITI: e come era strutturato questo rapporto? DICH. FAINA: mi risultava, mi risulta che ci fossero due tipi di rapporti, quindi uno che... credo che fosse un mandato senza rappresentanza... PM. PASSANITI: sì. DICH. FAINA: ...e un altro invece che era un normale, credo, contratto di compravendita. PM. PASSANITI: sì, e questo che implicazioni poteva avere? Ce lo spiega? DICH. FAINA: da un punto di vista contabile? PM. PASSANITI: sì, da un punto di vista contabile e di indicazione in bilancio se è possibile. DICH. FAINA: sì, diciamo che poi è la stessa cosa, da un punto di vista contabile si trattava di verificare quale era diciamo la corretta rappresentazione di queste operazioni secondo i due diversi contratti. PM. PASSANITI: Dottor Faina, mi scusi, io vorrei capire, perché lei è proprio la persona che era responsabile di questo settore. DICH. FAINA: ovviamente. PM. PASSANITI: da cosa nasce l’esigenza di vestire la stessa

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operazione commerciale, cioè l’acquisto e la vendita di carte prepagate con due contratti diversi. DICH. FAINA: di questo sinceramente non ho la più pallida idea, quello che mi era stato richiesto era di verificare, diciamo il trattamento contabile di questi due rapporti contrattuali ma così come diciamo tendenzialmente facevamo in altre attività. PM. PASSANITI: e che cosa le è stato chiesto di verificare in particolare, se ce lo spiega. DICH. FAINA: sì, nel senso che c’erano diciamo delle condizioni che risultavano dalla... come dire, dalla esperienza tecnica di come si processano e si contabilizzano alcuni rapporti di fornitura piuttosto che di vendita e quindi si è trattato di verificare che questo tipo di contabilizzazione fosse effettivamente corretta e... PM. PASSANITI: e voi come li contabilizzavate? DICH. FAINA: noi diciamo che contabilizzavamo uno dei due rapporti che era quello del mandato senza rappresentanza diciamo con una contabilizzazione che rifletteva fondamentalmente il margine quindi dell’operazione e quindi non con una diciamo separata rappresentazione di costi e ricavi, gli altri rapporti contrattuali invece avevano una rappresentazione diciamo più... come dire, più ordinaria e legata al fatto che c’era un contratto di vendita e un contratto di acquisto. PM. BOMBARDIERI: scusi Dottor Faina, intanto questa è una riunione di “Ebiscom”, della capogruppo quindi? DICH. FAINA: sinceramente diciamo che l’ho dedotto perché c’è il documento. PM. BOMBARDIERI: intanto quello è il verbale di quella di riunione, se lo ricorda? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: è quello il verbale della riunione? DICH. FAINA: sì, deduco di sì. PM. BOMBARDIERI: quindi è una riunione di “Ebiscom”, benissimo. Nella riunione di “Ebiscom”, se lei guarda l’oggetto della riunione, obiettivo della riunione, quindi c’è la riunione con questo obiettivo, la riunione è per questo obiettivo, fare il punto sul business delle carte prepagate, quindi c’è un momento storico che è il 15 luglio del 2003 in cui c’è una riunione della capogruppo, quindi l’affare chi ce l’ha in quel momento delle carte prepagate, quale società? DICH. FAINA: “Fastweb”. PM. BOMBARDIERI: “Fastweb” ce l’ha. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: c’è la riunione della capogruppo di “Fastweb”, “Ebiscom”, che ha come obiettivo della riunione l’affare, il business delle carte prepagate, quindi noi vorremo capire, visto che lei a quella riunione ha partecipato, visto che lei aveva un ruolo, all’epoca ci aveva

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un ruolo in “Fastweb”. DICH. FAINA: in “Fastweb” sì. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Vorrei capire come nasce l’esigenza per la capogruppo, l’esigenza di questa riunione per fare il punto su quello specifico business, un business che era già in essere, quindi ci sarà un motivo per cui fate questa riunione, cioè non è che dalla notte al giorno, “domani ci riuniamo per vedere le carte prepagate”, ci sarà stato un internal audit prima, ci sarà stata un’analisi dei ricavi prima, ci sarà stato qualcuno dall’alto che avrà detto: “fate questa riunione”, c’era stato qualcuno dal basso che ha detto: “fate questa riunione”? Io vorrei sapere, visto che lei c’era e che è qua oggi, che lei ci spiegasse il perché la capogruppo sente il bisogno il 15 luglio di fare una riunione sull’affare carte prepagate e non sull’affare premium, non sull’affare... e su altri tipi di operazioni, lei ha detto prima: “era una delle tante operazioni commerciali in essere in quel momento”, bene! Voi fate una riunione di “Ebiscom” su questo affare però, non sulle altre operazioni commerciali in essere, io vorrei sapere perché la fate se lo sa? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: non lo sa. DICH. FAINA: non lo so. PM. BOMBARDIERI: non si ricorda... DICH. FAINA: so che appunto... mi ricordo... mi ricordo diciamo il punto che è anche... PM. BOMBARDIERI: ci partecipa l’amministratore delegato di “Fastweb”, perché Angelidis è di “Fastweb” giusto? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: partecipa lei, partecipa Rossetti, Trondoli, partecipate tutte persone, Parisi, Brasetti era di “Ebiscom”, tutte queste persone, però lei non sa perché vi riunite? Cioè da cosa, da cosa viene sollecitata questa riunione. DICH. FAINA: da cosa viene sollecitata non lo so. PM. BOMBARDIERI: lei sa, si ricorda come... da chi è stato convocato, da chi è stato... ha ricevuto una mail, ha ricevuto una telefonata, ha ricevuto qualche cosa? Lei partecipa a questa riunione e per parteciparvi doveva essere a conoscenza del fatto che fosse stata indetta questa riunione, lei ricorda... DICH. FAINA: no, certo, Delia Gandini a quei tempi se non ricordo male era la resp... sul posto c’era ancora il Dottor Cacciatore, ma forse Cacciatore credo che fosse già andato via, quindi Delia Gandini è subentrata a Mario Cacciatore come mia responsabile in quel momento. PM. BOMBARDIERI: quindi non si ricorda come è stato convocato, da chi è stato convocato e si ricorda in sostanza questa riunione, quindi non sa il perché? DICH. FAINA: no, dicevo, mi ricordo diciamo il motivo per cui evidentemente mi hanno chiamato ed è quello infatti appunto di

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verificare il... PM. BOMBARDIERI: io vorrei capire il perché nasce l’esigenza di verificare, l’operazione è in corso, si sta sviluppando e... DICH. FAINA: perché come tutte, diciamo, le società di una certa... di un certo livello e comunque diciamo in quell’ambito lì si cerca sempre di procedere in maniera tale, come dire, da valutare i trattamenti contabili nel corso diciamo possibilmente magari in maniera anticipata rispetto ad una presentazione di bilancio, ma comunque verificare che ci sia la correttezza, siccome le aziende effettivamente hanno anche degli organi di controllo con cui... PM. BOMBARDIERI: io le sto chiedendo il perché di questa operazione, perché veniva esaminata e se lo sa, veniva esaminata questa specifica operazione, carte prepagate, se c’erano stati dei problemi... DICH. FAINA: no, questo no, sinceramente non lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: passiamo avanti, lei in questa operazione voi... vedo che c’è uno schema in cui si esamina la struttura dell’operazione, quindi lei ricorda se si è discusso di questa struttura dell’operazione? DICH. FAINA: sì, ricordo perché appunto mi ricordo questo documento. PM. BOMBARDIERI: quindi avete discusso della struttura dell’operazione, giusto? Sì, si ricorda come era strutturata questa operazione? DICH. FAINA: come dicevo prima, sono... diciamo che erano due... erano due rapporti contrattuali in cui uno era appunto un mandato senza rappresentanza... PM. BOMBARDIERI: e l’altro un contratto di compravendita. DICH. FAINA: ...e l’altro un contratto si di... PM. BOMBARDIERI: erano nati insieme? DICH. FAINA: non lo so. PM. BOMBARDIERI: cioè si è iniziato... DICH. FAINA: non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: lei non... DICH. FAINA: cioè, nel senso che mi ricordo quando sono... quando ho ripreso l’attività in “Fastweb” mi ricordo che c’erano entrambi, ma così come appunto ce ne erano anche molti altri, quindi. PM. BOMBARDIERI: quindi diciamo che lei non sa quando erano... se erano nati insieme i due contratti, i due tipi, le due forme contrattuali diverse, se se ne era aggiunta una all’altra, questo qua non lo sa? DICH. FAINA: non lo so. PM. BOMBARDIERI: se riguardavano gli stessi soggetti o soggetti diversi dello stesso gruppo, non se lo ricorda. Intanto si ricorda le società coinvolte e le varie società con cui “Fastweb” aveva rapporti, almeno questo se lo ricorda? DICH. FAINA: di questa operazione?

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PM. BOMBARDIERI: di questa operazione, l’operazione carte prepagate. DICH. FAINA: sì, erano due... erano due società che si chiamavano una “C.M.C.” e una “Web Wizard”. PM. BOMBARDIERI: erano società distinte o dello stesso gruppo? DICH. FAINA: no, direi... mi sembrava che fossero dello stesso gruppo credo, perché avevano... comunque avevano una sorta di, se non ricordo male, di logo, la carta intestata era diciamo... aveva lo stesso logo credo. PM. BOMBARDIERI: quindi erano “Web Wizard” e “C.M.C.” che avevano... dello stesso gruppo. DICH. FAINA: dello stesso gruppo, insomma, adesso è una deduzione che ho fatto perché vedevo appunto la carta intestata diciamo simile. PM. BOMBARDIERI: non lo vede adesso, lo ricorda, perché non è che lo vede, lo ricorda? DICH. FAINA: no no, diciamo che mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: è un ricordo. Anche perché nella struttura voi li accomunate. DICH. FAINA: no, qui non c’è. PM. BOMBARDIERI: nella struttura, nel disegno della struttura li accomunate, nel disegno della di “C.M.C.” e “Web Wizard” li accomunate. Poi? Questi chi erano, che soggetti erano questi? DICH. FAINA: erano i fornitori. PM. BOMBARDIERI: i fornitori delle carte prepagate. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: intanto in quel periodo c’erano altre operazioni della stessa natura, cioè avente ad oggetto carte prepagate che “Fastweb” vi passava che lei ricordi? DICH. FAINA: no, non mi ricordo, non mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Poi che facevate con queste carte o con il mandato senza rappresentanza o con la compravendita, che cosa facevate con queste carte? DICH. FAINA: venivano... venivano rivendute. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Venivano rivendute a chi? DICH. FAINA: c’erano due... PM. BOMBARDIERI: sempre agli stessi soggetti o... DICH. FAINA: no no, beh no, c’erano due clienti che erano due società inglesi che tra l’altro sono scritte qui, una è la “P.G.T.” e una la “L.B.B.”. PM. BOMBARDIERI: “P.G.T.” e “L.B.B.” che erano società inglesi? DICH. FAINA: inglesi. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Lei ricorda o sa, se ha saputo anche se ne avete parlato in questa riunione, visto che era una riunione per fare il punto su quell’affare, se avete parlato di come erano stati reperiti i clienti? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: attraverso un bando commerciale, attraverso una...

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DICH. FAINA: no, assolutamente. PM. BOMBARDIERI: ...un’offerta? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: neanche questo qua se lo ricorda, benissimo. Intanto questi clienti erano distinti o facevano parte dello stesso gruppo, “P.G.T.” e “L.B.B.”, facevano parte dello stesso gruppo o erano clienti distinti? DICH. FAINA: no, mi sembrava che fossero... mi risultava che fossero clienti distinti. PM. BOMBARDIERI: clienti distinti, quindi che non facessero parte dello stesso gruppo, non se lo ricorda? Cioè mi sembra che fossero clienti distinti è un ricordo o una... DICH. FAINA: è un ricordo. PM. BOMBARDIERI: ...deduzione? DICH. FAINA: un ricordo. PM. BOMBARDIERI: è un ricordo. DICH. FAINA: è un ricordo. PM. BOMBARDIERI: quindi lei ricorda che erano clienti distinti. DICH. FAINA: mi sembrava che fossero clienti distinti. PM. BOMBARDIERI: le sembra, quindi non è sicuro né dell’uno e né dell’altro. DICH. FAINA: sono passati tanti anni Dottore, quindi effettivamente... PM. BOMBARDIERI: scusi? DICH. FAINA: dico, son passati tanti anni e per cui... PM. BOMBARDIERI: la collega le ha sottoposto questo documento, che è un documento a cui lei ha partecipato... DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: proprio per aiutarla a ricordare, proprio per la sua memoria, poi passiamo poi alle contestazioni in ordine alle dichiarazioni. DICH. FAINA: va bene. PM. BOMBARDIERI: intanto se vuole dargli un’occhiata generale per... per farle venire alla memoria delle circostanze, dei particolari, lo legga pure con tranquillità. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: ha dato un’occhiata? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: intanto torniamo a questo schema della struttura dell’operazione, la società che vedo... quindi abbiamo detto “C.M.C.”, “Web Wizard” fornitori di “Fastweb”, “P.G.T.” ed “L.B.B.” in questo schema sono clienti di “Fastweb” all’estero, questa società “T.V.S. Italia” che società è? DICH. FAINA: non ne ho idea. PM. BOMBARDIERI: se lo legge. DICH. FAINA: no no, ma ho visto già e deduco dallo schema... PM. BOMBARDIERI: non se lo ricorda. DICH. FAINA: ...ma non ho mai avuto contezza che esistesse.

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PM. BOMBARDIERI: allora, non ha avuto mai contezza che esistesse? DICH. FAINA: no, cioè nel senso che non sapevo che questo nome... cioè “T.V.S.” diciamo che l’ho visto in questo documento. PM. BOMBARDIERI: scusi, quel documento è il riassunto di una riunione che avete fatto, cioè non è che lo vede oggi per la prima volta, lo vede oggi per la prima volta? DICH. FAINA: no no, ho detto che l’ho visto in questo documento, Dottore. PM. BOMBARDIERI: quindi all’epoca, lo vide all’epoca nel 2003? DICH. FAINA: lo vidi all’epoca in questo documento. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Si è chiesto chi era questo “T.V.S.” e ha parlato con qualcuno? DICH. FAINA: no, sinceramente no. PM. BOMBARDIERI: in quella sede si è parlato di questa “T.V.S.”? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: si è parlato della struttura dell’operazione però di “T.V.S.” che pure è menzionato in questo schema non si è parlato? DICH. FAINA: no, non... PM. BOMBARDIERI: quindi non sapeva chi fosse? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: eh? DICH. FAINA: no Dottore, non mi risultava proprio, ripeto, mi... mi risultava diciamo l’operazione appunto “C.M.C.”... PM. BOMBARDIERI: benissimo, e “T.V.S.” là in quella riunione che cosa... in quello schema che cosa risulta essere? DICH. FAINA: mi risulta che qui sia il fornitore di codici, vedo, nei confronti di “C.M.C.” e “Web Wizard”. PM. BOMBARDIERI: benissimo, quindi in quella riunione risulta essere il fornitore di codici di “C.M.C.” e “Web Wizard”. DICH. FAINA: così mi sembra. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha sentito parlare di “Telefox”? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: non ha mai sentito parlare di “Telefox”, benissimo. Senta, quindi in questa riunione, adesso che ha letto il documento, si ricorda in quella riunione che cosa è successo, di che cosa avete parlato, che finalità vi siete proposti, vi siete proposti degli accertamenti, delle verifiche, abbiamo capito che non si ricorda perché è stata indetta questa riunione, abbiamo capito che la riunione aveva ad oggetto questo specifico argomento e volevamo sapere se lei adesso si ricorda avendo letto questo documento che cosa... di che cosa avete parlato e che cosa vi siete proposti, se vi siete dati degli obiettivi. DICH. FAINA: no, mi perdoni Dottore, come diciamo... insomma, mi ricordo molto bene il passaggio che evidentemente riguardava appunto la mia attività perché quello era il mio

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ruolo, però come dicevo, alla riunione era anche presente il mio responsabile e c’erano, insomma a dire, altri argomenti e noi seguivamo un’attività fondamentalmente di staff, quindi di tipo tecnico, no? PM. BOMBARDIERI: e ci dica, intanto partiamo da quello che si ricorda lei, che si ricorda del suo ruolo, che cosa le è stato chiesto in quella riunione, da chi le è stato chiesto, che cosa le è stato chiesto? DICH. FAINA: da chi personalmente non me lo ricordo, mi ricordo che è stato diciamo chiesto di verificare come ho detto prima con la società di revisione se il trattamento contabile che si era ipotizzato e quindi diciamo da una parte per il rapporto contrattuale che prevedeva il mandato senza rappresentanza se fosse corretta effettivamente una contabilizzazione diciamo a margine fondamentalmente per il solo differenziale, rispetto invece all’altro contratto che era un contratto di compravendita che aveva una contabilizzazione diciamo normale, quindi con volume di costi e volume di ricavi. PM. BOMBARDIERI: quindi in pratica le hanno chiesto se era corretta questo tipo di contabilizzazione, lei che cosa risponde? Lei fa un accertamento, fa una verifica o risponde... DICH. FAINA: no, rispondo che diciamo professionalmente mi sembrava che la... diciamo differenziare il trattamento contabile dei due rapporti fosse corretto ma che ovviamente mi sarei riservato poi di confrontarmi con la società di revisione. PM. BOMBARDIERI: e quindi si è fatto questo confronto con la società di revisione, c’è stata una risposta? Cioè questa riunione ha sortito delle... visto che ci sono degli obiettivi di questa riunione, ha sortito delle risposte questa riunione? C’è stato un documento, c’è stata un’altra riunione, c’è stata una risposta che lei ha fornito? DICH. FAINA: no, non mi ricordo se diciamo... se la risposta da parte mia fu diciamo trasmessa con lo stesso tipo di forma, quindi con lo stesso tipo di memorandum, però sicuramente quello fu il passaggio diciamo tecnico e quello fu il passaggio su cui poi si procedette a contabilizzare le operazioni in bilancio. PM. BOMBARDIERI: quindi la società di revisione chi era intanto se lo ricorda? DICH. FAINA: era la “K.P.M.G.”? PM. BOMBARDIERI: la “K.P.M.G.”. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi lei si ricorda di aver consultato la “K.P.M.G.” su questo punto? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: e però non si ricorda il risultato. DICH. FAINA: no, nel senso che il risultato era poi... siccome

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quello fu il trattamento contabile che abbiamo portato avanti e abbiamo anche iscritto in bilancio, diciamo che era evidente che da un certo punto di vista l’operazione diciamo... PM. BOMBARDIERI: anche perché le era stata data una scadenza per poter effettuare questa cosa? Entro il 18 luglio lei doveva riferire sulla regolarità, se lo ricorda? DICH. FAINA: sì, diciamo che avrei richiesto un feed-back a “K.P.M.G.” entro, adesso lo leggo qua sinceramente, perché i giorni diciamo che faccio un po’ fatica a ricordarli tutti, però evidentemente così feci. PM. BOMBARDIERI: quindi ricorda che entro questa data lei ha effettuato questo controllo. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: senta, poi di che cosa si è parlato, delle società inglesi si è parlato in quella sede? DICH. FAINA: leggendo il verbale direi di sì, senz’altro. PM. BOMBARDIERI: no, io vorrei sollecitare... che la lettura del verbale per lei fosse la sollecitazione di un ricordo, perché il verbale ce lo abbiamo agli atti e quindi lo leggiamo e quindi capiamo che si è parlato di questo, lei dovrebbe dirci al di là di quello che c’è scritto se si ricorda quello che... la discussione che poi ha condotto a questa verbalizzazione e a questo tipo di trascrizione in atto. DICH. FAINA: no, diciamo che la discussione che ha portato a questo no, deduco, cioè insomma voglio dire, mi ricordo... mi ricordo l’evento, mi ricordo che ci fu la discussione e mi ricordo di questo tipo di... PM. BOMBARDIERI: lei conosce la signora Cioffi e la signora Beverley Farrow? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi si ricorda se furono citate in questa riunione, se si parlò di loro, si ricorda se era stato disposto... delle visite presso le società? DICH. FAINA: sì, mi ricordo che fu chiesta una... diciamo che fu chiesto di fare una verifica presso le società inglesi. PM. BOMBARDIERI: e si ricorda per quale motivo, che tipo di verifiche dovevano essere fatte e per quale motivo veniva disposto questo? DICH. FAINA: credo che riguardasse diciamo l’analisi dell’operazione. PM. BOMBARDIERI: mi scusi! Voi fate una riunione su questa operazione, lei dice che bisogna verificare se effettivamente era corretta la contabilizzazione, questa diversa contabilizzazione, mandato senza rappresentanza e contratto di compravendita, uno con annotazione di solo margine e l’altro con costi e ricavi, benissimo, e questo è un dato. L’altro dato è verificare, queste verifiche presso le società da che cosa nascevano? L’esigenza di verificare presso questa società ad operazione già in corso? DICH. FAINA: sinceramente...

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PM. BOMBARDIERI: lei aveva seguito le operazioni, si stavano svolgendo regolarmente, vi erano stati i pagamenti, vi erano stati... era tutto regolare? DICH. FAINA: mi sembrava che... PM. BOMBARDIERI: all’epoca era tutto regolare. DICH. FAINA: mi ricordo che si stesse svolgendo assolutamente regolarmente. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Quindi all’epoca del 15 luglio perché nasce la necessità in una operazione commerciale che per voi è regolare, perché sta dicendo che è tutto quanto regolare, di disporre questa verifica, se lo ricorda se ne avete discusso là, se qualcuno... DICH. FAINA: no, mi ricordo solo... nel senso che mi ricordo solo perché l’ho visto in questo momento, quindi non posso... PM. BOMBARDIERI: non si ricorda che è stato oggetto di discussione il fatto che venisse disposta una verifica in corso di una operazione commerciale che era regolare, completamente regolare. Benissimo! PM. PASSANITI: si ricorda se le avevano... se in quella riunione è stata disposta l’acquisizione dei bilanci delle società inglesi, lei li ha mai visti bilanci? DICH. FAINA: non mi ricordo proprio. PM. PASSANITI: può vedere se su quel documento a proposito di... DICH. FAINA: mi sembra di sì, c’è scritto... diciamo che è sottolineato di richiedere... peraltro “P.G.T.” e “L.B.B.”, sto leggendo, che hanno già dichiarato la loro disponibilità... PM. PASSANITI: a fare cosa? DICH. FAINA: ...quindi a fornire una certificazione sull’attività svolta da parte di una società esterna che certifica i loro bilanci, quindi scadenza per effettuare la verifica e raccogliere tutta la documentazione a supporto. PM. PASSANITI: e lei si ricorda di avere ad un certo punto visto, esaminato questi bilanci della società inglese? DICH. FAINA: no, non credo, no non mi ricordo. PM. PASSANITI: senta, lei la conosce la società “C.M.C.”? DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: e come mai? DICH. FAINA: perché era un fornitore... era uno dei fornitori di “Fastweb” ai tempi, a parte che poi qui è indicata. PM. PASSANITI: un fornitore di che cosa? DICH. FAINA: era fornitore, diciamo oltre alle carte o... cioè sicuramente era fornitore, diciamo era fornitore di carte in questo tipo di rapporto contrattuale. PM. PASSANITI: e va bene. DICH. FAINA: e mi ricorda che era diciamo fornitore di servizi nell’ambito diciamo del traffico premium, del traffico a valore aggiunto se non ricordo male. PM. PASSANITI: e questo traffico, questo traffico premium era

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in corso nel 2003 o era riferito agli anni precedenti? DICH. FAINA: no, mi sembrava che fosse... che fosse in corso. PM. PASSANITI: ci sono stati problemi con il traffico con i numeri premium? DICH. FAINA: ma capitava... diciamo che capitava frequentemente che venissero fatte alla società richieste da parte diciamo... adesso non ricordo bene se sempre della Polizia Postale, comunque diciamo di un’autorità che veniva a richiedere documentazione o cose appunto inerenti a determinate numerazioni, questa era diciamo un’attività che si faceva abbastanza di frequente, poi noi come amministrazione avevamo diciamo la nostra attività da documentare e altre funzioni evidentemente avevano le loro, però ai tempi diciamo che questo era un po’ l’attività. PM. BOMBARDIERI: senta, lei era al corrente, si è discusso in quella sede di rapporti... di eventuali rapporti esistenti tra i vostri fornitori e i vostri clienti, cioè tra il gruppo “C.M.C.”, “Web Wizard” e il gruppo “L.B.B.” e “P.G.T.”, perché ha detto che erano clienti distinti e quindi non un gruppo. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: era a conoscenza? DICH. FAINA: non ho capito la domanda. PM. BOMBARDIERI: è a conoscenza se si è discusso in quella sede di eventuali rapporti commerciali o finanziari esistenti fra clienti e fornitori? DICH. FAINA: no, che io ricordi no. PM. BOMBARDIERI: no. Senta, lei Focarelli ha detto che non lo ha mai conosciuto. DICH. FAINA: no, di persona no. PM. BOMBARDIERI: di persona no, ma... DICH. FAINA: di persona no, ci siamo... mi ricordo che per telefono ci siamo sentiti come con tanti altri fornitori che sollecitavano i pagamenti fondamentalmente, era una prassi... PM. PASSANITI: quindi Focarelli sollecitava i pagamenti? DICH. FAINA: sì, ripeto, come molti altri fornitori che avevano diciamo rapporti. PM. BOMBARDIERI: per conto di chi? Per lei Focarelli chi era? DICH. FAINA: per conto di “C.M.C.”. PM. BOMBARDIERI: quindi come si qualificava, mi scusi, allora... DICH. FAINA: no, questo non... PM. BOMBARDIERI: mi scusi! Lei conosceva Focarelli? Ha detto di no. DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: Focarelli ha detto che lo ha sentito telefonicamente. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi chiama Focarelli... DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: ...e che dice? Se chiamassi io, Giovanni

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Bombardieri che voglio il pagamento di “C.M.C.”, lei che mi dice? DICH. FAINA: ma diciamo che da un punto di vista tecnico mi premuro di verificare se l’azienda di cui diciamo lei dice che sta sollecitando il pagamento e abbia diciamo degli scaduti o abbia effettivamente una posizione... PM. BOMBARDIERI: sì, però prima... mi scusi allora, quella che le ho detto io è una cosa diversa, le ho chiesto: lei non conosceva Focarelli? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: sapeva chi era Focarelli senza pure conoscerlo personalmente? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: che qualità rivestisse? DICH. FAINA: no, sapevo... cioè nel senso che... sì, sapevo che si occupava di “C.M.C.”, quindi mi veniva... PM. BOMBARDIERI: a che titolo sapeva che si occupava di “C.M.C.”? DICH. FAINA: no, questo non... PM. BOMBARDIERI: poteva essere l’Avvocato di “C.M.C.”... DICH. FAINA: no, non glielo so dire. PM. BOMBARDIERI: ...era un Avvocato il Signor Focarelli? DICH. FAINA: no, non glielo so dire, non glielo so dire Dottore. PM. BOMBARDIERI: era un Avvocato, dico, il Focarelli? DICH. FAINA: non credo, non lo so, non so che ruolo avesse. PM. BOMBARDIERI: scusi, ma che si occupava di “C.M.C.” da chi lo sapeva lei, da chi lo aveva saputo che si occupava di “C.M.C.”? Perché... siccome lei forniva delle spiegazioni sui pagamenti a Focarelli, doveva cioè... anche se si tratta di dati sensibili, prima di fornirli doveva... DICH. FAINA: non era sensibilità, semplicemente chiedendo se diciamo le fatture che in quel momento e in quel... insomma, in quella... diciamo determinato momento dovevano essere pagate secondo determinate scadenze fosse state pagate o meno. PM. BOMBARDIERI: erano pagate o meno, benissimo, però... DICH. FAINA: e non erano informazioni... PM. BOMBARDIERI: ...erano notizie a cui ha diritto chi, il titolare, cioè comunque un soggetto di quella azienda? Perché siccome ha detto che lei non lo conosceva Focarelli, io volevo sapere... DICH. FAINA: no, va bene, ma non... cioè nel senso che quando... diciamo in amministrazione quando arrivano telefonate di... diciamo di fornitori da un certo punto di vista non so, è un’attività come dire routinaria ed istituzionale, cioè la preoccupazione non è ovviamente dare dati, informare diciamo sulle operazioni, semplicemente dire se l’abbiamo pagata o non l’abbiamo pagata. PM. BOMBARDIERI: ho capito, ma dire l’abbiamo pagata o non l’abbiamo pagata a chi? Al soggetto che è interessato? Io

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voglio sapere come faceva lei a sapere che Focarelli fosse di... si occupava di “C.M.C.”? DICH. FAINA: nello specifico Dottore non me lo ri... mi risultava che si occupasse di “C.M.C.”, però adesso non mi ricordo esattamente quale era diciamo il meccanismo. PM. BOMBARDIERI: la fonte di conoscenza di questo dato non la sa? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: né a che titolo se ne occupasse, se come Consulente, come amministratore, come Avvocato... DICH. FAINA: no, assolutamente no. PM. BOMBARDIERI: ...o come altro. DICH. FAINA: no Dottore. PM. BOMBARDIERI: solamente che Focarelli... e lei gli dava questi dati, solo per “C.M.C.” o anche per altre società? DICH. FAINA: adesso non me lo ricordo sinceramente. PM. BOMBARDIERI: per aiutarla a ricordare ha detto... DICH. FAINA: mi ricordo per “C.M.C.” sicuramente. PM. BOMBARDIERI: ...per aiutarla a ricordare lei il 20 marzo del 2007 ha dichiarato: “non ho mai conosciuto personalmente Focarelli che ho sentito però varie volte per telefono quando mi chiamava sollecitando pagamenti in favore di <<C.M.C.>> e <<Web Wizard>>. Senta, lei ha mai conosciuto il Signor Ferreri? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: lei sa chi è l’amministratore di “C.M.C.”, chi era l’amministratore formale di “C.M.C.”? DICH. FAINA: no, non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: non lo ha mai conosciuto. Senta, lei ha sentito parlare di un internal audit fatta da “Fastweb” e internal audit in relazione alla carte? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: e che cosa ha saputo di questo internal audit? DICH. FAINA: mah... mi ricordo che fu organizzato anche quello che veniva indicato diciamo in questo verbale qui davanti. PM. BOMBARDIERI: eh! E questo verbale qui davanti... DICH. FAINA: e quindi che si parla di interventi... PM. BOMBARDIERI: ...voglio sapere se questa è la fonte dell’internal audit o il risultato dell’internal audit per quanto ne ricorda lei, cioè da questa riunione nasce la necessità di fare internal audit su questa operazione... DICH. FAINA: da questo mi sembra che leggo questo, quindi... PM. BOMBARDIERI: quindi da qua nasce la necessità di fare... DICH. FAINA: ...qui è stata data una indicazione. PM. BOMBARDIERI: ...internal audit? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Io proprio questo volevo sapere, perché nasce questa necessità di fare internal audit in quella riunione in cui lei partecipa?

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DICH. FAINA: Dottore, non lo so, sinceramente questo non glielo so dire. PM. BOMBARDIERI: quindi lei non me lo sa dire, in quella riunione lei non si ricorda perché nasce questa necessità di fare questo approfondimento. Va bene. Senta, l’affare delle carte prepagate ha detto che era l’unico che ci avevate in corso in quel momento per quanto riguarda “C.M.C.”, cioè non c’erano altri affari di carte... DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: ...aventi ad oggetto carte prepagate con altri fornitori? DICH. FAINA: c’erano i due... diciamo “C.M.C.” e... PM. BOMBARDIERI: “C.M.C.” e “Web Wizard”? DICH. FAINA: mi sembra di sì. PM. BOMBARDIERI: senta, ci può dire se questa era un’attività che lei considerava core o non core per quanto riguarda l’attività di “Fastweb” visto che lei era il direttore amministrativo? DICH. FAINA: ma no, direi che per noi diciamo proprio come attività amministrativa, insomma come dire, per definizione è tutto... adesso poi dipende da uno cosa può intendere con core o non core, però noi era attività assolutamente diciamo ordinaria, quindi... PM. BOMBARDIERI: non ha mai sentito parlare lei di problemi di attività core o non core all’interno dell’azienda? Lei è stato responsabile della finanza ha detto... DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: ...direttore della finanza? DICH. FAINA: mi scusi? PM. BOMBARDIERI: è stato direttore dell’area finanza se ho capito bene. DICH. FAINA: no, no no. PM. BOMBARDIERI: lei? DICH. FAINA: no, mai. PM. BOMBARDIERI: no. DICH. FAINA: no no, mi sono sempre occupato di amministrazione. PM. BOMBARDIERI: di amministrazione. DICH. FAINA: sì, di amministrazione. PM. BOMBARDIERI: e non ha mai sentito parlare di problemi collegati all’interno della società tra attività core e attività e attività non core, fra incidenza dei ricavi core e i ricavi non core, non ha mai sentito parlare? DICH. FAINA: no, erano diciamo informazioni che da un punto di vista... PM. BOMBARDIERI: non riguardavano la sua area? DICH. FAINA: no, non nel senso che per quello che riguardavano l’area era diciamo una informazione che poi periodicamente si dava nei bilanci e nelle relazioni semestrali perché chiaramente bisogna dare l’indicazione diciamo di quello che è

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l’andamento della gestione di una società e di un gruppo come... come... PM. BOMBARDIERI: e quindi si dà questa indicazione o non si dà? Non ho capito. DICH. FAINA: no, diciamo che si davano le indicazioni... PM. BOMBARDIERI: deve essere più chiaro nella sua risposta perché io non ho capito. DICH. FAINA: ...in bilancio, però non mi sembrava neanche... se c’era un problema... non mi sembrava che ci fosse un problema ecco, questo, o perlomeno io non ho mai avuto... diciamo non era... mi occupavo appunto di fare un’attività che era sostanzialmente quella di... diciamo di tipo ordinario di amministrazione e in questo ambito era tutto diciamo core per noi come amministrativo, ecco. PM. BOMBARDIERI: però poi lei partecipava comunque, preparava, concorreva alla preparazione di bilancio, alla preparazione delle illustrazioni? DICH. FAINA: del bilancio sì. PM. BOMBARDIERI: benissimo! E in questa attività in cui lei diceva si parlava di attività core e non core, si dava... nella relazione al bilancio si dava indicazione sull’attività core e non core, sull’incidenza di... DICH. FAINA: no, credo sull’attività, adesso sinceramente questo non me lo ricordo Dottore, però i bilanci credo che erano tutti diciamo pubblici ma non mi ricordo che si dessero delle indicazioni tipo core o non core, si davano indicazioni ad una tipologia di... diciamo alla tipologia dei ricavi questo senz’altro, ma da un punto di vista, ripeto, di rispetto di quelli che erano i requisiti di una norma contabile o comunque di un regolamento che imponeva determinate... impone tuttora determinate caratteristiche nella informativa di bilancio. PM. BOMBARDIERI: senta, lei conosce la società “Fulcrum”? DICH. FAINA: l’ho sentita sì, me la ricordo, mi ricordo sì. PM. BOMBARDIERI: si ricorda. DICH. FAINA: sì sì. PM. BOMBARDIERI: cosa si ricorda? Dica, dica, cosa si ricorda. DICH. FAINA: mi ricordo che era una società... era un cliente se non ricordo male di questa attività. PM. BOMBARDIERI: un cliente di che cosa? DICH. FAINA: di questa attività delle... PM. BOMBARDIERI: un cliente di “Fastweb”? DICH. FAINA: sì, era un cliente di “Fastweb”, se non ricordo male, in questa attività delle carte prepagate. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Quindi al 15 luglio la situazione è quella che lei ci ha... di cui abbiamo parlato e che è descritta in quella riunione... DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: ...e non c’è “Fulcrum” se non sbaglio. DICH. FAINA: no, qui no, mi sembra di no.

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PM. BOMBARDIERI: e “Fulcrum” quando interviene, a che titolo interviene, che cosa comporta? Un direttore dell’area amministrativa non si ricorda questi passaggi, se ci sono stati dei passaggi, se si è aggiunta come cliente o come fornitore? Intanto era cliente o fornitore. DICH. FAINA: no, era cliente, era cliente. PM. BOMBARDIERI: un cliente. DICH. FAINA: era cliente sì. PM. BOMBARDIERI: e il cliente di dove era, era italiano? DICH. FAINA: se non ricordo male era statunitense. PM. BOMBARDIERI: statunitense, benissimo! Quindi noi avevamo i fornitori italiani, i clienti inglesi e adesso abbiamo un cliente... DICH. FAINA: inglesi e statunitensi. PM. BOMBARDIERI: e quindi è un cliente che si aggiunge o sostituisce gli altri clienti? DICH. FAINA: temporalmente Dottore non me lo ricordo, diciamo che si è... sinceramente non mi ricordo se abbia sostituito uno dei due prima o se si sia sommato, questo non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: lei ricorda perché è venuta meno... sono venuti meno gli altri clienti? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: se c’è stata una sostituzione tra virgolette formale... DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: ...nell’area amministrativa le sono passati... cioè il contratto con “Fulcrum” lei lo ha mai visto? DICH. FAINA: ritengo di averlo visto come capitava diciamo di gestire i contratti che poi davano luogo ad una... diciamo ad una contabilizzazione, quindi che diciamo erano documenti... PM. BOMBARDIERI: la cessazione dei rapporti con “L.B.B.” e “P.G.T.” lei se la ricorda? DICH. FAINA: mi scusi, la? PM. BOMBARDIERI: la cessazione di rapporti con i clienti “L.B.B.” e “P.G.T.”? DICH. FAINA: no no, no. PM. BOMBARDIERI: come è avvenuta? DICH. FAINA: no, non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: cioè voi non avete più mandato le carte ed è finita così o c’è stata una comunicazione formale, c’era un contratto in essere? DICH. FAINA: no Dottore, non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: c’erano modalità di... DICH. FAINA: erano attività... erano attività che venivano... diciamo che venivano seguite dalle altre funzioni... PM. BOMBARDIERI: non amministrative? DICH. FAINA: ...no dagli altri... diciamo dalle altre aree organizzative della società.

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PM. BOMBARDIERI: quindi lei ricorda semplicemente questa società che si è occupata anche di carte prepagate, non sa a che titolo come cliente e non sa se è una sostituzione è un’aggiunta, questo non... DICH. FAINA: come cliente... come cliente sì, come si abbia sostituito o meno no, questo non glielo so dire, non me lo ricordo assolutamente Dottore. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha detto che ci sono state due tipologie di contratto per quanto riguarda “L.B.B.” e “P.G.T.”, mandato senza rappresentanza e compravendita sì, ciò comportava che nel contratto di compravendita le carte passassero da voi? Cioè voi in questo mandato senza rappresentanza vendevate per conto? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: giusto? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi materialmente come funzionava, le carte venivano spedite da voi o venivano spedite direttamente dal... sono aspetti che portavano costi? DICH. FAINA: non me lo ricordo questo sinceramente se... come diciamo materialmente girasse diciamo il... PM. BOMBARDIERI: cioè quello che voglio sapere io è se c’era una diversità mater... tra virgolette non solamente formale contrattuale ma anche materiale, nel senso che nel mandato senza rappresentanza voi vendete come rappresentanti... per conto come agenti di “C.M.C.”, quindi il rapporto alla fine, la compravendita interviene tra i due soggetti, voi vendete... DICH. FAINA: esatto sì. PM. BOMBARDIERI: in quest’altro caso voi comprate le carte... DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: ...vi vengono consegnate e voi le spedite materialmente, dovete spedirle? DICH. FAINA: adesso sinceramente non mi ricordo se ci fosse un meccanismo diciamo di spedizione, non mi risulta che noi avessimo un contratto di spedizione, però non me lo ricordo, mi ricordo semplicemente diciamo il rapporto contrattuale, questo senz’altro, però mi ricordo che giravano anche documenti di trasporto che evidentemente erano alla base poi della contabilizzazione. PM. BOMBARDIERI: ecco, io volevo sapere se erano riferibili a tutte e due le tipologie di contratto, solamente ad una, alla compravendita e non al mandato senza rappresentanza? DICH. FAINA: non me lo ricordo, non me lo ricordo assolutamente. PM. BOMBARDIERI: non se lo ricorda. DICH. FAINA: non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: se c’erano attività sotto questo profilo. DICH. FAINA: mi ricordo che questi documenti di trasporto c’erano senz’altro, però non mi ricordo... sicuramente la distinzione non me la ricordo, ecco, se erano attribuiti ad un

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rapporto o all’altro, non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: senta, e per quanto riguarda la Fulcrum che tipologie di contratti... perché noi abbiamo visto prima che prima avevate due società clienti... DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: ...“L.B.B.” e “P.G.T.”, con la “Fulcrum” i contratti erano rimasti tutti e due in essere, le due tipologie di contratto? No, chiedo scusa, quelli erano clienti e non erano fornitori. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: con loro avevate... però in relazione ai vostri fornitori le tipologie di contratto erano sempre le stesse? Voi nei confronti... Con Fulcrum trattavate come mandato senza rappresentanza e compravendita o solamente con uno dei due contratti? DICH. FAINA: con uno, con una delle due metodologie sicuramente, ma non ricordo esattamente quale, no adesso non ricordo quale fosse. PM. BOMBARDIERI: quindi mentre prima erano tutte e due in essere con “Fulcrum” ce ne era solamente una in essere? DICH. FAINA: mi sembrava che ci fosse un unico rapporto contrattuale. PM. BOMBARDIERI: e questo è dovuto a che cosa se lo ricorda... DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: ...la scelta di questa tipologia di contratto? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: non si ricorda neanche questo qua. DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: senta, che tipo di affare era, era un affare ordinario o un affare di rilievo l’affare delle carte prepagate? DICH. FAINA: mi sembrava che fosse un’attività normale, assolutamente normale. PM. BOMBARDIERI: allora per la verità io le contesto che nel verbale del 20 marzo del 2007 quando le si dice, lei quando dice che non c’erano dubbi sulla regolarità della operazione lei dichiara: “a quei tempi non c’erano dubbi sulla regolarità dell’operazione delle carte prepagate, ma più che altro si prestava la massima attenzione, quando si parlava giri di affari enormi con clienti non ben conosciuti l’attenzione era massima”. DICH. FAINA: questo faceva parte dell’attività diciamo di controllo come tipo amministrativo e quindi diciamo in questo senso erano partiti diciamo... erano con clienti che non erano i clienti residenziali a cui tipicamente si bollettava e quindi rientrava in questo ambito ed era però diciamo, come dire, un ambito complesso in cui c’erano tante altre... PM. BOMBARDIERI: lei si ricorda il giro di fatturato che c’era con... se è cresciuto, se è rimasto sempre lo stesso, se tra i

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clienti in “P.G.T.” ed “L.B.B.” e poi “Fulcrum” c’è stata una differenza di fatturato? DICH. FAINA: no, mi ricordo... mi ricordo che in valore assoluto erano comunque cifre significative, ma come appunto era diciamo nell’ordine naturale dell’attività di “Fastweb” in quei tempi che era molto in crescita, quindi c’erano... c’era un fatturato che era diciamo molto in crescita. PM. BOMBARDIERI: e in relazione a questa operazione il fatturato è stato in crescita, è stato in diminuzione, si ricorda se c’è stato un andamento costante, si ricorda c’è stato un periodo in cui è aumentato il fatturato e si occupava della... DICH. FAINA: no, questo Dottore no. PM. BOMBARDIERI: ...del lato amministrativo, non si ricorda neanche di questo? DICH. FAINA: no, non mi ricordo diciamo di andamenti... degli andamenti del fatturato diciamo di questa specifica attività. PM. BOMBARDIERI: intanto ricorda quando è durata l’attività commerciale con Fulcrum nel secondo periodo? DICH. FAINA: no Dottore, no. PM. BOMBARDIERI: quanto tempo... DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: senta, lei è a conoscenza delle modifiche dello statuto di “Fastweb” e delle ragioni per cui si è giunti a questa modifica dello statuto? DICH. FAINA: mi sembrava che fosse, se non ricordo male, era perché ci fu una tra le tante documentazioni che l’azienda acquisì, ci fu anche un parere in cui... PM. BOMBARDIERI: intanto in relazione a che cosa è stato modificato lo statuto se ce lo dice. DICH. FAINA: no, questo non me lo ricordo sinceramente, però mi ricordo che se ne parlò perché c’era questo documento che suggeriva diciamo di... probabilmente di completare, ampliare la... PM. BOMBARDIERI: e questo documento da che cosa era stato sollecitato, nel senso che lei dice che un giorno c’è un documento... DICH. FAINA: ma... PM. BOMBARDIERI: ricorda intanto se c’era un collegamento tra le carte prepagate e la modifica dello statuto? Perché lei mi parla di un documento... DICH. FAINA: Dottore no, adesso... PM. BOMBARDIERI: ...che consigliava la modifica dello statuto. DICH. FAINA: ...vedo qua il documento di cui parlo ed è il parere del Professore Rossi. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. FAINA: e quindi... PM. BOMBARDIERI: e si ricorda spontaneamente se il Professore Rossi ha detto: “guardate che dovete cambiare lo statuto? DICH. FAINA: no, perché evidentemente suppongo che qui diciamo

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come... in esito a questo documento gli venne chiesto esattamente e quindi gli fu dato, probabilmente ci fu chiesto diciamo in esito a questa sede di predisporre un parere. PM. BOMBARDIERI: sì, ma lei adesso che ha letto, non si ricorda se avete discusso di questo, qui stiamo parlando della modifica di uno statuto di una società come “Fastweb”... DICH. FAINA: no Dottore, perché... PM. BOMBARDIERI: ...e lei non si ricorda di aver discusso... DICH. FAINA: no, non mi ricordo assolutamente ma anche perché la modifica dello statuto non era un’attività che riguarda diciamo la parte... PM. BOMBARDIERI: sicuramente. DICH. FAINA: ...la parte strettamente amministrativa. PM. BOMBARDIERI: la necessità di questo parere a Rossi? In riferimento a questo parare a Rossi, si ricorda la discussione che aveva... DICH. FAINA: no, anche perché diciamo vedo qua in fondo che oltretutto che era stata diciamo un’attività che... sì che Delia Gandini a quel tempo appunto era il mio responsabile e per cui l’attività la seguiva lei. PM. BOMBARDIERI: sì, a prescindere dal fatto se lo abbia fatto lei o lo abbia fatto un altro, siccome se ne è parlato in quella riunione a cui lei ha partecipato, io leggo al punto 2 e mi corregga se leggo male, “predisporre tutta la documentazione necessaria per presentare il business al Professore Guido Rossi”, quindi il business delle carte prepagate, perché state parlando di quello o sbaglio? DICH. FAINA: no, è scritto così, quindi... PM. BOMBARDIERI: “al quale è stato richiesto di formulare un parere circa la solidità delle operazioni descritte”, è giusto? DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi circa la solidità delle operazioni descritte, è giusto? DICH. FAINA: sì, è scritto qui. PM. BOMBARDIERI: ecco, quindi noi vorremmo capire, siccome voi chiedete al Professore Rossi un parere di questo tipo, se sia stato oggetti di discussione questa richiesta di parere circa la solidità delle operazioni descritte, intanto che cosa si intendeva con solidità? DICH. FAINA: sinceramente non glielo so dire, ripeto, perché in quella attività diciamo, non so come dire, il mio ruolo era stato smarcato nel punto immediatamente precedente, quindi ritenevo che questa attività... PM. BOMBARDIERI: dopo lei si è disinteressato della riunione, non ha più seguito la riunione? DICH. FAINA: questo sinceramente, Dottore, non me lo ricordo proprio, anche perché sono passati parecchi anni... PM. BOMBARDIERI: quindi se noi le chiediamo... DICH. FAINA: ...però mi ricordo che quella... diciamo che lo

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scopo della mia attività era tipicamente l’amministrazione e la contabilità e appunto fare in modo... PM. BOMBARDIERI: quindi lei non ci sa dare una spiegazione di che cosa significa un parere... DICH. FAINA: no, quello non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: ...circa la solidità delle operazioni descritte? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: non se lo ricorda. PM. PASSANITI: però dico, anche per tornare all’argomento specifico, lei si ricorda che cosa ha risposto “KPMG”, perché io ancora non l’ho capito sinceramente, lì le viene chiesto specificatamente... DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: ...di chiedere un ritorno a “K.P.M.G.” sulla regolarità di contabilizzazione, ci dice che cosa ha risposto “K.P.M.G.” se se lo ricorda? DICH. FAINA: mi ricordo che diciamo l’ipotesi di trattamento contabile che io gli sottoposi fu ritenuta accettabile e quindi come tale fu poi portata avanti nel bilancio. PM. PASSANITI: lo hanno detto per iscritto? DICH. FAINA: no no, assolutamente. PM. PASSANITI: telefonicamente? DICH. FAINA: no, neanche, nel senso che la società di revisione da un certo punto di vista, perlomeno per quello che mi ricordo, si esprime alla fine dell’anno o nei momenti istituzionali con... diciamo con l’attività, no, e quindi con le relazioni previste, questa era un’attività puramente per agevolare il lavoro, renderlo più rapido e soprattutto evitare di magari di commettere degli errori da un punto di vista tecnico sono sempre... PM. PASSANITI: va bene, e con chi ha parlato di “KPMG”? DICH. FAINA: adesso sinceramente non me lo ricordo, ma con il team di revisione ai tempi, adesso non mi ricordo se con uno o con l’altro, però... PM. PASSANITI: e lei ha comunicato questa risposta a qualcuno in “Fastweb”, in “Ebiscom” o se l’è tenuta per sé? DICH. FAINA: no, beh suppongo di sì, di averla comunicata. PM. PASSANITI: e a chi? DICH. FAINA: ritengo, ma adesso vado a memoria perché ritengo di averla comunicata diciamo al mio responsabile che a quei tempi era Delia Gandini. PM. PASSANITI: che era? DICH. FAINA: Delia Gandini. PM. PASSANITI: senta, lei si ricorda quali erano le modalità di pagamento di questi contratti? DICH. FAINA: erano molto molto brevi, questo sicuramente, erano... PM. PASSANITI: quanto brevi? DICH. FAINA: mi sembrava che ci fosse... probabilmente adesso

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vado a memoria, però probabilmente ci fosse diciamo un pagamento dal cliente e poi successivamente un pagamento al fornitore, quindi era una sorta probabilmente di pre-pagamento. PM. PASSANITI: senta, e lei si ricorda se ci sono mai stati problemi con i pagamenti? DICH. FAINA: in che senso, negli incassi oppure con i pagamenti ai fornitori? PM. PASSANITI: problemi con i pagamenti in generale. DICH. FAINA: no, normale, non... non mi sembra. PM. PASSANITI: sono mai stati chiesti anticipi nei pagamenti? DICH. FAINA: non me lo ricordo, non me lo ricordo sinceramente. PM. PASSANITI: allora, a pagina 52 della trascrizione integrale, “no beh, un anticipo ci fu chiesto”, lei ha risposto che invece un anticipo... DICH. FAINA: evidentemente sì. PM. PASSANITI: adesso che le ho ricordato quello che lei aveva dichiarato quando è stato sentito lo conferma? DICH. FAINA: senz’altro sì, però diciamo non mi ricordo il contesto anche perché appunto sono passati, ripeto, sono passati... PM. PASSANITI: e si ricorda l’ammontare? DICH. FAINA: no. PM. PASSANITI: ed era normale, chiedere anticipi nei pagamenti? DICH. FAINA: tendenzialmente capita di frequente nell’ambito di una gestione con così tanti diciamo fornitori o clienti. PM. PASSANITI: questa richiesta di anticipo di pagamenti era antecedente o successiva a quella riunione? DICH. FAINA: non me lo ricordo, non me lo ricordo. PM. PASSANITI: senta, e si ricorda se ci furono anche altri problemi nei pagamenti, cioè nell’attribuzione della società dalla quale provenivano i pagamenti? DICH. FAINA: no, particolarmente direi di no. PM. PASSANITI: a pagina 69, “una volta mi ricordo che arrivò un pagamento da parte... cioè che invertirono le società, se non sbaglio ci fu un pagamento attribuito a <<P.G.T.>> e invece doveva essere fatto a...”, probabilmente alla “L.B.B.”. E lei che cosa ha fatto in quel caso? DICH. FAINA: adesso non ricordo di averlo... cioè esattamente il singolo gesto, però come... se è capitato diciamo un errore di questo genere abbiamo sicuramente ripercorso la transazione e cercato di verificare se il pagamento fosse stato effettivamente... PM. PASSANITI: ma ha parlato con la controparte, cioè con gli inglesi? DICH. FAINA: no, questo non lo ricordo Dottoressa, sinceramente... PM. PASSANITI: non se lo ricorda.

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DICH. FAINA: no, non me lo ricordo. PM. PASSANITI: ma lei si ricorda se le società inglesi e la società “Fulcrum” avevamo contatti fra loro? DICH. FAINA: tra loro? Cioè inglesi e americani? PM. PASSANITI: se si conoscevano. DICH. FAINA: no, non me lo ricordo. PM. PASSANITI: quando è stato sentito ha detto: “penso di sì, ma allo stesso tempo non lo so”, devo dire che... Senta, ma a proposito sempre del pagamento anticipato, deve essere autorizzato da qualcuno? DICH. FAINA: normalmente... PM. PASSANITI: chi poteva autorizzare un pagamento anticipato in quel momento se fosse arrivato... lei ha detto che se lo ricordava. DICH. FAINA: sì, in che periodo era? Mi perdoni! PM. PASSANITI: prego? DICH. FAINA: di che periodo stiamo parlando? PM. PASSANITI: del 2003, quando c’era questa operazione. DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: stiamo parlando di pagamenti anticipati collegati a questa operazione. Allora, si ricorda se furono effettuati e da chi dovevano essere autorizzato o se poteva farli autonomamente lei o chi? DICH. FAINA: no no, assolutamente. Sicuramente io non potevo farli autonomamente. PM. PASSANITI: dunque allora, quando è stato sentito nel verbale riassuntivo nella prima pagina: “anzi, ricordo che fu effettuato un pagamento in anticipo su richiesta di non so indicare chi, ma sicuramente veicolata da qualcuno all’interno di <<Fastweb>>, si trattava di un passo fuori dalla prassi che ha dovuto necessariamente essere autorizzato da qualcuno al di sopra di me o Trondoli o Angelidis, ma potrebbe essere stato anche Cacciatore”. DICH. FAINA: confermo quello che ho detto senz’altro. PM. PASSANITI: senta, devo chiederle un’ultima cosa e poi abbiamo finito, anche nel verbale, nella trascrizione integrale lei ha detto che non rientrava nella prassi e che poteva autorizzarlo appunto Angelidis o Trondoli. Senta, lei si ricorda di un ordine di esibizione arrivato dalla Guardia di Finanza nel 2006? DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: a lei le è stato contestato anche quando è stato sentito, non vennero consegnati in quella occasione tutti i documenti tra cui per esempio quel foglio che lei ha relativi all’audit che è stato fatto in merito alle operazioni fun card, lei con chi ha parlato della scelta dei documenti, nella individuazione della documentazione da fornire alla Finanza, con chi si è consultato? DICH. FAINA: mi ricordo che ci siamo confrontati principalmente con i due Ufficiali che si occupavano di

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raccogliere i documenti, perché come le avevo detto prima, siccome era frequente che arrivassero diciamo richieste di documentazione come operatore di telecomunicazioni, le richieste non sempre erano diciamo agevolmente identificabili in termini di documentazione da produrre, abbiamo... mi ricordo che impiegammo anche parecchio tempo, cioè dovemmo anche chiedere del tempo agli Ufficiali. PM. PASSANITI: quanti giorni era stata la Guardia di Finanza, quanti giorni era stata? DICH. FAINA: Dottoressa non me lo ricordo, però mi ricordo che alla prima esibizione... PM. PASSANITI: più giorni? DICH. FAINA: ...sicuramente non avevamo a disposizione la documentazione completa e quindi mi ricordo che proprio cercammo appunto di condividere con loro i tempi, se c’era la possibilità di ottenere un po’ di tempo per rintracciare tutta la documentazione contabile delle operazioni. PM. PASSANITI: ma lei si ricorda in... questo ordine di esibizione faceva riferimento alle fun card, lei sa dirmi perché l’attività di audit relativa alle fun card non venne prodotta? DICH. FAINA: non mi risulta che... non mi sembrava che ci fosse stata chiesta, quindi mi sembrava che fossero stati chiesti una serie di documenti relativi a fatture, tant’è che mi ricordo che dovemmo diciamo anche produrre dei documenti di tipo integrativo, perché produrre pezzi diciamo di libro giornale o di scritture contabili potevano non essere diciamo immediatamente chiari o rispondere diciamo alla richiesta degli Ufficiali, però mi sembrava che alla fine quando abbiamo prodotto tutta la documentazione non mi sembrava che fosse rimasto... non mi ricordo che fosse rimasta documentazione non esibita o cose ulteriori che dovevano diciamo produrre. PM. PASSANITI: va bene. Lei in quel momento si ricorda con chi si è relazionato, proprio con riferimento a quell’ordine di esibizione? DICH. FAINA: diciamo parla in ambito di Guardia di Finanza? PM. PASSANITI: no. DICH. FAINA: mi ricordo la Guardia di Finanza, però non... PM. PASSANITI: no. DICH. FAINA: internamente all’azienda? PM. PASSANITI: internamente all’azienda? DICH. FAINA: abbiamo fatto ferimento alla funzione che si occupava diciamo della parte di sicurezza che quindi era se non ricordo male proprio deputata a interloquire con l’autorità che eventualmente richiedeva documenti o ordini di esibizione, poi internamente più o meno con tutte le... PM. PASSANITI: può farci dei nomi? Insomma, quando è venuta la Guardia di Finanza nel 2006, lei con chi ha parlato, lasci perdere la funzione, mi dica, mi faccia il nome della persona con cui si è consultato nella individuazione della

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documentazione da fornire. DICH. FAINA: mi ricordo che richiesi i documenti a Vanessa Cioffi, mi ricordo che chiesi supporto anche a Giuliana Testore, alla Dottoressa Farrow mi ricordo, chiesi supporto ad altri colleghi della funzione commerciale e direi se non ricordo male all’Ingegner Zito e all’Avvocato Ferrara che mi dava diciamo... mi stava aiutando nel tenere comunque... PM. PASSANITI: e a nessuno di questi è venuto in mente che poteva essere importante fornire la documentazione... DICH. FAINA: questo Dottoressa non glielo so dire. PM. PASSANITI: no. DICH. FAINA: noi diciamo che eravamo... diciamo... non so come dire, non dico tutti i giorni però siamo stati frequentemente in confronto con gli Ufficiali e mi ricordo che avevamo un elenco di documenti in cui... PM. PASSANITI: va bene. DICH. FAINA: ...noi chiedevamo se questo poteva essere diciamo in qualche modo quello che era scritto poi nel documento perché ovviamente l’ordine di esibizione era... PM. PASSANITI: quando lei è stato sentito nel verbale di trascrizione integrale ha detto di essersi relazionato con l’Avvocato Ferrara. DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: non aveva menzionato nessun altro. Senta, perché lei ha detto prima che invece aveva chiesto anche Zito? DICH. FAINA: no, ho detto che ci siamo relazionati con le funzioni... con alcune delle funzioni commerciali che avevano seguito anche questo tipo di operazione ai tempi, si parlava comunque già se non ricordo male a metà del 2006 o agli inizi del 2006 di un’operazione di almeno tre anni prima, per cui... PM. PASSANITI: ma Zito aveva seguito questa operazione? DICH. FAINA: che io ricordi mi sembrava che ai tempi aveva seguito forse il... adesso non so se questa operazione o la parte di ricavi premium, però diciamo di... di numeri premium, però mi sembrava che fosse diciamo... sicuramente era nella parte diciamo commerciale dei clienti, diciamo nella parte commerciale... PM. PASSANITI: ma lei sapeva che Zito... era stato informato che Zito era stato sentito in Procura... DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: ...come persona informata dei fatti nel 2006? DICH. FAINA: questo... diciamo a che titolo no, però sapevo che era stato sentito, sì. PM. PASSANITI: che era stato sentito in Procura? DICH. FAINA: sì sì. PM. PASSANITI: e su che cosa e come mai lo sapeva? DICH. FAINA: no, questo diciamo... come mai perché rientrava... era diciamo nell’ambito delle varie richieste che appunto arrivavano di documentazione che... in relazione a questa operazione.

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PM. PASSANITI: scusi, abbia pazienza che mi ha distratto. DICH. FAINA: no, si figuri! Dicevo che ne avevamo parlato perché per l’appunto c’erano richieste di documentazione relative a questo tipo di rapporti. PM. PASSANITI: a quali rapporti? I numeri premium, le fun card? DICH. FAINA: non mi ricordo esattamente quali fossero diciamo, però sicuramente ad entrambi, direi probabilmente ad entrambi. PM. PASSANITI: probabilmente ad entrambi. E che cosa le... che cosa riguardava questa documentazione? DICH. FAINA: mi perdoni? PM. PASSANITI: mi faccia capire, lei ha saputo da Zito che era stato sentito in Procura, Zito è venuto da lei e le ha detto che doveva... DICH. FAINA: no no, abbiamo parlato... PM. PASSANITI: e allora ci spieghi come... DICH. FAINA: abbiamo... nel momento in cui diciamo abbuiamo avuto l’ordine di esibizione di questi documenti, siccome riguardavano attività che non erano esattamente sotto diciamo... tutte a trecentosessanta gradi sotto la responsabilità dell’amministrazione abbiamo diciamo tramite i vari appunto colleghi, abbiamo cercato di condividere e di capire che è che poteva avere delle informazioni che potevano non essere strettamente contabili, ma questo per agevolare anche l’attività di raccolta diciamo degli ufficiali e quindi produrre la documentazione con un unico punto di riferimento, ecco. PM. PASSANITI: senta, lei si ricorda di una mail di Zito Bruno del 30 marzo del 2005? DICH. FAINA: detta così non... PM. PASSANITI: è una mail in cui informa Contin, Rossetti, Moglia, Faina, Vicariotto, del contenuto della sua deposizione in Procura? DICH. FAINA: del contenuto della sua deposizione? Se ci sono delle mail evidentemente l’ho ricevuta però adesso così non mi ricordo il contenuto. PM. PASSANITI: Ma è stato lei a fornire la documentazione che Zito aveva chiesto da fornire a sua volta in procura? DICH. FAINA: sicuramente una parte, tutto quello che arriva da una documentazione contabile, quindi direi fatture e... PM. PASSANITI: quindi sarà stato necessariamente messo a conoscenza del fatto che... DICH. FAINA: sì. PM. PASSANITI: ...dell’oggetto anche della deposizione di Zito? DICH. FAINA: no, sull’oggetto no. PM. PASSANITI: perché per fornire i documenti... DICH. FAINA: dell’oggetto... PM. PASSANITI: ...in base a quale criterio ha scelto i documenti, scusi, se non sapeva di che cosa avevamo parlato?

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DICH. FAINA: no, credo che ci fosse un ordine di esibizione... PM. PASSANITI: scritto? DICH. FAINA: credo sì. PM. PASSANITI: ma lei si è consultato anche con Zito per capire di che cosa avevamo bisogno noi, che cosa... DICH. FAINA: ma se era un’attività che abbiamo prodotto noi avrebbe dovuto essere evidentemente chiara e quindi credo che si trattasse di fatture o di documentazione contabile, se no non c’era altro, come dire, motivo di per cui dovessimo... PM. PASSANITI: quando lei ha fornito quella documentazione a Zito che a sua volta la doveva fare arrivare in Procura si è reso conto dell’ammontare degli importi che transitavano tra “C.M.C.” e “Fastweb”? DICH. FAINA: certo, degli importi sì. PM. PASSANITI: e che importi erano? DICH. FAINA: erano importi che sicuramente in valore assoluto avevano diciamo un buon valore, ma ripeto, le transazioni che si... PM. PASSANITI: un buon valore o un valore importante. DICH. FAINA: un valore importante si può dire. PM. PASSANITI: senta, lei ha detto prima che nell’ambito della attività con i numeri premium era frequente la visita della Guardia di Finanza, può essere un po’ più preciso? DICH. FAINA: sì, era... diciamo che era frequente che... oh Dio, non della Guardia di Finanza, adesso non ricordo se era... in alcuni casi ricordo che fu anche la Polizia Postale... PM. PASSANITI: sì. DICH. FAINA: ...quindi erano diciamo l’esibizione fondamentalmente, quello che veniva poi richiesto a “Fastweb” per la parte amministrazione, di fornire documentazione relativa alla fatturazione e quindi dire all’atto appunto contabile di determinati rapporti inerenti a specifiche numerazioni non geografiche. PM. PASSANITI: e che numerazioni erano, tipo 899, 79... DICH. FAINA: credo che ai tempi fossero più 709, 702, se non ricordo male, però erano... PM. PASSANITI: e queste numerazioni avevano a che fare con “C.M.C.”? DICH. FAINA: questo sinceramente non me lo ricordo Dottoressa, non me lo ricordo. PM. PASSANITI: quando è stato sentito ha detto: “in alcuni casi sì e in alcuni casi anche no...”... DICH. FAINA: è possibile sì. PM. PASSANITI: ...”...però molti sì, a quei tempi nel 2003 erano i nostri fornitori più importanti di questo tipo di attività, e ce ne erano anche altri”. Io le faccio una ulteriore domanda adesso che le ho letto questa sua risposta, quelle numerazioni nei confronti delle quali c’erano le attenzioni della Polizia Postale e della Guardia di Finanza

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erano quelle numerazioni che forniva “C.M.C.” oppure erano altre numerazioni? DICH. FAINA: credo che fossero... che ci fosse un po’ di tutto se non ricordo male eh, perché erano tante e quindi... PM. PASSANITI: e invece quando lei è stato sentito a pagina 90 ha detto: “direi che ce ne erano molte di <<C.M.C.>>”. DICH. FAINA: direi che ce ne erano molte di “C.M.C.”, abbiamo detto che erano... ce ne erano anche probabilmente anche altre, perché i fornitori di quel tipo diciamo di business erano tanti a quei tempi. PM. PASSANITI: nessun’altra domanda. P: nessun’altra domanda. Controesami? AVV. URSINI: Avvocato Ursini per Contin. Due soli chiarimenti in ordine a questa attività di cui ora le è stata richiesta in relazione all’ordine di esibizione e consegna notificato l’1 marzo del 2006, la prima cosa che non ho capito e forse lo ha già detto, ma dunque per voi questo accesso della Guardia di Finanza era uno di quelli di routine come ne erano altri? DICH. FAINA: sì. AVV. URSINI: o c’è stato un motivo di particolare attenzione? DICH. FAINA: no, direi che era... se non ricordo male era un’attività abbastanza... diciamo, come dire, abbastanza frequente. AVV. URSINI: furono coinvolti Avvocati esterni, Consulenti esterni? DICH. FAINA: da parte... da parte mia e che ricordi io no. AVV. URSINI: e da parte degli altri organi? DICH. FAINA: non lo ricordo. AVV. URSINI: va bene, poi lo troverò, non volevo fare contestazioni di cui non sono sicuro, ma ricordo che lei aveva detto: “non avevamo neanche coinvolto Consulenti esterni, cioè anche gli altri”, comunque intanto le vorrei dire questo, visto che per lei era un’attività di routine, ricorda se nell’ordine di esibizione vi era stato richiesto di consegnare tutta la documentazione utile o tutta la documentazione che la Guardia di Finanza avrebbe ritenuto utile? DICH. FAINA: non ricordo questa distinzione, Avvocato. AVV. URSINI: Presidente, sottopongo l’ordine di esibizione e consegna della Procura della Repubblica di cui stiamo parlando. P: sì. AVV. URSINI: se può leggere l’oggetto dell’ordine. DICH. FAINA: sì. AVV. URSINI: cioè si chiede di esibire? DICH. FAINA: “dispone che il funzionario responsabile della <<Fastweb S.p.A.>> con sede in Milano a Via Caracciolo, 51 o suo delegato, esibisca in copia conforme la seguente documentazione: fatture passive e fatture attive relative all’acquisto e alla successiva vendita delle cosiddette fun card cedutele dalla <<C.M.C. Italia s.r.l.>> e dalla <<Web

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Wizard S.r.l.>>, nonché delle pagine dei registri Iva acquisti e vendite dalle quale risulti la registrazione delle stesse, documentazione attestante le modalità di contabilizzazione delle operazioni commerciali intercorse con <<C.M.C. Italia s.r.l.>> e la <<Web Wizard S.r.l.>>, le fatture passive relative alle ditte e società che hanno curato la spedizione delle fun card, documentazione e atti relativi alla società che deteneva le licenze e le autorizzazioni all’emissione/produzione delle schede fun card nonché relativi alla società italiana importatrice delle stesse. Ogni documentazione che la Polizia Giudiziaria operante riterrà utile in merito alla commercializzazione delle schede fun card”. AVV. URSINI: dunque è corretto dire che a voi non vi è stato detto: “dateci tutto. Dateci quelle quattro cose e tutto quello che vi chiederà la Guardia di Finanza”. DICH. FAINA: è corretto. AVV. URSINI: lei ricorda se le Guardia di Finanza vi ha mai chiesto attività di audit contro (incomprensibile) e quant’altro? DICH. FAINA: no. AVV. URSINI: no che non ve lo ha mai chiesto o no che non lo ricorda. DICH. FAINA: no, non mi risulta... non mi risulta che lo abbiamo mai chiesto perché abbiamo, appunto come dicevo prima alla Dottoressa, abbiamo fatto in alcuni momento diversi che ci siamo visti e abbiamo condiviso i documenti da consegnare. AVV. URSINI: e infatti a questo proposito c’è il primo verbale dell’uno marzo ed esibirei poi il verbale del 3 marzo di esecuzione nel quale è parte anche il Dottor Faina e dal quale si evince che ci sono tredici punti, ora glielo esibisco. P: diamo atto che viene esibito al teste? AVV. URSINI: il verbale del 3 marzo del 2006 redatto dalla Guardia di Finanza in esecuzione del decreto di esibizione e consegna, è un verbale di prosecuzione di indagine, perché sono rimasti tre giorni infatti, questo è il verbale conclusivo. Mi dica se è corretto dire che la Guardia di Finanza fa l’elenco di tutto quello che è stato consegnato, sono mi pare dodici o tredici punti, dopo di che la Guardia di Finanza esplicitamente chiede ulteriore documentazione., DICH. FAINA: sì, è corretto. AVV. URSINI: in questa ulteriore documentazione che viene richiesta si fa riferimento ad audit o attività di controllo e quant’altro? DICH. FAINA: sto leggendo ma... no. AVV. URSINI: grazie, non ho altre domande. P: ci sono altri controesami? No. AVV: Presidente, è la difesa Rossetti! Siccome il teste è anche nostro teste ci riserviamo eventualmente se fosse necessario di richiamarlo come teste a Difesa, grazie!

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AVV. OLIVA: avrei un paio di domande Presidente. P: sì, prego! AVV. OLIVA: Avvocato Oliva difesa Focarelli. Senta, lei ricorda in relazione all’operazione fun card e quindi a quel tipo di contratto se ha mai fatto delle verifiche personali dal suo portatile o ha fatto un qualche accesso per verificare o comunque ha verificato l’esistenza del portale o del sito? DICH. FAINA: avevamo fatto... sì, mi ricordo di aver fatto una verifiche che esistesse diciamo il portale, se non ricordo male, adesso non ricordo esattamente, come dire, il... però mi ricordo che era diciamo un portale in cui bisognava fondamentalmente inserire un codice e basta, ovviamente non avendo a disposizione i codici non abbiamo proceduto oltre, però mi ricordo che c’era questo portale. AVV. OLIVA: e questo portale aveva le caratteristiche solite di questo tipo di portali? DICH. FAINA: non gliele so dire quali sono diciamo le caratteristiche. AVV. OLIVA: le sembrò strano al momento il tipo di maschera del por... DICH. FAINA: no. AVV. OLIVA: no. Non ho altro. P: nessun’altra domanda, quindi deve concludere l’esame il Pubblico Ministero? PM. BOMBARDIERI: in relazione a queste ultime due cose, lei ricorda intanto il sito che ha vistato se era funcard.com, punto it, punto net? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: lo ricorda questo? DICH. FAINA: no, non ricordo l’estensione. PM. BOMBARDIERI: quindi non sa l’estensione del sito quale fosse? DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha mai visto una fun card? DICH. FAINA: no, che io ricordi no, ho visto una fotocopia senz’altro, quindi in fotocopia ne ho viste di questo tipo di documento, ma non mi sembra di averne mai viste altre. PM. BOMBARDIERI: non ha mai visto una fun card. Un’altra domanda rispetto al... le è stato chiesto dall’Avvocato Ursini prima se la Finanza le ha mai chiesto... le ha chiesto documentazione relativa all’internal audit. DICH. FAINA: sì. PM. BOMBARDIERI: lei ha letto prima nell’ordine di esibizione che si parlava di tutta una documentazione relativa alle fun card, qualcuno che lei sappia, lei o qualcuno che lei sappia, ha informato la Guardia di Finanza che su questa attività c’era stata un internal audit? DICH. FAINA: no, ma... come diciamo ho letto... PM. BOMBARDIERI: no, io ho detto se lei ha informato... DICH. FAINA: no.

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PM. BOMBARDIERI: ...la Guardia di Finanza... DICH. FAINA: no. PM. BOMBARDIERI: ...o qualcuno alla sua presenza ha informato la Guardia di Finanza che su quella operazione su cui chiedevano documentazioni c’era stata... DICH. FAINA: non mi risulta, no. PM. BOMBARDIERI: ...si era svolta un internal audit? DICH. FAINA: non credo proprio. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Senta, è stata mai sottoposta questa documentazione relativa all’internal audit all’esame della Guardia di Finanza per verificare se potesse essere di interesse o meno? DICH. FAINA: che io sappia non lo so, sinceramente... PM. BOMBARDIERI: lei l’ha mai sottoposta? DICH. FAINA: io personalmente non credo. PM. BOMBARDIERI: alla sua presenza è stata mai sottoposta questa documentazione? DICH. FAINA: scusi? PM. BOMBARDIERI: alla sua presenza è stata mai sottoposta da qualcun altro delle persone incaricate di fornire i documenti questa documentazione relativa ad internal audit? DICH. FAINA: non ricordo proprio Dottore. PM. BOMBARDIERI: non ricorda, no o non ricorda? DICH. FAINA: non ricordo, no no, sinceramente non ricordo. PM. BOMBARDIERI: quindi è possibile che sia stata esibita alla Guardia di Finanza la documentazione dell’internal audit relativa alle carte prepagate e che la Finanza abbia detto che non gli interessava. DICH. FAINA: questo sinceramente non glielo so dire, non lo so, nel senso che non mi ricordo, io mi ricordo esattamente molto bene quella attività che è stata... diciamo di cui si è dato conto, anche perché ripeto... PM. BOMBARDIERI: sì, quella è un’attività che... DICH. FAINA: ...non si riusciva a chiuderla subito e quindi bisogna giustamente capire... PM. BOMBARDIERI: ci voleva più tempo. DICH. FAINA: ...e bisognava... PM. BOMBARDIERI: la domanda che io ho fatto è se lei, lei che ne era a conoscenza o qualcun altro alla sua presenza, avete informato la Guardia di Finanza che c’era stata su quella operazione carte prepagate... DICH. FAINA: no, io no, io non credo proprio. PM. BOMBARDIERI: ho capito. P: non ci sono altre domande e possiamo congedare il teste, può andare! Facciamo una pausa e sospendiamo, riprendiamo alle 13:30. (Sospensione).-

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ALLA RIPRESA AVV. CARELLA: Presidente, mi scusi! P: sì. AVV. CARELLA: solo per dare atto che l’Avvocato Assumma si è allontanato e lo sostituisco io, Marco Carella Prada. P: sì, va bene. Bisogna dare atto anche della presenza di Marotta, dell’imputato Marotta. Possiamo riprendere allora.

ESAME DEL TESTE TRONDOLI ALBERTO

P: Sentiamo intanto le sue generalità, lei si chiama? DICH. TRONDOLI: io mi chiamo Alberto Trondoli, sono nato a Varese il 30 agosto del 1958. P: sì, benissimo! Ecco, alla luce delle precisazioni fatte dal Pubblico Ministero quindi lei può avvalersi della facoltà anche di non rispondere, le chiediamo cosa intende fare. DICH. TRONDOLI: io intendo rispondere. P: intende rispondere. Lei è assistito da un Difensore? DICH. TRONDOLI: sono assistito sì, dall’Avvocato Setacci. P: ne diamo atto. Prego allora il Pubblico Ministero, può procedere! PM. PASSANITI: grazie Presidente! Senta, vuole intanto dirci il suo ruolo, le sue funzioni in “Fastweb” e prima ancora in “Ebiscom”. DICH. TRONDOLI: sì. PM. PASSANITI: se non ricordo male lei è uno dei soci fondatori di “Ebiscom”. DICH. TRONDOLI: sì, è corretto, io sono uno dei soci fondatori di “Ebiscom”, quindi sono entrato in “Ebiscom” nel settembre del ’99, da allora fino a metà del 2003, quindi... PM. PASSANITI: che quote aveva in “Ebiscom”? DICH. TRONDOLI: esattamente avevo un quota in termine di percentuale molto bassa, avevo investito trecentocinquantamilioni di lire all’epoca, poi a quanto corrispondesse in termini di percentuale questa quota francamente non lo so. Comunque io sono entrato, appunto, in “Ebiscom” nel settembre del ’99, praticamente da subito ho ricoperto ruoli di tipo tecnico, io sono un Ingegnere che ha un’estrazione prevalentemente tecnica, sono stato in particolare dal settembre del ’99 fino a giugno 2003 direttore della rete di “Fastweb”, quindi con responsabilità sullo sviluppo tecnologico e sullo sviluppo della rete. Poi nel

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giugno, intorno al giugno del 2003 sono stato nominato direttore generale. PM. PASSANITI: ha preso il posto che era di, se lo ricorda? DICH. TRONDOLI: di Angelidis, peraltro con funzioni un po’ diverse rispetto a quelle di Angelidis, Angelidis prima di me aveva dei poteri e delle responsabilità un po’ più ampie, per esempio ad Angelidis rispondevo io come direttore della rete, mentre successivamente la rete non rispondeva a me come direttore generale ma direttamente all’amministratore delegato. PM. PASSANITI: e quando è andato via Macciò? DICH. TRONDOLI: Macciò lasciò la società più o meno in quel periodo, intorno a marzo/aprile del 2003 e subito dopo con probabilmente un piccolo intervallo di tempo di un paio di mesi assunsi io tra le altre cose le responsabilità che erano di Macciò, che erano responsabilità commerciali. PM. PASSANITI: quindi ha preso anche la delega... lei ha preso anche la delega che era di Macciò? DICH. TRONDOLI: sì. PM. PASSANITI: quindi chi era l’amministratore delegato in quel momento? DICH. TRONDOLI: in quale momento? Mi scusi! PM. PASSANITI: siamo nel 2003. DICH. TRONDOLI: nel 2003 fino sostanzialmente a giugno l’amministratore delegato era Scaglia che poi divenne Presidente, ovviamente le date precise non le ricordo, mentre... PM. PASSANITI: quindi la scansione è: Scaglia, Angelidis... DICH. TRONDOLI: esatto. PM. PASSANITI: ...Parisi? DICH. TRONDOLI: no, la... allora, Scaglia era prima amministratore delegato con Angelidis direttore generale, sotto Angelidis c’era Macciò che era il responsabile diciamo commerciale, successivamente ci fu una sorta di ascesa di un gradino da parte di tutti, Scaglia divenne Presidente, Angelidis divenne amministratore delegato, io divenni direttore generale e sotto di me tra gli altri operava Stefano Parisi che era direttore commerciale. Nell’ambito appunto della funzione di Stefano Parisi operava Bruno Zito come responsabile marketing commerciale grandi clienti. PM. PASSANITI: senta, lei ha conosciuto Focarelli Carlo? DICH. TRONDOLI: io Focarelli lo incontrai in un’occasione, credo intorno a metà novembre del 2003 quando venne presa la decisione di chiudere l’operazione fun card a seguito di questa decisione Zito mi comunicò che Focarelli che era la persona con cui lui era costantemente in contatto aveva chiesto di incontrare o Scaglia o Angelidis per cercare di farli tornare appunto sulla decisione di chiudere l’operazione, peraltro Angelidis in particolare aveva negato questa disponibilità adducendo altri impegni più importanti e

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mi aveva chiesto di incontrarlo io proprio per spiegare le motivazioni che... PM. PASSANITI: e lei lo incontra con chi e dove? DICH. TRONDOLI: lo incontro a Roma, presso la nostra sede che allora mi pare fosse sita in Corso Vittorio Emanuele assieme a Bruno Zito. PM. PASSANITI: quindi venite a Roma lei, Bruno Zito e incontrate... DICH. TRONDOLI: no, in realtà venni a Roma da solo perché... PM. PASSANITI: va bene. DICH. TRONDOLI: ...io in realtà in quel giorno avevo tutta una serie di altri impegni legati ad incontri con associazioni dei consumatori, ma questo è tutto un altro discorso. PM. PASSANITI: comunque diciamo questo è un incontro... DICH. TRONDOLI: e trovai diciamo mezz’ora e credo che fosse intorno a metà giornata, a mezzogiorno, una cosa del genere, però incontrare Focarelli. In realtà insieme a Focarelli... PM. PASSANITI: Focarelli c’era... DICH. TRONDOLI: ...si presentò un’altra persona che mi pare che fosse l’amministratore delegato di “C.M.C.”, mi pare di ricordare che si chiamasse Ferreri o qualcosa del genere, loro... PM. PASSANITI: invece Focarelli che ruolo aveva? DICH. TRONDOLI: ma da quanto so mi pare che fosse Direttore Commerciale di “C.M.C.”, almeno così me lo indicò sempre Zito. PM. PASSANITI: così glielo indicò Zito. DICH. TRONDOLI: sì. PM. PASSANITI: senta, adesso... DICH. TRONDOLI: ed era, mi scusi, il principale interlocutore di Zito all’epoca, lui mi parlava sempre appunto di Focarelli. PM. PASSANITI: per esempio nel corso di quel colloquio lei con chi ha parlato? DICH. TRONDOLI: con Focarelli. PM. PASSANITI: con Focarelli, e Ferreri ha aperto bocca? DICH. TRONDOLI: no. PM. PASSANITI: senta, ci vuole dire prima di spiegarci perché avete deciso di interrompere questo business che business era questo delle fun card, come si collocava all’interno della società, da chi era stato presentato, che vantaggi economici aveva e, non so, poi l’aiuto perché ho il verbale davanti a me. DICH. TRONDOLI: certo. Allora innanzi tutto premetto che questo business delle fun card nacque intorno all’inizio del 2003 quando io ero direttore della rete, quindi non ho, come dire, una conoscenza diretta delle circostanze nelle quale diciamo nacque. PM. PASSANITI: quando è arrivato lei era già in atto? DICH. TRONDOLI: era già in atto. PM. PASSANITI: il primo contratto era già stato firmato da Macciò se non abbiamo capito male.

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DICH. TRONDOLI: era stato firmato da Macciò anche se devo dire che il business veniva gestito in piena autonomia quantomeno da un punto di vista operativo da Bruno Zito. Quindi non posso diciamo parlare delle circostanze nelle quale nacque il business delle fun card, se non per quanto mi riferì Bruno Zito intorno all’inizio di giugno del 2003 quando io subito dopo che io fui nominato direttore generale e assunsi quindi anche la responsabilità della funzione di Zito, lui mi chiese un incontro, venne da me e mi raccontò che c’era questa operazione in atto, un’operazione di compravendita di carte prepagate per accesso a servizi internet a pagamento, mi spiegò che si trattava di un business molto ampio soprattutto all’estero. Allora, parliamo dei primi anni 2000, internet si era sviluppata molto, ovviamente si stava anche cominciando a usare internet per servizi, per applicazioni a pagamento e c’era il problema di come sostanzialmente farsi pagare, l’uso di carte credito allora era molto poco diffuso, sostanzialmente per problemi di sicurezza, per il timore che i dati del titolare della carta di credito fossero in qualche modo carpiti illecitamente e quindi soprattutto all’estero lui mi disse, in Inghilterra, negli Stati Uniti, era in balzo l’uso di utilizzare carte prepagate, quindi carte che venivano acquistate e davano la possibilità di accedere a questi servizi internet a pagamento per una certa durata di tempo, sessanta minuti, centoventi minuti a seconda diciamo dell’importo che veniva pagato. PM. PASSANITI: in linea generale lei come lo potrebbe definire questo affare, un business tipico per l’azienda, atipico? DICH. TRONDOLI: no, si trattava certamente di un business atipico, il business tipico dell’azienda era la vendita di servizi di telecomunicazione a larga banda, a clienti residenziali e a clienti affari. PM. PASSANITI: quindi atipico per lei sta per non core? DICH. TRONDOLI: sta assolutamente per non core. PM. PASSANITI: senta, e che vantaggi erano stati prospettati per questo tipo di affare? Zito mi spiegò che questa operazione era un’operazione che prevedeva per “Fastweb” un piccolo margine, mi pare di ricordare che fosse dell’ordine del sette/otto per cento sul valore diciamo delle carte che venivano comprate e rivendute e che quindi era un’operazione vista, come dire, in una chiave non strategica ma tattica per contribuire... PM. PASSANITI: lei ha usato il termine opportuinistica quando è stato sentito. DICH. TRONDOLI: sì, dire che... PM. PASSANITI: e mi spiega che cosa vuol dire? DICH. TRONDOLI: un’opportunità, appunto un’operazione non strategica, non con obiettivi di medio/lungo termine ma con obiettivi di breve termine, un’operazione che poteva dare al business dell’azienda e quindi all’azienda un margine piccolo

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ma comunque diciamo interessante per sostenere tutto sommato il business strategico dell’azienda. PM. PASSANITI: c’era un collegamento tra questo business e quello dei numero premium? DICH. TRONDOLI: allora, Zito mi spiegò che “C.M.C.” era un’azienda con la quale “Fastweb” stava... o meglio, faceva business già da tempo, in particolare mi sembra di ricordare già nel 2001, 2002 “Fastweb” aveva fatto del business con “C.M.C.” nel campo, nel settore dei numeri premium. PM. PASSANITI: e che fine aveva fatto questo business? DICH. TRONDOLI: ma lui mi spiegò che verso la fine del 2002, inizi del 2003 l’autorità garante per le comunicazioni aveva posto dei vincoli a questo business, a questo tipo di business proprio per controllarlo meglio, per evitare per esempio che minori potessero accedere a questi servizi che molto spesso... PM. PASSANITI: ma perché erano riscontrate delle frodi nell’ambito... DICH. TRONDOLI: lui non me lo disse francamente, quindi non posso dirlo. PM. PASSANITI: guardi, quando è stato sentito a pagina 13 della trascrizione lei ha detto: “questo business si era avviato in un’ottica opportunistica un po’ come prosecuzione di un business già in essere, il business dei numeri 709”, “premium?” diciamo il Pubblico Ministero, “sì – lei risponde – premium business che nella seconda metà del 2002 era stato interrotto a seguito della decisione dell’autorità garante per le comunicazioni, a seguito di frodi che si erano in qualche modo riscontrate su questi numeri”. DICH. TRONDOLI: sì, c’erano anche... PM. PASSANITI: quindi come prosecuzione... DICH. TRONDOLI: ...probabilmente c’erano state anche delle frodi, ma c’era anche l’esigenza da parte dell’autorità garante di porre delle limitazioni, le frodi molto spesso avvenivano facendo chiamare questi numeri e addebitando poi al chiamante degli importi molto rilevanti proprio perché il costo in termini di euro/minuto erano molto elevati, probabilmente vi ricorderete che anche sulla stampa sono uscite notizie di questo tipo. PM. PASSANITI: e vi era stato proposto come prosecuzione del business numero premium? DICH. TRONDOLI: ma Zito mi disse che proprio per far fronte ad un calo del business dei numeri premium, “C.M.C.” si era diciamo ingegnata per trovare nuove forme di business e aveva trovato questo, appunto questo delle carte prepagate. PM. PASSANITI: senta, lei si ricorda la veste giuridica che è stata utilizzata per questo tipo di contratto? DICH. TRONDOLI: no, francamente non mi ricordo. PM. PASSANITI: non si ricorda se c’è stata una modifica tra contratti di compravendita e contratti di mandato senza rappresentanza?

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DICH. TRONDOLI: allora, mi pare che ci fossero appunto due tipologie contrattuali, una dal punto di vista, guardi, giuridico/formale non mi ricordo la differenza tra le due forme contrattuali, mi ricordo che da un punto di vista di sostanza una prevedeva l’imputazione al conto economico a costo/ricavo e l’altro invece a margine. PM. PASSANITI: ma questa scelta della diversa forma contrattuale da che cosa dipendeva? DICH. TRONDOLI: guardi, francamente io non mi ricordo, anche perché ripeto, io sono arrivato dopo quindi non conosco le scelte che erano state fatte inizialmente. PM. PASSANITI: senta, lei è in grado di spiegare molto semplicemente come avveniva questo business, sa da chi comprava, a chi rivendeva? DICH. TRONDOLI: allora, “Fastweb” comprava da “C.M.C.” e probabilmente anche da un’altra società. PM. PASSANITI: “Web Wizard”? DICH. TRONDOLI: “Web Wizard”, esatto, in Italia queste carte e le rivendeva a società che mi pare che fossero inglesi, mi pare che si chiamassero “P.G.T.” ed “L.B.B.” o qualcosa del genere. PM. PASSANITI: e chi le aveva trovate queste società inglesi? DICH. TRONDOLI: credo, credo “C.M.C.”, credo francamente, peraltro... PM. PASSANITI: lei ha capito perché “C.M.C.” non vendesse direttamente ad “L.B.B.”? DICH. TRONDOLI: allora, io chiesi a Zito proprio quando lui venne a raccontarmi di questo business, il motivo per cui “C.M.C.” vendeva attraverso “Fastweb” e non direttamente alle società inglesi, perché era una cosa che francamente mi sfuggiva. Lui mi spiegò che questo tipo di business avendo origine in Italia e destinazione in Inghilterra avveniva in esenzione di Iva, in un regime fiscale particolare cosiddetto di esenzione di Iva. Questo poneva, lui mi disse, a “C.M.C.” un problema, un problema di tipo finanziario perché avrebbe dovuto pagare l’Iva ma poi avrebbe dovuto andare a credito riscuotendo... andando poi a riscuotere il rimborso Iva in un periodo anche lungo, lui mi parlò di due o tre anni. Mi disse: “una società piccola come <<C.M.C.>> non è in grado di sostenere da un punto di vista finanziario questo tipo di... diciamo flusso e ha bisogno quindi di un intermediario che può essere <<Fastweb>>”. In cambio, appunto ha concesso a “Fastweb” un piccolo margine, questo sette o otto per cento. PM. PASSANITI: una precisazione, lei ha detto che questo business delle carte prepagate era atipico non core, giusto? DICH. TRONDOLI: sì. PM. PASSANITI: il traffico precedente dei numeri premium era il traffico che voi definite core o non core? DICH. TRONDOLI: guardi, tutti gli operatori di telecomunicazione fanno trading di traffico, cioè comprano e

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rivendono traffico telefonico nell’ambito del cosiddetto diciamo business all’ingrosso, diciamo che dal mio punto di vista anche quel tipo di business non era diciamo propriamente tipico, forse più tipico di quello delle carte ma comunque non propriamente core. PM. PASSANITI: senta, ci fu un controllo sul contenuto delle fun card? DICH. TRONDOLI: allora, quando Zito venne da me e parliamo appunto dei primi giorni del giugno del 2003 per illustrarmi questa operazione, io gli chiesi come funzionavano da un punto di vista tecnico queste fun card. PM. PASSANITI: e lo abbiamo capito perché ce lo ha detto. DICH. TRONDOLI: esatto. Gli chiesi anche di farmi vedere una carta, di farmi vedere come funzionava e lui andò nel suo ufficio, tornò con una carta che era molto simile alle carte che vengono usate per fare le ricariche telefoniche dei cellulari, cioè una carta del tipo gratta e scopri il codice, c’era un codice, la carta era già stata grattata, c’era un codice, lui attraverso il mio computer andò su un sito che mi pare fosse un sito fun card, digitò il codice e da lì fummo reindirizzati verso una sorta di portale di contenuti per adulti. Quindi mi fece vedere sostanzialmente che inserendo il codice si poteva accedere ad un sito, ad un portale dove si potevano appunto fruire di questi contenuti per adulti evidentemente a pagamento perché senza la carta non vi si poteva accedere. Fu una cosa comunque molto breve, che si esaurì subito e questo fu sostanzialmente la demo che lui mi fece. PM. PASSANITI: lei personalmente ha effettuato un controllo da solo sul contenuto... DICH. TRONDOLI: no. PM. PASSANITI: ...delle fun card? DICH. TRONDOLI: no. PM. PASSANITI: che lei sappia oltre questo, come dire, questa rappresentazione di Zito che ha fatto Zito in realtà... DICH. TRONDOLI: sì, sul mio computer peraltro eh. PM. PASSANITI: sul suo computer, la società ha fatto delle verifiche? DICH. TRONDOLI: la società fece delle verifiche sicuramente successivamente alla richiesta del comitato di controllo interno che credo che fosse dell’inizio di luglio del 2003 e che aveva sollevato qualche perplessità più che altro di tipo formale, almeno così mi disse Angelidis, io non partecipavo alle riunioni del comitato di controllo interno, so che all’inizio di luglio Angelidis mi chiamò, mi disse appunto che il comitato do controllo interno aveva sollevato qualche perplessità di tipo formale, ovvero sulla opportunità di gestire questo tipo di operazione sotto un certo profilo contabile in esenzione di Iva, aveva anche sollevato il dubbio che non rientrasse nell’oggetto sociale della società, per

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questo motivo Angelidis mi disse che era opportuno sospendere temporaneamente l’operazione per fare degli approfondimenti. PM. PASSANITI: e così è stato fatto? DICH. TRONDOLI: facemmo una riunione nei giorni successivi. PM. PASSANITI: che è questa? DICH. TRONDOLI: penso di sì. PM. PASSANITI: aspetti che gliela facciamo vedere, è sempre l’allegato di prima, l’allegato 45, quello che abbiamo mostrato anche al teste Faina. P: sì. DICH. TRONDOLI: sì, fu fatta appunto una riunione, vedo qui il 15 luglio, in cui era presente Angelidis, ero presente io, era presente Rossetti, più i nostri... PM. PASSANITI: di cosa si occupava Rossetti in quel momento? DICH. TRONDOLI: Rossetti mi pare che fosse sieffo (Trascrizione fonetica) di “Ebiscom” e quindi si occupava degli aspetti diciamo di tipo amministrativo e finanziario dell’azienda. PM. PASSANITI: ed era presente in quella riunione a che titolo secondo lei? DICH. TRONDOLI: ma era presente come, immagino, sieffo di “Ebiscom”, se lei vede tra l’altro il verbale di riunione è fatto su carta intestata “Ebiscom”, credo che il comitato di controllo interno fosse quello di “Ebiscom” più che di “Fastweb”, ed è per questo che tutta la questione fu gestita a livello “Ebiscom”. Rossetti era presente in quanto sieffo di “Ebiscom”, peraltro erano presenti come si può evincere appunto dai partecipanti, dall’elenco dei partecipanti, le persone che poi operativamente seguivano i vari aspetti, quindi c’era Parisi che appunto all’epoca era direttore commerciale diretto responsabile di Zito, Zito e poi Zerbini che mi pare di ricordare che si occupasse di questioni fiscali, Faina amministrativo, Paolo Fundarò come responsabile di... PM. PASSANITI: lei si ricorda di aver parlato di aspetti contabili, di registrazione contabile di questo affare fun card con Rossetti? DICH. TRONDOLI: francamente non mi ricordo, ma è possibile peraltro. PM. PASSANITI: quando è stato sentito, a pagina 31 ha dichiarato, “io feci anche una verifica con Rossetti per chiedergli se era al corrente della cosa, lui mi disse di sì, mi spiegò che c’era un differente trattamento contabile, nel senso che in alcuni casi le transazioni venivano gestite a ricavo e costo e in altri soltanto a margine. Mi disse che la cosa era stata verificata con i revisori e che tutto era a posto dal punto di vista contabile”. DICH. TRONDOLI: sì, in effetti nell’ambito di questa riunione tra le altre cose fu deciso di fare delle verifiche con i revisori.

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PM. PASSANITI: ma la ragione per cui si era deciso di fare delle verifiche quale è? DICH. TRONDOLI: ma la ragione principale è che appunto il comitato di controllo interno aveva sollevato qualche dubbio, ripeto, io non ne ero... PM. PASSANITI: ma rispetto all’entità che l’affare aveva, il volume... DICH. TRONDOLI: no, rispetto, almeno così mi dissero, perché ripeto, io non ero presente e non vidi mai verbali di riunione di comitato, però Angelidis mi disse che il comitato ha sollevato qualche dubbio di tipo formale sul fatto che uno il business rientri nell’oggetto sociale dell’azienda; due, che da punto di vista contabile sia correttamente imputato, quindi costo ricavo piuttosto che margine; tre, che l’operazione sia corretta dal punto di vista fiscale e quindi sia un’operazione ad esenzione di Iva, questo sostanzialmente era... PM. PASSANITI: senta, quando lei è stato sentito ha dichiarato ad un certo punto, adesso poi lo vedremo meglio, “il business aveva ormai... stava raggiungendo dei valori, dei volumi tali da rendere un business, ripeto non core, componente significativa del business complessivo della società”. DICH. TRONDOLI: infatti questo fu un altro... PM. PASSANITI: e quindi è questa la ragione che determina... DICH. TRONDOLI: questa fu anche un’altra delle ragioni che determinò, come dire, la richiesta del comitato di controllo. PM. PASSANITI: ma le sembra una ragione marginale o è una ragione... DICH. TRONDOLI: no, è anche una ragione, diciamo, sostanziale, certo. PM. PASSANITI: e lei che posizione aveva assunto rispetto a questa questione? DICH. TRONDOLI: alla questione dei volumi? PM. PASSANITI: di un margine che aveva raggiunto questi volumi e che lei riteneva atipico ed opportunistico. DICH. TRONDOLI: allora, il business era sicuramente atipico ed opportunistico, questo non vuol dire che non potesse diciamo raggiungere volumi significativi, mi pare di ricordare che nel 2003, “Fastweb” fece un margine operativo lordo intorno ai centoquarantamilioni di euro, questo margine... questo business nel corso dell’anno raggiunse un contributo a livello di appunto margine operativo lordo del... mi pare di ricordare dell’ordine di dieci/dodicimilioni di euro, quindi stiamo comunque entro limiti diciamo marginali rispetto poi a quello che è il business dell’azienda, cioè la rivendita, la vendita di servizi di telecomunicazione a larga banda. PM. PASSANITI: senta, lei ha detto appunto che c’era stato questo incontro finalizzato a? Ci spieghi, l’incontro con Focarelli e Ferreri. DICH. TRONDOLI: l’incontro con Focarelli e Ferreri fu richiesto da loro attraverso Zito per cercare di convincere

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“Fastweb” a ritornare sulla decisione che fu presa... PM. PASSANITI: ma voi avevate formalizzato una rescissione del contratto? DICH. TRONDOLI: noi sì, verso fine ottobre, inizio novembre proprio perché diciamo il business aveva raggiunto una dimensione diciamo che cominciava ad essere abbastanza significativa, decidemmo di chiudere l’operazione, una delle raccomandazioni che erano venute dalla verifica fatta appunto nel corso del mese di luglio era: si può fare questo business, non ci sono motivi per non farlo ed è importante che trattandosi di business atipico non assuma dimensioni diciamo che possano essere riconsiderate rilevanti rispetto a quello che è invece il business core dell’azienda. Noi infatti riprendemmo poi intorno ad agosto, settembre il business, arrivammo ad ottobre a raggiungere un contributo in termini appunto di margine operativo lordo intorno ai dieci/dodici milioni e Angelidis in quella occasione mi chiamò e mi disse, dobbiamo a questo punto chiudere l’operazione e così attraverso Zito comunicammo a “C.M.C.” che eravamo intenzionati a chiudere l’operazione. A quel punto venne richiesta... venne richiesto l’incontro e... PM. PASSANITI: quale era l’oggetto di quella riunione? DICH. TRONDOLI: ma guardi, si trattava di una riunione, dal mio punto di vista, di pura cortesia fatta nei confronti di una società che lavorava con “Fastweb” fin dal 2001, una società che appariva assolutamente affidabile e credibile e che aveva richiesto appunto un incontro ad alto livello per cercare di convincere “Fastweb” ad andare avanti con questo business, infatti in quella occasione Focarelli mi spiego che c’erano grandi opportunità di sviluppare ulteriormente il business negli Stati Uniti dove appunto queste operazioni sulle carte prepagate avevano un grosso mercato, io peraltro gli spiegai molto semplicemente i motivi che ho detto per cui la società aveva deciso di chiudere l’operazione e la cosa finì lì, fu un incontro credo anche molto breve che non durò più di quindici o venti minuti. PM. PASSANITI: lei parla quindi di questo incontro con Ferreri e Focarelli? Me lo colloca temporalmente quando? DICH. TRONDOLI: ma fu intorno alla metà di novembre del 2003, lo ricordo bene perché quel giorno come dissi ero a Roma per incontrare i rappresentanti su alcune associazioni dei consumatori a seguito di un mio intervento a “Mi Manda Rai Tre”, che avvenne all’inizio di novembre e quindi fu sicuramente una o due settimane dopo quella trasmissione. PM. PASSANITI: in quella trasmissione, scusi, di che cosa si parlava? DICH. TRONDOLI: in quella trasmissione si parlò di problemi che i nostri clienti residenziali avevano riscontrato nell’attivazione di servizi diciamo di accesso ad internet, nel 2003 noi facemmo un grosso sforzo per sviluppare la rete,

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per introdurre nuovi servizi e fummo i primi al mondo ad introdurre un servizio video su DSL e facemmo anche un accordo con Sky che ci consentiva di trasmettere sulla nostra rete i contenuti premium e tra cui il calcio, e facemmo una promozione che allora divenne anche molto famosa, in cui davamo ai nuovi clienti la possibilità di vedere le partite di calcio gratuitamente sulla nostra rete. Questo ci portò ad avere una impennata molto significativa negli abbonamenti dei clienti residenziali con tutta una serie di conseguenze e di problemi nel campo dell’assistenza ai clienti e nel campo dell’attivazione. Per questo motivo alcuni dei nostri clienti si rivolsero a “Mi Manda Rai Tre” e andai io a spiegare i motivi per cui c’erano questi problemi. PM. PASSANITI: voi fate questa riunione a luglio. DICH. TRONDOLI: sì. PM. PASSANITI: poi a settembre che cosa succede? DICH. TRONDOLI: allora, noi facciamo questa riunione, poi un paio di settimane dopo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto Angelidis mi chiamò e mi disse: “sono state completate le verifiche che erano state decise nel corso di quella riunione”, quindi le verifiche dell’internal audit che mi pare vennero fatte da Beverley Farrow, le verifiche con Consulenti esterni con la società di revisione, è tutto a posto e possiamo riprendere l’operazione e a questo punto io chiamai Zito e gli dissi: “possiamo riprendere”. Qualche giorno dopo lui tornò da me e mi disse: “abbiamo un problema, perché le due società inglesi con le quali stiamo... abbiamo fatto fino ad oggi questo business non vogliono più diciamo saperne di riprendere il contratto con noi, ritenendo di essere state danneggiate dalla decisione di <<Fastweb>> di chiudere improvvisamente, di sospendere improvvisamente questa operazione - Quindi mi disse - stiamo cercando un’altra società con cui fare... avviare una nuova operazione di compravendita”, e così avvenne, fu individuata un’altra società. PM. PASSANITI: da chi fu individuata quest’altra società? DICH. TRONDOLI: ma credo sempre da “C.M.C.”, non so se Zito in qualche modo desse un contributo, francamente non lo so, so che Zito venne ancora forse una o due settimane dopo dicendomi: “abbiamo trovato la società, stiamo predisponendo il contratto ovviamente con il supporto dell’ufficio legale, con il supporto di tutti diciamo gli enti interni coinvolti e potremmo ripartire a breve” e così infatti fu, credo che all’inizio di settembre l’operazione riprese fino poi appunto all’inizio di novembre quando venne deciso di... PM. PASSANITI: e lei è in grado di rappresentarci che tipo di volumi ha realizzato poi con “Fulcrum” questa operazione? DICH. TRONDOLI: ma guardi, io ricordo che fino a luglio... parliamo di margini, io poi... perché allora in “Fastweb” in genere si ragionava in termini di margine più che di

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fatturato, si era arrivati a fare circa cinquemilioni di margine, quindi probabilmente tra settembre e novembre si arrivò a farne circa dodici, quindi probabilmente si sono fatti altri settemilioni, però ripeto, sono numeri che ho in testa io e non trovano riscontro in... probabilmente voi li avete poi tutti questi numeri. PM. PASSANITI: sì sì, abbiamo prodotto tutte le fatture. DICH. TRONDOLI: infatti. PM. PASSANITI: senta, però lei quando è stato sentito a pagina 77 ha detto che il business era nato in modo opportunistico e poi si era gonfiato in modo abnorme. DICH. TRONDOLI: francamente non so se è corretta la parola abnorme, sicuramente sì, sicuramente l’ho detto se è riportato nel verbale, si era sicuramente gonfiato, peraltro ripeto era un business, un’operazione che aveva un obiettivo preciso, cioè quello di portare un contributo di margine che era comunque interessante. PM. PASSANITI: senta, ma l’oggetto di quella riunione del 15 luglio quale era, quella di quel verbale che le ho sottoposto? DICH. TRONDOLI: l’oggetto era sostanzialmente fare il punto sull’operazione delle carte prepagate e alla luce del... PM. PASSANITI: ma in concreto, in dettaglio in quel verbale che cosa vi si chiede di fare? DICH. TRONDOLI: a me personalmente niente. PM. PASSANITI: lo so. DICH. TRONDOLI: cioè a me personalmente fu chiesto di sospendere l’operazione, poi vennero date delle diciamo indicazioni, e cioè venne chiesto di fare degli approfondimenti di natura legale e fiscale, lo leggo qua, ma perché non mi ricordo nel dettaglio, per assicurarsi che in nessun modo “Fastweb” possa essere coinvolta in operazioni fiscalmente elusive e/o evasive fare degli approfondimenti con i revisori e verificare che l’attuale contabilizzazione delle transazioni a costi e ricavi possa essere mantenuta predisporre tutta la documentazione necessaria per presentare il business al Professore Guido Rossi al quale è stato richiesto di formulare un parere circa la solidità delle operazioni descritte. PM. PASSANITI: e si ricorda se poi questo parere è stato effettivamente chiesto? DICH. TRONDOLI: sicuramente è stato chiesto, francamente però non ricordo da chi, io poi non lo vidi il risultato del parere, quello che mi disse Angelidis alla fine del... diciamo di queste operazioni di verifica fu che una delle indicazioni che penso abbia espresso il Professore Rossi fosse quella di ampliare l’oggetto sociale della società in modo da ricomprendere anche questo tipo di operazione. PM. PASSANITI: cosa che fu fatta? DICH. TRONDOLI: penso di sì. PM. PASSANITI: per quello che lei sa.

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DICH. TRONDOLI: mi pare di sì. PM. PASSANITI: quando lei è stato sentito ha detto che il parere fu chiesto da Scaglia personalmente al Professore Rossi. DICH. TRONDOLI: così mi disse Angelidis. PM. PASSANITI: “mi dissero poi Scaglia e Angelidis che il parere era stato formulato e che era tutto a posto dal punto di vista della coerenza con l’oggetto sociale e dalla solidità del business”. DICH. TRONDOLI: così mi disse Angelidis, certo. PM. PASSANITI: lei però non lo ha mai visto parere? DICH. TRONDOLI: no. PM. PASSANITI: perché poi lei è andato via? DICH. TRONDOLI: io andai via in realtà nel giugno del 2004, l’operazione... PM. PASSANITI: il contratto con “Fulcrum” chi lo firma? DICH. TRONDOLI: Angelidis. PM. PASSANITI: lei lo ha vistato però... DICH. TRONDOLI: certo. PM. PASSANITI: ...si ricorda che glielo abbiamo fatto vedere? DICH. TRONDOLI: certo. PM. PASSANITI: io adesso non ce l’ho qui perché l’abbiamo nel fascicolo... DICH. TRONDOLI: no no, ma io lo vistai assieme poi anche ad altre persone ovviamente, le varie persone che in qualche modo diedero un contributo alla elaborazione del contratto. PM. PASSANITI: senta, in quel documento si parla anche di verifiche dal punto di vista della visione dei bilanci per esempio di “L.B.B.” e “P.G.T.”, voi li avete mai visti questi bilanci? DICH. TRONDOLI: io personalmente no, credo che l’incarico fosse dato all’internal audit che credo andò direttamente presso queste società in Inghilterra, visionò le società, visionò i bilanci, però io francamente non... non vidi... PM. PASSANITI: benissimo! Invece nei confronti di “Fulcrum”? DICH. TRONDOLI: nei confronti di “Fulcrum” credo che non fu fatta nessuna verifica, anche perché non c’era francamente motivo di fare delle verifiche, nel momento in cui questa operazione veniva proposta e gestita da una persona come Bruno Zito che all’epoca aveva una... godeva di un’altissima reputazione nella società per le sue competenze e per le sue conoscenze, nel momento in cui erano state fatte queste verifiche su “P.G.T.” ed “L.B.B.” che non avevano dato dei riscontri, come dire, negativi, francamente io non vedo che motivi ci fossero per... PM. PASSANITI: scusi, ma Zito aveva la possibilità di decidere autonomamente... DICH. TRONDOLI: assolutamente no. PM. PASSANITI: ...di fare questo business... DICH. TRONDOLI: no.

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PM. PASSANITI: ...o di interromperlo? DICH. TRONDOLI: no, Zito non aveva questa possibilità. Zito aveva la possibilità di proporre l’operazione e nel momento in cui veniva deciso di farla la gestiva poi devo dire in piena autonomia operativa, le decisioni venivano prese tipicamente da Angelidis che era il... come dire, l’amministratore delegato e che entrava poi nel merito di tutte le operazioni. Però ripeto, dal mio punto di vista e credo anche dal punto di vista di Angelidis non c’era francamente motivi di... PM. PASSANITI: lei sa se Angelidis è andato via? DICH. TRONDOLI: è andato via anche lui nel giugno del 2004. PM. PASSANITI: lei sa il perché? DICH. TRONDOLI: lui mi disse che era arrivato a divergenze con Silvio Scaglia su questioni strategiche, io francamente io motivi della sua, come dire, uscita non li ho mai conosciuti. PM. BOMBARDIERI: senta, partiamo proprio da questo punto che ha affrontato adesso, ha detto che non c’era motivo di fare accertamenti su “Fulcrum” perché veniva presentata da Zito, Zito era quello che aveva presentato già gli altri clienti, benissimo! E c’era motivo di fare un accertamento su “L.B.B.” e “P.G.T.”? Erano anche queste società portate da Zito, avevano... cioè ci dice la distinzione del fare... la necessità di fare degli accertamenti che è oggetto di quel verbale di riunione che lei ha sottomano, quello di “Ebiscom” del 15 luglio, la differenza, la necessità di fare accertamenti sul “L.B.B.” e “P.G.T.” rispetto a quella su “Fulcrum” il cui fatturato... con cui il fatturato peraltro aumenta rispetto a quello precedente. DICH. TRONDOLI: ma dal mio punto di vista la necessità di fare accertamenti nasce dalle perplessità che erano state sollevate dal comitato di controllo interno, sino ad allora proprio per... non era stata fatta nessuna verifica, nessun accertamento nella fase iniziale dell’operazione, poi a giugno, a fine giugno, inizio luglio, il comitato di controllo interno fa qualche... solleva qualche perplessità. Ripeto, a me dissero e lo disse Angelidis, che si trattava di formalità... PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. TRONDOLI: ...come dire, di perplessità... PM. BOMBARDIERI: formali. DICH. TRONDOLI: ...non sostanziali ma formali. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. TRONDOLI: e vengono fatti tutti questi accertamenti. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Allora, siccome si trattava di perplessità formali, ci può dire l’oggetto di quella riunione, gli obiettivi che vi prefiggevate nella discussione di quell’affare di business, perché io leggo degli accertamenti sulle società, sulla solidità delle società che non sono rilievi formali questi, cioè voi in sede di riunione il 15 luglio, voi disponete di fare accertamenti sulle società

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inglesi che non quindi non attengono né all’oggetto del contratto, non attengono né al fatto che si tratti core business o non core business, che sia... che rientri nello statuto o non rientri nello statuto, che potevano essere questioni formali. DICH. TRONDOLI: certo. PM. BOMBARDIERI: qua si fa riferimento alla necessità di acquisire i bilanci, cosa che lei dice non so se è stata fatta o meno perché non ne ho avuto notizia. DICH. TRONDOLI: penso di sì, io francamente poi non ho avuto notizia, ma non dovevo neanche averla visto il mio ruolo, ecco. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Quindi vengono posti questa serie di obiettivi, vengono... lei dice che sono stati... quegli obiettivi che sono stati posti sono stati raggiunti? Cioè questi accertamenti sono stati fatti? Lei dice che era stata disposta l’acquisizione dei bilanci, se io le dicessi che i bilanci non sono stati acquisiti? DICH. TRONDOLI: guardi, io partecipai a questa riunione, vennero date queste indicazioni e immagino, anzi sono sicuro che poi per come si lavorava in “Fastweb” all’epoca che queste cose vennero effettivamente fatte dalle varie funzioni competenti. PM. BOMBARDIERI: quindi? DICH. TRONDOLI: questa riunione fu fatta intorno alla metà di luglio, torno a fine luglio, mi arrivo il feedback da Angelidis che le verifiche... PM. BOMBARDIERI: che tutto era a posto. DICH. TRONDOLI: ...erano state fatte e che era tutto... e quindi si poteva riprendere tranquillamente. PM. BOMBARDIERI: quindi se ho capito bene siccome su come operava “Fastweb” quegli obiettivi erano stati posti e sicuramente sono stati fatti quegli accertamenti? DICH. TRONDOLI: secondo me sì. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Senta, lei dice... “mi sollevò delle perplessità, mi disse che il comitato di controllo, che sarebbe quello del giorno precedente...”... DICH. TRONDOLI: penso di sì, non so francamente... PM. BOMBARDIERI: ...il 14 luglio potrebbe essere? DICH. TRONDOLI: non lo so, penso, non lo so. PM. BOMBARDIERI: non le fece riferimento a quale riferimento di controllo? DICH. TRONDOLI: no, mi disse che c’era stata una riunione e che in quella... PM. BOMBARDIERI: che c’è stata una riunione, il 14, il giorno prima, il 14 luglio, il 15 c’è questa vostra riunione e da chi viene indetta questa riunione? DICH. TRONDOLI: da Angelidis. PM. BOMBARDIERI: da Angelidis. Senta, lei ha detto poco fa, “a me è stato chiesto di sospendere...”...

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DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi per rilievi formali che vengono mossi a questo tipo di operazioni, operazioni in corso, in quel momento per lei era regolare o non era regolare l’operazione? DICH. TRONDOLI: per me era assolutamente regolare, non avevo motivi per pensare che non fosse regolare. PM. BOMBARDIERI: però vi viene detto di sospendere l’operazione per questi rilievi formali, io adesso con il permesso del Tribunale esibirei al teste una mail indirizzata da Angelidis Emanuele martedì 15 luglio alle 10:03, quindi il giorno della riunione di “Ebiscom”, indirizzata a Trondoli Alberto, Moglia Giovanni e per conoscenza a Silvio Scaglia, Mario Greco, Gianfelice Rocca, Vittorio Torrenghi, De Iuro Giuseppe (Trascrizione fonetica), Fundarò Paolo, Micheli Carlo e Rossetti Mario. Gliela possiamo far vedere, volevo sapere se questa è una mail che parla di sospensione. P: diamo atto che viene mostrata... DICH. TRONDOLI: allora leggo: “Alberto e Giovanni in merito – e si riferisce a me e a Giovanni Moglia – in merito al tema in oggetto è opportuno che partecipate agli incontri con lo studio esterno al fine di descrivere il funzionamento di tale attività e le logiche sottostanti. Alberto in attesa del parere dello studio blocca le attività commerciali in essere”. Sotto... PM. BOMBARDIERI: intanto, attività commerciali, quali sono queste attività commerciali, sono queste questa delle... DICH. TRONDOLI: parliamo delle attività commerciali di compravendita... PM. BOMBARDIERI: delle carte prepagate. DICH. TRONDOLI: ...delle carte prepagate. PM. BOMBARDIERI: e lei poi cosa fa, sospende subito questa... DICH. TRONDOLI: io chiamai Zito e gli dissi: “sospendiamo immediatamente”. P: chiedo scusa! Questo è a firma di chi questo? DICH. TRONDOLI: Emanuele Angelidis. PM. BOMBARDIERI: la mail è di Emanuele... P: sì. PM. BOMBARDIERI: è una mail indirizzata da Emanuele Angelidis... P: ho capito, sì. PM. BOMBARDIERI: ...a Moglia e Trondoli. Mi scusi, lei sa le modalità operative con cui sono state... è stata sospesa... è stata effettuata la sospensione? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: una comunicazione formale, una... DICH. TRONDOLI: no, francamente non lo so. PM. BOMBARDIERI: è stato sospeso così, da un giorno all’altro si sospendeva... DICH. TRONDOLI: ma io dissi a Zito di sospendere le operazioni, poi francamente come lui operativamente procedesse

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a questa azione io non lo so. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Quindi dicevo, la mail riportata che le viene girata insieme alla sua? DICH. TRONDOLI: sì, è stata girata una mail da Carlo Micheli a Mario Rossetti per conoscenza a Silvio Scaglia, a Mario Greco, ad Emanuele Angelidis, quindi i membri del comitato del consiglio di amministrazione di “Ebiscom”, questa mail di Carlo Micheli dice: “Caro Mario, in merito alle perplessità espresse durante la riunione odierna dai consiglieri esterni sul business di <<Fastweb>> delle carte prepagate e alle conseguenti decisioni consiliari di approfondire il tema, ti prego al di là delle verifiche con le società di revisione, di chiedere con urgenza al Professore Guido Rossi o in alternativa al Professore Pier Gaetano Marchetti un parere sulla opportunità di perseguire questa attività e sulle eventuali implicazioni sui nostri bilanci”. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. TRONDOLI: “anche perché noto che nel mese successivo al periodo preso in esame stamani, cioè nel mese di giugno, i volumi sono ulteriormente aumentati, tienimi informato perché intendendo presente all’incontro”. PM. BOMBARDIERI: la deve leggere completamente però, “sono ulteriormente aumentati...”... DICH. TRONDOLI: “...anche perché noto che nel mese successivo al periodo preso in esame stamani, cioè nel mese di giugno i volumi di tale attività sono totalmente aumentati fino a quasi a raddoppiare”. PM. BOMBARDIERI: quindi “fino a quasi a raddoppiare”, cosa che aveva omesso prima di leggere. La data di questa mail è il? DICH. TRONDOLI: la data di Carlo Micheli è del 14 luglio, ore 20:28. PM. BOMBARDIERI: 14 luglio del? DICH. TRONDOLI: del 2003. PM. BOMBARDIERI: 2003. DICH. TRONDOLI: mentre la mail di Emanuele Angelidis indirizzata a me e a Moglia è di martedì 15 luglio alle ore 10:03. PM. BOMBARDIERI: benissimo. DICH. TRONDOLI: quindi lo stesso giorno di questo... direi che è stata molto tempestiva la reazione. PM. BOMBARDIERI: quindi sulla base di questa riunione e di questa... si sospende l’operazione. DICH. TRONDOLI: si sospende l’operazione e... PM. BOMBARDIERI: e si fanno queste verifiche, queste verifiche... DICH. TRONDOLI: esatto. PM. BOMBARDIERI: lei ha detto che non ha più saputo niente di queste verifiche, non ha saputo... DICH. TRONDOLI: no, io... PM. BOMBARDIERI: lei ha saputo solamente da Angelidis che era

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tutto a posto. DICH. TRONDOLI: no, io ho saputo da Angelidis che le verifiche erano state fatte, che non era stato... che non avevano messo in luce alcun, come dire, problema, che le risultanze erano: uno, che si doveva ampliare l’oggetto sociale per ricomprendere questo tipo di operazione; due, che c’era una indicazione di mantenere i volumi comunque a livelli che diciamo... limitati, quindi tali da non risultare particolarmente significativi rispetto al business tipico dell’azienda; tre, che da un punto di vista contabile dovevano essere imputate a margine piuttosto che a costi e ricavi, io ricordo queste tre indicazioni. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Lei ha detto che questa conversazione con Angelidis è intervenuta dopo il parere di Rossi o prima? DICH. TRONDOLI: ma credo dopo il parere di Rossi. PM. BOMBARDIERI: dopo il parere, quindi... DICH. TRONDOLI: cioè a fine... infatti lui in quella occasione mi disse: “le verifiche sono state effettuate, queste sono le indicazioni, le risultanze e a questo punto possiamo riprendere con il business”. PM. BOMBARDIERI: quindi le disse: “possiamo riprendere con il business”? DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: lei ricorda se le parlò invece di sospensione del business fino al consiglio di amministrazione? DICH. TRONDOLI: non mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: allora esibiamo sempre al teste una serie di mail che hanno ad oggetto proprio il parere di Guido Rossi che vanno dalla prima mail inviata il 30 luglio del 2003, 19:39 da Scaglia Silvio a Micheli Carlo, Angelidis Emanuele e per conoscenza a Rossetti Mario, che segue poi... c’è un’altra mail da Angelidis Emanuele a Trondoli Alberto, vi è un’altra mail sempre che compete nelle mail finale poi che dirò di Trondoli Alberto, Angelidis Emanuele del 31 luglio del 2003 9:09, ad una mail da Angelidis Emanuele a Scaglia Silvio e Micheli Carlo e per conoscenza a Trondoli Alberto del 31 luglio ore 9:39 e alla prima mail che ricomprende tutte queste altre, che riporta tutte queste precedenti mail indirizzate da Scaglia Silvio il 31 luglio del 2003, 10:08 e indirizzata a Angelidis Emanuele e per conoscenza a Micheli Carlo, Trondoli Alberto e Rossetti Mario, tutte aventi come oggetto parere del Professore Rossi. DICH. TRONDOLI: le leggo? PM. BOMBARDIERI: diciamo che sono in ordine inverso, perché quella è l’ultima e la prima è... DICH. TRONDOLI: è in fondo. PM. BOMBARDIERI: ...in ordine temporale ed è in fondo la prima. DICH. TRONDOLI: allora, la prima è una mail di Carlo Micheli a

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Scaglia Silvio ed Emanuele Angelidis e per conoscenza Mario Rossetti. “Ho ricevuto oggi il parere del Professore Rossi a proposito del business delle carte prepagate e credo sia opportuno presentarlo al prossimo consiglio di amministrazione di <<Ebiscom>> del 29 agosto vista la richiesta di approfondimenti emersa durante l’ultima riunione di comitato di controllo, per quanto riguarda le attività non vedo controindicazioni a proseguire durante il mese di agosto in attesa del consiglio mantenendola nei limiti di assoluta ragionevolezza e comunque di marginalità come indicato dal Professore Rossi. C’è poi una mail di Silvio Scaglia di risposta quindi a Carlo Micheli, a Emanuele Angelidis e Mario Rossetti “sono assolutamente d’accordo con Carlo”. C’è poi una mail di Emanuele Angelidis a me e indirizzata soltanto a me, “Alberto, vista la necessità di gestire con attenzione il business dei servizi premium vorrei sapere fatturato e margine dei servizi premium maturati al 14 luglio, data in cui abbiamo bloccato il business delle card...”... PM. BOMBARDIERI: scusi, data in cui abbiamo bloccato? DICH. TRONDOLI: ...”...il business del carte”. PM. BOMBARDIERI: quindi se ho capito bene chiede di sapere il margine dei numeri premium... DICH. TRONDOLI: chiede di sapere fatturato e margine... PM. BOMBARDIERI: dei? DICH. TRONDOLI: ...“...contabilizzati fino al 14 luglio data in cui abbiamo bloccato il...”... PM. BOMBARDIERI: sì, ma di che cosa chiede il margine? DICH. TRONDOLI: lui chiede dei servizi premium... PM. BOMBARDIERI: premium. DICH. TRONDOLI: ...tra parentesi, 899 sono i servizi... PM. BOMBARDIERI: i premium number. DICH. TRONDOLI: i premium number, sì. PM. BOMBARDIERI: e quindi non riguardano le carte prepagate? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: quindi vuole sapere... DICH. TRONDOLI: no, più carte, 899 più carte. PM. BOMBARDIERI: lui vuole sapere il margine fino a quella data di tutto quanto. DICH. TRONDOLI: esatto, e poi mi chiede di sapere l’ipotesi di crescita year to go, cioè da quel momento fino alla fine dell’anno nei due filoni di business con dettaglio su agosto per le carte. PM. BOMBARDIERI: i due filoni di business sarebbero? DICH. TRONDOLI: 899, quindi telefonia premium e carte. PM. BOMBARDIERI: e carte. Poi? DICH. TRONDOLI: c’è la mail di risposta mia, “Emanuele, ti fornisco nel seguito le informazioni richieste, al 14 luglio la situazione relativa ai servizi premium risulta essere la seguente: Ricavi 44.148 milioni di cui 22.918 milioni di euro per servizi 899 e 21.230 milioni di euro da carte, quindi più

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o meno la metà per le due, margine 8.020 milioni e di cui 4.120 milioni da servizio 899 e 3.9 milioni da carte”. PM. BOMBARDIERI: perfetto! DICH. TRONDOLI: questa è la situazione al 14 luglio. PM. BOMBARDIERI: poi? DICH. TRONDOLI: quindi della situazione pregressa. Il blocco delle attività sulle carte ha comportato sul mese di luglio minori ricavi per 3 milioni e centomila euro, e minor margine per 217 mila euro. Ricordo che il piano operativo 2003 prevede end of periode e.o.p. signfica end of periode, prevede ricavi per 67 milioni con margine di 18.000.366 mila euro e il budget e.o.p. prevede ricavi per 54.000.191 mila euro con margine di quattordicimilioni seicentotrentunomila euro. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Prego continui! DICH. TRONDOLI: scusi! “Per quanto concerne i servizi 899 si prevedono a fronte della contrazione in atto sul business ulteriori ricavi year to go per diecimilionisettecentomila euro con margine pari ad unmilioneseicentocinquemila euro, tale forecast, quindi tale previsione ci porterebbe ad un risultato complessivo inferiore rispetto al piano operativo per dodicimilionicentosettantaseimila euro sui ricavi e per ottomilionisettecentoquarantunomila euro sul margine rispetto al budget saremmo in linea sui ricavi e sotto di cinquemilioni sul margine, tali gat potrebbero essere in parte compensati dal business delle carte, ricordo che tale forecast incorpora l’ipotesi di bad up al dodici per cento. Qualora il bad up si riducesse al cinque per cento avremmo duemilionicentomila euro in più di margine. La previsione su agosto rispetto all’obiettivo di ricavi complessivi del mese pari a trentatremilioni e quattrocentomila euro indica ricavi dal servizio 899 per 2 milioni di euro e ricavi da carte per duemilioni e mezzo di euro, al sette per cento di margine. Il cliente non ha dato disponibilità ad effettuare sul mese transazioni di carte al cento per cento di margine. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti”. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Questa è la mai del 31 luglio delle ore 9:09, giusto? DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. TRONDOLI: lo stesso giorno Scaglia Silvio manda una mail... PM. BOMBARDIERI: no, prima ancora c’è un’altra mail. DICH. TRONDOLI: pardon, mi scusi! PM. BOMBARDIERI: lo stesso giorno... DICH. TRONDOLI: ha ragione, Emanuele Angelidis invia alle 9:39 dello stesso giorno a Scaglia Silvio e a Carlo Micheli e per conoscenza a me. “A seguito della mail di Alberto...”... PM. BOMBARDIERI: quella di prima, quella che ha letto prima? DICH. TRONDOLI: quella che ho appena letto, “...emergono due aree di decisione, opportunità di fatturare in agosto

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duemilioni e mezzo di euro sul business delle carte con margine del 7 per cento, da settembre in avanti compensare anche parzialmente attraverso il business delle carte il gat mancante dei servizi premium verso piano operativo. Sul primo punto direi di fermare l’attività in attesa del consiglio del 29 agosto e sul secondo punto chiederei ad Alberto di gestire il cliente rimandando la decisione a settembre. Fatemi sapere se avete un’opinione diversa”. PM. BOMBARDIERI: a questa mail? DICH. TRONDOLI: c’è poi la mail di Sivlio Scaglia alle 10:08 dello stesso giorno da Angelidis... a, scusi, a Angelidis Emanuele, per conoscenza a Carlo Micheli, Trondoli Alberto e Mario Rossetti. “Emanuele, mi sembra che la proposta potrebbe essere eccessivamente prudenziale, soprattutto se questi stop and go pregiudicassero il rapporto complessivo con il cliente. Comunque si tratta di cifre in netta diminuzione con il passato e piccole rispetto ai valori totali del nostro business, non giudicherei la prosecuzione dell’attività nell’ambito di questo valore su agosto, essere in contrasto con quanto stabilito ieri”. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Quindi questa qua è la mail, la mail che lei riconosce e si ricorda quindi questa mail. DICH. TRONDOLI: sì, mi ricordo soprattutto della mia in cui... che a fronte diciamo della richiesta di Angelidis dei dati sul budget e sul piano operativo. PM. BOMBARDIERI: quindi se ho capito bene in queste sue previsioni, in questa richiesta di previsioni di Angelidis si fa riferimento al collegamento fra le due operazioni, compensare il gat di un’operazione con l’altra. DICH. TRONDOLI: allora, si fa riferimento al business diciamo atipico per “Fastweb”, non core per “Fastweb” dei numeri premium nell’ambito della quale era stato poi ritagliato il business delle carte prepagate. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. TRONDOLI: come ho spiegato prima per compensare il problema. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha fatto riferimento prima ad un affare comunque con bassi margini di guadagno. In realtà i margini... in media che margini aveva sulle operazioni commerciali core “Fastweb” se lo ricorda indicativamente? DICH. TRONDOLI: ma indicativamente siamo tra il quaranta e il cinquanta per cento, eravamo tra il quaranta e il cinquanta per cento. PM. BOMBARDIERI: quindi un margine... DICH. TRONDOLI: a livello di margine operativo. PM. BOMBARDIERI: come margine operativo. Questo qua invece abbiamo detto che era un margine operativo intorno al sette e otto ha detto prima. DICH. TRONDOLI: sette, otto, dieci, poi dipende ovviamente dai casi.

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PM. BOMBARDIERI: senta, ma questo tipo di operazioni comportavano investimenti, costi per l’azienda o erano solamente un margine netto? DICH. TRONDOLI: non comportavano investimenti. PM. BOMBARDIERI: quindi non c’era immobilizzazione di... DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: quindi c’era solamente un margine attivo. DICH. TRONDOLI: c’era un margine attivo, c’era un problema se vogliamo di cassa. PM. BOMBARDIERI: ecco, ci dice perché? DICH. TRONDOLI: perché ovviamente “Fastweb” pagava l’Iva, andava poi in credito e quindi doveva aspettare due anni, tre anni, quello che era per avere il rimborso dell’Iva. PM. BOMBARDIERI: se ve nella vostra riunione, quella del 15 luglio, questo è uno degli aspetti che è stato evidenziato. DICH. TRONDOLI: certo, certo. PM. BOMBARDIERI: si ricorda che cosa... di cosa di discusse in relazione a questo, cioè in relazione alle uscite di cassa per Iva, se è stato richiesto... se uno degli approfondimenti che era stato disposto è anche verificare la natura di questa operazione e la ragione di questa operazione. DICH. TRONDOLI: era stato richiesto il... la ragione per cui “C.M.C.” e “Web Wizard” passavano attraverso “Fastweb” per fare questa operazione, in quella occasione Zito ripetè esattamente quello che aveva detto a me, e cioè che né “C.M.C.” e né “Web Wizard” avevano la struttura e le risorse finanziarie per sostenere questo sfasamento tra il pagamento dell’Iva e il rimborso. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha detto che non ha visto i risultati dell’internal audit relativa alle fun card prepagate? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: senta, lei è a conoscenza dell’esistenza di rapporti commerciali e/o finanziari fra i vostri clienti... i vostri fornitori e i vostri clienti? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: cioè dell’esistenza di rapporti... DICH. TRONDOLI: no, io francamente non so nulla in merito. PM. BOMBARDIERI: non le è stato riferito nulla? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha detto che successivamente Zito se ho capito bene le disse che “L.B.B.” ed “P.G.T.” non erano più disposte a proseguire questa operazione? DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: si ricorda quando si colloca rispetto al parere di Rossi questa... DICH. TRONDOLI: si colloca sicuramente successivamente quando... PM. BOMBARDIERI: sì, dopo il 31... il parere mi pare che è del 29 luglio e queste mail sono del 31 luglio, quindi

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successivamente a queste mail? DICH. TRONDOLI: si colloca successivamente a queste mail quando Angelidis mi disse: “possiamo riprendere già da agosto con il business delle carte prepagate”, a questo punto io chiamai Zito e gli dissi: “possiamo riprendere”, quindi... lui poi dopo penso un paio di giorni tornò e mi disse che i due interlocutori inglesi, due nostri diciamo clienti, inglesi proprio in conseguenza della decisione che loro ritenevano improvvisa e assolutamente immotivata, che noi avevamo preso il 15 luglio di bloccare, di sospendere l’operazione non ci ritenevano più... non ritenevano più “Fastweb” un partner affidabile e quindi non volevano riprendere il business con noi e la cosa mi sembrava peraltro assolutamente credibile, perché è certo che questi, come dire, stop and go come sono stati anche chiamati... PM. BOMBARDIERI: come diceva Scaglia. DICH. TRONDOLI: ...da Scaglia, sono problematici poi per chi deve gestire questo tipo di business, quindi lui mi disse: “stiamo cercando un altro canale”, cosa che fu poi con questa “Fulcrum”. PM. BOMBARDIERI: senta, ci può dire... lei ha detto che... ha definito questa operazione con basso rilievo di margine, e a livello di fatturato che incidenza avevano sul fatturato complessivo delle operazioni di questo tipo? DICH. TRONDOLI: francamente non ricordo, peraltro sicuramente a livello di fatturato proprio il margine era... PM. BOMBARDIERI: era basso. DICH. TRONDOLI: ...il fatturato era sicuramente di più. PM. BOMBARDIERI: se era di più era significativo, non era... DICH. TRONDOLI: era sicuramente significativo, perché se parliamo, credo, alla fine dell’anno di un contributo in termini di margine sui dodici milioni di euro, poi il valore esatto io non me lo ricordo, ma ricordo che la cifra era questa, parliamo a livello di fatturato, probabilmente di centocinquanta/centosessantamilioni di euro, il sette per cento di dodici è... PM. BOMBARDIERI: su un totale di “Fastweb” se lo ricorda? DICH. TRONDOLI: non me lo ricordo quell’anno, però probabilmente... quanto? PM. BOMBARDIERI: lei aveva detto prima, mi pare che lo ha detto pure nell’interrogatorio del 12 marzo del 2007, lei aveva detto a pagina 56 delle trascrizione: “mi pare che avessimo chiuso a quattrocentocinquantamilioni, quattrocentoquaranta o quattrocentocinquanta”. DICH. TRONDOLI: può essere, adesso francamente non mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: quindi abbiamo detto sui centoventi ha detto, ho capito bene, più o meno? DICH. TRONDOLI: una roba del genere. PM. BOMBARDIERI: e lei ricorda questo fatturato come si articolava tra i due partner “L.B.B.” e “P.G.T.” e poi... lei

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ha detto prima che il risultato di questo... DICH. TRONDOLI: allora... PM. BOMBARDIERI: le riformulo la domanda, lei ha detto prima che Angelidis le aveva detto che il parere di Rossi era favorevole ampliando il coso purché si mantenessero entro limiti di marginalità per le operazioni che si stavano svolgendo. DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: lei poi ha fatto un riferimento ad un totale complessivo a fine anno di questa operazione. DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: io adesso vorrei sapere se lei è in grado di dirci se... di articolare questo dato complessivo nei due periodi, cioè i rapporti “Fastweb”, “L.B.B.” e “P.G.T.”, cioè prima del parere e i rapporti “Fastweb” e “Fulcrum” dopo il parere, come si articolano tutti questi... DICH. TRONDOLI: no, nel dettaglio non me lo ricordo, ricordo, mi pare di ricordare che fino a luglio facemmo con “P.G.T.” ed “L.B.B.” un business che in termini di margine operativo lordo, non in termini di fatturato eh, valeva circa cinque milioni di euro, quattro e mezzo. PM. BOMBARDIERI: quindi in termini di fatturato a quanto corrispondeva? DICH. TRONDOLI: il margine era il sette per cento di fatturato. PM. BOMBARDIERI: quindi? DICH. TRONDOLI: sì, però anche lì bisogna... PM. BOMBARDIERI: no, io le ho chiesto il dato. DICH. TRONDOLI: ...bisogna distinguere... PM. BOMBARDIERI: a prescindere dai margini. DICH. TRONDOLI: ...tra le operazioni che venivano gestite a costo/ricavo e le operazioni che venivano gestite a margine, le operazioni che venivano gestite a margine prevedevano che anche i ricavi fossero sostanzialmente pari al margine, quindi davano dei ricavi nettamente minori. PM. BOMBARDIERI: appunto, quindi il fatturato era maggiore in concreto, nel senso che era indicato in maniera minore perché non veniva indicato. DICH. TRONDOLI: certo. PM. BOMBARDIERI: ma in realtà il fatturato era ancora maggiore. DICH. TRONDOLI: perfetto! PM. BOMBARDIERI: quindi a maggior ragione siccome si trattava di operazioni che solamente in parte erano annotate costi/ricavi, ma alcune erano annotate solo a margine, il fatturato reale in realtà era superiore. DICH. TRONDOLI: certo. PM. BOMBARDIERI: quindi per i dati che lei ricorda... AVV. OLIVA: c’è opposizione Presidente, chiedo scusa! Posso spiegare l’opposizione?

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PM. BOMBARDIERI: certo. AVV. OLIVA: ha spiegato, se non ho mal capito il teste, che veniva fatturato soltanto il margine, quindi parlare di un fatturato reale in contrasto con quello che veniva fatturato per le ragioni che il teste ci ha spiegato, io non ho capito quale è il senso della domanda, se non postulare che non dovesse essere fatturato il margine cosa che invece ci ha spiegato il teste per quale ragione doveva essere almeno a suo dire fatturato solo il margine, quindi non vedo su che cosa si basi questa espressione fatturato reale, visto che il fatturato reale era per l’appunto per le ragioni del margine, la domanda quindi è almeno suggestiva. PM. BOMBARDIERI: no, allora riformulo la domanda ma credo che abbia comunque risposto. L’entità delle operazioni commerciali, quindi in questo caso era... lei ha distinto che ci sono operazioni in cui veniva annotato solo il margine e operazioni in cui veniva annotato costi e ricavi, quindi lei ha detto che il fatturato comprendeva per quanto riguarda le operazioni in cui veniva annotato solo il margine... DICH. TRONDOLI: il margine. PM. BOMBARDIERI: ...era corrispondente al margine, quindi un fatturato... DICH. TRONDOLI: esatto. PM. BOMBARDIERI: io volevo sapere quindi l’entità delle operazioni era superiore o era inferiore rispetto al fatturato che veniva registrato? DICH. TRONDOLI: era superiore. PM. BOMBARDIERI: era superiore? DICH. TRONDOLI: e certo. La domanda che le avevo fatto io era quest’altra, le dicevo, chiedo scusa ma mi ha fatto perdere il filo l’Avvocato, le dicevo, lei è in grado di articolare questo dato, questi centoventimilioni di cui ha fatto riferimento pur comprensivi di questa differenza margine uguale fatturato per le operazioni... DICH. TRONDOLI: no, no francamente io non mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: ...per mandato senza rappresentanza? DICH. TRONDOLI: no, non mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: quindi neanche se era...... se fosse superiore l’attività commerciale con “Fulcrum” rispetto all’attività commerciale con “L.B.B.” e “P.G.T.”, neanche questo dato generale ricorda? DICH. TRONDOLI: penso che fosse maggiore, penso che fosse maggiore quella con “Fulcrum” perché il fatto diciamo... detto che il contributo in termine di margine operativo lordo sull’anno era di circa dodici milioni, cinquemilioni più o meno sono stati fatto con i primi due, il resto sei/sette milioni sono stati fatti con “Fulcrum”. PM. BOMBARDIERI: e i centoundicimilioni di fatturato con Fulcrum? DICH. TRONDOLI: centoundicimilioni potrebbero corrispondere a

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settemilioni, sì dire che è possibile. PM. BOMBARDIERI: è possibile. Senta... DICH. TRONDOLI: però noi questi centodiecimilioni non li abbiamo contabilizzati, noi abbiamo contabilizzato i settemilioni di margine. PM. BOMBARDIERI: di margine. Ma l’operazione commerciale era per un margine di centoundici milioni. Senta una cosa, lei ha detto che lei si occupava prima di rete, poi è diventato direttore amministrativo, quindi era proprio... si occupava del core dell’azienda. DICH. TRONDOLI: direttore generale. PM. BOMBARDIERI: direttore generale. Dico, si occupava come Ingegnere, come competenza tecnica del core dell’azienda, la rete, quindi era... DICH. TRONDOLI: certo, certo. PM. BOMBARDIERI: ...poi c’era la fibra... DICH. TRONDOLI: la fibra sì. PM. BOMBARDIERI: ...all’inizio. DICH. TRONDOLI: esatto. PM. BOMBARDIERI: dico, lei ricorda... poi ha fatto riferimento a questa operazione, i numeri premium mi ha detto che potevano... erano più tipici tra le operazioni atipiche se ho capito bene. DICH. TRONDOLI: sì, più legate alla business delle comunicazioni, però anche quello delle carte, perché le carte servivano poi per rendere fruibili dei servizi di telecomunicazione. PM. BOMBARDIERI: la domanda che le facevo io adesso era questa qua, oltre alle carte, all’affare delle carte prepagate, le fun card con “C.M.C.” e “Web Wizard” da un alto ed “L.B.B.” e “P.G.T.” dall’altro lato e successivamente “Fulcrum” sempre dall’altro lato, “Fastweb” in quel momento, in quel periodo aveva altre operazioni commerciali aventi ad oggetto le carte prepagate, la compravendita e il mandato senza rappresentanza, la commercializzazione comunque di carte prepagate? DICH. TRONDOLI: che io sappia no. PM. BOMBARDIERI: no, quindi era questa l’unica operazione commerciale. Senta, lei ha fatto riferimento alla cessazione del contratto con “Fulcrum”... DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: ...ha detto addirittura che c’è stato questo incontro sollecitato da Focarelli... DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: ...lei ricorda come è avvenuta la cessazione del contratto con “Fulcrum” dell’operazione commerciale, con che modalità si è... DICH. TRONDOLI: allora, non conosco la modalità operativa, quando Angelidis... PM. BOMBARDIERI: perché lei ha vistato un contratto che è stato firmato da Angelidis?

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DICH. TRONDOLI: sì, esatto. PM. BOMBARDIERI: e che prevedeva evidentemente la... DICH. TRONDOLI: che prevedeva la possibilità di... PM. BOMBARDIERI: ricorda le modalità... DICH. TRONDOLI: ...per quanto ricordo di chiudere il contratto in qualunque momento. PM. BOMBARDIERI: a vista quindi. DICH. TRONDOLI: ma sostanzialmente sì. PM. BOMBARDIERI: di questo è sicuro o non lo ricorda? DICH. TRONDOLI: no no, non sono sicuro, ricordo che quando appunto intorno all’inizio di novembre noi decidemmo di socchiudere definitivamente l’operazione proprio perché per evitare che il business assumesse una dimensione rilevante rispetto al core business io comunicai, chiesi a Zito di chiudere, di chiudere i rapporti con “C.M.C.”, lui un paio di giorni dopo venne da me e mi disse: “guarda che l’ho comunicato però loro ritengono di subire un danno, vogliono farci causa”, io a quel punto chiamai l’Avvocato Testore che era uno dei nostri legali, lei mi rassicurò sul fatto che il contratto che avevamo firmato non prevedeva alcuna penale in caso di rescissione in qualunque momento, quindi mi confortò sul fatto che non c’erano problemi di tipo diciamo legale legate alla cessazione del contratto, lo riferii a Zito e gli dissi quindi: “andiamo avanti senza problemi a chiudere e a quel punto lui venne e mi disse: “guarda che Focarelli ha chiesto di incontrare qualcuno, Scaglia, Angelidis” e alla fine Angelidis mi dice: “vacci tu e spiegagli i motivi punto e basta”, si trattava comunque di un cliente che per quello che era stato fatto nel 2001, nel 2002 e anche le 2003 era di una certa rilevanza in somma, non era un cliente piccolo. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha detto prima che i rapporti con Focarelli, quindi “C.M.C.” e “Web Wizard” li teneva costantemente Zito, giusto? DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: i rapporti con “L.B.B.” e “P.G.T.” prima e poi con “Fulcrum” dopo chi li teneva? DICH. TRONDOLI: sempre Zito. PM. BOMBARDIERI: sempre Zito? DICH. TRONDOLI: ma penso di sì, io francamente poi non... io so che lui gestiva il rapporto con “C.M.C.”, poi se gestisse anche rapporti con “P.G.T.” piuttosto... PM. BOMBARDIERI: ma qualcuno all’interno... DICH. TRONDOLI: Zito era responsabile delle relazioni, dei rapporti commerciali con i resell... PM. BOMBARDIERI: benissimo, e questo lo ha detto. DICH. TRONDOLI: ...cioè rivenditori di, quindi lui gestiva... PM. BOMBARDIERI: sicuramente. DICH. TRONDOLI: ...in modo esclusivo direi questi rapporti. PM. BOMBARDIERI: comunque lei ha detto che addirittura che Zito è andato da Focarelli, quindi sapeva di questi contatti

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con Focarelli sicuramente. DICH. TRONDOLI: ma Zito mi parlava sempre di Focarelli, cioè quando veniva appunto... PM. BOMBARDIERI: anche per le altre... DICH. TRONDOLI: scusi! PM. BOMBARDIERI: cioè le parlava sempre di Focarelli anche in relazione ai clienti oltre che ai fornitori, cioè nel senso che lei dice: “sai individuare perfettamente e sicuramente con certezza Zito come interlocutore di Focarelli “C.M.C.” e “Web Wizard”. DICH. TRONDOLI: se io so che l’interlocutore in, diciamo “C.M.C.” sicuramente – barra – “Web Wizard” era Focarelli, poi se avesse anche diciamo rapporti con “P.G.T.” e “L.B.B.” io francamente non lo so. PM. BOMBARDIERI: lo sa perché le chiedo questo, perché già al momento della sospensione lei aveva necessità di interloquire con “C.M.C.” e “Web Wizard” per stoppare le carte, aveva la necessità di interloquire anche con i clienti per bloccare le carte... DICH. TRONDOLI: certo, certo. PM. BOMBARDIERI: quindi lei disse anche a Zito di occuparsi di “L.B.B.” e “P.G.T.”... DICH. TRONDOLI: certo. PM. BOMBARDIERI: ...ma lei sa, mi scusi, le società sono inglesi, lei sa chi era l’amministratore di questa società? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: lei era a conoscenza del fatto che Zito era a conoscenza o comunque presupponeva che Zito interloquisse direttamente lui anche con i clienti o interloquisse con... AVV: Presidente, c’è opposizione a questa domanda, il teste ha già risposto, oltre “C.M.C.” ha detto che non sa quali altre... PM. BOMBARDIERI: ma ha detto, dice... AVV: ha già risposto e io credo che non sia il caso di reiterare la domanda. PM. BOMBARDIERI: se lei consente... AVV: a fronte di una risposta precisa del teste. PM. BOMBARDIERI: la risposta sarà anche precisa del teste... P: facciamolo ribadire, perché in effetti... PM. BOMBARDIERI: no, perché articolo la domanda Presidente, lei sa se Zito parlava agevolmente l’inglese ed interloquisse in inglese o in italiano con questi soggetti? DICH. TRONDOLI: Zito parlava sicuramente inglese e per quanto ricordo anche bene. Penso che... penso di sì, però io francamente non lo so, cioè non ho mai avuto la possibilità di riscontrare direttamente il rapporto che Zito avesse con “P.G.T.” piuttosto che con “L.B.B.”. PM. BOMBARDIERI: prima e con “Fulcrum” dopo? DICH. TRONDOLI: nemmeno. PM. BOMBARDIERI: quindi lei sa se queste società avevano

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qualcuno che era interlocutore per le aziende con “Fastweb” in generale? DICH. TRONDOLI: non lo so, non lo so. PM. BOMBARDIERI: non lo sa. Lei sa i contratti quando erano stati firmati e da chi erano stati firmati, con che modalità erano stati firmati? DICH. TRONDOLI: non lo so. PM. BOMBARDIERI: né quelli di “L.B.B.” e “P.G.T.”... DICH. TRONDOLI: in quelli di “L.B.B.” e “P.G.T.” io non c’ero ancora e quindi francamente... PM. BOMBARDIERI: e quello con “Fulcrum” quando sono stati... DICH. TRONDOLI: quello con “Fulcrum” è stato firmato da Angelidis lato nostro e immagino dal legale rappresentante di “Fulcrum” dall’altra parte, ma io non so chi fosse. PM. BOMBARDIERI: quindi lei non sa chi fosse. DICH. TRONDOLI: e non l’ho mai incontrato, non so nulla. PM. BOMBARDIERI: quindi lei quando ha parlato di cessazione del rapporto, di sospensione prima e poi di cessazione... DICH. TRONDOLI: parlai sempre con Zito. PM. BOMBARDIERI: sempre con Zito per tutti entrambi i lati, sia con il fornitore che il cliente. DICH. TRONDOLI: esatto sì, perché ripeto, la gestione del rapporto commerciale relativo a carte e numeri premium era gestito in modo esclusivo da Zito che ovviamente operava sulla base di decisioni che venivano prese da Angelidis e però la gestione operativa era sua. PM. BOMBARDIERI: senta, e proprio in relazione alla cessazione, quindi lei ha detto: “io l’ho comunicato che cessiamo il rapporto”, Angelidis poi le fa riferimento a questa richiesta di Focarelli, Zito... chiedo scusa, prima Zito e poi Angelidis... DICH. TRONDOLI: sia Zito che... PM. BOMBARDIERI: ...che poi Angelidis, Angelidis infatti se ho capito bene dà la delega ad incontrarlo... DICH. TRONDOLI: sì. PM. BOMBARDIERI: ...perché dice: “incontralo tu perché io non posso”. DICH. TRONDOLI: sì, “Incontralo tu perché io non ho tempo, non posso”, lui mi disse: “se hai occasione di andare a Roma organizza un incontro”. PM. BOMBARDIERI: senta, Zito le rappresentò analoghe istanze da parte di “Fulcrum”? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: quindi da parte di “Fulcrum” lei sa se ci sono state delle proteste, delle lamentele, delle cose? DICH. TRONDOLI: no, francamente non lo so, Zito mi parlò in generale di lamentele e potenziali richieste di danni... PM. BOMBARDIERI: di chi? DICH. TRONDOLI: ...da parte degli interlocutori, quindi sicuramente di “C.M.C.” e forse anche di “Fulcrum” ma io poi

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non approfondii più di tanto. PM. BOMBARDIERI: forse, ma io vorrei che fosse un po’ più preciso se è una sua deduzione o se è un ricordo cioè che le prospettò oltre che da parte di “C.M.C.” anche da parte di... DICH. TRONDOLI: no, lui mi parlò di lamentele e di potenziali richieste di danno, sicuramente da parte di “C.M.C.”, non ricordo se menzionò anche “Fulcrum” ma è possibile, io francamente non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: non si ricorda. Senta, lei sa se... lei ha mai visto missive o note scritte di “Fulcrum” indirizzate a “Fastweb”? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: ne ha mai parlato con la Testore, con Angelidis o con qualcun altro? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha detto poi che una volta venne Zito da lei e le fece questa specie di memo sul funzionamento delle fun card. DICH. TRONDOLI: sì, all’inizio. PM. BOMBARDIERI: lei ricorda su che sito si era collegato? DICH. TRONDOLI: ma era un sito fun card. PM. BOMBARDIERI: sì. DICH. TRONDOLI: francamente... PM. BOMBARDIERI: l’estensione del sito, se era punto com, punto net o punti It, se lo ricorda? DICH. TRONDOLI: mi pare che fosse punto net, le dico mi pare, perché ricordo che feci una considerazione con Zito proprio sull’estensione dicendo: “ma come mai non punto com?” e lui mi disse: “questo dominio non è attualmente disponibile e però stiamo lavorando per ottenerlo”. PM. BOMBARDIERI: ho capito. DICH. TRONDOLI: solo questo. PM. BOMBARDIERI: senta, lei sa sulla contrattualistica quale dominio era indicato come utilizzabile? DICH. TRONDOLI: no. PM. BOMBARDIERI: no. Senta, lei ha fatto riferimento sempre all’incontro di Roma con Focarelli e Ferreri da una parte e lei con Zito, lei sa se questo incontro o se lei ha partecipato, vi sono stati dei contatti telefonici fra le parti, fra Focarelli e lei o altri dirigenti di “Fastweb” e relativi... DICH. TRONDOLI: io con... PM. BOMBARDIERI: ...mi scusi, relativi sempre alla cessazione del rapporto commerciale, sempre in quei mesi, ottobre/novembre. DICH. TRONDOLI: io con Focarelli parlai soltanto in quella occasione a Roma durante quell’incontro, non ebbi mai conversazioni telefoniche con Focarelli e non lo incontrai in nessun’altra occasione, né prima e né dopo. PM. BOMBARDIERI: benissimo, è a conoscenza...

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DICH. TRONDOLI: non lo so, questo francamente non lo so. PM. BOMBARDIERI: ...se Angelidis o qualcun altro o qualche altro dirigente di “Fastweb” le parlò di telefonate o comunque di contatti aventi ad oggetti quella cessazione del rapporto commerciale con loro o con “Fulcrum”? DICH. TRONDOLI: no, io non ebbi... PM. BOMBARDIERI: non è mai venuto a conoscenza di questo. DICH. TRONDOLI: no, non sono a conoscenza di alcun rapporto di questo tipo. PM. BOMBARDIERI: un attimo solo Presidente! P: prego! PM. BOMBARDIERI: per il momento non abbiamo altre domande, ci riserviamo di concludere l’esame. P: scusate, soltanto un minuto prima iniziare con il controesame. Facciamo cinque minuti di sospensione. (Sospensione).-

ALLA RIPRESA

P: Prego allora la Difesa di Zito. AVV. CARELLA: buonasera, Avvocato Carella Difesa Zito. Ingegner Trondoli, soltanto per rifare un attimo il punto della situazione sulle sue risposte rese durante l’esame da parte della Procura, lei mi ripete che carica rivestiva nel 2003? DICH. TRONDOLI: dunque, io fino a giugno del 2003 ero direttore della rete, quindi con responsabilità di tipo tecnico sullo sviluppo tecnologico e sullo sviluppo della rete, poi intorno all’inizio di giugno del 2003 fui nominato Direttore Generale, quindi responsabile sulle attività commerciali e operative dell’azienda. AVV. CARELLA: quindi mi sembra di capire che quando lei è diventato Direttore Generale l’operazione fun card era già stata avviata e di fatto lei quindi non ha avuto cognizione diretta o comunque non ha seguito personalmente l’introduzione del business fun card esatto? DICH. TRONDOLI: è corretto, è corretto. AVV. CARELLA: senta, lei a più riprese ha affermato durante l’esame da parte della Procura che Zito aveva un’autonomia operativa ma non aveva autonomia decisionale, è esatto? DICH. TRONDOLI: è corretto. AVV. CARELLA: quindi ne deduco che Zito in autonomia non poteva per esempio approvare delle modifiche contrattuali riguardo all’operazione fun card? DICH. TRONDOLI: è corretto. AVV. CARELLA: senta, mi può ripetere un attimo a chi riportava Zito all’epoca del business fun card? DICH. TRONDOLI: allora, Zito riportava al Dottor Stefano Parisi fino sostanzialmente a settembre del 2003, da settembre

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operammo... a settembre operammo una riorganizzazione aziendale con la creazione di due business unit, una destinata al mercato residenziale e small business che rimase sotto la responsabilità di Stefano Parisi, creammo poi una nuova business unit dedicata la mercato grandi clienti che fu affidata a Roberto Contin, Bruno Zito fu inserito in questa ultima business unit come responsabile marketing appunto del settore grandi clienti. AVV. CARELLA: senta, ritorniamo un attimo alla... al momento in cui lei ebbe cognizione diretta delle fun card da un punto di vista proprio materiale, mi ricorda quando è avvenuta quella prova nel suo ufficio? DICH. TRONDOLI: avvenne all’inizio del giugno del 2003. AVV. CARELLA: lei ha riferito che l’Ingegnere Zito venne nel suo ufficio con una fun card ed effettuò un accesso ad un sito internet esatto? DICH. TRONDOLI: sì. AVV. CARELLA: senta, ma l’accesso al sito ebbe un esito positivo, nel senso che voi entraste nel sito e avete visualizzato dei contenuti presenti all’interno del sito? DICH. TRONDOLI: sì. AVV. CARELLA: quindi di fatto lei ha avuto una conferma diretta anche se attraverso l’opera dell’Ingegnere Zito che le fun card funzionassero? DICH. TRONDOLI: sì. AVV. CARELLA: senta, le chiedo uno sforzo di memoria, lei non si ricorda se a stretto giro da quella... dalla data di quell’incontro lei chiese altre fun card all’Ingegnere Zito? DICH. TRONDOLI: no, non mi ricordo, non mi ricordo ma non credo francamente. AVV. CARELLA: senta, le volevo chiedere questa cosa, proprio in relazione alla constatazione da parte sua dell’esistenza delle fun card, lei nell’ambito... appunto, nell’ambito della sua responsabilità ha mai avuto dubbio sulla liceità dell’operazione fun card? DICH. TRONDOLI: assolutamente no. AVV. CARELLA: quindi secondo lei l’operazione fun card era assolutamente lecita? DICH. TRONDOLI: sì. AVV. CARELLA: lecita in quanto esistente? DICH. TRONDOLI: lecita in quanto esistente, certo. AVV. CARELLA: quindi il motivo per cui avete chiuso il business esattamente quale è stato? DICH. TRONDOLI: ma il motivo è un motivo diciamo di tipo commerciale, di tipo... diciamo legato al business stesso, come ho spiegato a seguito delle verifiche che furono chiesto dal comitato di controllo interno e delle varie consulenze che furono offerte per rispondere appunto a queste perplessità una indicazione che arrivò fu quella di andare avanti senza problemi con questo tipo di operazioni, con questo tipo di

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business mantenendola però entro limiti contenuti ed è questo il motivo per cui quando arrivammo, ripeto, in termini di margine operativo lordo a quel valore intorno ai dodici milioni di euro di contributo derivante dalle fun card decidemmo di chiudere l’operazione. AVV. CARELLA: quindi insomma mi sembra di capire che da questa decisione esulasse qualsiasi forma di sospetto in ordine alla liceità o all’esistenza dell’operazione. DICH. TRONDOLI: guardi, dal mio punto di vista, ma credo anche dal punto di vista degli altri top manager dell’azienda, non c’era alcun motivo per sospettare la correttezza e la liceità dell’operazione, che tra l’altro era stata proposta e veniva gestita da una persona che godeva di ampia reputazione in azienda per la sua esperienza, per la sua competenza e per la sua conoscenza del settore, quindi godeva di fiducia, essendo una persona di cui noi ci fidavamo non c’era, ripeto, alcun dubbio né per la persona e né poi per il tipo di business. AVV. CARELLA: senta, io adesso devo passare ad una domanda su quell’incontro di cui ha parlato alla Procura con Focarelli e Ferreri. Lei è in grado di collocarlo temporalmente in maniera esatta, mi rendo conto che è uno sforzo di memoria importante, però... DICH. TRONDOLI: allora, tenendo conto che sono passati otto anni è piuttosto difficile. Credo che fosse intorno alla metà di novembre, perché questa collocazione? Perché come ho spiegato prima all’inizio di novembre io partecipai ad una trasmissione di “Mi Manda Rai Tre”, a seguito della quale mi venne richiesta una serie di incontri con alcuni rappresentanti di associazione di consumatori. Alcuni nostri clienti si lamentavano della cattiva qualità del servizio, si lamentavano dei tempi di attivazione del servizio e questo diciamo fece nascere da parte dell’associazione dei consumatori l’esigenza di definire con “Fastweb” e con me in particolare che rappresentavo, rappresento la parte operativa dell’azienda, degli accordi a tutela dei consumatori stessi. Per questo motivo venni a Roma, a seguito credo una o due settimane dopo la trasmissione di “Mi Manda Rai Tre” e in quella occasione venne organizzato da Zito l’incontro con Focarelli e Ferreri. AVV. CARELLA: mi permetto di chiederle una specificazione al riguardo, ma lei assolutamente certo che a questo incontro fosse presente anche l’Ingegnere Zito? DICH. TRONDOLI: mi pare di sì, però francamente... assolutamente certo è difficile dirlo perché sono passati otto anni, ma trattando lui il business secondo me è certo che ci fosse. AVV. CARELLA: lei si ricorda se in quel periodo l’Ingegnere Zito fosse in licenza matrimoniale? DICH. TRONDOLI: non lo so, può darsi, non ricordo. AVV. CARELLA: quindi è anche possibile che l’Ingegnere Zito

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non partecipò a questo incontro in quanto si trovava in licenza matrimoniale in Polinesia? DICH. TRONDOLI: guardi, francamente non ricordo. Io ricordo con certezza che mi fu richiesta... che mi fu richiesto questo incontro, che l’incontro avvenne, che la controparte era rappresentata dal Signor Focarelli e dal Signor Ferreri, sicuramente l’incontro è stato organizzato da Zito, perché era lui che aveva i rapporti con Focarelli in particolare, può essere che fosse.... direi che però è poco importante, mi scusi, perché in realtà l’incontro servì per chiarire al Signor Focarelli e al Signor Ferreri la nostra decisione irrevocabile di chiudere il business delle carte prepagate e questo nonostante, come dire, le pressioni di Focarelli e Ferreri di andare avanti. AVV. CARELLA: quindi fu un incontro in cui fu comunicata la decisione di “Fastweb” di interrompere il rapporto? DICH. TRONDOLI: fu chiarita perché in realtà la decisione era già stata comunicata a loro tramite Zito credo nei giorni o nelle settimane immediatamente precedenti. AVV. CARELLA: quindi in quell’incontro non fu presa nessuna decisione, di fatto fu soltanto un incontro chiarificatore? DICH. TRONDOLI: fu un incontro di cortesia, lato mio, proprio per diciamo l’importanza che “C.M.C.” rivestiva per “Fastweb” e soprattutto per i suoi trascorsi e fu in incontro di cortesia in cui io chiarii le ragioni per cui avevamo deciso la sospens... la chiusura definitiva e confermai che non c’era alcun modo di proseguire con appunto il business delle carte prepagate. AVV. CARELLA: quello che le chiedo è che in ogni caso questo incontro fu organizzato non su decisione di Zito, cioè Zito si limitò in quanto responsabile della funzione commerciale di far presente quello che era un problema di un cliente di “Fastweb” e... DICH. TRONDOLI: certo. AVV. CARELLA: ...e mi conferma questo? DICH. TRONDOLI: le confermo assolutamente questo, Zito portò all’attenzione prima di Angelidis e poi mia appunto l’esigenza di questo cliente di “Fastweb” di incontrare una persona diciamo di vertice per chiarire le motivazioni per cui “Fastweb” aveva deciso unilateralmente di chiudere il business e per cercare di convincere comunque la società a ritornare su questa decisione. AVV. CARELLA: e quindi in ciò converrà con me che non c’era nulla di anomalo che il responsabile di una funzione commerciale facesse presente... DICH. TRONDOLI: assolutamente no, è normale anzi direi. AVV. CARELLA: anche perché immagino che l’Ingegnere Zito come responsabile della funzione commerciale avesse rapporti per conto di “Fastweb” anche con altri clienti? DICH. TRONDOLI: certamente.

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AVV. CARELLA: senta, soltanto qualche domanda ancora a chiarimento, ricorda se Zito si è occupato anche degli aspetti fiscali relativi all’operazione fun card? DICH. TRONDOLI: no, questo francamente... francamente non credo perché non penso che avesse le competenze per occuparsi di questi aspetti. AVV. CARELLA: e degli aspetti contabili? DICH. TRONDOLI: nemmeno. Lui come... diciamo che il gestore di un’operazione, di una linea di business ha il compito in un’azienda di gestire l’operazione sotto tutti i profili ricorrendo però alle varie competenze presenti in azienda. Quindi in sostanza soltanto per aiutarla nel ricordare i fatti, in base alle trascrizioni dell’interrogatorio del... del suo interrogatorio del 12 marzo del 2007, lei ha affermato a pagina 63, “lui – riferendosi a Zito – lui sicuramente non aveva le competenze per gestire gli aspetti contabili, fiscali e legali”, conferma? DICH. TRONDOLI: confermo. AVV. CARELLA: non ho altre domande, grazie! P: sì, ci sono altri controesami? No. Va bene, se il Pubblico Ministero non deve concludere l’esame può andare. Sì, grazie può andare! DICH. TRONDOLI: la ringrazio, arrivederci e buongiorno. P: buongiorno.

ESAME DEL TESTE PARISI STEFANO

P: buonasera, quella davanti a lei è la formula di impegno a dire la verità, la deve leggere a voce alta. E’ sempre un teste ex art. 210, la posizione? PM. BOMBARDIERI: lui è indagato per il procedimento 7429 da cui è stralcio. P: ho capito, quindi è un procedimento ancora in corso. Intanto sentiamo le sue generalità, lei si chiama? DICH. PARISI: Stefano Parisi. P: sì. DICH. PARISI: nato a Roma il 12 novembre del 1956. P: residente a? DICH. PARISI: a Roma. P: a Roma. Dunque, alla luce delle precisazioni fatte dal Pubblico Ministero, quindi lei ha anche facoltà di non rispondere alle domande, appunto, per questa sua qualità di dichiarante ai sensi dell’art. 210, cosa intende fare? DICH. PARISI: intendo rispondere.

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P: intende rispondere, quindi diamo atto a verbale che è avvisato della facoltà di non rispondere e dichiara di non volersene avvalere, la parola quindi al... DICH. PARISI: sì, i miei Avvocati sono l’Avvocato Ursini e l’Avvocato Sgubbi, oggi però sono assistito dall’Avvocato Ricci, Valentina Ricci. P: benissimo, Difensore di fiducia. DICH. PARISI: sì. P: d’accordo, prego allora il Pubblico Ministero! PM. PASSANITI: buonasera. Senta, può dirci quando è arrivato in “Fastweb” e che incarico ha ricoperto? DICH. PARISI: sono arrivato in “Fastweb” dal primo novembre del 2004, sono stato direttore generale di “Fastweb” nominato il primo novembre del 2004 e dal primo dicembre del 2004 sempre sono diventato anche amministratore delegato, dopo la fusione “Fastweb” e “Ebiscom”. PM. PASSANITI: senta, lei ha mai sentito parlare, prima degli interrogatorio ovviamente, dell’operazione fun card? DICH. PARISI: no, io ho sentito parlare di questo dopo il 21 o il 22 novembre quando c’è stata la perquisizione in “Fastweb”. PM. PASSANITI: stiamo parlando del novembre del? DICH. PARISI: del 2006, scusi! PM. PASSANITI: 2006. In quel momento è arrivata la perquisizione e che cosa è successo? DICH. PARISI: è arrivata la perquisizione, noi abbiamo attivato immediatamente un audit interno con Luca Mersi, il capo della internal audit che ha avviato questo audit interno, abbiamo costituito subito una task force con Alberto Calcagna e Giovanni Moglia per verificare tutti gli aspetti sia economici che legali di questa operazione che vedevamo... che almeno io vedevo per la prima volta dalle carte della perquisizione, abbiamo ovviamente collaborato immediatamente con l’Autorità Giudiziaria. PM. PASSANITI: si ricorda di aver preso visione anche del precedente audit o comunque dei risultati riassuntivi dell’internal audit che era già stato fatto il 29 agosto del 2003? DICH. PARISI: scusi, non ho capito la domanda. PM. PASSANITI: si ricorda di aver preso visione in quella circostanza, cioè quando avete deciso... DICH. PARISI: durante l’audit? PM. PASSANITI: ...di fare l’audit? DICH. PARISI: durante l’audit del 2006 abbiamo anche preso in visione anche l’audit del 2003. PM. PASSANITI: ecco, vuole spiegarci per quale ragione? DICH. PARISI: perché abbiamo visto che esistevano queste questioni e nell’ambito dell’audit che ha fatto autonomamente Luca Mersi è entrato in contatto con tutte le attività e le carte che c’erano. PM. PASSANITI: lei si è reso conto in quel momento quindi

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delle questioni che erano già state sollevate in sede di internal audit fino dal 2003? Ha capito un po’... DICH. PARISI: noi abbiamo visto... no, noi abbiamo visto soltanto che cosa c’era rispetto al... PM. PASSANITI: che oggetto aveva l’audit che avete dato nel 2006 a Luca Mersi? DICH. PARISI: era quello relativo alle attività che erano oggetto dell’attività di perquisizione, quindi... PM. PASSANITI: e quindi? DICH. PARISI: ...erano le attività legate al traffico telefonico che erano oggetto... PM. PASSANITI: in particolare con riferimento a queste operazioni, fun card prima e traffico telefonico, quale era l’oggetto dell’audit? DICH. PARISI: adesso non ricordo, non ricordo in particolare se c’erano sia l’uno che l’altro, sicuramente abbiamo fatto un internal audit su tutto quello che riguardava l’oggetto della perquisizione e tutte le attività in oggetto sono state analizzate e tutta la collaborazione piena che abbiamo dato con l’Autorità Giudiziaria rispetto a queste materie. PM. PASSANITI: senta, si ricorda di un problema collegato alla messa a disposizione di tutta la documentazione nel corso della prima perquisizione che era stata effettuata? DICH. PARISI: la prima perquisizione di cosa, di quale parla? Scusi! PM. PASSANITI: marzo del 2006. DICH. PARISI: quella non era una perquisizione, se non sbaglio, era una richiesta di informazione... PM. PASSANITI: era un ordine di... DICH. PARISI: ...e una richiesta di esibizione, tutte le carte che ci sono state chieste in quella occasione sono state date. Guardi, noi abbiamo dato piena e completa collaborazione con l’Autorità Giudiziaria sin dall’inizio, sicuramente dal 26 di... dal 21 di novembre l’ordine che è stato dato è di dare piena e completa collaborazione, era nostro interesse chiarire a pieno tutto quello che poteva essere successo rispetto all’ordine di... come si dice, di esibizione del marzo del 2006, noi... io non ero consapevole di quello che era successo, non ero stato informato ma abbiamo dato tutte le informazioni necessarie che ci venivano... PM. BOMBARDIERI: tutte le informazioni che vi venivano richieste? DICH. PARISI: sì. PM. BOMBARDIERI: senta, lei sa in ordine alle esibizioni che cosa aveva ad oggetto l’ordine di esibizione del marzo del 2006? DICH. PARISI: no, non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: senta, lei sa se in questo ambito di collaborazione estrema è stata data alla Guardia di Finanza e alla Procura se si è... se è stato... qualcuno ha parlato

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dell’esistenza di un internal audit che aveva ad oggetto proprio l’operazione che era indicata nell’ordine di esibizione? DICH. PARISI: no, non ho capito la domanda. PM. BOMBARDIERI: lei sa se qualcuno ha informato la Guardia di Finanza, se le è stato riferito da qualcuno che la Guardia di Finanza era stata informata dell’esistenza all’interno della società di un’attività di controllo, di internal audit avente ad oggetto l’operazione commerciale per cui veniva... DICH. PARISI: no, non lo so, so soltanto... PM. BOMBARDIERI: ...mi faccia finire la domanda. DICH. PARISI: sì, scusi! PM. BOMBARDIERI: per cui venivano richieste... veniva richiesta documentazione, l’ordine di esibizione aveva ad oggetto la documentazione relativa, fatture, relative alle fun card, la domanda che le faccio è: se qualcuno l’ha informata se effettivamente nell’ambito di questa collaborazione qualcuno ha informato la Guardia di Finanza, la Procura o comunque indirettamente qualcuno, che quella operazione era stata oggetto all’interno di “Fastweb” di una internal audit. DICH. PARISI: non credo, non lo so, questo non glielo so dire. So soltanto, ripeto, che tutto quello che c’è stato chiesto... tanto è vero che quando poi c’è stato richiesto successivamente anche con l’internal audit è stato dato, quindi insomma non... PM. BOMBARDIERI: e sa quando è stato richiesto questo internal audit? DICH. PARISI: credo che sia stato richiesto a marzo del 2007 se non sbaglio. PM. BOMBARDIERI: marzo del 2007. DICH. PARISI: credo, ma non ricordo, credo di ricordare così. PM. BOMBARDIERI: quindi successivamente all’audit del novembre del 2006, era stato concluso già l’audit del novembre del 2006? DICH. PARISI: era nell’ambito... credo che fosse nell’ambito del... PM. BOMBARDIERI: l’internal audit del 2006 quando si conclude nel novembre del 2006, quando si conclude? DICH. PARISI: il primo report dell’internal audit del 2006 finisce per metà gennaio del 2007 quando c’è il nostro consiglio di amministrazione con il comitato del controllo interno. PM. BOMBARDIERI: quindi a gennaio del 2007 c’è il primo report di questo internal audit che è relativo. Senta, lei prima ha detto che nell’ambito di questo internal audit che aveva oggetto il traffico telefonico, lei ha avuto modo di vedere anche, di visionare l’internal audit del 2003? DICH. PARISI: no, io ho visto soltanto... no, non ho visto l’internal audit del 2003, io ho visto soltanto il rapporto finale...

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PM. BOMBARDIERI: di quell’internal audit? DICH. PARISI: ...dell’internal audit del 2007 dentro cui ci sono le cose che sono note perché sono agli atti, adesso non ricordo nel dettaglio che cosa diceva, ma la sostanza era chiara di quell’internal audit. PM. BOMBARDIERI: io volevo sapere se lei... lei ha detto: “sono venuto a conoscenza dell’esistenza di un internal audit del 2003 nel corso del 2006”, ho capito bene? DICH. PARISI: no, nel corso... PM. BOMBARDIERI: nel corso dell’audit del 2006. DICH. PARISI: no, non ricordo quando ne sono venuto a conoscenza. PM. BOMBARDIERI: lo ha detto lei, se ho capito bene lo ha detto poco fa. DICH. PARISI: so che... credo che sia stato estratto nel corso dell’audit del 2006 che c’era... mi si disse che c’era un’audit nel 2003 che io non ho mai visto, cioè ho visto poi successivamente ma in quel momento non vedevo perché ovviamente non facevo... scusi, per essere chiaro, cioè io facevo l’amministratore delegato di questa società, quindi ci occupavamo di... di tante cose di cui si occupa una società in queste occasioni, quindi ci si occupa del business... delle attività normali correnti e questo ordine di sequestro che arriva il 21 o il 22 di novembre è importante sicuramente, costituiamo una task force ma poi lavoriamo, cioè non è che... cioè ci sono delle funzioni dentro un’azienda molto definite. PM. BOMBARDIERI: lei ricorda... DICH. PARISI: ...mi scusi, mi faccia finire, definite nel senso che ci sono funzioni di responsabilità e quando si dà un incarico all’internal audit di fare una audit esse deve essere indipendente, quindi l’internal audit ha fatto il suo lavoro e ci dà le risultanze, così succede dentro un’azienda, non si... non si interferisce con l’attività dell’internal audit, nel frattempo si continua con l’attività corrente dell’azienda. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Lei viene informato dell’andamento dell’internal audit, visto che era indipendente, voglio dire, è stato informato alla fine o è stato informato costantemente dello sviluppo della internal audit? DICH. PARISI: costantemente ci dicevano che se c’erano cose che venivano fuori e che se fossero state più o meno... più o meno importanti e soprattutto si cercava di capire di che cosa si trattasse questa vicenda che era oggetto dell’indagine, questa è la cosa più importante, cercavamo di capire di cosa si trattasse. PM. BOMBARDIERI: e lei ha capito di cosa si trattasse dalla lettura del decreto di perquisizione? DICH. PARISI: no, assolutamente no. PM. BOMBARDIERI: allora per aiutarla a ricordare, lei il 20 settembre del 2010 sentito ha detto: “dopo l’avvio dell’internal audit io venivo aggiornato frequentemente da

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Luca Mersi sull’andamento dei suoi accertamenti, dopo la pubblicazione dell’articolo...”, va bene... DICH. PARISI: certo. VOCE: no no, legga tutto. PM. BOMBARDIERI: ...”...dopo la pubblicazione dell’articolo nasce il sospetto che si possa trattare di una frode carosello. AVV: Non aveva capito... PM. BOMBARDIERI: quindi la domanda è... Avvocato, poi lei fa il controesame e poi farà le sue domande. AVV: no, perché... PM. BOMBARDIERI: farà le sue domande e... AVV: (incomprensibile perché la voce è fuori microfono). PM. BOMBARDIERI: io sto facendo la domanda, se veniva informato frequentemente da Luca Mersi, questa è la domanda, siccome ha detto che l’internal audit era indipendente e andava per il suo corso... DICH. PARISI: sì, certo, Luca Mersi mi informava frequentemente di cosa stava accadendo e da cosa emergeva da questo internal audit, ma noi capiamo di cosa si tratta soltanto dall’articolo del “Il Corriere” del 27 di gennaio, non mi ricordo quando era. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. PARISI: de “La Repubblica”, mi scusi, de “La Repubblica”. PM. BOMBARDIERI: Senta lei all’internal audit ha capito perché sono state messe in relazione le attività del 2003 con le attività del 2006? DICH. PARISI: successivamente lo abbiamo capito ma in quel momento non era chiaro. PM. BOMBARDIERI: e che cosa ha capito? DICH. PARISI: abbiamo capito che erano le stesse persone che si occupavano di una cosa e dell’altra. PM. BOMBARDIERI: e chi erano queste persone? DICH. PARISI: questo Focarelli che era l’intermediario che si occupò sia di una cosa che dell’altra. Ora non mi ricordo in che momento ci accorgemmo di questa cosa sì, nell’ambito di questo internal audit, sì. PM. BOMBARDIERI: senta, lei di questo internal audit con chi ne parlò, di quello del 2006? Cioè lei ha detto che è stato subito dato incarico... DICH. PARISI: l’ho attivato... PM. BOMBARDIERI: ...a Mersi di fare questo internal audit. DICH. PARISI: abbiamo fato un incarico a Luca Mersi di fare l’internal audit e successivamente... immediatamente a voce diciamo così, abbiamo detto Luca di... ho detto a Luca di occuparsi di questa cosa e successivamente abbiamo convocato un comitato direttivo se non ricordo... qualche giorno dopo, per informare... veramente il comitato direttivo è un organismo che si riunisce settimanalmente, quindi al comitato

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direttivo successivo abbiamo detto che c’era questo internal audit in corso e di dare piena e massima collaborazione da parte di tutti gli uffici all’attività della internal audit e poi successivamente lo abbiamo anche formalizzato con una mail formale. PM. BOMBARDIERI: sì. Senta, questo comitato direttivo a cui ha fatto riferimento di quando è, è fine 2006 o inizi del 2007? DICH. PARISI: no no, mi sembra che sia il 30 di novembre se non ricordo male. PM. BOMBARDIERI: quindi il 30 novembre del 2006. DICH. PARISI: se non ricordo male sì, pochi giorno dopo l’avvio dell’internal audit che viene pochi giorni dopo la perquisizione. PM. BOMBARDIERI: Senta, in quella sede lei già è a conoscenza delle operazioni fun card? DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: no. DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: per aiutarla a ricordare le contesto che nel verbale del 10 marzo del 2010 lei dichiara: “io ricordo che avviai immediatamente un’attività audit sin dal novembre del 2006, riferii in consiglio sui primi accertamenti già a dicembre del 2006 in consiglio di amministrazione. Ricordo che alcuni componenti sicuramente prendevano in quel momento, cioè novembre del 2006 dell’operazione Fun Card, altri ne erano al corrente come Scaglia e credo Rossetto essendo presenti alla seduta del consiglio”, queste sono le sue dichiarazioni del marzo. DICH. PARISI: sì, ma lei sa bene che poi se legge le dichiarazioni che ho fatto nell’interrogatorio successivo mi sono sbagliato marzo perché il consiglio di amministrazione non è stato a dicembre ma era a gennaio, successivamente all’articolo del... quindi lei lo sa bene perché ne abbiamo già parlato ed è stato successivo. PM. BOMBARDIERI: e io le contesto le dichiarazioni che ha fatto il 10 marzo... DICH. PARISI: ma infatti l’ho detto. PM. BOMBARDIERI: ...poi lo chiarisce. DICH. PARISI: ma già ho chiarito che è stato un errore perché il consiglio di amministrazione è stato successivamente a gennaio, d’altronde ci sono i verbali. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. PARISI: l’azienda è un’azienda quotata in cui tutto è registrato con sindaci eccetera, quindi ho commesso un errore e invece il consiglio di amministrazione è stato successivo all’articolo di Giovanni Ponzo sul “Corriere della Sera” su “La Repubblica”, subito dopo abbiamo convocato un comitato di controllo interno e un consiglio di amministrazione. PM. BOMBARDIERI: prima del consiglio di amministrazione lei parlò con Scaglia dell’internal audit? Del fatto che è

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stato... DICH. PARISI: parlai con Scaglia del fatto che avevamo avuto questa perquisizione e che avevamo avviato un internal audit. PM. BOMBARDIERI: quindi questo qua prima del consiglio di amministrazione, quindi quando lo colloca a fine del 2006 o inizi del 2007? DICH. PARISI: mi sembra che c’è una mail che io dico a Scaglia e a Mersi, credo che dico a Mersi di avviare formalmente l’internal audit il giorno dopo il direttivo del 30 di novembre e in quella mail per conoscenza c’è anche Silvio Scaglia, poi sicuramente ne abbiamo parlato. PM. BOMBARDIERI: e questa è la mail, questa è la mail, io dico se ne ha parlato personalmente con Scaglia. DICH. PARISI: sì, ne abbiamo parlato... PM. BOMBARDIERI: e in che periodo? DICH. PARISI: ne abbiamo parlato sicuramente, ripeto, parlavamo di tante cose che succedono all’interno dell’azienda e fra cui anche di questa cosa, Silvio Scaglia in quel periodo era a Londra, se non sbaglio quindi veniva poco di frequente in azienda e quando abbiamo parlato... parlavamo e ci facevamo un po’ una ricognizione delle varie cose e fra cui abbiamo parlato anche di questo, ripeto, in quel momento era importante... cioè per noi diventa una cosa di primissimo piano dopo l’articolo di Ponzo su “La Repubblica”, perché capiamo che dietro c’è un rischio importante di frode carosello, ma fino a quel momento là è una perquisizione importante, ancorché importante all’interno di un’azienda che però ha molti clienti, ha molte attività, ha molti fornitori, quindi non è un’aziendina, è un’azienda molto grande in cui un evento del genere è sicuramente di rilievo ma non è l’evento fondamentale. PM. BOMBARDIERI: quindi se ho capito bene l’esito dell’internal audit non vi ha dato indicazioni in ordine... il collegamento con la vecchia operazione, con il... chi aveva proposto questa operazione, le indicazioni... DICH. PARISI: scusi, l’esito dell’internal audit, l’azienda... PM. BOMBARDIERI: eh! DICH. PARISI: questo è molto importante a spiegarlo, qual è il compito di un’azienda e del proprio internal audit, noi non siamo Forze di Polizia, né abbiamo strumenti per poter fare indagini che riguardano flussi finanziari piuttosto che intercettazioni, “Fastweb” queste cose non le ha mai fatte e non potrebbe farle, l’internal audit riguarda tutto quello che avviene all’interno dell’azienda dal punto di vista dei suoi rapporti con i fornitori e con i clienti e le responsabilità eventuali che possono incorrere all’interno di procedure che sono da tenere e che quindi devono essere tenute all’interno dell’azienda e si verifica se quello che è stato fatto è corretto rispetto alle procedure che sono stabilite o se ci sono più o meno gravi anomalie rispetto a queste cose qua, in

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quel momento noi l’esito di quell’internal audit è stato un esito che ci ha consentito di dire che quello che a noi risultava nel momento in cui prendevamo le decisioni e successivamente quando poi le abbiamo analizzate facendo questo audit era che il comportamento aziendale era stato corretto, che il traffico che c’era era un traffico effettivamente registrato dalle nostre macchine e che quindi non c’era consapevolezza all’interno dell’azienda che ci fossero comportamenti che non fossero corretti, questo è quello che noi abbiamo verificato... PM. BOMBARDIERI: con l’internal audit. DICH. PARISI: ...con gli strumenti di analisi che una normale azienda, qualunque normale azienda ha se non vuole violare la legge. PM. BOMBARDIERI: le ripeto la domanda perché non mi ha risposto, i risultati dell’internal audit hanno segnalato, evidenziato delle anomalie o no, e rispetto a queste anomalie erano anomalie tali da giustificare dei dubbi e delle... DICH. PARISI: assolutamente no. Sicuramente... PM. BOMBARDIERI: quindi sono state evidenziate anomalie o no? DICH. PARISI: sì, ha evidenziato delle anomalie che riguardano... anomalie che riguardano fatti formali, io adesso non ricordo nel dettaglio, ma insomma sono tutti scritti negli atti che riguardavano forme contrattuali e il rispetto o meno di alcune forme che vengono utilizzate dal punto di vista contrattuale, eccetera. Ripeto, il concetto di anomalia in un’azienda è tutto ciò che è fuori dalla norma, se domani c’è una... la sua utenza telefonica ha una rottura quella è un’anomalia tecnica, ma è un’anomalia, non è detto che l’anomalia abbia dietro un comportamento che non sia corretto, no, in questo caso c’erano sicuramente delle anomalie ma non erano anomalie tali da far riscontrare preoccupazioni dal punto di vista della correttezza dei rapporti interni all’azienda. PM. BOMBARDIERI: Quindi se ho capito bene, quello che ha fatto invece interrompere i rapporti è l’articolo di Ponzo, questa pubblicazione dell’articolo di Ponzo? DICH. PARISI: certo. PM. BOMBARDIERI: bene. Senta... DICH. PARISI: scusi, è importante questo, perché vorrei sottolinearlo, noi fino a quel momento dalle informazioni che avevamo potevamo soltanto avere dei sospetti su quello che poteva essere successo, poteva essere qualunque tipo di reato poteva esserci dietro a questo tipo di attività, soltanto con quell’articolo noi ci accorgiamo che c’è il rischio, c’è il rischio perché è un articolo di un giornale, non è un atto più che di un articolo di un giornale, c’è il rischio che là dietro ci sia un’operazione di frode carosello nella quale “Fastweb” sarebbe stata implicata come vittima, allora in quanto tale ci siamo preoccupati e quindi il nostro

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atteggiamento nei confronti dell’importanza della cosa che fino a quel momento non avevamo assolutamente valutato a quel livello lì e le nostre risposte anche operative sono cambiate. PM. BOMBARDIERI: benissimo. DICH. PARISI: grazie a questo articolo. PM. BOMBARDIERI: ritorniamo alle operazioni di traffico telefonico che lei ha vissuto all’interno dell’azienda, nell’ambito di questo internal audit sono state evidenziate... le anomalie che lei dice che ci sono nell’azienda e che sono state evidenziate in relazione a questa operazione hanno riguardato che cosa, solamente la fase contrattuale o anche l’andamento del traffico? DICH. PARISI: mi sembra che fosse un’anomalia, adesso non ricordo, mi sembra che fossero anomalie prettamente legate ad alcuni aspetti amministrativi e alcuni aspetti legati all’austing dei server, ma anomalie, ripeto, che non hanno evidenziato comportamenti non corretti all’interno dell’azienda, anomalie lasciatemi dire normali, anomalie fisiologiche, ecco. PM. BOMBARDIERI: anomalie considerati normali, fisiologiche. DICH. PARISI: anomalie normali non si può dire, ma fisiologiche. PM. BOMBARDIERI: lei intanto... lei rammenta la situazione del primo trimestre del 2006, della situazione aziendale nel primo trimestre del 2006, gli obiettivi raggiunti e la necessità di ricovery plain, nel ha parlato nell’interrogatorio, se ci vuole... DICH. PARISI: sì, noi avevamo fatto... in un’azienda si fa un budget per definire quali sono gli obiettivi e come vengono allocate le risorse per l’anno che deve venire, il budget viene approvato alla fine dell’anno precedente o all’inizio dell’anno medesimo, in questo caso il budget del 2006 che era stato approvato formalmente dal comitato direttivo e dal consiglio di amministrazione dell’azienda prevedeva che le attività di traffico telefonico di cui stiamo parlando oggetto della nostra discussione sarebbero state interrotte a marzo del 2006 e così successe, automaticamente la decisione era già stata presa nel momento in cui veniva approvato il budget, quindi automaticamente senza dover ricorrere ad un livello superiore la divisione che all’interno dell’azienda si occupa dell’attività all sale (Trascrizione fonetica) ha deciso automaticamente di interrompere questa attività. PM. BOMBARDIERI: intanto a quell’epoca dal divisione all sale aveva raggiunto i suoi obiettivi, era in linea con gli obiettivi che erano stati fatti? DICH. PARISI: questo non lo so, questo non lo so se era in linea con gli obiettivi o no, so soltanto che la decisione del budget già assunta era stata... era di utilizzare questo traffico telefonico soltanto per il primo trimestre. PM. BOMBARDIERI: benissimo!

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DICH. PARISI: Quindi alla fine del mese di marzo era esaurita diciamo così l’autorizzazione a continuare con questa attività. PM. BOMBARDIERI: lei sempre il 29 settembre del 2010 ha dichiarato: “nel marzo del 2006 Contini, in linea con gli obiettivi anche per la crescita dei ricavi relativi all’operazione dell’anno precedente con le grandi aziende aveva interrotto di conseguenza i contratti con le aziende”, quindi le risulta che avesse raggiunto gli obiettivi, che era in linea con gli obiettivi? DICH. PARISI: dunque, era addirittura superiore agli obiettivi, tanto è vero che poi più avanti quando parliamo del secondo... della fine del secondo semestre dove altre... dove altre divisioni, in particolar modo quella dell’attività residenziale non era in grado, cioè ci si accorgeva che non era in grado di raggiungere gli obiettivi di fine anno perché era un po’ indietro, si chiese appunto di fare questo famoso recovery plain che è praticamente un piano di recupero. PM. BOMBARDIERI: in che... DICH. PARISI: parliamo del giugno, io adesso non ricordo la data precisa. PM. BOMBARDIERI: quindi è l’inizio del secondo semestre e non la fine del secondo semestre. DICH. PARISI: semestre. PM. BOMBARDIERI: sì, all’inizio dico del secondo semestre? DICH. PARISI: scusi, volevo dire alla fine del primo, scusi ho sbagliato. PM. BOMBARDIERI: poi avviene questo recovery plain? DICH. PARISI: questo piano di recupero che tra l’altro si decise di riattivare questa attività perché ci mancava per raggiungere gli obiettivi un po’ di margine da realizzare e quindi normalmente come si fa in tutte le aziende si decide nel corso dell’anno variazioni all’attività, perché il budget viene fatto all’inizio dell’anno ma poi possono esserci eventi nel corso dell’anno che modificano ovviamente gli andamenti, eventi di mercato, eventi straordinari, decisioni delle autorità che possono modificare gli obiettivi e allora ci si lascia... si vede come si può corrispondere, in questo caso la direzione del mondo dei grandi clienti e dell’all sale diretta allora da Roberto Contin dava delle buone performance e c’era questa possibilità di riattivare questa attività... PM. BOMBARDIERI: quindi è stato ripreso... DICH. PARISI: che è stata normalmente riattivata. PM. BOMBARDIERI: quindi è stata riattivata l’attività precedente o è stata aumentata l’attività, c’è stata una richiesta di aumento del fatturato? DICH. PARISI: questo non lo ricordo, ricordo soltanto che si decise di riattivare quell’attività per recuperare quel poco di margine che ci mancava per raggiungere l’obiettivo dell’anno.

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PM. BOMBARDIERI: quindi non se lo ricorda se c’è stata la richiesta di aumento del traffico? DICH. PARISI: no, non c’è stata sicuramente una richiesta di aumento del traffico nel senso che non si entrava nel consiglio direttivo in dettaglio di questo tipo, si diceva soltanto dove sono le possibilità di recuperare attività, alcune, le stesse attività della direzione residenziale, altre se la direzione residenziale non era in grado di poter affrontare i delta che mancavano per raggiungere il business si va da altri, si decide questo e poi dopo la quantità e le modalità non vengono decise dal comitato direttivo. PM. BOMBARDIERI: allora, le modalità non vengono decise e vorrei che ci spiegasse, nel senso che se a quella data per raggiungere quegli obiettivi che diceva lei per cui si ricorre al recovery plain, la parte che manca è superiore a... lei dice: “noi abbiamo deciso: “Contin aveva sospeso l’attività perché era in linea e comunque era prevista l’interruzione”, ci manca un tot perché a quel punto la precisione della parte che mancava per raggiungere l’obiettivo era un dato, non era una previ... era un dato che... DICH. PARISI: certo. PM. BOMBARDIERI: quindi la domanda che le faccio è: ma all’epoca è stato verificato che era sufficiente la ripresa del traffico con l’andamento precedente per recuperare quel gap o era necessario una aumento di quel traffico per recuperare quel gap? Era sufficiente riprendere normalmente l’attività interrotta per colmare il gap che avevate accertato in quell’epoca? DICH. PARISI: non ricordo, sicuramente si decise di fare alcune misure, una delle quali era questa, poi quanto questa contribuisse a coprire il margine che mancava non lo ricordo, però sicuramente... poi consideri che non è che poi uno prende una decisione e poi ci si rivede alla fine dell’anno, poi si continua a lavorare e quindi probabilmente sono stati... PM. BOMBARDIERI: lei ricorda le altre misure che erano state prese in quella sede oltre questa? DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: no. Senta, ci può descrivere l’andamento del consiglio di amministrazione in cui si decise l’interruzione del traffico? Cioè voi avete... voi avete verificato l’esistenza di questi rapporti, lei dice a quel punto si fa un internal audit per verificare lo stato, le società che erano coinvolte o comunque... “Fastweb” in che misura aveva rapporti con queste società, quindi fate una ricognizione degli strumenti contrattuali e di tutto quanto, in quella sede... DICH. PARISI: della veridicità del traffico telefonico. PM. BOMBARDIERI: della veridicità del traffico telefonico... DICH. PARISI: della materialità. PM. BOMBARDIERI: ...che voi accertate che esiste e tutto quanto, però visto che c’è questo articolo che parla di

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rischio di frode decidiamo di interrompere, vorrei sapere, in sede di consiglio di amministrazione, in sede di... dove ne avete discusso all’esito della internal audit e dell’articolo, si è verificata l’esistenza di uno strumento contrattuale che prevedeva determinate modalità di cessazione dell’operazione commerciale, cioè si è detto: possiamo interrompere dall’oggi al domani e come è stato interrotta l’attività commerciale? DICH. PARISI: dunque, innanzi tutto prima del consiglio di amministrazione c’è stato un comitato di controllo interno che ha preparato... PM. BOMBARDIERI: chi ha partecipato questo controllo? DICH. PARISI: sì, certo. PM. BOMBARDIERI: chi ha partecipato, dico, lei ha partecipato. DICH. PARISI: il membro del comitato di controllo interno, io e Luca Mersi ricordo, però verbalizzato, non lo so, insomma mi sembra che eravamo il membro del comitato di controllo interno, il Presidente della società che era Silvio Scaglia, Luca Mersi ed io, mi sembra di ricordare però non sono sicuro. Intanto lì si fece un primo esame perché il comitato del controllo interno istruisce l’esame e poi porta il Pubblico Ministero del comitato del controllo interno porta in consiglio di amministrazione l’esito dell’esame ed eventuali suggerimenti e decisioni. Nel corso del consiglio di amministrazione si discusse ovviamente della proposta di interrompere il traffico telefonico e in quel momento devo dire che c’era un... c’erano delle perplessità oggettivamente perché noi ci basavamo su un articolo di un giornale, non ci basavamo su un... né su un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria e né su prove concrete, tanto è vero che ci fu una discussione perché ovviamente avremmo incorso... avremmo incorso in decisioni di... di natura contrattuale, di violazione di natura contrattuale che avevamo con questi signori, quindi eravamo, lasciatemi dire, un po’ dalla padella alla brace, poi abbiamo preferito la padella al posto della brace, perché meglio padella che nella brace perché si brucia di meno, ma nel senso che il rischio era comunque un rischio e quindi è una decisione che abbiamo assunto tutti insieme come consiglio di amministrazione di interrompere il traffico. PM. BOMBARDIERI: lei ricorda quali erano le modalità contrattuali previste per la cessazione, se le chiedevano dei termini, se... DICH. PARISI: c’era un preavviso, non so, noi abbiamo interrotto da un giorno all’altro, mi pare con un giorno... dodici ore, ventiquattro ore di preavviso abbiamo interrotto, quindi contravvenendo anche immagino, mi sembra di ricordare, contravvenendo anche alle disposizioni contrattuali. PM. BOMBARDIERI: senta, lei è a conoscenza se successivamente le controparti contrattuali avevano adottato delle iniziative nei confronti vostri? DICH. PARISI: non ricordo, non ricordo, ma non credo.

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PM. BOMBARDIERI: nel senso che lei ha detto che si è discusso anche della possibilità che ci fossero delle conseguenze contrattuali, si è discusso del fatto che non ci fossero state, cioè successivamente lei ricorda se ne avete discusso con qualcuno? DICH. PARISI: non si è discusso in consiglio di amministrazione sì, praticamente se ne è parlato a prova probabilmente del fatto che qualche problema c’era insomma. PM. BOMBARDIERI: probabilmente, ma io vorrei che lei confermasse se se lo ricorda, insomma. DICH. PARISI: no, non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: nel senso che se ne è parlato va bene, ma nel senso che comunque non c’era stata nessuna... senta, lei ricorda se effettivamente il traffico poi fu chiuso dalla sera alla mattina o comunque con qualche giorno... DICH. PARISI: mi sembra che fu chiuso con un giorno di ritardo, ma non di ritardo insomma, erano le modalità operative per chiudere il traffico, fu chiuso immediatamente compatibilmente con la tecnicità dell’operazione. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ricorda come fu convocato, se questo consiglio di amministrazione fu convocato appositamente per questo o se era... se fosse un consiglio di amministrazione in programma? DICH. PARISI: no no, fu convocato appositamente per questo, ovviamente... PM. BOMBARDIERI: quindi quando fu convocato se lo ricorda? DICH. PARISI: da lì a pochi giorni, adesso non ricordo le date, sì insomma da lì a due o tre giorni fu convocato il consiglio di amministrazione e alcuni consiglieri furono anche innervositi dal fatto che noi convocassimo un consiglio di amministrazione con così ritardo rispetto alla perquisizione, noi abbiamo spiegato che gli atti di perquisizione non ci avevano destato le preoccupazioni che invece ci aveva destato l’articolo de “La Repubblica” e quindi siamo stati spinti da questo a farlo, insomma. PM. BOMBARDIERI: senta, lei conosce Zito Bruno? DICH. PARISI: certo. PM. BOMBARDIERI: e ci può dire lo ha conosciuto quando, di che cosa si occupava, se ha avuto modo di parlare con lui? DICH. PARISI: l’ho conosciuto quando sono entrato, non so, nei mesi successivi. PM. BOMBARDIERI: faceva parte del topo management? DICH. PARISI: no, no no. PM. BOMBARDIERI: quindi lo ha conosciuto per un motivo particolare o perché conosceva tutti... DICH. PARISI: era un riporto allora, se non sbaglio, era un riporto ancora di Roberto Contin l’area executive e lo ha avrò visto in qualche... all’inizio l’avrò visto in poche riunioni, di rado insomma. PM. BOMBARDIERI: quindi in qualche riunione?

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DICH. PARISI: poi l’ho conosciuto di più quando... l’ho frequentato di più quando faceva invece la parte di marketing sull’attività residenziale che è un’attività all’interno dell’azienda che definisce prezzi e offerte da dare al pubblico, quindi l’amministratore delegato è più coinvolto in quel tipo di attività e quindi io ero più coinvolto in riunioni periodiche quando si decideva che tipo di offerte, come organizzarle, che tipo di prezzi fare e quindi l’ho frequentato di più in quella occasione. PM. BOMBARDIERI: lei ha mai saputo chi è... se Zito conoscesse Focarelli? DICH. PARISI: no, l’ho saputo successivamente, ma... PM. BOMBARDIERI: dopo l’internal audit? DICH. PARISI: ...prima non sapevo neanche chi fosse Focarelli. PM. BOMBARDIERI: eh? DICH. PARISI: non sapevo neanche chi fosse Focarelli e quindi non... l’ho saputo dagli atti. PM. BOMBARDIERI: lei ha parlato con Zito di questa vicenda? DICH. PARISI: personalmente no, personalmente no. PM. BOMBARDIERI: e come ne ha parlato, non personalmente, e come? DICH. PARISI: perché abbiamo chiesto a Giovanni Moglia di chiarire, di andare a cercare di chiarire una posizione, abbiamo avuto anche successivamente all’ordine di perquisizione abbiamo anche riflettuto sul suo licenziamento, allontanamento dall’azienda perché oggettivamente queste questioni ci dettavano molta preoccupazione, la verità è che non avevamo elementi che giustificassero quindi un giustificato motivo che giustificassero un licenziamento. Lei sa... PM. BOMBARDIERI: e quindi perché volevate... DICH. PARISI: ...che di fronte ad una indagine di questo tipo non è un giustificato motivo per un licenziamento, un qualunque Tribunale ce lo avrebbe reintegrato, quindi Giovanni Moglia è andato a proporgli l’auto allontanamento dell’azienda, lui non lo ha accettato e abbiamo... PM. BOMBARDIERI: senta, e perché avete proposto, visto che non c’erano motivi giuridici... DICH. PARISI: perché ci sembrava che le accuse fossero abbastanza gravi, ovviamente era meglio non averlo in azienda e con il senno del poi effettivamente era molto meglio, ma insomma, purtroppo non avevamo strumenti per poterlo fare. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha saputo... DICH. PARISI: nel nostro Paese questo non si può fare. PM. BOMBARDIERI: ...e quando lo ha saputo che Zito era stato sentito dall’Autorità Giudiziaria, lei ha saputo che è stato sentito dall’Autorità Giudiziaria, prima della perquisizione del 21 novembre lei aveva saputo che Zito era stato sentito? DICH. PARISI: no, no, l’ho sentito dopo poi. PM. BOMBARDIERI: e ha saputo che cosa?

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DICH. PARISI: che lui era stato già sentito dall’Autorità Giudiziaria. PM. BOMBARDIERI: ma ha saputo su che cosa era stato sentito? DICH. PARISI: non ricordo... sì, mi sembra di sì, successivamente poi abbiamo ricostruito tutto. PM. BOMBARDIERI: su che operazione? DICH. PARISI: sì, mi sembra di aver ricostruito tutto, penso che fosse sulle fun card credo. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha detto che il consiglio di amministrazione, il primo consiglio di amministrazione dopo la perquisizione è del gennaio, fine gennaio 2007 tanto che alcuni consiglieri si sono lamentati della tardività. Lei prima aveva fatto riferimento e dice al comitato direttivo, a differenza del consiglio di amministrazione il comitato direttivo quando era stato convocato dopo le perquisizioni? DICH. PARISI: gliel’ho già detto, il 30 di novembre se non ricordo male. PM. BOMBARDIERI: quindi il comitato direttivo... DICH. PARISI: il comitato direttivo non è stato convocato per questo, il comitato direttivo si riunisce ogni settimana. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. PARISI: quindi alla prima riunione del comitato direttivo abbiamo parlato di questo tema ed era, se non ricordo male rileggendo le carte, perché non ho questa memoria ovviamente, se non ricordo male era il 30 di novembre. PM. BOMBARDIERI: quindi in quel comitato direttivo si è parlato di questo internal audit? DICH. PARISI: certo. L’ho detto, è stato... PM. BOMBARDIERI: quindi nel consiglio di amministrazione... DICH. PARISI: ...un argomento trattato in modo breve perché è stato detto: “guardate, è successo questo” per chi non lo era già informato, perché alcuni... ovviamente molti erano già informati, “Luca Mersi sta avviando un’internal audit, date la piena collaborazione” è una... PM. BOMBARDIERI: in sede di comitato direttivo lei si ricorda se si parlò anche delle operazioni fun card collegate a quelle del traffico telefonico? DICH. PARISI: no, non lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: lo esclude o non se lo ricorda? DICH. PARISI: non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: non se lo ricorda. Senta, già glielo avevo detto prima, lei aveva dichiarato appunto che comunque sia Scaglia che ove presente Rossetti erano a conoscenza già dell’operazione fun card, sarebbe quella parte che le avevo letto prima rispetto al consiglio di amministrazione, non parlo del comitato direttivo ma rispetto al consiglio di amministrazione. DICH. PARISI: no, non ho detto questo. PM. BOMBARDIERI: le rileggo il punto. AVV: lo ha detto in interrogatorio?

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PM. BOMBARDIERI: sì, nell’interrogatorio. Gliel’ho già letto prima e gliel’ho già contestato in precedenza. Senta, lei ricorda se in sede di consiglio di amministrazione o nel momento in cui lei ne parlò con Scaglia, Scaglia fece riferimento all’affare fun card? DICH. PARISI: non lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: non lo ricorda o lo esclude? DICH. PARISI: non lo ricorda. PM. BOMBARDIERI: senta, non ricorda neanche se parlò in sede di consiglio di amministrazione? DICH. PARISI: non mi ha chiesto di questo adesso? PM. BOMBARDIERI: no, se ne aveva parlato prima parlando con... quando ha parlato con... quando lei ha detto che alcune volte in alcune occasioni ha parlato con Silvio Scaglia prima del consiglio di amministrazione già nell’anno 2006, se ne ha parlato prima o se ne ha parlato anche nel consiglio di amministrazione? DICH. PARISI: abbiamo parlato della perquisizione e di questa indagine che era in corso, adesso non ricordo se parlammo precisamente delle fun card o del traffico telefonico o di tutte e due. PM. BOMBARDIERI: e se lui disse qualcosa delle fun card, nel senso che siccome lei non c’era all’epoca delle fun card... DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: lei Parisi non c’era. DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: e allora, quello che le ho chiesto io è se lei ricorda se Scaglia le disse qualche cosa in relazione a queste... alle operazioni fun card. DICH. PARISI: non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: non lo ricorda. Senta, e lei ricorda le modalità con cui... o comunque quello di cui è a conoscenza in relazione alla cessione della partecipazione azionaria di Scaglia avvenuta nel gennaio del 2007, ci può dire come lo ha saputo, quando ne è venuto a conoscenza, se ne ha parlato con Scaglia. DICH. PARISI: Scaglia mi chiamò la sera a borse chiuse, ad operazione completata per dirmi al telefono che aveva ceduto questa cosa di partecipazione. PM. BOMBARDIERI: quindi questo si ricorda quando avvenne? DICH. PARISI: non mi ricordo. PM. BOMBARDIERI: per aiutarla a ricordare lei ha dichiarato: “ricordo di avere rilasciato dichiarazioni alla stampa il 15 gennaio del 2007 sui risultati raggiunti dalla società nel trimestre, la sera stessa a borsa chiusa Scaglia vende il primo sei per cento delle azioni e mi informa della vendita ad operazione conclusa”. DICH. PARISI: sì. PM. BOMBARDIERI: quindi conferma questa dichiarazione? DICH. PARISI: sì.

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PM. BOMBARDIERI: senta, lei ricorda se all’epoca, cioè qua stiamo parlando del 15 gennaio del 2007, e lei aveva già parlato con Scaglia delle operazioni di perquisizione, dell’internal audit che erano avvenuti nel novembre precedente? DICH. PARISI: sì, en avevamo già parlato sicuramente. PM. BOMBARDIERI: senta, lei ha mai parlato della “F.C.Z.”? DICH. PARISI: successivamente al... non mi ricordo in che momento ma insomma nell’ambito dell’inchiesta. DICH. PARISI: e in che termini ne è venuto a conoscenza, cioè perché ne è venuto a conoscenza? DICH. PARISI: perché abbiamo scoperto che era un’azienda che era... che poteva essere di Zito e Crudele (Trascrizione fonetica), insomma. PM. BOMBARDIERI: e avete fatto accertamenti, avete avuto... ha parlato con qualcuno di questa circostanza? DICH. PARISI: intanto abbiamo saputo se non sbaglio da... se non sbaglio da un atto della Procura che ci diceva che bisognava prendere le carte su questa azienda. PM. BOMBARDIERI: sì. DICH. PARISI: se non sbaglio in una perquisizione successiva. PM. BOMBARDIERI: sì dico, all’esito... DICH. PARISI: a quella del novembre sempre nell’ambito delle nostre attività di internal audit è stata analizzata... i rapporti sono stati analizzati da Luca Mersi, tutti i rapporti commerciali con questa azienda, sì. PM. BOMBARDIERI: sì dico, al di là di questi rapporti commerciali formali dell’azienda con “F.C.Z.”, lei ha detto prima che si era venuto così a sapere che la società era riferibile, se ho capito bene, a Zito e a Crudele. DICH. PARISI: lo abbiamo saputo dagli atti della Procura se non ricordo male. PM. BOMBARDIERI: a parte gli atti della Procura. DICH. PARISI: non certo per indagini nostre. PM. BOMBARDIERI: a parte gli atti della Procura, lei ha parlato con qualcuno, ha fatto riferimento... faccio riferimento a Moglia o a qualcun altro, di chiarimenti o di notizie avute in relazione a questa particolare circostanza? DICH. PARISI: no, ricordo di averne parlato con Mersi se non sbaglio di approfondire questo, perché lui mi disse di questa possibilità che questa società potesse essere di Zito e Crudele e quindi ne parlammo dicendo che... PM. BOMBARDIERI: di approfondire, e ha saputo se questi approfondimenti avevano avuto luogo, se avevano avuto dei risultati? DICH. PARISI: sì, certo. Venne fuori che... dei suoi rapporti comm... dei rapporti commerciali che l’azienda aveva intrattenuto con questa azienda, non... non potevamo sapere di più, noi dalle... ripeto, l’audit interno non può fare più di questo.

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PM. BOMBARDIERI: senta, della “F.C.Z.” lei ha saputo... della “F.C.Z.” e dei suoi rapporti con Crudele e Zito, lei ne ha parlato con Moglia, si ricorda se ne ha parlato con Moglia? DICH. PARISI: sicuramente sì, non so in che memento, ma sicuramente sì. PM. BOMBARDIERI: si ricorda se Moglia le disse che aveva fatto qualche accertamento, qualche cosa o ne aveva parlato con qualcuno, si ricorda? DICH. PARISI: no, no, credo che ne abbiamo parlato come un dato di fatto che emergeva da queste carte ma non era... ma non era sicuramente un... non mi pare che Moglia mi parlò di accertamenti successivi. PM. BOMBARDIERI: va bene. Per il momento non abbiamo altre domanda. P: sì, controesami? AVV. FIORELLA: vorrei semplicemente chiedere... P: sì, Avvocato Fiorella per Scaglia Silvio. AVV. FIORELLA: ...al Dottor Parisi un piccolo chiarimento relativo al momento che seguì la perquisizione nel novembre del 2006, lei ha avuto occasione di far riferimento ad una comunicazione o a comunicazioni con l’Ingegner Scaglia, allora io le vorrei chiedere anzitutto una conferma, in quel periodo mi pare che abbia già detto l’Ingegner Scaglia era a Londra? DICH. PARISI: sì, prevalentemente sì, sì. AVV. FIORELLA: prevalentemente sì. Lei ha parlato appunto di questa perquisizione e ha riferito di aver dato alcune notizie all’Ingegner Scaglia, ci vorrebbe chiarire un pochino meglio in quale contesto e in quali termini dette notizia all’Ingegner Scaglia di queste perquisizioni, le dispiace? DICH. PARISI: ripeto, facevamo degli incontri e ogni tanto ci incontravamo per parlare un po’ dell’andamento del business e nell’ambito delle notizie di aggiornamento diciamo così sull’attività aziendale gli raccontai anche che c’era stato pochi giorni prima questa perquisizione, gli dissi che avevo attivato una internal audit e che avremmo verificato tutte le circostanze del caso e poi lo informai dell’avvio della internal audit con quella mail del primo di dicembre. AVV. FIORELLA: ecco, avevano un particolare contenuto queste notizie oppure si trattava di semplici notizie e di atti che potevano ripetersi nelle aziende come perquisizioni che potevano... DICH. PARISI: sì, era la prima perquisizione di un certo rilievo che “Fastweb” aveva avuto e quindi ne parlai perché era una cosa di un certo rilievo, però insomma, ne parlai dicendogli quello che la momento sapevo, cioè che c’era questa perquisizione e che avevamo attivato l’internal audit per capire se c’erano... che tipo di problemi c’erano all’interno per verificare i comportamenti aziendali. AVV. FIORELLA: certo. Lei ha anche precisato che in realtà la notizia che, così io ho inteso, allarmò più specificamente fu

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quella notizia giornalistica. DICH. PARISI: e ci mancherebbe altro! AVV. FIORELLA: ecco, non tanto quindi la perquisizione sotto questo profilo, ma la notizia giornalistica... DICH. PARISI: certo, certo. AVV. FIORELLA: che vi dette contezza di qualcosa di diverso. DICH. PARISI: sì, sotto due profili se posso essere... sia sotto il profilo del fatto che venivano a sapere che c’era intorno a questa ipotesi che noi pensavamo fosse legata, non so, ad altri tipi di attività fraudolente che non coinvolgevano “Fastweb”. AVV. FIORELLA: appunto legata all’articolo di giornale. DICH. PARISI: questo prima, con l’articolo del giornale noi ci accorgiamo che l’attività fraudolenta invece può essere fatta addirittura con i versamenti di Iva fatti da “Fastweb” e la seconda preoccupazione che noi avemmo in quel momento era derivante dal fatto che quella notizia era un evidente reato perché era una violazione di segreto istruttorio, tanto è vero che il giorno dopo feci una denuncia, una denuncia alla Procura di Milano contro ignoti per il fatto che c’era stata questa uscita sui giornali molto focalizzata, se lei rilegge quell’articolo è un articolo che parla soltanto di “Telecom”... di “Fastweb” e non parla di “Telecom Italia” e parla soltanto di Silvio Scaglia ed era il sospetto che ci fosse un forte attacco su “Fastweb”. Da lì a pochi giorni ci fu un altro evento di questo tipo che denunciammo di nuovo, ci fu una richiesta della Consob con una lettera a “Fastweb” in cui si chiedevano... si chiedeva conto di una determinata operazione, l’operazione di distribuzione di dividendi che era stata fatta e questa lettera, io in quel momento ero a Londra per il Rod Show (Trascrizione fonetica) per illustrare i risultati agli analisti, arrivò questa lettera e questa lettera arrivò contemporaneamente nelle mani dell’azienda e sul fax di Luca Pagni che è un giornalista de “La Repubblica” in tutti e due i casi “La Repubblica” era stato il giornale coinvolto in questa cosa, in tutti e due i casi facemmo denuncia alla Procura di Milano, il primo era quello che ci preoccupava di più perché era evidente un reato, una violazione del segreto istruttorio. Ora non so, non successe nulla, certo alla luce di quello che leggiamo oggi sui giornali relativamente a rapporti tra mondo degli affari e mondo politico alcune parti della Guardia di Finanza, insomma, forse quella attenzione che è stata data allora dalla Procura di Milano forse oggi sarebbe leggermente diversa insomma, probabilmente, però sicuramente in quel momento c’era un evidente attacco a “Fastweb” e tanto è vero che questo attacco poi si interruppe quando “Swiss Com” (Trascrizione fonetica) lanciò l’Opa e compro “Fastweb” e quindi qualunque attacco speculativo a quel punto venne meno. AVV. FIORELLA: grazie!

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DICH. PARISI: prego! P: altri controesami? AVV. URSINI: Avvocato Ursini difesa Contin. Senta Dottor Parisi, per mettere un po’ di ordine in quello che lei ha già detto, solo alcuni chiarimenti. Se ho capito bene ha detto che non ha mai sentito parlare di fun card o di operazioni di vendita di carte telefoniche prima del momento della perquisizione, è corretto? DICH. PARISI: assolutamente. AVV. URSINI: mi confermi un fatto, se ho ben capito, di questo ordine di esibizione di cui lei è venuto a conoscenza attraverso la contestazione nel corso di un interrogatorio, lei era stato messo a conoscenza da organi interni alla società? DICH. PARISI: no, parla dell’ordine di esibizione di marzo? AVV. URSINI: di marzo del 2006. DICH. PARISI: no. AVV. URSINI: lei non ne era stato informato in alcuna maniera. Lei poi ha fatto gli accertamenti sul numero di ordini di esibizioni e consegne che interessavano la società in quel periodo, se lo ha fatto in quell’anno? DICH. PARISI: no, l’ho fatto alla luce dell’interrogatorio che ho reso nel settembre del 2010 alla Procura di Roma, ovviamente ho chiesto di verificare quanti erano stati gli atti analoghi in quell’anno e nel 2006 c’erano stati ottantanove richieste di esibizione di atti, quindi era routine per l’ufficio legale dell’azienda ovviamente e non era informato l’amministratore delegato. AVV. URSINI: dunque erano degli atti che fino a quel momento venivano gestiti direttamente dall’ufficio legale dell’azienda. DICH. PARISI: certo. AVV. URSINI: sa se per caso poi sono state introdotte delle modifiche, perché è stato sentito il Dottor Mersi che ci ha detto... non lo sa lei, che ci siano state... che siano intervenute delle modifiche, delle procedure? DICH. PARISI: sì certo, sono intervenute delle modifiche perché abbiamo detto che se ci sono cose che possono dettare un determinato rilievo ovviamente non quotidiane, ripeto, noi abbiamo quasi duemilioni di clienti e tra cui grandissime aziende, abbiamo migliaia di fornitori, cioè qualunque tipo di fattura che può essere richiesta e che può andare dietro a... a comportamenti non corretti di nostri clienti o di nostri fornitori sono attività quotidiana dentro l’azienda, dopo di che abbiamo messo una procedura che ovviamente sottolinea il fatto che se succedono cose che sembrano destare un po’ di rilievo vengano informati in modo più tempestivo gli organi, il comitati direttivo e il capo del legale fino all’amministratore delegato. AVV. URSINI: senta, quindi diceva che nel momento in cui sa di

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questa perquisizione chiede subito a Mersi di porre in essere un’attività di audit, di internal audit per la verifica di questa attività, e ci ha già detto che i risultati sono stati assolutamente tranquillizzanti nel senso che l’audit interno non ravvisa nulla di anomalo, vi siete acquietati su questo audit interna o è stato fatto un ulteriore accertamento? DICH. PARISI: no, noi dovevamo prendere delle decisioni importanti dal punto di vista del bilancio dell’azienda, dal punto di vista dei nostri comportamenti relativamente al rimborso dell’Iva, relativamente a questi fatti e quindi non ci siamo limitati al nostro internal audit, abbiamo chiesto anche un parere del... abbiamo fatto fare un parere esterno a “K.P.M.G.” che ha fatto un parere esterno importante e che arrivava a conclusioni analoghe a quelle a cui era giunto l’internal audit interno di Luca Mersi, abbiamo poi successivamente sulla base di questi pareri chiesto il parere dello studio Maisto per verificare la nostra... il nostro diritto di richiedere il rimborso di questa Iva. AVV. URSINI: chi è lo studio, lo studio Maisto è un Consulente? DICH. PARISI: è un Consulente fiscale, lo studio Maisto è uno dei più importanti studi fiscali di Milano a cui abbiamo chiesto parere per la possibilità di mantenere in capo a “Fastweb” il diritto del rimborso dell’Iva e quindi questi pareri sono andati tutti sulla correttezza dei comportamenti e soprattutto sulla consapevolezza all’interno dell’azienda della natura o meno, della natura fraudolenta di queste attività. Dopo questi grandi approfondimenti che abbiamo fatto i cui esiti poi sono stati confermati anche da successivi audit che abbiamo fatto dopo l’arrivo della “Swiss Com” e dopo il 23 febbraio del 2010 noi abbiamo... sono stati alla base per prendere alcune decisioni che sono state prese a livello di consiglio di amministrazione e relativamente al fatto di mantenere queste fatture nel fatturato dell’esercizio finanziario del 2006. AVV. URSINI: dunque se ho capito bene, leggete l’articolo di “La Repubblica” in cui c’è questa violazione del segreto istruttorio perché si riportavano notizie delle indagini in corso relative a quella perquisizione di novembre. Avete un audit che vi dice: “non vi sono problemi sulla esistenza del traffico”, però lei dice: “preferiamo non correre il rischio di essere coinvolti e per la prima volta ci appare come possibile frode carosello”, ma nonostante la chiusura chiedere un parere esterno, o meglio, un audit esterno a “K.P.M.G.” e più un parere legale, essendo questi conformi e attestando l’estraneità della società in dichiarazione dei redditi vengono portate le fatture relative a questa operazione del 2006. DICH. PARISI: sì, è molto importante, non avremmo potuto fare altrimenti, cioè se noi avessimo sulla base del parere di

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internal audit, dell’audit esterno e del parere dello studio Maisto non avessimo messo in dichiarazione dei redditi quelle fatture noi avremmo commesso un atto molto grave da giustificare verso il mercato e verso gli organi interni, compresi i sindaci, la nostra è una società... allora era una società quotata, non rispondevamo soltanto ovviamente degli azionisti fisicamente presenti in consiglio di amministrazione ma rispondevamo al mercato e quindi dovevamo... le nostre azioni dovevano essere massimamente trasparenti in tutte le loro attività e quindi ovviamente una decisione non la prende... una decisione di questo tipo non la prende il campo dell’amministrazione finanziaria e l’amministratore delegato da solo, ma la si prende sulla base di una serie di procedure e di analisi e di consulenze che vengono assunte e che sono alla base della decisione, questo è stato un fatto molto importante e se oggi dovessi tornare indietro sulla base di quelle valutazioni che allora avevamo farei la stessa identica cosa. Sulla base delle valutazioni che allora avevamo. AVV. URSINI: senta, sempre nell’ottica di dare un po’ di ordine, lei ha detto: “non ho parlato direttamente con Zito, chiesi a Moglia di parlargli, chiesi anche a Moglia di invitare Zito a lasciare l’azienda”, può essere che questo incontro non sia avvenuto dopo la perquisizione del 2006 ma dopo la nuova perquisizione di maggio del 2007 in cui voi apprendente per la prima volta di “F.C.Z.”? DICH. PARISI: sì, è probabile, non sono sicuro ma è probabile. AVV. URSINI: perché lei nel verbale del 29 settembre non si esprime in termini di probabilità ma dice: “successivamente alla perquisizione fatta a <<F.C.Z.>> e a Zito e Crudele nel maggio del 2007 invitai Moglia a chiedere a Zito di lasciare l’azienda ma lui non volle saperne ribadendo la propria estraneità”, cioè lei quel giorno non si è espresso in termini di probabilità, ma ha posizionato con certezza i sospetti su Zito solo dopo il nuovo decreto di perquisizione nel quale si parla per la prima volta di “F.C.Z.”, di Zito e di Crudele. DICH. PARISI: confermo quanto ho detto a marzo perché sicuramente la memoria era più fresca allora di adesso. AVV. URSINI: no, era settembre. DICH. PARISI: a settembre. AVV. URSINI: vorrei poi altri due, veramente gli ultimi chiarimenti sul comitato direttivo, lei fa parte del comitato direttivo da quello che ho capito. DICH. PARISI: facevo parte del comitato direttivo, non faccio più parte del comitato direttivo. AVV. URSINI: allora faceva parte del comitato direttivo, poi vedremo... DICH. PARISI: allora facevo parte del comitato direttivo, ero il capo del comitato direttivo. AVV. URSINI: da chi altri era composto il comitato direttivo? DICH. PARISI: era composto dai capi delle unità commerciali e

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dal capo della rete e dal capo delle risorse umane. Vuole i nomi? AVV. URSINI: se se li ricorda è meglio. DICH. PARISI: sì sì, certo. Erano Roberto Contin che era il capo della direzione grandi clienti, Andrea Conte che era il capo della direzione residenziale, Roberto Biazzi che era il capo della direzione, se non ricordo male, allora già in essere delle small, delle medie imprese, c’era... di che anno stiamo parlando? AVV. URSINI: del 2006. DICH. PARISI: no, allora sì, c’era Guido Garrone che era il capo della rete e delle tecnologie, Giovanni Moglia che era il capo del legale, Mauro Greco che era il capo delle risorse umane e Sergio Scalpelli che era il capo delle relazioni esterne e istituzionali. AVV. URSINI: dunque, le faccio alcune domande che ci servono per capire come era organizzata “Fastweb”, è corretto dire che il comitato direttivo è il comitato che riunisce il top management operativo di “Fastweb”? DICH. PARISI: sì. AVV. URSINI: sopra il comitato vi è il consiglio di amministrazione che prende invece le decisioni strategiche? DICH. PARISI: sì, come in tutte le aziende, le società per azioni che hanno un organo... che hanno una governance con il consiglio di amministrazione, il consiglio di amministrazione è responsabile di alcune decisioni, approvazione del bilancio, approvazione del budget, decisioni strategiche, poi c’è l’amministratore delegato che è membro del consiglio di amministrazione e che ha le deleghe operative, egli lavora coadiuvato dai manager dell’azienda e nella nostra azienda per motivi di autogoverno avevamo istituito fin dal mio arrivo in “Fastweb” un comitato direttivo, anzi credo che ci fosse anche prima forse in forme diverse, un comitato direttivo che coordinava le attività esecutive di coloro che erano il primo riporto dell’amministratore delegato. AVV. URSINI: ed è dunque nell’ambito di questo ruolo che il comitato direttivo prende atto di uno scostamento rispetto alle previsioni di margine di budget dopo marzo del 2006 e mette in atto quello che lei ha definito il recovery plain? DICH. PARISI: certo, è una decisione che viene presa... il recovery plain è una decisione di modifica del budget che viene ripresa... di aggiornamento del budget per essere più preciso, che viene presa dal comitato direttivo. AVV. URSINI: questa è stata un’attività eccezionale o è capitato altre volte? DICH. PARISI: purtroppo capita spesso perché nelle aziende spesso bisogna... quello che uno prevede non è sempre quello che accade e quindi bisogna rimettere... riaggiornare le previsioni, questo succede di solito alla fine del primo trimestre... del primo semestre e poi succede spesso anche

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nell’ultima fase dell’anno. AVV. URSINI: sappiamo che una delle manovre di attuazione di questo recovery plain e stato appunto cercare di riprendere questo traffico telefonico, che lei ricordi era la prima volta che si operava nell’ambito di un recovery plain sul traffico telefonico? Mi spiego meglio, è corretto dire che il traffico telefonico è uno dei business sul quale è più facile influire in maniera repentina? DICH. PARISI: sì, è un business che non richiede investimenti per cui non richiede un’attività... può avere... ha una certa immediatezza perché si tratta soltanto di dare... di mettere al servizio la rete già esistente per traffico telefonico per l’appunto, per interconnessione, quindi... ed è un mercato abbastanza flessibile perché le reti sono tante, gli operatori sono tanti, essi possono scegliere sulla base del prezzo quale è il transito migliore che possono utilizzare e quindi è un mercato molto, molto fluido, molto flessibile insomma, si passa con abbastanza repentina facilità ed è molto influenzato dal prezzo nel senso che dove c’è convenienza gli operatori vanno insomma e quindi effettivamente questo è stato... è uno di quei... diciamo così, di quelle attività non fantastiche perché ha dei margini molto bassi, non è un’attività di grande remunerazione dell’attività che viene fatta come invece sono i clienti corporate o il cliente residenziale che invece ha una marginalità e una ricorrenza certa nel tempo. I nostri grandi clienti come “Unicredit” per esempio, sono clienti molto importanti che ci danno una grande affidabilità, danno a noi un’importante generazione di ricavi nel tempo, richiedono molti investimenti e richiede una cura del cliente dedicata perché le richieste sono tante, le attività e i servizi che vengono fatti sono tanti. In questo caso invece ovviamente si prestano di più ad attività repentine e sono di minore qualità dal punto di vista della marginalità, quindi del guadagno che l’azienda ci fa sopra e quindi sono margini molto bassi per volumi di traffico anche importanti il margine è abbastanza basso, quindi non è un’attività che fa, come dire, che porta ricchezza dentro l’azienda, però è un’attività che può essere utile perché un minimo di margine comunque lo dà insomma. AVV. URSINI: dunque non era stata fatta, non si era operato solo in questa occasione sul traffico telefonico ma era già successo altre volte? DICH. PARISI: sicuramente sì, certo ora non ricordo quando ma sicuramente altre volte abbiamo utilizzato il traffico telefonico per recuperare... per recuperare appunto scostamenti di piano, insomma. AVV. URSINI: sì senta, vorrei chiarire una cosa che prima ha detto, perché lei ha detto su una prima domanda del P.M. nel corso dell’esame lei ha detto: “non so se la sezione wall sale avesse raggiunto gli obiettivi nel primo trimestre”, poi il Pubblico Ministero le ha contestato una sua frase che nel

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marzo del 2006, Contin, il cui settore era in linea, Contin dirigeva solo il settore wall sale? DICH. PARISI: assolutamente no, già ho chiarito rispondendo al P.M. poco fa, che Contin sicuramente era in linea con i suoi obiettivi, ma la decisione di chiudere il traffico telefonico derivava... era già stata presa nel momento in cui veniva approvato il budget, cioè prima dell’inizio dell’anno. AVV. URSINI: sì, questo lo ha detto, ma le ripeto, il wall sale era una parte del settore di Contin o era il settore Contin? DICH. PARISI: era una parte del settore Contin. AVV. URSINI: cioè Contin di cosa si occupava essenzialmente se lo ricorda? DICH. PARISI: di tutta l’attività del mercato corporate, quindi grandi clienti... AVV. URSINI: perfetto! DICH. PARISI: ...quindi banche e pubblica amministrazione, assicurazioni, industria e fra queste altre attività c’era anche l’attività wall sale. AVV. URSINI: perfetto! Questo... DICH. PARISI: in alcune aziende addirittura questa attività è in dipartimenti separati rispetto all’attività commerciale del mercato dei grandi clienti. AVV. URSINI: senta, essendo lei appunto... facendo lei parte del comitato direttivo, anzi se ho capito bene essendone una parte essenziale perché è il modo con cui le prime linee riportano direttamente l’amministratore delegato, ha partecipato dunque immagino a tutti i comitati direttivi nella storia dell’azienda, è corretto? DICH. PARISI: certo. AVV. URSINI: in comitato direttivo è mai emerso un qualsiasi allarme, un’anomalia, una particolarità su questo specifico... su questa specifica operazione di connessione, di traffico telefonico di numeri premium? DICH. PARISI: assolutamente no. AVV. URSINI: non è mai stato citato come caso isolato nel comitato direttivo, è corretto? DICH. PARISI: no, assolutamente no. AVV. URSINI: io per ora non ho altre domande. P: chi altri deve contro esaminare? Sì. AVV. OLIVA: Avvocato Oliva, Difesa Focarelli. Soltanto due precisazioni su cose a cui ha già risposto. La prima è questa, l’esito con riguardo all’effettività del traffico della internal audit quale fu? DICH. PARISI: che il traffico già era stato effettivamente... era registrato nei nostri cartellini e nelle nostre macchine. AVV. OLIVA: era possibile... DICH. PARISI: non era fittizio. AVV. OLIVA: non era fittizio. Era possibile in ipotesi approfondire questo dato ulteriormente per “Fastweb”?

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DICH. PARISI: no con gli strumenti a nostra disposizione. AVV. OLIVA: quale era lo strumento... DICH. PARISI: cioè illegalmente utilizzabile? E’ l’intercettazione probabilmente. AVV. OLIVA: non ci sono altri strumenti? DICH. PARISI: no, anche perché le modalità e l’andamento del traffico corrispondeva... non era neanche lineare, corrispondeva ad un comportamento umano di uso del traffico quindi era anche un traffico che aveva i suoi picchi, le sue riduzioni di traffico eccetera, quindi non aveva la possibilità di... AVV. OLIVA: quindi risultava regolare, è corretto dire che l’unico strumento per un ulteriore eventuale approfondimento era l’intercettazione telefonica. DICH. PARISI: che non era a nostra disposizione ovviamente. AVV. OLIVA: senta, per quanto riguarda l’allarme suscitato in “Fastweb”, lei ci parlò di un allarme per così dire moderato e suscitato dalla perquisizione e successivamente di un allarme più forte provocato da quell’articolo di “La Repubblica” per chiarezza, lei ha detto che dall’articolo di “La Repubblica” apprendemmo l’esistenza di una frode carosello, per maggiore precisazione è corretto dire che voi apprendeste che vi era un’indagine della Procura concernente una frode carosello, è così? DICH. PARISI: le ho già detto che era un sospetto ovviamente. AVV. OLIVA: era un sosp... DICH. PARISI: non era un atto formale... AVV. OLIVA: certo, ma era un sospetto, se ho ben capito, mi corregga se sbaglio, su due fronti, primo perché voi non eravate certi dell’autenticità del contenuto dell’articolo di giornale, in secondo luogo perché era pur sempre un’indagine della Procura e quindi una tesi della Procura. DICH. PARISI: esatto. AVV. OLIVA: è così? Faceste qualche altro accertamento, vi fu qualcos’altro che corroborò in qualche modo questo sospetto? DICH. PARISI: no, che io ricordi no, che io ricordi non vi era... AVV. OLIVA: grazie, non ho altre domande. P: sì. AVV. CORSO: Avvocato Corso per la Difesa Scaglia. Dottore, proprio un chiarimento su un discorso che lei aveva già iniziato e poi come sempre capita non è stato completato. Lei ha parlato di un audit interna, di un audit esterno a “K.P.M.G.”, di un parere richiesto ad un noto Tributarista, il Professore Maisto, tutto questo evidentemente nell’ottica di una valutazione del comportamento tributario della società. DICH. PARISI: e non solo. AVV. CORSO: certo, il bilancio... DICH. PARISI: anche tributario. AVV. CORSO: certo. Ecco, io le chiedo: quale atteggiamento la

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società ha assunto con riguardo ad eventuali richieste di rimborso del credito Iva? DICH. PARISI: quando questo? Scusi! AVV. CORSO: allora... DICH. PARISI: noi abbiamo smesso di richiedere... non abbiamo mai chiesto il rimborso del credito Iva, perché una cosa è avere il diritto al rimborso del credito Iva come ci veniva proposto anche dal parere di Maisto, una cosa è... il credito Iva non è mai stato richiesto se non erro, però forse potrei sbagliarmi, era stato anche messo sotto sequestro in quel momento, bloccata la restituzione del credito Iva, quindi noi non abbiamo mai beneficiato di questi crediti Iva e per cui l’azienda non ha mai avuto nessun beneficio da parte di questi crediti Iva versati. AVV. CORSO: la ringrazio! DICH. PARISI: in nessun modo. Prego! P: sì, prego! AVV. CARELLA: Buonasera Dottor Parisi, Avvocato Carella Difesa Zito. Soltanto alcune brevi domande a chiarimento di alcuni aspetti che sono emersi nel corso dell’esame, lei conferma che ha avuto cognizione del business fun card soltanto nel 2006 all’esito delle verifiche operate dalla Guardia di Finanza in merito? DICH. PARISI: sì, certo. AVV. CARELLA: quindi lei non sapeva che Zito era stato sentito in precedenza come persona informata sui fatti in merito ai rapporti tra “Fastweb” e “C.M.C.” nel marzo del 2005? DICH. PARISI: no. AVV. CARELLA: che lei sappia al riguardo, Zito informò altri superiori o altri manager di primo livello o comunque membri del top management su questa circostanza? DICH. PARISI: poi ho saputo successivamente che lui aveva informato qualcuno dentro l’azienda, adesso non ricordo chi. AVV. CARELLA: però solo successivamente al 2006, alle perquisizioni di novembre del 2006. Ecco, se c’è il consenso del Tribunale, io sottoporrei al... DICH. PARISI: l’ho saputo successivamente. AVV. CARELLA: sì. DICH. PARISI: ecco. AVV. CARELLA: con il consenso del Tribunale sottoporrei al Dottor Parisi una mail invita da Bruno Zito il 30 marzo del 2005 e a seguire ci sono altre mail inviate da Contin a Zito e da Vicariotto a Parisi Stefano, si susseguono in un arco temporale tra il 24 marzo del 2005 e il 30 marzo del 2005. P: sì, si autorizza l’Ufficiale Giudiziario se cortesemente può mostrare in visione al teste il documento a cui fa riferimento la Difesa. Si tratta, mi scusi, questo ai fini della trascrizione di una? AVV. CARELLA: di una mail, in questo documento ci sono tre

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mail consecutive... P: sì. AVV. CARELLA: ...l’ultima è stata inviata da Bruno Zito il mercoledì 30 marzo del 2005 a Contin, Rossetti, Moglia, Faina e Vicariotto, questi ultimi due in copia conoscenza. Le altre mail sono state inviate una da Contin Roberto a Bruno Zito il 24 marzo del 2005 e l’ultima da Vicariotto Filippo a Contin Roberto e Moglia Giovanni come destinatari diretti e Parisi Stefano in copia conoscenza. P: sì. DICH. PARISI: la posso leggere quella che ho ricevuto io? P: sì. AVV. CARELLA: diciamo se è possibile... DICH. PARISI: allora dice... AVV. CARELLA: ...può cominciare dall’ultima mail? DICH. PARISI: appunto, è l’unica che ho ricevuto perché le altre non sono destinate a me. Io ho ricevuto soltanto questa qui che vi leggo, l’ho ricevuta il 24 di marzo del 2005 alle ore 13:03 in cui si dice che: “lo scorso anno, l’anno precedente cioè quando io non ero in azienda, Bruno Zito era stato chiamato dalla Polizia Giudiziaria di Roma delegata dal Tribunale per spiegare la gestione e il funzionamento dei numeri 899 e 709, a fronte di un’indagine sul legale rappresentante della società <<C.M.C.>>, alla Polizia sono stati chiariti i fatti e consegnati i documenti contrattuali dei soggetti a cui assegniamo le predette numerazioni. Nel corso di specie appunto <<C.M.C.>>. Ora il Pubblico Ministero, il P.M. è amica di Zito e vuole sentire direttamente Zito in qualità di teste e di esperto in relazione ai servizi, allo stato considerato...”... VOCI: (in sottofondo). DICH. PARISI: io l’ho solo ricevuta, non l’ho neanche diffusa. “Allo stato considerato il rapporto tra le parti e salvo vostro diverso avviso non dovrebbe essere necessario affiancare un Avvocato a Bruno ma è necessario che l’azienda sia a conoscenza del procedimento a cui partecipa”. Qui non c’è scritto delle fun card, c’è soltanto specificato “C.M.C.”. AVV. CARELLA: di fatto però questa era un’audizione... DICH. PARISI: no, di fatto, mi scusi! Di fatto non c’è scritto fun card ma c’è scritto “C.M.C.”... AVV. CARELLA: ma in questa mail... DICH. PARISI: ...di una cosa che riguardava una roba successa... in cui credo che in azienda neanche si facessero più gli 899 e 709 quando ho letto questa mail l’ho letta con l’attenzione di un amministratore delegato rispetto ad un suo dipendente che viene ascoltato per un’indagine su una società in quanto esperto teste, e mi scusi, amico del... AVV. CARELLA: Dottore... DICH. PARISI: ...amico del Pubblico Ministero. AVV. CARELLA: ...Dottore Parisi, le chiedo soltanto una

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conferma, in questa mail però si parla di “C.M.C.”.. DICH. PARISI: eh, ma io... AVV. CARELLA: è esatto? No no, mi risponda soltanto a questo. DICH. PARISI: si parla di “C.M.C.” c’è scritto. AVV. CARELLA: sempre ai fini della trascrizione lei può leggere gentilmente anche il testo della prima mail, cioè quella in... DICH. PARISI: è lunghissimo. AVV. CARELLA: guardi, basta... DICH. PARISI: però io non l’ho ricevuto. AVV. CARELLA: ...basta per individuare l’argomento della mail, bastano i primi due paragrafi. DICH. PARISI: perfetto! Ma io non l’ho ricevuto. AVV. CARELLA: no, chiedo soltanto se è possibile... DICH. PARISI: no, per chiarezza con... Presidente, io non l’ho ricevuta. P: se non è una mail ricevuta dal teste, Avvocato, mi sembra... DICH. PARISI: facciamola leggere a chi l’ha ricevuta. P: ...superfluo. AVV. CARELLA: allora a questo punto gliela posso... DICH. PARISI: se no io la leggo non ho problemi, ma senza averla ricevuta. AVV: credo che appunto, chiedere ad un teste di leggere per conto di qualche altro... P: no no, appunto, se fosse stato come nel caso precedente... AVV: ...un documento che non ha ricevuto... P: ...era il destinatario appunto del documento, in questo caso viceversa non credo che sia rilevante. Altre domande Avvocato? AVV. CARELLA: non c’è problema, poi un caso in un secondo momento la produrremo. P: va bene. AVV. CARELLA: senta, lei ha parlato di una possibile procedura di licenziamento nei confronti di Zito e Crudele esatto? DICH. PARISI: no, Zito ho detto, ma detto anche Crudele forse? P: ha parlato solo di Zito, Avvocato. AVV. CARELLA: allora le devo fare una... DICH. PARISI: può essere che all’interrogatorio ho parlato anche di Crudele, ma mi sembra di aver parlato solo di Zito. AVV. CARELLA: allora, una procedura di licenziamento nei confronti di Zito, anche però in relazione ai rapporti... a possibili complicità con Crudele, lei lo ha affermato, le leggo testualmente questo per ricordarle... DICH. PARISI: sì, può essere, può essere. AVV. CARELLA: ...nel verbale del settembre del... del 29 settembre del 2010, “successivamente alla perquisizione fatta ad <<F.C.Z.>>, a Zito e a Crudele nel maggio del 2007, invitai Moglia a chiedere a Zito di lasciare l’azienda, sebbene al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi

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già sospettassimo del coinvolgimento di Zito e Crudele in qualche modo”, allora mi chiedo: all’esito di questi sospetti “Fastweb” ha avviato delle verifiche su questi sospetti, ha approfondito gli argomenti che potevano essere oggetto di un sospetto a carico di due dipendenti oppure no? DICH. PARISI: noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare con l’internal audit, cioè il che vuol dire analizzare... lei sta parlando del licenziamento o sta parlando del comportamento di Zito e di Crudele? AVV. CARELLA: ma diciamo che è in relazione ad entrambi i fatti. DICH. PARISI: no scusi, rispetto al licenziamento io ho detto che dovrebbero... che Zito dovrebbe lasciare l’azienda, per Zito era più facile perché era dirigente, Crudele era un dirigente, saranno sottoposti a due contratti diversi e quindi anche le norme di allontanamento e di licenziamento sono diverse. Nel caso di... quindi ci siamo concentrati solo su Zito perché essendo dirigente c’è la possibilità di rescindere il contratto con maggiore facilità ancorché con molta onerosità. In quel momento abbiamo detto che rispetto a questa ipotesi che non avevamo degli elementi tali che avrebbero potuto reggere ad un ricorso di Zito davanti ad un Giudice perché non c’era un elemento formalmente... e quindi non c’era un elemento di giustificato motivo per un licenziamento. AVV. CARELLA: quindi il tutto finì in un nonnulla di fatto. DICH. PARISI: il tutto... si chiese, chiedemmo in modo... in modo, come dire, informale a Zito vista la situazione di lasciare l’azienda, lui disse di no e non potevamo fare altrimenti. AVV. CARELLA: Senta, lei nel corso dell’esame del Pubblico Ministero ha riferito che avrebbe appreso dagli atti della Procura la riferibilità di “F.C.Z.” a Zito e Crudele se non penso di aver... DICH. PARISI: no, noi abbiamo appreso di “F.C.Z.” e poi abbiamo appreso non so se dagli atti della Procura o da quello che si diceva in quel momento dalla riferibilità, ora però non mi sembra che sugli atti ci fosse scritto questo. AVV. CARELLA: quindi diciamo che accertamenti da parte di “Fastweb” sulla composizione societaria, su chi fosse il rappresentante legale di “F.C.Z.”... DICH. PARISI: abbiamo fatto tutti gli accertamenti possibili che riguardavano... su “F.C.Z.”, gli esiti adesso non li ricordo perché nel frattempo sapemmo in modo informale che faceva riferimento a loro. AVV. CARELLA: quindi il fatto che “F.C.Z.” fosse riferibile a Zito e Crudele era soltanto, come dire, frutto di un... DICH. PARISI: sono stati fatti degli accertamenti il cui esito formale in questo momento non lo ricordo, ma sta sicuramente agli atti dell’azienda. AVV. CARELLA: va bene. Un momento solo! Non abbiamo altre

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domande, grazie! P: ci sono altri controesami? No. Un chiarimento da parte del Tribunale, lei poco fa ha evidenziato il fatto che un elemento che vi indusse a non sospettare della fittizietà del traffico era l’andamento, come dire, disomogeneo di questo traffico che appunto raggiungeva determinati picchi in talune circostanze, quindi non era un andamento uniforme e questo è stato un elemento che vi ha indotto, no, a ritenerlo autentico, altre circostanze frutto di queste verifiche interne, ecco, che vi avevano convinto della autenticità del traffico? DICH. PARISI: ma guardi, noi abbiamo fatto tutte le analisi possibili perché era il nostro interesse non incorrere... P: sì. DICH. PARISI: ...in quello in cui purtroppo invece siamo incorsi, cioè di verificare che effettivamente tutte le decisioni successive, specialmente riguardo alle vicende di natura... ai comportamenti di natura fiscale fossero riferiti alla consapevolezza o meno all’interno dell’azienda, perché questa è la chiave che già il Professore Maisto ci aveva detto, dovete verificare questo punto specifico, perché se c’è il dubbio che dentro l’azienda ci fosse stato... ci potesse essere consapevolezza e che le analisi fatte fossero state fatte non adeguate per verificare l’effettiva consistenza o meno di questo traffico, allora a quel punto avremmo dovuto anche se ci fosse stata la possibilità della consapevolezza, non per forza la consapevolezza, e quindi abbiamo fatto tutte le analisi possibili, ora non le so dire tecnicamente, deve chiedere ai miei colleghi, anzi, ex colleghi di “Fastweb” quale può essere effet... quali erano state fatte, uno degli elementi sicuramente era l’andamento del traffico che non era un traffico macchina contro macchina, che non sembrava essere un traffico macchina contro macchina, ma era un traffico che aveva una sua variabilità nelle ore classiche o nei periodi dell’anno in cui questo traffico aumenta e diminuisce, quindi sembrava assolutamente... ricordo molto bene, che su questo ci concentrammo molto per verificare la consapevolezza all’interno dell’azienda, di aver fatto tutto quello che potevamo fare per verificare la reale consistenza di questo traffico. P: sì, il Pubblico Ministero voleva concludere l’esame? PM. BOMBARDIERI: sì. P: prego! PM. BOMBARDIERI: Presidente, solamente su queste ultime domande. Senta, ma dei rapporti... lei è venuto a conoscenza dei rapporti fra Focarelli e Zito? DICH. PARISI: soltanto da quello che poi ho potuto vedere, dai giornali. PM. BOMBARDIERI: dai giornali? DICH. PARISI: dai giornali, insomma, dalle cose che abbiamo potuto sapere successivamente sulla base delle...

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PM. BOMBARDIERI: successivamente quando? DICH. PARISI: beh, delle domande che mi avete fatto negli interrogatori, delle cose che ho potuto vedere io. PM. BOMBARDIERI: prima, facciamo riferimento alla perquisizione del 2006, fino alla perquisizione del 2006 lei... nel novembre del 2006 lei non... DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: ...non sapeva dei (incomprensibile). Dico, quando è venuto rispetto a questa data a conoscenza dei rapporti, se è venuto a conoscenza dei rapporti... DICH. PARISI: beh, dei dubbi di rapporti mi sembra che si... ora non glielo so dire di preciso, ma mi pare che esistessero già dalla perquisizione de marzo del 2007 se non sbaglio, però non sono sicuro di questo. PM. BOMBARDIERI: marzo 2006. DICH. PARISI: 2006, 7, 7, marzo del 2007, a maggio del 2007 c’è stata un’altra perquisizione. PM. BOMBARDIERI: a maggio 2007 era la perquisizione a Crudele e Zito e a “F.C.Z.”. DICH. PARISI: esatto. PM. BOMBARDIERI: in precedenza lei aveva saputo i rapporti... intanto di Focarelli con “Fastweb” lo aveva saputo, dell’esistenza di rapporti tra Focarelli e “Fastweb”? DICH. PARISI: sì, lo abbiamo saputo successivamente al 21 novembre del 2006, ma quando non me lo ricordo. PM. BOMBARDIERI: e ricorda se è stato fatto un accertamento su questo, a chi è stato chiesto, con chi è stata accertata, tramite cosa è stato accertato? DICH. PARISI: l’internal audit ha fatto tutto quello che doveva fare dal punto di vista dei processi amministrativi, dei rapporti interpersonali eccetera. PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. PARISI: ripeto, nell’ambito delle sue competenze. PM. BOMBARDIERI: perfetto! Io la domanda che le faccio è: se lei è a conoscenza, quando è venuto a conoscenza e lo ha già detto, quindi dopo il 2006, dopo la perquisizione del novembre del 2006... DICH. PARISI: dopo novembre del 2006. PM. BOMBARDIERI: ...dell’esistenza di rapporti fra “Fastweb” e Focarelli e se in relazione a questo è stato sentito Zito. DICH. PARISI: da me? PM. BOMBARDIERI: non da lei. In relazione... non da lei, è stato sentito da qualcuno e circostanze di cui lei è a conoscenza che Zito sia stato sentito in relazione a questo. DICH. PARISI: Zito è stato sentito da voi, dalla Procura. PM. BOMBARDIERI: non dalla Procura, ma all’interno dell’internal audit, in altri accertamenti fatti da “Fastweb”? DICH. PARISI: sicuramente nell’ambito di internal audit si è parlato anche con lui, bisogna chiedere a Luca Mersi che cosa ha fatto nel dettaglio.

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PM. BOMBARDIERI: io lo chiedo a lei, a lei risulta? DICH. PARISI: sì, beh sicuramente sì, sì sì, sicuramente è stato... PM. BOMBARDIERI: e che cosa le risultava? DICH. PARISI: che credo che sia stato sentito e che si è reso conto di quello che lui aveva fatto, però non le so dire di preciso insomma in questo... PM. BOMBARDIERI: ma è stato sentito lui perché era lui che trattava con Focarelli, per che cosa è stato sentito lui? DICH. PARISI: perché era coinv... perché era stato oggetto di una perquisizione il 21 novembre del 2006, i suoi uffici erano stati perquisiti e quindi ovviamente il nostro sospetto è di andare a chiedere: “che cosa hai combinato” e questo è quello che è successo, adesso poi non ricordo se è stato... PM. BOMBARDIERI: e ricorda cosa disse Zito? DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: allora, per aiutarla a ricordare... DICH. PARISI: mi sembra che negasse, non so adesso... PM. BOMBARDIERI: nel marzo del 2010 lei disse: “dopo la perquisizione del novembre del 2006 essendo emerso che i rapporti tra <<Fastweb>> e Focarelli Carlo risalivano al 2001 come <<C.M.C.>> - perché c’è quella mail che lei verrà... - è stato chiesto anche a Zito di tale rapporto e lui ha riferito che si trattava di rapporti già in essere in <<Fastweb>> al momento del suo arrivo in azienda e che era tutto regolare”, questa circostanza se la ricorda? DICH. PARISI: sì, sì sì. PM. BOMBARDIERI: quindi... DICH. PARISI: se l’ho detto, sì sì, sicuramente. PM. BOMBARDIERI: senta, a domanda dell’Avvocato lei ha indicato poco fa che si pensò al licenziamento, quindi invitare Moglia a contattare Zito per verificare un auto... un allentamento suo spontaneo dall’azienda dopo la perquisizione “F.C.Z.”, Crudele e Zito, ha spiegato adesso perché non Crudele ma Zito, perché lui era un dirigente ed era più facile la risoluzione del contratto, anche se l’allontanamento poteva essere... cioè l’allontanamento è un allontanamento spontaneo quindi indipendentemente dalla risoluzione del contratto, quindi dico, a Crudele... DICH. PARISI: sì certo, però là... PM. BOMBARDIERI: ...a Crudele è stato rivolto questo invito di allontanarsi dall’azienda? DICH. PARISI: non credo. PM. BOMBARDIERI: quindi come mai questo qua? DICH. PARISI: ripeto, perché noi abbiamo chiesto... perché con un dirigente la possibilità di resistere da dirigente ad una spinta verso il licenziamento è minore rispetto ad un... PM. BOMBARDIERI: sì, ma l’invito a Crudele, visto che era rimasto coinvolto in questa attività ad allontanarsi e a lasciare l’azienda non è stato fatto.

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DICH. PARISI: non credo che sia stato fatto. PM. BOMBARDIERI: quindi lei ha dichiarato che dopo questa attività del 2007, maggio del 2007 è stato chiesto... è stata avviata la procedura addirittura è stato chiesto di allontanarsi ed è stata valutata la possibilità di licenziarlo. DICH. PARISI: non è una procedura eh, è stato un atto informale, un atto informale. PM. BOMBARDIERI: e comunque valutata, valutata questa possibilità o sbaglio? DICH. PARISI: è stata valutata questa possibilità. PM. BOMBARDIERI: senta, lei nel verbale precedente a quello che le ha letto l’Avvocato Ursini, lei avrebbe dichiarato... solamente questa parentesi se ricorda meglio adesso, lei prima dice appunto che dopo il novembre del 2006 è emerso il rapporto tra Focarelli Carlo e Zito ed è stato chiesto a Zito dei rapporti e lui dice che c’erano già in essere i rapporti di Focarelli con “Fastweb”... (incomprensibile) e poi dice: “effettivamente l’azienda ha anche pensato all’epoca di avviare una procedura di licenziamento nei confronti dei manager citati, ma l’ufficio legale sconsigliò trattandosi di...”, ora che lei ricordi questa valutazione della procedura di licenziamento nei confronti di Zito, la valutazione, pensare a licenziarlo è dopo la perquisizione che aveva subìto a novembre del 2006 o dopo quella di maggio del 2007 come aveva detto prima? DICH. PARISI: probabilmente è quella di maggio del 2007. PM. BOMBARDIERI: quindi in questa... quando ha fatto queste dichiarazioni... AVV. URSINI: no scusi, non ho capito, perché queste dichiarazioni in che cosa sono difformi? PM. BOMBARDIERI: perché parla dell’epoca del 2006. AVV. URSINI: no, no, sono due domande diverse, c’è un a.d.r. in mezzo e poi risponde a lei. PM. BOMBARDIERI: anche perché... AVV. URSINI: e poi risponde all’epoca, per cui se gli viene chiesto a maggio del 2007 lui dice all’epoca abbiamo pensato, c’è il pezzo della domanda? PM. BOMBARDIERI: glielo stiamo facendo chiarire. AVV. URSINI: e lui ha risposto. C’è una contraddizione... e no, scusi! PM. BOMBARDIERI: (incomprensibile perché la voce è sovrapposta). P: Avvocato, vediamo di chiarire... VOCI: (incomprensibili per sovrapposte). AVV. URSINI: se dobbiamo chiarire le contestazioni vanno fatte integrali. Come è stata posta dal Pubblico Ministero sembra che nell’ambito della stessa risposta... PM. BOMBARDIERI: no, no... P: scusate, non accavallate le voci perché altrimenti non

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capiamo nulla. Per cortesia! AVV. URSINI: come ha operato la contestazione il Pubblico Ministero sembra che vi sia stata una domanda relativa a novembre del 2006 e nell’ambito della stessa risposta il teste ha risposto: “effettivamente l’azienda ha anche pensato all’epoca...”, dunque sembrerebbe a novembre del 2006, non è così, perché sono due domande, due risposte a due domande diverse. Allora fatta... letta la frase se risponde: “No, questa frase si riferisce a maggio del 2007, non capisco dov’è la contestazione. E’ questo che chiedo! PM. BOMBARDIERI: allora... P: ora lasciamo al Pubblico Ministero di poter chiarire. PM. BOMBARDIERI: ripeto la domanda. P: dì. PM. BOMBARDIERI: che non è una contestazione ma semplicemente una sollecitazione di ricordo, perché... VOCI: (in sottofondo fuori microfono). PM. BOMBARDIERI: no no, è contestazione in questi termini. E’ una contestazione e la contestazione è in questi termini, c’è una domanda a.d.r. in cui l’indagato risponde: “dopo la perquisizione del novembre del 2006 essendo emerso che i rapporti tra <<Fastweb>> e Focarelli Carlo risalivano al 2001 con <<C.M.C.>> - è stato chiesto anche a Zito di tale rapporto e lui ha riferito che si trattava di rapporti già in essere in <<Fastweb>> al momento del suo arrivo in azienda e che era tutto regolare”, continua, a.d.r. continua e prosegue con un’altra domanda, e prosegue, “effettivamente l’azienda...” collegata alla prima domanda evidentemente poi... AVV. URSINI: ma chi lo ha deciso? PM. BOMBARDIERI: perché la domanda è successiva, si pone... AVV. URSINI: ma se non c’è la domanda come fa a dire che... VOCI: (incomprensibili perché sovrapposte). P: questo è un problema, Avvocato mi scusi, di interpretazione poi, sarà un problema di valutazione nel merito di questa entità. PM. BOMBARDIERI: a.d.r. risponde: “effettivamente l’azienda ha anche pensato all’epoca di avviare una procedura di licenziamento nei confronti dei manager citati, ma l’ufficio legale sconsigliò qualsiasi iniziativa in tal senso affermando che il Giudice del lavoro li avrebbe riammessi in servizio”, questa è la cosa, adesso lei se ho ben capito chiarisce che quando si riferisce all’epoca si riferisce al maggio del 2007, dopo... DICH. PARISI: mi sembra di sì, però ripeto, già l’ho detto prima, non sono sicuro al cento per cento, noi in quel periodo chiedemmo, pensammo di licenziare Zito sicuramente, poi gli chiedemmo di allontanarsi spontaneamente dall’azienda e disse di sì, se poi questo è successo... PM. BOMBARDIERI: disse di sì? DICH. PARISI: no, purtroppo disse di no, scusate! Se questo

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poi è successo prima o dopo del maggio io non mi ricordo bene. PM. BOMBARDIERI: non si ricorda bene. DICH. PARISI: mi pare più credibile alla luce di quello che mi state dicendo voi che fosse dopo la perquisizione de maggio del 2007 perché usciva un po’ più consistente la... PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. PARISI: però non sono sicuro al cento per cento. PM. BOMBARDIERI: ma all’epoca della perquisizione del 2006, novembre del 2006, all’epoca di quella perquisizione. DICH. PARISI: novembre del 2006. PM. BOMBARDIERI: sì. lei era già a conoscenza dei rapporti di Zito con “C.M.C.”? DICH. PARISI: no. PM. BOMBARDIERI: cioè scusi, quella mail che lei ha letto prima... DICH. PARISI: è una mail di due anni prima che parlava di un fatto di un anno prima, lei sa quante mail riceve un amministratore delegato di una società? PM. BOMBARDIERI: io le sto dicendo, le sto chiedendo se lei questa mail l’ha ricevuta prima di quella perquisizione, che poi lei se lo ricordasse, se l’avesse letta, che lei l’ha presa e l’ha cestinata questo ce lo spiegherà lei, io le sto dicendo se lei... DICH. PARISI: questa mail... PM. BOMBARDIERI: ...l’ha ricevuta prima o dopo? DICH. PARISI: ...io l’ho ricevuta il 24 marzo del 2005, faceva riferimento ad una cosa avvenuta nel 2004... PM. BOMBARDIERI: benissimo! DICH. PARISI: ...quando ho sentito parlare di “C.M.C.” durante la perquisizione del novembre del 2006 questa mail non era minimamente nella mia memoria, è impossibile che fosse nella memoria di chiunque. PM. BOMBARDIERI: e questo lo abbiamo collegato. Senta... DICH. PARISI: ricevendo io quaranta/cinquanta mail interne al giorno. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Senta, lei ha detto che ha fatto riferimento all’internal audit di Mersi che non aveva suscitato delle perplessità, lei ricorda se era a conoscenza all’epoca e quindi durante lo svolgimento dell’audit e comunque in quel periodo successivamente alla perquisizione del 2006, del novembre del 2006, se le medesime operazioni commerciali che avevano... che vedevano come protagonista “Fastweb”, le stesse società, cioè prima “Diadem” e poi “Planetarium” le aveva con “T.I.S.” con “Telecom Italia Sparckle”? Lei questa circostanza... DICH. PARISI: non capisco la... PM. BOMBARDIERI: la domanda è se lei è a conoscenza, se è stato portato a conoscenza e da chi, se le medesime operazioni... DICH. PARISI: ma in che periodo, mi dice, questo?

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PM. BOMBARDIERI: io le chiedo primo punto se lo ha saputo... DICH. PARISI: l’ho saputo successivamente. PM. BOMBARDIERI: e poi, ecco, ci deve dire quando lo ha saputo. DICH. PARISI: nel corso dell’indagine si erano scoperte... PM. BOMBARDIERI: nel corso delle indagini, mi scusi, nel corso delle indagini interne dell’internal audit o nel corso delle indagini della Polizia dopo il 23 febbraio del 2010, lo ha saputo all’epoca, nel 2007, nel 2006/2007 o lo ha saputo nel febbraio del 2010? DICH. PARISI: tra il 21 di novembre del 2006 e il 23 di febbraio del 2010. PM. BOMBARDIERI: in che periodo? DICH. PARISI: in questo periodo qua. PM. BOMBARDIERI: ho capito. Quindi non sa essere più preciso su questo periodo, se nell’internal audit... DICH. PARISI: quando è uscito da... quando è emerso questo che c’era anche “Telecom Italia” nello stesso giro capimmo che c’era un problema che riguardava anche “Telecom Italia” e che era di dimensioni ben superiori rispetto a quello che riguardava noi, questo sicuramente. Se poi questo l’ho scoperto il 22 di novembre o più avanti non lo ricordo, dipende dagli atti, cioè da quando... PM. BOMBARDIERI: senta, lei ricorda se nell’audit si parlò anche in relazione... delle modalità con cui erano stati stipulati questi contratti, dei partner commerciali che aveva “Fastweb”, come erano stati selezionati e se si faceva riferimento appunto agli accertamenti svolti dalla società, dall’azienda su “Diadem” e su “Planetarium”? DICH. PARISI: sì, certo. PM. BOMBARDIERI: e si ricorda che tipo di accertamenti erano stati svolti, la tranquillizzarono questi accertamenti? DICH. PARISI: scusi, lei sta parlando degli accertamenti che sono avvenuti nella... PM. BOMBARDIERI: fatti nell’internal audit. DICH. PARISI: ...nell’ambito dell’internal audit o di quello che l’internal audit ha scoperto rispetto agli accertamenti fatti all’epoca? PM. BOMBARDIERI: ci dica entrambe. DICH. PARISI: rispetto agli accertamenti... gli accertamenti fatti dall’internal audit sono molto chiari e abbiamo saputo chi c’era, chi era, la consistenza di questa società, eccetera. Negli accertamenti... ci accorgemmo anche negli accertamenti fatti all’epoca che c’era stato un comportamento di Crudele che ha eluso la... che ha tradito la fiducia dei suoi superiori dando informazioni... omettendo informazioni rispetto a queste società in maniera palese, perché aveva acquisito informazioni se non sbaglio sui globe e non le aveva trasferite ai suoi capi che erano Casati e Contin e quindi ha eluso in maniera evidente la fiducia e i sistemi di controllo.

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Questo lo scoprimmo se non sbaglio, nell’ambito dell’internal audit. PM. BOMBARDIERI: e lei di questo è certo, che Crudele aveva eluso...i DICH. PARISI: assolutamente sì. PM. BOMBARDIERI: lei è certo... lei ha verificato come Crudele aveva fatto questi accertamenti e come era stato portato a conoscenza degli esiti di questi accertamenti? DICH. PARISI: sì, li fece personalmente, singolarmente, assumendosi peraltro responsabilità che non erano sue e aveva trasferito ai suoi superiori delle... in maniera evidentemente... PM. BOMBARDIERI: lei ha mai visto mail indirizzate da Crudele a Barbara Verga in relazione agli accertamenti da fare sui globe, sulla società partner... DICH. PARISI: non so chi è Barbara Verga. PM. BOMBARDIERI: ...e sulla destinazione... è una dipendente dell’amministrazione di “Fastweb”, in cui chiedeva di svolgere degli accertamenti che non ha svolto da solo ma che ha chiesto di svolgere all’amministrazione e gli esiti di questi accertamenti... DICH. PARISI: guardi, io... PM. BOMBARDIERI: ...se sono stati indirizzati... mi faccia finire, se no... se lei è a conoscenza... siccome lei ha detto che... “io so, so per certo che Crudele ha fatto personalmente questi accertamenti e non li ha portati a conoscenza degli altri”, io le sto dicendo se lei è a conoscenza di mail con cui Crudele chiedeva all’amministrazione di svolgere questi accertamenti e delle risposte dell’amministrazione che erano indirizzate non solo a Crudele ma anche per conoscenza al suo superiore, è a conoscenza di questa mail? DICH. PARISI: io ho visto l’internal audit, non ho visto... PM. BOMBARDIERI: di questa mail non ne è a conoscenza. DICH. PARISI: ...non faccio l’iternal audit dell’azienda, sono l’amministratore delegato. VOCE: (incomprensibile perché a microfono spento). PM. BOMBARDIERI: i globe, se lui sa di accertamenti sulle società dei globe. VOCI: (in sottofondo). DICH. PARISI: parla del 2004/2005 sta parlando? PM. BOMBARDIERI: sì, ma dico le ha viste queste mail lei? DICH. PARISI: no, non ho visto le mail, ho visto l’esito delle analisi fatte da Luca Mersi. PM. BOMBARDIERI: benissimo! Si è fatto riferimento prima alla situazione Iva della società, senta lei sa come è stata definita la situazione Iva per il 2003 dalla società ad oggi, come è stata definita? DICH. PARISI: è stato fatto un accertamento per adesione con l’agenzia delle entrate. PM. BOMBARDIERI: accertamento per adesione all’agenzia per

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l’anno 2003? DICH. PARISI: sì. PM. BOMBARDIERI: l’anno in... VOCE: (incomprensibile perché a microfono spento). DICH. PARISI: la società ha pagato l’accertamento per adesione, l’accertamento per adesione è un... è un momento in cui l’azienda ha deciso di concludere un accordo, di concludere un accordo con l’agenzia delle entrate. PM. PASSANITI: un chiarimento... P: quindi mi scusi, cos’è una sorta di concordato, di transazione che... DICH. PARISI: l’accertamento per adesione è la conclusione di un processo di accertamento e per evitare il contenzioso, una sorta mi lasci dire, di patteggiamento, insomma. P: sì, appunto, in senso... DICH. PARISI: per evitare il contenzioso... PM. PASSANITI: è quello che abbiamo prodotto. P: sì. DICH. PARISI: io non l’ho fatto, io... Presidente, io non sono più amministratore delegato di “Fastweb”, perché io sono stato... mi sono auto sospeso il primo di aprile del 2010, mi sono auto sospeso su richiesta del Procuratore Capaldo per evitare il commissariamento dell’azienda, per evitare un gravissimo danno all’azienda, peraltro l’azienda aveva già da tre anni sospeso, come noto, questo tipo di attività, aveva fatto uno spin off della sua attività all fail (Trascrizione fonetica) e quindi il commissariamento a nostro avviso era assolutamente ingiustificato ma soprattutto era un commissariamento assolutamente... che avrebbe decretato la morte di un’azienda, lei può immaginare un’azienda quotata con un commissario, io mi sono auto sospeso, da allora sono ancora auto sospeso, non ho mai potuto rientrare nell’azienda, è un provvedimento ovviamente che è stato preso... un po’ anomalo, nel senso che non c’è un provvedimento formale di richiesta di interdizione delle mie attività, io sono fuori dall’azienda e mi sono dovuto dimettere dal primo di giugno di questo anno per ovviamente non interferire più sull’attività dell’azienda e per dare un futuro anche di gestione dell’azienda definitivo, quindi io non ho partecipato a queste decisioni perché... P: ho capito, sì. DICH. PARISI: ...sono fuori dall’azienda già dal primo di aprile del 2010. P: sì. PM. PASSANITI: senta, lei ha detto che avevate chiesto un parere allo studio Maisto e poi ha fatto riferimento anche a... DICH. PARISI: “K.P.M.G.”. PM. PASSANITI: ...a K.P.M.G.”. DICH. PARISI: una grande società di consulenza usata da molte

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Procure per questo tipo di attività. PM. PASSANITI: è stata anche società di revisione di “Fastweb” K.P.M.G.”? DICH. PARISI: è stata anche società di revisione, sì certo. PM. PASSANITI: e in quel momento, perché nel 2003 lo abbiamo sentito questa mattina era la società di revisione di “Fastweb”... DICH. PARISI: sì. PM. PASSANITI: ...in quel momento? DICH. PARISI: è normale, ci sono... ci sono... PM. PASSANITI: chi era la società di revisione? DICH. PARISI: K.P.M.G.”. PM. PASSANITI: quindi era... avete chiesto un parere alla società di revisione. DICH. PARISI: sì, certo. PM. PASSANITI: senta, quindi... DICH. PARISI: ma era la più naturale no, perché scusi, questo per chiarire, perché non vorrei che si pensasse ad un conflitto di interesse. PM. PASSANITI: no, perché avevo capito che fosse una società diversa, siccome questa mattina... DICH. PARISI: no, non è una società diversa, perché ci sono all’interno delle società di revisione per standard definiti a livello internazionale dei... si chiamano “Ciainis Wall” (Trascrizione fonetica) delle divisioni tra i diversi dipartimenti e questa qui si chiama K.P.M.G. Forensic”, cioè che è quella società che fa dentro K.P.M.G.” questo tipo di attività nell’ambito di attività giudiziaria, ripeto, serve molte Procure in attività di questo tipo e ovviamente i due ambiti della società non possono parlarsi, cioè i revisori di “Fastweb” non possono parlare con coloro che hanno fatto l’internal audit in “Fastweb”, ci mancherebbe altro, sarebbe un reato. Era per chiarire e non vorrei che fosse... che destasse sospetto il fatto che abbiamo dato a K.P.M.G.”... PM. PASSANITI: no. DICH. PARISI: per dirle. PM. PASSANITI: senta, invece lei prima ha detto che la Consob vi ha chiesto documentazione in merito ad un dividendo, alla distribuzione di un dividendo, straordinario, è così? DICH. PARISI: sì, certo. PM. PASSANITI: ecco, può dirci quando c’è stata effettivamente questa distribuzione di dividendo e a quando risale? DICH. PARISI: fu fatto a fine dell’esercizio nell’ambito dell’approvazione del bilancio del 2006, a fine dell’esercizio del 2006 fu fatta una distribuzione straordinaria di dividendi per trecento milioni e... PM. PASSANITI: in favore di chi? DICH. PARISI: scusi, non erano dividendi, distribuzione straordinaria di riserve alle azioni di “Fastweb”, tutti, società quotata che aveva quindi... ne hanno beneficiato tutti

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gli azionisti. PM. PASSANITI: anche Scaglia quindi? DICH. PARISI: beh, certo. PM. PASSANITI: senta, e ci sono stati altri dividendi straordinari? DICH. PARISI: successivamente... AVV. ROSSI: scusi Presidente, scusi! Però il problema è metodologico, io vorrei capire, mi rendo conto che non è la prima volta che si pone... che si sottopone questa questione al Tribunale, però è stato fatto l’esame, è stato fatto il controesame, io capisco che poi ci siamo delle domande a chiarimento o delle domande sul controesame degli Avvocati, ma con questo ragionamento di introdurre nuovi temi di esame l’esame e controesame va a vanti all’infinito. Io vorrei capire qual è il metodo a cui dobbiamo attenerci, perché è cominciato un vero e proprio nuovo esame da parte del Pubblico Ministero su temi che non erano stati oggetto del controesame della Difesa. P: Avvocato, il problema è questo, il codice appunto prevede espressamente che la parte che conclude l’esame possa porre nuove domande senza circoscrivere ad un ambito... PM. BOMBARDIERI: Presidente... AVV. OLIVA: posso? Chiedo scusa! P: ...particolare, è questo il punto. AVV. OLIVA: solo per capire, perché questo è un punto che mi rendo conto che il Tribunale ha già affrontato, io per la verità ci ho anche guardato modestamente, è un punto sul quale vi è un unico intervento giurisprudenziale della Quinta Sezione della Cassazione, l’intervento giurisprudenziale è mirato a dire che i Difensori non possono fare nuove domande dopo il riesame del Pubblico Ministero proprio per non continuare questa catena all’infinito, quella stessa pronuncia naturalmente non volendo togliere al Difensore la possibilità di fare le domande per ultimo, specifica però che le domande del Pubblico Ministero sono nuove nel senso di attinenti in quanto nuove al tema del controesame. Ora, detto questo ovviamente il Tribunale deciderà come crede. PM. BOMBARDIERI: posso Presidente? Nel caso di specie le domande che abbiamo fatto sono prettamente attinenti a quello che ha detto, della distribuzione dei dividendi ha parlato il teste su richiesta della Difesa, ha parlato di distribuzione... di richiesta della Consob della distribuzione di dividendi, stiamo facendo domande che... dei pareri di K.P.M.G.”. ne ha parlato prima, del licenziamento di Zito ne ha parlato prima... P: sì, esatto! In questa ottica sicuramente sono ammissibili, prego! PM. PASSANITI: e poi volevo sapere una cosa, quella mail che lei ha letto... DICH. PARISI: del 24 marzo del 2005.

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PM. PASSANITI: ...ma a che proposito le arriva questa mail? DICH. PARISI: non lo so, mi è arrivata una mail... PM. PASSANITI: perché è un mail un po’... DICH. PARISI: ...di Vicariotto Filippo che è il capo del legale a Roberto Contin... PM. PASSANITI: cioè lei aveva chiesto qualche cosa? DICH. PARISI: nono. PM. PASSANITI: qualche informazione? DICH. PARISI: no, mi è arrivata per conoscenza, non è arrivata diretta, quindi ha mandato una mail anche all’amministratore delegato. PM. PASSANITI: e faceva riferimento ad un’attività che aveva coinvolto Zito con la Polizia Giudiziaria? DICH. PARISI: la rileggo? La rileggo! lo scorso anno Bruno Zito era stato chiamato dalla Polizia Giudiziaria...”... PM. PASSANITI: quindi lo scorso anno è nel 2005 quindi? DICH. PARISI: lo scorso anno... è nel 2004 quindi, l’anno scorso, se parliamo del 24 marzo del 2005, quindi è l’anno precedente, nel 2004, “...Bruno Zito era stato chiamato dalla Polizia Giudiziaria di Roma delegata dal Tribunale per spiegare la gestione e il funzionamento dei numeri 899 e 709, a fronte di un’indagine sul legale rappresentante della società <<C.M.C.>>”. PM. PASSANITI: va bene. DICH. PARISI: l’indagine era sul legale rappresentante della società “C.M.C.”. PM. PASSANITI: va bene. DICH. PARISI: “...alla Polizia sono stati chiariti i fatti e consegnati i documenti contrattuali dei soggetti a cui assegniamo le predette numerazioni. Nel corso di specie appunto <<C.M.C.>>. Ora il Pubblico Ministero, il P.M. è amica di Zito...”... PM. PASSANITI: che sono io. DICH. PARISI: ...”...e vuole sentire...”, io non vorrei insistere ma lei me l’ha fatta rileggere. PM. PASSANITI: no, ma non... DICH. PARISI: ...”...vuole sentire direttamente Zito in qualità di teste e di esperto in relazione ai servizi, allo stato considerato...”... PM. PASSANITI: ora, è marzo del 2005? DICH. PARISI: ora, marzo 2005, “...allo stato, considerato il rapporto tra le parti e salvo vostro diverso avviso non dovrebbe essere necessario affiancare un Avvocato di Bruno, ma è necessario che l’azienda sia a conoscenza del procedimento a cui partecipa”. PM. PASSANITI: quindi mi sembra di capire che Zito ha ricevuto una citazione a comparire davanti alla Procura in qualità di teste dall’amica e si preoccupa di sapere se deve venirci con un Avvocato o no? DICH. PARISI: se ne preoccupa Vicariotto e non Zito.

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PM. PASSANITI: se ne preoccupa Vicariotto, evidentemente... DICH. PARISI: e dice: “non abbiamo... non c’è bisogno di dare l’Avvocato a Zito”. PM. PASSANITI: va bene. DICH. PARISI: che Vicariotto se ne preoccupi... che Zito se ne preoccupi o no non lo sappiamo. AVV. CARELLA: Presidente mi scusi, solo un chiarimento su questa ultima mail, chiaramente la mail è stata inviata da... P: ai fini della trascrizione è l’Avvocato? AVV. CARELLA: Avvocato Carella difesa di Zito. P: per Zito, sì. AVV. CARELLA: chiaramente la mail è stata inviata da Vicariotto, tra gli altri anche a lei e quindi... DICH. PARISI: per conoscenza a me eh! AVV. CARELLA: ...del contenuto di quella mail bisognerebbe chiedere spiegazioni a Vicariotto. In riferimento soprattutto al fatto che si dica che la P.M. è amica di Zito, perché sicuramente Zito mai niente al riguardo può aver affermato, ecco. DICH. PARISI: il P.M. mi ha chiesto di leggerla e io l’ho letta. AVV. CARELLA: ecco, appunto, però ci tenevo a sottolineare che la mail l’ha inviata Vicariotto e non Zito, ecco. DICH. PARISI: io l’ho ricevuta per conoscenza e non... AVV. CARELLA: va bene. AVV. URSINI: è anche teste mio. P: Avvocato Ursini per Contin. AVV. URSINI: sì, che lei sappia, visto che non ha comunque... Avvocato Ursini Difensore di Contin, è stato chiuso, è stato definito con accertamento in adesione o in altra maniera, anche il contenzioso tributario rispetto agli anni 2006 e 2005? DICH. PARISI: no. AVV. URSINI: il parere che è stato chiesto a Maisto riguardava anche l’anno 2003 che è stato definito con accertamento in adesione o era solo per il 2006 ai fini della dichiarazione dei redditi? DICH. PARISI: no, perché era ai fini del rimborso Iva, credo che fosse riferito anche al 2003. AVV. URSINI: di questo è sicuro, anche dell’operazione fun card? DICH. PARISI: no sono sicuro al cento per cento, ma credo... AVV. URSINI: va bene, tanto è stato prodotto. DICH. PARISI: al novanta per cento penso di sì. AVV. URSINI: va bene. senta una cosa perché è importante spiegare che cos’è l’organizzazione aziendale, far capire che non stiamo parlando di un negozio di alimentari con dieci dipendenti, quante mail interne esistono nell’ambito... potranno girare in un giorno, anche solo un giorno nell’ambito di una società come “Fastweb”, non rivolte solo a lei.

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DICH. PARISI: non lo so. AVV. URSINI: parliamo nell’ordine di migliaia? DICH. PARISI: ma certo, anche di più. AVV. URSINI: va bene, per cui... DICH. PARISI: parliamo di tremila persone... AVV. URSINI: perfetto! Per cui una mail che... DICH. PARISI: ...che vi lavorano all’interno. AVV. URSINI: ...una mail che da un dipendente aziendale “Fastweb” quale è Crudele va ad un altro dipendente aziendale “Fastweb” che è Verga, può mai venire a conoscenza dell’amministratore delegato se non viene... DICH. PARISI: no. AVV. URSINI: perfetto! Allora, quali sono gli strumenti con cui si canalizzano le informazioni dal basso, Crudele era in basso nell’organizzazione aziendale rispetto al top management, gli strumenti con cui si canalizzano le informazioni sono le presentazioni, le mail dirette, è corretto questo? DICH. PARISI: sì. Avvocato, però il P.M. mi ha chiesto soltanto se successivamente sono... nell’ambito dell’internal audit ho letto di quella lettera. AVV. URSINI: perfetto! Ma infatti quella non c’era. Aspetti che ora ci arriviamo. Lei ricorda di aver visto una presentazione di Crudele indirizzata a Roberto Contin nella quale si dice: “sono state fatte tutte le verifiche amministrative sulla società e non vi sono criticità? DICH. PARISI: sì. AVV. URSINI: dunque è questo quello che l’internal audit ha evidenziato come violazione? DICH. PARISI: sì certo, ma infatti quando io dico che è stata violata la fiducia, è stata violata la fiducia come minimo la fiducia del proprio capo e sicuramente i sistemi di controllo interno dicono una cosa ben definita, cioè Crudele ha eluso l’attività di controllo e ha raccontato delle cose non vere. VOCE: il periodo, in quale periodo? AVV. URSINI: va bene, stiamo parlando della... DICH. PARISI: parliamo del 2004/2005 insomma. AVV. URSINI: è il 2005, ma quello è documentale, io voglio chiarire l’organizzazione aziendale, cioè quello che vale per lei che dunque non ha conoscenza delle attività dei suoi subordinati vale anche per Contin, nel senso che Contin dell’attività del suo subordinato raccoglie solo il riassunto o le presentazioni o va a controllare le singole mail che ha mandato tutto il giorno Contin a chi? DICH. PARISI: e no, perché doveva fare il dirigente dell’azienda e non poteva controllare le mail dei colleghi. AVV. URSINI: perfetto, la ringrazio! AVV. FIORELLA: Signor Presidente, solo un chiarimento. Quando... P: difesa Scaglia.

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AVV. FIORELLA: Avvocato Fiorella per la Difesa Scaglia. DICH. PARISI: parliamo del periodo in cui si avvia il traffico telefonico nel 2005. AVV. FIORELLA: volevo semplicemente chiederle quando lei si rende conto della infedeltà, in quale periodo avviene questo dato e quindi quando risulta a lei l’infedeltà di Crudele. DICH. PARISI: ripeto, successivamente all’internal audit sicuramente e però in una data che è tra il 21 novembre del 2006 e il 23 febbraio del 2010 insomma, ecco. AVV. FIORELLA: va bene. DICH. PARISI: non so adesso quando, adesso non ricordo di preciso. AVV. FIORELLA: va bene. DICH. PARISI: mi dispiace che il periodo è un po’ lungo, ma... P: va bene, se non ci sono altre domande può andare, grazie! (Il Giudice, sentite le Parti, rinvia all’udienza del 26 luglio 2011, aula Occorsio).

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R.G. 21927/10 – 25/07/2011 c/ Berriola Luca ed altri 124

Il presente verbale, redatto a cura di ART.CO. COOP., è composto da n° 124 PAGINE per un totale di caratteri (spazi

inclusi): 302.859

L'ausiliario tecnico: Emma Recchia.

Il redattore: Alessia Spinazzola.

Firma del redattore

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